#i piccoli Cristiano
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è mancata Domenica Megali in Crucitti
è mancata Domenica Megali in Crucitti Ne danno il triste annuncio i figli: Paolo con la moglie Angela, Natale con la moglie Emilia, Carmelo con la compagna Adriana, Mariella con il marito Davide, i fratelli Sebastiano con la moglie Ines, Franca con il marito Giuseppe, Angelica con il marito Fortunato, Margherita con il marito Carmelo, i cognati Crucitti con le rispettive famiglie, gli adorati…
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#Angelica con il marito Fortunato#Carmelo con la compagna Adriana#Dario#domenica 3 c.m. alle ore 15:30#dove la Salma giungerà direttamente dal Grande Ospedale Metropolitano Riuniti dove è allestita la Camera Ardente#è mancata Domenica Megali in Crucitti Ne danno il triste annuncio i figli: Paolo con la moglie Angela#Franca con il marito Giuseppe#Giulia#gli adorati nipoti: Agostino con la moglie Catalina#i cognati Crucitti con le rispettive famiglie#i fratelli Sebastiano con la moglie Ines#i piccoli Cristiano#Leonardo#lorenzo#marco#Margherita con il marito Carmelo#Mariella con il marito Davide#Matteo ed i parenti tutti. I funerali saranno celebrati domani#Natale con la moglie Emilia#nella Chiesa San Sperato#Tiziano
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Posta non risposta
Ricevo e volentieri ri-pubblico.
Non è una domanda la mia, ma è solo un pensiero di un signore per bene, che prende il the con i pasticcini, da solo o talvolta con la famiglia.
La cittadina di provincia limitrofa a quella dove abito ha una serie di negozi che frequentiamo, centri commerciali, piccoli negozi, servizi utili, ristoranti piacevoli. Tra questi c'è una deliziosa pasticceria, gestita da una coppia, moglie e marito. Una pasticceria dove, oltre ai dolci molto buoni, fanno caffetteria, sala da the, eventi, corsi di pasticceria per tutti, insomma un vero e proprio laboratorio artigianale raffinato. Lui lavora in un'agenzia di viaggi in realtà, ma è molto presente e segue tutta la parte amministrativa e gestionale dell'attività, curandone anche gli aspetti estetici e di accoglienza. Ha un'aria sempre molto cordiale e interessata al cliente, ancora non ho capito bene se fintamente cordiale o meno. Con alcuni aspetti, confesso, che mi stanno un po' sul cazzo, due tatuaggi piccolini stile fighetto finto giovane, un taglio di capelli e barba troppo studiato e delineato ma insomma, particolari estetici, nulla di più. Pare un bravo cristiano, come dicono i coatti romani con aria un po' compassionevole. Lei invece è la mente e il braccio del locale: è la pasticciera, inventa e realizza dolci di gran classe, progetta eventi, attività coinvolgenti e divertenti. Una bellissima donna, capelli corti probabilmente tinti senza darlo a vedere, viso sempre curato, trucco mai esagerato, gonnelline colorate, vestiti eleganti e scarpe di gran classe, sempre in ordine, stile un po' anni venti molto chic, un nome anch'esso molto chic, Carolina. Ascolta spesso Paolo Conte. Molto chic, sì, quasi snob che ti fa venire i nervi.
"Ciao carissimo Alessandro, come stai?" Tanti sguardi e tanti sorrisi.
"Salutami Francesca!" e ancora sguardi e tanti sorrisi cordiali.
"Buon weekend, anche ai ragazzi." Sguardi, sorrisi, sempre tanti.
Gentilezze.
Un gran rapporto cordiale.
Ecco, io, in tutta sincerità, l'elegante Carolina, la scoperei senza nessuna esitazione e tutto sommato con poca cordialità, con gli occhiali rossi da presbite che indossa sempre tenuti al collo con la cordicella raffinata; Ie alzerei le gonnelline fantasia anni venti per scoparla davanti e per scoparla dietro, sul bancone delle preparazioni e farciture; le farei tenere parte dei suoi vestiti eleganti addosso, mentre le lecco la fica nel laboratorio; la riempirei di parole forti, ma da apprezzare per sincerità, mentre mi prende il cazzo nella sua bocca perfetta, elegante, signorile.
Io, Carolina, la voglio sentire che mi chiede di schiaffeggiarle il culo, mentre mi prega cortesemente di venirle sulle tette esibite. La voglio percepire trasformata, mentre gode, quando il suo charme diventa solo un ricordo lontano ma che mi fa venire il cazzo ancora più duro.
Perché no, Carolina, a me Paolo Conte proprio non piace.
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Affascinare
Monoteismo. Monomania. Monogamia. Monotonia. Niente di buono inizia con questo prefisso.
Esiste una parola più mistificante, abusata, fraintesa, più estensibile a livello di significati e di propositi, più contaminata dagli sputacchi di miliardi di lingue bugiarde, della parola "amore"? È c'è qualcosa di più scontato di tutto questo?.
Vorrei suggerire l'idea che il fallimento ci possa raccontare più cose del successo, e un cattivo perdente più cose di un perdente buono.
Cercavo solo di far notare che si arriva quasi sempre all'insulto quando la discussione è persa. E che cerchi di affibbiarmi un'etichetta. Ma io non sono una valigia.
Elizabeth Finch, insieme al suo abbigliamento tanto fuori moda quanto interessante, al modo particolare con cui fumava le sigarette, alle scarpe brogue portate con infinita grazia. Ammetto che le donne che le indossano mi piacciono sempre molto. Come mi è piaciuta Elizabeth Finch.
