#futuri verdi
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fitnessitaliano · 11 months ago
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Come Investire in Proprietà Immobiliari Sostenibili
Benvenuti, appassionati di saggezza finanziaria e guardiani del nostro amato pianeta! Nel vasto universo degli investimenti, poche strade portano a un ritorno così duraturo quanto quella che si snoda attraverso l’immobiliare. E cosa c’è di meglio di un investimento che non solo alimenta il vostro portafoglio, ma abbraccia anche la missione cruciale di preservare la bellezza del nostro mondo? In…
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ilmerlomaschio · 2 years ago
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Promettimi che tra poco lo rifaremo di nuovo. E di nuovo. E di nuovo e ancora
AFFAMATA
Mi sono disfatta di uno dei miei eventuali futuri:
In questa decisione c’`e almeno una qualche leggerezza
Cammino svelta,ma non smetto di aver freddo.
Mi faresti scaldare accanto a te?
Non ho mai sentito: No.
Quando dividi qualcosa con me, provo a trattenerti:
Attenzione, perché sono sfacciata!
Non così veloce! Addomesticami con cautela, non permettermi
una mancanza di misura. Non risvegliare in me
quello che non sarai in grado di soddisfare,
Non lasciarmi affamata. Rimani con me!
Non ascoltarmi affatto.
Parlami con quella tenerezza nella voce indifferente
infilami in una tasca, avvolgimi in una morbida sciarpa,
nelle maniche di una giacca.
Dividi con me uno spicchio
d’arancia.
Permettimi di mangiare dal tuo piatto
strisce verdi di broccoli e virgole di peperone, rosse come
sangue.
Cedimi il tuo letto. Regalami il tuo
cognome. Dammi un futuro, che io cresca per questo.
Balla con me Conducimi su pavimenti, parquet, scale
Fammi girare la testa Trattienimi con tenerezza  Arrischia un tango
Promettimi che tra poco lo rifaremo di nuovo. E di nuovo. E di nuovo e ancora
Mille volte Finché il passato non giungerà inaspettato come un regalo non voluto
Ordinato in precedenza Consegnato dietro ricevuta
E che importa se
ho protestato che Non è quello Che ricordo Lo volevo
Ma non questo, questo mai.
Izabela Filipiak, Madame Intuita
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michelenigrowordpresscom · 2 months ago
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Giacevi così mi parve…
La casa del custode con la sua luce tenue da una vita privata veglia ancora oggi su quello che fummo, in epoche che sembravano clementi come un ultimo giorno di scuola e di speranze. Hai avuto la tua occasione esanime dalle zampe verdi che giaci sulla banchina della mia partenza a tratti, in attesa dell’aruspice passante per leggere in te ardui futuri da sovvertire. Tentenni ancora nei pressi…
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aitan · 4 months ago
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Negli appartamenti del villaggio olimpico – costruiti ex novo in un’area di più di mezzo chilometro quadrato tra tre comuni nella periferia nord di Parigi – non c’è aria condizionata.
A me, che non uso aria condizionata e che anche ora in hotel all'apparecchio di refrigerazione ho tolto proprio la spina, sembra cosa buona e giusta.
"Il villaggio è stato progettato per adattarsi alle condizioni climatiche del 2050, con 6 ettari di spazi verdi, vegetazione (strade, balconi, tetti), recupero e trattamento delle acque reflue per l’irrigazione, pavimenti refrigeranti e tripli vetri. Tutto è stato progettato per migliorare il comfort termico e garantire una temperatura di almeno 6°C inferiore a quella esterna per gli atleti e i futuri residenti, si legge sul sito ufficiale delle Olimpiadi, il cui comitato organizzatore si è dato l’obiettivo di dimezzare le emissioni di gas serra rispetto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e di Londra 2012.
Da qui la decisione di non inserire l’aria condizionata."
Pensate che "nel 2022 il raffreddamento degli spazi abitativi ha causato un consumo di circa 2.100 TWh di energia, il 7% dei 29.000 TWh richiesti a livello globale quell’anno, e circa il 20% dell’elettricità utilizzata negli edifici".
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thebeautycove · 7 months ago
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FLORIS LONDON - LILY - Eau de Toilette - Novità 2024 -
In a world of narcissus be a lily of the valley.
Humbleness. Kindness. Elation. Good omen. Feast on your life.
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Si sta come i mughetti il primo maggio. Una meraviglia.
Quante buone nuove e ottimi auspici annuncia questo fiore. Campanella di primavera, omaggio di buona sorte, aulentissimo richiamo ad umiltà, gentilezza, purezza. E all’amore non effimero.
Floris London lo celebra nella sua creazione Lily, attingendo alla tradizione popolare folkloristica inglese delle danze Morris che aprono i festeggiamenti di inizio Maggio per salutare la natura nella sua reviviscenza, esprimere entusiasmo e propiziare i futuri raccolti.
Lily concentra in sé tutta la delicatezza di queste corolle, la candida purezza, la loro gentilezza e fragilità, il fragrante inconfondibile aroma.
Questo mughetto, fedelmente restituito in fragranza, sboccia in un giardino di campagna alle prime luci dell’alba, nascosto da robuste foglie verdi imperlate di rugiada, la sua attitudine è esuberante, festosa, l’effervescenza in apertura è modellata dal tè bianco, la sua allegria aromatica contagia un dolce bouquet con rosa bulgara e ylangylang.
Nel nitido chiarore dei muschi, ecco infine apparire la nota calda, nostalgica del legno di cedro, come distintivo di saggezza, per preservare nel tempo la limpidezza dei bei ricordi.
Creata da Caterina Catalani.
Eau de Toilette 50, 100 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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notiziariofinanziario · 8 months ago
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La Commissione europea aumenterà gli investimenti nell'energia nucleare
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La Commissione europea mira ad accrescere la capacità nucleare. Ma a che prezzo? Bruxelles ha stimato un investimento globale tra i 350 e i 450 miliardi di euro. Ma il piano potrebbe comportare una spesa ben più elevata, fino a 550 miliardi. I costi iniziali La cifra, tra l'altro, si riferice solo alla costruzione e alla manutenzione degli impianti, escludendo i costri operativi. Ma nel conto bisogna mettere anche i costi operativi, come quelli per l'acquisto dell'uranio (principale elemento usato nella fissione nucleare), i costi di smantellamento delle centrali vecchie, e quelli per lo smaltimento delle scorie. L'investimento iniziale "rappresenta circa il 70% del costo di un nuovo reattore mentre i costi operativi rappresentano solo circa il 15% e i costi del carburante circa il 15% dell'importo totale", ha spiegato a Euractiv il professore di Economia dell'energia Jacques Percebois. Senza dimenticare i rischi, dai potenziali incidenti alla dipendenza europea da Mosca per circa il 70% delle importazioni di tecnologie e carburanti nucleari (un settore dell'industria russa che finora Bruxelles si è guardata bene dal sanzionare).  I finanziamenti Il range del costo dell'investimento iniziale è molto variabile d'altronde: non solo bisogna considerare l'inflazione per ogni anno che passa dall'inizio dei lavori, ma anche i tassi di interesse dei finanziamenti che, secondo il professore francese, impattano il prezzo finale per "più o meno il 30%". Tali tassi variano sulla base di diversi fattori, come l'importo richiesto, l'istituto finanziario che offre il prestito e la fiducia di quest'ultimo nei confronti della riuscita del progetto. Esistono però delle alternative ai prestiti esosi delle banche tradizionali: fare ricorso ai sussidi statali esercitando l'opzione degli aiuti di stato; ricorrere a banche pubbliche a tassi agevolati come la Banca europea per gli investimenti (Bei); e, in un (forse) non lontano futuro, attingere a fondi europei ad hoc per l'energia nucleare, come vorrebbero i Quattordici pro-nucleare. I costi operativi  I costi operativi, espressi in kilowattora (Kwh) o megawattora (Mwh), sono influenzati dal tasso di produzione di energia, cioè la quantità di energia che il reattore è in grado di generare in una data unità di tempo. Percebois parla di "una stima del costo attuale dell'energia nucleare (per una flotta di 56 reattori in funzione, ndr) di circa 60 euro per Mwh". Il problema è che questo tasso è difficilmente prevedibile, il che rende ulteriormente complicato qualsiasi tentativo di anticipazione dei costi futuri.  A influenzare notevolmente i costi operativi è anche la tecnologia scelta: centrali più grandi e complesse richiedono più tempo e più soldi. Il problema, al momento, sembra anche essere la non replicabilità dei reattori. "Così come non si trova mai due volte lo stesso aeroporto, non si trova mai due volte lo stesso reattore nucleare", ha spiegato François Lévêque, professore di economia alla Scuola di ingegneria Mines Paris Psl. "Di conseguenza i costi ristagnano o aumentano, ma non scendono mai". È anche vero che, con una produzione in serie, i costi vengono abbattuti, così come è successo alle tecnologie verdi (vedi il caso dei pannelli solari, al netto delle dinamiche geopolitiche per il reperimento del silicio). È stato calcolato che "grazie all'effetto seriale, i costi unitari dei reattori prodotti in serie possono essere inferiori del 20-25%" rispetto ai costi del primo reattore, ha detto Percebois. Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Giardini d’autore 2023 a Rimini
