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#biología#innato#adquirido#aprendizaje#contexto#ambiente#psicología#cambios#fenotipo#genotipo#epigenético#apuntes
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the tipo brothers: biotipo, genotipo, cariotipo y fenotipo
long ago, the four nations lived in harmony
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Anche se non lo dicono (e anche se siamo a Liorno) è chiaro a tutti che questo livello di degrado appartiene a gente dal genoma poco italico.
Al che si può reagire da struzzo woke: è una mera coincidenza, il problema vero è il patriarcato.
Oppure si reagisce prendendo atto che lo struzzo woke AMPLIFICA la (a questo punto più che sana) diffidenza e pre-giudizio (la base del giudizio) che la gente normale nutre nei confronti di questi portatori di genotipo, imprinting culturale (=pre-giudizi loro) e sovente anche di fenotipo poco italico.
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LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
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🐝 🍯REAL FOOD.
Royal jelly, polyn, honey are foods offered by bees, which are processed inside the hives (natural bee nests).
Each hive is capable of hosting 50,000 bees, which are well organized and clearly divided
in different castes:
🐝worker bees, queen bees and drones (male bees that die immediately after fertilizing the queen).
🐝Only the queen can generate life in a hive, and she is killed when she is unable to lay new eggs.
🐝Worker bees and the queen bee have the same DNA, genotype, but have completely different appearance and characteristics.
It happens that the nutrients, the microRNAs, the exosomes of royal jelly, exert a positive modulation on the DNA which will make the difference between queen bees and worker bees.
🐝The action of the microRNA contained in the exosomes of royal jelly has also been studied on human stem cells, showing a positive action.
Stem cells are the parent cells of other cells.
In order not to die, the human body must renew itself every day through stem cells.
🐝🍯Honey, pollen and propolis contain exosomes derived from flowers in different doses.
The most current scientific research is offering an explanation to the popular traditions that have lived the food gifts of bees with great respect.
Nature: flowers, bees, humans united and interconnected in their biological life, however remain a wonderful mystery.
Doctor Pier Luigi Rossi.
University professor.
Specialist in Food Science.
Specialist in Preventive Medicine.
📚The treasure chest of nature
🐝 🍯IL CIBO REALE.
Pappa reale, poline, miele, sono alimenti offerte dalle api, che vengono elaborati all'interno degli alveari (nidi naturali delle api).
Ogni alveare è in grado di ospitare 50.000 api, che sono ben organizzate e nettamente suddivise
in differenti caste:
🐝api operaie, ape regina e fuchi,(le api maschi che muoiono subito dopo aver fecondato la regina).
🐝Solo la regina può generare la vita in un alveare, e viene uccisa quando non è in grado di deporre nuove uova.
🐝Le api operaie e l'ape regina hanno lo stesso DNA, genotipo, ma hanno aspetto e caratteristiche del tutto diverse.
Succede che i nutrienti i microRNA, gli esosomi della pappa reale, esercitano una modulazione positiva sul DNA che farà la differenza tra ape regina e api operaie.
🐝L'azione del microRNA contenuti negli esosomi della pappa reale, è stata studiata anche sulle cellule staminali umane evidenziato un'azione positiva. Le cellule staminali sono le cellule madri di altre cellule. Il corpo umano per non morire, si deve rinnovare ogni giorno proprio attraverso le cellule staminali.
🐝🍯Miele, polline e propoli, contengono in dosi diverse esosomi derivati dai fiori. La più attuale ricerca scientifica sta offrendo una spiegazione alle tradizioni popolari che hanno vissuto con grande rispetto i doni alimentari delle api.
La natura: fiori, api, umani uniti interconnessi nella loro vita biologica, restano comunque un meraviglioso mistero.
Dottor Pier Luigi Rossi.
Professore Universitario.
Specialista in Scienza Dell'alimentazione.
Specialista in Medicina Preventiva.
