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Analisi capitolo 109 di Attack on Titan - Guides
Stamane ero tentata di utilizzare le immagini del gigante di Rod Reiss come immagine del profilo per mostrare al mondo come fosse iniziato il mio lunedì: è arrivato settembre, per me fa ancora troppo caldo, il lavoro è come uno sciame di vespe che s'infila nel casco e la vita sociale (quale? AHAHHA) ogni tanto reclama. Quindi sono in RITARDISSIMO per l'analisi e ho dovuto anche sospendere quelle della serie, quindi farò una cosa sensata, spero.
Inserirò all'inizio delle recensioni dei capitoli alcune annotazioni sugli episodi, anche perchè oramai commentata l'intro (che mi piace sempre di più) e commentata l'exit, c'è giusto da parlare delle leggere differenze fra anime e manga o su quanto alcune cose riescano meglio di altre. Quindi, DUE NOTE DUE sulla serie!
Episodio 7: continuo a non spiegarmi alcuni cali di grafica in momenti poco appropriati (quindi non parlo delle scene di combattimento che restano assolutamente straordinarie). In alcune scene Kenny sembra disegnato davvero da mani diverse e l'espressione di alcuni personaggi ripresi non abbastanza lontano lascia un po' a desiderare. Il tutto però viene ampiamente compensato dalla fluidità della storia e da come viene raccontata, da come Araki si sia evidentemente messo a tavolino con Isayama per sistemare un arco di per sè piuttosto confuso. Guardando questo episodio ho avuto un po' un'epifania sul rapporto fra Kenny e Uri che nella mia testa da shipper folle era, ovviamente, una storia d'amore disperato. Kenny ci viene presentato nel manga come un feroce assassino affamato di potere e mi sta bene. Nell'anime il suo lato "umano" (la bellissima scena in cui dice a Dimo Reeves che Levi è il suo orgoglio spero davvero non manchi!) credo emergerà nel momento della sua uscita di scena. Ho sempre pensato che Kenny volesse davvero ottenere il potere dei giganti per ambizione o, addirittura, per semplice noia. Spesso fa presente che invecchiare e morire in un letto non fa per lui, forse rimasto molto più toccato dal trapasso di Kuchel e di suo nonno di quanto non ci abbia mostrato. Kenny è come un gatto randagio, un gangster della natura: una creatura che ha vissuto nella violenza e violentemente se ne vorrebbe andare. Secondo la wiki inoltre, Kenny è un uomo calcolatore e molto intelligente ma, mi sento di aggiungerlo, di quell'intelligenza un po' "Ackerman", non quella alla Armin dove il lucido e gelido calcolo riesce a spuntarla sull'emotività. No, secondo me Kenny ha un'intelligenza istintiva da predatore e questo mi ha sempre portato a domandarmi "perchè voler il potere del founding? Solo per ambizione, sul serio?". No, ho maturato l'idea che il suo amore verso Uri, la sua dedizione, il suo "Acker-Bond" intrecciato con il sangue reale l'avesse portato a sviluppare questo rocambolesco piano d'impossessarsi del gigante che, prima, era stato proprio di Uri per assimilarne i ricordi o, in maniera ancora più basilare, per avere il suo ricordo per sempre dentro di sé. Nell'anime è evidente quanto il suo mondo crolli quando Rod rivela la verità: Kenny smette di avere uno scopo e inizia la sua corsa Kamikaze perchè nulla lo lega più al mondo, l'Acker-Bond che aveva mantenuto faticosamente vivo sino a quel momento è stato brutalmente reciso.
Episodio 8: episodio eccellente sia dal punto di vista grafico che della regia. Personalmente sono rimasta colpita proprio dalla resa del gigante di Rod per cui è stata usata la tanto criticata CGI del Colossal nella seconda stagione. Posto che nemmeno la prima volta che l'ho vista usare m'è dispiaciuta, perchè rendeva il gigante molto diverso dal resto del contesto in cui si trovava, vista la sua enormità. Ecco, secondo me questo effetto prende ancora maggior valore nel caso di questo mostro grande il DOPPIO del Colossal. L'effetto "tacchino al forno" del manga viene stemperata abbondantemente dal movimento che è stato dato al gigante, un insieme di movimenti ampi delle braccia e delle gambe e dello spaventoso torso a fisarmonica che ricorda il movimento di un bruco. Il tutto circondato da un calore insopportabile e dal fumo, ragazzi stiamo parlando di una collina in movimento nella notte di Paradis, un mostro senza senno che marcia verso le mura di Orvud attirato dall'umanità che vi risiede o, forse, comandato da ciò che resta dell'istinto di Rod che vuole portarlo più vicino al luogo in cui ritiene di dover stare per diritto di nascita. L'ho sempre trovato una delle creature più spaventose di tutto il manga, grande Studio Wit, non mi hai deluso.
Ora rimbocchiamoci le maniche e vediamo invece di andare ad analizzare il capitolo 109 spoilerando come dei disperati, facendo collegamenti pazzeschi e dimenticando la metà delle cose di cui volevo parlare, quindi facendomi aggiungere in coda al post mille asterischi e.... come sempre non si capirà un tubo, evviva!
Spoiler e degenero vario qui, dopo la giffina.
In questo capitolo larga parte sarà occupata da Falco e Gabi che sono finiti per karma avverso proprio a casa Brauss, condotti da Kaya che, fino ad oggi, ci è sempre sembrata una povera contadinella ingenua e assolutamente marginale rispetto alla storia. Una considerazione sui due piccoli warrior va fatta: Gabi si è sempre considerata la più adatta per ereditare l'Armored da Reiner mentre Falco è sempre stato etichettato come un fondamentalmente impedito pappamolle. Ora, rispetto a Reiner il piccolo Falco è molto più abile e maggiormente lucido: Reiner anche solo lasciando il porto di Marley aveva dimostrato la sua instabilità che la morte di Marcel non ha fatto che acuire. Poi abbiamo Gabi. Gabi che in battaglia è una furia ma che sul lato pratico non è affatto in grado di prendere decisioni sensate senza cedere totalmente all'istinto. Vi ricorda qualcuno? Anche per quei sopracciglioni, dico. Ecco.
Ve l'immaginate Gabi a doversi infiltrare fra le file degli Eldian di Paradis? Quando Falco l'ha privata della sua fascetta è andata completamente nel pallone e anche qui, a pranzo con la famiglia di Sasha, si dimostra del tutto incapace di giocare "sotto copertura". Certo, la ragazzina è reduce da un trauma pazzesco, ha visto i suoi amici Zophia e Udo spappolati da Eren assieme a qualche altro centinaio di persone, fra cui l'alto comando di Marley, ciò in cui credeva non esiste praticamente più e la fiducia sconfinata, la fede, l'ammirazione per Zeke cosa possono essere diventati se non la benzina da gettare nel falò della vendetta?
Gabi, in sostanza e IMHO non potrebbe essere un valido Armored. Forse un buon Female o un Attacking (Eren non è che fosse proprio il testimonial del Thè Lipton, per intenderci, ma ha compensato con passione e intraprendneza dove spesso ha peccato di ragionamento e freddezza).
Insomma, è dura avere a che fare con i Braus che son persone per bene, hanno addirittura adottato degli orfanelli come si faceva anche in Italia dopo la guerra, quando i piccoli rimasti senza genitori o parenti vicini, finivano nelle famiglie che potevano provvedere a loro in cambio di lavoro manuale. Mi piace questo spaccato di vita rurale dei Braus, mi piace la loro casa semplice ma dignitosa, con i piattini di ceramica del servizio buono messi con cura sul caminetto, come i genitori riescano, per i bambini, a mostrarsi sereni nonostante la loro amata figlia adolescente sia tornata cadavere dall'ultimo sconclusionato assalto della Legione Esplorativa. Se solo sapeste, signori Braus, chi vi siete tirati a tavola...
Nonostante tutto Gabi mi fa una tenerezza assurda perchè sembra proprio quegli orfani di guerra che vengono triggerati da uno sguardo, una situazione, il tocco di uno sconosciuto. Gabi sembra un rametto di legno teso allo spasimo e che inizia a scricchiolare pericolosamente mentre Falco fa di tutto per tenerla "confinata" per il suo bene e per quello degli altri.
Ci spostiamo al porto dove la sempre affascinante Kyomi ha un nuovo compagno di chiacchiere, il sempre pazzissimo Darius Zachkley che incassa i complimenti della signora di Hizuru con il dovuto garbo. In stanza lei porta il plauso dei suoi leader per l'azione coraggiosa della Legione Esplorativa che, da come la conosciamo, potrebbe comodamente voler dire "Bravi, bravi, ora mentre Marley vi sbrana, noi vorremmo dare uno sguardo a quelle vostre risorse..."
E qui lustriamoci le palle degli occhi perchè a Hizuru non è che si girano i pollici quando hanno per le mani l'IceBurst Stone. No. E non ci hanno fatto, chessò, del combustibile per il caminetto o dei petardoni per l'ultimo dell'anno. No. No, loro ci hanno costruito un prototipo di aereo spia idrovolante con cui, e questo lo aggiungo io perchè Kyomi non sembra davvero una sprovveduta, vogliono monitorare "la più pericolosa isola del mondo" (come dice Zackhley) e i loro interessi. Soprattutto quelli, secondo me.
Lasciando questa strana coppia ai loro saluti e convenevoli, andiamo a trovare uno dei personaggi che più sta evolvendo nella storia: il comandante Hanji Zoe.
Oramai non la vediamo più ridere sguaiatamente, non le è più permesso tenersi in disparte a fare i suoi esperimenti, godersi le proprie stranezze in santa pace. No, lei ora deve comandare e, soprattutto, deve provare a fare ciò che sino ad allora aveva fatto Erwin. Sarebbe stato Erwin a scendere a parlare con Eren e sarebbe stato Erwin quello che Eren, infuriato, avrebbe afferrato per il bavero e scrollato con violenza. Oppure no? Erwin l'avrebbe permesso? Sarebbe arrivato a questo punto? E anche se fosse accaduto, avrebbe reagito con i nervi a fior di pelle o mantenendo quel placido sorriso di chi ha già elaborato non uno ma dieci piani accessori di cui tu, gigante o non gigante, sei solo una pedina? Erwin era anche quello che affrontava la gente a testa alta e che, freddamente, manipolava l'emozione vermiglia del popolo bue per far guadagnare tempo ai suoi uomini e procedere con i propri piani. Hanji invece è sottoposta ad un fuoco incrociato di domande e di illazioni: civili, giornalisti e commercianti la incalzano facendole presente quanto danno economico provocherebbe sfollare Shiganshina (e lo dice anche Flegel Reeves, è tornato, sono contentissima di rivederlo!).
La il succo del discorso è che questa gente come parte della Legione Esplorativa è in totale accordo con il modus operandi di Eren e si domanda con sempre maggiore violenza il perchè tenerlo rinchiuso. Hanji è in grande difficoltà perchè queste informazioni non sarebbero dovute uscire e quando Flegel la incalza dicendole "Guardami negli occhi e dimmi che mi posso fidare di te", lei risponde come un vigile finito per primo sul luogo di una strage, qualcosa che suona come un imbarazzatissimo "le faremo sapere". I cancelli si chiudono alle sue spalle lasciando una folla perplessa e per nulla convinta perchè Hanji adesso ha una gatta da pelare ancora più scottante. Anzi, ne ha quattro. Quattro reclute e un soldato hanno coscientemente divulgato le informazioni su Eren. E' evidente che fra essi ci sia Floch ma la cosa preoccupante, secondo me, non è quel che è successo ma le loro espressioni. E la rapidità con cui Floch risponde alla domanda di Hanji "Floch, perchè l'hai fatto?" "Perchè Eren va liberato.". Così, patapam, nemmeno un'esitazione, occhi piantati in faccia al suo comandante e la presunzione di dire "non abbiamo fatto nulla di sbagliato, solo quello CHE ERA NECESSARIO FARE."
Nonostante Hanji, voce della ragione, faccia presente a Floch che la loro "flawless victory" sia stata in realtà un mezzo salvataggio e che ora Paradis ha addosso gli occhi di TUTTO il mondo e che quegli occhi non sono affatto benevoli, visto che gli Eldian di Paradis si sono palesati esattamente per come li stava dipingendo Willy Tybur, lui le risponde con assoluta fermezza appellandosi all'Titan's Rumbling. Insomma, abbiamo i colossal nelle mura, abbiamo Zeke col suo sangue reale, abbiamo Eren, punto, partita, filotto.
Ma di nuovo Hanji passata da voce della ragione a disperato grillo parlante, fa presente qualcosa che nemmeno Armin nel numero scorso ha voluto prendere in considerazione: siamo sicuri che il Rumbling funzionerà? E, aggiungo io, pure si riuscisse ad usarlo... siamo proprio sicuri che Eren ne manterrebbe il controllo e Zeke non avrebbe la MINIMA possibilità di controllarlo? E se, in fin dei conti, fosse proprio questo il piano di Zeke, il grande burattinaio?
La crepa all'interno della Legione Esplorativa si allarga sempre di più. Come preventivammo all'inizio dell'arco di Marley, la frattura fra Mikasa, Armin ed Eren ha originato qualcosa di più grande e apparentemente inarrestabile: Floch non ha rispetto per Hanji, nei suoi occhi non c'è il minimo accenno di paura nell'averle platealmente disobbedito e, anche se potevamo aspettarcelo da Floch visto anche come s'è comportato durante l'assalto a Marley, è difficile rendersi conto che lo stesso sguardo lo hanno le tre reclutine che si sono mosse con lui. Floch arriva addirittura a dire ad Hanji che Eren dovrebbe guidare la loro nazione e di liberarlo immediatamente. Insomma, ve l'immaginate uno come Floch che dice una cosa del genere ad Erwin? O a Levi? Ecco, l'assenza di Levi è un letale squarcio al fianco nella sicurezza di Hanji. La nostra comandante, pur circondata dai ragazzi che ancora le sono fedeli, ci sembra infinitamente sola.
Messi agli arresti i sediziosi, Hanji ripensa alle parole di Sannes in merito all'omicidio del Reverendo Nick "Quando un attore lascia la scena, un altro deve prenderne il posto". Hanji sta cedendo, ce lo dice la bellissima sequenza di immagini in cui resta sola e solleva le mani al cielo in un moto di profonda frustrazione che sembra provocarle un dolore fisico, non l'abbiamo mai vista così.
Lasciamo quindi la povera Hanji e scendiamo nelle celle dove Mikasa ha condotto Louise, la recluta della Legione Esplorativa che ha affiancato Floch nella sua "rivolta". Louise è la ragazzina bionda che Mikasa ha salvato da un mindless tantissimi numeri fa e che, da allora, ha deciso di unirsi alla Legione Esplorativa. E' molto interessante sentire le motivazioni di questa ragazza che, a primo sguardo, avremmo detto che aveva visto in Mikasa l'ideale di donna e di soldato che avrebbe voluto diventare. Invece no o, forse, questo era vero allora, quando era una bambina con gli occhi pieni di paura e di meraviglia. Adesso Louise ci dice che da quel momento ha capito che era giusto rispondere con la forza ad un sopruso e, aggiungo io, non importa se quel sopruso veniva da una direzione approssimativa e rispondere con violenza avrebbe potuto colpire degli innocenti. Louise domanda a Mikasa perchè sia ancora qui e non stia facendo nulla per salvare Eren se, il motivo che l'ha spinta ad unirsi agli scout era proprio proteggerlo. E Mikasa, punta sul vivo, la zittisce ma si allontana, rosa da un tarlo che la sta divorando da quando, probabilmente, è dovuta correre dietro ad Eren per raggiungerlo sul campo di battaglia di Marley.
Piccola parentesi sulle "emicranie lampo" di Mikasa. Ho spulciato un po' nei numeri passati e ne ho trovati diversi casi tutti relativi a situazioni che hanno coinvolto direttamente lei, Armin ed Eren o la perdita di persone molto care come i propri famigliari. A me sembra che queste emicranie scattino nella sua testa per, in qualche modo, riordinare i ricordi e metterli nella giusta prospettiva. E in effetti, rivedendo l'efferato scempio perpetrato dal piccolo Eren sui corpi degli assassini dei coniugi Ackerman, ora ci può venire un legittimo dubbio sul suo stato di salute mentale? Per quanto arrabbiato fosse, per quanto volesse proteggere Mikasa, può un bambino di una decina d'anni scatenare tale violenza su di un aggressore? Cosa ci raccontano le due bellissime vignette in cui lo sguardo di Eren e quello di Mikasa s'incontrano? Dentro di lei scatta l'"Acker-Bond", è evidente ma cosa c'è negli occhi di Eren? E' davvero Eren (come dice spesso Conny) o è qualcosa d'altro? O è qualcun altro, forse intervenuto da una differente linea temporale? Ricordiamo come Krueger avesse percepito i nomi di Mikasa ed Armin e li abbia riferiti a Grisha, ancor prima della loro nascita e come Grisha abbia ripetuto dopo DIECI ANNI le esatte parole di Krueger prima di far trasformare in gigante il piccolo Eren. Io ho la sensazione che Krueger riuscisse a manipolare quelle invisibili linee che collegano tutti gli Eldian, bypassando il concetto di spazio-tempo. In sostanza, in questa scena Eren sembra posseduto. Non sembra in sé.
Breve spaccato sulla prigionia della nostra affascinante Yelena. Ovviamente non è stata reclusa in una cella ma in una comoda stanza (pur in sicurezza) e a farle visita è Pixis in persona. Le insinuazioni del comandante sono decisamente acute: Yelena in un giorno solo ha ammazzato i propri stessi uomini che non le obbedivano e rivelato alla gente di Paradis particolari fondamentali per il procedere dell'azione per tentare di mantenere perfettamente limpida la propria posizione. Tuttavia nessuno dimentica che Yelena è, prima di tutto, una seguace di Zeke e che si è rivelata letale e quasi fanatica (in molti la definiscono "intelligente e PAZZA") nei confronti del suo salvatore. C'è poi il particolare che il soldato incaricato di tenerla d'occhio era proprio Floch, capo dei sedizioni che hanno fatto uscire le informazioni. Insomma, Yelena si sta dimostrando una grande manipolatrice, scaltra e dal sangue gelido. Questo non impedisce a Pixis di parcheggiarlesi al tavolo e iniziare a tacchinarla facendole dipingere in faccia un WTF davvero divertente!
Torniamo quindi a casa Braus dove si sta consumando un siparietto tragicomico fra Falco, Gabi e un cavallo mostruoso che, evidentemente posseduto da Satana, a un certo punto sorride proprio malvagiamente dopo aver spaventato a morte Gabi. La poverina sta iniziando a domandarsi cosa abbia fatto di male per meritarsi tutte queste jatture Eldian e il sempre pacato Falco le fa presente per l'ennesima volta che farsi mordere da un cavallo e inciampare in un secchio d'acqua che poi ti si schianta in testa, potrebbe essere un banale incidente da stalla (questo non toglie che la costruzione della scena riesca ad essere davvero molto divertente!).
I due che stanno ragionando ancora sulla fedeltà di Zeke, sulla loro situazione e sul disastro nel quale sono coinvolti, vengono raggiunti da Kaya che ha portato loro il pranzo, che carina!