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Giardini d’Autore torna con  il secondo appuntamento del 2023, in programma sabato 16 e domenica 17 settembre, a Piazza sull’Acqua a Rimini. La mostra partirà da Castel Sismondo, cuore della manifestazione, fino ad arrivare a tutta l’area circostante tra il Bosco dei Nomi, La Piazza dei Sogni, L’Arena Francesca da Rimini fino alle porte del meraviglioso giardino del Part. Saranno due giornate  tra collezioni botaniche, natura, design, arte, artigianato, sapori e frutti con la presenza di vivaisti provenienti da tutta Italia e dall’estero con proposte uniche per giardini e terrazzi. Il fascino di settembre condurrà il pubblico in uno spazio dai sapori rassicuranti e dai profumi inebrianti delle salvie in fiore, dei rosmarini, dei frutti antichi, degli agrumi, dell’uva, delle rose e delle ortensie autunnali tra i colori più belli della natura: l’arancio delle zucche ornamentali, i rossi, i gialli e i verdi dei peperoncini provenienti da tutto il mondo, le sfumature vivaci di echinacee, aster, dalie, aceri, amaranti e ninfee insieme alle tonalità ambrate delle graminacee nel pieno del loro splendore. L’autunno è la stagione per scegliere le piante adatte a colorare i giardini lungo l’inverno, oltre che per progettare, piantare e acquistare le piante, i bulbi e i semi che popoleranno i terrazzi delle case e nel programma sono presenti più di cinquanta appuntamenti, corsi e workshop molti dei quali tenuti proprio dai vivaisti a cui chiedere preziosi consigli. Il cuore della manifestazione abbraccerà Castel Sismondo e il Teatro Galli con la Piazza Giardino, dove saranno presenti i vivaisti con le collezioni botaniche, per poi arrivare al Giardino delle Meraviglie, da sempre lo spazio dedicato agli artigiani e al design, e alla Giardini Farm, il mercato a km 0 che troverà spazio nella Piazza dei Sogni fino ad arrivare alla Giardini Kids per i piccoli giardinieri di oggi e futuri giardinieri di domani, firmato in collaborazione con il Gruppo Hera. La bellezza prenderà vita nelle opere degli artisti ed artigiani, nei laboratori di decorazione e negli appuntamenti ideati dalle menti e dalle mani che da sempre contribuiscono a rendere unico questo appuntamento. Inoltre Giardini d’Autore in questa edizione autunnale si farà anche portavoce del fatto che Rimini è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2026, come dimostrazione dell’importante crescita della città e del territorio della Romagna. Coordinata dal manager culturale Paolo Verri insieme alle direttrici artistiche Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, la candidatura di Rimini racconta di un percorso di partecipazione, confronto, raccolta di idee e di spunti provenienti da molteplici mondi della città, dagli stakeholder agli operatori culturali, dai giovani artisti alle associazioni culturali e ai cittadini riminesi. Tra gli appuntamenti di questa edizione ci sarà l’incontro dedicato al ruolo delle donne nella green economy e il progetto Res in Terra che presenterà a Giardini d’Autore la performance Flores Simul frutto di un’importante collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo, insieme a Meri Monaldi, titolare della Maison du Reflet, per un evento dal vivo incentrato sulla creazione di eccentriche acconciature floreali realizzate su donne che hanno a che fare con il percorso oncologico tra  pazienti, operatrici sanitarie, infermiere, psicologhe, volontari impegnati nel supporto ai pazienti, tutti insieme per dimostrare che si può essere portatrici di arte e bellezza anche a contatto con la malattia. Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Milano: al via la progettazione di tre interventi di depavimentazione per circa 6mila mq
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Milano: al via la progettazione di tre interventi di depavimentazione per circa 6mila mq. Strade a forte vocazione pedonale, circondate da giardini e aree verdi, caratterizzate dalla presenza di scuole: sono le caratteristiche principali di tre aree che la Giunta comunale ha individuato e scelto per realizzare interventi di depavimentazione, approvando la delibera che stanzia 2 milioni di euro per l’avvio della progettazione e i futuri lavori. Si tratta di via Toce, nel quartiere Isola, Municipio 9: la strada è interessata dall’ingresso di un asilo nido comunale, che determina la presenza di un gran numero di persone negli orari di inizio e fine delle attività scolastiche, e dagli accessi ai confinanti Giardino Santa Maria alla Fontana e Giardino Bruno Munari. Piazza Imperatore Tito, nel quartiere Calvairate, Municipio 4: l’area in cui è inserita comprende gli ambiti verdi di piazzale Ferdinando Martini e di piazza Insubria, già connessi dal parterre di via Ciceri Visconti. Viale Giovanni da Cermenate, nel quartiere Stadera, Municipio 5: il tratto pavimentato all’altezza del civico 35 rappresenta oggi una brusca frammentazione dell’ampio polmone verde costituito da un asse alberato di 1,5 km e dai giardini delle vie Aicardo, Boeri e piazza Caduti del Lavoro. Complessivamente saranno depavimentati poco meno di 6mila metri quadri di suolo urbano. I progetti saranno definiti nelle prossime settimane dopo le necessarie indagini. “Convertire aree grigie impermeabili in ambiti drenanti e verdi – spiega l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi – è uno degli obiettivi del Piano Aria e Clima del Comune di Milano e si raggiunge attraverso interventi, anche piccoli, di depavimentazione nei contesti urbanizzati. Lo faremo in queste tre zone che abbiamo selezionato dopo averne analizzato il tipo di fruizione sociale e il contesto circostante. Sono infatti porzioni di territorio già connotate da un forte uso pedonale e che ben si prestano al collegamento con itinerari verdi già presenti; per questo interverremo ampliando gli spazi destinati ai cittadini e alle cittadine, inserendo nuovo verde ed eliminando la sosta impropria delle auto”. Il 20 aprile scorso in via Pacini (tra via Teodosio e via Capranica), l’assessora Grandi ha inaugurato un importante intervento di riqualificazione ambientale che, dopo 8 mesi di lavori da parte di MM Spa, ha restituito al quartiere un parterre di 200 metri lineari completamente sistemato, con l’inserimento di un percorso pedonale, elementi di arredo (25 panchine, 4 rastrelliere per biciclette da 5 posti e 1 tavolo con panche), siepi e il primo sistema di drenaggio sostenibile (Sustainable urban drainage systems - SUDS) mai realizzato a Milano su strada pubblica. L’intervento ha permesso di liberare l’area dalla sosta abusiva delle auto, restituire permeabilità al suolo e realizzare un’infrastruttura idraulica capace di garantire la migliore gestione possibile delle acque piovane... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Roma si rinnova, i progetti futuri e le novità
Roma, la città eterna, è nota per la sua storia millenaria e la sua ricca cultura. Tuttavia, negli ultimi anni, la città ha anche affrontato molte sfide, tra cui il traffico, l'inquinamento e la gestione dei rifiuti. Ma Roma sta cercando di superare questi problemi, e per farlo, ha avviato numerosi progetti futuri che promettono di trasformare la città.
Uno dei progetti più ambiziosi di Roma è la riqualificazione di alcune aree periferiche della città. In particolare, il quartiere di Tor Marancia, situato nella periferia sud-est, è stato trasformato in un museo a cielo aperto con opere di street art che adornano i muri delle case. Questo progetto, chiamato "Big City Life", ha l'obiettivo di riqualificare le aree degradate della città e renderle più vivibili per i residenti.
Un altro progetto importante per Roma è la creazione di nuovi parchi e spazi verdi. La città sta cercando di aumentare le aree verdi, e uno dei progetti più importanti in questo senso è il Parco Lineare della Valle dei Casali, un grande parco lungo 13 chilometri che attraversa la periferia sud-ovest della città. Il parco includerà percorsi ciclabili e pedonali, spazi verdi e attività ricreative.
Roma sta anche lavorando per riaprire siti archeologici e culturali. Uno dei progetti più importanti in questo senso è la riapertura della Domus Aurea, la residenza dell'imperatore Nerone, che è stata chiusa per oltre un decennio per lavori di restauro. La riapertura della Domus Aurea è prevista per il 2024 e offrirà ai visitatori un'esperienza immersiva grazie alla tecnologia di realtà virtuale.
Infine, Roma sta investendo in nuove infrastrutture per migliorare la vita dei suoi cittadini. Uno dei progetti più importanti in questo senso è la costruzione della nuova linea della metropolitana C, che collegherà la periferia est della città con il centro storico. La nuova linea della metropolitana dovrebbe essere completata entro il 2025.
Visitare Roma diventerà sempre più un piacere. Vieni subito a passare qualche giorno con le persone che ami. Potrai venire a soggiornare in uno dei nostri B&B Roma adatto a te! Ci trovi nel B&B Roma centro, a pochi passi dai principali monumenti (e anche da Trastevere!); potrai trovare B&B e affittacamere Roma.
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jacopocioni · 2 years ago
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Lo Struscio Fiorentino.
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Bandiera ufficiale dello Struscio Fiorentino. Articolo in costante aggiornamento. Lo Struscio Fiorentino nasce nel 1990 (vive da anni XXVIII) da un'idea di Franco Ciarleglio, un appassionato di storia minore fiorentina. Attualmente si svolge in 5 passeggiate "lento pede" nel cuore della città alla scoperta di "curiosità leggende, aneddoti, modi di dire, burle, credenze popolari della Firenze Medievale e Rinascimentale". Lo Struscio si svolge con regolarità TRE volte all'anno: in Autunno (ottobre/novembre), in Primavera (marzo/aprile) e in Estate con le 5 passeggiate che si svolgono "di sera" da fine giugno a inizio settembre. L'evento viene organizzato dal DLF Dopolavoro Ferroviario di Firenze e condotto da Franco Ciarleglio, l'ideatore e il creatore. Esiste un apposito gruppo interattivo su Facebook che si chiama appunto "Lo Struscio Fiorentino" e che annuncia, avvisa e descrive tutti i programmi presenti e futuri. Sono stati pubblicati due libri da Franco Ciarleglio sull'argomento: "Lo Struscio Fiorentino" nel 2001 (Bertelli Editore) e il più completo "Il Canto dei Bischeri" nel 2010 (Sarnus Editore).
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Ognuna delle prime quattro passeggiate si svolge in uno dei Quartieri Storici della città, nell'ordine: Santa Maria Novella (Rossi), San Giovanni (Verdi), Santa Croce (Azzurri) e Santo Spirito (Bianchi), mentre la quinta si sviluppa lungo i Confini dei Quartieri  con la partecipazione del famoso storico e scrittore Luciano Artusi. Il prossimo Struscio Fiorentino avrà le seguenti date: 26 giugno (nel Quartiere Santa Maria Novella), 17 luglio (San Giovanni), 7 agosto (Santa Croce), 28 agosto (Santo Spirito) e 11 settembre (Lungo i Confini con Luciano Artusi).
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Volendo partecipare è già presente su Facebook l'evento relativo alla data dei martedì 26 giugno 2018 dalle ore 21:00 alle ore 23:30 relativo al quartiere di Santa Maria Novella, incontro in piazza della repubblica sotto la Colonna dell'Abbondanza. Ecco qua l'evento: Lo Struscio Fiorentino: Prima Passeggiata.
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Aggiungo il link dell'evento fiorentino seconda giornata per il martedì 17 luglio 2018 dalle ore 21:00 alle ore 23:30 relativo al verde quartiere di San Giovanni, incontro alla chiesa della Santissima Annunziata, ecco qua l'evento: Lo Struscio Fiorentino: Seconda Passeggiata.
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Aggiungo il link dell'evento fiorentino terza giornata per il martedì 7 agosto 2018 dalle ore 21:00 alle ore 23:30 relativo all'azzurro quartiere di Santa Croce, incontro al Canto di Croce Rossa, ecco qua l'evento: Lo Struscio Fiorentino: terza Passeggiata.
