#fotografia di nozze
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theblogs2024 · 9 months ago
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Interamente Colui il quale devi sapersela cavare sull'accettazione di un fotografo proveniente da matrimoni
Ora i quali la patronato è fissa e hai trovato l'umanità dei tuoi sogni, è Adesso nato da trovare qualcuno i quali catturi il giorno per giorno più storico della tua vita nella sua essenza più vera, ovvero un enorme fotografo proveniente da matrimoni! Scovare un fotografo intorno a matrimonio adatto è più eseguibile a dirsi i quali a bucarsi. Principalmente al tempo in cui hai a disposizione una serie tra interessanti opzioni, diventa duro sceglierne isolato una. Fino a tanto che ce da là sarà qualcuno le quali ha un colossale sostantivo nel zona ed conoscenza nei ritratti che spose, ce di là saranno altri il quale hanno poco riconoscimento ciononostante hanno portfolio così impressionanti e un intelligenza nello scagliarsi foto straordinarie. Ora la fetta più complicato è modo decidi chi è quello esemplare Secondo te?
Aiuto, è Durante questo le quali siamo ora! Durante aiutarti a far sapere alla maniera di accettare il miglior fotografo che matrimoni, abbiamo creato una scorta completa all'assunzione proveniente da fotografi di matrimoni. Scorri e approfittane!
1. Il conio di immagine intorno a letto cosa desideri FOTOGRAFIA CANDIDA
La immagine spontanea è più spontanea e a meno che posata.
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Tende a catturare le persone e le emozioni Sopra un occasione abbondantemente più realistico.
Questo tipo tra fotografia richiede più abilità, conoscenza, pianificazione e know-how conoscitore.
A lui scatti spontanei sono difficili attraverso compiere e intorno a conseguenza costano un po’ di più.
FOTOGRAFIA TRADIZIONALE
La descrizione tradizionale è generalmente messa nera Per mezzo di luogo (posey).
Implica cosa il fotografo si assuma l'intero ed impareggiabile incarico.
Tende a catturare gran fetta del connubio, garantendo quale nessun opportunità se no ciascuno venga persa.
Tali scatti costano la minoranza.
2. Il stampo che videografia tra matrimonio che desideri VIDEOGRAFIA CINEMATICA
L’idea alla cardine della videografia cinematografica è piuttosto simile alla immagine spontanea.
Implica più creatività e narrazione nel documentare a lei eventi.
Tende a catturare il matrimonio, il cast delle personaggio (tu e le persone importanti) e le emozioni circostanti Con un video intorno a 20-40 minuti.
Questo tipico che videografia richiede attrezzature specifiche, telecamere, droni e know-how tecnico.
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È un affare costoso.
VIDEOGRAFIA TRADIZIONALE
La videografia tradizionale è una delle forme più antiche che videografia.
Implica la minoranza creatività In aggiunta a documentare qualunque isolato minuto dell'fatto.
Nel circostanza della videografia tradizionale, l'intera compito del unione viene filmata Durante almeno 2-3 ore.
Questo impronta tra videografia richiede una tipica videocamera e alcune attrezzature che caposaldo Secondo riprendere Con espediente continuo
Un televisione tradizionale lido la minoranza.
3. In che modo impostare il budget Secondo la immagine tra matrimonio Conosci il budget totale del tuo matrimonio.
Calcola una guadagno approssimativa del budget pieno quale sei collocato a designare nella fotografia di unione (Nato da ordinario, le coppie spendono il 5-10% del budget generale Verso la descrizione proveniente da nozze)
Fai una caccia elaborata e seleziona certi fotografi le quali ti piacciono (sulla principio della qualità del loro sistemazione)
Sapere i prezzi che mercato (In tua avviso: Durante mass-media, i fotografi fanno liquidare Rs. 15.000 Durante la immagine spontanea, Rs. 18.000 Durante la immagine cinematografica, Rs. 9.000 per la immagine tradizionale, Rs. 10.800 per la videografia tradizionale, Rs. 18.000 In il pre-matrimonio, Rs. 10.800 In il letto Album al giorno per giorno) Elenco: i prezzi e la qualità del collocamento possono variare per fotografo a fotografo.
Una Torsione il quale conosci i prezzi nato da emporio, avrai un’idea chiara Limitazione rientrano nel budget stabilito o Dubbio egli superano.
Nel caso Con cui i prezzi rientrino ovvero si avvicinino al budget impostato, puoi giudicare il budget originale in che modo budget finale.
Eppure, Condizione i prezzi intorno a emporio superano il budget le quali hai impostato, puoi rivalutare il budget se no scendere a compromessi e destinarne l'importo estremo ai tuoi servizi preferiti.
Controlla ulteriori informazioni. qui: fotografo matrimonio Brescia
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italianman · 1 year ago
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Carta aperta
Ammetto di aver scritto il tuo nome sulla mia mano con una penna,
Solo per vedere se una gitana, tra le linee del mio destino, intravedesse te.
Ho disegnato cuori su mappe astrali, per dichiarare che le stelle sono colpevoli,
Ma alla fine ho imparato che l'amore sincero va oltre promesse e illusorie pubblicità.
Con te ho appreso che la geografia, con i suoi accenti, ha trovato un modo per essere sexy
E che i gemiti sono la traduzione in vocali di storie scritte dal desiderio sul tuo corpo.
Amore mio,
Lascia che io sia la cura per le tue notti insonni,
Chiamami sonno e abbracciami,
Lascia che il mio sorriso si mescoli al suono della tua risata, e che i desideri giustifichino il bacio .
Sarà il motivo perfetto per non sentirsi soli,
Trasformeremo il nostro Instagram in un album di nozze, un test di gravidanza.
Vedremo un semplice sostantivo positivo diventare il nostro nome.
Questa mattina ho catturato in una fotografia la nostra felicità,
E vedo nei loro volti il futuro dei nostri figli
....
@italianman
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Peter Hince Queen Experience, tra musica e fotografia
All’Archivio di Stato Torino dal 6 aprile immagini e memorabilia (ANSA) – TORINO, 13 MAR – Un inedito viaggio fotografico attraverso i momenti più importanti dei Queen e del suo carismatico frontman Freddie Mercury, a 50 anni dall’uscita del primo disco. Dopo il successo della mostra dedicata agli scatti di Steve Schapiro a Davide Bowie, Radar, Extramuseum e Le Nozze di Figaro propongono negli…
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bombonierecerimonia · 2 years ago
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Tableau de mariage
Tableau de mariage
Spesso i negozi che offrono bomboniere mettono a disposizione la realizzazione e la fornitura di un altro elemento importante nell’organizzazione di un matrimonio: il tableau de mariage. Oltre ad essere un ausilio per gli invitati che così possono sapere dove sedersi, è anche un elemento scenico che può stupire tutti. Ecco le nuove tendenze per il 2023.
