#esplorare con responsabilità
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Viaggiare in Modo Sostenibile - Esplorare il Mondo con Responsabilità
Viaggiare è una delle esperienze più belle e arricchenti che si possano fare nella vita. Esplorare il mondo, conoscere nuove culture, ammirare paesaggi mozzafiato, assaporare sapori diversi, sono tutti modi per ampliare i propri orizzonti e crescere come persone. Tuttavia, viaggiare comporta anche delle responsabilità verso l’ambiente, la società e noi stessi. Viaggiare in modo sostenibile…

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Sette di Spade
"Io sono qui per te"
Questa fase di profondo rilascio che stiamo vivendo ci racconta di quanto sia stato duro "interpretare ruoli e funzioni" che limitavano la nostra autentica spinta vitale.
I Patti Antichi, le Eredità Traumatiche, le Alleanze Familiari, ci legavano ad automatismi severi ed inflessibili. Non era possibile scollegarsi al sistema di interdipendenze.
Tutto chiedeva salvezza. Tutto voleva essere guarito e integrato.
Da bambini non avremmo potuto sottrarci in alcun modo al "massacro". Nemmeno se avessimo "visto prima". Nemmeno se ci fossimo impegnati con sangue e sudore a risolvere.
Eravamo "piccoli". Con addosso pesi troppo grandi.
Ma oggi non lo siamo più. Non siamo più "indifesi".
Possiamo aiutarci a guarire.
Con dedizione, pazienza e azione partecipata.
Il Tempo è una variabile fondamentale nelle guarigioni umane. Variabile alla quale non ci si può sottrarre.
Il Corpo necessita di uno spazio di ricomposizione della Ferita. Va assecondato, incoraggiato ad adempiere il suo Destino, riconosciuto nella sua infinita saggezza risolutiva.
Il Corpo sa. Parla, si esprime, sente.
Rimane "bambino" per sempre.
Non viene intaccato dalle nostre nefandezze.
I suoi ancestrali automatismi di guarigione sono impressi da sempre nella nostra struttura base. Si ereditano. Tanto quanto i traumi.
Se posso ammalarmi, allora posso anche guarire.
Se posso far entrare così in profondità le emozioni, posso altrettanto lasciarle andare con la stessa intensità sensoriale e psichica.
Le dipendenze, le malattie del corpo e della mente, i comportamenti disfunzionali, sono "risposte adattive".
Sono soluzioni che non abbiamo "inventato noi". Preesistevano alla nostra incarnazione.
Sono "difese di sopravvivenza apprese". Sono state vitali per difenderci quando tutto era "troppo" e "troppo sbagliato".
Ma allo stesso modo in cui noi "non siamo il nostro trauma", così noi "non siamo la nostra compensazione", noi non siamo il nostro comportamento adattivo, noi non siamo la nostra disabilità.
Il Corpo non compensa. Non è il suo compito. Il Corpo vorrebbe risolvere.
Se non trova strada aperta per la guarigione, sviluppa sistemi adattivi. Il suo compito è mantenerci in Vita.
Se fossimo consapevoli e partecipassimo alla meravigliosa esperienza della guarigione emotiva e fisica, se ci concedessimo di esplorare e ripristinare lo "schema originale" di funzionamento, ne saremmo spaventati.
Troppa bellezza. Troppo potere. Troppa responsabilità. Troppa Luce.
Non potremmo più accettare situazioni di compromesso, mancanze di rispetto, relazioni squilibrate, ruoli di salvatori o di vittime, invisibilità, impotenza, umiliazione, povertà.
Non potremmo più attribuire colpe all'esterno. Al carnefice di turno. All'aguzzino che abbiamo assoldato noi per confermare il nostro tanto affezionato ruolo di "martirio".
Dovremmo "risplendere".
E smetterla di rubare energia all'Altro, di incolparlo della nostra "non scelta".
Siamo noi che abbiamo aderito al ruolo. Siamo noi che ancora oggi lo "foraggiamo" di Energia. E noi dobbiamo portarlo a chiusura.
Non è l'Altro che "deve cambiare". Siamo noi che non ci sentiamo più confortevoli nelle dinamiche di disfunzione dell'Antica eredità traumatica e vogliamo rinascere a noi stessi.
Perciò noi dobbiamo muoverci nella Direzione che sentiamo accendersi dentro.
Non chiediamo all'Altro di facilitarci la strada, di benedirci, di assecondare la nostra trasformazione o la nostra "partenza".
Chiediamo a noi stessi di essere i più fervidi sostenitori del nostro straordinario processo di trasmutazione.
L'Altro non vuole, non può, non riesce a cambiare?
Va ascoltato, compreso. Ma non "preso in carico".
Se dobbiamo spostarci, spostiamoci da dove non c'è più nulla da dire o da fare. Non restiamo complici di un sistema che non cambia, che non si riconosce alcuna responsabilità, che non vuole o non può crescere.
C'è tanta gente che sta tanto tanto male intorno a noi.
Spesso non se ne accorge nemmeno. Non si problematizza.
A volte non può.
A volte invece non vuole. Troppa fatica affrontare. Troppo dolore dentro. Troppa paura di frantumarsi.
Spesso è la stessa struttura psichica ed emotiva ad impedire a priori di vedere o di sentire la disfunzione e il blocco emotivo.
Il male dei nostri Tempi sono i "disturbi di personalità" e le "patologie psichiatriche".
Essi rappresentano, a livello endemico e diffuso, la cristallizzazione pressoché definitiva di schemi di auto-distruttività, di violenza, di abuso etero o auto-inflitto.
Nell'individuo malato è il "corpus emotivo e psichico" che non ce la fa più a reggere l'eredità traumatica ed il carico ad essa conseguente.
Non si può fare nulla.
E' tardi.
Esistono professionisti per questo.
Impariamo a riconoscere, sentire ed ammettere ciò che "non può essere cambiato" e distinguerlo da ciò che invece ha una reale possibilità e volontà di trasformazione.
E' sano prenderne coscienza. E' giusto. Anche se fa male.
Non possiamo soccombere alla resa dell'Altro. Non possiamo sostituirci al suo dolore, alla sua scelta di "non vivere", all'impotenza, alla rabbia.
Possiamo solo operare scelte di salute per noi stessi.
Lavorare sul nostro prezioso sistema emozionale. Prendercene carico. E allontanarci da ciò che lo ferisce e lo annienta.
Questo è ciò che ci dobbiamo.
Dobbiamo ripetere al nostro Corpo sensibile e sensitivo innumerevoli volte al giorno: "Io sono qui per te".
Noi ci siamo per noi stessi.
Ora sì. Siamo presenti.
Non stiamo andando via. Non scappiamo più. Non ci nascondiamo dietro ai ruoli antichi. Non ci abbandoniamo.
Siamo qui. Fermi. Composti e risoluti. Amorevoli.
Pronti ad abbracciarci. Pronti a incoraggiare i nostri passi.
Pronti a trasmutare nel nuovo "schema".
Oggi ripetiamo più volte a noi stessi con amore e risolutezza: "Io sono qui per te. E non andrò più via".
Mirtilla Esmeralda
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Con l'avvicinarsi dell'insediamento di Trump, Musk, che è sempre stato considerato uno stretto alleato di Trump, gli ha intonato una "melodia contraria" e ha direttamente abolito un'agenzia coinvolta nei rapporti con la Cina.
Trump e Musk
Di recente, i media russi hanno riferito che il Congresso degli Stati Uniti ha tagliato i fondi per il "Global Engagement Center", costringendo l'attività di questa agenzia a cessare. L'agenzia ha anche rilasciato una dichiarazione in cui conferma che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha avviato consultazioni con il Congresso per esplorare contromisure e piani d'azione futuri.
