#frasi santi
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Si dice che la droga renda una persona sola ma se sei un Maradona la gente non ti abbandona.
~Wiser~
#wiser#maledetti#frasi canzoni#citazioni#rap#hip hop#droga#tossicodipendenza#disuguaglianza#pezzi di vita#aforismi#canzoni rap#tutti i santi giorni#maradona
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IL CALENDARIO SAGGIO
📅 Buon🙂sabato “La singola vita di un essere umano è non meno preziosa di tutte le altre vite messe insieme” Santi del 25 febbraio: San Romeo (Carmelitano di Lucca), San Tarasio (Patriarca di Costantinopoli), Santa Valburga (Valpurga, Badessa di Heidenheim), San Vittorino (Martire in Corinto), San Cesario di Nazianzo (Confessore), San Gerlando di Agrigento (Vescovo), San Turibio Romo Gonzalez…
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Che bella questa frase.
Oggi è la festa dei nonni, santi nonni, come dico sempre io dei nonni di mio figlio.
E questa frase mi ricorda tanto gli occhi delle mie due nonne. Entrambi occhi azzurri, che mio figlio ha ereditato. Occhi che in effetti non puoi dimenticare.
Mia nonna di qui era una donna forte, alta, decisa, dalla quale andavo ogni giorno dopo scuola, quando ancora era raro il tempo pieno, in attesa dei miei genitori che erano al lavoro. E quando mia mamma arrivava a prendermi era sempre di corsa e mi ricordo benissimo la voce di mia nonna che, dalla lobbia, con me di fianco, le diceva: "Sei di fretta, te la butto giù così non sali". Cucinava delle frittelle a carnevale che non ho mai più mangiato. Io ero la nipote più grande di otto, andavamo in montagna a luglio solo io e lei e via via arrivavano tutti i nipoti. E lei teneva praticamente tutti. Quando eravamo sole facevamo delle camminate nei boschi, con un bastone ogni volta trovato al momento, con le sue gambe che erano già un po' storte. Arriva da lei il mio amore per la montagna. Era una donna precisa, ma avanti. Una delle cose che mi ricordo per ultime, prima che la sua testolina perdesse il contatto con le realtà, è come rispose a mia mamma quando le dicemmo che io e il mio allora moroso, ora marito, volevamo andare a vivere insieme. Mia mamma non era convinta e mi disse di andare a chiedere a mia nonna, e lei semplicemente disse sì, non vedo il problema. Mia mamma non ha potuto dire più niente.
L'altra mia nonna viveva invece in Sardegna e quindi la vedevo una volta l'anno in agosto. Stessi occhi azzurri, ma una donnina minuta, magra anche con tutti gli strati di vestiti che indossava, di un riserbo enorme. Che viveva in simbiosi con mio nonno. Con due nomi fatti uno per l'altra: Bonaria e Felice. Di lei ho ricordi più rari per il poco tempo insieme. Però non posso dimenticare le tavolate a casa sua con tutti gli zii ed i cugini e lei che cucinava ravioli di magro per tutta la via. Quanti pomodori abbiamo tagliato per fare la conserva. Le uova delle galline che ogni giorno andava a prendere nel piccolo pollaio in cortile. E mi ricordo benissimo, tipo una foto stampata nella memoria, lei, che aveva sempre freddo essendo magrolina, seduta su questa mini seggiolina di legno, davanti al camino acceso anche in agosto, con un pentolino con il gelato che si scioglieva un po', se no era troppo freddo. E poi le frasi che diceva sempre e che uso ancora: "cottu o non cottu su fogu dda biu", "la casa non ruba nasconde" e quello che era il suo saluto ogni volta che sapeva che dovevamo andare via "venite quando volete", come dire, torna il prima possibile, ma fai quello che devi fare.
Le mie nonne, e la loro luce negli occhi, non le dimenticherò mai.
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Comunque Clara ha fatto meglio quelle due frasi ieri mentre presentava i santi francesi che due stagioni di marefuori
#ti prego o prendi un paio di lezioni#quantomento in comunicazione efficace non per forza recitazione#ma ti servirebbe anche recitazione
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Bisogna fare chiarezza sulla questione "fischi" a Geolier. Come già detto, i fischi sono MERITATI se sono per la classifica, perché chi continua a definire anche solo da top five la sua performance nella serata cover, è in malafede. E oltretutto, chi accusa la platea di averlo fischiato "solo perché napoletano", sta facendo lo stesso gioco, elogiandolo soltanto per la sua provenienza e per avercela fatta, facendone una questione territoriale.
