#ho un paio di proposte
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machiavellli · 9 months ago
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It’s me and you against the world @moonschocolate 🫡
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ilpianistasultetto · 2 months ago
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Che l'aria che si respira in questo Paese stava cambiando di molto lo avevo capito da tempo ma poi la tocchi con mano e allora ti convinci definitivamente. Assemblea di condominio, al punto 2 odg "ristrutturazione e rifacimento balconi, frontalini e facciate". Si aprono i preventivi e si inizia a discutere. 700 mila euro di spesa da dividersi tra 42 condomini. Dopo 4 ore di proposte, chiacchiericci, approvazioni e contrarieta', provo a dire: "inutile stare qui ancora ore e ore a parlare. Sono 2 anni che torniamo sempre sugli stessi argomomenti. Direi che ognuno ha detto quello che aveva da dire, riperiamo le stesse cose da due anni. Votiamo e basta, cosi facciamo un passo avanti".
E' a questo punto che capisco come e' cambiata l'aria..Si alza la sig.ra De Santis, giovane donna che ha un appartamento al quarto piano della mia scala..." Tu la devi smettere di fare il Comunista Stalinista. Se tu non hai problemi e ti puoi permettere di pagare tutto, io ho il mutuo, le bollette, devo mangiare e quindi si puo' anche aspettare a fare i lavori..Mica siamo in dittatura!
Mi e' tornato alla mente un particolare di un paio di anni prima. "Scusi, lei non e' quella signora che voleva rifare il complesso bello bello e voleva cambiare caldaia, porte, finestre e mettere i pannelli solari? Ah, credo di aver capito. Voleva fare tutto con il 110% a spese degli altri.."..
Apriti cielo!!! -" Comunistaa, comunistaaa, voi radical-chic che ve la godete senza mai aver lavorato e rompete le palle alla povera gente. Maledetti comunistiii..maledettiii.."..
SI, si, l'aria di questo Paese e' cambiata parecchio.. @ilpianistasultetto
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tempestadipensierisblog · 1 year ago
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La mia prima volta
Sono certo che il titolo ti ha fatto pensare alla cosa sbagliata, perché parlo della mia prima esperienza omosessuale.
Ero giovane, carico di ormoni, e con una fantasia che correva veloce...
Di ragazze ne avevo avute, ma avevo quel tarlo in testa, e volevo togliermi lo sfizio.
All'epoca c'era una banalissima chat con stanze a tema, tra cui ovviamente quelle gay.
Mi ci butto dentro.
SBAM...
Immagini, frasi, proposte che sembravano veri e propri annunci di sesso.
Si chiacchiera, si inventa, ci si nasconde nella privacy che può dare una simile chat.
Svariate settimane dopo, molti dialoghi, molti click, inizio a darmi fiducia e fare un passo avanti.
Primo incontro, lui molto maturo, fuori zona per non incappare in possibili amicizie condivise e situazioni imbarazzanti.
Dopo i vari ciao, come stai, sei molto più carino di persona che in foto, si va a casa sua.
Sul divano, qualche sigaretta, un paio di bicchieri di vino e dopo qualche inconvenevole mi faccio avanti.
Ci si tocca, ci si scopre, e qualche minuto dopo ero nudo davanti a lui e con mia sorpresa ero a mio agio, nessun imbarazzo.
Lui seduto mezzo svestito sul suo divano, io davanti a lui in piedi praticamente nudo.
La voglia di sperimentare è così forte che, come se lo avessi sempre fatto, gli ho preso la testa, mi sono avvicinato, ha aperto la bocca e gliel'ho infilato. Mi sentivo ancora più potente nel fare certe cose ad un uomo di quell'età invece che a qualche ragazza o donna.
Si gioca, ci si scambia di posto, ci si tocca, poi toccava a me accoglierlo. Era pulito ma non profumato da deodorante che da fastidio ;), il giusto!
Non è durato molto, lui diceva che ero pure bravo ma era la prima volta per me, magari è una di quelle cose che si dice tanto per accontentare il partner. Un sapore inebriante, ne sono rimasto colpito perché mi era piaciuto ed ero ancora super eccitato, così ho ripreso la posizione dominante in piedi davanti a lui per poter arrivare al culmine.
In verità nemmeno io sono durato molto, ma l'ho preso per i capelli e non ho mollato la presa fino a quando non ho sentito di aver eiaculato l'ultima goccia di sperma.
Caldo, gambe tese e muscoli tirati.
Guardavo ad occhi chiusi verso il soffitto, e quando mi sono ripreso e ho abbassato lo sguardo, quasi non credevo di essere io in quella posizione, ad aver fatto ciò che avevo appena fatto.
Ma era fatta, mi era piaciuto molto!
E come di consueto dopo il sesso, ci si da una lavata veloce, ci siamo seduti a chiacchere senza alcun imbarazzo.
Ci saremmo rivisti presto, lo sapevamo entrambi.
E così è stato...
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staipa · 10 months ago
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/cherry-picking-le-fake-news-amano-le-ciliege/?feed_id=1347&_unique_id=65e8571a6f8e5 %TITLE% Esistono svariati modi per utilizzare dati e informazioni e piegarli verso conclusioni che non sono quelle corrette, di recente nell'articolo Il ruolo dello snobismo della matematica nelle Fake News (https://short.staipa.it/p51n9) ho parlato di come si possa utilizzare la statistica per forzare il significato di dati verso una direzione diversa da quella che dimostrano, e nell'articolo Come la narrazione sensazionalistica uccide una notizia vera (https://short.staipa.it/ak6g6) ho parlato di come una semplice narrazione scorretta possa danneggiare invece una mozione etica e positiva. Si tratta di fallacie logiche: Le fallacie sono errori nascosti nel ragionamento che comportano la violazione delle regole di un confronto argomentativo corretto. I ragionamenti fallaci appaiono come rigorosi e logici, ma in realtà non sono validi (da non confondere con "veri"): -valido è riferito alla correttezza logica degli argomenti (come le premesse che implicano le conclusioni); -vero riguarda invece la veridicità delle proposizioni con cui si enunciano gli argomenti. Il termine fallacia deriva dal latino fallere che significa ingannare. Il più delle volte tali ragionamenti vengono costruiti ad hoc da colui o coloro che li propongono, con l'intento di ingannare o anche persuadere l'interlocutore. Diverse definizioni di fallacia sono state proposte da vari autori. Tutte le definizioni, comunque, le descrivono come un problema logico linguistico caratterizzato da un paio di aspetti: -sembrare qualcosa che non è; -avere una forma di erroneità, invalidità o scorrettezza. https://it.wikipedia.org/wiki/Fallacia Una delle fallacie più frequenti nell'esporre Fake News (https://www.staipa.it/blog/fakenews), ma che causa in generale a tutti noi il rischio di ingannarci da soli quando vogliamo sperare in qualcosa che i dati non riportano in maniera esplicita è il cherry picking, ed è tra i principali motivi per cui è nato il metodo scientifico. Parlare del cherry picking è un buon modo per introdurre il metodo scientifico nella discussione e per capire in che modo il parere della comunità scientifica abbia un forte valore di affidabilità. Non ho usato a caso il termine comunità scientifica, perché non è del singolo scienziato che bisogna fidarsi ma del metodo e questo è davvero determinante, e non ho usato a caso il termine affidabilità perché molto di quello che ci dice la ricerca scientifica è sempre passibile di miglioramento. Il cherry picking è la fallacia logica di quando un individuo tende ad ignorare tutte le prove che potrebbero andare contro la propria tesi evidenziando solo quelle a favore. Alcuni esempi banali sono il classico "a me funziona", o "conosco persone che", ma si estende a situazioni potenzialmente più gravi e assurde come quando all'evidenza pratica di un anno che è il più caldo mai registrato qualcuno ribatte con "come mai se è l'anno più caldo mai registrato oggi nevica?" Come funziona il metodo scientifico Una delle prime realtà con cui ogni scienziato si trova a confrontarsi è la propria tendenza a sbagliare interpretando un fenomeno. In realtà è una sensazione che, a ben pensarci, proviamo tutti quando in uno o l'altro evento della propria vita abbiamo l'impressione che tutte le cose che ci stanno attorno spingano in una direzione e poi finiamo per schiantarci contro un muro di gomma. Se riuscissimo a guardarci indietro razionalmente ci accorgeremmo che abbiamo solo scelto di considerare segnali positivi una certa quantità di eventi e di ignorare un'altra certa quantità di eventi. Succede molto spesso nell'ambito sentimentale/relazionale ed è spesso la causa di grandi delusioni che per chi ci sta attorno erano ampiamente annunciate. Succede anche agli scienziati, anche ai più razionali. Nell'agonismo di portare a termine una ricerca sperano in un risultato e finiscono
per interpretare i dati raccolti in maniera non conforme, o per realizzare esperimenti non sufficientemente ben congegnati e a trarsi in inganno. Nasce da questo il metodo scientifico. Cercando di semplificare al massimo quello che si fa in una ricerca scientifica è scegliere una teoria, una serie di concetti ipotetici, e metterla alla prova cercando di falsificarla, cercando di dimostrare che questa non è vera. Se non si è in grado di dimostrarla come falsa allora sarà considerata vera fino a prova contraria, finché qualcuno di più bravo non riuscirà a dimostrare con un esperimento che quella teoria non funziona. Ovviamente le cose non sono così semplici. Per evitare la fallacia del Cherry picking prima che una ricerca sia considerata valida deve essere sottoposta alla comunità scientifica, ad altri scienziati e ricercatori che non si limiteranno a dire "sì o no" in base al sentimento o a una lettura superficiale. I dati e gli esperimenti realizzati dovranno essere condivisi con la comunità scientifica ed altri, numerosi altri se la teoria risulta essere particolarmente importante, la metteranno alla prova, leggeranno i dati, faranno altri esperimenti sempre allo scopo di falsificare quella teoria. Solo quando ci sarà stato questo processo la teoria verrà considerata valida. Ma non è neppure così semplice, perché per essere presa sul serio una teoria deve essere appunto falsificabile. Nel senso che sia possibile costruire un esperimento o una dimostrazione che la mettano alla prova. "Ho nel garage un unicorno rosa invisibile che non si può toccare né percepire", non è una teoria falsificabile perché non esiste alcun metodo empirico per mettere alla prova l'esistenza o meno dell'unicorno. Una teoria di questo genere, fino a che qualcuno non trovi un modo per metterla alla prova non sarà considerabile come scientifica. Può entrare nell'ambito della fede, o della psicosi, ma non della scienza. Una cosa interessante e da sottolineare è che per il metodo scientifico non importa se chi fa una affermazione abbia un premio Nobel o un diploma di quinta elementare. Importa che sia in grado di dimostrare la propria affermazione e di renderla dimostrabile e verificabile da parte di altri ricercatori. E le grandi rivoluzioni scientifiche? Galileo Galilei? Newton? Einstein? Amiocuggino che ha fatto l'auto ad acqua? Il metodo scientifico non funziona a grandi rivoluzioni improvvise e a grandi geni incompresi che sovvertono la visione di tutti gli altri. Così è come piace raccontarlo ai media, o nei libri sensazionalistici. Quello che accade è essenzialmente una grandissima collaborazione molto spesso internazionale. Esistono uomini o donne che espongono una nuova teoria, come lo sono state le teorie della relatività, la teoria della gravitazione universale o il sistema eliocentrico, ma non vengono mai dal nulla, ogni gigante, si appoggia sulle conoscenze pregresse e così le idee di Galileo sull'universo erano simili a quelle di Keplero che si basavano su quelle di Copernico, Newton ha definito le stesse idee migliorandole dal punto di vista matematico e dimostrandole universali, Einstein ha migliorato la teoria di Newton andando a coprire alcune incongruenze che si rivelavano tra la teoria di Newton e la realtà e perfino la relatività di Einstein ha dei limiti nelle singolarità gravitazionali dei buchi neri, del big bang e dei buchi bianchi, e si sta studiando per allargarla ulteriormente. Probabilmente presto o tardi verrà migliorata attraverso una nuova teoria della gravità quantistica che quando arriverà sarà una rivoluzione, ma non un salto inaspettato di un singolo genio. Per quanto riguarda invece il cugino che ha fatto l'auto ad acqua la questione è piuttosto semplice e lineare: come per tutte le ricerche scientifiche non ha che da sottoporre ad altri i propri risultati, con tutti i dati. Se la comunità scientifica considera invenzioni come queste solamente panzane è perché il cugino di turno non è riuscito a mostrare qualcosa che sia verificabile e riproducibile da fonti indipendenti.