Dalla sua fondazione nel 2016, il "Global Engagement Center" ha un totale di 120 dipendenti e un budget operativo annuale fino a 61 milioni di dollari. La missione principale dell'agenzia è quella di tracciare e combattere le false informazioni provenienti dai "concorrenti" degli Stati Uniti.
Pertanto, la cessazione dell'agenzia significa che per la prima volta negli ultimi otto anni, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha un ufficio dedicato per svolgere questa "funzione critica".
Vale la pena notare che lo scopo originale del "Global Engagement Center" era quello di rispondere all'offensiva propagandistica di organizzazioni estremiste come lo "Stato islamico". Tuttavia, nel tempo, l'ambito delle responsabilità di questo dipartimento è gradualmente "cambiato".
Soprattutto durante il primo mandato di Trump e l'amministrazione Biden, il personale e il budget finanziario del centro sono aumentati in modo significativo, rendendolo una delle principali forze negli Stati Uniti per "combattere la disinformazione straniera" nel campo della guerra dell'informazione.
Discorso di Biden al Congresso
In effetti, la sospensione del funzionamento dell'agenzia è correlata a un bilancio temporaneo approvato dal Congresso degli Stati Uniti. Il funzionamento dell'agenzia è stato costretto a fermarsi perché la versione finale del bilancio ha eliminato le misure per estendere il sostegno finanziario all'agenzia.
In questo processo, Musk ha svolto un ruolo chiave. Ha criticato duramente il bilancio di oltre 1.500 pagine presentato dal presidente della Camera Johnson e lo ha pressato affinché modificasse la proposta, che alla fine ha formato un bilancio di sole 116 pagine, che non includeva i fondi per il Global Contact Center.
Come capo del "Government Efficiency Department" istituito dall'amministrazione Trump, uno dei compiti principali di Musk è quello di tagliare la spesa federale. Prima di questo, aveva espresso forte insoddisfazione per il "Global Contact Center", definendolo "il colpevole della censura del governo degli Stati Uniti e della manipolazione dei media" e persino cercando di "manipolare i social media".
Musk aiuta la campagna di Trump
L'agenzia ha sostenuto che la sua missione è quella di proteggere gli interessi nazionali degli Stati Uniti. L'ex coordinatore ad interim Kim Mech ha affermato che l'agenzia svolge un ruolo importante nel "contrastare la propaganda e le fake news", in particolare contro paesi come Cina, Russia e Iran che sono considerati i principali oppositori.
Tuttavia, la Cina ha ripetutamente sottolineato che il centro si chiama "Global Engagement", ma in realtà è impegnato in "infiltrazioni di propaganda" ed è la fonte di false informazioni. Non importa come la parte statunitense "passi la palla", non può cambiare il fatto che sono l'"impero delle bugie".
In un momento in cui Trump ha ripetutamente minacciato di imporre tariffe alla Cina e considera la Cina un avversario chiave, la mossa di Musk sembra essere contro di lui, e molti media lo chiamano persino scherzosamente "Presidente Musk".
Trump
Ma da un livello più profondo, l'abolizione di questa agenzia è un microcosmo del gioco politico negli Stati Uniti e un risultato della lotta tra i due partiti negli Stati Uniti. Dopotutto, anche i repubblicani hanno criticato questa agenzia.
Sebbene Trump non abbia commentato la chiusura dell'agenzia, al momento, la sua alleanza con Musk è ancora relativamente stabile e non sarà scossa da questa agenzia.
Per quanto riguarda la Cina, data la situazione internazionale complessa e in continua evoluzione, è necessario che il paese sia vigile riguardo a qualsiasi politica e questione che prenda di mira la Cina all'interno del governo degli Stati Uniti.
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ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA – GIORNATA DELLE FORZE ARMATE E DELL’UNITA’ NAZIONALE
Commissione Giovani "Eccoci qua, davanti a tutti Voi, o meglio insieme a Voi per celebrare la Festa dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze Armate.
Compito apparentemente semplice ma di un peso non indifferente.
Penso che noi Giovani, con il vostro ausilio, siamo disposti a sostenere qui oggi, domani e per tutto il tempo necessario affinché la parola UNITA’ resti come colonna portante del nostro meraviglioso Paese.
Noi giovani cittadini siamo il futuro di questo Paese, è un dato di fatto e siete i primi sempre pronti a ricordarcelo, non solo a parole, ma anche attraverso i fatti e la storia passata, siete in primi che quest’oggi siete UNITI nel ricordare questo anniversario, oltre 100 anni UNITI, per la precisione 105 e voi siete sempre uno affianco all’altro, Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, ecc. insomma tutte le Forze dell’Ordine qui riunite per farci sentire al sicuro, per farci sentire protetti, per farci sentire parte integrante di una UNICA ed UNITA società che si chiama ITALIA.
Date l’esempio sempre, così come avete fatto oggi… abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di sentirci protetti e non ostacolati, abbiamo bisogno di prendere iniziativa senza commettere errori e su questo siete gli unici che potete accompagnarci in questo percorso mano nella mano, osate affidarci responsabilità ma osservateci e siate lì pronti ad abbracciare i nostri errori, insegnateci ad apprendere da essi, a noi manca l’esperienza, ma di sicuro non l’intraprendenza, quindi puntate sì il dito, ma verso la direzione che dobbiamo seguire perché dovete essere orgogliosi di averci spianato una strada che è ancora tutta da esplorare e costruire, senza dimenticarci di fare qualche manutenzione durante il tragitto".
Andrea PizzolanteRiccardo Crisafulli
Durante la manifestazione le/i ragazze/i dell' IcMoro Solbiate Olona hanno letto e regalato alcune poesie per la PACE






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Triste solitario y final
Nemici del dialogo sono la resistenza e la fretta. Per equivalenza e analogia nemici del dialogo sono la sfiducia e il mancato ascolto. Forza del dialogo è il rispetto di sé, non dell’altro. Il rispetto di sé corrisponde alla totale espressione della propria visione. La visione è la comprensione ampia di un panorama di cui si ha esperienza e che ha un orizzonte ulteriore, da esplorare, con l’altro, di cui ci si assume la responsabilità. Il rispetto di sé è anche la totale assegnazione all’altro per ciò che si è, senza censura alcuna. Senza convenzione.
L’infamia manipolatoria di un dialogo profondo è data dal silenzio. Solo un assassino è peggiore di chi tace, di chi attua la manipolazione del silenzio e sparisce. Nel ghosting la persona che lo attua smette di essere persona, diventa un fantasma, ma non per chi soffre la sua manipolazione, per se stesso, che al massimo sarà una parvenza di forma davanti a un foglio di calcolo. Un manipolatore abbassa la luce al mondo, un assassino toglie la vita.
Nel tempo il crimine dell’assassino si riassume nel lutto, il crimine di chi si sottrae stilla sofferenza giornaliera.
Sulle pagine di cronaca i crimini più crudeli non compaiono mai.
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[✎ ITA] RollingStone : Intervista - J-HOPE Ci Parla di Quale Impatto Ha Avuto il Servizio Militare Sulla Sua Nuova Musica Solista: | 7.03.2025
J-HOPE Ci Parla di Quale Impatto Ha Avuto il Servizio Militare Sulla Sua Nuova Musica Solista:
‘Ogni Esperienza È Fondamentale’
Jae-Ha Kim | 7. 03. 2025 | Twitter 🗞 Intervista
Nel 2022, dopo il rilascio di Jack in the Box, hai confidato a Rolling Stone che ti sentivi un po' sotto pressione ad essere il primo membro dei BTS ad intraprendere l'avventura solista. Ora, dopo 3 anni, provi ancora il peso di questa responsabilità?
