#eventi 2017
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" Il colonialismo può essere descritto come il movimento attraverso cui gli europei hanno creato nuove nazioni «bianche» in diversi luoghi del mondo dove popolazioni indigene avevano le loro forme organizzative. Queste nazioni potevano essere create solo con l’applicazione di due logiche legate alla conquista: la logica dell’eliminazione – sbarazzarsi con tutti i mezzi possibili delle popolazioni indigene, incluso il genocidio – e la logica della disumanizzazione – considerare i non europei come inferiori e quindi non meritevoli degli stessi diritti dei coloni. In Sudafrica queste logiche gemelle portarono alla creazione del sistema dell’apartheid, fondato ufficialmente nel 1948, lo stesso anno in cui il movimento sionista tradusse le stesse logiche in un’operazione di pulizia etnica in Palestina. Come questo libro tenta di dimostrare assumendo la prospettiva del colonialismo di insediamento, eventi quali l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, il processo di Oslo e il disimpegno da Gaza nel 2005 rientrano tutti nella stessa strategia israeliana che mira a occupare la maggior parte di terra palestinese con il minor numero di palestinesi possibile. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono cambiati nel tempo e il progetto rimane incompiuto. Tuttavia, tale aspirazione è il principale carburante che alimenta il fuoco del conflitto.
In questo modo l’orribile connessione tra le logiche della disumanizzazione e dell’eliminazione, così evidente nella storia del colonialismo europeo, si è fatta strada per la prima volta negli stati autoritari del Medio Oriente. Si è manifestata spietatamente, tra una moltitudine di altri casi, nell’annientamento dei curdi da parte di Saddam Hussein, così come nelle azioni punitive compiute dal regime di Assad nel 2012. È stata poi impiegata anche da gruppi che si oppongono a quel regime: i peggiori esempi sono le politiche genocide dello Stato Islamico. Solo le popolazioni di questa regione possono mettere un freno all’imbarbarimento delle relazioni umane in Medio Oriente. Tuttavia, devono essere aiutate dal mondo esterno. Insieme, la regione dovrebbe tornare al suo passato, non così lontano, quando il principio fondamentale era «vivi e lascia vivere». Nessuna seria discussione sulla fine delle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente può ignorare i cento anni di abusi in Palestina. Le due cose sono intrinsecamente connesse. "
Ilan Pappé, Dieci miti su Israele, traduzione di Federica Stagni, postfazione di Chiara Cruciati, Tamu editore, 2022. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Ten Myths About Israel, New York: Verso, 2017]
#Ilan Pappé#Dieci miti su Israele#Federica Stagni#Palestina#Chiara Cruciati#Hamas#Gaza#Israele#questione palestinese#Medio Oriente#letture#saggistica#saggi#citazioni#leggere#libri#Territori palestinesi#pulizia etnica#genocidio#crimini di guerra#sionismo#Cisgiordania#Territori occupati#politiche securitarie#ebraismo#benjamin netanyahu#colonialismo#razzismo#xenofobia#apartheid
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Sono abruzzese perché...
Sono abruzzese perché "ma porca miseria" si dice "naggia sant" o "nagg'a la Majell"
Sono abruzzese perché l'unica espressione di stupore che uso è 'frechete!', 'frechetengul', 'ngul a Ev' o "mazz't"
Sono abruzzese perché quann chiaman lasagna nu timball li guard sturcenn lu nas
Sono abruzzese perché se non so qualcosa dirò sempre "ni sacc"
Sono abruzzese perché per indicare un qualsiasi uccello dico "esse na cicciacora" e le lumache sono "li ciammariche"
Sono abruzzese perché per chiedere cosa bisogna fare dico "c'amma fa?"
Sono abruzzese perché ma almeno ci ho provato si dice "ce so pruvat"
Sono abruzzese perché per mandare a quel paese qualcuno dico "vid a do da i" o "vatt a nia" o se scherzosamente "te piess nu ben"
Sono abruzzese perché na scrippell e le rustell se magnan con la man su lu core
Sono abruzzese perché nella mia famiglia Pasqua significa fiadoni e agnello cac'e ov e Natale significa lu brod cun lu cardon e li pallott
Sono abruzzese perché bon lu tiramisù e gli altri dolcetti ma na pizza doce o li caciunitt non si rifiutano mai
Sono abruzzese perché solo nu tinem na muntagn come Bella addormentata e nu lag come nu cor
Sono abruzzese perché poi si dice "dapù" e essere e avere sono sostituiti da "sting" e "ting"
Sono abruzzese perché a un credulone gli urli ridendo "voccapé" o "stu ndundit"
Sono abruzzese perché i santi che scomodiamo sono "San Capriél" e "San Cetté"
Sono abruzzese perché i bambini si chiamano "li bardasce", "citilucc" e "uaglunitt"
Sono abruzzese perché qua si dice "a ecc" e là si dice "esse là" o "a ess" e verso quella parte "ass là"
Sono abruzzese perché quello o lui si dice "cullù" e quella o lei "chillì" o "chella"
Sono abruzzese perché vorrei si dice "vuliss", potrei "putiss", potremmo "putimm" e dovrei "duviss"
Sono abruzzese perché il marito che fa tardi a tornare a casa si dice "sa fatt notte e lu porc n'arvé" e quando si conosce qualcuno si domanda "di chi si lu fije?"
Sono abruzzese e per dire che sono andata in tilt dico "so it in cascett"
Sono abruzzese perché se non si sa che cosa mangiare va sempre bbon pan e pummador o semplicemente pane ont (unto con l'olio)
Sono abruzzese perché la nostra musica folk è Vola Vola e J vaj a l'ort e ti parte subito cinque la bella sei la sette la la senza lu spos l'amor n'se po' fà
Sono abruzzese perché quando incontri qualcuno inizi dicendo "uè cummà (o cumpà) com'a sti?"
Sono abruzzese perché il cocomero si dice "lu citron", la zucchina "la chiccocc", le patate "li patan" e i peperoni "li pipindun"
Sono abruzzese perché per richiamare una persona che non ti sta ascoltando dici "ma ci sind?"
Sono abruzzese perché per dire ci fai o ci sei dici "ci fi o ci si?"
Sono abruzzese perché sei impazzito si dice "ti si ammattit?"
Sono abruzzese perché se qualcuno parla troppo dici "mi fatt na cocc cuscì" o "mi fatt na cocc come nu pallon" o "mi fatt na capa tant"
Sono abruzzese perché è successo in questo modo si dice "a it a cuscì, nin ce poss fa nint"
Sono abruzzese perché qualche cosa in piccola quantità si dice "cacche cusarell"
Sono abruzzese perché il Guerriero di Capestrano è lu mammocc
Sono abruzzese perché un oggetto che ci rappresenta è la conca di rame
Sono abruzzese perché mare e montagna li tinem a du pass
Sono abruzzese perché gli eventi più traumatici della nostra Regione resteranno il terremoto dell'Aquila del 2009 e la valanga di Rigopiano del 2017
Sono abruzzese perché "vide di nin famme arrajà"
Sono abruzzese perché "scine ca scine ma ca scine in tutt"
Sono abruzzese perché nu sem nu punt e bast
Sono abruzzese e probabilmente tutte le espressioni le ho scritte male nel mio dialetto ma a pronunciarle non sbaglio di certo
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#Abruzzo#abruzzese#elogio all'Abruzzo#la mia terra#regione#dialetto abruzzese#tradizione#cultura#parlata#dialetto#il mio territorio#foto#fotografia#scatto fotografico#arrosticini#rustell
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Consultabile online il nuovo Siena Galaxy Atlas 2020
Siena, un nuovo atlante con 380mila galassie, pubblicato online il Siena Galaxy Atlas 2020. È online il Siena Galaxy Atlas, un atlante dettagliato di quasi 400mila galassie, compilato utilizzando i dati dei telescopi NoirLab di Nsf e progettato per essere il principale atlante galattico digitale per le galassie grandi. Si tratta di un tesoro di informazioni, utili per lo studio di vari aspetti dell’universo, dalla formazione ed evoluzione delle galassie alla materia oscura e alle onde gravitazionali. Tutti i dettagli su ApJ.