Mentre i tre bambini mangiano il loro pranzo, si fanno quattro chiacchiere e Kaya spiega loro la situazione di casa Braus, dei ragazzini "adottati" dal ranch che portano forza lavoro in cambio di una casa in cui alloggiare, paradossalmente è la stessa situazione che Reiner, Bertholdt e Annie hanno sfruttato dopo aver provocato la prima breccia nelle mura, finendo proprio come Kaya e gli altri due bambini, nella casa di un povero contadino che aveva perduto i figli (e omg, Kaya e gli altri due bambini somigliano anche a Reiner, Bertholdt e Annie, GOMBLODDO!). Mentre Falco incamera le informazioni come un bravo soldatino, Gabi decide di non poterne più e se ne esce con una frase alla Karina Braun sui peccati degli Eldian. Ecco, io fossi stata Falco a questo punto le avrei fatto ingoiare il panino per intero e poi l'avrei usata per piantare i paletti meglio nel terreno. Maledetta Karina Braun, non solo hai rovinato Reiner, pure la nipotina.
Mentre Gabi è intenta a distruggere a morsi la la sempre più esile copertura sua e di Falco, Kaya se ne esce con l'affermazione di aver sempre saputo che loro due vengono da Marley. Alla faccia della contadinella ingenua eh.
Così, mentre nel pannello successivo Falco cerca un modo opportuno per evitare di cedere al panico, Gabi provvede ad armarsi di forcone per dare la caccia alla diavolessa Kaya, colpevole solo di essere stata più sveglia di loro due messi assieme.
Gabi è veramente senza speranza: la vuole davvero forconare così, nel patio di casa, con gli altri due ragazzini a tipo venti metri di distanza. Fortuna che Falco interviene e che Kaya stessa non si scompone proprio, proseguendo nel raccontare loro la sua storia, come lei e sua madre storpia siano state lasciate indietro e come lei sia stata salvata da una ragazza coraggiosa armata di arco e frecce (SIGH).
Con la semplicità dei bambini, Kaya smonta il delirio nevrotico di Gabi continuando a domandarle cosa potesse aver fatto di male la sua mamma per meritarsi di essere divorata lentamente (per altro da un suo vicino di casa, ma questo, grazie a dio, Kaya non lo sa), che la sua mamma, centinaia di anni fa neppure c'era, che non ha mai fatto male a nessuno eppure un gigante mandato da Marley se l'è mangiata viva, condannando lei ad un presente da orfana. Perchè? E la mamma di Kaya non centra neppure con l'assalto a Marley, la mamma di Kaya è stata divorata perchè... perchè stava lì. Perchè era come una gallina travolta da un tornado. E Falco, al mutismo ottuso di Gabi, decide di spiegare in termini strettamente militari ma decisamente umani, cosa sia successo e addirittura si scusa con Kaya per la sua terribile perdita, per il terribile spettacolo a cui ha dovuto assistere. Ovviamente Gabi non riesce a capire questo atteggiamento di Falco, forse non ci riuscirà mai in tutta la vita ma, di nuovo, è Kaya a mettere la parola fine alla questione "Non è colpa vostra, voi siete solo nati a Marley". Visto il modo che ha Kaya di ragionare, straordinariamente lucido, dubito che anche elaborata l'informazione di aver di fronte l'assassina della sua adorata Sasha potrebbe biasimarli a lungo. Kaya riesce dove Gabi fallisce: comprende che tutti loro sono pedine, alcune assassine, alcune sacrificate, alcune consapevoli del gioco a cui si sta giocando, altre no. Alcune convinte addirittura di essere libere. E Kaya, contrapponendosi a Louise che nel salvataggio di Mikasa ha visto solo una possibilità di rispondere al sopruso con un sopruso più grande, dice che in Sasha ha visto l'adulto che sarebbe dovuta diventare. Cara Kaya, ci stai riuscendo alla grande.
Capitolo di grande importanza che, assieme ai precedenti sta disponendo le forze sul campo: fra quanto arriveranno Magath e i suoi ragazzi superstiti? Qual è il piano reale di Zeke al quale, apparentemente, basterebbe il grido per trasformare gli eldian più prossimi il giganti e causare un macello? Cosa sta aspettando Yelena e quando alla fine Floch deciderà davvero di agire? Lo farà?
Sperando in un capitolo 110 con all'esterno una temperatura più tollerabile di quella di Venere, vi aspetto sempre qui, stessa spiaggia, stesso mare!
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Return to Shiganshina animated - amazing fanart
Art by Nathi
And this is Zeke, ladies and gentlemen ❤️
#snk#aot#attack on titan#shingeki no kyojin#attacco dei giganti#italianfanaot#zeke jaeger#season 3#wit studio#yelling
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Analisi del capitolo 108 di Attack on Titan - Sound Argument
Siamo nel cuore ardente di agosto, qui le alte temperature non mollano, io muoio un po' ogni giorno e mi ero ripromessa di aspettare il capitolo in italiano per non incappare in eventuali incomprensioni con l'inglese. Poi, con la stessa coerenza di un pollo arrosto con patate, ho deciso che l'analisi andava fatta oggi, prima dell'autocombustione delle ore diciassette. Quindi via, al galoppo verso il tramonto e gli spoiler: come sempre, se non volete ricorrere nel futuro più immediato alla rimozione delle memorie ad opera di un Reiss o di un Fritz, fermatevi alla gif!
Iniziamo questo capitolo incontrando la banda degli avvinazzati, ossia i bravi gendarmi del corpo di polizia di qui Nile Dok è fiero esponente. E anche se Nile ci è sempre sembrato molto impegnato a badare ai propri affari ed alla propria serenità (c'ha una faccia, Nile, che non sembra proprio abbia avuto successo negli anni, in questo), devo dire che in questo scambio di battute è in grado di farci cambiare parzialmente idea.
Mentre gli alti graduati sbevazzano e si sbronzano con il vino Marlean, ricordandoci molto i tronfi Nazisti sicuri della propria potenza bellica (ieri era Marley a ricordarceli, come cambiano le cose, eh!), Nile sembra non solo piuttosto sobrio ma anche preoccupato. E fa bene, visto quello che è appena successo e che molto probabilmente loro non sanno, ossia dell'intervento di Pixis contro Yelena e i suoi uomini. Il gruppo della polizia militare non è contento, sembra che si beva per dimenticare che la loro regina, a quanto si mormora, se l'è intesa con un signor nessuno, un ex ragazzino cattivo che le tirava i sassi da piccola, è rimasta incinta (senza nemmeno sposarsi, sciagurata!) e si fa manovrare come un bambolotto dal corpo di ricerca. Con la scusa dell'essere un po' alticci, le parole fluiscono e i sentimenti emergono nella loro forma più sanguigna: c'è preoccupazione fra i soldati e gli alti gerarchi. E c'è paura. Una paura legata alla presenza di uno Zeke Jaeger Fritz non in catene, bendato e imbavagliato ma libero e difficilmente rintracciabile visto che Levi s'è curato di nasconderlo per bene (e per il bene di tutti, suppongo). Fa paura il potere di Zeke e del suo sangue reale di potersi "impossessare" della mente delle persone e fa paura sapere che il piano di prenderlo appena sbarcato e darlo in pasto alla Regina Historia sia andato un po' in vacca. C'è una sorta di consapevole amarezza nelle parole del militare che retoricamente fa presente quanto la Regina Historia abbia agito (sembra) per essere al sicuro da questo giochetto, quanto sia una signora "nessuno" e una regina solo di nome, senza alcun potere. Nile difende il potere di scelta della Regina ma non possiamo non concordare con il militare dal nome sconosciuto che fa presente quanto questa "scelta" di Historia appaia strana: insomma, parliamo da lettori. Historia ama Ymir, Ymir le lascia una lettera struggente e Historia, suo malgrado, diventa regina. Il carico di responsabilità che le crolla sulle spalle è enorme e benchè sia circondata da persone qualificate per supportarla, questa non è una Repubblica Democratica ma una Monarchia sul cui vertice siede solo lei. Appare piuttosto anomalo che improvvisamente Historia decida di iniziare una relazione con "quel ragazzino che mi tirava i sassi da piccola". E chi è? Perchè? Addirittura restarne incinta? E' evidente che l'abbia fatto per seguire il piano di Zeke in qualche modo e, a questo punto, ci dobbiamo domandare: chi era la figura "ammantata ed irriconoscibile" che ha avvertito Historia e il suo "compagno" sui propositi della polizia?
La conclusione a cui arrivano i soldati è che si trattasse di Yelena e la sua fisionomia potrebbe anche corrispondere. Ma perchè non Nile stesso? Se dopo tanto aver avversato Erwin e il corpo di ricerca non avesse iniziato ad aprire la sua mente, rendendosi conto di quanto marciume si annidasse proprio sotto il suo naso?
Mentre si discute di un fatto a cui ho pensato tantissimo anche io, ossia: se una donna diventa titanshifter mentre è incinta, cosa succede? Cosa succede a lei? Cosa succede al bambino? Per meglio dire, cosa accade ad una donna incinta a cui viene iniettato il siero per diventare mindless? Sappiamo che i giganti posseggono tutti gli organi interni ma che sono privi di genitali. Nell'immagine qui sotto, Rod Reiss ci aiuterà con uno schema semplice, mostrandoci come nel suo gigante ci fosse davvero tutto, intestino compreso (ma sappiamo che quell'intestino non esce da nessuna parte).
Possibile quindi che un mindless possa mantenere anche l'utero? E il feto, a quel punto? Questa domanda mi tormenta, lo so che è un po' weird ma dopo essermi domandata cosa ne sarebbe stato dell'economia mondiale di pellicce se il Beast Titan avesse potuto lasciare il suo morbido pelone dopo essere stato smontato tutte le volte, direi che possiamo andare avanti.
Insomma, si beve, ci si fa domande esistenziali, si cerca di convincersi di contare qualcosa nella storia mentre si ordina un'altra, dannata bottiglia di questo vinello che va giù tanto bene. E non so voi, ma che qui fuori ci sia proprio Nikolo e che abbia QUESTA faccia colpevole, mi dà forse l'idea che Yelena se l'aspettasse di essere bloccata da qualche parte. Nella mia testa c'è un'eco che fa, più o meno "The Jaegers send their regards!".
Passiamo ai nostri ragazzi che, purtroppo, devono starsene in un salottino con le pive nel sacco: mentre loro erano a diventar matti a Marley per salvare Eren e correre dietro forzatamente al suo piano, Pixis aveva già deciso tutto, in patria. Da una parte abbiamo Eren che non parla con nessuno che non sia Zeke e dall'altra abbiamo chi ha il legittimo terrore di far incontrare i due fratelli perchè, l'abbiamo capito tutti (anche Nile, penso), il solo contatto fra i due sarebbe in grado di generare una serie di reazioni incontrollabili se non dai due protagonisti. Come dice Jean "solo loro due sanno come stanno le cose". E io credo che abbia parzialmente ragione ma che, in realtà, la verità sia solo nella testa di Zeke che ha ancora troppe carte nascoste.
Notiamo un particolare interessante: un close up sui volti dei quattro ragazzi presenti, Jean, Mikasa, Armin e Connie. Tuttavia Connie è di spalle, si taglia volontariamente fuori dal gruppo di discussione, guarda fuori dalla finestra, guarda il suo nero riflesso nel vetro e nessuno di noi lo riconosce più tanto quanto lui non riconosce più Eren. E pone una domanda che sembra ingenua ma non lo è, perchè ce la siamo fatta tutti: ma questo tizio senza espressione, chi è? Perchè Eren non era così. Chi è questo bastardo senza sentimenti? E se dovessimo appurare che lavora col nemico? Dovremmo farlo fuori. A questa considerazione fatta freddamente a voce alta, Mikasa reagisce con sgomento ma la sua espressione viene rimbalzata dal DEATH STARE più potente di tutto il manga, anche Lady Tyber si sarebbe inchinata di fronte a questo sguardo.
Connie. Connie che ha perso l'altra metà di sé stesso per colpa di Eren (inutile girarci attorno, Sasha sarebbe ancora viva): Connie non fa più parte del trio dei "ragazzi normali", Connie non si capacita di come sia diventato Eren, di come ora si fidi solo dell'uomo che ha trucidato il suo villaggio e trasformato i suoi genitori e, presumibilmente, i suoi fratelli, dell'uomo che ha macinato il corpo di ricerca un sasso alla volta, che ha ucciso Erwin e tutti gli altri senza pietà. E che rideva nel farlo.
Eppure Mikasa ci prova a ricordare loro quanto Eren li ami (o li abbia amati) ma nel suo sguardo c'è un tentativo disperato in cui inizia a non credere più neppure lei. L'espediente di Isayama di raccontarci la storia dei quattro anni che non conosciamo con una serie di flashback mirati è molto efficace e ci rende sempre più curiosi visto che smaniamo per arrivare al "punto di rottura", a dove Eren cambia, smette di essere il ragazzo impulsivo ma fondamentalmente buono e "shonen" che conoscevamo. Vediamo i ragazzi costruire una ferrovia in campagna, con Mikasa che come sempre gira in mezzo al gruppetto sfiancato con sulle spalle tipo seicento chili in traversine di legno. Sono giornate faticose ma loro sono insieme, Sasha è viva, sono bei momenti.
Mentre Jean si sta trasformando sempre di più nel nuovo Kenny Ackerman e dopo aver visto come Isayama non abbia idea di come si maneggi un rastrello (eppure è cresciuto in campagna!) o del fatto per costruire una ferrovia che non sia un modellino ci vogliano più di cinque ragazzi (lo dico con infinito affetto, adoro questi piccoli inciampi del nostro Yams, come le zampe dei cavalli messe al contrario <3), andiamo tutti sul treno per tornare a casa.
Una delle immagini chiave di questi numeri è il sole. Nel numero scorso, Historia fissa un tramonto da far west, qui i ragazzi tornano a casa nello stesso concept da prateria americana, quasi ci si aspetta che una mandria di bisonti attraversi al galoppo tanto è forte la sensazione di essere lontani dai muri, dai tempi in cui tutta quell'isola apparteneva ai Mindless.
Mentre i ragazzi lavorano, comunque, arrivano Hanji e Levi che riferiscono loro come gli accordi fra Paradis e Hizuru non stiano andando bene: miss Kiyomi con la sua espressione da Maneki Neko non è proprio una filantropa ma è interessata unicamente ad avere un'esclusiva per il proprio paese sulle risorse di Eldia e, soprattutto, di accaparrarsi Mikasa, l'erede dello Shogun più potente di Hizuru. Piccola nota: Kiyomi Azumabito viene spesso disegnata con occhi "stretti" molto orientali (e poco manga) e con un accenno di mano destra solllevata, per questo motivo molti la chiamano "Maneki Neko", ossia simile alla famosa statuetta giapponese del gattino con la zampa alzata. Nella credenza popolare, il Maneki Neko con la zampina destra alzata attirerebbe fortuna per gli affari e salute per la famiglia e... beh, proprio quello che si augura Kiyomi, si direbbe! Che bello Yams che ci insegna un po' di cultura giapponese, adoro questi particolari!
Sembra quindi che, un anno fa, la situazione non fosse felice per i nostri ragazzi e Eren, suo malgrado, sembra dover restringere le scelte: usare il Rumbling e domandarsi se esista un modo per non sacrificare Historia. Hizuru aveva chiaramente spinto perchè Paradis minacciasse l'umanità e si preparasse con "il piano B" fornito da Historia con i suoi eredi di sangue reale, pronti a prendersi il Beast Titan (e qui torniamo al fatto che Zeke ha pilotato questa decisione sin dall'inizio). E' frustrante per i ragazzi ragionare contro forze estere che non hanno mai visto né conosciuto e che vogliono solo spazzare via gli Eldian pur senza conoscere le loro intenzioni reali: per il mondo gli Eldian sono diavoli pericolosi e divoratori di uomini, vanno sterminati e basta. Ma Hanji è propositiva e anche se la sua autostima fa schifo, io penso che sia un validissimo comandante: siamo degli Scout? E allora facciamo gli Scout. Infiltriamoci, incontriamo, esploriamo. Impariamo e conosciamo. Questa è la sua strategia. Marley compresa.
Il primo ad arrivare alla conclusione, banale eppure non scontata, è come sempre Armin: se il mondo ci conoscesse e conoscesse il nostro desiderio di pace, forse qualcosa cambierebbe. Nel close up dei protagonisti vediamo una Mikasa speranzosa, un Armin pensieroso e un Eren, purtroppo, disilluso perchè non sono loro ad avere poco tempo. Eren oramai conta quello che resta a lui e soprattutto quello che resta a Zeke: c'è da designare un erede qui. E torniamo a Mikasa che ha ricordato questa scena proprio per tenere vivo nel suo cuore e in quello dei suoi amici quanto Eren tenga a loro, quanto non abbia mai voluto constringere nessuno di loro ad attraversare il livido inferno che è stata la sua vita di Shifter. Ma non solo Mikasa non fa breccia in Connie, perde anche l'appoggio (se mai c'è stato) di Jean che non parla più di Eren ma di "quel tizio". Un tempo, forse, si è preso cura della nostra sicurezza, ma ora? La disamina di Jean è lucida e fredda: un tempo Eren ha tenuto i suoi amici al sicuro, lontani addirittura dalla prima linea contro i giganti (vi ricordate la bellissima scena durante Return to Shiganshina quando l'esplosione causata da Bertholdt spazza via letteralmente ogni cosa, uccidendo il povero Moblit? Vi ricordate la cura con cui Eren all'interno del gigante protegge i suoi amici? Vi ricordate di Jean, sulla sua spalla? Ecco. Se lo ricorda anche lui) mentre ora cosa fa? Ha costretto Armin a distruggere il porto e una quantità di vite umane incalcolabile (ad Armin che ha vomitato l'anima dopo aver ucciso uno degli uomini di Kenny) e ha costretto Mikasa ad intervenire sul campo, mettendola potenzialmente di fronte a due shifter molto pericolosi: Galliard e Pieck, con giganti mobilissimi e decisamente anti-uomo.
Mikasa continua a perorare un po' meccanicamente la causa di Eren ma la sua difesa è sempre più fiacca finchè Connie, il più motivato degli oppositori, le fa presente cosa sia accaduto dopo la morte di Sasha: Eren non ha pianto o si è arrabbiato. No. Eren ha riso. Noi che conosciamo tutta la storia, sappiamo che Eren ha riso istericamente come è successo al suo secondo, terribile incontro con Dina Fritz e la sua incapacità di salvare Hannes, divorato lì di fronte. Eren ride come un pazzo quando è frustrato, ride e piange insieme. Lo sappiamo. E' stata la prima reazione genuina che abbiamo visto in lui dopo l'atarassico arco di Marley e l'attacco al Festival di Willy Tyber. Ma a Connie non frega più niente, lui sa che la sua amica del cuore non c'è più, che le hanno sparato in pancia e che è morta di emorragia in poco tempo, soffrendo, soffocando nel suo sangue. Questo sa, Connie. E non gli interessa se Eren ha vari modi di gestire la frustrazione. C'è una palpabile tensione fra i ragazzi e Armin, per evitare che suddetta tensione trascenda, prova a giocarsi la carta dell'incontro con Eren: Armin ci sa fare con le parole e forse, incontrandolo, potrebbe convincerlo a parlare e a spiegarsi. Forse l'attuale portatore del Colossal vuole tranquillizzare i suoi amici ricordando loro che quando Eren ha toccato Dina e ha potuto utilizzare la coordinata, è stato comunque Eren a gestire l'ordine impartito, ossia quello dato ai giganti di divorare Dina. Ma Armin è davvero convinto di ciò che dice? Dina era di sangue reale ma era un Mindless, forse, in cuor suo, desiderava morire. Siamo davvero sicuri che quando Zeke ed Eren accenderanno la coordinata... sarà Eren a comandare?