📚Lo scrigno della natura
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Cuando hay parasitismo, las hembras, expulsan del nido aquellos huevos con menor tamaño que los suyos, pero mantienen los más grandes Los estorninos tienen pocos lugares donde anidar, por eso, cuando no encuentran sitio, las hembras depositan sus huevos en otros nidos El investigador del Museo Nacional de Ciencias Naturales (MNCN-CSIC), Diego Gil, en colaboración con la Universidad de la Sorbona (Francia) ha publicado un trabajo que explica cómo las hembras de estornino negro, Sturnus unicolor, diferencian en función del tamaño de cada huevo si pertenecen a su puesta o si se trata de huevos parásitos depositados por alguna otra hembra. Durante la investigación, publicado en la revista Biology Letters, comprobaron mediante análisis de ADN que todos los huevos que fueron expulsados de los nidos pertenecían a otras hembras. Curiosamente, este comportamiento sólo se produce cuando los huevos son de menor tamaño que los propios, cuando se trata de huevos de mayor tamaño, las hembras continúan con su crianza. En algunas especies de aves, el éxito reproductivo depende de encontrar un lugar adecuado para anidar. Cuando los individuos de una especie no encuentran espacios para la puesta, recurren a otras estrategias para poder reproducirse. Los machos, por ejemplo, pueden intentar obtener cópulas con hembras que sí disponen de un nido, mientras que las hembras pueden recurrir al parasitismo, es decir, a introducir sus huevos en los nidos de otras hembras de la misma especie. “Criar pollos es costoso y queríamos averiguar si las hembras han desarrollado, a través de la presión selectiva, algún mecanismo para distinguir los huevos propios de los parásitos”, contextualiza Diego Gil. “No está claro que esa diferenciación sea siempre posible, además confundirse conlleva un error fatal que se traduce en la destrucción de la propia puesta”, continúa. En el caso del estornino negro, la alta limitación de lugares donde criar lleva a que muchas hembras intenten ser parásitas. En la población de estudio, situada en la sierra de Madrid, casi el 20% de los nidos es víctima de parasitismo. Los huevos parásitos se distinguen a menudo por diferencias en tamaño o color, o se detectan por aparecer en un mismo día dos huevos nuevos en un nido. “Para este estudio, analizamos el genotipo de los huevos que encontramos caídos junto a diferentes nidos de la población de estornino negro de la sierra de Madrid con la que trabajamos desde hace 20 años. La pregunta que nos plantamos era si esos huevos son el resultado de una hembra parásita cambiando un huevo propio por uno legítimo, o una hembra reproductora deshaciéndose del huevo de una parásita”, explica Alaïs Lienard, de la Universidad de la Sorbona, que trabaja en este estudio que forma parte de su tesis doctoral dirigida por Raquel Monclús. Los resultados son concluyentes: El 100% de los huevos encontrados bajo los nidos pertenecían a las hembras parásitas que trataban de engañar a otras hembras para que los criaran en esos nidos. “Estos resultados nos indican que algunas hembras son capaces de distinguir sus huevos de los parásitos. ¿Pero cómo lo hacen?”, se pregunta Lienard. La importancia del tamaño Para comprobar si las hembras podían distinguir las sutiles diferencias de tamaño que hay entre los huevos de distintas hembras, el equipo de investigación desarrolló un curioso experimento. Imprimieron huevos en una impresora 3D, modificando ligeramente el tamaño y los colocaron en diferentes nidos de estornino. El 20% de los huevos fue rechazado, siendo este porcentaje mayor para los huevos falsos que eran relativamente más pequeños que los legítimos. “Lo que nos indican estas cifras es que las hembras evitaron expulsar los huevos falsos cuando eran grandes, posiblemente porque el coste de cometer un error cuando el huevo es grande es mayor que cuando el huevo es pequeño”, analiza Gil. “Otra teoría que no podemos descartar es que a las hembras les sea más difícil el manejo y expulsión de un hu...

