#hippie comune
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thelasthippie · 2 months ago
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escespace · 8 months ago
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⋆.˚✮🎧✮˚.⋆⋆.˚✮🎧✮˚.⋆
Reblog this with a song that you feel like only you have heard
I feel like 3 a.m is going to be a long one
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eyeslikeskies · 1 year ago
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rat-rosemary · 2 years ago
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I'm being completely honest, I'm not sure I can check the Quackity's side of this fandom because I know I'll either see negativity that will fuck me over or normal stuff that will make me cry, so I'm going to keep screaming about positivity and communication and community at you folks until someone tells me you're all good
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angelap3 · 4 months ago
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La storia della Musica!!!!
Tre giorni di pace e musica. Tre giorni che hanno fatto la storia. Si celebra oggi il 51esimo anniversario del più grande evento di libertà, umanità e lotta pacifica: il Festival di Woodstock. Più che un concerto un pellegrinaggio, una fiera di arte e musica, una comunità, un modo di vivere che ha cambiato per sempre il concetto di libertà. Sul palco, a Bethel (una piccola città rurale nello stato di New York) si sono alternati per tre giornate alcuni tra i più grandi musicisti della storia. Musicisti che provenivano da influenze, scuole musicali e storie differenti ma che avevano in comune ciò che più contava in quei favolosi anni ’60: la controcultura.
Si passava dal rock psichedelico di Jimi Hendrix (che, pur di essere l’ultimo a esibirsi, salì sul palco alle 9 di lunedì mattina per un concerto di due ore, culminato nella provocatoria versione distorta dell’inno nazionale statunitense) e dei Grateful Dead ai suoni latini dei Santana (che regalarono un memorabile set, impreziosito dallo storico assolo di batteria del più giovane musicista in scena: Michael Shrieve) passando per il rock britannico di Joe Cocker (che regalò in scaletta le splendide cover di Just Like a Woman di Dylan e With a Little Help from my Friends dei Beatles) e degli Who all’apice della loro carriera (celebre l’invasione di palco dell’attivista Habbie Hoffman, durante il loro concerto, quasi quanto il lungo assolo di Pete Townshend durante My Generation, con lancio di chitarra finale).
C’era poi il folk, con una splendida Joan Baez su tutti, che suonò nonostante fosse al sesto mese di gravidanza, genere tipicamente statunitense che si alternava a suoni più esotici e orientali, come il sitar di Ravi Shankar. Impossibile dimenticare infine l’intensa performance della regina del soul Janis Joplin, la doppia esibizione (acustica ed elettrica) di Crosby, Stills, Nash e del “fantasma” di Neil Young, che rifiutò di farsi riprendere dalle telecamere e il divertente show dei Creedence Clearwater Revival.
1969, il ‘Moon day’ in musica..
Concerti che rimarranno nella memoria di chiunque ami la musica come simbolo di cambiamento, pace e libertà. D’impatto i presenti come pesanti furono le assenze di John Lennon, che si rifiutò di esibirsi per il mancato invito di Yoko Ono, Bob Dylan, padrone di casa (lui che all’epoca viveva proprio a Woodstock) assente per la malattia del figlio, i Rolling Stones, ancora scossi per la morte di Brian Jones e i Doors, alle prese con una serie infinita di problemi legali.
Il vero protagonista dell’evento fu però il pubblico, la “vera star” secondo l’organizzatore Michael Lang, eterogeneo quasi quanto i generi musicali. Da tutta America arrivarono studenti liceali e universitari, hippie, veterani del Vietnam, filosofi, operai e impiegati. Nessuna differenziazione di razza, etnia o colore della pelle: tutti uniti dalla voglia di stare insieme in libertà con il fango a livellare ogni diversità e i capelli lunghi come simbolo di ribellione. Un sogno che oggi sembra lontano anni luce, nelle ideologie come nell'organizzazione.
Da quel 1969 si è provato a più riprese a riproporre Woodstock, con scarsi risultati culminati nell'annullamento del concerto in programma per questo cinquantesimo anniversario, organizzato proprio da Lang e non andato in porto tra una defezione e l’altra, forse perché indigesto ai grandi organizzatori di eventi musicali mondiali. Forse, a conti fatti, meglio così: quell'atmosfera irripetibile era frutto di una spontaneità organizzativa di altri tempi, una magia fuori da ogni schema il cui risultato sensazionale, iconico e significativo fu chiaro solo anni dopo anche agli stessi partecipanti.
