#il momento giusto
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elianashome · 2 years ago
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pensierodelgiornoblog · 13 days ago
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scritturacreativa-85 · 10 months ago
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Quando Arriva Quello Giusto
Il sole si stava appena alzando quando Marta si sedette sulla panchina del parco, con uno sguardo assorto rivolto verso l’orizzonte. Era una mattina come tante altre, ma per lei significava molto di più. Aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita a cercare qualcosa che sembrava sfuggirle sempre, qualcosa che molte persone davano per scontato: l’amore. Aveva sperimentato l’amore non…
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frammenti--di--cuore · 5 months ago
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la mia tolleranza è scesa davvero sotto i piedi e davvero quasi non mi riconosco più. ma non ero io quella che trovava una spiegazione a tutto e a tutti? adesso le spiegazioni devi darle tu -> a me chiare e precise altrimenti ciao, una X sul tuo nome e stammi bene.
zoe
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moodyseal · 4 months ago
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Tutto quello che volete ma la presenza obbligatoria all'università è una piaga sociale peggiore dei turisti su Spaccanapoli a mezzogiorno
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intuizioni · 1 year ago
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oggi mi sono tagliata i capelli per non pensare ai mimmone voi come state
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gotaholeinmysoull · 10 months ago
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lo scrivo pure qui che magari avete conoscenze sapete o che ne so
sto cercando una singola da agosto in centro a Torino, max 450 tutto incluso
aiutatemi vi prego sono disperata
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deathshallbenomore · 2 years ago
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dopo questo imbibimento culturale consistente in kafka, l’ultima stagione di succession, e immaginando di portare a termine joseph roth, penso di essere pronta, alternativamente, per un nuovo dostoevskij o, volendo osare, addirittura philip roth
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elipsi · 2 years ago
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persone che odio di più parte #288339: quelli che vogliono lucrare sulla disperazione generale e invece di condividere gli esercizi come le persone normali cercano di farti comprare i loro appunti di merda
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pensierodelgiornoblog · 7 months ago
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Poesia di Ada Luz Marquez, ‘Il momento giusto per vivere’.
“Nulla è per sempre perduto, nulla è per sempre acquisito, tutto è stato solo vissuto.
Non ci sono vincitori né vinti.
Non esiste il successo, non c’è fallimento.
C’è solo chi cammina, c’è solo vita vissuta e da vivere, Che scorre attraverso i passi.
È sempre il momento perfetto Per finire, Per iniziare, Per cadere, Per volare, Per amare! Per percorrere un sogno.
È sempre ora, Il momento giusto Per vivere.“
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fukounaboy · 1 year ago
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AVEVO RAGIONE.
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lady--vixen · 8 days ago
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ieri una vecchietta mi ha fatto piangere
Ieri mattina. Farmacia. Entro. Una signora anziana con addosso la pettorina di plastica dei volontari per non so quale causa, mi ferma. Il primo pensiero: oh che rompicoglioni, dai, che ho fretta. Mi dice che è la giornata della raccolta del farmaco per i poveri. Mi dà un volantino. Io fingo di dare un'occhiata, vedo che c'è un QR code. Penso: ok, dirò che farò una donazione da casa e poi, forse, ci penserò. Lei mi spiega, senza insistere, in cosa consiste l'iniziativa. Per i più poveri, dice, e lo fa non mettendo pietà in quella parola, ma dignità. Vado al bancone. Prendo uno sciroppo antinfiammatorio per quella cretina della gatta dei miei, che si è rotta un dito da sola. 20 euro. Entra un'altra persona. Sento alle mie spalle l'anziana volontaria che ripete le cose che ha appena detto a me. È impegnata. È distratta. Sarebbe il momento giusto per pagare e uscire senza sensi di colpa. Chissenefotte dei poveri! Li vedo tutti i giorni davanti alla mensa. La fila sempre più lunga. Dovevate pensarci prima. Chissà che scelte avete fatto nella vita per essere lì a mendicare un pasto caldo. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, no? No? O forse no... Da due mesi ci sono sempre più donne in fila. Ce n'è una col cane. Assomiglia a me. Anche il suo cane somiglia al mio. Anche il suo cappotto. Ho paura che, se la guardo bene, scopro di essere io. Che ne sai come vanno a finire le cose? Essere al di qua o al di là di un muro è solo questione di fortuna. E tu lo sai. Non sei sottoterra mica per merito. Come lo cambi il mondo se non fai la tua parte?