Siamo sicuri che Zeke abbia solo fatto un gran lavaggio del cervello ad Eren e sia pronto a giocarsi il tutto e per tutto, sapendo quanto Eren ami i suoi amici e abbia fiducia in loro, quanto sia soggetto a pazzeschi colpi di testa? Siamo sicuri che non abbia solo lasciato credere ad Eren di poter avere il comando ma che invece, alla fine, il comando l'avrà lui e sarà di nuovo un vero, unico Re Fritz a dirigere l' Earth Rumbling?
Ma Armin è andato anche oltre: se Eren dovesse rivelarsi davvero essere andato giù di testa o essere dalla parte di Zeke (e la parte di Zeke) dovesse rivelarsi non del tutto a favore di Eldia, Armin è pronto a far divorare Eren per avere un nuovo Founding Titan. Mikasa ha tipo un colpo quando lo sente. Armin spera con tutto il cuore che Eren dimostri le sue buone intenzioni. Ma visti quegli occhi freddi in cella, non ci scommetterei del tutto. Di fronte ad un altro sorgere o tramontare del sole, Levi e Zeke aspettano, seduti uno di fronte all'altro, separati solo da un fuoco da campo. Zeke sta perdendo ogni traccia di quell'aria un po' tenera, un po' stordita del turista tedesco che s'è perso all'ombra del Colosseo. Il suo sguardo è sempre più attento, il suo corpo è teso, preparato. E' passato un altro giorno e il suo piano non si è fermato con la cattura di Yelena, secondo me. Tutto sta procedendo alla perfezione.
Forse non distante, Gabi e Falco stanno continuando la loro fuga: non sanno dove sono, non sanno cosa fare, però, almeno, son fuori dalla cella. Un particolare importante della loro conversazione è nel momento in cui Falco le strappa dal braccio la fascia da Eldian e Gabi reagisce con furia omicida. "Se me la togli DIVENTERO' uguale ai diavoli di quest'isola! Io sono un'eldian buona!" dice Gabi. Le sfumature di grigio nel mondo di Isayama sono sempre di più, non esistono davvero buoni o cattivi, solo persone con il loro vissuto e la loro missione, con i loro sogni, amori, desideri e speranze. Mentre i due bambini si accapigliano vediamo comparire un'altra ragazzina che sembra molto la sorella acquisita di Sasha, ossia la famosa bambina salvata dal gigante e adottata dalla famiglia Blouse. Per fortuna che c'è Falco, altrimenti avremmo avuto un nuovo trauma cranico ad opera di Cavallo Pazzo Braun (e non stiamo parlando, purtroppo, di Reiner. A lui ci arriviamo subito.)
A Marley si recuperano i corpi dei morti, genitori in lacrime, bambini maciullati sotto le macerie, è uno scenario impressionante, dominato ad imperitura memoria dall'albero e dallo scheletro, dal campo chiodato creati da Lady Tyber durante il combattimento contro Eren.
Magath sta resocontando ai suoi Warrior rimasti quel che è successo e come, secondo le deduzioni di Pieck (che sappiamo, ha sempre ragione), Zeke li stia tradendo da almeno quattro anni. In tutto questo, una piccola parentesi su Willy Tyber: alcuni dicono che sia stato una semplice pedina nel grande gioco degli Azumabito ma io credo che in realtà lui sia stato una pedina inconsapevole nell'ancora più grande gioco di Zeke. Prima ha saputo la sconcertante verità sulla sua famiglia, che un secolo prima veniva acclamata come eroica salvatrice degli eldian "buoni" contro le manipolazioni del Re Fritz. Oggi, dopo un secolo, Willy Tyber Martire offre al mondo intero la possibilità di vedere la pericolosità degli Eldian e di dare addirittura un nome al loro nemico: Eren Jaeger. Poi muore, da eroe. E sua sorella, portatrice del Martello da Guerra, muore con lui.
Non solo ha riabilitato il nome della sua famiglia, probabilmente la piazza principale di tutte le città Marlean (se Marley avrà un futuro, s'intende) porterà il loro nome.
Magath propone nel frattempo ai suoi warrior di ristabilirsi per bene e aspettare che la grande alleanza voluta proprio da Lord Tyber si mobiliti e si prepari a fare guerra a Paradis ma questo vorrebbe dire lasciare Gabi e Falco nelle mani del nemico, chissà in quali pericoli (si noti che Gabi ha fatto più morti nelle file di Paradis di chiunque altro fino adesso...).
Ma questo piano è quello che anche Zeke auspica seguirà Marley e Reiner lo immagina. Zeke ha poco da vivere ed è pronto a vivere la sua poca vita a Paradis mentre il suo Grande Progetto procede macinando tutto sotto le sue ruote dentate. L'unica cosa da fare, secondo Reiner, è colpire rapidamente e immediatamente Paradis facendo così collassare il piano di Zeke prima che sia pronto.
Reiner è distrutto. Ma riesce a mettere da parte ogni dolore e ogni privazione perchè ha di nuovo qualcosa e qualcuno da difendere. Io non vedo l'ora di rivederlo sul campo di battaglia anche se sono sempre più convinta che stiamo andando verso un grande Armageddon in cui vedremo tutti i giganti sul campo di battaglia e che ben pochi dei nostri amati beniamini ne usciranno interi.
Prossima uscita, il nove settembre, quindi sempre su questi canali speriamo un po' più freschini, per l'analisi e le gif divertenti!
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Analisi di Attack on Titan, Capitolo 107 - Runaway Eren
Oggi è il 6 di Luglio, fa caldissimo (ma per quanto mi riguarda, fa "caldissimo" anche con 25 onesti gradi, odio l'estate) e la temperatura sta salendo come direbbero i dj dei portentosi anni 80 per l'uscita non solo del capitolo 107 ma ANCHE della terza stagione animata. Io non so voi ma la sto aspettando con un desiderio pazzesco. Non ansia, so cosa succede e mi divertirò un sacco a guardare le reaction genuine su Youtube (ce ne sono alcune commoventi ed esilaranti insieme!) e continuerò a ricordarmi quanto lo Studio Wit sia straordinario nel lavoro che fa.
Ma, capitolo 107, il capitolo degli spiegoni in salsa Isayama, ossia: non spiego niente, vi confondo di più e alla fine vi lascio lì ad aspettare agosto.
Come sempre spoiler selvaggio ed inaspettato, portatevi le pokeball o andate a vedere video di Floral Foam che viene schiacciata (sul serio, è una droga).
In questo capitolo, che inizialmente ho sfogliato compulsivamente quando sono usciti i "Bacteria's Leak" microscopici e pixellosissimi mi sono accorta subito del tratto di Isayama che, a parte alcuni ritratti straordinari (Levi e Zeke sopra gli altri), sembrava molto sporco, quasi tornato non dico agli inizi ma a quelle tavole un po' troppo statiche di personaggi seduti o che passeggiano assieme, quelle che ti fanno dimenticare quanto straordinario questo artista possa essere nelle tavole dinamiche. Se all'inizio mi sembrava una nota di "demerito", come un aver realizzato il numero in maniera frettolosa, idea partorita dalla mia cinica mente occidentale perchè so benissimo che a parte pochissime eccezioni, gli artisti del calibro di Isayama non permetterebbero mai un'uscita editoriale che non fosse all'altezza del resto dell'opera. Isayama non è eccelso nelle scene statiche ma è sempre riuscito a fare lavori eccellenti con l'espressività dei personaggi e questo capitolo verte praticamente UNICAMENTE su quella. I personaggi si confrontano con scoperte e rivelazioni terribili, devono affrontare scelte terribili e noi dobbiamo riuscire ad essere lì, con loro, silenziosi spettatori nella terza o quarta fila, dobbiamo guardare questi duri volti di china e capire completamente come si stanno sentendo.
Ma andiamo con ordine, altrimenti è un casino.
Eren è in cella, come gli avevano garantito sarebbe stato. La scena riparte esattamente da dove l'abbiamo lasciata nel 106: un giovane uomo determinato al limite dell'ossessione di fronte ad un traboccante lavello, di fronte al proprio riflesso nello specchio che, chissà, forse non riesce più a riconoscere. Anche in questo momento di intimità e solitudine, Eren non riesce a sedersi e prendere fiato, facendo il punto della propria situazione e, magari, mettendola in dubbio. No, continua a predicare e a tentare di convincere sé stesso che "o questo o niente", il piano è questo, lui DOVEVA agire così.
Eren sembra un uomo reduce da una difficile scelta pescata fra altre difficili scelte e che l'ha compiuta per disperata necessità. Ma è davvero così? Ha davvero fatto tutto di testa sua, anche se in questo numero iniziamo a vedere le crepe dell'incomprensione aprirsi fra lui ed i suoi compagni per motivi del tutto legittimi? Non è che, magari, Zeke l'ha spinto su questa linea d'azione facendogli credere di poter scegliere ma lasciandogli alla fine solo una scelta percorribile?
Faccio una divagazione stupida che mi servirà anche per il futuro: vi ricordate nel film dei Simpson, il personaggio di Russ Cargill, il "cattivo" che propone al presidente Schwarzenegger "cinque scelte inammissibili e ciascuna provocherà sofferenze incalcolabili"? Ecco, Zeke è IDENTICO. Zeke ti offre una serie di scelte ma poi, con la sua straordinaria scaltrezza, ti porterà a fare la scelta che lui ha già impacchettato per te e per cui ha già scritto un piano infallibile. Vi lascio sotto questa clip divertente, purtroppo in inglese ma è il succo del discorso.
https://www.youtube.com/watch?v=YDsf5EUcLAk
Torniamo quindi alla nostra cella con il nostro pensieroso Eren che viene raggiunto da Hanji. Il nostro attuale Comandante manca del tutto dell'empatia che nonostante costruita in modo strano, Erwin Smith possedeva: inizialmente prova a comunicare con lui in modo cameratesco ma diventa immediatamente stramba come quando giocherellava attorno a Sawney e Bean (pur ottenendo risultati eccellenti).
Eren d'altro canto è proprio sul pianeta Lasciatemistare, galassia dell'Incomunicabilità e credo a questo punto che neanche un telepatico sarebbe riuscito a fare tanto meglio di Hanji, tant'è che Eren non le risponde mai, tranne quando, stizzito, la interroga sul vero motivo della sua visita. Eren è infuriato per qualcosa e quel qualcosa credo l'abbia spinto al di là del mare, al massacro di Marley ma che si tratti solo della punta del proverbiale iceberg. L'ultima battuta di Eren, il succo, si potrebbe dire, è riassunto in una sola vignetta "Non avevi nessun bisogno di sacrificare Historia. Ne ero certo."
Se non avessi già visto l'ultima pagina durante i giorni di spoiler selvaggio mi starei domandando cosa possa essere capitato ad Historia ma, visto che lo so, posso solo dire che mi ha stupito enormemente. Una svolta pazzesca, soprattutto ricordando che Attack on Titan resta uno Shonen anche se un po' atipico.
Ma andiamoci dietro con ordine.
La nostra storia torna indietro di due anni, durante i primi difficoltosi e scettici incontri fra gli Walldian e i ribelli di Zeke, capitanati da Yelena. La soldatessa che vede in Zeke un Dio Vendicatore, un Ezechiele pronto a guidare il suo popolo verso la libertà spezzando il giogo lo imprigiona, ha perso un po' le somiglianze con Brienne di Tarth e sembra sempre di più una fanatica a tratti pericolosa, assolutamente impavida, come fosse certa di una salvezza oltre l'imprevisto di un Walldian particolarmente livoroso che ti spara in fronte. Yelena non ha paura di tendere la mano verso di loro ma non perchè sia "buona" o speranzosa, lei crede a Zeke, Zeke deve averle centrifugato il cervello (come fa con TUTTI) ed averla caricata per renderla un incrollabile seguace a prova di proiettile. E' come i Kamikaze, come uno dei devoti Ismailiti strafatti di hashish durante una missione. E' intossicata dalla fede e dall'amore nel suo dio in carne ed ossa.
Ve la ricordate Yelena nel numero scorso, fronteggiare a pochi metri Eren in versione gigante? Insomma, io un brividino l'avrei provato. Lei invece è mossa dalla sua fede e niente sembra poterla fermare. Personaggio interessantissimo: se accadesse qualcosa a Zeke cosa farebbe? Si frantumerebbe in sé stessa o farebbe di sè stessa una Giovanna d'Arco immune ai proiettili? Staremo a vedere. Levi durante questa conversazione, mantiene le distanze e si frappone fra il gruppo di Yelena ed Eren. Levi sembra l'unico ad avere zero remore nel sembrare uno squilibrato mentale particolarmente aggressivo, non gli frega niente. Lui ha capito che il piano di Zeke è tutt'altro che limpido e che questa matta non sta raccontando ancora tutta la storia per intero. Levi, anche nel presente, è l'unico che riesce a temere Zeke fino quasi in fondo. Non in fondo in fondo perchè credo che nemmeno lui abbia capito la reale pericolosità del rampollo dei Fritz. Ogni volta che Zeke apre la bocca, Levi chiude le orecchie. Le parole di Zeke sono miele avvelenato, tutti quelli che sono venuti in contatto con lui, alla fine, l'hanno ascoltato. Come un cobra incantatore li ha tenuti ancorati e li ha spediti a casa con un "fantastico piano" e con ancora più fantastiche promesse. Come Totò in "Totò truffa '62" che ti vende la Fontana di Trevi. Punto focale di questo numero è l'arrivo della delegazione di Hizuru dove, finalmente, rivediamo la nostra Manekineko preferita, la signora Kyomi Azumabito. Ecco qui l'unico e solo alleato di Eldia in questa guerra totale che si sta preparando all'orizzonte. Ovviamente a far da intermediario c'è Yelena e, sopra ancora, ovviamente, Zeke. Io adoro Zeke ma me lo ricordo ancora bene quando ha "interagito" con Mike. Certo, me lo ricordo io e ve lo ricordate voi. Peccato che nessuno abbia visto una scena del genere perchè forse e dico "forse", avrebbero avuto più remore nei suoi confronti. Un conto è affrontarlo sul campo di battaglia: ha disintegrato gli Scout perchè si trovavano fra lui e la sua "meta" ma la morte di Mike è stata gratuita, terribile e sadica. Credo che lì Zeke abbia mostrato la sua vera natura, ovviamente ad un uomo morto.
E' proprio Yelena (guarda un po'!) ad introdurre Mikasa a Kyomi. Ora, correggetemi se sbaglio ma: chi sa delle origini Asian di Mikasa? Lei stessa non ha mai mostrato il suo marchio a nessuno dopo averlo promesso a sua madre, perchè l'avrebbe esposta ad un rischio elevato da parte di qualche fanatico e solo Eren fa presente (davanti a tutti, il solito genio), di averlo visto quando erano bambini. Quindi questa informazione come è arrivata a Yelena o a Zeke? Quanti altri infiltrati ci sono ad Eldia di cui non sappiamo? Sembra che la nazione di Hizuru sia qui, disponibile ad appoggiare Eldia, per attingere alle sue cospicue risorse, come già in tempi non sospetti voleva fare il Generale Carby di Marley. Ma non stiamo parlando di risorse qualunque, perchè Zeke, durante un misterioso incontro proprio con Kyomi, sembra che le abbia offerto in studio proprio la "botticella" che è il vero motore del dispositivo di manovra tridimensionale (di Mike, ecco dov'era finito).
Una cosa che forse tendiamo a dimenticare (io me l'ero dimenticato) è il metodo di funzionamento del dispositivo: all'interno della botticella (che nell'anime invece è una sorta di dispositivo con due eliche alla base) si trova una Iceburst Stone, immaginaria pietra dalle proprietà straordinarie che si origina naturalmente nelle profondità delle grotte sotto la Factory City, centro industriale all'interno delle mura che produce armi e attrezzature incorporando materiali come l'Ultrahard Steel e l'Iron Bamboo. Le caverne trovate sotto la Factory City erano una volta caldere vulcaniche: quando le temperature sotto terra diminuirono al cessare dell'attività vulcanica, i gas naturali all'interno delle caverne si solidificarono ad altissime pressioni, diventando come pietre ghiacciate. Se esposte a temperature superiori alle temperature di congelamento nelle caverne in cui si trovano, le pietre si vaporizzano rapidamente. Questo crea una piccola esplosione da cui queste pietre prendono il nome diventando indispensabili per i soldati Walldian che, senza, non potrebbero "volare."
Ho provato a documentarmi un po' e non ho trovato nell'immediato riscontro di pietre vulcaniche contenenti gas che possano fornire vera e propria energia. TUttavia un vecchio articolo postato su Wired parlava di come nella centrale geotermica di Hellisheidi in Islanda, si fosse riusciti ad intrappolare la CO2 ed iniettarla nel terreno, trasformandola in pietre (per diminuire l'inquinamento atmosferico, ancora niente islandesi volanti. Per ora.)
L'anidride carbonica allo stato puro è infatti un gas altamente instabile che al minimo errore risulta pericolo e può causare esplosioni. Forse Isayama, che da quel che ho potuto capire non lascia niente al caso o al troppo campato per aria, ha preso spunto da qui? Sarebbe molto affascinante. Anche perchè torneremmo a far visita a quelle terre impervie di fuoco e ghiaccio, grembo del mito di feroci guerrieri. E di giganti.
Un'altra piccola parentesi (e alla fine ne saremo SOMMERSI) vorrei farla proprio su questo ricordarci delle grotte e delle loro pietre da parte di Isayama. Ora che la saga sta compiendo i suoi ultimi archi siamo tornati indietro, alle origini, lontani da Marley, lontani da Carby, Magath e Willy Tybur. Siamo tornati ad Eldia e a una delle prime cose che impariamo nel manga, una delle caratteristiche distintive della storia: come funziona il dispositivo di manovra tridimensionale. Forse anche la storia stessa si sta avvitando sulle proprie spire e scava nella terra misteriosa di Eldia, sprofondando nei suoi segreti inspiegabili, forse fino alla "fonte di tutto il potere"? Fino ad una di quelle grotte in cui una certa Ymir Fritz incontro il Daichi no Akuma, il Diavolo di Tutte le Terre?
Torniamo all'incontro fra Kyomi e Mikasa: finalmente anche la nostra guerriera smette di brillare della malata luce riflessa di Eren e inizia a mostrarci il suo splendore. E notiamo la peculiarità di questo incontro. Kyomi è una donna furba e potente ed inizia trattando con le armi in pugno che le ha fornito direttamente Yelena. Certo, a Kyomi interessano le risorse energetiche di Paradis (roba che la fa salivare quanto la nostra compianta Sasha alla sola idea), tuttavia sembra che a dipingerle di sgomento il viso sia proprio il marchio che Mikasa porta sul polso, quello che la identifica come vera "sana e forte" erede del potente Shogun della terra di Hizuru, lo Shogun (suppongo) Azumabito che, in tempi non (troppo) sospetti aveva stipulato una solida ed intima amicizia con la famiglia reale dei Fritz. Che caso, eh?
Vi ricordate Krueger che raccomandava a Grisha la salvezza di Mikasa ed Armin? Non è quindi che Zeke abbia avuto informazioni molto dettagliate su Mikasa proprio da Eren Krueger? Sto per arrivare anche a questo punto.