Premesso questo, a mio parere i fischi sarebbero arrivati se al primo posto ci fosse stato chiunque al posto di Geolier. Probabilmente anche Alfa con Vecchioni, i Santi Francesi con Skin, i Bnkr44 con Pino D'Angiò, Annalisa con La Rappresentante di Lista e Ghali con Ratchopper, che sono tutti quelli che hanno francamente emozionato e divertito di più nella serata di venerdì.
Ciò che però dispiace è che gli stessi che fischiano, noncuranti che sul palco c'è pur sempre un fuoriclasse della musica che si trova lì non per caso perché raccoglie consensi da tutta Italia, probabilmente non lo avrebbero fatto in presenza di Fiorella Mannoia, Loredana Bertè e de I Ricchi e Poveri al primo posto. E sfido chiunque a dire il contrario su questo.
Al Festival deve essere il mancato rispetto della platea che si ha nei riguardi di un'artista a far rumore, solo perché "non compreso" o "nuovo", al quale non si perdona di avere una generazione intera al proprio seguito. Non la provenienza stessa di chi viene fischiato che è roba per i mentecatti che passano le giornate a commentare i post sui social con frasi di odio e disprezzo immotivato. Lo fanno nel calcio, lo fanno nella vita di tutti i giorni.
Nun ce vo' o' Festival, tantomeno Geolier.
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“ Tra i giovani, purtroppo, è diffuso l’uso di adoperare frasi scurrili e volgari, e di intramezzare il discorso con intercalari triviali — che sono vere e proprie parolacce —, come se ciò contribuisse a rafforzare le proprie parole o come se ciò servisse a dare un'impressione di gagliardìa, suscitando l’ammirazione di chi ascolta. Nulla di più errato: chi parla in tal modo viene sempre considerato un maleducato e fa soltanto una brutta figura. Non sembra anche a te che sia meglio dire: « non m'interessa », piuttosto che: « che mi frega »? E che sia meglio evitare tutti i « porco quà e porco là », i « mannaggia quà e mannaggia là », e altri florilegi del genere che si sentono dire? Ma c’è ancora una cosa da cui ti devi guardare: le imprecazioni e le bestemmie. Una volta questo brutto viziaccio era assai diffuso, mentre oggi in tutto il popolo esiste un maggior senso di misura: ma bisogna fare ancora meglio; bisogna riuscire a eliminarlo completamente, come è già avvenuto presso molti altri popoli civili. Quante volte avrai assistito a un carrettiere che picchia la sua bestia urlando: « te possino...! », e quante volte ti sarà successo di sentire un meccanico che non riesce a far andare un motore, o un collega che non è capace di rimontare un’arma, i quali smoccolano ingiuriando il materiale: « figlio di...! »; oppure se la prendono con i Santi e tutta la gerarchia celeste. Ti sembrano manifestazioni di persone ragionevoli? Pensaci un momento, e capirai da te stesso che sono espressioni degne di bruti e non di persone civili, sono cose senza senso, volgari e stupide. Chi ascolta, prova soltanto un’impressione di disgusto. Quindi non metterti mai in queste condizioni. È soprattutto per rispetto a te stesso — uomo intelligente — e agli altri che devi evitare imprecazioni e bestemmie. E quando tornerai nella vita civile, al tuo paese, potrai concorrere con il tuo comportamento e con la tua opera ad estirpare questa brutta abitudine, ancora diffusa, che non è certo in accordo con quella gentilezza e quella civiltà che abbiamo noi Italiani. “
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Immagine e brano tratti da Il buon comportamento, vademecum del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell’Esercito / Ufficio Addestramenti e Regolamenti / Sezione Regolamenti, anno 1952, pp. 10-12. (Evidenziazioni in grassetto nell’originale)
#letture#leggere#citazioni#vademecum#educazione#libri#Ministero della Difesa#forze armate#maleducazione#Italiani#buona educazione#scurrilità#volgarità#trivialità#turpiloquio#esercito italiano#parolacce#imprecazioni#bestemmie#naja#buon comportamento#giovani#intercalari#gentilezza#leva#cattive abitudini#civiltà#rispetto#inciviltà#ragionevolezza
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TW:MST,sesso e quegli idioti dei miei connazionali su Instagram
Seduta di riflessione sul trono,decido di andare su ig a bruciare un po' i neuroni che non fa mai male e appare lui:Un reel sul mitico oral dam,che è un dispositivo per la protezione da usare nel sesso orale verso ani e vagine varie.