Ngc 520, una collisione di due galassie iniziata più di 300 milioni di anni fa, è in realtà composta da due galassie a disco che alla fine si fonderanno per formare un sistema più grande e massiccio. Ngc 520 fu scoperta da William Herschel nel 1784 ed è una delle galassie più grandi e luminose del Siena Galaxy Atlas. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura; J. Moustakas (Siena College); T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab) & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) & D. de Martin (Nsf’s NoirLab) Gli astronomi cercano da tempo di mappare i cieli notturni, non solo per avere una visione il più possibile completa dell’universo in cui viviamo, ma anche per supportare ulteriori ricerche. I cataloghi di oggetti astronomici servono a molti scopi: possono aiutare gli scienziati a individuare modelli generali in una popolazione di oggetti, a scoprire nuovi fenomeni come ad esempio eventi astronomici transienti, e a identificare quelli che potrebbero essere i candidati migliori per osservazioni mirate. Tuttavia, queste risorse devono essere regolarmente aggiornate per tenere conto dei risultati ottenuti grazie ai continui miglioramenti tecnologici dei telescopi. Ora è stato pubblicato un nuovo atlante con informazioni dettagliate su oltre 380mila galassie con un livello di precisione mai raggiunto prima. Si chiama Siena Galaxy Atlas (Sga) ed è una raccolta di dati provenienti da tre survey completate tra il 2014 e il 2017, note come Desi Legacy Surveys, effettuate per identificare le galassie target per la survey del Dark Energy Spectroscopic Instrument (Desi). I dati sono stati raccolti presso l’Osservatorio interamericano di Cerro Tololo (Ctio) e l’Osservatorio nazionale di Kitt Peak (Kpno), entrambi programmi del NoirLab della National Science Foundation (Nsf), e presso lo Steward Observatory dell’Università dell’Arizona. Le Desi Legacy Surveys hanno utilizzato strumenti all’avanguardia sui telescopi gestiti da NoirLab: la Dark Energy Camera Legacy Survey (DeCaLS), effettuata utilizzando la Dark Energy Camera (DeCam) costruita dal Doe sul telescopio da 4 metri Víctor M. Blanco al Ctio in Cile; la Mayall z-band Legacy Survey (MzLS) con la fotocamera Mosaic3 sul telescopio da 4 metri Nicholas U. Mayall al Kpno; e la Beijing-Arizona Sky Survey (Bass) realizzata con la fotocamera 90Prime sul telescopio Bok da 2,3 metri, gestito dallo Steward Observatory e ospitato presso Kpno. I dati delle Desi Legacy Imaging Surveys, così come una copia dell’intero Siena Galaxy Atlas, vengono forniti alla comunità astronomica tramite la piattaforma scientifica Astro Data Lab e l’Astro Data Archive presso il Community Science and Data Center (Csdc) di NoirLab. Sga contiene anche dati aggiuntivi provenienti da una survey condotta dal satellite Wide-field Infrared Survey Explorer (Wise) della Nasa, rielaborati da Aaron Meisner, astronomo del NoirLab. Queste survey hanno catturato immagini nelle lunghezze d’onda ottiche e infrarosse per mappare un’area totale di 20mila gradi quadrati – quasi la metà del cielo notturno, rendendola tra le più grandi survey sulle galassie. Riunendo questa ricchezza di informazioni in un unico posto, Sga offre dati precisi sulla posizione, la forma e le dimensioni di centinaia di migliaia di grandi galassie relativamente vicine. Oltre all’enorme numero di oggetti registrati, i dati nella raccolta Sga raggiungono anche un nuovo livello di accuratezza ed è la prima risorsa di questo tipo a fornire dati sui profili di luce delle galassie.
Mosaico ottico di 42 galassie del Siena Galaxy Atlas 2020 ordinate per diametro angolare crescente da sinistra in alto, a destra in basso. Le galassie vengono scelte casualmente da una distribuzione di probabilità uniforme nel diametro angolare. La barra bianca orizzontale nell’angolo inferiore sinistro di ciascun pannello rappresenta 1 minuto d’arco e i ritagli del mosaico vanno da 3,2 a 13,4 minuti d’arco. Questa figura illustra l’enorme gamma di tipologie, dimensioni, colori e profili di luminosità superficiale, struttura interna e ambienti delle galassie presenti nell’atlante. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura/ J. Moustakas «Le grandi galassie vicine sono importanti perché possiamo studiarle in modo più dettagliato di qualsiasi altra galassia nell’universo; sono i nostri vicini cosmici», osserva John Moustakas, professore di fisica al Siena College a capo del progetto Sga. «Non solo sono straordinariamente belle, ma contengono anche la chiave per comprendere come si formano e si evolvono le galassie, inclusa la nostra, la Via Lattea». Sga si basa su diversi cataloghi compilati nei secoli scorsi. L’iconico Catalogue des Nébuleuses et des Amas d’Étoiles (Catalogo delle nebulose e degli ammassi stellari), pubblicato nel 1774 dall’astronomo francese Charles Messier, fu una pietra miliare importante, così come lo fu il Nuovo Catalogo Generale delle Nebulose e degli Ammassi di Stelle (Ngc), pubblicato nel 1888 da John Louis Emil Dreyer. Più recentemente, nel 1991, gli astronomi hanno realizzato il Terzo Catalogo di Riferimento delle Galassie Luminose (Rc3). Negli ultimi due decenni sono stati pubblicati molti altri preziosi atlanti di galassie, ma la maggior parte di essi si basa sulle misurazioni su lastre fotografiche dell’Rc3, oppure mancano un numero significativo di galassie. Poiché Sga utilizza immagini digitali catturate con strumenti altamente sensibili, rappresenta un miglioramento sostanziale sia nella qualità che nella completezza dei dati. «Precedenti compilazioni di galassie erano afflitte da posizioni, dimensioni e forme errate delle galassie e contenevano anche voci che non erano galassie ma stelle o artefatti», spiega Arjun Dey, astronomo del NoirLab coinvolto nel progetto. «Sga ripulisce tutto questo per gran parte del cielo. Fornisce inoltre le migliori misurazioni della luminosità delle galassie, qualcosa che non avevamo mai avuto prima in modo affidabile per un campione di queste dimensioni».
