#giganti e zombie
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"Pirati & Zombie" accendono il fine settimana di Halloween
Mostri, piovre giganti, galeoni, truccamostri, poi ancora, fantasmi, pirati, zombie. Animeranno il fine settimana in occasione di Halloween. Per la festa più spaventosa dell’anno sono in programma una serie di manifestazioni a Cagliari, Sestu, Oristano e Villacidro, con un filo conduttore, “Pirati & Zombie”. Gli organizzatori, i Superanimatori, invitano i partecipanti a salire a bordo…
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mostrogobbo · 7 years ago
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La vera natura dei giganti
Era una torrida estate (anzi, fine estate) quando mi sono appassionata ad Attack on Titan. Ero stata in vacanza con amici e il mio compagno, rimasto a casa, si era fatto una maratona della prima stagione dell'anime. Quando sono tornata mi ha consigliato di guardarlo mettendomi a parte del binge watching a cui si era sottoposto: STRANO! Lui che riesce a reggere a malapena un episodio e poi si distrae perchè vuole armeggiare al pc o dietro ai suoi lavori artistici. Così ho iniziato a guardare il primo episodio (non sono mai stata una grande fan di manga e anime, ho sempre preferito libri, serie e film) e devo dire che la cosa che mi ha agganciato subito è stato lo Smiling Titan. Ricordo di averlo trovato tremendamente inquietante, molto più inquietante dell'Armored e del Colossal perchè quei due sembravano possedere nello sguardo la vivace determinazione dell'intelletto umano.
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Lo Smiling Titan invece sembrava guidato da una forza superiore, ha puntato dritto su casa Jaeger e si è divorato Carla dopo averla strizzata e aver brutalizzato il suo corpo già spezzato: che scena terribile, tutta sotto gli occhi di Eren e Mikasa. E ricordo di aver amato immensamente la scelta di mostrarci Hannes, l'ubriacone di buon cuore che dovrebbe salvare maldestramente tutti, ritrovarsi al cospetto di un orrore di cui, alla fine, la milizia cittadina aveva solo sentito parlare e contro il quale sbattevano la faccia solo gli Scout. E Hannes, di fronte all'orrore di questo sguardo vuoto, di questa bocca idiota eternamente affamata, fugge riuscendo a portarsi via giusto i due bambini, lasciando Carla al proprio destino. Ecco, difficilmente riesco a ricordare un momento tanto emozionante in un prodotto d'intrattenimento e Attack on Titan me ne ha regalati tantissimi altri dopo questo. Ma l'argomento di oggi parte dallo Smiling Titan. Essendo un'appassionata dei film sugli zombie di George Romero, ho pensato subito che tutti i giganti ad eccezione del Colossal, dell'Armored e dell'Attacking, somigliassero ad enormi morti viventi guidati dallo stesso desiderio primario: non il fare del male o il distruggere, ma una fame inestinguibile e, probabilmente, arsi da un dolore dovuto all'impossibilità di nutrirsi.
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Ad oggi sono ancora più convinta che la rassomiglianza con gli zombie sia piuttosto consistente anche alla luce delle scoperte che sono state fatte nel manga, soprattutto gli studi che Hanji ha condotto sui Mindless catturati e la rivelazione di Bertholdt a proposito della posizione degli Shifter sulla nuca del gigante con la possibilità di spostare la propria coscienza all'interno del sistema nervoso del costrutto.
Esaminiamo un attimo i mindless titan che conosciamo meglio come lo Smiling Titan, che sappiamo essere la povera Dina Fritz e diversi altri, non ultimi quelli trasformati da Zeke a Ragako. Se proviamo a guardare solo gli occhi dello Smiling Titan ci troveremo tutta la tristezza della sua condizione. Sappiamo da Ymir che quando si viene trasformati in Mindless si resta coscienti ed è come vivere intrappolati in un lungo, interminabile incubo (che nel suo caso è durato ben sessant'anni).
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Occhi tristi quelli dello Smiling Titan, gli occhi con cui ha guardato Grisha l'ultima volta, forse comprendendo e condividendo con lui l'orrore di aver generato un figlio per il solo bisogno di rivalsa e, detto fra noi, ho la convinzione che dietro all'incontro fra Dina e Grisha ci sia stato proprio Krueger che ha mandato l'ultima Fritz come femmina dal sangue prezioso per ottenere un ben più prezioso erede. Un plasmabile, straordinario bambino. Così Dina viene trasformata ed il suo ultimo pensiero, sopraffatto dal dolore è di ritrovare Grisha, lei glielo giura che lo ritroverà, che tornerà da lui. E con buona pace della povera Carla, Dina c'è riuscita. Mutata in un mostro decerebrato ma viva al suo interno, impossibilitata a fare qualsiasi cosa se non perdurare nell'incubo, l'unico carburante di quello straordinario motore che è il Mindless è stato il suo ultimo viscerale desiderio. Tornare da Grisha.
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Abbiamo un altro esempio di un mindless mosso da qualcosa di diverso dalla semplice fame ed è il Talking Titan che divora Ilse Langnar: un'altra "lei", per altro che mossa dall'immensa fede e amore per Ymir, ritrovandosi di fronte ad una ragazza che poteva somigliarle prova a combattere contro quella fame, contro l'incapacità di interagirci come avrebbe fatto da "umana" e alla fine perde ma prima di farlo si strazia per il dolore di ciò che sarà costretta a fare. Anche qui abbiamo gli stessi occhi tristi di Dina Fritz ma una bocca insaziabile fissata in un rictus di morte che poco si sposa con l'espressione del volto. Vediamo anche i Mindless di Eren e di Ymir, come esempio. Eren viene trasformato da Grisha in un momento di paura e di incomprensione e quello che ne emerge è un gigante dalle fauci smisurate ma dagli occhi grandi e spaventati del bambino-Eren che abbiamo visto giusto la vignetta prima.
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Ymir è un altro caso: quando viene trasformata sulle mura di Marley la sua paura si trasforma in disillusione e la sua espressione si smarrisce mentre precipita, vivendo come ultimo pensiero la gioia di essere esistita anche solo per qualche tempo, trattata come una piccola regina.
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Il suo mindless ha lo sguardo vacuo ed assente di una persona dal cervello svuotato ma, anche in questo caso, le sue fauci raccontano la stessa storia della sua fame insaziabile che la porterà a divorare Marcel Galliard, rubandogli il Jaw Titan. C'è poi il caso del gruppo dei seguaci di Grisha che vengono trasformati in sequenza (il Beard Titan, quello che si mangia Eren e il Peering Titan, quello con gli occhi Kawaii): la loro espressione varia dall'assente (quella del Beard) a quella intenta e furiosa (quella del Peering). Cos'hanno pensato queste persone quando hanno subito l'iniezione letale e sono state gettate dalle mura? Qual è stato il loro ultimo pensiero, il loro ultimo desiderio, la loro ultima paura?
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Gli Zombie di George Romero sono mossi dal medesimo istinto e anche loro, soprattutto i morti più "freschi", sembrano non essere coscienti del loro essere morti e il desiderare tornare a fare ciò che stavano facendo prima, nell'esatto momento della morte o nella vita. Sono mossi da qualcosa di molto forte o molto vicino come Stephen nel film "Zombi" che, una volta morto e "risvegliato", torna a cercare sua moglie per puro istinto, non certo per divorarla... ma sappiamo cosa sarebbe successo se l'avesse trovata. E il famoso "Bub", lo zombi "buono" di "Il giorno degli Zombi" che viene istruito dal dottor Logan e spinto a far funzionare ciò che resta del suo cervello, la parte che non è marcita (non ancora) a ricordare come usare un rasoio, ad emozionarsi nell'ascoltare la musica, a parlare al telefono "Dì ciao a zia Alicia, Bub!".
