#essere presi per il culo
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Non siamo fatti per stare soli, ma nemmeno per essere presi per il culo da chiunque.
#non stare soli#essere presi per il culo#solitudine#resistenza#comprensione#autostima#rispetto#vulnerabilità#amicizia#solidarietà#vero#legami#onestà#fedeltà#gentilezza#eguaglianza#rispetto reciproco#riconoscenza#rispetto personale#apprezzare#insieme#nongiudicare#disinteresse
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NONOSTANTE I TANTO SBANDIERATI E [ FASULLI] SUCCESSI NEL CAMPO DELLA LOTTA ALLA EVASIONE FISCALE DI QUESTO GOVERNO DI MENTITORI PROFESSIONALI, ECCO COSA EMERGE :
Da ben quattro anni i Comuni italiani (che hanno subito enormi tagli di bilancio grazie al Governo Meloni, in modo assolutamente identico al precedente Governo Draghi ) chiedono dal 2020 di poter consultare l'Anagrafe dei conti correnti dei contribuenti morosi, per verificare la loro effettiva e dichiarata situazione di difficoltà finanziaria.
E il Governo Meloni che fa?
Non risponde, prende tempo...
Mette in campo tutta una serie di comportamenti di ostruzionismo contro gli stessi Enti Locali governati dalla Destra, determinando cosi il dissesto generale dei bilanci dei Comuni Italiani.
Fino a quando sopporteremo questi comportamenti?
NON È IL CASO DI SCENDERE A ROMA COI FORCONI, COI TRATTORI E COI TIR PER FAR TERMINARE QUESTE MANOVRE DI PALAZZO CHE STANNO ASFISSIANDO I NOSTRI ENTI LOCALI?
POI COME FACCIAMO A LAMENTARCI PER LA MANCATA MANUTENZIONE DELLE STRADE E DEI PONTI CHE PERCORRIAMO OGNI SANTO GIORNO PER MUOVERCI ?
E LE SCUOLE CHI LE SISTEMA? E GLI OSPEDALI?
Svegliamoci !!!
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#basta essere presi per il culo dai politici più ignoranti e cafoni della storia Republicana#Polli-tica italiana#Attualità e Potere#Imbecilli e meritocrazia
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I migliori tennisti e le migliori tenniste russe hanno rifiutato l'invito del CIO di partecipare alle Olimpiadi di Parigi sotto bandiera neutrale.
Quando l'importante non è partecipare ma evitare di essere presi per il culo da un branco di miserabili ipocriti.
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Sono sempre stata cauta
Sono sempre stata cauta, nei miei rapporti con le persone. Amare è un fatto molto intimo e ci si svela piano. Reciprocamente e con pudore. Donare sé stessi è difficile. Si diffida, si ha paura di attaccarsi e poi soffrire, di essere presi in giro. E poi, dopo tanti anni di matrimonio, io avevo perso l'allenamento, alle schermaglie amorose. A te invece inspiegabilmente e da subito ho concesso tutto: il mio corpo e la mia anima.
Tutti mi amano e mi rispettano moltissimo. Nessuno penserebbe mai che una donna nota in società, da sempre riservata, colta, compassata, discreta e raffinata come me possa avere una segreta e bruciante passione con un nuovo uomo, per giunta giovanissimo come te; né che permetterei a qualcuno di violare le mie intimità. Senza più alcun ritegno né dignità. Tanto più che per l'appunto sono vedova da appena un mese di un uomo meraviglioso, uno stimato professionista, prematuramente scomparso.
E che tu sei... un amico di mio figlio! Nonché parto prediletto della mia amica più cara Mariella. Che sa tutto e che addirittura approva: per lei tu con me almeno non corri rischi inutili. Intanto che trovi una brava ragazza, fai esperienza, godi e prosegui gli studi senza distrazioni inopportune. La vita provvederà, prima o poi. Sapesse invece quanto veramente ti voglio e quanto io non voglia più lasciarti andare, lei mi ucciderebbe di sicuro. Tu però intanto divora avidamente la vita e questa donna stupenda e calda ora tutta per te. Pazza di te.
Mi sento più giovane di vent'anni, quando so che ti vedrò. E mi trucco, depilo, curo e profumo solo per te. Compro vestiti, creme e balsami costosissimi solo per piacerti. Allargamela ed esploramela a volontà! Godo da impazzire, a sentirti dentro di me: in ogni modo. Voglio che nella mia fica tu infili tutto ciò che vuoi: un dito, due, tre o l'intera mano. E falla andare avanti e indietro… siiii… ooooh… cosiii… Infilaci un missile, se vorrai. Fammi venire, non fermarti… caro, oh, caro….
