#figliole
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#dnd#dungeons and dragons#artists on tumblr#ocs#tiefling#text says “the prodigal fire”#it sounds more of a pun in italian since 'prodigal son' is 'figliol prodigo' and figliolo sounds closer to fuoco which means fire
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a me messias sta pure simpatico, ma la roma ha gia i suoi problemi per cui vi prego come se avessimo accettato
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"Dignitas infinita"? contenuto del documento ottimo, ma la motivazione va spiegata bene!
Presentiamo il Documento, ricevendolo con obbedienza filiale e ringraziando la Gerarchia per aver ribadito i “NO” della dottrina sulle questioni delicate del nostro tempo, offrendo alla nostra riflessione tre articoli: due del professor Roberto de Mattei (vedi qui – e vedi qui) ed uno del professor Silvio Brachetta pubblicato dall’Osservatorio cardinale VanThuan… Offriamo anche un video-catechesi…
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#Benedetto XVI#Concilio Vaticano II#Dignitas Infinita#dignità persona#dottrina#figliol prodigo#Giovanni Paolo II#Papa Francesco
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Riflessioni e pensieri del pellegrino in cammino.
📷 Desde el camino aragonès y francès
Io sono il buon pastore, il buon pastore depone la sua vita per le pecore. (Gv. 10:11)
Io sono il buon pastore e conosco le mie pecore e le mie conoscono me. (Gv. 10:14)
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Nelle vecchie usanze degli antichi pastori, vi era questo metodo d'insegnamento per la pecorella smarrita che altro non era che una correzione di facile comprensione per l'animale, che capiva in seguito e solo dopo essere stata coccolata tra le braccia del pastore che quel gesto non era stato un rimprovero, bensì una riprensione fatta con e in amore affinchè potesse ricordarla sempre per non sbagliare più. Quella pecorella, nel tempo si sarebbe dimenticata di quel momentaneo breve istante di dolore ma si sarebbe sempre ricordata di tutto quell'amore ricevuto dal pastore e non si sarebbe più allontanata da lui.
Credo dunque sia assai facile l'interpretazione di tale evento e capirne il significato. È accaduto a me in un paio di occasioni di ricevere questa sua riprensione facendomi vedere con amore, come stavo per perdermi, tra le sollecitudini di questo mondo in mano al nemico e stavo per entrare in quella porta larga, che porta poi alla perdizione.
Riprensione con amore, mi ha rotto la zampina e preso in braccio mi ha ricondotto all'ovile. Ha poi organizzato una grande festa in mio onore dopo che, dall'alto della sua misericordia e amore, già mi aveva perdonato, e ricoperto di benedizioni. E si, proprio come la parabola del figliol prodigo.
lan ✍️
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DAUGHTERS OF MURAD III
As we all know, Murad III was the sultan who had thirty daughters when he died, but in 1598 seventeen or eighteen daughters died due to plaque, so there were twelve or thirteen who were left. There were several daughters of Safiye Sultan, and much more daughters of concubines, who were married in mass ceremony in summer of 1613.
When Murad ascended the throne, Venetian ambassadors started to report about his family composition. Let’s now see reports from early reign of Murad III:
Report from Giacomo Soranzo from 1576 (page 205) (provided by Maria Pia Pedani)
Sultan Amorat III di questo nome, et XIII imperator de Turchi, è al presente di et�� di 33 anni. Ha una figliola di XII anni et dui figliuoli maschi, il primo, sultan Mehemet, di IX anni, et l’altro sultan Soleiman di VIII.
Report from Giovanni Correr from 1578 (page 239) (provided by Maria Pia Pedani)
Sarebbe, dicono, inclinato per natura a disordinar con le donne, perché si diletta grandemente della conversation loro; pure, con tanta commodità et quantità che n’ha, si tien per fermo che ’l sia contento della sola moglie, la qual se ben non le ha per ancora fatto chebin, che tanto vuol dire come indotata et sposata, ama grandemente, né mai dorme lontano da lei, et con essa ha tre figliuoli, una femina de XI anni et dui maschi, il primo di IX, et l’altro di V anni.
Report from Giacomo Soranzo from 1584 (page 268) (provided by Maria Pia Pedani)
Questo sultan Mehemet, solo et unico figliolo maschio di Sua Maestà con doi figliole femine, se ben ha havuto altri quattro figlioli maschi, che son morti, tutti di una istessa madre, è hora in età di XVI in XVII anni, et la prima figliola di XIIII dissegnata, come si crede, a Ibrain bassà, et [6] l’altra più picciola.
Report from Paolo Contarini from 1583; book Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato (page 243):
Ha Sua Maesta un figliuolo unico maschio chiamato Sultan Memet, di eta d’ anni 18, e che l’ anno passato fu ritagliato, com’ e noto alla Serenita Vostra, di maggior vita e di piu bella statura del padre, di color olivastro, e negli occhi mostra esser crudele; s’ intende ch’ egli abbia animo grande, e che spesso biasma il padre, perche dipende dal consiglio delle done e non va in persona alla guerra. Ha pure Sua Maesta due figliuole, una di eta di quattordici anni, che, come ho detto, e destinata per moglie ad Ibraim bassa, e l’ altra e di anni dieci, ne per ancora e destinata ad alcuno, sebben si ragiona che la sultana madre abbia intenzionne di farla dar per moglie a Mamut aga, capigi bassi del serenissimo Signor, allievo e molto favorito di Sua Maesta.
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As far as I understood from reports above:
Beside Mehmed, Safiye gave birth to four sons who died before 1584; one of them was named Süleyman who was year younger than Mehmed, thus being born in 1567. Also, Mahmud and Selim (who were born respectively in 1572 and 1579; see A Comparison of Seyyid Lokman’s Records of the Birth, Death and Wedding Dates of Members of Ottoman Dynasty (1566-1595) with the Records in Ottoman Chronicles by Pazan Ibrahim), were also sons of Safiye, according to birth dates.
Safiye for sure had at least two daughters; Ayşe, who was four years younger than her brother Mehmed, thus being born in 1570, and Fatma, who was four years younger than her elder sister and eight years younger than her brother, thus being born in 1574. Beside them, it seems that Safiye had one more daughter, who was older from Mehmed two to three years, thus being born in 1563-1564.
From later reign of Murad III we have also some informations:
Report from Lorenzo Bernardo in 1590 provided by Maria Pia Pedani (actually the report was made in 1586/87; because this bailo was there until 1587)
Fra tutti questi che a quella Porta potessero far bene e male a questo Senato è la sultana moglie, uno de principali mezi appresso il Gran Signore. Questa è di natione albanese, molto savia e prudente, si è mostrata da un tempo in qua molto bene affetta alle cose della Serenità Vostra, e però mi son trattenuto con lei con alcune galanterie di poco valore, perché non si mostra avida né ha causa di essere tale perché è ricchissima. Il suo favore non solo è da stimare al presente, ma molto più per l’avenire, in tempo che regnasse il prencipe suo figliolo, appresso il quale è di molta autorità. È d’età d’anni 38 in 39, e sono anni 25 ch’hebbe commercio col Gran Signore col quale per anni 18 continui hebbe molti figlioli, de quali al presente ne vivono tre solamente, cioè Meemet prencipe, la figliola maritata in Ibraim bassà et una figliola che hora è da marito.
Safiye’s Household and Venetian Diplomacy; page 29 note 64
16 Aug. 1590 – the marriages of two daughters of the sultan has been arranged; the first is beautiful and will marry the beylerbeyi of Greece; the other is humpback, but not a monster, and she will marry Siyavuş paşa
Safiye’s Household and Venetian Diplomacy; page 29 (note 63 confirms spring 1591 as date)
In 1591 the rich Hümaşah Ayşe, the daughter of Mihrimah and Rüstem, proposed to pay the expenses of one hundred galleys for six months, if her son-in-law Çiğala-zâde Sinan paşa was made kapudanpaşa. At the same time a sister of prince Mehmed tried to obtain the same office for her brother-in-law Mehmed paşa.
Report from Matheo Zane from April 18, 1592, to the Doge and Senate (source: Calendar of State Papers and Manuscripts Relating to English Affairs (1893); page 23 – I will only provide first part of the letter)
The appointment of Sciavus as Gran Vizir was made against the intentions of the Sultan himself, who, in his own mind, had designed to make Sciavus second Vizir, and Sinan Gran Vizir. But Sinan was far away, and his Majesty was aware that there was pressing danger if he refused to satisfy the troops by the removal of Ferrad; he accordingly conferred the seals to Sciavus. This appointment is more popular among the people and the merchants than with the troops, who remember that the disorders of their payment took place in the time of Sciavus, though the head of the Beglierbey of Greece paid the penalty for all. It is thought that if the Sultan’s daughter, who is twenty-six years old, marries Sciavus he will keep his office, if not there is danger of his losing it…
Alphonse la Martine claims in his work History of Turkey (p. 108):
Ferhad-Pasha, grown old in the wars of Persia, was appointed grand vizier in the place of Sinan-Pasha, who returned for the third time into his sumptuous exile of Malghara. Ferhad had espoused the daughter of the Sultana Safiye. This princess governed under her son Mahomet III from the depths of the harem, still more absolutely than under Amurath.
Report from Girolamo Capello from 1600 (p. 416, provided by Maria Pia Pedani)
Rimane per ultimo Sciaus, di nazione ongaro, e per quello che viene detto nato nobilmente. Questo fu grandemente amato da sultan Selim; è persona di bell’aspetto, grave, di poche parole e risoluto, e nessuno vien formato di maggior intelligenza di lui, né più atto a regger tanto peso, essendo stato tre volte primo visir, se bene gl’attribuiscono nome di sfortunato, essendo nel tempo del suo governo successi incendii grandissimi et accidenti infausti, e sempre che si sente voce di mutazione di governo egli viene nominato per primo; ma si giudica che non potrà riuscire per non esser in grazia della regina, essendo che doppo la morte della prima sua moglie, non volse prendere un’altra sultana. Con tutto ciò non manca chi lo pone innanzi. E l’ultimo ordine che diede il Gran Signore a Sciaus, ch’egli non dovesse partir per la Mecca, facendolo ritornar in Costantinopoli mentre era in pronto per andarsene (se bene altri dicono che fosse sua invenzione per vedere come si muoveva il re) lo pose in gran speranza, che Sua Maestà si volesse servir di lui. Nell’amicizia di questo si conserva il medico Benvenisti ebreo, che per vedersi privo del donativo che Vostra Serenità gli faceva già molto tempo di 500 zecchini l’anno, quasi pretesi da lui per obligo di servizi prestati, si rende ora poco ben affetto, se bene lo dissimula. Ma si ha da lodar Dio che Vostra Serenità ora si trova libera dalla mano di tutte quest’arpie delle quali non avrà bisogno, piacendo a Sua Divina Maestà per gran pezzo, e quando anco Sciaus risorgesse, saranno ambedue sempre amicissimi di lei perché sono avarissimi, oltre che Sciaus si è sempre mostrato ben inclinato verso questo Serenissimo Dominio.