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Diferencias en el contenido muscular de hierro, cobre y cinc entre dos genotipos porcinos: Ibérico, y Landrace × Large White
📰🐷🔊AHORA PUEDE ESCUCHAR LAS PUBLICACIONES DE INFOIBERICO.COM AQUÍ👇 [spotifyplaybutton play=”https://open.spotify.com/episode/3zU9Tp2JrLKZNpmThAAvq2?si=rJ5D199SRcijJOSjJHpNDQ”%5D Los minerales traza, como el hierro, cobre y cinc, son esenciales para el organismo, al estar implicados en aspectos importantes de producción, función inmune, resistencia a enfermedades y promoción del crecimiento. Los…
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La película presenta una visión biopunk de una sociedad futura impulsada por la eugenesia donde los niños potenciales son concebidos a través de la selección genética para asegurar que posean los mejores rasgos hereditarios de sus padres. La película se centra en Vincent Freeman, quien fue concebido fuera del programa de eugenesia y lucha por superar la discriminación genética para realizar su sueño de ir al espacio. La película se basa en las preocupaciones sobre las tecnologías reproductivas que facilitan la eugenesia y las posibles consecuencias de tales desarrollos tecnológicos para la sociedad.
También explora la idea del destino y las formas en que puede y gobierna vidas. Los personajes de Gattaca luchan continuamente tanto con la sociedad como consigo mismos para encontrar su lugar en el mundo y quiénes están destinados a ser según sus genes. Gattaca es considerada como una película de culto y la historia ha sido descrita como una distopía transhumanista.
En un futuro no tan lejano, la eugenesia es común. Una base de datos de registro genético utiliza la biometría para clasificar a los creados como «válidos», mientras que los concebidos de forma natural y más susceptibles a trastornos genéticos se conocen como «inválidos» en la sociedad. La discriminación genética es ilegal, pero en la práctica, el perfil de genotipo se utiliza para identificar a los «válidos» para calificar para un empleo profesional con mejor paga, mientras que los «inválidos» son relegados a trabajos de baja categoría.
Difusión con fines Educativos
Link: bit.ly/G4ttaca
#Science#Future#Futuro#Movie#Pelicula#Technology#Eugenasia#Cinema#Punk#CyberPunk#BioPunk#BioHack#AI#IA#Singularity#Art#Arte#Arts#Youtube
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Bienestar Holístico: Un Paradigma Contemporáneo
By 𝓜𝓪𝓻𝔂𝓫𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓖𝓪𝓻𝓬𝓲𝓪
𝒯𝑒 𝒾𝓃𝓋𝒾𝓉𝑜 𝒶 𝒹𝑒𝓈𝒸𝓊𝒷𝓇𝒾𝓇 𝓂𝒾 𝓉𝒾𝑒𝓃𝒹𝒶 𝑜𝓃𝓁𝒾𝓃𝑒 𝑒𝓃 𝓁𝒶 𝐵𝐼𝒪
La Búsqueda Actual del Bienestar Integral. En la vorágine del siglo XXI, la noción de bienestar ha trascendido la mera ausencia de enfermedad, erigiéndose como un imperativo categórico en la consciencia colectiva. Se persigue un equilibrio dinámico, un estado de eudaimonía que abarca la salud física, mental y espiritual. Esta búsqueda, lejos de ser un mero capricho hedonista, refleja una comprensión profunda de la interconexión entre las dimensiones del ser.
1.2. El Cuerpo Humano como un Ecosistema Intrincado. Visualizar el cuerpo como un ecosistema complejo y autoregulado es fundamental para comprender la naturaleza holística del bienestar. Cada órgano, cada célula, cada sistema opera en una sinfonía homeostática delicadamente orquestada. Perturbaciones en un área repercuten en la totalidad, demandando soluciones que aborden la raíz del desequilibrio, en lugar de meramente paliar los síntomas.