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Aggiungo il link dell'evento fiorentino quarta giornata per il martedì 28 agosto 2018 dalle ore 21:00 alle ore 23:30 relativo al bianco quartiere di Santo Spirito, incontro al Ponte Vecchio capo d'Oltrarno, ecco qua l'evento: Lo Struscio Fiorentino: quarta Passeggiata. Aggiungo il link dell'evento fiorentino quinta giornata per il martedì 11 settembre 2018 dalle ore 21:00 alle ore 23:30 relativo al LUNGO I CONFINI con la partecipazione di Luciano Artusi, piazza San Pier Maggiore, incontro in piazza San Pier Maggiore, ecco qua l'evento: Lo Struscio Fiorentino: quinta Passeggiata. Mi riprometto di aggiungere gli eventi successivi a questo articolo e ripostarlo sui social in maniera da permettere ai fiorentini (e non) di partecipare a queste passeggiate fra amici immersi nella Firenze che ci piace.
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Jacopo Cioni Read the full article
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piusolbiate · 4 years ago
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Più alberi
Il Comune di Solbiate Olona ha chiesto e ottenuto gratis 50 nuove piante (10 Betulle - 10 Frassini orniello - 10 Nocciolo - 10 Robinie - 10 Tigli) dal Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno. Serviranno anche per sostituire quelle piante che a seguito valutazione progressiva dello stato del verde sul territorio si sono riscontrate in stato di premorenza o completamente morte. La riqualificazione parte dall’analisi di tutte le aree che hanno necessità di essere riconvertite con del nuovo verde così parte di queste piante andrà nell’area davanti al Cimitero che è stata totalmente ripulita, qualcuna nel Parco della Memoria. I nuovi alberi faranno parte dell' ecosistema interno al nostro paese con effetti positivi come la rigenerazione della biodiversità, l’assorbimento di CO2 l’anno e delle polveri sottili, insieme alla produzione di ossigeno. Una piccola opportunità in più per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre il problema dell’inquinamento atmosferico, che vedrà altri due importanti passi futuri con gli Orti urbani e il nuovo Parco della donazione Macchi.
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A queste strutture spetta il compito di migliorare la qualità ambientale del nostro Comune. È bene che possano ospitare momenti di fruizione diretta da parte dei cittadini, ma nello stesso tempo devono poter svolgere nel modo migliore il collegamento ecologico tra le diverse infrastrutture verdi. È infatti nello spazio suburbano e periferico che è spesso possibile trovare ambiti idonei per aumentare in modo significativo la superficie da destinare al verde urbano, e rispondono all’esigenza di proteggere spazi non urbanizzati, conservando valori naturalistici e paesaggistici, e limitando il consumo di suolo.
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Nota. Il principale obiettivo del Centro Vivaistico Forestale Regionale di Curno è la tutela e la valorizzazione della biodiversità, che viene attuata attraverso la raccolta diretta del seme e l’impiego di sole specie autoctone di provenienza locale.È soprattutto uno strumento concreto, vivo e vitale, un servizio che Regione Lombardia ed ERSAF mettono a disposizione di tutti coloro che intendono effettuare interventi di rimboschimento e riqualificazione ambientale, contribuendo non solo a tutelare la preziosa biodiversità nella nostra regione, ma anche a migliorare il paesaggio e pertanto la qualità della vita di tutti
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aengusnatureking · 4 years ago
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La musica sconfigge le paure
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Per la grafica complimeti a @iridialair​
{New York – metà novembre – 105 epoca Nuova}
Il buio calò celere nel novembre ormai inoltrato, preludio dell’inverno: era da poco passata l’ora del tè e nel cielo crepuscolare si distinse il pallido cammino delle stelle, velato dalle spumose nubi ch'addensavansi come panna, montata dalla tramontata gelida la qual spirò a raffiche irregolari spazzando la campagna brulla ed madida della valle dell’Hudson il cui rimestio impetuoso non potea esser audito, coverto dai ruggenti scoppi dei motori delle vetture che transitavano accanto ad Enebro, intirizzito dall’umidità dispersa nell’aere e le folate rigide. Ei si strinse nel proprio cappotto grigio, era piuttosto elegante ma la sua bellezza n’era pari alla capacità termica nel morbido mantello ch’avea dovuto momentaneamente riporre nella bisaccia incantata, la qual era più semplice da mascherare somigliando ad una qualsiasi borsa a tracolla al contrario del tabarro; il cubano varcò i confini della città dell’epoca Vecchia vestito secondo i canoni che in essa ancor vigean ma quella sera n'avrebbe dovuto recarsi in alcun tribunale o distretto di polizia dunque si sentì libero d’indossar un maglione blu scuro ed paio di pesanti jeans, indumenti ch'apprezzava per comodità e resistenza all'usura, specie quella del tempo. All’ennesima sferzata gelida del vento che gli gittò in viso una nube di smog il cubano si lasciò sfuggire pesante mormorio di disappunto che sfumò in una nuvoletta di vapore cereo, egli percepì l’orecchie intorpidirsi, eran ghiacciate, così arrestò il cammino per porre le mani nelle tasche profonde della giacca alla ricerca del berretto ma al suo posto le dita irrigidite percepiron degl’oggetti tondeggianti, morbidi, estraendoli si rivelaron essere bacche di ginepro, cerule ed odorose. “Ma come son finite qui dentro?” Si domandò inclinando il capo, poi realizzò che dovea esser accaduto per errore quel mattino, mentre si cambiava lasciando il reame lieto dei fauni a favore della strada asfaltata chel conduceva alla maggior città vecchia rimasta in piedi, seppur con notevole annichilimento: New York. L’avvocato strinse delicatamente i frutti blu dell’albero che tanto gl’era caro tra le grandi mani arrossate, li ripose in taschino differente, nella propria sacca in attesa che le circostanze le trasformassero e potessero trovar modo d’esser utilizzate dunque, scevro del berretto ch'evidentemente aveva perso, riprese il cammino battendo sulla strada il vetusto baston d'acero, unico vassallo del suo esser druido, figlio della Natura, membro della Corte Lieta. Appropinquandosi alla metropoli il flusso del traffico, dapprima sporadico e scorrevole divenne frequente, caotico ed oltremodo congestionato; sovente capitò che i sensibili occhi verdi dell’avvocato venissero abbagliati dai fari troppo alti e potenti delle vetture in leggero movimento; Il cielo divenne completamente ingombro e delle stelle non se ne percepì più il lume, il viandante s’avvicinò al ponte che l’avrebbe condotto in città, loco ove fu convocato in qualità di procuratore distrettuale speciale eppur alcuno si degnò di dargli uno straccio di informazione, nessun fascicolo digitale gli venne consegnato circa il caso che dovrà perseguire nei venturi giorni, alcun’accesso all’istruttoria, nulla. Sol una richiesta frettolosa firmata da un conoscente troppo impegnato per recargli qualsivoglia dettaglio. Egli fece codeste constatazioni a denti stretti, risentito per la poca importanza che i futuri colleghi dimostravano per lavoro che sulla carta ancor n’esisteva, non per la sua conoscenza almeno, eppur delle vite n’eran indissolubilmente legate: l'acume del druido l'indusse a constatare che non l’avrebbero di certo chiamato con cotanta fretta se non si trattasse d’un indagine complessa e dagli scabrosi risvolti pei quali egli avea notoriamente esperienza e la nomea d'approcciargli con dicotomica feroce elgamza. Tuttavia, l’unica informazione concessagli, banalmente, ful nome del distretto ove dovea recarsi e l’indirizzo dell’appartamento che l’avrebbe ospitato, eran entrambi a Manhattan ma non volendo pesar in quel momento delicato sulla squadra valchirie glissò in differente alloggio. Superato il cavalcavia il castano si trovò nella periferia cittadina, giungla fatta d’edifici maltenuti ed odori pungenti i qual s’acuivan sotto il cielo plumbeo: le nubi eran minacciose, tinte del blu elettrico proveniente dai lampioni, rumoreggiavano debolmente sintomo che presto sarebbe giunto il temporale; il cubano percorse cautamente quelle vie rimanendo sempre ove potea veder il fiume, decise di camminare trai pendolari/ indaffarati ed imperturbabili/ ch’affollarono i marciapiedi probabilmente intenti a recarsi alle proprie case dato ch’era ormai giunta l’ora del desinare: egli si dimandò come facessero a sembrar così a loro agio in quel freddo tanto pungente che lo spronò a trovar l’alloggio nel minor tempo possibile; controllò novamente il messaggio ricevuto ma, seppur già avesse lavorato nella grande mela, non conoscea così bene quell'aeree se non la circoscrizione della corte suprema, dunque si ritrovò in malfamato loco senza saper ove dirigersi, costretto dagl’eventi chiese informazioni: la donna fermatasi alla sua richiesta d’ausilio gli replicò con indifferenza di prender un treno, poi però avrebbe dovuto arrangiarsi da solo poich’ella non conoscea bene i quartieri alti. Storcendo le labbra ed aggrottando le bionde sopracciglia si recò alla fermata designata, una volta montato nel mezzo, semivuoto ed in pessimo stato, trovò seggio subito a seguito del conducente accanto al finestrino, nascosela bricolla sotto il lungo cappotto e dispose il bastone, debitamente inclinato perchè non fosse di troppo ingombro, tra le gambe, su esso poggiò ambo le mani riscaldandole l’una sull’altra. Dal finestrino Enebro guardò le luci, durante i periodi di superficalità, fuggire a gran velocità guizzando e sgattaiolando come gazzelle metalliche dall’innatural fragore maleodorante. Una goccia scivolò sul vetro opaco, ad essa se n’aggiunse un'altra ed un’altra ancora ne seguì in breve egli poté udire un concerto di lacrime cerule cadere dal cielo per divenir poi una pioggia battente, fragorosa e violenta. Il procuratore sbuffò rassegnato, la sua fermata era quasi giunta così si guardò indietro: gl’altri occupanti avean dei visi truci, sembravan alquanto arrabbiati ma quell’era espression ch’avea già visto tant'altre volte, troppe forse: eran l’archetipo d’una delle mille sfaccettature che componevano qualsivoglia metropoli; facendosi coraggio chiese ad un giovanotto se conoscesse l’indirizzo dell’appartamento, questi si consultò con gl’amici e al fine il cubano ottenne positivo responso così poté lasciar le rotaie che la città fendean correndo goffamente sui marciapiedi madidi di pioggia, riparandosi dalla stessa sotto i cornicioni degl’altissimi palazzi; si dimandò perché n’avesse portato seco l’ombrello ma poi rimembrò che gli si ruppe qualche giorno prima, divorato dalla