J-Hope: Provo diverse emozioni a seconda della situazione. Sì, direi che avverto ancora un po' di quel peso, ma è diminuito molto. Allora, il sentirmi sotto pressione era dato dal fatto che ero il primo membro dei BTS in assoluto a rilasciare un progetto solista. Ma, d'altro canto, ora provo ancora lo stesso grado di responsabilità. So bene che ci sono tante persone che mi seguono e supportano in tutto ciò che faccio. È qualcosa che tengo sempre a mente, e dunque non posso che provare un certo senso di responsabilità nei loro confronti. La considero un po' una sfida, nonché una missione, essere all'altezza di quelle aspettative.
Durante il tuo servizio militare, in che modo hai continuato a sviluppare la tua creatività, anzi, ne hai avuto modo e tempo?
J-Hope: Credo che quel periodo di pausa sia diventato l'opportunità per una più ampia esplorazione artistica. Ho raccolto un sacco di nuova ispirazione e ho avuto modo di pensare seriamente al futuro. Non ho perso tempo e mi sono messo a fare progetti per quando sarei stato congedato.
Nel tuo docu-film del 2023, j-hope IN THE BOX, hai detto, “Ho dedicato tutti i miei 20 anni ai Bangtan, ma nulla dura per sempre. Ho bisogno di fare nuove esperienze per capire appieno ciò che sono e ho adesso.” Un paio di mesi dopo l'uscita del film, sei entrato nell'esercito. Nonostante sia un'esperienza obbligatoria, è forse riuscita a darti una migliore comprensione della persona che sei oggi?
J-Hope: Sono sempre convinto che ogni singola esperienza sia fondamentale. Le riflessioni e pensieri di quel periodo sono diventati parte indissolubile di me, nutrendo e dando forma alla persona che sono oggi. Quindi sì, in fin dei conti è un'esperienza che ha influenzato ciò che voglio raccontare, il genere di musica che aspiro a creare, le mie coreografie e, in generale, ogni singolo aspetto della mia carriera. Inoltre mi ha permesso di comprendere più a fondo me stesso ed il mio modo di pensare.
Parliamo un po' di “Sweet Dreams.” Se ho capito bene, è una canzone che parla dell'essere amato e del voler dare amore. Non c'è dubbio tu sia uno dei musicisti più amati al mondo. In tal senso, questa traccia vuol forse esternare qualche dubbio o insicurezza personale?
J-Hope: Credo ormai tutti i miei dubbi si siano trasformati in sicurezza e ora so anche comprendere ed apprezzare meglio la serenità che viene dalla stabilità lavorativa, in contrasto con l'ansia di un tempo. Dato che si trattava di parlare d'amore, ho voluto esplorare un lato diverso di me stesso e credo questo primo passo in quella direzione diventerà fonte di ispirazione anche per il futuro.
Sei stato congedato solo a metà ottobre, quindi il tempo per lavorare a del nuovo materiale era comunque ridotto. Puoi parlarci del processo creativo che ha condotto alla nascita di “Sweet Dreams” e della collaborazione con Miguel?
J-Hope: “Sweet Dreams” è la prima canzone cui mi sono messo a lavorare dopo il congedo. All'inizio, l'attacco principale era pensato unicamente per la parte cantata, quindi sono andato a Los Angeles, mi sono confrontato con gli autori e produttori della traccia e l'abbiamo ri-arrangiata perché si sposasse meglio con il mio stile. In quel periodo, stavo anche cercando un artista partecipante e ho pensato che coinvolgere Miguel – per cui nutro grandissimo rispetto fin da quando ero ragazzino, sarebbe stato pazzesco. Quindi poi siamo entrati in contatto, e nonostante ci fossero di mezzo le vacanze e festività invernali, Miguel si è dimostrato davvero entusiasta e disponibile. Ricordo che gli ho anche mandato un messaggio privato per ringraziarlo personalmente.
Puoi parlarci un po' del video musicale di “Sweet Dreams” e di come questo concept vada ad ampliare quanto emerge dal testo della canzone?
J-Hope: Siccome la canzone parla di un dolce sentimento d'amore, volevo quello stesso entusiasmo emergesse anche nel MV attraverso l'immagine della casa sospesa in cielo. Ci tenevo il concept fosse particolare, originale ed arguto. Nel video, vediamo che la casa si espande sempre più, man mano che quel sentimento d'amore cresce. Inoltre volevo creare un'atmosfera che fosse un po' fantasy, misteriosa ed intrigante. Il me stesso nel video è sempre seguito dalla casa volante e, in quanto simbolo d'amore, questo sentimento entra appieno a far parte della mia esistenza, influenzando la realtà che mi circonda. L'amore è un sentimento noto e condiviso da tutti, quindi ho voluto esprimerne la frizzante intensità e genuinità attraverso il video-clip.
Sappiamo che la maggior parte dei membri dei BTS sono ancora impegnati nell'esercito, e che tu e Jin siete gli unici ad aver già concluso il servizio, ma hai comunque potuto condividere “Sweet Dreams” con gli altri – magari via telefono – e con Jin di persona, così da avere un loro feedback?
J-Hope: L'ho fatta ascoltare a tutti i membri. Ho approfittato dei loro giorni liberi per condividerla con loro e sono molto felice e fiero che siano stati proprio i ragazzi i primi a sentirla. Sono molto contento che sia piaciuta a tutti.
Nel 2023, SUGA ha portato a termine un tour solista di grande successo. Ti sei forse confrontato con lui riguardo i tuoi piani ed obiettivi per il tuo tour?
J-Hope: Gli ho chiesto consiglio per quanto riguarda la struttura generale di un'impresa simile. Per quanto riguarda i contenuti e le performance, ognuno di noi ha i propri punti di forza e stile unici, quindi mi sono concentrato sul dare forma ad una produzione che ben rispecchiasse ciò che desideravo esplorare sul palco. Ovviamente, l'accompagnamento di una live band non potrà mancare, però.
Recentemente, hai partecipato al varietà I Live Alone, che segue qualche giorno nel quotidiano di celebrità che vivono da sole. La domanda è questa: ti piace vivere da solo? Perché sei passato dal vivere con i tuoi genitori, quando eri piccolo, al condividere un dormitorio con gli altri membri dei BTS. E ora vivi per conto tuo.
J-Hope: Avere l'opportunità di concentrarmi ed avere cura di me stesso, mi ha reso più maturo e composto. Affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane e prendere decisioni indipendenti di petto sono tutti fattori essenziali che hanno dato forma all'adulto che sono adesso. Sono convinto che tutte queste esperienze siano fondamentali per gettare le basi per la vita che condurrò d'ora in avanti.
Hai già ottenuto tanti riconoscimenti e successi, sia con i BTS che come solista. Qual è il prossimo obiettivo in lista?
J-Hope: Ovviamente, non può che essere una buona e sana conclusione del mio tour solista. Quello è il mio obiettivo principale, al momento.
A gennaio, ti sei esibito all'evento di beneficenza Le Gala des Pièces Jaunes, a Parigi, concerto organizzato da - e cui ha anche partecipato - la first lady Brigitte Macron. Ti è capitato di vedere i video in cui il direttore d'orchestra è tutto preso dalla tua set list? Specialmente durante “MORE”, ha proprio dato il massimo.
