#il conte dracula
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avalonishere · 1 year ago
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Il Conte (dracula) che “opera” col favore delle tenebre 💩
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jules-dice-cose · 28 days ago
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Tra pochi giorni uscirà al cinema Nosferatu.
Parlando di questo film tra le opinioni che mi è capitato di incontrare vi è la banalissima "Ormai non si fa più niente di nuovo" chiusa da "Non c'è più fantasia". Lungi da me definire ciò che è nuovo e cosa si intende per fantasia ma personalmente non posso che trovarmi in disaccordo con queste affermazioni.
Nosferatu (quello originale) è un film muto del 1922 di Friedrich Wilhelm Murnau ispirato al romanzo Dracula di Bram Stoker. Qualche anno fa ho avuto il modo di apprezzare una proiezione del film originale con l'esecuzione di musica dal vivo e trovo che la scelta di riprendere un classico dandogli una voce e un soundtrack ufficiale non solo richiede coraggio ma anche un grande lavoro di inventiva.
L'ambientazione horror e le scene disturbanti sono ancora attuali e suggestive (il film originale fu vietato in Svezia per 20 anni dall'uscita) e rendono il Conte Orlok il vampiro per eccellenza dell'immaginario collettivo. Da queste premesse non ci si può che aspettare un grande omaggio a una delle pellicole che ha fatto la storia del cinema horror che sicuramente colpirà anche i non amanti del genere.
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ilpianistasultetto · 2 years ago
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Negli ultimi tre anni sembrava che il problema dell'Italia che non trovava manodopera era colpa dei giovani, percettori del reddito di cittadinanza. Migliaia di giovani scansafariche, delle sanguisughe, dei Dracula che se ne stavano sdraiati sul divano di casa vivendo sulle spalle di chi lavora e suda in questo Paese. Migliaia di articoli di giornali, centinaia di talk televisivi per convincere i polli italiani che da questa condizione creata dal m5s e da Conte dipendeva tutto il sistema produttivo italiano. Cambio di governo, via il RDC per gli abili al lavoro e ora di cosa parlano le mille prime pagine dei giornali e quelle centinaia di talk televisivi per convincere sempre quegli stessi polli d'italiani? Che servono 500mila immigrati altrimenti si ferma la catena produttiva di mezzo Paese. Ma i polli di prima, cosa dicono ai polli di adesso, ovvero, sempre a se stessi? Poi penso che i polli non si fanno domande. Loro seguono il gallo e basta. @ilpianistasultetto
P.s.Anche diversi tumbleri scrivevano contro i"poltronari" e aspettavano il santo (o la santa) di dx per vederli sparire. Adesso, sono diventati tutti afoni, sembrano tutti dei Santanche' senza voce..👍
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curiositasmundi · 5 months ago
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[...]
Ora, noi non vorremmo spingerci a dire che sia imparentato con Vincenzo Visco, detto dai contribuenti “Dracula” (a proposito: qualcuno ha più sentito parlare la Lega di flat tax?). Non è che lo vogliamo precisamente proporre come segretario del Pd al posto di Elly Schlein o come bandiera del “sistema” e dell’“establishment” (anzi: dell’élite) portato al governo dal Bilderberg e da George Soros. Però qualcosa dobbiamo dirla. Siamo lieti, ecco. Non abbiamo difficoltà a confessarlo. Siamo lieti che Matteo Salvini, l’uomo pescato più volte al mare insieme col pesce azzurro, attualmente vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, nei fatti rappresenti l’intersezione insiemistica di Giuliano Amato (quello del prelievo forzoso dei conti correnti) e di Mario Monti (quello dell’austerity).