Sono viva, ho pagato le tasse che mi hanno pagato la chemio. Ho appena speso 20 euro per una gatta rintronata. La senti la fortuna di essere ancora viva? Lo senti che sei ancora qui per uno scopo? Apri quel portafoglio. Dai l'esempio! E dico alla farmacista che voglio prendere qualcosa per l'iniziativa. Lei passa il codice, prende il medicinale e lo mette nel cesto della signora. Saluto la farmacista e mi volto per uscire.
È qui che la signora allunga un braccio e mi ferma. Dice grazie, ma lo dice come se la povera fosse lei. Lei, infagottata nella plastica della pettorina dei volontari. Come se con un gesto tanto semplice (ma che, a giudicare dal vuoto della sua cesta, facciano in pochissimi) possa salvare qualcosa dentro di lei. Dice un grazie così sentito, che io mi sento una merda per averci ricamato sopra una storia, per non aver dato di più, per non essere anche io lì in piedi da ore a fare la volontaria. Rispondo solo: Grazie a lei per essere qui. E la voce mi si rompe subito. Chissà perché la gentilezza mi colpisce sempre in faccia come un pugno. Perché riesco a piangere solo per cose come questa? La signora mi sta accarezzando il braccio. Lo fa come faceva mia nonna. Gentile. Grata. Cristo, fatemi uscire da qui. Scappo fuori. Non voglio veda le lacrime. Non le voglio vedere nemmeno io. Metto gli occhiali da sole. Tiro su col naso. Vado via.
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scritti-di-aliantis · 28 days ago
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(Foto: sonnenschein12345)
Non ti senti mai completamente a posto. Non è mai la persona giusta. Non è mai il momento giusto. Non è mai il Pianeta giusto.
Aliantis
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(Foto: silent-desire-ja)
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francesca-70 · 3 months ago
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Non aver fretta, e non aver paura. Scegli quello che ti sembra giusto, ma, ogni tanto, quando puoi, anche quello che ti fa felice. Se non ti vengono le parole, lascia che siano i tuoi occhi a parlare. E impara a leggere gli occhi degli altri, impara a capire quel che non ti dicono. Ascolta il silenzio, fagli tutte le domande più scomode che ti vengono in mente. Non lasciarti fermare dalla paura per fare le cose che devono essere fatte. Scappa quando devi, fermati quando puoi: c'è un momento per seminare e un momento per raccogliere - impara a distinguerli, impara ad assaporare entrambi. Ascolta il tuo corpo e rispettalo: riposati quando te lo chiede, mangia quando hai fame e ogni tanto ubriacati - di vino, di amore o di qualche sogno. Cammina da sola su una spiaggia o in mezzo ad un bosco, piangi se ne hai voglia - ma cerca sempre di ridere di più. Lascia correre ma non dimenticare: pretendi rispetto ma domandati se anche tu lo porti. Impara ciò che ogni botta ha da insegnarti ma non accettare le ingiustizie. E ricorda sempre che ciò che ti rende strana o diversa non è necessariamente una debolezza.
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raccontidialiantis · 1 month ago
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Non desidero altro che te
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Mi sono laureato. Tu ti sei sposata e allora io me ne sono andato: per non soffrire più. Per farmi una parvenza di vita lontano da te. Oltre duemila chilometri, tra noi. Ma le persone te le porti dentro. Tutte quelle che hai incontrato. Una per una. Anche quelle con cui c’è stato solo un breve scambio di battute: magari solo un sorriso o - peggio - soltanto uno sguardo. Intenso. Perché l'incrociare gli occhi, se dura più di due secondi, è più sincero di un raggio laser. Letale. Ti incide il cervello. Le persone te le porti dentro. E tu sei stata la presenza più ingombrante di tutte. Fino a diventare un’ossessione.