Un'altra domanda che mi sono posta e, ho cercato di immaginarne lo scenario, riguarda proprio la fine dell'alleanza\amicizia fra i Fritz e le minoranze "etniche" degli Ackerman e degli Azumabito. Sappiamo che a un certo punto Re Fritz non solo non è più loro amico ed alleato ma inizia uno sterminio sistematico, una pulizia etnica terribile a cui mettono fine solo Uri e Kenny Ackerman. Cosa ha rotto quest'amicizia tanto da trasformarla in una letale caccia alle streghe? Sappiamo che gli Azumabito, come gli Ackerman, non possono essere influenzati dalla cancellazione della memoria dei Fritz, in quanto non-eldian e quindi possiamo solo supporre che ad un certo punto queste due potenti e fedeli famiglie possano aver visto il marciume che stava crescendo dietro questa cancellazione continua del passato, che abbiano cercato prima di far ragionare Fritz e poi gli si siano opposte.
Tutto il resto, è storia.
Mikasa viene chiamata "La speranza di Hizuru" e questa definizione ci lascia intendere che a Kyomi interessino le risorse per la sua terra ma che, soprattutto le interessi Mikasa. Kyomi ha lanciato il suo strale, l'ha lasciato lì conficcato nella mente di Mikasa che vediamo estremamente colpita, pensierosa: come Historia è l'ultima della "più importante famiglia del mondo" (WOW!) quindi il suo ruolo è una chiave importantissima per la nostra storia. Come però ci ricorda Pixis, i Walldian sono come bambini che hanno appena scoperto il mondo degli adulti: per la prima volta si rendono conto dell'esistenza di un mondo attorno a Paradis, un mondo che è andato avanti e che ha affilato denti ed artigli in conflitti fra nazioni, in giochi politici crudeli e spietati. Tutti sembrano aver proposte interessanti per Paradis ma se persino Kyomi SBAVA platealmente pensando alle sue risorse, mi verrebbe davvero da domandarmi "Il gioco vale la candela?" e "ci state davvero dicendo tutto?".
Kyomi si sente in dovere di dire a Mikasa, in sostanza, che in qualsiasi momento potrà mollare tutto e "tornare a casa", cosa che sicuramente per il momento non farà, perchè il suo sangue Ackerman la incatena ad Eren e alle sue scelte scellerate. E Zeke, questo, lo sa. La signora di Hizuru desidera anche informare gli Walldian che questa alleanza nasce proprio da Zeke che ha offerto ad Hizuru le risorse di Paradis e molto probabilmente li ha informati dell'esistenza di Mikasa. Insomma, è di nuovo Totò che vende la Fontana di Trevi. E qui arriviamo ad una rivelazione MOLTO importante: vediamo il flashback della chiacchierata fra Zeke e la signora Kyomi e notiamo, anzitutto, che Zeke ha i capelli lunghi, non ha quel suo taglio militare di sempre. Vuol dire che due anni fa il nostro giovane Fritz se ne stava un po' a zonzo, lontano da occhi indiscreti. Zeke confessa a Kyomi di essere stato PARTE DEI RESTORAZIONISTI DI ELDIA,
quindi non uno stupido bamboccio vittima degli eventi, troppo traumatizzato dai genitori peggiori del mondo (sì, Grisha, facevi veramente schifo). Analizziamo questa nuova notizia quindi: il piccolo Zeke (sette anni), già un bravo soldatino Marlean vive una doppia vita. Da un lato è un bravo soldatino marlean, dall'altra è l'arma segreta dei Restorazionisti. All'inizio pensiamo che il piccolo Zeke sia solo uno strumento ma qui, lo Zeke adulto, ci spiega il perchè abbia venduto i suoi genitori condannadoli ad una straziante separazione (soprattutto la povera Dina). Un bambino di SETTE anni, per quanto sveglio e intelligente come lui riesce a fare questo ragionamento: i miei genitori stanno gestendo la questione dei Restorazionisti come due macachi e stanno per essere beccati, è meglio che io (BAMBINO DI SETTE ANNI) tranci questo ramo incapace del gruppo per salvare me stesso e i miei nonni (ricordiamo che Marley non va per il sottile con i traditori: come ci ricorda Reiner quando sente Falco tergiversare a proposito della propria fedeltà). Innanzi tutto io non credo che un bambino di sette anni possa fare questo ragionamento, neanche se è Zeke Jaeger. Secondo, non credo che Zeke Jaeger sia uomo da "spiegoni" e non credo che Isayama sia autore da spiegoni e NON CREDO che Isayama sia uomo da mettere in bocca lo spiegone ad un personaggio amibguo, bugiardo ed infido come Zeke. Ohhh. Mi sento meglio. Io credo che Zeke non sia un "bugiardo" completo, non mente perchè gli va. Lui dice tutte mezze verità in modo da accontentare i suoi ascoltatori, renderli fiduciosi, far abbassare loro le barriere (pensiamo solo cosa ha fatto con Marley, Carby e Magath: li ha mossi come pedine della dama, nemmeno degli scacchi). La mia teoria è che dietro alla denuncia di Dina e Grisha ci fosse Krueger e, forse "Mistery Man Goggle Kun": alla fine i Restorazionisti appartenevano più a Krueger che a Grisha ed è stato Krueger a mandare Dina, l'ultima Fritz rimasta, da Grisha. E quando alla fine Dina è stata condannata ad essere trasformata, Krueger senza alcuna ombra di pietà ha detto a Grisha "Scappa, FATTI UNA FAMIGLIA, fai dei figli". E' un po' strano come augurio, no? Krueger ha insistito molto su questo punto: avere una nuova famiglia, nuova moglie, nuovi figli. Krueger sembrava aver bisogno di tutto questo spettacolo, quasi morendo sui piedi di Grisha per dargli l'Attacking Titan. Quindi continuo a sostenere che Krueger sia stata la principare ispirazione e fonte di informazioni di Zeke e che Zeke, attualmente, sia il nuovo "Owl", nuovo capo dei Restorazionisti. Ma non è tutto. Zeke è un maestro degli inganni e, secondo me, nasconde ancora molte cose: il suo fine è solo suo, Zeke è alleato di tutti, amico di nessuno. Ce lo dice lui stesso, affermando che mentre lavorava alla liberazione degli Eldian, li maciullava sul campo di battaglia perchè gli Scout erano evidentemente perdite sacrificabili. E tutto questo poteva continuare a funzionare solo se il suo segreto (il suo Zekret!) fosse rimasto celato: ossia il suo sangue reale.
Qui c'è un altro particolare interessante: Zeke è un po' che ce la sta menando con il "gigante dal sangue reale". Che differenza c'è fra una persona normale di sangue reale e un gigante o titan shifter di sangue reale? Evidentemente qualcosa cambia. Noi abbiamo visto attivarsi la coordinata solo quando Eren ha toccato Dina in versione Mindless. Quando ha toccato Historia, Eren ha percepito dei ricordi, degli echi di Frida e degli altri Reiss. Quindi Zeke ci fa presente che NESSUNO sa cosa può accadere quando il Founding Titan e il Titan with Royal Blood s'incontrano. Neanche Hizuru. Insomma, Zeke fa presente a Kyomi che lì, a comandare, resta sempre lui. Per non sfastidiare troppo la delegazione, Zeke offre loro il già citato "botticello" di Mike con all'interno la Iceburst Stone. Un piccolo prezzo per evitare che Kyomi gli rifiuti questo piano folle e vada a spiegare che razza di matto sia Zeke Jaeger magari proprio al generale Carby, mh?
Ma resta sempre la domanda: perchè DUE giganti? Perchè Founding e sangue reale separati e non un unico founding Reiss o Fritz? Io credo che molto semplicemente sia per via della promessa di Re Fritz: se il Founding finisse nel corpo di un Reiss o di un Fritz questo verrebbe costretto all'immobilità dalla promessa di Fritz, quindi tenerli separati è di vitale importanza.
E poi Zeke-Totò vende a miss Kyomi le risorse di Paradis e la promessa di un futuro prospero e illuminato. E, pazzesco, tutti gli credono. Mentre tutti si domandano quanto davvero interessino a Kyomi gli ideali di libertà di Zeke (Pffff), Historia ci leva d'impaccio e fa la DOMANDA che tutti noi stiamo tenendo in bocca da mesi: ma il piano di Zeke... qual è?
E casualmente, Zeke l'ha immaginata questa domanda e ha preparato TRE PIANI che causeranno "indicibile sofferenza e perdite insostenibili" come Russ Cargill. Il primo: usare l'"earth rumbling" per continuare a difendere Paradis, né più né meno quello che ha sempre minacciato Fritz, ossia il radere al suolo TUTTO e regnare felici su un mondo di morti. Il secondo piano prevede che Hizuru offra le migliori novità in campo bellico a Paradis e si prepari a combattere una guerra senza distruggere tutto con i giganti. Certo, dice Kyomi, ci vorranno UNA CINQUANTINA D'ANNI ma si può fare. Come no. Nel frattempo Marley o le altre nazioni (perchè ricordiamoci che tutto il mondo odia gli Eldian) li avrebbero bombardati peggio del delta del Mecong.
Oppure c'è l'opzione numero tre. Diciamo pure, quella giusta: continuare a tenersi il founding titan bello stretto e... un gigante di sangue reale. Zeke insiste su questo punto: il prossimo Beast Titan dovrà avere il sangue dei Reiss. Quindi dovrà essere Historia o uno dei suoi figli. Benvenuti a "Il grande impero Eldian restaurato" di Zeke Jaeger Fritz. Praticamente siamo vicini a quel che voleva fare Rod Reiss tranne per il particolare relativo all'unificare Founding e Royal Blood.
Il problema è il tempo. Cinquant'anni sono troppi, Hanji se ne rende conto, mentre seguire il corso degli eventi con una generazione di giganti dal sangue reale sembra così semplice. Così rapido.
Faccio un passetto indietro: non era Zeke che diceva, sulle mura di Eldia a Reiner e Bertholdt "Facciamo in modo che questa storia maledetta finisca", tanto da caricare il povero Bertholdt come un kamikaze fino al suo ultimo respiro, ossessionandolo sul bisogno di finire, qui e ora. Quindi Zeke ha cambiato idea e adesso promuove il ritorno del "gigante di famiglia"? O ha spudoratamente mentito perchè, allora, Bertholdt gli serviva carico ed assassino come un barile di nitroglicerina, impegnato ad infuriare su Shiganshina mentre lui cercava di prendersi Eren?
A levare tutti d'impiccio è Historia che, forse un tantino agendo d'impulso, accetta di essere l'erede del Beast Titan.
L'unico ad opporsi, idealista e forse poco concreto ma, come dargli torto? E' proprio Eren. Sopravvivere DI NUOVO cannibalizzandosi e riproducendosi per forza con adolescenti costretti a mostruose trasformazioni, a vivere nel dolore di aver divorato i propri genitori o i propri fratelli? No grazie. Eren non vuole accettare questo piano. Piuttosto prendere in esame altre opzioni o provare ad utilizzare quelle formulate in maniera diversa. Bravo Eren, saggio e posato. Mi sei piaciuto soprattutto perchè non sei scattato in piedi muggendo e lanciando le sedie. La signora Kyomi molto pacatamente fa presente che non c'è alcun bisogno di decidere subito e che potranno continuare a discuterne usando Zeke come intermediario. Intanto tutti guardano male Eren, Eren è arrabbiatissimo, Historia è sull'orlo delle lacrime perchè sa che Eren ha detto una cosa giusta... ma quanto utile? Forse si sente oltraggiata proprio per essersi offerta così in fretta come una bestia da riproduzione dal sangue speciale?
Sappiamo solo che il seme del dubbio ha attecchito e che questo è esattamente ciò che voleva Zeke.
Torniamo al presente, ad Hanji ed Eren nella prigione. Eren ha appena detto "Non c'era motivo di sacrificare Historia". E' quindi evidente pensare che, alla fine, il piano numero tre sia in qualche modo scattato o stia scattando. Hanji ammette che non c'è stata altra opzione soprattutto per il fatto che i termini di Zeke stanno arrivando (ha pochi mesi di vita) e Marley si sta preparando al contrattacco.
Hanji sperava in questa conversazione, sperava di essere sulla stessa lunghezza d'onda di Eren nonostante le parole dure che gli ha rivolto sul dirigibile, dopo avergli sbattuto in faccia quanto abbia tradito la sua, la loro fiducia. Hanji ci sta riprovando, vuole che Eren nonostante il disastro che ha fatto, torni almeno a pensarla come loro. E invece Eren le fa solo presente che ha divorato il Warhammer Titan e che in men che non si dica potrebbe mandare a gambe per aria tutto il castellino in cui è imprigionato ed uscire. Mette Hanji di fronte alla completa impossibilità di nuocere a lui o a Zeke: i fratelli Jaeger sono inarrestabili ma ancora separati: cosa accadrebbe se fossero finalmente assieme? Levi fa BENE a tenerli lontani, qualcosa di ancora molto oscuro si sta muovendo e forse Eren non ne è al corrente. Il fatto che Eren alzi da terra Hanji e le mostri come potrebbe trasformarsi da un istante con l'altro (non si è nemmeno ferito e quelle cicatrici da titan shifter gli si aprono sulle guance così? Pazzesco) non aiuta il nostra Jaeger Jr. nella sua causa. Si becca del ragazzino in perenne crisi di ribellione adolescenziale. Mentre Hanji mette in dubbio le sue qualità di comandante, troviamo Mikasa ancora al cimitero sulla tomba di Sasha (Sasha è morta, ragazzi, io ancora non riesco a riprendermi) dove assistiamo ad un triste teatrino di un soldato Eldian che sta piangendo i propri morti, che non vuole, su quel terreno, Nikolo, il soldato marlean ostaggio che ha cucinato per Sasha e che ha appena appreso della sua morte. Il soldato viene fermato e Nikolo soccorso da Jean, Connie e Mikasa: lui voleva solo portare dei fiori sulla tomba di Sasha ed è commovente quanto sia incredulo all'idea che sia morta davvero. Ecco la profondità dei personaggi di Isayama: immaginatevi Nikolo che si alza al mattino in una terra di "diavoli" dove è un ostaggio, dove è costretto a fare il cuoco anzichè il soldato. Indossa il suo vestito scuro perchè sta andando al camposanto a trovare Sasha ma, nonostante sia lì, sulla tomba della ragazza, domanda "E' davvero morta Sasha?". Non ci crede. E' la morte quando ti piove addosso e sei costretto a venerci a patti, una parte del tuo cervello pratica e razionale la sta metabolizzando, quella emotiva non ci crede, ti dice che non è possibile, stava bene fino a pochi giorni prima!
E davanti ai volti distrutti di Jean, Mikasa e Connie, Nikolo "il buon marlean" domanda "Cosa avete fatto ragazzi...". E' retorico. Lui era l'esempio di come la pace sarebbe potuta funzionare, di come, prima o poi pur con le dovute difficoltà, forse qualcosa di buono sarebbe nato. Forse però in un mondo senza giganti.
Facciamo la conoscenza anche della famiglia di Sasha: papà Blause lo conosciamo già, un cacciatore tutto d'un pezzo a cui lei era molto affezionata. Quella dietro è la mamma e, accanto, sembra proprio che ci sia la ragazzina bionda che Sasha ha salvato dopo i "fatti di Ragako". Quando qualcuno si fida di Zeke e dà la colpa della morte di Sasha ad Eren è meglio che provi a fare qualche passo indietro sul viale dei ricordi. Chi ha reso orfana questa bambina? Un gigante che ha divorato la sua mamma. Chi era questo gigante? IL PADRE DI CONNIE. Chi ha trasformato il padre di Connie? Zeke.
Se siete arrivati fino qui io vi stimo e vi ringrazi. Sto scrivendo un poema perchè questo numero è DENSISSIMO di fatti importanti.
Dunque, torniamo da Pixis e Yelena: la nostra ragazzona con i suoi uomini accanto (c'è anche uno che sembra Bertholdt post time skip, che cosa carina!) mostra a Pixis i sieri che hanno trafugato da Marley, probabilmente per produrre i Mindless per continuare a passarsi i giganti nel prossimo futuro. Tuttavia Yelena ammette che non è riuscita ad impossessarsi della tecnologia atta a preparare questo siero e che quindi dovranno farsi bastare questa ventina di bottigliette.
Per tutta risposta abbiamo il primo colpo di scena: Pixis fa puntare le armi contro Yelena e i suoi e la ragazza fa presente che loro si sono dimostrati affidabili e sinceri nei passati tre anni e che, come ringraziamento, vengono minacciati dalle stesse armi che hanno importato da Marley. Pixis confessa quindi freddamente di non aver scordato chi sia Zeke Jaeger (e neanche noi!) ma Yelena non si scompone, non ha neanche un momento di debolezza. Si augura solo che un giorno potranno sedere tutti insieme a cena attorno ad un tavolo. Ma a Pixis, come al proverbiale calabrone grasso che vola lo stesso, non frega niente di questa considerazione.
Nel frattempo, l'erede di casa Fritz, il grande buratinaio, il ragno al centro della tela è stato caricato su un carretto con i suoi quattro stracci e dei bidoni e portato nella foresta dei giganti per essere messo in condizioni di non far danni. E lui cosa fa? Ci scherza su. Domanda se è questo il suo "Hotel" (che concetto moderno!) e Levi gli risponde che questo è il posto che gli si addice di più (alberi di ottanta metri per una scimmia di diciassette? Perfetto anche per me, grazie!). Insomma, uscire dalla foresta è difficile, se ti trasformi ce ne accorgiamo, non ci sono neanche i sassi da tirare. In tutta risposta, Zeke è preoccupato quanto un tortellino in brodo e fa presente a Levi ("Hey, Captain Levi...") che vorrebbe tanto mostrare a Falco e Gabi questa meraviglia naturale. Levi torna nella fase Cleverbot ma un po' meno cattivo, gli fa presente solo che i "bambini sono solo nella sua testa" (sembrano una coppietta che litiga #zeviforever) ma poi attenzione, Levi si ammorbidisce ENORMEMENTE e non lascia il concetto appeso, gli dice che se i bambini potranno vedere o no questo magnifico spettacolo della natura, dipenderà solo da lui. Se fa il bravo, in sostanza.
Attento Levi, attento perchè Zeke cerca sempre il punto debole.
Ma parlavamo di bambini, giusto? Durante una finta crisi epilettica, Gabi frantuma la testa di un povero soldato e si dà alla fuga seguita dal povero Falco, vittima delle circostanze. I due bambini che Zeke ha definito "imprevisti" ora sono davvero la variabile impazzita nella nostra storia e nel suo piano.
Negli ultimi palpiti della storia, vediamo i nostri stanchi ragazzi del lato Marlean delle cose: Porco che s'è curato con svariate bottiglie di vino, Pieck che sembra afflitta da una tristezza cronica (e ricordiamo che è quasi morta) e Reiner. Reiner che quando si risveglia sembra riposato quanto ratto rabbioso. Un altro indizio che Reiner abbia sviluppato ulteriormente una o più altre personalità ce l'abbiamo per l'assenza di ricordi della battaglia: il suo ultimo ricordo sono Falco e Gabi che invocavano il suo nome per salvare Lady Tybur e Porco e, a quel punto, qualcosa o qualcuno dentro di lui si è svegliato, ha messo insieme quanto di più vicino all'Armored ed è uscito per mettere a posto le cose. Chi glielo dirà ora che tutti i suoi bambini sono andati, due morti orribilmente e due rapiti?
E questo gonfio tramonto rosso che sembra addirittura molto orientale, di fronte al quale una Historia pensierosa, disillusa e visibilmente incinta viene invitata ad aver più attenzione per il proprio stato, che cosa ci vuol suggerire?
"La tragedia, intrapresa dal momento della nascita, sta iniziando il conto alla rovescia per una reazione a catena". E con questo Isayama mette un'intera mandria di bufali sulla graticola e si aspetta che entro la fine del manga ci mangiamo tutto quanto. Io, personalmente, sono molto pronta. E voi? Vi è piaciuto questo capitolo?