Salvini è infatti vittima di una grave ingiustizia. Bisogna cominciare a dirlo. Giù le mani da Salvini! Egli viene infatti giudicato per quello che dice, e non per quello che fa. Dice che “con meno armi c’è meno guerra”?  Sì, però non c’è nessuno in Parlamento che abbia votato con costanza, fedeltà (e accanimento) a favore dell’invio delle armi in Ucraina come Salvini e la Lega. Egli farà pure il putiniano da hotel Metropol su Facebook o su Instagram, ma poi guardatelo al Senato: �� assai più atlantista di Giuseppe Conte e di gran parte del Pd che addirittura mette in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato. Lui e Joe Biden: fratelli. Dicono che sia razzista. E in effetti su Instagram trasmette solo video di neri che fanno cose brutte. Però quale governo in Italia ha accolto più migranti di tutti? Ma quello con Salvini, ovviamente, che ha votato e fatto votare alla Lega il decreto flussi. Un record di neri sbarcati nel nostro paese (sai quanti video adesso sui social). E poi: chi ha cancellato il Superbonus? E chi ha cancellato il Reddito di cittadinanza? Lui, lui, e sempre lui. Matteo nostro. Il figlio segreto di Angela Merkel e Ursula von der Leyen. A Palazzo Chigi gli danno la sua Settimana Enigmistica con la biro, le sue forbici con la carta bianca per ritagliare gli elefanti e lui vota qualsiasi cosa. Certo le spara grosse, a volte sembra un picchiatello, non ha inibizioni né pudori né freni, ma non si può giudicare un uomo dalle apparenze.  Per una volta, stiamo ai fatti. Questo fa tutto il contrario di quello che dice. E’ una garanzia: Salvini, (non) basta la parola.
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thebutcher-5 · 7 months ago
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Tremors 4 - Alle origini della leggenda
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato con l’animazione, portando avanti un’altra piccola maratona che trovo alquanto divertente e simpatica, arrivando al suo secondo capitolo, Hotel Transylvania 2. Il Conte Dracula ha aperto il suo hotel agli umani e Mavis e Jonathan si sono sposati. Poco tempo dopo Mavis dà alla luce il piccolo Dennis e, quando si…
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Juice Sanguinis
Francesco Paolo de Ceglia è stato già protagonista di uno dei miei post bibliofili, qualche anno fa, quando scrisse un libro eccezionale sulla Storia del Miracolo di San Gennaro, che fu una lettura entusiasmante. È con lo stesso spirito di curiosità che ho comprato il suo ultimo, lavoro, dal titolo, non si può dire altro, gotico:
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Anche in questo caso si tratta di una Storia Naturale, intesa come studio e descrizione dei componenti della natura, che stavolta riguarda i vampiri. Dico subito una cosa: non esiste una traduzione precisa del concetto di “vampiro” e persino la sua etimologia è oscura e misteriosa (va da sé, visto l’argomento, si potrebbe pensare), ma è chiaro che la nostra idea di “Vampiro” un succhiasangue spesso ben vestito che abita un castello terrificante sta al termine come Babbo Natale sta alla Coca-Cola. E lo spiega, con la sua scrittura precisa e barocca, il professore de Ceglia, che insegna Storia della Scienza presso l’Università di Bari, intraprendendo un percorso affascinante che parte da un dato storico: a metà del 1700, un po’ per pruderie editoriali un po’ per motivi politici, alcuni resoconti di ufficiali dell’Impero Austro-Ungarico, mandati da Vienna in sperduti angoli orientali dell’Impero, scoprirono che le popolazioni locali avevano “problemi” riguardanti dei “ritornati”, persone cioè morte ma che continuavano a disturbare la popolazione, soprattutto i familiari. Si fecero indagini, autopsie, e tra il preoccupato e lo scettico quei documenti arrivarono a Vienna, e segretamente poi pubblicati e ripresi da numerose Riviste Scientifiche e letterarie che accesero la miccia sui morti viventi dell’Europa orientale. Da qui, con un lavoro filologico e storico impressionante (oltre 1000 note, più di 400 tra Autori e Testi citati) de Ceglia indaga a ritroso sulle tradizioni legate a queste presenze, al ruolo che la Chiesa ha giocato sulla loro diffusione o sul loro confinamento, sulle problematiche teologiche, storiche e persino economiche. E si scopre che sotto la definizione vampiro si annidano figure che adesso definiamo con altri nomi, come gli zombie, ma che a seconda del contesto avevano caratteristiche specifiche, e molte altre comuni, che attraversano per centinaia di anni alcune zone dell’Europa. La storia è, il più delle volte, sempre la stessa: dopo il suo decesso, un membro marginale della comunità, spesso segnato da caratteristiche fisiche peculiari, ritorna col proprio corpo (e non semplicemente come spettro evanescente) a tormentare la popolazione del proprio villaggio, del tutto indifferente alla ratio che vorrebbe un corpo sepolto, e riesumato solo per accertarne l’assenza di decomposizione o eventualmente arderlo, inamovibile e del tutto incapace di vagare quando cassa e terra lo abbracciano. Ma non fu sempre così, e la categorizzazione delle varie differenze è meravigliosa, come lo scoprire perchè, e nel libro è prontamente spiegato, ci sono intere fasce di territorio europeo dove questo fenomeno non si riscontra. 