Vanni Paleari
PhWoodstock, 1969
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donaruz · 10 months ago
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Centoduesimo anniversario oggi, della nascita di Jack Kerouac, scrittore-poeta e pioniere del Movimento Beat insieme ad Allen Ginsberg.
Nato nel Massachusetts USA nel 1922, divenne una figura iconica degli anni Sessanta-Settanta , anticipando con i suoi amici beat il movimento hippy.
Ricordiamo una delle sue opere più rappresentative “Sulla strada”, il romanzo autobiografico del 1957 dal quale emerge l’anima anticonformista e vagabonda dello scrittore.
Per me le uniche persone interessanti sono i pazzi, i pazzi per la vita, i pazzi per parlare, i pazzi per essere salvati, quelli che vogliono ogni cosa e allo stesso tempo, quelli che non sbadigliano mai e mai gli sentirai dire un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio che vanno a esplodere tra le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno oh!
Jack Kerouac - Sulla strada
Jack Kerouac, 1953
📷di Elliott Erwitt.
Atlantide
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salantami · 7 months ago
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Calcata Borgo Medievale … One of the most beautiful villages in Italy
Calcata is a comune and town in the Province of Viterbo in the Italian region Lazio, located 47 kilometres north of Rome by car, overlooking the valley of Treja rive
In the 1930s, the hill town's fortified historic center was evacuated by the government for fear that the volcanic cliffs the ancient community was built upon would collapse. Local residents moved to nearby Calcata Nuova. In the 1960s, the emptied historical centre began to be repopulated by artists and hippies who squatted in its medieval stone and masonry structures. 
The town has a thriving artistic community which was described in The New York Times in 2007 as what "may be the grooviest village in Italy, home to a wacky community of about 100 artists
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looksaesthetic · 2 years ago
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Olá pessoal, tudo bem com vocês ? Hoje viemos aqui contar um pouco sobre a história da moda, segue o textinho :
"A moda como a conhecemos hoje tem suas raízes na Europa do século XIV, onde as roupas começaram a ser produzidas em larga escala e a serem utilizadas como uma forma de diferenciar as classes sociais. Na época, as roupas eram feitas sob medida para cada indivíduo e eram extremamente caras.
Com o passar dos anos, a moda evoluiu e se tornou mais acessível, graças à invenção da máquina de costura em meados do século XIX. A partir daí, os designers puderam produzir roupas em maior escala, tornando-as mais acessíveis para as pessoas comuns.
A moda também foi influenciada pelas mudanças sociais e culturais ao longo dos anos. Por exemplo, durante os anos 1920, a moda refletiu a era do jazz e das mulheres independentes, com roupas mais soltas e confortáveis. Já nos anos 1960, a moda foi influenciada pelo movimento hippie e pelo surgimento da contracultura, com roupas coloridas e estampadas.
Hoje em dia, a moda é uma indústria global multibilionária, influenciada por diversas culturas e tendências em constante mudança. Ela é um meio de expressão pessoal e uma forma de transmitir a identidade e a personalidade de uma pessoa através da sua aparência."
Fonte: https://brasilescola.uol.com.br/curiosidades/o-surgimento-moda.htm
Espero que tenham gostado ☺️, até segunda 🩷
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ginevra40002004 · 2 years ago
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La mia psicologa mi diceva sempre che ogni volta che sentivo che le cose attorno a me non stessero andando bene nonostante i miei sforzi per cambiarle, regredivo, nel comportamento, negli atteggiamenti e tornavo anche mentalmente al passato. Ed è vero.
Non so quanto sia sbagliato a questo punto, perché esso è l’unica certezza che abbiamo, di cui sappiamo cosa potremmo o meno cambiare però ho quasi 19 anni e sento che non mi piacciono le cose come sono evolute.
Rebelde Way è il mio rifugio, il Machu Picchu, il sogno della mia vita come hippie tra le montagne lontano da tutti.