Julian Barnes tratteggia attraverso Neil, un personaggio così dolce quanto "fallito", il ricordo speciale di questa donna, conosciuta da Neil come professoressa del corso di Cultura e Società. Una classe di studenti in parte affascinata, in parte terrorizzata dal suo modo particolare di insegnare: discutendo, attraverso un approccio maieutico lontanissimo dal comune "infarcire nozioni ad oche da ingrasso" che spingeva gli studenti a vedere le cose da angolazioni del tutte nuove, a buttare luce su tempi ritenuti oscuri, e sui personaggi, spesso colposamente ai margini delle Storie. Va da sé che di un tipo così o ci si lascia affascinare, oppure la si detesta.
Il nostro protagonista appartiene al primo schieramento, tanto che coltiva, con pudore e costanza, il rapporto con la docente, con cui di tanto in tanto si vede per un pranzo, in un ristorante italiano. E lì si continua a discutere, a chiacchierare, a confrontarsi. Ma succederà qualcosa, che non vi svelo, per cui verrà affidato a Neil una sorta di progetto incompiuto, caro a Finch: uno studio su Flavio Claudio Giuliano, Imperatore di Roma, passato alla storia come l'Apostata, ultimo imperatore che tentò di far tornare politeista l'Impero, essendo non cristiano.
Ci sono due questioni che ho adorato: la prima riguarda il come Neil descrive il suo rapporto con Elizabeth, e tutti i dubbi che vengono al pettine quando si costruisce un'idea su un altro nel momento in cui ne conosciamo solo una parte, una dimensione. Si notano tutti gli scoramenti, i passi indecisi, che ognuno di noi fa quando vorrebbe, ma non può, conoscere meglio l'altro. La seconda è più sottile, e riguarda appunto il fascino: fascino è probabilmente il miglior esempio di enantiosemia, cioè quando acquisite condizioni polisemiche, una parola può avere un significato opposto a quello etimologico. Infatti il fascinus era un amuleto contro l'influenza malefica che si ritiene possa emanare dallo sguardo degli invidiosi, degli adulatori, degli affetti da qualche morbo. Era in pratica una sorta di malia. Con lo stesso termine, si indicava il dio Priapo, e i Romani chiamavano con lo stesso modo il suo attributo sessuale, il pene di dimensioni gigantesche, simbolo di fertilità e di ricchezza. Tanto è vero che era pratica comune indossare dei piccoli amuleti a forma fallica contro la negativa malia. Solo in tempi molto più recenti, il fascino diventa un'attrattiva seduttiva, che seppur "funzioni" allo stesso modo, non è più legato all'allontanare lo sguardo dell'invidioso, ma a catturare colui che si vuole far rapire. Come lo fa, leggendo le considerazioni di Neil, Elizabeth Finch.
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La famiglia di Nostradamus
Per inquadrare nel modo più esatto la personalità del grande veggente è opportuno risalire indietro nel tempo e cominciare a parlare dell’origine della famiglia alla quale egli appartenne. Consultando le antiche cronache provenzali è ormai certo che la famiglia di Nostradamus giunse nel sud della Francia dall’Italia a seguito di una migrazione che spinse un gran numero di ebrei a cercare e trovare rifugio in nuove terre. La posizione degli ebrei in Europa intorno al XIV scolo era chiaramente delineata. Infatti essi non potevano essere né contadini né cavalieri cosicché erano obbligati a diventare commercianti nonché depositari di alcune scienze che oggi definiremmo esatte ma che allora la credenza popolare preferiva definire come scienze che consentivano di penetrare i misteri. Dobbiamo dire che fatta eccezione per i nostri tempi gli ebrei sono sempre stati nomadi dal momento che gli eventi della storia hanno sempre impedito loro di mettere radici stabili in un luogo. Infatti la terra da coltivare e da cui trarre frutti per vivere su cui costruire una dimora stabile da tramandare in eredità ai figli non era alla loro portata. Di conseguenza l’insediamento di piccole comunità ebraiche dedite ai commerci era stato del tutto naturale e poiché gli ebrei svolgevano il loro lavoro bene con il passare delle generazioni avevano finito col coesistere perfettamente con il resto della popolazione. A poco a poco dai piccoli commerci la loro abilità si era indirizzata anche ad altri lavori e avevano finito per detenere l’arte della medicina le arti in genere e l’arte di far pagare soldi ai contribuenti del tempo. Dobbiamo mettere in evidenza che al tempo di Nostradamus l’esercizio della medicina non era preparato da un certo sapore di mistero . In particolare sotto il regno di Renato d’Angiò gli ebrei conobbero tempi felici e non pochi di essi furono realmente devoti a questo sovrano da volersi addirittura convertire al cristianesimo accettando che i loro figli venissero battezzati. A una di queste famiglie convertite si può far risalire l’origine di Nostradamus e tale origine è chiaramente attestata da Cesare figlio del grande veggente il quale scrisse un opera intitolata “Storia e Cronaca “di Provenza nella quale menzionò un certo Pierre de Notre Dame che altri non sarebbe stato se non il bisavolo di Nostradamus. Gli storici e gli studiosi hanno approfondito tale discorso appurando che questo Pierre de Nostredame era chiamato Abraham Salomon prima di convertirsi alla religione cristiana dietro consiglio di Renato d’Angiò. Egli per compensarlo della sua decisione lo nominò nobile mantenendolo nell’invidiabile ruolo di medico di corte ma attraverso alcuni documenti attendibilissimi si sa che un suo nipote Giacomo divenne notaio. Egli ebreo cristiano della III generazione fu il padre di Nostradamus di Pierre de Nostredame non si conosce praticamente altro. Giacomo de Notre Dame sposò Renée di Saint Remy anch’essa discendente da ebrei convertiti ed il padre esercitava per la città d’origine la professione di astrologo e medico. Da questo matrimonio nacquero tre figli: Michele de Notre Dame Il famoso autore delle Centurie; Jean autore di alcune