tempesta, e n’era stato abbastanza lungimirante da ricordarsene appena giunto in città ed acquistarne un altro, seccato, per lo più con se stesso, il procuratore, si scostò i capelli bagnati che gli s’eran appiccicati alla fronte pria d’entrare nel palazzo della cinquantaquattresima che l’avrebbe ospitato: n'impiegò molto tempo per farsi riconoscer dal portiere a cui consegnò la documentazione e fu trattenuto per firmar il registro ma finalmente ottenne le chiave d’appartamento. “L’ascensore è in fondo a sinistra, signor De Canimar.” Gli disse l’uomo in divisa da dietro il bancone della reception. “A che piano si trova l’alloggio?” Dimandò egli con voce nasale e chitonata. “Al decimo, signore.” “La ringrazio.” Bofonchiò dunque allontanandosi per imboccar il corridoio, il suo sguardo torvo, velato dallo sgocciolar della pioggia, individuò il marchingegno ma egli indugiò a lungo prima di premer il bottone ch’avrebbe spalancato le porte metalliche: il castano nutriva una certa diffidenza nei confronti degl’ascensori, n'era mai rimasto chiuso in uno di questi ma se poteva l’evitava preferendo gli scalini ma in quel momento era troppo zuppo ed irritato per percorrer dieci rampe di scale. Per sua fortuna il tragitto fu breve, Enebro infilò tosto la chiave nella toppa della porta segnata con la sigla J-05 per scoprir un monolocale mal arredato, abbastanza scialbo ove, accendendo immediatamente il lampadario, notò che c’era un divano letto innanzi l’immancabile schermo televisivo, un’angolo cottura/ che controllando era sguarnito di pentolame/ ed un armadio ligneo dall’ante opache: la finestra però era molto grande e mostrava la città dalle strade bagnate e gl’alti grattacieli illuminati: per gl’amanti della vita urbana sarebbe stata una bella vista, considerò il druido ma egli n’era da contar tra tali individui preferendo panorami ove ad imperar era la Natura non un’accozzaglia gelida di calcestruzzo e ciane vetrate. Enebro cercò gl'altri lumi individuati in una piantana ed alcune lampade led, l'accese facendo lo somigliante col televisore, scoprendo al fine che quella stanzetta n'era così desolata: accanto alla porticina dello sgabuzzino, c’era un polveroso pianoforte verticale, n’era vecchio e neppur sembrò che l’incuria l’avesse eroso e cotal presenza fu bastante per rassicurar il fanciullo il qual iniziò ad asciugarsi partendo dai crini, appese il cappotto, poggiò il prezioso bastone e, una volta riscaldatosi, si mise ai fornelli sebbene l’unica cosa che poté prepararsi fu del riso accompagnato da dei fagioli neri, trovati in una lattina; quest’era un piatto semplice della tradizione cubana ed egli l'apprezzava alquanto, col tempo ed i consigli della nonna, era divenuto abbastanza bravo nell'arte culinaria, specie con simili ingredienti: potea peparsi un ottimo pasto in neppure dieci minuti e con un lavoro come il suo tal capacità gl'era oltremodo utile. Finito di mangiar rimase ad almanaccare innanzi la finestra, imperlata di cobaltine gocce, pensò al lavoro chel mattino seguente avrebbe dovuto seguire: non saper a cosa sarebbe andato incontro lo rese particolarmente nervoso, come se stesse buttandosi in una secca del fiume. Improvvisamente un fulmine squarciò il cielo blu scuro col suo lume accecante, il tuono che ne seguì fece sussultare il cubano ma ancor di più il blackout causato dalla folgore che s’abbatté sulla città. Ogni lume era nullo. Enebro sentì un brivido ghiacciato corrergli lungo la schiena, guardandosi attorno trovò celermente loco sicuro sul letto ch’avea aperto, s’avvolse nella coperta e col bastone acceso tra le mani tremolanti attese chel respiro si calmasse ma questo faticava a scemare, il suo cuore pulsava freneticamente, il sguardo verde vagò nella stanzetta spostandosi celermente e in continuazione dall’ombre ch’in essa s’allungavan alla città buia e viceversa fin quando non s’arrestò sul pianoforte. Seduto sullo sgabellino, col lumico legno al fianco, il druido poggiò le mani sui tasti, al tatto le sensibili dita percepiron che n’eran fatti d’avorio ed ebano bensì della più comune galatite e spingendo su d’essi egli si soprese alquanto nel notar ch’alcuna corda dissonava con l’altre. “Incredibile che questo pianoforte sia ancora accordato!” Non si rese conto mal suo pensiero fu talmente evidente da divenir verbo, esclamato soavemente mentre prendea dimestichezza con lo strumento che presto iniziò a suonare troando immediato conforto e serenità: passò il tempo, egli era molto men innervosito ed ormai il buio non l’intimoriva più poiché s’era rifugiato nella certezza atavica della musica: l’unica arte che conosceva la cui magia celata era capace di sciogliere le paure e portarle via assieme al temporale.
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wwffb · 5 years ago
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Servizio fotografico - Lozione floreale
Scrivenshaft Scrivenshaft 17:15 16/5 Phoebe_Mayson ( Mattina del sabato - Pre Apertura ) Lungo l`High Street di Hogsmeade, l`insegna rosso scuro del Red Carpet sporge su vetrine lucide in cui sono cosparse oggi le corolle di diversi fiori secchi che sbocciano per incanto contro il vetro trasparente ogni volta che s`avvicina qualcuno, adornando in qualche modo la scritta "Utopia - Sabato 16 alle 3 PM" apparentemente dipinta a mano da una svolazzante calligrafia. Entrati, lo spazio e` suddiviso in due dal tappeto rosso che scorre dall`ingersso fino al soppalco: sulla destra prosegue a dominare il bianco tra gli scaffali ed espositori che vendono (purtroppo) la concorrenza; sulla sinistra il candore marmoreo della pavimentazione e` puntellato, quanto le vetrine, da corolle di fiori come sparsi via dal vento e derivanti da quell`intero angolo di locale (bigger on the inside) in cui e` sorto un prato erboso a sfondo di una altenalena svolazzante da un cielo azzurro. Bisogna avvicinarsi e studiare i contorni sfumati di quel cielo per intuire straniti che si tratti in realta` di una opera Scenografica, tipica dei teatri Magici. Sulle pareti di tutto il locale, invece di proeizioni di sfilate, compaiono le scritte "Utopia", "Lozione Floreale", e inquadrature delle boccette di lancio oggi (boccettine trasparenti con etichette in pergamena, calligrafia datata, con uno stelo e fiore a spuntare delicatamente dalla sommita`). Dal soppalco si intravedono due figure distinte: Zoe Davis, la proprietaria, ha occhialoni da sole enorme sul visetto a cuore e sta li` a sorseggiare da un calice fumante; al suo fianco, la primavera estemporanrea della Mayson, coi lunghi capelli che hanno il colore e la leggiadria dei ciliegi in fiore, a sorseggiare a sua volta da una cannuccia colorata che sporge da un barattolo di vetro contenente - a spiarlo - qualche fiorellino essicato sulle trasparenze della bevanda. Le Pryxie, si dice, si nutrano solo di rugiada. Se ne stanno li` a parlottare tra loro mentre al pianterreno si sviluppa il gran caos dei preparativi.
17:27 16/5 Desmond_OGallagher (Sabato mattina - Red Carpet) Il signorotto oggi veste un completo color mostarda, lucido, curato e stirato di tutto punto, sopra ad una camicia bianca ed una cravatta azzurra legata con un nodo windsor. Dal taschino spunta un fazzoletto scuro, scarpe nere lucide e calzini neri completano l’outfit di oggi. I capelli sono, come sempre, tirati verso l’alto e all’indietro, in uno stile curato, elegante ma originale. Sul viso chiaro, e trapuntato di efelidi, spiccano i baffi, che sono arricciati verso l’alto alle estremità e dello stesso forte arancione dei capelli, e gli occhi azzurro cielo. E’ evidente a quelli che lo incontrano o incrociano che di certo per lui l’apparenza conta eccome. Giovane, bello e ricco. Chiunque sia nell’alta società magica lo ha già incontrato almeno una volta in quanto non perde nessuna occasione per quelli come lui, ballo, gala o evento che sia, alla quale può presenziare. Cammina ben ritto, a passo sostenuto ma non veloce, e sicuramente con grazia, mentre dirige la sua postazione, si trova proprio di fronte a quella zona dove sono sorti il campo fiorito, il cielo azzurro e l’altalena. Quest’oggi è per lavoro che si trova ad Hogsmeade, precisamente all’interno del Red Carpet. L`offerta è arrivata dal wwffb ed è stata accettata, dopo attente riflessioni ovviamente. E’ lo scenografo per un loro servizio fotografico, atto a promuovere un nuovo prodotto Utopia. La bacchetta è alla mano mentre si muove osservando il suo operato e aggiungendo o togliendo dettagli. Ormai è quasi perfetto, ma piccole modifiche e correzioni sono d’obbligo. 17:56 16/5 Peritas_Wolfhound (Sabato 16/05, mattina, Hogsmeade - Red Carpet) Peritas Wolfhound è una creaturina bizzarra: tutto ciò che si vede da lontano della sua minuscola figura è una selvatica massa di capelli arcobaleno, tagliati asimmetrici a metà della lunghezza del collo. Da vicino un visino elfico, pallido e spruzzato di lentiggini si volta verso chiunque passi nelle vicinanze della porzione di prato dove sta seduta a gambe incrociate, con l`erba verde che le solletica i piedini nudi mentre tra le sue braccia fa le fusa Newt, un mezzo kneazle fulvo, una sorta di placido gattone dalle orecchie enormi, intendo a strofinare il nasino rosa sugli abiti della padroncina (una leggerissima blusa bianca, di foggia medievaleggiante e un paio di bluejeans strappati). Peritas se ne sta lì per un po`, come una bimba che spia gli adulti mentre continua a giocare oer fatti suoi, e in particolare gli occhioni azzurri osservano DESMOND con malcelata curiosità. L`ex tassorosso sembra del tutto ignara del fatto che il mago, che apporta gli ultimi ritocchi alla scenografia, potrebbe voler modificare la porzione in cui si trova lei e che dunque farebbe forse meglio a spostarsi, ma intanto accarezza sorridente i verdi fili d`erba con una mano e il morbido pelo del proprio gatto con l`altra, prima di chiamare, finalmente «Signor Desmond, signore!» i cognomi non li usa, a quanto pare «Lei la vuole provare la lozione?» Si informa allegramente, rivolgendogli un sorriso solare che potrebbe far sorgere dei dubbi sul fatto che abbia diciannove anni e non nove, ma le pare lecito chiedere. Attende un po`la risposta e intanto continua a guardarsi intorno. Le labbra si assottigliano e si storcono un po`quando, mentre finalmente si alza in piedi con Newt tra le braccia, esprime ad alta voce un`uncognita che pare convinta non essere l`unica ad avere «Dov`è Ilary?» A chi si rivolge? A nessuno in particolare, ma l`ombra dell`apprensione le macchia il visino da folletto 16 maggio 2076 18:04 Ed è mentre che si sta organizzando l’apertura per il nuovo prodotto Utopia, proprio mentre PERITAS chiede dove si trovi Ilary che una lontra argentata si insinua nel negozio e si ferma davanti a PHOEBE. Appena apre bocca potrà sentire la