#giochi da tavolo luglio
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Torna il TG TABLE, l'appuntamento in cui segnaliamo i board games previsti, questa volta, per Luglio 2024.
Come sempre con l'aiuto degli amici di Hirtemis tentiamo di mettere ordine nelle uscite mensili dei giochi da tavolo degli editori italiani, come sempre vi ricordo che le uscite sono previste e quindi potrebbero subire ritardi o slittare, quindi anche per Luglio 2024 vi consiglio di chiedere conferme ai vostri venditori di fiducia!
Asmodee
Cranio Creations
Creativamente
Ergo Ludo
Ghenos
Giochi uniti
Ms Edizioni
Little Rocket Games
Pendragon Game Studio
Studio Super Nova
Dalle 15:30 di domenica!
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Daltonico quasi un maschio su dieci, un gioco da tavolo svela il disturbo
(Adnkronos) - È daltonico quasi 1 maschio su 10, contro meno di 1 femmina su 100, ma il disturbo che comporta una visione alterata dei colori spesso viene diagnosticato solo in età adulta. Scoprire di soffrirne, quindi, non è un 'gioco da ragazzi'. Ma può diventarlo grazie a ColorFit, un table game realizzato dall'università Statale di Milano con la collaborazione dell'università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nell'ambito del progetto Game4CED avviato nel 2023 per offrire nuovi strumenti per una pratica scolastica di maggiore accessibilità per i bambini daltonici. Daltonico quasi un maschio su dieci, l'iniziativa L'iniziativa è coordinata da Alessandro Rizzi, docente di Progetto multimediale e Colorimetria del Dipartimento di Informatica UniMi, e coinvolge per l'ateneo meneghino gli assegnisti Carlo Alberto Iocco e Daniele Aurelio, insieme ai ricercatori del Dipartimento di Educazione e Scienze umane di UniMoRe. "Oltre 5 anni fa - racconta Rizzi - abbiamo voluto indagare il livello di accessibilità ai giochi da tavolo moderni da parte dei giocatori daltonici". Infatti "la sensibilità degli editori di giochi da tavolo, che si rivolgono a un mercato che vede più di 5mila nuovi titoli prodotti in tutto il mondo nel 2020 e" fa registrare "una crescita esponenziale, sta cominciando a considerare i giocatori daltonici nello sviluppo dei nuovi giochi. Un pubblico di potenziali clienti che è di poco meno del 10% tra i maschi e meno dell'1% tra le femmine". E' nato così ColorFit , presentato anche durante primo Board Games Research Meeting che si è svolto il 18 luglio in Statale. Un momento di confronto che ha coinvolto a vario titolo la comunità dei professionisti dei giochi da tavolo, riporta l'ateneo in una nota" Giochi da tavolo I giochi da tavolo non sono solo un momento di svago - precisa Rizzi - ma sono anche uno strumento estremamente efficace per la trasmissione del sapere e per attirare l'attenzione verso temi importanti e delicati. Si propongono infatti come un'alternativa ai videogiochi con caratteristiche a volte diametralmente opposte, circa il coinvolgimento delle persone, il tipo di attenzione che generano, la gestione del tempo e la socializzazione che ne risulta". Altri prodotti sono in fase di sviluppo: Color Catch, un gioco a squadre in cui si ottengono le carte tramite lo schema della somma additiva dei colori; Mushrooms Forest, dove i giocatori si sfidano nella raccolta di funghi colorati, e Colorology, in cui i giocatori si sfidano con l'obbiettivo di creare la catena di colori corretta senza poter comunicare tra loro. [email protected] (Web Info) Foto di Jan Van Bizar da Pixabay Read the full article
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Endeavor le rotte dell’impero Endeavor è il regalo per il compleanno ... #Craniocreations #Deluxe #GiochidaTavolo #Strategy https://www.toymagazine.it/articoli/3430/endeavor-le-rotte-dellimpero/?feed_id=180&_unique_id=658e919cebb06
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SOLO OGGI VENERDI 21 LUGLIO E DOMANI SABATO 22 LUGLIO SVUOTIAMO TUTTO ! Drink : Svuota Fusti :Tutte le Birre a 4 euro Spritz a 4 Euro Hugo a 5 Euro Prosecco a 4 Euro Vino della Casa a 4 Euro Fragolino a 2 Euro Food : Patate al forno Bio a 3 Euro Dolci della casa a 3 Euro Hamburger e CheeseBurger a 5 Euro e in + Gioco OMAGGIO in orario Aperitivo
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Lecco: sabato 15 luglio torna la Notte bianca con cultura, spettacoli e intrattenimento per tutti fino all'una di notte
Lecco: sabato 15 luglio torna la Notte bianca con cultura, spettacoli e intrattenimento per tutti fino all'una di notte. Numerosi gli appuntamenti, pensati per tutte le età, all'insegna della cultura e dell'intrattenimento: aperture straordinarie dei poli museali cittadini dalle 18 alle 23 con ingresso gratuito e della biblioteca civica dalle 20 alle 23 mentre dalle 21 alle 23 il cantiere del Teatro della Società tornerà accessibile, prenotando una visita a questo collegamento . In programma a Villa Manzoni alle 21 un cocktail al museo dal titolo "L'arte di ricevere da Milano a Torino", in cui si confronteranno Mauro Rossetto, Giulio Somma, Direttore del Corriere Vinicolo, e la giornalista Katty Magni. La serata prevede una degustazione di vini da dessert e liquori storici nelle cantine del Museo e un recital di Francesco Augurio al pianoforte, per un evento realizzato in collaborazione con Unione Italiana Vini & Karminia Vermouth con prenotazione obbligatoria [email protected] e quota di partecipazione di 10 euro (maggiori informazioni ai numeri 0341.481247-9). Al Palazzo Belgiojoso si terranno dei percorsi guidati tematici per fare luce su piccole curiosità, alle 21 e alle 21.45 nel Museo Naturalistico "Col binocolo! Biowatching by night", alle 21.15 e alle 22.00 nel Museo Storico: "Lecco e Garibaldi. Un amore oltre il tempo" e alle 21.30 e alle 22.15 nel Museo Archeologico "Occhio all'ornamento". Prenotazione obbligatoria a [email protected] e partecipazione gratuita, consentita fino ad esaurimento dei posti disponibili (maggiori informazioni al numero 0341.481247). Percorsi guidati in programma anche al Palazzo delle Paure, alla scoperta dell'arte: alle 21 e alle 22 "Alla scoperta dell'incisione" a cura di Matilde Bianchi e alle 21.30 e alle 22.30 "Alla scoperta di Pablo Atchugarry" a cura di Marco Pigozzo. Prenotazione obbligatoria a [email protected] e partecipazione gratuita, consentita fino a esaurimento dei posti disponibili (maggiori informazioni al numero 0341.286729). Ampia la varietà degli appuntamenti promossi dalla biblioteca civica U. Pozzoli: La notte dei peluche alle 16.30 e alle 17.30, coi più piccoli invitati a portare in biblioteca il proprio peluche, una mostra fotografica di opere di Shamsia Hassani intitolata Con gli occhi di una donna in programma dalle 20, realizzata in collaborazione con Emergency e il tradizionale mercatino della biblioteca dalle 20.15 in poi. Fino alle 22.30 i giochi da tavolo con l'associazione Larioludens e la Curiosity light, un quiz show di Riccardo Cogliati. Alle 20.30 e alle 21.30 Incontri d'arte, due appuntamenti per avvicinarsi a street art, graffiti e fumetto con la storica dell'arte Giulia Zanesi. Dalle 20.30 la Young Pozzoli Challenge, una sfida per i ragazzi dagli 11 ai 15 anni, e "Buio... Click... Luce!", lettura e laboratorio non stop, per bambini dai 7 ai 10 anni, una gita sulla Luna con Giulia Sorrentino. Dalle 21 speed date letterario e lettura dei tarocchi nell'evento Libri, buio e tarocchi, per ragazzi dai 15 ai17 anni, e Omicidio in biblioteca, un mistero da risolvere per le persone d'età maggiore di 15 anni. Per gli appuntamenti previsti in biblioteca è necessaria la prenotazione a questo collegamento, a eccezione della mostra fotografica e del quiz show. Alle 17, proprio in occasione della Notte bianca, verrà inoltre inaugurata la prima postazione lecchese Open Stage, allestita sul lungolago, in zona Riva Martiri delle Foibe, dove gli artisti potranno esibirsi prenotandosi con l'app dedicata. In piazza XX Settembre, dalle 19 si terrà Musica sotto la Torre Viscontea con i Deva Project e, in piazza Cermenati, il progetto Safety Car a cura dell'Informagiovani del Comune di Lecco, dalle 19 a mezzanotte. Dalle 21 si esibiranno diversi artisti di strada, con spettacoli in piazza XX Settembre, fronte Palazzo delle Pure, piazza Garibaldi e Torre Viscontea, mentre dalle 19 alle 23.30 a partire dalla piattaforma si potrà fare un'escursione sul lago in lucia. A cura di Marcello Ricci in piazzetta Del Pozzo in programma il Teatro Burattini dalle 21.30 alle 22.15, in piazza Garibaldi, dalle 21 alle 23.45 si esibirà l'Orchestra Stefano Frigerio, mentre dalle 24 si terrà il Carioca Dance. Infine, per i più piccoli, sul lungolago, nei pressi del Monumento ai Caduti, saranno allestiti i giochi gonfiabili dalle 19 alle 23.30. "Un'appuntamento ricorrente e atteso quello della Notte bianca in città, che vede quest'anno un ingente impegno e la valorizzazione del tema della cultura. Aperti eccezionalmente fino alle 23 tutti i poli museali cittadini con eventi e iniziative ad animarli, aperta anche la biblioteca civica con altrettanti momenti pensati per tutte le età. Una Notte bianca con un'offerta che si rivolge ai più piccoli, alle famiglie e agli adulti, per la quale ci aspettiamo come sempre una grande partecipazione, specie agli spettacoli e alle iniziative culturali promosse fino all'1 di notte. Un grazie a tutte le realtà che contribuiscono a questo ricco programma e un ringraziamento particolare a LTM e ai suoi volontari, da sempre al fianco del Comune di Lecco" sottolinea l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lucca Comics & Games 2020 si farà, ecco come
La kermesse toscana si reinventa e non si ferma neanche in tempi di coronavirus.
