#esercizi senza attrezzi
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Come praticare sport in casa in economia. Consigli e idee per allenarsi a casa risparmiando e restando in forma
Praticare sport in casa può essere un’ottima alternativa per risparmiare tempo e denaro senza rinunciare a uno stile di vita sano. Mantenersi in forma non richiede necessariamente l’acquisto di attrezzature costose o l’abbonamento in palestra
Praticare sport in casa può essere un’ottima alternativa per risparmiare tempo e denaro senza rinunciare a uno stile di vita sano. Mantenersi in forma non richiede necessariamente l’acquisto di attrezzature costose o l’abbonamento in palestra. Con un po’ di creatività e alcuni semplici strumenti, è possibile ottenere un allenamento completo ed efficace tra le mura domestiche. In questo articolo,…
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tecnowiz · 9 months ago
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Le 5 migliori app in italiano di fitness per allenamenti a casa
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Se vuoi rimanere in forma, ma non hai tempo o voglia di andare in palestra, le app di fitness per allenamenti a casa sono la soluzione ideale. Con queste app, puoi scegliere tra una vasta gamma di esercizi, personalizzare il tuo programma, monitorare i tuoi progressi e ricevere feedback e consigli. Inoltre, puoi allenarti dove e quando vuoi, senza bisogno di attrezzi o spazi particolari.
Scopri le 5 migliori app di fitness in italiano per allenarti a casa! Trova l'app perfetta per te e inizia a raggiungere i tuoi obiettivi di benessere con allenamenti personalizzati e video dimostrativi.
Ma quali sono le migliori app di fitness per allenamenti a casa disponibili in italiano? Abbiamo selezionato per te 5 app che si distinguono per qualità, funzionalità e recensioni degli utenti. Scopriamole insieme!
Nike Training Club (Android/iOS)
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Nike Training Club è una delle app di fitness più popolari e complete sul mercato. Offre oltre 200 allenamenti gratuiti, adatti a tutti i livelli di esperienza e obiettivi. Puoi scegliere tra diverse categorie, come forza, resistenza, yoga, mobilità e altro. Ogni allenamento è guidato da un trainer professionista, che ti spiega e dimostra ogni esercizio. Puoi anche creare il tuo piano personalizzato, in base al tuo tempo, al tuo spazio e ai tuoi attrezzi disponibili. Nike Training Club ti permette anche di monitorare le tue attività, i tuoi risultati e le tue calorie bruciate. Inoltre, ti offre suggerimenti e contenuti esclusivi per migliorare il tuo stile di vita, la tua alimentazione e il tuo benessere. L’app è gratuita e disponibile per iOS e smartphone con sistema Android.
Freeletics (Android/iOS)
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Freeletics è un’altra app di fitness molto famosa e apprezzata dagli utenti. Si basa sul principio dell’allenamento a corpo libero, che sfrutta il peso del tuo corpo per eseguire esercizi efficaci e intensi. Con Freeletics, puoi scegliere tra oltre 1000 allenamenti, che durano da 5 a 30 minuti. Puoi anche affidarti a un coach virtuale, che ti propone un programma personalizzato e adattivo, in base al tuo livello, ai tuoi obiettivi e al tuo feedback. Freeletics ti aiuta anche a tenere traccia dei tuoi progressi, con grafici, statistiche e badge. Inoltre, ti mette in contatto con una community di milioni di utenti, con cui puoi confrontarti, sfidarti e motivarti. L’app è gratuita, ma offre anche una versione premium a pagamento, che sblocca ulteriori funzioni e contenuti. È disponibile per iOS e smartphone Android.
7 Minute Workout (Android/iOS)
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7 Minute Workout è un’app di fitness ideale per chi ha poco tempo, ma vuole comunque allenarsi efficacemente. Come suggerisce il nome, l’app ti propone allenamenti di soli 7 minuti, composti da 12 esercizi da fare per 30 secondi, con 10 secondi di riposo tra uno e l’altro. Gli esercizi sono semplici e a corpo libero, come salti, flessioni, addominali e squat. Ogni esercizio è illustrato da una voce e da una animazione. 7 Minute Workout si basa su uno studio scientifico, che dimostra che un allenamento di alta intensità e breve durata può avere gli stessi benefici di uno più lungo e moderato. L’app ti permette anche di personalizzare il tuo allenamento, scegliendo il numero di ripetizioni, il tempo di riposo e la difficoltà. Inoltre, ti consente di monitorare le tue prestazioni e le tue calorie bruciate. L’app è gratuita e disponibile per iOS e smartphone con sistema Android.
Fitbit Coach (Android/iOS)
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Fitbit Coach è un’app di fitness che si integra perfettamente con i dispositivi Fitbit, ma che può essere usata anche senza. L’app ti offre una serie di allenamenti video, che coprono diverse aree del corpo e diversi livelli di intensità. Puoi scegliere tra allenamenti brevi o lunghi, a corpo libero o con attrezzi, per principianti o esperti. Ogni allenamento è accompagnato da una musica e da una voce che ti guida e ti incoraggia. Fitbit Coach ti offre anche un piano personalizzato, che si adatta al tuo livello, ai tuoi obiettivi e al tuo feedback. Inoltre, ti fornisce consigli e informazioni utili per migliorare la tua forma fisica e il tuo benessere. L’app è gratuita, ma offre anche una versione premium a pagamento, che ti dà accesso a più allenamenti e a un coach nutrizionale. Questa applicazione è disponibile per telefonini iOS, smartphone con sistema operativo Android.