Vediamo quindi i giganti di Ragako, trasformati da Zeke. Questi giganti sembrano avere un'espressione diversa, meno furiosa rispetto ai giganti creati da Marley, come se fossero stati colti dalla trasformazione nel mezzo delle loro normali attività. Un esempio? I genitori di Connie. La madre, addirittura, riesce a parlare e dire a suo figlio "Bentornato a casa" come se non si stesse rendendo conto del tutto di essere stata mutata in un'aberrazione genetica. Il suo gigante è così malformato da essere inutile, impossibilitato a muoversi, forse perchè la volontà della donna è stata così forte da inceppare la trasformazione ad un certo punto.
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Il padre addirittura è un gigante "piccolo", quasi di dimensioni umane, dall'aspetto compassato e sereno, lo stesso che aveva nel ritratto con il resto della famiglia. Anche il famigerato Glottonous Titan ha occhi grandi ed espressivi e un'espressione quasi allegra (qualcuno dice che possa essere uno dei fratellini di Connie, che tristezza!).
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Si può quindi assumere che qualcosa della persona resti dentro il Mindless, pensiamo anche a Rod Reiss che pur nella sua forma mostruosa, ignora il gruppetto di Eren e degli Scout per puntare direttamente verso la città, senza alcuna esitazione.
Ma cos'è che resta dentro di loro? Ufficialmente, non si sa. Io credo che si tratti del midollo spinale che sappiamo essere un motore molto importante in fatto di creazione di giganti (Zeke per esempio, sembra usare il proprio, unito al famoso "grido" per accendere la trasformazione e poi comandarli). Il midollo spinale in particolare locato all'altezza della nuca del Mindless, il punto che, se colpito, "spegne" il gigante e, lo stesso punto che negli Shifter protegge proprio lo Shifter che, dal racconto di Bertholdt, sappiamo trovarsi parzialmente fuso alla colonna vertebrale del gigante con il sistema nervoso raddoppiato.
Esaminiamo quindi, in ultimo, cosa succede al cervello durante e negli attimi subito successivi alla morte del corpo. Dopo la morte, il cervello continua infatti a funzionare per circa dieci minuti. Quando viene definita la morte di un corpo? Quando il cuore cessa di battere, quando l'apparato respiratorio e circolatorio smettono di funzionare: il corpo si sta spegnendo e la vita cessa. Si può dire, tuttavia, che il cervello sia l'ultimo organo ad "arrendersi" quando il resto del corpo è oramai privo del soffio della vita.
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(Stephen, Karen e Bub: anche dopo la morte ricordavano, amavano e potevano imparare ma restano schiavi del loro attuale stato d’esistenza e per loro esiste un’unica spinta: divorare carne umana.)
L'attimo prima della morte, infatti, sembra che il cervello riceva una grande quantità di stimoli elettrici e nessuno è ancora riuscito a spiegare con precisione come questo accada mentre, contemporaneamente, l'ossigeno inizia a calare. Dopo che il cuore ha smesso di battere ed il respiro si è fermato, si può restare coscienti fra i due e i venti secondi; questo perchè la corteccia cerebrale riesce a sopravvivere senza ossigeno per qualche tempo. Questa parte del cervello è responsabile del "pensare" e del prendere decisioni oltre che il convertire le informazioni raccolte da tutti i nostri sensi, in azioni. A questo punto, il cervello inizia ad attraversare il suo ultimo minuto di vita: le cellule cerebrali attivano collegamenti chimici che iniziano a guidare tutto l'organismo verso la sua fine. Solo una pompa di ossigeno ci separa dal nostro ultimo istante. Se qualcuno cercasse di far ripartire il nostro cuore tramite una stimolazione o un cpr, il cervello riceverebbe abbastanza ossigeno per potersi risvegliare: privato completamente dell'ossigeno, il cervello non potrebbe far altro che iniziare la sua resa. Gran parte del cervello è oramai morta ma c'è un'ultima zona che non sembra volersi arrendere così facilmente: il centro della memoria, dove sono contenuti i ricordi più emozionanti che abbiamo mai sperimentato. Quest'area del cervello non è colpita troppo pesantemente dalla perdita di sangue nemmeno dopo ferite piuttosto gravi: è l'ultima parte del cervello che si spegne. Prima di cessare la sua attività, il centro della memoria invia dei "flash" di ricordi della vita come se scorressero proprio davanti agli occhi. Quando i medici staccano i supporti vitali da pazienti terminali dichiarati clinicamente morti, il cervello sembra rimanere attivo per più di dieci minuti. Controllando tramite elettroencefalogramma, i medici hanno riscontrato attività cerebrali molto differenti fra paziente e paziente, questo perchè ognuno sembra vivere un'esperienza diversa come diverse sono state le loro vite. Due giorni dopo la morte, circa mille geni sono ancora al lavoro all'interno del corpo. Alcuni di questi geni sono altamente reattivi e sono hanno un'attività molto importante: come attivare il sistema immunitario e contrastare lo stress. In parte però sono geni la cui attività è stata documentata solo durante lo sviluppo dell'embrione: è possibile che l'organismo cerchi di difendersi dalla morte attuando un'"inversione cellulare"? In alcuni casi è stato possibile verificare una crescita di cellule tumorali anche a due giorni dopo la morte dell'organism: qual è lo scopo chimico di generare cellule tumorali dopo che l'organismo ha cessato di vivere? Un'altra domanda che non ha ancora ricevuto risposta. E' difficile definire la morte di un organismo quando alcune sue funzioni di base, come quelle cerebrali, sono ancora attive.
La mia domanda quindi è: potrebbe esserci una possibilità di far tornare i Mindless "persone" senza necessariamente imbarcarsi nel ciclo infinito di mindless > divora shifter > diventa shifter > viene divorato da mindless?
Dietro ai giganti di Attack on Titan c'è qualcosa di mastodontico, una scienza monumentale che li ha progettati esattamente così. Ma di chi era la mano iniziale? Di Ymir Fritz? Del Diavolo di tutte le terre? Qual è la fonte del potere che, come l'albero della Scienza del Bene e del Male può contenere tutto il sapere del creato, tanto da renderti onnisciente quanto Dio, può trasformarsi in una terribile maledizione?
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ok, mo devo chiedere. ogni quanto esce dylan dog in edicola e solitamente che giorno? Voglio leggere fumetti su uomini di 70 (o 300) anni che hanno fatto cose con le versione alternative dei suoi genitori (bi king??)
Dylan Dog esce una volta al mese (serie principale), i primi del mese. Varia molto la data ma generalmente sta nei primi 10 giorni. In più hai, al momento:
-Oldboy: serie si comporta come se il reboot dell'universo non fosse mai successo. Ogni tre mesi un volume con due storie
-Colorfest: quello che ha rivelato Groucho è trans. Kinda. Storie corte a colori, molto più Groucho, una delle serie preferite perché ha le storie più assurde. Qui è dove è iniziata la zombie AU e la furry AU.
-Magazine: una volta almanacco della paura, esce una volta all'anno. Ha all'interno, oltre a una o due storie, articoli su tutto l'horror uscito durante l'anno.
-Special. Storie in più, ora stanno continuando la zombie AU lì.
In più hai i maxi, i giganti, i Groucho, e altre varie ed eventuali.
Generalmente ti consiglio di leggere quelli vecchi online (ci sono le scan dei primi 250 volumi), in modo da leggere molte delle storie migliori, e una volta hai un idea vedere di comprare il resto. In caso posso fare una lista dei volumi più vanno avanti di trama, come molti sono solo storie Monster or the week, e quelli generalmente preferiti. Se vuoi alcune scan in più, qua su Tumblr c'è @dylandogscanscausepeopleneedthem che ha anche alcune delle storie più recenti.
Ultimamente i volumi della serie principale non sono il massimo (cambio di direttore e yada yada), ma il Colorfest di questo mese ha un sacco di Groucho e credimi, è il personaggio preferito per un motivo.
E sì, Dylan è assolutamente Bi king, he is a sweet submissive breedable boy che è stato disegnato legato da tentacoli più di quanto ti aspetteresti. Lo è pure canonicamente (kinda), dopo il reboot. Anche se credo il fatto si sia sposato con un uomo dopo uno dei più melensi e romantici discorsi ever basti come prova.