Sono molti gli eventi che, considerati i tempi complicati che stiamo vivendo a causa della pandemia, hanno deciso di saltare l’appuntamento con il 2020. Fra questi, a sorpresa, non c’è però Lucca Comics & Games. La fiera che ormai catalizza da molti anni centinai di migliaia di appassionati italiani, con eventi e ospiti internazionali, dedicati a tutti i fan di animazione, fumetto, narrativa fantasy e sci-fi, serie tv, videogame e giochi da tavolo, infatti si terrà anche quest’anno, ma in una forma un po’ diversa. Vediamo come e quando con il lungo comunicato ufficiale rilasciato oggi dagli organizzatori.
10 luglio 2020 - È di aprile l’ultima comunicazione in cui si affermava che l’edizione 2020 sarebbe stata la più sentita, che i mesi di lockdown sarebbero serviti per accelerare alcune attività che sino a pochi mesi prima erano solo in incubazione. Dopo mesi di analisi, ricerca, ascolto, sviluppo e duro lavoro, Lucca Comics & Games è pronto a rimettersi in gioco e rispondere alle avversità con resilienza e creatività: dal 29 ottobre al 1 novembre si rialzerà il sipario sulla città di Lucca per dare vita a una nuova edizione del festival. Inconsueta, a partire dalla data di inizio - posticipata di un giorno rispetto a quanto annunciato a fine 2019 - e perché prevede 4 eventi in 1, sempre ricca di contenuti, nel rispetto della sicurezza e della salute della community: autori, espositori, visitatori; ma anche cambiata e diversa da come tutti la conosciamo.
“Il dialogo con la community, gli editori, i partner e gli autori, finalizzato a individuare le necessità a cui risponde il festival, è servito a rafforzare l’idea che la sfida è quella con il concept della manifestazione a cui siamo abituati”, racconta Emanuele Vietina, direttore del festival “L’obiettivo è, e sarà, crossmedializzare l’evento crossmediale, offrire quello che Lucca solitamente dava tramite un unico momento attraverso molteplici piattaforme la cui somma delle parti possa riprodurre l’effetto Lucca”.
Il programma si articolerà su 4 pilastri:
1) La città ancora cuore degli eventi. Il luogo fisico non sarà abbandonato, è il simbolo dell’incontro che fa scattare la scintilla della creatività e rende magiche le relazioni in un contesto inconfondibile. In ottemperanza a quanto previsto dalle Linee Guida redatte dalla Conferenza delle Regioni afferenti al DPCM dell’11 giugno vi sarà una dimensione fisica diffusa, contenuta e diversa dal solito: un festival culturale e spettacolare in linea con i protocolli degli eventi statici di sala (cinema, teatri e auditorium). Il progetto relativo alla dimensione espositiva sarà necessariamente scalabile e definito nelle prossime settimane in base ai preziosi riscontri dei nostri espositori; prevederà modalità di partecipazione specifiche e restrizioni coerenti con l’attualità del momento, con l’ordinanza regionale e in linea con i protocolli AEFI. Il tutto per garantire la massima sicurezza del pubblico, degli operatori e dei collaboratori.
L’accesso a tutte le attività sarà consentito solo tramite biglietto, ivi incluse le attività cosplay che avranno luogo in alcuni dei palazzi storici più belli di Lucca. Per gli operatori saranno forniti aggiornamenti tramite i consueti canali professionali, per il pubblico gli aggiornamenti perverranno attraverso i canali di comunicazione ufficiali del festival.
2) Il mondo digitale sarà esplorato come mai prima d’ora, per offrire appuntamenti unici anche a chi sarà lontano e con chi sarà lontano: eventi in diretta e on demand, attività su prenotazione con pacchetti premium, anteprime e proiezioni, consigli per gli acquisti, con contenuti sviluppati ad hoc provenienti anche dalla community, che rimane la vera protagonista di tutte le azioni messe in campo.
3) La Main Media Partnership con RAI e RAI RADIO2 Radio Ufficiale. La TV e la Radio pubbliche italiane scendono in campo per supportare il grande evento pubblico dedicato al fumetto e al gioco in un momento storico in cui il sostegno per la ripartenza delle manifestazioni culturali diventa un vero e proprio impegno di Servizio Pubblico. Fianco a fianco, come i protagonisti delle nostre saghe preferite, nella sfida del millennio. Dopo lunghi mesi di isolamento in cui Rai Radio2 ha risposto con efficacia al crescente bisogno di intrattenimento e informazione, in questa nuova questa fase di ripresa torna a seguire gli eventi più rilevanti del panorama italiano ripartendo da Lucca Comics & Games. Insieme a loro altri media partner avranno un ruolo di primo piano mettendosi alla prova per sperimentare e intraprendere nuove strade insieme al festival.
4) E infine… i Campfire! Lucca Comics & Games si trasformerà in un grande festival diffuso sul territorio nazionale grazie al coinvolgimento dei principali negozi specializzati in fumetto, giochi e narrativa fantasy. Questi indispensabili luoghi dove si condividono le passioni diventeranno avamposti distribuiti in tutta Italia per offrire intrattenimento culturale al pubblico più attivo che c’è. 1, 10, 100 Lucca Comics & Games dove gli editori potranno proporre contenuti speciali e le uscite del momento, in filo diretto con le attività svolte a Lucca e negli altri campfire. Una vera e propria chiamata alle armi, soprattutto a supporto di quei posti dove si coltiva il passatempo umanista, perché “alla fine di tutto questo vogliamo avere ancora #unpostodovetornare” (“Negozi in quarantena”, Infoludiche.org). Chiunque voglia fare parte di questa rete e accendere simbolicamente il falò deve trasmettere la propria manifestazione di interesse compilando il questionario sul sito www.luccacomicsandgames.com/campfire. I primi avamposti saranno annunciati a fine mese, in occasione del prossimo momento di comunicazione previsto.
L’organizzazione del festival così pensata consentirà di stimolare il contatto tra gli editori, gli autori e la community, offrire momenti identitari, promuovere le iniziative culturali con i grandi media, tentare di far ripartire il settore degli eventi come volano per l’industria creativa; nel contempo consentirà di reagire in modo flessibile e responsabile alle difficoltà in atto o che potranno sopraggiungere anche tra qualche mese, tutelando in primis la salute di ognuno di noi.
Riprende Emanuele Vietina: "Abbiamo voluto rispondere con cautela e intraprendenza a questa grande prova. Perché non è questo il giorno per pensare che il festival possa abbandonare i luoghi che lo ospitano da 54 anni, e svuotare i monumenti di Lucca dei sogni e dei suoi appassionati. Non è questo il giorno per rinunciare a dare supporto a un comparto editoriale che trova nella manifestazione il momento di massima espressione. L’anno scorso Lucca Comics & Games ha celebrato il valore del Becoming Human, diventare umani: e non sarà sicuramente questo il giorno in cui, rinunciando al nostro programma, abbandoneremo l’anima inclusiva del nostro festival e della nostra community".
“Questa decisione è passata attraverso un durissimo percorso di studio con l’obiettivo di trasformare la sfida in opportunità, con grande consapevolezza dello scenario in cui ci troviamo”, afferma Mario Pardini, presidente di Lucca Crea. “La società, insieme alla Lucca Holding Spa e al Comune di Lucca, sta facendo un grande sforzo per creare nuovi strumenti e segnare un tracciato diverso che integri e renda possibile la crescita del festival con caratteristiche innovative da capitalizzare per il futuro. Qualcosa che possa durare nel tempo, arricchire quanto è stato fatto sino ad ora”.
Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca, conclude ricordando che: “Con il protrarsi dell’emergenza sanitaria, l’Amministrazione Comunale ha preso piena consapevolezza di quanto la città e il festival avrebbero risentito degli effetti della pandemia. In questo caso, però, il rischio è molto diverso perché riguarda la possibilità di esistere o non esistere, di esserci o non esserci. L’avvio della fase tre ci ha portati alla decisione di dare un segno di continuità nonostante le difficoltà. Lucca Comics & Games nasce grazie a uno sforzo d'ingegno e di immaginazione che ha portato il nome della città di Lucca a essere affiancato a quello di metropoli come Tokyo, New York, Londra. Siamo consapevoli di non poter pensare di vendere 271.000 biglietti, che non avremo 700.000 presenze; accoglieremo quindi un numero di persone sufficiente per vivificare una città (ma anche i territori limitrofi che beneficiano di un indotto importante) che attende quell’evento con grande speranza. Per questo penso che Lucca Comics & Games si debba svolgere e debba essere inteso anche come il contributo simbolico della città di Lucca alla rinascita del Paese”.
Parte quindi oggi, a 110 giorni dalla data di inizio, il conto alla rovescia che prevede la prosecuzione di un lavoro straordinario, all’altezza delle migliori imprese, e un percorso a tappe che rimanda a fine mese il prossimo appuntamento con le prime anticipazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione, e a settembre le informazioni sull’apertura della biglietteria.
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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08-12-2014..
Ci sono delle date che ti rimangono impresse nel cuore..
Non sempre è una cosa positiva. Spesso le cose che ci restano più impresse sono proprio quelle che ci hanno fatto stare più male, però oggi, non so perché, mi sono svegliato felice e quello che sto per scrivere è una delle parti più felici della mia vita!
Non so bene come iniziare a parlarne, vi porterò delle parole che mi hanno sempre colpito per rompere il ghiaccio:
“Ah i campi, dieci giorni senza cellulare in un bosco, lontani da casa, con il solo obbiettivo di vincere, insieme alla tua sq.
Le serate distrutti davanti al fuoco, il gossip tra le tende e le squadriglie, i cieli più belli che abbiamo mai visto, le canzoni cantate a squarciagola, i bans stupidi e i giochi ridicoli, la notte dei totem, la veglia alle stelle, i giochi notturni che iniziano sempre nel giorno più stancante, appena ti sei addormentato , l'issa e l'ammaina bandiera che ti fanno sentire fiero, più capace dell'esercito.
Le gare di cucina peggio di masterchef, e il cibo che non si cuoce mai vista la cucina rudimentale.
Il tavolo sempre scomodo, e soprattutto stretto.
La raccolta legna che finisce con il vagare nei boschi a chiacchierare e scoprire nuovi angoli meravigliosi.
Il fuochista a cui puntualmente diventa la faccia grigia, i cucinieri che al momento di mangiare... Sono già sazi perché hanno già sgraffignato qualcosa mentre preparavano, il cambusiere che fa avanti ed indietro, correndo con pacchi di pasta e altri ingredienti.
L'alta squadriglia, il consiglio capi, la tua squadriglia.
L'ultima notte passata nella tenda con la tua sq, con i tuoi fratelli.
E le missioni di sq, posti da raggiungere usando le cartine della prima guerra mondiale con sentieri che non esistono più, scoprendo le cose più imbarazzanti e buffe di ognuno di noi.
E quando fa buio, e sei solo, e devi prendere qualcosa ma non trovi la torcia. La tua torcia trovata sempre quando non serve! Ma in effetti la torcia fregata al tuo amico sempre con te. Solo che alle volte è scarica...
La cassa puntualmente in disordine, come la tenda d'altronde.
Mille cuscini in una tenda, stuoini pieni di scritte, coperte sciarpe e cappelli in una notte di LUGLIO.
I giochi con l'acqua gelida che ti fanno venire i brividi (e che ti peggiorano "l'acconciatura", che già fa abbastanza schifo)
Il "tanto a questo campo dimagrisco" e poi finisci a mangiare dal pentolone ciò che rimane e a fregare il tuo cibo preferito dai piatti dei tuoi compagni.
Le costruzioni che reggono sempre, nonostante il tuo capo ci salti di sopra.
La cassetta di pronto soccorso peggio di Chernobyl. Il catino in cui non puoi più mettere piede.
Il tempo libero passato insieme a fare foto artistiche vicino ad un albero che per un motivo strano, ti colpisce di più rispetto agli altri. Il panico di dover organizzare tremila cose in un solo momento, della pioggia che sta arrivando quando devi iniziare a cucinare, delle costruzioni ancora da fare e della tenda da montare.
La poca voglia di lavare le gavette, perciò "dai mangiamo dallo stesso piatto non lo saprà mai nessuno" però in realtà usiamo mille strumenti diversi perché siamo schizzinosi; la speranza che piova, così da rimanere in tenda a scherzare (eh sì, un giorno solo deve pur piovere)
La paura degli insetti... I brutti insetti, specialmente in tenda, ma menomale che esiste qualcuno che li adora e li caccia via come se fossero adorabili farfalle.
Niente rapporti con il mondo ne schifezze da mangiare.
Niente facebook, Instagram, whatsapp e snapchat.
Però poi il pecoraro che con le sue urla e le sue odiose pecore ti sveglia proprio all'alba, il sole, la luna, le stelle, il silenzio, il bosco, gli animali, le confidenze e i segreti che rimarranno poi solo buffi ricordi di un ultimo campo estivo, le paure , le paranoie, le nuvole, il freddo, il caldo, gli amici, la tua sq, i gridi di sq, l'alpenstock alzato, il tuo reparto.
Quando capisci il valore dell'acqua, di una giornata di sole, delle stelle, dell'aria buona, di una fetta di pane e Nutella in un tranquillo pomeriggio, di una mano che ti rialza, di un fuoco che si accende, di una giacca prestata.
Quando capisci il valore di tutto ciò che fai ad un campo, hai capito il valore di essere scout.“
Da bambino non sopportavo gli scout. Nonostante mia sorella ne facesse parte, io ero irremovibile. Non riuscivo a comprendere cosa potesse realmente darmi lo scoutismo.
In quella data sopra citata, diciamo che sono stato fregato..
Si avete capito! Mi hanno incastrato!
Mi sono ritrovato a passare una mattinata intera insieme ad un gruppo di persone con pantaloncini e camicia.. Forse la mattinata più bella della mia vita.
Non ricordo con esattezza le varie attività che sono state svolte, ma, lì, con loro, mi sentivo bene, ero a mio agio.
Avete presente il classico colpo di fulmine?!
Esatto me ne sono innamorato, un amore particolare, qualcosa mai provato prima. Beh in effetti è strano innamorarsi di alcuni valori, di 10 semplici frasi scritte su una tavoletta di legno, però a me è successo. Mi sono innamorato dello scoutismo!
Piano piano col passare degli anni mi sono sempre legato di più a quei valori, talmente tanto che ad oggi fanno parte di me, e non saprei proprio immaginare una vita senza di essi.
Potrei continuare a parlare per ore di ogni singola riunione, pernotto, campo, route. Però mi soffermerò solo sul alcuni di essi.
Si ho deciso! Oggi vi racconto la mia esperienza in reparto!
14/15-03-15..
Il mio primo pernotto.
Il 15 marzo ho recitato la mia promessa scout, entrando così a far parte in maniera ufficiale di questa fantastica famiglia.
28-07/06-08-16..
Campo estivo.
In questo campo ho passato la notte più indimenticabile del mio percorso scout.
La notte dei totem, il totem si può definire come il proprio “nome scout”, spesso composto da un animale e un aggettivo.
05/06-11-16..
Pernotto di apertura.
Inizio di un anno veramente importante.
Era giunto il mio momento, ora toccava a me!
Dovevo mettermi in gioco tutte le mie competenze e riuscire a soddisfare i capi per la responsabilità da loro datami.
Diventai capo sq..
16/26-07-17..
Ultimo campo estivo col mio reparto.
Di questo campo ho veramente tanti ricordi, la competizione con le altre sq, i miei ultimi fuochi, le notti passate da solo accanto al fuoco a guardare le stelle, l’ultima notte passata a mangiare la nutella insieme alla mia sq., e infine mi piace ricordare un bellissimo gruppo di amici formatosi durante quei 10 giorni. Sestetto magico: ci piaceva chiamarci così!
01/05-09-17.
Campo di competenza.
Come poter evitare di citare il mio ultimo campetto appartenente alla branca E/G!
Per questo campo ho fatto un bel viaggetto...
sono partito dalla mia amata Sicilia per recarmi fino alle rive del lago di Garda, tutto solo e prontissimo a conoscere nuova gente.
Ricordo tantissima strada percorsa seduto sul sellino di una bicicletta malandata.
Sono stati 5 giorni pieni di emozioni.
Sono riuscito a portare a termine i miei obiettivi: ho mostrato a tutti le mie competenze, ho scoperto cose nuove, ancora una volta sono riuscito a mettermi in gioco con tutto me stesso, ma soprattutto ho conosciuto tante persone fantastiche!
Purtroppo, anche vista la distanza, non sono riuscito a mantenere i rapporti con loro, con nessuno ad eccezione di una persona. La chiamerò “Libellula“.
Con lei mi sono trovato bene fin dal primo giorno di campo, e durante quei 5 giorni siamo riusciti a legare molto. Non me la raccontava giusta!