voce inconfondibile di Ilary, tremolante ma allo stesso tempo chiara nella breve comunicazione che i tre presenti potranno sentire: «Ho avuto un`emergenza. E`-è morto un Auror durante la cattura di ieri sera e sto correndo in ospedale per capirci qualcosa. Scusami, spero» c’è una pausa più lunga «di raggiungervi presto.» Il messaggio termina e così anche il Patronus svanisce in un delicato fumo argenteo che si dissolve nell’aria. 18:32 16/5 Desmond_OGallagher (Sabato mattina - Red Carpet) Preso com`è dai preparativi ci mette un poco a rendersi conto di essere stato richiamato da PERITAS, la ragazza seduta sul campo fiorito. Gli occhi azzurri si spostano quindi ora su di lei, la bacchetta si abbassa e la ascolta, mentre lei fa la sua domanda. Desmond non risponde immediatamente, d’altronde non lo fa mai. Increspa lievemente le labbra in un quasi-sorriso e ci vuole qualche momento prima che con un cenno del capo in direzione di PERI, annuisca in modo lento. «Non vedo perché no, signorina Wolfhound.» Acconsente alla proposta. Quando la nuova domanda della giovane viene posta all’aria, si volta nella direzione di PERI, “Ilary” ripete il nome nella sua mente collegandolo alla figura della costumista. Effettivamente non è ancora arrivata, tsk. Un comportamento ben poco professionale. Desmond alza un sopracciglio arancione ma sul volto non appare molto del fatto che stia mal giudicando la assente o ritardataria. Proprio in quel momento arriva loro notizia della signorina Wilson, sotto forma di patronus corporeo, che Desmond segue ed osserva mentre va appresso la signora MAYSON. Ascolta attentamente le parole del patronus ma sul volto serio non appare nulla, nessuna reazione, a parte il sopracciglio prima alzato che ora torna nella sua posizione naturale. 18:34 16/5 Phoebe_Mayson  (Sabato 16/05, mattina, Hogsmeade - Red Carpet) Qualcuno rimpiange gli Auror, ma i commercianti avranno tirato un sospiro di sollievo alla ricattura d`un Azkabaniano: non si arriva a fine mese coi soli zellini avari degli studenti di Hogwarts e questa fuga, come fanno le pergamene di avviso sparse qua e la`, con discrezione, ha gia` turbato troppo la spensieratezza del popolo. "See it, charm it, sort it", recitano queste, invitando i visitatori (futuri) di oggi ad avvisare i membri della SSM - che veglieranno sull`evento - in caso di qualsiasi anomalia. Phoebe sta accennando un sorriso mite a Zoe, che si andava allontanando, quando entrambe vengono illuminate dalla fredda, bluastra saturazione d`un Patronus che gli zompa dinanzi. L`intero Red Carpet, per un attimo, pare sottomettersi nelle tonalita` a quella vivido sprazzo argenteo che accentua il chiarore serico del viso femminile, facendole risaltare le curve dolci dei suoi lineamenti. Solo quando l`animaletto di luce scompare, torna il vibrare caldo dell`ambra, sotto le ciglia scure d`uno sguardo felino, attrattato e disperso nel vuoto lasciato dalla lontra. Le labbra piene, tinte d`una sfumatura d`amarena sull`interno morbido, si richiudono piano e il suo sguardo scivola di lato, a incontrare il volto indurito dalla notizia di Zoe. Le annuisce e si congedono. Mentre discende le scale, si intravede uno oscillare soave dei lunghi capelli rosati tra le braccia esili, quando la Corvonero innalza la mancina a scostarne le onde seriche dietro l`orecchio, cosi` liberando tutta la porzione destra del collo esile e il rossore che risalta sanguineo sul candore della gota, sfumandosi sul naso. Sembra infondere na luce diversa anche alle iridi, una volta che le offre alla vista di Desmond - l`adulto, purosangue - e di qualche altro collaboratore WWFFB presente sul posto. Lei pero` si incammina a Peritas. « Se la vittima fosse un suo familiare, ne sarebbe gia` stata informata. » ha la cura di riassicurarla, provando a cercare lo sguardo del folletto Wolfhound, le note gentili della voce ad addolcirsi ienvitabilmente di amarezza. Certo, familiari salvi, ma gli amici son gli amici. Allontana da Peritas lo sguardo solo rassicuratasi possa aver compreso il messaggio, dal mormorio che`` la sua voce, l`alza appena per chiamare all`ordine. « Vi sto chiedendo molto, ad aiutare a portare avanti questo progetto nel mezzo di uno stato di allerta nel nostro paese. » comunica, con lo sguardo che si vela di preoccupazione - senza perdersi del tutto, quasi guidata da una calma (da un diadema invisibile a cui s`innalza). « In mezzo a queste instabili cambiamenti recenti. » di nuovo, lo sguardo penitente a PERITAS e poi, piu` tranquilli, su Desmond - che di quei cambiamenti giovera`. « Siete qui perche` credete al valore di difendere anche le madri che hanno cuccioli pelosi e i fratelli che si azzanno le squame a vicenda e i vecchi che imparano a non tremare all`ombra di una bacchetta. » accenna un sorriso nuovamente amaro. « ma non vi chiederei mai di essere coraggiosi per loro. » Torna, un pelino nervosa, su PERITAS. « Si`? » Alternando poi lo sguardo su gli altri, DESMOND compreso - anche se con lui conclude, accennando un sorriso educato. 18:55 16/5 Sophia_Maffett (Sabato 16.05 Mattina | High street | Esterno Red Carpet) è il giorno della gita e la biondina, con il permesso della madre che per altro lavora poco distante, ha raggiunto il villaggio di Hogsmeade per la visita quotidiana. Certo, deve rimanere sulla strada principale ed è quel che fa insieme a un gruppetto di compagni di corso «ma secondo voi se sono con mia mamma o con Peri mi sgridano lo stesso?» domanda quindi un po’ smarrita la ragazzina. Indosso ha un vestitino color verde pastello decorato con delle margheritine bianche, una borsettina gialla portata sulla spalla destra e Nottina, nel suo sacchettino decorato di fiorellini, assicurata a un passante che la mamma le ha cucito apposta al fianco sinistro. In quel mentre, attirata da una lontra argentata che corre verso il negozio, lo sguardo della fanciulla nota qualcosa di più floreale della sua stessa mise, ossia la vetrina del Red Carpet. Trattiene il fiato quasi sobbalzando «ooh!» gli occhi che osservano attentamente la decorazione mentre rimane là per un attimo imbambolata. Per poi scattare verso la vetrina stessa con le scarpettine nere chiuse che risunonano appena sulla pietre della strada del villaggio. Tanto d’occhi sgranati mentre si appoggia alla vetrina stessa, con le mani messe a conca attorno al viso in modo da evitare riflessi e vedere ancora meglio. I suoi occhi da cercatrice scrutano ogni dettaglio dell’interno con fare rapido come se stesse effettivamente cercando qualcosa di piccolo, lucente e sfuggevole come un boccino. Ma in questo caso, la sua ricerca non è quella di una piccola sfera dorata ma della creatura più arcobalenosa del mondo, ossia proprio Peritas. Si volta verso gli altri quindi sorridendo, «un attimo arrivo subito!» dice loro con un gesto della mano a tranquillizzarli «dai… devi essere qui devi…» dice quindi un poco nervosetta, mordicchiandosi il labbro inferiore mentre continua a scrutare curiosa in ogni dettaglio l’interno del negozio. Sembra ancora chiuso in effetti e lei, da brava streghetta diligente, non si azzarda certo ad entrare all’interno. Ma se ci fosse qualche segno di Peritas ecco che picchietterebbe appena sul vetro saltellando e facendo gesti con la mano per cercare di attirare l’attenzione dell’altra. Ovviamente, il sorriso sulle labbra della corvonero è immancabile, soprattutto se vedesse la Wolfhound. 19:17 16/5 Peritas_Wolfhound (Sabato 16/05, mattina, Hogsmeade - Red Carpet) Con un sorriso gioioso si affretta verso il flaconcino di lozione floreale più vicino, lo scruta ma arriccia il nasino «Che fiori le piacciono, signor Desmond?» Si informa scorrendo varie boccette atte ognuna a far sbocciare una specie differente «Abbiamo rose, lavande, margherite...» elenca ditrattamente e la lista continuerebbe se la figura argentea di una lontra non si riflette per un attimo nei suoi occhioni celesti. Peri la guarda, la segue con lo sguardo anche quando si ferma e recapita il proprio messaggio. Si stringe Newt al petto, affonda il visino nel pelo soffice dell`animale e sbircia crucciata i presenti. Tace un po`prima di sfarfallare le ciglia ricurve alle rassicurazioni di PHOEBE. Le apprezza, poco ma, le sorride con una certa gratutudine «giusto» sentenzia liberando finalmente il mezzo kneazle e chinandosi per deporlo a terra sul prato. Il discorso che segue scaccia via dal viso della Wolfhound ogni traccia di quell`aria da bambina. Lo sguardo celeste si affila un po`, si stringe nelle spalle, sostiene le occhiate di Phoebe, ma non le cela un po`di turbamento. Alla fine annuisce e basta, non ha nulla da aggiungere ma comprende, comprende quelle parole e di trovarsi in tempi per nulla vantaggiosi, per lei, eppure allo stesso tempo pare estremamente distratta, incuriosita da DESMOND e da qualunque reazione egli deciderà di esibire. Miss Wolfhound, dietro quegli occhioni innocenti, sta provando a inquadrarlo e non solo per trovare il fiore più adatto ad adornargli i capelli. Schiude le labbra, rivolgendosi nuovamente a PHOEBE, «Non serve chiedere» replica con un lieve sorriso «Basta provare. Io ci provo, ad essere coraggiosa.» Spiega «Provo anche a capire quello che è giusto, anche se alle volte è tutto un saaaaacco assurdo e complicato e devo dire che quelle volte non ci capisco un granché in generale! Cioè combino un bel po`di casini!» si gratta la nuca con aria colpevole, scoprendo i dentini bianchi e incurvando le labbra all`in su «Però vorrei essere un buon esempio, ecco!»Un buon esempio per chi? Sta per riverarlo, forse, quando nota una figurina fuori dal negozio, attaccata alla vetrina. Si avvicina incuriosita e, in un attimo riconosce «Sophie!» Con la gioia dipinta sul viso corre verso la vetrina, seguita da Newt, sorride alla ragazzina, agita la manina per salutarla, poi si volta verso PHOEBE con un`espressione da cucciolo «Possiamo farla entrare? Per favoreee! Lei mi ha aiutata un sacchissimo con il progetto!» Esclama «Mi ha dato le idee, mi ha aiutato a fare una proovaa» elenca. Evidentemente non vede l`ora di ricpngiungersi a quella ragazzina. 