Se la cosa è così facilmente realizzabile da essere stata fatta in un normale garage, basta mettere su internet gli schemi di funzionamento e chiunque con sufficiente tecnica dovrebbe essere in grado di costruirne una, anche indipendentemente da presunti poteri forti, lobby del petrolio e della corrente elettrica o alieni rettiliani. Come funziona il cherry picking? Il cherry picking funziona proprio come raccogliere le ciliegie: questa sì, questa no, questa sì, questa no. Abbiamo un bel cesto di ciliegie in cui ci sono centinaia di belle ciliegie rosse e un po' di ciliegie nere. Se leggiamo il dato per quello che è abbiamo tante ciliegie rosse e un po' di nere, se raccogliamo dal cesto solo quelle nere e le mostriamo al pubblico, il pubblico invece penserà che nel cesto siano tutte scure. Può succedere a tutti noi quando iniziamo a far caso alle notizie di un certo genere e ci sembra di esserne sopraffatti (anche perché poi i social ci mettono del loro nel farcene trovare di più https://short.staipa.it/umaes), o quando speriamo tanto che qualcosa sia come vorremmo, ma è una tecnica comunemente usata soprattutto da negazionisti e complottisti per supportare le proprie teorie ignorando dati contrari o contestualmente rilevanti. Ecco alcuni esempi in cui il cherry picking è spesso utilizzato: Cambiamento climatico: molte delle tesi negazioniste sul cambiamento climatico prendono in esame scale ridotte, ad esempio di pochi mesi, o di pochi anni, o di zone del mondo specifiche per mostrare che in quei range il cambiamento non è così radicale. Di fatto si ignorano l'insieme della vastità dei dati che se analizzati nel loro insieme danno una visione schiacciante e priva di ogni dubbio e si focalizzano su un insieme più specifico e ridotto. In alternativa fanno anche un cherry picking sulle fonti: basta costruire una narrazione sui pochissimi scienziati che non riconoscono l'evidenza e contrapporli come eroi all'enorme quantità di scienziati che invece la riconoscono da ormai diversi decenni. Chiamarli eroi, magari aggiungendo che anche Galileo Galilei ai suoi tempi non era accettato ed è cosa fatta. Per altro ignorando che, a parte i suoi bisticci col papa, Galilei insegnava nelle più prestigiose università dell'epoca, era molto apprezzato per la sua divulgazione scientifica e intesseva svariati rapporti epistolari con diversi studiosi dell'epoca. Cherry picking, sulla vita di un personaggio storico. Vaccinazioni: Il movimento anti-vaccinista tende a enfatizzare le reazioni avverse, che nessuno ha mai negato, e ignorare i risultati effettivi. Inoltre cherry picking nel cherry picking tende a enfatizzare il numero di reazioni avverse ma a nascondere la tipologia di reazione, perché un mal di testa non è la stessa cosa di una trombosi, costruendo una narrazione diversa da quella che emerge analizzando l'insieme completo dei dati. Un'altra forma di cherry picking è inoltre la scelta, tra le numerosissime pubblicazioni scientifiche, di singole affermazioni di un limitato numero di scienziati "fuori dal coro". Medicine alternative: Sostenitori di alcune cosiddette medicine alternative spesso selezionano studi limitati, che mostrano presunti benefici ma non forniscono modo di testare le stesse cure da parte di ricercatori indipendenti, un po' come era successo ai tempi di Stamina (https://short.staipa.it/f9qhq) o di Di Bella (https://short.staipa.it/mrfa2) dove di cure apparentemente miracolose non venivano fornite abbastanza informazioni per testarle indipendentemente. Un altro esempio tipico è l'omeopatia, che secondo le leggi vigenti non richiede le stesse sperimentazioni dei farmaci reali, né in termini di efficacia, né in termini di sicurezza. Ogm: molti oppositori degli organismi geneticamente modificati si limitano anche qui a citare alcuni studi che suggeriscono potenziali rischi per la salute, ignorando la vasta quantità di studi che non hanno trovato evidenze di pericoli significativi o che hanno evidenziato diversi benefici in termini di sicurezza alimentare e sostenibilità.
Tra tutte le fallacie logiche, probabilmente il cherry picking è quella più ampiamente sfruttata quando si vuole dare credibilità all'informazione, perché si basa su mezze verità, su dati reali e spesso corretti ma letti in maniera -volutamente o no- errata. Capirne il meccanismo è fondamentale per crearsi una forma mentis di pensiero critico. Sospettare è lecito, farsi domande è necessario, ma cadere nelle trappole di chi vuole deviare il nostro sospetto e sfruttare le nostre paure è fin troppo semplice. Chiediamoci sempre da dove vengono presi i dati, quali sono le fonti, e cerchiamo di ragionare sul set più ampio possibile di dati, quando questo è disponibile altrove.
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tempi-dispari · 1 year ago
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Tempi Dispari: propositi più o meno buoni 2024
Cari undergroundiani, care undergroundiane, come ogni fine/inizio anno che si rispetti, è tempo di bilanci, valutazioni e ringraziamenti. Iniziamo da questi ultimi. Vanno a tutti voi. Dalle band a chi ha dedicato mezzo minuto del proprio tempo per giocare con noi alle varie iniziative. Agli artisti, disponibilissimi, sempre presenti, pronti ad essere coinvolti nei nostri mille concorsi. A chi ci legge e ci segue con costanza e a chi lo fa ogni tanto. Vanno a chi critica e dileggia perché ci insegnano come non diventare. Ringraziamenti di vero cuore a tutti.
Senza di voi questa piccola iniziativa non sarebbe e non varrebbe nulla. Grazie per la musica, i testi, le note spese per emozionare, per far sognare, per veicolare in modo costruttivo l’arrabbiatura. Grazie per la costante lotta per non far morire un mondo troppo spesso sottovalutato e sminuito, a volte dagli stessi protagonisti che lo animano. Ringraziamenti dovuti, profondi e personali da parte mia. Date un senso all’impegno quotidiano verso un universo davvero incredibile e che non può e non deve rimanere sommerso.
Per quanto mi riguarda, di iniziative ne sono state fatte e ancora se ne faranno. L’obiettivo, il progetto di cui parlo spesso per le band, ancora non è stato raggiunto, ma ci sto lavorando. Far diventare TD non solo espressione di una passione ma un vero lavoro che permette di vivere. Per qualcuno un sogno irrealizzabile, una follia, una lotta contro i mulini a vento per un milione di motivi. Per me no. Si deve solo trovare la strada giusta. Una cosa è certa e mi è stata confermata in questi 12 mesi. Da solo non si va da nessuna parte.
In testa ho un’idea ben precisa di come poter avanzare e avvicinarmi alla meta. Si devono trovare i fondi, però. E il lato economico è sempre quello dolente. Non si vive di sola passione. E’ per questo che il 2024 per TD sarà un anno cruciale. Mettendo assieme lo studio, la pianificazione e il lavoro concreto, sono ormai tre anni che lavoro a questo progetto. Un cambiamento è d’obbligo.
Per questo vedrete, già nelle prossime settimane, alcune modifiche al piano editoriale. Modifiche necessarie. Giocare sui social va bene, è divertente, ma non può durare in eterno. Quello che mi ha sempre contraddistinto, almeno, questo è il mio punto di vista, sono i contenuti che TD ha sfornato. Contenuti che hanno sempre cercato di andare oltre, di approfondire, di fornire un punto di vista diverso. Certo, questo è quello che potrebbe dire chiunque abbia deciso di incamminarsi sulla via della diffusione dell’underground.
Eppure, con una certa sicurezza, non certo con arroganza, posso dire di aver fatto un buon lavoro. Sicuramente non unico, ma certo diverso, sentito e passionale. E così proseguirò, almeno fino a quando potrò. Anzi. Su questi mi concentrerò maggiormente. E’ vero, è un discorso con un retrogusto un po’ amarognolo, ma non potrebbe essere altrimenti. Anche se mi occupo di underground non vivo d’aria. E, come dicono le leggi del marketing, ‘una buona idea senza fondi, resta solo una buona idea’.
E, piuttosto che far rimanere TD una buona idea tra le tante, preferisco farla estinguere. Quest’anno giocherò il tutto e per tutto. L’obiettivo è preciso e presente. Potenziare la presenza, soprattutto, potenziare le proposte per far conoscere le band e gli artisti.
Ma, come detto in precedenza, da soli non si va e si arriva da nessuna parte. Ho e avrò sempre più bisogno del vostro supporto. Solo condividendo la strada si può arrivare lontano. Un passo per ciascuno, un piccolo obiettivo condiviso e di strada se ne potrà fare tantissima. Quindi, rimbocchiamoci le maniche, prepariamo un nuovo paio di scarpe comode e lanciamoci un questo nuovo percorso.
Comunque vadano le cose, sarà stato un cammino bellissimo e indimenticabile. Sarà stato un onore e un privilegio poter conoscere così tante persone incredibili, capaci di creare musica altrettanto incredibile e capace di emozionare. Ma bando alle ciance e ai sentimentalismi. Ci aspetta un fantastico anno da vivere e da scoprire. Tutti assieme. Perché? Perchè l’underground siamo tutti noi.