Adidas Running : Sport Tracker
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Adidas Running : Sport Tracker è un’app di fitness focalizzata sull’allenamento a corpo libero, che ti promette di trasformare il tuo corpo in 12 settimane. L’app ti propone un piano personalizzato, basato su un test iniziale e sui tuoi obiettivi. Il piano prevede 4 allenamenti a settimana, che variano in durata e intensità. Ogni allenamento è composto da esercizi a corpo libero, che puoi fare ovunque e senza attrezzi. Gli esercizi sono spiegati da video e da una voce. Adidas Running : Sport Tracker ti aiuta anche a monitorare i tuoi progressi, con foto, statistiche e grafici. Inoltre, ti offre contenuti e consigli per migliorare la tua alimentazione e il tuo stile di vita. L’app è gratuita, ma offre anche una versione premium a pagamento, che ti dà accesso a più esercizi, a un coach personale e a un piano nutrizionale. Questa applicazione è disponibile su App Store per iOS e sul Play Store di Google per cellulari e tablet Android.
Conclusione
Queste sono le 5 migliori app in italiano di fitness per allenamenti a casa che abbiamo scelto per te. Speriamo che ti siano utili per raggiungere i tuoi obiettivi e per mantenere la tua forma fisica e il tuo benessere. Ricorda che per ottenere i migliori risultati, devi essere costante, motivato e seguire una dieta equilibrata. E ora, cosa aspetti? Scarica la tua app preferita e inizia il tuo allenamento!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Le 5 migliori app in italiano di fitness per allenamenti a casa. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest, Tumblr e Instagram per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Allenamento senza pesi: l’ideale per costruire forza e resistenza
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L'allenamento senza pesi è diventato sempre più popolare nel mondo del fitness negli ultimi anni poiché molti individui stanno scoprendo i benefici di un approccio senza attrezzi pesanti per costruire forza e resistenza muscolare.  Cos’è l’allenamento senza pesi? Questo tipo di allenamento si basa sull'uso del proprio peso corporeo e di movimenti funzionali per sviluppare forza, tonicità e resistenza senza la necessità di attrezzature.  Una delle ragioni principali per cui le persone si avvicinano all'allenamento senza pesi è la sua praticità. Puoi allenarti ovunque, a casa, in un parco o in viaggio, poiché non hai bisogno di attrezzi specifici per ottenere un allenamento completo. Esercizi come push-up, squat, affondi, plank e burpee possono essere eseguiti utilizzando solo il peso corporeo, offrendo un allenamento efficace per tutto il corpo in quanto coinvolgono diversi gruppi muscolari contemporaneamente, stimolando la forza e la resistenza in modo funzionale. Uno dei vantaggi di questo tipo di allenamento è la possibilità di lavorare sull'equilibrio e la stabilità. Poiché non si ha un supporto esterno come bilancieri o macchine, il corpo deve attivare i muscoli stabilizzatori per mantenere una postura corretta e svolgere i movimenti in modo controllato. Questo sviluppa una maggiore consapevolezza del proprio corpo e può aiutare a prevenire infortuni e migliorare le prestazioni in altre attività sportive o nella vita quotidiana. Un altro vantaggio è la sicurezza A differenza dell'allenamento con pesi, non c'è il rischio di farsi male con sovraccarichi eccessivi. È possibile, infatti, regolare l'intensità dell'allenamento in base alle proprie capacità e gradualmente progredire man mano che si acquista forza e resistenza. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un professionista del fitness o un personal trainer, che sapranno consigliare la migliore tipologia di allenamento, per assicurarsi di eseguire correttamente gli esercizi e adattare l'allenamento alle proprie esigenze. L'allenamento senza pesi offre anche un'ampia varietà di opzioni per personalizzare la tua routine adattando gli esercizi in base alle tue esigenze e obiettivi specifici. Puoi sperimentare con differenti stili di allenamento, come l'allenamento a circuito ad alta intensità o l'allenamento a intervalli, per aumentare la sfida e stimolare la crescita muscolare. Fonte foto di copertina: https://elements.envato.com/back-view-of-faceless-young-woman-touching-back-fe-K4ZCCE7 Read the full article
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lucrezia00 · 2 years ago
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In questi ultimi giorni mi sento peggio del solito. Vuota più del solito. Sempre più presa dalla routine che mi getta nello sconforto. Mi sveglio la mattina ma non ho voglia di alzarmi, passa tanto tempo prima che mi decida a vestirmi, fare colazione (quando la faccio) e mettermi a studiare. Poi l’ora di pranzo, vorrei tanto che esistesse una pillola che soddisfacesse tutto il fabbisogno calorico, di proteine e vitamine di cui il mio corpo necessità senza dover toccare cibo. Ultimamente non mi piace più niente. Poi di nuovo studio, ma prima quelle ore di vuoto che cerco di impiegare facendo qualcosa di appagante, ma non faccio altro che perdere tempo a rimuginare. Studio fino a sera, delle volte fino alle 23 come oggi, delle volte stacco prima e vado in palestra. La solita sala attrezzi, con i soliti esercizi, le solite facce, la solita inadeguatezza nel mio corpo. Torno a casa, cena, è forse l’unico momento in cui ho voglia di mangiare. Poi di nuovo il vuoto. Ore a letto perché non riesco ad alzarmi, poi ci riesco e mi lavo, prendo le gocce, torno in camera e di nuovo il vuoto. Non so che fare. Ho una pila di libri che non riesco a leggere, film su cui non riesco a concentrarmi, musica che mi stordisce anziché farmi sentire meglio. Sento di non avere nessun appiglio. Lo stress per gli esami paradossalmente è la mia salvezza, sia perché trovo un momento di comunione con i colleghi, sia perché preoccupandomi per gli esami non penso alla mia vita. Non penso al fatto che vivo segregata in casa, che non riesco a guidare, che non riesco a costruire relazioni profonde, che in estate vorrei andare a Praga ma non ho nessuno con cui andarci. E tutto questo a ripetizione. Ogni tanto tengo di prendermi qualche giorno per staccare, ed ecco che allontano l’ansia per gli esami e subentra quello per l’aspetto. E mi sembra che la tranquillità sia un lusso che non posso permettermi.
