#forza capitano leo
Explore tagged Tumblr posts
Text
Film italiani in uscita a ottobre
Nata per te (Fabio Mollo): 05/10
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Volevo un figlio maschio (Neri Parenti): 05/10
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi.
Phobia (Antonio Abbate): 05/10
Dopo aver abbandonato da anni il casale di famiglia, Chiara torna dalla sua famiglia insieme a Michela, una sua amica. Nel passato di Chiara c'è un trauma non superato: si sente responsabile di un incendio alla stalla avvenuto quand'era bambina e che ha ridotto permanentemente a letto, collegato alla bombola dell'ossigeno, il padre. Tutti sono pieni di rancore. Quando nel cuore della notte Chiara si sveglia, Michela non c'è più e sono scomparse anche le sue cose. Chiara si alza e chiede ai familiari se l'hanno vista, ma questi sostengono che non esiste: Chiara è venuta da sola. Chiara, sconcertata e preoccupata, precipita così in un mistero inatteso e intricato.
La fortuna è in un altro biscotto (Marco Placanica): 06/10
In una città portuale di provincia Leo ha un piccolo negozio di oggettistica e modesto antiquariato. Le cose non gli vanno bene, e si fa sempre più presente la minaccia di uno strozzino. Leo è disposto a tutto, per evitare lo strozzino, con una tanica di benzina e con l'aiuto di un ragazzo cinese, trasforma il suo negozio in un cumulo di cenere. È disposto anche a rubare. A rubare un quadro di valore: la tela di un esponente delle avanguardie del Novecento. Il quadro si trova nella villa di un facoltoso imprenditore, collezionista d'arte, aspirante sindaco nella lista "Famiglia Unita". Destino vuole che il figlio dell'imprenditore e la figlia dello strozzino abbiano una relazione..
Il vuoto (Giovanni Carpanzano): 06/10
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia- no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attratti li costringerà a combattere per stare insieme. Il 'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico proprio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un sentimento inaspettato
La luna sott'acqua (Alessandro Negrini): 09/10
Un visionario affresco nel tempo dalle atmosfere oniriche a Erto, paese devastato dalla tragedia del Vajont, diviso tra il desiderio di rinascita e il bisogno di preservare la memoria di un passato doloroso. Un ritratto onirico che oscilla tra realtà e sogno e sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Doppio passo (Lorenzo Borghini): 12/10
Dopo che la Carrarese Calcio è stata promossa in serie B con cinque giornate di anticipo, il suo storico capitano Claudio Russo decide di esaudire uno dei più grandi desideri della sua vita e apre un ristorante con sua moglie Gloria grazie anche al prestito del suo amico Sandro Costa. La fortuna però gli volta improvvisamente le spalle. Cerca di arrangiarsi come può finendo per accettare di andare a lavorare nella cava. Ma i soldi guadagnati non bastano, il suo matrimonio va in crisi e la sua vita, di conseguenza, si trasforma in un inferno. Per provare a uscirne fuori, dovrà mettere in discussione la sua integrità morale.
Gli ospiti (Svevo Moltrasio): 12/10
Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d’ingresso aperta. Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding.
L'ultima volta che siamo stati bambini (Claudio Bisio): 12/10
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
Me contro te - Vacanze in Transilvania (Gianluca Leuzzi): 19/10
Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra. Attraverso passaggi segreti, quadri parlanti e nuovi amori, il gruppo di amici imparerà ad affrontare le proprie paure e realizzerà che le diversità sono un valore e non un limite e non bisogna temerle"
Un weekend particolare (Gianni Ciuffini): 19/10
Elena e Claudio si rincontrano a Malta nello stesso hotel in cui era finita la loro burrascosa storia d'amore. Sarà questo incontro inaspettato a far rinascere in loro la voglia di rivalsa dell'una sull'altro ma anche, forse, il desiderio di recuperare qualcosa che entrambi sentono di avere perduto. Tra sorprese, colpi di scena e combattivi pretendenti che non si danno per vinti, riuscirà la magia dell'isola a riannodare i fili strappati del loro amore?
Mi fanno male i capelli (Roberta Torre): 20/10
Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Holiday (Edoardo Gabbriellini): 23/10
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro quando gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento. Attraverso i ricordi suoi e della migliore amica Giada, riavvolgeremo il nastro di una storia che più avanza, più si fa ambigua.
C'è ancora domani (Paola Cortellesi): 26/10
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra.
Comandante (Edoardo De Angelis): 31/10
La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.
Documentari
La strada infinita (Alberto Valtellina, Paolo Vitali): 03/10
Una mappatura delle "eterotopie" che insistono su un importante asse viario di una città italiana.
Gorgona (Antonio Tibaldi): 06/10
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario.
Careseekers - In cerca di cura (Teresa Sala, Tiziana Francesca Vaccaro): 09/10
Le persone anziane spesso finiscono con il necessitare di attenzioni e cure particolari. Queste possono provenire da più soggetti: i familiari, le badanti, le strutture definite 'case di riposo' ecc. Il documentario si interroga, grazie alla collaborazione di un gruppo di donne che si occupano da tempo della questione, su quali possano essere le condizioni più favorevoli sia a chi è assistito che a chi assiste. Se l'Italia pensa di poter essere nel prossimo futuro un Paese per vecchi deve ripensare alla proprie modalità di assistenza. Si riuniscono sotto la definizione associativa di "Laboratorio di pensiero e parola" a Fabbrico, cittadina in provincia di Reggio Emilia le donne che si trovano al centro della riflessione che Sala e Vaccaro propongono all'attenzione di chi vedrà questo loro lavoro. Ecco allora, in questa narrazione suddivisa in capitoli, una proposta utopica che però è già stata sottoposta a verifica in un gruppo ristretto
Pasolini - Cronologia di un delitto politico (Paolo Angelini): 16/10
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier paolo Pasolini
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giacomo De Stefano): 23/10
Jeff Koons - Un ritratto privato (Pappi Corsicato): 23/10
L'artista che è riuscito a elevare il kitsch e il pop per trasformarli in capolavori come pochi artisti visionari nella storia recente.
10 notes
·
View notes
Text
Ciao Leo.
Io c’ero quando venisti a giocare a Bari, quando andammo in serie A nel lontano 2009 e di quando ti vidi giocare dal vivo seguendo la partita al San Nicola, con mio padre. Eri già uno dei miei preferiti. Poi ti ho adorato ancora di più: qualche tempo dopo sei arrivato alla Juve, la mia squadra del cuore, e ti sei fatto amare tanto, tantissimo, finché non hai scelto di andare al Milan improvvisamente.
Dal 2012 al 2017-18: abbiamo condiviso insieme cosi tante gioie e anche dolori (vedi finali di champions perse) ma mai dubitato della tua forza mentale e uomo di squadra. Poi sei andato in una delle avversarie per eccellenza della Juve addirittura diventandone capitano, e sembrava quasi ci avessi dimenticato. Sei ritornato, un annetto dopo, con la coda tra le gambe perché sapevi che non era casa tua, che in fondo, il nero sta bene solo con il bianco.
C’è voluto tanto tempo per perdonarti. Ammetto che io stessa quando hai fatto l’annuncio con il Milan ho sperato di non vederti mai più. Eppure, quando sei ritornato, ero arrabbiata, si, ma consapevole che l’avevi fatto per amore dei colori, della squadra.
Ci sono state altre discese, cadute e brutti momenti è il rapporto si è un po’ spezzato ma è impossibile dire che non ti si vuole bene nonostante tutto. La carica e la voglia di lottare non ti ha mai abbandonato, nonostante in campo non renda purtroppo più come prima da tempo. A malincuore, confesso che ritengo sia giusta la scelta della società di metterti fuori, seppur meritavi un saluto dignitoso allo Stadium difronte ai tuoi tifosi, quelli che, tra amore e odio, sono stati lì per te per tanti anni.
Pensavo di essermi allontanata da te e dal tuo personaggio, invece oggi con questa notizia mi è solo salito un magone e tanta malinconia. Abbiamo passato anni stupendi insieme. Scudetti, coppe Italia, super coppe: festeggiamenti, rinnovi, e poi l’europeo. Con te si chiude un altro capitolo della mia Juve, si chiude definitivamente la BBC.
Nonostante tutto, nonostante l’infamata, nonostante il non giocare più per vincere, il non rendere più e sbagliare quasi tutto…ci mancherai. Grazie di tutto Leo.
Grazie di aver onorato i colori, di essere ritornato con la fame, di aver amato questa squadra.
Grazie per questi 12 anni meravigliosi.
4 notes
·
View notes
Text
ParaB1ago !!!!
Parlare con entusiasmo di una sconfitta per 6 a 0 sembra insensato, poco realistico … ed invece la voce mancava a Mattia nel descrivere la giornata di Domenica 9 Giugno per via dei festeggiamenti !
Eh sì, perché come leggete dal titolo il CT Parabiago è di nuovo dove merita di essere, in Serie B1 Maschile !
Lasciatemi quindi non descrivere in dettaglio partite e sconfitte in quel di Vicenza, figlie più della tensione per il risultato lì a portata di mano e per l’orecchio teso ai risultati che provenivano dagli altri campi.
Celebro invece una squadra costruita “a parametro zero” e grazie al senso di attaccamento che tutti i ragazzi hanno dimostrato in questa stagione, giocando per i colori del CTP anche per ringraziare il lavoro che quotidianamente noi della famiglia di Via dello Sport spendiamo intorno alla famiglia Ceruti.
La prima dedica va quindi a Grazia e Gianni che, nonostante la salute non li assista appieno in questi mesi, non hanno MAI fatto mancare le loro coccole ai nostri ragazzi, rimanendo sempre presenti nonostante tutto e tutti ! Senza di loro nessuno di noi potrebbe esistere nel panorama tennistico per cui grazie, forza e ancora grazie !
La seconda e altrettanto sentita dedica va all’amata Valeria, che per prima avrebbe sicuramente gioito anche per il contributo del suo bimbo Alessandro … quante torte di festeggiamenti ci siamo persi per via di quel destino crudele che ti ha portata via così presto, Valeria … anche se la tua voce ed il tuo tifo sono risuonati chiari in ogni campo che abbiamo calcato in stagione !
Mi fermo qui e non posso che trascrivere il messaggio che capitan Mattia ha voluto scrivere col cuore in mano ai suoi ragazzi …
Davvero, cosa posso aggiungere a queste parole stupende !
“Ciao ragazzi, come tradizione prima di Mamo, ci penso io quando si raggiunge un obiettivo, bello o brutto che sia.
Quest’anno non bello…BELLISSIMO !
Ieri Gio mi ha chiesto quale promozione è stata la più bella: senza dubbio questa !