From this reports I was able to obtain, I understand next:
Safiye’s daughter Ayşe, who was from 1586 married to Ibrahim Pasha was sent with her husband to Egypt where she lived until end of reign of her father. But, there were at least two daughters of Safiye Sultan in the capital whose marriages occurred, even if their ceremonies was not reported by bailos.
In 1590, two daughters of Murad III (and Safiye) were promised respectively to governor of Rumelia (ambassadors often reffered them as beylerbeys of Greece) and Siyavuş Pasha. It seems that Sultana who was promised to governor of Rumelia was married to him latest in 1591, as her sister tried to obtain function of Kapudan Pasha for her husband (even though daughter of Rustem Pasha succeeded in her intention for obtaining that title to her son-in-law). It also seems that her husband’s identity was Mehmed Pasha, more precisely Nişancı Kara Mehmed Pasha. Sometimes referred as Boyalı Mehmed Pasha. Mehmed Pasha died in June 1593.
I would suggest that this Sultana might be Fatma, as she would be 16 y.o., by the same age her sister Ayşe married Ibrahim Pasha. Also, as Mehmed Pasha died in June 1593, she could soon remarry. Also, there is a interesting quote in work DAMAD HALIL PASHA (d. 1603): THE LIFE AND CAREER OF A “MODERATE” OTTOMAN PASHA (pp. 1643-1644) which says that ‘’the death of Nişancı Mehmed Pasha, one of the dome viziers, on 21 June 1593 seems to have made it easier for Halil Pasha to become vizier’’.
On the other hand, there is a Sultana who was promised to Siyavuş Pasha after he was widowed after death of Fatma Sultan, sister of Murad III. From 1592 report of Matheo Zane, we find out that this Sultana is twenty-six years old and that marriage negotiations are still going on. By report from 1600, it is clear that this Sultana who was engaged to Siyavuş Pasha was Safiye’s daughter, because Girolamo Capello reported that Siyavuş Pasha refused to remarry to Murad III’s daughter and he eventually fell out of favour of Safiye Sultan. It seems that this daughter was the eldest daughter of Murad III, beside Ayşe Sultan and Fatma Sultan, who were married at the time.
Beside that
In Sicill-I Osmani cilt 1, page 26, says that daughter of Murad III named Mihrimah was the eldest daughter of her father when she died and that she married Mirahur Ahmed Pasha. Also in work Bu mülkün kadın sultanları by Sakaoğlu, Mihrimah is claimed as eldest daughter of Murad III, and that she was married to Mirahur Ahmed Pasha in 1604. But, if she was eldest daughter and was married in 1604 to Ahmed Pasha, she was 40 years old, which means she had another marriages during reign of her father and brother about whom we know nothing. I would go with her being the one trying to be married to her late aunt’s husband Siyavuş Pasha. If the description is right, and she was humpback, but not a monster, I would suggest she was maybe retired in her Palace or Topkapi Palace the most of her time because of health problems.
It seems that Murad III also had another daughter, Hümaşah, who was absolutely wronged by Alderson, he assigned her husbands of Şehzade Mehmed’s daughter Hümaşah Sultan and Şehzade Mehmed’s granddaughter Fatma Hanımsultan. Actually, thanks to Ragusan envoys, we know that she was wife of Nakkaş Hasan Pasha. According to Factions and Favourites at the Courts of Sultan Ahmed I, this marriage occurred between January and March 1605, but there are venetian reports which claim differently:
Resta quarlo Visir Assan Nacas, che in turco vuol dir pittore, per qualche gusto che ha di quella professione; e uomo di 54 anni, picciol di persona, nacque in Russia, d’ingegno sottile, poiche oltre il dipingere, sa ancora lavorare un orologio. Fu Silictar del re passato che il fece anco Visir, e gli die’in moglie una sua sorella – zia del presente Gran Signore; onde resta egli ancora parente della Maesta Sua.
Source: Relazioni degli stati Europei lette al Senato dagli ambasciatori Veneti nel secolo decimosettimo, p. 142
Also, in Journal of Ottoman Studies cilt 11 from 1991 (p. 184) and Osmanlı Devletinin Saray Teşkilatı (1984; page 165) from Uzunçarşılı, there are claims of Ahmed I fulfilling his aunt Hümaşah Sultan’s reguest for some appropriate allocations from the imperial kitchen. Most interesting is 82 numarali muhimme defteri, where Hümaşah Sultan gave in 1617 some kethudas to her nephew Ahmed I, he even refers to her as hȃlem Hümaşah Sultan (derived hrom hala, which means aunt). I strongly suggest she being daughter of Safiye Sultan, as she was given name in honour of Şehzade Mehmed’s daughter who gifted her mother to her father. I also suggest she was the youngest of her siblings, being born around 1580. As she was child in 1580s, ambassadors probably didn’t have the chance to see her and she was confined to Topkapi. She received the highest salary for princess, beside four daughters of Kösem Sultan, as she was full-sister of Sultan. She also gifts during reign of Sultan Ibrahim, and on list of fourteen princesses which received gifts from envoys in 1655, in book ‘’Acta et diplomata Ragusina’’ she is reffered as Inasce sultana moglie di Hassan pascia.
Also, there were other daughters of Murad III, who were not daughters of Safiye Sultan.
In mass marriage ceremony in 1613, seven daughters of Murad III who resided in Old Palace were given to court officials. According to book Topçular Katibi Abdülkadir Efendi Tarihi (p. 624), we are given identities of husbands of those Sultanas
Küçük Mirahur Mehmed Aga
Mirahur-I Evvel Muslu Aga
Bostancıbaşı Hasan Aga
Cığalazade Mehmed Bey
Kurşuncuzade Mustafa Pasha
Kefe Beylerbesi Mehmed Pasha
Kapucıbaşı Topal Mehmed Pasha
Also, author puts in footnotes that there was one daughter of Murad III who married in Shaban of 1022 H. (September 1613) governor of Rumelia Ahmed Pasha.
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* In work Bu mülkün kadın sultanları by Sakaoğlu, Fahri Sultan is claimed to be married to Çukadar Ahmed Pasha in 1604, who died in 1618. Year 1604 is incorrect, as she was married to him in 1613. Additionaly, in work Searching for Osman by Tezcan Baki, on page 328, it is claimed that daughter of Murad III who married governor of Rumelia Ahmed Pasha (later governor of Damascus; died 1618) remarried to Çerkez Mehmed Ali Pasha, who was Grand Vizier of Murad IV. Actually, this Ahmed Pasha was Mirahur Ahmed Pasha, who was governor of Damascus from 1617 until 1618 (I checked on world statesmen site). It seems that Çukadar and Mirahur Ahmed Pasha are the same person, but it seems that when Murad III’s daughter Mihrimah Sultan died, pasha was remarried to Fahri Sultan. Additionally, her marriage to Grand Vizier would explain why she received the highest salary of 430 aspers in 1639. She was not daughter of Safiye Sultan, but she was wife of Grand Vizier of Murad III, thus being given the highest salary among full-sisters of sultans. According to Ulucay, Fahri Sultan remarried to Soffi Bayram Pasha, which is true, because she was recorded in 1639 as widow of his, and received gifts from Ragusan envoys as his widow. Interestingly, it seems that she remarried during reign of Sultan Ibrahim to certain Dilaver Pasha, who was vizier under Mehmed IV and died in 1656. In list of gifts, she was referred as Fahre sultan, moglie di Dilaver pascia in 1648, 1662, 1670 and 1676. She is recorded in Acta et diplomata Ragusina, which provides gifts for fourteen Sultanas in 1655 as Faslite sultana, moglie di Lauer bassa. There are also court records from 1662:
Eyüb Mahkemesi (Havass-ı Refia) 74 Numaralı Sicil (H. 1072 - 1073 / M. 1661 - 1662)
III. Murad’ın kızı Fahrî Sultan’ın kocası Dilâver Paşa’dan intikal eden malları satan vekili Süleyman Bey’den herhangi bir alacağı kalmadığı Husûs-ı âti’l-beyânı mahallinde tahrîr için kıbel-i şer‘den bi’t-taleb irsâl olunan mevlânâ Sâlih Efendi b. Mehmed, ol dahi zeyl-i kitâbda muharrerü’l-esâmî olan müslimîn ile medîne-i hazret-i Ebâ Eyyûb el-Ensârî -dâme fî rıdvâni’l-Bârî- de vâki‘ Debbâğlar Deresi demekle ma‘rûf mahalde sâkine fahrü’l-muhadderât zevi’l-muvakkarât tâcü’l-mestûrât aliyyetü’z-zât safiyyetü’s-sıfât Fahrî Sultan bt. el-merhûm el-mebrûr ed-darrâc ilâ medârici rahmeti Rabbihi’l-gafûr Sultan Murad Hân -aleyhi’r-rahmeti ve’l-gufrân- hazretlerinin sa‘âdet-hânelerine varılıp akd-i meclis-i şer‘-i şerîf olundukda, sultân-ı müşârün-ileyhâ meclis-i ma‘kūd-ı mezkûrda, işbu kitâb-ı sıhhat-nisâbın sâhibi kıdvetü’l-emâcid ve’l-ekârim câmi‘ü’l-mehâmid ve’l-mekârim Sultanzâde Süleyman Bey b. el-merhûm Davud Paşa mahzarında tav‘an ikrâr ve takrîr-i kelâm edip bundan akdem fevt olan zevcim merhûm Dilâver Paşa zimmetinde mütekarrir olan mehr-i müeccelim mukābelesinde mecmû‘-ı muhallefâtı hatt-ı şerîf-i sa‘âdet-makrûn ile bana ihsân buyurulmağın ben dahi muhallefât-ı müteveffâ-yı mezbûru izn-i hâkim-i askerî ile sûk-ı sultânîde semen-i misli ile bey‘ ve kabz-ı semen ve bana îsâle mûmâ-ileyh Süleyman Bey’i tarafımdan vekîl ve nâib-i menâb nasb ve ta‘yîn eylediğimde ol dahi vekâlet-i mezbûreyi kabûl ve târih-i mezbûrda mahrûse-i Galata’da kassâm-ı askerî olan Hasan Efendi ma‘rifetiyle muhallefât-ı müteveffâ-yı mezbûru sûk-ı sultânîde bi’l-vekâle bey‘ ve kabz-ı semen eyledikden sonra defter-i kassâm mûcebince makbûzu olan meblağı tamamen bana def‘ ve teslîm, ben dahi kabz ve tesellüm etmişidim el-hâletü hâzihî husûs-ı mezbûra ve mütâlebât ve eymân ve muhâsamâtdan mûmâ-ileyh Süleyman Bey’in zimmetini ibrâ-i âmm-ı kātı‘ü’n-nizâ‘ ile ibrâ ve iskāt eyledim min ba‘d mûmâ-ileyh Süleyman Bey ile merhûm Dilâver Paşa muhallefâtına ve sâir husûsa müte‘allik da‘vâ ve nizâ‘ım yokdur, zuhûr dahi ederse lede’l-hükkâmi’l-kirâm kebîrihimi’llâhi’l-meliki’l-Allâm mesmû‘a ve makbûle olmasın deyicek gıbbe’t-tasdîki’ş-şer‘iyyi’l-vicâhiyyi’l-mu‘teber mâ hüve’l-vâki‘ kayd şüd. Fi’l-yevmi’s-sâbi‘ min şehri Ramazâni’l-mübârek li sene isneteyn ve seb‘în ve elf.
