#la pizza coraggiosa
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Le cene d'estate
Quando perdi una persona cara rimangono tanti sospesi, parole taciute o mai pronunciate, tanti congiuntivi mai coniugati abbastanza: “Se avessi potuto, se fossi stata, se avessi detto” e la fatica di imparare a conviverci alle volte è smisurata.
Abbiamo un piccolo pergolato che mio marito adorava. Appena la bella stagione si profilava, anzi qualche volta anche prima, con indosso una felpa o un golfino, si cenava fuori. Usciva dall’ufficio, si metteva in auto e mi chiamava: “Ceniamo sul pergolato stasera?” Era la sua maniera di sentirsi già un po’ a casa, perché il viaggio di ritorno non era tanto breve. Continue reading Le cene…
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sono stata: semi-assalita da due corvi che stavano guardando con gola e lussuria gli ultimi due morsi del mio panino
#no serio sono arrivati e mi hanno fissata per un po’#al che mi sono alzata lasciando il piattino sul muretto#e questi infami si sono buttati sul piattino#il più sveglio dei due ha tirato via i tovaglioli e un pezzettino di insalata perché giustamente non sono venuti qui per della cellulosa#e poi si sono messi a beccare le due (2) briciole rimaste e successivamente si sono picchiati#io così🧍♀️#c’è da dire che sono stata più coraggiosa della volta in cui mi rubarono la pizza dalle mani
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amo quando mi guardi dallo specchietto con quel sorrisone e con quegli occhi da innamoratello
amo quando mentre guidi mi prendi la mano e non la lasci neanche per cambiare le marce
amo passare il tempo con te
amo parlare con te
amo ridere con te
amo lavorare con te e vedere un qualcosa costruirsi tra un bacio e l'altro
amo quando mi chiami a mezzogiorno e un quarto
amo quando mi mandi un messaggio dicendomi che vuoi mangiare la pizza con me
amo quando mi valorizzi
amo il fatto che con te sono estremamente coraggiosa
amo quando tra le righe mi dici che sono bella
amo quando mentre guidi mi accarezzi
amo quando mi abbracci
amo quando mi baci
amo quando mi sussurri qualcosa all'orecchio
amo quando mi fai QUEL sorriso
amo essere la tua migliore amica
amo essere la tua fidanzata
amo quando mi dici che sei così felice di avermi qui con te
amo quando mi dici che sei estremamente sereno con me
amo vedere quel noi che tanto sognavo costruirsi giorno dopo giorno
amo fantasticare su di noi fra qualche anno
amo quando mi abbracci mentre camminiamo
amo quando mi chiami gamberetto
amo il fatto che nessuno sappia di noi
amo il fatto che nessuno può rubarci tutto questo
e forse amo anche te
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Riassunto della serata: ero convinta che avrei avuto molta più ansia, trovarmi di nuovo fra la gente, dover prendere la macchina e parcheggiare in centro, rimanere sveglia fino ad orari in cui da due anni ormai io solitamente ronfo alla grande. Invece alla fine è stata una serata piacevolissima, mi mancavano i miei amici, mi mancava ridere di cazzate davanti ad una pizza, poi ho preso anche la macchina che per me è medaglia d’oro cuor di leone e anche lì ero così serena, mi sentivo così tranquilla a guidare con la musica alla radio, probabilmente per le strade semi vuote tipiche della domenica. Morale della favola: a volte per paura che l’ansia mi faccia stare male evito situazioni mi rendono felice, vorrei essere più spesso coraggiosa come lo sono stata oggi ♥️
#ovviamente il selfie l’ho fatto prima di essermi scofanata la pizza speck e mascarpone#feliciona#selfie#mood
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Nuda e Cruda, La Risotteria Italiana e La Filetteria Italiana aderiscono all'Unione dei Brand della Ristorazione Italiana