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hermioneblk · 2 years ago
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Finalmente qualcosa di diverso, audace folle e per tutti questi motivi accattivante. Una storia che è al limite tra l’esclamare wow o nooo e che alla fine con abile maestria rimane sul wow e ti permette di assaporare un menu di scene proposte una dopo l’altra con un crescendo di ritmo tensione e originalità. L’idea di base del prestigioso ristorante nell’isola è ottima e ci si è saputo anche costruirci intorno una storia. Ovviamente la buona riuscita del film è dovuta anche allo chef, Ralph Fiennes recita nella parte come se fosse stato nella realtà uno chef da tutta la vita, ineccepibile. Anche la protagonista femminile è potente. Nonostante abbia sempre ritenuto Anya Taylor-Joy troppo poco espressiva qui riesce a trovare la sua parte a rimanere nel suo stile ma adeguandolo alla storia. Si tratta di alta cucina, un ambiente che ho sempre detestato e preso in giro e credo che questo film riesca a presentarcelo in un modo astuto tanto da renderlo interessante ma al tempo stesso patetico e quindi degno dello scintillante finale. Restare fuori dalle righe non è da tutti ormai, si rischia sempre di essere accantonati ma solo chi lo fa con arte riesce ad essere accettato persino da chi ama l’alta cucina. Il film è molto teatrale con un cast essenziale e una location fissa, elementi questi che non sempre possono essere utilizzati in modo efficace. La storia ha senso non è frenetica segue i suoi tempi e solo con un ritmo che non è concitato fin dall’inizio si può assaporare il crescendo che enfatizza il menù proposto dallo chef. Il finale (no spoiler) è anch’esso ottimo, anzi prelibato, senza scene inutili e lo stesso dicasi per l’inizio, concentrato, essenziale come i piatti degli chef, e per questo ricercato e dal sapore più decisivo. PS Avrei voluto guatarmi questo film al cinema ma ho potuto assaporare solo il poster cartonato che rimane ancora come mistico segno di un film che è stato proiettato sono un paio di settimane a tarda notte, i blockbuster sono solo quelli che vogliono loro. 📺 The Menu dal vostro inviato al Cinema Strop 🍿 sala home 🏡 🐰 #photos of ✨ #cinema 🧸 #movie 🍿 #recensione #photography ☠️ #hermio 🍿 in #instagram (presso Falconara Marittima) https://www.instagram.com/p/Cn1zxK4qTlE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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littlepaperengineer · 3 years ago
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23.05.12
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Questo weekend non ci siamo visti, non so bene se stiamo insieme o no, se è mia la colpa o no.
Quando ci vediamo gli abbracci e i baci sono quelli di prima, però il trasporto non sembra più lo stesso. Non è stato facile parlarne visto che ci vediamo un paio di volte a settimana se va bene. Ieri le ho scritto, le ho detto che mi dispiace se ho creato un muro, le cause sono tante. Poi non c'è stato modo per lei di rispondere. Il muro l'ha creato anche lei, e per ogni muro mio, il muro suo è più alto, quindi il mio cresce ancora e così via.
Lei sembra stare bene. Una volta me lo ha detto: per paura di perdere qualcuno lei si allontana, per difesa. E io in effetti ho minacciato di andare via, tant'è che sto cambiando città, anche se è vicina. Ma per altri motivi
Forse le ho fatto del male, forse glie ne sto facendo. Ma le difese che alziamo ci impediscono interpretazioni e dialoghi. Le difese creano chiusura, la chiusura soffoca il rapporto.
Così anche se ci sono ancora le coccole e qualche uscita sporadica, manca l'intimità, i messaggi innumerevoli, le proposte di fare cose insieme, di uscire e vederci, di viaggiare, manca il sesso, la passione, l'intesa, il dialogo, le confidenze, le confessioni, la voglia di andare oltre, la voglia di conoscersi più a fondo, la voglia di sostenersi, di ascoltarsi.
Forse sarebbe stato meglio un taglio netto, oppure sarebbe stato meglio crederci un po' di più. Ora sto male, ovviamente. Inizia la settimana e domenica c'è il matrimonio che dovrò celebrare proprio io.
Mi viene da piangere, ho bisogno della psicologa ma mi ha "lasciato", per di più senza preoccuparsi di nulla. E a causa sua non ho voglia di contattarne neanche un'altra. Finirà male. Oppure il trasferimento a L. segnerà la svolta.
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luha2013 · 3 years ago
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Radio Deejay la storia….
Radio Dee Jay inizia le sue trasmissioni domenica 1 febbraio 1982, in un appartamento al numero civico 3 di Franchetti a Milano, irradia i suoi programmi dagli fm.99,700, la stessa frequenza dove fino a un minuto prima aveva trasmesso Radio Music 100, rilevata da Claudio Cecchetto. All’inizio Radio Dee Jay trasmette solo musica, nonostante il nome della radio non vi sono dee jay, quelli di Radio Music 100 sono infatti trasmigrati ad altre emittenti. All’inizio Cecchetto manda in onda solo musica perchè prima di tutto il suo obiettivo è quello di far conoscere il nome della radio.
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C’è solo lo slogan in onda insieme ai jingle dell’emittente, in poche parole tanta musica. Gli obiettivi principali sono due: primo fare una radio per giovanissimi, secondo renderla immediatamente riconoscibile. Gli obiettivi principali sono due: primo fare una radio per giovanissimi, secondo renderla immediatamente riconoscibile. Per visualizzare l’emittente propone dunque un marchio forte: un ovale che richiama i contorni di un volto umano, con una cuffia intorno e la scritta Radio Dee Jay al centro. E’ l’elaborazione di un marchio che anni prima Cecchetto aveva utilizzato per pubblicizzare sè stesso. Prima del contenuto viene ideata la scatola, il contenitore per ospitare piano piano, pezzo per pezzo, l’anima della radio e le invenzioni del suo creatore. La più importante è senz’altro quella che riguarda il nome, visto che Dee Jay, scritto così è una parola che non si trova in alcun vocabolario al mondo. “Sui 99,700 Radio Dee Jay, Radio Dee Jay, Radio Dee Jay” sentono fra un disco e l’altro gli ascoltatori, è la canzoncina di riconoscimento della radio, il jingle diventa subito popolare. In realtà è una delle licenze che si prende Cecchetto, muovendosi anche questa volta con una certa disinvoltura, quindi tra le regole della radiotecnica. “In quegli anni, quando si parlava delle frequenze, si diceva: 99.7, 99.9, e trovavo che fosse una cosa a metà. Volevo una cosa piena e allora mi sono inventato i novantanovemilasettento, un modo improprio per indicare una frequenza nella banda fm.”.
Dopo un paio di mesi il dj dell’ovale comincia a parlare in onda: “Feci un colpaccio – ricorda Cecchetto – intervistai niente meno che Lary Hagman, l’attore che interpretava Jr, il ricco e cattivo della serie televisiva DALLAS, che allora spopolava. In pochi mesi il parco voci si allarga, arrivano Ronnie Hanson, che intrattiene in lingua inglese, nell’estate del 1982 arriva Gerry Scotti. Prima dell’incontro con Cecchetto Scotti si divideva fra Radio Milano International e un’agenzia per la quale inventava testi e campagne pubblicitarie. Il responsabile di questa agenzia gli aveva appena prenotato un biglietto aereo per gli Stati Uniti, dove si sarebbe dovuto recare per prendere parte a un corso di regia televisiva. Tutto ero pronto per il trasferimento temporaneo Oltreoceano, ma arriva la telefonata di Cecchetto: “avevo sempre sentito parlare Claudio, lui ragionava in maniera diversa rispetto agli altri, puntava sempre n alto e nell’ambiente sa
radio deejay logo 3peva guadagnare qualche soldino. Poi era uno che si vedeva ovunque: in discoteca, in televisione, sui giornali.” Cecchetto riesce a convincere Gerry Scotti a restare in Italia con una serie di proposte interessanti: un ruolo di primo piano a Radio Dee Jay, un posto su una televisione di un amico (Silvio Berlusconi) per fare la radio sul piccolo schermo, e infine, uno stipendio annuo davvero invitante. Le prime cose che inventa Gerry insieme a Cecchetto sono il DISCO CLOCK e il PREMIO FEDELTA’. Nel 1984, sulle orme del canale musicale televisivo americano Mtv, nato sei mesi prima, va in onda su Italia1 DEE JAY TELEVISION, una rassegna di videoclip. “Me l’hanno fatta fare perchè il mio personaggio era molto interessante – dice Cecchetto – la cosa ha funzionato ed io ho utilizzato la televsione per spingere anche quello che stavo facendo per i fatti miei”.
Innanzitutto la radio e poi i personaggi del mondo della mnsica che incidono per la sua etichetta discografica: Sandy Marton con il fortunatissimo PEOPLE
radio deejay logo 2FROM IBIZA, Sabrina Salerno con BOYS, Tracy Spencer (RUN TO ME) e Taffy (I LOVE MY RADIO). Tutti artisti prodotti da Cecchetto, in un businness che si allarga anche ad altri settori. Ma il primo pensiero di Cecchetto va sempre alla creatura radiofonica: “la radio non si manteneva con la pubblicità, ma con il mio lavoro in tv, e con le mie produzioni discografiche – spiega Cecchetto. Radio Dee Jay intanto trasferisce i propri studi in via Massena, sempre a Milano, Cecchetto si inventa la Dee Jay’s Gang, una società per la gestione e la diffusione del marchio su alcuni prodotti di largo consumo come gel per capelli, diari, astucci, quaderni e caschi per le moto. Tutte le radio avevano abbandonato i giovani – dice sempre Cecchetto – perchè il mercato pubblicitario chiedeva di alzare il target, di catturare ascoltatori più anziani, che avessero a disposizione più soldi per acquistare i prodotti. Io ho fatto il contrario e mi sono rivolto ai teen-agers. Per i suoi ascoltatori, in età compresa fra gli 11 e i 24 anni, Cecchetto sceglie come musica la new-wave inglese, un genere non tanto noto in Italia, ma che rende Radio Dee Jay unica e subito riconoscibile fra tutte le emittenti. “Ogni 15 giorni andavamo in Inghilterra a prendere valanghe di dischi – ricorda Dario Usuelli, il programmatore musicale della radio – e li mettavamo in onda senza pensarci tanto. E allora sotto coi Duran Duran, Spandau Ballet, Human League, Heaven 17, Yazoo, tutti gruppi che poi raggiunsero una notorietà incredibile. La cosa sorprendete era che le case discografiche italiane ci telefonavano per conoscere titoli e autori dei pezzi che passavamo. Il 1984, l’anno di DEE JAY TELEVISION, è anche quello in cui tornano a lavorare con Cecchetto alcuni dei vecchi animatori di Radio Music: fra i primi, Linus ed Albertino: “io facevo dalle 9 a mezzogiorno, poi toccava a Gerry, che restava in onda fino alle 14. Chiudeva Albertino, al microfono dalle 14 alle 17, tutto andava rigorosamnente in diretta, vietato registrare!” Fra gli ex di Radio Music che nel giro di qualche anno approdano a Radio Dee Jay c’è anche Marco Galli. Intanto il rapporto fra le reti della Fininvest e le strar della radio si rafforza. Sugli schermi di Dee Jay Television a Cecchetto e Gerry Scotti si aggiungono Kay Rush Sandwick, Linus e negli anni successivi Jovanotti, Amadeus, Fiorello.
Radio Dee Jay, continuando a frequentare il piccolo schermo coi suoi personaggi si fa conoscere in tutta Italia, anche nelle zone dove sugli apparecchi radiofonici arriverà solo alcuni anni dopo. E’ un buon vantaggio su tutte le altre radio. Lavorano a Radio Dee Jay anche Roberto Ferrari e Nicola Savino, la “parte tecnica” è curata da Molella e da Mario Fargetta. Nel 1989 l’emittente attacca il trasmettitore a Palermo e il giorno dopo ci sono già migliaia di ascoltatori.