Also, in document dated from late 1662, which is about vakfiye of Fahri Sultan, she mentions at the end her sister Saime Sultan. Source:
11 numarali Istanbul Mahkemesi Defteri (H. 1073) pp. 303-304
On page 304, you will see Fahri Sultan refers to her as kız karındaşım Sâ’ime Sultân hazretlerini.
But, this Saime Sultan was also on list of gifts; in 1642 she was referred as wife of Topal Ahmed Pasha, and in 1648 she is referred as wife of Sarhoş Mehmed Pasha. In 1662 and 1670, she received gifts as widow, but in 1676 she was not mentioned, which means that she died in early 1670s.
One of the daughters of Murad III was Beyhan Sultan. There is a proof of her being daughter of Murad III:
Eyüb Mahkemesi (Havass-ı Refia) 37 Numaralı Sicil (H. 1047 / M. 1637 - 1638)
Beyhan Sultan bt. Sultan Murad Hân’ın tasarrufundaki menzil, bostan, çayır ve tarlaları Fâtıma Hatun bt. Abdüttevvâb’a sattığı Fahrü’l-muhadderât zahrü’l-muvakkarât tâcü’l-mestûrât, iklîletü’l-muhassenât Âişetü’z-zamân Fâtımatü’l-evân Beyhan Sultan bt. el-merhûm el-mebrûr ed-dâricü ilâ medârici’l-rahmeti’l-gafûr Sultan Murad Hân hazretlerinin taraf-ı şerîflerinden bey‘ ve tefvîz-i âti’z-zikri ikrâra vekîl olup vekâleti müşârün-ileyhâ hazretlerin ma‘rifet-i şer‘iyye ile ârifeyn olan zahrü’l-kuzât Mehmed Efendi b. ( ) el-Kadı ve Hâssa Baltacıları kethüdâsı olan el-Hâc Mehmed et-Teberdâr şehâdetleriyle sâbit olan kıdvetü’l-emâsil ve’l-akrân Câbir Ağa b. Abdülmennân mahfil-i kazâda Sultân-ı müşârün-ileyhâ hazretlerinin kethüdâları olan sâhib-i hâze’l-kitâb kıdvetü’l-muhadderât zübdetü’l-muvakkarât Fâtıma Hâtun bt. Abdüttevvâb tarafından dahi ikrâr-ı câ’i’l-beyânı tasdîka vekîl olup vekâleti mezbûre Fâtıma Hâtun’u ma‘rifet-i şer‘iyye ile ârifeyn olan Rıdvan Bey b. Abdullah ve Mustafa Bey b. Abdullah şehâdetleriyle sâbite olan fahrü’l-cüyûş Cafer Çavuş b. Abdullah muvâcehesinde bi’l-vekâle ikrâr-ı da‘vâ edip müvekkilem Sultân-ı müşârün-ileyhâ hazretlerinin silk-i mülk-i sahîhinde münselik olan emlâkinden olup Havâss-ı Aliyye kazâsı müzâfâtından Terkos nâhiyesine Kiteli nâm karyede vâki‘ bir tarafdan Osman Paşa mülkü ve bir tarafdan zikri âtî olan çiftliğe tâbi‘ olan çayır ve bir tarafı Sinan ve bir tarafı ba‘zan câmi‘-i şerîf ve ba‘zan tarîk-i âm ile mahdûd beş bâb tahtânî odayı ve bir sofayı ve bir anbarı ve harâba müşrif hamamı ve bir büyük ahırı ve bir küçük ahırı ve bir fırını ve harman kenarında vâki‘ samanlığı ve câmi‘-i şerîf kurbunda vâki‘ iki bâb tahtânî odayı müştemil çiftlik ta‘bîr olunur mülk menzilini ve menzil-i merkūm dâhilinde üç re’s kara sığır öküzünü ve demiriyle iki sabanı ve bir arabayı ve bir döğeni ve sâir âlât-ı zirâ‘at ve esbâb-ı hırâseti ve menzil-i merkūm kurbunda vâki‘ harman yerini mezbûre Fâtıma Hâtun’a fıddî nakd-i râyicü’l-vakt yetmiş beş bin akçeye tarafeynden îcâb ve kabûlü hâvî ve bey‘-i bâtt-ı sahîh-i şer‘î ve safka-i vâhide ile bey‘ ve teslîm edip ol dahi minvâl-i muharrer üzre iştirâ ve tesellüm eyledikden sonra yine karye-i mezbûre sınırı dâhilinde mevâzi‘-i adîdede vâki‘ ma‘lûmü’l-hudûd olup merhûm ve mağfûrun-leh Sultan Bayezid Hân -aleyhi’r-rahmetü ve’l-gufrân- hazretlerinin evkāf-ı şerîfesinden olan bir kıt‘a bostan yerinin ve beş kıt‘a çayırın ve tahmîmen yetmiş beş müd tohum istî‘âb eder elli kıt‘a tarlaların dahi hakk-ı tasarrufunu, mezbûrü’n-na‘t yirmi beş bin akçe bedel-i tefvîz ve evkāf-ı mezbûre mütevellîsi ma‘rifetiyle mezbûre Fâtıma Hâtun’a tevfîz edip ol dahi minvâl-i meşrûh üzre tefevvuz ve kabûl eyledikden sonra semen-i merkūm yetmiş beş bin akçe ve bedel-i tefvîz olan yirmi beş bin akçe cem‘an yüz bin akçeyi bi tamâmihî mezbûre Fâtıma Hâtun yedinden ahz ve kabz eyledi ba‘de’l-yevm zikr olunan emlâk-i mezbûre Fâtıma Hâtun’un mülk-i müşterâsı ve bostan ve çayırlar ve tarlalar dâhil-i taht-ı tasarrufu olmuşdur. Keyfe mâ teşâ’ ve tahtâr mutasarrıfe olsun dedikde vekîl-i mûmâ-ileyh Çâker Ağa’nın bi’l-vekâle cârî olan ikrâr-ı meşrûhunu vekîl-i âhar Cafer Çavuş bi’l-vekâle vicâhen tasdîk ve şifâhen tahkīk edicek mâ hüve’l-vâki‘ ketb olundu. Hurrire fi’l-yevmi’l-ışrîn min Şevvâli’l-mükerrem li sene seb‘a ve erba‘în ve elf.
It seems that Beyhan Sultan was recorded in 1648 as widow of Nideli Mustafa Pasha, who was actually Nigdeli Mustafa Pasha, who was killed in rebellion 1632. He was briefly Kapudan Pasha, governor of Egypt and defterdar. It seems that Beyhan Sultan was granted almost the highest salary (415 aspers) because of her husband’s positions during reign of Murad IV. She wasn’t of list of sultanas in 1655, so she died before that year.
I just don’t know if Nigdeli Mustafa Pasha is the same Mustafa Pasha that one of the daughters of Murad III married in 1613.
It seems that on list of gifts in 1642, there was daughter of Murad III named Abide Sultan who was wife of Muslu Pasha. Muslu Pasha was one of grooms in weddings of 1613.