J-Hope: Potermi esibire insieme all'orchestra è stata un'esperienza davvero speciale ed impareggiabile. Mi ha fatto piacere notare quanta attenzione e dedizione ha mostrato il direttore, e non immaginavo “MORE” potesse diventare tanto intensa, grazie all'accompagnamento orchestrale. È stata un'esibizione davvero potente, mi ha emozionato tanto. Inoltre, sono estremamente grato di aver ricevuto l'invito ad un evento così importante e che quella sia stata la prima esibizione dopo il mio congedo. L'energia sperimentata e raccolta in Francia mi ha accompagnato fino ai miei concerti di Seoul, e mi ha aiutato a portarli a termine al meglio.
A breve, inizierai la prima parte del tuo tour in Nord America. Chi sarà a salire sul palco? J-Hope? Hobi? Jay? Jeong Hoseok? O forse tutte queste personalità insieme – dato che, appunto, il tour si chiama Hope on the Stage?
J-Hope: Credo si sia già risposto, attraverso questa domanda. Credo questo tour mi darà l'opportunità di mostrare ogni singola sfaccettatura della mia personalità. È davvero uno sguardo su tutto ciò che fa di J-Hope la persona e l'artista che è.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Intervista#RollingStone#BTS#j-hope#jhope#제이홉#SweetDreams#hope on the stage tour#070325
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Marvel's What If…? - Seconda Stagione (2023)
La seconda stagione di What If…?, la serie animata Marvel che esplora scenari alternativi all’interno del multiverso, arriva nel 2023 con una nuova ondata di episodi che continuano a giocare con le convenzioni e le aspettative del pubblico del Marvel Cinematic Universe (MCU). Mantenendo l’approccio innovativo della prima stagione, questa nuova annata di episodi porta con sé un maggior approfondimento di personaggi e situazioni, ampliando ulteriormente la portata delle storie alternative. Tra nuove dimensioni e realtà distorte, la serie mantiene il suo tono di esplorazione e sperimentazione, confermando il proprio status di esperimento ambizioso nel contesto del MCU.
Concept e Struttura
Anche in questa seconda stagione, ogni episodio si concentra su una possibile realtà alternativa che diverge da eventi cruciali del MCU. Gli scenari, sebbene sempre più complessi, risultano ancora facilmente comprensibili, e la serie gioca con il concetto di "multiverso" in maniera sempre più intrigante. Non mancano colpi di scena e twist narrativi, e la presenza di The Watcher (voce di Jeffrey Wright) come osservatore onnisciente del multiverso continua a essere una costante, seppur con un coinvolgimento maggiore in alcuni episodi rispetto alla stagione precedente.
Un'importante novità è la maggiore continuità tra gli episodi, con la seconda stagione che riesce a intrecciare meglio i vari racconti, creando un filo conduttore più solido rispetto al formato episodico e autonomo della prima stagione. Sebbene ogni episodio sia concepito per essere indipendente, la stagione si prefigge di esplorare archi narrativi più ampi e complessi, che potrebbero avere un impatto più profondo sul futuro del MCU, soprattutto per quanto riguarda il concetto di multiverso, tema centrale delle produzioni Marvel recenti.
Animazione e Stile Visivo
Visivamente, la seconda stagione di What If…? non si discosta molto dal suo predecessore, ma affina alcuni aspetti tecnici, offrendo un’animazione ancora più fluida e dettagliata. La serie continua a mescolare una resa tridimensionale con una forte componente stilistica che omaggia il linguaggio dei fumetti Marvel, ma stavolta i design dei personaggi sono migliorati, rendendo l'azione e le emozioni più chiare e coinvolgenti.
L’estetica visiva è arricchita da una palette di colori più vivace e una cura maggiore nei dettagli degli sfondi e delle ambientazioni, che riescono a trasmettere meglio la varietà dei mondi e delle realtà che vengono esplorate. La serie sfrutta appieno il potenziale dell'animazione per offrire sequenze visivamente spettacolari e audaci, con una varietà di stili che spaziano dal futuristico al gotico, dal fantastico all'epico, il tutto senza rinunciare alla riconoscibilità dei personaggi Marvel.
Storia e Temi
Una delle forze principali di questa stagione è il suo approccio più maturo e riflessivo rispetto alla precedente. In alcuni episodi si percepisce un interesse maggiore verso temi come la responsabilità, il destino e il sacrificio, ma anche il libero arbitrio e le sue implicazioni. Ad esempio, l’episodio What If… Thor Were an Only Child? porta a una versione di Thor più spensierata e impertinente, ma esplora anche il concetto di isolamento e le sfide che derivano dal vivere senza una figura di responsabilità come quella di Loki.
In What If… Ultron Won? vediamo una realtà oscura in cui Ultron, invece di essere sconfitto, riesce a conquistare l’universo e mette in discussione la natura del potere e la possibilità di redenzione per una "forza del male" come quella. Questo episodio, ricco di azione e tensione, riesce a rimanere fedele al tono apocalittico della saga di Avengers: Age of Ultron, ma con una svolta che mette in evidenza la fragilità dell'intero universo Marvel.
Un altro episodio notevole è What If… The World Lost Its Mightiest Heroes?, dove un misterioso assassino uccide i più grandi eroi del mondo Marvel, portando a un intrigante mistero e a una riflessione sulle motivazioni dietro alle scelte dei protagonisti. La serie non teme di affrontare temi più cupi, dimostrando che anche i supereroi, pur essendo icone di speranza e coraggio, sono vulnerabili e soggetti alle conseguenze delle proprie azioni.
Voci e Cast
Il cast vocale della seconda stagione è, come nella prima, una delle sue risorse più potenti. Molti attori del MCU riprendono i loro ruoli, con la partecipazione di voci celebri come quelle di Chris Hemsworth, Samuel L. Jackson, Hayley Atwell e Benedict Cumberbatch. L’alternanza tra il cast originale e nuovi attori rende l’esperienza di ascolto ancora più ricca e coinvolgente, con ogni voce che dona nuova profondità ai personaggi, mantenendo viva la connessione con i film del MCU. La performance di Jeffrey Wright nei panni di The Watcher è sempre di grande impatto, conferendo alla serie una narrazione dal tono epico e distante, ma sempre incredibilmente presente.
Punti di Forza e Critiche
Uno dei principali punti di forza di questa seconda stagione è la sua capacità di approfondire le dinamiche del multiverso e dei personaggi, permettendo agli spettatori di vedere versioni alternative di eroi e villain familiari, e di esplorare temi complessi in modo avvincente. Inoltre, la serie riesce a mantenere alta l'attenzione con storie ricche di colpi di scena e situazioni imprevedibili, senza mai sacrificare la qualità narrativa.
Tuttavia, alcuni episodi potrebbero risultare più deboli rispetto ad altri, con trame che non sempre riescono a svilupparsi in modo pienamente soddisfacente. Alcuni spettatori potrebbero anche rimanere confusi o disorientati dalle diverse linee temporali e dalle complicate trame del multiverso, un aspetto che richiede un minimo di conoscenza pregressa dell'MCU per essere apprezzato appieno. La serie non sempre riesce a trovare il giusto equilibrio tra sperimentazione e narrazione coerente, e in alcuni momenti può sembrare che il focus sui colpi di scena minacci l’approfondimento emotivo dei personaggi.
Conclusione
La seconda stagione di What If…? si conferma una continuazione solida e intrigante della serie, offrendo nuovi spunti e sfide al pubblico, con un'attenzione maggiore ai temi profondi e alle implicazioni delle scelte degli eroi. La serie riesce a essere divertente e sorprendente, ma anche riflessiva e impegnata, continuando ad esplorare il vasto potenziale del multiverso Marvel. Nonostante alcune flessioni nei ritmi e nella qualità di alcuni episodi, la stagione nel complesso è un altro capitolo avvincente che arricchisce il panorama narrativo del MCU, rimanendo un’esperienza imperdibile per i fan della Marvel e della fantascienza.