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occhidibimbo · 2 years ago
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L'importanza del contrassegno all'asilo nido e alla scuola dell'infanzia. Il contrassegno, da applicare sull'armadietto dell'asilo, risale all'epoca delle sorelle Agazzi, sono infatti loro ad aver introdotto il contrassegno alla scuola dell'infanzia. "Non bisogna creare confusione nelle piccole menti di chi ascolta" R. Agazzi Queste sono le parole di Rosa Agazzi (insegnante, educatrice e pedagogista, esponente dell'attivismo pedagogico italiano); lei e la sorella credevano fermamente che utilizzare nomi e lettere come segnaposto non fosse adeguato per l'età dei bambini, per le sorelle Agazzi, infatti, era meglio utilizzare dei simboli da applicare sull'armadietto personale in modo che il bambino potesse riconoscere la sua proprietà in autonomia, senza dover ricorrere sempre all'aiuto dell'adulto. Un metodo educativo che funziona tutt'ora Qualsiasi metodo educativo, così come quello agazziano va pensato, il lavoro con i bambini non deve essere improvvisato ma dev'essere frutto di un profondo attento e costante pensiero. Il contrassegno non è sempre stato "a misura di bambino". Prima della proposta agazziana, infatti, gli oggetti personali venivano contraddistinti e ordinati con un numero, come negli ospedali, caserme e carceri (Agazzi, 1951). Come si può comprendere, questo sistema non si adattava ai bambini e alle loro esigenze, al contrario offrire un'immagine affinché il bambino possa distinguere, ad esempio, il suo asciugamano, significa porre attenzione al suo bisogno e alla sua capacità a fare da sé e sostenere l'educazione all'autonomia in un modo che sia per lui comprensibile e accessibile. Così come il contrassegno, alcuni aspetti della metodologia di Rosa Agazzi, innovativi per i suoi tempi, sono tuttora applicati nei nidi e nelle scuole dell'infanzia. Contrassegni moderni e personalizzabili Oggigiorno in commercio esistono diversi tipi di contrassegni, inoltre è possibile crearne di personalizzati scegliendo il proprio simbolo fra tanti: animali, mezzi di trasporto, elementi della natura. E' possibile scegliere colore, dimensione e testo. Mi sono da poco imbattuta sul sito di Petit Fernand, che propone una vasta gamma di simboli, come quelli citati sopra, adatti per creare dei fantastici contrassegni, che posso essere applicati agli armadietti, alle salviette, alle bavaglie dei vostri bambini. Le etichette sono personalizzabili, acquistabili a poco prezzo e resistenti all'usura. Io li ho acquistati per l'asilo nido e i nostri bimbi li useranno nel nuovo anno scolastico. Il contrassegno per stimolare il linguaggio Il pensiero di Rosa Agazzi va oltre il semplice riconoscimento del proprio oggetto da quello del compagno. Le immagini scelte per i contrassegni possono diventare dei veri e propri esercizi di linguaggio e iniziare i bambini alla nomenclatura degli oggetti. Essendo educatrice d'asilo nido, vi riporto la suddivisione dei contrassegni delle sorelle Agazzi nei nidi per l'infanzia: Sala piccoli (o lattanti). Immagini che rappresentano oggetti vari, attrezzi, cibi, animali, elementi della natura, ecc... con nome bisillabe. Sala medi (o semidivezzi, o mezzani). Immagini che rappresentano oggetti vari, attrezzi, cibi, animali, elementi della natura, ecc... con nome trisillabe. Sala grandi (o divezzi). Immagini che rappresentano oggetti vari, attrezzi, cibi, animali, elementi della natura, ecc... con nome quadrisillabe. Le immagini scelte per i contrassegni possono anche essere affini al progetto educativo. Inoltre immagini dovrebbero essere evocative di oggetti presenti nella quotidianità, oggetti che il bambino già conosce e gli sono famigliari. Utilità dei contrassegni al nido Il contrassegno solitamente è posto sull'armadietto (oltre la foto del bambino/a), in bagno sopra il gancio dell'asciugamano e sulla scatola o mensola per i cambi e sul lettino/brandina. Come ho detto poco fa il contrassegno svolge diverse funzioni: chiarisce il significato sociale del linguaggio;
sviluppa il giusto senso della proprietà; abitua alla precisione e, soprattutto, promuove e allarga la cerchia degli interessi. Detto questo, ribadisco la grande importanza del contrassegno, che guida il bambino nel riconoscimento del proprio oggetto, lo rassicura e lo fa sentire appagato quando riconosce il proprio simbolo. Posso confermare che grazie al contrassegno, già fin da piccoli, i bambini sanno riconoscere il proprio armadietto o la propria bavaglia e quando riescono in questa conquista la soddisfazione è grande! Leggi anche Petit Fernand: quello che cerchi, sempre a portata di mano!