Apro i commenti e già mi aspetto i miei confratelli,che hanno l'educazione sessuale di un macaco e che non hanno deluso le mie aspettative con frasi come "la figa è figa,se l'avessi leccata col lenzuolino mio nonno mi avrebbe cinghiato l'anima e poi mi avrebbe portato da mio padre per il resto*(meglio l'hiv o la sifilide o le tante altre dopotutto,sia mai deludere il ruolo del macho alpha nel branco)
Ma la cosa che mi ha stupito in negativo è che c'erano più commenti denigratori femminili del tipo "manco la farei annusare qualora esca uno con questo lenzuolo"
"Siete ipocondriaci,io non me la farei mai leccare così"(ironico come quando nei commenti le chiedevano se il corrispettivo lei lo faceva con cappuccio o senza,ha sviato dicendo che non ne faceva ma riceveva)
Ora,alla fine del pippone sociologico mi chiedo: ma dato che il problema della sessualità e della salute è così trasversale, qual'è il motivo?siamo bigotti ed è colpa dell'educazione cattolica?odiamo le malattie come la povertà,quindi facciamo finta che non ci possano mai colpire?siamo pigri in culo e irresponsabili?
Mi viene voglia di avvolgermi io nel celophan e non uscire più onestamente,questa è gente pericolosa che potrebbe mandarti in ospedale e poi dirti sorridendo "eheheh ma io che ne sapevo",oltre a danneggiare il sesso perché piuttosto che un rapporto decente e di comunicazione praticamente ti ritrovi scelte monche o malattie o "grazie ciao torno a casa che ho un dolorino alla schiena sai?alla prossima".
Ah dimenticavo che nei commenti per fare comunella si alludeva al "eh ma io le tipe di bologna le evito quindi sto apposto", perché alla fine va sempre buttata sulla politica e sulla retorica, perché certi elementi sono bulli e votano a loro volta dei bulli.
Porcodio,del lattice ti devi mettere,non devi scalare l'Everest.
Ma dopotutto questo siamo,"un popolo di santi,poeti,navigatori",reazionisti un po' bulli e bigotti.
Lascio foto di me sul trono+google che risponde per me.
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Vicenza: corre nudo per strada, identificato ed affidato ai sanitari
Vicenza: corre nudo per strada, identificato ed affidato ai sanitari Verso le ore 18.00 del 5 giugno, le Volanti della Questura sono state inviate in Viale Mazzini a Vicenza, nei pressi dell'intersezione con Viale Santi Felice e Fortunato, dove era stata segnalata la presenza di un uomo in strada che a più riprese attraversava la carreggiata, destando preoccupazione e scompiglio tra i passanti. All'arrivo delle Volanti, si accertava che il transito dell'uomo in questione aveva effettivamente distratto molti automobilisti, causando anche il tamponamento di un paio di vetture, fortunatamente senza lesioni gravi. L'uomo, un cittadino bengalese del 1994, risultato in regola con il permesso di soggiorno, è stato identificato dagli Agenti che ne hanno da subito constatato il disorientamento e lo stato di evidente disagio mentale. Questi, infatti, batteva più volte la testa contro le vetrine di alcuni negozi presenti in zona, farneticando frasi incomprensibili. Gli Agenti, pertanto, chiedevano l'immediato intervento del SUEM 118 che interveniva subito dopo trasportando l'uomo in ospedale per le cure del caso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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🍃 mi manchi 🍃
Okay, questa volta è palese quindi ti dirò onestamente e fottutamente brutale ciò che penso. Mi dispiace se ancora mi pensi nonostante sia passato tutto questo tempo. Mi dispiace perché ogni cazzo di volta ti ritrovo qua o a chiederti di me, addirittura a chiedere a terze persone oppure facendo ste cose in anonimo.
