#festa di fine anno scolastico
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|||\\\ LEAN ØN |||\\\ LICEO TIMES da massimo ankor Tramite Flickr: major lazer & dj snake - (feat. MØ)
#Last day of school#piazza castello#liceo#ultimo giorno di scuola#fine anno#Torino#splashdown#bagno#fontane#fine scuola#fine liceo#giovani#studenti#turin#festa di fine anno scolastico#scuola#nikon#underwater#Photo Explore#Flickr Estrellas#3msc#3 mesi senza classe#3 metri sopra il cielo#Flickr United#school#end#fiesta#acqua#party#joy
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DOVETE SMETTERLA
Stamattina una collega raccontava della festa di fine anno scolastico a cui ha partecipato il figlio. Le ragazzine indossato abiti succinti, i ragazzini la tuta.
Hanno commentato che andando in giro così le ragazze “Se la vanno a cercare”.
No.
Basta.
Ce la si va a cercare quando si fanno cose stupide, quando non si ragiona sui pericoli, quando sottovaluti la situazione.
Ce la si va a cercare quando si sale in moto senza casco, quando ci si butta nel mare forza 9 ignorando il divieto di farlo, quando ci si mette al volante dopo aver bevuto in modo esagerato. Ce la si va a cercare quando per farsi un selfie ci si sporge dai balconi e quando si sale in alta montagna in infradito.
Quello è essere poco attenti, lungimiranti, scrupolosi, quello è sottovalutare i pericoli.
Mettersi una gonna corta non può essere un pericolo, non nel 2023.
BASTA.
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24 giugno la festa di fine anno.
Nella festa oggi siamo stati trattati come dei re con ingresso trionfale... noi che siamo nulla. Risultati esami della primaria dati in diretta nella festa: 100% Saint Marie promossi. Hanno preso in classifica regionale il II III IV e V posto. Gli insegnanti hanno esultato baciandosi e abbracciando.
Oggi sì, eravamo gli ospiti d'onore di una festa grandissima per la chiusura dell'anno scolastico. Le persone e le relazioni, il valore della scuola e del crescere insieme sono stati al centro. Fra poco si riprenderà con la visita delle aule e di ciò che vi hanno preparato.
Sono venuti anche dalla scuola di brousse, alcuni anche a piedi per (12km) Danze e performance, festa pura, gioiosa e orgogliosa.
Il 100% sono i risultati della Primaria (elementare), i primi ad andare in vacanza. A breve cominceranno le medie e poi il liceo ...vanno avanti fino a fine luglio.
Roberta e Silvia hanno danzato con tutti i 50 professori che si sono riuniti apposta per fare una foto con noi.
Danze bara e via via fino alla break dance dei liceali. I ragazzi hanno poi sostenuto prove di lettura, prove di scrittura, un ragazzo ha scritto una lunga poesia per noi… alla fine la giuria ha scelto i vincitori e noi siamo stati incaricati di consegnare i premi.
Momenti bellissimi che solo le immagini potranno testimoniare. Abbiamo visto che Aina ha collegato Chiara in diretta con la festa: anche questo cosa non da poco vista la durata.
24 giugno 2024
Renato Gava
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Calendario Marketing 2024: le date più importanti per un ecommerce
Calendario marketing per ecommerce
La programmazione è fondamentale per ogni attività indipendentemente dalla grandezza dell’azienda. Programmare, infatti, significa allocare le proprie risorse in termini di tempo e budget lungo tutto l’anno e ridurre al minimo il rischio di imprevisti o sorprese.
Calendario marketing 2024: date e giornate mondiali mese per mese
Mese per mese andiamo a vedere quelle che sono le date più importanti per chi gestisce un business (indipendentemente dal fatto che sia offline o online) e perché può essere importante pianificare delle attività di marketing nel proprio calendario.
Nota: le giornate internazionali e mondiali sono davvero tantissime, per questo abbiamo selezionato solo quelle più rilevanti dal punto di vista culturale o di un’attività commerciale.
Gennaio
Festività e giornate mondiali di gennaio 2024:
1 - Capodanno 6 - Epifania 6 - Inizio saldi invernali 15 - Blue Monday (il giorno più triste dell’anno) 27 - Giorno della Memoria
Gennaio è il mese dei buoni propositi, dei nuovi inizi, è il primo capitolo di un libro lungo 365 giorni. Insieme a settembre, è uno dei mesi d’oro per le iniziative imprenditoriali, per iscriversi a corsi, per compiere delle scelte. Il tutto si potrebbe racchiudere nel concetto di “anno nuovo, vita nuova”.
Gli eventi più importanti per un business sono l’inizio dei saldi invernali e il Blue Monday.
Febbraio
Festività e giornate mondiali di febbraio 2024:
9 - Martedì grasso 14 - San Valentino 17 - Giornata mondiale del Gatto
Febbraio è il mese delle relazioni: la festa di San Valentino sposta il focus sugli innamorati, un momento per celebrare l’amore. A febbraio i saldi invernali sono ancora attivi, come organizzare eventi e offerte in contemporanea? Ecco qualche consiglio.
Marzo
Festività e giornate mondiali di marzo 2024: 8 - Festa della Donna 19 - Festa del Papà 20 - Equinozio di Primavera 20 - Giornata mondiale della Felicità 31 - Pasqua Marzo segna l’arrivo della primavera e della bella stagione, le giornate iniziano ad allungarsi, le temperature si alzano e le persone tornano all’aperto per fare attività sportiva o per dedicarsi al giardinaggio. A marzo ci sono due importanti giornate da tenere in considerazione durante la propria pianificazione: festa della donna e festa del papà.
Aprile
Festività e giornate mondiali di aprile 2024:
1 - Pesce d’Aprile / Pasquetta 6 - Giornata mondiale dello Sport 22 - Giornata mondiale della Terra 25 - Festa della Liberazione
Con Pasqua e Pasquetta, aprile si trasforma in un mese dedicato al cibo, allo stare insieme e alla compagnia. Il centro gravitazionale di questo mese è sicuramente la Pasqua con i suoi regali (anche se si tratta di un evento meno consumistico rispetto al Natale).
Per questo mese, abbiamo deciso di concentrarci su due date in particolare: Pasqua e la Giornata mondiale della Terra (22 aprile).
Maggio
Festività e giornate mondiali di maggio 2024:
1 - Festa dei Lavoratori 8 - Festa della Mamma 9 - Festa dell’Europa 20 - Giornata mondiale delle Alpi
Maggio è un mese di transizione: dalle giornate fresche della primavera ci si avvia verso il caldo e le lunghe notti d’estate. In questo mese si apre la stagione delle cerimonie, in particolare matrimoni e battesimi.
Giugno
Festività e giornate mondiali di giugno 2024:
2 - Festa della Repubblica 5 - Giornata mondiale dell’Ambiente 15 - Giornata della Gastronomia Sostenibile 21 - Solstizio d’Estate
Giugno segna la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle vacanze estive: il ritmo del lavoro inizia ad accelerare in vista del mese di agosto, tipico periodo di ferie per gran parte degli italiani, e soprattutto in vista dei saldi estivi di luglio.