Ma Dracula? Beh, questo lo posso svelare: fu un bellissimo ma cagionevole di salute scrittore irlandese, che nel 1890 stava scrivendo un libro, dal titolo provvisorio di Conte Wampyr lo inventò. Si imbattè in un libello nascosto in una biblioteca, Resoconto sui principati di Valacchia e Moldavia, nel quale aveva letto: “Dracula in lingua valacca significa Diavolo. I Valacchi avevano l’abitudine all’epoca, e ce l’hanno ancora oggi, di dare questo soprannome a tutte le persone che si distinguono per coraggio,. azioni crudeli o abilità”. Persino il riferimento a Vlad III Dracula, detto l’Impalatore (Tepes,  nomignolo che si sarebbe affermato dopo la sua morte) è piuttosto occasionale. Quando uscì il suo romanzo, nel 1897, il clamoroso successo e l’imperitura trasfigurazione in opere teatrali e soprattutto cinema e televisione (potere dell’immagine, punto dell’era contemporanea) Dracula si trasformò in un elegante mordicollo, che odia la luce, che preferisce le tenebre e che trasforma chi morde in vampiro (che leggendo il libro sono caratteristiche che non si riscontrano, se non in minima parte, nelle storie dei vampiri “naturali” e sono tutta farina del sacco di Stoker).
Soprattutto, e qui sta la bellezza secondaria, è un grande affresco sul ruolo storico, culturale, politico e simbolico del rapporto con l’altro, con il diverso e, en passant, con la morte. E ci sono delle osservazioni che davvero entusiasmano (per chi leggerà il libro, raccomando particolare attenzione all’introduzione dell’idea del Purgatorio o come, per evitare pericolose contaminazioni, i segnali di santità sui corpi cambino repentinamente per non confondersi con quelli dei “non morti”).
È una lettura impegnativa, sia per l’argomento, per il tono da pubblicazione accademica (ma molto ironica e in alcuni passaggi esilarante) e anche per il prezzo del volume (34€) ma che scandaglia la storia dai miti greci fino a Buffy L’ammazzavampiri e True Blood o Twilight, nuovi fenomeni che cambiano ancora radicalmente la figura del vampiri, regalandole nuove e inaspettati rappresentazioni. D’altronde il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C’è sempre più mistero (Anaïs Nin).
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xorax · 1 year ago
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zora la vampira si apre con il conte dracula che guarda raffaella carrà in tv e si chiude con dracula che brucia davanti al vesuvio con na jurnata 'e sole in sottofondo se questo non vi basta a farvi venire voglia di recuperare questo cult assoluto del cinema italiano non so che altro dire
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ME CONTRO TE - VACANZE IN TRANSILVANIA
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I Me Contro Te stavolta se la devono vedere con il Conte Dracula nel cui castello è conservato il diamante che la banda dei Malefici vuole utilizzare per alimentare il cannone che oscurerà il sole e, di conseguenza, distruggere il mondo intero, compresi gli odiati Sofì e Luì. Nel quinto capitolo della saga, i Me Contro Te giocano con gli stereotipi dell'immaginario del vampirismo di Dracula che però ora ha una figlia, Ombra, molto critica nei confronti dello 'stile' di vita del padre. La diversità come valore. C'è però anche qualcosa di più profondo in questo modo di porsi di Luigi Calagna e Sofia Scalia che richiama, non sembri sacrilego, il cinema delle origini quando la 'retorica' attoriale, ancora teatrale, imponeva codici precisi della rappresentazione priva della parola.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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nonsaremodellestar · 2 years ago
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Guardo Di Gregorio, penso che in panchina hanno pure Cragno e piango
E noi con il conte dracula
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lunatic-fandom-space · 7 days ago
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I just watched Nachts, wenn Dracula erwacht/Il Conte Dracula/El conde Dracula (1970) (it doesnt have an english title but it was filmed in english so you can all probably watch it) and I thought it was good but theres this one thing that I cant stop thinking about
So, in this adaptation Van Helsing is the owner of the hospital that Renfield is staying at and Jonathan also stays there for a while to recover after escaping the count's castle, but hes not in a cell like Renfield, hes mostly just in a room until its time to go vampire hunting and he gets to wander around the building i guess. So theres this one scene where hes wandering around and he goes past Renfield's cell while hes sobbing and he gets concerned and tries to open it, but then some guy comes up to him and whisks him away and Renfield and Jonathan NEVER end up properly interacting and Im so upset because it wouldve made so much senseeeeeee. AUGH
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nicole-folklore · 18 days ago
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Nosferatu di Robert Eggers. Sei un capolavoro. Sei un sogno gotico. Sei tutto quello che volevo da un film su Dracula. Sei un omaggio a Bram Stocker, a Herzog, al folklore dei Carpazi. Sei malinconia e disgusto, solitudine e terrore, nebbia e ombra, peste ed erotismo. Lily-Rose Depp potentissima, una delle mie attrici preferite sin dai tempi di "The Idol". La sua Ellen/Mina fa venire la pelle d'oca e rispecchia fedelmente la sensazione di fine e persecuzione che si respira nel libro. Van Helsing/Von Franz: Willem Dafoe, un genio. Come sempre. Il Conte Orlok di Bill Skarsgård è una creatura bestiale al di fuori dell'attore, che è irriconoscibile. Eggers uno dei maestri del cinema horror da The Witch.