C’era qualcosa che mi incuriosiva talmente tanto che non sono riuscito a fermarmi a quei futili 5 giorni. Ho continuato a sentirla e ancora oggi non manca una telefonata serale!
È incredibile come in una realtà talmente diversa dalla mia, abbia trovato una persona così affine a me! Comunque di lei vi parlerò un altro giorno.
Si concluse così il mio percorso in E/G,
della branca R/S ne racconterò in futuro.
“Guida da te la tua canoa”.
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Incantiniamoci - o quando il terzo in comodo è il vino
Ciao a tutti! Io sono Asia aka @itsziapalla, l’altra metà di questo blog e oggi vi illustrerò la cosa più trash (mi piacerebbe) che il mio cervelletto bacato abbia mai partorito.
questa è quella che mi piace chiamare una paesello™!au, perché è in un paesello™ del sud Italia che è ambientata. Un paesello dove, per inciso, non c’è il mare.
Ermal si annoia. Ma tipo… tantissimo. A 17 anni è stanco di passare ogni singola estate nello stesso modo, bloccato nel maledetto paesello nell’entroterra pugliese, lontano dal mare, lontano dalla felicità. È stanco di passare tutte le sere seduto sulla solita panchina, mentre i suoi amici si scolano Forst dopo Forst fino ad essere ubriachi fradici, parlando di cose per le quali non nutre il benché minimo interesse, facendo battutine sulle loro coetanee che a volte si uniscono e scroccano da bere e altre volte li guardano da lontano, altezzose e giudicanti, non riservando ai ragazzi nulla più che uno sguardo disgustato. È stanco delle infinite pare di Marco per Anna, che sarebbe molto lieta di lanciarla all’amico con la fionda se solo lui si decidesse a fare qualcosa, qualsiasi cosa. È stanco di Rinald e Andrea che lo mettono in mezzo alla loro relazione, ammesso che sia una relazione e non il delirio di due quindicenni rincoglioniti. È stanco di Pace che si lamenta di non scopare e di Dino che ha solo il basso in testa e di Emiliano che se non c’è è la stessa cosa. È stanco di tutto e non vede l’ora che torni settembre, così che ricominci la scuola e ci sia qualcosa di interessante a cui pensare.
Ermal si annoia. Questo fino ad una serata di luglio, quando Andrea arriva in piazza con due ragazzi e una ragazza alle spalle, esordendo con “raga, loro sono i miei cugini, Romina, Filippo e Fabrizio, ve li ricordate?” e no, Ermal non se li ricordava. Più che altro non si ricordava che Fabrizio fosse così. Il Fabrizio che ricorda lui è bello sì e silenzioso anche, ma non è questo ragazzo con i bicipiti enormi e tatuati che fuoriescono da una camicia di jeans tagliata e con un sorriso in grado di illuminare qualsiasi cosa, compresa quest’estate buia
Quindi no, Ermal non si annoia più, anzi. Ora non vede l’ora di uscire di casa, sfuggendo anche all'asfissianti premure della mamma e agli irritanti giochi di Sabina, per andare in piazza e farsi offrire una birra o un gelato da Fabrizio, mentre insieme, sempre vicini, parlano di musica e di Roma e prendono in giro gli strambi soggetti tipici dei paeselli™.
Ed è geloso, quando Fabrizio sfugge alle sue attenzione per dedicarsi a quelle degli amici - compagni di mille avventure, finalmente ritrovati dopo anni in cui non tornava nel paesello di origine della madre - o a quelle dei parenti, gli zii che lo tengono ore a chiacchierare, il cugino che lo prega di insegnargli a guidare, la nonna che lo vizia o il nonno che se lo porta in campagna, a zappare e cogliere ortaggi
Fabrizio, dal canto suo, sta passando una delle estati più belle della sua vita, alla riscoperta dei luoghi che hanno allietato la sua infanzia e di giochi puerili in compagnia di amici mai davvero dimenticati. E quanto si beve qui! È un sogno: il giorno sempre in giro, la sera ubriaco e chiassoso, la mattina allungato a terra all’ombra di un faggio a fumare una sigaretta con il nonno, il sudore che imperla la fronte di entrambi, dopo ore passate a muoversi e a controllare ogni germoglio
E poi, ovviamente, c’è Ermal, il ragazzino che Andrea considera il proprio cognato e il proprio migliore amico e Fabrizio considera incredibilmente bello e intelligente e affascinante sotto ogni punto di vista, trovando divertente il suo essere così permaloso, non spaventandosi quando si rende conto che potrebbe passare ore ad ascoltarlo. O anche a baciarlo, visto che Ermal è davvero davvero bello. O anche a fare altro, perché again, quanto è bello? Troppo
E il buon Bizio non è un ragazzino, quindi dall’alto dei suoi 22 anni lo invita ad uscire. O, almeno, lui crede di averlo invitato ad uscire, perché esordisce dal nulla
“Tra una settimana c’è Incantiniamoci, tu fai il giro con noi vero?”
Ed è altrettanto stupidamente che Ermal batte le palpebre e risponde “certo, con chi vuoi che lo faccia altrimenti?”
Ed è stupido, perché potrebbe farlo con Dino e Pace ed Emiliano, ma ovviamente preferisce farlo con Bizio, il buon Bizio, che adora il suo nuovo, geniale soprannome
Cos’è Incantiniamoci? Beh, la festa del vino. 6 cantine, 6 vini diversi, 6 pietanze diverse. Un itinerario da seguire senza indugi, alla fine del quale vi ritroverete felicemente brilli o totalmente sbronzi, a seconda di quanto reggete l’alcol. E grazie tante.
Così, Ermal e Fabrizio pregustano, a distanza di una settimana, una notte intera da passare l’uno al fianco dell’altro, passando di cantina in cantina, chiacchierando e bevendo e infine ballando in piazza, sperando che, nell’ebbrezza dovuta al vino, riusciranno a scambiarsi il bacio che per un motivo o per un altro non sono ancora riusciti a darsi
Se non fosse che, come ricorda Ermal la mattina dopo, aprendo whatsapp, le cantine non funzionano da sole. Dentro ci sono persone, che cucinano, versano il vino, preparano i piatti, puliscono. Volontari, più che altro, che spesso però vengono pregati in ginocchio dalla proloco. E che ancor più spesso sono ragazzini che non dovrebbero nemmeno voler fare il giro
Ed Ermal è tra questi volontari
Perché si annoiava
E per un anno aveva deciso di affiancare il fratello e Andrea e Marco in una cantina
Ciò vuol dire che lui non potrà fare il giro e che se tutto va bene, per quanto potrà raggiungere Fabrizio, si saranno fatte le due di notte
“Non è un problema, davvero” gli dice Fabrizio, sorridendo “vuol dire che balleremo insieme invece che bere insieme” “Ammesso che tu sia abbastanza sobrio da reggerti in piedi” e quanto è bella la risata di Fabrizio? Quanto?
Ma il fatto è che non va tutto bene
E quando quel pomeriggio arriva alla proloco con gli amici e Rinald, la sua maglia rossa con la stampa bianca in perfetto stato, e Claudio Baglioni, il direttore della proloco, gli viene vicino e dice “tu sarai nella 6 con me, Pierfrancesco e Annalisa, va bene?”, Ermal vorrebbe dire che no, non va bene
Ma non riesce, perché appena apre bocca per replicare, Sabrina Impacciatore, una dei tanti personaggi che ha sempre preso in giro con Fabrizio, lo indica malamente, facendo un gesto simile a quello che si fa per scacciare le mosche, esclamando “e anche se non ti va bene, fa nulla! Lodo e quei deficienti dei suoi amici si sono tirati indietro all’ultimo e noi siamo proprio nella m-” “nei guai fino al collo” la corregge Pierfrancesco, guardandolo con occhi da cucciolo che dovrebbero stonare sul viso di un uomo adulto
E no, di nuovo, non va bene per niente. Perché la cantina 6 è l’ultima cantina. Quella alla quale approdano tutti ubriachi fradici. Quella che chiude più tardi. E che potrebbe fargli perdere la possibilità non solo di ballare con Fabrizio, ma di vederlo quella sera, punto.
E poi quello non è il suo unico problema. Si volta a guardare Marco nel panico “Non potrebbe venire Marco con noi, anziché…” ma prima che Baglioni possa anche solo prestargli orecchio, c’è Anna accanto a loro e sta dicendo a Marco che è felice di stare alla 3 con lui. “Ci vediamo dopo, E’” lo saluta il traditore, scodinzolando dietro alla sua bionda. Spariscono anche Rinald e Andrea, chiacchierando amichevolmente con la sua ex Silvia, seguendo quella invasata di Sabrina verso la cantina 2. In breve, la sede della proloco si svuota, mentre tutti seguono gli ordini e le indicazioni del dittatore Baglioni ed ecco che alla fine sono rimasti solo lui, Ermal, Pierfrancesco e…
…Annalisa Scarrone. Per la quale Ermal prova un odio viscerale e ricambiato fin dalla quarta elementare, quando non era che un bambino di dieci anni che sapeva poco l’italiano e lei gli era stata posta al fianco perché abbastanza paziente da dargli una mano. Per quando avevano finito le elementari e si erano ritrovati di nuovo compagni di banco alle medie, non facevano altro che tirarsi i capelli a vicenda e farsi i dispetti più stupidi.