opere sulla poesia provenzale morto senza eredi; Bertrand i cui figli prolungarono il nome di famiglia fino al XVII secolo. La prima biografia su Nostradamus venne scritta da James de cavigny discepolo del grande veggente. L’opera venne dedicata a Enrico IV e comparve come prefazione all’edizione delle Centurie che vide la luce ad Amsterdam nel 1668 . Riassumeremo ora i principali concetti contenuti in tale biografia . In essa sta scritto che la famiglia di Nostradamus era di origine ebraica convertitasi però al cattolicesimo. Nostradamus affermava che aveva ricevuto direttamente la conoscenza delle scienze matematiche dai suoi avi dopo la morte del suo bisavolo materno che quasi per gioco gli aveva instillato il gusto delle scienze celesti il nostro autore venne mandato ad Avignone per studiare lettere e formarsi una cultura umanistica. Di lì Nostradamus passò a Montpellier dove frequentò la famosa università di filosofia e teoria della medicina fino a quando l’occasione offertagli da una pestilenza non gli fornì la possibilità di mettere a frutto quello che aveva appreso studiando medicina. Dopo essere rimasto nelle zone colpite dalla pestilenza per quattro anni praticando la medicina gli sembrò opportuno far ritorno a Montpellier per laurearsi dottore. Egli riuscì nel suo intento in poco tempo conquistando anche l’ammirazione dei suoi colleghi. Passando per Tolosa giunse ad Agen dove Giulio Cesare Scaligero lo trattenne presso di sé. Egli era un personaggio di notevole erudizione e mecenatismo e con lui Nostradamus entrò in grande confidenza. Tuttavia qualche tempo dopo nacquero tra i due contrasti e diffidenze di notevole entità. Nostradamus in quel periodo sposò una onorabile fanciulla dalla quale ebbe due figli, ma sia la moglie sia i figli morirono presto e pertanto vedendosi solo Nostradamus decise di ritirarsi in Provenza. Alla fine si stabilì a Salon et la Crau dove si maritò in seconde nozze e dove dette inizio alla stesura delle Centurie prevedendo le mutazioni e i cambiamenti che avrebbero sconvolto l’Europa tutta intera. Il nostro autore per lungo tempo custodì le sue profezie senza volerle pubblicare. Tale decisione fu dovuta alla natura insolita dell’argomento delle profezie che non avrebbero mancato di suscitare contro di lui calunnie invidie e attacchi quanto mai violenti come in realtà avvenne. Alla fine il nostro autore desiderando che la gente ottenesse attacchi da tali profezie le fece conoscere a tutti. Di conseguenza Nostradamus divenne famoso non solo in Francia ma anche nelle nazioni straniere. Anche il re di Francia Enrico II ammirò molto Nostradamus tanto che lo invitò a recarsi a corte nel 1556 e avendo ricevuto dal veggente importanti profezie lo rimandò a casa con molti doni. Qualche anno dopo il re di Francia Carlo IX si recò a Salom dove incontrò il profeta che venne da lui nominato suo medico di corte e consigliere. Oramai Nostradamus era diventato molto famoso tanto che da tutta la Francia venivano persone per chiedergli profezie. Al tempo del suo incontro con Carlo IX Nostradamus aveva superato i 60 anni ed era molto invecchiato ed indebolito dalle malattie che da tempo lo affliggevano in particolare un artrite e una gotta che gli creavano molti problemi. Nostradamus il 2 luglio del 1566 morì prima del sorgere del sole. Nostradamus conosceva bene il giorno della sua morte tanto che poco prima di essa scrisse di suo pugno una frase in latino che faceva riferimento al suo trapasso. Concludiamo il nostro discorso mettendo in evidenza che sul suo sepolcro furono scolpite le parole di un epitaffio composto a imitazione di quello del grande storiografo latino Tito Livio. Tale epitaffio venne scritto in latino lingua molto amata da Nostradamus. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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Non esiste il bambino cristiano: esiste solo un bambino figlio di genitori credenti. Le opinioni religiose riguardano solo gli adulti, poiché i bambini sono troppo piccoli per comprendere il "significato" (le stronzate) della religione.
#bambino#cristiano#genitori#genitori credenti#opinioni religiose#adulti#piccoli#comprendere#significato#stronzate#stronzate religiose#religione
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White people be like… - Le persone bianche nell’immaginario collettivo statunitense (1/5)
Gli Stati Uniti sono fin dalla loro fondazione una nazione profondamente multietnica dove la cultura popolare e la produzione di opere d’arte e di intrattenimento ha creato e alimentato stereotipi riguardo ai gruppi minoritari che abitano nel paese. Quasi tutti conosciamo lo stereotipo dello schiavo afroamericano, del mafioso italiano, del lavandaio cinese, del capo indiano, ma ci siamo mai chiesti noi, da italiani che abitano in Italia, se esistano stereotipi riguardo alla maggioranza “WASP” (White Anglo-Saxon Protestant, bianchi protestanti anglosassoni)?
La nascita e la crescita di internet hanno cambiato radicalmente il mondo in cui il resto del mondo (specialmente quello occidentale) vede gli Stati Uniti; se per i nostri nonni e i nostri genitori gli USA erano una sorta di terra del futuro e della libertà, il “mondo sognante e misterioso di Paperino”, per citare Francesco Guccini, i social ci promuovono un’altra realtà americana, più sporca, brutta e cattiva, quella che è raccolta e raccontata accuratamente nel film Gummo di Harmony Korine e che fin dalla fine del novecento programmi satirici come I Simpson, I Griffin, South Park e Rick and Morty hanno deriso e ridicolizzato. L’americano più celebre non è più John Wayne, cowboy/soldato/eroe dei tre mondi, ma è l’operaio sovrappeso Homer Simpson, alcolizzato, stupido e semianalfabeta, o il ragazzino ispanico Morty Smith, disabile mentalmente, frustrato sessualmente e bullizzato a scuola e a casa; non è più tempo del bravo ragazzo rosso Richie Cunningham.