Stranamente adesso, sto addirittura pensando, con una strana nostalgia, a quando nella mia vecchia chiesa, andava tutto bene, quando ancora sentivo un po’ di pace.
Ricordo, mentre cantavamo lodando il Signore, ho aperto gli occhi per un attimo di secondo, ho avuto alla vista un’intera chiesa, come un unico coro, una massa uniforme la quale aveva un’unico scopo comune.
Omologarmi non mi piace e non mi è mai piaciuto, sento sempre la necessità di differenziarmi ma in quel frammento di secondo non volevo essere in nessun posto diverso da quello.
Se le cose fossero andate diversamente, se Patrizia non fosse arrivata prorompente nella mia fragile vita di quel periodo o semplicemente se fosse stata normale, adesso sarei diversa (?)
Non lo so, so solo che mi mancano momenti di felicità, cosciente o meno.
Mi manca il 2019/2020 quando mi sentivo amata da lui e pensavo che niente ci avrebbe separato perché eravamo un solo corpo e una sola anima e ogni volta che lo stringevo a me sentivo non potesse mai scapparmi dalle mani.
Mi manca quando guardavo alle 11:00 di sera a 8 anni Rebelde Way, seduta sul tavolo della cucina, l’episodio 100, quando sconfissero la loggia e non volevo mai che finisse perché sentivo di poter fare davvero qualcosa di bello anche io.
Mi manca quando Catapano entrava e si sedeva con me assicurandomi che tutto il male che mi circondava sarebbe passato, quando mi dava le mani sentivo che non sarebbe mai andato via.
Mi manca quando Martina mi vide tra la folla di 1100 alunni e si rese conto di me e mi chiedeva se potesse abbracciarmi, per paura che rifiutassi il contatto. Sentivo che quell’abbraccio anche se spesso li rifiutavo, potesse aggiustarmi.
Mi manca amare Dio come prima.
Mi manca quell’unità della Chiesa che vidi in quel frammento di secondo.
Mi manca sapere che le cose, le persone e i momenti che amo non se ne andranno.
Mi manca perfino l’abbraccio di Cami nel sogno di ieri notte, perché tanto so, che ogni cosa bella finisce e che mi spezzerà il cuore, basta aprire gli occhi, chiuderli o semplicemente tornare a casa.
Non mi fido più delle persone e della vita.
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jaybutnotthebird · 1 year ago
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Maybe you don't want an income. Maybe you just want to not need money. Have you thoguht of moving to a hippie comunity or looking for options in another country? This is a serious question, I consider it myself, if I find a corner of the world where I can still have internet and my pets but live off of, I dunno, farming as a small comunity then Im gone!
Gone I tell you!
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sofiaberninimangeon · 30 days ago
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Com o passar dos anos, eu vou chegando cada vez mais para entender que são as bênçãos comuns do nosso dia-a-dia comum pelas quais devemos estar particularmente gratos. São as coisas que enchem as nossas vidas de conforto e os nossos corações de alegria -- apenas o ar puro para respirar e a força para respirar; apenas calor e abrigo e pessoas de casa; apenas comida simples que nos dá força; a luz do sol brilhante num dia frio; e uma brisa fresca quando o dia está quente.
As coisas reais não mudaram. Ainda é melhor ser honesto e verdadeiro; aproveitar ao máximo o que temos; ser felizes com simples prazeres; e ter coragem quando as coisas dão errado.
Estou começando a aprender que, afinal, são as coisas doces e simples da vida que são as verdadeiras.
Laura Ingalls Wilder em Spirit of a Hippie.
