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Occitan is still spoken in Southern Italy's Calabria
Blessed with one of the most beautiful languages, Italy is also home to a plethora of linguistic minorities, twelve to be precise, across fourteen regions, with almost three million speakers. The Occitan linguistic minority of the Alpine valleys of Northern Italy's Piedmont and Liguria is probably one of the most well known, also because of the importance the language had in the history of European culture and literature: the Langue d’Oc and its poetry inspired the troubadours of Provence, in Southern France. In those days, Occitan was spoken in the South of France, from the Atlantic to the Alps, but today only small pockets of Occitan-speaking people exists, mostly across the Alpine valleys of France, Liguria, Piedmont and in thr town Guardia Piemontese, in Southern Italy's Calabria.
How did Occitan speaking people end up from the mountains of Northern Italy to the southernmost region of the Italian peninsula?
It’s a long story, one that brings us back to the 13th century, to a religious minority called Waldensians and to the fact Calabria is known for being a welcoming land for all those seeking refuge, from Greeks to Albanians and Jews.
The Waldensian movement had developed in the Cottian Alps between France and Northern Italy towards the end of the 12th century, most likely thanks to the contributions of Peter Waldo (from whom the movement took its name). Waldensians lived a life of asceticism and poverty, but some of their more extreme views — lack of faith in transubstantiation and having associated the Catholic church with the “harlot of the Apocalypse” — turned them into religious pariah and victims of persecution across Europe.
A considerable group of Waldensians moved to Calabria in the 13th century to escape persecution in Northern Italy and the land of Calabria proved to be a blessing, because its fertile soil allowed the development of a prosperous community.
Guardia Piemontese is a town on the Western coast of Northern Calabria.
The date of Guardia's foundation is unknown, and the name of the place has changed several times in history. "Guardia" means watch or lookout, and this name is probably related to a lookout tower built in the 11th century. Such lookout towers were built to warn against Arab pirates, then called Saracens, ravaging the coast.
For the first century, the community of Guardia cohabited peacefully with their Catholic neighbors, but things tragically changed when the Waldensians decided to join the Protestant Reform: then, they became the enemy and victims of a religious persecution that was to obliterate them in the early summer of 1561. Those tragic events are still remembered today in Guardia Piemontese, thanks to a monument called La Porta del Sangue, (the Gate of blood), a memento to the violence that killed so many and forced many others to conversion.
Despite the suppression of their religion, the people of Guardia, or La Gàrdia, as they call it, have continued to use their distinct Occitan dialect, Gardiòl. Not surprisingly, it has been influenced by the speech of their neighbours in Calabria. For example, Gardiòl has adopted the use of retroflex consonants, common in Sicily and southern Italy.
The traditions that the Waldensians brought from Piedmont to Calabria, such as the Occitan language and certain customs, have survived over the centuries right through to the present day.
In 1863 the name Guardia was changed to Guardia Piemontese, to honor the geographical origins of the Waldensians.
On 5 June 2011, 450 years after the massacre in Guardia, the Waldensian Church opened a museum and cultural centre in the town. The museums tells the story of how the Waldensians arrived all the way in Calabria and preserves agricultural tools, the traditional clothing of Guardia Piemontese, made with a particular yarn of broom and the famous hurdy gurdy, an French instrument of medieval origins. In the Occitan valleys in Italy, the hurdy-gurdy was the traveling companion of buskers.
The Waldensian Church and the municipal authorities now collaborate closely in cultural affairs. Numerous ecumenical events have been planned together with the local Catholic community to mark the 500th anniversary of the Reformation.