Gran parte degli animatori che parlano ai microfoni di Radio Dee Jay si avviano a una rapida carriera televisiva. Amadeus arriva negli ultimi mesi del 1985, e, poco dopo, Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che dalla tv passa alla radio. Nel 1988 entra a far parte della proprietà dell’emittente il gruppo L’Espresso: “per dare prestigio al mezzo radiofonico – ricorda Cecchetto – occorreva che entrasse un grande gruppo: come avrebbe potuto svilupparsi la radio se non fossero entrati i grandi capitali?” Radio Dee Jay si potenzia tecnicamente con un efficace rete di trasmettitori che le permettono di farsi ascoltare su buona parte del territorio italiano. Nel 1989 dalla Sicilia arriva Fiorello, inizia ad andare in onda la mattina e piano piano si trova in onda con Amadeus in un programma chiamato MATTINATA ESAGERATA, poi lavora con Tony Severo in STESSA ORA STESSA RADIO STESSO PROGRAMMA e nella mitica trasmissione VIVA RADIO DEE JAY. Sempre nel 1990 arriva Marco Fargetta, parte il programma cult DEE JAY TIME, iniziano anche CORSA TRIS, BROCCOLO condotto prima da Gerry Scotti e poi da Tony Severo, un gioco che prevede la presenza in studio di un concorrente che viene corteggiato telefonicamente dagli ascoltatori, alla fine del corteggiamento il concorrente sceglie con chi fra quelli che avevano chiamato trascorrere una romantica serata interamente offerta dalla radio… Come andava a finire viene in seguito raccontato dal disk-jockey.
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Alla fine del 1990 parte VIVA RADIO DEE JAY, un programma in cui il conduttore, Marco Baldini, subisce le incursioni continue di personaggi-parodia della realtà di tutti i giorni. Tra le voci, naturalmente cammuffate, anche quelle di Albertino e Fargetta. Dietro il successo di VIVA RADIO DEE JAY che riceve il disco d’oro per le centomila copie vendute della cassetta che contiene le scenette migliori, c’è un lavoro di squadra. Una volta approdato in tv col Karaoke, Fiorello lascia VIVA RADIO DEE JAY, al suo posto arriva Luca Laurenti. Spinta da uno straordinario gruppo di animatori, lanciata dalla televisione, sorretta da un potente gruppo editoriale, nel 1992 Radio Dee Jay diventa la radio privata più ascoltata in Italia, scavalcando Rete 105 che fino ad allora aveva dominato la scena. Alla fine del 1992 viene superato uno dei momenti più difficili. La mattina del 29 dicembre il tecnico incaricato di aprire gli studi scopre le conseguenze disastrose di un incendio doloso che ha mandato in fumo studi e apparecchiature. Dopo poche ore l’emittente è di nuovo in onda, si sposta dai 600 metri quadri ai 60 di un piccolo studio adiacente dove può continuare a trasmettere. “Sapevamo di non essere in grado di offrire una radio valida come quella del giorno prima – ricorda Cecchetto – io vedevo tutti abbattuti e motivati”. Ma Claudio passa una notte insonne e poi… la trovata vincente. La mattina dopo gli occhi increduli di tecnici e disk-jockey leggono le poche righe inviate via fax da Cecchetto: “hanno voluto farci del male, noi rispondiamo facendo del bene. Nasce così Radio Thon, la prima maratona radiofonica in diretta giorno e notte per una settimana, a favore della Lila (Lega Italiana per la Lotta all’Aids) e Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta all’Adis) intervengono Raf, Zucchero ed Eros Ramazzotti. Radio Thon andrà in onda per parecchie edizioni. Nel 1993 inizia una delle trasmissioni culto dell’emittente, CORDIALMENTE con Elio e le Storie Tese, che ha dato il via a una serie di programmi comici caratterizzati dalla presenza di personaggi come Aldo, Giovanni e Giacomo, Luca Laurenti e i Fichi d’India. Approda a Radio DeeJay anche la Gialappa’s Band, con QUASI MAI. Successo anche per i cappellini, le agende e altro materiale edito da DeeJay.
Negli ultimi mesi del 1994 il gruppo artistico che ha costruito il successo della radio si sgretola: va in onda il divorzio fra Cecchetto e l’Editoriale L’Espresso, azionista di maggioranza. Cecchetto se ne va con l’idea di portare via il meglio di Radio Dee Jay e ricostruire tutto da un’altra parte, in un’emittente già attiva da qualche anno e di sua proprietà, Radio Capital. Ma sono pochi coloro che seguono Cecchetto, lo fanno Amadeus, Luca Laurenti, Nikki e Manuela Doriani. Jovanotti e Fiorello sono con Cecchetto, ma, a causa degli impegni discografici e televisivi, sono poco presenti. Tutti gli altri rimangono al loro posto e le separazione lascia segni profondi. Albertino diventa il responsabile artistico, Linus è il tessitore dell’emittente, conduttore di DEE JAY CHIAMA ITALIA, programma cult del mattino. Partono nuovi jingle, arrivano Molella e Giorgio Prezioso, Radio Dee Jay manda in onda, prima in Italia, la techno. Nel 1996 parte il Pim (Premio Italiano della Musica) organizzato insieme all’inserto MUSICA! de LA REPUBBLICA, manifestazione che negli anni ha acquisito negli anni lo status di Oscar della musica italiana. Arrivano anche Paoletta, Dj Ancelo, Alessio Berallot, Marco Biondi, Federica Panicucci, Maurizio Mosca, Marco Santin della Gialappa’s Band, Daria Bignardi, Nunzia Palermo, Platinette, Daniele Milani, Giacomo Valenti, Luciana Litizzetto, Fabio Volo, il Trio Medusa, Andrea Pezzi e molti altri.
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Nel 2006 Radio DeeJay è nuovamente in video nella sua interezza, il gruppo l’Espresso, editore della radio, che nel frattempo ha anche acquistato la rete televisiva All Music, propone DEEJAY CHIAMA ITALIA, condotto da Linus e Nicola Savino in tv. DeeJay è la più televisiva di tutte le radio, basti ricordare DEEJAY TELEVISION, in onda fin dal 1984. Elio e le Storie Tese hanno fatto del loro programma GRAN VARIETA’ un nuovo cult.
Radio Dee Jay più di altre emittenti è stata per molti un trampolino di lancio per il piccolo schermo o per la carriera musicale. I dati di ascolto assegnano da vari anni a Radio Dee Jay, che dal 2001 è affiancata dall’emittente televisiva satellitare DEEJAY TV, la leadership assoluta nella radiofonia privata italiana: 5.200.000 ascoltatori nel giorno medio, e 11.900.000 nell’arco della settimana (dati Auditel 2003). Radio DeeJay è il solo network italiano che negli anni è stato capace di lanciare (e consacrare) grandi personaggi la cui carriera è proseguita poi anche in tv: Fiorello, Fabio Volo, Platinette, I Fichi d’India, Daria Bignardi, Nicola Savino, Nunzia Palermo. Hanno lavorato (e lavorano) per l’emittente: Linus (che si divide fra conduzione e direzione artistica della radio), Albertino, Claudia Cassani, Guido Bagatta, Fabio Prezioso, Marco Biondi, Marco Baldini, Andrea Pezzi, Fabio Volo, Nicola Vitiello, il Trio Medusa (Giorgio Daviddi, Gabrile Corsi e Furio Corsetti), Molella, Fargetta, Dario Usuelli, Gegè Telsforo, Paolino (Paolo Rosato), Victoria Cabello, Vic (vero nome Vittorio Lelli), Federica Panicucci, Francesco Navarro (Francesco Nava), Giacomo Valenti, Luciana Litizzetto, Paoletta, Alessio Bertollot, Nicola Savino, Andrea Marchesi, Michele Mainardi, Armando Van Hender, Marco Benassi, Alex Faroldi, Gabry Ponte, Claudio Coccoluto, Ilario, Andrea Pellizzari, La Pina, Ivan Zazzaroni, Leando Da Silva, Justine Matera, Laura Antonini.
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radio deejay dj chiama italial 31 gennaio 2012 Radio Deejay festeggia i suoi trent’anni di vita con un party al Mediolanum Forum di Assago che vede la partecipazione di Linus, Jovanotti, Fiorello, Gerry Scotti ed altri protagonisti storici dell’emittente. Nel 2010 ritorna Nunzia Palermo, che lancia il programma “Nuovo Giorno…. Nuovo Scherzo” dove venivano chiamati Vip e persone comuni e partiva lo scherzo al telefono. Le novità degli ultimi anni consistono nella promozione di Laura Antonini con un programma quotidiano in coppia con Rudy Zerbi, nel programma Catteland condotto da Alessandro Cattelan, nel ritorno di Marco Baldini con Il Marchino ha l’oro in bocca. Mentre dal 2012 al 2013 Nunzia Palermo, conduce “Cartoon Time” dove si ripercorre la “storia” dei cartoni animati facendo ascoltare anche delle sigle inedite. Dal 2014 viene inaugurata la fascia notturna, torna anche Guido Bagatta alla conduzione di Guido al cinema. Nella stagione 2015/2016 arriva Chicco Giuliani (proveniente da Radio San Marino), nascono nuovi programmi come Deejay Sporting Club in onda la domenica pomeriggio per commentare in diretta le partite, condotto dai giornalisti Alessandro Prisco e Paolo Menegatti. Il programma più longevo dell’emittente è Deejay chiama Italia, in onda dal 1991.
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bee-ingquinn · 4 years ago
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Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club (09/04)
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Mani appoggiate sul bordo del banco, e testina alta con un bel ghignetto stampato in volto. « Non tutti sanno il motivo di questa convocazione » e ora gli occhietti guizzano in particolare su CECI, EMILE e NICO « Ho avuto un’idea » oh no « e lo sto proponendo solo a voi perché mi fido » e quindi non potete deluderla (!), e qui lo sguardo cade inevitabilmente sulla BFF, per ovvie ragioni. « Non voglio girarci troppo intorno » e quindi niente chiacchiere inutili sulle caramelle oggi « Ma dovete giurarmi che non direte niente a nessuno, e dimostrarmi quindi che ho fatto bene a scegliere solo voi » e qui ora lo sguardo cade su TUTTI quanti. Manco stesse mettendo su l’Esercito di Silente sotto la Umbridge (…). Però è davvero seria, e gli occhietti passano su TUTTI, nessuno escluso, con un sopracciglio un po’ alzato in attesa del loro giuramento solenne.
Emile: Non dice nulla, ma annuisce. E poi, visto il tono con cui MAEGAN ha parlato della cosa, diciamocelo, bara anche un poco. O ci PROVA. Magari sfrutta anche il silenzio, o il fatto che benché siano in tanti, sono sicuro meno che a lezione. Ma cerca con gli occhi la figura della CORVONERO mentre, invece, a livello empatico, sembra PROVARE a sondare le emozioni altrui. E` inpratico, ancora, e ignorante su quello che sa fare, soprattutto. Ma lo ha fatto, oramai, abbastanza volte da capire come concentrarsi. CERCA di abbassare quello sputo di barriera empatica che giusto i mesi ad Hogwarts gli hanno concesso, in favore della singola emozione maggiore che MAEGAN prova. Perché se sotto quel tono serio c`è da preoccuparsi, almeno si preoccupa subito, oh. Che stia pensando di andare in guerra praticamente lo si evince da due cose: la rigidità muscolare, e il fatto che miracolosamente se ne sia pure stato zitto.
