#giro in bicicletta
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detragefietser · 4 months ago
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Giro in bici notturno fino alla Torre del Cerrano
Il suono potente delle onde del mare, il canto delle cicale e delle ranocchie, l'adrenalina nelle discese e la paura di fare dei tratti nel buio più totale e le risate durante lo slalom tra la gente
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luigiviazzo · 1 year ago
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Alfonsina Strada una donna al Giro d'Italia ma attenzione non stiamo parlando del Giro Femminile, che va in scena dal 1988 e che annovera nel suo albo d'oro cicliste tra le quali Maria Canins e Fabiana Luperini (tanto per fare qualche nome) ma...
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angelap3 · 3 months ago
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Vedendo in giro alcune foto e leggendo i commenti qua' e là, scopro i ricordi di alcuni che poi, alla fine, sono i miei ricordi di bambina e quelli di molti di noi.
Noi, quelli della mia generazione intendo, abbiano avuto la fortuna di nascere e crescere in un'epoca dove abbiamo ascoltato il rumore delle onde, il garrire delle rondini, abbiamo assaporato la frutta dagli alberi. Ci siamo scorticati le ginocchia andando in bicicletta o correndo per non essere scoperti a nascondino.
Ci siamo baciati e ci siamo abbracciati, a volte presi a schiaffi e le facce indignate o sorridenti erano le nostre e non quelle buffe forme che troviamo ed a volte utilizziamo per mostrare i nostri sentimenti nel web.
Ricordo i bagni al mare, non si usciva fino a che le labbra non diventavano blu e le merende che seguivano erano le più buone del mondo perché si era affamati....affamati di cibo ma anche di curiosità e di conoscenza. Ad una meta raggiunta ne seguiva subito un'altra da raggiungere.
Oggi non si ha più fame di nulla, ci riempiamo di ogni cosa, siamo pieni di sovrastrutture che non servono a molto se non a coprire ed a nascondere quello che noi in realtà siamo.....anime in cerca d'amore, chiuse in una scatola di finte certezze che ci rassicura ma che allo stesso tempo ci soffoca.
Quello che abbiamo realmente vissuto, le sensazioni intendo, i dolori, le gioie, i profumi antichi delle cucine delle nostre nonne e dei vasi fioriti delle nostre madri sono dentro di noi ed hanno creato la nostra anima, tutto sta a scoprirla.
Angela P.
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fiorescente · 1 month ago
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Due giorni di fila di super colazioni con un golden latte schiumato fatto in casa, poi anche devo dire due giorni in cui mi vesto in un modo che mi fa contenta
Io cerco di studiare a casa (devo dire pochi risultati) e G e la mia amica E mi trascinano fuori solo per passeggiatine e per mangiare
Vorrei fosse già natale perché vorrei tanto fare regalini in giro e fare dolcetti.
Mi appunto tante ricette. Vorrei anche leggere di più. Prossimi dolci da fare: dei biscotti con i datteri, ma devo trovare una ricetta; brownies con dentro i fagioli cannellini di quel ragazzo che fa le ricette in montagna che sembrano woww e ho tutto per farli; banana bread al tè, ma io lo farò con una tisana; le girelle alla cannella, le solite, ma con la purea di mela.
Prossimi libri: gita al faro di Virginia Woolf, da finire; il femminismo è per tutt* di bell hooks; libro di Vasco Brondi da finire;lettere d'amore a Lili Bricks da finire; l'arte della gioia di goliarda sapienza; la bicicletta di rosetta loy; libro sul g8 di Genova e uno sulla storia dei sindacati.
Ci si prova sempre! Ho anche spostato tutti i libri non letti in un ripianino così mi rendo conto di quali sono. Obiettivo per la fine del 2025 leggerli tutti?
