#fare l’amore
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anemonaee · 2 years ago
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V. Cannova
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illsadboy · 2 years ago
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La domenica dovresti poter stare con chi ami, svegliati tardi al mattino e fare l’amore. Dovresti poter improvvisare la colazione a letto, cucinare insieme e passare il pomeriggio sul divano iniziando film che non finirai di vedere perché inizierai a fare l’amore. La domenica dovresti poter stare con chi ami, ricaricare le forze ed essere pronto per una nuova settimana. La domenica dovrebbe essere così. Perché se è diversa fa proprio schifo.
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perpassareiltempo · 3 months ago
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Porterò con me l’imbarazzo del primo bacio e le tue smorfie piccanti, strofinandoci il naso, la speranza spezzata di vederti dormire coi pugni sulle guance. Porterò con me un maglione mai lavato, le tue cadute nel buio, l’ingenuità d’innamorarmi, la tua testa sulla spalla e i tuoi occhi bagnati, il profumo delle lenzuola. Porterò con me l’intimità delle nostre carezze e la tua silenziosa sorpresa, il vento freddo pungente e l’abbraccio più caldo, e quel fare l’amore che era un po’ fermare il tempo.
Ettore Giuradei
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theangelfallenonearth · 5 months ago
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Non sai l’effetto che mi fai…
Vorrei essere la ragione per cui ami il sesso.
#🅹🅾︎🅷🅽🅱︎🅻🅰︎🆄🅴🆁
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angelaesposit0 · 2 years ago
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anche se litighiamo
poi facciamo sempre pace,
siamo una sola cosa io e te.
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anemonaee · 1 year ago
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il-gualty1 · 1 year ago
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Mi piacciono un sacco le donne, quelle che ti sfiniscono perché gli piace fare l’amore...
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raccontidialiantis · 5 months ago
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La passione della vedova
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Ha perso il marito da un anno: per uno stupidissimo incidente stradale. La rispettano tutti e tutti l'hanno aiutata a rimettersi in carreggiata. Le hanno trovato un bel lavoro nell'azienda di famiglia e s’è rimessa in discussione. Professionalmente non ha voluto sconti e quindi con le unghie e con i denti s’è ritagliata un suo spazio di utile contributo. Oggettivamente è molto brava; nei reparti la sentono, la coinvolgono. Però tutti la trattano sempre come una preziosa e fragile porcellana; cioè con delicatezza e rispetto. In azienda amavano quell’uomo. I beni di famiglia poi hanno aiutato. Tutti si sono prodigati; i suoceri non mancano di prendersi cura dei suoi figli e lei per questo li ama e li ringrazia.
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Un quadretto familiare e privato tutto sommato sereno. Ma le manca il meglio: le urge. Sta impazzendo dentro perché è preda di una follia tutto sommato innocente, ma esternamente ben dissimulata: vuole assolutamente un uomo dentro di lei. Basta delicatezze e guanti bianchi. Vuole carne e sangue, sudore e odore d’amore in un letto. Lenzuola sdrucite e impregnate dei prodotti dell'amore, sporche dei desideri osceni di due amanti sfiniti ma finalmente soddisfatti. Trucco sfatto, che le cola dagli occhi. Animo e sensi felici e appagati. La sua fica desidera essere leccata e mangiata. A lungo: in breve, lei vuole soffocare un uomo d'amore. Anela ad avere nel letto qualcuno che la scaldi, che se la coccoli e che se gli gira la prenda in modo un po’ spartano; come faceva lui.
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O magari anche peggio: è pronta, lo desidera da tanto, da troppo. Con suo marito si sentiva al tempo coccolata ma protetta e poi improvvisamente usata, posseduta. Perché lei era una cosa sua, che egli violava e adoperava quando gli pareva e piaceva, questo era ben chiaro, tra loro. E questa oggettiva condizione di sottomessa, ma comunque adorata e viziata, le piaceva. Moltissimo. Si sentiva desiderata: sia come leale compagna che sessualmente. E lei allora non mancava di provocarlo, per farsi saltare addosso. Lui la divorava letteralmente. Preda appetibile. Si: questo lei si sentiva. Stasera c'è una cena tra amici, a bordo piscina; vestiti pochi e assoluta informalità.
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Si parlerà di libri, di sport e vacanze: problemi seri e lavoro possibilmente fuori dalla porta, per favore. Le amiche le hanno anticipato che tra gli invitati ci saranno tre o quattro bocconcini succulenti; tutti ottimi candidati alla carica di stallone, anche per una notte sola. Si, è proprio ora per lei di rispolverare i basics. Perché proprio non ne può più. Basta romanticherie. Vuole solo scendergli l’intimo a sorpresa, prendere in bocca un bell'uccello lungo e duro, lavorarselo di labbra e di gola, inghiottire il suo seme e poi farsi inculare, scopare e gridare. Le manca proprio gridare liberamente per l'orgasmo raggiunto. Ma finalmente stasera forse c'è una possibilità.