19:26 16/5 Desmond_OGallagher (Sabato mattina - Red Carpet) La lista di opzioni di PERI, ascoltata educatamente da Desmond, viene interrotta e quindi ai fiori nei capelli ci penseremo più tardi. Quando PHOEBE inizia a scendere le scale, raggiungendo lui e gli altri al pianterreno la segue con lo sguardo, perché è evidente e quasi ovvio vorrà dire due parole, riguardo l’arrivo del patronus e ciò che ne consegue. La ascolta attentamente quindi, con espressione seria, e la studia. Le sue parole, il suo atteggiamento e quell’ottimo autocontrollo che dimostra. Molto professionale. La domanda che segue, beh, lo farebbe ridere se fosse uno sciocco bamboccio ma essendo lui stato educato rigorosamente tutto ciò che fa è un lieve cenno del capo. Anche se a lui, di quanto detto, non è che interessi molto, ma ovviamente non sarebbe intelligente dirlo o farlo intuire. Ed è ora su PERITAS che gli occhi azzurri vanno a posarsi, mentre ascolta le parole della ragazzina. Basta poco per classificarla come esuberante e decisamente immatura, almeno rispetto gli stardard di Sir Desmond O’Gallagher. Non lo dice e non lo mostra, ma lo pensa. D’altronde lui osserva sempre coloro che lo circondano e cerca sempre di farsi un idea di che genere di persona siano, come si comportano, a cosa tengano, che parole usino etc. Se PERI dovesse voltarsi verso di lui, durante quella sua specie di discorso lui ricambierebbe lo sguardo, accennando mezzo sorriso come a dire “ ti sto ascoltando”. Poco dopo, la ragazzina, dimostra ancora di più la sua giovine età. I salti, gli urletti. “Patetico”. 19:39 16/5 Phoebe_Mayson  (Sabato 16/05, mattina, Hogsmeade - Red Carpet) L`abitino bianco fascia l`esile sinuosita` d`una figura longilinea, un profilo affusolato di lunghe gambe terminanti su ballerine azzure che nastri legano alle caviglie sottili. Sono ballerine che la guidano in una piroetta sul posto, a inquadrare la Davis in cima al soppalco, il movimento a far sussultare le punte boccolose dei capelli rosate, cascanti in quella rientranza dietro la vita sottile. La mano destra si sposta verso la fessura ad altezza dell`anca, che nasconde per magia Tessimante la sua bacchetta, che innalza con movimenti fluidi davanti a se`. Sorride con dolcezza a Peritas che proclama la propria partecipazione alla causa, in questo trambusto di intrusioni Ministeriali al WWFFB, e annuisce, volgendo il capo alla vetrata - al rintocco di SOPHIA - quasi in contemporeanea a Peritas, cui richiesta le schiude nuovamente le labbra in un sorriso. « E` importante accogliere chi ci bussa alla porta. » le dice, ritraendosi d`un passetto soltanto, perche` sia lei a far entrare la studentessa di Hogwarts. Non tutti hanno il coraggio di PERITAS o la professionalista di DESMOND, tra gli altri collaboratori del WWFFB presenti, ma sul momento il gruppo si mantiene, eccetto per Ilary. Lo sguardo su Desmond rimane educato, nel ricambiargli l`assenso. Di suo invece si concentra su altri cuccioli e tontalita` ben distanti dal pallore che accomu tutti loro ma anzi riconduce a chi le ha donato l`ingombrante cognome che porta: Aileen Mayson. E` nel riempirsi della sensazione dei suoi riccioli morbidi al seno che sventola delicatamente la bacchetta dinanzi a se` per un non-verbale Expècto Patrònum che andrebbe a generare quel che - a chi non sia un MagiZoologo - apparirebbe solo come una fatina. « Per qualunque cosa, ti prego non esitare a chiedere aiuto. Non pensare a noi. Ci affideremo alle nostre forze. Un abbraccio. » le mormora questo, tenendo lo sguardo ambrato sulla creaturina alata con l`immagine pero` di "Ilary Wilson" (che formla nalla mente) nella mente, sua destinataria. Terminato l`incantesimo, andrebbe a raggiungere DESMOND, col passo silenzioso ma la delicatezza di preannunciare la propria vicinanza col semplice scegliere di arrivargli frontale. « La ringrazio ancora una volta della sua partecipazione, sir. » Phoebe ha lineamenti d`una purezza freschissima, dipinti ad una eta` d`appena Fuori-Traccia proprio per questo, seppur - e Desmond lo sapra` sicuramente - abbia alle spalle un matrimonio ed una piccola Metamorfomagus erede Mayson. « Mi da` speranze voglia organizzare con noi la prossima in collaborazione col D.A.A.C. » un accenno di sorriso, mentre lo spia da sotto le ciglia, un riverbero di impenitenza nell`ambra. « In onore dell`Arte Magica » quel che tanto proclama Pembroke. 19:49 16/5 Sophia_Maffett (Sabato 16.05 Mattina | High street | Esterno Red Carpet) Sgrana gli occhi incredula e felice nel vedere proprio PERITAS all’interno del locale. In effetti, beh, lo sospettava insomma ma sembra comunque sorpresa piacevolmente dalla cosa. La saluta quindi sventolando la mano e le manda un bacetto soffiato attraverso la vetrina, dato che non sa proprio cosa stiano dicendo all’interno del locale. Stava quasi per andarsene dato che il suo saluto a PERITAS l’ha fatto quando ecco che è PHOEBE ad aprire la porta, lei si irrigidisce e abbassa poi appena la testa «mi scusi, non volevo disturbare i vostri preparativi» spiega quindi in tono dimesso «era solo un saluto a…» ma poi sollevando lo sguardo nota che l’altra la vuole proprio far entrare nel locale. Gli occhi che si spalancano per un istante, incredula, deglutisce «oh… posso davvero?» domanda quindi sbattendo gli occhi e avanzando timidamente verso l’interno, si guarda attorno quindi un attimo prima di rivolgere un distinto saluto a DESMOND con tanto di inchino «buongiorno, e scusi per il disturbo» dice verso questo. Quindi si mette un poco in disparte sorridendo a PERITAS «ma è magnifico…» le dice quindi a mezza voce quasi un sussurro a dire il vero, quindi rimane a guardare con una espressione cortese e gentile sul volto. «mi perdoni davvero signorina…» dice quindi a PHOEBE di cui in realtà non conosce proprio il nome esatto «ma poi potrebbe far entrare anche i miei compagni?» domanda quindi con tono molto umile «dovremmo essere in gruppi di tre per via…» leggera pausa «per via dei pericoli che ci sono…» spiega quindi mantenendo poi la schiena diritta e le mani sovrapposte a coprirle il ventre, i piedi sono appaiati facendola apparire ancora più snella di quella che è, praticamente un fuscellino la biondina, che continuerebbe a guardarsi attorno, timidamente senza azzardare di dire altro per il momento, specie se non interpellata. 20:04 16/5 Peritas_Wolfhound (Sabato 16/05, mattina, Hogsmeade - Red Carpet) Sorride ancora a DESMOND, incuriosita e forse candidamente divertita dal suo silenzio... o magari ipnotizzata dai movimenti delle sue sopracciglia e della sua testa, che segue con gli occhioni celesti. Tuttavia l`interesse della signorina arcobaleno si dissolve non appena Sophia entra nel suo radar. Miss Wolfhound non ha sei anni, no, però inizi a saltellare sul posto lì, davanti alla porta, in attesa che questa si apra. In effetti più che una bimba somiglia a un cagnolino, ma evidentemente le importa poco: dell`opinone che la MAYSON, il suo capo, ha di lei si fida, di quella di Desmond non le importa, al momento. Il permesso di far entrare la giovane corvonero arriva e uno sguardo carico di gratitudine risponde. La porta viene aperta e Peri sorride tutta contenta. Newt le strofina il testone sulle gambe, ma la padroncina al momento è presa da tutt`altro: si avvicina allegramente a SOPHIE e, se questa vorrà, le passa un braccio intorno alle spalle. Cinguetta «Guarda che bello! Lo ha fatto lui!» Indicando discretamente DESMOND «si chiama Desmond, è uno scenografo e non parla molto però guarda che lavoro splendido!» È al settimo cielo «Lei invece è Phoebe Mayson, il mio capo» continua, dato che una presentazione pare rendersi necessaria. Si china un po`più verso l`amica per bisbigliarle «È fantastica» la stringerebbe ancora a sé prima di aggiungere «Sono felice che tu sia venuta a trovarmi» come se non si fosse notato. Ma bando alle ciance, sembra che gli adulti vogliano parlare, quindi meglio togliersi di mezzo «Phoebe, ad Aileen va di andare un po`sull`altalena?» Domanda. Non sta tanto cercando un modo di mettersi in disparte quanto semplicemente di intrattenare la bambina e l`amica insieme perchè nessuno debba preoccuparsi di disturbare. 20:06 16/5 Desmond_OGallagher (Sabato mattina - Red Carpet) Gli occhi azzurri dell’uomo sono svegli ed attenti, come sempre, non mostrano molto a parte quella apparente tranquillità e quell’atteggiamento un po’ freddo. L’incantesimo della MAYSON è ora al centro dell’attenzione dei presenti, Desmond non riconosce la creatura dalle sembianze di fata, un patronus particolare, senz’altro, osserva accennando quasi un sorriso in direzione di PHOEBE che in quel momento gli si avvicina pure. «E’ un piacere, madama.» risponde lui rivolgendole un educato cenno del capo, abbassando lo sguardo per un momento e poi tornando a posare il volto su di lei. «E sono io a doverla ringraziare per questa proposta.» aggiunge educatamente «Sarei onorato di prendervene parte, Madama.» risponde mostrando un breve sorriso, che sia vero oppure no non ci è dato saperlo. «In onore dell’Arte Magica.» ripete dopo di lei in risposta. L’arrivo di Sophia lo porta ad osservarla, una nuova figura da giudicare parrebbe. Oggi ce ne sono molte. Il saluto di SOPHIA lo colpisce positivamente, punti educazione, e a lei dedica un breve sorriso «Buongiorno, signorina.» replica eseguendo anche un gesto con il braccio e abbassando il capo per accompagnare quel saluto. Gli occhi seguono quindi le due ragazzine, qualcuno deve pur controllare non combinino qualche guaio, o magari dicano qualcosa di interessante. Le sopracciglia si alzano leggermente mentre le osserva andare alla sua scenografia, ma sembra che ne stiano parlando bene, quindi tutto a posto. 20:23 16/5 Phoebe_Mayson (Sabato mattina - Red Carpet) Un piccolo sorriso fioriesce sulle labbra soffici, di quel che appare come contentezza serena, una volta che Desmond par mostrarsi positivo sul progetto col D.A.A.C.. Un cenno del capino in sua direzione porta le lunghe ciocche rosate a scivolarle ai lati del seno, ad oscillare quindi ai lati del viso dove il rossore della notizia s`e` andato affievolendo, risultando ora in una sfumatura vermiglia che le illumina il candore del viso. I suoi colori evanescenti sembrano addensarsi tutti nell`ambra che le riverbera sotto le ciglia, cristallina quanto l`azzurro d`occhi dietro famosissime mezzelune d`altri maghi passati. « A difesa di cio` che la minaccia. » mormora piano, la voce soavissima tra le labbra. « Spero non malinterpreti quel che il mio ruolo qui mi impone. » accenna un sorriso di sfumature dispiaciute e sta per aggiungere altro quanto fa il suo glorioso ingresso SOPHIA, cui chioma bionda viene osservata un lieve sorriso. La fronte levigata della Mayson si vela di educata perplessita`, a quella domanda sul gruppetto fuori dalla vetrina e a cui lei va a volgere quindi lo sguardo. Anche i vigilanti mandati dal Ministero (per una volta non Ladro) dovrebbero essere nei paraggi, ormai, quindi nel rivolgersi a Sophia e` tranquilla nell`annuirle. « Ti ringrazio molto dell`aiuto e di essere venuta oggi. Ti chiedero` un altro favore, se non ti spiace » sbatte piano le ciglia, lasciandosi pressto trascinare lo sguardo proprio su quei bagliori dorati catturati dalla chioma della ragazzina « Ci lasci una tua foto, piu` tardi? Comporranno un Muro delle meraviglie. » Con la destra, accenna piano ad una delle parete con la scritta Utopia in mezzo, dove andranno ad essere proiettate le foto dei visitatori.