Luglio
Festività e giornate mondiali di luglio 2024:
2 - Inizio saldi estivi 7 - Giornata mondiale del Cioccolato 30 - Giornata mondiale dell’Amicizia Con luglio si dà il via ufficiale ai saldi estivi che durano fino a fine agosto, due mesi di shopping intenso tra una vacanza e l’altra. Chiaramente, non potevamo che focalizzarci sulle strategie di marketing per i saldi estivi. Ecco allora qualche consiglio.
Agosto
Festività e giornate mondiali di agosto 2024:
5 - Giornata mondiale della Birra 15 - Ferragosto 26 - Giornata mondiale del Cane
Nel mese di Agosto le persone si spostano dalle città e vanno verso i luoghi di villeggiatura in cerca del meritato relax. I centri urbani si svuotano, la maggior parte dei negozi chiude per ferie e iniziano i preparativi per il ritorno sui banchi di scuola di settembre.
Settembre
Festività e giornate mondiali di settembre 2024:
21 - Giornata zero emissioni 21 - Giornata internazionale della Pace 22 - Equinozio d’Autunno 27 - Giornata mondiale del Turismo
Settembre segna il rientro dalle ferie e il ritorno al ritmo regolare della vita lavorativa, i ragazzi tornano sui banchi ed è ufficialmente tempo di back to school.
Tra le attività di marketing consigliate:
Ottobre
Festività e giornate mondiali di ottobre 2024:
1 - Giornata internazionale della Musica 2 - Giornata mondiale dei Nonni 4 - Giornata mondiale degli Animali 7 - Giornata mondiale del Sorriso 16 - Giornata mondiale dell’Alimentazione 31 - Halloween
Ottobre è il mese dei primi freddi, delle zucche e delle atmosfere accoglienti: le tazze si riempiono di tè e caffè caldo, le giornate si accorciano e Halloween dà quel tocco un po’ gotico alle ore che passano.
Novembre
Festività e giornate mondiali di novembre 2024:
1 - Ognissanti 11 - San Martino 20 - Giornata mondiale dell’Amicizia 29 - Black Friday
Novembre da qualche anno è sinonimo di offerte e occasioni. Sono infatti tre le date dedicate agli sconti: giorno dei single, Black Friday e Cyber Monday (anche se spesso le ultime due vengono accorpate nella Black Week).
Dicembre
Festività e giornate mondiali di dicembre 2022:
2 - Cyber Monday 8 - Immacolata 11 - Giornata internazionale della Montagna 21 - Solstizio d’Inverno 24 - Vigilia di Natale 25 - Natale 31 - Ultimo giorno dell’anno
Dicembre è certamente sinonimo di Natale e inverno, l’anno volge verso la sua fine e ci si prepara a un nuovo inizio. Questo è dunque il mese dei regali sotto l’albero e dei grandi piani per il futuro. Ed è proprio al Natale che dedichiamo il focus di dicembre.
Articolo originale a cura di Giulia Castagna modificato e adattato da Martino Masu
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A Pioltello la scuola chiuderà per la fine del Ramadan
Una chiusura decisa per evitare aule vuote e ore tracorse senza portare avanti il programma, a fronte di un anno scolastico iniziato con un giorno di anticipo. È con la sola “scelta didattica e non religiosa” che il consiglio di istituto della Iqbal Masih di Pioltello, nel milanese, ha votato nuovamente all’unanimità la chiusura in occasione della festa per la fine del Ramadan, il 10 aprile…
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Non metti mai lo smalto sui piedi?
Ti dico solo che l'ultima volta che l'ho messo è stata in prima superiore per la festa di fine anno scolastico, giusto qualche annetto fa ahah.
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Brancati's Prom: Una Notte di Glamour e Divertimento all'Istituto Comprensivo di Favara
L'Istituto Comprensivo "Vitaliano Brancati" di Favara ha fatto brillare i riflettori durante l'entusiasmante evento "Brancati's Prom", la festa di fine anno che si è svolta ieri sera, giovedì 8 giugno, nel suggestivo cortile all'aperto della scuola "Manzoni" di via Sant'Angelo. Gli studenti delle terze classi della scuola media hanno avuto l'opportunità di partecipare a una serata indimenticabile, arricchita da momenti di gioia, divertimento e glamour. L'atmosfera festosa ha avvolto l'intera manifestazione, con ragazzi, ragazze e docenti che si sono presentati elegantissimi, sfoggiando abiti da sogno e completi raffinati. La scuola si è trasformata in una location da favola, illuminata da luci soffuse e decorata con cura, creando un'atmosfera da vera prom americana. Gli studenti hanno avuto l'opportunità di partecipare a un'emozionante serata, esprimendo la loro personalità, stile e carisma. E ancora a sorpresa per tutte le docenti della scuola bouquet di fiori donati dai ragazzi dell'istituto. "Così ci fate emozionare. Questi tre anni sono volati. Siete cresciuti con noi. Non arrendetevi mai. Studiate perché ciò vi renderà grandi, sicuri, liberi e vi farà divertire" - ha detto la Dirigente Broccia. "Stasera abbiamo festeggiato, ma poi concentriamoci per gli esami". Durante "Brancati's Prom" è stata eletta la coppia di Miss e Mister Brancati, rappresentando un grazioso momento dell'evento. I vincitori hanno ricevuto il riconoscimento e l'ammirazione di tutti i presenti, diventando gli ambasciatori della grinta della scuola. "Per noi la Brancati è casa" - hanno detto in rappresentanza degli studenti. La serata è stata allietata dalla presenza di un DJ speciale, uno dei professori della scuola, che ha intrattenuto gli studenti con una selezione musicale coinvolgente e energica. I ritmi travolgenti hanno contagiato tutti, docenti compresi, che si sono uniti ai ragazzi sulla pista da ballo, creando momenti di condivisione e divertimento unici. La supervisione attenta della dirigente scolastica, prof.ssa Carmelina Broccia, dei docenti e del personale scolastico ha garantito il successo dell'evento, assicurando che tutto si svolgesse in modo sicuro e organizzato. La festa di fine anno "Brancati's Prom" ha segnato un'innovazione significativa per le scuole del territorio, offrendo agli studenti un'esperienza indimenticabile e promuovendo l'importanza della celebrazione e della condivisione dei successi scolastici. La serata si è conclusa con una sensazione di felicità e di soddisfazione, ance nei genitori, mentre gli studenti si portavano a casa ricordi preziosi di una festa indimenticabile. L'evento "Brancati's Prom" potrebbe diventare una tradizione annuale, offrendo alle future generazioni di studenti dell'Istituto Comprensivo "Vitaliano Brancati" l'opportunità di vivere un momento magico durante il loro percorso scolastico, condividendo risate, balli e un senso di appartenenza unico. Read the full article
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Sondrio Estate: tornano i giovedì di festa