IC 4212 è una galassia spirale barrata situata nella costellazione della Vergine. Si trova vicino all’equatore celeste, il che significa che in alcuni periodi dell’anno è visibile almeno in parte da entrambi gli emisferi. Crediti: Ctio/ NoirLab/ Doe/ Nsf/ Aura; J. Moustakas (Siena College); T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab) & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) & D. de Martin (Nsf’s NoirLab) Questa risorsa versatile guiderà il progresso in numerosi rami dell’astronomia e dell’astrofisica aiutando gli scienziati a trovare i migliori campioni di galassie per l’osservazione mirata. Ad esempio, Sga migliorerà la ricerca su come i modelli di formazione stellare variano nelle diverse galassie, sui processi fisici alla base della vasta gamma di morfologie che le galassie mostrano e su come la distribuzione delle galassie è correlata al modo in cui la materia oscura si diffonde nell’universo. Agendo come una mappa, Sga aiuterà anche gli astronomi a individuare le sorgenti di segnali transitori come le onde gravitazionali e a comprendere gli eventi che ne danno origine. «Sga diventerà il più importante atlante galattico digitale per le grandi galassie», afferma Dey. Tuttavia, sottolinea, Sga non è riservato solo ai ricercatori accademici, ma è liberamente consultabile online per chiunque desideri conoscere meglio il nostro angolo di universo. «Il rilascio pubblico di questi dati spettacolari contenuti nell’atlante avrà un impatto reale non solo sulla ricerca astronomica, ma anche sulla capacità del pubblico di visualizzare e identificare le galassie relativamente vicine», conclude Chris Davis, direttore del programma Nsf per NoirLab. «Gli astrofili più appassionati lo apprezzeranno particolarmente in quanto risorsa a cui rivolgersi per saperne di più su alcuni degli obiettivi celesti che osservano». Per saperne di più: Leggi su The Astrophysical Journal l’articolo “Siena Galaxy Atlas 2020” di John Moustakas, Dustin Lang, Arjun Dey, Stéphanie Juneau, Aaron Meisner, Adam D. Myers, Edward F. Schlafly, David J. Schlegel, Francisco Valdes, Benjamin A. Weaver, and Rongpu Zhou - Esplora il Siena Galaxy Atlas 2020 Read the full article
#Cataloghiastronomici#galassie#grandigalassie#materiaoscura#NoirLab#nuovoatlante#ondegravitazionali#SienaGalaxyAtlas#telescopioNsf#vialattea
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L'anticoagulante di Pfizer diventa una nuova "vacca da mungere" in un contesto di aumento mondiale di problemi di coagulazione del sangue
- Nel 2017 Pfizer ha acquistato Eliquis, un anticoagulante.
- Gli LNP (nanoparticelle lipidiche) delle loro iniezioni causano l'addensamento e la coagulazione del sangue.
- Eliquis è ora un farmaco top 5.
Link.
Fonte: Eventi avversi news - Telegram
#zombie#società malata#società#svegliatevi#sistema#aprite gli occhi#correlazioni#eliquis#pfizer#salute#soldi#propaganda#coaguli vaccino#vaccino#nessuna correlazione#manipolazioni#verità#dittatura#covid#vax#discernimento
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Woodpecker Milano Marittima: incanta, unisce ed emoziona. Di nuovo. Dal 30 giugno
Incanta, unisce, emoziona. Di nuovo, solo il venerdì notte, dalle 23 all'alba. La storia di Woodpecker, storica discoteca di Milano Marittima (Ravenna), riparte venerdì 30 giugno, mettendo in console il resident Mitch B. e con lui uno dei dj italiani più importanti di sempre, Albertino (m2o, Radio Deejay). Il sound è soprattutto house, ma non solo, da vivere in party pensati soprattutto per un pubblico over 25.
I dj al Woodpecker, però, non sono però gli unici e soli protagonisti. Con la loro musica andranno in scena veri show interpretatati da ballerini e performer professionisti, spettacoli sempre diversi per ogni serata d'apertura del locale. L'ispirazione degli show di Woodpecker sono aria, terra, acqua e fuoco, ovvero gli stessi elementi di un luogo unico, in cui ogni dettaglio crea armonia. Questo spazio fu infatti progettato nella seconda metà degli anni '60 dal visionario architetto Filippo Monti, che per raccontarlo disse: "facciamo un cerchio, facciamo affiorare l'acqua e ci mettiamo i coccodrilli".
L'iconica cupola, al cui interno oggi spiccano le opere di Blu, uno degli street artist più importanti al mondo; laghi circolari che si intersecano; scale da scendere e poi salire; il verde di una delle zone più belle della Romagna, che qui fa da palcoscenico al divertimento notturno...
Woodpepecker, di proprietà del Comune di Cervia ed ora gestito dalla famiglia Guerrini, oggi come ieri, è uno uno spazio magico, che colpisce al cuore gli amanti del design, dell'architettura e dell'arte, non solo della musica e del divertimento. C'è chi ha definito la sua cupola "la Cappella Sistina della street art" e non per caso nel 2017 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha inserito il Woodpecker tra i luoghi da visitare nelle sue Giornate FAI.
Oggi, dopo lunghi decenni di chiusura, Woodpecker torna a vivere, quando la luna splende nel cielo e non solo. La nuova gestione ha voluto intervenire il meno possibile sulla struttura, per lasciarne intatto il fascino senza tempo. Ogni ospite avrà quindi tutto lo spazio necessario per vivere una serata sentendosi sempre al centro della scena, grazie anche alle proposte dello staff e dei bartender, all'altezza delle aspettative dei più esigenti.
Circondato da una duna che lo nasconde alla vista di chi passa per caso, Woodpecker dal 30 giugno vuol tornare ad incantare, unire ed emozionare tutti coloro che lo scelgono per vivere la magia dell'estate.
Woodpecker
Viale Nullo Baldini n.20 - Milano Marittima
www.woodpeckerdiscoteca.it
www.instagram.com/_woodpeckerofficial
Biglietti, tavoli www.woodpeckerdiscoteca.it/eventi/
Info & Booking +39 348 860 9356
Taxi, NCC: +39 333 3470315
MEDIA INFO
https://lorenzotiezzi.it/woodpecker/
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Milano è memoria, la città ricorda la strage dimenticata del Cinema Eros
Milano è memoria, la città ricorda la strage dimenticata del Cinema Eros. Morirono in sei, dopo giorni di agonia. Cinque spettatori che erano all’interno del cinema e un passante che tentò di salvare chi era rimasto dentro il locale avvolto dalle fiamme e dal fumo. Il rogo della sala cinematografica “Eros Sexi Center” di viale Monza 101 torna alla memoria e alla cronaca in occasione del suo 40esimo anniversario per essere riconosciuto da tutti e tutte, dopo anni di oblio, come la strage più grande a Milano compiuta da formazioni di estrema destra dopo piazza Fontana. Lunedì 15 maggio, proprio davanti a dove un tempo c’era il cinema, il Comune di Milano posizionerà un totem per raccontare cosa accadde. Un tributo della città e delle sue istituzioni in ricordo di un fatto tragico, di quanti morirono e di chi li uccise. Un atto di verità che l’Amministrazione compie nell’ambito del progetto Milano è Memoria, nato nel 2017 proprio per conservare, ricostituire e testimoniare la storia della città e la sua identità. Sono passati dunque 40 anni da quel 14 maggio. È un sabato come tanti altri, nella sala “a luci rosse” in viale Monza è presente una trentina di persone, tra cui anche chi avrebbe intenzionalmente appiccato l’incendio dopo aver cosparso di benzina il pavimento e le poltrone delle ultime file. Alcuni spettatori riescono a mettersi in salvo. Cinque, prigionieri delle fiamme e gravemente ustionati, muoiono nei giorni successivi. Inizialmente non si pensa ad un atto doloso, ma dopo una settimana arriva la rivendicazione all’Agenzia Ansa di Milano: dietro il rogo ci sono la mente e la mano della formazione neonazista Ludwig che aveva colpito il cinema “a luci rosse” per punire i suoi immorali avventori. Nel messaggio di rivendicazione, in cui compare il motto delle SS “Gott mit uns” (Dio è con noi), è scritto: “Una squadra della morte ha giustiziato uomini senza onore”. Le indagini della Polizia portano all’arresto e alla condanna dei due esecutori, due rampolli dell’alta borghesia veronese, rei di aver compiuto decine di omicidi con l’intento di ripulire l’umanità da esseri ritenuti inferiori. Nel tempo la strage viene dimenticata, nessuno ne chiede un ricordo evidente. L’unico momento in cui si torna a parlare delle vittime del cinema Eros è nel 1984, quando Livio Cerasoli, il passante morto nel tentativo di salvare dalle fiamme chi era rimasto dentro, viene insignito della Medaglia d’Oro alla memoria il giorno di Sant’Ambrogio. Nel maggio del 2021, il Comune riceve dall’Osservatorio democratico sulle nuove Destre costituito da i Sentinelli di Milano la richiesta di porre una targa in ricordo di quanto accadde al cinema Eros. Il 20 aprile di quest’anno la Giunta approva la collocazione di un totem in viale Monza 101, presso lo spazio pubblico antistante lo stabile un tempo sede del cinema. Alla cerimonia, che si svolgerà lunedì alle ore 11, parteciperanno l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé, la giornalista del Corriere della Sera Alessandra Coppola, autrice di un podcast sulla vicenda del Cinema Eros, Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi e Saverio Ferrari.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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12 novembre 2022 ore 2:00 e ora 3.04
Quando abbiamo iniziato a logorarci a vicenda e smettere di essere felici insieme?
