#il mare tutto azzuro
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Sandro Penna, Il mare è tutto azzurro
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.
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Promise?
Mi manchi. Non puoi nemmeno immaginare quanto. Non sai che tutte le volte che nominano la tua città mi viene da piangere, non sai che improvvisamente vedo tutto offuscato e non riesco a smettere di pensare a te, non lo sai. O forse sì, forse lo sai. Mi vengono in mente i tuoi lunghi capelli biondi, gli occhi da cerbiatta, occhi che trovo più belli di mille azzuro mare, semplicemente perché sono profondi, intensi, dicono tanto… Penso alle foto pazze, a tutte quelle volte che ti hanno delusa, a tutte quelle volte che ha sorriso, mentre piangevi dentro, a quelle volte in cui, invece, hai pianto anche fuori, penso a tutte le mie paranoie come sta? Dov’è? Sta piangendo? Mi manca... Vorrei solo averti qui adesso, vorrei solo poterti abbracciare quando mi va, e non pensare chissà se un giorno potrò farlo davvero. Vita mia, sorridi sempre, perché il tuo sorriso è bellissimo, è l’arma migliore, la vendetta più soddisfacente, non permettere a nessuno di farti crollare, e se mai dovesse accadere, ci sarò io a sorreggerti. Promise?
— ultimiframmentidipagine / paginediunavitainfrantumi
@sposataconlucianospinelli
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💔💔💔
Quella sera ero seduta sulla panchina della stazione… stavo aspettando il treno delle 18:00 per tornare a casa…Avevo le cuffie nelle orecchie, come sempre, quando all'utoparlante sentii l'annuncio che diceva che il treno avrebbe portato tre quarti d'ora di ritardo… Annoiata mi rimisi l'altra cuffia, e continuai ad ascoltare la mia musica… Dopo poco però, il 5% di batteria che mi rimaneva, mi abbandonò.. così rimasi lì, sola.. a fissare un punto vuoto davanti a me… il tempo passò,e arrivò il treno…salii e mi misi a sedere nell'unico posto vuoto, accanto ad un ragazzo…Appena mi vide si girò a guardarmi "è bellissimo ” fu la prima cosa che pensai… Aveva gli occhi azzurri.. freddi.. di ghiaccio .. che però trasmettevano sicurezza.. e poi quel sorriso… quel sorriso da mozzarti il fiato… quel sorriso che pur non essendo perfetto trasmetteva un sacco di allegria… Cominciò a parlare… raccontava di sé, e chiedeva di me.. cominciai a raccontargli tutto, tutto quello che pensavo.. liberamente.. senza la paura di essere giudicata… prima di quel momento non mi ero mai fidata così tanto di qualcuno.
Presto arrivò la mia fermata, e così a malincuore lo salutai.. lui sarebbe sceso a qualche fermata dopo…
Per la prima volta nella mia vita, ero davvero felice.. avevo conosciuto una persona stupenda…
Cominciai a prendere abitualmente il treno delle 6 e tre quarti… Lo vedevo ogni giorno, e ogni giorno mi innamoravo sempre di più… Cominciammo a uscire… ci trovavamo sul mare, che a noi piaceva tanto… su una scogliera a picco sul mare, in un punto che nessuno conosceva… “è il nostro piccolo segreto” mi sussurrava ogni volta… rimanevamo lì ore a parlare,a guardare il tramonto, i gabbiani che volavano nel cielo azzuro che all'orizzonte si confondeva con il mare.. lui poi cominciò a dire quanto si odiasse.. quanto fosse diverso da tutti… quanto non riuscisse ad accettarsi… parlava… si confidava con me… fino a quando i suoi occhi di ghiaccio si sciolsero in un mare di lacrime… lui in realtà era perfetto.. ma non sapevo come dirglielo.. le parole mi si bloccavano sempre a metà della gola.. e rimanevo zitta… passarono i giorni, i mesi… e io mi innamoravo sempre di più… ma lui era ancora più triste.. un giorno notai un livido sul suo polso.. ma non gli chiesi nulla.. avevo paura di essere