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licaliquor · 2 years ago
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“The Birthday Party”
fantasy scenario x fem reader {from: fantasy scenario x reader serie}
friends to lovers
A Tim Burton’s type of adveture
Inspired by Lewis Carroll's work: “Alice's Adventures Under Ground”also known as: “Alice in Wonderland” and “Coraline and the Secret Door”
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Anche quel pomeriggio d'autunno pioveva incessantemente e la casa della giovane era cosparsa d’un atmosfera grigia e buia come sempre durante quella tetra stagione. Il pranzo era appena terminato e tutti sembravano essere stati assopiti da un sonno fatale,mentre ella,l'unica ancora dagli occhi vigili,era immersa in una noiosa lettura scolastica sulla quale avrebbe dovuto in seguito svolgere degli esercizi. Ogni tanto le capitava di voltare lo sguardo verso angoli della stanza dove le cadeva l'occhio,come se la coda di quest'ultimo avesse visto di sfuggita qualcosa muoversi al di là di esso ma presto concluse che si stava solo illudendo accusandosi d’una mancanza d’attenzione,eppure in alcuni attimi le appariva persino di udire qualcuno che la chiamasse per nome,una voce flebile ma chiara,come a cercare la sua attenzione insistentemente. Tuttavia chiunque fosse doveva aspettare,la ragazza non si sarebbe mossa dalla scrivania fino alla fine del compito a lei assegnato, e di fatto per alcuni minuti riuscì nel suo intento, studiò senza alcun fastidio,i brutti scherzi della sua mente annoiata sembravano essersi dissolti,ma ora un rumore costante iniziava a farla uscire di senno. Un tintinnio metallico,simile al suono emesso da un triangolo d'orchestra,non smetteva di echeggiare da qualche parte fuori dalla sua stanza. "Che almeno segua lo spartito" Pensò istintivamente iniziando a perdere la pazienza con quel rumore che adesso pareva provenire più da un campanello rotto. "Insomma,un po' di impegno,ci saranno delle note da seguire per non farlo sembrare un disastro." Continuò a riflettere fra sé e sé per poi perdere del tutto la ragione e uscire dalla camera respirando profondamente. Iniziò a inseguire quel suono dal corridoio ma ad ogni suo passo sul lungo tappeto bordaux, in tinta con le pareti,esso sembrava allontanarsi. Che qualcuno si stesse facendo burla di lei? Ormai non sarebbe tornata più indietro,era una sfida,doveva catturare qualsiasi cosa producesse quel suono e sempre più determinata dopo qualche minuto di ricerca pensò di essere vicina alla sua vincita,il campanellino ora le era a un metro da lei,lo sentiva,tuttavia intorno ad ella non vi era nulla di chiaro che emettesse quel rumore. Si guardò intorno tentando di ragionare con quel sottofondo infernale,quando si accorse ch’egli proveniva da dietro la porta alla sua sinistra,la porta del ripostiglio. Appena capì che era al suo interno un brivido la pervase e un sussulto tramutò la sua espressione in timore. Il ripostiglio era sempre stato chiuso a chiave,e lei non era mai stata autorizzata ad entrare al suo interno,nemmeno per dare un occhiata,era pieno di cassette degli attrezzi e oggetti appuntiti perciò le era sempre stato vietato l'accesso e per logica se quello che vi era sempre stato all’interno per tutti quegli anni erano solo inutili arnesi le risultava impossibile che qualcosa potesse tintinnare da lì. Non avevano campanelli o strumenti musicali in casa,nemmeno giocattoli di alcun tipo, tanto meno difettosi da suonare da soli. Nel mentre il rumore continuava a frastornarle la mente,la quale offuscata da quei pensieri colmi d’ansia le palesava i possibili orrori che potevano celarsi oltre la soglia di quello stanzino. Finché non resistette più a quella tensione,perse il controllo e aprì la porta senza farsi più scrupoli,mandando in fumo ogni natura di ragionamento che stava architettando per risolvere quella situazione e difendersi da un eventuale pericolo.
Rimase subito colpita dal trovare la maniglia della stanza proibita aperta,e non appena distolse lo sguardo da quest'ultima sobbalzò alla vista d'un ragazzo fermo proprio davanti l'uscio, circondato solo dal buio di quell'angusto e polveroso luogo nascosto. Egli era immobile davanti a lei, tenendo con due lunghe dita a dir poco scheletriche,a mezz'aria una campanella,ora anch'essa ferma con lui. Era impossibile non notare com’egli fosse d'un pallore cadaverico,la pelle si ingrigiva nelle estremità e cavità del suo alto e longilineo corpo,e il suo viso scavato e dagli scuri occhi stanchi ora fissava in basso la giovane con un lieve sorriso privo d'alcuna emozione o sfumatura,mentre dei ciuffi corvini ricadevano sul suo volto. Non aveva mai visto quel ragazzo in tutta la sua vita,e le circostanze con cui lo aveva raggiunto le davano tutte le ragioni per diffidare e essere impaurita da quest'ultimo.
"Finalmente sei arrivata,era da molto che suonavo sai." Le disse abbassando il braccio e intascando la campanella nel suo completo formale ed elegante, sui toni del grigio scuro.