Mi dispiace se ti manco e se vuoi parlarmi, ma non mi interessa più delle tue necessità (e queste faccio pure fatica a chiamarle necessità). Non mi interessa più di te, non ti penso, non ti cerco , non ho interesse a capire che fai nella tua vita e non mi interessa se tu invece fai il contrario.In verità nelle frasi che ho detto prima non avrei dovuto neanche mettere il "mi dispiace" perché la brutale verità è che non mi dispiace se stai di merda,dopo ciò che hai fatto.Quindi vaffanculo tu e la tua tristezza. Detto ciò sparisci per l'amor di dio e di tutti i santi. Non ti sopporto più.
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Le lapidi di Firenze: seconda parte
Inferno di Botticelli LAPIDI DANTESCHE Nelle strade del centro di Firenze, si trovano sui muri di palazzi, chiese e case torri delle lapidi dantesche. Vi si leggono incise frasi relative alle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ai primi del Novecento, il Comune di Firenze sentì il desiderio di rintracciare i personaggi e i luoghi descritti nella sua opera. Iniziò una accurata ricerca per trovare il luogo esatto dove apporre le lapidi. La ricerca fu lunga e accurata. Finalmente nel 1907 iniziò l’apposizione nei siti rintracciati: INFERNO - Filippo Argenti, via del Corso dove erano le case degli Adimari; - Guido Cavalcanti, via Calzaioli dove erano le case dei Cavalcanti; - Ponte Vecchio (loggia di Ponte Vecchio), in sul passo d’Arno; - Brunetto Latini, via dei Cerretani (tra il civico 39 rosso e la chiesa di S. Maria Maggiore; - Famiglia Gianfigliazzi, via de’ Tornabuoni (sopra la vetrina del civico 1 rosso); - Dedicata al Battistero di San Giovanni, Piazza San Giovanni (all’esterno del Battistero verso la via Martelli; - Dedicata alla nascita di Dante Alighieri, posta sulla sua casa; - Bocca degli Abati, il traditore di Montaperti, via dei Tavolini. PURGATORIO Citazione di persone del suo tempo, 2^ cantica. Sono descritti la Basilica di San Miniato al Monte e il ponte Rubaconte, via di San Salvatore al Monte (inizio della scalinata che porta al Piazzale Michelangelo; Piazza Piave (nella torre della Zecca Vecchia), dedicata al fiume Arno; Versi dedicati a Forese Donati, via del Corso (sopra ai civici 13 – 33 rosso); Piazza di San Salvi, dedica a Corso Donati (nel punto dove sostò l’esercito di Arrigo VII; Dedica alla donna angelicata Beatrice Portinari, (sulla destra dell’ingresso del palazzo Portinari – Salviati). PARADISO Elenco delle lapidi tratte dalla 3^ cantica. Dedicati alla città natale del poeta, Via Dante Alighieri alla Badia Fiorentina (sul fianco sinistro della Badia Fiorentina e alla sinistra del civico 1); Dedicati a Bellincione Berti Ravignani, via del Corso (sopra le vetrine del negozio civici 1 e 3 rosso); In questi versi sono ricordati gli antenati del poeta, via degli Speziali (tra la vetrina del civico 11 rosso e il portone del civico 3); Dedicato alla famiglia Cerchi, via del Corso (sopra le arcate del negozio ai civici 4 rosso e 6 rosso); Dedicata alla famiglia dei Galigai, via dei Tavolini (torre dei Galigai vicino al civico 1 rosso); Sulla famiglia degli Uberti, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Sulla famiglia Lamberti, via di Lamberti (tra le finestre sopra il civico 18 rosso e 20 rosso); Dedicato ai Visdomini, via delle Oche (presso ciò che resta della Torre dei Visdomini, tra i civici 20 r0s e 18 rosso); Famiglia Adimari, via delle Oche, (tra gli archi delle vetrine ai civici 35 rosso 37 rosso); Famiglia Peruzzi col loro simbolo (le sei pere), Borgo dei Greci (a sinistra della porta al civico 29); Famiglia della Bella, via dei Cerchi (all'angolo di via dei Tavolini); Dedicati a Ugo il Grande, via del Proconsolo (sulla facciata della chiesa Santa Maria Assunta); Famiglia Amidei, via Por Santa Maria (presso la torre degli Amidei, sopra al civico 11 rosso); Dedicati a Buondelmonte Buondelmonti, via Borgo Santi Apostoli (Presso le case dei Buondelmonti, sopra le vetrine dinanzi al civico 6); Dedicati alla statua di Marte, causa degli scontri fra Guelfi e ghibellini, distrutta dall’alluvione del 1333. Ubicata dove si trovava la statua, Ponte Vecchio (angolo Piazza del Pesce); Dedicati alla Firenze antica, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Dedicati al battesimo, Piazza San Giovanni (nel Battistero verso il Duomo); Preghiera dedicata alla Vergine da San Bernardo, Piazza del Duomo.