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thelasthippie · 2 months ago
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unavidaplena2024 · 2 months ago
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DIA DE MIERCOLES EN MARTES
05/11/24
DESAPROBE PROFUNDA
Pense que los otros textos entraban en el final y entraron ahora
En fin llore un monton en el baño y pude salir despues de un rato
Y bueno socialize le dije a mi suegra que venga a tomar mate
Y vino charloteamos un rato estubo muy lindo
Ahora me doi cuenta que tengo que estudiar NEURO
El viernes es el examen virtual
Y pasa muy rapido tengo que estar preparada
y prepararme para el recuperatorio de profunda
Mañana creo que no dan las notas de ESTADISTICA
No esta en el cronograma pero aun asi quizas las den quien sabe
Nada nose por donde empezar
Pero voy a empezar
Y asi pasan los dias y años
Siempre tratando de aprobar
LO QUE MAS ME DA BRONCA
Y estas materias ya las tenia aprobadas
Nadie entiende la impotencia que tengo al sentirme estancada
Siento que estoy en un poso
Donde cada vez me undo mas
pero bueno nose ya que mas hacer
No quiero autocastigarme e insultarme ya lo hago a menudo
intento ver el punto positivo pero es cada vez mas dificil
No quiero pensar que jamas me voy a recibir
Que todo fue en vano
Intento no perder la esperanza
No dejar mi sueño como deje el profesorado
Esta vez no quiero fallar
Y encima ahora quiero pensar en hijos
la verdad que mi mente quiere explotar
Los años me persiguen ya me atraparon
Y soy una fracasada
No tengo nada ni material ni espiritual nada
Me aferro a migajas de vida como mis animales mi pareja y mis plantas que es lo mas lindo que tengo y mi mama porque sino ya no quisiera luchar y solo dejarme ir
Cada vez tengo menos fuerzas
y la psicologa no siento que me ayude
Tengo el talento de la costura el talento en pensar en negocios
pero no puedo utilizarlos no tengo el dinero
pienso en moda y soy una hippie
todos lo dias pienso que es momento de decirle la verdad a mi mama, que mi pareja no tiene trabajo y todos los dias pasa, y asi pasan los años, y seguimos en lo mismo o peor solo sobrevivimos
Finjimos estar bien pero en realidad si sufrimos
pero nos acostumbramos a ser unas sanguijuelas sin dignidad
En fin no tengo fuerzas para cambiar
Me voy a dormir mañana sera otro dia me sentire mejor, quizas sea el dia de decir la verdad, el dia que pague la uni, el dia que pueda rendir las materias solo quiero ser libre pensar que si puedo lograrlo y poder trabajar ser una persona digna se que lo soy queria ser una universitaria comun que sus padres le paguen la carrera y hacer todo a termino pero soy una persona con muchas adicciones que dia a dia me doi cuenta que NO PUEDO porque no puedo avanzar
Son 7 años ingrese en el 2018
y no puedo salir de 1ro
creo que eso es suficiente para decir que no puedo
Quizas deba renunciar y aceptarlo
solo hoy me cuesta luchar
hasta mañana
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scienza-magia · 6 months ago
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La stregoneria neo pagana oggi
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Oggi la Wicca è una religione magica caratterizzata da un sistema mutevole tanto che la forma di organizzazione conferita a lei da Gardner non solo cambiava spesso ma ne faceva nascere altre. In pratica siccome ogni convegno è istituzionalmente autonoma non può esserci un autorità centrale che impone la sua teologia o una serie di riti a chiunque pratichi la stregoneria pagana. Per tale ragione il mutamento fa parte integrante dell’intera religione magica. Per fare un esempio la tradizione di Gardner è stata modificata negli anni 60 da Alexander Maxime Sanders. Alexander sosteneva di essere stato iniziato alla Wicca da sua nonna dopodiché aveva imparato e praticato numerose altre forme di magia. Nel 1966 lui e sua moglie erano diventati le streghe più famose della Gran Bretagna anche perché cercavano di farsi una grande pubblicità cosa che veniva loro concessa volentieri. Ovviamente quello era il periodo degli Hippie e della New Age che stimolava l’interesse generale verso varie forme di esoterismo. I Sanders fondarono la loro pratica della stregoneria sul Libro delle ombre di Gardner prendendosi però la libertà di apportare significative varie azioni. Seguendo le preferenze di Alexander essi perfezionarono il rituale magico derivato dalla tradizione ermetica del Rinascimento. Misero l’accento anche sulle