Spaccamela e fammi capire che mi desideri, che ti faccio impazzire di piacere. Poi senza scrupoli riserva lo stesso trattamento al mio culo, se ti piacerà. E ti piacerà, vedrai. Siamo solo ai primissimi stadi della nostra relazione, ma ti legherò a me. Presto non penserai altro che alla mia fica e al mio culo. Onora e tratta bene la mia bocca: capirai già oggi pomeriggio che può farti davvero impazzire. Tortura e divora i miei seni, che adesso ne hanno assolutamente bisogno.
Fronteggio a testa alta il mondo intero. So come difendermi dalle meschinità e da chi vorrebbe farmi fessa. Con te invece proprio non posso farci niente: come ti vedo, mi bruciano la pelle e il basso ventre. Divento un agnellino tenero, pur di non farti scappare. Ti voglio. Sempre, in ogni momento del giorno e della notte. È difficile capire a che punto di perfidia possano arrivare il desiderio e la voluttà di una donna matura che perda la testa per un giovane stallone. Se poi è affascinante e canaglia come sei tu, figuriamoci! Mi fai morire. Ti voglio. Ti voglio dentro.
Lasciati andare ora e permettimi di leccarti e di bere il tuo succo d'uomo. Come solo un'amante appassionata, esperta, dalla mente oscena e sporca in fatto di sesso sa fare. Fa' che io goda, mentre ti sfinisco di piacere e ti sazio del mio corpo. Sai: non ho mai messo le corna a mio marito, da vivo. Ma ora sono una femmina libera e ancora decisamente bella, che però ha le sue sacrosante esigenze di persona sana. Chi resta, notoriamente si consola: tu quindi, da bravo, offri il necessario conforto a questa povera vedova bisognosa d'affetto.
Farciscimi del tuo nettare, riempimi di pura gioia. Pompa dentro di me amore, amore e ancora amore. L'unico peccato per entrambi sarebbe non cogliere questa preziosa occasione. Agli scrupoli morali penserò da vecchia, se ancora ci saranno. Approfitta pure di me e del mio corpo, adesso. Serviti liberamente: il mio menù è vario e non c'è conto da pagare, per le mie pietanze prelibate. E per bere dalla mia fonte. Basta che non si sappia mai in giro: non vantartene con gli amici. Altrimenti chiuderò quelle che per te sono le porte del paradiso. Per sempre. Sii un gentiluomo, che gode e tace. Adesso godi… godi… godi…
RDA
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E TUTTO IL RESTO.
Ci ritroveremo fra sette minuti, caro Nicola e rifaremo tutto da capo. Avevamo detto così, no? Tutto da capo, cristo santo, non vedo l’ora di tornare a Villafalletto, fra quei campi che profumano di olivi e vigneti e terra bagnata e zolle leggere. Roba che quando la tieni fra le mani non puoi fare meno di baciarla, ti viene voglia di amarla davvero, quella terra.
Quando me ne andai presi una manciata e la misi in tasca, è una roba strana da fare, lo so, ma volevo portarmi dietro un ricordo concreto mentre partivo per la maledetta America. Già, la maledetta America, uno se la immagina smisurata e felice e disposta ad amarti. Ci pensi e ti vedi in una casa da muri bianchi e il tetto rosso e spiovente, che deve essere proprio uno spettacolo quando viene Natale. E poi il giardino e la strada alla fine del prato, ma non quelle polverose di Cuneo, no, strade pulite e lisce e infinite. Uno se la immagina piena di possibilità, la maledetta America, una roba che di giorno fai un lavoro dignitoso e la sera te ne stai seduto nel portico a chiacchierare e a bere un vino strano e magari a fumarti una sigaretta e guardi dentro casa la luce oltre la finestra e pensi che forse te la sei meritata davvero quella felicità. Uno se la immagina come il posto ideale in cui mettere radici e incontrare una donna e costruirci insieme un figlio nuovo di zecca e sentire che quello è il migliore dei mondi possibile, è il mondo di quelli che vanno là e ci restano per sempre, perché quella è l’America, amico mio, la maledetta America.