Ricordava con incredibile irritazione i cinque anni passati accanto a lei, a ignorarsi per la maggior parte del tempo, ad accezione di quando il gomito di Ermal era di un centimetro sul banco di Annalisa oppure lei lo urtava con la testa nel raccogliere la penna che le era caduta. O quando uno dei due dimenticava di odiare l’altro e ne riconosceva l’esistenza facendo un commento su qualche compagno o su un esercizio troppo difficile o su una stramberia di un professore
Di buono c’era stato soltanto che, non rivolgendosi la parola, erano diventati i primi della classe, sempre attenti alle lezioni perché liberi da ogni tipo di distrazione. Le maestre prima e i professori poi li avevano messi inconsapevolmente (o consapevolmente) in competizione l’uno con l’altra. Competizione che durava ancora adesso, nonostante Ermal frequentasse lo scientifico e Annalisa il classico. Solo di ciò le era grato, perché la consapevolezza che in qualche modo a lei sarebbe arrivata all’orecchio la propria pagella era il motivo che lo spronava ad essere il migliore anche in una scuola che, essenzialmente, non faceva per lui.
Pierfrancesco li osserva curioso mentre si guardano astiosi. “Non vorrete ringhiarvi addosso” commenta, scherzando, ricevendo in cambio delle occhiate assassine “Sarà una lunga notte” commenta rivolto a Baglioni, che però lo ignora, intimando solo di uscire e muoversi. “Siamo in ritardo pazzesco”
Ed è davvero una lunga notte. Sono le dieci, le cantine sono state aperte alla otto, e nessuno si è ancora presentato alla 6. Baglioni è sparito, mentre Pierfrancesco gira e rigira, sperando di non trovare nulla fuori posto. Ermal è sorpreso quando Annalisa si avvicina a lui con un bicchiere di vino bianco, porgendoglielo e sedendosi sul tavolo
“Mi hanno detto che a settembre andrai a Ginevra” Non c’è niente di più bello del tono invidioso della sua voce e per la prima volta dall’inizio della giornata Ermal sorride “Sono il migliore in fisica e matematica di tutte le terze del mio liceo, vedi un po’ tu… chi mandare se non me al Cern?” “Non te lo meriti” “Tu hai scelto la scuola sbagliata” “Ma sono pur sempre nella top 10 della classifica finale dei giochi matematici ogni anno” “Lo so e non mi interessa. Io non partecipo, sono stupidi. E poi mi dicono che Ginevra è più bella di Parigi” commenta, facendo il sorriso da voce.su.base
“Mi annoio” dice lei, mandando giù il proprio bicchiere di vino “pensavo che mi sarei divertita un sacco al pensiero che perderai il tuo primo appuntamento con Mobrici, ma non me ne frega niente”
Ed Ermal capisce che è stata lei a proporre lui per quella cantina “Certo che sei stronza” “No, sono annoiata. Non succede mai niente qui. Nemmeno due idioti che si piacciono riescono a scopare dopo una settimana di sguardi languidi. Che palle”
Vorrebbe replicare, ma proprio in quel momento cominciano ad arrivare i primi ubriaconi. E non hanno più il tempo di litigare o anche solo parlarsi. E dopo nemmeno un’ora, Ermal vorrebbe urlare, perché Baglioni sarà anche ricomparso, ma il fiume di gente non diminuisce e a lui sembra che la sua unica alleata in questa stupida cantina sia proprio Annalisa
E poi, all’improvviso, lui
Fabrizio gli appare davanti come una visione divina, tendendogli il proprio bicchiere, con le guance rosse e gli occhi socchiusi
“Un po’ di vino” biascica, scoppiando a ridere quando uno dei suoi amici (Ra o Maccaroni) gli dà una paca sul sedere
Ermal gli tende il bicchiere e gli domanda gioviale “come sta andando?”
Fabrizio afferra il bicchiere, facendo cadere quello di vetro in cui è stato versato tutto il vino nelle altre cantine, ma lo stringe troppo forte, rovesciandosi tutto il vino addosso, ridendo ancora e togliendosi la maglietta, facendola girare sulla testa, sotto gli urli di approvazione dei suoi amici
“Oh madre Russia” sente sussurrare ad Annalisa affianco a lui e capisce di non essere l’unico che si è perso a guardare la pelle tatuata di Fabrizio, bagnata di sudore e di vino
“Glieli leccherei quei pettorali” si lascia sfuggire arrossendo violentemente, ma sorridendo quando Annalisa replica “perché gli addominali no?”
Fabrizio non li ha sentiti, troppo indento a prendersi altri due bicchieri di vino e a scolarseli come fossero shottini, per poi lanciare la propria maglia in faccia ad Ermal
Ermal.exe
“Avete visto Ermal?” domanda poi Fabrizio, guardandolo dritto negli occhi, facendo morire dal ridere Annalisa
“ma Fabrizio” balbetta Ermal, mentre l’altro gli dà un buffetto sulla guancia, per poi mettergli le mani sulle orecchie e tirargli la testa in avanti, a dargli un bacio tra i capelli ricciuti
E poi gli dà un altro bacio. Sulle labbra. E ci mette anche un po’ di lingua
Ermal.exe comincia a volare
Atterra di schianto quando Fabrizio si tira indietro e afferra Annalisa per la vita e dà un bacio con la lingua anche a lei
E poi lo dà anche al suo amico Claudio che fa l’errore di mettergli una mano sulla spalla nel tentativo di portarlo via
“Se vedi Ermal” gli dice poi, posando una mano sul tavolo e indicandolo con l’altra “digli che…” si interrompe per scolarsi il terzo bicchiere di vino “…lo aspetto in piazza per ballare” e fa un movimento del bacino che vuol dire tutto tranne che lo aspetta per ballare
E poi se ne va, seguito dagli altri, Claudio che rimane indietro e recupera la maglietta di Fabrizio dalla spalla di Ermal, balbettando delle scuse
Ermal si volta a guardare Annalisa piegata in due, che si tiene la pancia “potrei farmela addosso” balbetta tra le risa
Ed Ermal può fare due cose: scappare in Messico o ridere con lei
Ride con lei
“Ma che fate? Muovetevi!” li sgrida Pierfrancesco, asciugandosi il sudore
“AVETE DATO TRE BICCHIERI, T R E BICCHIERI, DI VINO AL NIPOTE DI ZI’ ROCCO?” grida loro Baglioni, davanti a tutti, con i più ubriachi che scoppiano a ridere e gli altri che si lamentano della poco professionalità.
Ed Ermal e Annalisa ridono, perché sono alla festa del vino e Fabrizio Mobrici ha appena baciato con la lingua entrambi e professionalità? Cos’è? Si mangia?
Infine, il fiume in piena prende a scorrere normalmente, finché non rimane nemmeno una goccia d’acqua, ma soltanto due adulti e due ragazzini stremati, che spazzano a terra e si liberano di scatoloni
Alla fine Baglioni li guarda e fa un sorriso tirato: “Siete stati bravi. Almeno non vi siete ubriacati. Ecco, per il disturbo” dice, porgendo una e solo una bottiglia di vino ad entrambi “Potete andare, andatevi a godere la festa”
Ed Ermal la festa se la godrebbe anche, se non fosse che, quando finalmente arriva in piazza, tra i tanti che ballano e ancora bevono non compare Fabrizio
È con una certa preoccupazione che chiede a chiunque dove sia e sente un po’ di panico ad ogni risposta che non è una risposta che incontra
Fabrizio è sparito. Probabilmente sarà a casa a vomitare. O in qualsiasi altro luogo a vomitare
E la loro serata è definitivamente finita. Non esiste. Morta. Out. The end. Caput. M’ha popo rotto er cazzo
è strisciando i piedi che segue i suoi amici, Marco che parla con Anna, Dino che chiacchiera con uno degli amici di Fabrizio, quello carino, anche lui di fuori, con i capelli lunghi. Guarda con odio Pace, il braccio attorno alle spalle di Annalisa, e non sa se sta corteggiando lei o la loro bottiglia di vino. Sobbalza quando Emiliano, accanto a lui, gli chiede com’è andata la serata. Non si era accorto che fosse lì.
Arrivano al parco giochi per bambini, dove si sono riuniti un po’ tutti i ragazzi a fare i cretini, ed Ermal va a sedersi da solo su una panchina.