Sondrio Estate: tornano i giovedì di festa. Sette giovedì, dal 22 giugno al 3 agosto, con due anteprime, giovedì 8, per festeggiare la fine dell'anno scolastico, e giovedì 15, e una coda, dal 17 al 31 agosto. Sondrio Estate torna per animare le serate dei mesi più caldi dell'anno per iniziativa dell'Amministrazione comunale con la collaborazione dell'Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio. Come ogni anno, nella connotazione che ha caratterizzato il post pandemia, torneranno la musica, il ballo, il teatro, il cinema e l'intrattenimento, secondo un programma che verrà ufficializzato a breve. In centro città ma non solo: un tema diverso per ciascuna serata e tante attività per le famiglie e i bambini. Tutti i giovedì, dalle ore 17 alle ore 24, in corso Italia e nelle piazze Garibaldi e Campello saranno allestiti i mercatini. Non mancherà nessuno degli ingredienti che, in questi anni, hanno decretato il successo dell'iniziativa. Gli esercizi pubblici potranno ampliare la superficie esterna occupata da tavoli e sedie e animare le serate con la musica e le degustazioni. L'obiettivo è duplice: vivacizzare la città offrendo ai sondriesi buoni motivi per uscire di casa e trascorrere le serate estive a Sondrio, attirare i residenti del resto della provincia e i turisti per sostenere l'attività di negozi, bar e ristoranti. «La città ha bisogno di questo - sottolinea l'assessore alle Attività produttive e agli Eventi Francesca Canovi -: le manifestazioni organizzate negli anni scorsi hanno contribuito a riempire Sondrio, a valorizzarla e a promuoverla. E come Amministrazione comunale continueremo a impegnarci per far crescere questi momenti di aggregazione, fornendo risposte ai cittadini e agli operatori commerciali. Ogni stagione sarà caratterizzata da un programma di eventi in grado di coinvolgere persone di tutte le età, sia residenti in città e in provincia sia turisti. L'estate si distingue per la voglia di divertimento e la vita all'aria aperta: cercheremo di soddisfare queste esigenze organizzando appuntamenti in diversi punti di Sondrio». In vista della presentazione del programma, prevista per le prossime settimane, a emergere è la partnership tra Comune e Associazione mandamentale di Sondrio dell'Unione Commercianti, che consente, come e più degli anni passati, di moltiplicare gli eventi e di garantire un'animazione diffusa. «Come Amministrazione comunale - conclude l'assessore Canovi - teniamo molto alla collaborazione con gli operatori e la riteniamo strategica per la crescita della proposta complessiva rivolta al pubblico. Dal confronto nascono sempre nuovi spunti e l'intento per questa edizione di Sondrio Estate è quello di allargare gli eventi ad altre zone della città, per rispondere alle richieste dei cittadini. Il clou si avrà in centro, anche per motivi organizzativi e logistici, ma sempre più zone saranno coinvolte nella festa grazie alla collaborazione con gli esercizi pubblici».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Dal 12 febbraio all’8 marzo ’23 le giornaliste di Avvenire danno voce alle donne dell'Afghanistan: #Avvenireperdonneafghane
Dal 12 febbraio all'8 marzo 2023, un progetto per informare, sensibilizzare e fornire sostegno concreto a chi lotta per le proprie libertà
Milano, sabato 11 febbraio 2023. Avvenire, dal 12 febbraio all'8 marzo 2023, giorno della Festa della donna, lancerà un progetto a favore delle donne afghane a cui rivolge già da tempo sostegno e attenzione nelle sue pagine. #Avvenireperdonneafghane racconterà i drammi della popolazione femminile afghana di tutte le età attraverso le giornaliste e le collaboratrici di Avvenire, che ogni giorno proporranno ai lettori del sito storie, testimonianze, analisi e interviste per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma che si sta consumando nell'Emirato islamico per mano dei talebani un anno e mezzo dopo il precipitoso ritiro occidentale e la fine drammatica di una ventennale vicenda che ha mescolato guerra e intervento umanitario.
Ogni nostra firma "offrirà" la sua penna per dare voce a una donna: racconteremo le difficoltà di chi è rimasta senza lavoro in Afghanistan, di chi ha dovuto interrompere gli studi, di chi da profuga nelle città occidentali continua a battersi perché la libertà sia una speranza e non un miraggio. Le afghane, infatti, non possono lavorare né operare con le Ong, tranne che nel settore sanitario, non hanno diritto a frequentare l'università né la scuola dopo i 12 anni, non è concesso loro di viaggiare da sole senza un uomo della famiglia al proprio fianco. A questo si sommano molti altri divieti declinati in maniera diversa nelle 34 province del territorio.
Al progetto contribuiranno anche quattro scrittrici italiane: Maria Pia Veladiano, Ritanna Armeni, Tiziana Ferrario e Marina Terragni che, con i loro racconti, accompagneranno altrettanti ritratti d'autore della fotografa romana Laura Salvinelli.
Lo scopo del progetto #Avvenireperdonneafghane è tenere accesi i riflettori su bambine, ragazze, donne chiuse in un angolo della storia nel loro Paese, mute nei campi profughi dell'Asia e alla ricerca di un nuovo futuro nei tanti Stati che le ospitano. L'iniziativa sarà coordinata dalle giornaliste Antonella Mariani, Lucia Capuzzi e Viviana Daloiso e coinvolgerà tutte le colleghe; un lavoro corale "al femminile" sostenuto dall'intera redazione, in primis dal direttore Marco Tarquinio.
#Avvenireperdonneafghane è anche e soprattutto una campagna di solidarietà: verranno infatti raccolti contributi per finanziare un progetto di sostegno scolastico per le bambine e le ragazze afghane, portato avanti da partner locali con l'appoggio della Caritas.
Maggiori informazioni su come donare a questo link: https://www.avvenire.it/donne-afghane/pagine/avvenire-per-le-donne-afghane
Il progetto proseguirà per tutto il mese fino all'8 marzo, giorno in cui ci terrà una maratona di lettura online di opere di scrittrici afghane, organizzata con The Economy of Francesco.
Avvenire, anche dopo l'8 marzo, non si fermerà nella sua opera di sostegno all'iniziativa, ma continuerà a tenere alta l'attenzione con podcast inediti e pubblicazioni editoriali.
Avvenire è il quotidiano nazionale di ispirazione cattolica diffuso in tutto il territorio italiano, diretto da Marco Tarquinio. Con grande attenzione all'evoluzione della società, alla cronaca e all'attualità economica e internazionale, si distingue per gli ampi spazi di approfondimento grazie ai numerosi editoriali, alle ricche sezioni del quotidiano e agli inserti periodici.
Avvenire è oggi al centro di un vero e proprio sistema editoriale che comprende oltre al quotidiano, un sito web con un servizio di lettura vocale degli articoli, siti verticali dedicati, presenza sui social con un elevato tasso di engagement sui profili Facebook, Twitter e Instagram, un canale podcast, una app dove consultare il quotidiano digitale e tutte le sue edizioni locali, un mensile Luoghi dell'Infinito, una produzione libraria che annovera anche una collana in collaborazione con Vita e Pensiero.