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Guardia Piemontese, 1 maggio 2024
Album foto (telefoniche)
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Guardia Piemontese - Calabria - ITALY
(DEA / V. GIANNELLA)
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Ragazzo di 27 anni trovato morto in un laghetto a Bardonecchia: lavorava in un rifugio, forse è scivolato. «Fatale ipotermia» Tragedia a Bardonecchia (Torino), località turistica poco sopra i 1.300 metri di altitudine, dove un ragazzo di 27 anni, che lavorava al rifugio Scarfiotti a quasi 2.200 metri di quota, è stato trovato morto nel laghetto vicino alla struttura. Il giovane era della provincia di Como. Come causa del decesso viene ipotizzata l'ipotermia. L'incidente nella notte L'incidente è avvenuto la scorsa notte e, secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe scivolato sulle pietre della riva, avrebbe sbattuto la testa e sarebbe caduto in acqua. A trovarlo esamine sono stati i gestori del rifugio, che hanno dato subito l'allarme, intorno alle 2.45. Sono partiti immediatamente una squadra di terra del soccorso alpino e speleologico piemontese e l'eliambulanza. Quest'ultima però ha dovuto desistere a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Le persone sul posto intanto hanno recuperato il corpo del giovane e hanno tentato la rianimazione, insieme a sanitari e soccorritori. Sul posto sono giunti anche una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Susa e i sommozzatori, insieme a polizia, carabinieri e il soccorso alpino della guardia di finanza per le operazioni di polizia giudiziaria. Su quanto accaduto indaga la polizia del commissariato di Bardonecchia.
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Bambino di 3 anni viene travolto da un cancello in ferro. Ricoverato in ospedale in gravissime condizioni
[[{“value”:” Nella tranquilla serata di sabato 29 giugno, la località balneare di Guardia Piemontese, nel cuore del Cosentino, è stata scossa… L’articolo Bambino di 3 anni viene travolto da un cancello in ferro. Ricoverato in ospedale in gravissime condizioni proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Nella tranquilla serata di sabato 29 giugno, la località balneare di Guardia…
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Non pagano le tasse, la gdf sequestra un milione a due società
La guardia di finanza di Torino ha eseguito il sequestro preventivo di oltre un milione di euro a due società che producono, lavorano e commercializzano la Pietra di Luserna, roccia estratta tradizionalmente in Val Pellice, in Piemonte, e utilizzata nell’edilizia. Un’indagine dei finanzieri della compagnia di Pinerolo (Torino), coordinata dalla Procura del capoluogo piemontese, ha portato a…
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Caraglio e Borgo San Dalmazzo, Cuneo: truffe ai danni di anziani. Arrestato un 51enne e identificate 5 persone
Caraglio e Borgo San Dalmazzo, Cuneo: truffe ai danni di anziani. Arrestato un 51enne e identificate 5 persone. Lo scorso 20 febbraio, a Caraglio, i Carabinieri della Compagnia di Cuneo hanno arrestato un 51enne napoletano, sorpreso mentre si faceva consegnare circa 4000 euro in contanti da una coppia di anziani, raggirati poco prima. L’individuo, infatti, spacciandosi al telefono per maresciallo dei Carabinieri, aveva allarmato i due anziani raccontando loro, falsamente, che il figlio aveva causato un grave incidente stradale ed era in custodia dei Carabinieri e, per poter essere liberato, necessitava di una grossa somma di denaro. Dopo essersi accordato con gli anziani per il ritiro della somma pattuita, l’uomo si è presentato presso l’abitazione delle vittime, ma fortunatamente, i suoi movimenti avevano attirato l’attenzione dei Carabinieri di pattuglia che sono intervenuti e lo hanno sorpreso con indosso i soldi un attimo prima che facesse perdere le proprie tracce. L’arresto dell’uomo è stato convalidato dal GIP presso il Tribunale di Cuneo, che ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiano alla PG. Ma quello di Caraglio non è l’unico caso di segnalazione al 112 di truffe ai danni di anziani. Le indagini attivate dai Carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo hanno consentito di individuare e deferire in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica i ritenuti autori di tre truffe avvenute tra lo scorso mese di dicembre e alcuni giorni fa. Anche in virtù di alcuni indizi forniti dalle persone offese e dai vicini di casa, i Carabinieri sono riusciti ad individuare i presunti autori delle truffe: in due casi sono riusciti a bloccare l’autovettura con la quale si stavano allontanando, recuperando, così, anche il bottino. In totale sono cinque le persone identificate, tre uomini e due donne, tutti di origine campana, denunciate per truffa aggravata e sostituzione di persona. L’attività repressiva si affianca, nel quotidiano agire dell’Arma dei Carabinieri, alla prevenzione, basata essenzialmente sul tentativo di mettere in guardia i cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili. In questo senso gli incontri divulgativi organizzati nei vari paesi, le campagne di sensibilizzazione, come, da ultimo, la distribuzione di opuscoli contenenti consigli antitruffa in dialetto piemontese. È bene ribadire che tutti i soggetti denunciati devono essere considerati innocenti sino all’emanazione di una sentenza definitiva di condanna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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[Color Ustica][Lucio Rizzo]