Nico: Lui è uno di quelli che non sa il motivo, sì… infatti all’ “ho avuto un’idea” va subito a muovere la mano destra col palmo in alto in direzione della CORVONERO, come a dirle di proseguire e pure spedita che mica abbiamo tutto il giorno. « Ma se ti fidi » e qui la situazione cambia. « non devo dimostrare proprio niente. » Poi dai Meg… lui, con i segreti… ha l’accesso vip. Per stavolta si abbasserà a queste quisquilie. « Ti giuro che sarò una tomba. » Magari non letteralmente, ecco. « Poi appunto tu devi fidarti della mia parola. » Quindi siamo da capo a dodici, cara MEG. « Spara. Chi dobbiamo seppellire? »
B: Quando arriva la richiesta di un giuramento solenne (?) non perde tempo, staccandosi dal banco e facendo un paio di passetti avanti mentre la mano destra va a posarsi contro il petto – lì dove sotto la pelle c’è il cuoricino giallonero. « Giuro solennemente » di non avere buone intenzioni « Di non rivelare o parlare con nessuno a parte i presenti di quello che faremo » gli angoli delle labbra vanno a piegarsi spontaneamente verso l’alto, quasi non resistesse alla tentazione di ghignarsela « O vedremo. Va abbastanza bene o vuoi che mi inchino anche? Sai, per effetto » apposto « Comunque sai che non dico niente a nessuno. » lo sai, vero? Se l’è fatto il Silencio, pure se metaforico.
Bly: « Non così tanto formali, su » guardando l`altra BLYTHE « Nessuno di noi vuole essere beccato, è già un buon motivo per tenere il becco chiuso.» si stringe nelle spalle alzando le sopracciglia, una certa ovvietà nel tono di voce « Però potremmo comunque decidere cosa succede alle spie, così, per precauzione » un sorrisetto malizioso le incurva le labbra, mentre squadra i compagni uno a uno. Che kattivah.
Yara:  Fa eco a NICO nella sua risposta quando MEG finisce di parlare aggiungendo a voce alta « Puoi fidarti » mentre fa cenno affermativo con la testa come per dare forza alle sue parole « Non siamo mica JONAS o BRAN che andiamo a raccontare tutto ai professori » e no, la frecciatina ai due infami non poteva mancare.
Ceci: « Giuro di stare zitta molto zitta. » … « Solennemente. » la parola le piaceva, la sta rubando all’altra TASSA. Con una manina che si porta al petto, per dimostrare estrema sincerità, proprio. Però è vero, è sincera. « E’ morto qualcuno? » prioritario. Perché ha sentito NICO parlare di sepolture. Un’occhiata più lunga a EMILE, dato che lo vede zitto – e una alla WARTON, visto che parla di spie. Curiosità, eh, che vuole sapere anche lei cosa succede. Continua a starsene molto accigliata e addocchiare MAEGAN, manco avesse paura di perdersi la spiegazione principale.
Liù: Il suo giuramento si limita ad un cenno del mento, anche se è la punizione per le spie proposta dalla WHARTON che le fa offrire a quest’ultima un lieve incurvamento di un angolo delle labbra, fino a che la testa ruota verso YARA quando apre bocca e quel mezzo sorriso si spegne « Tu piuttosto. Sei una cornacchia con il becco largo. » sbuffa pure, gentilissima proprio eh.
Quello sguardo serio, infatti, cade al primo giuramento solenne che arriva proprio da CANARINO, per lasciare spazio al solito ghigno malandrino. Di quelli che non promette niente di buono, ma tant’è. « Se vuoi » fare l’inchino, è ben accetto, e un guizzo di sopracciglia testimonia il suo divertimento alla cosa. « Ma vi ho detto che mi fido » e questo è per rispondere a NICO chiaramente, « voglio che siate convinti e che non vi tiriate indietro – o se lo fate » e fa anche una piccola pausa ad effetto « che rispettiate il segreto » questo è il succo, anche se qui non facciamo nessuna fatica a contare ciecamente su TUTTI i presenti in stanza. Un sorriso a chi ha promesso cieca fiducia, e anche a LIU’ nonostante il solo cenno di testa. « Sapete che c’è il club di duello per i grandi, no? » e fa anche una pausa in attesa di cenni e assensi vari « Ecco, io non penso sia giusto che noi veniamo esclusi » e lo pensa solo lei sulla base del niente, ma okay.  (...)  « Non voglio litigi » categorica, un’altra volta « Se avete qualcosa contro l’altro avrete modo di sfidarvi come dei veri maghi e streghe » e quindi senza insulti « usando la vostra bacchetta e un po’ di fantasia ». (...)  « Appuntiamoci tutte le idee » quindi sia i nomi, sia i loghi sia tutte le cose bellissime che vengono proposte e che aumentano l’entusiasmo della piccoletti. « SIII, il nome in codice! » necessario diremmo qui, e ora lo sguardo divertito cade su YARA (sempre che l’incanto abbia fatto effetto) e « potremmo chiamarci Languelingua » lo dice divertita, ma insomma lei la proposta la fa. Anche se la regia dice che sono accette idee migliori. « Per il simbolo mi fido ciecamente di voi » e guarda chiaramente CECI e LIU’ « fatene uno grinzafichissimo!!!! » perché loro devono essere i più bellissimi. L’attenzione viene spostata su CANARINO e « Non ammetterei » al torneo « tutti coloro che pensano che un Impulsus sia magia nera » e fuori quindi i moralisti vari « e coloro che potrebbero fare da spioni » ciao team serpeverde.
Nico: E anche sul nome ha da ridire, sbuffando nel sentire il “Languelingua”. « O Mangialumache magari. » È ironico ovviamente, è per far capire quanto non apprezzi l’altro nome (?) « L’idea dei colori delle 4 case è bella. I nastrini non so… forse è eccessivo » o da femmine.
B: « Piace anche a me l’idea dei quattro colori. Però i nastrini » occhiata verso NICO « Sono un tocco di classe, mica possiamo tenerci uno stemma noioso con scie colorate e basta » insomma go big or go home. La proposta di MEG le fa scappare una mezza risata, portandola a spostare lo sguardo su di lei « Non male come nome. Però non pensate sarebbe un po’ sospetto? Immaginate dire tipo davanti ad un professore, “ehi, più tardi ci troviamo per il Languelìngua?” » poi sguardo veloce verso il GRIFONDORO « O Mangialumache » annuisce nel dargli ragione, per bocciare il nome – senza cattiveria MEG, ti amiamo sempre – ovviamente. « Però ammetto di non avere idee migliori quindi… possiamo pensarci su, senza fretta » prova a proporre con un sorriso di default.
Bly: « Non possiamo lanciarci incantesimi senza senso, un duello ha un certo... Ordine, di solito » contesta con l`aria offesa, ma non va oltre. È d`accordo sul nome, annuisce distrattamente « Per me va bene tutto » scrolla le spalle « Anche il simbolo sì, fate come volete. » e liquida la questione con un gesto della mano, lei vuole solo punire i traditori.
Ceci: Lo sguardo è verso LIU’ « Siii » approva, l’enfasi sulle i aggiuntive segnala l’entusiasmo annesso. « Potremmo tenere le scie – e magari i nastri fanno tipo – non so. Stendardi? Cioè, non proprio nastrini, più nastri grossi. Da stendardo. » ah, chiarissimo. « E secondo me le scie dovrebbero essere con i glitter, ma perché brillano e perché sono carini, capito. » no. Però è per il go big or go home, anche se sta cercando di mediare tra le idee che ha sentito. Cosa medi, non si sa. « Però basterebbe dire che vogliamo incontrarci per esercitare il – Mangialumache, e sarebbe meno sospetto? Se dovessero sentirci. Anche se non dovrebbero sentirci. » come risolvere il problema alla base, perché non sembra avere problemi.
« Va bene ci penseremo! » ecco, tutti quanti! « Se a qualcuno viene in mente lo dice » ma a chi? E dove? e quando? Panico. (...)  « Dobbiamo decidere un giorno preciso » sì, ecco. Necessario « E magari possiamo fare dei gruppi ? » proposta avanzata proprio a caso eh, date tutte quelle antipatie scomode nel gruppo.  « Sto ancora calcolando tutto. » stratega proprio « Dobbiamo trovare anche un modo per comunicare in fretta fra di noi » e ora guarda NICO affinchè lo segni. Galeoni magici? Ah no. « E poooi, sì, qualcuno si deve occupare di capire quando incastrare gli incontri » e guarda EMILE, che aveva avanzato al proposta e magari vuole farlo lui (!).
Nico: « Gli stendardi sono meglio dei nastri » ammette, molto tranquillamente proprio. « È meglio così secondo me » risponde a LIU stavolta. « Devono essere persone di cui possiamo fidarci! Dovremo anche esporre gli altri studenti per questa cosa, e se finissero per fare la spia e mettere nei guai non solo noi, ma pure i più grandi? » Potrebbe essere un problema, quindi meglio mantenere il cerchio ristretto, che è anche più facile per gli incontri. 
B: Uno scrollare di spalle segue invece la risposta di CECI su cui sposta sugli occhi, arricciando il naso « Oppure possiamo seguire il consiglio di quel vecchio film babbano su un… club segreto di botte? Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club » un bacio a chi la capisce, con tutto il cuore.
Bly: « Perfetto allora, quando sarai certa aggiornarci » con un piccolo cenno del capo, che qua se ci muoviamo troppo esplodiamo. Stringe le labbra « Per gli incastri potrei pensarci anche io, se non lo vuole fare EMILE » propone così, almeno fa qualcosa, lancia uno sguardo al tassorosso « O potremmo farlo insieme, comunque un modo si trova. » annuisce convinta.
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pizzettauniversale · 4 years ago
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Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quelle scarpe blu di plastica della Lidl, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quelle scarpe non sono semplicemente scarpe di un supermercato, non sono scarpe per gente povera, non sono proletarie, sono effettivamente borghesi e capitaliste e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2017 Balenciaga ha realizzato una collezione di borse blu ispirate a Ikea e poi è stato Vetements se non sbaglio a proporre delle t-shirts con marchio DHL. E poi i marchi delle aziende dei negozi o dei supermercati sono rapidamente comparsi nelle collezioni di otto diverse catene di fast fashion. Dopodiché sono arrivati a poco a poco nel reparto marketing della Lidl e alla fine si sono infiltrati in qualche tragico angolo del supermercato, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle novità, tuttavia questa idea rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un paio di scarpe che sono state selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a un assembramento al supermercato.
SCUSATE MA NON HO NIENTE DA FARE e @i-am-a-polpetta mi capirà benissimo
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susieporta · 4 years ago
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Parrà strano, ma sono sempre più convinto che mi servisse salire in sella e percorrere una Milano deserta per fare i conti con me stesso.
Nelle scorse settimane mi sono arrivate delle ottime proposte di lavoro, sia per i fumetti, sia per altre cose. Ho ritrovato amici lontani, ho capito meglio gli errori che ho commesso e ho visto le cose da una prospettiva diversa.