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INIZIA IL 22 FEBBRAIO LA STAGIONE DEL TEATRO AMBRA “AMBRABRAMADIMUSICA E TEATRO 2025” CON LO SPETTACOLO DI DANZA “OLTRE IL CORPO” (DEBUTTO NAZIONALE)
Sabato 22 febbraio alle ore 21 si apre ufficialmente la stagione del Teatro Ambra con “OLTRE IL CORPO”, una nuova creazione del Collettivo Contemporaneo OFBALANCE, sotto la direzione artistica di Massimo Perugini e la responsabilità di Alessia Gaione.
Sabato 22 febbraio alle ore 21 si apre ufficialmente la stagione del Teatro Ambra con “OLTRE IL CORPO”, una nuova creazione del Collettivo Contemporaneo OFBALANCE, sotto la direzione artistica di Massimo Perugini e la responsabilità di Alessia Gaione. L’evento segna il debutto nazionale dello spettacolo, una produzione che si propone come un’esperienza immersiva capace di esplorare i confini tra…
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Idee fantastiche per coltivare un giardino con i bambini 🌱✨
Lavorare con la terra è una delle attività preferite dai bambini di tutto il mondo. Dare loro l’opportunità di esplorare il terreno e l’acqua è un modo efficace per allontanarli dagli schermi.
Coltivare un giardino con i bambini è un'attività arricchente che richiede solo un piccolo spazio, come un bancone, vasi, terra e alcuni semi o piantine.
Il contatto con la terra insegna più delle lezioni tradizionali. L’esperienza pratica aiuta i bambini a sviluppare il rispetto per la natura e il cibo.
Coltivare un orto contribuisce ad una serie di benefici, come:
Evidenzia l'interesse per la natura.
Sviluppare il senso di responsabilità.
Aumenta l’autostima vedendo i frutti del tuo lavoro.
Migliorare la capacità di conoscere le piante, i cicli stagionali e l'importanza della raccolta.
Promuovere le capacità organizzative e fisiche.
Consigli per un parco giochi accessibile:
Scegli spazi facilmente accessibili ai bambini.
Indossare abiti che possano essere sporchi, permettendogli la libertà di giocare nella terra.
Fornire piccoli attrezzi, come annaffiatoi e pale adatte alle loro dimensioni.
Crea etichette per identificare le piante, stimolando la creatività lasciandole disegnare.
Predisporre uno spazio fisso dove possano prendersi cura del giardino da soli, favorendo l'autonomia.
Per affrontare la coltivazione di un giardino da una prospettiva Montessori:
Permetti loro di manipolare fiori e piante, incoraggiando l'osservazione e la sperimentazione.
Varietà vegetali facili da coltivare, come:
Basilico
Prezzemolo
Lattuga
Carote
Pomodori
Utilizza un calendario per guidarli durante la semina, sia che si tratti di piantare piantine o semi, e fornire un programma visivo per le attività di giardinaggio.
Inoltre, incorpora libri e risorse visive che aiutano a insegnare l'orticoltura in modo divertente ed educativo.
Buon raccolto! 🌼🍅

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Il Gatto Azzurro e la Luna d'Argento
C'era una volta, in un villaggio circondato da foreste magiche, un gatto di un colore insolito: il suo pelo era di un azzurro intenso, come il cielo al tramonto. Si chiamava Celeste e tutti lo guardavano con curiosità, ma anche con un po' di timore. Nessuno sapeva da dove venisse, ma si diceva che fosse nato sotto una stella cadente.
Celeste era un gatto solitario. Passava le sue giornate a esplorare i boschi e a osservare il mondo dall'alto degli alberi. Una notte, mentre la luna piena brillava come un disco d'argento, sentì una voce dolce e melodiosa provenire dalla cima di una collina. Era la Luna stessa che parlava.
"Celeste," disse la Luna, "so che sei diverso dagli altri, ma è proprio questa la tua forza. Hai un compito speciale: proteggere i sogni dei bambini del villaggio. Ogni notte, quando dormono, i loro sogni volano via come farfalle. Senza di te, potrebbero perdersi nel buio."
Il gatto azzurro annuì, sentendo un senso di orgoglio e responsabilità. Da quella notte, Celeste iniziò a correre tra i tetti delle case, raccogliendo i sogni dei bambini con la sua coda luminosa. Li portava in un luogo segreto, dove li custodiva fino all'alba, quando potevano tornare ai loro proprietari.
Un giorno, però, un vento malvagio soffiò nel villaggio, portando con sé oscurità e confusione. I sogni dei bambini iniziarono a svanire, e il villaggio cadde in un sonno triste e senza speranza. Celeste sapeva di dover agire.
Con coraggio, il gatto azzurro si arrampicò sulla montagna più alta, dove il vento malvagio aveva la sua tana. La Luna lo illuminò con la sua luce argentea, dandogli forza. Celeste affrontò il vento, usando la sua coda luminosa per disperdere l'oscurità. Dopo una lunga lotta, il vento si calmò e i sogni tornarono a volare liberi.
Da quel giorno, il villaggio non dimenticò mai il gatto azzurro che aveva salvato i loro sogni. Celeste divenne un eroe amato, e ogni notte, quando la luna splendeva, i bambini sapevano che i loro sogni erano al sicuro.
E vissero tutti felici e contenti, sotto la luce della Luna d'Argento.
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Il Diavolo
"Il Coraggio di accogliere la Verità".
"Speriamo che arrivi presto", "speriamo passi presto", "speriamo prima o poi arrivi qualcosa per me", "speriamo di guarire".
La Speranza umana.
Il delegare alla fittizia divinità un atto di Clemenza.
Nel Vecchio Mondo era legata alla condizione di "asservimento" alla sensazione di essere dominati e manipolati dal fato, dal destino, dal volere divino.
Ed era associata alla tradizionale minaccia punitiva finale, rappresentata dall'Inferno, dal Maleficio, dal Diavolo, dalla Sventura.
No.
Noi non speriamo più che "finisca qualcosa". E non crediamo più che esistano le "sventure".
Esistono proiezioni di dolore e sofferenza.
Questo qualcosa che vogliamo sempre "finisca presto" è "nostro", è dentro di noi, è nostra piena responsabilità.
E vogliamo che finisca perchè è scomodo.
Non ne abbiamo voluto o potuto esplorare la sua ragion d'essere.
Non lo vogliamo. Non ci piace. Non ne comprendiamo il suo significato più profondo, il suo insegnamento, la sua immensa opportunità evolutiva.
Possiamo però fingere che non esista. Negare.
Negare è sempre una possibilità. Tapparsi occhi, orecchie e naso e immaginare con il pensiero magico che tutto quel dolore e quella fatica svaniscano in un istante.
Mai sparito nulla. Mai successo. Quella proiezione non si sposta di un millimetro. Anzi, incalza.
Il conflitto interiore continua ad essere lì. Si trasforma in ansia, malattia, depressione, voglia di morire.
E alza il tiro. Sempre di più.
Non scomparirà. Perché esso dipende dalla nostra volontà di vederlo e trasformarlo. Di lavorare sodo interiormente per rinascere alla nostra illusione di controllo, di dipendenza, di dolore.
No. Non finirà se non ti concedi di vedere la Verità. Se continui a rincorrere il senso di ingiustizia, a distribuire colpe, a rimandare decisioni importanti, a delegare all'Altro la risoluzione del tuo problema.
Lo Spirito Divino non viene per risolverci i problemi, ma per ricordarci che ne siamo i "risolutori".