Come una mamma (come sua mamma quando lui e i suoi fratelli erano bambini) osserva gli amici giocare, salire sullo scivolo, buttarsi giù con grida sguaiate, Dino che spinge Emiliano troppo in alto sull’altalena, Rinald e Andrea nascosti in una delle casette a limonare, Marco e Anna nowhere to be seen
Quando Annalisa si siede accanto a lui sulla panchina, la guarda sorpreso per un secondo, per poi prendere la bottiglia di vino che gli tende e mandare giù un sorso
“L’hai salvata da Roberto” “Gliel’ho fatta aprire e poi sono andata via” “Ci dev’essere rimasto male” “Molto” “Gliel’hai fatta annusare” “Un pochetto”
Si guardano per un attimo “Verdetto?” chiede poi Ermal, alzando un sopracciglio
“è un ottimo vino” “Bravo Roby. Se ne intende”
Rimangono in silenzio un altro po’, Ermal che beve, Annalisa che si guarda i piedi
“Ermal, ascolta... io...” esordisce l’altra, ma proprio in quel momento viene interrotta da un boato
è arrivato Fabrizio. E sono tutti lì a festeggiarlo, mentre lui si dirige senza indugio verso Ermal
Ha i capelli un bel po’ in disordine, con addirittura qualche foglia incastrata. I jeans sono strappati in punti diversi da quelli fatti apposta e anche la maglia, che è sporca di vino e cenere di sigarette, non è messa benissimo
Eppure ad Ermal fa battere ancora il cuore a MILLEEEEE, a vederlo venire verso di sé con quello sguardo intenso e sicuro nei suoi bei occhi castani
Una miriade di scenari diversi si affacciano alla sua mente, tra i quali non mancano Fabrizio che lo bacia davanti a tutti o che lo afferra e lo porta lontano, dove nessuno può disturbarli, per poi fare cose, tante belle cose e...
Fabrizio gli è di fronte. Ermal gli sorride. Fabrizio ricambia il sorriso, alza un dito come a prendere la parola. Ermal fa per alzarsi. Fabrizio si piega in avanti. E...
Si baciano
No. Fabrizio gli vomita sulle scarpe.
Non c’è una persona che non scoppi a ridere.
Claudio arriva di gran carriera, per aiutare Fabrizio. Mormora delle scuse e, chiedendo l’aiuto degli altri, lo porta via
Ermal guarda il ragazzo dei suoi sogni andare via con le braccia attorno alle spalle degli amici, mentre grida con voce ubriaca “Ve vojo bene a tutti. Tutti! A Claudio specialmente. AO, ma ndo sta Ermal? E il tipo che ho baciato in cantina? E la tipa? E l’altro tipo? Quello era bravo” “Ero io, Fabrizio” “Raga, che serata! DAJEEEEEEE”
“Che serata” conviene Ermal, prendendo un sorso di vino “Che serata veramente di merda”
Fine
Forse?
Bene, ragazzuol*. Cosa sia questa cosa: non lo so. Spero vi piaccia. Potrebbe esserci un seguito, così come potrebbe non esserci. Ditemi voi ☺
p.s. se qualcuno dovesse riconoscere la festa e quindi ecco, conoscermi in real life: raga ho bisogno di voi. quando torno al paesello, avvicinatevi e parliamo pls
#metamoro#metamoro au#metamoro hc#metamoro teen au#teen au#paesello tiemme au#kiss me hard before you goooo#summertime sadneeeesss#ermal meta#fabrizio moro#e tutta l'altra gente#incantiniamoci
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Di Chicken uccisi e altre storie
Giffoni Film Festival 2017.
18 Luglio. 01:24 di notte.
Intorno ad un tavolo ci sono 8 finte esperte di cinema occupate in una rievocazione della Tavola Rotonda.
La tavola è palesemente rettangolare. Il sonno dilaga. La Instagram Stories mania pure. Ma non è questo il punto.
Il fulcro di tutto sono i caduti di questa edizione del festival, appena cominciata, che però ha già mietuto troppe vittime.
Il primo è stato un chicken ingiustamente coinvolto in un conflitto familiare. A lui va tutto il nostro amore.
Troppo presto l’ha seguito il povero Cat-Y-Perry: portato alla morte dall’indifferenza di genitori degeneri. Il suo funerale resterà nella memoria di molti.
Il terzo giorno un cinghiale è caduto durante una battuta di caccia.
Neanche mezz’ora dopo è stata l’ora della dignità all’interno di una famiglia messicana (e della salute mentale di mezza giuria). I livelli di trash raggiunti erano così alti che fino all’ultimo si è pensato che fosse l’ennesimo troll di Marlene King.
L’acidità dilaga. I commenti cattivi anche di più.
Le critiche colte (non nostre) vanno da Pirandello (citare giochi di maschere rende sempre trasgressivi), fino a giungere alla spirale aulica del sommo Leopardi, ma passando per Kafka, che altrimenti ci resta male. Senza dimenticare l’importanza dell’acqua, che tutti bevono e dell’aria, che respirano.
A questo punto, però, ci siamo resi conto che siamo sì circondati da intellettuali, ma un animalista manco a pagarlo.
Il susseguirsi di queste perle è intervallato da pochi momenti di gioia.
La Somma Julianne Moore, discesa tra noi come Beatrice nel Paradiso di Dante.
Il Giallini Late Show ©
I Jackal e il termostato.
Finalmente giunge anche a noi l’Illuminazione (tra una pennica di Serena e uno sbadiglio di Camilla). Tutto deve essere condiviso. Ed è per questo che nasce Loser Pants. Per questo e per il fatto che alle 8 finte esperte mancano i cornetti gratis offerti dal festival, che tenevano a bada l’acidità, adesso malamente repressa, che ora dovrà essere incanalata qui; almeno si spera.
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Venerdì 16 luglio Pomeriggio e serata all'insegna del divertimento, giochiamo insieme a ping pong, freccette, giochi da tavolo, di miniature, di ruolo o più semplicemente puro relax nel dehor e nel giardino con del buon prosciutto e melone (contributo 3 €) Per info e prenotazioni non esitate a contattarci! https://fb.me/e/5hVwm2xRE (presso Circolo ARCI Play Musinè APS) https://www.instagram.com/p/CROTGOnrb2W/?utm_medium=tumblr
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Esercizio di analisi: se proviamo a togliere al discorso gli aggettivi, cosa ci resta in mano? Un normale insegnante di Italiano, nel correggere un tema, si allerta, quando sul foglio trova una certa abbondanza di aggettivi: spesso è una gherminella messa in atto dall’alunno, quando sull’argomento non ha molto da dire. Così nel discorso del duce dal fatale balcone gli aggettivi abbondano, ma non è una novità per lui, alla ricerca di un effetto teatrale, che le pose da clown già di per sé determinano. Sempre abbigliati con la divisa militare i due compari dittatori, perché fosse chiara la loro intenzione. Ma, quando era toccato a loro combattere, Hitler divenne caporale, e Mussolini caporal maggiore durante la Grande guerra. Il duce però aveva avuto la cartolina militare a 19 anni, ma era socialista, quindi antimilitarista, e se ne scappò in Svizzera, dove imparò quel po’ di tedesco che amava esibire, quando parlava ai teutonici. Poi durante la guerra si riscattò, partì volontario e fu pure ferito dallo scoppio accidentale di un mortaio durante un’esercitazione sul Carso, motivo per cui si accreditava come ex combattente e reduce eroico.
Oggi lo spessore degli avventurieri si è fatto modesto, e chi chiede i pieni poteri non indossa la divisa militare, ma più modestamente un guardaroba traboccante di felpe, e non mira alla guerra, ma alla dissoluzione dell’Europa, a cui seguirebbe a cascata quella dell’Italia, con la secessione del nord Italia, con tanti saluti al resto della penisola. Stupefacente allora come ora il giubilo di folle strabocchevoli (oggi decisamente più modeste), di sicuro in buona parte precettate. Allora si andava al massacro bellico, ora non si sa dove… La secessione, chiamata prima come ‘federalismo’, poi come ‘autonomia differenziata’ è e resta la ragione fondativa delle Leghe settentrionali. Restano difficili da capire gli hurrà al di sotto della linea gotica.
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Quel discorso dal balcone diede l’avvio alla tragedia. Guerra alla Francia, ormai destinata alla disfatta, travolta dagli attacchi nazisti. La guerra tra Italia e Francia (la pugnalata alla schiena di un morente) non durò che pochi giorni, ma fu sufficiente per un risultato clamoroso: i francesi perdettero una ventina di uomini, l’invincibile ‘armada’ fascista, guidata da valorosissimi generali, ne lasciò sul campo 1258. Un pensiero sinceramente commosso vada a questi caduti, ed il disprezzo senza riserve a chi li ha fatti cadere. Ma perché entrare in guerra a nove mesi dal suo inizio? Il duce era convinto che ormai i giochi erano fatti, e mirava a partecipare alla spartizione della torta.
Il 28 ottobre 1940, quasi a celebrare la comoda e non eroica marcia su Roma, attacco alla Grecia. Pareva una preda facile. Le truppe italiane erano state ammassate in Albania, e poi l’invasione, o meglio, la tentata invasione. I greci, sostenuti dall’aviazione inglese, resistettero, anzi contrattaccarono, e passarono addirittura in territorio albanese, come dire in territorio italiano.