troppo invadente.. mi autoconvinsi che era solo un ombra… e tutti e due ci limitammo a guardarci, in silenzio.. non avevamo più niente da dirci… Ogni giorno ci trovavamo sempre lì, al solito posto, e poi tornavamo a casa insieme, con quel treno delle 6 e tre quarti… dove ormai, quasi un anno prima, ci eravamo conosciuti…Era quasi estate, e lui portava troppo spesso la sua felpa arancione.. però non gli chiesi mai nulla… stavamo abbracciati sul bordo della scogliera.. io sentivo il suo cuore.. lui il mio.. che batteva solo per lui… l'unica ragione che avevo per vivere… lui però questo non lo sapeva.. non sono mai riuscita a dirglielo.. Il tempo passava ancora.. e purtroppo arrivò quel giorno… quel 16 agosto..e quando arrivai nel nostro piccolo nascondiglio segreto lui non c'era… c'era solo un biglietto…l'aveva scritto lui… Aveva l'abitudine di scrivere con il lapis, e poi di ripassare con la penna.. cercando di cancellare i segni della matita sperando che nessuno se ne accorgesse… sapeva che il lapis si poteva cancellare.. mentre la penna no, una volta scritto, non poteva più essere cancellato… scriveva la sua vita in lapis, perché di quella non era mai sicuro… non era sicuro nemmeno di stare vivendo… ma quell’ ‘Addio’ no, non lo scrisse in matita, ma subito in penna… di quell'addio si, per una volta era sicuro… sapeva che non si sarebbe più potuto cancellare, sapeva che una volta scritto, che una volta detto, sarebbe stato per sempre… scoppiai a piangere… il giorno dopo sui giornali, c'era un articolo che parlava di un ragazzo che si era tolto la vita… era lui… si era suicidato lì, nel nostro piccolo nascondiglio segreto, proprio perché serviva per nascondersi dal mondo… si era buttato giù da quella scogliera.. dove guardavamo il tramonto insieme, e i gabbiani che volavano… il suo corpo non fu mai ritrovato.. solo la sua felpa arancione… che indosso ancora oggi, per sentire il suo profumo.. lui era perfetto, io l'amavo più di quanto amo me stessa.. e lo amo ancora..e si, ora glielo voglio dire “ tu sei perfetto” “io ti amo, e ti amerò per sempre” lo urlavo sempre al cielo mentre mi trovavo lì, nel nostro piccolo posto segreto..così chissà, magari un giorno mi avrebbe sentito… ormai di lui mi rimaneva solo un ricordo, il ricordo di quegli occhi azzurri, che pur essendo di ghiaccio erano riusciti a sciogliermi il cuore, il ricordo di quel sorriso, del suo sorriso unico al mondo, il ricordo di quelle braccia, che quando mi abbracciavano mi facevano sentire a casa… ormai era tutto solo un ricordo, un ricordo indelebile nella mia mente, che nemmeno il passare del tempo sarebbe mai riuscito a cancellare…E nessuna cosa, nessuna persona al mondo, sarebbe mai riuscita a colmare il vuoto che lui aveva lasciato dentro di me…continuai a tornare lì in quel posto tutti i giorni, e poi tornavo a casa prendendo quel treno delle 6 e tre quarti… e mi sedevo sempre in quel posto dove sedeva lui il giorno in cui l'ho conosciuto...
Amore mio,
ora è di nuovo il 16 agosto… è passato un anno da quando sei volato in cielo…come un angelo… tu eri un angelo, il mio angelo… e la terra si sa, purtroppo non è un posto per angeli… ora, mentre scrivo queste cose sono qui,nel nostro posto segreto.. però stasera no,non prenderò il treno delle 6 e tre quarti… perché verrò a trovarti… ti ricordi quando ti dissi 'per sempre’? Ecco, io non scioglieró questa promessa…io voglio stare con te per sempre… Io non ho bisogno di scrivere 'Addio’ perché il mio mondo sei tu… e qui non sto lasciando nessuno… quindi, adesso, con il pennarello indelebile, scriverò la cosa di cui sono più sicura in questo mondo, e che non potrò mai cancellare “Aspettami, sto arrivando. Tua, per sempre."