"Mi scusi tanto." Rispose spontaneamente la ragazza anche se ancora confusa su come egli fosse entrato in casa,da quanto abitasse lì con loro e perché si fosse rinchiuso nello stanzino per tutto quel tempo senza mai accendere la luce.
"Lei..chi è?" Chiese con sincera perplessità la giovane.
"Ma cosa dici cara? Non mi riconosci più?..." Rispose con un'altra domanda il ragazzo dall'aria sorpresa. Ella era stupita quanto lui,era certa fosse la prima volta che si incontrassero.
"Non ricordi quando giocavi con i miei capelli?" Le chiese sfiorando delicatamente le ciocche della ragazza,mentre invitandola a seguirlo iniziava a fargli strada nei meandri dello stanzino con solo il lume d'una candela in mano.
"Quando prendevamo il thé insieme a Teddy e la signorina Redwin? O quando mentre studiavi ti lasciavo scritti sui quaderni i miei messaggi e quando ti riempivo di bigliettini sopra ogni tuo giocattolo?" Si interruppe volgendole ancora uno sguardo speranzoso. “Non ricordi neanche ogni volta che giocavamo a nascondino e tu mi trovavi sempre? Nemmeno Pluto o Grimetta riuscivano a trovarmi ma a te non si poteva nascondere niente...eppure un giorno ti scordasti di venirmi a cercare,dimenticasti di venire a cercare tutti quanti in realtà... ed è da quel giorno che sono chiuso qui con gli altri. Se non ci avessi ritrovato non saremmo mai potuti uscire da questo ripostiglio o da qualsiasi altro luogo dove ci avevi lasciati nascondere." Le spiegò brevemente il giovane tentando di farle riaffiorare anche solo una memoria di quelle avventure.
"Io non avevo amici da bambina..." Replicò con amarezza la ragazza sempre più dubbiosa sull'identità e le intenzioni dello straniero. "Sei sicura?"Le chiese fermandosi per guardarla negli occhi sollevandole con un dito il mento per un istante.
"È quello che mi hanno raccontato i miei genitori..non ho molti ricordi della mia infanzia."Continuò a sostenere la sua tesi con esitazione la ragazza.
"Ma è logico,loro non potevano vederci,solo tu potevi,perché tu ci hai creati anche se ahimè poi sei cresciuta..." Spiegò lo sconosciuto senza perder fiducia nella ragazza.
Y/n sussultò nuovamente,a quel punto qualcosa parve tornargli alla mente.
"Tu sei Timothy?! Il mio amico immaginario delle elementari?!" Domandò incredula,ed in parte anche spaventata di come quell'entità ora avesse vita propria senza la sua immaginazione e fosse persino invecchiato con lei. "Indovinato." Rispose sorridente ancora una volta il ragazzo.
"Come potevo riconoscerti? Anche tu sei cambiato molto in questi anni..." Ammise la ragazza.
"Tu trovi? Eppure sono sempre lo stesso,nessuno qui ti ha mai dimenticata." Concluse il discorso per poi finalmente giungere davanti agli altri,infondo quello sperduto stanzino non era poi così piccolo come appariva.
Ella rimase qualche minuto stupita,non sapeva da dove iniziare alla vista di tutti i vecchi amici d’infanzia dentro quella stanza nascosta dalle pareti consumate e la pallida luce bianca. "Te li ricordi ancora i nomi vero?" Le sussurrò il ragazzo vedendola in difficoltà.
"Grimetta!" Esordì nel vedere il cambiamento della ragazza dalle orecchie a punta. “Y/n,gli elfi ancora ti fanno brutti scherzi?" Le chiese scherzosamente l’amica dal pollice verde.
"Pluto,ci sei anche tu!"Si voltò verso il vecchio capitano dei pirati. "Hey-la! Mozzo di mare! Saranno passati almeno 10 anni dall'ultimo arrembaggio."Rispose l'agile anziano,avvicinando le labbra al boccale di birra che teneva in mano e bevendo la bibita con voracità,sporcandosi di schiuma la lunga barba rossa. "Oh,perdonami capitano.." Cercò di scusarsi della lunga assenza,ma presto quelle scuse si rivelarono futili o accettate di fronte alla birra che già gli aveva fatto dimenticare qualsiasi cosa avesse detto.
"Teddy! Redwin! ci siete tutti!" Rivolse un ultimo saluto all'orso e la paperella gialla dal foulard rosso di seta. "Ben tornata!" Accolsero entrambi con vera nostalgia la vecchia compagna di giochi.
"Avanti! abbiamo preparato da mangiare!" Le sussurrò ancora una volta il giovane amico d’infanzia per poi farle strada verso la tavola imbandita di thé e biscotti glassati di tutti i tipi.
Non c'era angolo della lunga tovaglia bianca,dagli orli adornati d’una fantasia di fiori azzurri,che fosse vuoto. Ovunque vi erano dolcetti,cucchiaini d'argento e zollette di zucchero su piatti e tazzine di ceramica bianca dai bordi come spessi fili di spago d'oro e man mano ogni uno si accomodò,tenendo il capotavola solo per lei che alla destra aveva sempre Timothy a guidarla in ogni sua mossa.
"Al ritorno della giovane regina dei sette mari!"Incitò tutti a brindare il pirata, mentre afferrava l'ennesimo boccale scontrandolo con le varie tazzine da thé contenenti proprio quest'ultimo.