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lady--vixen · 6 months ago
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Appunti
Via, via, via. Devo uscire da qui. Inseguire le nuvole. Andare. Cuffie nelle orecchie, rayban, maglietta dei Black Sabbath. Fuori. Aria frizzante. Magari mi sveglio. Magari. Un passo. Due... e via. Gente col cappotto mi guarda passare in maglietta. Guardatemi meglio: sto pure sudando. Ho caldo. Caldo dentro. Sono una supernova. Passo davanti al 138 e sorrido. Dov'è la mia primavera? Cammino a tempo di un blues. Lampi di luce escono dalle mie dita. Come onde le mie mani. Cosatifareicosatifareicosa. Aria fredda nei polmoni. Sto bene. Cammino. Sto bene. Guardo le panchine dove dovevo fermarmi e riprendere le energie fino a un paio d'anni fa. Ora vado, cazzo, vado spedita verso non so dove. Fuori dalla farmacia un vecchio, vicino alla sua bicicletta, piange. Una donna gli stringe il braccio. Tra una canzone e l'altra sento che lei gli dice: "Mi spiace per Giovanna, ma non sei solo. Possiamo venire a trovarti?" Lui tira su col naso e annuisce facendo cadere due lacrime. Supero la chiesa. I Kingdom Come dicono "All that I want is you to be with me..." Ufficio postale. Inizia Everybody here wants you. Jeff Buckley vuole che mi sieda e che mi guardi in giro. Prova tu a non ondeggiare. Che voglia di scrivere adessoadessoadesso. Che voglia discrivertiaddosso. E poi fuori a vedere un Magritte in un albero contro il cielo e la voglia di ballare nei piedi. Ma non vedete che cielo? Sento il diverso peso delle nuvole che passano sopra la testa. Penso a come rendere pavel un dio. Rido da sola. Chissà se vedrò mai realizzati i lavori. Quelli da toccare. Sono sola. Cammino, sono sola e ballo la danza delle parole nella mia testa.
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ma-pi-ma · 6 days ago
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Ogni bella giornata di novembre
è quasi sempre un’occasione persa.
La luce ha fretta
la luce di novembre non aspetta,
ci pensi sopra e non è più in offerta.
E ci si illanguidisce alla promessa
di una felicità, ah, più che certa
se solo avessi avuto l’accortezza
di predisporre il giusto materiale: 
un giro inconcludente in bicicletta
e labbra sfaccendate da baciare.
Patrizia Cavalli, da Pigre divinità e pigra sorte
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autolesionistra · 5 months ago
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L'altro giorno siamo andati a prendere un sapiente mix di affettati e formaggi dall'Omino dell'Alimentari di Montagna™. L'Omino dell'Alimentari di Montagna™ non lo vedevamo da un po', perché prima aveva un negozio a Montepuffo, il paesino che frequentiamo saltuariamente, poi ne ha aperto uno a Roccaganza dove c'è un po' più di giro.
Dopo i saluti di rito siamo passati al gossip catastrofista altrettanto di rito, che a Montepuffo sta chiudendo tutto e nessuno apre più esercizi commerciali, e lui faceva eco che a Roccaganza tirano solo ristoranti e pizzerie e molti negozi stanno chiudendo pure lì.
Poi ha detto "guarda che quando smette la nostra generazione, qui chiude tutto" e si è messo a scuotere la sua testa tutta tonda che sembrava precisa ad un pezzo di pancetta arrotolata che stava nel bancone "Cosa vuoi, che mia figlia continui qui? È una vita di sacrifizio. io avrò pure messo via qualche soldino, ho la casa, ma i sabati e le domeniche son sempre stato qui. Non ho più amici. I miei amici sabato e domenica vanno in giro. Io vado in giro in bicicletta il lunedì mattina perché son chiuso, o quando posso lasciare un po' il negozio a mia figlia. Mi son messo a portarmi dietro l'accetta e a ripulire i sentieri, tanto son da solo, cosa vuoi che faccia."
E io non sapevo molto cosa dire, avrei solo voluto accarezzargli un po' la testa tonda a forma di pancetta arrotolata o offrirmi di fare un giro con lui lunedì mattina ma dovevo tornare a Bologna e sarei comunque svenuto dopo tre pedalate in salita.
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fuoridalcloro · 1 year ago
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Ogni bella giornata di novembre è quasi sempre un'occasione persa. La luce ha fretta la luce di novembre non aspetta, ci pensi sopra e non è più in offerta. E ci si illanguidisce alla promessa di una felicità, ah, più che certa se solo avessi avuto l'accortezza di predisporre il giusto materiale: un giro inconcludente in bicicletta e labbra sfaccendate da baciare.