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cooledwardlamb · 5 years ago
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 WALLY E EGON
Modella e amante di Schiele, Willy morirà poco più che ventenne, Egon prima dei trenta. Si lasciano dietro tre mila opere.
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E’ la donna più conosciuta della storia della pittura: tutti gli studenti di Belle Arti hanno appeso in camera almeno un poster che la ritrae. Eppure di lei si sa pochissimo, se non che doveva essere bellissima e che ha avuto una vita molto breve, in gran parte divisa con uno degli artisti più straordinari della sua epoca.
Lei si chiama Walburga “Wally” Neuzil, lui è Egon Schiele. Lei è figlia di un insegnante di liceo di un paesino della provincia austriaca (1896). Il padre, però, muore quando lei è ancora molto giovane e la famiglia deve trasferirsi a Vienna, dove spera di cavarsela meglio.
Gli inizi di Wally sono abbastanza oscuri. Qualcuno dice che a Vienna fa la commessa, altri che invece fa la prostituta. C’è una frase ambigua dello stesso Schiele dove dice, testualmente: “Wally era qualcosa di più di una prostituta”. Questo però non significa che Wally è in vendita. In realtà lei si mette ancora giovanissima a fare la modella per i pittori e a quei tempi, nella Vienna dove l’impero asburgico sta vivendo i suoi ultimi anni prima di crollare, la differenza fra una modella e una prostituta non è così netta.
Quello che si sa è che lei, forse già a quindici anni, diventa la modella preferita di Gustav Klimt e, secondo alcune ricostruzioni, anche la sua amante. Ma quasi subito arriva Schiele. Non si sa se a presentarli sia lo stesso Klimt (molto amico di Schiele) o sei lui l’ha raccattata lungo il viale principale di Vienna, dove allora le prostituite di una certa classe sono solite cercare i loro clienti.
Comunque siano andate le cose, Schiele comincia a stravedere per questa ragazzina. Fino a poco prima la sua modella preferita è stata la sorella Gertrude (Gerti), anche lei adolescente: e anche lei amatissima dal pittore (che forse si è spinto fino all’incesto).
Ma quando nella sua vita appare Wally, diventa la sua modella di moltissimi quadri e disegni e anche la sua amante. Lei non lo abbandona mai. Vanno a abitare in un paesino fuori Vienna e lui incappa in  un antipatico incidente: viene accusato di aver violentato una ragazzina di 14 anni. Al processo viene assolto da questa accusa, ma non da quella di aver fatto entrare minorenni nel suo studio, che ha decine e decine di quadri erotici in bella mostra. Dovrà farsi quasi un mese di prigione. Wally lo aspetta e lo conforta.
Dopo si trasferiscono in un altro paesino, più tollerante, sempre vicino a Vienna. E Schiele continua a dipingere la sua Wally, che conserva sempre le sue sembianze di ragazzina innocente. Sono centinaia di quadri erotici. Di solito lei è nuda, e indossa soltanto delle calze che oggi chiameremmo autoreggenti (verdi, rosse, nere). Qualche volta (come nel famoso quadro omonimo) solo una camicia rossa. Schiele muore giovanissimo, ma è un artista che non si risparmia: dietro di sé lascia quasi tre mila opere. E in questi lavori c’è sempre lo stesso filo  conduttore: Wally quasi nuda in pose molto provocanti.
Ci si interroga, allora e anche negli anni futuri, sul perché di questa scelta: in parte si tratta delle ossessioni personali di Schiele, ma si tratta anche del ritratto di una borghesia apparentemente molto per bene, che però al suo interno coltiva torbide passioni. Proprio come in quegli anni, e proprio a Vienna, rivelerà Sigmund Freud. Schiele deforma la figura di Wally (e delle altre modelle) per segnalare che ci si trova di fronte a un mondo malato e prossimo alla fine (crollerà infatti con lo scoppio della prima guerra mondiale).
Nel 1915 accadono due cose. La prima è che Schiele viene arruolato. La seconda è che abbandona Wally e sposa una ragazza di Vienna (figlia di un fabbro benestante), Edith Harms. Dietro questa scelta c’è probabilmente il desiderio di ritrovare un po’ di normalità, e anche, se non soprattutto, il bisogno di denaro.
Ma la storia non è così limpida. Ci sono quadri successivi al matrimonio di Schiele, dove la modella, sempre con le sue calze nere, è ancora Wally. E c’è chi giura che c’è stata anche una vacanza nella quale Schiele si porta dietro Wally e non Edith. Non solo: si dice che Schiele, per non perdere Wally, le abbia proposto di fare ogni anno una lunga vacanza insieme, lontano dalla moglie.
Ma la guerra travolge tutti. Sotto le armi, ovviamente, Schiele soffre, fino a quando viene trasferito in un ufficio a Vienna, dove può continuare a dipingere con una relativa calma e libertà. E infatti partecipa con molto successo alle esposizioni di Vienna, Dresda e Praga della Secessione viennese.
E Wally? Lei si è iscritta a un corso per infermiera militare, l’ha superato a parte per i Balcani. Ma ormai l’ombra delle morte si sta avvicinando ai protagonisti di questa storia. Edith e il bambino non ancora nato di Schiele muoiono pochi giorni prima del 31 ottobre del 1918. Lo stesso Schiele muore pochi giorni dopo, stroncato (come la moglie e il figlio) da un’epidemia di influenza. Quando Schiele muore non sa che Wally è morta quasi un anno prima a Spalato, dove aveva contratto la scarlattina da uno dei suoi pazienti. Wally ha poco più di vent’anni e Schiele non arriva a trenta.
(Dal "Quotidiano Nazionale" del 24 maggio 2015)
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depositots4 · 5 years ago
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Allora, dopo aver passato una giornata a costruire una casa orribile ad Oasis Springs, ho iniziato a giocare la not so berry challenge, le regole per questa generazione sono:
1. Massimizzare la carriera di scienziato
2. Completare l’aspirazione modello di malizia (aspirazione che le ha fatto guadagnare il simpaticissimo tratto premio “ignobile”).
3. Arrivare al livello 10 delle abilità di logica e malizia.
4. Collezionare tutti gli elementi.
Inoltre lei da regole deve rappresentare il color menta (un verde sciacquato col blu, praticamente verde acqua) perciò oltre che nei capelli/vestiti, anche casa sua è tra i toni dell’azzurro/verde/verde acqua. I tratti obbligatori per lei sono “Vegetariana, gelosa e materialista”, tutti tratti verdi, ma guarda un po’. Ah, trattandosi di una sfida generazionale lei dovrà avere per forza un figlio, e dovrà averlo da giovane, poi capirete il perché. E la vita è impostata su normale, perciò questa simmina invecchierà e morirà, ahimè è così che funziona nelle sfide generazionali. NB, sto seguendo tutte le regole, ma se non riuscissi a completare in tempo tutto, allora mi permetterò di “mettere in pausa la vita”, ma non credo che avrò questi problemi con la gen1. Ultimissima cosa, per la prima casa era consentito utilizzare il trucco freerealestate, ovvero la casa gratis. La casa che le ho costruito vale intorno ai 100.000 simoleon, ma in realtà non è la casa in sé a costare (la casa da sola credo valga la metà), ma il laboratorio segreto che le ho costruito nello scantinato (è una scienziata, secondo voi non le costruivo un bunker dove sperimentare?). Ma non utilizzerò più questo cheat (o il motherlode), il resto della challenge lo giocherò onestamente.
Spinacina (aka Pepper) è una scienziata, si è trasferita nel deserto solo perché più ricco di minerali (che possono tornarle utili per il lavoro), ma è materialista, perciò il suo sogno è comprare un megaloft a San Myshuno e vivere nella ricchezza. ‘Sta sim è verde, materialista, e fa la scienziata, le voglio bene solo perché mi ricorda il mio primissimo Alessandro (scienziato anche lui).
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Ma è anche una burlona, perciò ama fare scherzi simpaticissimi come congelare le proprie colleghe di lavoro (specifico colleghe perché stranamente non ci sono maschi nel laboratorio.)
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Wow, dal freddo è diventata bianca. Ma è la pistola del whitewashing questa.
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Tralasciando il lavoro: sono venuti a trovarci i vicini, tra cui il padre dei nostri futuri figli (che ho messo come vicino di casa di lei, ovviamente. Nb: si chiama Xavier /come il tizio degli X men sì/, ho seriamente optato per il primo nome che mi è venuto in mente).
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Sì, guardaci con gli occhi dell’ammoreh.
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Lui viene spesso a trovarla, a differenza degli altri vicini che non si sono più fatti vivi.
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E l’ha anche invitata ad uscire tre/quattro volte.
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Cioè, è fisso dietro la porta di casa di Spinacina. Sembrerebbe fatta ormai
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E invece no, perché lui ha avuto il coraggio di rifiutare il flirt di Spinacina... più di una volta. NO COSO, NON È CHE PASSI TUTTI I GIORNI A CASA NOSTRA E POI CI FRIENDZONI. TI CONGELIAMO LE CHIAPPE.