In questo modo, è ovvio che se Hollywood e i social media continuano a promuovere stereotipi, sulle minoranze, talvolta rinnovati (gli afroamericani delle barzellette e dei meme non sono più schiavi, reverendi o contadini, ma padri single, spacciatori e giocatori di basket; gli indiani non levano più gli scalpi, ma indossano giubbotti di jeans e sono proprietari di casino) gli stereotipi sulla popolazione bianca si alimentano e diventato aperti al grande pubblico mondiale.
Per questo ho deciso di raccogliere quelli che forse sono i cinque macrostereotipi della popolazione bianca americana di origine nord-ovest-europea, affiliata a un personaggio di fantasia che incarna lo stereotipo al meglio. Cominciamo!
Il Redneck
Vive nel profondo sud americano, è povero e razzista, ha i capelli tagliati in un mullet, probabilmente fa parte del Ku Klux Klan, è omofobo e fondamentalista cristiano; ha relazioni sessuali incestuose (sua moglie è probabilmente sua sorella, che picchia così come picchia i suoi figli), commette piccoli crimini, distilla liquore, guida un pick-up e fa uso di metanfetamina.
L’esempio di fantasia più scontato è sicuramente Cletus Spuckler della serie animata I Simpson, anche se si qualifica come un esempio più positivo della maggior parte degli altri. Dopotutto Cletus non è razzista, è piuttosto simpatico, non è violento né con la moglie né con i figli e il reato più grave che ha commesso è la distillazione di liquore illegale. Comunque si qualifica!
Cletus
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@don_luigi45 @ellyesse @partitodemocratico @partitodemocratico.del.web @giuseppeconte_ufficiale @movimento5stelle #LauraBoldrini Chi cancella il Crocifisso evidentemente non comprende il suo notevole contributo al nostro Mondo Libero. Tale significato riguarda il nostro ambito civile - laico, perché il Messaggio Cristiano conferma sul piano religioso ciò che l'Antica Roma aveva già introdotto civilmente. Nessun musulmano, nessun ebreo, avrebbe cancellato la propria storia. Solo noi cristiani cancelliamo la croce dalle foto in nome dell’inclusione. Cancelliamo la nostra identità quando gli altri non lo farebbero mai! È sbagliato e riduttivo dire che “non possiamo cancellare la storia” (quindi il crocifisso è ok); bisognerebbe dire “siamo felici di essere cristiani perché il cristianesimo è sinonimo di fede, speranza, carità, bontà, amore, giustizia e pace; e anche civiltà”. Condivido il messaggio. Non è questione di #centrodestra o di #centrosinistra, è semplice #coerenza e rispetto del proprio popolo. Avere rispetto per se stessi non significa mancare di rispetto ad altri. Magdi Cristiano Allam: «A Pioltello il dirigente ha sbagliato. Agli alunni, anche ai più piccoli, è impedito di mangiare e bere: è pericoloso per la salute. Le università sono intolleranti? La colpa �� dei professori». Cruciani: "Cedimento totale dello Stato italiano. A Pioltello, il consiglio d'istituto di una scuola ha deciso di chiudere un giorno ad Aprile per la festa del Ramadan. Allora, se le feste le decide un'altra religione, pigliatevi tutto a questo punto!". Pres.Mattarella @Quirinale il suo sostegno alla vpreside della scuola di Pioltello in nome dell’inclusione/rispetto delle diverse culture NON è condiviso dalla maggioranza degli italiani perché è parso una sottomissione politica ad un Islam NON condiviso nemmeno tra gli islamici! https://pic.twitter.com/KnqmhRbl8n Una lotta quella dell'inclusione, portata avanti a tutti i costi della sinistra. Perderla sarebbe ammettere già la palese sconfitta di convivenza con l'islam, distante dai nostri valori. Inclusione anche a discapito della nostra cultura! Bocciati dagli elettori per questo motivo! Mai creare precedenti... ormai loro, appoggiati dal PD antitaliani perché crede di avere il loro voto vanamente, hanno capito che possono fare quello che vogliono, caro presidente @quirinale questa non è inclusione ma sottomissione vedi Francia. Leggi la profetica Oriana Fallaci.
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Giordie feat. GionnyScandal Il nuovo singolo è “Rock Star”
Un brano Emo Trap come punto di contatto tra le carriere dei due giovani artisti.Un match che sembra scritto fin dall’inizio
Il nuovo singolo “Rock Star” con la collaborazione di GionnyScandal segna il presente del giovane artista torinese Giordie. Un brano emo trap che tocca diversi argomenti tra cui la depressione che lo stesso Giordie ha affrontato di recente. Il pezzo è avvolto da bassi potenti, senza rinunciare al suo marchio di fabbrica, ovvero la chitarra distorta che accompagna incastri metrici e rime. Qui la partecipazione di GionnyScandal rende il tutto ancora più celebrativo di una certa espressione, innesti in pieno stile emo rap in cui sono centrali l’uso di barre dense di malinconia.