protezioni astrali sulla chiaroveggenza sull’uso di incantesimi e talismani. Alexander sosteneva di vedere di buon occhio i cristiani ortodossi benché non spiegasse come i cristiani ortodossi potessero approvare le sue pratiche. Tuttavia l’unico suo vero punto di contatto seppur molto tenue col cristianesimo era una concezione manicheistica del mondo luogo di battaglia tra bene e male. La tradizione di Gardner è quella di Sanders sono forse le forme di Wicca più note ma la natura estremamente individualistica della stregoneria moderna neo pagana significa che esse sono solo due tra le tante per esempio le streghe dianiche sono marcatamente femministe ed adorano la Dea in modo più o meno esclusivo. Tale tradizione enfatizza il potere femminile e le scritte oltre che a livello magico sono attive anche politicamente. Gli “ereditari“ e i “tradizionali” affermano di essere antecedenti a Gardner. Altre tradizioni moderne comprendono le “fate” “le Wicca celtiche” e la “stregoneria come scienza”. Ognuna caratterizzata da ciò che può suggerire la sua denominazione. Va da sé che sono numerose le streghe individuali non appartenenti ad alcun gruppo. Tale eclettismo è una caratteristica comune delle forme pratiche individuali della moderna stregoneria neo pagana, nè potrebbe essere altrimenti vista la libertà di cui godono le streghe per l’invenzione dei loro riti e per avvicinarsi al divino nella creazione. Inoltre lo sviluppo del flusso globale di informazioni non impone alle streghe un confine limitato alla parola scritta anche se sono molti i libri consultabili per ispirarsi. L’enorme varietà dei canali televisivi permette di accedere in un attimo alle cerimonie magiche, ai riti di guarigione e ai rituali sciamanici di tutto il mondo. Inoltre la moltiplicazione dei siti internet permette alle streghe di arricchire la propria immaginazione con gli strumenti e le esperienze di innumerevoli altri praticanti. A tutti gli effetti ci sono due forme di stregoneria nel mondo occidentale moderno. Una è definibile in termini di continuità coi tempi passati poiché le streghe operano magicamente con modi e scopi ben conosciuti alle streghe della prima età moderna. L’altra è nata e si sviluppa dalla tipica stregoneria pagana dei secoli 19 e 20 mirando a formare uno stretto legame tra la strega e il mondo che la circonda. Per questo secondo tipo di stregoneria la linea distinta che separa la strega dal resto del mondo si dilegua. In tal modo cambia la relazione della strega col mondo della natura viva . In ultima analisi possiamo dire che la strega moderna ha lo scopo di unire l’individuo alla fonte divina dell’Essere, l’umanità alla Natura e la materia con lo spirito. Si tratta di una spiritualità ecologica che implica una trasformazione dallo stesso tempo un’assunzione di poteri da parte della strega. Possiamo anche dire che questo tipo di stregoneria moderna è caratterizzata dall’enfasi posta sull’esperienza interattiva del soggetto magico. Proprio tale caratteristica deve essere considerata la principale differenza tra le streghe moderne e quelle dei periodi precedenti. Questa tendenza alla introversione e il desiderio di un recupero dei vincoli spezzati con tutte le parti della natura emergono con grande chiarezza in questo secondo tipo di stregoneria moderna. Essa infonde uno spirito comunitario tra le persone con la stessa mentalità rende consapevole dei sentimenti altrui crea una concezione equilibrata della vita nonché fornisce i mezzi per aiutare gli altri favorendo lo sviluppo di un superiore senso di spiritualità. In ultima analisi le empatie con la natura e il tratto distintivo della magia moderna e in particolare della stregoneria moderna. Comunque sia la gente comune si consulta con le streghe locali per gli stessi motivi dei suoi antenati. Tuttavia praticare la stregoneria può rivelarsi pericoloso anche oggi come è sempre stato dal momento che le cronache parlano di quattro streghe arse vive e due uccise a bastonate in Siberia e nella Russia settentrionale nel 1993 e il 1997. Sono state compiute interessanti ricerche sulla stregoneria moderna neo pagana al fine di individuarne le principali caratteristiche. Per fare un esempio concreto riteniamo opportuno citare la ricerca dell’antropologa francese Fravet-Saada . La studiosa francese ha messo in evidenza che le aspettative medievali e moderne rispetto la stregoneria non sono per niente cambiate. Tuttavia riteniamo opportuno mettere in evidenza che la stregoneria storico tradizionale ha poco a che vedere con la moderna stregoneria pagana. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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multiverseofseries · 6 months ago