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Anela già sentirlo pompare dentro di sé, con l'urgenza di svuotarsi, troppo la vuole sua. Desidera queste cose con tutta l’anima. Vuole solo fare l’amore: quello che fa male al culo e alla fica. E’ forse peccato mortale, per una donna sana? E dopo due chiacchiere e quattro risate di pausa dopo il primo riuscito amplesso - fantastica nuovamente - vuole mettersi di pancia, allargare le natiche davanti a lui e fargli capire chiaramente che brama prenderlo nuovamente ma stavolta nel culo: vuole letteralmente spompare un uomo e stordirlo, affascinarlo almeno per una notte intera, che poi si vedrà se la cosa proseguirà. Saprà drogarlo di sé. Lo sente.
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E il giorno dopo al lavoro, occhiaie ma soddisfatta, vuole sedersi col culo che le faccia ancora male e brama ricevere il suo messaggio: “quando ci vediamo?" Si, si… non ne può più del rispetto e delle maniere gentili di tutti: vuole un uomo. Uno tosto, uno che la maltratti, che la faccia sentire nuovamente una cosa sua, da usare e che la faccia godere, godere, godere. Gli farà tutto ciò che lui vorrà. Stasera succederà, lo sente: è troppo tempo che non scopa e vuole qualcuno che le faccia dimenticare il passato, l'acqua che ormai non macina più. Lei è qui: viva, bellissima, affascinante e con una passera stupenda, calda, profumata, accogliente, ben rasata e… completamente inutilizzata. Ora è entrata in sala; ha visto le possibili prede ma immediatamente ha spostato lo sguardo verso il bordo piscina e ha deciso:
Ladies and Gentlemen, the winner is…
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RDA
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fiori-interiori · 2 months ago
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“Le persone che amiamo ci rovinano, e noi le lasciamo fare, perché è così che crediamo si chiami l’amore.”
— Herta Müller
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ragazzadalsorrisonero · 11 days ago
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[…]
a volte manca l’amore… o forse solo l’occasione per donarlo.
ci sono giorni in cui la nostalgia non ha un volto preciso. non ha un nome, né una storia passata. è solo quel senso di vuoto dolceamaro che si prova quando vedi qualcuno fare qualcosa per chi ama e ti sorprendi a immaginarti lì, a fare lo stesso.
un biglietto scritto a mano, un regalo pensato, una carezza nascosta dietro un gesto semplice…
non è la mancanza di una persona, è la mancanza di quella connessione. di un posto dove riversare tutto l’amore che ti porti dentro. perché a volte non è l’amore che manca, ma è solo che ancora non ha trovato casa.
ma forse, mentre si aspetta… quell’amore cresce. si rafforza. impara a bastarsi, a fiorire anche senza terra, ad abitare nel cuore di chi lo coltiva in silenzio.
e quando arriverà qualcuno che saprà riconoscerlo, allora tutto quello che sembrava sospeso troverà il suo spazio.
senza sforzo.
senza paura.
ma nel frattempo continuiamo ad amare anche senza un destinatario.
[…]
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alonewolfr · 6 months ago
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…perché, mi spiegò, fare l’amore è un tentativo senza fine di cercare una posizione in cui fondersi uno nell’altra… posizione che non esiste, ma esiste il cercarla.. e saperlo fare è un’arte.
|| A. Barrico
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loveilmiorifugiosegret · 25 days ago
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Per lasciarsi andare e perdersi
nel fare l’amore
occorre incontrare qualcuno che sappia
trascinarti con il cuore.!!
Buongiorno ♠️
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thebestofyourgirls · 5 months ago
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che schifo il sesso quando c’è la possibilità di fare l’amore
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aitan · 6 months ago
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"Il Fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il Fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di culture, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli “altri” le cause della sua impotenza o sconfitta. Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale d’altronde non rispetta lui. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. È superstizioso, vuole essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri. Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone, il padre."
Flaiano è morto il 20 novembre del 1972.
Più di mezzo secolo fa.
Ma è sempre così attuale.
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lucytrump · 4 months ago
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L’amore adulto… è quello che ti frega, sai?
Perché arriva troppo tardi e ti accorgi che è più importante del primo, già… Più importante del primo amore. Che, a dirlo, sembra quasi una profanazione. Eppure è così. Ed è un casino, se hai scelto il primo amore credendo fosse per sempre. Perché ti ritrovi tutta la tua vita da una parte e, di colpo, una parte di cuore Altrove. E allora non sai che fare. E vorresti tutto e non vorresti scegliere. E tutti ti dicono di non fare cazzate e tu stesso ti dici che non hai più l’età e… Però l’amore adulto è rinascita e consapevolezza, è opportunità e rivoluzione. Perché l’uomo che sei è frutto di una storia di errori e traguardi e scivoloni e…
A tutti è concesso un amore adulto.
A chi lo sa riconoscere.
A chi fa finta di non vederlo.
Ma NON a tutti è concesso di viverlo.
E io non so che fare. Perché tu puoi e io no.
Perché tu mi vuoi e io non posso nemmeno volerti.
Forse l’amore adulto prevede anche la rinuncia.