  Il tableau de mariage deriva da una tradizione rinascimentale che consisteva nella realizzazione di un quadro da donare agli sposi come regalo di nozze. Spesso rappresentava la coppia, ma non necessariamente: un esempio famoso è la “Primavera” di Botticelli, realizzata per il matrimonio di un cugino di Lorenzo de’ Medici.
  Oggi, il tableau mariage nella sua forma più classica consiste in uno o più cartelloni che mostrano la disposizione esatta dei tavoli per il ricevimento, indicando agli ospiti dove sedersi. Negli ultimi tempi si è trasformato in un elemento decorativo, che aggiunge stile a un oggetto indispensabile per aiutare gli invitati a trovare il loro posto a tavola.
  Lo stile deve essere lo stesso scelto per le altre decorazioni del matrimonio. Lo stesso vale per i colori, generalmente due o al massimo tre. E’ importante anche  scegliere nomi per i tavoli che riflettano il filo conduttore della festa.
  Il tableau mariage va posizionato in un luogo ampio e ben visibile, in modo che gli invitati possano vederlo subito e sapere dove sedersi. Ad esempio, può essere posizionato all’ingresso della sala del ricevimento, oppure in un’area esterna se avete previsto un aperitivo o degli antipasti a buffet. In questo modo, gli ospiti potranno vederlo subito e sapere dove sedersi senza confusione.
  Uno dei modi più semplici per realizzare un tableau de mariage è utilizzare un cartellone o una lavagna, su cui scrivere i nomi dei tavoli e dei relativi ospiti. Questo tipo di tableau può essere decorato con fiori, nastri, o altri elementi che si abbinino al tema del matrimonio. Ad esempio, per un matrimonio in stile rustico, si può utilizzare una lavagna in legno e decorarla con fiori di campo e nastri di juta. Per un matrimonio più elegante, invece, si può utilizzare un cartellone in cartoncino bianco e decorarlo con perle e nastri di raso.
  Un’altra idea per il tableau de mariage è quella di realizzarlo sotto forma di mappa o di itinerario. In questo caso, il cartello  può essere decorato con immagini che rappresentano i luoghi importanti della vita della coppia, come la chiesa dove si svolgerà la cerimonia, il ristorante dove si terrà il ricevimento, o il luogo del viaggio di nozze. In questo modo, il tableau diventa un vero e proprio percorso che gli ospiti possono seguire per scoprire i momenti salienti della giornata.
  Infine, un’altra idea originale per il tableau de mariage è quella di realizzarlo sotto forma di installazione artistica. In questo caso, si può utilizzare una varietà di materiali e tecniche, come la pittura, la scultura, o la fotografia, per creare un’opera d’arte che rappresenti la coppia o il tema del matrimonio. Ad esempio, si può realizzare una grande tela su cui dipingere la coppia nell’atto di scambiarsi gli anelli, o una scultura in legno che rappresenti il simbolo dell’amore eterno. In questo modo, il tableau diventa un vero e proprio pezzo unico che può essere conservato come ricordo del matrimonio.
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fiorellamacor · 5 years ago
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Un pranzo di nozze al Sal de Mar a Muggia.
Un pranzo di nozze al Sal de Mar a Muggia.
Ieri, 31 agosto, in una giornata di caldo afoso assolutamente anormale per il periodo (che poi dobbiamo abituarci a questi cambiamenti, ma ci vorrà del tempo) si sono sposati Francesca e Silvio e ho avuto il  compito di fare l’album di matrimonio…
Francesca e Silvio con il titolare del Ristorante Sal de Mar
Un bel compito perchè se “far” matrimoni mi piace sempre dopo 42 anni, farli a Muggia mi…
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womanbride · 5 years ago
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Abiti, fiori, mise en place, musica, cadeaux e un delizioso cocktail. Botanic Trend Setter emoziona le spose di Roma nell’incanto di Villa di Fiorano
Abiti, fiori, mise en place, musica, cadeaux e un delizioso cocktail. Botanic Trend Setter emoziona le spose di Roma nell’incanto di Villa di Fiorano
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Villa di Fiorano
Giungere a Villa di Fiorano è di per sé un’esperienza estremamente appagante. Come in una ascesa verso la bellezza, bisogna percorrere lentamente la via Appia Antica, nel silenzio che fa risuonare i passi sulle orme della storia, in un’atmosfera magica che coinvolge ed emoziona. Mentre il sole, dardeggiando placido, tramonta tra i pini, avvolgendoci nel suo caldo abbraccio,…
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dilebe06 · 5 years ago
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Yanxi Palace: Princess Adventures
SoNOOOOOO PICCOLIIII PROBLEMIIII DIII CUOREEEEEE
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Attorno a questo drama circola il caos già a partire dal titolo.
Tutto inizia con il drama da soli 76 episodi Empresses in the Palace di cui questo è un sequel. Un sequel che ci chiama appunto Yanxi Palace: Princess Adventure. Ma su Netflix gli hanno cambiato nome e si può trovare come Empresses in the Palace...lo stesso del suo predecessore. @veronica-nardi​
Quindi: Empresses in the palace da 76 episodi è il predecessore di questo. Ma è anche il nome di questo su Netflix. Mentre fuori da Netflix questa serie si chiama in un altro modo.
Chiaro?! mica tanto
Messi i puntini sulle i...di cosa parla questa serie?
Trama:
Luogo...Cina.
Anno...1800. ...forse...indicativamente.
Non ci viene detto in che anno/secolo siamo, ma l’epoca è quella dei Qing e c’è un carillion. Come Mr Sunshine insegna, se c’è questo oggetto siamo a fine 1800, inizio Novecento. Grazie Google...e grazie Mr Sunshine
La storia narra le vicende della Principessa quindicenne Zhaohua - che non dimostra 15 anni manco se preghi - famosa, dentro e fuori la Città Proibita, per essere amabile e cara come un cane con la rabbia. La donzella infatti, rompe tutti gli schemi della bella, paziente e angelica Principessa, presentandosi con la sua vera anima: violenta, viziata, arrogante, prepotente, stronza...ma non scema. 
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Ovviamente essendo di stirpe regale le è stato appioppato un marito da anni con un matrimonio combinato: Lhawang Dorji. Se lo nomini davanti alla specchio per tre volte esce il demonio. Sti nomi impronunciabili! 
Un marito che è l’epitome della santità: bello, buono, valoroso, giusto, saggio, educato. la coppia dell’anno
La storia inizia quando il suddetto futuro sposo si presenta dal Padre del Cane con la Rabbia per annullare le nozze. Giustamente il buon uomo non se la sente di passare la sua vita affianco ad una che, se gli girano male, ti fa prendere a bastonate. Dagli torto al ragazzo
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La Principessa saputo della richiesta di annullamento si sente umiliata e arrabbiata. E mentre pensa a come risolvere questo problema..ecco che, su di un cavallo bianco, arriva il  suo salvatore:  Fuk'anggan  altro nome impronunciabile
Il ragazzo decide di aiutare la Principessa a riconquistare il suo bel Principe. Ci riuscirà? A fare da cornice a questa bella vicenda ci sono anche affari di cuore, gelosie, ed intrighi di palazzo.