Le 108.000 copie diffuse ogni giorno, la percentuale di abbonati più elevata tra tutti i quotidiani italiani (80% dei lettori) e il trend di crescita della diffusione, costante e ininterrotto dal 2002, dimostrano che i lettori riconoscono ad Avvenire un livello di qualità molto alto, forte di un rapporto di fiducia che pochi altri quotidiani possono vantare.
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In nome della sicurezza, un insegnante che continua a tediare i ragazzi in classe esortandoli ad indossare la mascherina ffp2 è disposto a pranzare ad un tavolo di ristorante al chiuso con gli stessi ragazzi e magari i loro genitori per la festa di fine anno scolastico.
Viva la coerenza! 👍
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Come perdere la verginità grazie a WikiHow e a un pacchetto di caramelle al malto
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by Schmetterling_Frame
[Human!AU][Gakuen!Verse] [GerIta!Centric; accenni ad altre coppie]
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La festa di fine anno scolastico alla World Academy W si avvicina. Fra passeggiate all’ombra dei ciliegi in fiore, riunioni segrete da Starbucks, piani di intrufolamento in farmacia, e navigazioni in incognito su WikiHow, l’impavido e sfortunato Kiku Honda ha un’unica missione da portare a termine: organizzare la Prima Volta dei suoi due migliori amici.
Words: 10693, Chapters: 1/2, Language: Italiano
Series: Part 1 of Brevi disavventure di adolescenti allupati
Fandoms: Hetalia: Axis Powers
Rating: Teen And Up Audiences
Warnings: No Archive Warnings Apply
Categories: M/M
Characters: Germany (Hetalia), North Italy (Hetalia), Japan (Hetalia), Prussia (Hetalia), South Italy (Hetalia), Spain (Hetalia), Denmark (Hetalia), Sweden (Hetalia), Finland (Hetalia), Norway (Hetalia), Iceland (Hetalia), Lithuania (Hetalia), Estonia (Hetalia), Latvia (Hetalia), Poland (Hetalia), America (Hetalia), Austria (Hetalia), Hungary (Hetalia)
Relationships: Germany/North Italy (Hetalia), Austria & Hungary & Prussia (Hetalia), South Italy/Spain (Hetalia), Germany & Japan & North Italy (Hetalia)
Additional Tags: Minor America/England (Hetalia), Minor America/Japan (Hetalia), Minor Lithuania/Poland (Hetalia), Alternate Universe - Gakuen, Hetalia Countries Using Human Names, Implied Sexual Content, Tooth-Rotting Fluff, Horny Teenagers, First Time, Alternate Universe - High School, Slice of Life, Shy Germany, Cupid Japan, Germany can't say condom because it's too embarrassing, Prom Night, Starbucks, Dorks in Love
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Il dono di Natale — Sante Ghizzardi
In quell'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie, la campanella di chiusura della mattinata scolastica suonò quando gran parte dei bambini avevano già "fatto" la cartella. Benché fuori il tempo piovigginoso oscurasse le strade con una fredda acquerugiola e una nebbia fitta e leggera, i ragazzi della quinta classe elementare della piccola scuola alla periferia dell'immensa metropoli sentivano pressante la voglia di uscire, di precipitarsi fuori dell'edificio scolastico per correre a casa, al pranzo, ai giochi pomeridiani.
Nell'ultimo banco vicino alla gran finestra la piccola Irene pensava con trepidazione che nella serata avrebbe accompagnato la mamma a far spese nel centro illuminato della grande città.
Tra le vetrine colme di cose brillanti, affascinanti, dolci da guardare e da sognare, ben esposte per l'approssimarsi del Santo Natale, avrebbe scelto con la fantasia tutti i regali che desiderava. Anche se tutti quei ninnoli, quei vestitini sarebbero rimasti solo nei suoi sogni, perché la sua famiglia operaia non poteva permettersi che lo stretto necessario, Irene era felice al solo pensiero della visita al centro commerciale, che avrebbe raggiunto insieme alla mamma col filobus che collegava la sua grigia e povera periferia al ricco boulevard dei negozi e dei supermarket.
La bambina era figlia unica e, oltre alla scuola, non aveva altro riferimento che la mamma casalinga, la chiesa e le amiche del suo quartiere. Il babbo era un operaio metalmeccanico che lavorava a gran distanza dalla loro abitazione e doveva alzarsi ogni mattina assai presto, rientrando poi a tarda sera.
Nel limitato regime del ménage familiare era però inclusa ogni anno una vacanza estiva. La mamma riusciva ad amministrare così bene l'unica entrata della famiglia, cioè lo stipendio del babbo, da risparmiare sempre una sommetta che consentiva ai tre di passare almeno una settimana, durante le ferie d'agosto, in una località marina della Romagna. Il babbo era un abile e forte nuotatore e aveva insegnato personalmente ad Irene il nuoto, tanto che la bambina era stata chiamata a far parte della squadra sportiva del quartiere.
Il nuoto e il mare erano l'attività ed il luogo preferiti da Irene. La sua abilità nelle discipline natatorie era così collaudata che la spingeva, nei brevi periodi di vacanza estiva, ad allontanarsi dalla spiaggia fin quasi a scomparire all'orizzonte. Fin dai primi tempi in cui si sentiva sicura e libera di muoversi con armonia nel magico fluido, presa anche dalla voglia di scoprire nuovi anfratti, nuovi fondali, chiese al padre di comprare una barca. Col natante avrebbero potuto raggiungere alcune spiagge accessibili solo dal mare e sarebbero stati liberi di scorrazzare fuori della calca della spiaggia sabbiosa.
A pochi giorni dal Natale Irene aveva saputo dalla mamma, che l'aveva pregata dimantenere il segreto, che il babbo, con grandi sacrifici e tante ore di lavoro straordinario, le avrebbe regalato la tanto sospirata barchetta di resina e fibra di vetro.
La bambina aspettava quindi con ansia l'arrivo della festa della Natività per veder realizzato, finalmente, il suo sogno marinaro.
II
Manuel era figlio di due giovani immigrati filippini e viveva in un minuscolo appartamento non lontano dalla scuola. Nato in Italia, parlava perfettamente la nostra lingua ed era così integrato nel mondo scolastico e nel suo quartiere, che si distingueva dagli altri ragazzi solo per il colore olivastro della pelle e per i nerissimi occhi dal taglio orientale. La sua famiglia era cattolica, molto osservante e frequentava la piccola parrocchia di periferia, conducendo il bambino alle funzioni domenicali e alla preparazione per i Sacramenti. Manuel era un bambino serio, pensoso, forse più maturo dei suoi undici anni.