Mi sono state offerte molte possibilità, ora sta a me non svaccare tutto, sta a me dare del mio meglio.
Ringrazio tantissimo tutti quelli che mi hanno cercato, chiamato, ingaggiato, chiesto come stavo, supportato, ringrazio tutti quelli che ho tenuto lontano che si sono avvicinati di nuovo.
So di essere un privilegiato, l'ho detto tutte le volte che ho potuto. Ho ancora un paio di turni in sella, avevo dato la mia disponibilità e sarebbe stato da stronzi mollare ora. Anche perchè, ripeto, quei viaggi da rider mi servono, mi sono serviti per capire e capirmi. Probabilmente mi serviranno ancora.
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tashaodinsbane · 4 years ago
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                                Gli slip sono sopravvalutati, non trovate?
28.10.76 [...]
T:«Schiopodo sparacoda.Vermicolo marcio» Le guance delle ragazze sono accese di rosso per via della corsa attraverso i sotterranei e gli occhi grigi sono lucidi di rabbia. Senza tanti preamboli né delicatezza, la serpeverde spalanca la porta del dormitorio maschile del terzo anno e comincia a parlare anche prima di aver individuato il proprio obiettivo «Vichingo!Sei un cafone!» N: « Gnn. Dimmi tutto » esclama.
T: «Ridammi le mie mutande!». Alla faccia della timidezza. «Ho parlato con Wesley» gli spiega. N: « Quindi? »  T: «Parlavamo dei vestiti di Halloween.» N:« Eh » 
T:« E mi ha detto una certa cosa»  N:« E... » 
T:«E tu hai detto a Wes che hai qualcosa di mio» Lo osserva mentre quello si alza per mettersi addosso una maglia. Pecca...cioè meglio così. «E che potevi prestarglielo per Halloween » Gli lancia un’occhiataccia, come se potesse veramente fulminarlo sul posto. « Mi sembra chiaro che cosa di preciso volevi dargli. E,beh, non sta a te decidere a chi dare le mie mutande. Spetta a me» Eh? «Cioè, intendevo dire che non puoi tenerle» Ah ecco. «Rivorrei i miei indumenti indietro»
Questa chiacchierata ha dell’incredibile, e infatti Niall è talmente confuso che potrebbe colpirsi da solo con quella bacchetta che non viene di certo mossa con far minaccioso. Sembra quasi un antistress, mentre appunto batte piano sul palmo che non la impugna.« Potevi venire a chiedermele prima, gnn? »
T: «Non te le ho chieste prima perché,beh..»Embè? Te la vedi una tredicenne che senza imbarazzo se ne va dal compagno a chiedergli le mutande indietro? «Sono mie. Non dovrei chiederle indietro. Avresti dovuto portarmele tu» 
N:« Sì certo »
T:«Anzi, non avresti dovuto prenderle».
N: « Non hai fatto nulla quando te l’ho prese.. sisi » e sembra un po’ sfotterla in effetti, anche se non con cattiveria. «Cosa mi fai per riaverle?Sono tutte pulite, nemmeno le ho toccate » commenta aggiungendo anche che « non puoi negare che ti piacerebbe vedere Wesley in mutande da femmina » e non sembra scherzare. Ma chi lo capisce è bravo
T: «E ci mancherebbe. Non le hai usate per quel giornaletto,vero?» E poi,beh,scoppia a ridere. Una risata sincera e divertita «No»esclama mentre ancora ride «Non con le mie mutande». Ma non era arrabbiata? Si morde il labbro inferiore per cercare di trattenere le risa e riassumente un’espressione seria «Cosa vorresti che facessi in cambio?» N:« L’ho chiesto io a te » afferma, guardandola dritta negli occhi, dall’alto verso il basso, visto che lui è in piedi.
Tasha sospira e si alza lentamente in piedi per cercare di mettersi al suo livello,sebbene sia comunque più bassa di qualche centimetro «La vera domanda è perché tu te le sei tenute. Che te ne sei fatto?Le indossavi e ti guardavi allo specchio?» Niall la osserva senza mai distogliere lo sguardo, arrivando ad altre domande, alle quali sbuffa solo aria dalle narici. Non risponde, ovviamente. E poi ecco tutta quella pappardella di parole, con lui che se ne frega altamente. Ma c’è pure quello sfottò finale, con lei che si alza pure. « Mi sa che non le rivuoi » commenta ora « quando le rivorrai, sai come trovarmi eh » commenta, muovendosi, andando verso il bagno. Passi lenti, cadenzati e da soldatino, al solito.
T:«No,Niall!» Lo chiama quasi con voce supplicante. Scatta in avanti per tentare di afferrargli una mano e impedirgli di allontanarsi mentre cerca di superarlo «Cosa vuoi?Un abbonamento per il Playwizard?» chiede mentre gli si para davanti per bloccargli la strada. La mano destra tenta di afferrargli il polso della mano sinistra mentre la sinistra della ragazza va a posarsi sul petto di lui,come per impedirgli di muoversi ulteriormente «Ti lascio un paio di mutande?O vuoi forse un reggiseno?» Ecco,visto quanto disperatamente ha bisogno dei suoi slip?Si sta praticamente svendendo. Se ne pente immediatamente «Oppure posso dire in giro che hai le mutande infuocate» Eh? «Cioè, con fuochi animati disegnati sopra» Nemmeno avesse i pupazzetti.
A Niall il contatto non da noia, solo che va ad osservare con gli occhi chiari quel polso stretto e quella mano ferma in mezzo al suo petto. La lascia parlare, e torna quindi piano piano ai suoi occhi. « Troppe proposte » esclama ora, arricciando le labbra e la punta del naso. « Rinuncia al posto da titolare » le dice, sorridendo sghembo, lasciando che passino attimi, silenziosi, prima di nuove parole. E continua a fissarla. « A te la scelta » esclama ora, cercando però di porre le sue mani sui suoi fianchi, come a non farla andar via.
La ragazzetta molla immediatamente il polso del compagno,come se scottasse; ma la destra resta ferma sul suo petto e altrettanto paralizzata resta Tasha. Questa trattiene il fiato bruscamente e il cuore nella sua gabbia toracica ha uno scatto non di poco conto. Se al suo arrivo le guance erano rosse,ora perdono gran parte del colore mettendo ancora più in risalto le lentiggini sul naso. Sta praticamente in trance con l’espressione seria di chi sta riflettendo, almeno finché lui non le posa le mani sui fianchi. Lei si riscuote sbattendo le palpebre più volte e accennando un sorrisetto sul volto. «Avrei quasi preferito baciarti» osserva, ma la voce le esce fuori piano, in un sussurro. La lingua fa capolino dalla bocca per andare ad umettare le labbra secche. Il collo si stende verso l’alto nel tentativo di annullare i pochi centimetri che la separano dal concasato. Gli occhi grigi sono fissi sulle labbra di lui e il naso arriva a sfiorare il suo. Socchiude appena le labbra e resta così per qualche istante. Si prende del tempo, prima di rialzare lo sguardo e fissare le iridi grigie in quelle azzurre di lui «Ti ci puoi appendere al Platano con le mie mutande». Eccoti l’elegante risposta. Quindi il ghigno è sulla sua faccia ,adesso, mentre il volto torna ad allontanarsi dal suo. Niall la osserva lasciando che si avvicini e che le punte dei nasi si tocchino. La ascolta, e lascia che un sospiro esca dalle sua labbra. « Ma non lo fai » dice, guardandola fissa negli occhi. E per fortuna,Tasha si ribella, ma Niall cercherebbe di non farla scappare, tenendola per i fianchi. « Sei venuta qui, presa dall’ira e non hai nemmeno provato ad aprire il mio baule » ecco sì, ecco che la prende un po’ in giro, seppur lui sia del tutto serio. « Ora Odinsbane… puoi andar a pensare che puoi fare veramente per me, e le mutande saranno tue »
T:«Fai prima a dirmi che cosa vuoi tu,perché io non ti leggo nella mente» Purtroppo e per fortuna. «Il posto da titolare te lo scordi,perciò lasciami andare così mi apro il baule da sola» Appoggia le mani sulle sue,come a ricordargli che sono ancora lì. «O forse non vuoi lasciarmi andare?» E lo guarda di nuovo sollevando il mento, tornando a usare un tono più calmo, con voce bassa e pacata «Se ti baciassi adesso?» E si mette in punta di piedi per raggiungere la sua stessa altezza, il naso che sfiora nuovamente il suo e la labbra socchiuse che gli alitano addosso. Ma poi si sposta di nuovo,mirando ad una guancia e tentando di schiocchiare lì un bacio veloce.
 Niall ricerca il suo collo, per darle un bacio lì. Un bacio abbastanza passionale, con la punta del naso che carezza la pelle, e il fiato caldo che si palesa. Tasha resta immobile mentre Niall le sfiora il collo con il naso e dei brividi le risalgono dalla schiena. Sulla pelle compare la pelle d’oca e per lei è una sensazione così strana,così nuova... Sente il fiato caldo e poi le labbra. Trattiene il respiro e resta immobile in quella posizione. 
 N:« Non hai il coraggio di baciarmi » le dice, poi, ricercando l’orecchio per un sussurro. E la lascerebbe andare, andando verso il baule. « Toh, prendile »
E quelle sono le paroline magiche, quella frase di sfida sul suo essere codarda. E lei dimentica finalmente ‘ste benedette mutande, perché è una che non accetta la sconfitta. E questa lo sembra. Aggrotta le sopracciglia mentre si trova a seguire i movimenti del ragazzo. La mano torna ad allungarsi verso il suo polso,per fermarlo come ha fatto prima «Aspetta» sussurra. Lo aggira di nuovo per fronteggiarlo nuovamente. Questa volta, però si muove in fretta,decisa. Tenterebbe di appoggiare le mani sulle sue spalle larghe,per aiutarsi a mantenere l’equilibrio mentre si alza in punta di piedi. Avvicinerebbe il viso al suo, socchiuderebbe le labbra e si fermerebbe a pochi centimetri dalle sue «Grazie»Gli soffia,prima di colmare la distanza che li separa e appoggiare le labbra alle sue. Un semplice bacio stampo,che per una tredicenne però è tanto. Se la lasciasse fare, premerebbe la bocca sulla sua per qualche secondo quindi si allontanerebbe di nuovo,riabbassare e i talloni, toglierebbe le mani dalle spalle e,senza dire una parola, gli volterebbe la schiena. Nasconderebbe così il rossore che le pervade le guance e andrebbe diretta verso il baule,dando per scontato che lui le restituisca davvero ciò che le appartiene.
Niall aspetta sì, anche perché quel sussurro lo sente. E sono di nuovo uno di fronte all’altro, col vichingo che la fissa dritta negli occhi con i suoi chiari che risentono delle sfumature di quella stanza. E si aggrappa, lei, e lui la lascia anche se gira il capo per osservar una delle due mani. Quel “grazie” lo porta ad alzare il sopracciglio, e poi ecco quelle labbra che si toccano. Non si oppone, non si scalza, ma non apre le sue labbra, lasciando casto quel bacetto, quell’incontro di due labbra che non si conoscono proprio. « C’hai messo di tempo eh?» domanda retorico, sorridendole, e andando appunto verso il baule, lasciando che lei si prenda le sue mutande.