Dunque...teoricamente questa serie è catalogata come genere drammatico ma per me è un mixer tra dramma e commedia. Ci sono scene divertenti e scene più intense..e l’equilibrio tra i due è buono. 
Di positivo c’è anche il fatto che ha solo 6 episodi da 40 minuti l’uno e che scivola via velocemente. Cioè..è un perfetto tappabuchi. 
La parte tecnica è spettacolare: scenografia, costumi, cura dei dettagli, fotografia... tutte sopra la media. Buono il cast, sopratutto l’interprete della principessa Zhaohua che si è presa i miei complimenti più volte. 
La narrazione prosegue liscia ed ho apprezzato tantissimo i vari colpi di scena e plot twist inseriti e che rendono la serie più avvincente. 
Voto: 7.5
Ci sono cose che mi sono piaciute maggiormente:
1) Il plot twist finale.
Tutto mi aspettavo meno che Zhaohua fosse così furba. Certo durante la serie aveva dato prova di non essere una cretina...ma arrivare a farsi credere pazza per vendicarsi contro la Cugina e l’ Amato è stato incredibile. 
Ed il fatto che persino io, come spettatrice, ho avuto dubbi sulla sanità mentale della ragazza, la dice lunga sulle sue doti attoriali. 
Il finale è una vendetta vera, bella e soddisfacente. 
2) la Cugina ed il suo destino beffardissimo
Questa povera cugina che presa dall’invidia per Zhaohua voleva solo far diventare pazza la protagonista, alla fine della serie si ritrova:
- ad aver ammazzato ed impiccato il suo stesso amatissimo gatto.
- ad aver avvelenato la sua fedele servitrice
- a non avere più abilità motoria perchè si rompe una gamba consapevolmente
- a diventare lei stessa pazza. 
#perdente 
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3) il carattere poco amabile della protagonista.
Stufa delle solite protagoniste buone e vicine alla santità, Zhaohua è un bel cambiamento. Osservarla dipingere pacifica mentre davanti a lei la servitrice della cugina la implora di salvare la vita alla sua padrona, è un immagine che vale oro. 
La Principessa non fa una piega. Nemmeno quando ordina di prendere a bastonate la servitrice. 
4) Cersei Lannister fatti da parte
Ho potuto osservare che se Zhaohua è così brava lo deve tutto alla sua progenitrice. La Consorte Reale - che se ho capito bene è la protagonista del prequel di questa serie - è un mostro di politica e strategia. 
D’altronde partendo dal ruolo di serva, ha scalato l’harem dell’Imperatore, fino a diventare Capa Suprema di tutte le cose. E mi fa piacere vedere come sua figlia abbia imparato tutto da lei. 
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L’unico momento in cui ho avuto incertezza è stato quando Fuk'anggan spiega il suo piano di vendetta. Perchè seppur comprensibile...è contorto: 
Per vendicarsi della Consorte Reale, aiuta Zhaohua e sua Cugina ad avvicinarsi al Principe che entrambe vogliono, facendo quindi il doppiogioco. Una volta che Il Principe si è innamorato della protagonista e la Cugina viene sconfitta, le dichiara il suo amore e le da appuntamento in un luogo depravato per umiliarla e spaventarla. E poi anzichè lasciarla morire...la salva perchè ne è innamorato. grave errore
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Un giro di Beppe incredibile e che non è servito ad un tubo perchè alla fine, ricordo agli spettatori più disattenti, che la sua vendetta è contro la madre di Zhaohua, non la figlia. 
Poi arriva la Consorte Reale e CON UNA FRASE devasta la vita di Fuk'anggan.
#vendettavera 
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Data di uscita: 08 ottobre 2020 Genere: Commedia Anno: 2020 Regia: Umberto Carteni Attori: Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Ricky Memphis, Grazia Schiavo, Luca Vecchi, Vincent Riotta, Gian Marco Tognazzi Paese: Italia Distribuzione: 01 Distribution Sceneggiatura: Alessandro Pondi, Paolo Logli, Riccardo Irrera, Mauro Graiani Fotografia: Emanuele Zarlenga Montaggio: Graziano Falzone Musiche: Andrea Guerra Produzione: Rodeo Drive con Rai Cinema
TRAMA DIVORZIO A LAS VEGAS Divorzio a Las Vegas, film diretto da Umberto Carteni, è la storia di Lorenzo (Giampaolo Morelli) ed Elena (Andrea Delogu), due giovani studenti di 18 anni: lei bella e apparentemente inarrivabile, lui invece è il classico secchione che annoia ogni ragazza che incontra. I due si ritrovano in America durante una vacanza studio e l'ultimo giorno oltreoceano assumono LSD; sotto l'effetto della droga allucinogena finiscono a Las Vegas, dove un po' per gioco e un po' per sfida si sposano. Da questo momento in poi l'uno perde le tracce dell'altra. Sono trascorsi 20 lunghi anni e le loro vite sono cambiate, i due sono ormai adulti: lei è una donna in carriera che lavora come manager, mentre lui è un ghost writer che si mantiene redigendo discorsi politici per gli esponenti di qualsiasi fazione. Nonostante li loro matrimonio improvvisato, la coppia non ha avuto più contatti sin da quella bravata giovanile. Eppure il destino li riunisce, dal momento che Elena sta per convolare a nozze con Giannandrea Bertolini (Gian Marco Tognazzi), uno degli uomini più facoltosi del Paese. La donna non può sposarsi se prima..non divorzia! Per coronare il suo sogno d'amore Elena deve tornare clandestinamente con Lorenzo nella "Città del peccato" per annullare il matrimonio. Questo problema burocratico trasporterà i due coniugi in un viaggio inaspettato tra i loro sentimenti, che permetterà a ognuno di loro di ritrovare se stesso e la propria identità, ma soprattutto di scoprire che quell'errore di vent'anni fa non è stato mosso solamente dalla goliardia giovanile... La sinossi ufficiale del film: A diciott'anni Lorenzo ed Elena si conoscono durante una vacanza studio in America. L'ultimo giorno di vacanza, sotto gli effetti del peyote, si sposano per gioco, poi si perdono di vista per vent'anni. Oggi Elena è una giovane manager in ascesa e Lorenzo è un ghost writer per politici di qualsiasi schieramento. Lorenzo ed Elena non si sarebbero più rincontrati se lei non si stesse per sposare: per farlo deve ritornare in gran segreto a Las Vegas con Lorenzo e divorziare. Una seccatura burocratica che si trasformerà invece in una grande avventura e nell'occasione per ritrovare se stessi. Questo nuovo viaggio, dove porterà Elena e Lorenzo? Divorzio a Las Vegas, Divorzio a Las Vegas streaming, Divorzio a Las Vegas streaming sub ita, Divorzio a Las Vegas altadefinizione, Divorzio a Las Vegas streaming altadefinizione, Divorzio a Las Vegas streaming cb01, Divorzio a Las Vegas streaming ita cb01, Divorzio a Las Vegas download, Divorzio a Las Vegas openload, Divorzio a Las Vegas film completo, Divorzio a Las Vegas guarda film completo, Divorzio a Las Vegas film completo ita, Divorzio a Las Vegas film 2020, Divorzio a Las Vegas film uscita, Divorzio a Las Vegas film uscita italia, Divorzio a Las Vegas film 2020 streaming, Divorzio a Las Vegas streaming cb01, Divorzio a Las Vegas uscita italia, Divorzio a Las Vegas streaming ita cb01, Divorzio a Las Vegas streaming ita Divorzio a Las Vegas streaming ita altadefinizione Divorzio a Las Vegas streaming ita film senza limiti Divorzio a Las Vegas streaming ita cineblog01 film Divorzio a Las Vegas streaming ita
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paoloxl · 5 years ago
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La vita del cineasta Jean Vigo fu breve, nasce a Parigi il 26 aprile 1905 e muore a ottobre del 1934. Egli realizzò soltanto quattro film la cui durata complessiva non raggiunge le tre ore. Ma L'Atalante e Zéro de conduite [Zero in condotta] sono dei film notevoli per la loro poesia ed il loro spirito di rivolta.