Molto attento alle lezioni, svolgeva regolarmente i compiti assegnati dalla maestra e si distingueva in particolar modo nello studio della storia e della geografia. Per il vicino Natale desiderava un regalo speciale: una bicicletta nuova. Infatti, sin da piccolissimo, aveva imparato ad amare il semplice mezzo di locomozione, correndovi con gran lena non appena aveva un po' di tempo libero. Col vecchio catenaccio che possedeva riusciva ad eseguire manovre altamente spettacolari, anche se, talvolta, piuttosto rischiose. Non c'era scalinata, discesa, poggio che Manuel non superasse con gran velocità e perfetto equilibrio.
I genitori di Manuel lavoravano entrambi: la mamma come cameriera in un ristorante al centro della città ed il babbo come muratore in un'impresa che costruiva palazzi nella periferia della metropoli sempre in espansione. Il bambino cresceva così in compagnia della nonna materna, unica sopravvissuta degli avi, che aveva raggiunto la figlia ed il genero in Italia dopo che questi si erano sistemati. La nonna di Manuel era una signora ancora giovane e aveva imparato l'italiano in modo appena comprensibile. Fu proprio la nonna a comunicare a Manuel che quell'anno il Bambino Gesù gli avrebbe portato la tanto desiderata mountain-bike nuova di zecca, con tutte le sospensioni, i cambi e le cromature che il ragazzo voleva.
III
Mafalda, che occupava il primo banco, proprio di fronte alla maestra, era figlia di un dottore commercialista e la sua famiglia si trovava in agiate condizioni economiche. I suoi vestiti si distinguevano da quelli della maggior parte dei suoi amici per l'eleganza e la qualità. Veniva sempre a scuola accompagnata in auto dalla mamma o dal papà. Anche la mamma, infatti, lavorava come ragioniera nello studio professionale del padre.
Mafalda era una bambina molto semplice, dal cuore buono, molto religiosa, e, non appena le era possibile, faceva della beneficenza e aiutava, secondo le sue possibilità, i più bisognosi. Aveva un fratello più grande che frequentava l'ultimo anno delle scuole medie. Mafalda era spesso maltrattata dal fratello maggiore, ma non si lamentava mai con i genitori per le prepotenze che subiva. Infatti la sua indole docile e bonaria le faceva sopportare il comportamento arrogante del fratello con grande pazienza. Voleva molto bene al ragazzo perché vedeva il lui la forza, l'audacia, l'intraprendenza che lei non possedeva. In fondo Alberto, il fratello più grande di Mafalda, non era cattivo, solo molto vivace e insofferente della dolcezza del carattere della sorellina.
La natura dolce della bambina le attirava simpatia e affetto da parte di tutti i parenti e gli amici. Era la coccolina della mamma, che trascorreva con lei tutto il suo tempo libero. Benché Mafalda non chiedesse mai niente, era continuamente oggetto d'attenzioni e di regali da parte dei nonni e dei genitori. Solo per il prossimo Natale Mafalda aveva fatto la precisa richiesta di un dono particolare: un pianoforte elettronico su cui proseguire gli studi musicali che da qualche anno andava svolgendo presso un'anziana musicista amica della nonna.
Mafalda amava molto la musica, soprattutto quelle canzoni e melodie di fine secolo che avevano allietato i salotti della belle epoque. Le sonate per organo di Bach, i lieder di Schumann e le melodie per piano di Chopin, Beethoven e Mozart le piacevano, anche perché, presso l'attempata insegnante, non udiva altro. Affascinata dalle vecchie mani che scorrevano la tastiera riempiendo la stanza muta di suoni armoniosi, desiderava con tutta la sua volontà di imparare fino a poter eseguire, un giorno, quella musica che la faceva sognare.
Naturalmente i genitori, contenti della richiesta della loro bambina, avevano promesso che quel dono sarebbe senza dubbio arrivato per l'incombente Natale, lasciando Mafalda con gli occhi luccicanti per la gioia.
IV
Filippo aveva ben altri desideri, più da maschio, più vivaci, più da aria aperta, da bosco, da natura. Sedeva accanto a Manuel, ma era molto più vivace del compagno, aveva, come suol dirsi, "l'argento vivo addosso". Filippo era un bambino robusto e la sua natura lo spingeva ad attività fisiche intense, lungo i canali e nelle praterie che circondavano la casa di campagna in cui viveva coi genitori, i nonni paterni e due sorelle più piccole. Conosceva tutto della campagna e dei boschi: il canto e le razze degli uccelli, il covo dei ramarri, il nome degli alberi e viveva, al di fuori della scuola, letteralmente immerso nella natura. Coi suoi capelli ricci, spalle larghe e gambe robuste, si distingueva nell'educazione fisica ed era, insomma, il "fusto" della classe.
Filippo desiderava da tempo un oggetto che gli avrebbe finalmente permesso di esercitare il suo passatempo preferito in modo organizzato e professionale. Essendo un grande appassionato di pesca, aveva chiesto come regalo di Natale una canna a mulinello, due stivaloni a coscia ed un giubbetto da pescatore, con tante tasche, ganci e bottoni.
La famiglia contadina di Filippo non nuotava nell'oro, ma la fatica quotidiana di tutti nella vasta azienda agricola consentiva loro una vita dignitosa e senza eccessive rinunce, per questo il ragazzo aveva avuto assicurazione che il suo sogno si sarebbe avverato la vigilia del Santo Natale. Filippo, pieno d'entusiasmo, aveva già promesso ai compagni di classe pesci a volontà per la primavera successiva.
V
Irene, Manuel, Mafalda e Filippo erano molto legati tra loro e del gruppo d'amiconi faceva parte anche Mirko, un biondino gracile e pallido, ma intelligente e molto spiritoso, il vero geniaccio della compagnia. Spesso, nei pomeriggi di festa ed anche durante le vacanze estive i cinque amici, che avevano fatto tutte le elementari assieme, si ritrovavano ora a casa dell'uno ora dell'altro per giocare, per studiare, per festeggiare qualche compleanno o altra ricorrenza.
Anche in quella fredda mattinata di dicembre, scendendo insieme le scale della scuola, si salutarono affettuosamente raccontandosi in fretta in fretta dei meravigliosi regali che il Natale avrebbe portato a ciascuno di loro.
Come sempre fanno i bambini all'uscita dalla scuola, sciamarono di corsa, a frotte, nella strada, incontro ai loro genitori. Ma quella mattina la pioggia fine e fitta, la nebbia ed i lampioni spenti impedirono ad un vecchio autista di rendersi conto per tempo che stava passando davanti ad una scuola. Quando vide il gruppo dei ragazzi uscire correndo dal cancello del recinto era troppo tardi per frenare. Uno dei bambini, colpito dall'auto, cadde riverso sull'asfalto bagnato.
Vi fu subito una gran confusione. Alle grida dei bambini e delle mamme spaventate fece eco il fischietto della guardia municipale e, poco dopo, il lugubre urlo della sirena dell'autoambulanza che sopraggiungeva per raccogliere lo sventurato bambino e portarlo nel più vicino ospedale.
