#il pergolato
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user-using-this-social · 1 year ago
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Il pergolato, Silvestro Lega (1868)
this painting is so calming, it gives me chilling Sunday afternoon in Italy vibes
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polkadotmotmot · 11 months ago
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Luciano Ventrone - Sotto il Pergolato, 2007
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beatricecenci · 2 years ago
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Serafino Macchiati (Italian, 1861-1916)
Sotto il pergolato
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furlantravelfashionblogger · 8 months ago
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Dal 20 aprile al 15 settembre, ogni sabato e domenica e festivi. Previste tre fermate
A Villa Bardini arriva il nuovo servizio gratuito di navetta elettrica per la visita del meraviglioso giardino incastonato fra le antiche mura di Firenze. La pendenza dell’aspra collina lungo la quale si estendono i quattro ettari di bosco, orto e frutteto non sarà più dunque un problema. Un’iniziativa di Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron in collaborazione con Opera Laboratori Fiorentini.
La navetta sarà attiva dal 20 aprile al 15 settembre 2024, ogni sabato, domenica e festivi (partenza alle 11.00 da via de Bardi e ultima corsa alle 17.30 da Villa Bardini, con un intervallo dalle 13.00 alle 14.00). Saranno tre le fermate: il capolinea in via de Bardi, la fermata Scalinata Barocca e il capolinea Villa Bardini. Precedenza sarà data alle famiglie con bambini e alle persone anziane. Il Giardino racconta sette secoli di storia fiorentina e del giardinaggio, dalla sua nascita come giardino barocco nel Seicento e Settecento al passaggio anglo-cinese e vittoriano. Nell’oasi verde convivono infatti tre anime: il giardino all’italiana con la magnifica scalinata barocca, il bosco all’inglese con i suoi elementi esotici e il parco agricolo dove è possibile ammirare il celebre pergolato di glicini. All’interno sono presenti circa 200 pezzi di scultura, tredici fontane, un muro fontana e tre grotte.
Organizza la tua visita.
@villabardini
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valentina-lauricella · 1 year ago
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La mensa e la vigna celesti
Il mio inconscio e mia madre, in stretta collaborazione, mi fanno vivere dei sogni inaspettatamente belli.
Dovete sapere che soffro di fobia sociale. Ho paura della gente, tutta. Posso andare in panico al solo pensiero di dover incontrare persone o rispondere a una telefonata. Ho fatto psicoterapia e prendo pillole da quando avevo 18 anni.
Stanotte ho sognato una tavolata lunghissima, che distinguevo nitidamente fino a una distanza che la miopia, pur attraverso gli occhiali, non potrebbe mai farmi mettere a fuoco. A questa tavolata, imbandita di frutti gialli e arancioni e coppe con bevande che sembravano succo di melograno e di altri frutti, era seduta mia madre, insieme a decine, centinaia di altre persone, fra cui, a notevole distanza, riconoscevo una coppia di miei zii con un'altra persona tra loro.
Vedevo che il tavolo era ricoperto di una tovaglia di tela bianca, ma contemporaneamente percepivo la solidità e le venature del legno di noce sottostante. Vedevo lontano e attraverso tutto, con inesplicabile naturalezza. Assiepate dietro i commensali, in piedi, ma senza intenzione di sedersi, vi erano altrettante centinaia di persone, vicinissime fra loro, e potrei dire che ve ne fossero a perdita d'occhio, se non che in realtà il mio occhio ne aveva una completa visione d'insieme, per quanto essa fosse ampia. Queste persone stavano vicine fra loro, e vicine a me, fino a sovrapporsi e compenetrarsi, ma senza che avvenisse alcun urto o mescolamento di identità. Erano, senza dubbio, persone, ma era come se fossero anche aria e spazio: io infatti le respiravo e mi muovevo attraverso loro senza disagio; avevo una sensazione di sazietà e sicurezza; pur senza toccare le bevande e i frutti sulla tavola, di cui non sentivo desiderio, sapevo che mi stavo nutrendo, attraverso il respiro, attraverso il mio semplice esserci, di quelle persone, di tutte loro insieme.