Giordie, all’anagrafe Cristiano Giordano, classe 1995, artista emo in attività dal 2018. Nasce e cresce in sud Italia, in provincia, dove fin dall’infanzia si appassiona al mondo della musica, in particolare al punk rock e al rap, influenza che poi ne caratterizzerà la composizione artistica. Da adolescente, scopre la cultura emo di cui se ne innamora e ne farà uno stile di vita; fino ai 18 anni gravita e fonda diverse formazioni, da qui le prime esperienze live. A 19 anni, dopo il liceo, parte in giro per l’Europa, raccogliendo esperienze e continuando a studiare chitarra e batteria. Nel mentre fa qualsiasi lavoro per mantenersi e inizia pian piano a scrivere le sue esperienze su carta. A 20 anni Giordie inizia a frequentare piccoli studi di registrazione e, ben presto pubblicherà i primi brani per il mercato digitale. Oggi, Giordie è un autore, compositore, cantante e polistrumentista; nonostante una carriera ancora tutta da scrivere,, può già vantare tour in apertura a molti artisti affermati nei più famosi club d’Italia e già un un complessivo di 800K streaming online. Il nuovo singolo dal titolo “Rock Star” esce il 24 novembre per l’etichetta Orangle con il featuring di GionnyScandal.
Etichetta: Orangle Radio date: 24 novembre 2023
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https://www.instagram.com/giordiemusic/ https://open.spotify.com/intl-it/artist/0wmqixmes107xcHJhM03Yi?si=yYtIuaRDQxShjzEOcDMCHw&nd=1
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DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe». (Lc 17,1-6)
Come vivere questa Parola?
La fallibilità è insita nell’umanità e la nostra natura è contraddistinta dalle “cadute”. La fermezza del vangelo, tuttavia, non è rivolta principalmente alle possibilità di cadere, ma alla conseguenza che spesso scaturisce dalle nostre decisioni errate che rischiano di ostacolare il cammino. Il termine scandalo, infatti, significa letteralmente “ostacolo”, “pietra d’inciampo”. Le scelte sbagliate, infatti, possono finire per essere impedimento alla felicità dei nostri fratelli. Possiamo rallentare, frenare o addirittura bloccare la ricerca di senso di chi ci vive accanto. La nostra cattiva testimonianza, oppure, la durezza delle nostre parole, gli inganni, i preconcetti possono diventare “ostacolo”, finendo per imprigionare e bloccare. Differenti e numerosi possono essere i casi, ma è sufficiente riflettere sulle reali conseguenze di certe opzioni per comprendere come lo “scandalo” sia sempre in agguato. Gesù sintetizza il concetto in questo modo: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!». Per fortuna, tuttavia, afferma anche che occorre essere sempre disponibili al perdono dell’altro che commette peccato, probabilmente perché lo scandalo maggiore, è esattamente la carenza di perdono. Siamo sempre molto attenti a ciò che si sbaglia, finendo per tralasciare la mancanza di misericordia sia chi commette l’errore, e sia chi lo ha subito.
La voce di un teologo
Per eliminare gli scandali Dio dovrebbe togliere la libertà agli uomini. L'inevitabilità dello scandalo corrisponde alla necessità della croce, con cui chi ama porta su di sé il male dell'amato. Il cristiano non è un perfetto e la salvezza è un esercizio costante di misericordia. La comunità cristiana non è un luogo dove non si pecca, ma dove si perdona. (Lino Pedron)
(Commento di don Maurizio Lollobrigida SDB)
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Al bano e Romina Power - prima notte d'amore (1977) live
NOTTI D' AMORE IN ALBERGO : MA PAGA L' UOMO
CI SONO TANTI BEGLI ALBERGHI A CALTANISSETTA TANTI PICCOLI E GRANDI TANTI BED E BREAKFAST
IL MIO FIDANZATO SE VERRA' IN ITALIA PASSERA' LA NOTTE CON ME IN ALBERGO, COME SI FA DI SOLITO NON HO SPAZIO PER OSPITARE NESSUNO
НОЧИ ЛЮБВИ В ОТЕЛЕ: НО МУЖЧИНА ПЛАТИТ
В КАЛЬТАНИССЕТТЕ МНОГО КРАСИВЫХ ОТЕЛЕЙ МНОГО МАЛЕНЬКИХ И БОЛЬШИХ МНОЖЕСТВО ГОСТИНИЦ ТИПА «ПОСТЕЛЬ И ЗАВТРАК»
ЕСЛИ МОЙ ЖЕНИХ ПРИЕДЕТ В ИТАЛИЮ, ПЕРЕНОЧУЕТ СО МНОЙ В ОТЕЛЕ, КАК ЭТО ОБЫЧНО ДЕЛАЕТСЯ У МЕНЯ НЕТ МЕСТА, ЧТОБЫ КОГО-ТО РАЗМЕСТИТЬ
https://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/spazio-fallito-il-lancio-della-navetta-starship-di-spacex/vi-AA1a6Bam
#DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #GHEZZI #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANO #DEANDRE #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
ODIO I GIORNALISTI SONO SENZA COSCIENZA INCOMPETENTI COME GLI PSICHIATRI
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#Italian 28.jan.23 28 Gennaio 2023 Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi Prima eliminate da voi tutto ciò che è cattivo, poi assorbite tutto il buono. Accusare gli altri mentre in voi c’è una montagna di malvagio è un peccato; la stessa esortazione fu espressa da Gesù. Oggi, l’essere umano non si sforza di riconoscere i difetti innumerevoli che ha, ingigantisce quelli piccoli degli altri; in effetti, cerca i loro difetti con mille occhi. Questa è la condizione miserevole dell’individuo di oggi. Egli sta perdendo la sua identità effettiva per aver permesso alle qualità malvagie di entrargli nel cuore, le persone sono più desiderose di scoprire i difetti degli altri piuttosto che di vedere i loro meriti. Chi vede negli altri soltanto il bene è un essere umano vero, è un Cristiano vero, è un Sikh vero o un Mussulmano vero che coltiva l’amore nel campo del cuore. Sfortunatamente, oggi nessuno semina i semi dell’amore nel