There was also daughter of Murad III called Gevherhan Sultan, who died before 1639/1642, but was still alive in 1624, and was most probably wife of Bostancıbaşı Hasan Aga
Rumeli Sadâreti Mahkemesi 40 Numaralı Sicil (H. 1033-1034 / M. 1623-1624)
Vefat eden Hasan Paşa’nın III. Murad’ın kızı Gevherhan Sultan’a mehir borcu olduğu Bi’l-fi‘l atabe-i aliyyede baş defterdâr kāimmakāmı olan emîrü’l-ümerâi’l-kirâm kebîrü’l-küberâi’l-fihâm sâhibü’d-devleti ve’l-ikbâl sâhibü zeyli’l-izz ve’l-iclâl câmi‘u vücûhi’l-emvâl âmirü’l-hazâini bi-ahseni’l-a‘mâl Mehmed Paşa -dâme ikbâluhû- Dîvân-ı âlî -dâme mahfûfen bi’l-me‘âlî-’devüzerâ-i kirâm zümresinden olup azm-i dârü’s-selâm eden merhûm Hasan Paşa’nın halîle-i celîleleri dürre-i iklîlü’d-devleti’l-aliyye gurreti cebînü’l-hilâfeti’l-behiyye tâcü fırakı’n-nisvân min men lehünne ulüvvü’ş-şân sâhibetü’s-sa‘âdeti ve’l-ihsân sâhibetü zeyli’n-ni‘meti ve’l-ihsân Fâtımatü’z-zamân Âişetü’l-evân hazret-i Gevherhân Sultan bt. es-sultâni’l-a‘zam ve’l-hâkāni’l-ekrem el-merhûm el-mebrûr es-sultan Murad Hân -beşşerahullâhü te‘âlâ bi-rahmetihî minhü ve rıdvân- cenâb-ı ismet-meâblarından husûs-ı âtîye vekîl olup vekâleti nehc-i şer‘î üzere sâbite olan merhûm müşârun-ileyhin kethüdâsı fahrü’l-iştibâh Mehmed Ağa b. Abdullah mahzarında takrîr-i kelâm edip merhûm-ı mezbûrun Rumeli’nde vâki‘ hâssları mahsûlü bin otuz üç senesi Martı ibtidâsından sene-i kâmile tamâmına varınca merhûm-ı mezbûrun voyvodalarına ber vech-i maktû‘ deruhde olunmuş olup hâlâ müşârun-ileyh Hasan Paşa merhûm olmağla havâss-ı mezbûre cânib-i mîrîden zabt olunmak lâzım geldikde müşârun-ileyhâ sultan hazretleri dahi sene tamâmına varınca yine havâss-ı mezbûreyi merhûm-ı müşârun-ileyhin voyvodaları zabt edip sene tamâmına değin cümle mahsûlü vezîr-i müşârun-ileyhin mûmâ-ileyhâ sultan hazretlerine mehr-i müeccelinden olan deyni için sultan hazretlerine teslîm olunmak üzere vekîl-i mezbûr Mehmed Ağa yediyle Hazîne-i âmireye on iki yük akçe teslîm olunmağın ber vech-i meşrûh cânib-i mîrîden dahi deruhde olunmuşdur min-ba‘d havâss-ı merkūmeyi sene tamâmına varınca yine merhûm-ı müşârun-ileyhin voyvodaları zabt edip cümle mahsûl sultan hazretlerine teslîm olunup muhassıl ve müfettiş ve ümenâ taraflarından kat‘â dahl olunmayıp ta‘arruz olunmamak üzere yedlerine emr-i şerîf-i âlîşân verilmişdir dedikde gıbbe’t-tasdîk vicâhen mâ-hüve’l-vâkı‘ bi’t-taleb ketb olundu.
Also, there was daughter of Murad III called Rukiye Sultan, but we know nothing about her except she was also daughter of Şemsiruhsar Hatun.
There was one more daughter of Murad III whose name we know, Hatice Sultan. She was married in 1613 to governor of Kefe Mehmed Pasha. She was still alive in 1639, when she was recorded in harem records as wife of late Mehmed Pasha-i Kefe. She was might remarried during reign of Sultan Ibrahim to some Magrip pascia, as she is recorded in 1648.
So, my final stating is as follows:
Mihrimah Sultan (1564 — before 1613); daughter with Safiye. Her marriages went unnoticed, she was might engaged in 1590 to Siyavuş Pasha, who later refused to remarry. She was married to Mirahur Ahmed Pasha in 1604. She died during reign of her nephew Ahmed I, and after her death her husband remarried to her sister Fahri Sultan.
Ayşe Sultan (1570 — 15 May 1605); daughter with Safiye, married firstly in 1586 to Ibrahim Pasha, married secondly in 1602 to Yemişci Hasan Pasha and lastly married in 1604 to Mahmud Pasha.
Fatma Sultan (1574 — 1620); daughter with Safiye. Might married firstly in 1590 to Nişancı Kara Mehmed Pasha, married in December 1593 to Halil Pasha, married in 1604 to Cafer Pasha (vizier, kapudan pasha (1606-1608), governor of Cyprus until his death in 1609). Öztuna claims she married two more times; in 1610 married kubbe vizier Hizir Pasha (d. 1610) and in 1611 to Murad Pasha.
Hümaşah Sultan (1580 — before 1662); daughter with Safiye. Married in late reign of Mehmed III or early reign of Ahmed I to Nakkaş Hasan Pasha. She was still alive in 1655, but died before 1662.
Fahri Sultan (1594? — 1579?); married in 1613 to Ahmed Pasha (once Mirahur), who was once married to her sister Mihrimah Sultan. After his death in 1618, she remarried Çerkez Mehmed Ali Pasha, who was Grand Vizier under Murad IV. After his death she remarried Soffu Bayram Pasha, and after his death she remained a widow for long time, receiving highest salaries among Ottoman princesses as once she was wife of Grand Vizier. During reign of Sultan Ibrahim lastly married to Dilaver Pasha. After his death, she received gifts as his widow in 1662, 1670 and 1676. She was omitted from gifts in late 1670s and she complained to Grand Vizier (Miović; p. 166). She was longest-lived child of Murad III.
Beyhan Sultan (?? — before 1655); married in 1613 to Kurucubasi Mustafa Pasha, remarried later to Nigdeli Mustafa Pasha.
Hatice Sultan (?? — after 1639); married in 1613 to governor of Kefe Mehmed Pasha.
Gevherhan Sultan (?? — after 1624); married to Bostancibasi Hasan Aga.
Saime Sultan (?? — before 1676); had at least three husbands during lifetime. Shie died in first half of 1670s.
Abide Sultan (?? — before 1648); married in 1613 to Muslu Aga. She died during reign of Sultan Ibrahim.
Rukiye Sultan (?? — ??); daughter of Şemsiruhsar Hatun, maybe one of the princesses married in 1613.
2 unknown daughters
I hope you like my analysis, and that I gave you interesting sources, reading and insights. I can't wait for your reaction and comments!
You really worked hard!! Thank you for sharing this with me, I really appreciate it. (I think you should be the one running this blog lmao)
Ottoman history is kind of a pain in the ass because Ottomanists do not speak to each other, apparently; one discovers something but that something gets ignored by everyone else. Also, Turkish historians tend to not use foreign sources, and it’s such a pity because there is so much information in ambassadorial reports.
I’m not sure Mihrimah was the eldest child of Murad III. Only Sicill-i Osmani says this (Sakaoğlu just cites it) and she was not given a “famous” husband, while Ayşe married Damad Ibrahim Pasha. Unless, as you said, she had some health problem so her marriage was delayed until Ahmed I finally “forced” her to get married like his other aunts. I’m sorry if I sound stupid but I don’t understand how you calculated her age 😭. Oh wait, did you just assume a year before Mehmed III? She undoubtedly existed, though.
About the marriages of Ahmed I’s aunts, I would add this from Ragusian diplomats:
30 June 1613: “...quel medesimo giorno che noi arivamo qui si sposso una delle sultane, zia del Gran Signore per suo Capicilar Chiehaia e l’altra si dice che la setimana prosima si sposara per il Beglerbei d’Urumelia stato prima Aga di Gianizari [Mirahur Ahmed Pascià — Mihrimah!!]; et cossi di mano in mano le altre cinque ...” 17 July 1613: “Questi giorni passati dopo l’arivo nostro si sono maritate tre soltane zie del Gran Signore figliole di Murat, et altre quatro sono sposate le quali fra quatro setimane si maritarano ancor loro, le maritate sono una per il Beglerbei di Romania, l’altra per il Bostangi Bascia gran nemico nostro..., la terza soltana vi e maritata per il Capicilar Ciechaia, ancor lui homo di cativo porto, et mal disposto verso le cose nostre..., le quatro soltane sposate vi sono una per il Pascia di Cairo l’altra per l’Aga di Gianizari la terza per il Ciuciuch Ibrachor Basci, e la quatra per Basc Capici Basci del Gran Signore, vi sono adesso quindeci soltane...”
These two dispatches seem to confirm the information you found in Topçular Katibi Abdülkadir Efendi Tarihi.
It would make sense for Safiye to be Ayşe, Fatma, Mihrimah and Hümaşah’s mother because their names carry meaning for Murad III (well, Ayşe and Fatma are for religious reasons) so I would venture they’re his eldest daughters.
About one of the husbands in the 1613 mass marriage, I have found — do not ask me where, I don’t remember — that Sülün Muslu Pasha was a vizier during the reign of Ahmed I. He could be Abide’s husband, as the Ragusians called him “Sulun Muslia”.
What about (in Öztuna):
MlHRBÂN SULTÂN: Med.Murâd III T. =Dâmâd Topal Mehmed Ağa, kapıcıbaşı, izd.21.2.1613.
Did you find anything about her? Uluçay, on the other hand, didn’t assign a husband to her but said that she was buried in the mausoleum of Murad III (the source is Hadikatü’l-Cevami). He also cited Uzunçarşılı’s Osmanlı Devletinin Saray Teşkilatı, page 162, but I couldn’t find anything about her in there. Or maybe it’s just Mihrimah but Hadikatü’l-Cevami called her Mihriban. According to Alderson, she was a consort instead.
Off topic but I can’t believe that Saime is an actual name because it’s so original. I spent hours trying to find an Ottoman name who sounded like Seime, when I first found it in Ragusian reports 😭
Anyway, you’re a really good historian!!
#kehribar-sultan#ask: ottoman history#murad iii#ayse sultan daughter of murad iii#fatma sultan daughter of murad iii#mihrimah sultan daughter of murad iii#fahriye sultan daughter of murad iii#humasah sultan daughter of murad iii#saime sultan daughter of murad iii#beyhan sultan daughter of murad iii#abide sultan daughter of murad iii#hatice sultan daughter of murad iii#gevherhan sultan daughter of murad iii#rukiye sultan daughter of murad iii
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Non c'è ragione per la felicità,
o per il modo in cui essa si manifesta come un figliol prodigo
che ritorna nella polvere ai tuoi piedi
dopo aver sperperato una fortuna lontano.
Jane Kenyon, da Altrimenti
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🎄 Si dice presepio o presepe?