Nuda e Cruda, La Risotteria Italiana, La Filetteria Italiana aderiscono all'Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, associazione che raccoglie i ristoratori milanesi con l'obiettivo di fronteggiare le conseguenze che l'emergenza sanitaria sta avendo nella città di Milano per il settore food & wine. Nella foto Edoardo Maggiori, titolare di Nuda e Cruda, La Risotteria Italiana e La Filetteria Italiana Un gruppo rappresentativo di oltre 50 imprenditori della ristorazione milanese si è incontrato ieri ed associato, sotto il nome "Unione dei Brand della Ristorazione Italiana", per dare un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni. L'associazione delle aziende, di carattere temporaneo, rappresenta ad oggi circa 1000 attività della ristorazione per un totale di circa 10.000 lavoratori sul territorio. Dichiarano Antonio Civita - Panino Giusto – Nanni Arbellini – Pizzium - e Vincenzo Ferrieri – CioccolatItaliani - promotori dell'iniziativa: "Esprimiamo il nostro senso comune decidendo di tenere aperti i nostri locali, aderendo all'invito del nostro Sindaco Beppe Sala che richiama Milano al buon senso e invita a scongiurare atteggiamenti che possano generare eccessivo allarme, tra cui l'immagine di una città "spenta" in tutti i sensi, senza che ve ne sia l'effettiva necessità. Con i nostri colleghi abbiamo stabilito di devolvere un sostegno economico alle forze volontarie in campo, rappresentate da Associazioni riconosciute, che stiamo definendo in queste ore perché Milano è una città viva… e una città viva è una città che reagisce. "Devolverò una percentuale dei nostri utili del mese di Marzo al Sacco "-dice Edoardo Maggiori, titolare di La Filetteria Italiana, La Risotteria Italiana e Nuda e Cruda-" come giovane imprenditore milanese, titolare di ristoranti e sempre attento al sociale, ritengo sia necessaria un'azione di sostegno da parte del mondo della ristorazione.Milano è la città più coraggiosa di tutta Italia. Colma di imprese e sfide quotidiane. Non abbiamo paura, non ci fermeremo e continueremo, come facciamo ogni giorno, a fare miracoli".
1. A4d 2. Antica Focacceria San Francesco 3. Basara 4. Bhangrabar 5. Bomaki 6. Botinero 7. Bowls and More 8. Briscola – Pizza Society 9. Bun – The Abnormal Burger 10. Caffè Napoli 11. Calavera 12. Chinesebox 13. Cioccolatitaliani 14. Circle 15. Cocciuto 16. Cuccà Cucina e Caffé 17. Cuccà Panini e Caffè 18. Deliveroo 19. Deseo 20. Dispensa Emilia 21. Duomo dal 1952 22. Duomo gelatieri dal 1952 23. East River American Pub 24. El Carnicero 25. El Porteño 26. Flower Burger 27. Foorban 28. Fud Bottega Sicula 29. Gelateria Rigoletto 30. Ghe Sem 31. Glovo 32. God Save the Food 33. Granaio Caffè e Cucina 34. Gud 35. Gustavo 36. Ham Holy Burger 37. Hamerica's 38. I Love Poke 39. Il Mannarino 40. IT Milano 41. Iyo 42. Jazz Café 43. Kalamaro 44. KFC Kentucky Fried Chicken 45. L'Ov Milano 46. La Birreria Italiana 47. La Cantina del Giannone 48. La Filetteria Italiana 49. La Focacceria 50. La Mantia 51. La Risotteria Italiana 52. La Tartina 53. Le Biciclette 54. Lievità 55. Living 56. Long Island Navigli 57. Lowengrube 58. Macha 59. Mama Eat 60. Manhattan 61. Mare in Pasta 62. Matilde Bakery 63. Milano Restaurant Group 64. Muu muuzzarella 65. Nima Sushi 66. Nuda e Cruda 67. Old Wild West 68. Original Pizza 69. Osteria Brunello 70. Panini di Mare 71. Panini Durini 72. Panino Giusto 73. Parco Milano 74. Peperino Milano 75. Pescaria 76. Pie – Pizzeria Italiana Espressa 77. Pills Pub 78. Pisco 79. Pizzikotto 80. Pizzium 81. Poke House 82. Pokeria by Nima 83. Poku by Bomaki 84. Refeel 85. Riccione 86. Riccione Bistrot 87. Roadhouse 88. Rossopomodoro 89. Sagami Milano 90. Sapori Solari 91. Savini Milano 1867 92. Signorvino 93. Sotto Sotto – Cucina in Cantina 94. Spiller 95. Spontini 96. Sushiko 97. SwissCorner 98. T'Amo Burger 99. T'Amo Pasta 100. Taverna Visconti 101. Temakinho 102. Terrazza Triennale 103. The Friends 104. That's Vapore 105. This is not a Sushi Bar 106. Twin's Café 107. Uber Eats 108. Vista Darsena 109. 5Roosters 110. 12Oz
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mi dimentico la vita
qualche notte fa i crampi si sono fatti lancinanti. probabilmente avrei dovuto chiamare il pronto soccorso. non l’ho fatto. non l’ho fatto perchè in fondo mi sento una povera scema. quello che intendo dire è che sono troppo normopeso per legittimare il mio malessere. in quale mondo poi?! invece mi è chiaro che mi sto rompendo, e che arriverà a breve il momento in cui dovrò smettere. smettere significa che potrei fare lo sforzo, oggi, di chiamare la dottoressa, davvero, e cercare uno psichiatra, davvero, e ricominciare il tran tran ambulatoriale, davvero. animata da non so bene cosa. dal solito terrore credo. di vita.
