#eleonora conti
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Superman & Lois by Eleonora Conti.
#Superman and Lois#Superman#Lois Lane#Clark Kent#Clois#Tyler Hoechlin#Bitsie Tulloch#DC Comics#Eleonora Conti#art
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Castelletto Monferrato: Presentazione del libro "L'Equilibrio vien Mangiando"
Un incontro per scoprire come nutrirsi in armonia
Un incontro per scoprire come nutrirsi in armonia Il Comune di Castelletto Monferrato invita la cittadinanza a un evento speciale dedicato al benessere e all’alimentazione. Mercoledì 11 dicembre 2024, alle ore 21:15, presso la Sala Consiliare Municipale in Piazza Astori 1, si terrà la presentazione del libro “L’Equilibrio vien Mangiando” scritto dalla biologa nutrizionista Dott.ssa Eleonora…
#Alessandria today#Alimentazione Consapevole#alimentazione sana#Benessere#benessere a tavola#benessere fisico#Benessere Mentale#benessere naturale#Castelletto Monferrato#cibo e creatività#cibo e salute#cibo sano#cibo sostenibile#Comune di Castelletto Monferrato#consigli nutrizionali#cucina creativa#dieta bilanciata#dieta personalizzata#Educazione alimentare#Eleonora Conti#Eventi Benessere#eventi Castelletto Monferrato#eventi dicembre 2024#Eventi Locali#food blogger#Google News#italianewsmedia.com#Jasmine Legato#L&039;Equilibrio vien Mangiando#libro nutrizione
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Decorative Sunday
Graphic designer and decorative-paper collector Hans Schmoller's article "An Italian Paperchase," published in Matrix 5, Winter 1985, pp. 1-14, celebrates the decorated papers of three Italian women, Flavia Farina Cini, Eleonora dei Conti Gallo, and Pia Vitali.
The patterns shown here were made from woodblocks with a paste made chiefly from starch and dextrin, colored with a wide variety of pigments. The first image is the emblem of the workshop, Laboratorio Italiano Manifattura Artistica (L. I. M. A.), a play on the village where it is located, Lima, Italy. It is also known as Laboratorio Marcelliano after nearby San Marcello. This is the workshop where Flavia Farina Cini spent her career.
Hans Schmoller (1916-1985) was the highly influential head of typography and design at Penguin Books for almost 30 years (1949-1976). He and his wife Tanya (1918-2016), who was the personal assistant to Allen Lane, the co-founder of Penguin Books, were both avid collectors of decorated papers from around the world. Hans Schmoller was able to collect enough original samples of work by Farina Cini and Conti Gallo to include in the 718 copies of Matrix 5, printed at John and Rosalind Randle’s Whittington Press in Risbury, Herefordshire, England.
The work of Pia Vitali could only be shown in a b&w photograph, along with other photographs of work by Farina Cini and and Conti Gallo. Our copy is another donation from our friend Jerry Buff.
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#Decorative Sunday#Matrix 5#Matrix#Whittington Press#Flavia Farina Cini#Eleonora dei Conti Gallo#Pia Vitali#Decorative Paper#Italian decorated paper#Italian paper#decorated papers#Hans Schmoller#John and Rosalind Randle#decorative arts#Jerry Buff
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Mercoledì 17 aprile 2024
Mi devo dare una calmata. Voglio tutto, voglio troppo, lo voglio subito e non faccio nulla per costruirlo. Pretendo la Provvidenza divina scesa dai cieli. E poi, sto facendo tutto, sto facendo troppo, senza troppo riflettere. Quella che all'inizio era una semplice iniziazione a quello che Parigi aveva da offrirmi, è diventata bulimia senza memoria. E alla fine si rientra sempre nella mia stanzetta. Ma più solo e più svuotato e con la voglia di piangere. Vorrei fare la scalata sociale di Andrea, l'utile idiota al posto giusto al momento giusto, un uomo senza particolari qualità intellettuali, senza particolari conoscenze, riflessioni, un uomo mediocre insomma, che è riuscito in primo luogo a entrare a LV senza particolari meriti e poi a trovarsi uno ricco e già inserito, che è stato il vero volano della sua vita sociale. Ma alla fine resta il piccolo borghese che fa in conti della serva al centesimo dell'ultima detrazione, per pagare di meno le finestre, che per altro vanno venissimo. Si è costruito una casa all'apparenza di gusto, ma alla fine preconfezionata. Sedie danesi da catalogo, lampade italiane e alle pareti poster e scarabocchi nulli, di scena, da designer chic. La sostanza del vissuto manca. E a parte il fatto che non mi fa venire mai, che l'ultima volta è stata tanto squallida da sentirmi solo una cosa per svuotarlo, a parte che non abbiamo nulla da dirci, a parte che alla fine si vergogna di me, a parte tutto questo, tutto quello fatto con lui è stato velenoso per la mia innocenza. Mi sono stancato, ridatemi la mia innocenza, la mia purezza. Ho visto e accondisceso a troppe schifezze. E sempre qui arriviamo. «Arriverà quello giusto.» mi dicono gli amici, Rita, Michele, Corrado, Eleonora... ma alla fine quello giusto non esiste.