Il male proviene da dentro di noi, o dall'aldilà?
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Guglia elmo tell
Praticamente la quadratura del cerchio...
Non so se avete mai visto i famosi Monti Rossi qui sotto l'Etna, dicono che la colata lavica che coprì per sempre il lago di Nicito partì proprio dai Monti Rossi e da casa mia é possibile vederli, appaiono come quadrati, come se qualcosa lateralmente li tenesse in tensione
La quadratura del cerchio l'hanno fatta anche a me, per questo motivo ho subito pensato ai Monti Rossi, quando hanno iniziato a utilizzare una strana radiazione che é in qualche modo disseccante (o forse mette sottovuoto le "penne" e gli impedisce di assorbire o trattenere l'acqua): le penne che reggono le pareti delle sacche dello pneuma si irrigidiscono da tutti i lati del corpo e fanno diventare quadrato lo pneuma nella zona sopra la testa Ma perché Guglielmo Tell? Sembra che le armi che rendono possibile la quadratura del cerchio, cioé dello pneuma di qualunque essere vivente compresa una montagna, siano due: una antenna o guglia e una boccia o elmo Quel che i terroristi del piano di sopra mi sparano addosso é una boccia, ma senza il campo magnetico che é nell'etere la radiazione emanata dalla boccia non sarebbe così tanto efficace, per questo motivo vanno sempre assieme Ma alla fine si scopre che la guglia non è una guglia ma una tomba, qualcosa di terribilmente elettrico o magnetico che interferisce con una sorgente o un "crinoide" e crea una tensione elettromagnetica enorme nell'etere, tensione che ogni essere vivente assorbe nel proprio pneuma Non sappiamo ancora tantissimo sulla guglia (guglia aglio conte Dracula tomba oscurità o notte, teme il calore e la luce solare), insomma sulla tomba, questa sorta di tappo che interferisce e pesa su una sorgente naturale di qualcosa che in qualche modo ci nutre o per altri motivi è collegata allo pneuma di ogni essere vivente, alcuni hanno pensato agli antichi frigoriferi o ghiacciaie degli antichi romani ma é ancora tutto da esplorare, sembra però che molta interferenza sia dovuta ad un ronzio continuo udibile anche da orecchio umano Ma di questo parleremo in seguito nel frattempo se potete aggiungere pezzi al puzzle anche soltanto miti e leggende ve ne sarei molto grata
A presto (stanno sparando all'impazzata, mi dispiace ma devo fermarmi qui per adesso)
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marieletempsestephemere · 3 months ago
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Bram STOCKERA ÉCRIT UN CONTE INSPIRÉ D UNE HISTOIRE VRAIE Mais rien à voir avec le véritable DRACULA QUI EXISTAT IL Y A PLUS. De. 600 ans et son château est devenu monument. Historique 😊
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danzameccanica · 7 years ago
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È inutile dire che i fan della prima ora dei Marduk dividano la band di Morgan in tre periodi. Quello pre-Legion, quello con Legion e quello post-Legion. E per la stragrande maggioranza di chi ama questa band, il periodo di Legion è il migliore per tanti fattori: perché ci si ricorda degli anni ’90, del periodo in cui questa band si è fatta conoscere in tutta Europa; perché il periodo fra Heaven Shall Burn e World Funeral è stato un grande periodo di cambiamento per tutta la musica e perché in questo periodo i Marduk si sono imposti con una formazione solidissima, potente, incredibile: quattro cavalieri dell’Apocalisse che erano riusciti in pochissimi anni a creare uno dei lavori più atmosferici (Nightwing) e uno dei lavori più aggressivi di sempre (Panzer Division Marduk).