...pensavo di essere coraggiosa. invece mi sento un kamikaze in una stanza imbottita. tutto un mordicchiarsi di labbra e tanto silenzio e tante parole inutili, vaghe. fame, la mia pura domanda. domanda del mio amore.
6 fette di pizza a cena. un ultimo pensiero prima di andare a dormire, rivolto a majakovskij e a tutta parigi.
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Ciao cucciolo, siamo a metà
A metà del nostr percorso,
I tuoi calcetti mi fanno sorridere e se ti penso intensamente io piango. Lo ricordo il dolore che ho provato quando non arrivavi ma adesso sono felice di averlo vissuto perché ho avuto una opportunità per capire come ci si sente, ogni mese era una sconfitta ed ogni volta una ripartenza e nel cuore facevo il conto alla rovescia a quanti giorni mi separavano da un “sei incinta “. E quando l’ho letto lo sapevo. Ero già mamma da qualche settimana.
Sto crescendo ancora e tante emozioni diverse mi pervadono, vorrei non diventare tanto grossa, ma il pancione già cresce e tu scalpiti per farti spazio.
Scusa se non sto riempendo questo diario come avrei voluto o come tu ti aspetteresti. Ma i giorni corrono veloci e spesso non sono dell’umore giusto. Sai, io ti scrivo solo quando la mia anima ha voglia di farlo. Non è un lavoro ma un regalo che voglio fare a te e a me.
Ti ho visto nella 3d, sei un po’ monello e metti già le mani in bocca. Spalanchi la bocca già per farti sentire e mamma ci ha messo un ruggito di leone sotto e tu sembri proprio un leoncino. Ho visto anche l’impronta del tuo piedino, ed è bellissima. Tu sei bellissimo❣️
Sto già immaginando tutti i giochi che faremo.. mi piacerebbe costruire un razzo ecologico, ti immagini e ci riusciamo? Mi piacerebbe costruire case di carta e nascondermi von te nel buio con solo la luce di una torcia e raccontarti favole.. le più inventate da me all’occorrenza che poi ti piacciono, me le chiedi ma io non me le ricordo. Ti canterò mille diecimila ninnananna vedrai le imparerò tutte! Poi guarderemo le stelle con un telescopio.. e poi guarderemo film e cartoni mentre il papà impasterà kg di pizza e di gelato 😄
Ti ho aspettato così tanto che non ricordo più quanto. Ti ho aspettato così tanto che sembra un giorno. Ti aspetterò tutta la vita guardandoti crescere
E tutta la paura che ho? Una volta ero coraggiosa, ora ho paura sempre sempre sempre .. forse questa è la cosa peggiore nel diventare mamma. Ma stoicamente anche se per me impossibile, dovrò conviverci.
Mamma sta imparando, perdonami se non sempre vi riesco.
Con tutto l’amore del mondo
La tua mamma
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Mi sento coraggiosa 7
Sei sola in casa. Hai ordinato la pizza. Suonano alla porta. Tu indossi solo l'accappatoio perché hai appena fatto la doccia. Apri e il pizza boy è Ryan Gosling. Scopri che lui ha portato la pizza alle cipolle invece che una semplice margherita (tu sei allergica alle cipolle). Cosa fai?
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All'incontro del gruppo delle medie, più di sei anni fa, l'educatrice aveva preparato un “gioco” per tutti noi. Si trattava di completare per venti volte la frase “io sono…” e per quanto sembrasse una cosa semplice, ricordo che tutti avevano fatto fatica ad arrivare almeno a sette frasi.