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newsintheshell · 3 years ago
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BASTARD!! L’Oscuro Dio Distruttore: il leggendario manga dark fantasy di Kazushi Hagiwara ispirerà un nuovo anime, in arrivo su Netflix
L’adattamento è diretto da Takaharu Ozaki, il regista di Goblin Slayer e Girls’ Last Tour.
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Chi vi scrive è un gran fan di “Berserk” e “Black Lagoon”, due opere, sfortunatamente, da anni in un limbo che ne ha visto i nuovi capitoli centellinati o quasi del tutto assenti (pace all’anima del Maestro Miura), cosa che ha portato anche ad una naturale penuria di adattamenti animati. 
Dovete sapere, però, che la mia personale triade di manga maledetti è formata da un altro titolo che comincia per “b”: “Bastard!! L’Oscuro Dio Distruttore”.
Chi lo conosce, sa che il fumetto heavy metal dark fantasy di Kazushi Hagiwara è pressoché disperso ormai da una vita. Immaginate, quindi, la sorpresa nell’apprendere che ne sta venendo realizzata una serie animata, il cui debutto globale in streaming su Netflix è previsto per quest’anno.
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Scioccati? Lo sono anche io. A quanto pare, l’adattamento targato studio LIDEN FILMS (Cells at Work! Black, Blade of the Immortal) esiste davvero e sarà diretto Takaharu Ozaki (Goblin Slayer, Girls' Last Tour) e sceneggiato da Yousuke Kuroda (My Hero Academia, Hellsing Ultimate). 
Il design dei personaggi sarà curato da Sayaka Ono (Cross Ange - Rondo of Angel and Dragon), mentre le musiche saranno composte da Yasuharu Takanashi (Record of Ragnarok, Zombie Land Saga).
Un'epoca senza legge né ordine, in cui conta solo il potere della magia! Il regno di Meta-Likana è attaccato da un'orda di stregoni malvagi. Quando la devastazione appare inevitabile, Yoko, la figlia del Gran Sacerdote, risveglia un potente stregone. Il suo nome è Dark Schneider. 
Imprigionato nel corpo di un bambino da un potente incantesimo, Dark Schneider riesce a riprendere la forma originale. Costretto a vestire i panni dell'eroe e a difendere un regno da un'antica e oscura minaccia, il nostro fascinoso e imprevedibile protagonista dovrà affrontare maghi, belve, ma soprattutto pericolosissime (e formose…) donne guerriere! Riuscirà il più potente (e porcello…) degli stregoni a cavarsela?
Il primo trailer dovrebbe essere mostrato la prossima settimana, nel frattempo è stato svelato il cast principale dell’anime:
Dark Schneider: Kisho Taniyama (Jean ne L’Attacco dei Giganti)
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Yoko Tia Noto: Tomori Kusunoki (Futaba in My Senpai is Annoying) 
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Gara: Hiroki Yasumoto (Apeas in Ranking of Kings)
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Nei Arshes: Yoko Hikasa (Rias in High School DxD)
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Il manga è stato lanciato sulle pagine della rivista Weekly Shonen Jump ormai nel lontano 1988. A partire dal 2011, la serializzazione è cominciata a diventare sempre più irregolare, per poi entrare in una pausa indefinita; il volumetto più recente è il numero 27 e risale al 2012. 
L’opera è edita in Italia da Panini Comics, sotto l’etichetta Planet Manga e ha già ispirato una breve serie OVA di 6 episodi, usciti fra il 1992 e il 1993.
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Autore: SilenziO)))
[FONTE]
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diceriadelluntore · 3 years ago
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Storia di Musica #194 - Ange,  Au Delà Du Délire, 1974
La musica dei cugini francesi spesso si materializza nelle compassate e magiche atmosfere degli chansonniers (figura che nasce addirittura a metà Settecento, e che comprende giganti come Maurice Chevalier, Charles Trenet, George Brassens, Leo Ferré, Jacques Brel, Gilbert Bécaud, Edith Piaf, Yves Montand e Juliette Gréco). Ma anche in Francia c’è stata una bellissima stagione progressive nel periodo d’oro (1969-1975), con alcune figure importanti nel panorama europeo del movimento: innanzitutto i Magma, fondati da  Christian Vander, che nel primo disco, il concept Magma (1970), raccontano di una colonia di umani in uscita dalla Terra verso un nuovo pianeta, Kobaïa, e degli scontri tra i kobaiani e i nuovi terresti che continuano ad arrivare. Niente di clamoroso se non fosse che Vander inventa una lingua artificiale, il kobaiano appunto, con cui scrive la maggior parte dei testi: nasce così il genere zeuhl, dal termine kobaiano che vuol dire musica celestiale, termine che finirà per definire un sottogenere del prog che ebbe un discreto successo negli anni a venire. Ma il gruppo di cui racconterò oggi è un altro, una band che venderà milioni di copie in Francia con i suoi meravigliosi album, limitati nella diffusione al di fuori della Francia dal fatto che la band non abbandonò mai i testi in francese: gli Ange. Nativi di Héricourt ma provenienti da Belfort (comune della Franca Contea al confine con la Svizzera) i fratelli Christian (voce, tastiere) e Francis (tastiere) Décamps suonano rispettivamente nei Les Anges e negli Evolution; nel 1969, dalla fusione delle due band, nascono gli Ange. La formazione si assesta nel breve giro di qualche mese con l’ingresso di Jean Michel Brézovar alla chitarra, Daniel Haas al basso e Gérard Jelsch alla batteria: verranno ricordati per la musicalità teatrale, per i testi poetici e surreali d’ispirazione medioevale o fantastica, in un misto riuscito tra i Genesis del periodo Gabriel (da cui prenderanno lo spirito di ricerca dei miti e delle leggende antiche e appunto una spiccata teatralità melodrammatica) e i King Crimson (per i giochi sonori, la solennità di certi passaggi e l’assoluta abilità strumentale). I due fratelli caratterizzano fortemente il suono della band: Christian in certi tratti quasi recita, Francis per mancanza di mezzi economici modifica il suo organo Viscont in modo tale che sembri un Moog. Caricatures (1972) è l’esordio discografico, e alcuni brani come Tels Quels, Le Soir Du Diable, i 13 minuti di Caricatures hanno un grande successo mandando in classifica la band. Il successo si ripete con il successivo Le Cimetière Des Arlequins (1973): più oscuro, gotico e drammatico, il disco marca ancora di più il lato teatrale delle loro musiche (Aujourd’hui C’est La Fête Chez L’Apprenti Sorcier), potenze sonore impressionanti (le due riprese di Bivouac) con l’apoteosi della title track che immagina, nei suoi nuovi inquietanti minuti, una festa di arlecchini zombie in maschera in un cimitero. Successo ancora maggiore in patria e l’apertura, di grande successo, del Festival Rock di Reading davanti a 30.000 persone. E si arriva al disco di oggi: pubblicato nel 1974 Au Delà Du Délire è uno dei migliori dischi rock della storia musicale francese. Concept anch’esso, racconta le vicende del contadino Godevin des Alouettes (Godevin Le Vilain), ambientadone le storie nel 1358: Godevin vuole liberarsi dalle angherie del suo padrone, barone Henri De Valeran. Un giorno incontra Isaac, un alchimista, e gli racconta la sua misera condizione. Isaac allora gli insegna parte delle sue conoscenze e Godevin, tornato al borgo, parla con i suoi compagni e decide di fomentare una rivolta e diventare un uomo libero. Verrà presto repressa dalla nobiltà e il barone, incuriosito dal comportamento di Godevin, lo invita al castello e cerca di corromperlo per scoprire il suo segreto. Di fronte al rifiuto di Godevin, lo fece bruciare come eretico ma, in un finale magico, lo spirito di Godevin si è unito in comunione spirituale con il cosmo. Godevin vivrà per secoli come spirito, fin quando nel secolo XXV.mo, quando l’umanità si è estinta, incontra una cerva che si trasforma gradualmente in una donna con le fattezze di Celine, sua moglie. La vicenda fornisce il pretesto a Décamps per rievocare oscure storie alchemiche (Les Longues Nuits d’Isaac), per criticare i fanatismi (Si J’ètais Le Messie), sulla pochezza degli uomini (Ballade Pour Une Orgie) e di proto-contestazione ambientale e sociale (La Bataille Du Sucre) il tutto con l’ausilio di musiche dal tocco medioevale ma che si sposano ad arrangiamenti raffinati e grandiosi; da ricordare anche la stupenda Fils De Lumière e la conclusiva title track davvero magica e costruita tutta su un unico arpeggio di chitarra. Successo clamoroso e paragoni con i Genesis, a cui vengono spesso accostati. Il periodo d’oro creativo continua con altri grandi dischi (Emile Jacotey del 1975, basato su una chiacchierata di Christian con un vecchio maniscalco, Emile Jacotey appunto) e Par Les Fils De Mandrin (1976), che ebbe pure una versione con i testi in inglese, ma il successo non fu quello sperato. La band continuerà a sfornare dischi discreti fino al 1978, quando verrà spazzata via, come tutto il prog, dalla furia del punk: nel 1999 la rifondazione della band per opera del solo Christian, accompagnato dal figlio Tristan in sostituzione di Francis, e la pubblicazione di nuovi dischi, poco significativi in termini di rilevanza storica rispetto ai capolavori misteriosi che costruirono nel periodo d’oro del prog.