Ma perché faccio questa vita esasperata? Mia madre si meraviglia della mia disciplina. Mangio sempre bene e le giuste quantità, faccio ogni settimana nuoto, ogni sabato spesa e preparazione dei pranzi, yoga quasi tutte le mattine, non bevo, non fumo, non ho particolari eccessi a parte il caffè (droga ormai, che ne soffro l'astinenza). Poi ho preso a curarmi di più la pelle del viso, a vestirmi con più cura e qualche vezzo. Ora a correggere la postura da seduto e quando cammino, come dovessi fare una sfilata. Ma perché tutto questo? Mi sono alla fine detto che tutto questo lo faccio per essere desiderato o ammirato. Ma perché ho necessità e urgenza di essere desiderato? forse semplicemente perché non ho fiducia in me, ho bisogno dell'approvazione esterna. Perché non mi piaccio. Ma perché? Vorrei tanto dire che è colpa di mia madre, dei commenti che ha fatto, del tipo di controllo che ha avuto, ma non ne sono sicuro. So solo che nulla mi piace di me, che non mi apprezzo veramente, che non ho stima di me (forse perché mi conosco dall'interno?).
In questi giorni ho aggiornato il curriculum per un forum dell'Unesco in India e mi sono sorpreso del numero di titoli e delle cose che ho fatto. E allora ho ripensato all'ultima volta, quando Andrea mi ha detto che sarebbe complicato presentarmi a qualche amico per farmi girare Parigi, per via di Clemente. Ripensandoci mi è venuta rabbia. Lui non dovrebbe né vergognarsi di me né nascondermi anzi dovrebbe andare fiero, portarmi come la rosa al naso: tre lauree, due percorsi di eccellenza, una borsa di ricerca, un premio di laurea, etc, so suonare due strumenti, parlare fluentemente tre lingue e ne sto imparando una quarta, so leggere il latino medievale e qualcosa di Cesare, so nuotare, sciare, cavalcare, so districarmi nella cucina classica, posso parlare della differenza tra il realismo psicologico di Stendhal e quello realistico di Balzac, so a memoria non so più quante poesie in cinque lingue, so mettere a proprio agio le persone, farle sentire al sicuro, dire francamente le cose, sistemare cuori rotti (parole di Rita), do equilibrio al mondo, e poi gentile, arguto, garbato... e alla fine si vergogna di me e preferisce quel catorcio d'uomo, fisicamente e mentalmente. Tutto si sta appiattendo all'abitudine di una relazione incentrata sull'incontro sessuale. Ma soprattutto come fa Clemente a non essere fuori mercato con quei mobili brutti e costosissimi. La lampada Arco di Castiglioni viene un terzo di quei tavolinetti... Basta, conoscerlo e frequentarlo è stato solo del male, un'offesa al mio sentimento di bene.
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Eleonora Giorgi, la brutta notizia dall’ospedale è appena arrivata
[[{“value”:” Eleonora Giorgi, da ormai dieci lunghi mesi, sta facendo i conti con una neoplasia al pancreas, indubbiamente tra… L’articolo Eleonora Giorgi, la brutta notizia dall’ospedale è appena arrivata proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:” Eleonora Giorgi, da ormai dieci lunghi mesi, sta facendo i conti con una neoplasia al pancreas, indubbiamente tra… L’articolo…
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La città che cammina, spiegato bene
di Eleonora Melis
Tra città e periferia, umano e non…
Per la prima volta ho visto Cagliari con occhi nuovi. Ho percorso strade sconosciute, sentito voci che non avevo mai sentito, eppure erano sempre state là, sotto il mio naso. Quattro ore per poter intravedere frettolosamente uno scorcio solitario della mia città, quattro ore intense in cui materia, spirito e fantasia giocano a nascondino tra quartieri e paesaggi. Cagliari, prima di oggi, era un posto che pensavo di conoscere.