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Dopo sette anni di lavoro intensissimo, duro ma produttivo, la settimana scorsa stavo per essere nominato dirigente: stipendio aumentato di molto, benefit vari, tra cui l’auto aziendale di prestigio etc... ma mi sono licenziato! Al buio. Le persone te le porti dentro. L’unica luce che vedevo nella mia mente era quella del tuo sguardo. E allora stasera eccomi qui: lascialo. Non sei felice con lui. Vieni con me. Ti offro di vivere insieme nel vecchio casolare diroccato di mio nonno. Si: quello che ancora si regge per miracolo. Dovremo ristrutturarlo e soprattutto trovare un’occupazione, sia io che te. Lo faremo in un momento, questo, molto difficile per tutti e con occasioni di lavoro sempre più scarse, in Italia.
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Intanto, camperemo con i miei risparmi e con i prodotti che semineremo e coltiveremo. Faremo lievitare ogni giorno insieme il pane e l’amore. Io sono bravo con tutti i lavori manuali; tu sai cucire, cucinare e servire ai tavoli. Venderemo la sovrapproduzione dei nostri prodotti. Faremo mille cose, per mettere insieme il pranzo e la cena. Ti offro una sfida, una svolta drammatica, ardua e coraggiosa. Io mi sono buttato e ho fatto duemila chilometri in una macchina carica di tutto ciò che ho potuto portare; il resto l’ho regalato, venduto o gettato via. La prima cosa che ho caricato comunque, è stato il piccolo Snoopy di pezza che m’hai regalato tu l’ultima volta che ci siamo visti. Mi faceva compagnia la sera, sai? Quando mi lasciasti, me lo desti ed era impregnato del tuo profumo, che ci avevi spruzzato sopra abbondantemente. E anche zuppo delle tue lacrime, che lo hanno bagnato mentre lo tenevi in mano lasciandomi. 
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Perché ti sei sentita obbligata a “sistemarti” e a troncare con “quello smidollato buono a nulla” - parole di tuo padre - per passare la vita intera con uno che non amavi e che non ami. Io lo so. Tu ami me. Ami me, me, me... Anche se mi hai bloccato ovunque per non cedere alla tentazione di provare a essere felice. Anche se cambi sempre discorso, quando ti parlano di me. Me lo dice tua sorella. Le persone te le porti dentro. Anche se il tuo cuore vorrebbe uscire adesso, in questo stesso istante, dalla gabbia toracica per correre incontro al mio e parlargli. Anche se a lui non dai ancora figli, perché in fondo speri in un miracolo. Ma i miracoli li puoi far accadere tu stessa, se solo vuoi. Allora stasera eccomi qui da te. A sorpresa. Non te lo saresti aspettato mai, eh? 
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Non sono ancora andato neppure a casa mia: so bene quello che mi aspetta, se rientro da solo e avendo gettato via tutto ciò che avevo costruito. Dai miei: rimproveri, lacrime, liti e rassegnazione. E il perdono. Loro capiscono. Sempre. Non mi sono potuto fare neppure una doccia e sono distrutto dal viaggio, perché sono partito alle tre di notte e crollo di sonno. Probabilmente puzzo come un caprone. Però ho per te un’unica domanda. Che farai adesso: sceglierai di continuare a portare sulle spalle un rimpianto che pesa una tonnellata e che ti piegherà sempre più per il resto dei tuoi giorni, fino alla fine o prenderai giusto quattro-cose-quattro e verrai via con me proprio adesso, prima che lui torni dal lavoro? 
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Mamma sa che ti amo e che mi ami. Soltanto davanti a lei ho pianto per te. E lei sola sa la vera ragione per cui ho cercato un lavoro lontanissimo: nessun altro. Se vieni tu a casa con me, anche mio padre si ammorbidirà. E solo guardandoti al mio fianco capirà, sono sicuro. Affronteremo tutto insieme: divorzio, problemi, ipocrisie, invidie, cattiverie. I figli tu falli con me. Cresceranno nell’amore. Allora? Vieni o no? Io t’aspetto in macchina.
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RDA
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der-papero · 22 days ago
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Forse di serate così non ce ne saranno più, forse un domani l'unico a ricordarsi di questo momento sarà questo blog, forse dovrei solo essere grato, perché le scelte hanno un prezzo che avrei dovuto onestamente pagare in silenzio, e invece ci è uscito pure il lusso di un sorriso, allora forse è giusto che io non chieda più nulla e che vada per la mia strada, forse un giorno tornerò lì, e spero che sia di nuovo come tempo fa.
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