#le mie paure
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monnys-world · 5 days ago
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Il problema non è il durante il giorno,
Ma quando arriva la sera.
Sopraggiungono ansia,mancanze,pensieri,paranoie che mi tormentano tutto il tempo.
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ti-racconto-di-mee · 1 year ago
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Ho paura.
Non te lo nego.
Ho una paura infinita.
Sai quella paura che ti divora dentro.
Quella che ti lascia senza fiato.
.
.
Ho paura.
Ho paura delle miei emozioni.
Di quello che sto provando.
E di quello che proverò.
Mi sento ridicola.
Sono ridicola.
Tremendamente ridicola.
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wandererontheseaoffog · 1 year ago
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Forse mi sto innamorando. Ma no, per favore non è possibile. E se poi finisce male. Però subito mi sono sentita bene con lui solo a parlare e babbiare .. Nooo. Aiuto e se poi niente. Ce mamma mia. Mi sto innamorando
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Niente è scontato nella vita, soprattutto i sentimenti.
Credevoinquellostupidotiamo
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iosonoblu · 4 months ago
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En e Xanax non si conoscevano Prima di un comune attacco di panico e subito Filarono all'unisono Lei, la figlia di un'americana trapiantata a Roma E lui, un figlio di puttana Ormai disoccupata
En e Xanax, si tranquillizzavano Con le loro lingue al gusto di medicina amara E chiodi di garofano Lei per strada, lui rubava i libri della biblioteca E poi glieli leggeva Seduto sopra un cofano
Se non ti spaventerai con le mie paure Un giorno che mi dirai le tue Troveremo il modo di rimuoverle In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore E su di me puoi contare per una rivoluzione Tu hai l'anima che io vorrei avere
En e Xanax quando litigavano Avrebbero potuto fermare anche il traffico di New York O uccidersi al telefono Lei si calmava, lui la ritrovava nuda sulla sedia E poi sovrapponevano Il battito cardiaco
Se non ti spaventerai con le mie paure Un giorno che mi dirai le tue Troveremo il modo di rimuoverle In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore E su di me puoi contare per una rivoluzione Tu hai l'anima che io vorrei avere
En e Xanax si anestetizzavano Con le loro lingue al gusto di menta e marijuana E poi si addormentavano
E poi si addormentavano E poi si addormentavano E poi si addormentavano
E poi si addormentavano E poi si addormentavano E poi si addormentavano
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alchimia31 · 8 months ago
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Ci sono illusioni di cui non possiamo fare a meno,perché la realtà con i sogni danno vita a tutte quelle paure profonde che non conosci e che ti chiamano per nome ma tu con un sorriso puoi scacciarle via.
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ragazzadalsorrisonero · 3 months ago
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e ogni volta che ascolto The night we met mi torna in mente il momento in cui ti raccontai le mie paure, inconsapevole del male che mi avresti fatto.
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monnys-world · 4 days ago
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Ho la sensazione che stiano ritornando gli attacchi d'ansia.
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mccek · 5 months ago
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Buon anno? Vivete tutti d’odio, più passano gli anni e più continuate a guardare gli altri e mai una volta voi stessi, perché avete troppa paura a farvi degli esami di coscienza.
Pensavo di essere diverso, migliore di altri, ma alla fine sto ritrovando me stesso, lavorando sui miei errori, le mie infinite paure, e dopo quasi 30 anni di vita ho dato finalmente una risposta alla domanda che mi tormentava fin da adolescente: “Qual è il mio scopo ora”?
Ritrovare me stesso, rinascere, ogni maledetto giorno.
Questo vi auguro, agli auguri di buon anno non c’ho mai creduto.
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wandererontheseaoffog · 2 years ago
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PAURA
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volevoimparareavolare · 5 months ago
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Il blog chiude
Dopo quasi di 9 anni, ho deciso di chiudere definitivamente il mio blog. Questo, per me, è stato un vero e proprio porto sicuro per tutte le tempeste della mia vita, lo spazio confortevole in cui ho pianto centinaia di volte, la camera in cui poter chiudermi, lasciando fuori le urla e il rumore e tutte le paure. Per anni.