Vorrei tornare a quei giorni, a quel giorno, pollo alle mandorle, dove passare il pomeriggio nel letto insieme ci faceva sentire di non aver bisogno di nient’altro al mondo. E mentre tornando verso casa osservavo i colori del tramonto la sera mi rendevo conto di sentirmi piena di amore e gratitudine, era la famosa sera in cui capì con me stessa di essermi innamorata di te e credimi non la dimenticherò mai come sensazione, 12 dicembre 2017. È una tra le tante nostre storie che più preferisco, io che esco da scuola, c’era un tempaccio ed era stata una giornata grigia senza di te per un’influenza di stagione, tu che mi aspetti a casa tua, solo dopo esserti trascinato senza sforzo a piedi con la febbre per comprare gli ingredienti per quello che sarebbe stato il primo piatto di una lunga serie di esperimenti gourmet ben riusciti.
Ogni tanto ripenso anche alle lunghe passeggiate e camminate che ci facevamo, quando abbiamo smesso di camminare senza meta e raccontarci? per andare a casa tua, per andare in farmacia ad Alpignano con la pioggia ahaha, per conoscerci semplicemente, te lo ricordi il nostro primo appuntamento? Io si, oggi ancor di più, dopo culle girammo tutta Rivoli a piedi fino alla marmora per poi tornare verso il castello, dove tua madre mi becco mentre dopo averti salutato in segreto tornavo verso casa e dentro di me mi sembrava che il tempo fosse volato ma allo stesso modo di aver vissuto una vita, sembra strano a dirsi ma sei diventato col tempo poi effettivamente la mia casa, il mio rifugio, che da essere caldo e accogliente ora sembra essersi come raggelato, per dei buchi che non sono stati ben riparati, e forse sono talmente troppi e alcuni così profondi che gli spifferi mi congelano. Come quel capodanno 2021, a casa di un amico quando abbiamo dormito su un materassino di fianco la porta d’entrata, con l’aria che tirava diretta su di noi, ma in due siamo stati comunque bene.
Quando abbiamo smesso di rifugiarci al cinema solo per stare appoggiati l’uno sull’altro?
Quando abbiamo smesso di curarci dell’altro e viziarci?
Quando abbiamo forse iniziato a darci per scontati?
Mi sembra un ricordo così distante ora.
Siamo stati davvero felici, tutti i miei ricordi più belli e più brutti di questi ultimi 5 anni li ho con te, la mia vita fino ad ora l’ho coltivata con te, aldilà delle tue convinzioni.
Mi hai fatto sentire tanto amata e coccolata quanto sola e non sentita, sempre più non capita. E in parte anche tradita . In tanti piccoli momenti ed eventi che sono accresciuti con il tempo e l’avvenire.
Abbiamo visto il peggio e meglio di noi ma ultimamente abbiamo visto solo il peggio e non credere che non mi accrediti metà delle colpe, anzi l’80% penso sia per colpa del mio marcio.
Mi sento in colpa anche quando vedo un tuo nuovo tentativo e vedo e percepisco con te una me stessa da fuori restia, perché forse abbiamo trascurato tutto troppo, specialmente i dettagli e la corda si è spezzata realmente nonostante il nostro sentimento.
Forse l’abbiamo solo gestita male dopo aver perso la rotta per un po’.
Penso a quanto sia stata una merda non averti accanto 7 mesi della mia vita e vado giù al solo pensiero di riviverlo e a come potrebbe essere o meglio sarà.
Con l’accumularsi del veleno ciò che era felicità si è trasformato in attaccamento al ricordo di ciò che era e un perpetuo cane che si mangia la coda.
Sono io probabilmente che non riesco ad andare avanti.
Impegno c’è stato, io lo voglio riconoscere a entrambi non solo a te, possiamo dirci che ci abbiamo provato finché potevamo e abbiamo provato al massimo entrambi ma che non siamo più riusciti a trovarci nello scorrere del tempo e tenerci. E non saprei neanche rispondere alla domanda quando ci siamo persi, e mi fa davvero male, come le ultime parole che ti ho sentito dire.
So che ti ho amato moltissimo e anche forse troppo e so che tu hai fatto lo stesso, almeno questo è quello in cui voglio credere e spero, ma cosa è rimasto di noi? Quando ci bastava un letto per essere felici.
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qui sopra ho parlato poco di benji e fede forse perché quando mi sono iscritta qui erano già divisi ma dovete sapere che li seguo da tanto tempo (otto anni) e se vi interessa ne parlo un po' sotto il cut
ho iniziato a seguirli nel 2016 quando avevo 16 anni
in quel periodo a scuola mi prendevano in giro per il mio carattere timido e riservato, cosa che mi aveva portato a chiudermi ancora di più in me stessa e nella loro musica avevo trovato una sorta di porto sicuro perché sapevo che quando sarei tornata a casa avrei ascoltato le loro canzoni e questo mi rendeva più serena
all'inizio mio papà non era molto propenso a portarmi ai loro eventi ma, quando ha capito che ne sarei stata molto felice, nel 2017 mi ha portato ad un loro concerto che per me era il primo concerto in assoluto e ovviamente la prima volta che li avrei potuti vedere
ricordo che ero molto emozionata e che ero tornata a casa praticamente senza voce ma super felice
da lì in poi ho sempre cercato di andare agli eventi nelle città più vicine a me (una volta sono pure riuscita a farmi portare al forum di assago che dista circa 100 km da dove abito quindi non proprio vicino)
ogni volta che li rivedevo, sia ai concerti che ai firmacopie, ero davvero felice e anche oggi conservo tutti quei ricordi con gioia
quando hanno annunciato la separazione nel 2020 ricordo che ero in pullman di ritorno dall'università e che ero rimasta con il telefono in mano per un momento perché non ci volevo credere
da un lato capivo le loro motivazioni ma dall'altro ci stavo un po' male
durante la separazione ho cercato di seguirli anche da solisti, più federico che benjamin che era andato in america per altri progetti, ma non era la stessa cosa
pensavo che non si sarebbero più riuniti visto che avevano litigato e preso strade diverse
per certi versi benjamin mi era caduto in basso ma quando ho scoperto tramite una sua intervista cosa gli era successo ho capito che aveva vissuto un periodo molto difficile (anche federico ha avuto dei problemi di cui si sa meno, invece benjamin li ha raccontati esplicitamente e in modo approfondito)
sta di fatto che quando hanno iniziato a girare i primi rumors sulla reunion ero un po' titubante perché erano entrambi spariti e non c'erano forti segnali però alla fine è prevalsa la gioia di rivederli insieme e sono tornate le emozioni di anni fa
ieri li ho incontrati dopo esattamente cinque anni dall'ultima volta e sono ancora euforica
oltre a loro ovviamente ho sempre ascoltato anche altri cantanti ma con nessuno sono riuscita a trovare quella "magia" che c'era con loro
quando li ho rivisti e riabbracciati è come se fossi tornata indietro nel tempo, sono riuscita anche a dire loro di essere contenta di rivederli dopo tanto tempo
sono quasi sempre andata ai loro eventi da sola (tranne durante il viaggio) ma non mi sono mai sentita sola perché so che attorno a me c'erano tante persone lì per il mio stesso motivo
spesso ho difficoltà nel fare amicizia ma ai loro eventi ho conosciuto diverse persone tra cui una ragazza trovata tramite twitter che ho visto ieri e che ho scoperto essere della mia zona (infatti vogliamo organizzarci per vederci qualche volta e magari per fare un concerto insieme anche perché io a quelli lontani ho paura ad andare da sola purtroppo, infatti non andrò al loro forum a novembre e mi dispiace un po')
molte persone mi hanno chiesto negli anni perché ci tenessi a vederli nonostante li avessi già visti in passato, io provo a spiegarlo ma nella maggior parte dei casi non comprendono il rapporto fan-artista e l'importanza che la musica di determinati cantanti può avere per certe persone
non conosco benjamin e federico personalmente ma provo una specie di affetto nei loro confronti perché la loro musica e le loro parole mi hanno sempre aiutata e lo stanno facendo anche adesso che sto vivendo un periodo di transizione
❤️.