Il conte Galeazzo Ciano, che aveva sposato la prima figlia del duce, Edda, ed era stato anche ministro degli esteri, annotava sul diario personale quanto di notevole avveniva intorno a lui. Sono appunti scabri, asciutti: nelle intenzioni di Ciano dovevano essere dei promemoria per un libro di memorie, che egli si riprometteva di dare alle stampe, una volta ritiratosi a vita privata. Non mancano annotazioni critiche nei confronti del suocero, il duce degli italiani. I nostalgici neo e post fascisti tendono a squalificare quegli appunti, in quanto scritti da un traditore. Però, quando li aveva scritti, non aveva mica ‘tradito’ ancora. Il tradimento a cui si vorrebbe alludere è quello consumato il 25 luglio 1943, quando il Gran Consiglio del Fascismo approvò l’ordine del giorno di Grandi, con cui il duce veniva messo da parte. C’era stato il 19 luglio con il bombardamento su Roma, e la guerra aveva preso una piega pessima. Pochi mesi dopo ci sarà il processo farsa di Verona, ed i traditori furono condannati a morte, e a nulla valse che Ciano fosse il padre dei nipoti del duce. I tedeschi esigevano la sua testa, perché li aveva osteggiati, ed avevano in mano Mussolini.
Nel diario, alla data del 29 gennaio 1940 (quindi cinque mesi prima di entrare in guerra) Ciano scrive: “Il duce è irritato per la situazione interna: la gente brontola, le restrizioni alimentari preoccupano, l’ombra della guerra discende di nuovo sul paese […] [per il duce] la razza italiana è una razza di pecore. Non bastano 18 anni per trasformarla. Ce ne vogliono 180 o forse 180 secoli.”. Il 23 dicembre, con la guerra in Grecia ormai in corso, Ciano dice che il duce “Parlando del comportamento mediocre della truppa, ha aggiunto: ‘Devo pure riconoscere che gli italiani nel 1914 erano migliori di questi di oggi. Non è un bel risultato per il regime, ma è così.”. Il giorno dopo, la vigilia di Natale, nevica a Roma, ed il giudizio del capo del fascismo è ancora più netto: “Questa neve e questo freddo vanno benissimo, così muoiono le mezze cartucce: e si migliora questa mediocre razza italiana.”. La ‘mediocre’ razza italiana lasciò sul campo greco 13755 morti, 50874 feriti, 12368 congelati (ma come, in Grecia fa freddo? Sulle montagne sì!), 52108 ammalati, 21153 prigionieri, ed i morti superarono le 20000 unità. Un successone! Dovettero intervenire i tedeschi, e la pena finì, e crebbe la vergogna: ci si voleva dimostrare all’altezza dell’alleato, e si fece una figura tapina. Al duce della rovina si attribuisce la frase: “Servono alcune migliaia di morti da gettare sul tavolo della pace.”. Vera o no, disegna bene il personaggio. Insomma per i greci si rinnovavano le Termopili e Salamina, per noi Adua..
In Grecia gli italiani si macchiarono di crimini alla nazista, come ad esempio la strage di Domenikos, un paesetto raso al suo, e 150 suoi abitanti, senza discrimine per sesso ed età, furono uccisi per rappresaglia. Ma non è una novità nella nobile conduzione della guerra: in Jugoslavia, anch’essa aggredita senza colpa, il generale fascista Mario Robotti affermò che “qui si ammazza troppo poco”. Voleva rappresaglie più feroci. Per chi vuol farsi idee più chiare sulla genesi delle foibe, non c’è che documentarsi sul campo di concentramento dell’isola di Arbe (in rete c’è tutto).
Poi la follia dell’ARMIR, Armata Italiana in Russia. E poi la repubblica sociale, stato fantoccio guidato da un morto che camminava, ma che ha donato al Paese anche la guerra civile. Ci ho lasciato un cugino ed uno zio, un altro zio è tornato dalla Russia con la mano congelata, un altro è tornato dalla prigionia in Germania ridotto ad uno scheletro, mentre un altro ancora è stato prigioniero in California, lasciando per anni la moglie a sbrigarsela con tre figli a carico. Per non parlare del sacro suolo della Patria, devastato in ogni angolo, e della miseria morale, regalata al popolo tanto amato.
Concludo con Bertold Brecht: MIO FRATELLO AVIATORE
Avevo un fratello aviatore./ Un giorno, la cartolina./ Fece i bagagli, e via,/ lungo la rotta del sud.// Mio fratello è un conquistatore./ Il popolo nostro ha bisogno/ di spazio. E prendersi terre su terre,/ da noi, è un vecchio sogno.// E lo spazio che s’è conquistato/ è sui monti del Guadarrama./ E’ di lunghezza un metro e ottanta,/ uno e cinquanta di profondità.
NOTA: Guadarrama, massiccio montuoso di Spagna, dove si esibirono gli aviatori tedeschi
E’ NOTTE
Le coppie/ vanno a letto. Le giovani mogli/ partoriranno orfani
CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA Sono di essenza diversa./ La loro pace e la loro guerra/ son come vento e tempesta./ La guerra cresce dalla loro pace/ come il figlio dalla madre./ Ha in faccia/ i suoi lineamenti orridi./ La loro guerra uccide/ quel che alla loro pace/ è sopravvissuto.
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🎸 Rock Side 🎸 🍹Spritz a 4 Euro ! Fino al 30 Luglio al Rock Side ! e Poi : 🍹Mini Spritz a 3 Euro ! Fino al 30 Luglio al Rock Side ! 👉 Aperitivo e Biliardo? 👉 Cena e Gioco da Tavolo ? 👉 Dopo Cena con Cocktails Ricercatissimi e Dolci Bio ? Con i 100 Giochi da Tavola a vostra disposizione,conosciuti e non.. 🎱 Una Sala Biliardo.. Da noi puoi fare tutto questo ed anche di Piu ! 🥪 Cibo Genuino ,Bio ,Fresco e Goloso... 🍹il Tutto accompagnato da Birre Artigianali o Classiche e Cocktails Unici 🌸Bistrot con Cucina Bio - Aperitivi-Cocktails Bar -Birreria 🌸LudoPub- -Giochi da tavolo- Tornei-Sala Biliardo 🌸Eventi e Feste 🌸 Sports & Calcio in Tv 📞 Prenotazioni 06 64764436 📲 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 4587003 📍 Siamo in Via Veio 54 Roma ⛪ Zona San Giovanni - dopo Coin #cenareasangiovanni #spritz #spritza3euro #spritza4euro #offers #sconti #aperitivo #drink #cocktails #foodporn #aperitivotime #cocktail #drinks #happyhour #spritz #aperitif #apericena #rockinroma #aperitivoroma #instafood #cocktailbar #aperitivoasangiovanni #aperitivoroma #localiroma (presso Rock Side) https://www.instagram.com/p/CfzWgrJNlOD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Trento: Ludimus per Civico 13, con i giochi da tavola il divertimento è assicurato
Trento: Ludimus per Civico 13, con i giochi da tavola il divertimento è assicurato. Torna anche quest’anno l’appuntamento con i giochi da tavolo insieme all’associazione Ludimus, che sarà presente al Civico 13 di via Belenzani domani pomeriggio e giovedì 6 luglio dalle ore 18 alle ore 21. Sarà l’occasione per conoscere, provare e mettersi alla prova con le attività proposte oppure per condividere il proprio gioco da tavolo con altri partecipanti. Durante l’incontro saranno presenti i membri di Ludimus, riconoscibili grazie alla loro maglietta blu, a disposizione per informazioni o supporto con i giochi. L’evento, gratuito e aperto a tutti gli interessati, è realizzato con la partecipazione speciale di Biosphere Guardians 2050, progetto di scambio Erasmus+.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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MERCURY PRIZE: chi vorremo vincesse il Mercury Prize, l’unica cerimonia di premiazione giusta rimasta
Ogni anno lo Hyundai Mercury Prize si propone di promuovere la migliore musica proveniente da Regno Unito e Irlanda. Svincolandosi dalle solite strutture che rendono il trofeo un riconoscimento sempre più privo di significato, anche quest’anno la prestigiosa cerimonia di premiazione si dimostra l’unica giusta rimasta. In un presente in cui persino il Grammy Awards continua a perdere credibilità, adottando metri di giudizio piuttosto contestabili che si basano sul numero di vendite piuttosto che sull’effettiva qualità musicale o sull’idoneità alle rispettive categorie, il Mercury Prize sembra davvero voler premiare la buona musica, promuovendo chi se lo merita e cercando, per quanto possibile, di discernere dal discorso il successo già acquisito. Eliminate le categorie per allungare la serata e non far rimanere male nessuno, il punto di forza del Mercury Prize è proprio la short list che le raggruppa tutte: dodici album che già hanno vinto nel momento in cui sono stati candidati proprio in quanto scelti tra tantissimi altri. Poi c’è la commissione formata da giovani conduttori radiofonici, giornalisti ed artisti - quest’anno vanta l’entrata di Annie Mac, Jorja Smith e Stormzy - che già proponendo eclettismo e diversità tra generi musicali, artisti e relativa grandezza del loro pubblico appare più seria ed affidabile.
La cerimonia si svolgerà il 20 settembre all’Eventim Apollo di Londra, mentre su BBC Music sarà possibile guardare la diretta. Di seguito le nomination di quest’anno, consultabili anche sul sito ufficiale, che includono album pubblicati tra il 21 luglio 2018 ed il 19 luglio 2019. Scoprite cosa ne pensiamo.
