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#ilmonorchio
thefunnypeople-it · 9 years
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Off The Ground with: The PaintBoxer
“Se la vita fosse una lotta darwiniana all’esistenza, basata sulla sopravvivenza del più forte, la boxe sarebbe una virtù, insegnerebbe il modo più giusto per affrontarla, avendo cioè prontezza nell’agire.”
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Con questa massima, quest’omaccione tutto muscoli conferma il vecchio adagio “Mens sana in corpore sano” in quanto lo sforzo che il corpo emette nel eseguire uno sport (qualsiasi esso sia) produce un effetto benefico e di sfogo su tutto il sistema psicofisico.
Noi di TheFunnyPeople che passiamo la vita continuamente in trincea siamo rimasti affascinati dall’arte di questo cristiano soprattutto per modalità di esecuzione dei suoi dipinti.
Infatti, Bart Van Polanen Petel tutta 'sta bravura o 'sta particolarità nel dipingere non c’è l’ha, ma la cosa che lo distingue dal tutto il resto degli artisti è proprio il modo di come imprime la sua anima sulle tele: Le prende a cazzotti.
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E non solo, Mr. PaintBoxer asserisce di sentirsi in perfetta sintonia con gli avi cavernicoli e di avere una certa inclinazione verso tutto quello che la nostra società ci adombra brillantemente con quel codice chiamato senso civico, in quanto l’impossibilità di cacciare fuori l’animale che si cela dietro le membra di ogni esse umano comporta una specie di introspezione negativa dell’esplosione artistica.
L’effetto “sangue e arena” che le sue tele danno al primo approccio ci riporta ad un connubio tra emozioni forti e vibrazioni extrasensoriali, magari influenzate anche dalla stessa modalità di esecuzione che naturalmente ci inoltra in un filone di pensiero rude e dalle sfaccettature medievali, ma sopratutto dal rispetto e dalla nobiltà che questo sport insegna ai propri adepti.
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Il risultato? Una proiezione della sua anima proveniente direttamente dall’inconscio.
Il Monorchio
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thefunnypeople-it · 9 years
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Donne e pipì: cosa succede nei bagni dei bar durante il week end
Era un po' che non uscivo di casa, ed un sabato sera dopo essermi ampiamente divertito con un incontro di thai boxe su DMAX, mi sono lasciato andare alla tentazione di andarmene a bere una birra in uno dei punti cruciali del centro storico di Napoli.
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Sappiamo tutti che arrivato ad un certo punto il bisogno di espletare i liquidi in eccesso (specie dopo aver bevuto un po') dal nostro organismo diventa più che reale e si trasforma in un vero e proprio mood (se così lo possiamo chiamare).
Lo scenario diventa apocalittico: La parvenza della fila è simile a quella delle Poste nei primi giorni del mese, le espressioni alticce sono direttamente proporzionali alla dilatazione delle vescica e naturalmente riflettono precisamente la situazione drastica e drammatica dei paesi bassi. Dopo una certa e persistente attesa passata tra il farsi forza l'un l'altro e un ”Posso andare prima io? Ti prego!” finalmente “il peggior bagno della Scozia” (per ricordare Welsh) si libera, e tra la puzza di vomito e di lido, nel frattempo, gli occhi iniziano quasi a lacrimare dalla gioia. Poi d'improvviso la domanda da un milione di dollari che mi sovviene è:
Ma come cazzo fa una ragazza a farla in questo cesso così “il cesso”?
Ebbene, nonostante sarà capitato a tutti noi di vedere almeno una volta nella vita una lady (magari proprio la nostra) dover subire l’urgenza e l’emergenza dell’evacuazione,  ancora oggi l’arcano e la tecnica adoperata (ma sopratutto la coscienza con la quale viene affrontato) questo increscioso evento, non sono stati ancora del tutto svelati. Tutto si rifà allora alla teoria della turca, ma in questo caso il bagno è lurido e a terra ancor di più. Quindi ogni singolo movimento può essere fatale alla brillante riuscita di un semplicissimo week end che può trasformare una semplice azione fisiologica in un Epic Fail da milioni di visualizzazioni. Ma loro... sono furbe. E non ne sanno una più del diavolo ma ben una ceppa in più. Infatti alcune, nel fine, indossano sempre abitini che noi uomini mai avremo il piacere di carpirne né la comodità né la freschezza (per ovvi motivi). Inoltre ognuna porta con se quella fantastica borsetta (la più piccola del mondo) che chiusa probabilmente con della colla, contiene: sigarette, accendino, cellulare, chiavi di casa, droghe leggere varie ed eventuali con annesso kit, rossetti,  trucco e parrucco  ma sopratutto... rullino i tamburi... il must have per eccellenza, quello che le differenzia da noi bestie che a stento ci laviamo le mani: Signori, le SALVIETTINE IMBEVUTE! Elemento di sopravvivenza basico della ragazza che capisce e comprende che la gioia infinita della vita è la “frescura”. E allora dati i presupposti più che favorevoli... in posizione! Gambe larghe, respiro profondo e via che è un piacere. Basta un poco di coraggio ed il liquido va giù. Naturalmente il tutto (meritevole di invidia) senza uno schizzo ne una sbavatura, a differenza di  noi uomini che allaghiamo l'ambiente e noi stessi. Ed è proprio riflettendo su queste cose che nasce il bisogno di ammettere che le donne sono nettamente superiori a noi [cit. On. Volatile] e che ci sanno fare alla grande. Ma sopratutto che mi sono pisciato sulle scarpe per l'ennesima volta.