1.3. La Imperiosa Necesidad de Soluciones de Bienestar Personalizadas. La unicidad inherente a cada individuo, su genotipo, fenotipo, y estilo de vida, demanda un abandono de los enfoques genéricos en favor de estrategias terapéuticas a medida. Las soluciones de bienestar personalizadas, concebidas con una precisión quirúrgica, se revelan como la piedra angular para optimizar la salud y alcanzar el máximo potencial de vitalidad.
2. Presentando ageLOC® WellSpa iO™: Un Epítome de Innovación
2.1. Comprensión de la Tecnología ageLOC®: Un Legado de Eficacia. La tecnología ageLOC® representa un hito en la ciencia antienvejecimiento, focalizándose en las fuentes genéticas del envejecimiento. Su enfoque innovador trasciende la mera cosmética superficial, penetrando en la biología celular para reestablecer la juventud a nivel fundamental. Esta base científica sólida confiere una credibilidad inigualable a los dispositivos que la incorporan.
2.2. ageLOC® WellSpa iO™ Definido: Más Allá de un Dispositivo Convencional. ageLOC® WellSpa iO™ no es simplemente un dispositivo de bienestar; es un sistema integrado, una plataforma multifuncional diseñada para orquestar una sinfonía de rejuvenecimiento corporal. Su sofisticación tecnológica lo sitúa en una categoría propia, trascendiendo las limitaciones de los aparatos convencionales y abriendo un nuevo paradigma en el autocuidado.
2.3. La Promesa Tríada: Restablecer, Revitalizar y Recuperar el Cuerpo en su Totalidad. La promesa de ageLOC® WellSpa iO™ se articula en torno a tres ejes cardinales: restablecer el equilibrio inherente del cuerpo, revitalizar la energía vital y la función orgánica, y recuperar la capacidad de respuesta y resiliencia ante las agresiones cotidianas. Esta triada representa un enfoque comprehensivo para la optimización del bienestar en su totalidad.
3. Tecnologías Sinérgicas en el Núcleo de ageLOC® WellSpa iO™
3.1. Tecnología de Microcorriente Adaptativa: Una Exploración Profunda de su Mecanismo. La Tecnología de Microcorriente Adaptativa, piedra angular de ageLOC® WellSpa iO™, emite pulsos eléctricos de baja intensidad que se modulan dinámicamente en respuesta a las necesidades bioeléctricas del cuerpo. Esta adaptabilidad intrínseca optimiza la eficacia del tratamiento, asegurando una estimulación precisa y eficiente a nivel celular y tisular.
3.2. Fórmulas ageLOC®: Composición y Eficacia a Nivel Celular. Las fórmulas ageLOC®, diseñadas en sinergia con el dispositivo, contienen ingredientes de vanguardia con una probada eficacia en la modulación de la expresión génica y la optimización de las funciones celulares. Su composición meticulosamente estudiada potencia los efectos del tratamiento con microcorriente, amplificando los beneficios a largo plazo.
3.3. Nódulos de Masaje Exclusivos: Diseño Ergonómico y Función Terapéutica. Los nódulos de masaje exclusivos de ageLOC® WellSpa iO™ han sido concebidos con un diseño ergonómico que se adapta a los contornos del cuerpo, optimizando el contacto y la eficacia del masaje. Su función terapéutica no se limita a la relajación muscular, sino que se extiende a la estimulación de la circulación sanguínea y linfática, facilitando la desintoxicación y la regeneración.
3.4. Experiencia iO Conectada: Personalización y Optimización del Bienestar. La conectividad iO integra ageLOC® WellSpa iO™ en un ecosistema digital de bienestar personalizado. A través de una aplicación intuitiva, se monitoriza el progreso, se ajustan los parámetros del tratamiento y se accede a contenido educativo y de soporte. Esta experiencia conectada maximiza la eficacia y la adherencia al tratamiento, garantizando resultados óptimos y sostenibles.