Un giorno l’ho fatto, sono saltato su una nave e sono venuto qui, “La providence” si chiamava, il nome prometteva bene. Uno schifo di viaggio, onde che sembravano uscite dal culo dell’inferno, e noi giù in terza classe a vomitare l’anima, fra le valigie di cartone e i mocciosi con i calzoni corti e le gabbie con le galline e le donne a pregare e i mariti a tirare giù bestemmie come sassate. Che poi un paio di volte l’avevo visto, il mare, e non sembrava così insopportabile, ma qui era un’altra faccenda, qui si trattava del fottuto Atlantico, amico mio, e quello quando ci si mette sa essere davvero cattivo. Me l’aveva detto mio padre una volta: “Attento Trômlin che quell’oceano lì è un gran figlio di puttana”, mi disse così, una volta soltanto e quello fu l’unico tentativo che fece per trattenermi.
Era frenetica, era urlante, era grande, cristo santo se lo era, smisurata da non rendersi conto quanto avresti dovuto camminare per vederne la fine, era ruvida, era diffidente, era fredda. Era New York.
Avrebbero dovuto dircelo, prima di farci rischiare la pelle sul fottuto Atlantico, intendo, doveva venire qualcuno a spiegarci com’era davvero, la maledetta America. Dovevano dirci che se sbarchi da emigrante ti trattano da pezzente e ti smistano insieme alle gabbie delle galline e a tutto il resto. Ti parcheggiano lì e ti urlano contro e tu non capisci una parola e quelli urlano ancora di più e ti spintonando come a ricacciartela in gola la tua dignità. Dovevano dirci che no, non c’è niente da fare, se sbarchi da emigrante non c’è modo di uscire da quel sobborgo popolato da valigie di cartone e gabbie e galline. E pezzenti. Era questa, la maledetta America.
E ci ho provato, amico mio, a tirarmi fuori da quello schifo di sobborgo. Ho dormito per strada, cristo santo se l’ho fatto, con il treno della sopraelevata che mi sferragliava sulla testa e le macchine che neanche si fermavano e la gente che rispondeva e il freddo e il tram e la maledetta America. E tutto il resto.
Ci ho provato, ho servito ai tavoli della gente che sta bene, mi sono bruciato i polmoni nella cave e logorato le mani in quella fottuta fabbrica di cordami. Alla fine mi sono stancato di prendere spintoni, penso sia normale incazzarsi un po’ e ho scoperto di non essere l’unico e che potevamo fare qualcosa e poi ho incontrato te. E tutto il resto.
Ma questo posto non li sopporta i pezzenti che alzano la voce, qui devi stare al posto tuo, fare la tua parte e crepare senza disturbare nessuno. Avrebbero dovuto dircelo, amico mio, che qui vincono sempre loro, questi sono capaci di metterti in casa una rivoltella e convincere il mondo intero che sei un delinquente e che mesi prima hai ammazzato un tizio di una banca e devi pagarla cara. E tutto il resto.
Dovevano dircelo di non pensarci neanche alla dignità, che se provi a farti rispettare va a finire che qui qualcuno si indispettisce e si mette a starnazzare frasi cattive sugli stranieri, come se essere emigranti fosse una colpa. Dovevano dircelo che per sentirsi migliori un sistema l’avrebbero trovato e che saremmo finiti su questa fottuta sedia, a farci friggere come stronzi, per un crimine che neanche abbiamo capito bene quale sia. Il tizio della banca, hanno detto che siamo stati noi, mi pare di aver capito così, che poi neanche sappiamo dove sia quella diavolo di banca. Ma dice che questo non importa, siamo stati noi e dobbiamo pagarla cara e gli emigranti sono tutti delinquenti e l’America ha il diritto di dormire tranquilla e che questo è in assoluto il migliore dei mondi. La maledetta America.
Sono passati sette minuti caro Nicola e sto arrivando, hanno appena dato il segnale, sto tornando lì, fatti trovare pronto che dobbiamo fare tutto da capo. Con questa manciata di terra nella tasca che mi porto dietro da tutta la vita e il fottuto Atlantico e la maledetta America. E tutto il resto.
“Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra, non augurerei a nessuna di queste creature ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un anarchico, e davvero io sono un anarchico, ho sofferto perché sono un italiano, e davvero io sono un italiano. Se voi poteste giustiziarmi due volte, e se potessi rinascere altre due volte, vivrei di nuovo per fare quello che ho fatto già”. (dal discorso di Bartolomeo Vanzetti prima di essere giustiziato sulla sedia elettrica a sette minuti di distanza da Nicola Sacco. Questo brano è per loro e per tutti quelli che sono calpestati).
Francesco Lollerini
23 Agosto 1927
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Il barça deve ancora fare spazio per registrare Olmo, realisticamente non hanno spazio per nessuno tantomeno per Leão. Hanno lasciato andare Gungogan al city a zero per cercare di abbassare il monte ingaggi, e secondo loro vanno a prendere un giocatore che ha 7 milioni di stipendio (tra parte fissa e bonus)?