Sulla scia de L’uomo che cammina
Sulla scia de L’uomo che cammina, performance di paesaggio debuttata nel 2015, ispirata alla drammaturgia di Jiro Taniguchi, La Città che Cammina è una creazione del collettivo artistico Dom-, fondato nel 2013 dalla collaborazione tra Leonardo Delogu e Valerio Sirna, noti alla scena contemporanea per un approccio creativo nuovo e ricercato.
La città che cammina segna il debutto scenico degli spazi pubblici. Cagliari si trasforma diventando manifesto vivente del concetto di libertà: la fine della separazione tra luoghi turistici e luoghi dimenticati da Dio. Sono chiese, piazze, rovine, montagne, parchi, terra le vere star dello spettacolo, portatrici di un messaggio sempre attuale: l'uso dello spazio urbano.
無 MUUn viaggio alla scoperta della metafisica urbana
"La parola giapponese MU 無 indica assenza o mancanza, e va resa con “non c’è”. Fra i concetti filosofici esposti dal buddismo zen, la concezione del “nulla”, cioè MU, riveste una particolare importanza; essa non può intendersi come l’assenza di una presenza - definizione tipicamente occidentale del nulla - ma indica, più specificatamente, “l’assenza contemporaneamente di esserci e non esserci”: “c’è” e “non c’è” sono contemporaneamente negati. Il nulla dello zen esclude ogni possibilità di essere determinato, ed è perciò veramente puro e intatto poiché assolutamente intangibile."
DOM-
Una performance per certi versi surreale, per altri dannatamente reale, nella quale ognuno di noi fa i conti con sé stesso. Non ci sono giudici o pregiudizi, l'essere umano percorre i luoghi della città proseguendo il suo cammino senza esitazione, stuzzicato dalle geometrie e sinuosità degli edifici che silenziosi lo osservano dall'alto. Quattro ore in cui la nostra coscienza bussa, senza fare sconti a nessuno, mentre guardiamo un quartiere gridare aiuto perché sovrastato dall'inciviltà umana, o quando uno stormo di fenicotteri plana dolcemente sulle acque del lago, in uno spazio sempre più sovrastato dal desiderio dell'uomo di strafare e distruggere tutto quello che natura aveva creato in precedenza.
Una performance itinerante
La città diventa palcoscenico, autenticità e realismo fanno da scenografia. Gli edifici, le strade e i luoghi storici divengono contesto di dibattito tra il pubblico, raccontando la storia e la cultura di Cagliari, parte integrante della narrativa della performance. Lungo il percorso parecchi colpi di scena tengono vivo l’interesse e l’attenzione di tutti i partecipanti; spaesati si guardano intorno, assetati di dettagli e con la voglia di scoprire nuovi elementi durante il cammino. Ogni secondo che passa tutto diventa relativo, realtà e finzione si intrecciano, nessuno ha più la certezza che tutto ciò che accade intorno sia realtà. Casualità o messa in scena? Performance o vita reale? Attore o passante? Concretamente noi spettatori seguiamo delle figure guida cullati dal paesaggio sonoro. Non ci sono regole prestabilite, se non quella di praticare un rispettoso silenzio. Attraversiamo vie del centro, saliamo e scendiamo su pezzi di strade non asfaltate tra sassi e polvere, godiamo di visuali mai proposte prima ai nostri occhi; sembra come se questi luoghi stessero aspettando con pazienza e resilienza il nostro arrivo. Come se il loro momento fosse finalmente arrivato. La sensazione è quella di un piacevole spaesamento, il gruppo cammina accompagnato da sottofondi musicali itineranti, persone comuni nelle vesti di attori che si palesano più volte durante la performance e figure non necessariamente umane a tratti spaventose. Come uno sciame camminiamo per ore, compatti, senza perderci, riprendiamo fiato durante piccole soste, mantenendo sempre una connessione con ciò che ci circonda; seduti tra le radici di un albero secolare dentro il cortile di un ospedale, in cui solo pochi anni prima, al posto di noi spettatori, pazienti ricevevano cure, diagnosi o morivano all’interno di grandi tende verde militare. Poco dopo il nostro sguardo si perde tra gli affreschi della chiesa di S. Michele; ricordo che proprio tra queste pareti un turista qualche anno prima era stato chiuso dentro e aveva fatto notte tra i banchi in legno, dove normalmente si prega. Navighiamo con un vecchio scafo che fatica a portarci a destinazione, sotto i rumorosi motori di aerei che decollano e atterrano all’aeroporto di Cagliari.