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sogno_220206
Ho sognato che eravamo nel “sotteraneo”. Mi aggiro per i corridoi e cerco qualcosa, forse ho una lezione da frequentare ma non so esattamente dove. Un bidello spazza per terra svogliatamente. Apre una porta si ferma improvvisamente per un secondo poi commenta acido: "Un mucchio di ubriachi". Lascia la porta aperta e va via. Per un attimo penso che il "mucchio di ubriachi" non potranno che essere i miei colleghi. Con sollievo mi avvicino alla porta e intravedo una stanza piccola e stretta all'interno della quale una ventina di persone ancora mezze addormentate sta cercando di lasciare l'aula ma sono evidentemente reduci di una sbronza colossale e fanno una certa fatica. Un ragazzo con i capelli color stoppa, dopo aver cercato di tirarsi su cade stupidamente col le proprie chiappe sulla sedia. Percepisce la mia presenza e mi fissa ottusamente dai suoi occhi gonfi colore azzuro mare. Spazientito vado oltre e mentre mi apporoccio alla scaletta che porta su e fuori (intravedo una scorcio di cielo plumbeo) mi coglie una strana sensazione di estraneamento. Per un attimo la realtà si fa sottile in un modo disturbante ma familiare. mi dico: "Oddio ma ti sei dimenticato di quello che è successo due tre anni fa? Ma va ancora avanti? Cazzo non ricordo se sta storia era finita o semplicente ci siamo abituati e non ci facciamo più caso." Mi riferisco a un qualche cataclisma astronomico successo mesi prima dell'inizio del covid. Non è chiaro cosa accadde ma la cosa travolse la vita di ognuno di noi. Ci si riferiva improprimante con l'espressione "la Terra ha smesso di girare" ma non era esattamente questo che accadde, fu invece qualcosa di più sottile e incomprensibile, per lo meno alla gente comune. I sintomi di questo evento si manifestarono sin da subito: all'improvviso la realtà cominciò a sembrare strana, artefatta, grossolana, sbagliata. Era una sensazione sottile ma inequivocabile. Evidente come un quadro storto in una stanza perfettamente in ordine. Per mesi e mesi se ne fece un gran parlare. La sensazione era un po' come se "si fosse rotta la realtà" e si intravedesse quello che c'è sotto (o dietro o dentro). E io mi ero completamente scordato di ciò. Evidentemente il covid e tutto ha fatto sì che la cosa passasse in secondo piano. Più tardi mi ritrovo nei nostri alloggi, nel o nei pressi del sotterraneo. A Domenico che si aggira in mimetica (?) tra la cucina e la camera chiedo "ma ti ricordi di quando il mondo ha smesso di girare?" e lui "minchia se mi ricordo" e io "ma... poi ha più ripreso?" Lui interrompe improvvisamente quello che sta facendo per guardarmi come se fossi uno scemo. Evidentemente no, non ha ripreso.
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11 Marzo 2020
Quando tutto questo finirá ti porteró al mare.
Un giorno all’improvviso ti scriveró, ti diró di non prendere impegni per il giorno seguente che il tempo scorre ed io ho bisogno di dedicarci un giorno intero.
Ti scriveró di non preoccuparti, che sará un giorno speciale, ma tu non dovrai occuparti di nulla. Ti scriveró di mettere dei bei vestiti e di indossare il sorriso piú bello e vero che hai. Ti diró di non preoccuparti se la tua macchina quel giorno non sará pulita, perché ti verró a prendere e ti faró essere il mio passeggero per un giorno.
Penseró io a tutto.
Un bel sole splenderá nel cielo azzuro sopra di noi,
troppo concentrati su di noi per potercene accorgere.
Arriveremo in riva al mare, l’uno accanto all’altro:
“é meraviglioso” diró.
“eh giá” risponderai col tuo solito tono delicato.
Ci cercheremo, i nostri corpi si stringeranno ancor prima di guardarci negli occhi.
É cosí che funziona tra noi: per quanto pensiamo di volerci allontanare, ogni volta camminiamo per trovarci piú vicini.