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kon-igi · 7 years ago
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Caro amico assicuratore
Lo sai bene il mestiere che faccio e pur io capendo l'apotropaicità dell’italiano medio non c’è bisogno che tu usi litoti come ‘assicurazione contro quell'evento lì che tanto non succederà mai ahahahaha!’ facendo il maniera esagerata il gesto di toccarti le palle e ridacchiando nervosamente.
Si chiama MORTE.
Morte nera e secca, morte industriale, prematura, stradale, per mano poliziotta, con un coltello piantato nel fianco, disintegrato in un acceleratore di positroni, dentro una cisterna di azoto liquido, morso da uno zombie, con una vanga in mano e un orto appena iniziato, in un bagliore di gloria o con un tumore più grosso del mio desiderio di chiamare le cose col loro nome.
Anzi... ti vengo incontro: chiamala ASSICURAZIONE VITA e risparmiami la pantomima di circostanza ché al momento il mio unico timore è morire senza avere cancellato dalla cronologia i video di youtube in cui la gente si strizza punti neri giganti.
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abr · 7 years ago
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Torri di Ligini, Roma EUR, abbandonate da anni e simbolo del degrado a due passi dalla Nuvola di Fuksas. Sui due (tre, ndr) spogli giganti dell'Eur pende infatti una richiesta di risarcimento da 328 milioni di euro da parte della società Alfiere, partecipata al 50 per cento da Tim e per l'altra metà da Cassa depositi e prestiti. Ha infatti bussato al Tar del Lazio lamentandosi del blocco dei lavori disposto dall'ex assessore all'Urbanistica Paolo Berdini. Arrivato lo scorso anno, lo stop fece saltare l'accordo tra Cdp e Tim che abbandonò l'idea di trasferire nelle torri il suo quartier generale. Ora arriva l'esposto firmato sindaco Virginia Raggi. "Un atto dovuto, per fare chiarezza su una partita pesante", spiegano dal Campidoglio e definire le singole responsabilità su un intrigo milionario. - Il senso del blitz della Raggi è che in Campidoglio SI STANNO CACANDO SOTTO. - Non so proprio come stavolta faranno a cavarsela con un "colpa delle amministrazioni precedenti.
articolo via Ripubblica e seguenti commenti da thread romano http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1708205&page=52
E’ solo un esempio tra i tanti. Sic transit gloria m5s: quelli che dovevan aprire tutto come una scatoletta di tonno ce l’hanno fatta, difatti i Comuni che amministrano rischiano di finire in discarica. Basta metter in giunta zombi putrefatti come appunto Berdini, stesso milieu ideologico “Lottacontinua” style del vicesindaco di Torino e a suon di NO ideologici, “tutti in bici come nella Cina di Mao (o era di Maio?)” si stanno esponendo a danni milionari, stasi, scelte ridicole e ritardi storici. Ve li siete votati? Emmò non potete dire, ma noi non sapevamo. 
#pagheretetuttopagheretecaro.
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arcadiashop · 5 years ago
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Novitࠤisponibili All'ARCADIAShop! DRAGON BALL SUPER BROLY ANIME COMIC DRAGON BALL FULL COLOR 22 DRAGON BALL SUPER 9 DRAGON QUEST-EMBLEMA DI ROTO II N10 HAIKYU!! 33 IO SONO SHINGO 1 PERFECT WORLD 4 RAISEKAMIKA 3 YONA - LA PRINCIPESSA SCARLATTA 10 APOSIMZ 1 L'ATTACCO DEI GIGANTI 28 BEASTARS 8 BLEACH GOLD DELUXE 74 BLEACH GOLD 74 CAVALIERI ZODIACO EP G ASSASSIN 27 DEADPOOL 141 FANTASTICI 4 N.396 HULK 59 - L'IMMORTALE HULK 16 IO E MR.FAHRENHEIT - SHE LIKES HOMO MILES MORALES: SPIDER MAN 2 NANA E KAORU 16 NANA - RELOADED EDITION 6 RAT-MAN GIGANTE 68 SANKAREA - UN AMORE ZOMBIE 11 TAKANE E HANA 11 NIGHTMARE BEFORE XTMAS-VIAGGIO ZERO WOLVERINE 391 Disponibili all'ARCADIAShop! 🤩🤩🤩 #arcadiashop #pisa #fumetteria #like #fan #play #anime #manga #comics #fumetto #gadget #book #accessories #beautiful #girl #love #best #good #travel #fantasy #magic #nice #kawaii #passion #hot #cool #photo #movie #tvseries #amazing (presso arcadiashop) https://www.instagram.com/p/B4CZjeBqq4V/?igshid=153xld1w2ore1
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darknessinthemoonlight · 7 years ago
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Scusate per lo sfogo, qui ci sono tutti i miei pensieri e i miei sentimenti
Ognuno di noi chiede aiuto ogni tanto no? Io ho sempre paura, so che le persone molte volte non possono capire il mio dolore, ciò che mi porto sulle spalle. Posso sembrare altezzosa, debole, forte e egoista. Sono fatta così, vario in base alle emozioni, sono impulsiva e questo molte volte mi fa fare cose che in realtà non vorrei fare. Ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di urlare, ho bisogno di lui, ho bisogno di capire perché devo soffrire così tanto e perché le persone sembrano provare un certo gusto nel farmi male. Devo affrontarlo da sola, di nuovo, ho qualcuno al mio fianco che però è debole e io penso sempre stia peggio di me. Io alla fine ci sono abituata, sono nata così, non posso farmene una colpa, come gli altri dovrebbero capirlo. Al momento sento di dover essere forte per entrambi, è difficilissimo, fa male; nonostante ciò non sembrano capire quello che sto facendo, che mi sto facendo in 4, non in due perché devo sopportare il doppio già di me stessa e il doppio di loro, di lui. La mia famiglia non mi aiuta, mi fa pesare ancora di più la situazione. Ora come ora vorrei solo urlare, fortissimo fino a non riuscire più a parlare, voglio evadere. Sto pensando sempre più spesso a farla finita, ma non mi abbatterò, la vita mi ha dato delle sfide e le affronterò a testa alta. Non mi abbatterò come gli altri, sarò forte anche per loro, mi impegnerò. Spero solo che tutto questo serva a qualcosa, io ci credo, me lo ripeto continuamente. E piango, piango, il mio corpo si ribella, ho dei crampi assurdi che non mi fanno dormire, non riesco a mangiare e se provo un emozione un po' più forte vomito, il mio petto fa ogni giorno più male. Io ce la faccio, sopporto, nulla mi abbatterà. Ma ho sempre più paura, perdo peso velocemente, ho sempre più smagliature per il cambio repentino di peso, ogni mattina mi sveglio con un angoscia e un dolore insostenibile, ed è sempre più forte, non si ferma. Ci ho provato, ho lottato, ho cercato di farmi passare le cose sopra, di far entrare una cosa da una parte e farla uscire dall'altra. Non ce l'ho fatta, non oggi, ma domani ci riproverò, e dopodomani ancora. Non mi arrenderò! Non mi voglio arrendere io lo amo, amo la mia famiglia, mio cugino, le mie amiche (e nonostante una di loro mi stia uccidendo, le voglio ancora un bene dell'anima, non la voglio perdere ma mi fa soffrire, molto, sempre di più... ma io per lei farò questo ed altro, lei probabilmente non farebbe lo stesso, e la capisco, è uno schifo stare così). Non voglio arrendermi ma ho paura, sempre di più. Sento che mi sto spezzando, sento un dolore sempre più acuto e mirato, lì, proprio al centro dello stomaco. Ogni giorno combatto, da sola, portando anche il peso degli altri per loro, per lui. Io lo amo! Lo amo da morire! E lo so che non se ne accorge di quanto io