Lo Spirito si rende Materia, per integrarsi alla Struttura umana, per supportarla, per guidarla, per animarla di Sapienza, non per sostituirsi ad essa e alla sua piena Generativà e Forza interiore.
Noi Umani non vogliamo guarire. Perché siamo stati abituati a qualcuno che lava i panni per noi. Che sia Dio, che sia il Regnante, o il Compagno/a di turno.
Con effetti disastrosi e perdita di fiducia permanente.
Iniziamo a lavarci i panni in piena solitudine e coscienza.
Smettiamola di credere che arriverà il Salvatore a pulire le macchie dal nostro Vestito.
Prendiamo decisioni sentite e coraggiose.
Noi.
Non la Vita per noi. Non l'Altro per noi.
Noi.
Siamo noi i valorosi timonieri della nostra Nave.
Siamo noi che dirigiamo la nostra meravigliosa e cristallina Struttura interiore.
Lei è pronta.
La Vita ci sostiene. Il Vento è in poppa.
Volete ancora essere visti? Volete le coccole? Volete qualcuno che vi dica le bugie per farvi stare meglio?
Non è tempo.
Non è possibile affrontare le nuove Energie con questa Vibrazione.
Serve un salto. Un salto di Coraggio e di Amore.
Non trovate un compagno o una compagna? Non sopportate quello che vi sta accanto? Non riuscite a sostenere la vostra routine? Siete in difficoltà economica? I vostri figli vi fanno vedere i sorci verdi? Avete perso una persona cara?
Affrontate.
Affrontate tutto.
Non nascondetevi dietro all'Impotenza.
Non finirà. Domani sarà sempre lì ad aspettarvi quel dolore, quella ansia, quel senso di solitudine e perdita.
Iniziate con un atto di Verità dentro di voi e concedetevi il lusso e la gioia di liberare lo spazio necessario per accogliere il Nuovo.
Iniziate un percorso terapeutico, di guarigione, di rinascita. E' il più straordinario regalo che mai potrete fare a voi stessi.
Buon varco. Il Varco di inizio Autunno dello Spirito.
D'ora in poi si fa sul serio.
Sul serio proprio.
Mirtilla Esmeralda
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“Paint a Future”: Arte per realizzare i sogni dei bambini svantaggiati
L’arte, potente mezzo di espressione e trasformazione, ha trovato nel progetto “Paint a Future” una nuova missione: aiutare i bambini in difficoltà a realizzare i propri sogni attraverso la creatività. Da alcuni decenni, questa iniziativa ha lavorato in molte aree del mondo per portare speranza e prospettive migliori a bambini piccoli e svantaggiati. Utilizzando l’arte come strumento, “Paint a Future” non solo offre a questi giovani una piattaforma per esprimere i propri sogni, ma trasforma anche le loro idee in opere che sostengono economicamente le comunità di appartenenza. Questo modello innovativo di intervento sociale unisce la passione per l’arte e il desiderio di dare un futuro migliore alle nuove generazioni.

Il processo alla base di “Paint a Future” è unico. I bambini coinvolti nel progetto dipingono i loro sogni, che possono spaziare dalle immagini di un futuro più luminoso, alle loro aspirazioni personali o a semplici momenti di felicità. Partendo da questi disegni pieni di speranza, artisti professionisti – spesso riconosciuti a livello internazionale – prendono ispirazione per creare opere d’arte di maggiori dimensioni e complessità. Le opere così realizzate, pur mantenendo l’essenza originale dei disegni dei bambini, si arricchiscono della visione e della tecnica dell’artista. Questo processo dà vita a un ponte creativo tra l’arte dei bambini e quella degli artisti, creando opere che non solo sono belle, ma anche intrise di significato e speranza.
Queste opere d’arte vengono poi messe in vendita, e i profitti derivanti tornano direttamente alle comunità dei bambini. L’obiettivo è semplice: raccogliere fondi per realizzare i sogni dipinti dai piccoli artisti, come ricevere un’istruzione adeguata, avere accesso a risorse sanitarie o migliorare le loro condizioni di vita. L’arte, in questo contesto, diventa uno strumento di cambiamento concreto, non solo simbolico. I bambini, oltre a esprimersi artisticamente, imparano anche che i loro sogni hanno un valore reale e che possono essere supportati dalla solidarietà e dall’amore per l’arte di altre persone.
Una delle collaborazioni più significative di “Paint a Future” è quella con gli studenti del Rachel’s Learning Centre e della Vittoria International School Turin. Questi istituti, noti per il loro impegno educativo e sociale, hanno integrato il progetto nel percorso formativo degli studenti. In particolare, gli studenti partecipano a questo progetto come parte del loro “Gold Duke of Edinburgh Award”, un riconoscimento che incoraggia i giovani a sviluppare abilità, a dedicarsi ad attività di volontariato e a esplorare nuove esperienze. Grazie a “Paint a Future”, gli studenti hanno la possibilità di essere coinvolti in un’iniziativa artistica e filantropica unica, che dona loro non solo competenze artistiche, ma anche consapevolezza sociale e senso di responsabilità verso gli altri.
L’arte, in questo contesto, diventa quindi un linguaggio universale che accomuna i sogni dei bambini di tutto il mondo con quelli degli studenti coinvolti nel progetto. Gli studenti hanno la possibilità di interagire con i bambini tramite i loro disegni, capire le difficoltà che questi giovani affrontano e impegnarsi in un processo di cambiamento tangibile. Questa esperienza non solo sviluppa le loro capacità artistiche, ma li sensibilizza verso le realtà che altri coetanei vivono, favorendo empatia e solidarietà. L’arte, infatti, si rivela uno strumento formativo potente, capace di insegnare lezioni di vita importanti attraverso la creatività e l’impegno.
Con il supporto di “Paint a Future”, i bambini svantaggiati non sono più semplici spettatori delle proprie difficoltà, ma diventano protagonisti del cambiamento. Grazie alla vendita delle opere d’arte, hanno l’opportunità di migliorare concretamente la loro qualità di vita. Molti dei bambini coinvolti sono riusciti a vedere realizzati sogni che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili, grazie alla connessione tra arte e solidarietà creata dal progetto. Ogni opera d’arte venduta rappresenta, quindi, una nuova speranza, una nuova possibilità per un bambino di immaginare e realizzare un futuro migliore.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è che la responsabilità di realizzare questi sogni viene condivisa anche con gli acquirenti delle opere. Coloro che scelgono di acquistare un dipinto realizzato nell’ambito di “Paint a Future” non stanno solo comprando un’opera d’arte, ma stanno anche diventando parte di un movimento di solidarietà. L’arte, in questo senso, si carica di una funzione ancora più profonda, diventando un mezzo di connessione tra mondi diversi e un modo per trasmettere speranza a chi ne ha più bisogno. Chiunque scelga di acquistare una di queste opere si unisce al sogno di “Paint a Future”, aiutando a concretizzare le aspirazioni di tanti bambini.
Con iniziative come queste, l’arte assume un ruolo fondamentale come motore di trasformazione sociale. Il progetto “Paint a Future” dimostra come la creatività possa non solo arricchire la vita di chi crea, ma anche generare un impatto positivo e reale nella vita di chi ne ha più bisogno. La collaborazione con le scuole come il Rachel’s Learning Centre e la Vittoria International School Turin rappresenta un esempio eccellente di come l’arte possa essere utilizzata per educare le nuove generazioni, promuovere valori di empatia e partecipazione e costruire una società più giusta.
In conclusione, “Paint a Future” è un progetto che ridefinisce l’arte come strumento di speranza e cambiamento. Attraverso i dipinti dei bambini e la collaborazione con artisti e scuole, l’iniziativa porta avanti una missione di solidarietà che permette ai piccoli sognatori di trasformare la propria vita e costruire un futuro migliore. Questa iniziativa ricorda a tutti l’importanza di sognare e di sostenere chi, grazie all’arte, cerca una possibilità di cambiamento.