Alzando gli occhi al cielo, al di sopra della tavolata, vedevo a grande distanza ampie foglie di vite pendenti da un pergolato, attraverso le quali si distinguevano l'azzurro e le nuvole bianche di una giornata estiva o primaverile.
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lavoripubblici · 3 months ago
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🧑‍⚖️ Tettoia, pergolato e permesso di costruire: il TAR sull'ordine di demolizione
✅ In una nuova sentenza, i giudici ricordano quali caratteristiche qualificano la tettoia come pertinenza oppure come manufatto soggetto a titolo abilitativo
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micheleilgiardiniere · 4 months ago
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SCOPRI COME REALIZZARE UN PERGOLATO DI VITE SUL TUO TERRAZZO, BALCONE O CORTILE
Oltre che essere abbastanza suggestiva è un ristoro per gli occhi e per la bocca. Infatti in estate ripara dai raggi del sole e in autunno si infuoca di rosso porpora, perciò perché non realizzare una pergola dell’uva anche in vaso in un cortile, su un balcone o sul terrazzo? Oggi ti svelerò il segreto per progettarla, impiantarla e farla sviluppare con successo, quali sono le varietà da impiantare, che tipo di terreno usare e come potarla.
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gigiuanna1966 · 5 months ago
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Le cene d'estate
Quando perdi una persona cara rimangono tanti sospesi, parole taciute o mai pronunciate, tanti congiuntivi mai coniugati abbastanza: “Se avessi potuto, se fossi stata, se avessi detto” e la fatica di imparare a conviverci alle volte è smisurata.
Abbiamo un piccolo pergolato che mio marito adorava. Appena la bella stagione si profilava, anzi qualche volta anche prima, con indosso una felpa o un golfino, si cenava fuori. Usciva dall’ufficio, si metteva in auto e mi chiamava: “Ceniamo sul pergolato stasera?” Era la sua maniera di sentirsi già un po’ a casa, perché il viaggio di ritorno non era tanto breve. Continue reading Le cene…
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popolodipekino · 9 months ago
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Buenos Aires, 1899 El ajibe. En el fondo la tortuga. Sobre el patio la vaga astronomia del niño. La heredada platería que se espeja en el ébano. La fuga del tiempo, que al principio nunca pasa. Un sable que ha servido en el desierto. Un grave rostro militar y muerto. El húmedo zaguán. La vieja casa. En el patio que fue de los esclavos la sombra de la parra se aboveda. Silba un trasnochador por la vereda. En la alcancía duermen los centavos. Nada. Solo esa pobre medianía que buscan el olvido y la elegía. [trad. Il pozzo. In fondo c'è la tartaruga. Sopra il cortile vaghe astronomie di un bimbo. Argenterie ereditate si specchiano nell'ebano. La fuga del tempo, che al principio sembra fermo. La spada che ha servito nel deserto. Un grave volto militare e morto. La vecchia casa. L'umido vestibolo. Nel cortile che era degli schiavi l'ombra del pergolato si arrotonda. Il fischio di un nottambulo per strada. Le monetine nel salvadanaio. Nulla. Le povere modeste cose tanto care all'oblio e all'elegia.] da J. L. Borges, Historia de la noche (Storia della notte)
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m2024a · 9 months ago
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La nuova casa di Silvia Toffanin e Piersilvio Berlusconi è una villa da 20 milioni La power couple di Mediaset lascia il Castello di Paraggi per trasferirsi a Portofino. La nuova casa di Silvia Toffanin e Piersilvio Berlusconi è un gioiello: una villa da 20 milioni di euro che l'AD di Mediaset aveva acquistato ad aprile 2022 e che, dopo quasi due anni di ristrutturazione, sarà il nuovo nido della coppia e dei figli Lorenzo Mattia, nato il 10 giugno 2010, e Sofia Valentina, nata il 10 settembre 2015. Non una dimora qualunque, Berlusconi e Toffanin si trasferiscono a Villa San Sebastiano, una proprietà immobiliare di 1.300 metri