lo ami. Che nonostante mi faccia male ogni giorno, io lo voglio comunque al mio fianco, non mi importa di stare male, so che lui non vuole che io stia male. Io so che mi ama, e mi vuole bene (o almeno lo spero e lo ripeto a me stessa). Vorrei tanto che lui leggesse queste poche righe, che capisse come io lo ami. Che io mi sento tradita dentro di me, e questo mi uccide, ma è solo una sensazione. Ma fare tutto per una persona e vedere che nonostante tutto ciò non ti apprezza e preferisce la compagnia altrui, non è bello, fa male, fa tanto male. Sto scrivendo in lacrime sul mio letto con le lenzuola della carica dei 101, stringendo il pupazzo regalatomi da mio cugino quando ero piccola; non mi voglio arrendere! Non lo voglio fare! Parlo con il cuore in gola, singhiozzando e pensando a quanto mi faccio schifo. Questa cazzo di ipersensibilità mi ha sempre rovinato tutto, mi ha rovinato la vita. Non può accadere nulla, anche la minima cosa senza che io me ne accorga e che io provi dolore. Oggi ero felice, ho questi attimi di felicità, e sono bellissimi, mi reputo fortunata per poterli sentire così bene, così nitidi. Ma sono solo attimi, svaniscono subito, e ora sono con il volto rigato dalle lacrime a scrivere quello che provo, quello che penso. Ho bisogno di sfogarmi e non lo posso fare con nessuno, non voglio dare a nessuno i miei pesi, le mie croci. Tutti hanno questi momenti nella vita. E lo so. Non sono la prima e non sarò l'ultima. Ma ho paura, mi sto e mi stanno distruggendo. La cosa più spaventosa è che lo sento, lo sento benissimo che sto cadendo a pezzi, ogni giorno una parte di me se ne va. Non mi riconosco più, ho paura. Prima non ero così, ero solare e felice, ero una piccola bambina amante dei videogiochi che voleva solo stare con suo cugino e combattere contro zombie o dinosauri giganti. Quanto vorrei tornare lì, a quei tempi, quanto mi mancano. Ma non me ne posso fare una colpa no? Il tempo passa, si cresce, si cambia. I cambiamenti fanno paura, ma devo accettarli. Io spero solo che questi miei sforzi siano ripagati, non tutti, una minima parte. Mi basterebbe un "grazie, ti voglio bene, so cosa hai fatto per me." Vorrei tanto che il mio ragazzo, colui che amo più di me stessa (che non riesco ancora a capire come faccia a stare con questo schifo, con questo corpo ormai ridotto in piccoli pezzi, con questa pazza, che se la prende per ogni minima cosa, perché cambi una semplice foto profilo), mi dicesse " ti amo! Grazie per quello che fai". Mi basta un semplice grazie e un po' di rispetto, per tutto quello che sto dando. Io mi sto impegnando, mi impegnerò. Lo prometto. Non mi abbatterò, anche se ho paura, tanta paura. Non capisco, perché mi fanno questo. Io fare di tutto per loro. Ho sempre dato tutto alle persone che amavo, le ho sempre messe avanti a me, mi ripeto sempre " loro sono più importanti" e questo perché a me basta poco per essere felice. A me vederli felici mi da una gioia immensa, inizio sempre più spesso a pensare che senza di me starebbero meglio. Senza questa rompipalle che gli dice che sta male che come un egoista cerca di distanziarli solo perché fa tanto male vederli insieme. Sono un egoista del cazzo, mi odio. Stanno meglio senza di me. Senza questa rompipalle. In fondo non hanno bisogno di me, sono solo un peso. Quanto vorrei che leggessero queste righe, non riesco mai a dirle certe cose, non riesco mai a non far vedere come io mi sento. Loro credono che visto che io provo il doppio allora io queste emozioni "più forti" le possa sopportare. Non è così, a volte anche la felicità è troppo per me, so che non possono capire. Non gliene faccio una colpa, in fondo anche io non riesco a capirli. Scusate per lo sfogo, per le lunghe righe che ho scritto. Ne avevo bisogno, purtroppo sono fatta così. Per chi avrà il coraggio di leggere questo sermone assurdo dico "grazie di avermi ascoltata, di aver ascoltato il pianto disperato di una ragazza distrutta, che continua ad andare avanti nonostante tutto".
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nipresa · 7 years ago
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Alcuni parametri del seguente elenco: – Solo roba fantasy di menare, racconti de paura, horror rurale de noantri, fantascienza avventurosa a mani piene: insomma niente robe realistiche, noiosette e banalotte. Da queste parti vogliamo i mostri giganti e gli zombie-cyborg-alieni-ninja. – Solo roba nostrana o tradotta in italiano, per il lettore svaccato sulla sedia a sdraio che non vuole scervellarsi troppo con l’inglese. – Solo roba recente o facilmente recuperabile su Amazon.it, con apposito link affiliato messo ben in evidenza: “se non lo trovi su Amazon, allora non esiste!” – Solo roba che si legge senza fatica sul telo da mare o sull’amaca, e che non si autodistrugge mentre leggi: tra questi dieci libri per l’estate NON troverete mammuth e libroni giganti con copertine rigide. Dentro invece alcuni Librogame e Kindle Book.
Sono finito nei Dieci libri per l'estate, secondo Caponata Meccanica, in buona compagnia :-)
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indiotismo · 7 years ago
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TIMOTHY WILLIAM BURTON. La rarità del gotico reso umano. La dolcezza del nefasto EDen di pupazzi morti. Creazione di un pianeta invertebrato semprevivo. Dove lo strano siete voi.
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Ecco, io in un modo mio, stavolta, proprio non riesco a dirlo. Ho una sorta di ossessione-megaloMANIa nei suoi confronti che mi paralizza. L'uomo che mi fece avere i primi brividi di paura, quella d'amore verso l'io recondito dell'animo creativo, fu lui. Tim Burton, alla maggior parte della popolazione vivente, conosciuto come il regista peculiare dal bizzarro dark-side che nasce con carente normalità per crescere in forte solitudine, ma mai effettivamente solo. Per me, è evidente, il mio mentore.
Città natale, Burbank. Una sorta di succursale triste della California allegra, dove Warner e Columbia erano i vicini importanti da scrutare. È nella sua esclusiva adolescenza cucita su un velluto di sbieco, difficile (?), che trova a fianco a sè gli amici immaginari che lo fanno sentire bene. Fantasia è la strada di casa, non la distrazione infantile. Lui è attirato da cose che voi umani trovereste brutte, senza senso e soprattutto dark. Nel vero senso della parola, oscure, lugubri e oggettivamente catastrofiche! E invece lui ne resta lucidamente sedotto.. Le guarda, le assorbe, le fonde insieme e poi le rigurgita come un neonato consapevole che quel modo-mondo espressivo lo salverà. E quindi esprimere queste storie anomale diventa un comandamento. Disegna i soggetti in modo talmente fiabesco che anche le scene di maggior inquietudine non appaiono come tali, velate di una gentilezza che solo Tim conosce e sa infondere. Pipistrelli, bimbi senza faccia, vampiri, uomini-forbice, giganti inguardabili, inventori, fantocci, fanciulle, mostri di ogni specie, e misteri in fondo al mare.. ossessivamente curati nell'immagine, moralmente nobili, naturalmente normali.
