#frasi sulla sincerità

[amoritossici-falsoamore]

Chi non nasconde nulla a nessuno

Chi non nasconde nulla a nessuno, si aspetta lo stesso in cambio La nostra società predica la verità, ma sappiamo che spesso è la menzogna che apre più porte e, in definitiva convince più persone. Tuttavia, questo tipo di falsità è più facile da accettare rispetto alle bugie che provengono da coloro che ci sono vicini, quelli che amiamo. Vogliamo la reciprocità nelle nostre relazioni, vogliamo essere amati e rispettati da chi ci circonda, ma ciò non sempre accade, ci perdiamo e ci sentiamo feriti. In questo scenario, dobbiamo cercare di proteggerci, perché non riceviamo lo stesso trattamento dalle persone che ci circondano, che credono che la sincerità sia una farsa, un'aggressione mascherata. Mantenere la nostra onestà è essenziale per la nostra evoluzione. L'anima e la mente delle persone che non nascondono nulla sono pulite, c'è spazio per la luce e la felicità. Queste persone vivono in armonia ed equilibrio e fanno le scelte migliori per la propria vita, sempre dedicate a illuminare le vite di coloro che li circondano.

[tizianacerralovetrainer]

Troppe poche volte le donne si consentono di apprezzare davvero le altre donne, di comprenderle, di empatizzare con loro, di sostenerle davvero, di scorgere tra le righe del loro vivere senza lamentarsi mai, il bene e il dolore, la verità e il bisogno di aiuto, di maggiore dignità, di equità, di amore. Troppe poche volte le donne, sono sincere con le altre donne, questo accade perché se davvero le donne si portassero troppo sulle altre donne, dovrebbero cominciare davvero a scorgere negli occhi delle altre, loro stesse, dovrebbero svestire davvero le loro anime tumultuose e non potrebbero più continuare ad ignorarsi e a maltrattarsi, ad odiarsi, così come da secoli sono costrette a fare.

tizianacerra.com

[Foto Anna Busing, unsplash]

[schizografia]

Il volto umano è una forza vuota, un campo di morte.

La vecchia rivendicazione rivoluzionaria di una forma che non ha mai corrisposto al suo corpo, che era nato per essere altra cosa dal corpo.

È perciò assurdo rimproverare di essere accademico a un pittore che si ostina tuttora a riprodurre i tratti del volto umano così come sono; perché così come sono essi non hanno ancora trovato la forma che indicano e designano; e sono ben altro che semplici schizzi, ma dal mattino alla sera, e nel mezzo di diecimila sogni, pestano come nel crogiolo di una palpitazione passionale mai stanca.

Ciò significa che il volto umano non ha ancora trovato la sua faccia e che sta al pittore procurargliela.

Ma questo significa che la faccia umana così com’è la si cerca ancora con due occhi, un naso, una bocca e le due cavità auricolari che corrispondono ai buchi delle orbite come le quattro aperture della tomba della morte prossima.

Il volto umano porta in effetti una specie di morte perpetua sul suo volto che sta proprio al pittore salvarlo restituendogli i suoi propri tratti.

Dopo mille e mille anni infatti che il volto umano parla e respira si ha ancora come l’impressione che non abbia ancora cominciato a dire quello che è e quello che sa.

E io non conosco un pittore nella storia dell’arte, da Holbein a Ingres, che, questo volto d’uomo, sia riuscito a farlo parlare. I ritratti di Holbein o di Ingres sono muri spessi, che non spiegano niente dell’antica architettura mortale che s’inarca sotto gli archi di volta delle palpebre, o s’incastra nel tunnel cilindrico delle due cavità murali delle orecchie.

Soltanto van Gogh ha saputo trarre da una testa umana un ritratto che sia il detonatore esplosivo del battito di un cuore scoppiato.

Il suo.

La testa di van Gogh con il cappello floscio rende nulli e inesistenti tutti i tentativi di pitture astratte che potranno essere fatte dopo di lui, sino alla fine delle eternità.