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A proposito di chiappe congelate, per nessunissima ragione ha bussato alla nostra porta Judith Ward (Una sim con 5 stelle di celebrità, diciamo la Julia Roberts dell’universo di the sims. Nell’altra partita ha insultato sia Flavio che Antonio, perciò di base non mi sta molto simpa).
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Pensavo volesse fare amicizia con noi, ma a quanto pare voleva solo entrare in casa e farsi i fatti suoi. Allora Spinacina l’ha punita.
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Spinacina ti amo.
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Ah: Professor X ha chiesto un appuntamento (vero stavolta, e non una semplice uscita in amicizia) a Spinacina.
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E dopo 2000 interazioni finalmente:
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Lei dopo il primissimo flirta già desiderava fare fiki fiki con lui (davvero, è comparso nei desideri del sim), ma per il momento Spinacina si dovrà accontentare. Almeno arrivami al livello 5 della carriera di scienziata, poi ne riparliamo.
E per adesso è tutto.
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paoloxl · 5 years ago
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Per capire a pieno, e misurare, la dose d’”istinto criminale” che guida le grandi transnazionali corsare che navigano con spirito predatorio nel gran mare della globalizzazione, quello dell’Ilva di Taranto è davvero un caso esemplare.
Ilva: No alla licenza di uccidere
Di Marco Revelli per volerelaluna.it
Lo “scudo penale” che pretende “l’Acquirente”, come condizione per restare è una vera e propria “licenza di uccidere”. Anzi il prolungamento di quel lasciapassare per la morte (degli altri, naturalmente, dei bambini di Taranto, degli abitanti del quartiere Tamburi, degli operai stessi dell’acciaieria) che già il primo governo Renzi alla fine del 2014 aveva rilasciato al Commissario straordinario che avrebbe dovuto realizzare il Piano ambientale di risanamento (sulla carta da completarsi all’80% entro il luglio del 2015). E che successivamente il ministro Calenda avrebbe esteso anche ai futuri compratori dilatandone nel tempo scadenze e immunità penale. In quello sciagurato decreto si stabiliva che le condotte poste in essere in attuazione del Piano ambientale “non possono dar luogo a responsabilità penale o amministrativa” in quanto “costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza del lavoro” (sic!).
Che lo costituissero davvero era posto come articolo di fede, non essendo previsto (o comunque sanzionato in caso di inadempienza) nessun controllo periodico sull’”adempimento”, né sul rispetto delle “migliori regole” (non meglio precisate) né sui tempi dei lavori di realizzazione del Piano ambientale (il quale al momento del decreto non era neppur pienamente definito), tant’è vero che questi si sono dilatati a dismisura: la “completa copertura” dei parchi primari, fonte di quantità spaventose di polveri mortali, che avrebbe dovuto, secondo l’originaria Autorizzazione integrata ambientale (AIA) del 2012 essere completata tassativamente entro il 27 ottobre del 2015 (termine prorogato dal decreto renziano a fine 2016), risultava ancora, nella primavera di quest’anno (2019!), realizzata per meno della metà. E quanto alla diossina, secondo la denuncia di Angelo Bonelli coordinatore nazionale dei Verdi, sarebbe ritornata assai vicina ai valori devastanti registrati nel 2009, quando scoppiò la bomba dei 1124 capi di bestiame della masseria Carmine condannati a essere abbattuti perché altamente inquinati (“In un anno il valore della diossina a Taranto è aumentato del 916%”, passando “da 0,77 picogrammi del 2017 a 7,06 picogrammi del 2018, molto vicino agli 8 picogrammi del 2009”).
In realtà, al di là delle sue formule bizantine, quel decreto non regolava affatto l’adempimento del Piano ambientale per rendere compatibile quello stabilimento con la salute dei cittadini e degli operai ma era diretto a garantire una piena immunità (e impunità) ai gestori della fabbrica dei veleni per consentir loro di prolungarne le attività produttive (comprese quelle nocive) al riparo degli interventi sanzionatori della magistratura. Tant’è vero che ben tre procedimenti per emissioni inquinanti del siderurgico, aperti dalla procura di Taranto, sono stati archiviati perché coperti appunto dallo “scudo penale”, il che aveva convinto il gip Benedetto Ruberto a ricorrere alla Corte costituzionale contestando la costituzionalità dei decreti che permettevano la prosecuzione dell’attività degli impianti nonostante il sequestro del 2012, e sottolineando in particolare “lo spostamento costante della data di ultimazione dei lavori” e “l’immunità penale” concessa ai vertici aziendali.
In sostanza dietro al ricatto-pretesa da parte di Mittal dell’”immunità penale” sta una concezione delle relazioni giuridiche e sociali da Ançien régime (solo il Sovrano Assoluto era legibus solutus), incompatibile con ogni ordinamento moderno, anche il più compiacente e subalterno alla logica del profitto. Una sorta di ritorno a un medioevo giuridico o allo spirito della Constitutio criminalis carolina (dal nome di Carlo V che la emanò) per la quale, come è stato ricordato, le pene “venivano qualificate non sulla base del bene danneggiato, ma in relazione alla posizione dell’accusato” e al suo status. Qualunque governo “moderno” (nel senso di “successivo al 1789”) che pensasse di adottare una simile aberrazione giuridica, si coprirebbe di ridicolo, compreso il governo Conte, che pure è uomo di legge. E che perderebbe definitivamente la faccia (anzi forse l’ha già persa) nel momento in cui per trattenere i baroni franco-indiani si provasse a riproporgli l’esca appetitosa dell’impunità ad personam.
Date queste premesse, ci si sarebbe potuto aspettare che quantomeno una buona parte dell’eletta schiera di chi partecipa quotidianamente alla conversazione pubblica, nell’ambito politico, culturale, sociale, si sollevasse come un sol uomo di fronte alla provocazione predatoria dei padroni dell’acciaio, invece no. Anzi.
Repubblica – che pure aveva fatto a suo tempo la prima pagina su Greta Thunberg e il suo “Come osate voi!” che sapete parlare solo di soldi mentre il pianeta muore -, Repubblica appunto, il giorno dopo la rottura di Mittal, alludendo alla colpa di chi aveva sospeso lo “scudo penale” intitolava SULLA PELLE DELL’ILVA. E il suo editorialista di punta, Massimo Giannini, per fugare ogni dubbio sulle posizioni del giornale, definiva quello di Taranto “uno dei migliori stabilimenti siderurgici d’Europa” (sic!).
Il Pd, nelle cui file hanno militato alcuni dei maggiori responsabili della gestione irresponsabile della vicenda Ilva a danno della tutela dei cittadini, da Matteo Renzi appunto a Carlo Calenda (ho usato l’imperfetto perché entrambi hanno seceduto), si è stracciato le vesti sul latte versato della siderurgia italiana, minacciando strappi nella maggioranza se l’ineffabile scudo non fosse ripristinato. Per non dire della destra, che per bocca dell’altro Matteo terribile, Salvini, minaccia addirittura l’ostruzionismo parlamentare (contro cosa non si sa) se non si ritornasse al regime d’immunità per quei nuovi padroni così vessati poverini dai giallorosa, e fa un po’ ridere questo sovranismo dei nostri stivali, che grida “prima gli italiani” quando si tratta di metter sotto i migranti e poi si sbraccia per metter prima i franco-indiani e i loro miliardi sacrificando al loro profitto la vita dei propri concittadini.
Ma poi ci sono i sindacati: quelli che non solo al “lavoro” ma alla vita dei “lavoratori” e delle loro famiglie dovrebbero essere particolarmente attenti e che invece – al momento della stipula del contratto con Ancelor Mittel – per primi si dichiararono d’accordo con la clausola immunitaria, e ancora oggi dichiarano (Luigi Sbarra, della Segreteria nazionale CISL) – “inconcepibile ed incomprensibile la decisione del Governo di smantellare lo scudo legale indispensabile per concludere il percorso di ambientalizzazione” (sic). Io stesso ho sentito, con le mie orecchie, come si dice, un rappresentante Uilm di Taranto dichiarare ai microfoni di Radio1, che si è fatto di tutto per impedire a Mittal di lavorare! Per fortuna non è quello il punto di vista degli operai: come riporta lo stesso “Sole 24Ore”, secondo un sondaggio realizzato dall’Unione dei sindacati di base (Usb) con un questionario distribuito ai circa 8.200 lavoratori presenti alle assemblee in fabbrica di fine ottobre, il 96,6% di chi ha risposto (1.211 su 1.254) ritiene che non sia giusto «garantire ad ArcelorMittal o ad altri lo scudo o l’immunità penale fino alla scadenza delle attività Aia». E 1.223 operai (97,6%), pensano che “l’attuale ciclo produttivo integrale a carbone non è compatibile con il rispetto della salute umana e dell’ambiente”.
Ora poi si apprende – dalla “trattativa” (si fa per dire) avviata col Governo – che come condizione per tenere aperto lo stabilimento non basta in pegno la pelle dei cittadini di Taranto esposti al rischio, si  vuole anche la testa di 5.000 operai considerati in “esubero”. Ed emerge l’ipotesi, assai plausibile, non solo e non tanto che il management avesse “sbagliato” clamorosamente il Piano industriale, ma che tutta l’operazione Ilva, fin dall’inizio, fosse stata concepita dal gruppo franco-indiano al puro scopo di eliminare dal mercato un possibile concorrente, fingendo di acquistarlo per suicidarlo. Come che sia, è abbastanza evidente che padroni così, a Taranto e in Italia, è meglio perderli che trovarli.
Meglio, molto meglio, nazionalizzare il complesso siderurgico, per risanarlo se possibile, de-carbonizzandolo, e poi solo a quel punto restituirlo al mercato. In realtà la soluzione della nazionalizzazione avrebbe dovuto essere la via maestra fin dal 2012, quando con provvedimento coraggioso, la magistratura tarantina aveva sequestrato parte di quella fabbrica della morte sulla base di dati scientifici inconfutabili relativi al suo impatto devastante sulla salute: nessun privato, infatti, operando con regole di mercato, potrebbe realisticamente realizzare un’opera insieme così necessaria ma così impegnativa. Soluzione che l’allora governo Monti, dominato dal suo dogma ultraliberista, non aveva neppur considerato, e che quelli successivi, cresciuti sotto la stessa egemonia ideologica, hanno regolarmente scartato. Oppure si sarebbe potuto immaginare un grande progetto di riqualificazione eco-compatibile dell’intera area industriale, sul modello Ruhr in Germania, magari tentando di coinvolgere l’Unione europea nell’impresa.  Opzioni che ancor ora dovrebbero essere in bella vista sul tavolo governativo, se chi siede ad esso avesse un minimo di responsabilità, di coraggio e di fantasia.
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