26 Aprile 1905: Jean Vigo
Non è possibile parlare di Jean Vigo senza evocare la vita di suo padre Miguel Almereyda. La sua morte drammatica nel 1917 avrebbe profondamente segnato Jean Vigo. Nato nel 1883, si reca a Parigi all'età di quindici anni ed esercita il mestiere di fotografo e conosce presto la prigione. Sarà condannato per furto poi per fabbricazione di esplosivi e per diversi reati di stampa.
Nel 1903 Almereyda aveva incontrato una militante, Emily Cléro. Il loro figlio detto Nono, nasce nel 1905. I suoi genitori vivevano in una miseria nera. Per sopravvivere, hanno anche stampato denaro falso. Queste condizioni di vita difficili avranno probabilmente delle conseguenze sulla salute di Jean.
Dopo aver partecipato al Congresso antimilitarista di Amsterdam, Almereyda crea nel 1906 il giornale La Guerre Sociale con Gustave Hervé, socialista rivoluzionario. Crea anche le Jeunes gardes révolutionnaires [Le Giovani guardie rivoluzionarie] che si battono contro i realisti ma anche con gli individualisti del giornale L'Anarchie. A poco a poco si allontana dalle idee libertarie. Da pacifista, diventerà militarista rivoluzionario poi semplicemente militarista. Nel 1913, crea il giornale Le Bonnet rouge [Il Berretto rosso] che nel 1914 sostiene l'entrata in guerra della Francia.
La Guerre Sociale poi Il Bonnet rouge avevano conosciuto un enorme successo. Così, il tenore di vita di Almereyda era completamente cambiato: automobili, residenze, amanti... Nel 1917, constatando i guasti della guerra, cambia direzione, ritrova delle posizioni pacifiste e sostiene la Rivoluzione russa. La destra e l'estrema destra vogliono la sua pelle. Un affare di assegno di origine straniera serve da pretesto per il suo arresto. Il 13 agosto 1917, è ritrovato morto nella sua cella. Non si sa ancora se si tratta di un crimine o di un incidente
Per tutta la sua vita, Jean Vigo rimarrà segnato dall'amore e dal culto che dedica a suo padre. Non avrà sfortunatamente il tempo di ottenere la sua riabilitazione.
A dodici anni, Jean Vigo è accolto da Gabriel Aubès, suocero di Miguel Almeyreda. Conosce anni molto difficili: è già colpito dalla tubercolosi, è privo di padre, è allontanato da sua madre che si disinteressa di lui e si ritrova internato . Il suo soggiorno al collège de Millau dal 1918 al 1922 gli ispirerà la maggior parte delle scene di Zéro en conduite [Zero in condotta]. Dal 1922 al 1925, è al liceo di Chartres dove ottiene il diploma. Mentre sta seguendo delle cure mediche a Font-Romeu, incontra Lydou (Elysabeth Losinska), figlia di un industriale polacco. Risiedono successivamente a Nizza.
Jean Vigo sa che vuole diventare cineasta. Grazie al padre di Lydou, può comprare una macchina da ripresa. Incontra Boris Kaufman. Nato nel 1906, quest'ultimo sarà (non si è sicuri della cosa) il fratello del realizzatore sovietico Dziga Vertov (1895-1924), pioniere del cinema documentario, creatore del cinema verità. Dalla fine del 1929 a marzo 1930, Vigo e Kaufman percorreranno le vie di Nizza allo scopo di realizzare il loro primo film A propos de Nice [A proposito di Nizza].
Jean vigo ha detto di A propos de Nice che si trattava di "un punto di vista documentato" e non di un documentario. È influenzato dalle teorie di Vertov. Questo film è uno sguardo satirico sul mondo fortunato dei vacanzieri estivi. Nizza è una città che vive del gioco. Vigo ci mostra i grand Hotel, le straniere, la roulette, tutto un mondo che contrasta con i quartieri poveri. Si tratta di una violenta critica sociale.
Il suo primo film è stimato positivamente, Jean Vigo può affrontare la sua carriera di cineasta con ottimismo. Nel 1930 a Nizza, crea il ciné-club Les amis du cinéma. Gli aderenti poterono scoprire tra l'altro dei film sovietici. Nel 1931 realizza un film su ordinazione di undici minuti sul campione di nuoto Jean Taris. Questo film è soprattutto notevole per le prese di vista sottomarine che Vigo riutilizzerà in L'Atalante. Lo stesso anno Jean e Lydou hanno una figlia, Luce. Nel 1932 incontra a Parigi Jacques-Louis Nounez. È un uomo d'affari che ama il cinema, si sente vicino a Vigo ed accetta di essere il suo produttore.
 
Tra dicembre 1932 e gennaio 1933, Vigo gira Zero in condotta. Il direttore della fotografia è Boris Kaufman, la musica è di Maurice Jaubert- È un'opera autobiografica poiché il film mette in scena dei bambini all'interno di un collegio- La disciplina è così severa che i bambini preparano una cospirazione. L'allievo Tabard dice merda al professor Mielleux che gli accarezzava la mano. Convocato presso il preside, esortato a dare una spiegazione, non ha che una risposta: "Signor professore, vi dico merda!". Questa risposta è ispirata da un titolo di La Guerre sociale indirizzata al governo da Almereyda: "Vi dico merda!". Più tardi, la rivolta scoppia nel dormitorio. Le penne volano, il sorvegliante è legato al suo letto. Il giorno seguente è giorno di festa al collegio. Gli ufficiali invitati (prefetto, prete, militare) ricevono ogni genere di proiettili da parte dei bambini saliti sul tetto. Il disordine è generale, la bandiera con il teschio è issata, i bambini fuggono dai tetti poi in campagna.