Con affetto.
Il Monorchio
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thefunnypeople-it · 10 years
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STIAMO ROVINATI - Parte 1: La Naturalezza
Non ci crediamo, o meglio ci sforziamo di portare avanti la tesi che unendo le mani e alzando la testa al cielo non incombiamo in nient’altro che nel nulla, eppure l’uomo ha bisogno di credere in qualcosa e nei momenti di difficoltà di pregare il proprio Dio o Santo che sia per riceverne beneficio spirituale ed attribuirci a fatto compiuto i ringraziamenti.
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La cosa però si fa altamente contorta quando di problemi reali non ve né ombra. In effetti il luogo comune che narra la continua infelicità e la sensazione di incompletezza da parte dell’uomo le sue ragioni ce le ha eccome.
Noi, generazione 2.0  apparteniamo ad una società tendenzialmente materialistica con teorie avantgarde ma con serie difficoltà di divulgazione per quei concetti che stanno alla base del comportamento e dell’educazione che i nostri avi con affetto e tenacia hanno cercato di portare avanti nonostante alcune teorie effettivamente primordiali.
Ma oggi la voglia di essere protagonisti, di emergere, fa da padrona. Cerchiamo sempre di più. Acquistiamo auto, pretendiamo vacanze e lusso, ostentiamo sicurezze e ci perdiamo in presunzioni come se tutto potesse essere alla portata di tutti, come se non vi fosse più differenza tra lo 0 e il 10, come se fossimo invincibili.
Eppure qualcosa non torna… e si, perché nonostante la precarietà o lo sconforto di certi momenti... io avviluppato nelle mie lenzuola ci stavo bene. Quando prendevo l’autobus a mezza notte senza sapere come ritornare a casa avevo il sorriso, quando il lavoro era incerto sapevo che dovevo godermi ogni attimo e quando pioveva… avevo voglia di bagnarmi e di ballarci sotto quella pioggia. Poco ci pensavo al lustro o ad una vacanza, perché passeggiare di notte tra le luci e la poesia con una buona compagnia vale molto di più di una sneakers all’ultimo grido o di una macchina nuova.
Tutto questo potrebbe non avvenire se prendessimo consapevolezza di essere ricercatori di cose già scoperte. Magari se imparassimo  a valutare e a metabolizzare meglio la possibilità di essere quello che siamo invece di cercare di omologarci vivremo la nostra spettacolare  autenticità cosi da privarci dell’unica cosa della quale nessuno ha realmente bisogno, cioè non scendere nel ridicolo paragone con ciò che ci viene servito dai  social network o dai mass media che oramai spazzando via quasi del tutto l’umiltà e la dignità con la quale ci si faceva strada in una vita fatta palesemente di sacrifici e di soddisfazioni ci servono su un piatto d’argento ogni giorno qualcosa che all’apparenza pare uno spiraglio di globalizzazione ma che in realtà non è altro che una manovra per distrarci dalla nostra natura.
Il Monorchio
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thefunnypeople-it · 10 years
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Fight Club 2
“Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne… mi chiedo se un'altra donna è veramente la risposta che ci serve.”
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E beh, di citazioni epiche e più, ce ne ha fornite eccome Chuck Palahniuk, che, come diciamo a Napoli, dopo ben 16 anni si è finalmente “spugnato”, o meglio si è deciso a darci un motivo per non lasciarci andare del tutto. Non prima almeno, di sapere che fine ha fatto Tyler.
Sposato con Marla, entrambe annoiati dalla routine, un figlio che dalle prime impressioni assomiglia tutto a suo padre e al suo amico immaginario, una babysitter, dei corsi di sostegno, il caos, le seghe mentali, le paranoie continue, le pillole, Martha Stewardt, "Aaah! Fanculo Martha Stewardt!".
Il secondo capitolo di uno dei più importanti racconti basati sullo sdoppiamento della personalità di un essere umano pieno zeppo di incongruenze caratteriali, empatiche reazioni e sintomatiche depressioni è bello che pronto da un pezzo. La notiziona però è che stavolta l’autore di Soffocare e Gang Bang si è appoggiato alla produzione editoriale Dark Horse Comics, che  sotto la supervisione di Cameron Stewart ce lo servirà sotto forma di comic novel, pulp a tutti gli effetti.
Le prime pagine sono state pubblicate con effetto immediato dalla rivista Playboy, ma noi naturalmente ve le riportiamo qui, in modo da poterle vedere in tutta la loro fantasmagorica bellezza.