-Patrizia Cavalli-
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anonpeggioredelmondo · 6 months ago
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Giro in bicicletta, livello di forma: dopo 5 km siamo già fermi per lo spuntino
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abatelunare · 2 months ago
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A dopo...
Fuori c'è un bel sole e pare si stia anche abbastanza bene. Ne approfittrò per un giro in bicicletta, fin tanto che la cosa è possibile. Vediamo se ne ricavo qualcosa di interessante... A più tardi.
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immensoamore · 1 year ago
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Un giro in bicicletta,godere del sole in riva al mio lago, il cielo azzurro,la musica nelle cuffiette e una persona a cui pensare,la felicità è a portata di cuore..
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ilcercatoredicolori · 1 year ago
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Le donne che vanno in giro di notte senza cercare un uomo
o un letto con dentro un uomo, o uno sguardo complice o il complice di uno sguardo.
Le donne che si bastano e sanno bastarsi,
che se vagano lo fanno per vagare e non per farsi trovare,
tuttalpiù per far perdere le loro tracce,
le donne sazie del resto, ma mai di loro stesse.
Le donne che cercano di precedere la loro angoscia,
prendendo l’ultimo sgabello in fondo a sinistra, quello in curva, il più tranquillo,
nel buio screziato d’anice, nel riflesso ramato del bancone,
nell’asse perfetto culo – pavimento.
Quelle donne, nel loro silenzio personale, nell’asperità di un sogno,
nel qualunquismo disperato di un’idea forse comune,
nell’introspezione inutile, nell’affanno di un disagio
e nel metro quadro di un’ipotesi azzardata.
Le donne come me, come te e come altre che non sanno dove collocarsi,
ecco, a queste donne dedico la voce roca di un buongiorno d’erba,
ginepro e tabacco,
dove ci vorrebbe un piano suonato in lontananza per non sentirsi fuori posto,
dove il mondo dovrebbe trovare un’altra voce per il suo vocabolario:
né amanti, né spose, né depresse e né puttane.
Ah sì, ci vorrebbe un fischio di un panettiere in bicicletta,
una chanson française, un aforisma, una frase perfetta.
Ci vorrebbe un riparo.
In certe mattine petrolio dove il caldo fa affogare i tacchi
e dove le case per rientrare sembrano sempre troppo lontane.
.
Cecilia Resio, Bar
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arcobalengo · 1 year ago
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QUANDO IL NEMICO FA PROPRIE LE TUE PAROLE D'ORDINE E NE STRAVOLGE IL SIGNIFICATO
di Silvio dalla Torre
《Una delle cose peggiori che possano capitare, come ricordava Brecht, è quando il nemico fa proprie le tue parole d'ordine  e ne stravolge il significato.
Ho sempre pensato che fosse necessario adottare stili di vita più sobri, arrestare la cementificazione selvaggia, preservare ed incrementare le aree verdi (parchi pubblici e boschi), favorire il trasporto pubblico in luogo di quello privato, la bicicletta in luogo dell'automobile.
In passato queste posizioni erano spesso ridicolizzate, presentate come una chimera passatista di persone che non vogliono accettare la modernità.
Oggi l'ecologismo è diventato l'ideologia dell'elite dirigente.  Con la scusa della tutela dell'ambiente, si cerca di imporre una perversa trasformazione antiumana.
L'obiettivo è chiaro. Sul piano socio economico: drastica riduzione della popolazione mondiale, distruzione della classe media nei paesi sviluppati, cancellazione della piccola impresa, amazonizzazione del commercio, lavoro a distanza generalizzato, digitalizzazione dell'istruzione, controllo capillare sulla popolazione, creazione di una plebe sussidiata, dipendente dal telefonino, dalla televisione e dalle droghe. Sul piano geopolitico: separazione della Russia dall'Europa e riaffermazione dell'egemonia globale degli Stati Uniti usando il braccio militare della NATO.