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2012 (2009)
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Cronaca di un'apocalisse annunciata
Roland Emmerich va dritto per la sua strada. C'è in effetti una coerenza notevole, nel percorso cinematografico del regista di origini tedesche, che dai tempi del suo trasferimento a Hollywood non si è discostato (quasi) mai dal genere fanta-apocalittico che gli ha dato il successo. Basta questa fedeltà a sé stessi a delineare qualcosa che somigli a una poetica? A parere di chi scrive no, e non sarebbe utile, né produttivo, fare voli pindarici e dialettici per trasformare il cinema di Emmerich in ciò che non è; è infatti una tentazione assai pericolosa quella di cercare sottotesti e temi da "morte del cinema" in film che restano macchine da intrattenimento studiate e curate maniacalmente negli aspetti visivi e più superficialmente emotivi, in cui la narrazione in sé passa in secondo piano di fronte a uno stordimento sensoriale che diventa loro principale ragion d'essere. E' tenendo bene a mente questo discorso che ci si deve approcciare a un film come 2012, del regista di Stargate, imponente e rutilante Blockbuster che sfrutta paure e suggestioni new age per offrire l'ennesimo sfoggio di distruzione cinematografica.
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E sembra effettivamente divertirsi come un bambino, Emmerich, a disintegrare sullo schermo città, nazioni e continenti, a offrire spettacoli di devastazione apocalittica tra crateri che si aprono e miracolosamente non ingoiano mai i protagonisti, grattacieli che crollano decretando in pochi secondi la fine della civiltà occidentale, vulcani che eruttano sputando fuochi che sembrano armi aliene, gigantesche maree che inghiottono politici e gente comune, militari e cantanti, eroi e codardi. In mezzo a tutto questo, uno scrittore squattrinato e divorziato che cerca di recuperare un rapporto con i suoi due figli, un hippie mezzo svitato che, come da copione, aveva previsto tutto, un presidente che con uno scatto di orgoglio patriottico decide di restare a fianco dei suoi cittadini, qualunque siano le conseguenze. E un programma segretissimo con lo scopo di selezionare i più adatti al proseguimento della specie, quelli che dovranno ricostruire la società dopo il cataclisma, quelli con le capacità (mentali e fisiche sulla carta, economiche nei fatti) più adatte alla sopravvivenza; il tutto su postmoderne arche che rinnovano un mito, quello del Diluvio, che si dice sia stato molla ispiratrice, nella mente del regista, per l'intero progetto. Ed è forse interessante, almeno a livello di curiosità speculativa, notare che il tema era già stato affrontato da Emmerich nel suo primissimo lungometraggio, intitolato 1997 - Il principio dell'Arca di Noè e realizzato nel 1984 per la Munich Film School, in condizioni produttive ovviamente lontanissime da quelle attuali.
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E' forse utile spendere due parole anche sull'aspetto sociologico del film, sulle suggestioni che offre, sulle idee che cerca, più o meno consapevolmente, di veicolare. La profezia maya che colloca la fine del mondo alla data del 2012 resta fortunatamente sullo sfondo, mentre è comunque presente, nel film, il tema new age della rinascita, l'enfasi sul nuovo inizio e sull'importanza della solidarietà come fondamento per esso, l'ovvia affermazione della morale a stelle e strisce come base più adatta per realizzarlo. Tutti temi trattati in modo abbastanza schematico, soffocati dalle necessità di intrattenimento del film, non sviluppati da una sceneggiatura che volutamente non va a fondo, neanche nella definizione dei personaggi. I quali da par loro risultano stereotipi o poco più, con in testa quello di un John Cusack un po' statico nella recitazione, e di un Danny Glover che almeno non cerca mai di imitare Barak Obama.
E rimanendo in tema politico, risulteranno divertenti, per il pubblico italiano, i riferimenti alla nostra politica e specie al Presidente del Consiglio dell’epoca: i sorrisi più genuini (più o meno cattivi) vengono forse proprio da quelle scene. Ma in fondo i blockbuster (americani) non si occupano mai di politica estera. O sì?