4. Beneficios Multifacéticos: Restablecimiento Integral del Organismo
4.1. Restauración del Equilibrio Homeostático Corporal. ageLOC® WellSpa iO™ opera como un catalizador para la restauración del equilibrio homeostático del cuerpo. Mediante la estimulación bioeléctrica y la modulación celular, facilita la autorregulación de los sistemas fisiológicos, optimizando la función orgánica y la resistencia al estrés.
4.2. Mitigación de la Fatiga Física y la Tensión Muscular Acumulada. La tecnología de microcorriente y los nódulos de masaje actúan sinérgicamente para disipar la fatiga física y liberar la tensión muscular acumulada. El tratamiento favorece la relajación de las fibras musculares, la reducción de la inflamación y la mejora de la circulación local, aliviando el dolor y la rigidez.
4.3. Promoción de la Rejuvenecimiento Celular y la Regeneración Tisular. ageLOC® WellSpa iO™ estimula los procesos intrínsecos de rejuvenecimiento celular y regeneración tisular. La tecnología ageLOC®, en combinación con la microcorriente y el masaje, favorece la síntesis de colágeno y elastina, la reparación del ADN celular y la renovación de los tejidos, contribuyendo a una apariencia más joven y una función celular óptima.
5. Beneficios Multifacéticos: Revitalización Profunda de la Vitalidad
5.1. Incremento de la Vitalidad Intrínseca y los Niveles Energéticos Sostenidos. El tratamiento con ageLOC® WellSpa iO™ se traduce en un incremento palpable de la vitalidad intrínseca y unos niveles energéticos más sostenidos a lo largo del día. La optimización de la función celular y la mejora de la circulación favorecen la producción de energía a nivel mitocondrial, combatiendo la astenia y la sensación de fatiga crónica.
5.2. Mejora Ostensible de la Luminosidad Cutánea y el Aspecto Epidérmico. ageLOC® WellSpa iO™ ejerce un efecto revitalizante sobre la piel, mejorando la luminosidad cutánea y el aspecto epidérmico. La estimulación de la microcirculación y la síntesis de colágeno y elastina contribuyen a una piel más tersa, hidratada y radiante, disminuyendo la apariencia de líneas finas y arrugas.
5.3. Potenciación de las Funciones Corporales Esenciales y la Eficacia Orgánica. El efecto revitalizante de ageLOC® WellSpa iO™ se extiende a la potenciación de las funciones corporales esenciales y la eficacia orgánica en su conjunto. La mejora de la circulación, la función celular y la homeostasis general optimiza el rendimiento de los sistemas cardiovascular, nervioso, endocrino e inmunitario, promoviendo una salud robusta y una longevidad activa.
6. Beneficios Multifacéticos: Recuperación Eficaz Tras el Esfuerzo
6.1. Auxilio en la Recuperación Muscular Post-Ejercicio y Alivio de la Indolencia. ageLOC® WellSpa iO™ se erige como un aliado invaluable en la recuperación muscular post-ejercicio, aliviando la indolencia y acelerando la reparación de las microlesiones musculares. La tecnología de microcorriente y el masaje favorecen la eliminación del ácido láctico y otros metabolitos, reduciendo el dolor muscular tardío y mejorando la capacidad de recuperación física.
6.2. Apoyo a la Flexibilidad Articular y la Amplitud de Movimiento Fisiológica. El tratamiento con ageLOC® WellSpa iO™ contribuye al mantenimiento de la flexibilidad articular y la amplitud de movimiento fisiológica. La mejora de la circulación y la reducción de la inflamación en las articulaciones favorecen la movilidad y la funcionalidad, previniendo la rigidez y el dolor articular asociados al envejecimiento y al sedentarismo.