Personalmente lo stato interessante di Historia è shocckante, chi sarà il padre??
Come sempre, ci vediamo qui ad agosto che anzichè di fare i tuffi a bomba in piscina, quest'anno starò qui a scrivere e a godermi la terza stagioneh!
Intanto buone vacanze, bevete tanto, non state troppo al sole e soprattutto NON CREDETE A QUEL CHE DICE ZEKE.
#snk 107#l'attacco dei giganti#attack on titan#analisi capitolo 107 snk#italianfanaot#aot 107#shingeki no kyojin
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Attack on Titan episodio 6 “Peccato”
Due considerazioni DUE sull’episodio 6 di Attack on Titan “Peccato”. Sì, insomma, peccato davvero. Come sempre la regia è impeccabile, la storia narrata procede molto bene e ci fa immaginare che da qui al pazzesco finale di Uprising manchino tipo tre, forse quattro puntate, cosa che mi fa pensare, a Return to Shiganshina verranno dedicati una quindicina di episodi. C’è un però. Non so se è un problema solo mio ma ho notato un sensibile calo nelle animazioni che non riguardino i protagonisti. La scena qui sopra, raffigurante Hanji, Mikasa e Levi è perfetta (anche se i capelli non si muovono nel vento, visto che sono lanciati al galoppo su di un carro scoperto, peccato :\) ma se guardiamo qui sotto sembra quasi di vedere due team di animatori al lavoro.
Se penso allo scontro fra Eren versione gigante ed Annie nella stagione 1, ricordo animazioni MOLTO migliori di questa. Considerando per altro che lo scontro fra Grisha e Frieda (girato magistralmente, è esattamente la scena del manga), speravo di vederlo proprio disegnato con più dettagli di così.
Historia qui è un po’ Derpina e Rod, vabeh, Rod è così e basta, col suo parrucchino a nido di piccione.
Traute cosa ti è successo dall’episodio 1? Questo era anche un primo piano statico, praticamente, mentre qui sotto ci sono le rapidissime immagini della sequenza di inseguimento a Levi. E non si tratta solo del viso, anche dei dettagli dei capelli, dei vestiti, della corazza.
Menzione d’onore a Zachley con i suoi metodi punitivi che neanche al “Collegio” di Rai Uno, sono molto contenta di aver visto in funzione la sua opera d’arte.
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Attack on Titan chapter 108 english
Enjoy!
https://m.imgur.com/a/50l7avw
#snk#attack on titan#aot#shingeki no kyojin#snk spoilers#attacco dei giganti#aot spoilers#italianfanaot#chapter 108#snk 108#aot 108
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Analisi del capitolo 105 di Attack on Titan - Assassin’s Bullet
Aiutatemi a dire CHECCAPITOLO.
L'attesa dei leaks questo mese è stata snervante, prima di tutto perchè ci aspettavamo la loro uscita sulla fine di aprile mentre la realtà li ha visti slittare praticamente alla solita prima settimana del mese di maggio. E vabeh. Non vi nascondo che ho passato le ore a refreshare compulsivamente per poter sparare il capitolo raw appena possibile (e ce l'ho fatta) ma sono stata ovviamente calpestata da blog internazionali molto più in vista del mio. Ma del resto, who cares?
Iniziamo subito a spoilerare come invasati, quindi come sempre, se non volete leggere robe scandalose FUGGITESCIOCCHI!
Insomma, siamo qui per parlare di emozioni, quelle da pentola di fagioli perchè i leaks non arrivavano se non in versione thumbnails da guardare col microscopio e quelle vere quando per un giorno intero, il fandom è rimasto con in mano solo una pagina, una fotografia del volumetto dove, senza ombra di dubbio, ha visto Sasha morire. E' anche questo il bello dei leaks: per una volta al mese il fandom si ritrova a palleggiarsi fra twitter, reddit, tumblr e discord, cercando e scambiando il poco materiale che esce, cercando di capire se in quell'immagine sgranata ci sia davvero il nostro personaggio preferito agonizzante a terra. Però siamo rimasti davvero con quell'immagine in mano per un giorno, circa. E pur con la fame dei leaks, sapevamo che quella era una pietra tombale, che niente l'avrebbe cambiata, che il suo destino era già scritto negli occhi vuoti, nel sangue versato.
Anzitutto ci siamo tolti il dubbio sul titolo del capitolo: non si tratta di "Bullet proof" ossia "A prova di proiettile" ma di Assassin's Bullet, ossia "Il proiettile dell'assassino". Ahimè.
Lo Zeppelin di Eldia sta raccogliendo i suoi soldati e ditemi anche voi se nelle prime immagini, dove Armin si sporge per dare una mano ai suoi amici, non avete sentito il profumo della notte mischiato a quello di una città in fiamme, al carburante bruciato nei relitti della flotta distrutta, al vago, nauseante aroma della carne umana arrostita, al lontano, stucchevole odore di salsedine del mare. E il vento notturno, fresco ma sporcato dal calore delle fiamme sottostanti. La prima cosa che notiamo è come Armin non perda tempo nell'assicurarsi che il suo amico, il suo Eren stia bene. Lo sa.
Il primo sguardo di Armin è un misto di biasimo, silenzioso rimprovero e tanta, tanta amarezza per qualcosa che oramai non si può più recuperare (concetto sul quale si tornerà circa una pagina sì e una no). Negli occhi di Armin io vedo molto lo sguardo di Bertholdt, quello che aveva dentro il Colossal soprattutto, quello che in alcune descrizioni viene chiamato "Whale eyed", uno sguardo apparentemente distante ma che in realtà sembra comprendere dal punto di vista più alto ciò che sta succedendo. Io credo che Armin e Bertholdt, uniti nel Colossal, abbiano avuto modo di fondere i loro pensieri, sensazioni e ricordi in maniera preoccupantemente profonda.
E Armin, come sempre, aiuta il suo amico. Vediamo le loro mani stringersi come le abbiamo viste in passato tante volte ma stavolta è diverso, come se la loro amicizia fosse stata avvelenata da Eren stesso. E Mikasa lo sa. Sa che Eren stavolta è andato troppo oltre, lasciando loro indietro. Proprio ciò di cui lei veniva accusata, per altro: Mikasa in quanto Ackerman era poco avvezza soprattutto durante le sue crisi d'ansia alla ricerca di Eren di lavorare in gruppo, cosa che proprio Hannes le aveva rimproverato.
E' quindi il momento di Levi che oltre alle usuali trivialità a cui ci ha abituato il Capitano quando è davvero indispettito da qualcosa, fa ciò che tutti (o almeno io), avremmo voluto fare durante il "baby tantrum" di Eren dall'inizio del Festival di Willy Teiber: gli dà un calcio in bocca. Bravo Levi.
Tanto Eren rigenera ma un calcio in bocca è un buon modo per riportare quello che per il Capitano è tornato ad essere uno "Shitty brat" al suo posto sul pianeta terra. Mikasa ci prova a scattare, è più forte di lei, il suo Acker-bond con Eren è troppo forte ma Armin la trattiene semplicemente toccandole le spalle e lei IMMEDIATAMENTE si ferma, abbassa lo sguardo perchè è impossibile reggere lo sguardo di Armin quando è così pieno di rammarico e verità.
Levi usa il sarcasmo come abbiamo spesso sentito fare a Kenny quando è in difficoltà. La sua bocca, la sua espressione dicono una cosa ma i pugni serrati e quelle rare immagini che lo colgono di sorpresa, ce ne mostrano un'altra. Finalmente si torna alla famosa lettera che Eren ha scritto (quella che ha imbucato Falco?) dove, evidentemente, il Nostro ha spiegato nel dettaglio tutto il casino che aveva intenzione di fare che è un po' come dire:
"Ciao sono Eren, avete presente? Quello col Founding, esatto. Sto per lanciarmi sulla folla del paese nemico tipo Body Slam e scatenare una crisi mondiale di proporzioni Armageddoniane. Ciao. PS: se vi va, venite."
Io, gli avrei dato un altro calcio in bocca. Invece Levi sceglie di dargli n calcio virtuale molto più doloroso, il primo di molti, direi. Gli dice "Sii felice, è andato tutto come pensavi". Ma prima di questo, Levi fa un riferimento molto profondo facendo notare ad Eren come la sua faccia somigli alle innumerevoli che ha visto negli Slums. Quello che Levi non dice è che quella faccia gli ricorda in primis la sua da bambino abbandonato, senza speranza e senza futuro. La sua faccia da morto che cammina perchè ha perduto ogni cosa, ogni persona, ogni punto fisso.
Ci spostiamo appena sotto lo Zeppelin dove Jean sta radunando gli uomini per riportarli a bordo e dove notiamo la straordinaria coordinazione che muove i ragazzi della 104esima (o quel che sono ora). C'erano varie truppe all'opera, tutte soggette ad un caposquadra e stanno risalendo a bordo in base alla posizione in cui si trovavano. Notiamo anche che fra i soldati ci sono uomini un po' diversi dagli snelli, prestanti ragazzini a cui siamo abituati: mezza età, alcuni evidentemente panciuti. Finalmente diamo una risposta anche a queste presenze. A Paradis si è dovuta mettere assieme una squadra molto assortita (chi pronunciò la frase "Colorita e folta come accozzaglia di bifolchi!"? Forse in Braveheart? E chi si ricorda :v), comprendendo vecchi membri della Garrison che sono qui come "reclute" per dare finalmente una mano e smetterla di starsene rintanati dietro alle solide mura di Re Fritz.
La conta delle vittime è bassa rispetto all'immane casino che gli Eldian hanno scatenato sulla città Marlean e Flocke non ha tutti i torti nel dire (con i suoi toni da restorazionista matto che avrebbero commosso i seguaci di Ymir) che la loro è stata una grande vittoria. La prima grande vittoria. Il povero Jean che invece ha più sale in zucca di quel cretinetto, si domanda "Per quanto ancora dovremo combattere?". Ma quanto è cresciuto Jean? Quanta profondità è maturata nel suo animo da ragazzetto spaccone ma fondamentalmente di buon cuore, l'unico dei ragazzi ad avere una mamma meravigliosa che gli portava le omelette in CASERMA, distruggendolo socialmente ma, voglio dire, la mamma che vi porta le omelette? Ma quanto amore c'è in questa cosa? <3
Flocke esulta e con lui esultano gli altri invasati, coinvolti dai toni inquietanti del loro nuovo idolo che parla del "Nuovo Impero Eldian". L'avete sentito il brivido? Io sì. Flocke è un grande delle sconsiderate azioni di Eren e, alle sue spalle, vediamo molti altri fra uomini e donne che si lasciano andare a grida di giubilo perchè, ehi, forse se lo meritano di gioire della sconfitta del nemico, finalmente. Ma resta comunque il brivido.
Mentre la folla gioisce, i nostri tre ragazzi si abbracciano. Connie li abbraccia. Perchè sono i suoi amici, sono speciali, gli dispiace dirlo in barba ai morti del loro schieramento, ma i suoi amici sono vivi e questo gli basta per il momento.
Nell'architettura si chiama "chiave di volta" quel cuneo che si trova al centro di una volta, elemento indispensabile per scaricare il peso retto dall'arco sui pilastri laterali: Sasha, Jean e Connie sono, per me, la chiave di volta nel setting "umano" del gruppo di Paradis. Sono i ragazzi normali, sono i ragazzi non-speciali. Non Ackerman, non nobili, privi del tutto di missioni particolari o di vendette segrete. Questi tre ragazzi non hanno nulla di magico in loro, sono normali, potrebbero essere uno di noi che non siamo Ackerman, non siamo nobili, non siamo "speciali". Sentite scricchiolare l'arco? Lo sentite scricchiolare in quell'abbraccio, in quella dichiarazione di essere, comunque, vivi? Quando la chiave di volta cade è IMPOSSIBILE che l'arco continui a reggersi.
La nostra attenzione si sposta quindi sotto, nelle strade vuote: la città è ancora sotto shock, i soldati Marlean sotto l'ordine di Magath stanno scaricando colpi inutili verso lo Zeppelin e vengono trucidati dalle truppe di Eldia in ritirata. Ma lì sotto ci sono ancora Gabi e Falco. La prima ottenebrata dal dolore, il secondo dalla preoccupazione per la sua amica, per Reiner, per tutta la tragedia in cui sono stati precipitati che la battaglia di Fort Slava sembra solo un ricordo edulcorato di una gita fuori porta.
Falco vuole fermare Gabi, vuole "raffreddarla" come ha tentato di fare con Jean (piccolo, coraggioso Falco!) ma la ragazzina è troppo soverchiata dal dolore perchè lei era lì quando Zophia è stata schiacciata dal masso e quando Udo è stato calpestato a morte. Era al cancello quando Sasha ha ucciso i due burberi ma fondamentalmente affabili Gatekeepers. Lei ha visto la gente schiacciata, ha visto Lady Teiber venire stritolata e divorata, ha visto Zeke e Pieck e Galliard venire brutalmente sconfitti. E' troppo, è in meltdown, vuole vendicarsi ma vuole anche dimostrare a tutti che gli Eldian buoni esistono e sono LORO. Che quelli dello Zeppelin sono i diavoli che tutti odiano e che lei andrà ad uccidere a costo di rimetterci la vita. Il peso dell'ideologia e l'orrore dei bambini soldato che non è tanto distante dalla realtà di molti paesi in guerra come ben si rispecchia nell'espressione smarrita di Gabi e di Falco. Ma il secondo ha del materiale in più su cui riflettere, il dialogo fra Reiner ed Eren e, soprattutto, sembra dotato di una capacità deduttiva superiore a quella della piccola Braun.
Prendiamoci un istante per ammirare l'abilità di Yams nel disegnare le scene dinamiche (ancora una volta, sì!): personalmente sono innamorata delle scene in cui Gabi combatte, nonostante il vestitino e le ballerine ai piedi i suoi movimenti sono quelli di un soldato addestrato, il suo sguardo è quello alimentato a fuoco freddo di un cecchino professionista. E mentre Colt cerca di riacchiapparli, mentre Gabi decide di lasciare al suo amico le sue ultime parole e correre verso la sua ultima missione da Kamikaze, Falco sceglie di seguire le parole di Reiner, di proteggerla da sé stessa e da qualsiasi cosa voglia fare lassù. Sotto gli occhi di Colt, i due piccoli ragazzini utilizzano il 3dmg del soldato morto per raggiungere lo Zeppelin dove, senza tanti complimenti, Gabi apre il fuoco e colpisce Sasha.
La chiave di volta è rotta, il simbolo della "normalità" è spezzato, l'arco traballa, si prepara a crollare. La morte di Sasha è relativamente rapida, la ragazza sembra passare dalla vita all'incoscienza senza quasi accorgersene: non tornerà mai lucida, pronuncerà poche frasi relative ai suoi ricordi, a ciò che stava dicendo a Jean e Connie ("quando si mangia??") ma è triste comunque. Conosciamo Sasha dai primi numeri del manga e perderla è difficile mentre molto più facile è scatenare un hate-train contro Gabi (come ho visto accadere su Reddit con delle frasi da neurodeliri che boh...). Mentre Falco e Gabi vengono disarmati e malmenati, torniamo a Marley dove vediamo Pieck riprendersi lentamente (EVVIVA!) sotto le cure del soldato con la testa enorme e del povero Magath che, forse ancora non se ne rende conto ma è diventato il capo di una nazione in rovina, grazie tante Mister Teiber. Pieck ha avuto modo di ragionare su quello che abbiamo chiamaot fino ad oggi "Rope-kun", il soldato misterioso che credevamo fosse Connie e che ha trascinato lei e Galliard in trappola, separandoli da Zeke.
Pieck racconta a Magath come si sia finalmente ricordata chi fosse il soldato, una donna di nome Elena (o Yellena come l'ho vista chiamare altrove) facente parte del gruppo di ricognizione partito tre anni prima per sbarcare a Paradis dopo la missione di Reiner. L'unità perduta. Avete presente le navi? Le 32 navi che la marina Marlean pensava di aver perduto secondo la credibilissima storia di Zeke che dipingeva la baia di Paradis presidiata dal Colossal e dall'Attacking? ECCO.
Io credo che le navi ci siano ancora tutte e siano anche pronte per essere utilizzate. Questo perchè Elena a cui Pieck era molto interessata era una dei "seguaci" di Zeke. La parola che ho visto utilizzare è proprio "devotee", ossia "devota".
E l'idea che Pieck stia ricollegando la cosa alla strana sconfitta di Zeke, al fatto che Zeke è sembrato strano per tutto il tempo, probabilmente sta facendo girare qualche rotellina arrugginita nel cervello di Magath. Il Capitano non è stupido ma è un Marlean e pecca d'immaginazione, mentre Zeke, lo sappiamo, è un mostro di furbizia ed intelligenza e, ovviamente, si trova a bordo dello Zeppelin.
Facciamo un passo indietro. Mentre Magath e Pieck iniziano a sentire gl'invisibili fili che Zeke aveva intessuto attorno a loro iniziare ad essere delicatamente ma inesorabilmente tirati, torniamo dalla furiosa Gabi che, pronta ad essere lanciata fuori bordo da Flocke, inveisce contro i diavoli Eldian ammonendoli di dire al LORO comandante che presto i veri Eldian sarebbero arrivati per proseguire sulla via tracciata dal povero Warchief Zeke. Così Jean le dice "Glielo puoi dire di persona (al comandante), te lo farò incontrare ora". Le sue parole mi hanno suggerito "Ora la porta da Levi" ma in effetti... se Gabi ha appena parlato di Zeke, perchè Jean dovrebbe portarla da Levi? E' evidente che Jean abbia in mente un atto dimostrativo per smorzare la furia della piccoletta ma dire "Ora ti porto dal NOSTRO comandante così glielo dici di persona"... e poi portarla da ZEKE mi fa dire almeno un OHIBO'.
Perchè a questo punto possiamo vedere anche solo una piccola parte della colossale ragnatela che è il piano di Zeke?
Con chi era d'accordo Zeke, quindi? Con Levi di sicuro, visto come si becchettano (#zevi intensifies) su chi sia stato più bravo come attore nel recitare la sua parte e, evidentemente, anche con Hanji che esce e gli domanda se tutto sia andato secondo i suoi piani.
Si noti che Zeke è completamente mutilato perchè Levi, quando ha abbattuto il Beast, l'ha scorciato di brutto e poi l'ha fatto estrarre da qualcun altro ma è stato sistemato comodamente contro la parete, qualcuno gli ha appoggiato con cura la giacca sulle spalle e gli hanno pure infilato gli occhiali. Sarà sicuramente stata Elena ma è chiaro che Zeke non sia certo trattato da prigioniero e nemmeno come qualcuno che abbia fatto qualcosa di brutto. Zeke è tranquillissimo, scambia battute con Levi come fossero due vecchi amici-nemici ma senza alcun tipo di vera "tensione" immediata, viene lasciato libero di rigenerare e di agire mentre Eren è legato accanto a lui e, come ci suggerisce la sua posizione nella vignetta, davvero "vicino" a lui. Guardate come Eren è chinato e raccolto, come se volesse stargli particolarmente vicino.
E' ora quindi che torniamo a riesaminare le alleanze e i piani: chi sta con chi?