Sono momenti di grande impatto, non si può negare, difficili da descrivere se non li si vive.
Ogni performance itinerante è legata indissolubilmente al tempo e al luogo specifico in cui avviene, tutto quello che accade in quel tempo circoscritto assumerà la volta successiva una forma diversa, così come è successo con la rappresentazione precedente. Un processo lento, in cui sentimenti contrastanti si cimentano in una lunga marcia sensoriale fatta di alti e bassi, accompagnata da presenze che disorientano lo spettatore. Presenze non sempre umane, che appaiono, si dissolvono, mutano.
Abbracciando storie personali e leggende urbane legate ai luoghi nascosti di Cagliari contornate di emozioni forti, Dom ha raccontato uno storytelling tra connessioni personali e ambienti.
Leonardo Delogu insieme a Valerio Sirna, ideatori, registi e giovani drammaturghi della scena italiana contemporanea hanno generato un evento collettivo che permette di entrare nella realtà sociale di Cagliari pur essendo nativi e cittadini di altre città. Con questa performance Cagliari ha avuto l’occasione di un riscatto sociale, perché nonostante sia una città dove il martedì sera sbarcano migliaia di turisti da grandi navi da crociera, Cagliari è anche il quartiere di Stampace, di San Michele, di Is Mirrionis e di Santa Gilla, luoghi noti a tutti per la scarsa reputazione, ma sono luoghi in cui la vita scorre; quartieri dove un figlio torna a casa stanco dopo 12 ore di lavoro pur non essendo protetto da un contratto che gli assicura un futuro, luoghi in cui una neo mamma di soli 16 anni mette la sua maschera più bella tra i banchi di scuola, fingendo vada tutto bene, mentre le sue compagne di classe raccontano le avventure di un sabato “da urlo”, luoghi in cui una cara e anziana signora apre la finestra della sua cucina e sorride ai passanti con gli occhi ancora speranzosi, nonostante la vita le abbia portato via una figlia pochi mesi fa.
Insomma, -Dom non ha scelto un cammino semplice per il pubblico, sono parecchi i momenti di sconforto, la stanchezza fisica dopo qualche chilometro arriva, i percorsi tortuosi mettono a dura prova gli spettatori, ma la curiosità è un ottimo escamotage per terminare il percorso. Lentamente il buio cala, il terreno molliccio sotto i piedi si fa sempre più duro, l’umidità si insinua dentro le ossa, i volti, inizialmente sorridenti, mostrano i segni di stanchezza, ma poco dopo in fondo al tunnel, qualcosa continua ad assumere forme diverse, ancora e ancora, passo dopo passo, parola dopo parola, è la fine?
Tra musica, balli, abbracci inizia un nuovo cammino.
