#giallo sole
Explore tagged Tumblr posts
Text
Pantone del giorno 18/11 - Amaranth
L’Amaranth di Pantone è una tonalità molto dark e seducente. Questo intenso magenta dalle sfumature viola è spesso associato al lusso e all’opulenza, rendendolo perfetto per creare un look glamour e, in base al nostro stato d’animo, anche uno stile goth o romantico. Il contrasto tra il magenta intenso e l’oscurità del nero è ideale per l’abbigliamento da sera, mentre per un look più discreto,…
View On WordPress
#18 novembre#abbigliamento da sera#adobe#amaranth#bella stagione#blu elettrico#bohemien#canva#contrasto#delicata e femminile#fashion#fashion design#fashion moodboard#giallo sole#goth#lavanda chiaro#legno#look glamour#lusso#moda#moodboard#nero#opulenza#pantone#progetti#romantico#rosa cipria#seducente#tabatha moda design#tenui colori pastello
0 notes
Text
Night School (Terror Eyes, 1981)
"There's been another killing."
"Mmm."
"That doesn't seem to surprise you."
"When man kills for the sake of killing, there's no reason why he should stop."
"Do you really believe that man can go out and kill, just like that?"
"Why not? You see, animals kill when they're hungry or when they're threatened. But man is the only animal who destroys his own kind for the sheer pleasure of it."
#night school#terror eyes#1981#video nasty#slasher film#american cinema#ken hughes#ruth avergon#leonard mann#rachel ward#drew snyder#joseph r. sicari#nick cairis#karen macdonald#annette miller#bill mccann#margo skinner#elizabeth barnitz#holly hardman#brad fiedel#an intermittently stylish but tonally mismatched slasher from perhaps the busiest year for big screen splatter icons. this was almost bound#to get lost in the onslaught of horror classics that 81 saw‚ but it isn't helped by the weird way it melds its sleazy giallo inspirations#with a tv movie style romantic drama theme. a bizarre final project for director Hughes‚ who'd come up doing quota quickies in the UK and#had no real horror experience; he was a last minute replacement for Alfred Sole‚ who walked off the project. Ward was more or less#an unknown newcomer at this point but in a couple of years she'd be a screen icons with The Thorn Birds. there's some nicely executed#scenes of suspense here‚ and a delightful playfulness at times (there's a 'where will the severed head be' tease in one scene which goes on#so long it almost becomes absurd) but the plotting is old hat and the big twists very predictable. not without its fun moments#but simultaneously this was never going to be a game changer in a genre which was already beginning to suffer from over exposure
5 notes
·
View notes
Text
4 notes
·
View notes
Text
1° Ottobre
Raggi di sole☀️
@persa-tra-i-miei-pensieri
4 notes
·
View notes
Text
Colore preferito: GIALLO🌻☀️☺️
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#aestheitcs#giallo#yellow#colore#colore preferito#girasole#cuffie#musica#tramonto#sole#sunset#moonset#mare#cielo#limoni#foglie autunnali#macarons#caramelle#cuori#pastelli#tonalità#sfumature#patatine fritte#10 cose#10 immagini#moodboard
11 notes
·
View notes
Text
Esistono due risposte alle cose che ti insegnano a scuola sulla nostra terra: quella vera e quella che devi dire per passare gli esami. Devi leggere tanto e imparare tutte e due le risposte.
Chimamanda Ngozi Adichie, Metà di un sole giallo
#metà di un sole giallo#scuola#vita#imparare#conoscenza#competenze#biafra#verità#realtà#citazione#citazione libro#libro#letteratura#Chimamanda Ngozi Adichie
7 notes
·
View notes
Text
180. Metà di un sole giallo
1 note
·
View note
Text
Il Sogno Giallo di Arles
(racconto di fantasia)
Arles, una piccola città nel sud della Francia, era diventata la tela sulla quale Vincent Van Gogh dipingeva i suoi sogni più vivaci. In quel periodo, i girasoli erano i suoi assoluti protagonisti. Non erano solo fiori, ma un simbolo, una fiamma che bruciava dentro di lui.
Un pomeriggio, mentre il sole calava tingendo il cielo di arancio e rosa, Van Gogh si ritrovò in un campo di girasoli. I fiori, alti e orgogliosi, si piegavano sotto il peso dei petali dorati, quasi volessero toccare la terra con i loro cuori gialli. Vincent prese la sua tela e i pennelli, e iniziò a dipingere.
Con pennellate veloci e vigorose, catturò la luce che danzava tra i fiori, il vento che muoveva le loro teste e il silenzio profondo della campagna. In ogni pennellata, c'era tutta la sua passione, la sua gioia, ma anche una profonda malinconia. I girasoli, per lui, erano un modo per esprimere la bellezza della vita, ma anche la sua fragilità.