6.3. Reducción Significativa del Malestar Post-Actividad y la Rigidez Muscular. ageLOC® WellSpa iO™ reduce significativamente el malestar post-actividad y la rigidez muscular que pueden seguir a la práctica deportiva o al esfuerzo físico intenso. El tratamiento acelera la recuperación, minimiza las molestias y permite una reincorporación más rápida a la actividad física, optimizando el rendimiento y previniendo lesiones.
7. Paradigma del Bienestar Personalizado: Un Enfoque Singular
7.1. Adaptación de Tratamientos a las Necesidades Individuales y Peculiaridades Biológicas. La filosofía de ageLOC® WellSpa iO™ se basa en la adaptación de los tratamientos a las necesidades individuales y peculiaridades biológicas de cada usuario. La tecnología de microcorriente adaptativa y la conectividad iO permiten personalizar los protocolos de tratamiento, optimizando los resultados y maximizando la satisfacción del usuario.
7.2. Importancia Crucial de la Personalización en el Autocuidado Eficaz y la Longevidad Saludable. La personalización emerge como un factor crucial en el autocuidado eficaz y la búsqueda de la longevidad saludable. Los tratamientos genéricos, al carecer de precisión, pueden resultar subóptimos o incluso ineficaces. La personalización, por el contrario, maximiza la probabilidad de éxito y garantiza una experiencia de bienestar óptima y adaptada a las circunstancias individuales.
7.3. Rol Fundamental de la Conectividad iO en la Configuración de una Experiencia a Medida. La conectividad iO desempeña un rol fundamental en la configuración de una experiencia a medida con ageLOC® WellSpa iO™. A través de la recopilación de datos y la inteligencia artificial, la aplicación iO aprende de las preferencias y necesidades del usuario, ajustando los parámetros del tratamiento y ofreciendo recomendaciones personalizadas para optimizar los resultados y la adherencia al protocolo.
8. Integración Práctica en la Rutina Diaria de Autocuidado
8.1. Protocolos Sencillos para la Utilización Cotidiana y la Adherencia al Tratamiento. ageLOC® WellSpa iO™ se ha concebido para una integración sencilla y práctica en la rutina diaria de autocuidado. Los protocolos de tratamiento son breves, intuitivos y fáciles de seguir, facilitando la adherencia al tratamiento y maximizando la probabilidad de obtener beneficios a largo plazo.
8.2. Sinergia con Otras Prácticas de Bienestar Complementarias y la Medicina Integrativa. ageLOC® WellSpa iO™ se integra sinérgicamente con otras prácticas de bienestar complementarias y la medicina integrativa. Su utilización puede complementar terapias nutricionales, programas de ejercicio, técnicas de relajación y otras modalidades de autocuidado, potenciando los efectos beneficiosos y promoviendo un enfoque holístico del bienestar.
8.3. Beneficios a Largo Plazo para un Bienestar Duradero y una Calidad de Vida Superior. La utilización regular y consistente de ageLOC® WellSpa iO™ se traduce en beneficios a largo plazo para un bienestar duradero y una calidad de vida superior. La optimización de la función celular, la mejora de la vitalidad y la recuperación eficaz tras el esfuerzo contribuyen a una salud robusta, una mayor energía y una sensación general de bienestar y plenitud.
9. Fundamento Científico y Validación Empírica Rigurosa
9.1. Investigación y Desarrollo Subyacentes a la Innovadora Tecnología ageLOC®. La tecnología ageLOC® se sustenta en una robusta base de investigación y desarrollo científico. Décadas de estudio en genética, biología celular y antienvejecimiento han culminado en la creación de una tecnología innovadora y patentada, con una sólida validación científica y una probada eficacia.
9.2. Estudios Clínicos que Corroboran la Eficacia Comprobada de WellSpa iO™. La eficacia de ageLOC® WellSpa iO™ ha sido rigurosamente corroborada a través de numerosos estudios clínicos independientes. Estos estudios, diseñados con criterios científicos estrictos, han demostrado de manera concluyente los beneficios del dispositivo en la mejora de la vitalidad, la recuperación muscular, la apariencia cutánea y otros parámetros relevantes para el bienestar.