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Da non dimenticare il gioco di società preparato ad hoc per promuovere il fumetto, con relative regole/consigli da seguire:
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1. Tirate un dado a 6 facce e avanzate.
2. Seguire i compiti a casa dove viene richiesto.
3. Non importa chi è arrivato primo, Tyler vince.
4. Tyler vince sempre.
Il Monorchio
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thefunnypeople-it · 10 years
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La Mesàta #1 - Un freddo Gennaio
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(Clicca sulla copertina per riprodurre Music From Another World)
Una personalissima playlist che tutt’è tranne che aggiornata; qualcosa che ci porta indietro ai tempi belli. Sono quasi tutte tracce risalenti all’epoca in cui con la semplicità si raggiungevano livelli unici. C’è qualcosa di emotivamente distorto nello sceglierle, e naturalmente non pretendo che a tutti piacciano, ma tanto male poi non fa ascoltare qualcosa di diverso, giusto per arricchire il proprio patrimonio musicale (per chi lo avesse spicciolo), o per chi magari, ricercatore di natura, riascoltare pezzi unici ed intramontabili è un vero e proprio sfogo.
Il Monorchio
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thefunnypeople-it · 10 years
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Il punto di vista di un Commesso
Cari colleghi, ma soprattutto cari amici miei, come se non ne avessimo avuto abbastanza del periodo natalizio, siamo (in)felici di dare il benvenuto agli stramaledetti
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Essere nella grande distribuzione in una delle più blasonate aziende esistenti al mondo, ti fa capire realmente quanta ferocia possa avere una clientela di assatanati acquirenti pronti ad accaparrarsi qualsiasi cosa abbia un cartellino ed un anti-taccheggio.
Come gladiatori indossiamo la nostra armatura composta da radio, auricolare, penna, palmare e caramelle, un ultimo sorso d’acqua e: Via, come un calciatore durante la finale di Champions League il segno della croce è d’obbligo. Il primo timido "salve" all’apparentemente placida vecchietta seduta sul sofà ti costa l’intera giornata: strattoni, suoni non definiti, urla, schiamazzi, ladri, cani, anziani, outsider, nerd, cafoni e chi più ne ha più ne metta.
Con gli occhi sgranati e iniettati di sangue, con le mani sudate e i capelli arruffati i clienti si muovono in branco con la speranza di tirar fuori dagli scaffali e dai tavoli l’affare del secolo.
Durante il cambio turno puoi scorgere i tuoi colleghi in via d’estinzione che disperati e sfibrati ormai ti guardano con gli occhi spalancati, sudati e senza fiato manco stessero alla ricerca di un oasi nel deserto.
Sempre in questa fascia oraria l’azienda durante le festività, le svendite e i saldi  istituisce il concorso “Lancia un capo più in alto che puoi” (gioco a premi ideato dalla GDO per sensibilizzare noi poveri sub in apnea) con in palio una bestemmia personalizzata sul santo al quale più sei devoto o  un semplice vaffanculo che non stona mai. Grondante sudore il povero collega distaccato alla zona camerini chiama continuamente aiuti umanitari con la speranza di poter respirare per qualche secondo un aria che non sia viziata come quella all’interno delle sale d'attesa del medico curante, della posta o dell’INPS.
Timidamente il suddetto con una nascosta ma fulminea mossa cerca di deodorare l’ambiente che (ormai simile ad una camera a gas) rilascia esalazioni di ogni genere.
Fino a qui tutto bene, o almeno fino a quando la quiete non viene interrotta dalla catastrofe: Ragazzino quattordicenne in tenuta ginnica con calzino rigorosamente di spugna (oramai bandito dai paesi democratici e repubblicani fin dal 1993) e capello felpato, accompagnato da padre, madre, fratello, sorella, cugino, zio, zia e la mitica nonna con in braccio il cagnolino che starnazza come un anatra, è pronto a misurare scarpe alte e difficili da infilare.
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Nel frattempo all’interno dei reparti la situazione diventa critica. Si assiste ad un  vero e proprio SPETTACOLO DI DISTRUZIONE DI MASSA con nuclei familiari eleganti che si alternano a vere e proprie tribù di nazionalità non specificata (probabilmente originarie dell’antica america come gli Shawnee,  ma con accento locale).
Consapevoli di non potere nulla contro questo “colpo di stato”, la gente (il pubblico, per meglio dire) si impossessa del nostro teatro, e a noi poveri attori di questa commedia dal retrogusto drammatico non resta altro che chiudere il sipario ringraziando e aspettando che i mesi passino e la nuova collezione prenda il sopravvento.
 P.S: La merce è tutta esposta e non abbiamo piò stock in magazzino, il cambio può essere effettuato entro e non oltre 30 giorni muniti di scontrino con qualsiasi altro prodotto, non so quando e se arriverà nuova merce qualora non fossero piaciuti.
Il Monorchio
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