Progetto a cura di: DOM- ideazione, drammaturgia spaziale e regia: Leonardo Delogu, Valerio Sirna con: Bhadie Boongaling, Dorian Gray, Alberto Massazza, Sylvia Messina, Sofia Naglieri, Patrizia Piras, Antonio Pretta, Violetta Cottini, Filippo Gonnella, Carlotta Sofia Grassi, Sara Sccotelli, Marco Tè Voci: Maria Grazie Sughi, Alberto Massazza Produzione: Sardegna Teatro Foto: Laura Farneti
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La dura vita della trincea: in un libro le storie quotidiane della Prima Guerra Mondiale
Di Pietro Nigro Di prossima pubblicazione "La dura vita della trincea", ultimo libro di Luigi, Elisa ed Eleonora Damiano che racconta le storie di chi ha vissuto la Prima Guerra Mondiale. La dura vita della trincea: in un libro le storie quotidiane della Prima Guerra Mondiale Sarà dato alle stampe la prossima primavera ma sta già facendo parlare di sé. Si tratta di “La dura vita in trincea. Silenzi e grida nella Grande Guerra”, libro scritto a sei mani da Luigi Damiano, Elisa Damiano ed Eleonora Damiano. Una storia che parte dalla Prima Guerra Mondiale ma che non parla strettamente di guerra. Una storia in cui non si racconta di tattiche, Armate, Divisioni, Brigate o Reggimenti, Battaglioni o Compagnie, ma in cui si narra di vita quotidiana al fronte ponendo in evidenza le fatiche a cui soldati di tutte le età venivano sottoposti. Una storia che mette in risalto il coraggio misto alla paura di quegli uomini, evidenziando quindi l’aspetto umano ed esistenziale di coloro che dovettero subire il dramma della guerra. Il libro racconta del ruolo avuto sia dal personale in uniforme che dalla popolazione civile, evidenziando anche l’apporto dato dalle donne rimaste a casa mentre gli uomini combattevano al fronte, dall’aiuto nei campi all’industria bellica, agli ospedali civili e da campo. “Con l’entrata in guerra l’Italia mobilitò milioni di uomini che dovettero fare i conti con una diversa idea di Patria, separandosi dai propri affetti e luoghi, alterandone lo stile di vita quotidiano e di conseguenza la salute mentale; essi andavano a combattere un nemico per la maggior parte di loro sconosciuto sottostando ad ordini assurdi e confidando in una veloce risoluzione del conflitto – spiegano gli autori - Il campo di battaglia divenne luogo di condivisione di dialetti, lingue ed usi e costumi diversi. Nonostante l’orrore della guerra, la nostra fortuna è stata quella di poter accedere a fonti orali e scritte come racconti dei sopravvissuti o diari ed epistole, sebbene filtrati dalla censura”. E questa storia spiega anche la nascita del concetto di ‘milite ignoto’: i campi di battaglia erano popolati da un’infinità di corpi di soldati uccisi ai quali non veniva data immediata sepoltura e spesso succedeva di non poter neppure riconoscere il caduto e quindi di dargli un nome. “Il libro – proseguono gli autori - racconta fatti e vissuti riguardanti paesi e popoli diversi, tra cui quello britannico, come ad esempio i bombardamenti degli Zeppelin sui cieli di Londra e Edimburgo e di alcune V.A.D. come Vera Brittain, Agatha Christie, Agnes Warner ed altre crocerossine, come pure di scrittori e poeti britannici come Alan Seeger, Isac Rosemberg, Joe McCrae, solo per citarne alcuni, per terminare con i Monumenti e i Sacrari, anche questi non solo quelli dedicati agli italiani. Al termine di tutti i capitoli sono inserite le trascrizioni di lettere o racconti di soldati o di civili”. Insomma, un vademecum che ha il sapore di testimonianza, per non dimenticare ciò che è stato e che ha cambiato per sempre i destini delle generazioni successive. Venti capitoli di storia del primo conflitto bellico di portata mondiale: dalla Bella Epoque a Caporetto, al ruolo delle donne, all’influenza spagnola, ai canti dei soldati, al trattato di pace, ai mutilati, i reduci e i sacrari (solo per citarne alcuni). E, vista la narrazione che coinvolge anche gli eventi bellici avvenuti in territorio britannico, l’obiettivo degli autori, all’indomani della pubblicazione, è quello di riuscire ad organizzare una presentazione del volume proprio a Londra, entro il 2024, possibilmente nel mese di Novembre, perchè cadrebbe nella ricorrenza dei 110 anni dall’ingresso in guerra del Regno Unito. Gli Autori di La dura vita della trincea Luigi Damiano, Comandante di Stazione dell’Arma dei Carabinieri (già autore in precedenza dei volumi “1915-1918. Aneddoti, scritti ed immagini dal fronte” e “1914-1918. Un mondo in subbuglio. Curiosità, Orrori e Idiozie nella Grande Guerra”). Pilota