Per tanti motivi: avevamo una dedica speciale, per la nostra amata Valeria che tanto ci manca e tanto avremmo voluto partecipasse con noi ai festeggiamenti; per i miei genitori, che nonostante il difficile momento che stanno passando, non ci hanno mai fatto mancare l’appoggio e l’aiuto incondizionato; per me, si per me, che nonostante tutto e più di tutto, ho cercato di non farvi mai mancare un sorriso.
Siete stati grandiosi tutti, dal primo all’ultimo … GRAZIE!!!!
Abbiamo vinto contro tutto e contro tutti, supportati da pochi e abbiamo sbattuto una vittoria clamorosa in faccia a chi ci ha voltato le spalle!
E ora spazio ai miei eroi:
- Gio: leader maximum e riconosciuto in maniera indiscutibile. Sempre decisivo, sempre fondamentale, sempre a casa tua!
- Marco: Professionista con la P maiuscola, grazie per la parola data, per la disponibilità e per essere così forte !!!!!
- Ricky: consacrazione ad alti livelli, una sicurezza. Uomo spogliatoio e ragazzo d’oro. Grande!
- Chri: un coglionazzo al quale non possiamo rinunciare ! Sei fantastico, nel bene e nel male, ci piaci così, soprattutto quando giochi come con Scala !
- Leo: una colonna della squadra, sempre presente, sempre importante, hai portato a casa il punto più importante della stagione subito alla prima giornata!
- Ale: che bella sorpresa! Esordio in squadra e promozione, grazie ai tuoi punti in singolo e al tuo carattere estroverso. Sei stato spinto e guidato, in panchina e dal cielo … ti adoriamo.
- Andrea: semplicemente fantastico ! Amato da tutti, voluto da tutti, vice capitano stile Barella ma con tratti alla Darmian. Sei il mio orgoglio e l’esempio per tutti. Mai una parola fuori luogo, mai banale…un vero Ceruti!
- Catta: sei sempre con noi, non sei a Stoccolma ma qui a Parabiago,in ogni partita!
Grazie dal profondo del cuore per avermi regalato una gioia immensa in un momento particolarmente duro, ve ne sarò sempre grato.
Il nostro spogliatoio, il nostro gruppo, sono merce rara e non si comprano con i soldi !
Sono orgoglioso di essere il vostro capitano e vi voglio infinitamente bene!
Mattia
ParaB1ago⭐⭐”
Grazie da parte mia anche alle ragazze che tornando da Treviso dove, onorando sempre il campo ma uscendo sconfitte per 4 a 0, si sono fermate a partecipare alla festa condita dalle stupende maglie celebrative preparate in gran segreto da Mattia.
Chiudo con dei ringraziamenti che Mattia si raccomanda di inserire verso il sottoscritto (ci sono sempre anche se da 9000Km di distanza !!!), verso tutti coloro che ci hanno dato e che continuano a darci una mano, verso anche coloro che ci hanno voltato le spalle prendendo strade diverse dandoci così ancor maggior sprone, verso tutto lo staff (maestri e preparatore atletica) che quotidianamente si spendono in campo ed in palestra.
UNA PROMOZIONE MERITATA PERCHE’ TUTTA NOSTRA !!! … per cui forse sì, la più bella degli ultimi anni.
Torniamo dove ci meritiamo ! GRANDI RAGAZZI !!!
Aspettiamo tutti i tifosi in casa Domenica 16 giugno per l’ultima giornata contro il CT Vicenza per festeggiare con i giusti applausi questi splendidi atleti !!!
0 notes
Text
Milano, il Sindaco Sala conferisce l'Ambrogino d'Oro all'Olimpia Milano.
Milano, il Sindaco Sala conferisce l'Ambrogino d'Oro all'Olimpia Milano. Questa mattina, in Sala Alessi, a Palazzo Marino, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha conferito all'Olimpia Milano l'Ambrogino d'Oro, per aver onorato la città con la vittoria di 30 campionati italiani di basket. La consegna della benemerenza è avvenuta nel corso della presentazione della nuova maglia che la squadra campione d'Italia 2023 indosserà nelle prossime competizioni e che, in virtù dei 30 scudetti conquistati, riporterà sul petto tre stelle. La maglia numero 1 è stata donata al Sindaco Sala dal coach Ettore Messina e dal capitano Niccolò Melli. "Voglio ringraziare Giorgio Armani, Leo Dell'Orco, coach Messina, tutti i giocatori e lo staff tecnico per aver fatto vivere a Milano e a tanti tifosi questa straordinaria avventura, un sogno che deve continuare - ha affermato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. La vostra storia è una storia fortemente milanese nei valori e nei colori - il bianco e rosso sono i colori di Milano - che portate sulla maglia". "Iniziamo la stagione domani, con la super coppa - ha aggiunto il presidente Leo Dell'Orco -: l'anno scorso abbiamo vinto lo scudetto; cercheremo di vincerlo anche quest'anno, cercando di realizzare un ulteriore sogno, l'Eurolega. Grazie Milano e forza Olimpia".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
THE BOYS ARE BACK.
#snaccs#snaccs everywhere#miralem pjanić#leonardo bonusnake#FUCK I MEANT#leonardo bonnuci#mario mandžukić#juventus#fino alla fine#forza juve#forza capitano leo
30 notes
·
View notes
Text
moca terzo incomodo? nella mia chiellucci? it's more likely than you think
Leo serrò la mascella fino a sentire i suoi denti scricchiolare. Doveva in qualche modo sfogare la rabbia che gli montava dentro, o avrebbe finito per fare qualcosa di cui si sarebbe pentito, tipo prendere a pugni un proprio compagno di squadra senza apparente motivo. Si avvicinò quindi all'area di rigore, si fermò sul dischetto e calciò il pallone con tutta la forza che aveva. Il portiere riuscì a sfiorarlo a stento, e la rete si gonfiò.
"Bene Leo, oggi ti vedo carico!"
Fece un segno al mister come vaga risposta affermativa e lasciò il posto al prossimo compagno che si sarebbe allenato ai rigori. Quella mattina i complimenti del mister quasi non gli interessavano - quasi, perché era sempre un cazzo di giocatore professionista, e al mister si deve stare sempre a sentire - perché c'era una cazzo di persona in quel campo che invece, di complimenti, ultimamente ne stava ricevendo fin troppi per i suoi gusti. E non dal mister, ma dal capitano.
Ed infatti eccolo lì Locatelli, pronto a calciare il suo calcio di rigore. Si prende il suo tempo - fin troppo a parer suo - e lo calcia - troppo moscio - e lo tira in porta - ma solo grazie alla fortuna, perché un altro portiere si sarebbe potuto facilmente accorgere della sua seppur minima esitazione prima di calciarle ed intuire la traiettoria del pallone. Era ancora un giocatore acerbo, doveva migliorare.
"Bravissimo, Loca!"
Qualcuno, però, forse non era del suo stesso avviso. Leo si sentì la rabbia rimontare dentro mentre vedeva Locatelli, sorridente e con quei riccioletti angelici che gli ricadevano sulla fronte, andare da Giorgio a battergli il cinque che lo stava aspettando. Non aveva mai visto Giorgio essere così orgoglioso di un loro compagno di squadra in vita sua, e di compagni fuoriclasse ne avevano avuti parecchi in tutti quegli anni. Però con Locatelli era diverso, si era instaurato un feeling che non aveva mai visto con nessun altro, e forse era tutto merito dell'esperienza degli Europei passata assieme, forse il fatto che ormai Giorgio aveva una certa età e che quindi fosse più normale ora per lui fungere da mentore per i più giovani, ma ciò non cambiava che nell'ultimo periodo i due avevano legato molto. Troppo.
Certe volte pareva che Locatelli lo facesse apposta, che cercasse di mettersi in mostra proprio per avere l'approvazione di Giorgio, che immancabilmente non mancava mai. Un sorriso, una pacca sulla spalla, un abbraccio o una scapigliata di capelli - Giorgio non lesinava le sue attenzioni, ed ogni volta gli occhi di Manuel brillavano un po' di più.
Qual era il suo problema? Mancanza di attenzioni paterne? Leo soffiò dal naso per cercare di darsi una calmata, ma era più forte di lui. Non lo sopportava.
I due si erano ora messi più in disparte. Manuel stava raccontando qualcosa, e Giorgio iniziò improvvisamente a ridere, mentre l'altro sorrideva tronfio, come un cagnolino scodinzolante a cui il padrone aveva appena dato un premio per essere stato bravo. Questo era troppo.
Il fischietto del mister lo fermò dal fiondarsi direttamente lì e prenderlo a capocciate. "Forza, partitella di allenamento!"
Perfetto.
Leo aspettò che Manuel decidesse la propria squadra, poi lui scelse l'altra. La partita di allenamento iniziò. Il pallone era appena arrivato tra i piedi di Locatelli, e Leo si lanciò a tutta velocità su di lui, commettendo fallo e buttandolo a terra. Sentì subito il fischio del mister e il rumore di passi di qualcuno dello staff che si stava avvicinando.
Manuel era a terra dolorante. "Ma che cazzo fai?" gli urlò addosso, mentre gli controllavano le condizioni del polpaccio che si stava mantenendo. Leo finse stupore. "Scusa, non mi ero accorto che ti stavo venendo addosso" disse. Il mister gli si avvicinò ed iniziò a sgridarlo per essere stato così avventato in un semplice allenamento, e lui fece finta di starlo a sentire mentre con la coda dell'occhio guardava Manuel che si allontanava zoppicando e bestemmiando tra i denti. Una goduria.
L'allenamento riprese e continuò senza altri intoppi finché il mister non fischiò la fine. Si avviarono tutti verso gli spogliatoi, ma mentre tutti gli altri erano già rientrati, Leo si sentì strattonare il braccio. Giorgio lo trascinò in un posto più appartato, lontano da sguardi indiscreti. "Ce la prendiamo con i giovinastri ora?" gli fece. Sembrava quasi divertito.
Leo sbuffò. "Non capisco a cosa ti riferisci" ribattè. Ci mancava solo una delle prediche di Giorgio su come gestire la rabbia in modo più sano. Già si immaginava la paternale infinita su come fare del male ad un compagno fosse sbagliato, e che Manuel era solo un ragazzino in fondo, e lui invece era un adulto, cosa cazzo stava facendo?
Fu invece sorpreso quando sentì le labbra di Giorgio sulle sue. Leo chiuse gli occhi e portò una mano dietro la nuca dell'altro, lasciandosi trasportare da quel lento bacio. Quando Giorgio si separò, c'era una nota di malizia nel suo sguardo. Gli baciò la guancia, poi sussurrò: "Sei carino quando diventi geloso".