Sì infatti non so se a quei "giornalisti" interessi solo generare interazioni, che siano anche insulti, dando notizie completamente inventate o se sono loro a essere presi per il culo da fantomatiche fonti perchè anche dopo la smentita di furlani hanno continuato a dire che il barça e leao stanno parlando
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Una delle più classiche tecniche di manipolazione emotiva è quella che fa leva sul senso di colpa. In questo caso Mattia tenta di persuadere il lettore che la responsabilità de "l'elevato numero di persone transgender che commette il suicidio" sia da attribuire a chi seminerebbe "odio nei confronti delle persone transgender". Ci sono diversi punti che vengono distorti in queste poche righe per attuare questa manipolazione. Innanzitutto Mattia suggerisce che le opinioni espresse riguardo ai temi "transgender", siano "odio". Non fornendo esempi specifici il lettore è portato ad associare questa accusa con le recenti polemiche che hanno coinvolto l'atleta dell'Algeria (che come è stato poi puntualizzato da ogni organo di stampa, non è transgender), un uomo biologico che ha preso a pugni una donna. Mattia suggerisce esplicitamente che da questo "odio" nasca il disagio che porta un "elevato numero di persone transgender" a commettere suicidio, non fornendo alcuna prova al riguardo. Mattia non fornisce alcun dato che definisca quello dei suicidi transgender un "elevato numero". Mattia non fornisce alcun dato o fonte imparziale che metta in relazione i casi di suicidio con il presunto bullismo che le persone trans subirebbero.
-petroglio
.....
bevono tutto senza batter ciglio? non gli s'accende manco una candela? se lo meritano proprio di esser presi per il culo sti somari.
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▶️ Guarda questo reel
Ma è possibile che non vi sentite presi per il culo nel pagare il canone Rai senza che ci siano dei personaggi che coprono i notiziari di finti problemi mentre dei bambini che muoiono in Palestina della rivoluzione che il popolo in Germania esercita contro il suo governo obbligato a legiferare tutto quanto arriva dagli imperatori dell'occidente da più giorni in tutta la nazione si fa finta di nulla?? Ma vi rendete conto che tra un po' tutto questo rivelare la verità sarà proibito? Perché è così che fanno gli step con la scusa che internet crea fakes news bloccheranno tutto quello che non è ufficiale. Cercate di rendervi conto che siete la generazione che può ancora fare qualcosa solo tra dieci anni tutte le rivolte che stanno accadendo ( giustamente visto che chi è al potere è stato votato democraticamente ma poi invece di mantenere la parola data firmano tutta l'agenda imposta da Schawb e Company) cercate di essere solidali con i ribelli forse un giorno potrete ringraziarli.
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Coscritti I
L'ennesima sciocchezza di Rizzo mi stimola non solo ad andare al cesso ma pure i ricordi.
Era il 1983 quando partii per Chieti, ad affrontare il CAR (Centro Addestramento Reclute) della Fanteria.
A diciannove anni nemmeno compiuti, lavoravo da quattro e un anno regalato inutilmente allo Stato mi pareva come un secolo di prigione e mi provocava un folle panico interiore, anche perché avevo appena imparato quanto è buona la Fi...volevo dire che avevo appena trovato la ragazza che poi avrei sposato e mi dispiaceva da morire starle lontano.
A Chieti c'era gente di tutta Italia, Leccesi, Romani, Bolognesi che come nei film sulle prigioni negli USA formavano piccole enclave regionali che si scontravano tra loro, il più delle volte solo a livello verbale.
E poi c'era l'omofobia non latente diffusa all'interno delle varie enclave, un esempio per tutti, un ragazzo della provincia Leccese, dalla presenza e dai modi estremamente femminili veniva bullizzato (parola merdosa ma efficace a descrivere) dai suoi stessi corregionali (stavo per scrivere correligionali, dio pataca) al punto che noi dell'enclave Emiliana dovevamo intervenire per difenderlo.
Non che noi Nordisti fossimo tanto meglio ma avevamo una predilezione per l'odio xenofobo, ovviamente diretto verso i Sudisti che erano in maggioranza Pugliesi.
I ragazzi Romani o del Centro Italia erano invece come la Svizzera, tentavano di restare neutrali nelle dispute che si accendevano regolarmente tra Nord E Sud (in ordine puramente alfabetico).