civile e paracadutista civile con licenza di paracadutismo con tecnica di caduta libera (e partecipazione a manifestazioni di specialità quali l’apertura per la pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolore). Elisa Damiano, psicologa clinica e consulente educativa e scolastica, abilitata al servizio di psicologia in farmacia. Specialista in psicoterapia psicoanalitica dell’infanzia e dell’adolescenza, pratica sia in Italia che all’estero (a livello internazionale e intercontinentale). Eleonora Damiano, insegnante di canto e musicoterapeuta, vocal coach, cantante di formazione classica appassionata di rock e metal. Presta la propria voce a diversi progetti power e symphonic metal. ... Continua a leggere su Read the full article
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20 nov 2023 17:26
LA SORA GIORGIA HA UN'ARMA IN PIÙ PER LE EUROPEE: I SOLDI – A ECCEZIONE DI FDI, TUTTI I PARTITI HANNO LE CASSE VUOTE. E QUESTO È UN GROSSO PROBLEMA IN VISTA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE – COSÌ, CHI VUOLE CORRERE PER UN SEGGIO A BRUXELLES DEVE METTERE IN CONTO UNA SPESA PERSONALE DI 50-100MILA EURO – I BERLUSCONI SGANCIANO ALTRI 500 MILA EURO A FORZA ITALIA. MENTRE SALVINI ORDINA AI SUOI: “RACCOGLIETE 30 MILA EURO A TESTA” – SUI CONTI DEL PD PESANO I 119 DIPENDENTI, MENTRE I FINANZIATORI FUGGONO DA RENZI… -
Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
Nel 2023, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi hanno versato nelle casse di Forza Italia un altro mezzo milione di euro. Centomila euro a testa, come nel 2022. Stavolta vanno però aggiunti altri centomila donati da Paolo Berlusconi, il fratello a cui il Cavaliere ha lasciato 100 milioni. La stessa cifra ereditata da Marta Fascina: la compagna del fondatore di Forza Italia, consultando il registro delle donazioni depositato per legge, almeno fino ai primi giorni dello scorso ottobre ha continuato a versare al partito solo i 900 euro mensili previsti per deputati e senatori.
Questo rinnovato «pacchetto» da 500 mila euro, erogato quando le condizioni del capostipite apparivano già gravi, dimostra che le disposizioni date dal Cavaliere erano state chiare: «Forza Italia andrà sempre sostenuta». Pier Silvio e Marina in testa, dopo la morte, avevano annunciato che si sarebbero fatti carico delle fidejussioni che coprono i 90 milioni di debiti accumulati.
Tutto mentre resta più che aperta la questione dei morosi, con il neo tesoriere forzista Fabio Roscioli impegnato in una complessa azione di recupero crediti. E «debiti» è la parola più ricorrente anche tra i tesorieri di tutti gli altri partiti, che, nei casi migliori, hanno al massimo casse vuote e pochi debiti.
Uno scenario assai preoccupante, perché dopo i milioni spesi per la campagna elettorale delle Politiche 2022, adesso ne serviranno altrettanti per affrontare Regionali ed Europee, fissate rispettivamente a primavera e giugno prossimi. Chi, numeri alla mano, sembra passarsela peggio di tutti è la Lega, la cui ultima perdita è di 3,9 milioni. Ma la vera zavorra non è la spesa corrente, bensì l’obbligo di continuare a restituire allo Stato i 49 milioni indebitamente percepiti come fondi pubblici dalla Lega di Umberto Bossi.
E nei giorni scorsi, per rimpinguare le casse leghiste, Salvini ha diramato un appello urbi et orbi: «Raccogliete 30 mila euro a testa». Servono infatti soldi (molti) per finanziare la sfida per Bruxelles e cercare di arginare lo strapotere dell’alleata Giorgia Meloni. La deputata Laura Ravetto ha declinato a modo suo questo fund raising , mettendo in palio una giornata da trascorrere con lei, tra politica e tv, per il finanziatore più generoso.
[…]
Si conferma poi un asse di ferro tra Salvini e la Vaporart, azienda che produce sigarette elettroniche, che quest’anno ha donato al Carroccio 5 mila euro (nel 2022 furono 50 mila e nel 2018 100 mila). E almeno altri 50 mila euro sono arrivati alla Lega grazie alla generosità della famiglia Polidori (i fondatori di Cepu).
Chi se la passa meglio di tutti è FdI, che da fu «partitino» sta facendo il pieno di donazioni: solo per le ultime Politiche sono arrivati 3,5 milioni. Il segreto di questo equilibrio economico? Oltre al fiume di finanziamenti mai visto (a cui va aggiunto un rigoroso controllo sul versamento mensile da mille euro per tutti i parlamentari, inclusa la premier Meloni), in Via della Scrofa possono contare, a differenza ad esempio della Lega, su costi fissi molto bassi: sono appena 7, infatti, i dipendenti di FdI.