Leo si sentì le orecchie diventare fuoco. "Io non sono geloso proprio di un cazzo di nessuno, men che meno di un moccioso!" sibilò tra i denti per evitare di urlare e farsi scoprire da tutti. Giorgio si limitò a ridacchiare, gli diede un ultimo veloce bacio a stampo e si avviò verso gli spogliatoi. "Muoviti che facciamo tardi!" disse, prima di entrare.
Leo rimase per un momento pietrificato, poi si costrinse a raggiungerlo dentro. Quello stronzo l'avrebbe pagata quella sera stessa.
(In realtà Leo lo fece venire così tante volte da fargli dimenticare persino il suo nome e quello di eventuali stronzetti riccioluti, ma si riteneva comunque soddisfatto del risultato.)
26 notes
·
View notes
Text
“L’ordine di fucilare Mussolini e i suoi ministri non esisteva”. Chi ha ucciso davvero il Duce? Dialogo con Luciano Garibaldi
28 aprile 1945, Giulino di Mezzegra, frazione di Tremezzina, Como. In un luogo marginale fino all’invisibile muore, condannato senza processo, catturato mentre è in fuga, Benito Mussolini. Con lui, Claretta Petacci. Di quel giorno, che paradosso, l’unica cosa certa è che non è certo ciò che certamente trovate sui libri di Storia. Che a uccidere, cioè, sia stato il “Colonnello Valerio”, riconducibile al partigiano Walter Audisio, ragioniere di Alessandria, in seguito deputato e Senatore della Repubblica con giacca comunista. Si dirà che ciò che conta non sono i fatti, ma gli esiti. Non è proprio così: sul corpo di un capo si costruisce una leggenda; sul cadavere di un dittatore si sancisce l’identità di una nazione. E, a volte, è meglio non sottilizzare sui mandanti, non perdersi in sottigliezze, per dare al mito – che per esistere ha bisogno di un morto: meglio se analizzato, a testa sotto, in tutti i suoi particolari anatomici, meglio ancora se sfigurato – una dimensione statuaria, limpida, ‘pulita’ (resa ‘pop’, ad esempio, dal film di Carlo Lizzani, Mussolini ultimo atto, con Rod Steiger/Mussolini e Franco Nero/Valerio). Dal 1994, attraverso una serie di servizi su La Notte, Luciano Garibaldi, giornalista che ha il pregio della schiettezza (e che non si finge storico), comincia a mettere in chiaro le incongruenze sulla morte di Mussolini e a comporre un libro, La pista inglese (prima edizione Ares, 2002), che ipotizza l’azione dei servizi britannici nell’omicidio del Duce. Sarebbe stato Churchill a voler eliminare l’antico collaboratore Mussolini, quindi a istigare la strategia dei partigiani. Usiamo il condizionale – il fatidico ‘carteggio Churchill-Mussolini’ è l’Atlantide di ogni contemporaneista – ma lo studio di Garibaldi possiede: dono della sintesi, dote di fonti, vis polemica. Tra i libri di Garibaldi, tra l’altro, ricordiamo Mussolini e il professore. Vita e diari di Carlo Alberto Biggini (Mursia, 1983), Vita col Duce. L’attendente di Mussolini, Pietro Carradori, racconta (Effedieffe, 2001), Operazione Walkiria. Hitler deve morire (Ares, 2008).
Partiamo dal “Colonnello Valerio”, ossia Walter Audisio: quale fu il suo ruolo effettivo nell’operazione che portò alla morte di Mussolini e di Claretta Petacci?
Il “colonnello Valerio” – che secondo i testi di storia era il ragioniere Walter Audisio, secondo “Bill” (Urbano Lazzaro, il comandante partigiano che catturò il Duce del fascismo) era Luigi Longo, numero due del PCI, ma che ancora oggi nessuno sa chi davvero fosse – giunto a Dongo nel primo pomeriggio di sabato 28 aprile 1945, annunciò sulla pubblica piazza che aveva ricevuto l’ordine dal Clnai (Comitato di liberazione nazionale Alta Italia) di giustiziare sul posto “Mussolini e i ministri di Salò”, catturati dai partigiani mentre cercavano di fuggire. Non ubbidì alla lettera. Di Mussolini, avendolo trovato già morto, “fucilò” il cadavere, e quanto agli altri, non si limitò ai “ministri di Salò”, ma per far numero (e perfino il quindici gli restò stretto), fece sparare su un capitano dell’Aeronautica, un impiegato del ministero dell’Interno, un giornalista, un vecchio ex comunista e così via.
Chi ordinò l’esecuzione capitale di Mussolini?
L’ordine di fucilare Mussolini e i suoi ministri non esisteva. Il Clnai, rappresentante legittimo del Governo Bonomi nell’Italia del Nord, non aveva emesso alcuna condanna a morte, che peraltro non era di sua competenza, né tantomeno alcun ordine di esecuzione. Sandro Pertini, rappresentante del Partito Socialista all’interno del Clnai, nel discorso pronunciato alla radio alle ore 20 del 27 aprile (quindi parecchie ore dopo la notizia che Mussolini era stato catturato) e ritrasmesso alle ore 13 del giorno seguente (Mussolini era già morto), disse: «Egli dovrà essere consegnato a un Tribunale del popolo perché lo giudichi per direttissima. Egli dovrà essere e sarà giustiziato. Questo noi vogliamo, nonostante che pensiamo che per quest’uomo il plotone d’esecuzione sia troppo onore: egli meriterebbe di essere ucciso come un cane tignoso». Senza il “cane tignoso” ma con analogo riferimento alla necessità di un “tribunale” furono le dichiarazioni dei rappresentanti del Partito d’Azione Leo Valiani, della Democrazia Cristiana Achille Marazza e del Partito Liberale Giustino Arpesani. E sulla stessa lunghezza d’onda quelle di Ferruccio Parri, ancora nascosto in Svizzera, che aggiungerà: «Quanto ai fucilati sulla piazza di Dongo che “Valerio” scelse secondo criteri che ignoro, mi pare che vari di essi non meritassero, in assoluto, quella fine». In effetti, il Clnai era tenuto a osservare il Dll (Decreto legislativo luogotenenziale) n. 142 del 22 aprile 1945, che riguardava “i delitti commessi da Mussolini e dai ministri fascisti” e istituiva, per giudicarli, le CAS (Corti d’assise straordinarie). Perché il Clnai avrebbe dovuto agire illegalmente? Per ribellione al Governo del Luogotenente? Non esisteva la benché minima ragione per farlo. È che, di fronte al fatto compiuto, cioè all’avvenuta uccisione di Mussolini e di Claretta Petacci a opera dei servizi britannici, previ frenetici e convulsi accordi con Roma, il Clnai fu costretto a farfugliare la ridicola rivendicazione postuma, concepita, sottoscritta e diramata alla stampa il 29 aprile. La seguente: «Il Clnai dichiara che la fucilazione di Mussolini e complici, da esso ordinata, è la conclusione necessaria di una fase storica che lascia il nostro Paese ancora coperto di macerie materiali e morali», eccetera, eccetera.
Corriere della Sera, 9 febbraio 1994: si rendono note le scoperte di Luciano Garibaldi in merito alla morte di Mussolini
Torniamo al “colonnello Valerio”: quali sono i particolari che rendono la sua figura piuttosto ombrosa dal punto di vista storico?
Per descrivere nel dettaglio le contraddizioni in cui inciampò, nei 23 anni che gli rimasero da vivere dopo quell’aprile 1945, il ragionier Walter Audisio (presentato dal PCI come il “colonnello Valerio”), non basterebbe un libro. Ma restiamo alle più eclatanti. Nel memoriale dettato a l’Unità e pubblicato dal quotidiano tra il 18 novembre e il 17 dicembre 1945, indugiava con grande enfasi sul botta e risposta avuto con Claretta, quando le negò il permesso di infilarsi le mutandine. Un episodio che fu contraddetto all’epoca da Lia De Maria, in casa della quale erano stati condotti prigionieri il Duce e la Petacci, e che rivelò come Claretta dovesse per forza già indossare quel capo intimo essendo nei giorni delle mestruazioni. Orbene, nel libro di Audisio In nome del popolo italiano, uscito postumo nel 1975 (Teti Editore), l’episodio scompare. Fanno invece capolino altre assurdità: come quella che Walter-Valerio si sarebbe rivolto insistentemente col “tu” a Mussolini, pur avendogli dato a bere di essere un fascista venuto a liberarlo. Infine, il libro si diffonde nel descrivere la viltà tremebonda di Mussolini di fronte al suo “giustiziere”, particolare smentito dagli stessi partigiani comunisti, come Michele Moretti “Pietro”, e Aldo Lampredi “Guido”. Il 23 gennaio 1996 l’Unità pubblica la relazione sui fatti scritta da Aldo Lampredi, “Guido”, funzionario del PCI, e da lui consegnata nel 1975 all’onorevole Armando Cossutta. Dalla relazione si evince che Mussolini, al momento di morire, non sbavò (versione Audisio), né tuonò “Viva l’Italia!” (versione Moretti), ma gridò: “Mirate al petto!”. Inspiegabile e senza ragione questo postumo riconoscimento dell’organo ufficiale comunista reso a un uomo (Mussolini) demonizzato per oltre mezzo secolo, da parte di una persona (Lampredi), che tutto fino a quel momento lasciava intendere non fosse stata neppure presente alla morte del Duce. Sta di fatto che tale significativa dichiarazione fu estratta da un cassetto dopo ventuno anni, nel bel mezzo dell’infuriare delle polemiche sulla “pista inglese” avanzata dal sottoscritto (e avvalorata dalle dichiarazioni del professor Renzo De Felice) e sulle incongruenze della “vulgata” comunista. Il verbale dell’autopsia del Duce redatto dal professor Caio Mario Cattabeni rileva che nello stomaco di Mussolini non v’era alcuna presenza di cibo. Al contrario di quanto affermato sia da Walter Audisio, sia dalla Lia De Maria, secondo cui il prigioniero avrebbe mangiato, a mezzogiorno del 28 aprile, latte, polenta, pane, salame e frutta. Questo particolare avvalora l’ipotesi che Mussolini non poté consumare quel pranzo, perché a quell’ora era già morto.
Quali prove esistono per avvalorare la tesi della fucilazione di Mussolini e Claretta avvenuta nella mattinata del 28 aprile, e non nel pomeriggio?