Tutti partoriti autenticamente in quella macchina che gli scienziati chiamano cervello e che si aziona premendo il ☑ cuore. Tim ha il cuore più vicino alla mente di una persona “normale”, secondo la mia sensibilità antropologica. La sua sceneggiatura bipolare inconfondibile, ne è la prova. Il diverso si contrappone al normale e non esiste senza quest'ultimo. Impossibile dividere gli opposti, vincolati da un’empatia quasi umiliante. Ognuno deve convivere con l'altro nel proprio mondo, non con poche difficoltà ma conservandosi.
Un modo credo gentile e visionario, di dare considerazione a tutto ciò che viene discriminato per avvalorare la differenza di ciascuno di noi. L'individualità. Siamo fatti così male. O così bene, chi lo sa. Siate. Sì a te.
Ogni dettaglio è un ordine. Una stravaganza. Un ordinato disegno composto del caos, come i capelli di Edward, come i suoi. Equilibrio disordinato del benessere, lo chiamerei.
Borsa di studio al California Institute of the Arts. Il suo praticantato lo vuole in Disney, dove con scarsa fatica, cercherà di delineare il meglio possibile ciò che la sorridente azienda priva di spettri, cercherà di imporgli in matita. Fu così che, travolto dal suo solito destino, abbandona i felici facciali lasciandosi coccolare per sempre dagli irresistibilmente tristi, buffi, macchiette-mascotte come molteplici specchi della sua vita. Dalle origini alla carta stampata. Alla pellicola. In un turbinio di disturbi creativo-sentimentali inesplorati.
Tutto gloriosamente messo in scena con la sua appassionata tecnica dello stop motion, artigianalità di prestigio (ovvero sommare centinaia di fotogrammi dei modellini equivalenti ai personaggi per tradurli in movimento). Nascono schizzi, in essenza figure dissacranti e grottesche, pacchiane ed eleganti che scivolano via dal foglio e divengono reali nei suoi fantomatici film. Come un pilota luminare vola su orbite orfane di luce e scrive il suo essere sole, pardon solo, sopra un disegno di stelle eccentriche. Ma prima di salutare la casa dei cartoni animati, firma il suo primo corto ufficiale nel 1982, (un anno strano), intitolato Vincent, un estremo shot autobiografico, dedicato al più noto Price.
Non a caso, stesso anno, stessa platonica onorificenza.. Michael Jackson lancia la sua perla grezza, Thriller, che risulterà essere negli anni avvenire il singolo più venduto della storia della musica, precursore di nuovi generi che si formeranno, con oltre 100 milioni di copie vendute ad oggi. Il particolare? Oltre al fatto che il Jacko balla con gli zombie e si trasforma anch’egli,per la legge di attrazione + sex-appeal coreografico comprovato…è Vincent Price! Voce narrante che si identificó in quella risata orrorifica inimitabile di chiusura canzone.
Insomma nasceva un legame pop gotico dietro le quinte a nostra insaputa.
I personaggi hanno tutti un carisma che li accomuna paurosamente. La scelta dell’attore diventa determinante, lui lo sa. Qualche chicca...
Saltellante e smaliziato nel cimitero di un plastico nella mansarda di due neo sposini già morti, come scordare l’incredibile sudicione di Betlegeuse, (Beetlejuice – Spiritello porcello ), impersonificato da un Michael Keaton da panico nella parte del bio-esorcista attizzato ed insolente! O il ghigno beffardo studiato ad hoc interpretato dal fascinoso bastardo Jack Nicholson nella parte di Joker, in Batman (1989) firmato Burton. Pigmalione di Johnny Depp, che scopre verso i ’90 scardinandolo dal palchetto del talentuoso attore sexy, grazie a doti interpretative sviluppate in simbiosi con la sua radicata natura gotica, lo incorona ad alter-ego personale..in Edward mani di forbice, ispirato alla figura di rockstar punk del frontman dei Cure e alla camminata goffa di Chaplin, di certo emotivamente alla sua identità di bambino. 
Originalissimo in ogni personaggio caratterizzato dal viso pallido e da quel non so che di mortem in corpore. Winona, colei che fece impazzire il tasso alcolico del bel tenebroso pupillo di Burton ed in scena dolcemente pudica, incarna la purezza, vuoi da necrofila teenager un momento, vuoi da cheerleader teenager in un altro. Ne esce un duo di attori esplosivo che non fa altro che accrescere la magia che si cela dietro ad ogni pellicola invasiva di questo uomo scapigliato. Innamorarsi fra anime perse perché di esse sarà il regno dei matti. Helena, la sua unica ineguagliabile musa, che si plasma e si contorce maniacalmente bene alle sue richieste di sceneggiatore, concedendosi totalmente al suo volere per amore.
Tenebre al limite dell’ironico, trash come se piovesse, nei suoi film si alternano condizioni eccessive, perché le misure per un vero creativo che si rispetti, non esistono. Esiste la demenza espressiva che le legalizza in fretta. Oserei dire che sbucano esempi di tendenza fashion nei suoi cult movies, particolari che ritroveremo molti anni più tardi nel settore.. dai pantaloni a righe bianche e nere del pazzo spiritello Beetlejuice targato 1988 che fanno tanto quelli griffati di qualche anno fa; al total black dei moderni darkettoni europei; al look frankensteiniano ricongiungibilissimo ai nuovi androgini maschi in passerella, o le scarpe alte come ferri da stiro identiche alle calzature tipiche della moda punk rock inglese, da poco riscoperte commercialmente.
Tim precursore dell’emo. Una cassaforte vivente di diversi input d’avanguardia stilistica, tendenzialmente sempre un po’ cupi e teatrali.
Per gli amanti sui generis, i torbidi, i meticci, i castrati, i malati, i colti, gli stolti, i bonsai, i nonsai, i crisantemi, i finti astemi, i sensitivi, i radioattivi, i ciechi,… sono impronte tangibili di timburtonite: il castello mai abbastanza gotico tanto da riproporlo in altre esperienze cinematografiche; la divertente sessualità perversa, latente; l'amore incondizionato di un essere più fragile rispetto agli altri; l’ironia superficiale filo-americana che rappresenta le sue glam commedies.
Tutti suoi lati,..oscuri? Non credo. Forse sfumati. Di certo il regista ha saputo tradurli e simpatizzare con le sue paure: le ha condotte in metamorfosi e fatte risorgere sotto forma di opere d’arte. Forze magnetiche. Ma come per ogni artista non tutto è cioccolato. La fabbrica del cinema nasconde insidie e sentieri brevi e pericolosamente tecnologici che non sempre appaiono per Tim i più esoterici. Quelli che lo fanno sentire “a casa”. Ecco allora, lasciamolo fermentare nel suo spirito. Perché ci riporti sé stesso imbevuto di sogni.
Curiosità: si sappia, che Michael (Jackson), tremendo collezionista, acquistó le “mani di forbice” per inserirle nel suo strampalato emporio dell’isola che non c’è. Ma non è elementare il concept Michael Scissorhands?! Credo che quei due abbiano pensato davvero a qualche progetto insieme che purtroppo non si realizzò.
Musica maestro!
Danny Elfman, (uno con un cognome così azzeccato per il genere), un pezzo di Tim, colui che sa comporre la musicalità tetra e fascinosa come un ragno tesse la sua struggente tela. Lui ci mette le note come prede sulle righe del pentagramma, e divengono subito travolte dalla melodia madre. Condensandosi alla pellicola in un completo capolavoro. Costruisce la cornice all’udito che confeziona il progetto. Non mi stufo mai di ascoltare le sue colonne sonore, in un vortice di passione a rischio convulsioni.
Tim Burton è ai suoi film come le mie mani sono al lavoro.
Il mio oggetto vivente ossessivo, strumento seducente organico, le mani. Le forbici, il mio oggetto metallico creativo. Strumento sessuale artificiale. Inconfutabili coincidenze. Anima. Tagliamola rimescoliamola. A Mani. Tutto si muove sulle mani. Sensualità gotica. Banale qui confessare il mio alter ego burtoniano tatuato simbolicamente che tutto significa e nulla spiega.