proprio cuore: come potete quindi aspettarvi il raccolto dell’amore? Si può definire qualcuno un Hindu vero se in lui non c’è amore? Discorso Divino del 14 febbraio 1999 Eliminate dal vostro comportamento, dalle azioni e dalle parole tutte le tracce del desiderio di far soffrire gli altri, di insultarli, di causar loro la perdita o l’infelicità. Con Amore, Baba #sathyasai #saibhakta #sathyasaibaba #saibaba https://www.instagram.com/p/Cn78eBQM7We/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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“ Non sono giovane ed amo la vita ma disdegno di abbattermi al pensiero dell’annientamento. La felicità non è meno vera, anche se deve finire. Il pensiero e l’amore non perdono il loro valore se non sono eterni. Parecchi uomini hanno affrontato il patibolo con fierezza; la stessa fierezza ci dovrebbe insegnare a riflettere senza tremare al destino dell’uomo nell’universo. Anche se le finestre spalancate della scienza al primo momento ci fanno rabbrividire, abituati come siamo al confortevole tepore casalingo dei miti tradizionali, alla fine l’aria fresca ci rinvigorirà. La filosofia della natura è una cosa, altra cosa è la filosofia del valore. Confondendole, soltanto male ne può scaturire. Ciò che noi giudichiamo buono, ciò che vorremmo, non ha rapporto alcuno con ciò che è, perché questo è oggetto della filosofia della natura. D’altra parte non ci può essere proibito di valutare fenomeni che il mondo non umano non valuta, e nemmeno possiamo essere costretti ad ammirare qualsiasi cosa perché è una “legge di natura”. Senza dubbio, noi siamo parte della natura che ha prodotto i nostri desideri, le nostre speranze e i nostri timori, secondo leggi che i fisici cominciano a scoprire. In questo senso noi siamo parte della natura. Subordinati ad essa, siamo il risultato di leggi naturali e, in ultima analisi, loro vittime. La filosofia della natura non deve essere troppo terrestre; per essa, la terra è uno dei più piccoli pianeti di una delle più piccole stelle della Via Lattea. Sarebbe ridicolo trasformare la filosofia della natura per ottenere risultati graditi ai minuscoli parassiti di questo insignificante pianeta. Il vitalismo, inteso come una filosofia, e anche l’evoluzionismo, palesano, sotto questo aspetto, scarso senso delle proporzioni. Essi considerano i fatti della vita, che ci interessano, come aventi un significato cosmico, non limitato alla superficie terrestre. Ottimismo e pessimismo, come filosofie cosmiche, denotano lo stesso ingenuo antropomorfismo; il grande mondo, così come lo conosciamo attraverso la filosofia della natura, non è né buono né cattivo, e non ha per programma di renderci felici o infelici. Tutte queste filosofie sono frutto di presunzione, e sono fortunatamente smentite dall’astronomia. Ma nella filosofia del valore, la situazione è capovolta. La natura è soltanto una parte di ciò che possiamo immaginare; ogni cosa, reale o immaginaria, può essere valutata da noi, e non esiste alcun modello esterno che ci indichi se la nostra valutazione è giusta oppure errata. Noi siamo gli assoluti e irrefutabili arbitri del valore, e nel mondo dei valori la natura è soltanto oggetto. Pertanto nel mondo dei valori noi siamo superiori alla natura. Nel mondo dei valori la natura, in se stessa, è neutrale, non è né buona né cattiva, non è meritevole né di ammirazione né di biasimo. Siamo noi e i nostri desideri che creiamo il valore. In questo regno, noi siamo sovrani e degradiamo la nostra sovranità se ci inchiniamo alla natura. Sta a noi determinare le caratteristiche della vita retta, non alla natura, e nemmeno alla natura personificata come Dio. “
Bertrand Russell, Il mio credo, testo raccolto in:
Id., Perché non sono cristiano, (traduzione di Tina Buratti Cantarelli), Longanesi & C. (collana La buona società n° 117), 1966¹⁰; pp. 59-61.
NOTA: Il mio credo fu pubblicato nel 1925. Russell scrisse nella prefazione: «Ho cercato di esporre il mio pensiero sulla posizione dell’uomo nell’universo e sulle sue possibilità di vivere rettamente... Ci sono forze che conducono alla felicità e altre all’infelicità. Non sappiamo quali prevarranno, ma per agire saggiamente dobbiamo conoscere le une e le altre». Nel processo al tribunale di New York, nel 1940, Il mio credo fu presentato insieme ad altri libri dell’autore per provare che Russell era inadatto all’insegnamento nel City College. Estratti dell’opuscolo furono anche ampiamente citati dalla stampa, e generalmente in modo tale da suscitare errate interpretazioni.
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una volta c’erano i cattolici poi i cristiani, poi i protestanti etc, poi i cattocomunisti oggi ci sono i cattocretini ovvero quelli che non sono credenti, non vivono da credenti, ma devono agitare i rosari e sparare cazzate anti tutto, antiquate, bavose, sceme e senza senso, a nome dei cristiani
CHE NON LE PENSANO
come quel besugo di salvini, che è ateo e agita i crocefissi. ma va in mona , salvini. i cristiani salvano le persone che sono in pericolo mezzo al mare. e non i pelosi interessi dei piccoli imprenditori, grassi, sazi e ignoranti della bassa. sei blasfemo ! chi è cristiano è proimmigrazione, prodeboli, pro gay, proadozioni, pro matrimoni gay.
cristo è sempre stato dalla parte dei deboli, degli ultimi e contro i farisei. leggeti il vangelo, pirla.
#questo è il mio sermone de pasqua. #chi ha orecchie per intendere intenda.