"Tranquilla a breve dopo tutta quella birra si addormenterà come suo solito." La rassicurò il ragazzo parlandole sempre in modo che solo lei potesse udirlo.
"Sei mancata molto a tutti e noi elfi abbiamo fatto questa proprio per il tuo ritorno." Le confessò la creatura dei boschi dall'aria energica poggiandole sul capo una coroncina di rose dai petali rosati. Infondo anche lei era rimasta sempre la stessa,i suoi modi allegri e la sua generosità continuavano a contraddistinguerla.
"Grazie...è veramente bell-" Non riuscì a complimentarsi per tempo con la fatina che quell'intreccio di gambi senza spine le cadde sul naso,era un po' larga effettivamente,ma la ragazza l'avrebbe indossata comunque. "A-ah sono un disastro scusami." Disse a Grimetta mentre con una mano si approcciava nell'aggiustarla ma Timothy la precedette senza darle tempo di sistemarsi da sola. "Oh,emh,grazie.." Ringraziò timidamente il ragazzo della sua premura iniziando a versarsi delle zollette di zucchero nella tazzina.
"È ora della torta amici miei!" Gridò Il capitano ormai ubriaco, sull'orlo del delirio.
"Oh!Sì! ci penso io!" E in uno sbatter d'alì l’esile fata portò a tavola una splendida torta bianca,cosparsa di panna e frutta decorata dalla scritta: "Auguri Y/n" "Voi...sapete del mio compleanno? Credevo questo fosse solo per il mio ritorno…" Chiese piacevolmente sorpresa la ragazza, capendo che loro erano gli unici in quel giorno ad essersene ricordati.
"Perché? Abbiamo sbagliato giorno?!"Domandò presa dal panico Grimetta. "Nono! è oggi! ma voi siete gli unici ad avermi fatto gli auguri,e nemmeno ero a conoscenza che voi sapeste del mio compleanno." Ammise con un filo di tristezza la giovane.
"Come potremmo dimenticarci di te?" Chiese Teddy con sincera perplessità. "Io crescendo ho dimenticato tutti voi...ho dimenticato di cercarvi e-"Rivelò i suoi sensi di colpa la festeggiata che quasi sentiva di non meritare quelle cortesi attenzioni. "E va bene così,ogni uno di noi è cresciuto e ogni uno di noi ha sbagliato proprio come te,non è ciò che ci rende umani per caso?" La interruppe Tim provando a mostrarle ciò che vedeva lui.
"Il Capitano dopo la tua assenza ha iniziato a bere,Teddy e Redwin hanno litigato per settimane intere e Grimetta ha disobbedito spesso alla sua famiglia nel giardino,ma fa parte dello scorrere del tempo Y/n."Ella lo guardò ancora abbattuta.
"E tu? Anche tu hai sbagliato? No,l'unica che ti ha fatto un torto sono stata io." Si rimproverò la ragazza alzandosi rapidamente e provando a ritornare nel corridoio,capendo che ormai era tempo d'andare. "Sì anch'io ho sbagliato a modo mio."Le disse fermandola per un polso. "Mi sono innamorato della persona sbagliata,l'unica che non potrò mai avere." Dichiarò con tristezza anche lui guardandola negli occhi un'ultima volta,finché la giovane non perse gradualmente i sensi risvegliandosi nuovamente nella sua cameretta.
"Che è successo?" Si domandò ancora stordita dal sonno.
"I compiti! Ma che ore sono?!" Si preoccupò recandosi immediatamente sulla scrivania più simile ad un’isola di libri e quaderni impilati,ma non appena sfogliò il libro di letteratura un post-it giallo dalla colla consumata cadde al centro delle varie carte sparse sulla superficie,dubbiosa su come esso fosse finito lì dentro non usando mai lei quell’attrezzatura da cartoleria,lesse ciò che vi era scritto:
"Buon Compleanno
-per sempre tuo,Tim."
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matteoironman-blog · 4 years ago
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Valeria Straneo: Un obiettivo in grande, in tutti i sensi, è fare la mia 3^ Olimpiade
Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net
Valeria Straneo (Laguna Running), dal 2018 allenata da Stefano Baldini, nel 2012 stabilisce le migliori prestazioni italiane in mezza maratona e maratona: il 26 febbraio chiude la Roma-Ostia in 1h07'46", valida anche come Campionato Italiano assoluto e il 15 aprile chiude maratona di Rotterdam in 2h23'44".
Ha partecipato a due Olimpiadi in maratona: 7^ classificata nel 2012 a Londra in 2h25'27'' e 13^ nel 2016 all’età di 40 anni, a Rio dei Janeiro 2h29'44" e sta cercando di fare il minimo per partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Il prossimo 6 dicembre parteciperà alla maratona solo élite per cercare di fare il minimo e cioè sotto le 2h30’, ha 44 anni ma nulla le impedisce di trasformare il suo sogno in realtà continuando ad allenarsi seriamente e duramente e ottenendo ancora risultati prestigiosi come nella mezza maratona agli ultimi campionati mondiali del 17 ottobre 2020 a Gdynia in Polonia in 1h11”39’.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria attraverso risposte ad alcune mie domande.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? “Per me che comunque lo faccio come professione, toglie sicuramente tempo ad altre cose ma come un lavoro normale che comunque adoro. Mi dà molto di più rispetto a quello che toglie, perché ovviamente è la mia grande passione e mi dà tantissime soddisfazioni, mi dà anche la carica per affrontare meglio le giornate, perché comunque per me lo sport, nonostante che sia un lavoro, è una valvola di sfogo molto grande e lo farei a prescindere”.