Di Chieti ho pochi ricordi, essendo piena di militari i Teatini ma soprattutto le Teatine mostravano un profondo e forse meritato disprezzo per noi coscritti che eravamo specializzati in quello che oggi viene chiamato CatCalling e che noi definivamo in maniera diversa, ad esempio tirini.
Il tirino sarebbe quando, incrociando una donna, ti viene da restringere le labbra a culo di gallina, aspirando l'aria all'interno e provocando quel suono caratteristico che nelle nostre fantasie avrebbe dovuto farla cadere ai nostri piedi, pronta a realizzare le più sfrenate fantasie onanistiche.
Ovviamente non era così e non solo le Teatine non cadevano ai nostri piedi ma rischiavamo noi di essere presi a pedate da mariti, fidanzati o semplici passanti.
(fine prima puntata)
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chissà com'è non essere presi per il culo nei sentimenti
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Non si invochi la consapevolezza di essere presi per il culo per non andare a votare.
(semi cit)
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Giorgiaaaaaaa
Migranti: oltre ventimila sbarcati nel 2023, flusso triplicato.
Se adesso Giorgia Meloni fosse all'opposizione urlerebbe: blocco navale!
Giacché adesso lei è al governo, mi permetto di urlarlo io:
BLOCCO NAVALEEEEEE!!!
P. s. A me (un po') dispiace per quei poveri ed ingenui elettori della destra: amici, compagni, cittadini, come ci si sente ad essere presi per il culo?!
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Come diceva Wanna Marchi, i coglioni vanno presi per il culo e truffati. Il problema è che iniziano ad essere un po' troppi.
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Amore gran maiale delle mie brame, assolvi al mio desiderio d’essere presa da un altro maschio insieme a te, due maschi che riempiono ogni spazio occupabile dentro il mio corpo
Due maschi che mi desiderano che mi vogliono , che vogliono disfarmi di piacere , che vogliono prosciugarmi del
Mio piacere d riempirmi con ogni goccia 💦 del loro , due maschi avidi d’essere succhiati manipolati induriti e pronti per aprirmi e riempirmi, due maschi che godono uno nella mia bocca l’altro nel mio culo mentre stillo dalla passera laghetti di dolce succo
Seni presi tra le mani, stropicciati accarezzati schiaffeggiati succhiati pizzicati, seni che non vogliono essere abbandonati che puntati contro il
Mondo chiamano bramosi bocche che succhiano e mordono
Cazzi di ogni forma e dimensione messi lì solo per me, e due maschi che li usano che mi aprono che mi pompano dilatano e io che ne voglio ancora come la più vogliosa delle sgualdrine…
By Stefania
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Bro non so te, ma essere presi per il culo non è bello
non sto parlando di essere preso per il culo, perché in fin dei conti le persone sbagliate sono capaci di rigirare così bene le cose da aver comunque loro ragione
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Sono stanco.
Mi hai prosciugato letteralmente. Tu non sai quanto tutto questo fa male, non sai quanto impegno ci abbia messo, quanto mi sia costato in denaro ma soprattutto in tempo.
Non sono arrabbiato con te, sono INCAZZATO nero con il tuo menefreghismo. Le persone non si trattano così, sono due giorni che nervosamente penso a cosa abbia sbagliato. Ma la verità è che non ho sbagliato nulla sei tu che non sei sincera con me.
Come ben sai il mio sentimento nei tuoi confronti era grande, ho cercato di starti accanto nei momenti brutti sapendo a cosa andavo in contro.
Sapevo che il giorno sarebbe arrivato, il giorno in cui capivo di essere stato un babbeo... anzi un gran coglione uno di quei coglioni che andrebbero presi a schiaffi da quanto si fanno abbindolare dalle persone.
Mi sono sempre aggrappato a quella piccola speranza che mi davi come contentino, come quando dai il biscottino al cane per farlo stare buono.
E sai una cosa? Ha sempre fottutamente funzionato.
Anzi chiedo scusa sono peggio di un cane perché a differenza mia se gli dai il biscotto ma lo tratti male lui se ne andrà prima o poi, io invece, sono rimasto...
L'unico mio desiderio ora sarebbe venire li guardarti in faccia girarmi e andarmene.
Se te lo stessi chiedendo il problema non sono io, sei TU.
Sai cosa succederà in futuro?
Succederà che se non cambi, intorno a te avrai solo terra bruciata perché oggi è toccato a me domani a qualcun altro.
Le prese per il culo non sono ammesse.
Le persone non sono il tuo giocattolo e le bugie prima o poi saltano fuori.
Ps:
svegliati, è ora di prendersi le responsabilità delle proprie azioni.
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