Risposta
La mira Madre in poveri panni il Figliol compose, e nell'umil presepio soavemente il pose; e l'adorò: beata! innanzi al Dio prostrata, che il puro sen le aprì. … Senza indugiar, cercarono l'albergo poveretto que' fortunati, e videro, siccome a lor fu detto, videro in panni avvolto, in un presepe accolto, vagire il Re del Ciel.
(A. Manzoni, Il Natale, vv. 64-70 e 92-98)
Se uno dei padri della lingua italiana come Alessandro Manzoni poteva usare nello stesso componimento e in un contesto assai simile sia presepio che presepe non possiamo dare altra risposta alla domanda dei nostri lettori che non sia: si possono usare entrambi i termini.
L'articolo dell'Accademia della Crusca a proposito del termine più 'corretto' da usare, si trova, nella sua informata interezza, QUI:
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Quando venni ricoverata per la prima volta in manicomio ero poco più di una bambina, avevo sì due figli e qualche esperienza alle spalle, ma il mio animo era rimasto semplice, pulito, sempre in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte; del resto ero poeta e trascorrevo il mio tempo tra le cure delle mie figliole e il dare ripetizione a qualche alunno, e molti ne avevo che venivano a scuola e rallegravano la mia casa con la loro presenza e le loro grida gioiose. Insomma era una sposa e una madre felice, anche se talvolta davo segni di stanchezza e mi si intorpidiva la mente. Provai a parlare di queste cose a mio marito, ma lui non fece segno di comprenderle e così il mio esaurimento si aggravò, e morendo mia madre, alla quale io tenevo sommamente, le cose andarono di male in peggio tanto che un giorno, esasperata dall'immenso lavoro e dalla continua povertà e poi, chissà, in preda ai fumi del male, diedi in escandescenze e mio marito non trovò di meglio che chiamare un'ambulanza, non prevedendo certo che mi avrebbero portata in manicomio. Ma allora le leggi erano precise e stava di fatto che ancora nel 1965 la donna era soggetta all'uomo e che l'uomo poteva prendere delle decisioni per ciò che riguardava il suo avvenire.
Fui quindi internata a mia insaputa, e io nemmeno sapevo dell'esistenza degli ospedali psichiatrici perché non li avevo mai veduti, ma quando mi ci trovai nel mezzo credo che impazzii sul momento stesso in quanto mi resi conto di essere entrata in un labirinto dal quale avrei fatto molta fatica ad uscire. Improvvisamente, come nelle favole, tutti i parenti scomparvero.
La sera vennero abbassate le sbarre di protezione e si produsse un caos infernale. Dai miei visceri partì un urlo lancinante, una invocazione spasmodica diretta ai miei figli e mi misi a urlare e a calciare con tutta la forza che avevo dentro, con il risultato che fui legata e martellata di iniezioni calmanti. Ma, non era forse la mia una ribellione umana? non chiedevo io di entrare nel mondo che mi apparteneva? perché quella ribellione fu scambiata per un atto di insubordinazione?
Un po' per l’effetto delle medicine è un po' per il grave shock che avevo subito, rimasi in istato di coma per tre giorni e avvertivo solo qualche voce, ma la paura era scomparsa e mi sentivo rassegnata alla morte.
Dopo qualche giorno mio marito venne a prendermi, ma io non volli seguirlo. Avevo imparato a riconoscere in lui un nemico e poi ero così debole e confusa che a casa non avrei potuto far nulla. E quella dissero che era stata una mia seconda scelta, scelta che pagai con dieci anni di coercitiva punizione.
#aforisma#aforismi#aforismos#alda merini#citation#citazioni#frasi sulla vita#lirica#merini#personaggi
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Twenty One Pilots - Clancy, traduzione testi
Se mi ritrovassi il corpo in catene, mi stenderei a terra ad aspettare E a sperare che lei mi venisse a cercare
(da: The Craving)
1. Twenty One Pilots – Overcompensate, traduzione
Sovracompensare (Diese kleine unheimliche Insel hat mich zu einer Waffe gemacht)
(Wir glauben beide—)
(Cette petite île étrange a fait de moi une arme)
(Nous croyons tous les deux que nous pouvons l'utiliser pour changer l'élan de cette guerre)
(Esta pequeña isla espeluznante me ha convertido en un arma)
(Ambos creemos que podemos usarlo para cambiar el impulso de esta guerra)
Bentornato in Trincea
Bentornato in Trincea Ho creato questo mondo per avere del potere
Lo distruggo se voglio
E canto Sahlo Folina, Sahlo Folina
(No, cosa? No, cosa?)
(No, cosa? No, cosa?) Mi sono guadagnato gli onori a strisce, 300 tracce con la mia felpa dell’Adidas
Musica per le vostre orecchie mentre voi reagite restando esterrefatti
Non esitate magari a sovracompensare
Mi sembra di esserci appena stato qui, lo stesso tic agli occhi
Non prendete sottogamba un ragazzo che non riesce a prendere sonno due volte nella stessa notte
E che non esiterebbe magari a sovracompensare Io ci passo accanto volando al simbolo della curva pericolosa
Non esitate magari a sovracompensare
E poi ora che mi entra nella periferica
Non esitate magari a sovracompensare Da dove vengo?
Sono nato proprio qua, or ora
Originato proprio davanti ai vostri occhi
Se non si vede, sono Clancy, figliol prodigo
Ho finito di correre, arrivo con Josh Dun
Ricercati vivi o morti
Per cui adesso scegliete voi chi servire
Vi inchinate alle masse
Vi prendono a calci per aver passato gli esami
Metà vuoto, metà pieno, metà tienila da parte per le tasse
Poi sorpassa il tuo io precedente Io ci passo accanto volando al simbolo della curva pericolosa
Non esitate magari a sovracompensare
E poi ora che mi entra nella periferica
Non esitate magari a sovracompensare Le giornate mi pare abbiano la lunghezza perfetta
Non mi servono più, ma per l’amor del cielo
Gli anni non sembrano davvero troppo corti per la mia anima, corazón?
Davvero troppo corti per la mia anima, corazón
Le giornate mi pare abbiano la lunghezza perfetta
Non mi servono più, ma per l’amor del cielo
Gli anni non sembrano davvero troppo corti per la mia anima, corazón?
Davvero troppo corti per la mia anima, corazón Mi sono guadagnato gli onori a strisce, 300 tracce con la mia felpa dell’Adidas
Musica per le vostre orecchie mentre voi reagite restando esterrefatti
Non esitate magari a sovracompensare Io ci passo accanto volando al simbolo della curva pericolosa
Non esitate magari a sovracompensare
E poi ora che mi entra nella periferica
Non esitate magari a sovracompensare 2. Twenty One Pilots – Next Semester, traduzione
Il prossimo semestre Stai sù dritto, dai
Niente tracolli
Adesso laureati
Io non ci voglio stare qua, io non ci voglio stare qua
È una prova di assaggio di cosa mi fa meno schifo
Si può morire di ansia?
Io non ci voglio stare qua, io non ci voglio stare qua
Cosa sta per accadere? Cosa sta per accadere? Mi ricordo, mi ricordo certe cose
Che vestiti indossavo, le strisce gialle sulla strada
Ho pregato che quelle luci mi portassero a casa
Poi ho sentito “oh, bello, levati dalla circolazione”
Io non ci voglio stare qua, io non ci voglio stare qua Non mi sento le gambe, potrei soffocare
Sento una pressione sul petto
Io non ci voglio stare qua, io non ci voglio stare qua
Cosa sta per accadere? Cosa sta per accadere? Mi ricordo, mi ricordo certe cose
Che vestiti indossavo, le strisce gialle sulla strada
Ho pregato che quelle luci mi portassero a casa
Poi ho sentito “oh, bello, levati dalla circolazione” Non puoi cambiare quello che hai fatto
Riparti da zero il prossimo semestre Mi ricordo, mi ricordo certe cose
Che vestiti indossavo, le strisce gialle sulla strada
Ho pregato che quelle luci mi portassero a casa
Poi ho sentito “oh, bello, levati dalla circolazione” E a quel punto rallentò e tirò giù il finestrino e disse
“Non puoi cambiare quello che hai fatto
Riparti da zero il prossimo semestre” È una prova di assaggio di cosa mi fa meno schifo
Io non ci voglio stare qua
Riparti da zero col nuovo anno Non puoi cambiare quello che hai fatto
Riparti da zero il prossimo semestre 3. Twenty One Pilots – Backslide, traduzione
Ricascare Io non voglio… Vita frenetica, da un posto all’altro, un peso in più
Tendenze che si ripetono, neh?
I vantaggi di una scarpa senza stringa
Siediti su quella spiegazzata Per me non è un problema se ci si sente soli
Per me non è un problema se è giusto o meno
Non mi importa, tu mi controlli e mi fai andare dovunque Non voglio ricascare nell’errore da cui ero partito
È impossibile che me ne liberi di nuovo
Perché sento il richiamo, ho l’acqua fin sopra la testa
Di forza ne rimane ancora per una volta
Allungo la mano sopra la corrente
Mi va bene qualsiasi cosa
Se riesci a lanciarmi una fune
Avrei dovuto amarti meglio
Pensi che per te questo sia il momento di lasciare la presa?
Ce l’ho fin sopra la testa Brutto momento con un basso da cento dollari
Vorrei quasi non aver mai fatto Saturday
“È una macchia? Dovresti cambiare
Stai bene adesso?
Li hai risolti tutti i tuoi problemi?”
Grazie che hai chiesto… in un certo senso sì
Ma ne ho accidentalmente scoperto uno nuovo ieri
Che ne è stato di quello che ho nascosto sotto il tappeto?
Una volta ero il campione di un mondo che non si vede
Adesso sprofondo nella logistica Non voglio ricascare nell’errore da cui ero partito
È impossibile che me ne liberi di nuovo
Perché sento il richiamo, ho l’acqua fin sopra la testa
Di forza ne rimane ancora per una volta
Allungo la mano sopra la corrente
Mi va bene qualsiasi cosa
Se riesci a lanciarmi una fune
Avrei dovuto amarti meglio
Pensi che per te questo sia il momento di lasciare la presa?
Ce l’ho fin sopra la testa Per me non è un problema se ci si sente soli
Per me non è un problema se è giusto o meno
Non mi importa, tu mi controlli e mi fai andare dovunque Mi va bene qualsiasi cosa
Se riesci a lanciarmi una fune
Avrei dovuto amarti meglio
Pensi che per te questo sia il momento di lasciare la presa?