Le analogie si sprecano.
Non ho studiato il suo vissuto per vivermi lo stesso da infante solitaria, con tutte le mie terribili stranezze, e come avrei potuto? Ero piccola e avevo gli stessi occhi magici, nutrivo simili abitudini quasi da far paura! Conobbi visceralmente Tim Burton intorno ai 17 anni. Cresciuta un poco più, mi accorsi che la mia asse era in linea quasi perfetta con la sua per non so quale misteriosa o mostruosa ragion d'essere. E’ così. Vivo addirittura rimandi personali, in alcune sue storie, intrecciata a lui dai primi anni di età ai trenta superati, in questa maniera singolare, speciale, non descrivibile certo a parole per quanto mi sforzi. Un amore ombelicale incondizionato, non controllato.
Ambizioni per un'artigiana, blogger, designer di moda che si esprime attraverso tentativi di artisticità contemporanea ce ne sono, ma fra tutte, la più sentita è quella.
Incontrarla, sir.
A te Tim, come una figlia clandestina,
che sente di appartenerti nella più forte forma d’espressione che esista: animica. Chissà, può sembrare assurdo se un giorno ti giungeranno queste parole o ci incontreremo in qualche strana vicenda della vita. Confido nell'universo, attraverso i disegni e le idee, che sprigionano energia tale da fluttuare telepaticamente. Al nostro albero, l’inappropriato, il seme evolutivo del nostro espressionismo moderno.
È in arrivo ‘La casa per bambini speciali di Miss Peregrine’ che sembra essere, dopo anni di impotente riscatto nei confronti della critica, una pellicola del tutto primordiale, che scava nell'epidermide psicologica di Tim.
E nella mia infanzia. Temo.
Indiot.
NOVEMBRE 2016
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newsintheshell · 5 years ago
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Dorohedoro: trailer, cast e staff dell’anime tratto dal manga di Q Hayashida
La serie animata andrà in onda da gennaio!
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Annunciata il novembre scorso a seguito della conclusione dell’opera, oggi abbiamo ufficialmente tutti i dettagli insieme ad un primo trailer dell’attesa serie animata tratta da “Dorohedoro”, manga scritto e disegnato da Q Hayashida.
L’anime, il cui debutto sulle tv giapponesi è previsto per il 13 gennaio 2020, è diretto da Yuichiro Hayashi (Garo: Honoo no Kokuin, Kakegurui) presso lo studio MAPPA (Dororo, Shingeki no Bahamut: Virgin Soul, Zombie Land Saga). La sceneggiatura è in mano a Hiroshi Seko (Vinland Saga, Banana Fish), mentre il character design è adattato da Tomohiro Kishi (Garo: Vaninshing Line, Tonari no Kaibutsu-kun). Le musiche sono ad opera della band (K)NoW_NAME (Sakura Quest, Hai to Gensou no Grimgar).
youtube
Svelati anche il cast principale di doppiatori e i bozzetti dei protagonisti.
Nikaido: Reina Kondou (Hana Ichinose in Slow Start)
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Cayman: Wataru Takagi (Eikichi onizuka in Great Teacher Onizuka)
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Noi: Yuu Kobayashi (Sasha Blouse in L’attacco dei Giganti)
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Shin: Yoshimasa Hosoya (Doppo Kinikida in Bungo Stray Dogs)
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Fujita: Kengo Takanashi (Aruto Amou in Seven Senses of the Re'Union)
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Ebisu: Miyu Tomita (Rizu Ogata in BokuBen)
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En: Kenyu Horiuchi (German Louis in Garo: Honoo no Kokuin)
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Kasukabe: Mitsuhiro Ichiki  (Yamatonokami Yasusada in Zoku Touken Ranbu: Hanamaru)
Vaux: Hisao Egawa 
La serie sarà distribuita anche in streaming su Netflix, ma per il momento l’annuncio riguarda solo il catalogo giapponese.
Il mondo che qui ci viene descritto è una sorta di futuro prossimo cupo e alternativo, che confina con un universo magico popolato da stregoni. Le due realtà non sono collegate, se non per il fatto che gli stregoni possono creare delle porte magiche tramite le quali passare da una dimensione all'altra. Non contenti, usano il piano dell'esistenza degli esseri umani quale luogo d'esercitazione per le proprie stregonerie (gli uomini per loro sono cavie prive di valore). A contrastarli vi è Cayman, un misterioso individuo dal volto di rettile che non ricorda a del suo passato ed è all'oscuro del motivo del suo aspetto.
Lanciato nel 1999, il manga è stato serializzato prima su Monthly Ikki, passando a Hibana nel 2014 e infine su Monthly Shonen Sunday nel 2017. L’opera si è conclusa con il 23° volume e in Italia è edita da Panini Comics, sotto l’etichetta Planet Manga.
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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giudl · 7 years ago
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L'estate in cui diventammo pazzi (psycoepopea a due voci) - parte prima
L'estate sta finendo ma quella vecchia è stata scritta tutta. A quattro mani, un pezzo io, un pezzo lui. Un pezzo il can, ahm.
L’estate in cui diventammo pazzi ci dissero sarebbe stata corta e fresca. L’estate in cui diventammo pazzi tornavo, dopo secoli, a guardare i film delle 21 alla tv. Guardavo tutto, i grandi classici e le puttanate, prendevo tutto. Bridget Jones e Vento di Passioni, Jennifer Lopez che si sposa dopo la vita da sguattera, Rocky sulla scalinata. Tutti, tutti quanti erano ambiente fertile per la mia facoltà di immedesimazione triplicata: sentivo il fuoco interiore di Brad Pitt, la sfiga inglese di Bridget Jones, la rivalsa sociale di Rocky. Sentivo tutto. Esploso alla stessa maniera, ero qualunque personaggio, ero qualunque storia. L’estate in cui diventammo pazzi cercarono di vendermi, in vari momenti, a più riprese, del vino, dell’olio, sette asciugamani da mare, un paio di bermuda rosa, tre elefantini in finto ebano, tre abbonamenti telefonici, uno a internet e due alla pay-tv l’idea che tutto fosse inutile, braccialetti in cuoio (credo due), sette paia di calzini, un biglietto per il concerto dei Foo Fighters, un piano per fuggire, del cocco fresco, aquiloni e cappellini con il logo di batman, sigarette di contrabbando, trottole luminose, la locandina di “Rocky III” incorniciata, tappetini di stuoia per la doccia, la possibilità di essere felice. L’estate in cui diventammo pazzi non riuscivo a leggere Musil e ogni idea di futuro era cancellata e incomprensibile: non il futuro lontano, parlo di domani, di stasera. Non si poteva garantire sulla propria presenza in vita oltre i successivi 10 minuti, non si poteva contare che sulla distanza che separava due gradini su una scala. Sembravano regole assegnate da un qualche nuovo dittatore sceso sulla terra. L’estate in cui diventammo pazzi, vestivo spesso in blu scuro. Polo, camicie. Pantaloni. Pareva mi stesse a pennello, quel colore. Proprio come una seconda pelle che avreste dovuto scorticare per trovare quella vecchia. L’estate in cui diventammo pazzi, tutti continuavano a dirmi che ero molto, troppo razionale. Che volevo capire soltanto con la ragione. Puntualmente pensavo non avessero capito un cazzo e provavo a spiegare perché ma mi dilungavo e non arrivavo al punto. Mi chiedevo se avrebbero detto lo stesso se avessero visto il mio vestito a fiori e quella luce alla mie spalle, appena arrivati sulla terrazza. L’estate in cui diventammo pazzi qualcuno si svegliava sempre prima dell’ora stabilita. Girava per le stanze e i corridoi come un pugile suonato. Uno zombi in semi coma etilico. Il caldo squagliava quasi l’intonaco dai muri. E la luce, così piena e piatta. Diffusa e uniforme. Entrava dappertutto. Implacabile. Ricordo di aver pensato che fosse un animale. Che fosse viva. Si insinuava. Ci entrava nel cervello, dagli occhi. Disseccava tutto. Ci lasciava muti e stremati. L’estate in cui diventammo pazzi non si riusciva a ragionare se non per sillogismi: “accade questo, allora accadrà anche questo e poi quest’altro. Se non voglio più questo, allora non potrò mai più volere nulla che gli somigli, oppure non l’ho mai voluto veramente”. Non ero mai stata così affezionata alle sequenze come allora, avrei voluto iscrivermi a corsi di aerobica coreografica. L’estate in cui diventammo pazzi presi ad immaginare sempre più spesso bellissime sequenze di disastri aerei. Vedevo i rottami che sfarfallavano nell'aria fiammeggianti. Al rallentatore. Dopo esplosioni che fiorivano nell’azzurro del cielo come gerbere giganti. Sentivo solo pace, una pace mai provata così a fondo. E un senso di inequivocabile benessere. L’estate in cui diventammo pazzi volevano insegnarmi che non sappiamo tutto quello che siamo, che ci sono cose dentro di noi, si muovono, cambiano anche senza che ce ne accorgiamo. Dovetti credere a chi mi diceva questo ma fu allora che cominciò l’inferno. Cominciai a sentire che potevo contenere qualunque cosa: chiodi, vasi di fiori, seconde anime, seconde voci, lampadine, incubi, terzi occhi, altre mani, altro sangue.