E una buona dose di rimpianti.
O forse ci vorrebbe un’altra vita per l’ultimo amore… L’ultimo amore… non il primo.
“Vuoi essere il mio ultimo amore?”…
Dentro di me… lo sei.
Letizia Cherubino
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raccontidialiantis · 4 months ago
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Non desidero altro che te
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Mi sono laureato. Tu ti sei sposata e allora io me ne sono andato: per non soffrire più. Per farmi una parvenza di vita lontano da te. Oltre duemila chilometri, tra noi. Ma le persone te le porti dentro. Tutte quelle che hai incontrato. Una per una. Anche quelle con cui c’è stato solo un breve scambio di battute: magari solo un sorriso o - peggio - soltanto uno sguardo. Intenso. Perché l'incrociare gli occhi, se dura più di due secondi, è più sincero di un raggio laser. Letale. Ti incide il cervello. Le persone te le porti dentro. E tu sei stata la presenza più ingombrante di tutte. Fino a diventare un’ossessione.
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Dopo sette anni di lavoro intensissimo, duro ma produttivo, la settimana scorsa stavo per essere nominato dirigente: stipendio aumentato di molto, benefit vari, tra cui l’auto aziendale di prestigio etc... ma mi sono licenziato! Al buio. Le persone te le porti dentro. L’unica luce che vedevo nella mia mente era quella del tuo sguardo. E allora stasera eccomi qui: lascialo. Non sei felice con lui. Vieni con me. Ti offro di vivere insieme nel vecchio casolare diroccato di mio nonno. Si: quello che ancora si regge per miracolo. Dovremo ristrutturarlo e soprattutto trovare un’occupazione, sia io che te. Lo faremo in un momento, questo, molto difficile per tutti e con occasioni di lavoro sempre più scarse, in Italia.
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Intanto, camperemo con i miei risparmi e con i prodotti che semineremo e coltiveremo. Faremo lievitare ogni giorno insieme il pane e l’amore. Io sono bravo con tutti i lavori manuali; tu sai cucire, cucinare e servire ai tavoli. Venderemo la sovrapproduzione dei nostri prodotti. Faremo mille cose, per mettere insieme il pranzo e la cena. Ti offro una sfida, una svolta drammatica, ardua e coraggiosa. Io mi sono buttato e ho fatto duemila chilometri in una macchina carica di tutto ciò che ho potuto portare; il resto l’ho regalato, venduto o gettato via. La prima cosa che ho caricato comunque, è stato il piccolo Snoopy di pezza che m’hai regalato tu l’ultima volta che ci siamo visti. Mi faceva compagnia la sera, sai? Quando mi lasciasti, me lo desti ed era impregnato del tuo profumo, che ci avevi spruzzato sopra abbondantemente. E anche zuppo delle tue lacrime, che lo hanno bagnato mentre lo tenevi in mano lasciandomi. 
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Perché ti sei sentita obbligata a “sistemarti” e a troncare con “quello smidollato buono a nulla” - parole di tuo padre - per passare la vita intera con uno che non amavi e che non ami. Io lo so. Tu ami me. Ami me, me, me... Anche se mi hai bloccato ovunque per non cedere alla tentazione di provare a essere felice. Anche se cambi sempre discorso, quando ti parlano di me. Me lo dice tua sorella. Le persone te le porti dentro. Anche se il tuo cuore vorrebbe uscire adesso, in questo stesso istante, dalla gabbia toracica per correre incontro al mio e parlargli. Anche se a lui non dai ancora figli, perché in fondo speri in un miracolo. Ma i miracoli li puoi far accadere tu stessa, se solo vuoi. Allora stasera eccomi qui da te. A sorpresa. Non te lo saresti aspettato mai, eh? 
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Non sono ancora andato neppure a casa mia: so bene quello che mi aspetta, se rientro da solo e avendo gettato via tutto ciò che avevo costruito. Dai miei: rimproveri, lacrime, liti e rassegnazione. E il perdono. Loro capiscono. Sempre. Non mi sono potuto fare neppure una doccia e sono distrutto dal viaggio, perché sono partito alle tre di notte e crollo di sonno. Probabilmente puzzo come un caprone. Però ho per te un’unica domanda. Che farai adesso: sceglierai di continuare a portare sulle spalle un rimpianto che pesa una tonnellata e che ti piegherà sempre più per il resto dei tuoi giorni, fino alla fine o prenderai giusto quattro-cose-quattro e verrai via con me proprio adesso, prima che lui torni dal lavoro? 
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Mamma sa che ti amo e che mi ami. Soltanto davanti a lei ho pianto per te. E lei sola sa la vera ragione per cui ho cercato un lavoro lontanissimo: nessun altro. Se vieni tu a casa con me, anche mio padre si ammorbidirà. E solo guardandoti al mio fianco capirà, sono sicuro. Affronteremo tutto insieme: divorzio, problemi, ipocrisie, invidie, cattiverie. I figli tu falli con me. Cresceranno nell’amore. Allora? Vieni o no? Io t’aspetto in macchina.
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RDA
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