Mentre dipingeva, pensava a suo fratello Theo, al quale voleva dedicare queste tele. I girasoli, con la loro luminosità intensa, erano un omaggio alla loro amicizia, un ponte tra due anime unite dall'arte.
Quando l'ultimo raggio di sole scomparve, Van Gogh tornò a casa con la tela ancora umida. Si sedette davanti al camino e osservò l'opera, soddisfatto e commosso. In quel campo di girasoli, aveva trovato la sua felicità, seppur effimera.
56 notes
·
View notes
Text
Lettera di Van Gogh al fratello Theo.
Sto lottando con un quadro cominciato alcuni giorni prima della mia ricaduta, un falciatore, lo studio è giallo, terribilmente impastato, ma lo spunto era bello e semplice. E allora ho visto in questo falciatore – vaga figura che lotta contro il demonio sotto il sole per venire a capo del suo lavoro –, ci ho visto l’immagine della morte, nel senso che l’umanità sarebbe il grano che si falcia. È quindi – volendo – l’antitesi di quel seminatore che avevo dipinto. Ma in questa morte nulla di triste, tutto succede in piena luce con un sole che inonda tutto in una luce di oro fino.
83 notes
·
View notes
Text
Colora questa vita
con i colori che tu vuoi...
con il blu che dà calma, pace e tranquillità,
con il giallo del sole e della felicità,
con il viola magico e fantasioso,
con il verde rilassante,
con il rosso che dà vita ed energia,
espressione della passione
e del desiderio sotto tutte le sue forme.
Scegli i colori che vuoi...
ma colorala...
@occhietti
167 notes
·
View notes
Text
Mi piace, di questo periodo, il fatto che il sole sorga nel momento esatto in cui mi sveglio due volte alla settimana, mi piace soprattutto godere del giorno appena iniziato mentre guido per arrivare all’ambulatorio lontano. Le ombre lunghissime che interrompono la luce sull’asfalto, la terra rivoltata dei campi, pronta ad essere nuovamente madre, che pare fatta d’oro. Le cime di alcuni alberi che iniziano a tingersi di giallo, tutto ha colori così intensi da bloccare le parole poco sotto le corde vocali. Ascolto una canzone dei Canova che mi chiede se ho mai provato la felicità. Allora ci ripenso, rimastico la vita nella bocca e sì, avverto il sapore dolce della felicità sulla lingua, in mezzo agli altri. Indubbiamente pochi attimi, fugaci, ma il miele c’è. L’ho sentito allargarsi nel petto, riempire il cuore, di tanto in tanto. Che poi, si vive per questo, per quel poco di miele.
35 notes
·
View notes
Text
Gesù Bambino non è molto buono
Era Natale. Attraversavo la vasta pianura. La neve era come vetro. Faceva freddo. L'aria era morta. Non un movimento, non un suono. L'orizzonte era circolare. Nero il cielo. Morte le stelle. Sepolta ieri la luna. Non sorto il sole. Gridai. Non mi udii. Gridai ancora. Vidi un corpo disteso sulla neve. Era Gesù Bambino. Bianche e rigide le membra. L'aureola un giallo disco gelato. Presi il bambino in mano. Gli mossi su e giù le braccia. Gli sollevai le palpebre. Non aveva occhi. Io avevo fame. Mangiai l'aureola. Sapeva di pane stantio. Gli staccai la testa con un morso. Marzapane stantio. Proseguii.
F. Dürrenmatt, [Wienacht, 1942], Natale in Racconti, Milano, Feltrinelli, 1996 [Trad. U. Gandini]
Immagine: Bambinello, Abbazia di Monte Uliveto Maggiore, Asciano (SI)
12 notes
·
View notes
Text
Poesia del mese di giugno
giallo di sole e di grano
gigli in fiore sulla montagna
e le spiagge spalancate.
Che luce nel mese di giugno
dolce e aspro, radioso e chiaro
mille falò sopra le vette
li guardano dal mare azzurro.