Zero in condotta fu criticato dal potere. Le proteste furono numerose, soprattutto quelle dei padri di famiglia organizzati. Per essi, il film elogiava l'indisciplina e costituiva una attentato al prestigio del corpo insegnante. Dopo una proiezione unica, il film è vietato dalla censura ed i cinefili dovranno attendere il 1945 per vederlo. Vigo aveva preso le parti dei bambini che rappresentavano l'immaginazione e la creatività contro gli adulti, borghesi ipocriti e cattivi. Questo film non è tuttavia manicheo perché i bambini non sono tutti dei santi: possono essere anche falsi e perversi. Zero in condotta ha una profonda sensibilità libertaria. Di fronte alle difficoltà alla libertà ed alla felicità, la rivolta è necessaria. Jean Vigo rappresenta i sostegni del potere che sono lo Stato, la Chiesa e l'esercito sotto forma di marionette che bisogna abbattere in un gran gioco al massacro.
 
Malgrado la censura, Jacques-Louis Nounez ha sempre fiducia in Jean Vigo ed è pronto a produrre un nuovo film. Vigo ha diversi progetti. Uno di questi Evadé du bagne [Evaso dai lavori forzati] ci interessa particolarmente. Si tratta dell'adattamento della vita di Eugéne Dieudonné. Quest'ultimo era un illegale legato ai membri della Banda Bonnot. Alla fine dell'anno 1911, Bonnot ed i suoi compagni avevano aggredito a Parigi un cassiere della Società generale per rubargli 20.000 franchi in banconote e 5.000 franchi in oro. Delle retate hanno luogo negli ambienti anarchici. Dieudonné, operaio carpentiere di 27 anni, è arrestato; il cassiere afferma di riconoscerlo benché egli assicuri che al momento dei fatti, si trovasse a Nancy. Benché scagionato da Bonnot prima della sua morte, con una lettera di Garnier e le dichiarazioni di Raymond la Science al processo, Dieudonné è condannato a morte. Sarà graziato ma spedito ai bagni penali in Guyana.
Eugène Dieudonné tenterà per due volte di evadere ma sarà ripreso ogni volta. Il terzo tentativo avrà successo. Dopo aver sfiorato molte volte la morte, giunge in Brasile. È minacciato di estradizione. Il celebre giornalista Albert Londres assume la sua difesa ed ottiene la grazia. Dieudonné rientra in Francia dove riprende il suo mestiere di ebanista. Durante il suo processo nel 1912, Almereyda lo aveva sostenuto. Jean Vigo conosceva bene Dieudonné che aveva fabbricato i mobili del suo appartamento. Lo incarica di abbozzare un primo adattamento cinematografico seguendo i testi di Albert Londres. Dieudonné aveva accettato di svolgere il proprio ruolo e Vigo aveva prospettato di girare il film nella stessa Guyana. Benché molto avanzato, questo progetto fu abbandonato perché i rischi di censura erano molto alti, i rischi finanziari anche. Nell'agosto del 1933, Nounez affida a Vigo un nuovo progetto. La censura non potrà intervenire e Vigo potrà effettuare un'opera personale. Questo film, L'Atalante sarà il capolavoro di Vigo ma anche il suo ultimo film.
 
L'Atalante fu girato dal novembre 1933 a gennaio 1934. La sceneggiatura originale di Jean Guinée è stato rimaneggiato in profondità da Jean Vigo e Albert Riéra. Boris Kaufman è sempre il direttore della fotografia. La coreografia di Francis Jourdain che fu amico di Almereyda. Il montaggio di Louis Chavance di orientamento libertario. Questo film beneficia di più mezzi dei precedenti. Ha una vera distribuzione: Michel Simon, Dita Parlo, Jean Dasté...
 
Un marinaio sposa una giovane contadina che si ambienta male in una chiatta dove regna un vecchio originale (Michel Simon). Quando la chiatta giunge alla periferia di Parigi, la donna lascia suo marito. Entrambi sono disperati ma si ritrovano e si amano di nuovo. Vigo ha trasformato un soggetto di un'estrema banalità in una poesia d'amore pazzo in cui la critica sociale non è assente. Sin dall'inizio, durante le nozze soltanto gli sposati sembrano simpatici; il resto degli assistenti è ridicolo e si tiene a distanza, ostile. Jean Vigo affronta i problemi sociali del suo tempo. mostra la campagna in via di industrializzazione (piloni, terreni devastati), file di disoccupati, i conflitti tra il marinaio ed il suo padrone, il linciaggio da parte della folla di un presunto ladro. La cambusa di Michel Simon è un vero deposito di cianfrusaglie surrealista: vi si vedono delle mani tagliate in un boccale, degli automi, un vecchio fonografo che meraviglia la giovane sposa. Lo sguardo che porta Vigo sulla coppia non è moralista; c'è incomprensione tra gli sposati e se la moglie fugge, è perché vuole fuggire al grigiore della vita quotidiana. Il marinaio deve tuffarsi in fondo all'acqua per ritrovare il volto della sua beneamata.
La critica riserverà una buona accoglienza a L'Atalante. Sfortunatamente la Gaumont, temendo la censura e non trovando il film abbastanza commerciale, lo fece uscire in una forma mutilata. Delle scene sparirono (Michel Simon faceva fumare la donna tatuata sulla sua pancia), un canzonetta (Le chaland qui passe) fu sostituita alla musica di Jaubert. Non è che dopo molti anni che si poté vedere una versione più conforme al lavoro di Vigo. La sua carriera cinematografica si arresterà lì perché muore nell'ottobre del 1934, sua moglie Lydou morirà cinque anni dopo.
 
Jean Vigo è stato segnato dalla sua infanzia mal vissuta ed il ricordo ossessivo di un padre assassinato. Sarà in rivolta contro una società opprimente. Continuerà a frequentare gli amici del padre: Francis Jourdain, Fernand Desprès, Victor Méric, Jeanne Humbert. Molti di loro, entusiasti della Rivoluzione russa, hanno raggiunto le fila del Partito comunista. Jean Vigo non vi aderirà perché è un sostenitore di un'unione di tutte le forze di sinistra. Nel 1932 prende parte alle attività di tutte le forme dell'AEAR (Association des écrivains et artistes révolutionnaires).
 
Ogni anno il Premio Jean Vigo premia l'autore "di un film che si caratterizza per l'indipendenza del suo spirito e la qualità della sua realizzazione". I film di Jean Vigo hanno influenzato molti cineasti francesi. Per concludere, lasciamo la parola a François Truffaut : "Ho avuto la fortuna di scoprire i film di Jean Vigo in una sola seduta, un sabato pomeriggio del 1946, al Sèvres-Pathé, grazie al Ciné-club della camera nera animato da André Bazin... Ignoravo entrando in sala persino il nome di Jean Vigo ma fui preso presto da un'ammirazione sterminata per quest'opera la cui totalità non raggiunge i 200 minuti di proiezione".