#che bello ripercorrere tutti questi ricordi#dopo ieri sono ancora felice e dovevo esprimere il tutto da qualche parte
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Inclusione e Autonomia: La Storia e la Missione di PizzAut
PizzAut non è solo una pizzeria; è un’opportunità di futuro, una visione concreta di inclusione e autonomia per giovani autistici e per la società intera. Nata come associazione nel 2017 da un gruppo di genitori di ragazzi autistici, PizzAut è un progetto che va oltre la semplice sensibilizzazione e si trasforma in azione concreta, grazie al supporto e all’ispirazione del fondatore Nico Acampora, padre di un bambino autistico. In pochi anni, PizzAut è diventata un simbolo di inclusione sociale in Italia, mettendo in campo iniziative che mirano non solo a far conoscere il valore delle persone autistiche, ma anche a includerle pienamente nella vita lavorativa e nella società.
L’inclusione è il pilastro su cui si basa PizzAut. Inizialmente fondata come associazione di volontariato, ha visto nei suoi membri – genitori e sostenitori – un gruppo di sognatori che immaginano un mondo migliore, dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato. Il 19 novembre 2017, l’associazione si è formalmente costituita come Onlus, con l’obiettivo di sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche. La strada scelta per realizzare questa missione è stata la pizzeria: semplice, familiare, alla portata di tutti, e soprattutto simbolo di convivialità e festa. La pizza diventa così non solo un piatto, ma un veicolo per nutrire l’inclusione sociale, attraverso il contatto diretto e la condivisione di esperienze.
Oggi, i ristoranti PizzAut sono completamente gestiti da ragazzi autistici, che lavorano fianco a fianco con alcuni neurotipici. Questo progetto non si limita a offrire formazione professionale ai ragazzi autistici, ma promuove un percorso completo di autonomia e crescita personale. Grazie all’AutAcademy, l’accademia formativa creata nel 2020, i ragazzi possono intraprendere un percorso di formazione che li prepara al mondo della ristorazione, ma non solo. L’AutAcademy offre circa 200 ore di formazione in aula e 100 ore di formazione pratica sul campo. Questo approccio innovativo punta non solo a migliorare le competenze lavorative, ma anche a sviluppare abilità relazionali e di gestione dell’imprevisto, elementi fondamentali per costruire una reale inclusione.
Un altro aspetto importante del progetto di PizzAut è l’impegno verso l’autonomia abitativa. Con le Palestre di Autonomia Abitativa, i ragazzi e le ragazze autistici possono avvicinarsi a una vita indipendente, apprendendo le competenze quotidiane necessarie per gestire una casa, dalla cura del sé alla gestione degli spazi. L’obiettivo è di garantire una vita dignitosa anche nel “dopo di noi,” senza relegare questi giovani a istituti o strutture chiuse. Si tratta di un’opportunità di inclusione e crescita che consente loro di vivere una vita piena e autonoma, permettendo di sognare un futuro di vera indipendenza.
Ma l’inclusione promossa da PizzAut non si limita ai suoi ristoranti. Grazie ai Truck Food e al PizzAutobus, l’associazione è riuscita a portare il suo messaggio di dignità e inclusione in piazze, scuole, aziende e eventi pubblici. Durante la pandemia, il PizzAutobus ha permesso di continuare a operare, portando pizze e inclusione nelle case delle persone. Questo servizio è diventato non solo un’opportunità per restare attivi in un momento difficile, ma anche un simbolo di resilienza e determinazione. Oggi, il PizzAutobus offre un servizio catering per aziende e eventi speciali, portando ovunque il messaggio di un mondo migliore, fondato sull’inclusione e sulla valorizzazione della diversità.
Un altro importante obiettivo di PizzAut è sensibilizzare il mondo aziendale al tema dell’inclusione. Con il format “Un assaggio di PizzAut,” l’associazione coinvolge imprese che vogliono promuovere politiche di Diversity & Inclusion, dimostrando che l’inclusione delle persone autistiche può essere un valore aggiunto per le aziende stesse. In questo modo, PizzAut non solo promuove l’inclusione a livello lavorativo, ma contribuisce anche a diffondere una cultura del rispetto e dell’accoglienza delle differenze.
La storia di PizzAut è fatta di sfide e successi, come l’apertura del primo ristorante a Cassina de’ Pecchi nel 2021, seguito dal secondo a Monza nel 2024. Quest’ultimo è stato inaugurato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un riconoscimento importante che sottolinea il valore del progetto e la sua rilevanza sociale. Entrambi i locali offrono un menù fatto di qualità e dignità, dove la fretta non è di casa, e ogni pasto diventa un’occasione per fare del bene e per nutrire l’inclusione.
PizzAut è molto più di una pizzeria; è un movimento che vuole cambiare la percezione della disabilità nella società. Attraverso la formazione, il lavoro e l’autonomia abitativa, il progetto permette ai giovani autistici di sperimentare una reale inclusione, sviluppando competenze e acquisendo fiducia in sé stessi. L’inclusione, per PizzAut, non è solo un obiettivo, ma un valore fondamentale che si riflette in ogni aspetto del progetto, dalle attività formative fino agli eventi in giro per l’Italia.
Sostenere PizzAut significa contribuire alla costruzione di un futuro inclusivo, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue capacità, possa trovare il suo posto nella società. Con una donazione, è possibile dare più forza alla missione di PizzAut, aiutando l’associazione a continuare a offrire dignità e opportunità ai ragazzi autistici. PizzAut ci ricorda che un mondo migliore è possibile, e che l’inclusione è la chiave per costruirlo insieme.
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ORA SIAMO PIÙ TRANQUILLI - ''I 9 MILIONI ALLA LINK VENIVANO DALL'UCRAINA''. PARLA STEPHAN CLAUS ROH, AVVOCATO DEL CONTROVERSO PROFESSOR MIFSUD, SVANITO NEL NULLA. ''FU SCOTTI A DIRMI CHE I SOLDI ARRIVAVANO DA KIEV E NON MOSCA''. OVVIAMENTE L'EX MINISTRO DEGLI ESTERI NEGA TUTTO E MINACCIA QUERELE URBI ET ORBI
Giacomo Amadori e Antonio Grizzuti per ''La Verità''
Lo scoop della Verità sul bonifico fantasma da 9 milioni che sarebbe dovuto arrivare sui conti della Global education management (la cassaforte della Link campus university) e su cui indaga la Guardia di finanza, ha attirato l' attenzione di uno dei protagonisti del Russiagate, l' avvocato Stephan Claus Roh. Il legale assiste il controverso professore Joseph Mifsud a cui le autorità statunitensi hanno sequestrato i cellulari. Mifsud è sospettato di aver gestito la polpetta avvelenata delle mail di Hillary Clinton alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2016.