Nell’ultimo periodo, ovvero gli ultimi 2 anni, tuttavia, ho sentito che questa parte della mia vita si è conclusa. Non trovo più conforto nell’aprire il mio cuore su questo social. E la scrittura é diventata per me fonte di tremendo dolore. E intima riflessione. Non mi sento più libera di mettere su carta (o su schermo) i miei pensieri perché spesso mi spaventano, spesso non vorrei leggerli, spesso mi riempiono lo sguardo di lacrime e mi portano a cancellare ogni parola con dita tremanti.
Mi mancano terribilmente le emozioni che provavo quando ero un’adolescente innamorata, incasinata e incredibilmente drammatica, piena di sogni e di speranze ancora più grandi. In questi anni sono successe cose che hanno in parte spento la mia luce. É capitato spesso di sentirmi talmente sfinita e spaventata che davvero non c’era nulla, nemmeno i miei preziosi libri, che potesse darmi un qualche tipo di conforto.
La cosa che più mi distrugge è il tempo che ho ridotto sempre di più alla scrittura. Non avevo mai le forze. La motivazione era troppo fragile. Le mie storie, che per alcuni erano tutte uguali, sull’importanza di continuare a cercare la luce nonostante il buio, il calore nonostante anni di gelo, mi hanno in parte abbandonato. Sono morte con la ragazza che desiderava disperatamente di essere salvata dall’amore di qualcuno. La ragazza che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di ricevere affetto. Che voleva solo qualcuno che, guardandola dritto nei suoi occhioni tristi, gli avrebbe promesso che si sarebbe preso cura di lei, e che sarebbe rimasto.
Ora quella ragazza si è rassegnata all’evidenza che il principe azzurro esiste solo nei cartoni della Disney e nei libri di Chloe Walsh. Nella vita reale deve salvarsi da sola. E questa cosa, emotivamente, la distrugge.
Ringrazio di cuore tutti coloro che nel corso degli anni hanno avuto il tempo e la voglia di leggere i miei scritti, lasciandomi messaggi e commenti di apprezzamento. Quelle cose mi facevano sorridere per intere settimane, diventavano i miei sfondi del cellulare, mi facevano sentire quello che ho sempre cercato per tutta la vita; importante. Non credo potrete mai capire quanto mi abbiano salvato, in certi momenti.
Spero che questa fase della mia vita possa rendermi una persona migliore. La parte più vera e pura di me continua a sperare che un giorno vedrà pubblicato il suo libro nella vetrina di una libreria. E che potrà finalmente sorridere a se stessa e dire “ce l’ho fatta”.
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lennesimocazzodiblog2 · 3 months ago
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Io che passo la vita ad inciampare
Tra le mie domande
E le mie paure
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 4 months ago
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I giorni passano... Le paure restano... I giorni volano... Le mancanze e l'insoddisfazione rimane... Il senso della vita non mi è ancora stato svelato... Nonostante le mie ricerche è ancora un mistero avvolto da mille e più complessità... Che belle le cose semplici... Metti insieme acqua, polvere di caffe e dai fuoco... Un po' di zucchero e il gioco è fatto... Ecco un bel caffe pronto da bere... Diversa è la storia mettendo insieme due cuori... Il risultato è incerto... Ne uscirà amore o odio? Forse gelosia? Possessività? Per oggi voglio solo cose semplici...
Buongiorno 😘
~ Virginia ~
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libero-de-mente · 2 months ago
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Oggi sono venti anni, Gabriele. Sembra ieri che festeggiavamo il tuo passaggio alle due cifre, i dieci anni, poi i diciotto, e ora eccoci qui, a oggi, hai raddoppiato quel tempo, e con te io ho raddoppiato tutto. Non sei solo mio figlio, sei il figlio del raddoppio. Con te sono diventato padre due volte, con te ho diviso il cuore in due perfette metà, una tua, l’altra di tuo fratello, con te e ho moltiplicato gli sforzi per proteggere chi porta sul suo volto i tratti dei suoi avi.
Oggi non ti chiamo con l’ironia che spesso uso, quel “Eric Draven” che fa sorridere sui social, ma con il tuo nome, forte e vero… Gabriele.
Pensando a te, mi risuonano in testa parole che rubo ai Litfiba, a “El Diablo”, ma con un twist che è solo nostro:
“Giro di notte con le anime perse,
sì, della famiglia io sono il ribelle,
ma con un mio abbraccio ti mando alle stelle.”