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stefanogruppo · 8 years ago
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Capitolo 1 - La preparazione di Raffaella
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Matrmonio inglese al Castello di Redabue.
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chez-mimich · 5 years ago
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HENRY CARTIER-BRESSON, PÉRÉGRINATION EN EUROPE
Mi incammino per la Rue des Archives sempre con lo stesso stato d’animo di quando passeggio nel Marais, con il desiderio della scoperta discreta senza grandi sorprese, con l’emozione controllata che dànno le cose raffinate e la Fondation Cartier-Bresson, completamente rinnovata, è una di quelle scoperte. Due le mostre presenti, una su Herny-Cartier Bresson stesso (che sarà ospite fisso delle ultime due sale), ed una sul grandissimo fotografo americano Wright Morris. L’omaggio al fotografo francese si intitola (un po’ banalmente) “Pérégrination en Europe” e raccoglie alcune tra le fotografie più celebri dell’artista. Del resto il viaggio ci fu e ad accompagnare Henry Cartier-Bresson fu lo scrittore André Pieyre de Mandiargues con il quale visitò il Belgio, la Germania, la Polonia, l’Ungheria. Un giovanissimo Cartier-Bresson, al volante di Buick d’occasione e armato di una vecchia Krauss, incomincia ad indagare nell’insolito quotidiano del Nord Europa e dell’Europa dell’Est. Tutto è stato scritto della e sulla sua fotografia, tanto che cercare si essere originali scrivendo di lui diventa un’impresa disperata. Ma la mostra raccoglie anche le foto di altri celebri viaggi del grande maestro, come quelli in Italia e Spagna, con altri due compagni di viaggio: l’eccentrica artista Leonor Fini e la sua Leica, “en bois à plaques de verre”. La Leica lo accompagnerà anche in Italia dove scatterà in Abruzzo e in Toscana, fotografie divenute celeberrime. Guardare queste fotografie è come passeggiare nella Stanza della Segnatura, affrescata da Raffaello o volgere lo sguardo verso il Veronese delle “Nozze di Cana”: è la silente emozione del “classico”, tanto sono note queste opere e nelle quali tanto ancora c’è da scoprire. Il suo è il primo sguardo incantato della storia della fotografia moderna e, se per me è difficile pensare alla sua fotografia senza gli scorci urbani e i personaggi degli anni Trenta, mi è assolutamente impossibile pensare agli anni Trenta senza la sua fotografia. Se passate da Marais, non sprecate il tempo a scattarne di vostre.
Parigi, agosto 2019
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fiorellamacor · 5 years ago
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Domenica 11 agosto 2019, servizio fotografico di nozze in Friuli, cerimonia, foto e festa tutto nella stessa bellissima location: Cantina I Comelli. Una scelta azzeccatissima sia dal punto di vista estetico che dalla qualità. In quest’angolo di Friuli Colli Orientali c’è  un nettare, il Ramandolo, un vino, tutti lo riconoscono, di una finezza tale da lasciar intravedere un’affermazione pari, o comunque simile, a quella ottenuta dai più famosi vini dolci sul mercato internazionale (cit: Consorzio tutela Vini),Prodotto da uno dei più antichi vitigni del Friuli e presente nella lista dei vini serviti nel Concilio del 1409 a papa Gregorio XII, è la prima D.O.C.G. della nostra regione. I vigneti sono disposti al sole su dolci colline fra i comuni di Nimis e Tarcento, terra di Celti e Longobardi, in Friuli, nella provincia di Udine….e i Comelli sono dei produttori di  questo vino ma non solo, oltre alla moderna cantina…c’è anche l’Agriturismo e una cucina che ho potuto gustare in un menù veramente goloso! (la gallery con le foto su facebook) L’antipasto, servito sotto un bel porticato con dei carri di legno d’epoca racchiudeva tutti i prodotti tipici del Friuli come: prosciutto di Sauris, prosciutto cotto in crosta di pane, salame e pancetta. Cestini di frico croccante ripieno di crema ai funghi, polenta e frico, formaggi e mostarde, tortini di crema di porro , verdure pastellate e in agrodolce crostini con la Regina di San Daniele….il tutto innaffiato da succo ai mirtilli, spumante e altre bevande fresche serviti con gentilezza e bei sorrisi. Accomodati nella cantina vera adibita a sala da pranzo ci hanno servito due primi: crespelle, ricotta e spinaci e risotto alla rapa rossa con Formadi frant ( formato da un impasto di formaggi sminuzzati – da cui il nome – del tipo latteria (semicotti), di varia stagionatura, prodotti in Carnia, con aggiunta di sale, pepe, panna e latte; viene stagionato per circa 40 giorni.). Dopo un buon sorbetto al limone e le foto con gli sposi nella tenuta è arrivato il secondo, un mix di carne alla brace accompagnato da patate al forno e insalata! Ma non è finito qui perchè , più tardi , sempre sotto quel bel porticato , hanno servito tanta frutta e dolci a volontà…un banchetto veramente notevole. dove l’occhio ha avuto la sua parte ed il palato ha provato gusti ricchi di sfumature golose di ogni tipo! Ricorderò sicuramente questo luogo per molti motivi: dalla bellezza e simpatia degli sposi, alla loro bravura nell’organizzare un evento curato nei minimi particolari e con grande gusto e raffinatezza  e…non ultimo..il nuovo servizio fotografico con due operatori!!! L’affiancamento di Giulio per dare un servizio ancora più accurato e raffinato, fondali, luci, cavalletti…..creare un set come una sala posa….era un piccolo sogno che ho realizzato e, sono sicura, al 1.000 per mille saremo un’accoppiata vincente!! (per informazioni, scrivere a [email protected]) https://fiorellamacorphotography.jimdo.com/weddings/ le gallery
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  A nozze in una splendida location, patria del Ramandolo, da I Comelli a Nimis. Domenica 11 agosto 2019, servizio fotografico di nozze in Friuli, cerimonia, foto e festa tutto nella stessa bellissima location: Cantina I Comelli.
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tarditardi · 2 years ago
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"TRATTO DA UNA NOTTE VERAӏ il nuovo album di Joe Barbieri
Dal 7 ottobre 2022 è disponibile in formato CD, LP e su tutte le piattaforme digitali di streaming "Tratto da una notte vera", il nuovo album live antologico per festeggiare i 30 di carriera di Joe Barbieri. Il tour dell'artista è partito il 6 ottobre 2022 da Milano e si chiama "30 anni suonati".
"Tratto Da Una Notte Vera" e "30 Anni Suonati" sono due facce della stessa medaglia. Il primo è un disco antologico dal vivo ed il secondo è un tour speciale. Entrambi celebrano le nozze di perla, ovvero le tre decadi di matrimonio, tra Joe Barbieri e la musica, ed entrambi convergono verso la stessa data: il 7 ottobre 2022.