Esiste un lungo studio (una copia del quale, ben trecento pagine, da decenni in mio possesso) redatto dal compianto professor Aldo Alessiani, per 40 anni consulente medico legale del Tribunale di Roma, da cui – in base a osservazioni sulla traiettoria dei proiettili e sulla rigidità cadaverica al momento dell’autopsia – si evince che la morte di Mussolini non può che risalire al mattino del 28 aprile e i colpi non possono essere stati sparati che dall’alto verso il basso e non dal basso verso l’alto, come invece sarebbe accaduto qualora la fucilazione fosse avvenuta dinanzi al cancello di Villa Belmonte. Peraltro vi sono due domande alle quali la “vulgata” (definizione di Renzo De Felice) non ha mai saputo rispondere: Perché l’esecuzione dei “quindici” a Dongo fu consumata coram populo, mentre quella di Mussolini e della Petacci avvenne segretamente? E perché, nel secondo caso, tutti gli abitanti della zona furono mandati via e nessuno poté assistervi? Il PCI e il CVL non lo hanno mai spiegato.
Che credito ha la sua ipotesi? Non tutti la pensano come lei…
Mi limito a ricordare i più importanti scritti che confutano la “vulgata” tuttora – a 75 anni dai fatti – insegnata ai ragazzi delle nostre scuole. In primo luogo collocherei un autorevolissimo esponente della Resistenza, Urbano Lazzaro “Bill”, vicecomandante della 52.a Brigata Garibaldi, nonché l’uomo che catturò Mussolini, il quale, nel suo libro «Dongo, mezzo secolo di menzogne» (Mondadori, 1993) ricostruisce minuziosamente la morte di Mussolini, collocandola al mattino del 28 aprile dinanzi a casa De Maria e attribuendola non già a Walter Audisio, ma appunto al numero due del PCI, Luigi Longo, comandante in capo delle Divisioni “Garibaldi”. Nel testo ormai “classico” di Franco Bandini Vita e morte segreta di Mussolini (Mondadori, 1978) per la prima volta la morte di Mussolini e della Petacci viene collocata nella mattina del 28 aprile dinanzi a casa De Maria, mentre alle 16,30, davanti al cancello di Villa Belmonte, furono “rifucilati” i due cadaveri, per accreditare la versione ufficiale nel frattempo decisa nel corso delle frenetiche telefonate tra “Valerio” e i vertici del PCI e del CVL (Comando volontari della libertà). Già nel 1950, il grande giornalista Paolo Monelli, nella sua opera storica Mussolini piccolo borghese (di cui possiedo copia regalatami da Monelli con dedica personale), sottolineava le contraddizioni che rendevano inverosimile la ricostruzione “ufficiale” della morte di Mussolini. Lo storico mantovano Alessandro Zanella, prematuramente scomparso, nel libro «L’ora di Dongo» (Rusconi, 1993), ricostruisce la fucilazione di Mussolini e della Petacci come avvenuta la mattina del 28 aprile davanti a casa De Maria, a opera del “capitano Neri” (Luigi Canali), della partigiana “Gianna” (Giuseppina Tuissi) e dei loro compagni, basando tale sua ricostruzione su un documento giudiziario coevo da lui ritrovato, in cui il fratello della partigiana “Gianna” attribuisce alla sorella e a “Neri” il merito (o la responsabilità) dell’evento. Il che può ben valere anche nel caso che i mandanti o gli esecutori materiali siano stati agenti agli ordini dei servizi britannici, come apertamente affermato da Bruno Giovanni Lonati, che dopo 50 anni di silenzio, rivela, nel suo libro «Quel 28 aprile. Mussolini e Claretta: la verità» (Mursia, 1994), di essere stato lui, agli ordini dei servizi segreti britannici, ad uccidere il Duce, mentre l’inglese “capitano John” sparava a Claretta. Ma non è tutto. Anche secondo la testimonianza di Dorina Mazzola, raccolta da Giorgio Pisanò e pubblicata nel libro «Gli ultimi 95 secondi di Mussolini» (Il Saggiatore, 1996), Mussolini e la Petacci furono uccisi la mattina del 28 aprile sotto casa dei De Maria a Bonzanigo.
Luciano Garibaldi ha pubblicato “La pista inglese” con le Edizioni Ares nel 2002; il libro è costantemente in ristampa
Perché Churchill avrebbe tramato per togliere di mezzo il Duce?
Numerosi documenti pubblicati nel fondamentale libro di Ricciotti Lazzero «Il sacco d’Italia» (Mondadori, ’94) offrono ben di più di una semplice traccia sull’effettività dei contatti segreti tra Mussolini e Churchill negli anni 1944-45, dando anche un’indicazione attendibile sulla natura degli stessi. Da alcune registrazioni di telefonate e da varie lettere tra il Duce e la Petacci (lettere tutte fotografate, prima di venire consegnate ai due destinatari, dai tedeschi di guardia a Mussolini), materiale “venduto” a Lazzero dal generale Karl Wolff, comandante delle Waffen SS in Italia (che non rilasciava mai interviste senza farsi lautamente pagare), si evince come Churchill nel ’44 avesse già individuato in Stalin il pericolo più grande per l’Occidente, e premesse su Mussolini per un maggior coinvolgimento di Hitler sul fronte sovietico. Con la caduta del Reich e del fascismo, sullo sfondo degli accordi di Yalta tra Washington, Londra e Mosca, i servizi segreti britannici avrebbero avuto comprensibili motivi perché su quei contatti tra Churchill e Mussolini calasse il sipario. Questa è la sostanza del cosiddetto “carteggio Mussolini-Churchill”. Personalmente ne ebbi una definitiva conferma dall’attendente del Duce, Pietro Carradori, che mi rivelò i numerosi incontri riservati tra Mussolini e gli agenti britannici inviati dal premier di Londra. Lo scopo finale era persuadere e convincere Hitler a cessare la resistenza in Occidente per rivolgere tutte le sue forze contro l’avanzata dell’Armata Rossa verso l’Europa. Tutto raccontato nel mio libro «Vita col Duce» (Effedieffe editore, 1999). La mia ricostruzione avrà poi una clamorosa conferma nel libro di Peter Tompkins «Dalle carte segrete del Duce» (Marco Tropea editore, 2001), che sposerà senza riserve la “pista inglese”. Non dimentichiamo che Tompkins era stato, negli anni 1944-45, agente della CIA americana in Italia.
Si continua a parlare di un misterioso “carteggio Mussolini-Churchill”, che sarebbe stato sottratto al Duce al momento della sua cattura nel camion tedesco sulla strada occidentale del lago di Como, poco prima di Dongo. Carteggio requisito dai partigiani della 52.ma Brigata “Garibaldi” e da essi consegnato agli agenti di Churchill.
L’ipotesi è sicuramente verosimile e attendibile. Ma c’è di più. E si tratta della storia, tutta da ricostruire, della copia di quel carteggio, che Mussolini avrebbe consegnato all’uomo di cui si fidava al cento per cento: il suo ministro dell’Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini. Me ne sono occupato a lungo nel mio libro «Mussolini e il Professore. Vita e diari di Carlo Alberto Biggini» (Mursia, 1989). La morte di Biggini, amico personale di Mussolini e depositario delle sue più riservate confidenze, resta avvolta nel mistero. Fu ricoverato in clinica a Milano, appena 43enne, all’indomani della Liberazione, per una grave forma di tumore fulminante. Ma ci sono autorevoli dichiarazioni, come quella di padre Agostino Gemelli, che smontano una tale diagnosi. Quel che è certo è che Biggini morì lontano dai congiunti e chi lo assistette negli ultimi istanti negò in seguito ogni contiguità con lui. Certamente la sua scomparsa ebbe come principale conseguenza il più totale silenzio sui documenti che il Duce gli aveva consegnato in copia poco prima della fine. Quei documenti, nelle speranze del capo del fascismo, avrebbero dovuto salvargli la vita e rendere ragione della politica italiana sul finire della guerra. Quei documenti scomparvero e non furono d’aiuto né a Mussolini né tantomeno al suo fedele ministro. Le tracce che danno per certa l’esistenza di un carteggio segreto Mussolini-Churchill, posteriore al 1940, e che passano perfino attraverso la bocca cucita dell’allora ambasciatore giapponese a Roma Shinrokuro Hidaka, conducono a quella borsa ricevuta in consegna da Biggini. E scomparsa per sempre.
*In copertina: Rod Steiger come Mussolini e Oliver Reed come Rodolfo Graziani in “Il leone del deserto” (1981)
L'articolo “L’ordine di fucilare Mussolini e i suoi ministri non esisteva”. Chi ha ucciso davvero il Duce? Dialogo con Luciano Garibaldi proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/3eWEnwi
0 notes
Text
La giornata di Serie B
Luci brillanti e ombre non del tutto buie nella giornata di Serie B per i nostri colori, domenica 12 Giugno.
Andiamo come al solito per ordine di cavalleria e partiamo dalla squadra di B2 Femminile per la quale facciamo ormai fatica a trovare aggettivi, se non i più entusiasti per un cammino che alla vigilia potevamo solo sognare e che invece adesso, prima dell’ultima giornata che per noi sarà di meritato riposo, ci dà la certezza dell’accesso ai play-off !!!
Avete capito bene, play-off e non play-out, per sperare in qualcosa che non vogliamo per ora nemmeno nominare.
Le ragazze di coach Mauro, coadiuvato da un vice capitano di eccezione, il maestro Luca Cefalù la cui presenza è stata decisiva per via della particolare dislocazione terrazzata dei campi liguri che rendeva problematico per Arnone seguire da vicino tutti i match, erano appunto di scena al TC Finale Ligure, un nome a noi tanto caro per via dello spareggio vincente dello scorso anno.
Segnaliamo l’ennesima prova super convincente delle due nostre migliori giocatrici, Carola Cavelli e Sonia Cassani, capaci di essere ripetitive e vincenti in fotocopia, con quattro set finiti esattamente 6 giochi a 2 per le nostre contro rispettivamente Penna Ludovica e Mocciola Silvia (classificate 2.6). Entrambe sono in un periodo di forma smagliante, confermato anche nel doppio di cui parleremo dopo.
Citiamo testualmente capitan Arnone nel definire commovente la prova di Valentina Urelli, impegnata su campi la cui superficie certo non la aiuta per via della sua maggiore attitudine agli hard courts di statunitense memoria … come al solita Vale ha dato tutto, ha lottato per un buon set e mezzo contro una giocatrice (la pariclassifica 2.6 Vivaldi Carlotta) sicuramente più a suo agio sulla terra all’aperto, dovendo però soccombere 36 62 61.
Decisivo quindi il doppio dove Carola e Sonia sono diventate addirittura divine (e qui cito ancora Mauro …) per annientare le pur brave Cretti e Vivaldi. Una coppia, la nostra, dalle notevoli prospettive future anche per via dell’ottima solidità al servizio acquisita dai duri allenamenti.
Brave, bravissime quindi le nostre paladine che tengono alto il nome del CTP in Serie B e che ora si godranno la giornata di riposo in attesa del sorteggio dei play-out che ci vedrà opposti ad un’altra seconda nel girone, per giocarci … un sogno !