quadrati, costruita nel Cinquecento e arrivata a oggi come un patrimonio culturale e paesaggistico di valore incalcolabile. Affacciata sul Golfo del Tigullio, i dintorni della villa comprendono un frutteto, un uliveto e un vigneto, dove sono costruiti una piscina e la cappella votiva a San Sebastiano, da cui la proprietà prende il nome. Passando agli interni, la casa è composta da nove stanze e sette bagni, pronti ad accogliere l'imminente trasferimento della famiglia Berlusconi-Toffanin. La storia di Villa San Sebastiano merita un capitolo a parte e comincia nel Cinquecento, quando fu creato un terrazzamento per costruire la villa con vista sul mare. Una delle particolarità dell'abitazione sono gli alti colonnati che sono stati realizzati con il materiale ricavato dagli scavi. Come riporta la Repubblica di Genova, all'inizio dell'Ottocento, sembra che la casa fosse stata trasformata in un convento, per poi essere riconvertita in residenza nella metà del secolo, diventando la prima villa residenziale del comprensorio del Tigullio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per via della sua posizione strategica, la villa diventa una base per i soldati tedeschi. Addirittura, nel giardino, l'esercito realizzò un bunker in cui era alloggiato un cannone in posizione strategica per la difesa del Tigullio, e che ospita oggi l'attuale piscina. È negli anni '70 che Villa San Sebastiano rinasce grazie all'intervento dei nuovi proprietari, che affidano la ristrutturazione interna alla celebre architetta Gae Aulenti. L'opera della progettista fu magistrale: gli interni della villa si trasformarono, riproducendo la partitura esterna degli spazi e i colonnati. L'attuale lavoro di ristrutturazione ha mantenuto fede al lavoro dell'architetta, rendendo pi�� moderno il design e apportando alcune modifiche agli spazi esterni, sempre in accordo con le regole del parco del Tigullio, come l'aggiunta di un pergolato. Un perfetto nido d'amore per l'erede Berlusconi.
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Arredamento d'esterni: gli exterior designer premiano lo stile moderno
Gli esterni di un’abitazione possono raccontare tanto dello stile di vita dei residenti. Prendersene cura offre l’opportunità di trasmettere anche all'esterno la propria idea di design, che naturalmente deve sempre risultare in armonia con gli scorci circostanti. Proprio per questo, al giorno d’oggi, lo stile moderno si sta diffondendo sempre di più anche per quello che riguarda gli spazi outdoor. Si tratta di una corrente caratterizzata da linee pulite e semplici, in cui ogni elemento viene selezionato dagli exterior designer tenendo conto di aspetti quali estetica, funzionalità e discrezione. I portoncini da esterno nell'outdoor moderno Le porte hanno un ruolo molto importante nella definizione dell'outdoor: forti di una posizione di rilievo in termini di estetica e funzionalità, sono il punto di riferimento dell'intero ambiente esterno e, optando per assetti di design, possono conferire all'abitazione un vero e proprio tocco di personalità.  Per gli esterni residenziali moderni, gli exterior designer puntano prevalentemente su legno e vetro: due materiali che, se sapientemente accostati, restituiscono un perfetto mix tra eleganza e modernità. Naturalmente, si guarda a portoncini in grado di accogliere e arredare allo stesso tempo, donando rigore ed esclusività. Si tratta di soluzioni come quelle proposte da Cocif, azienda italiana specializzata nella realizzazione di serramenti, che ha realizzato una collezione diporte da esterno di design dall'assetto discreto e raffinato. Tra questi, gli esclusivi portoncini d'ingresso moderni con vetro che, grazie a configurazioni su misura, hanno la capacità di esaltare gli esterni e offrire all'outdoor un risultato in linea con i design più attuali.  