A pensarci, in questo momento, dopo anni, è molto più semplice arrivare a 20 frasi.
quindi ci ritento.
io sono così: sul marciapiede sto sul bordo e metto un piede davanti all'altro e sto in equilibrio. spesso mi reggo alla persona che cammina di fianco a me e se sono da sola cerco di non cadere. è un movimento così istintivo che solo chi mi conosce ha già visto fare;
mi piacciono le case con il parquet;
vado matta per le bolle di sapone;
adoro andare all'ikea e immaginare; sorrido come una bambina quando vedo gli animali e vorrei portarli tutti a casa come se fossero tutti animali domestici: la mucca da portare a spasso con la campana al collo che continua a suonare, la paperella che nuota nello stagno da mettere nella vasca, la renna da cavalcare, la foca anche lei nella vasca, la scimmietta, l'elefante a cui dare le noci, la capretta a cui dare il latte, il pappagallo da tenere sulla spalla e da addestrare;
quando lavo i piatti canticchio, anzi in molte situazioni canticchio, anche quando mi asciugo i capelli;
mi piace il pizzo ma non quello troppo pesante;
quando faccio la doccia metto la musica ad alto volume e il mio vicino mi odia per questo; in pizzeria, sempre in qualunque caso preferisco la pizza margherita; non mi piace il piccante o le troppe spezie; in gelateria, stracciatella e crema sono i gusti fissi;
spesso sono quella che passa inosservata; preferisco il ghiacciolo all'amarena; ho teorie salde e sicure come il pane da offrire a tutti gli animali esistenti al mondo, perché tutti mangiano il pane, ne sono certa; ho momenti di felicità improvvisi e di idee strane a cui pochi danno corda;
non mi piacciono le attrazioni come Gardaland o Mirabilandia; ho l'immaginazione che parte a mille e sogno un mondo diverso, situazioni diverse e ipotetiche;
a volte dormo troppo;
non riesco ad indossare a lungo gli occhiali da sole;
odio la sensazione della crema appiccicosa sulla pelle;
mi piace cucinare le crepes o i pancake; rido e mi piacciono i sorrisi, quelli veri, quelli contagiosi; faccio stupidaggini, quelle che fanno ridere tutti;
mi piace la pioggia e odio gli ombrelli; amo chi mi fa ridere, chi mi sorprende, chi capisce il mio mondo; amo saltare nelle pozzanghere, dopo la pioggia interminabile; adoro volare in bici anche durante il freddo inverno o durante l'autunno tra le foglie che cadono; amo la montagna e le camminate, quelle faticose e interminabili che alla fine finiscono con un panorma da perdere il fiato; mi piace sentirmi a casa, in posti diversi che non sono una casa materiale; amo il freddo, le coperte calde e la cioccolata con la panna;
adoro le stelle cadenti, i desideri, le promesse;
sono dipendente da thè alla vaniglia, biscotti dell'esselunga, caramelle e lamponi; adoro l'inverno, le luci natalizie che illuminano la città, l'odore delle caldarroste che passa per le vie fredde di ogni città; ammiro i treni, che vanno avanti e indietro e portano amori lontani, viaggi, sogni, mancanze; ho paura del buio ma allo stesso tempo è qualcosa di rassicurante; ho paura del rumore improvviso dei tuoni ma mi meraviglia vedere una luce gialla che illumina il cielo notturno; mi perdo nei testi delle canzoni, nei loro significati, nella loro melodia; passo ore a cantare, perché mi fa sentire bene; amo i girasoli e i fiori di ciliegio; preferisco le opere dell'800; ho scoperto da meno di un anno che mi piace il sushi; non so cucinare, ho paura di bruciarmi con l'olio bollente e nonostante la consapevolezza delle mie capacità, ci rimango ancora male quando brucio quello che sto cucinando; se la mattina non ho il succo, non la considero una buona mattina; spesso mi sento poco femminile, ho costantemente i nodi ai capelli e mi trucco poco o per niente; non amo i gioielli costosi o le borse di marca ma le cose particolari; spesso dó importanza a cose stupide; spesso uso il passato nel modo sbagliato; inizialmente sono timida ma quando capisco che posso essere me stessa, so essere un esplosione; dormo con due cuscini e le coperte, sempre, in qualunque stagione; spesso ho voglia di lasagne; la voglia di mangiare dipende dal mio umore e se non mi trovo a mio agio non mangio; ho cicatrici ovunque e ognuno ha storie improbabili; mi considero un disastro e quando provo a sembrare una persona seria sono poco credibile;