Marley conta su Pieck e Galliard oltre che su ciò che resta del suo esercito. Zeke li ha evidentemente traditi, chissà da quanto tempo. Zeke lavora per sé stesso attorniato da un numero imprecisato di "seguaci". Da quanto tempo? Secondo me, da parecchio. L'ipotesi che Zeke sia stato uno strumento senziente nelle "mani" di Krueger è molto forte. La 104esima ha dovuto imbastire una missione in fretta e furia per correre a prendere Eren.
A questo punto io credo che Zeke non abbia ancora svelato tutto ma che sia entrato in contatto con Eren e con Levi SEPARATAMENTE. Da un lato ha sostenuto parzialmente il piano di Eren perchè aveva bisogno di riunirsi a lui come gli promise quattro anni prima sui tetti di Shiganshina mentre dall'altro ha elaborato un piano coinvolgendo la 104esima per recuperare Eren, estrarlo vivo e incolume e riportarlo a Paradis, trovando il modo a propria volta di scappare. Credo anche però che abbia esortato Eren ad impossessarsi del Warhammer Titan e che tutto il coinvolgimento della famiglia Teiber, ad opera proprio di Zeke, fosse finalizzato al vedere il Martello finalmente esibito.
Quindi Zeke ha fatto un ottimo lavoro e non c'è biasimo da parte dei ragazzi della 104esima verso di lui (un po' di malsopportazione, ma è normale poveracci) mentre su Eren si sta rovesciando di TUTTO. Eren che, secondo le durissime parole di Hanji li ha "costretti" a fare ciò che hanno fatto e ha fatto perdere loro tutta la fiducia che avevano in lui, usando sé stesso come esca in una strategia del tutto suicida. Se Zeke avesse combattuto davvero per Marley, Eren sarebbe stato inevitabilmente catturato e tanti saluti al Founding.
Invece ora, grazie a Zeke, non solo hanno il Founding ma anche il suo prezioso sangue reale. un gigante, di sangue reale. Zeke è molto tranquillo nel dirlo e sembra davvero essere "al comando" di questa particolare missione. L'unica cosa che è sfuggita al suo controllo e non per colpa sua, è la presenza di Falco e Gabi a bordo dello Zeppelin: se Falco potrà aver modo di elaborare la situazione e forse comprendere, credo che Gabi passerà invece dei brutti momenti con sé stessa, sbattendo la faccia contro il fatto che tutto ciò in cui ha creduto, per il quale ha ucciso e per il quale ha rischiato di essere uccisa, era una menzogna.
Sasha muore in silenzio sotto gli occhi sconvolti di Mikasa e Armin (forse Sasha è stata l'amica più vicina a Mikasa, hanno avuto tanti momenti insieme per quanti se ne possano avere con un Ackerman) e tutti, a questo punto, fissano Eren con odio. Perchè Eren, come sempre, ha fatto di testa sua. Ed Eren, crolla, finalmente.
Questo mi ha fatto felice perchè l'Eren impassibile che trucida gente mi aveva stancato nella sua inarrestabile sete di sangue. Crolla quando scopre che l'ultima parola di Sasha è stata "carne", come un brutto scherzo di cattivo gusto. Crolla perchè si ricorda il vero significato di quella parola e cosa può aver significato nella testa di Sasha che ne era letteralmente ossessionata: la riconquista delle terre esterne, la ripresa dell'agricoltura, dell'allevamento, della caccia. La loro libertà. In una sola parola. E Eren crolla ma questo non sembra salvarlo dall'essere rimasto inevitabilmente solo.
Grande capitolo, mi è piaciuto tutto. Credo ci troviamo alla fine di un arco e stiamo per affrontare quello successivo, probabilmente quello finale. Cosa mi aspetto? Visto che ora tutto il mondo conosce la ferocia degli Eldian e si preparerà a divorare Paradis e le sue risorse, credo che Zeke abbia in mente di rivolgere un ultimatum così forte da far tremare anche gli animi più saldi. Il founding non è vincolato alla pace di Re Fritz e grazie al suo sangue reale i due fratelli Jaeger possono muovere i giganti colossali nelle mura di Eldia: nessun esercito potrebbe fermare la loro avanzata e l'impero Eldian rimarrebbe l'unico in piedi. Ma credo che Zeke desideri anche con forza porre fine ai giganti come è evidente che stia cercando di raccoglierli in uno stesso luogo. Se Eren si è impossessato del Warhammer abbiamo già: Founding, Attacking e Warhammer. Beast Female (ma se Zeke liberasse Annie? Avrebbe la forza e la delicatezza bastante per rompere la crisalide senza stritolarla?) Colossal
Mancano solo Armored, Jaw e Cart che ovviamente verranno spediti a Paradis per il contrattacco. In un modo o nell'altro, saranno tutti sul campo di battaglia come ci raccontano le immagini dei libri antichi.
Piccola parentesi: nelle immagini qui sotto vediamo gli schieramenti opposti della Great Titans War. Da una parte Attacking e Female, dall'altra Armored, Cart e Warhammer: ci stanno suggerendo che il Warhammer se l'è forse bevuto davvero Galliard? (naah, per me non è andata così, ma vuoi mai...)
Altra piccola parentesi: il condottiero dipinto in queste scene impugna lo stesso corno che Ymir Fritz in versione "gigante primordiale" stringe nella mano destra.
Siete pronti ad indossare i capellini di carta stagnola? Perchè il gorgo del complottismo aotiano è profondo e ancora tutto da scoprire! Come sempre, grazie di essere arrivati fin qui, ci risentiamo il mese prossimo!*Q*
#aot spoilers#snk spoilers#capitolo 105#analisi capitolo 105 aot#l'attacco dei giganti#italianfanaot
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La vera natura dei giganti
Era una torrida estate (anzi, fine estate) quando mi sono appassionata ad Attack on Titan. Ero stata in vacanza con amici e il mio compagno, rimasto a casa, si era fatto una maratona della prima stagione dell'anime. Quando sono tornata mi ha consigliato di guardarlo mettendomi a parte del binge watching a cui si era sottoposto: STRANO! Lui che riesce a reggere a malapena un episodio e poi si distrae perchè vuole armeggiare al pc o dietro ai suoi lavori artistici. Così ho iniziato a guardare il primo episodio (non sono mai stata una grande fan di manga e anime, ho sempre preferito libri, serie e film) e devo dire che la cosa che mi ha agganciato subito è stato lo Smiling Titan. Ricordo di averlo trovato tremendamente inquietante, molto più inquietante dell'Armored e del Colossal perchè quei due sembravano possedere nello sguardo la vivace determinazione dell'intelletto umano.
Lo Smiling Titan invece sembrava guidato da una forza superiore, ha puntato dritto su casa Jaeger e si è divorato Carla dopo averla strizzata e aver brutalizzato il suo corpo già spezzato: che scena terribile, tutta sotto gli occhi di Eren e Mikasa. E ricordo di aver amato immensamente la scelta di mostrarci Hannes, l'ubriacone di buon cuore che dovrebbe salvare maldestramente tutti, ritrovarsi al cospetto di un orrore di cui, alla fine, la milizia cittadina aveva solo sentito parlare e contro il quale sbattevano la faccia solo gli Scout. E Hannes, di fronte all'orrore di questo sguardo vuoto, di questa bocca idiota eternamente affamata, fugge riuscendo a portarsi via giusto i due bambini, lasciando Carla al proprio destino. Ecco, difficilmente riesco a ricordare un momento tanto emozionante in un prodotto d'intrattenimento e Attack on Titan me ne ha regalati tantissimi altri dopo questo. Ma l'argomento di oggi parte dallo Smiling Titan. Essendo un'appassionata dei film sugli zombie di George Romero, ho pensato subito che tutti i giganti ad eccezione del Colossal, dell'Armored e dell'Attacking, somigliassero ad enormi morti viventi guidati dallo stesso desiderio primario: non il fare del male o il distruggere, ma una fame inestinguibile e, probabilmente, arsi da un dolore dovuto all'impossibilità di nutrirsi.
Ad oggi sono ancora più convinta che la rassomiglianza con gli zombie sia piuttosto consistente anche alla luce delle scoperte che sono state fatte nel manga, soprattutto gli studi che Hanji ha condotto sui Mindless catturati e la rivelazione di Bertholdt a proposito della posizione degli Shifter sulla nuca del gigante con la possibilità di spostare la propria coscienza all'interno del sistema nervoso del costrutto.
Esaminiamo un attimo i mindless titan che conosciamo meglio come lo Smiling Titan, che sappiamo essere la povera Dina Fritz e diversi altri, non ultimi quelli trasformati da Zeke a Ragako. Se proviamo a guardare solo gli occhi dello Smiling Titan ci troveremo tutta la tristezza della sua condizione. Sappiamo da Ymir che quando si viene trasformati in Mindless si resta coscienti ed è come vivere intrappolati in un lungo, interminabile incubo (che nel suo caso è durato ben sessant'anni).
Occhi tristi quelli dello Smiling Titan, gli occhi con cui ha guardato Grisha l'ultima volta, forse comprendendo e condividendo con lui l'orrore di aver generato un figlio per il solo bisogno di rivalsa e, detto fra noi, ho la convinzione che dietro all'incontro fra Dina e Grisha ci sia stato proprio Krueger che ha mandato l'ultima Fritz come femmina dal sangue prezioso per ottenere un ben più prezioso erede. Un plasmabile, straordinario bambino. Così Dina viene trasformata ed il suo ultimo pensiero, sopraffatto dal dolore è di ritrovare Grisha, lei glielo giura che lo ritroverà, che tornerà da lui. E con buona pace della povera Carla, Dina c'è riuscita. Mutata in un mostro decerebrato ma viva al suo interno, impossibilitata a fare qualsiasi cosa se non perdurare nell'incubo, l'unico carburante di quello straordinario motore che è il Mindless è stato il suo ultimo viscerale desiderio. Tornare da Grisha.
Abbiamo un altro esempio di un mindless mosso da qualcosa di diverso dalla semplice fame ed è il Talking Titan che divora Ilse Langnar: un'altra "lei", per altro che mossa dall'immensa fede e amore per Ymir, ritrovandosi di fronte ad una ragazza che poteva somigliarle prova a combattere contro quella fame, contro l'incapacità di interagirci come avrebbe fatto da "umana" e alla fine perde ma prima di farlo si strazia per il dolore di ciò che sarà costretta a fare. Anche qui abbiamo gli stessi occhi tristi di Dina Fritz ma una bocca insaziabile fissata in un rictus di morte che poco si sposa con l'espressione del volto. Vediamo anche i Mindless di Eren e di Ymir, come esempio. Eren viene trasformato da Grisha in un momento di paura e di incomprensione e quello che ne emerge è un gigante dalle fauci smisurate ma dagli occhi grandi e spaventati del bambino-Eren che abbiamo visto giusto la vignetta prima.
Ymir è un altro caso: quando viene trasformata sulle mura di Marley la sua paura si trasforma in disillusione e la sua espressione si smarrisce mentre precipita, vivendo come ultimo pensiero la gioia di essere esistita anche solo per qualche tempo, trattata come una piccola regina.
Il suo mindless ha lo sguardo vacuo ed assente di una persona dal cervello svuotato ma, anche in questo caso, le sue fauci raccontano la stessa storia della sua fame insaziabile che la porterà a divorare Marcel Galliard, rubandogli il Jaw Titan. C'è poi il caso del gruppo dei seguaci di Grisha che vengono trasformati in sequenza (il Beard Titan, quello che si mangia Eren e il Peering Titan, quello con gli occhi Kawaii): la loro espressione varia dall'assente (quella del Beard) a quella intenta e furiosa (quella del Peering). Cos'hanno pensato queste persone quando hanno subito l'iniezione letale e sono state gettate dalle mura? Qual è stato il loro ultimo pensiero, il loro ultimo desiderio, la loro ultima paura?
Gli Zombie di George Romero sono mossi dal medesimo istinto e anche loro, soprattutto i morti più "freschi", sembrano non essere coscienti del loro essere morti e il desiderare tornare a fare ciò che stavano facendo prima, nell'esatto momento della morte o nella vita. Sono mossi da qualcosa di molto forte o molto vicino come Stephen nel film "Zombi" che, una volta morto e "risvegliato", torna a cercare sua moglie per puro istinto, non certo per divorarla... ma sappiamo cosa sarebbe successo se l'avesse trovata. E il famoso "Bub", lo zombi "buono" di "Il giorno degli Zombi" che viene istruito dal dottor Logan e spinto a far funzionare ciò che resta del suo cervello, la parte che non è marcita (non ancora) a ricordare come usare un rasoio, ad emozionarsi nell'ascoltare la musica, a parlare al telefono "Dì ciao a zia Alicia, Bub!".
Vediamo quindi i giganti di Ragako, trasformati da Zeke. Questi giganti sembrano avere un'espressione diversa, meno furiosa rispetto ai giganti creati da Marley, come se fossero stati colti dalla trasformazione nel mezzo delle loro normali attività. Un esempio? I genitori di Connie. La madre, addirittura, riesce a parlare e dire a suo figlio "Bentornato a casa" come se non si stesse rendendo conto del tutto di essere stata mutata in un'aberrazione genetica. Il suo gigante è così malformato da essere inutile, impossibilitato a muoversi, forse perchè la volontà della donna è stata così forte da inceppare la trasformazione ad un certo punto.
Il padre addirittura è un gigante "piccolo", quasi di dimensioni umane, dall'aspetto compassato e sereno, lo stesso che aveva nel ritratto con il resto della famiglia. Anche il famigerato Glottonous Titan ha occhi grandi ed espressivi e un'espressione quasi allegra (qualcuno dice che possa essere uno dei fratellini di Connie, che tristezza!).
Si può quindi assumere che qualcosa della persona resti dentro il Mindless, pensiamo anche a Rod Reiss che pur nella sua forma mostruosa, ignora il gruppetto di Eren e degli Scout per puntare direttamente verso la città, senza alcuna esitazione.
Ma cos'è che resta dentro di loro? Ufficialmente, non si sa. Io credo che si tratti del midollo spinale che sappiamo essere un motore molto importante in fatto di creazione di giganti (Zeke per esempio, sembra usare il proprio, unito al famoso "grido" per accendere la trasformazione e poi comandarli). Il midollo spinale in particolare locato all'altezza della nuca del Mindless, il punto che, se colpito, "spegne" il gigante e, lo stesso punto che negli Shifter protegge proprio lo Shifter che, dal racconto di Bertholdt, sappiamo trovarsi parzialmente fuso alla colonna vertebrale del gigante con il sistema nervoso raddoppiato.
Esaminiamo quindi, in ultimo, cosa succede al cervello durante e negli attimi subito successivi alla morte del corpo. Dopo la morte, il cervello continua infatti a funzionare per circa dieci minuti. Quando viene definita la morte di un corpo? Quando il cuore cessa di battere, quando l'apparato respiratorio e circolatorio smettono di funzionare: il corpo si sta spegnendo e la vita cessa. Si può dire, tuttavia, che il cervello sia l'ultimo organo ad "arrendersi" quando il resto del corpo è oramai privo del soffio della vita.
(Stephen, Karen e Bub: anche dopo la morte ricordavano, amavano e potevano imparare ma restano schiavi del loro attuale stato d’esistenza e per loro esiste un’unica spinta: divorare carne umana.)
L'attimo prima della morte, infatti, sembra che il cervello riceva una grande quantità di stimoli elettrici e nessuno è ancora riuscito a spiegare con precisione come questo accada mentre, contemporaneamente, l'ossigeno inizia a calare. Dopo che il cuore ha smesso di battere ed il respiro si è fermato, si può restare coscienti fra i due e i venti secondi; questo perchè la corteccia cerebrale riesce a sopravvivere senza ossigeno per qualche tempo. Questa parte del cervello è responsabile del "pensare" e del prendere decisioni oltre che il convertire le informazioni raccolte da tutti i nostri sensi, in azioni. A questo punto, il cervello inizia ad attraversare il suo ultimo minuto di vita: le cellule cerebrali attivano collegamenti chimici che iniziano a guidare tutto l'organismo verso la sua fine. Solo una pompa di ossigeno ci separa dal nostro ultimo istante. Se qualcuno cercasse di far ripartire il nostro cuore tramite una stimolazione o un cpr, il cervello riceverebbe abbastanza ossigeno per potersi risvegliare: privato completamente dell'ossigeno, il cervello non potrebbe far altro che iniziare la sua resa. Gran parte del cervello è oramai morta ma c'è un'ultima zona che non sembra volersi arrendere così facilmente: il centro della memoria, dove sono contenuti i ricordi più emozionanti che abbiamo mai sperimentato. Quest'area del cervello non è colpita troppo pesantemente dalla perdita di sangue nemmeno dopo ferite piuttosto gravi: è l'ultima parte del cervello che si spegne. Prima di cessare la sua attività, il centro della memoria invia dei "flash" di ricordi della vita come se scorressero proprio davanti agli occhi. Quando i medici staccano i supporti vitali da pazienti terminali dichiarati clinicamente morti, il cervello sembra rimanere attivo per più di dieci minuti. Controllando tramite elettroencefalogramma, i medici hanno riscontrato attività cerebrali molto differenti fra paziente e paziente, questo perchè ognuno sembra vivere un'esperienza diversa come diverse sono state le loro vite. Due giorni dopo la morte, circa mille geni sono ancora al lavoro all'interno del corpo. Alcuni di questi geni sono altamente reattivi e sono hanno un'attività molto importante: come attivare il sistema immunitario e contrastare lo stress. In parte però sono geni la cui attività è stata documentata solo durante lo sviluppo dell'embrione: è possibile che l'organismo cerchi di difendersi dalla morte attuando un'"inversione cellulare"? In alcuni casi è stato possibile verificare una crescita di cellule tumorali anche a due giorni dopo la morte dell'organism: qual è lo scopo chimico di generare cellule tumorali dopo che l'organismo ha cessato di vivere? Un'altra domanda che non ha ancora ricevuto risposta. E' difficile definire la morte di un organismo quando alcune sue funzioni di base, come quelle cerebrali, sono ancora attive.
La mia domanda quindi è: potrebbe esserci una possibilità di far tornare i Mindless "persone" senza necessariamente imbarcarsi nel ciclo infinito di mindless > divora shifter > diventa shifter > viene divorato da mindless?
Dietro ai giganti di Attack on Titan c'è qualcosa di mastodontico, una scienza monumentale che li ha progettati esattamente così. Ma di chi era la mano iniziale? Di Ymir Fritz? Del Diavolo di tutte le terre? Qual è la fonte del potere che, come l'albero della Scienza del Bene e del Male può contenere tutto il sapere del creato, tanto da renderti onnisciente quanto Dio, può trasformarsi in una terribile maledizione?
#snk#AoT#attacco dei giganti#giganti#mindless#attack on titan#shingeki no kyojin#italianfanaot#italianfandome#crack theory#giganti e zombie#morte cerebrale
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Attack on Titan Stagione 3 Episodio 3
AbbAnche da voi ci sono 400 gradi? Perchè ho la sensazione che casa mia sia stata teletrasportata su Venere. Odio il caldo. L’ho già detto. Quindi, accesi tutti i ventilatori di casa tipo galleria del vento, andiamo a sfogliare questo nuovo episodio di Attack on Titan, occhio agli spoiler, sono come le cozze taglienti vicino agli scogli! Qui sotto una mia immagine di quando esco di casa al mattino.