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Nightwing quando uscì fu già interessante, chiacchierato, guardato con curioso sospetto perché nessuno si aspettava che una delle band più veloci del pianeta potesse piegarsi alla volontà di creare atmosfera. E quindi anche se i grandi classici "Of Hell’s Fire" o "Slay the Nazarene" (che ricordo di aver trascritto sulla mia cartella di architettura) sparano a mille e hanno sempre presenziato nelle esibizioni live, il meglio – l’inedito dire – arriva già un po’ avanti nella tracklist con l’omonimo brano caratterizzato sì dai veloci riff di chiara matrice Marduk, ma l’intro cadenzato e funereo ci immerge già nel mini-concept dedicato al Conte Dracula, il quale la band vuole sanguinosamente omaggiare. Con "Dreams of Blood and Iron" si raggiungono momenti ancora più toccanti; mai i Marduk avevano omaggiato i Bathory così tanto. Le chitarre si possono cantare come un coro, il brano in mid-tempo è uno dei più grandi capolavori scritti dalla band. Poco importa se in realtà Vlad III di Valacchia era un fortissimo sostenitore del cristianesimo contro i turchi; evidentemente la sua leggenda di Impalatore sanguinario è più forte ed affascinante ed è abbastanza affinché i Marduk possano creare una leggenda sincretista dove la fede in Dio diventa dannazione eterna. Anche la successiva Dracole Wayda è iun brano cadenzato che continua in modo natuare il precedente declamando versi iconici “A Servant of God, in league with Satan; a christian crusader who made the angels cry” mettendo nel calderone poetico anche Venom e Dissection. Anche Kazıklı Bay probabilmente non è mai stato un luogo che abbia coinvolto le guerre di Dracula ma i Marduk vogliono creare uno dei brani più violenti di sempre. Il maestoso Nightwing si conclude con un altro pezzo forte dell’atmosfera mardukiana: "Deme Quaden Thyrane" è addirittura una composizione col basso di B-War in prima linea (cosa alquanto anomala) mentre Morgan è impegnato in altrettanti anomali arpeggi delineando un brano riflessivo dove le rullate di Fredrik arrivano inaspettate come un plotone. Altro piccolo capolavoro è l’outro: una marcia cavalleresca trionfale, funerea e cinematografica che va a coronare quello che è ancora oggi come l’album più “sperimentale” dei Marduk (un po’ come "La Grande Danse Macabre") che allo stesso tempo ha fatto breccia nei cuori insanguinati di tutti gli ascoltatori di black metal.
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thebutcher-5 · 7 months ago
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Tremors 5: Bloodlines
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo parlato di animazione e abbiamo deciso di chiudere la piccola maratona dedicata a Hotel Transylvania, evitando il quarto capitolo che reputo pessimo, con il terzo film, Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa. Il Conte Dracula inizia a sentire la mancanza di un’anima gemella nella sua vita e sua figlia Mavis, credendo che…
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Rivisitazioni
Frankenstein, lo ricordo, è il medico, il barone Victor. Eppure appena si sente il nome in questione, la prima immagine che viene in mente è questa:
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cioè il ruolo della Creatura che Boris Karloff ebbe in una serie di film prodotti dalla Universal con la regia, tra gli altri, di James Whale, negli anni ‘30. Partendo dal capolavoro di Mary Wollstonecraft Godwin Shelley, pubblicato nel 1818 e riedito dalla stessa autrice nel 1831, tantissimi hanno pensato di farne un film, per quella che è, con Dracula e i Vampiri, il soggetto più trasporto della storia del Cinema. Ho ritrovato una lista, da un’idea di Marco Giusti, che raccoglie alcune perle.
La Parodia - Frankenstein Junior, Mel Brooks, 1974
Uno dei massimi film comici di tutti i tempi. Gene Wilder è il nipote del dottore, Peter Boyle nel ruolo della vita dopo Crazy Joe (di Carlo Lizzani, sulla figura del gangster Joe Gallo) è la Creatura, Marty Feldman il più indimenticabile degli Igor, Teri Garr è Inga, Cloris Leachman è Frau Blücher. Una marea di gag, camei leggendari (Gene Hackman nel ruolo dell’eremita), Mel Brooks scopre per caso che lo sceneggiatore dei film di Whale, Gerald Hirschfeld, conservava ancora le scenografie originali, che furono usate nella stessa maniera dei film degli anni ‘30, compreso montaggio e riprese in bianco e nero. Gli Aerosmith riprendono una delle battute di Igor, Walk This Way, per farne un imperituro inno rock. Stracult!