Alberto Chiarugi Read the full article
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Quesito Caro Padre Angelo, avrei bisogno urgentemente di aiuto. Mi chiedevo se un’anima può dannarsi in vita prima di morire. Ho 33 anni e all'età di 23 anni feci un patto con il demonio per avere successo lavorativo e l'ottenni. C’era un prezzo morale da pagare. Divenni benestante ma quando pagherai il prezzo morale di cui gli ho detto, rinnegai ciò che avevo fatto. Piansi tanto e mi pentii. Qualche sera dopo feci un sogno: una sorta di nano deforme mi diceva che lui (riferendosi al diavolo) mi avrebbe tolto tutto quello che mi aveva dato. Infatti per eventi che successero persi tutto. Mi sono avvicinato al Signore, mi sono pentito, ho confessato questo peccato al mio confessore e sono stato assolto. Ma sento sempre voci come se fossero pensieri che non mi lasciano pregare, che mi dicono che ormai non c'è più nulla da fare, che sono dannato e che ormai appartengo al diavolo. Sto vivendo un periodo bruttissimo. Mi vengono in mente pensieri blasfemi, frasi blasfeme anche in Chiesa. Tra l'altro sono due anni che vado a Messa tutti i giorni. Recito il Rosario, ma niente mi sento assediato dal male... Cosa posso fare? Sono perso per sempre? Sono fuori dalla grazia e misericordia di Dio? Mi aiuti la prego ne ho bisogno. Spero mi risponda al più presto. Risposta del sacerdote Carissimo, 1. ti sei pentito di quello che hai fatto, l'hai confessato e sei stato perdonato. Le ossessioni che al momento ti turbano sono assalti di colui nelle cui mani a suo tempo ti sei messo e che non vuole abbandonarti. Ma ormai non gli appartieni più. Sono contentissimo che tu partecipi quotidianamente alla Santa Messa. Così come sono ugualmente contento che reciti il Santo Rosario. 2. Il beato Bartolo Longo non soltanto si era consegnato al demonio, ma era diventato sacerdote satanista. Se il Signore ha reso santo Bartolo Longo che si era così degradato, lo può fare anche con te. Anzi, vuole farlo anche con te. 3. Il demonio vessa in modo particolare quelli che hanno cambiato vita. Soprattutto tormenta i santi. Tra questi mi piace ricordare il santo Curato d’Ars. Nugoli di demoni gli dicevano: “Mangiatore di tartufi! Ti avremo, ti avremo!… Sei nostro, sei nostro!” (A. Monnin, Il Curato d’Ars, p. 163). In questo modo cercavano di portarlo alla disperazione. 4. Il santo Curato veniva disturbato da rumori violentissimi, che mettevano sottosopra tutta la casa. Chiamava uomini che vigilassero con lui durante la notte. Anch’essi sentivano i rumori, ma non vedevano nulla. Nel frattempo i suoi confratelli sacerdoti lo prendevano in giro e dicevano: “Se il curato d’Ars vivesse come gli altri, se prendesse la sua parte di sonno e di vitto, quella effervescenza di immaginazione si calmerebbe, il suo cervello non sarebbe popolato da spettri e tutta quella infernale fantasmagoria svanirebbe” (Ib., p. 165). 5. Se avevano l’opportunità di parlarli gli dicevano: “Andiamo, andiamo! Caro curato, fate come gli altri, nutritevi meglio: è il miglior modo di farla finita con le diavolerie. Così il povero curato fu trattato a lettere maiuscole da visionario e da maniaco. Egli non rispose a quelle ingiurie; si ritirò nella sua camera, insensibile a tutto fuorché alla gioia di essere stato umiliato (Ib., p. 166). 6. Poco per volta il santo curato conobbe tutte le astuzie del demonio per disturbarlo e farlo soffrire. Ma ormai aveva imparato a dire: “Il demonio è molto astuto, ma non è forte. Un segno di croce lo pone in fuga. Appunto or sono tre giorni faceva gran rumore sopra la mia testa. Pareva che tutte le carrozze di Lione rotolassero sulla soffitta�� Ieri sera turbe di demoni scuotevano alla mia porta, parlavano come un’orda di barbari; io non intendevo parola del loro gergo. Feci il segno della croce e tutti sparirono” (Ib., p.167). 7. Aveva capito anche che se Dio permetteva certe vessazioni era per prepararlo a ricevere grazie più grandi: “Ogni volta che le vessazioni del demonio raddoppiavano di frequenza ed intensità prevedeva che la grazia