Olga Xirinacs Díaz
23 notes
·
View notes
Text
Verso le nove il sole del mattino entra dalla finestra e si posa sul divano, faccio il caffè e lo bevo seduta lì, nell'angolino scaldato dalla luce. Ho una tazza nuova, bella, color sabbia e verde chiaro. Attraverso la tenda vedo l'ombra del pettirosso che vola e saltella beccando il pane. Piccolo, dolce, panciuto pettirosso, quando lo vedo mi si apre il cuore; piccolo lui, grande l'ombra, questo pensiero potrà servire in futuro. Il sole resterà fino alle 11:00 poi la vecchia casa disabitata lo nasconderà; tornerà più tardi per il caffè del pomeriggio. Pochi metri quadri di sala-cucina sembrano una reggia. Ogni mattina ringrazio per questa gioia. In poco spazio la colazione, il caffè, una lettura sul divano e la coperta, la ginnastica sul tappeto, la preparazione del pranzo, mangiare con la tavola apparecchiata oppure, ogni tanto, all'orientale inginocchiata davanti al tavolino basso. Non amo molto lavare i piatti, vorrei poter chiudere gli occhi, muovere il naso come in "Vita da strega" e trovarli già puliti ma non funziona così. Lavare i piatti per chi è pigro può essere un esercizio spirituale. Quando è tutto pulito e accatastato per l'asciugatura il sole fa capolino sull'altro lato della vecchia casa e delicato entra ad appoggiarsi sul mobile della sala. Posso fare il secondo caffè, leggero, però, perché ormai apprezzo più il rito del sapore e mi è sufficiente poca polvere. Basta che sia caldo e profumato. In questa meridiana domestica mi piazzo sul pouf, appoggio la schiena al mobile, anche la testa e chiudo gli occhi. Un sorso di caffè e poi di nuovo gli occhi chiusi: la luce attraversa le palpebre rendendo giallo-arancione il buio dietro gli occhi. Potrei essere in Grecia, su una spiaggia assieme a Leonard Choen oppure al fiume, chissà dove. Questa cosa dei pochi metri quadri mi affascina molto ma temo non sarebbe la stesa cosa senza la luce diretta del sole. Potremmo farne un'analisi interiore. Potremmo. Se ho l'ispirazione giusta il pomeriggio posso giocare un po' con la terra e fare oggettini, così cucina e sala diventano un mezzo laboratorio, mezzo tavolo della cucina per fare la lastra e poi il tavolo basso davanti al divano per sistemare i dettagli. Dal computer esce la voce di Marguerite Yourcenar che racconta della sua vita e di Adriano, Micia sonnecchia sul divano, sembra aderire con piacere a questa vita di cose semplici. Siamo fortunate. Fuori fa freddo. C'è chi non ha pochi metri quadri, il dolore gronda ovunque, terribilmente bussa alle porte, si appoggia con mani pesanti e stanche agli stipiti delle finestre. Abbiamo fatto sempre la guerra, sempre. E dentro me? Quanta guerra c'è? Tanta mioddio, tanta. Tanta da fare paura. Ora cerco di capire come posso fare a darmi pace. Ora.
10 notes
·
View notes
Text
Ci sono cose talmente imperdonabili da rendere perdonabile tutto il resto.
Chimamanda Ngozi Adichie, Metà di un sole giallo
#Chimamanda Ngozi Adichi#metà di un sole giallo#citazione#libro#citazione libro#letteratura#biafra#perdono#imperdonabile#Chimamanda Ngozi Adichie
3 notes
·
View notes
Text
“yellow and shadow” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Quella mattina, il sole si stagliava nel cielo senza nuvole come un faro implacabile, illuminando ogni angolo della città con la sua luce accecante. Era una di quelle giornate in cui l'aria stessa sembrava pulsare di calore, avvolgendo la città in una morsa soffocante.
Tra le vie trafficate e i marciapiedi gremiti, c'era un ragazzo che avanzava con passo misurato. Indossava una felpa grigio chiaro e un piumino giallo che brillava al sole come un faro di luce in mezzo al caos della città. Il suo nome era Carlo, e in quel momento, il suo unico obiettivo era sfuggire al calore implacabile.
Costeggiando una parete del colore del suo piumino, Carlo avanzava senza uno scopo preciso, lasciando che i suoi pensieri vagassero liberamente come nuvole alla deriva. Non c'era fretta nei suoi passi, solo una calma apparente che celava un tumulto interiore.
Ad un certo punto, si fermò di fronte a un vecchio bar, le finestre appannate dalla condensa e la vernice sbiadita dal tempo. Mentre contemplava il panorama desolato, sentì qualcuno chiamare il suo nome. Si voltò e vide un vecchio amico, un fantasma del passato che tornava a tormentarlo con ricordi sepolti.
Senza scambiare una parola, i due si guardarono negli occhi per un istante, il peso del tempo e delle scelte sbagliate pesando sulle loro spalle. Poi, con un cenno impercettibile del capo, si separarono, ognuno tornando al proprio cammino solitario.
Carlo riprese il suo vagabondare tra le strade affollate, lasciandosi alle spalle il passato e abbracciando l'incertezza del futuro. In quel momento, non c'era spazio per rimpianti o rimorsi, solo la consapevolezza fugace di essere vivo e di camminare lungo il confine sottile tra il giallo e l'ombra.
#lensculturestreets#street photography#photographers on tumblr#original photographers#lenselust#fujifilm#torino#urbanexploration#photography#street#photographer#streetphotographer#streetstyle#urbanphotography#portrait#streetphotographers#streetart#photographylovers#photoshoot#turin#lensblr
34 notes
·
View notes