Le note positive non vengono solo da coloro che sono scese in campo ma anche dagli elementi della squadra che per vari motivi non potevano dare un contributo diretto ma che hanno fatto sempre sentire il loro sostegno. Citiamo in primis Urso Aurora che ha voluto seguire la squadra nonostante sia alle prese con un infortunio che la tiene lontana dai campi da quasi tre mesi; segnaliamo anche Allegra Fiorani, gradita tifosa presente in Liguria, anche lei purtroppo ferma ai box da circa due mesi a testimonianza che anche al femminile non siamo certi stati fortunati in questa stagione !
Non possiamo non citare anche la giovanissima Mirella (suo malgrado non in trasferta con le compagne) ma sempre collegata e a tifare per le amiche da casa, così come Asya Colombo attualmente in trasferta in Tunisia ma anche lei presentissima e collegatissima sul gruppo di squadra.
Una soddisfazione enorme quindi per le nostre ragazze che sicuramente però non si vogliono fermare qui e rimangono in attesa di conoscere il nome delle avversarie del match andata e ritorno che potrebbe voler dire entrare nella storia del nostro sodalizio. FORZA RAGAZZE !
Chi invece in B1 c’è già e che sta lottando sino alla fine per rimanerci è la squadra maschile che era impegnata nello scontro salvezza, in casa, contro il CT Bari.
Al match decisivo, come sapete, i nostri alfieri arrivavano in condizioni a dir poco critiche, chi con problemi alla schiena (Cassago e Rizzuti), chi alla caviglia (Brianza), chi reduce da attacco febbrile (Migliorini) … tanto che in settimana capitan Mattia si è comunque allenato … just in case …
Con queste premesse scendeva in campo Leo Cassago che sino al giorno prima faceva letteralmente fatica a camminare e che avrebbe dovuto solo provare a giocare senza alcuna aspettativa, partendo presto al mattino con un lavoro di avvicinamento graduale al match. Bene, ancora una volta siamo a definire Leo eroico non solo nel rimanere in campo nonostante le sofferenze ma addirittura portando a casa il match con un doppio 64 contro il buon 2.8 Gallo Alessandro. Evidentemente il giovane Cassago, quando si tratta di difendere i nostri colori, riesce a pescare dentro di sé energie e forza inaspettate e inattese che ne fanno l’uomo copertina di questa stagione. Un senso di attaccamento alla maglia davvero encomiabile che Mattia tiene a sottolineare e per il quale noi tutti ti ringraziamo di cuore. Non ce ne voglia il nostro numero uno Gio che rimane il leader della squadra, ma anche Rizzuti siamo sicuri vuole sottolineare la dedizione di Leo, frutto perché no anche del suo esempio. Bravo Leo, continua così e ora fai quel salto di qualità che ti meriti e che tutti noi che ti vogliamo bene aspettiamo !
Prova finalmente alla Migliorini di un Christian ripresosi dai malesseri settimanali e che ha impegnato in tre set di altissimo livello il 2.6 (classifica bugiarda dal momento che non fa attività in Italia ed è impegnato nel college in USA) Trione Riccardo. Punteggio finale 62 57 64 per il barese che ha giocato in maniera incredibile i punti decisivi e sappiamo quanto questo conti nel nostro sport. Dall’altra parte Chris non può davvero rimproverarsi nulla, avendo sfoggiato finalmente il bellissimo tennis che gli conosciamo e avendo avuto le sue occasioni. Che questo match ti dia fiducia per una stagione che può ancora essere tua !
Attaccamento ai nostri colori fa sicuramente rima con Brianza Moris, il giovane 2.6 che nell’occasione, in vantaggio 65 40-15, ha forse pagato per il suo maggior difetto nel suo bel tennis … quello di farsi spesso sopraffare dalla tensione, di somatizzare eccessivamente i momenti topici soprattutto indossando la maglia della squadra. Il bene che ti vogliamo, Moris, ci impone di farti notare che questo non deve diventare una costante, che hai tutto per superare e ribaltare i momenti no e che sconfitto questo nemico subdolo chiamato tensione, hai davanti bellissimi successi ! Per la cronaca, la partita è finita 76 (5) 60, con uno score che parla da solo ! Forza Moris !
Il racconto si sposta quindi sul nostro numero 1, impegnato in un match contro pronostico opposto al fortissimo Reco Alexandre, ma soprattutto alle prese con un fastidiosissimo mal di schiena probabilmente legato alla maledetta caduta subita a Reggio Emilia. Inutile dire come Giò stava dando tutto e ancora di più, prima di essere fermato e convinto al ritiro da Mattia che, dopo la sconfitta di Moris, non voleva peggiorare la situazione. Basti dire che nemmeno in queste condizioni, Rizzuti avrebbe voluto ritirarsi ma, credici Giò, non abbiamo bisogno di un ulteriore sacrificio per segnalare quanto ci tieni. Grande gladiatore, come sempre !
Sul 3 a 1 sotto si schieravano due doppi sperimentali, da provare e rodare in vista di tempi migliori. In realtà abbiamo giocato due ottime partite, condite dalla bella vittoria di Di Vita/Brianza con un Ricky sontuoso a trascinare il compagno ad un’affermazione per 60 76 (5) che comunque non ci condanna subito alla retrocessione diretta e che lascia un bagliore di speranza a cui attaccarci per la prossima domenica con l’incontro casalingo contro Play Pisana di Roma. Davvero sontuoso Di Vita, che conferma le sue ottime doti e che con Cassago è ancora una nota lieta per Mattia.
Altra nota lietissima nonostante la sconfitta per 63 63 subita dai fortissimi Reco/Trione, la prestazione di una coppia che si sta scoprendo e confermando di ottimo livello. Carlone Nick e Cassago Leo promettono di crescere sempre di più e ci fanno ben sperare per i prossimi appuntamenti. Leo, dal non dover giocare nemmeno un quindici, ha chiuso una giornata fatta soprattutto di luci, Nick ha ancora una volta sorpreso piacevolmente Mattia per il livello di gioco offerto. Tu Nick meglio di chiunque altro, per via della tua carriera accademica, sai l’importanza della parola investimento e in queste occasioni ne stai facendo di notevoli.
Abbiamo perso, è vero, ma non siamo ancora matematicamente ultimi e state sicuri che Domenica prossima in casa contro Play Pisana i nostri ragazzi faranno di tutto per dimostrare di meritarsi questi livelli, sperando che una volta tanto gli acciacchi se ne vadano e perché no, che il CT Bari faccia un passo falso.
Chiudiamo questo articolo con le immagini che ci piacciono di più, perché testimoniano i veri motivi per cui tutti noi facciamo sacrifici e ci impegniamo tanto … per la bellezza dello stare insieme, del tenersi abbracciati in posa per la foto di rito …
Con anche Luca Russo, la notizia più bella che ci arriva da questa domenica nel vederlo con noi a tifare e presto in campo !
… non solo in campo ma anche in tribuna, tutti e tanti insieme per il CTP !
0 notes
Text
Finisce anche la Serie B maschile
Dopo aver lasciato il doveroso spazio al nostro tennis in gonnella, eccoci a raccontare la Domenica dei maschietti.
Partiamo in ordine di classifica dalla B1, anzi no scusate eravamo ancora in B2 per questa giornata anche se siamo ancora ebbri dalle gioie promozione. Alla base della prova di Domenica dobbiamo mettere proprio questa considerazione. Una volta tanto il risultato era ininfluente ai fini della qualificazione dei nostri alfieri ormai solidamente in B1 per il prossimo anno e la giornata serviva per dare il giusto premio a coloro che sono stati parte integrante della squadra anche se non in primissima linea in camp.
Da subito ci piace sottolineare una cosa: nonostante fosse deciso di dare un turno di riposo ai nostri numeri 1, Brugnerotto e Rizzuti, magnifici protagonisti della cavalcata conclusasi Domenica 13 Giugno con la vittoria su Selva Alta, entrambi hanno voluto essere presenti in veste di capitano e vice capitano (Mattia era in casa con le ragazze). Definire questo attaccamento e spirito di squadra ci sembra riduttivo ma ci inorgoglisce tantissimo. Grazie leaders !
I primi ad entrare in campo sono stati i due gemelli di doppio Carlone Nicolas (anche lui giustamente gratificato dalla disputa del singolo dopo tanti contributi tecnici e tattici dati alla squadra) e Leonardo cassago (il nostro vivaio titolare sempre alla ricerca del suo miglior tennis tante volte mostrato in gare forse maggiormente importanti).
Nick aveva di fronte il numero 2 del CT Ceriano, il 2.4 Rossi Mattia, davvero a suo agio sui campi veloci di Saronno. Forse la mancata attitudine a giocare match di singolo di questo livello ha giocato un brutto scherzo iniziale al nostro, con un primo set filato via troppo in fretta e perso 61. Da qui dobbiamo partire, invece, con gli spunti positivi e di un gioco che si stava via via ritrovando, come giusto che sia mettendo minuti nelle gambe e colpi nella racchetta, portando Nicolas a giocarsi sino alla fine il secondo parziale perso solo per 7 giochi a 5. Forza Nick, libero da pressioni scolastiche per aver brillantemente ultimato la sessione di esami universitari, speriamo davvero tu possa trovare tornei e circoli dove far fruttare il tuo bel tennis di attacco !
Discorso Cassago, recentemente definito da coach Mattia il peggior avversario di se stesso per via dei suoi continui alti e bassi. Giusto metterlo in campo anche per la giornata finale del Girone, giusto fargli raccogliere ulteriore esperienza e giusto trarre dalla partita le ottime note di un primo set giocato alla pari con il buon 2.6 Furia Lorenzo, soprattutto sui campi in veloce dove il nostro non trova il suo habitat naturale. Ottimo adattamento alla superficie e parziale perso solo per 7 giochi a 5, per poi cedere per 63 il secondo set, a testimonianza che la superficie ha fatto la differenza e che comunque Leo riesce ad adattarsi anche a condizioni non favorevoli.
Da numero 1 scendeva in campo il neo 2.3 Christian Migliorini, autore appunto di uno splendido doppio salto di classifica in settimana, a coronamento di una stagione da sogno. Dalla parte opposta della rete, ora possiamo dirlo, il pari classifica Zanotti Alessio, anche lui in buono stato di forma ma soprattutto maggiormente abituato ai campi veloci di casa sua. Nonostante questi presupposti, prova di grande carattere di Chris, ad un passo dal risultato pieno dopo aver vinto il primo set per 64, perso il secondo per 63 e ad un solo punto dal prolungamento del terzo sul 4 a 5 e 15/40 servizio Zanotti. Una serie di, diciamo, chiamate complicate da parte del giudice di sedia anche per via dei colpi sempre al fulmicotone dei due tennisti, complicatissimi da gestire sui campi in veloce, hanno alla fine portato il match dalla parte della squadra di casa. Una evidente dimostrazione che a questi livelli Christian ci deve stare, senza grossi problemi, e con ulteriori ampi margini di miglioramento.