Ora che abbiamo consumato opening ed ending e mi sbilancio nel dire che preferisco Red Swan al pezzo dei Linked Horizon, abbiamo da scartare il prodotto nella sua essenzialità (intendo “scartare” come una caramella: fra poco mi arriva la Japan Crate e sono già nel mood, scusate). Come abbiamo già detto, Isayama e lo studio Wit hanno rimaneggiato Uprising per renderlo più televisivamente interessante al pubblico oltre che per dargli una maggiore chiarezza. Ho deciso però di non guardare gli episodi con il manga alla mano, contando quanti fotogrammi siano stati lasciati fuori e cosa sia stato detto prima o dopo perchè temo che questo avrebbe compromesso la mia capacità di analisi pura del prodotto televisivo. Dovremmo sempre tener conto del fatto che un enorme numero di persone guarda e guarderà solo l’anime come spesso chi guarda i cinecomics non legge i fumetti o chi guarda serie di film molto popolari, Harry Potter o il Signore degli Anelli per citarne due, non è necessariamente partito dal libro o non avrà voglia d’investirci del tempo. Ahimè, viviamo in un mondo che legge sempre meno. Ai miei tempi quando si diceva “io leggo i fumetti, mica i libri!” si veniva etichettati come scansafatiche ed ignoranti. Oggi è un miracolo se si leggono anche solo i fumetti. Purtroppo la parola scritta ha sempre meno appeal ed è sempre molto più facile gustarsi il prodotto trasposto televisivamente che immergersi nella lettura. Detto questo, fingiamo di non aver letto il fumetto ma di aver fatto il pieno delle due stagioni precedenti di Attack on Titan, con gli occhi pieni di meraviglia desideriamo che ogni settimana accada qualcosa di emozionante, che sul finale arrivi un cliffhanger che ci tenga appesi lì, fino all’episodio successivo.
In questa puntata scopriamo quindi che i Reiss sono i veri eredi della corona di Eldia e che Rod Reiss, nonostante la sua espressione compassata da vittima delle circostanze, si contende il ruolo di “Padre dell’anno” assieme al buon Grisha (potete farci vedere tutti gli artwork kawaii del mondo, ma noi SAPPIAMO com’è fatto Grisha).
E a far bella coppia con Rod, c’è anche la mamma di Historia che si è sempre comportata (per paura, molto probabilmente), come una perfetta estranea per sua figlia, lasciandole un senso distorto dell’affetto e, probabilmente, anche dell’essere genitore. Vediamo una piccola Historia confusa da questa strana figura materna assente e lontana, che ogni sera viene portata via da un elegante carrozza sempre diversa e la vediamo costretta a capire come possa essere una mamma vera solo attraverso i libri. Curiosamente questa passione per la lettura è ciò che sua madre le ha involontariamente trasmesso.
L’omicidio della signora è compiuto da un gelido Kenny, sempre più “uomo nero” del folklore popolare. E’ lui il centro della scena nonostante qui ci sembri solo un mero esecutore: è lui che domina il pavido Reiss con una sola allusione ed uno sguardo. Certo, Reiss confessa alla figlia di non aver avuto scelta ma come sappiamo “c’è sempre una scelta”,
Passiamo quindi all’epilogo del triste interrogatorio di Sannes: il poverino è stato non solo pestato come un tamburo ma anche turlupinato da Hanji che non si fa scrupoli quando c’è da ottenere informazioni importanti. E importanti sono visto che in questo modo può mettere Levi e i ragazzi sulla strada giusta per trovare Reiss.
Naturalmente, mentre i nostri continuano nella loro missione di salvare Eren e Historia, la polizia accusa il Corpo di Ricerca degli omicidi avvenuti in città, in particolare quello del povero Dimo Reeves. Il suo figlio idiota (lo dice lui, non io eh!) Flegel che s’è salvato solo per impellenti bisogni corporali, ha visto benissimo la scena e sa altrettanto bene che ad uccidere suo padre non è certo stato un membro del Corpo di Ricerca, soprattutto non Erwin Smith.
Eppure Erwin ci dimostra ancora una volta cosa significhi per lui essere il Comandante, continuare a mantenere il volto del Corpo e lasciarsi arrestare pur non accusandosi mai come una vittima sacrificale. E’ il primo a desiderare giustizia ma non può far altro che assoggettarsi al metodi brutali della polizia mentre i suoi uomini procedono parallelamente con la loro missione.
Erwin si rende conto quanto suo padre fosse vicino alla verità, quanti buchi logici abbia la storia Eldian chiusa in quelle mura e che qualcosa di grande, di monumentale è sempre stato nascosto proprio sotto il loro naso. Mentre lo vediamo portato via dalla polizia, sappiamo che per i ragazzi è iniziata la caccia ma che qualcuno sta cacciando loro. E non si tratta di Kenny che ha detto chiaramente a Traute di voler aspettare che Levi vada a cercarlo per farlo fuori. Episodio di passaggio ma molto interessante per l’evolversi della storia: vi ricordo che oggi stanno già gocciolando i leaks del Capitolo 108 e che son già qui col retino per prenderli al volo!
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Attack on Titan episodio 2
Brutte notizie per i fan italiani, vi copio il comunicato di vvvid.it
“AVVISO IMPORTANTE !!! Purtroppo è probabile che l'EPISODIO 02 slitterà a LUNEDÌ: pare ci sia stato un grande ciclone in Giappone che ha ritardato la produzione e, di conseguenza, la consegna dei materiali qui in Italia. Ci dispiace moltissimo! Appena avremo novità in merito, vi aggiorneremo subito! “
E invece noooo *_* Stasera alle 21.00 tutti sintonizzati su https://www.vvvvid.it/#show/820/l-attacco-dei-giganti-terza-stagione&r
Aiutatemi a dire
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Attack on Titan Season 3 news
Fan italiani, oggi c’è stata la dichiarazione ufficiale di Dynit che vi copio qui sotto.
Dynit è lieta di annunciare la terza stagione di Attack on Titan! Ogni domenica a partire dal 22 luglio alle 21:00 solo su VVVVID.it http://www.dynit.it/news/AoT3/
Tutta Le attività al di là delle Mura sono interrotte mentre alcuni soldati armati di pistola chiedono a Eren di consegnarsi. A conoscenza della sua capacità di trasformarsi in un Titano, lo vogliono utilizzare per i propri scopi. Eren dovrà affrontare scelte difficili in questa nuova stagione, alcune cambieranno per sempre il suo destino, altre modificheranno radicalmente la sua percezione del mondo.
LA BATTAGLIA PER LA LIBERTA' NON SI E' ANCORA CONCLUSA!
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SNK - Chapter 106 analysis - Volunteers
DISCLAIMER: Hi! I’m not Mostrogobbo!
Even if I understand perfectly written and spoken English and I am able to translate without problems from English to Italian, I have many problems from Italian to English, especially with verb tenses. My school days are far in the past and my knowledge of the correct grammar rules has keep fading since than and this is my big first translation in the last…uhr..15 years?
tl;dr: I’m VERY RUSTY in translating into English because my last big translation is at least 15 yo (a teen!). Please be patient!
It sounds paradoxical, I know, but that is ç_ç
Beyond this, I've tried to translate this analysis as fast as possible to allow non-Italian speakers to read it and understand something.
Therefore, be patient and if you spot big grammar monster around here, please let us know and we will hunt for them! For the original post (in Italian) jump HERE!
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The Marley Arc is by now behind us, smoking among the rubble and the dead we have left on the other side of the ocean. So let’s begin with an extremely important element that we might have forgotten along the way. One of those things that surprises us again in the very moment we see it one more time.
The seashell in Armin’s hands: the very first seashell he picked up when they finally arrived to that endless salted water expanse, emblem of the promise they made so long before and seemed to be so important before all the shocking events occurred in their life since then.
In a symbolic act Armin picked the seashell up and showed it to Mikasa and Eren, a little boy already so changed inside, the most sensible among all the other, considered weak and fragile by many, victim of a cruel crossfire of criticisms because someone else bought his life at the price of Erwin’s one.
But also his friends were changing. Mikasa’s gaze had one more layer of anguish and Eren’s mind had already set sail from there and his two friends, already on the other side of the ocean to put Marley on fire knowing that defeating that unknown enemy it’s the only way to be free.
The seashell in Armin’s hands, forgotten like the ocean around their feet: Eren doesn’t care about either of them.
Something changed for the worse.
Something's creaking and seems to be about to shatter itself like after being victims of a too heavy, constant pressure.
From ancient times, the seashell symbolizes (in particular) the female genital organs but broadening the meaning also reproduction. Reproduction also as rebirth, the beginning of something new, fragile, which must be protected and safely grown in the same way of a mollusk inside his armor.
Then we have a beautiful, perfect comparison between this chapter and number 87: we see Eren lifting the Marlean warship up in the same way as Kruger’s. However, there’s no trace of that apocalyptic scenario Zeke has made us believe in, about the Attacking Titan and the Colossal Titan on the shore. Eren doesn’t destroy the ships but bring them on dry land, where a above-the-lines Hanji (who seems to have passed way too much time together with Zackley, for this) greets the crew: as hostages.
However, on this specific ship, we find Yelena and Onyankopon, the two soldier with an extraordinarily important duty during the battle in Marley and that now are gaining the outlines of true supporting actors of the main story.
Yelena is a character I really love because she transformed herself from being a no-named henchwoman to being as big as her height.
At the beginning, she reminded me of Brienne from Game of Thrones/A Song of Ice and Fire but now, even if certain characteristics are still connecting them, I find Yelena cleverer, more polite and less emotionally tormented than “the Maid of Tarth”.
In fact, we see Yelena acting as Zeke’s impressive fast-operating heavy-determined right-hand woman with the needed courage to have some tea with a very nervous Hanji and an icy Levi.
Inside the camp, the four of them (there’s also Onyankopon, Yelena’s helping hand in carrying on the mutiny), are talking about the size of the Marlean army and reveal the base equipment of every Marlean standard soldier, first of all the handguns (probably semi-automatic and similar to the old Luger p08), something that no Paradisian has ever seen in his entire life.
And what the “navy” is.
And what the “air force” is.
The simple idea of the enemy being able to hit Paradise from the sky just unfastening powerful bombs in the heart of the city (or throwing on their heads a bunch of Pure Titans, as during the battle of Fort Slava) seems to destabilize Hanji so deeply to force Levy to give her a very dirty look: I admit that it is the first time I see a “thought bubble” in this manga and I don’t recall any before (but maybe I’m wrong). And it’s enough to put Hanji back on her (his?!) place and make her wear his (her?!) commander shoes again.
Yelena explains accurately the current political situation: Marley needs a victory because the past defeats made more fragile the old enemy of too many nation.
The power of the foreign press has pointed out to the nations near to Marley, often oppressed by its military invasions and wars, how Marcel Galliard’s Jaw Titan has been lost, how the Female and the Colossal Titan are MIA since the battle of Shiganshina and how the Beast and Armored Titan have been heavily defeated.
It’s not important how many damages suffered at that time, how many dead cried, the only thing really important in front of everyone is this: people like them have defeated the invincible deadly machines that are the mindless titans and, even more, the Warriors.
Defeated, killed, their powers stolen away.
This is enough to lead the oppressed ones to raise their heads and light the fire of hope in their hearts.
And then, if one put an extraordinarily charismatic leader to guide them all, a Fritz’s legacy by blood, a God-like mighty liberator as Yelena thinks of him, we have the perfect combination which can lead to a war, a war already waiting to be ignited.
Yelena’s words arrive to the Council (?) of Paradis, where Historia sit next to Zackley and where all the commanders of the army are present with their subordinates: Pixis and Nile (so wonderful to see them again!) with Hanji.
And it’s Hanji to report Zeke’s request to the participating audience, who desires to land on Paradis -for the moments he has left in this life- without being vaporized and to meet his half-brother Eren in conditions of full safety.
In return for this, he’ll offer all the best available weapons technology and the chance to negotiate with “friendly” nations to create an alliance against Marley. Sort of.
But these requests obviously raise some valid agitations: c’mon, the same Zeke of Ragako? That who has decimated the Survey Corps and killed Erwin? That ONE? Seriously?
By the way, the commanders understand that beyond their personal emotions being overheated by the visceral hate they have towards the monster who brought so much wickedness and pain on Paradis, Zeke’s plan can actually work because he’s Dina Fritz’s son, a royal blood bearer.
The one who arrives to this awareness is Eren, remembering his encounter with the Smiling Titan (and let us know he’s not so brainless, even if he’s often great to make us forget it) and he admits he had not considered Historia as a royal-blooded to avoid her every possible trouble.
Moreover to this, we have also seen Zeke speaking about a “a royal-blooded titan” more than once in the last two chapter, never considering the little Reiss as well.
Now we can see Eren’s eyes are shining while he’s figuring out that this combination means not only the chance to activate the Earthen Rumbling (aka activate the Colossal Titans within the walls) thanks to the presence of Zeke but also to bypass King Fritz’s vow bonded to the Founding Titan.
And at this point I find myself wondering again if behind all this there is the phantom of Eren Krueger who had instrumentalized Grisha and sent Dina to him in order to create a heir (already knowing how the parents would have ended and, maybe, even manipulating Zeke to condemn them).
Let’s suppose that Krueger “created” Zeke: a child with royal blood (but this is a secret) who end up reporting his own parents, traitors of Marley, becoming for this a model and the leading edge of the Warrior Project and then a teen and then a man extraordinarily gifted with intelligence and cunning, an astute strategist. But, above all, TRUSTWORTHY.
A deadly trojan horse in the heart of Marley in a more IT than mythological sense: a silent malware who reproduces its data and creates more and more follower, arranging them in crucial zones of the world, ready to cause further metastasis. A dangerous cancer not detected in time.
Then, after charging Zeke with the right amount of energy, Krueger make Dina disappear since he doesn’t need her anymore, pass his memories to Grisha and send him to reproduce again and pass these memories on the other son.
In this way, Krueger would have created a titan with royal blood and the Attacking Titan with the Coordinate inside him. Two brothers. Two brothers able together to bypass King Fritz’s will not to reveal the truth about Paradis.
All this has less and less the taste of the coincidence and more and more that one of an extraordinarily devised Machiavellian plan.
So we discover that it’s Yelena to lure the others Marlean warships in their trap and the presence of the Colossal Titan in the bay (as told by Zeke) contributes to facilitate the ships “docking” to the shores of Paradis (not inside the harbor since it doesn’t exist yet).
Armin even tells us that that specific moment of their life, three years before, had been funny.
No one (or just a few of them) had hurt themselves, the soldiers had been captured and then, step by step, the miracle of humanity showed itself in the form of a peaceful socialization.
I’ve found this part very touching: the difficult interactions between the Marlean soldiers and the Paradisean ones -the “devils”- that, with the time passing by, lose their harsh angles, spikes, and sharp edges.
Men soften, start to collaborate, interact.
They begin to build up relationships, and as Armin says himself this thing was really working.
We also see a memory of Armin about the building of the harbor, where we see the guys hope for a mixed-gender onsen because they have no clue about what a “harbor” is (at the end we must keep in mind that they’re still teens, so sweet).
Sasha asks to Onyankopon why he’s dark-skinned and he replies something similar to the iconic phrase that Morgan Freeman’s Azeem says to Kevin Kostner’s Robin Hood in “Robin Hood: Prince of Thieves”, that was: “Because Allah loves wondrous varieties”. Sort of. Beautiful.
A very important detail, here, after this line in which Onyankopon refers obviously not to Allah but to “the one who created them”, it’s Armin’s question: “Who is it who made us?”. Even this is a cultural exchange and in a era of walls and nationalism, it’s fascinating to see these kind of themes in Isayama’s work. By the way, according to Onyankopon in some way, it’s always Ymir (more precisely, he states that God gave Ymir her power, elevating her to a semi-divine creature and not a monster. Or at least it seems). But during this brief spiritual chit-chat, Yelena shows a gaze a little afflicted or sorry. Does our big girl know something more? Did her nearness with Zeke, allowed her to taste a deeper level of reality that her friend ignore instead?
But eventually, the reply catch Armin’s attention, it gives him something to think about.
And while our guys start to learn what lies on the other side of the sea and to see that there aren’t only war on their horizon but that also a table full of crustacean can be a reason to be more friendly, Eren practices his rifle skills.
Because Eren doesn’t care about the sea, the harbor or the seashells.
Eren wants only to arrive to the moment in which he will meet Zeke and destroy everything.
And Armin know that. He senses it. He feels his friend slip through his fingers like sand too fine to be contained.
While Armin and Mikasa try to maintain the thin that still connect them to Eren firm, the latter asks to Armin about Bertholdt’s memories possibly useful for their mission.
Pay attention to Armin:
He replies “NOPE”.
The same thing you reply on Facebook when you don’t know what to say. He has even got Bertholdt’s great classic: a big sweat drop on the face with the avoiding gaze.
He says “nope” but he says also “nothing useful in particular”. And I believe that Armin has collected many memories instead, memories that may have made his relationship with Annie more transparent. Annie, still locked up in her crystal cocoon and silent listener of this story.
Even Mikasa point out to Eren they’re becoming friends with the Marlean “guests”, gaining in return only a dull neclecting his observation, which make him so incomprehensible to them.
With the passing of the days, Eren’s objective is becoming more and more an obsession.
Eren continue his practice and in a painful transition, we see a shot going off from his rifle and another hitting Sasha like it was the same one like it had been Eren and not Gabi to shoot her. And Jean says what all of us has thought: Eren, Sasha’s death is your fault.
What is really happened during the past three years of changes to lead Eren to act on his own and force his friends to run after him, tearing up Marley with a plan conceived only partially by Zeke that at the end looked like more like an ugly rescue operation?
I think it was the Time itself.
Eren is obsessed by their mission and the time go by.
His time. Zeke’s time, almost over.
But we still don’t know what happened exactly to cause all the other to lose their trust in Eren.
Let’s return to the present time.
Sasha’s body has been brought to land before the shocked eyes of Gabi and Falco, under Zeke’s ones always hidden by glasses. Not under Yelena’s eyes. She have eyes only for her personal God.
Not under Eren’s eyes. After his meltdown inside the Zeppelin, Eren’s never look to his friend’s corpse and, staring at him there’s Levi.
Armin’s telling all this to the silent Annie and admits only in front of her that a whole life passed understanding Eren better than anyone else, even better than Mikasa (maybe prevented by her Ackerman blood), he doesn’t understand him anymore.
Perhaps what Armin hoped for was not to repeat what had happened to them, a traumatizing loss of means, soldiers, civilians, buildings, all dragged into the maelstrom of war.
On the other hand, it is also clear (and Armin admits it) that if the port of Marlean had been remained active, the counterattack would have been fast and lethal.
So at the end of the day, the peace would never arrive and there are no choices other than a war.
The same happened to Annie, Bertholdt, and Reiner at the foot of Shiganshina walls.
No other choices.
Who knows for how long Armin talks to Annie and how long is waiting for a reply.
While in the city people celebrate the “victory” against Marley, a carriage dragged by horses with all the forelegs mounted backward (dang, Isayama XD what do you do?!) carry Zeke and Levi towards an unknown place.
Zeke show us not only to be still beautiful (but only until Isayama tries to portray him from the front..) but also his own deep pain for the low understanding of the common people about
They are Flocks on that day, they are all sure to have made a score, and we remember from the battle of Shiganshina how much Zeke was angry for the lack of memories of the Paradisians due to King Fritz’s heinous decisions, unable to avoid the mistakes of their past.
By the way, in this short period passed with Levi, it seems that Zeke has succeed in making a nuisance of himself so big to generate negative status in the Captain to reply to Zeke’s serious consideration as a Cleverbot loaded with nasty quotes. But Zeke doesn’t get perturbed, his lifespan is ridiculously short and he knows well that no one, not even Levi, can “kill him and send his body back to Marley”.