stava per inviargli qualche gran peccatore da convertire: di rado i suoi presentimenti fallivano” (Ib., p.167). 8. Impara anche tu a farti spesso il segno della croce per allontanare quelle vessazioni. Non solo, ma sii persuaso che se il Signore le permette è per riscattare qualche anima e portarla a conversione. Pertanto accetta i disturbi e le sofferenze provocate da quelle ossessioni in espiazione di quello che hai fatto e per la conversione dei peccatori. Come sarebbe bello se dove è abbondato il peccato sovrabbondasse la grazia! 9. Infine, nessuno è già eternamente dannato finché vive in questo mondo. Abbiamo la libertà e per mezzo di essa possiamo sempre capovolgere e rinnegare il male commesso. Con l’aiuto della grazia possiamo sempre salvarci. Ti auguro un sereno e Santo Natale, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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San Antonio da Padova è uno dei più importanti santi della Chiesa, venerato in tutto il mondo. Secondo la tradizione, è stato un frate francescano che ha vissuto tra il 1195 e il 1231. Di seguito sono elencate 15 frasi celebri di San Antonio da Padova:
Lista delle 15 frasi:
1. L'amore è la forza che trasforma un nemico in un amico.
2. Che la pazienza sia la tua armatura e la tua arma.
3. La preghiera è la scala della nostra salvezza.
4. Fai del tuo meglio e lascia che Dio faccia il resto.
5. Dio ti benedica, figlio mio, e possa la sua grazia illuminarti nella tua vita.
6. Chi crede è libero, chi spera è forte, chi ama è senza paura.
7. L'amore è l'unica forza capace di cambiare il mondo.
8. Non abbiate paura di sbagliare, perché l'importante è cercare di fare sempre del proprio meglio.
9. La fede trasforma l'impossibile in possibile.
10. La speranza ci sostiene quando tutto sembra perduto.
11. La preghiera è il mezzo più sicuro per ottenere la grazia di Dio.
12. La compassione è la chiave per entrare nell'amore di Dio.
13. La perseveranza è l'unica strada che porta alla santità.
14. Chi cerca la verità non si preoccupa di essere impopolare.
15. La gioia del Signore è la nostra forza.
Sant'Antonio di Padova: Scopri le forze che lo proteggono
Listado de frases sobre Sant'Antonio di Padova:
1. "Sant'Antonio di Padova è un modello di devozione e carità per tutti noi".
2. "La sua vita e i suoi insegnamenti ci ricordano la forza della fede".
3. "Sant'Antonio di Padova ci ricorda che l'amore per Dio ci guida verso una vita migliore".
4. "La sua missione di evangelizzare ha toccato il cuore di molte persone".
5. "Le sue preghiere hanno aiutato a sostenere i fedeli nelle loro prove".
6. "La sua devozione alla Vergine Maria è un esempio per tutti noi".
7. "La sua dedizione al servizio di Dio ci insegna a vivere con umiltà".
8. "Le sue preghiere ci ispirano a cercare l'aiuto di Dio in tutti i momenti della nostra vita".
9. "La sua grandezza spirituale ci ricorda che tutti possiamo raggiungere i nostri sogni".
10. "La sua opera ha aiutato a diffondere la Buona Novella in tutto il mondo".
Esplorando la vita di Sant'Antonio da Padova: Perché è così importante?
Listado
1. Sant'Antonio da Padova è un grande santo venerato da molte persone in tutto il mondo.
2. È uno dei santi più venerati nella Chiesa Cattolica e ha una vita ricca di miracoli e insegnamenti.
3. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a capire meglio la sua missione e la sua saggezza.
4. Sua vita ci insegna la bellezza dell'amore e dell'umiltà.
5. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a comprendere meglio le sue parole e le sue azioni.
6. Ci ricorda che Dio ci ama e ci può aiutare a raggiungere la nostra pace interiore.
7. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a capire meglio cosa significa essere cristiani.
8. Ci ricorda di essere sempre sinceri, onesti e di servire gli altri.
9. La vita di Sant'Antonio da Padova ci insegna anche l'importanza della preghiera e della fede.
10. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a imparare come vivere la vita in modo più pieno e soddisfacente.
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San Antonio da Padova è uno dei più importanti santi della Chiesa, venerato in tutto il mondo. Secondo la tradizione, è stato un frate francescano che ha vissuto tra il 1195 e il 1231. Di seguito sono elencate 15 frasi celebri di San Antonio da Padova:
Lista delle 15 frasi:
1. L'amore è la forza che trasforma un nemico in un amico.
2. Che la pazienza sia la tua armatura e la tua arma.
3. La preghiera è la scala della nostra salvezza.
4. Fai del tuo meglio e lascia che Dio faccia il resto.
5. Dio ti benedica, figlio mio, e possa la sua grazia illuminarti nella tua vita.
6. Chi crede è libero, chi spera è forte, chi ama è senza paura.
7. L'amore è l'unica forza capace di cambiare il mondo.
8. Non abbiate paura di sbagliare, perché l'importante è cercare di fare sempre del proprio meglio.
9. La fede trasforma l'impossibile in possibile.
10. La speranza ci sostiene quando tutto sembra perduto.
11. La preghiera è il mezzo più sicuro per ottenere la grazia di Dio.
12. La compassione è la chiave per entrare nell'amore di Dio.
13. La perseveranza è l'unica strada che porta alla santità.
14. Chi cerca la verità non si preoccupa di essere impopolare.
15. La gioia del Signore è la nostra forza.
Sant'Antonio di Padova: Scopri le forze che lo proteggono
Listado de frases sobre Sant'Antonio di Padova:
1. "Sant'Antonio di Padova è un modello di devozione e carità per tutti noi".
2. "La sua vita e i suoi insegnamenti ci ricordano la forza della fede".
3. "Sant'Antonio di Padova ci ricorda che l'amore per Dio ci guida verso una vita migliore".
4. "La sua missione di evangelizzare ha toccato il cuore di molte persone".
5. "Le sue preghiere hanno aiutato a sostenere i fedeli nelle loro prove".
6. "La sua devozione alla Vergine Maria è un esempio per tutti noi".
7. "La sua dedizione al servizio di Dio ci insegna a vivere con umiltà".
8. "Le sue preghiere ci ispirano a cercare l'aiuto di Dio in tutti i momenti della nostra vita".
9. "La sua grandezza spirituale ci ricorda che tutti possiamo raggiungere i nostri sogni".
10. "La sua opera ha aiutato a diffondere la Buona Novella in tutto il mondo".
Esplorando la vita di Sant'Antonio da Padova: Perché è così importante?
Listado
1. Sant'Antonio da Padova è un grande santo venerato da molte persone in tutto il mondo.
2. È uno dei santi più venerati nella Chiesa Cattolica e ha una vita ricca di miracoli e insegnamenti.
3. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a capire meglio la sua missione e la sua saggezza.
4. Sua vita ci insegna la bellezza dell'amore e dell'umiltà.
5. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a comprendere meglio le sue parole e le sue azioni.
6. Ci ricorda che Dio ci ama e ci può aiutare a raggiungere la nostra pace interiore.
7. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a capire meglio cosa significa essere cristiani.
8. Ci ricorda di essere sempre sinceri, onesti e di servire gli altri.
9. La vita di Sant'Antonio da Padova ci insegna anche l'importanza della preghiera e della fede.
10. Esplorare la vita di Sant'Antonio da Padova ci aiuta a imparare come vivere la vita in modo più pieno e soddisfacente.
Saint Anthony of Padua Spanish school, 17th century
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"Cominciate col fare il necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile."
- San Francesco d'Assisi
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È la sensazione più bella del mondo, comportarti come vorresti anche se per farlo devi fare qualcosa di sbagliato.
s3e3 // baby (netflix)
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