Il tutto garantendo sempre ottime performance sia dal punto di vista termico che acustico: un must imprescindibile per qualunque infisso contemporaneo. A donare un tocco di charme è invece la possibilità di inserire vetri e finestrature, che proiettano la luce verso l'interno. Outdoor: quali tonalità per uno stile moderno? Per conferire all'ambiente esterno un aspetto tipicamente moderno, è importante scegliere con attenzione anche i colori. Allo stato attuale, la tonalità che più di tutte si presta a conferire all'outdoor un aspetto innovativoe al tempo stesso raffinato è il bianco, a patto di evitare sfumature troppo fredde come quelle del bianco puro.  Gli exterior designer prediligono in particolare le palette del bianco caldo, che danno agli esterni una immagine più moderna, assicurando un perfetto livello di luminosità. Naturalmente, per individuare la giusta tonalità di bianco è necessario guardare anche alle cromie degli arredi dello spazio outdoor. Oltre al bianco, risultano altrettanto gettonati per dare vita a un outdoor dallo stile moderno anche il grigio scuro e il nero: una tendenza nata negli States e attualmente sempre più diffusa alle nostre latitudini. Dalla facciata al giardino: l'essenzialità come principio dello stile moderno Lo stile moderno predilige l’essenzialità, motivo per cui è importante scegliere con attenzione i pochi elementi da inserire nell’outdoor per valorizzarlo. Per quanto riguarda l’illuminazione, è possibile optare per piccoli faretti led con cui donare punti luminosi e, al contempo, discreti al vialetto. Anche fiori e piante possono essere inseriti nel giardino prediligendo lo stile moderno, puntando su vasi e aiuole geometriche. Naturalmente, si può valutare anche l’installazione di un arredo come un pergolato, magari in alluminio o acciaio, così da creare un’area relax, dal profilo discreto e nelle tinte più in voga del momento. Tutti questi elementi permettono di attualizzare ogni progetto con accenti freschi e contemporanei, eliminando ciò che è superfluo per dare risalto alla modernità. Foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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dettaglihomedecor · 1 year ago
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Casa MRGT, un loft dallo stile urbano e minimalista firmato lamatilde
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lamatilde firma un loft su 4 piani dallo stile urbano e minimalista, situato all’interno di un edificio industriale nel quartiere Barriera di Milano a Torino. Lo studio, specializzato principalmente nella realizzazione di interior per il mondo dell’hospitality, torna con questo importante appartamento ad occuparsi anche di progetti residenziali.
Il progetto dello studio lamatilde per Casa MRGT
Lo spazio, realizzato per un car designer di origini canadesi, si sviluppa su 4 livelli, sfruttando appieno la vasta metratura disponibile: 350mq soppalcati all’interno e 250mq di terrazza con vista sulla città.
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Il carattere industriale e fortemente contemporaneo del quartiere si riverbera, anche in linea con l’estetica dello studio, nelle scelte architettoniche e nella scelta dei materiali.
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Gli ampi spazi disponibili vengono esaltati con i vuoti, rispettando così le origini della struttura e valorizzando il concetto di open space, a cui il progetto aggiunge una serie di volumi geometrici che scandiscono lo spazio e la sua fruizione. Le cromie scure del metallo trovano la loro ragion d’essere nel palese contrasto con le ampie superfici chiare, lasciate volutamente libere, e la forte luminosità degli ambienti.
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Il pianoterra è stato adibito a garage. Uno spazio grezzo, eclettico, che ospita la collezione di auto d’epoca del proprietario. Il giallo acceso che ricopre le pareti e il soffitto esalta gli elementi strutturali dello spazio, lasciati a vista. Il piano è collegato all’abitazione da un montacarichi ad uso esclusivo e da una scala in acciaio. Salendo la scala cambia l’immaginario, passando da una lavorazione grezza industriale a delle finiture più accoglienti e domestiche.