Sul marciapiede Irene vide Manuel che si copriva la faccia con le mani, mentre Filippo e Mafalda, con la sua mamma, correvano verso il ragazzo filippino. Tra i singhiozzi Manuel balbettò: "Era Mirko, l'ho visto! Era tutto coperto di sangue!"
Il gelo del dicembre scese anche nel cuore dei quattro bambini: la gioia per il vicino Natale, per la vacanza, per i doni che avrebbero ricevuti si era disciolta in un dolore lacerante, come per la perdita di un fratello, tanto era l'amore che li legava al biondino furbo e scherzoso.
VI
Filippo entrò da solo, rifiutando, col coraggio e la caparbietà del contadino, di farsi accompagnare dal padre, nella camera d'ospedale in cui era ricoverato Mirko. L'amico giaceva col capo completamente fasciato dalle bende, con i tubi per la respirazione assistita, privo di conoscenza. Il medico di turno aveva detto, poco prima, al padre di Filippo, senza curarsi della presenza del ragazzo, che per Mirko c'erano poche probabilità di sopravvivere. "Ci vorrebbe un miracolo" aveva detto l'uomo in camice bianco.
Ora Filippo non si accorgeva delle lacrime che gli scorrevano sul volto. Guardava con intensità quel fagottello tutto avvolto di bende e pensava che lì dentro c'erano la testa ed i riccioli biondi di Mirko, del suo amico, del suo compagno di tanti anni di scuola, del fratello spiritoso, arguto, brillante.
Non con le parole, ma col pensiero, col cuore, con tutta la sua volontà il robusto ed intrepido pescatore si rivolse, spaurito e tremante, a Gesù Bambino: "O Signore, fa che Mirko non muoia, che torni a scuola con noi, che lo possa riabbracciare di nuovo ed io sarò più buono e rinuncio per sempre al mio dono di Natale, alla mia attrezzatura da pesca che voglio dare a te, come sacrificio in cambio della salvezza per il mio amico".
La mamma di Mafalda strinse forte la mano della figliola quando questa, alla vista del bambino immobile sul letto d'ospedale, proruppe in un pianto disperato. Mafalda, pur sensibile, buona e pronta alla commozione, non aveva mai pianto in quel modo così angosciato, sconsolato e la donna capì quanto affetto legasse i due amici. Prese teneramente in braccio la sua piccina e cercò di tranquillizzarla, ma anche lei sapeva che le speranze per il ragazzo ferito erano in pratica inesistenti.
Mafalda pregava spesso, come le aveva insegnato la nonna, rivolgendosi direttamente al piccolo Dio ed ora, del suo cuore, s'innalzava l'invocazione: "Gesù Bambino, porta con la tua venuta la salute per Mirko. Nel giorno che tu nasci per noi non permettere che il mio amico muoia, ridonagli la vita, la salute, fa che possa rivedere il suo eterno, scanzonato sorriso. Io rinuncio per sempre al mio dono di Natale, al mio armonium, che regalo a te per qualche bimbo più povero e per la salvezza di Mirko.
Manuel guardò a lungo, serio e pensoso come sempre, il compagno infermo. Per lui il rapporto con la morte era più sentito che non per gli amici italiani. I suoi, pur cattolici, avevano ancora radici tribali e conoscevano cerimoniali che facevano della morte non la fine definitiva della vita sulla terra, ma un passaggio per una nuova rinascita.
Però in quel momento il suo cuore di bambino soffriva indicibilmente: sapeva che Mirko era in fin di vita ed il pensiero di non vederlo più, di non poter più giocare con lui, parlare con lui, scherzare col folletto che aveva avuto vicino per tanti anni raggelava anche la sua fatalistica mentalità orientale. La sua preghiera, sincera e spontanea si rivolse al Bambino Gesù, che tutto può nell'universo, pregandolo di salvare Mirko dalla morte certa: "Rinuncio alla mia mountain-bike, te la lascio in cambio della tua intercessione presso la Mamma Celeste, che non separi Mirko dalla sua, che lo lasci a noi che l'amiamo".
La piccola Irene, immobile davanti al lettino che ospitava il suo amico morente, guardava ora Mirko ora la mamma del suo sfortunato amico che, col volto nascosto tra le mani piangeva desolata, senza speranza. Irene aveva una particolare, tenera affezione per Mirko perché il carattere sempre allegro, arguto, scanzonato del biondo compagno di scuola e di giochi aveva il potere di relegare in un cantuccio lontano e inaccessibile le sue paure di bambina, i suoi tremori per il mondo sconosciuto e, a volte, minaccioso, che la circondava.
Il pensiero di perdere Mirko per sempre le era insopportabile, come una lama rovente nel petto e si torceva le mani in silenzio, mentre il respiro le diveniva difficile e grosse lacrime le scorreva sul volto. "Oh Signore" disse sottovoce "aiuta il mio amico, poverino, aiutalo a vivere, non permettere che il suo sorriso si spenga per sempre, non togliermi l'unico fratello che ho avuto nella vita. Rinuncio per sempre alla mia barca, al mio mare, alle mie vacanze per la salvezza di Mirko! Tu sai, Bambino Gesù, quanto ho desiderato questo dono, ma la vita del mio amico vale molto di più, ti prego, salvalo!"
VII
In un angolo della camera in cui giaceva il piccolo scolaro moribondo, due personaggi del tutto invisibili agli umani parlavano concitatamente tra loro. Uno di essi era una donna alta e ossuta, interamente coperta da un gran manto nero, col volto adombrato da un cappuccio ampio e fluente, della stessa funerea tinta. L'altra era una fanciulla dall'incarnato roseo, vestita con un serico abito pieno di fiori d'ogni colore, con i lunghi capelli biondi disciolti sulle spalle e con uno smagliante sorriso, un po' stereotipato, continuamente stampato sulle labbra.
"Lascia perdere" disse il primo personaggio, con voce stridula e imperiosa "quel che il Destino ha deciso dev'essere portato a compimento: questo bambino mi è stato assegnato ed io lo prendo subito"
"Calma, calma" rispose la seconda, con voce allegra e armoniosa "non ti precipitare come al tuo solito, prima del Tempo, su questa creatura: il ragazzo è mio, è vivo, il suo cuore batte ancora!"
"A quale scopo vuoi tenerlo?" chiese l'orrida figura in completo nero "non vedi come la
vita degli umani è una continua pena fino al giorno in cui finiranno tutti nelle mie braccia?!" "Tante volte mi hai sconfitta" ribatté con decisione il secondo, misterioso personaggio "ma questo bambino non lo mollo, è troppo giovane e troppo amato per darlo a te, mia eterna
nemica" Sempre più infuriata la dama in nero gridò (ma nessuno, in quella triste stanzetta, poteva
udirla): "Vedremo presto chi di noi due si prenderà il piccolo Mirko, brutta illusa!"
"Sì" gli rispose, sorridendo, la giovane donna "lo vedremo, infame falciatrice"
I due personaggi che si contendevano con tanto accanimento il piccolo Mirko erano la Morte e la Vita.