Lasciateci ora spendere qualche parola sul vero esordiente di giornata, altro e unico esempio di atleta che proviene dal nostro vivaio, nato e cresciuto a casa nostra nel vero senso del termine, dotato di un cognome che in via dello Sport puo essere a volte pesante ma che per noi significa solo essere parte di noi.
Stiamo ovviamente parlando di Andrea Ceruti, schierato da numero 4 e opposto ad un giocatore esperto, classificato 2.6 (Andrea ora vanta una classifica di 3.2) ma soprattutto molto avvezzo alla veloce superficie casalinga. No che Andrea non possa difendersi su questi campi, ma sicuramente le condizioni ambientali e tecniche non erano delle migliori. Invece, ecco la prova di orgoglio, tecnica e tanta grinta messo in campo da Andre, capace di minare e non poco le certezze di Pizzi Giacomo, sicuro ad inizio match di avere vita facile. Il 75 76 racconta subito di un match tirato ma dobbiamo aggiungere al mero punteggio finale il fatto che Andrea ha recuperato da 5 a 1 sotto nel secondo set.
Una incredibile ed ennesima dimostrazione di come il delfino di casa Ceruti sia volenteroso, mai domo e pieno di voglia di ben figurare, ad onorare una maglia che non solo si sente cucita addosso ma che porta scritta nel suo destino dal giorno 0 ! Il ghiaccio ormai lo hai rotto Andrea e vorremmo dirti che qui in avanti la strada scende ma saremmo falsi e poco realisti quindi non vogliamo darti false illusioni. Lottare, lottare sempre !
Contro Ceriano quindi chiudiamo con la classica sconfitta indolore ma lasciamo lo spazio ai continui festeggiamenti che ieri sera hanno visto i nostri ragazzi stringersi intorno al nostro Capitano per ringraziarlo per la stagione, per ricevere i suoi e di chi scrive ringraziamenti e per rinnovare il nostro impegno a proseguire anche per la prossima stagione !
Tutti in festa intorno ad un tavolo, con anche Miri e le girls !
Tanto orgoglio negli occhi di Mattia !
0 notes
Text
Ancora grandi successi !!!
Prosegue il buon momento delle nostre squadre seniores, impegnate anche Domenica 23 in difficili incontri intersociali.
Iniziamo per cavalleria dalle bravissime e bellissime ragazze delle Serie B2, che nel girone 1 hanno affrontato e battuto le forti atlete dello Stampa Sporting Torino, in un match di vitale importanza per il prosieguo del Campionato.
Il risultato dei singoli, 2 a 1 per le nostre, derivava delle belle vittorie di Sonia Cassani (62 63 perentorio sulla giovane 2.6 Camerano Alessia con un livello al servizio che promette solo per il meglio) e di Valentina Urelli (freddissima nel portare a casa un incontro al cardiopalma contro la forte 2.5 Gardella Federica per 16 62 76, 9 punti a 7 il tie-break ! sul campo ormai definito Vale court dal momento che la nostra non ha MAI perso sul 4 !) ed infine della sconfitta indolore di Cavelli Carola per mano della loro numero 1 avversaria, la 2.5 Tagliente Alessia (un 62 63 frutto di una prestazione certo da non incorniciare ma giocare sempre prima in formazione non certo aiuta).
Arrivate al doppio e potendo schierare il vivaio di garanzia chiamato Cassani, ecco la prova tutta grinta e quasi rabbia (per non aver giocato il singolo forse) di Colombo Asya. Il 62 63 finale racconta di un match senza storia che ci permette di primeggiare nel girone insieme allo Sporting Club Nuova Casale che per ora sta ricalcando il nostro percorso vincente.
Brave le nostre ragazze e bravi i due capitani Cristiano e Mauro, guide perfette in panchina. Da sottolineare anche il tifo di Ilaria Semplici e Aurora Urso che, nonostante la certezza di non dover scendere in campo, hanno partecipato attivamente alla vittoria, a testimonianza di un gruppo molto affiatato.
Sempre belle da vedere e non solo efficaci in campo !
I ragazzi erano invece impegnati nella impegnativa (anche per via della levataccia) trasferta di Guidizzolo (MN), una squadra che potendo contare su quattro singolaristi di pari classifica (tutti 2.4) poteva giostrare a piacimento la formazione.
Il primo match a concludersi era in effetti il maggiormente insidioso, con il nostro giovane e vivaista Leo Cassago che non riusciva quasi mai a trovare il proprio ritmo contro il solido Lorenzo Corioni. Alla fine il 62 62 non lascia scampo al bel Leo che solo nella parte centrale del secondo set avrebbe potuto in qualche modo mettere in discussione il risultato, cercando di minare la sicurezza del bravo Corioni. Qualche errore di troppo soprattutto al servizio finiva ahinoi per direzionare il primo punto verso la squadra di casa.
Toccava quindi al solito Gio Rizzuti mettere le cose a posto, con una prova perentoria e di altissimo livello, tanto che in tribuna fioccavano apprezzamenti anche dal folto pubblico locale, per un giocatore in piena fiducia e che definire devastante ci sembra quasi riduttivo. Un vero leader il nostro Giovanni, con la sua carica che contagiava anche i compagni in tribuna e che durava anche per tutto il resto della giornata. Dalla parte opposta della rete un buonissimo 2.4 (Pasini Daniele) che nonostante un ottimo livello di gioco e una notevole fiducia nei propri mezzi, nulla ha potuto contro le perfette variazioni di ritmo di un Rizzuti a dir poco perfetto, 62 63 alla fine. Grande Gio !
Gli altri due singolari sono onestamente stati meno critici per i nostri alfieri.
Da sottolineare la prova ancora molto solida e in fiducia di Christian Migliorini, reduce dalla vittoria del suo quinto Open in stagione e che confermava il suo ottimo momento di forma, frutto di una dedizione e di un grande lavoro in allenamento, non solo tecnico ma anche e soprattutto atletico. I frutti si vedono Chri, e ne sa qualcosa anche il malcapitato 2.4 Dall Asta Andrea, capace di raccogliere solo tre game con il 62 61 finale.
Ultimo ma non ultimo, il nostro numero 1 che nonostante sia appena entrato in squadra sembra essere parte della nostra grande famiglia da tantissimi anni: Marco Brugnerotto (2.2) ci conosce da una vita, noi lo conosciamo da molto prima e il suo attaccamento ai colori del CTP ne e la prova lampante. Perfetto nelle sue accelerazioni, preciso nel giocare a pochi centimetri dalla riga di fondo, sempre praticamente in controllo e in comando dello scambio. Mai in discussione la sua vittoria per 61 61 contro il bravo ma domenica impotente 2.4 Enrico Berta.
Arrivati con un rassicurante 3 a 1 dopo i singoli, ci bastava un punto per portare i tre punti in via dello Sport. Il capitano Mattia decideva quindi di non spezzare i nostri migliori giocatori, schierando la coppia Brugnerotto/Rizzuti, opposti a Dall Asta e Berta per il punto della vittoria, arrivato puntuale per 63 61. Anche qui dalle tribune solo apprezzamenti e applausi anche dai tifosi mantovani, a prova di una superiorita mai in discussione.
Chiudiamo con la lietissima nota del secondo doppio, formato dalla coppia Cassago/Nick Carlone, belli e vincenti contro la coppia migliore del TC Guidizzolo (Pasini-Corioni) per 64 63. Davvero bravi i nostri ragazzi a rintuzzare i tentativi di ritorno degli avversari, applicando al meglio una delle regole non scritte del tennis, vale a dire che non tutti i punti hanno lo stesso peso ma che si deve giocare bene, aggressivi e incisivi i punti chiave. Pensate che la coppia CTP ha perso uno solo dei NO AD point che ha affrontato nel corso della partita.
Grandi esempi anche per i nostri giovani Ceruti Andrea e Brianza Moris, presenti in tribuna insieme al grande tifoso Gianluca Fusarpoli, che ringraziamo con tutto il cuore per la dimostrazione di vicinanza che lo ha portato a raggiungerci cosi lontano da casa. Grazie Gianluca ! e grazie anche a Francesca, Giulia e Vanessa per la vostra elegante, discreta ma preziosissima presenza.
Stanchi, cotti dal sole ma felici !
5 a 1 alla fine, uno score che porta i nostri atleti in testa al girone 1, in bellissima solitudine davanti al Selva Alta ed in previsione della successiva e delicata trasferta di Domenica 30 in quel del TC Crema. Forza ragazzi !
Non possiamo non segnalare infine il risultato della Serie D1 maschile, capace di sconfiggere sui campi di via dello sport il TC Milano B per 4 a 2.
Vittoriosi in singolo Turconi Emanuele, Legnani Andrea e il nuovo acquisto Bogni Andrea. Sconfitta invece per il bravo Lorenzo Baldoni.
Doppio vinto da Panaro Paolo e Turconi, perso invece da Capitan Volante in coppia con Andrea Legnani per il 4 a 2 finale che fa da ben viatico per il resto del girone.
Il CTP non si ferma nemmeno Domenica 30 Maggio, con anche i primi incontri di Serie D3 e D4, per una stagione che vuole essere da ricordare. Stay tuned !
0 notes
Text
Una Domenica che ricorderemo per sempre !!!
Lo sport vive di fatica, dedizione e sudore, di ore e ore passate sui campi e in palestra a soffrire e a prepararsi magari per pochi istanti di prestazione. Quando tutto questo si traduce sul campo da gioco, qualunque esso sia, si trasforma in emozioni, in gioia irrefrenabile se le cose vanno bene, in delusione e malessere se invece i risultati non arrivano.
Il vero apice di queste sensazioni si vive quando si ha la fortuna di farlo in una squadra, davanti ad un pubblico che ti sprona e con cui condividere euforia ed entusiasmo finali, o a cui affidarsi per stemperare la delusione.
Il nostro sport viene definito individuale per eccellenza e quasi sempre siamo da soli di fronte al nostro avversario a dover gestire tutto questo fiume di sensazioni per cui quando ci viene data occasione di condividere con compagni di squadra e tifosi, si arriva al settimo cielo !
Per il Circolo Tennis Parabiago la giornata di ieri, Domenica 27 Settembre, ha significato arrivare a questo settimo cielo e siamo ancora emozionati e commossi per averlo potuto raggiungere TUTTI INSIEME !!!