[…] non sorridono per niente le casse del Pd, sulle cui spalle pesano 119 dipendenti, da tempo nel tunnel di una cassa integrazione senza fine. Il 2 per mille si conferma la principale fonte di finanziamento dei dem: nel 2022 arrivarono 7,2 milioni, così come quest’anno.
Buona parte di deputati e senatori risultano poi in regola con i versamenti al proprio partito (1.500 euro al mese), altra voce non indifferente per dare ossigeno ai conti. Va evidenziato che, a differenza delle Politiche in cui i candidati con elezione pressoché certa versano a priori 15-30 mila euro a seconda dei partiti, le Europee sono un caso a sé: i leader erogano il budget per la campagna «macro», mentre ogni candidato (essendoci le preferenze) deve autofinanziarsi in maniera autonoma. «E correre per Bruxelles costa almeno 50-100 mila euro», spiega chi si sta attrezzando.
Fronte M5S, che da statuto non accetta finanziamenti da imprenditori e aziende private. Sono ammessi solo sostegni contenuti, raccolti grazie a donazioni online, oltre ai versamenti da mille euro mensili versati da tutti gli eletti nell’arco della legislatura, incluso il leader Giuseppe Conte. Anche le casse dei Cinque Stelle non sorridono affatto.
E proprio per contenere questa falla economica, non a caso, un anno e mezzo fa proprio l’ex premier aveva formalmente trasformato la creatura di Beppe Grillo da Movimento a partito vero e proprio. L’obiettivo? Poter incassare il 2 per mille. A fine anno, grazie alla rottura di questo tabù, dovrebbero arrivare sul conto pentastellato almeno 2 milioni. Ogni parlamentare contiano deve versare al partito 2 mila euro mensili, oltre ai 500 per progetti per la collettività
Sulle ceneri del Terzo polo, stanno tirando le somme anche Matteo Renzi e Carlo Calenda. Per i leader di Italia viva (dai parlamentari mille euro mensili) e Azione (2 mila euro), finora il fund raising non era stato un grosso problema. Pochi finanziatori, ma assai generosi, soprattutto da grandi imprenditori e patron di maison di moda. Dopo il divorzio, almeno a consultare il registro dei finanziatori, l’appeal sembra essersi raffreddato. E anche in questo caso, la parte del leone la farà il 2 per mille. Nel forziere renziano dovrebbe entrare almeno un milione a fino anno, mentre in quello di Calenda poco più della metà.
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Pisa Book Festival 2023
Da giovedì 28 settembre a domenica 1 ottobre, la nuova edizione del Pisa Book Festival si propone al pubblico come manifestazione culturale che combina la promozione del libro con quella di musei e complessi storici, luoghi d’arte, identità e memoria storica, organizzata dell’Associazione Pisa Book Festival con il patrocinio del Comune di Pisa, Regione Toscana, Fondazione Pisa, Acque Spa e Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Gli Arsenali Repubblicani di Pisa saranno il cuore della fiera, con oltre 90 editori indipendenti nella veste di espositori e promotori di eventi, mentre le sale del Fortilizio della Cittadella e dei vicini Museo delle Navi Antiche di Pisa e Museo Nazionale di Palazzo Reale accoglieranno gli oltre 200 incontri tra presentazioni di libri, dialoghi con gli autori, masterclass di traduzione, laboratori di scrittura, seminari e piccoli convegni. La manifestazione aprirà giovedì 28 settembre alle 16, negli Arsenali Repubblicani, con il taglio del nastro e il discorso inaugurale su Pisa e i Medici di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, e la lectio magistralis di Lina Bolzoni, madrina della XXI edizione del Festival, sull’Arte della Memoria. Tra le numerose ospiti femminili, fanno il loro ingresso al Pisa Book Festival la poetessa Vivian Lamarque con L’amore da vecchia (Mondadori) e Michela Marzano, e torna Chiara Francini con il suo Forte e Chiara (Rizzoli) che presenterà in dialogo con Sebastiano Mondadori. In collaborazione con la Regione Toscana, venerdì 29 settembre nel Fortilizio della Cittadella, si aprirà uno spazio di incontri alla scoperta del