Qualcuno dice che abbia usato quell' esca per danneggiare la Clinton, qualcun altro che l' abbia utilizzata, con l' aiuto dei servizi segreti e del governo italiano, per affossare Donald Trump. Dovunque si trovi la verità, l' attenzione dei media internazionali è stata calamitata dalla piccola università privata Link, l' ateneo romano in cui sono di casa 007 ed esperti di intelligence di tutto il mondo.
assiduo frequentatore Link e addirittura è diventato socio con il 35% delle quote della Link international. Nei giorni abbiamo scritto che, secondo un ex docente della Link, dentro all' ateneo girava voce che quei 9 milioni dovessero arrivare dalla Russia. Quel che è certo è che il 5 marzo 2018, dopo le elezioni nazionali in cui hanno trionfato i 5 stelle, l' amministratrice della Gem, Vanna Fadini, aveva annunciato in banca l' arrivo di un bonifico da 9 milioni dalla Suite finance di Malta, società segnalata nei Paradise papers, la lista nera degli investitori offshore redatta dal consorzio internazionale di giornalismo investigativo. L' operazione, mai conclusa, è stata segnalata all' unità di informazione finanziaria della Banca d' Italia e successivamente trasmessa alla Guardia di finanza.
La nostra inchiesta ha suscitato anche l' attenzione di Roh, che della Gem è socio al 5% e che compare in un verbale di assemblea dell' agosto 2018 in cui si discusse di aumento di capitale. «Ho controllato con il mio team e con una fonte interna della Link. Non ha senso che l' investimento promesso provenisse dalla Russia. L' accordo con Suite Finance è stato firmato nel 2017, quindi il finanziamento è stato promesso ben prima che 5 stelle salissero al potere nel 2018. Anche l' accusa che entrambi gli eventi siano collegati è una sciocchezza».
In realtà noi abbiamo solo rilevato che l' annuncio in banca del bonifico, con relativa segnalazione all' ufficio Antiriciclaggio, secondo le nostre fonti, sarebbe avvenuto il 5 marzo, il giorno dopo il trionfo dei grillini. Ma passiamo alla parte più interessante delle dichiarazioni di Roh: «Scotti (Vincenzo, ex ministro, fondatore e presidente della Link, ndr) disse che i soldi attesi provenivano da fonti ucraine. Lo stesso è stato confermato dalla mia fonte dentro alla Link. Scotti è parte del patto con Suite Finance, conosce perfettamente lo scenario».
Roh evidenzia che anche Mifsud, con cui ha ottima familiarità, aveva portato a casa con successo finanziamenti a favore della Link, come quello da parte della famiglia saudita Obaid. «Mifsud è più legato all' Ucraina che alla Russia... la stampa ha riferito che ha una compagna e un bambino in Ucraina e che è andato spesso lì. Mifsud ha negato di avere un bambino, ma ha confermato che stava viaggiando in Ucraina e stava aiutando la Link a trovare finanziamenti, essendo stato direttore internazionale della Link nel 2016-2017».
Ovviamente la pista ucraina cambia radicalmente la prospettiva. Ricordiamo che in questo momento negli Usa i democratici hanno chiesto l' impeachment di Trump perché questi avrebbe contattato l' omologo di Kiev, Volodymyr Zelensky, facendo pressioni affinché guidasse un' indagine sul candidato democratico Joe Biden. A scovare la notizia, dando vita al cosiddetto Ucrainagate, sarebbe stato un agente della Cia, Eric Ciaramella.
Uno 007 che, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, era ospite proprio di Biden al pranzo di gala organizzato in onore di Matteo Renzi nell' ottobre 2016. Ma che cosa c' entra Joe con Kiev? L' ex braccio destro di Barack Obama (sospettato da una delle vulgate di questa spy story di aver armato Mifsud contro Trump) ha un figlio che si chiama Hunter.
Nel 2014 il ragazzo, consulente legale, lobbista e manager, entra nel consiglio di amministrazione di Burisma holdings, la più grande compagnia ucraina di gas naturale. A capo di Burisma c' è Mykola Zlochevsky, imprenditore ucraino già ministro dell' Ecologia e delle risorse naturali tra il 2010 e il 2012 ai tempi del presidente filorusso Viktor Yanukovych, deposto nel febbraio 2014 e sostituito dall' obamiano Petro Poroshenko.
Mentre il figlio fa affari, Biden è il membro dell' amministrazione Obama più impegnato in Ucraina durante la crisi politica con la Russia.
Un' attività diplomatica rinforzata dalla promessa di 1 miliardo di aiuti a stelle e strisce. Anche grazie a questa leva, il governo americano o quanto meno l' ambasciata Usa pone come condizione le dimissioni del procuratore generale dell' Ucraina Viktor Shokin. Per i sostenitori di Biden l' aut aut andrebbe ricondotto alla scarsa dirittura morale del magistrato, troppo morbido con la corruzione (versione corroborata dalle accuse del vice di Shokin, Vitaly Kasko). Shokin avrebbe invece rivelato all' avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, di essere stato licenziato proprio perché stava indagando su Burisma. Insomma l' Ucraina nella guerra di spie che sta destabilizzando il governo statunitense non è un Paese secondario.
Ma che cosa c' entra con la Link? Abbiamo provato a chiederlo a Scotti, riferendogli quanto affermato da Roh: «Finanziamenti dall' Ucraina? Ma non dica stupidaggini. Ambasciator porta pena. Con voi non parlo di queste cose. Adesso arriverà dalla società (la Gem, ndr) una richiesta di danno notevole». Ma noi facciamo solo delle domande. «E io dico che non rispondo di queste cose.
La Suite finance non ha fatto nessuno accordo con me per l' aumento di capitale, smentisco totalmente questa cosa».
Ci hanno detto che uno dei titolari, Simone Rossi, l' avrebbe incontrata durante la trattativa. «Ho conosciuto Rossi, ma che cosa c' entra? La Gem si occupa dei servizi dell' università, è normale che fossi interessato al buon esito dell' operazione». L' avvocato Roh ha detto che lei avrebbe fatto riferimento a fondi ucraini: «Ha detto una cosa totalmente falsa».
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Amanda Nguyen
Di grande ispirazione è la storia di Amanda Nguyen, prima vietnamita ad andare nello spazio e attivista per i diritti umani.
A soli 25 anni è stata l’artefice dell’approvazione della Legge sui diritti delle sopravvissute alle aggressioni sessuali e dato il via al movimento contro la violenza e feticismo sulle donne asiatiche in America.
Nominata per il Nobel per la Pace nel 2019 e Donna dell’Anno 2022 per la rivista Time, è stata annoverata tra le 100 migliori pensatrici del pianeta da Foreign Policy.
Il suo nome completo è Amanda Ngoc Nguyễn ed è nata il 10 ottobre 1991. Sin da bambina ha desiderato andare nello spazio.
Laureata a Harvard, ha fatto uno stage alla NASA e condotto ricerche sugli esopianeti presso il Center for Astrophysics di Harvard & Smithsonian.
Era ancora una studentessa quando, nel 2013, ha subito una violenza sessuale.
Determinata a non lasciare che la sua aggressione facesse deragliare il suo obiettivo di entrare alla NASA dopo la laurea, aveva optato per la catalogazione del suo kit di stupro (le prove di un reato sessuale). Successivamente, ha scoperto che la sua scelta di rimanere anonima le dava solo sei mesi per agire prima che lo stato distruggesse il kit, rendendo impossibile qualsiasi futura azione legale.
Invece di arrendersi a una legge che di fatto le negava giustizia, ha deciso di impegnarsi e lottare per un cambiamento, per se stessa e per le sopravvissute di tutto il mondo, dedicandosi completamente alla difesa dei diritti delle vittime di violenza.
Ha messo su una potente campagna virale attraverso la quale è riuscita a raccogliere in breve tempo centomila firme per promuovere un decreto che ella stessa aveva redatto, il Sexual Assault Survivors’ Rights Act che Barack Obama ha firmato nel 2016 che prevede, tra le altre cose, il diritto di avere le prove di un kit di stupro conservate senza accusa per tutta la durata della prescrizione.