Andiamo se possibile con ordine e iniziamo ovviamente dalle ragazze delle Serie C che hanno espugnato il Quanta Village per raggiungere la promozione in Serie B2 per la prossima stagione.
Prima parlavamo di dedizione e senso di appartenenza e ci piace sottolineare come la prova delle nostre girls in quel di Milano ne sia un esempio straordinario. Le condizioni fisiche non erano ottimali, con Sonia Cassani che sta da giorni combattendo con una fastidiosissima contrattura che le rende difficile anche solo spostarsi sul campo. Sapete cosa ha fatto ieri Sonia ? Beh, ha disputato 3 incontri di fila !!! Singolo di sacrificio perso anche se sfiorato almeno il primo set, giocato cercando solo vincenti ad inizio scambio proprio per preservarsi per il doppio. A seguire due doppi eroici, compreso quello di spareggio, in coppia alla solida Valentina Urelli Rinaldi.
Coach Colla ha ancora le palpitazioni ripensando a come si sono susseguiti i risultati: 2 a 0 sotto dopo i primi due singoli di Valentina (16 36 dalla 2.2 Anastasia Piangerelli in giornata di grazia e di fatto ingiocabile) e appunto Sonia, sconfitta 57 16 dalla 2.4 Chiara Bordo, 2 pari dopo il previsto successo di Carola Cavelli opposta ad una giovanissima Beatrice Gatti (3.5), anno 2009 (ma le partite vanno sempre giocate e vinte 61 61) e dopo il doppio al cardiopalma portato a casa al super tie-break del terzo da una coppia che sta dimostrando intese sempre migliori, Urelli-Cassani, impostesi per 36 62 10-6 a Bordo/Garofalo.
Si arriva quindi al doppio decisivo, dove ci piace sottolineare una cosa: il regolamento impone di dover schierare nel match decisivo una giocatrice proveniente dal vivaio, vale a dire che ha militato nel proprio Circolo per almeno due anni nelle categorie giovanili. La Federazione ha introdotto questa norma proprio per premiare quei sodalizi che investono nei settori giovanili, che fanno crescere i propri atleti in casa e che meritano di poterli mettere in campo quando il gioco si fa duro ! Il CTP ha Sonia Cassani e Ilaria Semplici, nate e cresciute in via dello Sport dove hanno raggiunto classifica e livello attuali. Grazie alla nostra scelta a dir poco lungimirante Cristiano ha potuto quindi riproporre la coppia regina, Vale con Sonia, mentre dalla parte opposta della rete Quanta Village ha dovuto schierare una giocatrice di terza categoria. Torniamo al concetto di prima, le partire vanno giocate e vinte sul campo e il 61 63 finale racconta di un livello superiore imposto con carattere, quel carattere che a volte alle nostre ragazze rischia di mancare e che invece ieri ha permesso al CTP di raggiungere un traguardo storico, la Serie B al femminile che mai avevamo sfiorato !
Grandi ragazze (Valentina, Sonia, Carola e Ilaria), grande coach Colla e grandissime le due giovani tifose Barbara e Chiara che, a detto dello stesso Cristiano, hanno fatto sentire le nostre a casa con il loro sostegno.
Lo storico risultato delle ragazze ha dato lo spunto finale agli atleti della Serie C maschile, dal momento che lo abbiamo annunciato mentre si disputavano i due doppi dopo che i singoli si erano chiusi sul 2 a 2. Nella testa di Nick, Chris, Gio e Andrea siamo sicuri che qualcosa sia scattato dando la forza per chiudere al cardiopalma i rispettivi match.
Se riusciamo, anche qui andiamo con ordine e cominciamo con il dare onore al TC Fenice (BS), venuto a Parabiago onestamente senza il titolo di favorito ma che alla fine ha onorato alla grande lo spareggio per la B2, dando filo da torcere a Mattia e compagni.
In ogni abbinamento la classifica sembrava favorire i nostri ma ancora una volta il tennis come tutto lo sport ha rivelato la sua vera natura e bellezza, fatta di situazioni imprevedibili e sempre nuove ad ogni occasione.
Il primo singolo si conclude con la perentoria affermazione del nostro Christian Migliorini (2.4), che ha avuto la meglio sul 2.5 Scainelli Davide dopo un match oltremodo tirato e fatto di scambi mozzafiato con la palla che a volte superava la rete a grandissima speed e a pochi millimetri dal nastro. Il punteggio finale di 63 67 10-4 al super tie-break racconta di un Christian bravissimo a non scomporsi dopo il secondo set perso sul filo di lana, quando inerzia e stimoli erano tutti verso il bresciano. Lasciare solo 4 punti al rivale nella frazione decisiva merita di essere sottolineato a testimonianza di un Chris in regime di Fast & Furious !
Il punto del pareggio per gli ospiti arriva dalla solidissima prova del giocatore avversario di maggiore esperienza, il 2.5 e over 40 Di Tommaso Federico che, sotto 5 a 1 nel primo set, infila 6 giochi di fila al sempre elegante ma purtroppo in questa stagione poco efficace Nicolas Carlone (2.4), aggiudicandosi poi anche il secondo parziale per 6 giochi a 4. Ancora quindi rammarico per Nick, soprattutto per il primo set perso, in una stagione complicata ma che speriamo prenda da oggi in avanti una strada diversa sulle ali del grande entusiasmo di squadra. Ribadiamo un concetto espresso N volte Nick: sei troppo bello da veder giocare sul campo da non poter prima o poi ritrovare quella fiducia essenziale nel nostro sport e che tante soddisfazioni ti e ci ha dato. Lockdown e pochi tornei certo non aiutano a ritrovare il ritmo partita ma siamo sicuri che le cose presto miglioreranno.
Tocca quindi al nostro numero uno rimettere le cose a posto. Giovanni Rizzuti (2.3) sfodera una delle migliori prestazioni stagionali per imporsi 60 63 al 2.4 Andrea Stoppini. Tantissimi gli spunti positivi della prova di Gio, dalla acutezza tattica nel rallentare il gioco quando serviva, a dei tocchi fenomenali con drop-shot entusiasmanti che hanno costretto il bresciano a correre in avanti in un terreno non suo, sino alla gestione grintosa della seconda parte del set finale, quando Stoppini ha provato a rientrare ritrovando il campo con il suo splendido rovescio. Giovanni ha dovuto ricorrere a tutta la sua esperienza e al suo enorme cuore agonistico per ricacciare indietro ogni tentativo di recupero. Grande number 1, hai giocato duro quando il gioco lo ha richiesto, hai dato tutto per la squadra e trascinato anche dalla tribuna i tuoi compagni. Ci sei piaciuto quando dalla panchina e rivolto al pubblico hai scosso tutti urlando: Forza ! Loro in due fanno maggior rumore di noi ! GRANDE UOMO SQUADRA !!!
Partita di buon livello e quasi riacciuffata quella di Leo Cassago (2.5), reduce dalle ottime prestazioni del Trofeo Rossetti e opposto al giovane e talentuoso 2.6 Rosellini Carlo, figlio del capitano avversario e capace nel torneo Open di eliminare il nostro Presidente. Dopo aver perso il primo set per 64 rimanendo attaccato per buona parte della frazione al grintoso avversario, la partita sembrava prendere la via del Lago di Garda con Rosellini avanti 3 giochi a 0 in assoluto controllo. Il folto pubblico presente, le bottiglie di plastica piene di sassi inventate da Rizzuti a bordo campo ma soprattutto, ci piace dirlo, il cuore e la grinta del nostro giovane golden boy, hanno permesso di risalire sino al 3 pari con due palle per il 4 a 3 sopra. Onore e meriti al bresciano che ha servito in quelle occasioni in maniera impeccabile lasciando a Leo poche recriminazioni. Il 63 finale scrive la storia di un match meritato dal TC Fenice e che mette comunque in cascina al nostro atleta altre importanti esperienze nel saper gestire i punti chiave. Ormai lo sai Leo che nel tennis i punti non sono tutti uguali e che alcuni hanno un peso maggiore rispetto ad altri, imparerai fidati !
Si arriva quindi ai doppi, con il nostro Circolo che ancora una volta attinge dal vivaio un giocatore di sicuro affidamento come Andrea Cattaneo (2.6), sempre pronto a rispondere presente quando serve. In coppia con Rizzuti, danno vita ad un doppio vinto davvero con il cuore oltre che con i colpi profondi e precisi di Giovanni e con la freddezza sotto rete di Andrea quando contava.
Nel frattempo, il doppio Migliorini/Carlone sul campo 2 aveva la meglio in due set non certo facili (63 64) sulla coppia Rosellini/Scaielli grazie a tecnica e intesa che migliora ad ogni occasione. Guardandovi giocare a questi livelli siamo solo che fiduciosi ad affrontare le prossime sfide di squadra dal momento che spesso i risultati dipendono dai doppi. Chris e Nick danno quindi il punto del vantaggio al CTP, proiettandoci alle fasi finali dello spareggio, spostando pubblico e attenzione sul campo 1 dove la coppia Cattaneo/Rizzuti, anche secondo noi alle belle notizie che arrivano dal Quanta Village, portano la solida ed esperta coppia avversaria Di Tommaso/Bossini al super tie-break del terzo dopo aver davvero rischiato. Pubblico e attaccamento alla maglia si traducono in un 36 75 10-5 finale che CI PORTA IN SERIE B !!!
Infinite emozioni che ancora stiamo vivendo e un grazie di cuore da parte di chi scrive a tutti Voi ragazze e ragazzi, a Mattia Presidente Giocatore Capitano e amico da una vita passata insieme a faticare, dedicare tempo e risorse proprio per raggiungere momenti come questi.
Grazie ai tanti appassionati che hanno sostenuto le squadre, soprattutto dopo le incazzature di Rizzuti, in una storica cavalcata che non vuole fermarsi qui ma che ci proietta verso altre emozioni TUTTI INSIEME !!!
Grazie alla famiglia Ceruti a cui tutti ci sentiamo di appartenere, per la dedizione e la passione con cui ogni giorno aprono il tennis, lo mantengono, lo curano come fosse il giardino di casa, proprio essendo questa casa loro che per magia diventa casa di tutti noi !
Grazie a Miri che con il suo impegno cura i campi in terra rossa rendendoli immuni agli acquazzoni che da altre parti annullano e ritardano incontri e tornei.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE A TUTTI DI CUORE !!!
0 notes
Text
Aggiornamenti Campionati a Squadre
Altra domenica molto intensa quella scorsa, 30 Maggio.
Erano ben 7 le squadre seniores impegnate nelle diverse categorie dove le nostre atlete e i nostri atleti sudano per onorare i colori del CTP.
Sarebbe davvero lunghissimo fare la cronaca di tutti gli incontri ma ci teniamo a darvi i maggiori spunti possibili.