Bella questa interessante testimonianza, Valeria spiega cosa spinge a fare sport nonostante tolga il tempo per farne altre, nella vita bisogna fare scelte e lo sport è un’ottima scelta, un orto importante da coltivare nel suo caso è diventato un lavoro avendo scoperto di essere un talento e la possibilità di allenarsi ottenendo risultati prestigiosi a livello nazionale e internazionale oltre ai tantissimi benefici che ottengono tanti come lo sfogo, la carica, insomma tanti benefici.
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi? “I miei allenamenti più importanti e decisivi sono i lunghi. Sono maratoneta per cui è assolutamente fondamentale che io faccia i lunghissimi dai 30 ai 40km, ovviamente si parte sempre con un po' meno di chilometri, per esempio se devo iniziare la preparazione parto da 25km poi 32, 35 e arrivo fino a 40km. Anche i medi o le ripetute lunghe, quindi 3.000, 4.000 e 5.000, che patisco tantissimo però ti danno il ritmo gara e quindi assolutamente fondamentali”.
Per diventare un forte maratoneta ed eccellere a livello nazionale e internazionale bisogna simulare il più possibile la gara, bisogna adattarsi gradualmente alla fatica, e i migliori allenamenti sono quelli di lunga durata, quasi quanto la maratona, per capire fino a che punto ci si può spingere, cosa si incontra dopo un certo chilometraggio, come affrontare le crisi che arrivano ma sappiamo che bisogna aspettarle, accettarle e saperle gestire. Inoltre le ripetute lunghe è un altro lungo e duro allenamento che ottiene i risultati in gara, si tratta di ripetute di più chilometri a ritmi sostenuti per abituare la gamba a faticare e persistere nella fatica, nello sforzo a una certa velocità.
Ora quali sono i tuoi obiettivi? “I miei obiettivi adesso al breve sono la maratona di Valencia il 6 dicembre che è un po' particolare in quanto è solo per atleti élite, non c’è la ‘mass race’, per cui anche il percorso sarà leggermente diverso dal solito cercherò di correr sotto le 2h30’ perché vorrei fare il minimo per le olimpiadi di Tokyo, quindi appunto un obiettivo in grande in tutti i sensi è far la mia 3^ olimpiade il prossimo anno”.
Un obiettivo molto sfidante per Valeria ma fattibile se continua a far bene, ad allenarsi duramente e a gareggiare al meglio delle sue possibilità. Ha dimostrato in passato più volte di avere i numeri giusti e le carte in regola per poterlo fare correndo mezze maratone a tempi eccellenti sotto 1h10” la mezza maratona e sotto le 2h25’ la maratona ora si tratta di fare ancora uno sforzo avendo dalla parte sua la tantissima esperienza e l’abituazione e adattamento alla fatica e alle prove dure, avendo partecipato già ad altre 2 olimpiadi e a campionati mondiali e gare internazionali come la maratona di New York, ha davvero una chance da giocarsi.
Cosa consigli a chi predilige il divano? “Consiglio appunto di farsi forza, cercare appunto di forzarsi per i primi minuti perché sono quelli più difficili perché una volta che si comincia a fare sport, a camminare, nuotare, a uscire, dopo aver fatto attività fisica si sta veramente benissimo, è una sensazione impagabile, e bisognerebbe provare, perché poi ci si assuefa e non si può fare a meno di muoversi perché il corpo sta veramente meglio se è in movimento”.
Questi sono i messaggi che dovrebbero trasmettere in TV, sui social, in radio, su giornali e riviste e non messaggi allarmanti e di paura. Valeria ha dimostrato che con l’impegno, la costanza, la fiducia, la pazienza si possono ottenere grandi risultati, basta provare, crederci e insistere e poi i benefici sono tantissimi, certo per lei lo sport è diventato un lavoro redditizio e nemmeno se lo sarebbe aspettato, ma per tutti lo sport fa bene e crea benessere e benefici, diffondiamo queste notizie positive di resilienza.
Come stai affrontando, gestendo, superando il periodo COVID 19? “Diciamo che adesso come adesso a me non ha cambiato molto la vita perché comunque riesco a fare i miei allenamenti tutti i giorni, spostarmi di una decina di km perché di solito i luoghi dove vado a correre non è sotto casa, ma appunto devo fare brevi tragitti. E’ stato un casino quando ci hanno tappati dentro gli spostamenti erano molto più difficili, adesso non mi sto quasi accorgendo di essere in lockdown anche perché non esco fuori la sera non frequento bar o ristoranti, sono troppo stanca  la sera vado a dormire, non mi sta pesando, la cosa che mi pesa adesso è che dovrò andare in Spagna e dovrò fare un tampone nelle 72 ore, ti dico che è un casino tremendo trovare un laboratorio che ti garantisca il risultato in 72 ore, ho telefonato ad alcuni laboratori e te lo danno dopo 6-8 giorni che è tantissimo, questo è il problema più grosso, gli spostamenti lunghi non la quotidianità e speriamo che vada tutto bene perché altrimenti non so come farò a raggiungere la Spagna, senza appunto il tampone fatto nelle 72 ore, io sono ottimista, ce la faremo”.