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 È un grande amico, ti abbraccia con le sue onde piccole e calme, sa come stai, quando ti immergi sott'acqua comprendi meglio la sua bellezza, la bellezza non è solo esterna ma anche interna, la bellezza del mare non è solo le onde e la schiuma o il sole sopra a questa linea azzurra infinita, ma è anche profondamente bella. Profondamente piena, così tanti colori uniti gli uni negli altri che formano questo azzuro raro, che in realtà è solo il riflesso del cielo, eppure il cielo sembra formato da un solo colore mentre riflesso nel mare sembra ancora più colorato, il mare è uno specchio trasparente. Mi insegna che quello che vedo non è sempre ciò che i miei occhi pensano di vedere, nel profondo nessuno sa cosa c'è finché non si tuffa, un po come le persone, finché non la conosci, non ti tuffi nel profondo del suo mare puoi solo conoscere il riflesso del cielo, credendo di essere solo cielo riflesso su una lastra d'acqua spenta, è in realtà scopri pieni colori nel suo profondo marino. La gente finge di essere cielo quando vorrebbe essere mare, il cielo però da tonalità al mare senza i suoi colori sarebbe solo uno specchio, c'è bisogno di essere cielo e mare senza dar per scontato la terra che è la parte ancora più profonda dove evidentemente solo i più abili sub riescono ad arrivarci. I pesci e le altre creature marine penso possano rappresentare tutte le nostre emozioni nascoste, come la paura, la gelosia, l'insicurezza, la delusione, il dubbio amaro, la felicità nel cattivo, la rabbia indiscussa, la sofferenza muta. Sappi che un mare non sempre è calmo ha le sue onde potenti e prepotenti che possono portarti di nuovo a riva, quelle penso possano rappresentare gli sbagli di una persona nei confronti dell'altra persona, ovvero, dopo aver sbagliato quella persona non si fida più, non ha più la tua sicurezza, per questo ritorni a riva, al punto di partenza perché tu hai permesso che questo accadesse non hai lottato le onde. Di una persona devi accettare tutto che siano onde calme che onde potenti, penso che se quel mare vogliamo conquistarlo, averlo solo per noi dobbiamo lottare tutto ciò che ne fa parte, se abbiamo un obbiettivo c'è bisogno di volontà e forza. Per questo ti dico hai abbastanza volontà e forza per affrontare le mie onde?
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Raccontami una storia. Ti prego.
Quella sera ero seduta sulla panchina della stazione… stavo aspettando il treno delle 18:00 per tornare a casa…Avevo le cuffie nelle orecchie, come sempre, quando all'autoparlante sentii l'annuncio che diceva che il treno avrebbe portato tre quarti d'ora di ritardo… Annoiata mi rimisi l'altra cuffia, e continuai ad ascoltare la mia musica… Dopo poco però, il 5% di batteria che mi rimaneva, mi abbandonò.. così rimasi lì, sola.. a fissare un punto vuoto davanti a me… il tempo passò,e arrivò il treno…salii e mi misi a sedere nell'unico posto vuoto, accanto ad un ragazzo…Appena mi vide si girò a guardarmi "è bellissimo ” fu la prima cosa che pensai… Aveva gli occhi azzurri.. freddi.. di ghiaccio .. che però trasmettevano sicurezza.. e poi quel sorriso… quel sorriso da mozzarti il fiato… quel sorriso che pur non essendo perfetto trasmetteva un sacco di allegria… Cominciò a parlare… raccontava di sé, e chiedeva di me.. cominciai a raccontargli tutto, tutto quello che pensavo.. liberamente.. senza la paura di essere giudicata… prima di quel momento non mi ero mai fidata così tanto di qualcuno. Presto arrivò la mia fermata, e così a malincuore lo salutai.. lui sarebbe sceso a qualche fermata dopo…Per la prima volta nella mia vita, ero davvero felice.. avevo conosciuto una persona stupenda…Cominciai a prendere abitualmente il treno delle 6 e tre quarti… Lo vedevo ogni giorno, e ogni giorno mi innamoravo sempre di più… Cominciammo a uscire… ci trovavamo