Iniziamo ovviamente dalle nostre ragazze e lasciateci partire da quelle che senza ombra di dubbio hanno maggiormente sentito la tensione di un esordio stagionale nel campionato a squadre, le belle e brave componenti della squadra D3 Femminile.
Da sinistra Lucia Fatone, Laura Cozzi e Nadia Legnani
Tralasciamo il risultato finale ma sottolineiamo la straordinaria prova di Nadia Legnani che da NC ha impegnato in una lunga ed estenuante maratona la 4.2 Allegri Eloisa, dovendo cedere solo al terzo per 64 36 64 ! Pazienza giovane Nadia, tutta esperienza.
Onore anche alla nostra numero 1, Lucia Fatone, brava a impegnare la 4.1 Margiotta Francesca con la sua solita grinta che ben conosciamo e che ha tenuto in bilico il risultato sino al 64 64 finale.
Instancabile Lucia nello scendere in campo anche in doppio con la nostra Laura Cozzi, madrina di tante manifestazioni del nostro tennis per via della sua presenza che non fa mai mancare. 63 62 il punteggio e tanto fieno in cascina a livello di esperienza per le nostre giovanili tenniste. Brave ragazze, orgogliosi di Voi !
Rimanendo al femminile e salendo giusto un pochino di livello, dobbiamo nostro malgrado registrare la battuta di arresto della B2 femminile in quel di Bergamo contro il TC Citta dei Mille. Il 3 a 1 finale deriva dalle sconfitte senza troppo rammarico di Carola Cavelli (61 64 dalla 2.4 Palkina Ksenia) e con lo stesso punteggio di Sonia Cassani per mano della 2.5 Fermi Chiara. A risollevare e darci speranza ci ha pensato la esordiente Urso Aurora (2.6) con il suo bel positivo contro la 2.5 Volpi Alice per 75 63.
Ci hanno provato le nostre Cassani e Urso in doppio ma poco sono riuscite a fare contro la ben affiatata coppia Palkina/Fermi; il 61 63 finale lo dice chiaramente.
Nulla ragazze, non e successo nulla e possiamo giocarci il tutto per tutto domani 2 giugno in casa contro la capolista Casale. FORZA RAGAZZE !
Passiamo ora ai maschi e qui ci perdonerete se non saremo troppo dettagliati ma davvero, inserire dettagli di una B2, una D1, tre D3 e una D4 sarebbe troppo lungo.
Andiamo con ordine e partiamo dalla D4 che ha deliziato i nostri tifosi con prove di notevole grinta e carattere. I risultati che riportiamo sotto danno il giusto risalto alla grinta e alla notevole dedizione che tutti i nostri ragazzi hanno messo in campo, vincere partite sempre e solo al terzo va sottolineato. GRANDI LOTTATORI ! Con un capitano come Danilo cosa potevamo aspettarci di diverso ?
ASCIONE SALVATORE (4.1) d. FRANCESCHETTO MIRKO (4.1) 63 36 75
RAISI LUCA (4.2) b. STRUMIA MASSIMO (4.2) 64 26 64
CARMAGNOLA DANILO (4.3) b. BRANCALONE ANTONIO (4.2) 16 61 63
GIGLIO/ROMEO F. b. AMATO/SANTAMBROGIO 63 57 108
Tre invece erano le squadre di D3 Maschile.
La squadra A degli esperti Luca Rossetti e Luca Casanova affiancati dal giovane Mazzetto Stefano hanno offerto una prova di grande forza nello spazzare via il GFG Sport con un perentorio 4 a 0, per via delle vittorie in Singolo di Rossetti sul 3.5 Maggi per 75 64, di Casanova sul 4.4 Cazzaniga per 61 61 e di Mazzetto sul 4.NC De Sousa per 60 62. Completa il risultato il 75 62 in doppia della interessante coppia Casanova/Mazzetto. Ottimo inizio ragazzi !
La squadra B sotto la guida di capitan Morosi, ha espugnato Milano e il tennis Schuster grazie alla ottima vena di coach Charlie (Carlo Lusardi) che dopo aver sbaragliato il 4.2 D Andrea per 75 61, ha sfruttato le sue ottime doti di doppista affiancato al bravissimo Soria Niccolo (vincitore in singolo contro il 3.4 Brambilla per 76 63 con un ottimo positivo) per chiudere un epica battaglia in contro la coppia Brambilla/Giovannelli vinta pensate per 16 62 11 9 al super tie-break del terzo con match point annullato.
Ininfluente la sconfitta del sempre impeccabile Thomas Mellace che ha lottato al massimo contro il 4.1 Giovannelli trascinato al terzo ma purtroppo alla fine con maggiori energie. 75 36 63 alla fine ma grande Thomas, come sempre !
Nulla da fare invece per la giovane squadra Serie D3 Maschile in quel di Buccinasco (TC Milago). Troppo forti alla fine il 3.1 Figini (64 64 al pur bravissimo Panaro Alessandro che ha lasciato una partita comunque molto tirata), il 3.3 Longo che ha lasciato solo tre game al sempre elegante Biondi Stefano (62 61 con pochi rammarichi ma tanta esperienza di cui far tesoro Ste), il 4.5 Stara Davide che ha invece sorpreso Maurizio Fiorellino per 63 76 in un match che se portato al terzo magari …
64 61 il punteggio del doppio per i locali, opposti ai nostri Biondi/Giorato per un clean sheet che non deve scoraggiare i nostri giovani, alla ricerca soprattutto di esperienza da far fruttare negli anni.
Siamo alla D1 Maschile, ancora in grado di portare a casa una vittoria di estrema importanza per la classifica del girone (siamo a punteggio pieno) contro la temibile squadra del CC Molinetto. Quattro singoli vinti un due set con prove perentorie da parte di:
TURCONI EMANUELE b. PARESCHI ANDREA (3.1) 75 61
LEGNANI ANDREA b. CAPPELLA STEFANO (3.1) 61 63
BOGNI ANDREA b. MAFFEI MARCELLO (3.2) 62 63
PANARO PAOLO b. BRAS DE FER MICHEL (4.4) 76 75
Stanchi ma contenti !
Per poi arrivare a vincere il doppio del sempre presente Ivan Volante (capitano) in coppia con Lorenzo Baldoni (epici nel vincere 75 67 10 7 al super tie-break).
Unica piccola nota dolente la sconfitta per 75 36 10 7 del doppio Favetti Marco/Legnani, alla ricerca di intese e meccanismi che sicuramente verranno.
Chiudiamo al maschile con la Serie B2 di capitan Mattia.
La trasferta di Crema doveva portare ai nostri una sola cosa, i tre punti per rimanere in testa al girone a punteggio pieno. Missione compiuta, anche se per le strane dinamiche dello sport il clima alla fine non era certo dei migliori.
Spieghiamo: essere 4 a 0 dopo i singoli ed essere avanti 60 22 in un doppio e 63 54 e servizio nel secondo sembrava dare ai nostri il via per un 6 a 0 o comunque per un 5 a 1 che sarebbe stato un ottimo viatico per il prosieguo.
Il nostro amato sport non ti concede nessuna distrazione e lo sanno bene le coppie Cassago/Carlone (sconfitti 06 62 10 3 al tie-break) e Brugnerotto/Brianza (sotto alla fine 36 76 10 3 con due match point non sfruttati) per il 4 a 2 finale.
Nulla di compromesso ovviamente, anzi, per cui lasciateci parlare delle liete note che vengono dai singoli.
Una tranquilla (forse troppo vero Gio?) domenica per il nostro numero 2 Giovanni Rizzuti, con una vittoria mai in discussione contro il 2.6 Ricetti Danny. 60 61 in pochissimi minuti e un discreto allenamento in vista della finale del torneo Open di Inveruno vinto ieri per 62 61 in finale contro il 2.4 Conca Alessandro. COMPLIMENTI GIO !
Sul campo 2 era la volta di Christian Migliorini sconfiggere soprattutto i suoi acciacchi fisici degli ultimi giorni oltre che il bravo e giovanissimo 2.6 Cattaneo Leonardo (classe 2006) con un perentorio 62 63. Bravo Christian a non scomporsi anche nella parte centrale del secondo parziale quando ha dovuto rintuzzare il tentativo di recupero del tennista locale.
Toccava quindi al nostro numero 1, Marco Brugnerotto, avere la meglio sul 2.4 Datei Gabriele che davvero ha cercato in tutti i modi di mettere in discussione alcuni game, soprattutto nel secondo set, attingendo a notevoli doti fisiche. Il livello di gioco mostrato domenica dal nostro ha forse un solo difetto: Marco giochi talmente bene a tennis che rischi di mettere in palla gli avversari consapevoli che solo facendo i fenomeni possono sperare di strappare qualche game. Il 61 63 finale racconta in ogni caso di un match mai in bilico grazie alle impressionanti accelerazioni e ai colpi profondissimi di un Brugnerotto davvero di altro livello.
Dal vivaio scendeva in campo Leonardo Cassago, opposto al giovane 2.8 Nava Giacomo. Sembrava solo normale amministrazione dopo il primo set vinto 61 e dopo essere andato avanti nettamente anche nel secondo parziale. I cali di tensione sono i peggiori nemici di Leo, insieme a qualche errore di troppo nel servizio e purtroppo domenica non abbiamo visto una eccezione. Raggiunto sul 5 pari, Leo ha saputo ritrovare i suoi colpi e la giusta freddezza per portare a casa il punto della vittoria, per la contentezza della sua prima tifosa, la bella e bravissima cagnolina Olivia, ormai la nostra mascotte.
Un grazie di cuore anche a Franco Migliorini (padre di Christian) e a Fabio Legnani per la loro discreta ma importante presenza, tanto gradita ai ragazzi. Franco e Fabio hanno aiutato le ormai inossidabili Giulia, Vanessa e Francesca a sostenere la squadra. Grazie ancora !
Dei due doppi abbiamo detto prima purtroppo ma da qui dobbiamo ripartire per ritrovare la giusta grinta e cercare di rimanere in testa al girone con il match casalingo di Domenica 6 Giugno contro Quanta Club.
Tutti i ragazzi di Mamo e Mattia
Come sempre, non possiamo fermarci a riflettere troppo dal momento che domani 2 Giugno ci saranno in casa due appuntamenti di enorme importanza per il nostro tennis:
ORE 10.00 SERIE B2 FEMMINILE: CTP vs Sport Club Nuova Casale
ORE 15.00 UNDER 16 Maschile (Tabellone Regionale): CTP vs TC Gallarate
TUTTI A TIFARE PER I NOSTRI IN ATTESA DELLA ENNESIMA DOMENICA DI CAMPIONATI !!!
1 note
·
View note