Sei tremendo, ribelle, testardo a volte, un muro che si alza per nascondere le tue insicurezze e le tue paure. Ma io ti vedo, sai? Ti capisco. Porto pazienza, anche quando dentro mi struggo, e le affronto a una a una, quelle fragilità che tieni nascoste. Le prendo con le mani, le trasformo in certezze e te le restituisco. È uno dei compiti dell’essere tuo padre, credo, e lo faccio con una naturalezza che viene dall’aver imparato a convivere con le mie di insicurezze. Le conosco, so dove trovarle, so come domarle. Non sempre, ma mi impegno molto.
Tu sei della generazione dei tatuaggi, segni sulla pelle che raccontano chi sei. Io vengo da quella delle sbucciature, dei graffi tra i rovi, cicatrici di un tempo diverso. Ma in fondo, Gabriele, siamo uguali portiamo i nostri segni, dentro e fuori.
Ti auguro di affrontare la vita di petto, come sai fare, ma ti prego proteggi il tuo cuore. Non lasciare che qualcuno lo ferisca. E se accadrà, perché la vita sa essere crudele, abbi pazienza. Aspetta che la ferita si chiuda, poi fallo battere di nuovo, con più cura. Un cuore malandato soffre troppo, soprattutto quando ama. Un consiglio, se mi è permesso, per proteggere il tuo cuore impara a non far male ai cuori altrui.
Il regalo che vorrei farti oggi, con tutto me stesso, è la speranza. Speranza nel tuo futuro, nei tuoi sogni, ma anche in questo mondo che a volte mi fa dubitare. Mi chiedo spesso se averti dato la vita, in un posto così caotico, sia stata la scelta giusta. Poi ti guardo, vedo il tuo sorriso, e ogni dubbio svanisce. Quel sorriso è la tua risposta, che diventa la mia certezza.
Buon ventesimo compleanno, Gabriele. Sei il mio ribelle, la mia stella. E io sarò sempre qui, con un abbraccio pronto a spingerti in alto.
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susieporta · 2 months ago
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“Non importa quanti anni ho”. di José Saramago
Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma,
ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita
e le illusioni diventano speranza.
Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata,
ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa.
E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero,
perché i miei desideri avverati,
le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.
Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io? A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.
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inadeguata · 2 months ago
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dopo un mese in questa casa posso ammettere: mi sento sola.
da piccola non avrei mai pensato di poter vivere da sola, avevo sempre paura del buio, di quello che succedeva quando non avevo la luce accesa, tutto di distorceva.
soprattutto la notte, non è mai stato un momento sereno, non è mai davvero stato un momento in cui staccare completamente perché una parte di me era sempre sul chi va la.
non penso di aver dormito serenamente da quando non vivo più con Dy.
non nel senso romantico del termine, ma mi proteggeva, c’era qualcuno che era accanto a me qualsiasi cosa fosse successa durante la notte.
tuttavia, non c’era spazio per i sogni, non c’era spazio per la fantasia, non c’era spazio per le paure, che in questo anno e mezzo ho imparato ad apprezzare, ho imparato a custodire.
adesso possono vivere, adesso non stanno rintanate e colpiscono in altri modi.
ho paura ma non sono terrorizzata.
ho paura della mia solitudine, ma devo conoscerla per non averne più o per averne ma senza lasciarmi travolgere.
sono felice di questa scelta, nonostante chiuderò gli occhi con le lacrime, nonostante non ho le mie personcine vicine.
sto costruendo qualcosa di mio, ho costruito qualcosa di mio, ed è qualcosa che ho ottenuto da sola, per la prima volta della mia vita.
e sono orgogliosa di ciò.
posso dire di me che ho chiuso la mia relazione di 8 anni, ho superato una situa ambigua nel mio ex posto di lavoro in cui si sono sfiorati livelli di mobbing e mi sono trasferita ad Amsterdam per lavorare con le ricercatrice dei miei sogni; e tutto in due anni.
come dice la psico “rassegnati, tu sei quella delle cose grandi”.
e sono felice che saranno gli ultimi mesi di cose grandi e dopo potrò rilassarmi per qualche anno.
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