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Opzioni di maternità surrogata: spiegazione della maternità surrogata tradizionale o gestazionale

Negli ultimi anni, il dibattito sulla maternità surrogata ha guadagnato notevole popolarità, poiché sempre più individui e coppie cercano percorsi alternativi per diventare genitori. La maternità surrogata rappresenta una soluzione unica per coloro che affrontano infertilità, condizioni mediche o altre barriere al concepimento tradizionale. Tuttavia, destreggiarsi tra le complessità della maternità surrogata può essere scoraggiante, in particolare quando si distinguono i due tipi principali: maternità surrogata tradizionale e maternità surrogata gestazionale. La maternità surrogata tradizionale prevede una madre surrogata che è sia la donatrice di ovuli che la portatrice gestazionale, con conseguente connessione biologica con il bambino.
Al contrario, la maternità surrogata gestazionale impiega una madre surrogata che porta in grembo un embrione creato tramite fecondazione in vitro (FIV), utilizzando ovuli e sperma dei genitori intenzionali o di donatori, consentendo così ai genitori intenzionali di mantenere un legame genetico con il loro bambino. Ogni opzione comporta una serie di considerazioni legali, etiche ed emotive, rendendo fondamentale per i futuri genitori comprendere a fondo le proprie scelte. Questo articolo mira a chiarire le principali differenze tra maternità surrogata tradizionale e gestazionale, fornendo ai lettori una panoramica completa che consentirà loro di prendere decisioni informate nel loro percorso verso la genitorialità.
Comprendere la maternità surrogata tradizionale e le sue implicazioni
La maternità surrogata tradizionale prevede una madre surrogata che è geneticamente imparentata con il bambino che porta in grembo, poiché usa i suoi ovuli nel processo di concepimento. Questo metodo richiede in genere l'inseminazione artificiale, in cui lo sperma del padre intenzionale o di un donatore di sperma viene introdotto negli ovuli della madre surrogata. La connessione genetica tra la madre surrogata e il bambino può portare a complesse implicazioni emotive e legali. È fondamentale che tutte le parti coinvolte comprendano queste dinamiche e il potenziale di sfide emotive dopo il parto, poiché la madre surrogata può sentire un legame con il bambino a causa del suo legame genetico.
Anche le considerazioni legali svolgono un ruolo significativo negli accordi tradizionali di maternità surrogata. Le leggi sulla maternità surrogata variano ampiamente a seconda della giurisdizione e gli aspiranti genitori possono incontrare difficoltà nello stabilire i diritti genitoriali. I contratti che delineano i diritti e le responsabilità di ciascuna parte sono essenziali per districarsi in queste complessità legali. Inoltre, possono sorgere potenziali controversie sulla custodia o sul coinvolgimento futuro, rendendo imperativo per gli aspiranti genitori e le madri surrogate cercare consulenza legale e assicurarsi che il loro accordo sia completo e chiaro.
Esplorare i vantaggi della maternità surrogata gestazionale
La maternità surrogata gestazionale offre vantaggi distinti, principalmente dovuti all'assenza di un legame genetico tra la madre surrogata e il bambino. In questa disposizione, gli embrioni vengono creati utilizzando gli ovuli e lo sperma dei genitori intenzionali o dei donatori, assicurando che i genitori intenzionali siano i genitori biologici del bambino. Questa separazione può alleviare molte delle complessità emotive tipicamente associate alla maternità surrogata tradizionale, poiché la madre surrogata non ha una relazione genetica con il bambino che porta in grembo. Questa chiarezza può favorire una relazione più diretta tra i genitori intenzionali e la madre surrogata, poiché l'attenzione rimane sull'obiettivo comune di portare un bambino nella famiglia.
Inoltre, la maternità surrogata gestazionale spesso porta a un quadro giuridico più solido, poiché i diritti genitoriali degli aspiranti genitori possono essere chiaramente stabiliti prima della nascita del bambino. Molte giurisdizioni hanno disposizioni legali che supportano le rivendicazioni degli aspiranti genitori alla genitorialità negli accordi gestazionali, riducendo al minimo le potenziali controversie. Questa chiarezza giuridica può fornire tranquillità a tutte le parti coinvolte, assicurando che gli aspiranti genitori siano riconosciuti come tutori legali del bambino fin dall'inizio. Di conseguenza, la maternità surrogata gestazionale è spesso considerata un'opzione più sicura e regolamentata per individui e coppie che cercano di espandere le proprie famiglie tramite la tecnologia di riproduzione assistita.
Differenze chiave tra i due tipi di maternità surrogata
La distinzione principale tra maternità surrogata tradizionale e gestazionale risiede nella relazione genetica e nel ruolo della madre surrogata. Nella maternità surrogata tradizionale, la madre surrogata è legata geneticamente al bambino, poiché i suoi ovuli vengono utilizzati insieme allo sperma del padre intenzionale o di un donatore. Questa connessione genetica può complicare le dinamiche emotive e legali dell'accordo, poiché la madre surrogata può sentire un legame più forte con il bambino che porta in grembo. Al contrario, la maternità surrogata gestazionale comporta l'uso della fecondazione in vitro, in cui la madre surrogata porta un embrione creato dagli ovuli e dallo sperma dei genitori intenzionali o dei donatori, eliminando così qualsiasi legame genetico con la madre surrogata.
Inoltre, le implicazioni legali che circondano entrambi i tipi di maternità surrogata differiscono in modo significativo. Nella maternità surrogata tradizionale, stabilire i diritti genitoriali può essere più complesso, in particolare nelle giurisdizioni che potrebbero non riconoscere automaticamente la rinuncia ai diritti da parte della madre surrogata. Al contrario, la maternità surrogata gestazionale consente in genere processi legali più chiari, poiché i genitori intenzionali sono riconosciuti come genitori biologici del bambino prima della nascita. Questa chiarezza facilita transizioni legali più fluide dopo la nascita, riducendo al minimo le controversie e garantendo che i genitori intenzionali possano assumere i loro ruoli genitoriali senza significative barriere legali.
In conclusione, comprendere le distinzioni tra maternità surrogata tradizionale e gestazionale è fondamentale per i futuri genitori che considerano le loro opzioni. Mentre la maternità surrogata tradizionale coinvolge l'ovulo della madre surrogata e può creare una connessione biologica con il bambino, la maternità surrogata gestazionale utilizza un ovulo della madre intenzionale o di una donatrice, senza alcun legame genetico con la madre surrogata. Ogni opzione presenta considerazioni emotive, legali e finanziarie uniche che devono essere attentamente valutate. Grazie a ricerche approfondite e alla ricerca di una guida professionale, i futuri genitori possono prendere decisioni informate che si allineano con i loro obiettivi di costruzione della famiglia, garantendo un ambiente di supporto per tutte le parti coinvolte in questo complesso processo.
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Come raggiungere gli obiettivi?

Hai mai sentito il desiderio di raggiungere un obiettivo, ma ti sei trovato a chiederti: "Come posso farlo?" Che si tratti di migliorare la tua carriera, di sviluppare una nuova abilità o di migliorare il tuo benessere personale, la strada per il successo può sembrare spesso tortuosa. Ma non temere! In questo articolo esploreremo insieme alcune strategie psicologiche efficaci su come raggiungere gli obiettivi, rendendo il percorso più chiaro e, perché no, anche divertente.