Gli Inglesi - i Frankenstein degli Hammer Studios
La casa di produzione che diffuse i film horror negli anni ‘60 e ‘70. Peter Cushing è nei film di Terence Fischer il barone medico, che in ogni film diventa più cattivo e malefico, e le peripezie della creature fruttarono 7 film tra il 1957 e il 1974. Il più bello è Distruggete Frankenstein del 1969, con annessa scena di stupro, imposta dai produttore per rendere pruriginosa la storia (e del tutto inutile ai fini della sceneggiatura) con il mostro che è Freddy Jones, il padre di Elephant Man di David Lynch (prodotto da Mel Brooks).
Il Blaxploitaion
Nella leggendaria trilogia delle rivisitazioni black dei film, Blackenstein (1973) supera di molto per trash sia Blacula che il leggendario Abby, rivisitazione de L’Esorcista. Il mostro, il cui trucco fu curato da Ken Strickfaden, il truccatore dei Frankestein di Karloff, non fa paura per niente, ha la faccia molle e sembra un Arnold gigante. Il successo nullo della pellicola impedì la trilogia, dato che erano già pronti The Fall Of The House Of House Of Blackenstein e Blackenstein III.
Franco e Ciccio
Immancabile la rivisitazione del duo comico. Regia di Steno, titolo bizzarro, Un Mostro e Mezzo (1965), Ciccio Ingrassia è il dottore, Franco Franchi la cavia. Vuole diventare come Carlo Ponti, il famoso produttore, che è brutto, ma ha come moglie il suo idolo: Sofia Loren. Scena cult: quando dopo la creazione, Franco dice al dottore: Mi viene da ridere, mi ha fatto la faccia da fesso.
Il Trash
Non si sa ancora chi fu il regista di uno dei massimi trash movie di ogni tempo: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette (1973). Ai più risulta Robert Oliver, regista americano dei b movie, per altri da Oscar Brazzi, che era sceneggiatore per i Bertolucci e famoso produttore, nonchè fratello del famoso attore italiano Rossano Brazzi. Che si macchia una grande carriera facendo il ruolo del Conte (non barone) Frankenstein, che produce mostri aiutato da una pattuglia di strani tipi, tra cui alcuni dei più grandi protagonisti del cinema di serie B: Gordon Mitchell come Igor, il nano vero Michael Dunn come gobbo Genz, che si mangia i pezzi degli esperimenti del Conte, Luciano Pigozzi (uno che ha recitato in 180 film!), Ciro Papa, qui battezzato Xiro Papas e anche produttore (Papa era di Torre Annunziata) ma soprattutto la creatura, che prende vita dai resti di un uomo di Neanderthal, il mitico Salvatore Baccaro, qui battezzato Boris Lugosi. Che nel film era così:
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L’ultragore
Il Mostro È In Tavola... Barone Frankenstein (1973)
Uno dei film in 3D sulle vicende del famoso dottore, prodotto da Warhol, Carlo Ponti, girato da Paul Morrissey e da Antonio Margheriti per le riprese in 3D. Tonino Guerra è accreditato alla sceneggiatura, il film vede Udo Kier folle barone che crea un mostro donna, una giovane Dalila Di Lazzaro. Little Joe Dallessandro è il giovane aiutante, uno stalliere, ed era già passato alla storia per essere citato in Walk On The Wild Side di Lou Reed e, secondo la leggenda, di essere il modello del jeans nella copertina di Sticky Fingers dei Rolling Stones.  Penso sia introvabile la versione originale, quelle che si trovano oggi tagliano tutte le scene “macabre” ed erotiche.
Versione Giapponese
Furakenshutain Vs Baragon - Inoshiro Honda, 1965
I giapponesi rubano ai tedeschi durante la guerra un pazzo esperimento per creare un uomo invicibile. Però durante uno studio, la creatura viene bombordata da radiazioni, che lo fanno crescere a dismisura. Sul punto di essere distrutto, un gruppi di archeologi fa rinascere un mostro, Baragon (una specie di Godzilla con il naso a lampadina) e si decide di farsi aiutare dal gigante per sconfiggere il mostro. Grandissimo!
Sono super accette altre segnalazioni!
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