Come sospeso nel vuoto, in una dimensione irreale, leggera, priva di materialità, Mirko vide il suo corpo disteso sul lettino d'ospedale, vide la disperazione dei suoi genitori, vide i suoi quattro amici più cari appressarsi, uno per volta a quel letto e pregare il Bambino Gesù. Percepì nettamente, anche se non pronunciate con la voce, le loro preghiere e le loro rinunce per la sua vita. Avrebbe voluto abbracciarli, piangere con loro, ma non aveva corpo, non mani, non voce, solo la coscienza, la capacità di vedere e di intendere anche i pensieri, senza poter intervenire in quella scena.
Quando i suoi amici se ne furono andati, quando scese la sera ed anche la sua mamma, per disposizione del medico, lasciò la stanzetta, Mirko rimase solo, sospeso sopra su quel suo corpo mantenuto in vita da macchine silenziose.
Improvvisamente una luce accecante riempì la stanza, i muri sparirono, l'orizzonte di luce divenne immenso ed un canto dolcissimo, di mille voci bianche quasi in sordina si diffuse intorno a lui. Restava, sospeso nel vuoto quel lettino con quel corpicino straziato. Un fanciullo della sua età, vestito di luce, con i capelli biondi splendenti e gli occhi che racchiudevano tutta la bontà e le pietà del mondo si avvicinò al lettino. Era il Divino Redentore, Gesù fanciullo.
Uno stuolo di personaggi si affollava intorno al Bambino Gesù: soldati in divisa, crocerossine in camice e cuffietta, operai in tuta ed elmetto, contadini col cappello di paglia e la falce in mano. Tra tutta quella gente c'erano anche tanti bambini e i suoi quattro amici inseparabili Irene, Manuel, Mafalda e Filippo.
I soldati, inginocchiandosi e piegando davanti a Gesù la loro bandiera dissero: "Noi ti adoriamo, Signore, perché ci dai il coraggio di difendere la nostra patria, i nostri cari, la nostra civiltà e ci accogli nelle tue braccia pietose quando cadiamo nell'adempimento del nostro dovere".
Le crocerossine, anch'esse prostrate davanti al Divino fanciullo, dissero:
"Noi ti rendiamo grazia, Salvatore, perché ci assisti nella nostra penosa missione di lenire le sofferenze umane, ci proteggi e ci guidi nel cammino che, nel nome Tuo, abbiamo scelto"
Gli operai, toltisi l'elmetto e chinato il capo, dissero: "Noi ti glorifichiamo, Bambino Gesù, perché accogli la nostra fatica, il nostro sudore e ce li rendi purificati e santi, perché che la nostra pena quotidiana è dedicata a Te, ai nostri cari, al futuro dei nostri figli"
I contadini, con i grandi cappelli di paglia in mano, s'inchinarono davanti alla luminosa immagine, dicendo:
"Noi ti amiamo, Creatore del cielo e della terra, perché ci hai donato braccia forti e serena volontà, per trarre dal suolo i suoi frutti, che sono la vita dell'umanità"
Il Divino fanciullo, che sovrastava quella moltitudine come sospeso nello spazio abbagliante, sorrise e chiamò vicino a sé, nome per nome, i quattro amici di Mirko.
La voce del piccolo Gesù, tanto dolce e carezzevole quale mai melodia fu udita sulla terra, si rivolse ai ragazzi:
"Miei cari Irene, Manuel, Mafalda e Filippo, le vostre preghiere, le vostre sofferenze, i vostri sacrifici per il piccolo Mirko, così sinceri e scaturiti spontaneamente dal vostro giovane cuore sono stati accolti dal Padre Mio: Mirko vivrà in cambio della vostra rinuncia ai doni di Natale che tanto avete desiderato e cui avete rinunciato per amore del vostro compagno".
VIII
Le campane di tutte le chiese di quella povera periferia suonavano a stormo, nel freddo ma assolato pomeriggio del giorno di Natale, mentre quattro ragazzi, provenienti da strade diverse, s'incontravano davanti alla loro scuola. Erano Irene, Manuel, Mafalda e Filippo.
I loro visi, mentre si abbracciavano con foga, erano gioiosi, radiosi, le loro voci ridenti ed eccitate. Gridavano insieme, confusamente, che il miracolo da loro invocato era avvenuto: Mirko era fuori pericolo, sarebbe vissuto.
Lo avevano saputo alle prime luci dell'alba, quando la mamma dello sfortunato bambino aveva telefonato, piangendo di gioia, alle loro: i medici dell'ospedale non si capacitavano di come le gravi fratture del cranio, che apparivano nettamente nelle radiografie del dopo incidente, fossero scomparse in quelle ripetute al mattino, allorché il ragazzo, svegliandosi dal coma, aveva incredibilmente chiesto da mangiare. Rimanevano solo escoriazioni al viso e al cuoio capelluto, ma di così lieve entità che avrebbero consentito al bambino di rientrare a scuola subito dopo le vacanze natalizie.
I quattro ragazzi si raccontarono di un sogno fatto nella notte di Natale, un incredibile sogno, identico per tutti loro, nel quale un Bambino di una bellezza indescrivibile aveva loro sorriso, dicendo che Mirko non li avrebbe lasciati, che la loro fede e le loro rinunce lo avevano salvato, ma che i loro doni di Natale erano restituiti quale premio alla bontà dei loro cuori.
Al risveglio Irene aveva visto, dalla finestra della sua cameretta, una barca bianca e blu nel cortile di casa, ed era corsa fuori in pigiama, con rischio di prendersi un malanno, tanto la gioia l'aveva eccitata.
Manuel aveva trovato in bella mostra sopra il tavolo di cucina, appoggiata sul suo cavalletto, una formidabile mountain-bike nuova fiammante, di colore rosso metallizzato, con grosse gomme carrarmato, cambio Shimano a 21 velocità, sospensioni anteriore e posteriore e cromature di gran classe. Il dono restituito, insieme alla notizia della salvezza dell'amico avevano fatto scatenare il solitamente serioso e pensoso piccolo filippino in una scatenata danza tribale intorno al tavolo, con grida acute e ritmiche.
Mafalda, al caldo risveglio nella sua bella casa posta al centro del gran giardino ombroso di sempreverdi, aveva visto la mamma che la guardava dalla soglia della cameretta. Dal suo sorriso aveva capito subito del miracolo avvenuto ed era volata nelle braccia accoglienti e amorose della madre. Il papà la chiamava con insistenza dal basso, unitamente ai nonni.
Sempre nelle braccia della mamma, Mafalda era discesa giù per le scale, col cuore pieno di felicità. Il suo cuore si era trasformato in mitraglia alla vista dello splendido pianoforte elettronico posto vicino al caminetto: il suo dono era stato accettato e subito restituito in riconoscimento della sua abnegazione e della sua bontà.