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Lottatori
(in foto, Lottatori di Pancrazio, statua romana del I secolo d.C, Galleria degli Uffizi, Firenze)
Cruciverba di ieri. Definizione: antica lotta greca. 9 lettere. Una “z” alla terzultima casella accende un ricordo mentale: il pancrazio.
E subito se ne accende un’altra: proprio mettendo a posto la libreria in questi giorni di quarantena, è uscito fuori un piccolo volume sull’antica Kroton, patria di leggendari atleti. Nell’omaggio a chi sta lottando, anche perchè si iniziano a vedere primi segnali incoraggianti, è una bella storia da raccontare.
Pancrazio deriva dal greco pankrátion, composto da πᾶς pâs (in combinazione πᾶν pân) ‘tutto’ e κράτος krátos ‘potere, forza’, ed ha significato etimologico di “onnipotente”; definiva una pratica di lotta sportiva molto amata e diffusa presso gli antichi. Fu disciplina olimpica dal 648 a.C. quindi spesso si riferisce ad essa come un agone atletico; agone designa una manifestazione pubblica di gare e giochi atletici in onore di divinità o quantomeno di carattere religioso i cui vincitori avevano premi e onori, che si chiamavano Athlon, da cui le parole atleta e atletica.
La disciplina consisteva in una lotta cruenta basata sulla forza pura il cui scopo era di sottomettere l’avversario usando qualsiasi tecnica della lotta a mani nude tranne i colpi agli occhi e ai genitali (azioni per le quali l’arbitro era autorizzato a frustare chi le avesse commesse, i greci combattevano nudi, i romani che odiavano quest’uso introdussero dei piccoli gonnellini di pelle detti Zoma). Gli incontri avvenivano in una specie di arena coperta di sabbia, all’aperto (detta Skamma) e spesso sotto il sole cocente: per proteggersi dal sole e dalle abrasioni per il contatto gli atleti utilizzavano una speciale lozione a base di olio di oliva e altri unguenti profumati, detta Gloios: ogni atleta aveva uno strumento, simile ad un falcetto arrotondato senza filo tagliente che utilizzava per toglierlo dopo ogni combattimento, lo strigile. Non esistevano limiti temporali, nè di categorie di peso (si combatteva contro avversari per estrazione). La vittoria veniva sancita dalla resa di uno degli avversari, che poteva dichiarare la sconfitta con un gesto delle mani: in casi particolari uno degli atleti poteva rifiutarsi di combattere per manifesta inferiorità, senza sporcarsi di sabbia (si parla di vittoria per Akoniti, e di una famosa di questo tipo ne scriverò tra poco).
Che c’entra Kroton, l’antica Crotone? C’entra eccome, per molti motivi. Innanzitutto, come ho accennato nella storia delle dodici fatiche di Eracle, una delle leggende sulla nascita della città ne fa del grande eroe il fondatore: il pancrazio era proprio una disciplina che faceva della forza atletica il massimo aspetto. Poi, l’antica Kroton fu la capitale del pitagorismo: Pitagora e i suoi discepoli furono, tra le altre cose, anche attenti studiosi delle pratiche ginniche, di quelle dietetiche e amavano gli agoni, tanto che il Gymnasion di Kroton (Gymnasion deriva da Gymnos, nudo, proprio perchè si combatteva nudi) fu la fucina di grandissimi campioni, tanto che Strabone, storico e geografo greco, nel suo Gheographiká dice: l’ultimo dei crotoniati, il primo dei greci, per dire di quanto fossero favolosi gli atleti della colonia della Magna Grecia. Alcuni nomi erano così famosi che in una meravigliosa opera del periodo “tardo”, La Periegesi della Grecia di Pausania il Periegeta (una sorta di guida, in 10 volumi, delle tradizioni storiche e culturali della penisola ellenica), ve ne sono riportati alcuni: Astilo, grandissimo corridore; Filippo detto il Bello, sia atleta che condottiero, Iscomaco, superbo corridore; Eratostene, colui che vinse la gara di stadion (una corsa in rettilineo di circa 200 metri) in una finale di 7 crotonesi, da cui si dice Strabone fece derivare il proverbio.
Il più grande atleta crotoniate fu però il leggendario Milone: dalla forza immensa (capace di tenere sulle spalle un vitello di quattro anni), e dall’immenso appetito (si racconta che in un giorno mangiò un vitello intero arrosto, nell’antichità l’appetito era sinonimo di forza) era specialista però di un altro tipo di lotta, l’orthopale (=lotta a corpo ritto, in cui gli atleti si servivano di colpi particolarmente spettacolari e vigeva la regola della vittoria dopo tre atterramenti). A lui è legato il più famoso esempio di Akoniti, con co-protagonista un altro atleta crotonese, Timosteo: cresciuto nel mito e anche con gli insegnamenti del grande Milone, arrivato in finale contro il suo maestro, Timosteo non volle combattere: per l’unica volta nella storia dei Giochi Antichi, non si conobbe il nome del solo vincitore, ma anche del secondo. Milone fu inoltre grande condottiero e guidò l’esercito crotoniano alla conquista della vicina Sibari (nel 510 a.C.).
Il più famoso pancraziaste fu invece un altro atleta leggendario, Polidamante di Scotussa. Dalla forza sovrumana, alto oltre due metri, vinse il pancrazio della 93.ma Olimpiade (408 a.C.): la sua fama era che la sua forza rivaleggiasse con quella di Eracle, tanto che Dario II, imperatore di Persia, lo invitò nel suo Regno per delle gare. Polidamante richiese solo un cachet (Pausania sostiene immenso, Diodoro Siculo, che ne parla nella Bibliotheca Historica, dice “un carro di tetradracme”) e nella città di Susa si narra che combatté, in serie, contro i tre migliori Immortali dell’Esercito Persiano, uccidendone due e facendo scappare dalla paura il terzo.