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arenaformentera · 9 months ago
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Ropa de estilo bohemio: una expresión artística de libertad e individualidad
El término "bohemio" originalmente se refería a los estilos de vida poco convencionales de artistas, escritores, periodistas, músicos y actores marginados y empobrecidos en las principales ciudades europeas. Sin embargo, con el tiempo, el término ha evolucionado hasta encapsular una estética de moda particular conocida por su espíritu despreocupado, ecléctico y poco convencional. La ropa de estilo bohemio, también conocida como Boho-chic, es más que una simple tendencia de moda; es una manifestación de expresión artística, una celebración de la individualidad y una aceptación de la diversidad cultural.
Orígenes y evolución El estilo bohemio tiene sus raíces a finales del siglo XVIII y ganó prominencia en el siglo XIX entre los artistas e intelectuales que desafiaron las rígidas normas sociales de la época. El estilo resurgió en las décadas de 1960 y 1970, como sinónimo del movimiento hippie, que abogaba por la paz, el amor y la libertad. Fue una época de revolución musical, política y social, y la ropa se convirtió en un poderoso medio de expresión. El estilo bohemio renació, mezclando elementos de trajes históricos, ropa étnica y moda vintage, creando un atractivo único y atemporal.
Definir características La ropa de estilo bohemio se distingue por su comodidad, fluidez y una inclinación por combinar patrones, texturas y colores de formas inesperadas. Aquí hay algunas características definitorias:
Telas naturales y fluidas: El algodón, el lino, el terciopelo, la gasa, la seda y el cuero son elementos básicos de los guardarropas bohemios y apreciados por su comodidad y transpirabilidad. La naturaleza fluida de estos tejidos se suma al ambiente relajado y sin esfuerzo de la moda boho.
Patrones ricos y colores vibrantes: el estilo bohemio a menudo incorpora una rica paleta de tonos terrosos como marrones profundos, verdes y naranjas, complementados con tonos vibrantes y patrones intrincados. Los estampados florales, paisley, motivos tribales y de inspiración étnica son comunes y reflejan el amor por la naturaleza y la apreciación cultural.
Capas y accesorios: Las capas son un aspecto por excelencia de la moda bohemia. La combinación de varias prendas y accesorios crea una apariencia personalizada e intrincada. Los accesorios como bufandas, cinturones, sombreros y joyas no son sólo complementos, sino componentes esenciales que realzan el encanto bohemio. Las joyas hechas a mano, étnicas y vintage, en particular, son apreciadas por su singularidad y su narración de historias.
Comodidad e individualidad: En esencia, el estilo bohemio enfatiza la comodidad y la autoexpresión. Se trata de vestirse de una manera que refleje la personalidad, el estilo de vida y la sensibilidad artística de cada uno. Hay una sensación de libertad al mezclar y combinar piezas que pueden no ir juntas convencionalmente pero que de alguna manera funcionan en armonía para crear una apariencia distinta e individualizada.
Estilo bohemio en la moda moderna. Hoy en día, el estilo bohemio continúa prosperando, a menudo fusionándose con las tendencias de la moda contemporánea para crear una estética boho-chic moderna. Los diseñadores y las marcas de moda se inspiran con frecuencia en elementos bohemios y presentan colecciones que presentan siluetas fluidas, estampados intrincados y bordados elaborados. La versatilidad y adaptabilidad del estilo lo hacen atractivo para una amplia audiencia, desde aquellos que adoptan un estilo de vida totalmente bohemio hasta personas que incorporan elementos bohemios selectos en su ropa diaria.
Adoptando el estilo bohemio Adoptar un estilo bohemio no significa necesariamente una renovación completa del guardarropa. Se trata de abrazar el espíritu de Boho: libertad, creatividad e individualidad. Comience incorporando piezas bohemias clave en su guardarropa actual, como un vestido largo fluido, una chaqueta de cuero con flecos o un par de botas bordadas. Juega con capas y accesorios y, lo más importante, usa lo que te parezca auténtico. El estilo bohemio no se trata de seguir reglas estrictas de la moda, sino de crear una apariencia que sea exclusivamente tuya.
Para más información:-
Ropa De Estilo Bohemio
Ropa De Invierno Boho
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