Grazie alla felice intuizione di Pino Daniele che proprio il 7 ottobre (ma del 1992) in qualità di produttore mise un diciottenne Joe prima in uno studio e poi sul palco del Festival di voci nuove di Castrocaro, ha avuto inizio un viaggio entusiasmante che si estende oggi sulla distanza di un repertorio appassionato ed amatissimo dai fan, sulla considerevole somma di centinaia di concerti in molti Paesi del mondo, oltre che sulla ragguardevole sostanza di dodici album.
Ma presto Joe Barbieri farà 13. Sì perché Il prossimo 7 ottobre, vedrà la luce "Tratto Da Una Notte Vera", il tredicesimo disco del musicista napoletano – traduzione in forma di live dell'album in studio uscito lo scorso anno dal titolo "Tratto Da Una Storia Vera" – registrato lo scorso dicembre durante un concerto al Teatro Forma di Bari.
Il nuovo disco conterrà, oltre ad una ispirata e rinnovata fotografia del meglio del repertorio di Barbieri anche tre bonus track: due nuove canzoni (la prima dall'eloquente titolo "Retrospettiva Futura" e la seconda che Joe ha scritto per omaggiare i propri fan e che si chiama "Maravilhosa Avventura") oltre ad una densa rilettura di "Dettagli", classico a firma di Roberto Carlos e Bruno Lauzi, portato al successo da Ornella Vanoni e che il prossimo anno compirà 50 anni esatti.
"La mia musica non è nulla senza il continuo camminare con il nugolo di folli che si ostinano a cercare qualcosa di loro stessi nelle mie canzoni, con la famiglia di cui sento con orgoglio di fare parte, con la mia gente" – racconta Barbieri – "Negli anni ho condiviso con questi incredibili esseri umani incontri, abbracci, dolori, voci; ogni concerto è stato una celebrazione del riconoscerci nella quale abbiamo provato a spostare sempre un po' più in là quell'asticella di semplice intimità che condividiamo. E così, per questo 'anniversario tondo', ho voluto sia un disco live che fosse una 'foto di gruppo' che potesse fermare nel tempo questa nostra complicità, sia un tour davvero speciale con anche una festa".
"30 Anni Suonati" è il titolo del nuovo tour che ripercorrerà l'itinerario artistico di Joe Barbieri, mettendo in scaletta per la prima volta accenni ai suoi brani d'esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d'ora dal vivo, il tutto sostenuto dall'irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano. Sul palco, oltre a Joe (con la sua voce e la sua immancabile chitarra), prenderanno posto Pietro Lussu (pianoforte), Bruno Marcozzi (percussioni e batteria) e Daniele Sorrentino (contrabbasso).
L'inizio del tour è stato  anticipato da un'anteprima giovedì 6 ottobre al al Teatro Filodrammatici di Milano (all'interno del programma del prestigioso JazzMi Festival) dove Barbieri arriverà per un doppio set, alle 19:00 e poi alle 21:00, per poi spostarsi venerdì 7 ottobre al Teatro Acacia di Napoli dove Joe sta preparando un "unicum", una notte speciale alla quale prenderanno parte alcuni colleghi (tra i primi a confermare la propria presenza Peppe Servillo, Mario Venuti, Tosca, Serena Brancale e Nino Bonocore) che hanno costellato con la loro amicizia e le loro collaborazioni la carriera di Barbieri.
Dettagli e biglietti: www.joebarbieri.com/concerti 
Biografia
Barbieri ha attualmente all'attivo 6 album di brani originali ("In Parole Povere" 2004, "Maison Maravilha" 2009, "Respiro" 2012, "Cosmonauta Da Appartamento" 2015, "Origami" 2017 e "Tratto Da Una Storia Vera" 2021), oltre ad un cd+dvd dal vivo ("Maison Maravilha Viva" 2010) registrato all'Auditorium Parco della Musica di Roma e due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie" 2019).
La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Stefano Bollani, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.
Anticipato dai singoli "Retrospettiva Futura" e "Maravilhosa Avventura", venerdì 7 ottobre esce "Tratto da una notte vera", il nuovo album antologico per festeggiare i 30 di carriera di Joe Barbieri.
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pangeanews · 6 years ago
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Anite di Tegea: una grande poetessa con le palle, l’Omero donna che non scriveva di cose tenere e delicate, ma di morenti, militari caduti, suicidi e cani da corsa, risorge dall’antichità
Un pregiudizio difficile da estirpare è che le poetesse debbano scrivere solo di cose dolci, tenere e delicate, in toni gentili e vezzosi. Un disgraziato malinteso, si capisce. Ugo Pontiggia è troppo acuto per caderci, però, e lo dimostra nella sua traduzione con commento degli Epigrammi di Anite di Tegea (La Finestra editrice, 79 pp., 16 euro). Anite è una poetessa vissuta in età ellenistica, in Arcadia, e appartenente, come Nosside, altra poetessa, e Leonida di Taranto, “all’area dorica del primo epigramma ellenistico, caratterizzata da una predilezione per le descrizioni ambientali e dal realismo delle situazioni e dei dettagli” (D. Del Corno). Di lei ci restano 21 epigrammi, giunti a noi perché compresi in quel ricchissimo repertorio del genere che è l’Antologia Palatina: essi vertono su diversi argomenti, e sono caratterizzati da una genuina effusione della sensibilità e da una partecipazione simpatetica alle minute vicende che immortalano: ma ciò non significa che l’ispirazione di Anite sia esile, perché questa autrice sa entrare nel cuore delle vicende, anche se piccole e quotidiane (ecco forse a partire da dove, nel tempo, ella poté venire malintesa).
La varietà fra gli epigrammi ellenistici non era solo tematica, cioè non si esplicitava solo nella scelta dei soggetti (erotici, funebri, letterari, ecfrastici, etc.), ma si manifestava anche nella diversità fra vari gruppi poetici, detti “scuole”: e alla scuola dorica si può ricondurre, infatti, l’interesse per il quotidiano e il familiare. Gli Epigrammi di Anite si concentrano, pertanto, sulle piccole cose di ogni giorno: un capro con cui i bambini giocano, dopo averlo adornato di briglie di porpora, un epitaffio per una cavalletta e per una cicala cui Mirò, una bambina, fece una tomba comune, la sepoltura per un cavallo, meneidaios, “valoroso in battaglia”, un augurio di buon riposo a un viandante che può ristorare il corpo stanco sotto verdi fronde nella calura infuocata. Tutte situazioni molto semplici, che Anite sa immortalare con accuratezza e precisione. Tuttavia, la sua lingua non è leziosa, né lo è la traduzione di Pontiggia, ma precisa, esatta, direi quasi affilata nella sua essenzialità: e questo è il maggior pregio del volume, che ha anche una veste grafica di rara eleganza, a partire dalla copertina, una fotografia di Tina Modotti raffigurante una giovane, con un semplice abito di un bianco abbagliante, colta nell’attimo in cui il vento inizia a sollevarle i capelli nerissimi.