Perché quel volto di macellaio avido, scagliato come un colpo di cannone sulla superficie più estrema della tela,

e che all’improvviso si vede fermato

da un occhio vuoto,

e rivoltato verso l’interno,

esaurisce completamente tutti i segreti più ingannevoli del mondo astratto di cui la pittura non figurativa può compiacersi,

è per questo che nei ritratti che ho disegnato

ho evitato prima di tutto di dimenticare il naso, la bocca, gli occhi, le orecchie o i capelli, ma ho cercato di far dire al volto che mi parlava

il segreto di una vecchia storia umana che è passata come morta nelle teste di Ingres o di Holbein.

A volte ho fatto venire, accanto alle teste umane, oggetti, alberi o animali perché non sono ancora sicuro dei limiti ai quali il corpo dell’io umano può fermarsi.

Del resto ho rotto definitivamente con l’arte, lo stile o il talento in tutti i disegni che si vedranno qui. Voglio dire, peggio per chi li considererebbe opere d’arte, opere di simulazione estetica della realtà.

Nessuno di essi è propriamente un’opera.

Sono tutti abbozzi, cioè colpi di sonda o di spatola dati in tutte le direzioni dal caso, dalla possibilità, dalla fortuna o dal destino.

Non ho cercato di curarvi i miei tratti o i miei effetti,

ma di manifestarvi delle specie di verità lineari evidenti che valgono tanto per le parole, le frasi scritte, quanto per il grafismo e la prospettiva dei tratti.

È per questo che numerosi disegni sono mescolanze di poesie e di ritratti, di interiezioni scritte e di evocazioni plastiche di elementi, di materiali, di personaggi, di uomini o di animali.

È così che bisogna accogliere questi disegni nella barbarie e nel disordine del loro grafismo «che non si è mai preoccupato dell’arte» ma della sincerità e della spontaneità del tratto.

Antonin Artaud, Quaderno 316, giugno - agosto 1947

[susieporta]

IO SONO ME STESSA

"Spesso sento dire - un po’ da tutti, ma in particolare da donne - frasi come: “Io non ho peli sulla lingua, io sono sempre me stessa!” “A tante persone risulto antipatica, ma io se non altro sono autentica!” “Le persone come te mi danno fastidio e te lo dico perché sono sincera!”.

Queste frasi vengono pronunciate con orgoglio, in quanto oggi il fatto di non riuscire a trattenere i propri meccanismi psicologici viene scambiato per autenticità e sincerità e viene percepito come segno di emancipazione.

Per le persone che non svolgono un lavoro su se stesse, essere autentiche equivale ad essere schiave della meccanicità... e andarne fiere.

Ma cosa significa essere se stessi? Nell’addormentamento della coscienza equivale allo spiattellare i fastidi della propria personalità in faccia agli altri, senza filtri. E più lo si fa - cioè, più si è meccanici - più ci si sente coraggiosi e liberi.

In verità l’autenticità concerne l’identificazione con l’anima, la qual cosa richiede anni di lavoro. Ho conosciuto davvero poche persone che possono affermare di “essere se stesse” e ci sono riuscite dopo una serie di sforzi protratti nel tempo. Solo l’auto-osservazione e il ricordo di se stessi permettono di scavare sotto i gusci della personalità e toccare l’essenza. Donne (ma anche uomini) se volete ottenere l’autenticità, lasciate perdere le frasi fatte e permettetevi di scendere in profondità. Buon lavoro."

Salvatore Brizzi

[celestica-1988]