9.3. Aval Científico y Testimonios de Expertos en el Ámbito del Bienestar y la Fisioterapia. ageLOC® WellSpa iO™ cuenta con el aval científico de expertos reconocidos en el ámbito del bienestar, la fisioterapia y la medicina antienvejecimiento. Testimonios de profesionales de la salud, basados en su experiencia clínica y en la evidencia científica disponible, respaldan la eficacia y la seguridad del dispositivo, confiriéndole una credibilidad incuestionable.
10. Conclusión: Adoptando un Bienestar Holístico con ageLOC® WellSpa iO™
10.1. Recapitulación de los Beneficios Clave y la Propuesta de Valor Diferencial. ageLOC® WellSpa iO™ representa una solución integral y personalizada para restablecer, revitalizar y recuperar el cuerpo en su totalidad. Su tecnología innovadora, su diseño ergonómico, su conectividad inteligente y su sólida base científica lo distinguen como un dispositivo de vanguardia en el ámbito del bienestar, ofreciendo una propuesta de valor diferencial y superior.
10.2. El Futuro del Bienestar Personalizado y la Medicina Preventiva. ageLOC® WellSpa iO™ anticipa el futuro del bienestar personalizado y la medicina preventiva. Su enfoque holístico, su capacidad de adaptación a las necesidades individuales y su integración en un ecosistema digital de bienestar lo posicionan como un protagonista en la evolución del autocuidado y la búsqueda de una salud óptima y una longevidad activa.
10.3. Invitación a Redescubrir el Bienestar en su Plenitud y Alcanzar el Zénit de la Salud. Se extiende una cordial invitación a explorar y experimentar los beneficios transformadores de ageLOC® WellSpa iO™. Redescubra el bienestar en su plenitud, alcance el zénit de su salud y vitalidad, y embárquese en un viaje hacia una vida más plena, activa y rejuvenecida. Su cuerpo, su ecosistema personal, se lo agradecerá.
Bienestar Total: Restablece tu Cuerpo
Revitaliza y Recupera con Autocuidado
ageLOC® WellSpa iO™: Bienestar Personal
Cuerpo Revitalizado: El Poder ageLOC®
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Tu Cuerpo Revitalizado con WellSpa iO™
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El Beefalo (Bison bison x Bos taurus) es un híbrido natural que fue obtenido de la cruza de búfalo americano con vaca doméstica europea y actualmente también con cebú. En cuanto a su genotipo, es 3/8 de búfalo y 5/8 de bovino. No se exige un color de pelaje específico ni una distribución determinada del mismo, pueden ser astados o acornes.
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Contentos los replicantes ecologistas del obrar del empresario Jerónimo, no solo recorrieron letra por letra todo su genotipo, sino que después le clonaron, y para mayor seguridad al Jerónimo vuelto a la vida le sometieron al tratamiento de la Máquina del Olvido. No sufriría por lo que había sido, no lo añoraría, y sería numerado como sujeto experimental en el laboratorio de perfeccionamiento de hombres máquina, labor que de mucho les estaba valiendo para comprender el momento evolutivo que juntos protagonizaban.
A Jerónimo II el clonado, antes de enviarle de regreso a la Tierra, se le hipnotizó en el invernadero de la nave merced al arte hipnotista de las deidades vegetales, para que continuase sin dudas ni temores difundiendo el mensaje de salvación por la iluminación verde, el camino de oxígeno limpio, que habría de servirles hacia la Plena Conciencia hasta saber el Gran Misterio del Origen guardado por el tiempo...