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sofabsocharlotte · 4 years ago
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sala comune;
È tutta bellina profumosa con le gambe incrociate seduta sul divanetto davanti al camino della sala comune. Il fuoco scoppietta, facendo quel tiepido calore di cui già oggi si ha bisogno in sala comune, un po’ come da Ottobre in poi. Quindi non ha la solita divisa scolastica, bensì un carinissimo vestitino sul rosa, parigine (ebbene sì) per coprire le sue gambettine ed un paio di scarpe nere simili a quelle che mette per la divisa, ma più lucide e ovviamente favolose.
Ed è su questo che sembra riflettere, in piedi alla fine opposta del divano occupato da Lotte, le iridi bluastre socchiuse sulla figura della terzina verso la quale però non pronuncia parola. No, preferisce limitarsi a sedere al suo fianco, allungando una mano per tentare di sottrargli il libro che … niente, verrebbe quasi ‘delicatamente’ smaltito con disinteresse, in cambio di un differente intrattenimento da lui gentilmente offerto. Perché a seguito di tutto ciò, se dovesse riuscire, seguirebbe il suo ruotare il regale fondoschiena sul divano per dare le spalle alla Charleston, prima di accomodarle la testa in grembo, in una muta richiesta di coccole, nella migliore delle imitazioni di un felino che va a prendersi le sue attenzioni quando più lo reputa opportuno.
« Ti pensavo già con la tua futura moglie o che ne so. » facendo un po’ la vaga, ma niente che non possa essere capito dal Serpeverde, dato l’interesse con cui se n’è parlato ultimamente.
« Se devo sposare qualcuno qui dentro » cosa che nonostante tutti i discorsi che ha sentito su famiglie e doveri continua a non reputare un’opzione fattibile per il suo futuro « sposo te , Charleston » Una dichiarazione d’amore a tutti gli effetti, praticamente. Una a cui segue uno sbuffo leggero e un mezzo sorriso, prima che torni a chiudere gli occhi e a godersi le coccole che, ovviamente, si merita. « Non oso immaginare cosa ne verrà fuori da questa situazione. Prima si preoccupa di cosa potrebbero dire i miei di abbracci inadeguati a King’s Cross e poi mi s’inginocchia davanti nel bel mezzo del cortile. »
« Mmh, guarda che Hogwarts ha le orecchie oblunghe e se dici così, domani lo sanno tutti. Certo, sarebbe solo una favolosa notizia, ma ‘nsomma.. » forse anche poco reale al momento. Magari i loro genitori approverebbero. Poggia meglio le spalle sul divanetto così che possa stare comoda tanto quanto lui e continuare a fargli un po’ di grattini e tenergli le dita tra i capelli così che possa avere le attenzione che ha tanto preteso senza dire nulla. « Quel giorno al binario è stato giusto un paio di calderoni d’imbarazzo eh, però okè. »
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« Ti sei informata sulle tradizioni dei Gutierrez? »
Tira uno schiaffetto sulla testa dell’altro, dato che domanda queste cose così, a brusciapelo. « Siete tutti fissati con Gutierrez. » tutti, vuol dire che non è l’unico ad averle fatto certe domande « Ci pensate più voi che io, mpf. Okaaaay è carino e anche abbastanza favoloso, ma mica voglio sposarlo. » e poi ridacchiando afferma « E nemmeno mi inginocchio davanti a lui a fare proposte indecente, e davanti a mezza scuola. » ... « Che poi mi si sporcano i vestitini. » e non sarebbe più favolosa, sono cose importanti, queste.
E’ lo schiaffetto a ridestarlo da quel momento di soddisfazione personale, un « ohi! » indignato che lo fa quasi alzare dalle gambe della terzina. Quasi. La guarda male, sì, allungando anche la mancina a massaggiarsi il punto colpito quasi il dolore sia reale. « ahia » infatti. Tutto pur di far ‘sentire in colpa’ l’altra e continuare, nonostante le sue allusioni a quanto sentito ad inizio anno. « Lo sembravi anche tu »
« Ohn, poverino, ti ho fatto male? » gli occhioni grandi che si concedono di guardarlo con lo sbattere delle palpebre più frequente, fingendo un senso di colpa che non ha.
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sciocchezza · 4 years ago
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Perché non rispondere a tutte? 😁
l'hai voluto tu
1. Hai mai ricevuto una proposta di matrimonio?
sni, avevo quindici anni, lui diciassette, eravamo giovani ma pensavamo davvero ci saremmo sposati. eravamo giovani e ingenui
2. Hai mai urlato in un locale pubblico?
sì, chiaro
3. Hai mai dato informazioni erronee solo per il gusto di farlo?
no, non sono così cattiva dentro
4. Hai mai insultato qualcuno fino a farlo piangere?
no, ma qualcuno ha pianto per le mie parole
5. Hai mai partecipato a una manifestazione?
una??? bro, sono una diciottenne di sinistra, CHIARAMENTE SÌ
la 6 non esiste
7. Hai mai bevuto per tutta la notte?
sì, quand'ero più piccola
8. Hai mai piantato un albero?
no, ma ho lasciato in natura alcuni semi di frutta
9. Hai mai incendiato qualcosa?
sigarette sì :)
10. Hai mai sentito dolore fino a piangere o urlare?
11. Hai mai baciato qualcuno del tuo stesso sesso?
non ho ancora avuto l'onore, purtroppo
12. Hai mai fatto un tuffo da un'altezza di almeno di 10 m?
no, bro, c'ho caga
13. Hai mai assaggiato un cibo coreano?
no :(
14. Hai mai pensato seriamente al suicidio?
seriamente no, ma
15. Hai mai odiato?
poco
16. Hai mai avuto esperienze sadomaso?
no, ma sono aperta a sperimentare con chi voglio e quando vorrò
17. Hai mai lavorato in un bar?
no
18. Sei mai stato in un sexy shop?
no :((((( da fare
20. Ti sei mai perso in una città sconosciuta?
sì, ma grazie a google maps è stato recuperabile
21. Hai mai tirato dei bidoni?
sì, ma niente di che
22. Ti sei mai innamorata/o di un amico/a?
mi sono innamorata una sola volta con una persona che è passata dall'essere uno sconosciuto al mio ragazzo in pochissimo. però sono andata con un mio amico e anche con l'amico del mio ex :)
23. Hai mai fatto yoga?
sì, ho fatto diversi corsi negli anni
24. Hai mai fatto esercizi tantrici?
no
25. Hai mai assistito ad un incidente stradale?
sì, quello che ho vissuto. ho visto spesso il post-incidente
26. Sei mai stato legato?
a qualcuno o a qualcosa???
27. Hai mai giocato a squash?
no
28. Hai mai avuto un colpo di fulmine?
no, non ci credo
29. Hai mai fatto un video hard?
no, ma una gif e qualche foto
30. Hai mai sentito la mancanza di un ex?
sì ed in un certo senso la sento tutt'ora. non mi piace lui, non vorrei stare con lui, ma mi manca ciò che avevamo
31. Hai mai giocato a briscola?
bro , ci faccio le serate
32. Hai mai tenuto un diario segreto?
sì, e in un certo senso, lo tengo ancora (ma è complicato)
33. Hai mai fatto sci fuori pista?
no, non ho mai sciato
34. Hai mai fatto jungle trekking?
nope
35. Sei mai stata/o con uno/a più piccolo di te?
una volta sono andata con uno nato 11 giorni dopo di me, non so se vale
36. Ti sei mai spacciato/a per qualcun altro?
con qualche sostituto potrei averlo fatto
37. Ti sei mai arrampicata/o su un albero?
sì, ma bassi perché ho paura della vita
38. Hai mai desiderato che una notte non finisse mai?
sì, molto alla "STRINGIMI FORTE CHE NESSUNA NOTTE È INFINITA"
39. Hai mai fatto una pazzia per amore?
farsi 500 km ogni due mesi vale??
40. Hai mai fatto il bagno di notte?
siii, anche al tramonto e all'alba
41. Hai mai fumato il narghilè?
no, ma lo vorrei fare
42. Hai mai scritto una lettera d'amore?
sì, anche spedita
43. Sei mai stato/a sospeso/a da scuola?
no, sono una bravissima ragazza
44. Hai mai perdonato?
chiaro
45. Hai mai fatto un incidente in macchina?
una volta mia sorella ha fatto un frontale con una macchina, ma solo un'ammaccatura
46. Sei mai stato vittima di uno scherzo?
sì, ah, i campi scuola
47. Sei mai stato alle terme?
sì! un mesetto fa
48. Sei mai stato a vedere un gran premio di formula uno?
no, al massimo ho visto il giro di italia
49. Hai mai fatto parasailing?
50. Hai mai mentito spudoratamente?
sì, ai miei per vedere i ragazzetti
51. Hai mai fatto un murales?
no, scrivevo al massimo sui muri della scuola
52. Hai mai visto la barriera corallina?
no, non mi piace il mare
53. Hai mai fatto la/o stronza/o?
sir, io sono una stronza!!
55. Hai mai ricevuto i complimenti per qualcosa che sai fare molto bene?
sì, ma mi imbarazzo a dirlo....
56. Sei mai stato in un campo nudisti?
no, purtroppo
57. Hai mai scoperto che qualcuno a cui tenevi ti sputtanava di nascosto?
no, tutti sinceri o tutti bravi con la doppia faccia
58. Hai mai rotto degli oggetti per rabbia?
rotto non credo, distrutto della carta sì
59. Sei mai stata/o al telefono più di 2 ore?
sì con la mia migliore amica
60. Sei mai scappato/a di casa?
una volta piangendo sono uscita di casa ed ho superato il cancello con quella intenzione. non ho neanche attraversato la strada
62. Hai mai partecipato a un rave nei boschi?
no, MA CHE FIGATA
63. Sei mai stata/o a casa di uno sconosciuto?
sì lol, non me lo ricordare (poi non era più uno sconosciuto però)
64. Hai mai detto una cosa e subito dopo hai fatto il contrario?
@IO SEMPRE
65. Hai mai fatto abitualmente spuntini di mezzanotte?
abitualmente no, ma se fumo, sì
66. Hai mai fatto sesso in chat?
intendi sexting? intendi mandare nudes? comunque sì, entrambe
67. Hai mai spiato dal buco di una serratura?
sì, ma non ho mai visto nulla di che
68. Hai mai origliato a una porta?
sì, ma non ho mai scoperto nulla di che
69. Hai mai camminato su un tetto?
non credo
70. Hai mai conosciuto un travestito o una trans?
ho conosciuto un ragazzo trans (ftm) ad un campo di amnesty
71. Hai mai letto più libri in un giorno?
letto sì, finito no
72. Hai mai fermato qualcuno per strada per conoscerlo?
no, non sono più gli anni 90
73. Sei mai stato/a in un tempio buddista?
no, purtroppo
74. Hai mai fatto la sauna?
sì, mi piace molto, ma bagno turco >>>>
75. Hai mai avuto modo di tradire?
sì, sabato scorso lol, ma non l'ho fatto
76. Hai mai preso una multa?
non ancora, GRAZIE A DIO
77. Sei mai stato/a inseguito/a da cani inferociti?
no, GRAZIE A DIO
78. Hai mai ricevuto delle proposte oscene?
ho ricevuto cazzi in chat e avevo tinder, veda un po' lei
79. Hai mai fatto un provino televisivo?
no
80. Hai mai fatto di tutto per rendere felice una persona?
qualcosa del genere
81. Hai mai fatto break dance in mezzo a una strada?
no, sennò mi break qualcosa
82. Sei mai stato/a ai Caraibi?
no
83. Hai mai incontrato qualcuno conosciuto in chat?
sì, tre ragazzi, tutti con cui sono uscita
84. Sei mai stato/a ad un concerto?
sarò andata ad una quindicina
85. Hai mai guidato senza essere in grado di farlo?
quando dovevo imparare sì
86. Hai mai fatto giochi alcolici?
CHIARO!