Ha prestato servizio come vice collegamento della Casa Bianca per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti prima di decidere di dedicarsi a tempo pieno alla no profit Rise che aveva creato nel 2014 per proteggere e sostenere le vittime di abusi.
Ha ideato eventi di grande impatto come una sfilata di moda durante la New York Fashion Week al MoMA, con modelle sopravvissute ad aggressioni sessuali e dato vita alla mostra What Were You Wearing? – Come eri vestita?, in cui sono esposti gli indumenti indossati da tante donne al momento dello stupro.
Ospite d’onore della Marcia delle Donne di Washington del 2017 contro le politiche discriminatorie di Trump, l’anno seguente è stata tra le protagoniste della campagna We the Future che mirava a sensibilizzare decine di migliaia di scuole medie e superiori degli Stati Uniti.
Intanto, la sua faccia e il suo impegno rimbalzavano sulle copertine delle maggiori riviste del pianeta e veniva ospitata nei più importanti talk show.
Il sogno di andare nello spazio non l’ha mai abbandonata e nel 2021 è diventata scienziata astronauta presso l’International Institute of Astronautical Sciences, dove ha condotto ricerche sulla salute delle donne.
Nel 2024, Blue Origin ha annunciato che sarà la prima vietnamita a volare nello spazio in una missione New Shepard.
Tanti sono stati i premi ricevuti in riconoscimento del suo lavoro, la sua storia compare nell’antologia del 2022 We Are Here: 30 Inspiring Asian Americans and Pacific Islanders Who Have Shaped the United States pubblicata dallo Smithsonian Institution e Running Press Kids.
Sta lavorando per far approvare dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una risoluzione che estenda a livello globale i princìpi della legge di cui è artefice per garantire un accesso più equo al sistema di giustizia sociale che va dall’assistenza medica al diritto di avere un’istruzione.
Dopo aver riscritto la legge ha scritto la sua storia nel libro Saving Five: A Memoir of Hope che vedrà la luce in marzo 2025. Un tributo alla resistenza, una celebrazione della guarigione attraverso l’azione e un grido che risuona per cambiare il mondo.
Da attivista a astronauta il cammino di Amanda Nguyen è piastrellato di impegno e determinazione.
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“La Storia a Processo” di Elisa Greco al Teatro Filodrammatici a Milano Riprenderanno lunedì 14 ottobre 2024 al... #alessandrodenicola #elisagreco #fabioroia #helmutkohl #lastoriaaprocesso #massimonava #milano #PierFerdinandoCasini #silviascioriniborrelli #teatrofilodrammatici #tizianasiciliano https://agrpress.it/la-storia-a-processo-di-elisa-greco-al-teatro-filodrammatici-a-milano/?feed_id=7289&_unique_id=6706a22a3cb8a
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Il Gusto della notizia é il motto di Vortici
L’8 Marzo 2017 alle ore 21:34 Vortici.it o meglio Vortici Magazine, esordisce in rete con un mio Editoriale che ritrovate sia cliccando su questo link ma anche qui.Si affaccia dunque in rete con discrezione, una rivista telematica dal sottotitolo intrigante e delizioso: Il Gusto della notizia.Questa rivista è stata pensata e fortemente voluta dalla sottoscritta in completa autonomia sia economica sia progettuale. Ricordo ancora quel mio primo click su Pubblica, la forte emozione, ma anche quella paura provata che ci pervade nell’intraprendere un percorso ignoto ed entusiasmante al tempo stesso.Investire su me stessa non è stata una decisione facile da prendere.Ci sono voluti, ben due anni, ricchi di sacrifici, rinunce, difficoltà, dubbi, incertezze, ma anche di ostacoli superati con grande coraggio e caparbietà, affinché un progetto coraggioso come Vortici prendesse vita e si palesasse in Rete! L’autonomia economica (se pur modesta ma dignitosa) e progettuale mi ha consentito di poter scegliere al meglio in generale, permettendomi di avere al mio fianco tre persone esperte e umanamente straordinarie. Come Direttrice e Editore Responsabile di Vortici Magazine, nulla dunque è stato lasciato al caso, ogni cosa è stata studiata nei minimi dettagli.Il nostro lavoro giornalistico è sempre approfondito (infatti, abbiamo anche una web tv, denominata Vorticitv), di qualità, fruibile ad ogni lettore, qualunque sia il suo livello di conoscenza del momento. Devono comprendere tutti ogni tipo di notizia, nella maniera più semplice e chiara possibile.In più, valorizziamo sempre le notizie con un tocco di multimedialità: un contenuto "fruibile", per noi é prima di tutto facile da leggere e consultare, ricco di approfondimenti video ed annotazioni delle fonti, con link verso documenti e pagine che "irradiano" il testo all'interno ed esterno di Vortici Magazine.Abbiamo pensato anche ai "podcast" dei vari articoli, riascoltabili cliccando il tasto "play" del lettore, proprio per far sì di incastrare al meglio la lettura delle notizie più estese di Astronomia e delle recensioni più interessanti con i vostri tempi di vita, sempre più particolari ed affolati.Ogni articolo é indicizzato al meglio, perché per noi di Vortici Magazine l'archiviazione dei contenuti é importante tanto quanto la pubblicazione stessa: rivediamo titoli, sottotitoli, elementi descrittivi, parole chiave, al fine di rendere ogni notizia "consultabile" ed accessibile dai motori di ricerca, come una fonte primaria.Questo percorso di elaborazione dei contenuti variegato ed articolato, presuppone la massima professionalità insieme a una forte dedizione, da parte nostra, sempre presente, a cui si aggiunge il nostro spirito di squadra a portare quel quid in più che ci caratterizza. A Gennaio 2022, abbiamo scelto una nuova veste grafica che ha coinvolto la rivista in ogni sua parte, persino nei contenuti proposti. È scomparso il motto della rivista, per questioni di spazio (una scelta dettata esclusivamente da un fatto tecnico), ma non Il Gusto della notizia, che rimane il nostro unico obiettivo.Un giornalismo di qualità ha però bisogno anche d’investimenti e di sforzi economici costanti che riguardano anche e non solo la gestione tecnica complessiva di entrambe le piattaforme in nostro possesso (Vortici.it e Vorticitv).Ci sono dei costi da affrontare nulla è gratuito! Per questa ragione, chiediamo a voi lettori un contributo economico volontario, per sostenerci al fine di garantire ed elevare il livello di qualità descritto.Non svalutiamo affatto il significato ed il valore inestimabile di un vostro piccolo sacrificio fatto in nostro favore, specialmente in un periodo così difficile e complicato da affrontare, ed in cambio siamo prontissimi più che mai ad escogitare nuovi regali per voi: newsletter più frequenti, video-servizi di eventi culturali intriganti e presentazioni di libri, elaborazioni costanti e dettagliate di ricerche, saggi, nuove innovazioni tecnologiche e scoperte dell'Astronomia.Da sette anni, siamo al vostro fianco e continueremo ad esserci, ma un vostro contributo ci spingerebbe a porci obiettivi nuovi, senza troppi rischi… Immagine di copertina by vecstock on Freepik Read the full article
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MONKEY D: “Slow Mode”
Il brano che da il titolo all'album di esordio del rapper siciliano!
“Slow Mode” è un euforica traccia che si affaccia verso l'effervescente rap latino con tutte le sue dinamiche sud americane, dove il ballo e la voglia di far festa dirigono l'enfasi dell'interprete. Il beat è proprio di un raggaeton che sprizza rap da tutti i pori, con radici hip hop ben salde sul cemento per accompagnare il flow di un vero rapper La strumentale è stata prodotta da Doppiawu come del resto il missaggio e il master. Registrato e realizzato negli studi di Trinacria Records per Way Music.