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wfckll-blog · 7 years ago
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Si,ma fuma troppa erba ,dio cane la mattina arriva che sembra un cazzo di zombie,due occhi rossi giganti, rincoglionito e non per il sonno,
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yessgame · 7 years ago
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Call of Duty Infinite Warfare: In arrivo il DLC "Absolution"
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Call of Duty Infinite Warfare: In arrivo il DLC "Absolution"
Activision e Infinity Ward hanno rivelato i primi dettagli del nuovo Map Pack “Absolution” di Call of Duty Infinite Warfare.
Questo nuovo DLC porterà con sé 4 nuove mappe e una nuova esperienza zombie co-op chiamata “Attack of the Radioactive Thing!“, ambientata in una piccola località marina durante gli anni 50 in cui un esperimento del governo è andato storto.
Queste invece sono le nuove mappe multigiocatore:
Bermuda. Una cittadina nata intorno ai resti di un relitto. In questa mappa medio/piccola i giocatori potranno immergersi, tuffarsi e spostarsi dal mercato del pesce fino al faro.
Permafrost. Questa città congelata consente ai giocatori di restare con i piedi per terra e di scegliere le strategie d’attacco in una delle tre strade principali.
Fore. Il campo di battaglia di questa mappa è un campo da golf. Fore rappresenta una grande varietà dal punto di vista visivo, perché porterà i giocatori a spostarsi tra zone composte da grandi foreste incantate, ghiaccioli giganti, e alte mura di un castello.
Ember. Ember è la rivisitazione di Resistance, la classica mappa di Modern Warfare 3, esteticamente un mondo passato ma con la presenza di tecnologie moderne.
Il DLC “Absolution” di Call of Duty Infinite Warfare sarà disponibile dal 6 luglio inizialmente solo su PS4 e, in un secondo momento, anche sulle altre piattaforme.
  FONTE
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newsintheshell · 5 years ago
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Planet Manga, le uscite del 24 ottobre
Fra le novità di questa settimana il primo volume di Aposimz e il romanzo Io e Mr. Fahrenheit!
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Di seguito trovate tutte le nuove uscite targate Planet Manga, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
APOSIMZ #1 di Tsutomu Nihei
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Ancora una volta Tsutomu Nihei ci conduce in uno scenario di fantascienza estrema, in un mondo ostile dove sopravvivere è un’impresa per pochi. Su un immenso pianeta un gruppo di persone soccorre una misteriosa ragazza. Un nobile gesto che avrà conseguenze terribili…
4 volumi - In corso - € 7,00 - Acquista su Amazon
IO E MR. FAHRENHEIT - She Likes Homo, Not Me (Romanzo) di Naoto Asahara
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Il romanzo originale del premiato drama “FUJOSHI, UKKARI GAY NI KOKURU”! Jun nasconde a tutti di essere gay. Miura, appassionata di boys love, ha una visione distorta dell’amore maschile… Sulle note travolgenti delle canzoni dei Queen, il romanzo fenomeno del Web sulla differenza tra come il mondo ci vuole e ciò che siamo davvero. Amore e sesso in una storia pungente e profonda.
Volume unico - Concluso - € 19,90 16,91 - Acquista su Amazon
L'ATTACCO DEI GIGANTI #28 di Hajime Isayama
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Grazie a Zeke, ora Eren ha il potere del “boato”, ma l'esercito è sospettoso che venga manipolato dal fratellastro. Per evitare qualsiasi rischio, i soldati volontari della fazione anti Marley vengono imprigionati. Tuttavia, mentre sale l’insoddisfazione fra militari e popolazione, Eren entra in azione.
29 volumi - In corso - € 4,90 - Acquista su Amazon
BEASTARS #8 di Paru Itagaki
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Louis e Legoshi: due tipi molto diversi, entrambi arrivati a un cruciale punto di svolta nella vita. Due ragazzi ormai pronti a spingere al limite la propria natura per dare un nuovo senso ai loro legami e per rinnovare un mondo nel quale faticano a trovare un posto.
15 volumi - In corso - € 7,00 5,95 - Acquista su Amazon
NANA & KAORU #16 di Ryuta Amazume
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Se sai perfettamente cosa ti piace e sai anche che non potresti mai farne a meno, come reagiresti se all’improvviso… finisse tutto? Nana e Kaoru stanno per fronteggiare la crisi più grande da quando hanno iniziato i loro giochi di dominazione. Che fine farà il loro rapporto?
18 volumi - Concluso - € 5,50 - Acquista su Amazon
NANA #6 (Reloaded Edition) di Ai Yazawa
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DALL’AUTRICE DI PARADISE KISS E I CORTILI DEL CUORE, LA GRANDE AI YAZAWA Nana “Hachi” Komatsu si è perdutamente innamorata di un suo idolo musicale, il quale da dongiovanni qual è ha colto la palla al balzo… La loro relazione rischia però di rovinare per sempre i rapporti di Hachi non solo con Nana Osaki, ma anche con gli altri membri dei Blast…
21 volumi - In corso - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
BLEACH #74 (Gold Edition) di Tite Kubo
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La battaglia che fa più paura è quella che non puoi permetterti di perdere. Nel volume conclusivo di uno degli shonen manga più celebri e amati di sempre, l’incredibile esito della guerra contro Yhwach, in cui è in gioco il destino degli esseri umani e degli dei della morte.
74 volumi - Concluso - Standard € 4,90 - Acquista su Amazon -  Deluxe € 6,50 - Acquista su Amazon
TAKANE & HANA #11 di Yuki Shiwasu
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QUEI DUE NON SONO UNA COPPIA NORMALE… Takane, viziato rampollo di una ricca famiglia, ha undici anni più di Hana, che va ancora al liceo ed è una “popolana”. Ecco perché fanno di tutto per tenere nascosta la loro strana relazione. Ma se la verità venisse scoperta dalle persone sbagliate?!
15 volumi - In corso - € 4,90 - Acquista su Amazon
SANKAREA - Un amore di zombie #11 di Mitsuru Hattori
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Persa nell’oscurità della fase torbida, Rea non sa più cosa fare, né dove andare... Chihiro riuscirà a riportare la luce della speranza, e della ragione, nella mente della splendida ragazza zombie di cui è innamorato?! LA CONCLUSIONE DELLA SAGA!
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I CAVALIERI DELLO ZODIACO - EPISODE G: ASSASSIN #27 di Megumu Okada, Masami Kurumada
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Aiolos, divenuto ora il Grande Sacerdote, intende plasmare la realtà attraverso un’invasione che trascende le dimensioni, il tempo e lo spazio. Per contrastare il suo piano, i Cavalieri fedeli a Saori dovranno mettere in discussione tutto ciò in cui credono.
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Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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