Ce l’ho fin sopra la testa
Di lasciare la presa?
Ce l’ho fin sopra la testa
Non voglio ricascare 4. Twenty One Pilots – Midwest Indigo, traduzione
Indaco Midwest Mi metto in contatto tornando a casa
Sai essere proprio fredda, ci riprovo
Mi fai diventare triste e dubitare di me stesso
Sai essere proprio fredda Mi metto in contatto tornando a casa
Sai essere proprio fredda, ci riprovo
Mi fai diventare triste e dubitare di me stesso
Sai essere proprio fredda, indaco Midwest Ero in ritardo, per cui non avevo tempo di tirare via il ghiaccio dal parabrezza
Tipo che tiriamo avanti a malapena
Mi concentro sul buchino nel ghiaccio che sembra largo quanto le nostre possibilità Hai già accostato? Non ancora
Ti sei dimenticato che siamo stretti coi tempi? Mi metto in contatto tornando a casa
Sai essere proprio fredda, ci riprovo
Mi fai diventare triste e dubitare di me stesso
Sai essere proprio fredda, indaco Midwest La copertura nuvolosa si abbinava ai miei vestiti a pennello
Ho richiesto una consulenza al counselor e ha cancellato due volte
È un blu diverso, più scuro di prima
Arrivo al parcheggio prima che cominci a uscire l’aria calda Qual è il tuo orario di arrivo stimato? Due minuti
Vai tranquillo, zio, siamo giusti coi tempi Mi metto in contatto tornando a casa
Sai essere proprio fredda, ci riprovo
Mi fai diventare triste e dubitare di me stesso
Sai essere proprio fredda, indaco Midwest E io voglio l’amore e le giornate di sole
Sono un po’ troppo vecchio per scappare via
Mi fai diventare triste e dubitare di me stesso
Sai essere proprio fredda
Sai essere proprio fredda
Indaco Midwest 5. Twenty One Pilots – Routines in the Night, traduzione
Routine nella notte Cammino per la planimetria, routine nella notte
Su certe porte c’è scritto “state fuori” con una bomboletta bianca
Mentre tutto il mondo dorme io invece cammino in giro
Tra i ricordi lungo i corridoi della mia testa
Cammino per la planimetria, routine nella notte
Su certe porte c’è scritto “state fuori” con una bomboletta bianca
Mentre tutto il mondo dorme io invece cammino in giro
Tra i ricordi lungo i corridoi della mia testa Ecco che arriva una nuova notte, ma io la lascio passare
Probabilmente salgo sulla prossima
Sto verificando dove arriva il limite di quello che può fare una mente
Tengo le palpebre alzate ad ogni costo Com’è bello lo spazio che c’è in mezzo
Una testimonianza dolorosa e un sogno tremendo
Ci sono già passato e ho tempo
Ti faccio fare il giro, ti faccio vedere perché io… …cammino per la planimetria, routine nella notte
Su certe porte c’è scritto “state fuori” con una bomboletta bianca
Mentre tutto il mondo dorme io invece cammino in giro
Tra i ricordi lungo i corridoi della mia testa Ricorrente, continua a tornare
Saltare il ciclo REM, episodio psicotico notturno
È rassicurante che continui a tornare
È dura trovare una buona compagnia
Ricorrente, giornate annebbiate
Sto ancora imparando di cosa si tratta
Tu tienimi compagnia Com’è bello lo spazio che c’è in mezzo
Una testimonianza dolorosa e un sogno tremendo
Ci sono già passato e ho tempo
Ti faccio fare il giro, ti faccio vedere perché io…
Ti faccio vedere perché io…
Ti faccio vedere perché io… …cammino per la planimetria, routine nella notte
Su certe porte c’è scritto “state fuori” con una bomboletta bianca
Mentre tutto il mondo dorme io invece cammino in giro
Tra i ricordi lungo i corridoi della mia testa
Cammino per la planimetria, routine nella notte
Su certe porte c’è scritto “state fuori” con una bomboletta bianca
Mentre tutto il mondo dorme io invece cammino in giro
Tra i ricordi lungo i corridoi della mia testa 6. Twenty One Pilots – Vignette, traduzione
Vignetta Non so bene quand’è che ha iniziato a staccarglisi dalle ossa
Lo rimetti insieme da solo
Spero si sia tenuto insieme quanto basta perché possa proporre le erbe più verdi e sperare che lei sia d’accordo
Fresco di bagordi nel bosco
La pelle ricoperta di morsi
Verifica cosa esiste davvero, cosa è bene
Caspita se è stata una lunga nottata È un tributo agli zombie di cui sono diventato
Da qua dove vado? Da qua dove vado? Aggrappato alle promesse
Si batte contro la vignetta
Crollano le gallerie, scompaiono le visioni
Inghiottite dalla vignetta Sta pensando “ma neanche per idea mi dirigo là”
Sempre sicuro, istruito e non ha mai avuto paura
No, non riesce ad allungare una mano senza che tremi
Perseguitato da un mucchio di morti quando la squadra di soccorso l’ha trovato
Fresco di bagordi nel bosco
La pelle ricoperta di morsi
Verifica cosa esiste davvero, cosa è bene
Caspita se è stata una lunga nottata È un tributo agli zombie di cui sono diventato
Da qua dove vado? Da qua dove vado? Aggrappato alle promesse
Si batte contro la vignetta
Crollano le gallerie, scompaiono le visioni
Inghiottite dalla vignetta No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
Negazione Aggrappato alle promesse
Si batte contro la vignetta
Crollano le gallerie, scompaiono le visioni
Inghiottite dalla vignetta No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
Negazione
No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
No, io no, è per un amico
No, no, io no, è per un amico
Negazione 7. Twenty One Pilots – The Craving (Jenna’s Version), traduzione
La voglia (versione di Jenna) Non so perché non riesco a smettere di piangere
Sto invecchiando
E ancora non so molto su di te Mi pare di intralciarmi da solo
Più penso, meno dico
Spero di comunicare la voglia
Ora capisco che le intenzioni non significano granché Dire abbastanza, dire abbastanza
Gliel’ho fatto sapere, fatto sapere?
Se mi ritrovassi il corpo in catene, mi stenderei a terra ad aspettare
E a sperare che lei mi venisse a cercare
E a sperare che lei mi venisse a cercare Lei vuole prendere un’onda
Cavalcarla fino alla fine dei suoi giorni
Spero di riuscire a saziare la voglia
Ora capisco che un gesto non significa granché Dire abbastanza, dire abbastanza
Gliel’ho fatto sapere, fatto sapere?
Se mi ritrovassi il corpo in catene, mi stenderei a terra ad aspettare
E a sperare che lei mi venisse a cercare
E a sperare che lei mi venisse a cercare Dire abbastanza, dire abbastanza
Gliel’ho fatto sapere, fatto sapere?
Se mi ritrovassi il corpo in catene, mi stenderei a terra ad aspettare
Perché è la paura dell’ignoto che azzoppa ogni nostro passo
E odio scaricarle addosso questa cosa
Ma giuro che darò più di quanto porti via La voglia
Ora capisco che le intenzioni non significano granché 8. Twenty One Pilots – Lavish, traduzione
Sfarzoso Benvenuto nel nuovo stile di vita
È solo l’inizio dello sfarzoso Benvenuto nel nuovo stile di vita
È solo l’inizio dello sfarzoso dal pavimento al soffitto
Benvenuto nello stile che non si vede da un po’
È sfarzoso Metticela tutta per dare l’idea che non sia la tua prima volta
Tu che litighi per la prima fila, non male
Ti sei vestito a puntino, col profumo delle occasioni
Fai la tua entrata da uno che se lo merita
E se ti fanno male i piedi allora sai che ti sei portato l’attrezzatura giusta per dare spettacolo
E farlo venire naturale, farlo vedere, brillare, farlo vedere, farlo venire naturale, brillare Benvenuto nel nuovo stile di vita
È solo l’inizio dello sfarzoso dal pavimento al soffitto
Benvenuto nello stile che non si vede da un po’
È sfarzoso, è sfarzoso, è sfarzoso Fai cigolare i mocassini sul linoleum
Te la tiri alla grande, complesso, Napoleone
Dico qualsiasi cosa e qualsiasi cosa voglia
Sorseggio un Capri Sun come fosse Dom Perignon
Sono ben felice di fare il duro a parole se ho qualcuno davanti
La camera sul libro paga, possono vivere tutti agiatamente
La dico grossa, ipocrisia da pezzo grosso
Accordi di riservatezza per la gente che mi parla
Per cui dillo ai tuoi amici della Follower Bot Anonima
Mantenete la calma, mantenete l’atmosfera androgina
Vedo che il tuo problema è che il tuo proctologo ti ha messo entrambe le mani sulle spalle mentre sei senza mutande Benvenuto nello stile che non si vede da un po’
È sfarzoso
Benvenuto nello stile che non si vede da un po’
È sfarzoso, è sfarzoso, è sfarzoso 9. Twenty One Pilots – Navigating, traduzione
Navigare Oh, mamma mia, non so quanto tempo è passato Oh, mamma mia, mi sembra di non riuscire a voltare pagina
Questa foschia che ho intorno alla faccia mi fa sentire solo
So che mi vedi fermo immobile
Ma quando si toccano le nostre dita, sento a tastoni la strada per tornare a casa Perdonami per il ritardo
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Dissociazione
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Datemi qualche consiglio
Perdo un sacco di tempo
Oh, mamma mia, non so quanto tempo è passato Oh, mamma mia, come cambiano in fretta le cose
Trovo l’autostima, poi divento freddissimo Perdonami per il ritardo
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Dissociazione
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Datemi qualche consiglio
Perdo un sacco di tempo
Oh, mamma mia Non so quanto tempo è passato da quando ho risposto alla tua domanda
Se vuoi proprio sapere a cosa sto pensando
Ho come l’impressione che se ne vanno tutti
Faccio i conti con la realtà che se ne vanno tutti
Mio papà ha appena perso sua mamma, penso che se ne vanno tutti
E adesso cerco di aggrapparmi a te perché se ne vanno tutti Perdonami per il ritardo
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Dissociazione
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Datemi qualche consiglio
Perdo un sacco di tempo
Oh, mamma mia Perdonami per il ritardo
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Dissociazione
Sto navigando, sto navigando per la mia testa
Datemi qualche consiglio
Perdo un sacco di tempo
Oh, mamma mia 10. Twenty One Pilots – Snap Back, traduzione
Riprendersi Ho il brutto presentimento che sto per cedere
Sono in serie positiva, ma la pressione è eccessiva
Farà poi bene alla mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù
Ho il brutto presentimento che perderò il vantaggio
Scappo da una cosa di cui mi ero liberato nel ‘17
Sarà poi giusto per la mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù Ho tagliato tutti i ponti?