mi piace la musica ad alto volume in macchina e cantare a squarciagola in compagnia;
non mi piace litigare, perché in casa ho sempre visto la gente, scappare;
preferisco la birra piuttosto che un drink; mi piace andare a pattinare sul ghiaccio e vorrei imparare a sciare; amo la neve e le ciaspolate; preferisco lo smalto nero; di inverno bevo il latte caldo con il miele; non guardo gli horror e preferisco le commedie, i film romantici, i cartoni; dormo con la maglietta lunga e le mutande; non mi piacciono le mie smagliature; mi riempirei di tatuaggi, piccoli,non giganti; spesso basta davvero poco per rendermi felice;
conosco i miei difetti e ammetto i miei errori; sono disordinata e ordinata allo stesso tempo;
amo la compagnia dei miei amici, quelli con cui posso essere me stessa senza il problema di essere troppo o poco; a volte ho tante ambizioni ma poi faccio fatica a credere in me stessa; posso essere testarda;
di inverno in montagna mi brucio sempre il naso;
ogni anno passo il mio compleanno alla fiera dell'artigianato;
ho una memoria abbastanza salda;
ho la lacrima facile ma sto imparando ad essere forte;
quando ero piccola odiavo perdere quando giocavo a carte con i miei fratelli;
mi piacciono le fotografie e i video imbarazzanti;
avevo una capretta di nome nuvola a cui davo il latte;
adoro i prodotti di lush;
non mi piacciono le mancanze e gli addii;
d'inverno mi piace sentirmi al caldo indossando una sciarpa;
sono coraggiosa solo in certi casi;
dovrei imparare ad essere indifferente in alcuni casi e stronza in altri;
amo e odio le canzoni della domenica del papà;
scelgo la montagna piuttosto che il mare anche se esso mi ricorda il mio paese;
faccio fatica ad esprimere quel che penso a voce e preferisco scrivere perché a voce direi la metà delle cose;
se viaggio devo avere sempre con me, almeno, un libro, l'album da disegno o la macchina fotografica;
preferisco comporre un puzzle e incorniciarlo o disegnare qualcosa da attaccare al muro, piuttosto che comprare un quadro;
vorrei viaggiare ma non da sola;
preferisco il cappuccino piuttosto che il caffè oppure il ginseng;
vorrei essere più alta e avere più tette ma so che non è possibile e che quindi mi vado bene così;
preferisco i capelli lunghi perché con i capelli corti sembro più piccola;
quando si tratta di mettere da parte l'orgoglio ci metto poco;
posso sembrare ingegnua, posso sembrare una bambina;
spesso faccio di testa mia quando molte persone mi dicono che sbaglio;
adoro le cose stravaganti e le particolarità delle persone;
a volte d'estate dormo nella vasca;
odio il mio pesce rosso ma ci sono affezionata;
sono un po' stitica;
quando torno a casa da sola durante un orario notturno, controllo sempre se qualcuno mi segue e spesso mi metto a correre per tornare subito a casa;
mi piace chi vede le cose in un modo diverso, in un modo singolare e particolare;
odio con tutta me stessa le zanzare;
sono introversa ma so essere amichevole;
se devo scegliere preferisco il vino bianco piuttosto di quello rosso e la birra scura piuttosto che quella chiara;
durante la notte se mio fratello russa gli tiro addosso i cuscini finché non smette;
sono semplice e complicata allo stesso tempo;
piango se mi fanno arrabbiare;
di ogni edificio conto fino al quarto piano;
mi piacciono le lucine dell'albero di natale;
tra tutti i generi musicali non ascolto il rap e soprattutto quello italiano;
in casa non indosso quasi mai le ciabatte ma sono sempre perennemente in calze;
ho sempre desiderato avere i vinili e un giradischi;
mi sento più semplice dopo aver pianto;
mi piacciono le candele profumate;
sono troppo riflessiva e per questo molte cose le tengo per me;
quando sono triste mi sento al sicuro sul mio letto;
se piango per tristezza devo sempre stringere un cuscino;
quando ero piccola dormivo con il pupazzo di Prezzemolo e di un tricheco;
mi piace la vista dall'ottavo piano perché quando c'è bel tempo posso vedere le montagne;
adoro gli abbracci, quasi più dei baci;
ho il terrore di cadere dalle scale, infatti non le faccio quasi mai correndo e mi devo sempre reggere al corrimano;
osservo molto e mi innamoro dei dettagli;
cerco la luna e la stella...
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il sogno riparatore
Sono andato a dormire con un doppio xanax e ho vissuto questo svarione assurdo che sembra davvero un film indipendente di quelli belli.