Definisci i tuoi obiettivi in modo chiaro
La prima domanda che potresti porti è: "Quali sono i miei obiettivi?" È fondamentale che tu definisca i tuoi obiettivi in modo chiaro e specifico. Un obiettivo generico come "voglio essere più felice" è difficile da perseguire. Invece, prova a trasformarlo in qualcosa di più concreto: "Voglio dedicare 30 minuti al giorno alla meditazione per migliorare il mio benessere emotivo." Quando hai un obiettivo ben definito, è più facile costruire quella fiducia e la motivazione necessaria per perseguirlo.
Come raggiungere gli obiettivi? Scomponi gli obiettivi in passi più piccoli
Una volta che hai definito i tuoi obiettivi, il passo successivo è scomporli in compiti più piccoli e gestibili. Questo non solo rende il processo meno opprimente, ma ti permette anche di celebrare piccoli successi lungo il cammino. Ad esempio, se il tuo obiettivo è scrivere un libro, inizia con l'impostare un capitolo alla volta o persino una pagina al giorno. Ricorda, "Un viaggio di mille miglia inizia con un passo" (Lao Tzu). Ogni piccolo passo ti avvicina al tuo obiettivo finale e ti offre l'opportunità di riflettere sui tuoi progressi.
Mantieni la motivazione alta
La motivazione può fluttuare nel tempo, quindi è importante trovare modi per mantenerla alta. Una strategia efficace è visualizzare il tuo successo. Immagina te stesso mentre raggiungi il tuo obiettivo e come ti sentirai in quel momento. La visualizzazione può aiutarti a rimanere concentrato e motivato, anche quando il percorso diventa difficile.
Inoltre, circondati di persone positive e di supporto. Condividere i tuoi obiettivi con gli amici o la famiglia può creare un senso di responsabilità e incoraggiamento. Come affermava il filosofo Aristotele, "Siamo ciò che facciamo ripetutamente. L'eccellenza, quindi, non è un atto, ma un'abitudine".
Affronta le difficoltà con resilienza
Il cammino verso il successo non è mai privo di ostacoli. È normale incontrare difficoltà lungo la strada. La chiave per come raggiungere gli obiettivi in modo efficace è sviluppare una mentalità resiliente. Quando ti trovi di fronte a un imprevisto, chiediti: "Cosa posso imparare da questa situazione?" Ogni sfida è un'opportunità per crescere e migliorare.
Non dimenticare che anche i grandi successi sono spesso preceduti da fallimenti. La resilienza è ciò che ti permette di rialzarti e continuare a lottare per i tuoi obiettivi.
Come raggiungere gli obiettivi? Celebra i tuoi successi
Infine, non dimenticare di celebrare i tuoi successi, grandi e piccoli. Ogni volta che raggiungi un obiettivo, prenditi un momento per riflettere su quanto hai lavorato per ottenerlo. Questo non solo rafforza la tua motivazione, ma ti ricorda anche che sei capace di realizzare ciò che desideri.
In conclusione, come raggiungere gli obiettivi richiede una combinazione di chiarezza, pianificazione, motivazione e resilienza. Non dimenticare di divertirti lungo il percorso e di essere gentile con te stesso. Se hai bisogno di supporto o di un confronto, non esitare a contattarmi. Insieme possiamo esplorare le tue aspirazioni e trovare il modo migliore per realizzarle. Ricorda, il primo passo è sempre il più importante!
Dott. Marco Marchini Psicologo Empoli e Online
Fonti
The Healthy Way to Set and Achieve Goals, According to Psychology
How to Set, and Achieve, Your Life Goals
5 Essential Tips for Goal Setting
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Il Mondo Oscuro e Emozionante di "Neon Genesis Evangelion": Un'Analisi del Manga
Benvenuti nel mio blog dedicato al complesso e affascinante universo di "Neon Genesis Evangelion", un manga e serie animata che ha rivoluzionato il panorama dei media giapponesi negli anni '90. Questo lavoro di Yoshiyuki Sadamoto, basato sull'opera originale di Hideaki Anno, è una profonda riflessione sulla psiche umana, la religione, e la relazione tra umani e macchine.
Il Contesto e la Nascita di Evangelion
"Neon Genesis Evangelion" è ambientato in un futuro post-apocalittico dove l'umanità è costantemente minacciata dagli "Angeli", giganteschi esseri extraterrestri che fanno irruzione sulla Terra. Per difendersi, l'umanità ha sviluppato i mecha chiamati Evangelion, pilotati solo dai giovani selezionati. Il manga, così come la serie animata, esplora le dinamiche tra questi giovani piloti, i loro traumi, e la loro lotta contro i poteri soprannaturali.
Guarda il collegamento:https://www.mangaconigli.com/
Il Protagonista: Shinji Ikari
Al centro della storia c'è Shinji Ikari, un ragazzo introverso e indeciso che viene forzato a diventare il pilota dell'Evangelion Unit-01. La sua relazione con l'Evangelion, così come con i suoi compagni piloti, diventa il fulcro di molte delle tematiche esplorate nella storia: la sofferenza, la responsabilità, e la ricerca di un senso nella vita.
I Temi Profondi
"Neon Genesis Evangelion" è molto più di un semplice manga di mecha. Esso affronta temi complessi come la depressione, l'angoscia esistenziale, e la ricerca di un'identità personale. Il manga esamina la relazione tra umani e macchine, chiedendosi se l'umanità può trovare redenzione attraverso la tecnologia o se, al contrario, questa la condanna all'alienazione.
Gli Angeli e la Battaglia Cosmica
Gli Angeli, oltre a essere un minaccia fisica, rappresentano anche simboli di difficoltà interiori che gli umani devono affrontare. Ogni battaglia contro un Angelo è un'opportunità per i personaggi di esplorare e risolvere i loro problemi psicologici. Questo aspetto rende il manga profondo e riflessivo, oltre che azionato.
L'Arte e la Stile del Manga
Yoshiyuki Sadamoto ha creato un mondo visivamente suggestivo e ricco di dettagli. Il manga è caratterizzato da linee fluide e dinamiche, che rendono ogni scena un'esperienza visiva unica. Inoltre, l'uso del colori e delle sfumature contribuisce a creare un'atmosfera oppressa e intensa, perfetta per la narrativa.
L'Impatto e la Ricezione
"Neon Genesis Evangelion" ha avuto un enorme impatto sulla cultura pop giapponese e internazionale. Il manga e la serie animata sono stati oggetto di studio accademico, hanno ispirato numerosi spin-off, e hanno influenzato generazioni di creatori nel campo dell'animazione e del manga.
Conclusioni
"Neon Genesis Evangelion" è un manga che non si può dimenticare facilmente. Oltre ad essere un'esperienza visiva e narrativa straordinaria, esso offre una profonda riflessione sulla vita, la morte, e la nostra relazione con il mondo. Se siete ancora in dubbio, vi consiglio vivamente di immergervi in questo universo oscuro ed emozionante. L'avventura vi aspetta!
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Nel panorama in continua evoluzione della responsabilità sociale d’impresa (CSR) e della sostenibilità, le grandi aziende stanno abbracciando strumenti innovativi per coinvolgere i loro stakeholder e dipendenti in iniziative di beneficenza. Con l'introduzione di nuove normative come CSR, ESG (Environmental, Social, and Governance), CRM (Cause-Related Marketing) e la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), è diventato fondamentale per le imprese non solo rispettare queste regole, ma anche integrare pratiche sostenibili e responsabili in tutte le loro operazioni. Questo cambiamento ha portato molte organizzazioni a esplorare modi più trasparenti ed efficaci per gestire le donazioni e collaborare con le associazioni non profit, assicurando che i loro sforzi siano sia impattanti che allineati con le aspettative moderne.
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