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Al primo piano, un’ampia zona giorno libera da partizioni vede protagonista la cucina ad isola realizzata su disegno de lamatilde da Disé Italia che affaccia direttamente sulla zona living. Per il soggiorno accompagnano il racconto visivo i divani Charles di B&B Italia e le poltroncine vintage Wassily Chair di Knoll sovrastati dalla lampada da terra Sampei di Davide Groppi che crea un forte segno grafico, restando al tempo stesso leggera e sottile. Nella zona pranzo, dall’ampio Tavolo 25 firmato Desalto con sedute Calligaris, su cui troneggia una composizione della lampada Algorithm di Vibia.
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I maestosi spazi della zona living sono stati sfruttati, attraverso l’utilizzo di due volumi metallici sovrapposti, per creare due ambienti chiusi. Il primo, in lamiera acciaio al carbonio brunito, è dedicato alla sala cinema privata. Il secondo, in lamiera microforata all’esterno, diventa un’intima camera per gli ospiti, un nido privato ed accogliente. I due volumi sono collegati da una scala.
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Alle spalle della cucina, il progetto prevede altre due camere da letto, ciascuna con bagno privato en-suite.
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Il secondo piano è interamente destinato alla grande e luminosa stanza padronale che si sviluppa intorno ad un corpo centrale chiuso, occupato dalla cabina armadio. Questa disposizione crea un percorso che permette di passare senza soluzione di continuità dalla zona lettura all’ambiente bagno, dal letto alla vasca alla doccia walk-in.
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Gli arredi e i rivestimenti scelti hanno un’estetica minimale contemporanea, qui come al piano sottostante. Inoltre, sono presenti pezzi storici della storia del design come la chaise longue LC4 di Cassina. La camera da letto è strategicamente affacciata sulla zona living attraverso un’apertura coperta da una struttura con doghe in legno mobili. Queste, se aperte o chiuse, permettono di far entrare più luce o, viceversa, di garantire maggiore privacy al piano superiore.
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L’ultimo piano ospita la terrazza con vista sulla città. Uno spazio conviviale con pergolato e cucina all’esterno, piscina e sauna finlandese Mirror Sauna di ÖÖD, circondati da arbusti e piccole piante da frutto. Progetto: lamatilde studio si architettura e design fotografie: Alessandro Saletta DSL Studio   Read the full article
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chez-mimich · 1 year ago
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"…Res 80121 è una comunità in cui generazioni diverse alimentano un dialogo locale e internazionale", dice l'artista, " in cui sperimentare un modello economico basato sulla fiducia e la ridistribuzione". Si ha subito chiara l'impressione di un modo di fare arte che si allontana dalla solitudine capitalista degli ultimi trent'anni per riconnettersi alla storia, certamente più instabile, di altre esperienze comunitarie: l'apertura dello studio di Pistoletto a Torino nel 1967; la Cooperativa Cinema Sperimentale fondata nello stesso anno; lo spazio di via Lazzaro Palazzi nato a Milano nel 1989, e così via. Più di tutto, però, il modello di Res 80121 rimane il collettivo delle Nemesiache, fondato da Lina Mangiacapre nella Napoli del 1970. Radicandosi nella rilettura della mitologia greco-romana, il gruppo ha aperto una via meridionale al femminismo che oggi è tornata a essere, per molte, una strada maestra.
La casa come prima cellula di condivisione e non come fortezza della proprietà privata resta un'idea ricorrente anche in alcune opere che Naldi Rossano realizza da sola, e in cui singoli elementi domestici subiscono trasfigurazioni minime ma sostanziali. Bonding Skur (2019) si compone per esempio di due persiane in legno alte tre metri: sradicate dalla dimora di famiglia, sono state cucite assieme con un leggero filo di cotone rosa.