Nei giorni di grande tensione emotiva di questo periodo pandemico, c’era un meme che metteva in contrapposizione lo stipendio di un medico e quello di Messi o Cristiano Ronaldo: come si può evincere dalle storie che ho brevemente raccontato non è cambiato poi molto da 2500 anni a questa parte, se sono chiari i ritrovamenti di culto quasi divino (anfore, scritti, vasi) ai grandi atleti dell’Antichità, a cui furono dedicati persino statue e piccoli templi.
Che cosa sarebbe il mondo se non ci fosse la lotta? Un orrendo e solitario luogo di morte
Eraclito
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@don_luigi45 @ellyesse @partitodemocratico @partitodemocratico.del.web @giuseppeconte_ufficiale @movimento5stelle #LauraBoldrini Chi cancella il Crocifisso evidentemente non comprende il suo notevole contributo al nostro Mondo Libero. Tale significato riguarda il nostro ambito civile - laico, perché il Messaggio Cristiano conferma sul piano religioso ciò che l'Antica Roma aveva già introdotto civilmente. Nessun musulmano, nessun ebreo, avrebbe cancellato la propria storia. Solo noi cristiani cancelliamo la croce dalle foto in nome dell’inclusione. Cancelliamo la nostra identità quando gli altri non lo farebbero mai! È sbagliato e riduttivo dire che “non possiamo cancellare la storia” (quindi il crocifisso è ok); bisognerebbe dire “siamo felici di essere cristiani perché il cristianesimo è sinonimo di fede, speranza, carità, bontà, amore, giustizia e pace; e anche civiltà”. Condivido il messaggio. Non è questione di #centrodestra o di #centrosinistra, è semplice #coerenza e rispetto del proprio popolo. Avere rispetto per se stessi non significa mancare di rispetto ad altri. Magdi Cristiano Allam: «A Pioltello il dirigente ha sbagliato. Agli alunni, anche ai più piccoli, è impedito di mangiare e bere: è pericoloso per la salute. Le università sono intolleranti? La colpa è dei professori». Cruciani: "Cedimento totale dello Stato italiano. A Pioltello, il consiglio d'istituto di una scuola ha deciso di chiudere un giorno ad Aprile per la festa del Ramadan. Allora, se le feste le decide un'altra religione, pigliatevi tutto a questo punto!". Pres.Mattarella @Quirinale il suo sostegno alla vpreside della scuola di Pioltello in nome dell’inclusione/rispetto delle diverse culture NON è condiviso dalla maggioranza degli italiani perché è parso una sottomissione politica ad un Islam NON condiviso nemmeno tra gli islamici! https://pic.twitter.com/KnqmhRbl8n Una lotta quella dell'inclusione, portata avanti a tutti i costi della sinistra. Perderla sarebbe ammettere già la palese sconfitta di convivenza con l'islam, distante dai nostri valori. Inclusione anche a discapito della nostra cultura! Bocciati dagli elettori per questo motivo! Mai creare precedenti... ormai loro, appoggiati dal PD antitaliani perché crede di avere il loro voto vanamente, hanno capito che possono fare quello che vogliono, caro presidente @quirinale questa non è inclusione ma sottomissione vedi Francia. Leggi la profetica Oriana Fallaci.
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La paura di essere divorati e sparire in qualcun altro ha dato origine a tantissimi mostri, partendo dalle religioni. Se pensate ai tormenti infernali, c'è sempre una creatura divoratrice. Basti pensare al Gramr dei Vichinghi, il Cerbero dei Greci, al Diavolo Cristiano che dalla sua fossa mangia le anime dei dannati. E i divoratori riempiono il folklore, le leggende, le fiabe. Il Lupo Cattivo, la Strega che mangia i bambini, i giganti che fagocitano gli esseri umani, le fate Unseelie che fanno dei piccoli villaggi il loro territorio di caccia. I draghi, le viverne, i mannari, i vampiri: ripensandoci, tutti i mostri che ci vengono in mente mangiano le persone. Se non il corpo, divorano la loro anima. Spesso le due cose coincidono. Il mostro mangia il corpo e si prende l'anima, la assorbe, la fa sua. Questa convinzione è un retaggio delle credenze nordiche in base alle quali bere sangue e mangiare carne di un nemico sconfitto, che fosse bestia o essere umano, garantiva al vincitore l'acquisizione di parte del suo vigore e delle sue qualità. Assimilate tante creature in quel modo avrebbe reso una sorta di invincibilità. Ed ecco perché il vampiro è potentissimo, così come i cani infernali, le fate Unseelie e via dicendo. Si creano agglomerati di anime e potere. Badate bene, anche i malvagi della religione cristiana sono agglomerati di anime. Basti pensare al Diavolo che, in molti passi della Bibbia si fa chiamare Legione. "Il mio nome è Legione, poiché siamo in tanti". Le anime dannate, precipitate all'Inferno, fagocitate e riunite in un unico mostro. Anche gli scrittori di horror contemporaneo hanno creato mostri tutti nuovi che divorano le persone. Basti pensare a IT di King. L'antagonista è una creatura che divora e divora. Persino i manga sono pieni di questi personaggi. Mi viene in mente Tokyo Ghoul, dove i ghoul, per l'appunto, mangiano i corpi - vivi o morti - degli abitanti ignari. Non serve che faccia una lista infinita di questi esempi, perché se vi fermate a pensare, ne troverete a bizzeffe. 𝗦𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲! 👇👇 Continua 👇👇 https://www.instagram.com/p/CJBRKr1Hq4A/?igshid=fb81masuaf91
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