sul mare, che a noi piaceva tanto… su una scogliera a picco sul mare, in un punto che nessuno conosceva… “è il nostro piccolo segreto” mi sussurrava ogni volta… rimanevamo lì ore a parlare,a guardare il tramonto, i gabbiani che volavano nel cielo azzuro che all'orizzonte si confondeva con il mare.. lui poi cominciò a dire quanto si odiasse.. quanto fosse diverso da tutti… quanto non riuscisse ad accettarsi… parlava… si confidava con me… fino a quando i suoi occhi di ghiaccio si sciolsero in un mare di lacrime… lui in realtà era perfetto.. ma non sapevo come dirglielo.. le parole mi si bloccavano sempre a metà della gola.. e rimanevo zitta… passarono i giorni, i mesi… e io mi innamoravo sempre di più… ma lui era ancora più triste.. un giorno notai un livido sul suo polso.. ma non gli chiesi nulla.. avevo paura di essere troppo invadente.. mi autoconvinsi che era solo un ombra… e tutti e due ci limitammo a guardarci, in silenzio.. non avevamo più niente da dirci… Ogni giorno ci trovavamo sempre lì, al solito posto, e poi tornavamo a casa insieme, con quel treno delle 6 e tre quarti… dove ormai, quasi un anno prima, ci eravamo conosciuti…Era quasi estate, e lui portava troppo spesso la sua felpa arancione.. però non gli chiesi mai nulla… stavamo abbracciati sul bordo della scogliera.. io sentivo il suo cuore.. lui il mio.. che batteva solo per lui… l'unica ragione che avevo per vivere… lui però questo non lo sapeva.. non sono mai riuscita a dirglielo.. Il tempo passava ancora.. e purtroppo arrivò quel giorno… quel 16 agosto..e quando arrivai nel nostro piccolo nascondiglio segreto lui non c'era… c'era solo un biglietto…l'aveva scritto lui… Aveva l'abitudine di scrivere con il lapis, e poi di ripassare con la penna.. cercando di cancellare i segni della matita sperando che nessuno se ne accorgesse… sapeva che il lapis si poteva cancellare.. mentre la penna no, una volta scritto, non poteva più essere cancellato… scriveva la sua vita in lapis, perché di quella non era mai sicuro… non era sicuro nemmeno di stare vivendo… ma quell’ ‘Addio’ no, non lo scrisse in matita, ma subito in penna… di quell'addio si, per una volta era sicuro… sapeva che non si sarebbe più potuto cancellare, sapeva che una volta scritto, che una volta detto, sarebbe stato per sempre… scoppiai a piangere… il giorno dopo sui giornali, c'era un articolo che parlava di un ragazzo che si era tolto la vita… era lui… si era suicidato lì, nel nostro piccolo nascondiglio segreto, proprio perché serviva per nascondersi dal mondo… si era buttato giù da quella scogliera.. dove guardavamo il tramonto insieme, e i gabbiani che volavano… il suo corpo non fu mai ritrovato.. solo la sua felpa arancione… che indosso ancora oggi, per sentire il suo profumo.. lui era perfetto, io l'amavo più di quanto amo me stessa.. e lo amo ancora..e si, ora glielo voglio dire “ tu sei perfetto” “io ti amo, e ti amerò per sempre” lo urlavo sempre al cielo mentre mi trovavo lì, nel nostro piccolo posto segreto..così chissà, magari un giorno mi avrebbe sentito… ormai di lui mi rimaneva solo un ricordo, il ricordo di quegli occhi azzurri, che pur essendo di ghiaccio erano riusciti a sciogliermi il cuore, il ricordo di quel sorriso, del suo sorriso unico al mondo, il ricordo di quelle braccia, che quando mi abbracciavano mi facevano sentire a casa… ormai era tutto solo un ricordo, un ricordo indelebile nella mia mente, che nemmeno il passare del tempo sarebbe mai riuscito a cancellare…E nessuna cosa, nessuna persona al mondo, sarebbe mai riuscita a colmare il vuoto che lui aveva lasciato dentro di me…continuai a tornare lì in quel posto tutti i giorni, e poi tornavo a casa prendendo quel treno delle 6 e tre quarti… e mi sedevo sempre in quel posto dove sedeva lui il giorno in cui l'ho conosciuto…Amore mio,ora è di nuovo il 16 agosto… è passato un anno da quando sei volato in cielo…come