Clicca qui per acquistare il libro Titolo: Color UsticaScritto da: Lucio RizzoEdito da: YoucanprintAnno: 2019Pagine: 182ISBN: 9788831649650 Marco è un giovane medico piemontese in cerca di una prima esperienza di lavoro. L’opportunità gli giunge il giorno in cui riceve una proposta, per un incarico di novanta giorni, presso la guardia medica di Ustica. Dopo un primo momento di esitazione la…
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Attualità - Scommesse, sequestro preventivo di 2 milioni di euro a bookmaker maltese per evasione di imposta
ATTUALITA', ITALIA - Scommesse, sequestro preventivo di 2 milioni di euro a bookmaker maltese per evasione di imposta
GDF TORINO:BOOKMAKER MALTESE OPERAVA SUL TERRITORIO NAZIONALE IN COMPLETA EVASIONE D’IMPOSTA ESEGUITO SEQUESTRO PREVENTIVO PER OLTRE 2.000.000 DI EURO Torino 5 dicembre 2022 Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito, all’esito di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, il decreto di sequestro…
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Guardia Piemontese (Calabria, Italy)
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Dal vivaro-alpino in Calabria al romagnolo: l’allarme di Preply sulle lingue a rischio estinzione
Preply, la piattaforma globale di apprendimento delle lingue, ha realizzato uno studio sulle lingue in pericolo in tutto il mondo: la Guinea è il Paese con più idiomi a rischio (367). Seguono Papua Nuova Guinea (345) e Indonesia (267); L’Italia è al 35° posto, con 21 realtà linguistiche in pericolo o minacciate: spiccano vivaro-alpino, romagnolo e sardo logudorese. Globalizzazione, spopolamento…
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Signu Giangurgolo, nun mi scurdati
Signu Giangurgolo, nun mi scurdati
Bonasira, bonasira a vujia tutti e cumpagnijia! M’ajiu accattatu nu bbellu cappillu lungu lungu e nivuru nivuru, allu fjiancu na spada longa longa mi pendadi finu ‘nterra, na giacchetta russa russa e i cavuzuni alla zuwava, cavuzitti gialli e russi e i scarpi ‘ncromatati. Vajiu dicindu tanti paroli, ma alla fini signu i pochi fatti, spaccunillu e cafunillu vajiu girandu supra ssa terra. C’edi…
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#Amantea#Calabria#Carnevale#Castrovillari#Giangurgolo#Gianni Golapiena#Guardia Piemontese#maschera calabrese#sono Giangurgolo#Tarantella
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Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/pandoro-gate-nuova-tegola-su-ferragni.html Pandoro-gate, nuova tegola su Ferragni: indagata anche a Cuneo Chiara Ferragni e Alessandra Balocco indagate anche a Cuneo: dopo la procura di Milano, che per prima ha modificato il fascicolo aperto a modello 45, senza ipotesi di reato e senza indagati, contro l'influencer e l'ad Balocco, ora anche quella piemontese ha deciso di procede. L'iscrizione nel registro degli indagati è relativa sempre al caso del pandoro "Pink Christmas", in cui l'operazione commerciale e quella benefica sono state mischiate e confuse, ingenerando nei consumatori la falsa convinzione che le vendite del pandoro fossero funzionali alla donazione per l'ospedale Regina Margherita di Torino. Cuneo e Milano al momento si stanno muovendo su binari paralleli. Entrambe le procure hanno deciso di modificare il fascicolo dopo aver ricevuto le carte acquisite dalla Guardia di finanza nelle sedi delle diverse società coinvolte nell'operazione. Se, infatti, da una parte Balocco ha sede a Fossano, in provincia di Cuneo, dall'altra Tbs e Fenice (riconducibili a Ferragni) hanno sede a Milano. Ora, quindi, si configura il problema della competenza territoriale che richiederà un confronto tra i magistrati per dirimere la questione. Quel che dovrà essere appurato prima di fare qualunque altra mossa, compreso l'ascolto delle parti in causa, sarà stabilire dove è stato conseguito il presunto "ingiusto profitto", che insieme al "danno" concorre a configurare la truffa. Solo una delle due procure proseguirà per la strada della truffa aggravata ma già nei prossimi giorni la questione sarà risolta. Da parte sua, l'influencer continua a mostrare una certa tranquillità sui social, anche se è evidente sia solamente facciata, visto che il caso del pandoro Balocco le sta facendo tremare la terra sotto i piedi e il rischio che venga giù tutto è sempre più concreto. In un mese sono quasi 250mila i follower persi da Ferragni, appena lo 0.85% dei follower totali ma comunque sufficienti a lanciare l'allarme. Il caso, infatti, sta assumendo sempre di più contorni internazionali e anche all'estero si inizia a parlare dell'affaire pandoro e non solo nei trafiletti in fondo alle pagine. Alcune delle testate più importanti, dall'Europa all'Australia, non solo raccontano ma commentano, in modo negativo, il crollo di colei che ha volato tanto vicina al sole da sentirsi Dio. Ma si sa, più alto si vola, più è dolorosa la caduta. E checché ne dica Fedez, anche questa è una notizia e come tale va trattata, anche se per lungo tempo i due sono stati abituati ad avere la stampa ai loro piedi.