Transportable Shelter (2019) è invece un tetto diviso in due parti, ciascuna delle quali fissata a una struttura mobile in metallo. Sulle tegole in ceramica, di un verde che ricorda certe maioliche di Vietri, sono appoggiati limoni di varie dimensioni. I frutti paiono stesi a seccare su un pergolato. Memorie artificiali di una perenne estate. Icone di un'abbondanza mediterranea vera e immaginaria allo stesso tempo…”
(Flash Art, estate 2023)
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lavoripubblici · 7 months ago
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🧑‍⚖️ Pergolato, opere precarie e permesso di costruire: il TAR su proroghe e sanatoria
✅ Per essere considerate tali, le opere precarie devono essere facilmente removibili ma devono anche e soprattutto avere natura temporanea
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enkeynetwork · 1 year ago
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ildiariodibeppe · 2 years ago
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Il coraggio di credere
(Mt 10, 26-33)
Il vangelo ci ricorda che camminare con Gesù significa condividere un’esperienza che spesso preferiamo dimenticare, la persecuzione. Siamo soliti pensarla come un evento che riguarda i cristiani costretti a vivere nella clandestinità a causa di regimi dittatoriali o di situazioni politiche estreme. Il vangelo di oggi viene a dirci invece che la persecuzione fa parte della vita di ogni cristiano. E�� una componente essenziale che scaturisce dal Vangelo. Dice Gesù: “se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi”.
Don Bosco aveva sognato un grande pergolato di rose. La qualità e la varietà dei fiori e il loro profumo era invitante e anche inebriate. Schiere di salesiani e di giovani vocianti si erano inoltrati per questo viale circondati da canti e musica. Tutto sembrava facile, tutto veloce, tutto entusiasmante e gratificante. Quando all’improvviso si accorsero che le rose nascondevano le spine. Spine appuntite, nascoste e sempre numerose, capaci di ferire, di far sanguinare, al punto da indurre molti a pentirsi di essersi incamminati e di interrompere al più presto il cammino.
Una grande conversione è quella a cui ci chiama oggi la Parola di Dio. E’ la fatica del camminare con Gesù, è la lotta che dobbiamo ingaggiare contro noi stessi e contro il mondo che predica invece l’affermazione di sè che spesso avvertiamo come fondamentale per vivere e per emergere, è quella quotidiana persecuzione alla quale siamo sottoposti nelle nostre giornate.
Questa difficile lotta da affrontare non dice l’assenza del Regno di Dio, ma al contrario ne afferma la presenza e ne sottolinea la verità. Portiamo con dignità e coerenza la fatica della scelta cristiana certi dell’aiuto che Gesù ci ha promesso. In tutto questo una parola di consolazione si fa strada nel nostro cuore, una parola che continua a donare forza per riprendere ogni giorno il nostro andare: “non temete”.
Questa espressione è scandita tre volte lungo il brano del Vangelo di oggi come un ritornello, al quale fanno seguito le ragioni del “non temere”: la certezza di essere nelle mani del Padre, la certezza che condividere la croce di Gesù è condividere anche la sua Risurrezione, la certezza che nulla possono fare gli uomini per toglierci la vita.
E’ questo il coraggio che ci viene chiesto. Il coraggio di credere che il Padre ci ama, che la nostra vita vale davanti ai suoi occhi e che Lui ha cura di noi nonostante tutte le apparenze. Questa fiducia ci consegnati completamente nelle mani di un Amore che sa ciò di cui abbiamo bisogno, che spalanca orizzonti di libertà mai pensati prima, che ci rende liberi nei confronti degli uomini, del mondo e perfino della nostra stessa vita.
E’ dentro questi orizzonti che sperimentiamo la potenza della Risurrezione di Cristo che toglie ogni forza al potere stesso della morte: “non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima”.
Dentro la certezza incrollabile di essere infinitamente e per sempre amati dal Padre del Signore Gesù, nulla ha più potere sulla nostra vita se non l’Amore: “chi ci separerà dall’Amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia , la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte questa cose noi siamo più che vincitori, per virtù di Colui che ci ha amati”.
Ecco ciò che conta per noi: vivere una vita in cui brilla la luce dell’Amore ricevuto.
Don Paolo Zamengo SDB
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