Mordo la mano che mi aiuta, metto i punti sulle dita
Sono sulla lista nera del perdono
Ti frego una volta, ma ormai sono venticinque le volte È una ricaduta, ho requisito un macchinone
L’ho guidato finché non mi è morto il motore
Tutti quei progressi andati persi oggi Ho il brutto presentimento che sto per cedere
Sono in serie positiva, ma la pressione è eccessiva
Farà poi bene alla mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù
Ho il brutto presentimento che perderò il vantaggio
Scappo da una cosa di cui mi ero liberato nel ‘17
Sarà poi giusto per la mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù Ah, sei tu, bentornato allo spettacolo
È da un po’, eh?
Mi sa che mi conviene passare a un approccio più nuovo
Pensavo di essermene liberato
È un nuovo adattamento È una ricaduta, la odio la sorpresa
E adesso non c’è più niente
Tutti quei progressi andati persi oggi A quanto pare ho finito le scuse per spiegare perché sono fatto così Ho il brutto presentimento che sto per cedere
Sono in serie positiva, ma la pressione è eccessiva
Farà poi bene alla mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù
Ho il brutto presentimento che perderò il vantaggio
Scappo da una cosa di cui mi ero liberato nel ‘17
Sarà poi giusto per la mia testa tenere il conto?
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù, devo tirarmi sù Sto pregando che l’elasticità mi torni com’era prima
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù
Sto pregando che l’elasticità mi torni com’era prima
Se voglio tirare i colli devo tirarmi sù 11. Twenty One Pilots – Oldies Station, traduzione
Stazione dei classici L’unica costante nella tua periferia è la paura e il tuo setto nasale
E spostandoti da una parte all’altra impari a silenziarli
Ma dicono che continuano a crescere Paura del passato e dolore relativo
Il futuro arriva in fretta, tu non hai niente nel serbatoio
Nella stagione in cui ti liberi delle cose che amavi, bisogna sbarazzarsi di tutto quanto Fai un giuramento, poi fai degli sbagli
Comincia una serie che sei destinato a interrompere
Quando ti si fa incontro l’oscurità, tu insisti e vai avanti, insisti e vai avanti Poi neanche il tempo di renderti conto e perdi una persona che ti è cara
E questo ti obbliga a gestire i ritmi
Hai trovato la tua capienza per l’amore e la tragedia
Accettando che le cose cambiano sempre È toccato anche a te il dolore relativo
Un po’ meno preoccupato se non c’è niente nel serbatoio
Nella stagione delle lezioni imparate a mollare, impari cosa puoi e non puoi accettare Aggiungi qualche anno, acquisisci fiducia
Cominci a sentire gli occhi che si adattano
Quando ti si fa incontro l’oscurità, tu insisti e vai avanti, insisti e vai avanti Non ti importa troppo
Non ti importa troppo Non ti importa troppo quanto dura il semaforo rosso, insisti e vai avanti
Facevano sentire la tua canzone preferita sulla stazione dei classici, insisti e vai avanti
Sai come affrontarla quella vecchia lotta per la sopravvivenza, insisti e vai avanti
Sei tra il pubblico al suo primo saggio di danza, insisti e vai avanti Fai un giuramento, poi fai degli sbagli
Comincia una serie che sei destinato a interrompere
Quando ti si fa incontro l’oscurità, tu insisti e vai avanti, insisti e vai avanti 12. Twenty One Pilots – At the Risk of Feeling Dumb, traduzione
A rischio di sentirti sciocco Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza passare, passare, passare
Fai senza passare a trovarmi, non ci puoi fare niente stavolta
Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza rinunciare, rinunciare, rinunciare, rinunciare a qualcosa per me
Mantieni i programmi che ti eri fatto, spero che non dovrai mai rinunciare… C’eravamo io e te, con le Kawasaki Z abbinate
Giriamo sulla 270 con le magliette della Kawasaki
Due caccia con la stessa energia
Cercando di dimenticare di essere sul seggiolino catapultabile Per cui per favore, tenetelo a mente
Fatevi sentire coi vostri amici di tanto in tanto
Anche se dicono… Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza passare, passare, passare
Fai senza passare a trovarmi, non ci puoi fare niente stavolta
Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza rinunciare, rinunciare, rinunciare, rinunciare a qualcosa per me
Mantieni i programmi che ti eri fatto, spero che non dovrai mai rinunciare… A rischio di sentirti sciocco, fatti sentire
Non vale la pena di correre il rischio di perdere un amico
Anche se dicono…
Mantieni i programmi che ti eri fatto, spero che non dovrai mai rinunciare… Se devo essere sincero, zio, non so bene cosa pensare, zio, di te che dormi così vicino a un’arma che tieni nascosta, zio
Quei terrori notturni non sono una cosa da prendere alla leggera
So che è un rischio dirlo, non prendertela con me
(Fermarmi, prendertela con me)
(Fermarmi, prendertela con me)
(Fermarmi, prendertela con me) Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza passare, passare, passare
Fai senza passare a trovarmi, non ci puoi fare niente stavolta
Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza rinunciare, rinunciare, rinunciare, rinunciare a qualcosa per me
Mantieni i programmi che ti eri fatto, spero che non dovrai mai rinunciare… A rischio di sentirti sciocco, fatti sentire
Non vale la pena di correre il rischio di perdere un amico
Anche se dicono…
Mantieni i programmi che ti eri fatto, spero che non dovrai mai rinunciare… Non voglio nessuno, che mi conosca o meno
Mi vedi nel punto più basso, fai senza rinunciare, rinunciare, rinunciare, rinunciare a qualcosa per me 13. Twenty One Pilots – Paladin Strait, traduzione
Stretto del Paladino Non posso stare da solo
Mi sa che non te l’ho mai detto
Mi dirigo verso di te
Tratteggio una linea
Un itinerario che ho tracciato mille volte
Mi dirigo verso di te Attraverserei a nuoto lo Stretto del Paladino senza alcun galleggiante
Solo un barlume come aiuto visivo di te sull’altra riva in attesa
Con l’aspettativa che ce la faccia In piedi sulla costa
Guardo fisso una tempesta rapidissima che si dirige verso di me
L’acqua si muove rabbiosa
Una fila infinita di onde infuriate che si dirige verso di me Attraverserei a nuoto lo Stretto del Paladino senza alcun galleggiante
Solo un barlume come aiuto visivo di te sull’altra riva in attesa
Con l’aspettativa che ce la faccia Ecco la mia occasione, è ora di tentare
Non posso essere sicuro di farcela anche se ho passato il punto di non ritorno
Ho rischiato tutto, sono circondato
Ho messo in pratica quello che dicevo anche se ho passato il punto di non ritorno
Ecco la mia occasione, è ora di tentare
Non posso essere sicuro di farcela anche se ho passato il punto di non ritorno
Ho rischiato tutto, sono circondato
Ho messo in pratica quello che dicevo anche se ho passato il punto di non ritorno Attraverserei a nuoto lo Stretto del Paladino senza alcun galleggiante
Solo un barlume come aiuto visivo di te sull’altra riva in attesa
Con l’aspettativa che ce la faccia Sul campo ci sono i banditos
Combattono mentre io cerco Nico
Anche se ho passato il punto di non ritorno
Salgo fino in cima alla torre
“Fatti vedere”, grido con forza
Anche se ho passato il punto di non rit- Così pochi, così orgogliosi, così emotivi
Ciao, Clancy
#twenty one pilots#clancy#overcompensate#next semester#backslide#midwest indigo#routines in the night#vignette#the craving#lavish#navigating#snap back#oldies station#at the risk of feeling dumb#paladin strait
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L’episodio della Federico II di Napoli è solo l’ultimo anello di una catena di violenze contro gli ebrei in tutto il mondo. Solo chi è in malafede, o peggio, può sostenere di non vederci razzismo
Vale la pena di aggiungere qualcosa sulla vicenda napoletana di Maurizio Molinari. Non saprei dire, infatti (faccio finta di non saperlo dire), se sia stata pura trascuratezza o franca malafede a confezionare il negazionismo imbastito sul caso delle squadracce universitarie che hanno impedito di parlare al direttore di Repubblica: ma di questo si tratta, netto e ripugnante negazionismo, quando da quei ranghi di teppismo squadrista e dal milieu che in qualche modo li giustifica viene la teoria che no, Molinari non è stato contestato perché è ebreo, ma per le sue posizioni e per la linea che avrebbe imposto al quotidiano che dirige.
Lasciamo pur perdere il fatto che su quel giornale – che evidentemente il mazziere medio della Federico II di Napoli non legge – trovano spazio idee e argomenti di un oltranzismo anti-israeliano e antisionista che non dispiacerebbero a certi rettori dell’inappropriatezza antisemita depending on the context, né ancora alle figliole che nei dintorni del Ghetto strillano “Fuori i sionisti da Roma”. Queste sono considerazioni di aderenza fattuale perfino noiose.
Il punto è l’altro. È che a giustificazione delle leggi razziali non si diceva che gli ebrei erano sotto-uomini: si diceva che erano responsabili di una cospirazione. A caricare gli ebrei sui vagoni piombati non era la spiegazione che si trattava dei discendenti delle scimmie e dei maiali: era la teoria che con le loro pratiche di dominio soggiogavano il mondo, come oggi insegna la consulente delle Nazioni Unite assoldata dal Segretario Generale secondo cui il 7 ottobre non viene dal nulla.