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Grazie @trepidazione 💕 “if we lived in a world where u had to do the career u were first interested in as a child what would u be doing?"
Allora domanda interessante, diciamo che sono sempre stata confusa ma da piccola dicevo a tutti che volevo fare al guardia forestale ahahah perché ero convinta che volesse dire dar da mangiare ai cerbiatti.
In realtà le cose sono andate diversamente ma ohhh magari poteva essere un lavoro rilassante Poi ad un certo punto durante fine elementari volevo fare il sommelier, ma ovviamente che ne sapevo io quindi dicevo “quelli che hanno le botti di succo di mirtilli”, quando ho scoperto che era vino ho perso interesse (prontamente riacquistato a 24 anni compro Barbera D’asti like every proud Piemontese ogni settimana). ora è il turno di @tutifaitroppiproblemi se vuole
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I 90 anni di un grande regista: Giuliano Montaldo
Potete vederlo, il grande vecchio, al suo debutto cinematografico come attore in Achtung! Banditi!, di Carlo Lizzani, alla tenera età di 21 anni. Eh sì, perché Giuliano Montaldo ha festeggiato 90 primavere il 22 febbraio di quest’anno. Proseguì la carriera come sacerdote in La cieca di Sorrento; ancora con Lizzani in Ai margini della metropoli e Cronache di poveri amanti; Il momento più bello (1957) di Luciano Emmer; Gli sbandati (1955) di Francesco Maselli e L’assassino (1961) di Elio Petri. Come aiuto-regista collaborò anche con Gillo Pontecorvo.
Il 1961 fu l’anno dell’esordio alla regia con Tiro al piccione (in questo video alcuni minuti del film), tratto dal libro di Giose Romanelli. Nel settembre del 2019, a più di cinquant’anni, il film è stato proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia in versione restaurata. “Fu massacrato dalla critica” racconta l’autore “più per prese di posizione politiche che per demeriti artistici. Certo è che io ci rimasi proprio male. Ero giovane ed esordiente ma venivo da esperienze formative molto forti con Lizzani e Petri. Evidentemente, anche se eravamo ormai nei primi anni sessanta, ancora non era il momento per trattare argomenti come la Repubblica di Salò. La mia reazione fu quella di dire: Mollo tutto e torno a Genova a lavorare al porto”.
Fortunatamente per noi non lo fece e rimase fedele al cinema con Una bella grinta (del 1965 con Renato Salvatori e lo stesso Montaldo), storia quanto mai attuale di un piccolo imprenditore ambizioso che pur di raggiungere il successo non si fa scrupoli morali o sentimentali.
Del 1967 è Ad ogni costo, film divertente di atmosfera hollywoodiana, diverso dal Montaldo cui siamo più abituati. Un rocambolesco furto di gioielli con un cast d’eccezione: Edward J. Robinson, Janet Leigh, Klaus Kinski, Riccardo Cucciolla, Adolfo Celi.
Una variazione sul tema ne Gli intoccabili (1969), con Peter Falk, John Cassavetes, Gabriele Ferzetti, Salvo Randone, Florinda Bolkan, Luigi Pistilli: una rapina in un casinò con complicazioni mafiose. Inizia qui la sua collaborazione, praticamente ininterrotta, con Ennio Morricone.