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¿A qué se dedica la familia Miura además de a criar toros? Estas son sus importantes inversiones
Hablar del hierro de Miura es hacerlo de una de las vacadas más importantes de nuestro campo bravo, un hierro que ha sobrepasado los 175 años de historia gracias a la búsqueda de un toro con personalidad, un animal distinto al resto tanto por en su fenotipo como en su genotipo. Desde su asentamiento en … La entrada ¿A qué se dedica la familia Miura además de a criar toros? Estas son sus…
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Vannacci è un normalissimo mediterraneo dinaricizzato come se ne vedono tanti in Italia, quindi caucasico. Questa ragazza evidentemente non conosce il significato dell'espressione "caucasico". Caucasico non è sinonimo di bianco (come molti pensano). Caucasico non definisce un colore, definisce una forma, definisce specifiche caratteristiche craniometriche originatesi appunto nei pressi della catena montuosa del Caucaso.
I turchi (inteso come nazionalità moderna e non come etnia originaria, che invece proviene dall'asia centrale) non solo sono prevalentemente caucasici (stanno pure più vicini al Caucaso dell'Italia, a dirla tutta) ma originariamente sono anche europidi visto che la penisola anatolica, specialmente nella parte occidentale, è stata abitata da greci per millenni prima di essere invasa dalle popolazioni turche e a tutt'oggi non è raro trovare turchi di discendenza greca con tratti molto chiari (le soap opere turche ad esempio, per ragioni estetiche, selezionano quasi sempre attori dal fenotipo europeissimo) che sembrano europei e, viceversa, europei che possono passare per turchi. Il fenotipo e il genotipo però sono due cose distinte, per cui ad un'analisi del dna un turco e un italiano rimangono sempre distinguibili indipendentemente da fenotipo e pigmentazione. La genetica delle popolazioni è una cosa seria, prima di parlarne bisognerebbe conoscerne l'ABC.
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Todos tenemos dos copias de cada uno de los genes, uno que heredamos de la madre y otro del padre.
A la combinación de genes que hemos heredado se le denomina genotipo, mientras que el fenotipo es como refleja nuestro cuerpo el ser portador de estos genes y la interacción con el medio ambiente.
Lo claro es, como información general, que los genes se heredan.
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El Departamento de Agricultura informó que se trata del segundo salto del virus de las aves a las vacas. En los últimos años, se ha incrementado la detección de virus A(H5N1) en especies no aviares a nivel mundial El Departamento de Agricultura de Estados Unidos anunció que se ha detectado una variante de gripe aviar en el ganado lechero del país y lanzan alerta para detener su propagación a tiempo. Se trata del virus H5N1 o gripe aviar altamente patógena que reduce la producción de leche en el ganado, y ha disparado los precios de los huevos tras causar la muerte de millones de gallinas. Según la OPS virus Influenza A(H5N1) que circula actualmente en las Américas pertenece a un genotipo de IAAP producto de una recombinación ocurrida en aves silvestres en Europa y cepas de baja patogenicidad en aves silvestres y domésticas durante su diseminación globa Su presencia en ganado lechero fue detectada a través de un programa de la agencia que comenzó a analizar muestras de leche en diciembre y que hallaron que el virus se había modificado para no solo limitarse a aves de corral o silvestres acuática, sino tambíen a mamíferos. Las autoridades y especialistas sospechan que las aves silvestres trasmitieron la segunda cepa al ganado en Nevada y no se asegura que el ganado que haya superado la infección sea más vulnerable ante la nueva variante. Para los expertos es importante contener el brote de la variante del virus en Nevada para evitar que se propague en otras regiones, razón por la que el ganado de dos condados ha sido puesta en cuarentena. En enero de este año en el Estado de Luisiana se reportó la primera muerte por gripe aviar en Estados Unidos, se trató de un hombre de 65 años que se contagió al exponerse a aves muertas salvajes y domésticas en su patio trasero. Por lo pronto, se estima que al menos 70 personas se han infectado con el virus. Fuente servindi.org
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