Allora, la protagonista (io) è una ragazza che è nata in una famiglia un po’ particolare: è bianca, ma viene dall’africa (Johannesburg), e insieme ai genitori è votata in modo piuttosto distratto a una sorta di culto panteista che ha al centro l’orticoltura. Casa sua (mia) ricorda un po’ l’appartamento di una pianista di Venezia che andavo a trovare quand’ero piccolo, ma molto più ariosa e luminosa. Fuori c’è un giardino, un’ampia distesa di campi, e un grande albero simile a un tasso, altissimo, di un’altezza smisurata, ai cui piedi vivono alcune oche super-intelligenti. Intorno al tasso corrono parallele due scalette di legno che si arrampicano fino alla sua chioma - molto rada - al cui centro sono montati dei quadrati di compensato in delicato equilibrio, che ospitano dei libri aperti che è possibile leggere più o meno nel vuoto.
Per puro caso, la mattina di un giorno festivo scopro mia madre a letto con una studentessa. Si chiama Annika e viene da un liceo diverso dal mio. A quanto pare mia madre è insoddisfatta, non perché mio padre non la ami più, ma per ragioni puramente sessuali. La cosa rimane tra noi, e non so bene come ma riesco a passare del tempo con Annika e scopro che in effetti è proprio una ragazza in gamba: simpatica, coraggiosa, sicura di sé.
Vado a scuola in questo liceo più o meno normale in cui fatico a integrarmi. Iniziata la prima ora, parte una voce fuori campo (che poi sarebbe la mia) - come in un film - dicendo: “Durante le lezioni cerco di non apparire troppo distaccata, né troppo presente. Ogni tanto alzo la mano per porre delle domande in tono garbato, o per rispondere a una domanda dell’insegnante. In questo modo, riesco a dimostrarmi coinvolta e a non incoraggiare le solite prese in giro”.
Poi però succede una cosa brutta: la stagione delle piogge è arrivata in anticipo, e i tuberi che portavo nello zaino come merenda iniziano a fermentare e scappano contorcendosi fuori dallo zaino. Una ragazza bionda molto popolare mi deride dicendo: “Nella sua tribù, mangiano queste schifezze a colazione intonando canti di gratitudine al dio del raccolto”, cosa del resto vera, e non capisco perché gli altri ridano e allora torno a casa in lacrime, non prima di aver affrontato un’odissea ferroviaria a bordo di treni che cambiano destinazione a caso.
Quando raggiungo il tasso sta diluviando, e una colonia di lumache erutta dalla terra - presagio sia di morte, che di rinascita. Mentre mi arrampico sulla scala sbilenca e mezza rotta, le oche mi guardano salire immobili.
Il mio equilibrio vacilla, e sento delle voci giungere dal basso: quelle di mia madre e di Annika. Con una presenza di spirito notevole, Annika afferra la scala e la riposiziona saldamente contro l’albero, in modo che possa calarmi giù e atterrare sull’erba soffice senza rompermi l’osso del collo. Ci abbracciamo e spunta il sole.
Improvvisamente, mi accorgo che è la mattina di un giorno festivo.
Mamma mi rivela la verità su Annika: sua madre è morta da poco, e lei fa la prostituta per pagarsi gli studi. Ma non dovrà più preoccuparsi dei soldi, perché decidiamo di comune accordo di accoglierla in casa nostra.
Felice, vado in camera per cambiarmi i vestiti bagnati. Sulle prime non riesco a trovarla (la casa è grande), ma poi la raggiungo e lì trovo Annika già mezza svestita, seduta sul mio letto. Ci guardiamo.
Mio padre fa capolino attraverso la porta per dirci che la pizza è pronta.
Annuiamo, poi io chiudo la porta. C’è una seconda porta da chiudere dopo la prima, questa volta a chiave.
Mi spoglio del tutto, mi distendo sopra Annika, la bacio con passione. Ci stringiamo.
Bé, ora ditemi se non vi piacerebbe vedere un film così.
O leggere un libro così.
A me si.
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I tatuaggi di Valentina raccontano la sua storia: una spiga barrata, una bellissima volpe, una fetta di pizza, i versi delle sue canzoni preferite… e tanti altri soggetti traditional che rappresentano il suo amore per il buon cibo e per la natura. L’abbiamo incontrata per saperne di più e lei ci ha raccontato la storia della sua coraggiosa rivoluzione senza glutine! Leggi la bella intervista di @stefania_perosin a @valentinaglutenfree sul nostro blog ~ link in bio 👆🏻 #tattoo #tattoolife #tattoolifedigital #tattoolifeblog #tattoolifemagazine #glutenfree
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