Nel 1970 il regista ci offre il primo capolavoro della cosiddetta ‘Trilogia del potere’, Gott mit Uns (ovvero, il potere militare), che narra una storia realmente accaduta: il processo sommario seguito da condanna a morte per due disertori della Wehrmacht, nonostante la guerra fosse finita da cinque giorni.
Il secondo capitolo sarà Sacco e Vanzetti (1971), sul potere giudiziario, il terzo Giordano Bruno (magnifica la fotografia di Vittorio Storaro), sul potere religioso, entrambi con uno strepitoso Gian Maria Volonté.
In questo video (le cui immagini in parte sono tratte dal film, in parte sono foto d’epoca di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti) Joan Baez (autrice del testo della canzone) interpreta Here’s to You, Nicola and Bart di Morricone. Qui potete ascoltare il brano in un concerto diretto dal maestro a Venezia nel 2007.
Due curiosità: Tatti Sanguineti, in un documentario su Volonté, fa notare che nella scena dell’arringa, mentre il carrello della cinepresa si allontana, l’immagine si allarga fino a inquadrare la guardia alla quale scende una lacrima: una scena talmente realistica e toccante da commuovere anche gli attori stessi. Inoltre, questo è l’unico film in cui Volonté poté recitare nel suo dialetto natìo, il piemontese. Su questo film e sul tema della pena di morte vi consigliamo anche La morte legale: Giuliano Montaldo racconta la genesi del film Sacco e Vanzetti (prestabile nelle biblioteche dal primo febbraio 2021).
Ancora un tema forte, la lotta partigiana, per L’Agnese va a morire (1973): perdoniamo alla licenza creativa del regista di aver scelto una donna affascinante come Ingrid Thulin per interpretare la parte della protagonista che, nel libro di Renata Viganò, è tutt’altro che avvenente. Un film duro, come tutti quelli della trilogia e come del resto il romanzo stesso. Un cast davvero stellare: Stefano Satta Flores, Flavio Bucci, Michele Placido, Massimo Girotti, Aldo Reggiani, Ninetto Davoli, Johnny Dorelli e una giovanissima Eleonora Giorgi.
Di nuovo argomenti scottanti ne Gli occhiali d’oro (1987, tratto da Bassani), antisemitismo e omosessualità ai tempi del regime fascista, con Philippe Noiret, Stefania Sandrelli, Rupert Everett, Valeria Golino.
Da Flaiano Montaldo ha tratto Tempo di uccidere (1989), con Nicolas Cage e Giancarlo Giannini.
Non possiamo certo esaurire tutta l’attività artistica del maestro (come attore è del 2006 la partecipazione ne Il caimano di Moretti e del 2018 in Tutto quello che vuoi), ricordiamo le regie teatrali (Turandot nel 2017), le due produzioni per la Rai: lo sceneggiato Marco Polo (1982-83) e il film TV del 1978 Circuito chiuso con Flavio Bucci, vagamente ispirato a un racconto di Ray Bradbury. Una curiosità: l’idea meta-cinematografica di un intervento dei personaggi dello schermo nella vita reale è la stessa (le menti grandi pensano le stesse cose!) che troviamo in La rosa purpurea del Cairo, film di Woody Allen del 1985.
«Montaldo ha lavorato in tutti e cinque i continenti e con i più grandi nomi del panorama internazionale. E questo perché è prima di tutto un grande sperimentatore, un ‘pioniere’ che non ha mai avuto paura di essere il ‘primo’, uscendo molto spesso dagli schemi precostituiti, imboccando strade impervie o trattando temi scomodi e personaggi controversi. Un artista eclettico, che ha fatto della sua arte il suo impegno politico, e dei suoi film, ancora oggi, il migliore manifesto contro l’intolleranza» (dalla quarta di copertina del volume Giuliano Montaldo: una storia italiana).
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Gdf Torino scopre tre milioni di articoli falso made in Italy
La guardia di finanza di Torino ha sequestrato oltre tre milioni di articoli prodotti e importati dall’est asiatico, ma con simboli tipici del Made in Italy. La merce, se messa in commercio, avrebbe potuto fruttare un illecito guadagno di circa 44 milioni di euro. L’indagine, coordinata dalla procura del capoluogo piemontese, è partita quando i finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali…
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