87. Hai mai visitato più posti all'estero che in Italia?
già risposto
88. Sei mai stato/a ad una festa della birra?
no :(
89. Sei mai andato/a da qualche parte dicendo a tutti che andavi da un'altra?
sì, mi è capitato spesso con i ragazzetti
90. Sei mai stato/a ricoverato/a?
no
91. Hai mai suonato in un gruppo?
ho suonato in orchestra per poco
92. Hai mai corrotto qualcuno (anche per poco)?
in natura conta??
93. Sei mai stato/a raccomandato/a?
no
94. Sei mai stato/a iscritto/a ad un partito?
no
95. Sei mai stato/a tradito/a?
che io sappia no, ma non credo
96. Hai mai desiderato una persona per mesi senza riuscire a dichiararti?
sì, ma nulla di serio, mi è piaciuto per 3/4 mesi e poi basta
97. Hai mai avuto una “storiella” in vacanza?
in una vacanza studio una volta
98. Hai mai desiderato di andare a vivere all'estero?
non solo l'ho desiderato spesso, lo farò da metà settembre
99. Hai mai viaggiato senza biglietto?
in autobus un paio di volte
100. Sei mai stato/a single per scelta?
dopo essere stata fidanzata per un anno, non sono uscita con nessuno per altrettanto tempo. un po' perché non mi è capitato, un po' perché non lo cercavo proprio
101. Sei mai stato con qualcuno per passatempo?
ouch, questa domanda fa male. all'inizio il mio tipo attuale lo consideravo un passatempo, poi mi sono affezionata
102. Hai mai volato?
in un aereo, sì. senza no
103. Hai mai avuto incubi ricorrenti?
no, una volta ho fatto un incubo che avevo già fatto e sapevo già come sarebbe finito
104. Hai mai girato nudo/a per casa?
casa mia, casa d'altri, camere di hotel, certo
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danielscrepanti · 4 years ago
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Domani i Consigli provinciali degli architetti italiani sceglieranno i nuovi membri del Consiglio Nazionale. Non sono molto ottimista perché purtroppo credo che sia stata persa un’altra enorme occasione per agganciare la rappresentanza degli architetti a qualcosa che ha a che fare con ciò che le persone sperimentano quotidianamente: l’architettura. Ho letto pagine e pagine di parole che tentano disperatamente di descrivere ogni aspetto della professione su cui incidere con rinnovate politiche professionali, ma non c’è stato un vero confronto sulle priorità della gente, sulle sintesi, sulla capacità di costruire un percorso strategico di intervento progettuale nei contesti italiani, e di mettercela tutta affinché si possa arrivare a qualche meta in questo Paese senza ambizione. In fondo questo è il nostro tempo, è il tempo ipersettoriale in cui si crede che la forza della razionalità possa scaturire da una sommatoria infinita e illusoria di piccole (a volte pulviscolari) razionalità. Le pagine e pagine pubblicate sui social dai candidati che saranno eletti domani lo dimostrano. Mi domando: perché nessuno ha provato a dire un paio di cose concrete scaturite da un territorio preciso, da un dibattito preciso, con interlocutori precisi? Perché nessuno ha avuto il coraggio di mettere in discussione le proprie proposte dialogando con gli altri candidati e soprattutto con i cittadini? Cosa voteranno domani i Consigli Provinciali? A quali domande del territorio daranno risposta con il voto? Quelle dei colleghi iscritti? Sono decenni che i colleghi chiedono da nord a sud le stesse cose, gli stessi diritti, e non è mai stato semplice darglierli. Forse conviene rappresentare altre istanze: ma oggi chi è interessato alle nostre politiche autoreferenziali? Come faceva Calliope, osserviamo fiduciosi l’orizzonte. Tanto se tutto va bene, siamo comunque spacciati
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giovaneanziano · 5 years ago
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Serata 4 di Sanremo. Da guardare solo per Dua Lipa come ospite.
- la classifica generale. Vi dico solo i top e i flop 3
Morgan e Bugo, Junior Cally e Elettra FLOP,
Piero Pelù, Le Vibrazioni e Gabbani TOP.
Vabbè mi rode il culo. Stasera vota la sala stampa, domani il televoto. Ok vince Gabbani che do cojoni.
- nuove proposte si fanno fuori subito con la GIURIA DEMOSCOPICA
- Tecla contro Marco Sentieri: Tecla con una canzone sull'8marzo che per me ha vinto, scusa Marco, anche se la tua canzone sul bullismo ha toccato il mio passato. Infatti ha vinto Tecla
- Leo Gassman contro Fazma. Leo vestito con una tuta che boh, ma un energia che eh. Fazma è full autotune e per me MADONNA. Leo Gassman ha vinto con il 50,01% praticamente ha vinto grazie al Portinaio che odiava l'autotune.
- finalissima nuove proposte con sto Mortal Combat Tecla VS Leo Gassman. PREMIO DELLA CRITICA: EUGENIO IN VIA DI GIOIA FANGIRLO. PREMIO SALA STAMPA: TECLA. I premi li porta Giovanni Toti, governatore Liguria. Vittoria Totale come a Fortnite: 52,5% vince Leo Gassman che ora ci farà il balletto di Fortnite. Dio come sogno il balletto di Fortnite a Sanremo.
- mentre aspettano il vincitore, Fiorello viene vestito da Coniglio del cantante mascherato che è sto nuovo format rai triste. E sotto il coniglio c'è Fiorello vestito da De Filippi. Che palle madonna
- ora si inizia con i Big di nuovo. Sono le 22 e devono cantare il 24. Addio
PAOLO IANNACCI sempre in frack e con un sorriso contagioso.
- Tiziano Ferro non voglio sentirmi più per sei anni dopo Sanremo. Vado avanti con Mario Kart. Ah ha limonato con Fiorello
- monologo della Clerici. Che lo prende per il culo sulla figura di merda pre Sanremo
- Dua Lipa sale sul palco e che je dici? Ricordiamo sempre che io e Dua Lipa stiamo insieme solo che lei non lo sa.
Le canzoni sono sempre quelle e non so più che dirvi, quindi farò entrare l'anziano fashion police, a domani.
RANCORE è economico dai, ha sempre i soliti vestiti e solito cappello
GIORDANA ANGI completo rosa che mi fa venir voglia di mon cherry
GABBANI mi sta in culo da quella volta che alla cena della Luxottica ha urlato contro i camerieri cattivo senza motivo. Ma la canzone è bella e rosico
RAPHAEL GUALAZZI ha una camicia che è più brutta delle mie. Credetemi eh, ne ho una fucsia con su le palme che un paio di colleghi manco mi salutano
PINGUINI TATTICI NUCLEARI vestiti elegantissimi stasera! E se qualcuno li associa ancora agli Stato Sociale SCHIUMO. MADONNA CHE CARICHI ANCHE ELIO A AIZZARE LE FOLLE E GLI OCCHIALI AL DIRETTORE D'ORCHESTRA!
ANASTASIO vestito di rosso che la casa di carta chi. Amo sta canzone, che devo dirvi? COME TI SENTI? DISINNESCATO
- Amadeus fa dell'ironia sulla storia del passo indietro con la morosa di Valentino Rossi. Cosa cazzo ridete che non c'è in cazzo da ridere
ELODIE senza spalline quindi MI HA ASCOLTATO?? ELODIE SEGUIMI SU TUMBLR
- Ancora Tiziano Ferro? Ma basta, pare mia zia che si autoinvita in ogni occasione
RIKI vestito da cameriere con gli occhiali quelli di vetro per sentirsi fighi
- Sanremo fa un monologo sul come si fa la pipì a 60 anni. Utile. Si sì.
- esibizione di Ghali che scende le scale cadendole male, ma era lo stuntman brutto.
Ne mancano 15 ancora e sono le 23. Voglio solo dormire
DIODATO che più la ascolto più mi mungo le ginocchia
IRENE GRANDI con una risata talmente falsa che la trovi al Lidl a 3€
ACHILLE LAURO ho finito le parole sono commosso. con un copricapo impossibile alla Renato Zero e rischiava anche di perdere il microfono e poi tocco di classe con calze a rete ciao che posso dire
PIERO PELÙ che se ascolti il testo è tipo dolcissimo, ma è Piero Pelù e non te lo aspetteresti minimamente
La Nannini e Coez e l'unico pensiero è -11
TOSCA credo di soffrire della sindrome da Achille Lauro: chiunque non sia lui, m'annoia. Mi sto addormentando per colpa di Tosca
LE VIBRAZIONI mi ricordano molto i The Darkness. E con loro c'è sempre Vessicchio.
ALBERTO URSO non riesco a guardarlo ha lo sguardo troppo TROPPO creepy, mi sento violato
LEVANTE con sti colori Wes Anderson sta veramente bene. Ora manca solo che si metta al centro e simmetrica, così Wes la chiama al prossimo film
Poi mi sono addormentato km me culla Pro proprio a Elettra? (Questo scritto alle 2 eh)
Beh notte (e mi son addormentato sul telefono)
ORE 7 DEL MATTINO MI SVEGLIO COL TELEFONO IN FACCIA
Riprendo da dove ho lasciato grazie a Rai Play
BUGO E MORGAN sto qui due iniziano, il testo sono insulti a Bugo e lui se ne va. Semplice. E Morgan ci resta male. PANICO GENERALE! Fiorello propone di eleggere subito il vincitore e fanculo domani e io ci starei
LA PAVONE vestita semozebrata fuori tempo che ho dovuto stoppare lo streaming dal nervoso
- comunicazione di servizio Morgan e Bugo squalificati. Ma va? Tutti NOOOOO e io EEEEEEEEEH
NIGIOTTI che stasera è il sosia di Grignani con la sua canzone che non sopporto perché è uguale alle altre quindi NEXT
ELETTRA castigata e col look di mia madre il giorno della prima elementare nel lontano '68, può twerkare ma non lo fa. Elettra ma che ti succede *inserire meme di star wars dove Obi Wan dice MI SON FIDATO DI TE*
MASINI fa io Masini, ma non quello dei tempi d'oro. Oh se io fossi cantante, alla serata cover porterei la sua VAFFANCULO o la sua cover di Nothing Else Matter dei Metallica, che è la più NONSENSE del mondo (Linko qui perché dovete sapere https://youtu.be/7DsbEQydS3c )
Poi basta son andato a fare colazione beccateve la classifica
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Diodato li non lo capisco, ma gusti. Gli altri TANTO CUORI SOPRATTUTTO AI PINGUINI. Tosca merda sempre
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