Hunter - Anna Calvi
ascolta
Reward - Cate Le Bon
ascolta
Psychodrama - Dave
ascolta
Saturn - Nao
ascolta
Driftglass - SEED Ensemble
ascolta
Nothing Great About Britain - slowthai
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Tra le nomination chiaramente ci sono i nostri preferiti, dischi arrivati nelle liste dei migliori album di gazemoil e che ci fa immenso piacere vedere tra le scelte di un’importante commissione. A loro auguriamo un particolare “buona fortuna”, ecco quali sono.
Schlagenheim - black midi
Schlagenheim è l’album che aspettavamo quest’anno senza nemmeno saperlo. A concepirlo i black midi, band inglese apparentemente uscita dal nulla che già al debutto si dimostra una delle proposte più interessanti di questi mesi. Prima di ascoltare Schlagenheim, parola simile ma non uguale ad un termine tedesco che in realtà non significa nulla, non avevamo idea di chi fossero o cosa facessero i black midi. Dopo averlo ascoltato, ancora peggio. A momenti sembrano una band art rock dalle tendenze metal alla quale piace sfociare spesso nello sperimentale, a volte un gruppo post-punk, altri un complesso free jazz, oppure, dei tizi che fanno improvvisazione con il pallino per i virtuosismi. Qualcuno ha scherzosamente descritto la loro musica come la sovrapposizione di due intricatissime canzoni dei Korn missate da un ragazzino del liceo convinto di star creando qualcosa di stranissimo e, per questo, speciale. Sicuramente è la definizione che mi diverte di più, forse perché si avvicina alla realtà e in ogni caso non saprei fare di meglio per descrivere le nove maniacali canzoni che compongono il disco.
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Everything Not Saved Will Be Lost Part 1 - Foals
L’album degli inglesi Foals, Everything Not Saved Will Be Lost (Part 1), è il primo capitolo del loro progetto più ambizioso, di una più grande visione concettuale organizzata in due dischi diversi che dovrebbe concludersi questo autunno con, appunto, la seconda ed ultima parte. Everything Not Saved Will Be Lost (Part 1) è positivamente imponente in qualsiasi direzione ed offre alcuni dei momenti più emozionanti, avventurosi, viscerali e caustici della loro discografia. Una messa a fuoco fredda come il ghiaccio per incendiare di un crudo calore almeno tutta la prima parte di un disco che si rivela comunque omogeneo e consistente - senza insistere troppo su certi ammiccamenti o orecchiabilità - rimanendo audace ed implacabile. Le tematiche ruotano tutte attorno alle minacce cui la contemporaneità espone noi e il nostro pianeta, colmo di paure, grida d’aiuto, visioni apocalittiche e cantati febbrili anche se, alla fine, c’è da dire che il disco non riesce a prendere la forma vera e propria di concept album che la band aveva previsto.
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Dogrel - Fontaines D.C.
Dogrel significa filastrocca. È un termine antico di origine irlandese utilizzato con valenza negativa per indicare poesie dallo scarso valore letterario, versi considerati troppo facili o anche volgari. Fatti apposta, però, per arrivare a tutti, perfetti per scuotere le coscienze delle masse, aizzarle. Guidare la rivoluzione dal basso. È una parola che si accosta alla perfezione con il punk o perlomeno con la percezione iniziale che ne ebbe il ceto medio inglese negli anni ‘70. Non a caso, Dogrel, è stato scelto dai dublinesi Fontaines D.C. come titolo del loro disco d’esordio, diventando per la band una dichiarazione di intenti chiara e ambiziosa. I Fontaines D.C. hanno analizzato Dublino con consapevolezza, forse talmente tanta che chiunque altro al posto loro se ne sarebbe semplicemente andato. L'indole testarda e romantica li ha portati a restare, facendogli capire che il modo più efficace per sopravvivere psicologicamente in una grande città in continua evoluzione è assaporare i momenti più intimi.
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GREY Area - Little Simz
Il terzo disco di Simbi Ajikawo, in arte Little Simz, è un’opera coincisa ed immediata che si focalizza sulla musicalità piuttosto che sulla narrativa. Contrariamente a come potrebbe sembrare, tali decisioni non sono le conseguenze di una voglia d’emergere, trovandosi quindi nel mainstream e correggendo alcuni aspetti “anti-commerciali” della sua musica. Piuttosto, è semplicemente l’avvenuta esplorazione di un nuovo territorio artistico con una ritrovata sicurezza d’animo. A conferma di questo, Simz non si fa ostacolare da un problema che può essere definito una vera e propria discriminazione di genere ed invece di commentare direttamente sulla questione, in GREY Area la rapper decide che a parlare del suo indiscutibile talento sia la musica stessa, continuando ad affinare la sua arte senza farsi distrarre dall’ingiustizia dell’industria musicale ed approdando ad un audace nuovo sound che la vede sfruttare il suo agile flow ed i suoi superbi giochi di parole spaziando tra un’eclettica gamma di diverse influenze musicali tra cui jazz, funk e soul fino al punk ed il rock, intercalando le voci di quattro collaboratori accuratamente scelti.
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A Brief Inquiry Into Online Relationships - The 1975
A Brief Inquiry Into Online Relationships è il terzo disco della band inglese The 1975, a dir poco eclettico e quasi oltraggioso, polarizzato dalla visione eccentrica, tormentata ed ambivalente del frontman Matty Healy. L’album parla di tutte le relazioni che inevitabilmente vengono mediate online ma non parla di internet, piuttosto della vita e dell’esperienza umana e diventa per Healy un’esame di coscienza, in cui trova occasione per esaminare anche il mondo esterno e rendersi conto di quanto le persone che gli stanno accanto siano preziose, arrivando alla realizzazione che il contrario della dipendenza non è la sobrietà: il contrario della dipendenza è la connessione. C’è della rabbia, della paura, della colpa e dell’insicurezza, ma anche della speranza. Questa molteplicità si traduce anche nella musica e nella sua notevole diversità di generi: dalla trap, all’elettronica glitchy, al pop rock fino al jazz. Per molti la sua dissonanza è l’aspetto più detestabile e spesso sembra non esserci proprio un punto di contatto, ma d’altronde non poteva essere altrimenti, in quanto la loro scelta non è altro che il riflesso del modo in cui la musica esiste online e per questo è un album assolutamente coerente che rende il disordine parte della sua audacia.
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Joy As An Act Of Resistance - IDLES
Ultimi ma non meno importanti ci sono i nostri idoli, da noi affettuosamente definiti come la band post-punk più tenera della storia, ci ha regalato un disco che più passa il tempo e più sembra eccezionale. Joy As An Act Of Resistance, il secondo album degli inglesi IDLES, è un’opera che si incammina dentro le problematiche del vivere moderno e dei malesseri sociali in maniera cupamente umoristica, riflessiva, schietta ed inevitabile, attaccando anche con particolare risentimento lo stereotipo dell’uomo virile, stoico ed impassibile. Joy as an Act of Resistance. mette sul tavolo dodici tracce di arguzia, sarcasmo, sdegno e visioni di un mondo migliore ambientate in contrasto ad una barbara colonna sonora apparentemente sull’orlo di un collasso. Gli IDLES rompono i muri con la loro musica per abbracciare il prossimo che sta dall’altra parte, ci invitano a strapparci la maschera e a celebrare la vita denunciando qualsiasi forma di odio e di oppressione. E’ un album che lascia il segno e forse dovrebbe proprio portarselo a casa questo premio.
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Come promesso ecco a voi dove mi potrete trovare nei prossimi mesi in giro per il mondo 😎 Potete prenotarvi nelle varie date per dividere viaggi e alloggi e/o per darmi una mano a diffondere il verbo di Major Push e della Giova Games [Arts] tutta 🤣 - 4/5 maggio: Prato Comics + Play con BEN 3 POSTAZIONI, avete capito bene, le 2 postazioni di Modena Play non sono bastate a placare la mia brama di espansione 😎 Ci sarò sia con i prAtotipi che con Major Push - 11/12 maggio: Autori in Gioco a Roma per i giochi da tavolo - 17/18/19 maggio: Svilupparty a Bologna, una manifestazione dedicata principalmente ai videogiochi per fare networking - 7/8 giugno: Florence Fun & Japan con un tavolo di Major Push - 20/21/22 giugno: marketing festival a Rimini che non fa mai male per una prospettiva futura - 12/13/14 luglio: Burtomics a Finale Ligure con sia i prototipi che Major Push - 24/25/26/27 luglio: Ve lo dirò quando raggiungo 5000 download e 500 recensioni su Major Push, dai che c'è tempo, provate a diffondermi facendo storie e post a tutto spiano 😜 https://play.google.com/store/apps/details?id=com.gf.major.push #MajorPush #strategic #game #power #calendar #events #planning #participate #try #fairs #hardwork #neversurrender #download #review #share #chess #go #othello #checkers #app https://www.instagram.com/p/Bwm_u8yF6vw/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1lk41e37vrchy
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