Della vita di Anite, noi conosciamo molto poco: una testimonianza antica, in Pausania (Viaggio in Grecia 10, 38, 13), così dice: “Il santuario di Apollo era ridotto a un rudere. Lo aveva fatto costruire in origine un certo Falisio, un privato. Falisio si era ammalato agli occhi ed era quasi cieco; il dio di Epidauro gli mandò la poetessa Anite con una lettera sigillata. Anite aveva fatto un sogno che presto divenne realtà. Trovò fra le sue mani la lettera sigillata e, giunta per mare a Naupatto, chiese a Falisio di togliere il sigillo e di leggerla. Lui, cieco, non credeva di poter vedere le parole, ma, sperando che da Asclepio venisse qualcosa di buono, tolse il sigillo e, guardando la cera, guarì. Diede ad Anite quanto era scritto: duemila stateri d’oro”: un brano, di ispirazione fra il leggendario e il religioso, che, con il consueto uso del mondo antico dell’aneddoto, ci comunica il valore della poetessa e il potere della sua azione.
Come nota il curatore della presente edizione Ugo Pontiggia, mancava a oggi un’analisi del carattere unitario della poesia di Anite: le osservazioni della maggior parte dei critici, anche di Albin Lesky (cfr. Storia della Letteratura Greca – III –L’Ellenismo, trad. it. Di F. Codino, Milano 1996, p. 918), si fermano a sottolinare la freschezza degli epigrammi di questa autrice, il suo aderire minutamente alla realtà quotidiana e così via. Pontiggia però si spinge oltre, e, a integrazione di quanto già osservato in passato, nota come la poesia di Anite sorprenda per la tecnica di ripresa allusiva dei testi antichi, soprattutto di Omero: negli epigrammi qui presentati, infatti, “innovazione e tradizione si fondono in una nuova e riposata lingua”, in cui risalta “la capacità di accostarsi ai soggetti del racconto con delicatezza e compassione” (p. 9): una bimba morente, tre giovani donne che scelgono di suicidarsi, alcune ragazze morte prima delle nozze, un comandante caduto, un cane da corsa, i piccoli animali che allietano i giochi dei bambini, sono i personaggi di Anite, che per ognuno di essi “sa trovare parole antiche e talora nuovissime, ma tutte nel segno di una condivisione nel momento estremo, con una grazia e una raffinata semplicità che colpirà il lettore” (ibid.).
Non vi è più in questa poesia la vertigine del divino, di una parola poetica che apre uno squarcio in un mondo dominato dalla potenza degli dèi, e nemmeno c’è la ricerca fine a se stessa dello splendore della lingua: piuttosto troviamo una poesia che riesce, attraverso le minute esperienze del quotidiano, anche nei suoi particolari intrisi di dolore, a proporci un’attenzione particolare per i deboli e i sofferenti. Certo, colpisce che nella poesia di Anite abbiano un ruolo di primo piano i bambini: nell’Iliade essi occupavano uno spazio marginale, anche se, già in Omero, si possono trovare i primordi di una capacità descrittiva piena di partecipazione simpatetica, con grande attenzione alla bellezza, che troverà ulteriore sviluppo nei testi della poetessa ellenistica: per esempio, Omero sottolinea la bellezza di Astianatte, paragonato a una stella, che piange spaventato, vedendo il gigantesco elmo del padre Ettore ondeggiare davanti a sé con il suo intimidente cimiero, e che con il suo pianto determina una distensione dell’atmosfera creatasi fra i genitori; e più tardi, Simonide, nel celebre Frammento 543 Page, descriverà Danae la quale, rinchiusa col figlioletto Perseo in una cassa abbandonata alla mercé delle onde del mare, chiederà al piccolo di dormire per non temere quel che fa paura nella notte senza luce.
Forse, ipotizza Pontiggia, questa attenzione per i piccoli, gli ultimi, coloro che sono toccati dall’ombra della morte, è il portato di una tradizione antichissima, propria del folklore greco (e non solo greco) che assegnava alle donne un ruolo fondamentale nell’elaborazione del lutto e nei riti funebri, e, specularmente, nei riti che riguardano non solo la morte, ma anche la nascita. Pensiamoci: gli eroi greci piangono, e danno ampiamente sfogo al loro dolore con le lacrime (pensiamo ad Achille per la morte di Patroclo), ma poi sono capaci di allontanare da sé questa afflizione, riconoscendo in questo atto la prerogativa dell’agire maschile: e così Archiloco, in un’elegia per alcuni concittadini periti in mare, afferma, all’ultimo verso: “Ma fin d’ora sopportate, respingendo il femmineo lutto” (Frammento 10 Tarditi).
Non erano certo solo le donne a essere incaricate del compianto funebre nell’antichità: lo facevano anche gli uomini, e anche lamentatori professionali, ma non è un caso che la conclusione dell’Iliade coincida con il momento di massimo pathos provocato dal compianto delle donne troiane per la morte di Ettore, compianto che viene assegnato in prima battuta alla moglie, Andromaca, e alla madre Ecuba, e, infine, a Elena. Questo elemento permane in età storica, e quindi anche nella poesia di Anite, quando ancora all’elemento femminile si assegna un ruolo centrale nel dare inizio alla vita, e nel sancirne la fine, accompagnando con i canti rituali l’estremo rito, il commiato dall’armonia e dalla bellezza del cosmo, che si rivela anche nei suoi dettagli.
Silvia Stucchi
L'articolo Anite di Tegea: una grande poetessa con le palle, l’Omero donna che non scriveva di cose tenere e delicate, ma di morenti, militari caduti, suicidi e cani da corsa, risorge dall’antichità proviene da Pangea.
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claudiocascone · 3 years ago
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Uno dei momenti, per me, più importante nel giorno delle nozze è il ritrarre gli sposi con i loro genitori. Per me è fondamentale, in qualsiasi racconto che si rispetti non devono mai mancare. Questo perché la fotografia è la memoria storica di un momento vissuto, che ti permette di ricordarlo ogni qual volta tu lo voglia. W i genitori, pilastri della nostra vita! WP @giusy.weddings.events.planner Videographers @massimilianoconte_films Dronist @alfredoporcaro_filmmaker Second Photographer @gennaropiscopoimmagini Location @lacanonica.it Venue @tenuta.verdoliva * * * * * www.claudiocascone.com #claudiocasconephotography #matrimonioitaliano #matrimonionapoli #matrimonionapoletano #nozze2021 #sposa2021 #sposi2021 #bridetobe2022 #fotografoitaliano #fotografo #nozze2022 #matrimonio2022 #wedding2022 #bridetobe2022 #fotografoitaliano #weddingplanneritaly #italianwedding #italianweddingplanner #italywedding #italyweddingphotographer #italyweddingplanner #getmarriedinitaly #getmarried2022 #marriagestory #gettingmarried2022 #gettingmarriedinitaly (presso Gragnano) https://www.instagram.com/p/CXl3QLkoOuD/?utm_medium=tumblr
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