He himself has already written “the end” on his own story but his mission isn’t over yet.
Their war is unavoidable.
Someone had to get his hands dirty of blood.
The first have been Bertholdt, Reiner, and Annie. Today it has been Eren.
A little side note about the beautiful panel of Yelena on her lifeboat staring at the Beast Titan.
The first time I saw it, I thought immediately to three important stories: the Odyssey, Jonah and the whale and, obviously, Moby Dick.
All the three the main characters are men facing unnameable leviathans, gods’ shadows, monsters. In some way they (Ulysses, Jonah, Captain Ahab) rise again, reborn, from fighting or meeting their monster, becoming a channel of the power of mankind through fate, difficulties, and Divine.
They rise and make us return to the meaning of the seashell that, how ironic, is also the emblem of Marley.
Such a thrilling chapter. We have returned to Paradis, guys, yes, but I’m so curious about what’s happening on the other side of the ocean: Reiner will blame himself for this disaster? Porco will accuse him more than ever? Pieck will be the new Warchief planning to fight Zeke on the battlefield? Magath will succeed in keeping the country unite and preparing the counterattack?
So many questions!
This is the end for this month, see you again in July, same channel, same day (sort of. At this point the “Tuesday spoiler” is more unpredictable than the reading of the tea-leaves in the bottom of the cup!).
#aot#snk#attack on titan#l'attacco dei giganti#italianfanaot#capitolo 106#chapter 106#shingeki no kyojin#aotchapterstranslations
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Analisi del capitolo 106 di SNK - Soldati Volontari
Eccoci qui con l'analisi, che, aspettare la traduzione originale toglie quel bel gusto di sensazioni fresche sulla pelle, come lavarsi dopo due giorni il sale marino di dosso dopo una bella giornata al mare: semplicemente non si fa! Nonostante possa sembrare un capitolo non particolarmente denso di fatti, ci sono un bel po' di cose da dire, in particolare su... Come sempre è spoiler free quindi COP: cittadini occhio alla penna. For a translation in English (sort of) jump HERE!
L'arco di Marley è oramai alle nostre spalle, fuma fra macerie e morti che ci siamo lasciati dall'altra parte dell'oceano. Iniziamo quindi da un elemento importantissimo che forse avevamo dimenticato o messo da parte ma che, come tutte le cose importanti, quando le rivediamo, torniamo ad essere sorpresi. La conchiglia fra le mani di Armin, la stessa, la prima raccolta quando i ragazzi sono finalmente arrivati a quell'enorme distesa d'acqua salata, il mantenimento di una promessa fra amici che era sembrata importante prima di allora, prima dei fatti che hanno sconvolto le loro vite. Come atto simbolico, Armin per prima cosa raccolse la conchiglia e la mostrò a Mikasa ed Eren, lui per primo ad essere profondamente diverso, così più sensibile di chiunque altro, reputato da molti debole e fragile, oggetto di un tiro incrociato di critiche poichè la sua vita è stata preferita a quella di Erwin. Eppure, anche i suoi amici sono cambiati. Mikasa ha aggiunto un ulteriore velo d'angoscia al proprio sguardo ed Eren è già salpato, è lontano da lì, è già al di là dell'oceano e sta già mettendo Marley a ferro e fuoco perchè è sicuro che in quel modo, con la sconfitta del nemico di cui ancora non si sa nulla, potranno essere liberi.
La conchiglia dimenticata fra le mani di Armini, come l'oceano attorno ai loro piedi. Ad Eren non interessano nè l'una nè l'altro. Qualcosa è cambiato in peggio. Qualcosa sta scricchiolando e sembra in procinto di frantumarsi come dopo essere stato soggetto ad eccessiva, costante pressione.
Nell'arte, la conchiglia ha simboleggiato sin dall'antichità gli organi genitali femminili (in particolare) ma allargando l'accezione, la riproduzione. Riproduzione ma anche rinascita, l'inizio di qualcosa di nuovo, di fragile, che va protetto e coltivato al sicuro come il mollusco all'interno della sua corazza.
Armin è il narratore di questo capitolo, la voce saggia e disincantata che mi ricorda il Tolomeo di Anthony Hopkins impegnato a raccontare ascesa e crollo del grande Alessandro nel film di Ridley Scott: ci racconta cosa sia capitato nei famosi quattro anni dall'arrivo sulle coste, delle navi di Marley scomparse e di come ciò che raccontò Zeke all'alto comando di Marley fosse aderente alla realtà. Lo racconta a noi e ad un'ascoltatrice perfetta: quella che non interrompe mai. Vediamo uno splendido parallelo fra l'attuale capitolo e il numero 87: Eren che come Krueger issa sulle spalle un'intera nave da guerra. Tuttavia non c'è lo scenario apocalittico a cui i racconti di Zeke ci avevano preparato, Eren non distrugge le navi ma le porta in secca dove l'equipaggio viene accolto da Hanji (che ha evidentemente passato troppo tempo in compagnia di Zackley): ostaggi. Tuttavia su questa imbarcazione in particolare vediamo viaggiare Yelena e Onyankopon, i due soldati che nella battaglia di Marley hanno avuto un ruolo straordinariamente importante e che ora iniziano ad assumere i contorni di veri comprimari dell'atto principale. Yelena è un personaggio che mi piace moltissimo perchè da tirapiedi senza nome ha assunto una tridimensionalità imponente quanto la sua statura. All'inizio mi ricordava la Brienne di Game of Thrones e anche se alcune caratteristiche (come quelle fisiche) le mantengono collegate, trovo che Yelena sia più furba, più diplomatica e meno emotivamente straziata della "donzella di Tarth".
Yelena infatti agisce come il braccio destro e portavoce di Zeke, agendo con velocità e determinazione sconcertanti oltre che con un coraggio impressionante tanto da riuscire ad arrivare all'ora del te in compagnia di una tesissima Hanji e di un gelido Levi. In un accampamento esterno, i quattro (c'è anche Onyankopon che ha spalleggiato Yelena nell'ammutinamento), discutono della stazza dell'esercito Marlean e presentano alcune delle armi che i soldati standard portano con sè, come le pistole (somigliano alla Luger p08), probabilmente delle semiautomatiche che i Paradisiani non hanno mai visto. E la marina. L'aviazione. L'idea che il nemico possa colpire Paradis dall'alto semplicemente sganciando potenti ordigni sul cuore della città (o che vi precipiti sopra i giganti, come a Fort Slava) sembra destabilizzare Hanji, cosa che fa scambiare uno sguardo fra lei e Levi: è la prima volta che nel manga di Isayama vedo dei fumetti "pensiero", non mi viene in mente un precedente (ma forse sbaglio). Basta uno sguardo ai due per rimettere Hanji un pochino a posto e tornare a farle rivestire il suo ruolo di comandante.
Yelena spiega accuratamente l'attuale situazione politica: Marley ha bisogno di una vittoria perchè le passate sconfitte hanno reso l'odiato nemico di molte nazioni, più fragile. Il potere della stampa estera ha fatto presente alle nazioni vicine a Marley, spesso vessate dalle sue invasioni, come il Jaw di Marcel Galliard sia stato perduto, come successivamente nella battaglia di Shiganshina siano stati perduti in ordine il Female e il Colossal e come Armored e Beast siano stati pesantemente sconfitti. Non importa quanti danni Paradis abbia riportato e quanti morti abbia pianto, l'unico fatto importante agli occhi di tutti è questo: uomini come loro hanno sconfitto le invincibili macchine di morte che sono i Mindless e, ancor più importante, i Titan Shifter. Sconfitti, uccisi, i loro poteri rubati. Questo è sufficiente per far sollevare la testa degli oppressi, per accendere il fuoco della speranza nei loro cuori. Se poi, a capo di questi oppressi, poniamo per esempio un leader straordinariamente carismatico, figlio del sangue dei Fritz, un liberatore simile a un Dio per come l'ha visto Yelena, abbiamo il cocktail perfetto per una grande guerra che aspetta solo l'innesco giusto per iniziare. Le parole di Yelena vengono quindi riportate all'assemblea a cui sono presenti Zackley come generale e Historia (ma ci sono anche Pixis e Nile, che bello rivederli!). E le parole di Yelena contengono le richieste di Zeke il quale desidera, per il tampo che gli resta di poter approdare a Paradis senza essere vaporizzato e di pote incontrare il suo fratellastro Eren ovviamente in totale sicurezza. In cambio offrirà tutte le migliori tecnologie belliche disponibili sul mercato oltre che la possibilità di trattare con nazioni "amiche" per iniziare una sorta di alleanza contro Marley. Queste richieste sollevano ovviamente qualche giusta agitazione: insomma, Zeke quello di Ragako? Quello che ha decimato i Survey Corps e ucciso Erwin? Quello lì?
Tuttavia, al di là delle emozioni personali, surriscaldate dal viscerale odio per il mostro che tanto male ha portato su Paradis, i comandanti si rendono conto che il piano di Zeke potrebbe funzionare anche perchè Zeke si palesa come il figlio di Dina Fritz, quindi portatore del sangue reale. Ora, anche Historia ha sangue reale ma vediamo insistere Zeke su questo punto per la seconda volta in due capitoli. Parla infatti di "un gigante con sangue reale" senza prendere in considerazione la piccola Reiss. Eren, che aveva già fatto questa considerazione (dimostrando quindi di essere non del tutto decerebrato anche se spesso s'impegna per farcelo dimenticare), ammette di non aver considerato Historia per non metterla in pericolo. Gli occhi di Eren qui iniziano a brillare sul serio perchè la possibilità di usare l'Earthen Rumbling, ossia l'attivazione dei Colossal dentro i muri grazie alla presenza di Zeke (bypassando quindi il controllo di Re Fritz), sembra una realtà. E di nuovo a questo punto mi viene da pensare che alla base di questo grande progetto ci sia Eren Krueger che ha strumentalizzato Grisha, ha mandato Dina da lui perchè creasse un erede (sapendo già che fine avrebbero fatto i genitori e forse, addirittura, pilotando Zeke a condannarli).
Se fosse stato Krueger a "creare" Zeke: il bambino di sangue reale (ma questo è un segreto), che accusa i genitori traditori di Marley diventando esempio e punta di diamante del progetto Warrior, diventando un adolescente e poi un uomo dalle doti straordinarie, intelligente, scaltro, fine stratega. Soprattutto AFFIDABILE. Un cavallo di Troia letale, posizionato all'interno del cuore di Marley però più in senso informatico che mitologico: un virus che in silenzio riproduce i propri dati, creando seguaci su seguaci, posizionandoli nelle zone nevralgiche del mondo pronti a causare ulteriori metastasi. Un pericoloso cancro non rilevato in tempo. Poi, caricato Zeke con la giusta dose d'energia, Krueger lascia sparire Dina che non gli serve più e spedisce Grisha con le sue memorie a riprodursi per passarle nuovamente all'altro figlio. Crea così il gigante con il sangue reale e il gigante con l'Attacking e la Coordinata. Due fratelli. Ha sempre meno il sapore della coincidenza e sempre più quello di un piano Machiavellico straordinariamente congenato.
Scopriamo quindi che è Yelena ad attirare le altre navi in trappola e la presenza del Colossal nella baia (come nei racconti di Zeke), contribuisce ad agevolare "l'attracco" delle navi Marlean alla riva di Paradis (non al porto, perchè il porto ancora non esiste).
E Armin ci racconta addirittura che quel momento della loro vita, tre anni fa, è stato addirittura divertente. Nessuno o molto pochi finivano per farsi male, i soldati venivano catturati e, piano piano, il miracolo dell'umanità si manifestava. Ho trovato questa parte davvero toccante: l'interazione difficoltosa fra i soldati Marlean e i Paradisiani, i "diavoli" che, con il passare del tempo, perde i suoi angoli acuti, le sue affilature, le sue punte. Gli uomini si ammorbidiscono, iniziano a collaborare, a interagire. Iniziano ad allacciare rapporti e possiamo dire, insieme ad Armin, che questa cosa stava davvero funzionando. In questo ricordo di Armin si parla della costruzione del porto, si vedono i ragazzi auspicare la costruzione di "terme miste" (ricordiamoci che sono pur sempre adolescenti, cari loro). Sasha domanda ad Onyankopon come mai sia nero e lui le risponde, come già fece l'Akim di Morgan Freeman a Kevin Costner in "Robin Hood - Principe dei ladri" con l'iconica frase "Perchè Allah ama varietà meravigliose". Sort of. Bellissimo. Particolare molto importante, dopo questa battuta in cui Onyankopon fa riferimento ovviamente non ad Allah ma a "chi li ha creati" è la domanda di Armin: "allora chi ci ha creati?". Anche questo è scambio culturale e in un'epoca di muri e nazionalismi è affascinante vedere anche questo nell'opera di Isayama. Secondo Onyankopon si tratta comunque di Ymir. E questo gli fa guadagnare uno sguardo un po' strano, afflitto, da parte di Yelena. Che la nostra ragazzona sappia qualcosa di più? Che la sua vicinanza a Zeke l'abbia portata ad assaggiare un livello più profondo di realtà che il suo amico non conosce? La risposta tuttavia affascina Armin, gli dà da pensare. E mentre anche i nostri ragazzi iniziano a "conoscere" ciò che viene dall'altro lato del mare, a vedere che non ci sono solo guerre all'orizzonte ma che anche assaggiare una tavolata di crostacei può essere motivo di socializzazione, Eren si esercita a sparare. Perchè ad Eren non interessa il mare o il porto o le conchiglie. Eren vuol solo arrivare al punto in cui incontra Zeke e distrugge tutto. E Armin lo sa. Lo sente. Sente il suo amico scivolargli via come sabbia fra le dita troppo fine per essere trattenuta. Mentre Armin e Mikasa cercano di tenere saldo il flebile ponte che ancora li collega ad Eren, questi domanda ad Armin delle memorie di Bertholdt utili per la loro missione. Attenzione ad Armin a questo punto.
Gli risponde "NOPE". Come quando su Facebook non sai bene cosa dire. Ha persino il grande classico di Bertholdt, il gocciolone di sudore sulla guancia, lo sguardo che va altrove. Gli dice "Nope" ma gli dice anche "niente di utile in particolare". E io credo che Armin abbia parecchie memorie di Bertholdt, invece, memorie che forse hanno reso più acuto il rapporto con la Annie prigioniera nel cristallo, silenziosa ascoltatrice di questo racconto. Persino Mikasa fa presente ad Eren che stanno facendo amicizia con la gente di Marley ottenendo però quell'ottusa intraprendenza che sta rendendo Eren incomprensibile ai suoi amici. Il suo scopo diventa ogni giorno che passa, ossessione. Eren si allena col fucile e in un passaggio doloroso vediamo il colpo partire dalla canna mentre un altro colpo si pianta nel corpo di Sasha, come se fosse uno solo, come se l'avesse sparato Eren e non Gabi, quel colpo. Jean ha detto ciò che pensavano tutti: sei stato tu, Eren a far morire Sasha.
Cosa è successo davvero in quei tre anni, successivamente a questi fatti che ha portato Eren ad agire da solo costringendo i suoi amici a corrergli dietro, mettendo a ferro e fuoco Marley in un piano che solo in parte era stato progettato da Zeke ma che aveva più il sapore di una mezza operazione di salvataggio un po' raffazzonata? Io credo sia il tempo. Eren è ossessionato dalla missione e dallo scorrere del tempo. Il proprio e quello di Zeke, oramai arrivato agli sgoccioli. Ma cosa sia successo davvero per far infrangere ad Eren la fiducia che tutti avevano in lui ancora non lo sappiamo. Torniamo al presente. Il corpo di Sasha viene portato a terra sotto gli occhi stravolti di Gabi e Falco, sotto quelli perennemente oscurati dagli occhialetti di Zeke (non sotto quelli di Yelena, che ha occhi solo per il suo Dio). Non quelli di Eren. Dopo il meltdown sullo Zeppelin, Eren non si volta a guardare il corpo della sua amica e a fissarlo molto intensamente, c'è Levi. Armin ha raccontato tutto questo alla silenziosa Annie e ammette solo davanti a lei non saper più capire il suo amico dopo aver passato una vita a comprenderlo meglio di chiunque altro, anche di Mikasa, forse ostacolata dal suo sangue Ackerman. Forse ciò che si augurava Armin era non ripetere ciò che era successo loro, ossia una sconcertante perdita di mezzi, soldati, civili, case, tutto trascinato assieme nel gorgo della guerra. Ma è anche evidente (e Armin lo ammette), che se il porto di Marley fosse rimasto operativo, il contrattacco sarebbe stato letale ed immediato. Quindi la pace non potrà mai avvenire. Non ci sono altre scelte che non la guerra. Come era accaduto per loro, per Annie, Bertholdt e Reiner arrivati davanti alle mura il giorno dell'attacco. Nessun altra scelta. Chissà da quanto tempo Armin parla con Annie e da quanto tempo aspetta un qualsiasi cenno di risposta.
Mentre in città si festeggia la "vittoria" contro Marley, una carrozza con cavalli dalle zampe montate al contrario (mannaggia, Isayama XD) trasporta Zeke e Levi verso una destinazione ignota. E Zeke ci mostra non solo di essere ancora bellissimo solo fino a quando Isayama non prova a disegnarlo di fronte ma anche il suo grande dolore per la scarsa comprensione della gente comune che reputa "vittoriosa" l'operazione contro Marley. Sono tutti Flock, quest'oggi, tutti credono di aver vinto e noi sappiamo come durante l'attacco a Shiganshina la mancanza di "memorie" da parte degli Eldian di Paradis facesse infuriare Zeke, le loro scelte dettate da un'ignoranza imposta da Re Fritz. Evidentemente nel breve periodo in cui è rimasto con Levi è riuscito a rendersi così insopportabile da generare status negativi da parte del Capitano che alle serie considerazioni di Zeke risponde come Cleverbot caricato a cattiverie. Zeke tuttavia non si fa impressionare, la sua aspettativa di vita è ridicolamente bassa e sa già che nessuno, neppure Levi potrà "ucciderlo e spedire il suo corpo mutilato a Marley". Lui stesso ha già scritto la parola fine alla propria storia ma la missione non è ancora finita. La guerra è invitabile Qualcuno doveva imbrattarsi le mani di sangue. Prima sono stati Bertholdt e Reiner ed Annie. Oggi è stato Eren.
Parentesi piccola piccola sul bellissimo pannello di Yelena sulla scialuppa che fissa il Beast Titan. Ho pensato a tre importanti storie: l'Odissea, la storia di Giona e della balena e naturalmente Moby Dick. In tutte e tre le storie, la chiave di lettura mostra uomini mortali affrontare leviatani insormontabili, ombre di Dei, mostri. In qualche modo i personaggi (Ulisse, Giona, il Capitano Acab), rinascono affrontando od incontrando questi mostri, diventano tramite del potere dell'uomo attraverso il fato, le avversità, il divino. Rinascono e ci fanno tornare al significato della conchiglia che, con ironia, è anche il simbolo araldico di Marley.
Capitolo appassionante, siamo tornati a Paradis, ragazzi, ma io sono curiosa di sapere ancora come vadano le cose dall'altra parte dell'oceano: Reiner si addosserà le colpe di tutto? Porco lo colpevolizzerà ulteriormente? Pieck diventerà il nuovo Warchief e si preparerà ad affrontare Zeke sul campo di battaglia? Magath riuscirà a tenere assieme la nazione e preparare un contrattacco?
Ci vediamo a Luglio, stesso canale, stesso giorno (o quasi, oramai gli Spoiler sono diventati più imprevedibili della lettura dei fondi di caffè!).
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