un angelo… tu eri un angelo, il mio angelo… e la terra si sa, purtroppo non è un posto per angeli… ora, mentre scrivo queste cose sono qui,nel nostro posto segreto.. però stasera no,non prenderò il treno delle 6 e tre quarti… perché verrò a trovarti… ti ricordi quando ti dissi 'per sempre’? Ecco, io non scioglieró questa promessa…io voglio stare con te per sempre… Io non ho bisogno di scrivere 'Addio’ perché il mio mondo sei tu… e qui non sto lasciando nessuno… quindi, adesso, con il pennarello indelebile, scriverò la cosa di cui sono più sicura in questo mondo, e che non potrò mai cancellare “Aspettami, sto arrivando.”Tua, per sempre.@come-la-neve-in-estate
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Morte
Ovunque tu sia Porti il coltello sporco del nostro amore A te che non credi più nella nostra via Dono il mio totalmente infranto cuore
Dunque è questa la nostra fine La nostra distanza ti ha ucciso Lasciandomi in un posto ricoperto di mine Tra tagli graffi e pianti che ricoprono il mio viso
Non mi metterò l'animo in pace Lasciandoti andare come tu chiedi di fare Ormai ho perso tutto, anche il mio animo vivace Hai preso tutto e l'hai affogato nel mare Quello stesso mare in cui avevo paura di annegare In cui noi due usavamo amare I nostri animi corrotti e pervasi dalle molteplici pare
Non so cosa succederà in futuro Il mio dolore non conosce muro Questo amore che è apparso veloce come un siluro Non potrà scorrere come burro Continuerò a piangere costantemente queste lacrime color azzuro Per la tua perdita, la perdita del mio primo amor sicuro Sperando che un giorno il nostro amore sarà di nuovo ciò con cui mi curo
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Quella sera ero seduta sulla panchina della stazione… stavo aspettando il treno delle 18:00 per tornare a casa…Avevo le cuffie nelle orecchie, come sempre, quando all'utoparlante sentii l'annuncio che diceva che il treno avrebbe portato tre quarti d'ora di ritardo… Annoiata mi rimisi l'altra cuffia, e continuai ad ascoltare la mia musica… Dopo poco però, il 5% di batteria che mi rimaneva, mi abbandonò.. così rimasi lì, sola.. a fissare un punto vuoto davanti a me… il tempo passò,e arrivò il treno…salii e mi misi a sedere nell'unico posto vuoto, accanto ad un ragazzo…Appena mi vide si girò a guardarmi "è bellissimo ” fu la prima cosa che pensai… Aveva gli occhi azzurri.. freddi.. di ghiaccio .. che però trasmettevano sicurezza.. e poi quel sorriso… quel sorriso da mozzarti il fiato… quel sorriso che pur non essendo perfetto trasmetteva un sacco di allegria… Cominciò a parlare… raccontava di sé, e chiedeva di me.. cominciai a raccontargli tutto, tutto quello che pensavo.. liberamente.. senza la paura di essere giudicata… prima di quel momento non mi ero mai fidata così tanto di qualcuno. Presto arrivò la mia fermata, e così a malincuore lo salutai.. lui sarebbe sceso a qualche fermata dopo… Per la prima volta nella mia vita, ero davvero felice.. avevo conosciuto una persona stupenda… Cominciai a prendere abitualmente il treno delle 6 e tre quarti… Lo vedevo ogni giorno, e ogni giorno mi innamoravo sempre di più… Cominciammo a uscire… ci trovavamo sul mare, che a noi piaceva tanto… su una scogliera a picco sul mare, in un punto che nessuno conosceva… “è il nostro piccolo segreto” mi sussurrava ogni volta… rimanevamo lì ore a parlare,a guardare il tramonto, i gabbiani che volavano nel cielo azzuro che all'orizzonte si confondeva con il mare.. lui poi cominciò a dire quanto si odiasse.. quanto fosse diverso da tutti… quanto non riuscisse ad accettarsi… parlava… si confidava con me… fino a quando i suoi occhi di ghiaccio si sciolsero in un mare di lacrime… lui in realtà era perfetto.. ma non sapevo come dirglielo.. le parole mi si bloccavano sempre a metà della gola.. e rimanevo zitta… passarono i giorni, i mesi… e io mi innamoravo sempre di