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Il progetto MONKEY D ha principalmente l'intento e l'obbiettivo di riunire una comunità di persone che riescano ad esprimersi con la propria arte, di dare più stimoli a chi magari non ha avuto le stesse possibilità per mettersi in risalto o scoprire il proprio talento represso. Il suo pensiero è che tutti siano nati con qualcosa di speciale, ma il più delle volte per delle circostanze avverse, o per delle complicazioni varie, questo non trapela. I giovani sprecano le loro energie al pensiero di non poter sfruttare quella unicità che hanno dentro. L’intento dell’artista è quello di fare in modo che questo blocco sia solo una limitazione mentale, rendendosi conto che tutto quello che ci serve è già in ognuno di noi.
Le tracce del disco
Monkey D alias di Salvatore Di Luca Lutupitto artista di Pozzallo (Rg), classe 93, è nato a Bochum (Germany). Trasferitosi all'età di 7 anni in Sicilia con la sua famiglia per motivi lavorativi, inizia ad ascoltare HipHop all'età di 12 anni, per poi cominciare a scrivere testi in rima. Tra esibizioni locali ed eventi sparsi per la Sicilia il suo nome comincia a girare nell'underground della regione e contemporaneamente contribuisce a dare vita al suo primo collettivo composto da 4 membri dal nome SWS (Smokaweedasquad).
Dopo la definitiva rottura del collettivo, durato qualche anno, affina le proprie tecniche da cantautore e si specializza nell'arte del freestyle partecipando tra gli altri a Tecniche Perfette a Catania nel 2017. Nel 2018 prosegue il suo percorso artistico spostandosi tra Roma e Napoli per ampliare le proprie conoscenze ed esperienze raggiungendo così un livello artistico invidiabile. Nel Maggio del 2023 concretizza la crescita artistica con il primo singolo ufficiale “Tradizione” e poco dopo, nel Dicembre dello stesso anno il secondo “Qualcun Altro”.
Hyperlink: https://songwhip.com/monkeyd4 Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/6oILXR2o5BldlXBUWirip8 Apple Music: https://music.apple.com/it/artist/monkey-d/1691285975 Facebook: https://www.facebook.com/monkey.d.360 Instagram: https://www.instagram.com/monkeydjolly360 (@monkeydjolly360) YouTube: https://www.youtube.com/@monkey.d_ TikTok: https://www.tiktok.com/@monkeyd.jolly360
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L’invito di Meloni e il selfie della premier con Novák
Dagli Usa Novák ha pubblicato un selfie abbracciata alla Meloni e a Musk. Costretta a uscire dalla scena politica ungherese, Novák ha appena lanciato una «no profit globale contro il collasso demografico». Del resto già dieci anni fa, da sottosegretaria alla Famiglia del governo Orbán, si recava al Cremlino per eventi sulla «famiglia numerosa». E c’era sempre lei al World Congress of Families assieme all’attuale presidente della Camera Lorenzo Fontana. O lo scorso settembre, sullo stesso palco con Meloni, al summit demografico di Budapest. Una fitta rete di connessioni che tiene insieme, tra gli altri e tuttora, destra meloniana e orbaniana. Con la sottile differenza che dopo lo scandalo di febbraio ormai neppure il mentore politico della ex presidente, e cioè Orbán, ha osato esibirsi alla sua opinione pubblica in selfie con lei, a differenza di quanto ha fatto martedì Meloni. L’incontro di Novák con la premier e con Musk viene da lei presentato con questa didascalia: «Elon, Giorgia, solo i bambini possono salvare il mondo». Paradossale se si pensa che è proprio uno scandalo pedofilia ad averla costretta, a febbraio, a dimettersi. NOVÁK E LE CONNESSIONI Finché è rimasta sulla ribalta della politica – prima da sottosegretaria e da ministra della Famiglia dei governi Orbán, poi nel 2022 promossa a presidente – Novák ha svolto anzitutto due ruoli: quello di campionessa orbaniana della «famiglia tradizionale» e di coltivare relazioni politiche. In un documento ufficiale del 2014 Novák ringrazia per l’invito a un evento sulla famiglia al Cremlino un tale Igor Beloborodov, a sua volta connesso a Konstantin Malofeev, l’oligarca noto per aver sostenuto formazioni politiche europee sovraniste (anche in Italia) e perché finanzia la macchina di guerra di Putin in Ucraina. Quel viaggio a Mosca è stato pagato con soldi russi. Novák è rimasta nel network del World Congress of Families: non solo ha partecipato agli eventi, ma li ha anche organizzati; il summit del 2017 è stato da lei apparecchiato a Budapest. Nel 2019, quando il raduno si è svolto a Verona, si è trovata fianco a fianco con Fontana, l’attuale presidente della Camera. Il leghista con il quale Novák ha mantenuto rapporti stretti: durante i dibattiti legati alla Conferenza sul futuro dell’Europa, i due pontificavano assieme sulla «famiglia tradizionale». Quando, eletta presidente, lei doveva ancora entrare ufficialmente nell'esercizio delle sue funzioni, era di stanza al Danube Institute – come raccontato su Domani ad aprile 2022 – un think tank orbaniano che, come l’Mcc, fa da punto di incontro tra destra orbaniana e meloniana. Figure come Francesco Giubilei (ex consigliere di Sangiuliano) e think tank come Nazione futura hanno legami assidui con quel mondo (Giubilei è appena rientrato da Budapest) e conoscono bene Novák stessa. SCANDALI E SELFIE È grazie a queste relazioni sotto traccia che i rapporti tra Meloni e Orbán non si sono mai interrotti, nonostante subito dopo l’attacco russo in Ucraina la premier evitasse i selfie con l’autocrate. Proprio Novák ha facilitato anche il riavvicinamento pubblico tra i due leader, invitando Meloni al summit demografico di Budapest dello scorso settembre e dando loro così il pretesto per un bilaterale. La politica ungherese ha accompagnato Orbán nei viaggi romani, compresa la capatina a Roma ad agosto 2022 per poter esibire un incontro con papa Francesco. E così come Orbán ha sempre scommesso per primo su Trump, così un anno fa, da presidente, Novák si è fatta fotografare con Elon Musk mentre visitava una fabbrica Tesla in Texas e discuteva «di crisi demografica». Poi lo scossone il 2 febbraio di quest’anno: il portale 444 rivela che nell’aprile 2023, contestualmente con la visita del papa a Budapest, la allora presidente ha concesso la grazia presidenziale a Endre Kónya, vicedirettore dell’orfanotrofio di Bicske, il quale ha cercato di coprire abusi pedofili, arrivando a forzare i bimbi a prestare falsa testimonianza. Le pressioni per graziare Kónya, che proviene da una famiglia potente nella chiesa calvinista, sono arrivate da ambienti della chiesa riformata (uno su tutti, Zoltán Balog) vicini al premier e in relazione stretta con la allora presidente. Di fronte alle rivelazioni, Orbán non ha preso le difese di Novák, che ha dovuto dimettersi. Da allora, ha avuto ben poco da esibire, se non un titolo onorifico assegnatole da un’università della Corea del Sud. Poi a settembre l’annuncio: «Sono ceo e cofondatrice di X·Y Worldwide, che offre soluzioni contro il crollo delle nascite». Ma la vera, grande occasione di riabilitazione pubblica è stata offerta da Meloni. Per usare le parole di Novák: «Congratulazioni, Giorgia!» Read the full article
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Elenco iscritti a tre cifre al Rally del Sebino
🔴 🔴 Elenco iscritti a tre cifre al Rally del Sebino
L’edizione del Rally del Sebino che si correrà i prossimi 24 e 25 agosto avrà un sapore del tutto speciale. La quota di 110 iscritti raggiunta, sebbene non rappresenti un record, indica un valore di primo livello. Perché la corsa organizzata dalla Sebino Eventi, dopo aver raggiunto e superato la tripla cifra negli iscritti consecutivamente dal 2017 al 2023 (nel 2020 non si è corso a causa del…
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