Questo mostruoso progetto contro l'uomo (e contro la natura) richiede la creazione di sempre nuove emergenze , le quali rendano accettabile ciò che in condizioni normali sarebbe inaccettabile. Ecco quindi che prima abbiamo avuto l'emergenza pandemica, ora quella climatica. Il fatto che l'aumento della temperatura media dipenda dall'azione umana viene presentato come una verità inconfutabile. A chi esprime dei dubbi viene affibbiato l'epiteto insultante di negazionista. La cosa è andata talmente avanti che ogni pretesto è buono per scatenare la propaganda. Due giorni di caldo in un'estate sostanzialmente fredda ( almeno nella pianura padana) ed ecco che  pennivendoli, influencer, nani e ballerine del mondo dello spettacolo, politicanti al servizio permanente dell'oligarchia perdono ogni ritegno e si abbandonano a tirate apocalittiche.
Per quanto tempo i popoli accetteranno di farsi prendere in giro? Capiranno i giovani, i primi bersagli di questo lavaggio del cervello, che questa retorica non ha nulla a che vedere con la tutela dell'ambiente?》
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piccolaaa3 · 6 months ago
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Nel pomeriggio vado a fare spesa con mia sorella e, al ritorno, taglio giù per i campi per fare prima.
Finestrini rigorosamente abbassati per il caldo.
Mi ritrovo ferma ad un incrocio perché quattro bocia del cazzo in bicicletta decidono di fermarsi lì in mezzo a parlare, manco fossero al bar.
Non accennano a levarsi e io ho decisamente troppa poca pazienza per stare al gioco, mi giro verso mia sorella e, a voce abbastanza alta da farmi sentire pure da loro, le dico che li avrei tirati sotto tutti e quattro se non si fossero tolti.
Tre di loro capiscono e si spostano, il quarto (pensando probabilmente di essere figo) rimane in mezzo e continua a scherzare con gli amici.
Parto e gli faccio talmente tanto il filo che con lo specchietto gli sfioro il manubrio.
Se non importa a te della tua vita tesoro, ti giuro, a me ancora meno. Se dico che ti tiro sotto sta sicuro che non ho paura di farlo seriamente. Il capetto di sto cazzo torna a farlo all'asilo, non per strada e sicuramente non con me.
#me
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libriaco · 11 months ago
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4 dicembre, Santa Barbara
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«Guardi, diceva un minatore muovendo in giro la mano tesa, tutto quello che lei vede è della Montecatini. Non si può sbagliare.» La Montecatini, qua a Niccioleta, possiede le case, le strade, gli spacci aziendali, i mezzi di trasporto, le sedi dei partiti politici, il terreno circostante. Della Montecatini sono i grossi casamenti gialli, sparsi in disordine per le pendici di questi colli scabri, collegati appena da un sentiero scosceso, con larghi improvvisi sterrati nudi; il palazzotto del dopolavoro, una costruzione pseudo - razionale, di taglio littorio, stile 900, come si diceva nel ventennio; e la chiesa, un altro scatolone con una specie di pronao rettangolare, che fa pensare ad una palestra di boxe. Son della Montecatini le grigie e scialbe casette degli impiegati, e la mediocre villa della contadina, ed i più vecchi amano ancora, dopo la miniera, coltivare un pezzetto di terra, per cavarne ortaggi, od allevarvi un coniglio, un paio di galline. Molti operai non abitano qui, ma nei villaggi vicini, a Prata, a Monterotondo, o vengono addirittura da Massa Marittima: tutti su automezzi della Montecatini; prima della guerra venivano in bicicletta, e non pochi a piedi, dieci chilometri di strada e dopo il lavoro.
L. Bianciardi, La lambretta dei minatori [1954]. Online QUI.
Immagine: Il pranzo del minatore, miniera di Niccioleta (GR), primi anni '70. Nel 'caldaino', conservato nella 'panierina', il primo e il secondo. E nella 'panierina' anche il vino, il pane, il sale, le posate… I topi, dove c'erano, riuscivano a penetrare nelle panierine (di cartone pressato) e allora se ne doveva usare una di lamiera zincata.
La foto, ovviamente 'in posa', da QUI.
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