Purtroppo bisogna starci alle regole che consigliano e impongono di rispettare ma c’è sempre una soluzione e si si organizza per fare tutto anche mentalmente, soprattutto per chi fa sport come una maratona ad altissimi livelli non ha paura di nessun muro od ostacolo, si cerca sempre di risolvere tutto ed essere fiduciosi e ottimisti.
Quali sono le tue consapevolezze ora? “Ho consapevolezza riguardo allo sport di essere alla fine della mia carriera e quindi voglio cercare di dare il massimo in questi ultimi appuntamenti che mi trovo a poter fare quindi la maratona di Valentia sperando di fare poi le olimpiadi anche la consapevolezza che è tutto molto campato per aria, puoi programmare quanto vuoi ma la natura ha il sopravvento e bisogna cambiare i piani”.
Valeria è consapevole di dove e come è partita nella sua carriera di maratoneta e ora ancora si esprime ad altissimi livelli, è un riferimento per tanti altri atleti ed è ancora in grado di poter indossare una maglia azzurra per cercare di rappresentare l’Italia al meglio come ha sempre fatto. Ora tutto è mirato nelle sue prossime gare importanti imminenti e nei prossimi giochi olimpici, grandi momenti per Valeria.
Cosa intravedi per il fine carriera, restare nel mondo dello sport? “Spero di rimanere sempre nel mondo dello sport, magari diventando allenatrice visto che nella mia città non ci sono molti allenatori, soprattutto per gli amatori e sono in tanti a chiedermi se sono disponibile per allenarli!”.
Forse è presto, meglio stare focalizzati sulle prossime Olimpiadi.  
Cosa consigli alle bambine e alle istruttrici in questo periodo di pandemia? “Consiglio alle bambine e anche a chi deve insegnare in questo periodo assolutamente di non abbattersi e continuare comunque nel rispetto delle regole, di allenarsi e di trovare modi alternativi anche di allenarsi. Per esempio mia figlia fa ginnastica artistica, ovviamente non può andare in palestra per cui fanno lezioni online dove sono tutti insieme e fa esercizi in casa, ovvio che non ha attrezzi non ha nulla però fanno più di 1 ora di ginnastica alternativa nel rispetto delle regole, si può, e non bisogna perdersi d'animo perché poi riaprirà tutto e quindi non dobbiamo trovarci impreparati”.
Concordo in questo periodo gli adulti sono di riferimento per i più piccoli che devono continuare a giocare, divertirsi, studiare e fare sport in un modo diverso, in un modo adattato e con il sostegno, la fiducia, la flessibilità e la resilienza di insegnanti, istruttrici, educatori.
Quali sensazioni sperimenti in maratona? “Le sensazioni sono diverse: concentrazione massima, perché io sono molto distratta ma quando sono in gara penso solo a quello e sono molto focalizzata sulle sensazioni, su quello che il mio corpo mi dice sto molto attenta a prendere i ristori a stare dentro la gara al 100%, sensazioni anche di fatica estrema. 42km sono lunghi non sempre va tutto liscio, so sempre di dover far fronte poi appunto a periodi bui dove davvero mi ci vuole tantissima concentrazione, questa è una consapevolezza assoluta che ho, e quindi a volte le sensazioni appunto non sono belle, la sensazione invece bellissima di tagliare traguardo se la gara è andata bene come ti aspettavi la gioia è immensa se è andata bene, comunque una gioia essere arrivata in fondo e quindi sono davvero diverse le sensazioni sia positive che negative”.
L’atleta attraversa tanti periodi e fasi, di allenamento ei gare, attraversa sensazioni ed emozioni varie e difficili ma bisogna sapersi organizzare e presentarsi pronti, efficienti, efficaci, sicuri al momento della gara importante che quando si tratta una maratona può riservare brutti scherzi, quindi coraggio con la consapevolezza che non è la prima volta, si è saputo gestire tante situazioni, tante volte e questa volta si farà bene come le atre volte con aspettative positive e fidandosi delle proprie risorse, capacità, qualità, caratteristiche già messe in campo altre volte in modo efficiente.
Cosa consigli ad atleti e allenatori per affrontare le competizioni serenamente? “Non saprei perché tutti siamo diversi, non sono per niente ansiosa me la vivo bene non come assolutamente devo arrivare a fare il risultato, la prendo un po' più distacco e divertimento, non con leggerezza, perché comunque appunto essendo anche il mio lavoro sono pienamente consapevole che è importante e che non è solo divertimento però mi dico sempre che se va male non muore nessuno, è atteggiamento distaccato, non è una questione di vita o di morte, è una gioia se riesci a raggiungere obiettivi, per cui secondo me l'allenatore non deve creare pressioni su una gara, deve cercare di stemperare l’attenzione e far divertire i ragazzi, perché secondo me è fondamentale che comunque una persona si diverta nel far sport e nel fare competizioni che non veda solo un obbligo per andare forte, non sempre si riesce a dare il massimo purtroppo però non ci deve essere secondo me pressione, e non si deve pensare che se la gara va male ci buttiamo dal ponte, contestualizzarla appunto in un contesto più di gioco, di svago, non come appunto una questione vitale”.
Ringrazio tantissimo Valeria per la sua cortesia e disponibilità e le auguro buon proseguimento di giornate, lavoro, sport e vita.
Nel libro “Lo sport delle donne” riporto un’intervista a Valeria Straneo.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=425&controller=product
Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net
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luca-ercolani · 4 years ago
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3 esercizi da fare a casa per scolpire gli addominali e snellire i fianchi
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