Non c'era nulla in tutto questo che valesse a raffreddare il mio amore, ma invece molto per farmi invadere dalla disperazione; molto per suscitare in me la gelosia. Ma una persona nella mia posizione poteva essere gelosa di una donna come la signorina Ingram? In fondo non provavo gelosia, o almeno molto raramente. La mia sofferenza non si poteva spiegare con questa parola. La signorina Ingram era troppo inferiore, secondo me, per suscitare gelosia. Mi si perdoni il paradosso: so bene quello che voglio dire. Essa era molto brillante, ma non spontanea. Era una persona fine e piena di risorse, ma possedeva uno spirito meschino e un cuore sterile. Non fioriva nulla spontaneamente su quel terreno, nessun frutto naturale vi portava la gioia con la sua freschezza. Non era buona, non era originale. Aveva l'abitudine di ripetere le sonanti frasi dei libri. Non aveva mai un'opnione personale. Affettava una forte sentimentalità, ma ignorava la simpatia e la pietà. Non si trovavano in lei né tenerezza né sincerità. Essa si tradiva molto spesso in certi sfoghi di ostile antipatia contro la piccola Adele; la respingeva con epiteti offensivi, quando le si accostava, la faceva uscire dalla sua camera, e la trattava sempre con freddezza e acrimonia. Altri occhi, oltre i miei, osservavano da presso queste manifestazioni del suo carattere con chiaroveggenza e sagacità. Sì, lo stesso signor Rochester, il futuro sposo, esercitava sulla sua promessa una sorveglianza continua. Ed era questa sagacità, questa circospezione, questa consapevolezza perfetta dei difetti della sua bella, questa assenza evidente di passione nei suoi sentimenti, che costituivano la fonte della mia perenne tortura.

-Jane Eyre, Charlotte Bronte

[frammenti--di--cuore]

Penso che la sincerità sia il punto in cui possano sia rompersi che ricostruirsi certi rapporti.

Z.

[paroleripetute]

Perché quel “vaffanculo” che ti ho detto infondo era un ritorna.

[cattivastronza]

Le persone sincere sono quelle che hanno il coraggio di dire le cose in faccia. Chi parla alle spalle e spiattella mezze verità è perchè sotto cova tanta tantissima invidia. L’ipocrisia si annida sempre nel cuore di chi non vale un cazzo!

[vuotidianimetristi]

💭Ho smesso di rincorrere le persone, mi dispiace se ad alcune di loro tengo ancora ma i rapporti non funzionano così. Ho compreso di non poter più passare la mia vita a correre per gli altri quando questi sono troppo modesti per tornare indietro e affrontare un discorso da persone mature. Continuo a tenermi strette quelle due persone che ci sono da sempre e che non mi hanno mai delusa, darei la vita per loro e mi va bene cosi. Ma fanculo il resto, non ho più voglia di sprecare tempo della mia vita per persone piene solo di orgoglio. Le cose funzionano reciprocamente, non in questo modo. Evitate di aspettare che quella persona vi venga dietro una volta che vi siete allontanati, che se vi capita una come me non perde più tempo a mandarvi a fanculo. Dovete imparare che la vita è troppo breve e il mondo è pieno di gente.

-vuotidianimetristi

[ah-buh]

C'è una cosa chiamata sincerità di cui tu probabilmente non conosci nemmeno il significato.

[lamaryri]

È quel tipo di persona che ti passa davanti, sempre seria, fredda, cuore gelido, non riesce a mostrarsi per quello che è, si è costruita una corazza attorno a se per evitare che qualcuno la ferisca, ma è la persona più sensibile e dolce che tu possa incontrare, ha bisogno solo di prendere confidenza e sicurezza per mostrarsi. Avvicinati a lei e scaldali il cuore con la tua sincerità e vedrai la sua bellezza 💖

Lamaryri

[5oliloquio]

Certo ci vuole fegato

Per esser vero bro

Perché poi i sogni si avverino

[ilragazzodagliocchiverdi]

“Ci sono delle volte in cui vorresti abbandonare tutto e tutti, prendere e scappare via, stare da solo, lontano da tutti. Ma per un breve momento cerchi qualcuno che ti stia vicino e ti capisca.”

[perennial-anxiety]

[innamorato-pazzo-di-te]

Dici che non vuoi perdermi ma non fai nulla per impedirlo, le parole non trattengono le persone e adesso che ti sto scivolando tra le dita e tu immobile mi lasci andare, capisco che non c'è mai stato un istante nel quale tu sia stata sincera.

[mareediabbraccii]

Chi sei quando non hai il cellulare tra le mani ?