più… ma lui era ancora più triste.. un giorno notai un livido sul suo polso.. ma non gli chiesi nulla.. avevo paura di essere troppo invadente.. mi autoconvinsi che era solo un ombra… e tutti e due ci limitammo a guardarci, in silenzio.. non avevamo più niente da dirci… Ogni giorno ci trovavamo sempre lì, al solito posto, e poi tornavamo a casa insieme, con quel treno delle 6 e tre quarti… dove ormai, quasi un anno prima, ci eravamo conosciuti…Era quasi estate, e lui portava troppo spesso la sua felpa arancione.. però non gli chiesi mai nulla… stavamo abbracciati sul bordo della scogliera.. io sentivo il suo cuore.. lui il mio.. che batteva solo per lui… l'unica ragione che avevo per vivere… lui però questo non lo sapeva.. non sono mai riuscita a dirglielo.. Il tempo passava ancora.. e purtroppo arrivò quel giorno… quel 16 agosto..e quando arrivai nel nostro piccolo nascondiglio segreto lui non c'era… c'era solo un biglietto…l'aveva scritto lui… Aveva l'abitudine di scrivere con il lapis, e poi di ripassare con la penna.. cercando di cancellare i segni della matita sperando che nessuno se ne accorgesse… sapeva che il lapis si poteva cancellare.. mentre la penna no, una volta scritto, non poteva più essere cancellato… scriveva la sua vita in lapis, perché di quella non era mai sicuro… non era sicuro nemmeno di stare vivendo… ma quell’ ‘Addio’ no, non lo scrisse in matita, ma subito in penna… di quell'addio si, per una volta era sicuro… sapeva che non si sarebbe più potuto cancellare, sapeva che una volta scritto, che una volta detto, sarebbe stato per sempre… scoppiai a piangere… il giorno dopo sui giornali, c'era un articolo che parlava di un ragazzo che si era tolto la vita… era lui… si era suicidato lì, nel nostro piccolo nascondiglio segreto, proprio perché serviva per nascondersi dal mondo… si era buttato giù da quella scogliera.. dove guardavamo il tramonto insieme, e i gabbiani che volavano… il suo corpo non fu mai ritrovato.. solo la sua felpa arancione… che indosso ancora oggi, per sentire il suo profumo.. lui era perfetto, io l'amavo più di quanto amo me stessa.. e lo amo ancora..e si, ora glielo voglio dire “ tu sei perfetto” “io ti amo, e ti amerò per sempre” lo urlavo sempre al cielo mentre mi trovavo lì, nel nostro piccolo posto segreto..così chissà, magari un giorno mi avrebbe sentito… ormai di lui mi rimaneva solo un ricordo, il ricordo di quegli occhi azzurri, che pur essendo di ghiaccio erano riusciti a sciogliermi il cuore, il ricordo di quel sorriso, del suo sorriso unico al mondo, il ricordo di quelle braccia, che quando mi abbracciavano mi facevano sentire a casa… ormai era tutto solo un ricordo, un ricordo indelebile nella mia mente, che nemmeno il passare del tempo sarebbe mai riuscito a cancellare…E nessuna cosa, nessuna persona al mondo, sarebbe mai riuscita a colmare il vuoto che lui aveva lasciato dentro di me…continuai a tornare lì in quel posto tutti i giorni, e poi tornavo a casa prendendo quel treno delle 6 e tre quarti… e mi sedevo sempre in quel posto dove sedeva lui il giorno in cui l'ho conosciuto… Amore mio, ora è di nuovo il 16 agosto… è passato un anno da quando sei volato in cielo…come un angelo… tu eri un angelo, il mio angelo… e la terra si sa, purtroppo non è un posto per angeli… ora, mentre scrivo queste cose sono qui,nel nostro posto segreto.. però stasera no,non prenderò il treno delle 6 e tre quarti… perché verrò a trovarti… ti ricordi quando ti dissi 'per sempre’? Ecco, io non scioglieró questa promessa…io voglio stare con te per sempre… Io non ho bisogno di scrivere 'Addio’ perché il mio mondo sei tu… e qui non sto lasciando nessuno… quindi, adesso, con il pennarello indelebile, scriverò la cosa di cui sono più sicura in questo mondo, e che non potrò mai cancellare “Aspettami, sto arrivando.” Tua, per sempre.
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