Chiamato a rendere conto del gesto, il nazista che contrassegnava l’azienda del giudeo non diceva che il proprietario era un ratto che portava malattie: diceva che quei commerci strangolavano il popolo tedesco. Il professore che ordinava in due file i propri studenti, ingiungendo che sputassero in faccia al compagno ebreo che passava in mezzo, non spiegava che il bambino era di una razza inferiore: spiegava che apparteneva al popolo che ha ucciso Gesù Cristo.
È tremendo non capire che ciò che è successo a Napoli l’altro giorno e, soprattutto, quel che non isolatamente se ne è detto, è esattamente lo stesso. Non ne è un vagheggiamento abbozzato, un conato di similitudine, un riflesso tenue: è esattamente lo stesso. E soltanto una disperante imbecillità o, appunto, una sconfinata malafede può insistere sul fatto che dopotutto, per quanto spiacevole e deplorevole, la violenza di cui è stato destinatario questa volta Maurizio Molinari si è risolta in una conferenza annullata. Che è come dire che la devastazione del negozio di un ebreo dopotutto si risolve in qualche vetro rotto.
Io sono sicuro che alcuni (pochi, pochissimi) stanno capendo quel che succede. Capiscano che devono fare qualcosa. A cominciare dal presidente della Repubblica che telefona a Molinari e rivolge un monito a quelli che non lasciano parlare “chi la pensa diversamente”. Il mostro non si sconfigge facendo finta che non ci sia.
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La verità è che le crepe non mancano così passando ricordo quelle che separano i mancini e i destrorsi i pechinesi e i moscoviti i presbiti e i miopi i gendarmi e le prostitute gli ottimisti e gli astemi i sacerdoti e i doganieri gli esorcisti e le checche i facili e gli incorruttibili i figliol prodighi e gli investigatori Borges e Sabato le maiuscole e le minuscole gli artificieri e i pompieri le donne e le femministe gli acquariani e i taurini i profilattici e i rivoluzionari le vergini e gli impotenti gli agnostici e i chierichetti gli immortali e i suicidi i francesi e i non-francesi il breve o il lunghissimo periodo tutte però sono sanabili c’è una sola crepa decisamente profonda ed è quella che sta a metà tra la meraviglia dell’uomo e i disillusionatori è ancora possibile saltare da un bordo all’altro ma attenzione qui ci siamo tutti voi e noi per affondarla signore e signori a scegliere a scegliere da che parte poggiate il piede (Mario Benedetti)
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13/11/2023
Una citazione da Una trilogia palestinese al giorno
Noi siamo il prodotto di una realtà e di un'epoca in cui chiari fallimenti si confondono con nascite poco chiare. Noi non rinunciamo ai nostri sogni nonostante continuino a fallire. [...] Abbiamo scelto di credere che il futuro nascerà da questo presente attraverso un processo di trasformazione che ci vedrà protagonisti. Il futuro non verrà da un passato che, a ogni crisi, diventa più potente. Quando facciamo notare che l'unica letteratura composta dalla rivoluzione è scritta con il corpo, ci rendiamo conto che solo sperimentando l'equazione parola-azione si porterà a maturazione una nuova letteratura. Noi siamo coscienti di essere parte integrante della cultura nazionale araba e non una parte a sé. [...] Noi non rappresentiamo una corrente letteraria ma evidenziamo un contesto, un ampio percorso, che dia una qualche forma al concetto di unità della cultura nazionale araba, in un momento in cui si tenta ripetutamente di frammentarla e di negare la sua esistenza. Quel che intendo è che questa cultura è aperta alla propria storia, nella molteplicità delle sue radici. Noi non diciamo che l'Oriente, da un punto di vista culturale, è solo orientale. Né diciamo che l'Occidente è solo occidentale. Per noi non c'è un unico Oriente come non c'è un unico Occidente.
[...] E quando vediamo a quale livello è giunto il logoramento della cultura, quando prendiamo coscienza dell'egemonia che certi parassiti confessionali - privi di capacità e di idee - esercitano sulle necessità quotidiane - o settimanali o mensili - della gente comune, allora non facciamo commenti del tipo: 'C'è la crisi, fuggite!', bensì contestualizziamo il tutto politicamente e stiamo all'erta. Facciamo attenzione alle armi letterarie capaci di nascondere il loro tradimento e la loro pretesa di santità, capaci di infrangere i nostri sogni fingendo disgusto per la politica - detto in altri termini: disgusto per la lotta. No, non siamo estranei in alcuna terra araba. Estranei sono coloro che puntano il dito accusatore contro la nostra estraneità. Loro sono estranei, alla loro storia e al senso della loro esistenza. Sono estranei per una moda passeggera che fa sì che i ladri vedano solo altri ladri. Noi non possiamo accettare di ripiegare sul passato, non accettiamo neppure che perduri il disordine di questo sperimentalismo che non fa che riproporre se stesso. Noi ci lagniamo della mancanza, quando creiamo, di padronanza della lingua parlata dalla gente, ma questo non ci impedisce di perseverare nel rappresentarla, quella gente. [...] Un uso corretto della lingua è diventato sinonimo di arretratezza, la precisione della metrica regresso.La chiarezza è diventata una vergogna, la parola e l'effetto della parola sul pubblico inciviltà. Per dirla in breve: siamo in piena reazione. Lo spirito reazionario, spacciandosi per sinistrorso, si è fatto avanti con tutto l'armamentario tipico della modernità, stracolmo però di tutte le teorie sul ritorno al passato. È riuscito, in anni che vedono degenerare i grandi valori del mondo arabo, a fare in modo che tutti si ponessero gli stessi suoi interrogativi. E intanto il figliol prodigo faceva ritorno alla sua comunità confessionale, al suo ascetismo o al suo esoterismo e dichiarava a gran voce che era pentito di essersi rovinato la vita partecipando a quei movimenti di liberazione che avevano prodotto solo difficoltà impreviste e a quella rivoluzione che ha dimostrato di avere costi troppo elevati.
[...] Quanto alla questione della letteratura, noi scriviamo - o facciamo scrivere, in nome della libertà creativa - per polarizzare, nonostante le nostre divergenze, pochi bagliori intorno a un'idea che si fonda su basi molto semplici: vogliamo liberare noi stessi, il nostro paese e le nostre menti; vogliamo vivere il nostro tempo con dignità e fierezza. Continuando a scrivere, noi esprimiamo la nostra fede nella scrittura. È per questo che non ci sentiamo una minoranza. Diciamo chiaramente che noi siamo la minoranza-maggioranza. Diciamo chiaramente che veniamo da quest'epoca, non dal passato, né dal futuro.
Editoriale di Mahmoud Darwish, in “al-Karmil”, n. 5 (1982), in Una trilogia palestinese
#mahmoud darwish#palestine#free palestine#free gaza#gaza#gaza strip#gaza genocide#israel#i stand with palestine#palestinian literature#palestinian writers#literature#culture#arab culture#book quotes#mailmiocuoredipietratremaancora
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Buongiorno figliol*, aprite il manuale della Murgia a pagina 666... (cit)
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Ma cosa è questo assalto di belle figliole che mi seguono? Che tipo di lavoro fanno?? 😁😁😁😁
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LA MEDIOCRE SCIACQUETTA, OVVERO QUANDO LA STUPIDITA' E' SECONDA SOLTANTO ALL'IGNORANZA
"E' ricchissima. Lo è diventata vendendo la sua immagine, la sua magrezza, i suoi occhi celesti, la sua bionditudine. Ha consolidato il suo potere sui social mostrando il suo salotto e la sua cabina armadio, postando video di figli biondi, vestiti alla moda, che giocano e mangiano in appartamenti lussuosi, mai un compagno, mai una corsa all'aria aperta, mai uno stimolo vero, mai natura. Solo capricci: Leone che dice innocue parolacce o fa le puzzette e la Vitto che mangia porcherie col suo bavaglino griffato, facendo divertire il babbo, che finge di scandalizzarsi e si compiace. È ovvio che la pupa ha pediatri privati, tate bilingui che cucinano solo roba bio vagliata dal nutrizionista, ma la realtà non ha nulla a che vedere con la comunicazione social... Alla Vitto buttano un pezzo di crostata, accendono il cellulare, fanno il video, lo postano. Poi solo carote. Alla gente piace la bimba golosa. Poco importa che milioni di bimbe golose diventino obese, la sua sarà snella, statene certe.
Ferragni è abile, è intraprendente. Sponsorizza prodotti per capelli e make up, si fa fotografare con borse di lusso, scarpe costose, oggetti di design, tutta roba sponsorizzata che le dà ritorno economico. Ha un brand suo, il logo è un occhio celeste stilizzato spalancato mascarato. Produce, promuove e distribuisce roba inutile e costosa: berretti da 150 euro, giacchette striminzite da 500 euro, astucci di plastica da 60 euro, borsette, rossetti, sciarpette, gonnelline, felpette, giacchette ... Uova di Pasqua e panettoni con l'incarto rosa, ovvio. Tutta roba costosa, ma non per qualità dei materiali. Roba scadente. Tutta mondezza per l'ambiente. Oltretutto, roba costosa per le vostre tasche, sia chiaro. Perché i ricchi vestono bene, mica comprano quella roba lì. Quella è per le vostre, di figlie.
Così facendo Ferragni contribuisce a rincoglionire le vostre figliole, che ambiscono a somigliare a lei, vi chiedono di comprare le sue cose pensando di trovarvi la felicità, l'accettazione da parte del gruppo, la bellezza.
Passano ore su Instagram, invece di uscire per strada, giocare, leggere, incontrare persone vere.
Chiara si arricchisce facendo sentire povere, grasse e inadeguate milioni di ragazzine e di madri in tutto il mondo. Oltre la taglia 44 la sua roba non va.
Però è tanto brava, è contro il body shaming ed è contraria alla violenza sulle donne. E milioni di ragazzine possono coltivare il sogno di diventare come lei.
Da bambina si sentiva inadeguata; ma alle vostre, se comprate loro la felpetta rosa brandizzata, alle vostre di certo non succederà. Sembreranno delle piccole Barbie, delle principessine.
Non è tutto bellissimo?"
Da Massimo Vitali on FB
analisi perfetta di una furbastra (e consorte) che si approfitta di un esercito di rincoglioniti
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Se fossi un figliol prodigo, avrei un vitello grasso. (cit.)
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