Anche per Filippo quell'alba di Natale era stata unica e indimenticabile: Mirko sarebbe vissuto e sotto l'abete sfavillante di mille luci aveva trovato una canna da pesca così bella, così perfetta quale solo i pescatori sportivi potevano sperare. E poi stivaloni imbottiti, giubbetto e cappello, ami e fili, esche d'ogni tipo: insomma un vero paradiso per i suoi fiumi ed i suoi laghi.
Tenendosi per mano i quattro amici si diressero, nel luminoso pomeriggio invernale, verso l'ospedale del quartiere: andavano a trovare, con la felicità e la pace nell'anima, l'amico del loro cuore.
S.G.
Questa piece teatrale fu da me scritta nel 1976 quando la mia prima figlia, Silvia, terminava la quinta elementare e fu rappresentata nel salone centrale della scuolina di periferia. Silvia interpretava la Morte.
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. ♡ ɢᴏᴏᴅ ᴍᴏʀɴɪɴɢ, ʜᴏɢᴡᴀʀᴛꜱ! ʙʀᴀɴᴅᴏɴ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ 15.10.2025 ⌵ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ « ¡Bueeeenos días, Vietnam! » si lancia sula sedia con poca grazia e il rumore delle molle si propaga dagli altoparlanti di tutta la scuola. Ormai sorge il dubbio che arrivi volutamente tardi all'appuntamento, così da donare ai primi istanti di trasmissione un sottofondo reale, di vita non impostata e controllata. « Non siamo in guerra » una pausa riflessiva, che s'affretta a concludere con un « 𝘣𝘦𝘩, 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘢, però è la prima settimana dell'anno scolastico nuovo con l'integrazione dei club e – ugh, la stanchezza si fa particolarmente sentire, quindi è più o meno la stessa cosa. Ma, poi, vi siete chiesti perché io l'abbia detto proprio in spagnolo?? Carramba, che sorpresa: oggi è la giornata della lingua spagnola nel mondo. Un applauso ai nostri amici ispanofoni, ché in questa scuola ce ne sono tantissimi. Ne approfitto per chiedervi lezioni, voglio allargare i miei orizzonti, mandatemi delle candidature nei dm di Fairybook. Gradita l'integrazione di cucina tipica perché ho sempre fame e poi aiuta a capire meglio la cultura, pure il substrato linguistico » 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘤𝘳𝘰𝘤𝘤𝘰𝘯𝘦. Il languorino gli ricorda che è giunta l'ora di scartare la colazione che gli elfi gli hanno fatta trovare pronta da portare, dunque ha ufficialmente inizio il solito breve momento ASMR. « Che poi, oggi ricorre anche la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, avvenuta nel 1492 e sovvenzionata proprio dalla Spagna. Sarà per questo che è stata scelta proprio la data odierna? Molto su cui riflettere. Nel 1931, invece, veniva inaugurato il Cristo Redentore di Rio... Auguri a questo pisellone di ben 94 anni! » la metà del cornetto alla crema ancora resistente viene retta tra i denti, perché è fondamentale battere le mani ancor prima di far partire la canzoncina del compleanno, tempo di cui si serve per abbatterlo totalmente e per bere pure qualche sorso di cappuccino. « Ho tenuto il mio "accadde oggi" preferito per ultimo, tenetevi forte: nel 1810, quindi ben 215 anni fa, le persone hanno cominciato ad essere 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 felici. Tutto ha inizio dal matrimonio tra il principe Ludwig di Baviera e Teresa di Sassonia » prende un respiro, si gratta la fronte. « Amore, Gaia, spero di pronunciarlo bene, ma se così non dovesse essere dammi ripetizioni di tedesco, grazie. Oggi è tutta una ricerca linguistica... Vabbè, dicevo, Teresa di Sassonia – 𝘏𝘪𝘭𝘥𝘣𝘶𝘳𝘨𝘩𝘢𝘶𝘴𝘦𝘯, durati cinque giorni di festeggiamenti a suon di musica, balli, parate militari e soprattutto della buona tavola. Come ultimo atto, una corsa di cavalli sul 𝘛𝘩𝘦𝘳𝘦𝘴𝘪𝘦𝘯𝘸𝘪𝘦𝘴𝘦, cioè un prato esterno alle mura di Monaco, chiamato così in onore della sposa, che in seguito si decise di ripetere ogni anno in questo periodo di ottobre. Nacque così l'Oktoberfest, la più popolare festa al mondo dedicata alla birra, che in realtà comparve solo più tardi, nel 1818, quando assunse le caratteristiche di un festival agricolo con tanto di fiera di cavalli e buoi. Bisogna attendere la fine del XIX secolo per vedere entrare in gioco i birrifici storici di Monaco con i loro stand, dove iniziò a campeggiare il mitico boccale da un litro. Che dire se non 𝘢𝘩, 𝘖𝘬𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳𝘧𝘦𝘴𝘵, 𝘮𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘧𝘦𝘴𝘵? E visto che il nostro tempo è finito, momento autocelebrativo: questa è LA DOLCE VITA di Fedez, Tananai e Mara Sattei. Da Brandon Fortescue, in arte Tananai, è tutto... Buona giornata, piselloni del mio cuore! » ❚ link alla canzone: http://tiny.cc/ub30vz
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GRANDATE: SETTEMBRE ANCORA EVENTI E INIZIO ANNO SCOLASTICO
GRANDATE: SETTEMBRE ANCORA EVENTI E INIZIO ANNO SCOLASTICO
Ancora tante iniziative nel Comune di Grandate, ecco il programma di fine stagione Sabato 10 Settembre ore 19.00 – FESTA DELLE ASSOCIAZIONIPRESSO AREA FESTE VIA MANZONI Domenica 11 Settembre – FESTA DI MARIA BAMBINAPRESSO IL SANTUARIOore 21.00CONCERTO CORPO MUSICALEPRESSO IL SANTUARIO Lunedì 12 SettembreINIZIO ANNO SCOLASTICO 2022-2023 Sabato 17 Settembre ore 10.30 – LETTURE IN…
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I racconti della Staffetta di Scrittura per la Cittadinanza e la Legalità Bimed appartengono ad un universo colorato. Il momento del loro arrivo, alla fine di un anno scolastico, mi strappa sempre un sorriso. Li sfoglio e ritrovo il piacere della scoperta, l'emozione della curiosità, l'attesa per un viaggio da far compiere agli occhi e alla mente. E un po' anche al cuore pensando a quelle pagine ricche dell'incontro con centinaia di studenti, docenti, istituti, luoghi, spazi, città, mondi. Di giorni così ce ne vorrebbero almeno un paio al mese... . #scritturacreativa #scrittura #scuola #scrittoriemergenti #bimed #scrivere #festa #poesia #teatro #scrittore #frasi #libri #pensieri #italianblogger #parole #writersblog #scrittori #poeticsoul #leggere #evento #poesiaitaliana #amore #italianinfluencer #poetry #fiesta #leggerechepassione #blogger #libro #leggere #leggeresempre https://www.instagram.com/p/CftwFvTqvCK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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