mondo dell’editoria e dei suoi mestieri e, alle 18, si terrà la Cerimonia di premiazione della terza edizione dei Pisa Book Translation Awards con i tre traduttori finalisti, Eleonora Ottaviani (Del Vecchio Editore), Antonella Conti (Fazi Editore) e Fabio Cremonesi (NN Editore) dove saranno assegnati anche il Premio alla Carriera a Renata Colorni, il Premio Poesia e la Menzione Speciale Editore Indipendente. Nel ciclo degli Omaggi ai grandi della letteratura, quest’anno il Festival ricorderà Alessandro Manzoni con Eleonora Mazzoni, autrice del libro Il cuore è un guazzabuglio (Einaudi); e José Saramago con Roberto Francavilla, curatore dell’edizione italiana de I suoi nomi biografia passionale del Premio Nobel portoghese (Feltrinelli). L’edizione numero 21 del Pisa Book Festival segna il debutto del ciclo Lezioni di Storia, ospitato nel Museo Nazionale di Palazzo Reale, venerdì 29 aprirà Carmine Pinto con Curtatone e Montanara, combattere e morire nel Risorgimento, sabato 30 David Salomoni accompagnerà il pubblico nel viaggio di Francis Drake, un corsaro ai confini del mondo e domenica 1 ottobre concluderà il ciclo Arnaldo Marcone rievocando gli ultimi giorni dell’Impero romano. Come sempre non mancheranno gli eventi dedicati agli scrittori e alla letteratura regionale, confermata la rubrica 'Made in Tuscany', dedicata a poeti e scrittori toscani, curata da Vanni Santoni, che dialogherà con la scrittrice Lorenza Gentile e le poetesse Elisa Biagini e Francesca Matteoni, mentre di Edizioni regionali e legame col territorio si parlerà con Bernard Biancarelli e Mario Papalini, editore di Effigi, nell’evento organizzato da Éditions Albiana. Read the full article
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Silvio Berlusconi ha gestito tanto business, dalla finanza all’immobiliare fino ai cinema
Silvio Berlusconi ha avuto diversi interessi, a cominciare dal sodalizio personale e imprenditoriale con Ennio Doris in Mediolanum, ai Cinema, fondato da Medusa e la 21 Invest di Alessandro Benetton. E poi gli interessi immobiliari, centri commerciali e l’area ex Cotorossi a Vicenza, poi venduta, dove è stato edificato il tribunale di Borgo Berga. E ancora in Friuli, un centro commerciale a Tavagnacco. Era il 1993 e quelli erano i primi anni per un settore ancora in erba, che sarebbe esploso solo un decennio dopo in termini di strutture, superfici e offerta. In molti ancora lo chiamano “l’ex Berlusconi”, perché realizzato proprio dalla Fininvest. Anni in cui la struttura di Tavagnacco attirava molti clienti che cominciavano ad apprezzare la filosofia dei mega-centri. Oggi si chiama centro commerciale Friuli ed è di proprietà di una società tedesca facente capo a Deutsche Bank, che lo acquistò nel 1999, per 121,5 miliardi di lire dal gruppo assicurativo Mediolanum, che a sua volta lo aveva rilevato da Fininvest. Con un fatturato delle società controllate o fortemente partecipate superiore ai 5 miliardi di euro e circa 20mila dipendenti totali, il gruppo che fa riferimento alla Fininvest fondata da Silvio Berlusconi è una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane e si pone tra i protagonisti internazionali della comunicazione, dell'intrattenimento e della finanza. La galassia di Berlusconi, già prima dell'ingresso in politica del Cavaliere, aveva il suo cuore in Fininvest, controllata con un sistema di 7 holding di cui quattro sono riconducibili a Silvio Berlusconi con una quota complessiva del 61,21%. Nelle altre 3 holding ha fatto entrare con una quota ciascuno i cinque figli: Marina e Piersilvio con il 7,65% rispettivamente nelle holding IV e V; Barbara, Luigi ed Eleonora con una quota complessiva del 21,42% nella holding XIV. Nel suo portafoglio figurano le partecipazioni nelle tre quotate Mfe (47,9%), Mondadori (53,3%), Banca Mediolanum (30%), ed altri investimenti tra cui il Teatro Manzoni (100%). La storica quota del 2% in Mediobanca è invece stata ceduta nel maggio 2021, raccolta soprattutto da Delfin. La gran parte del patrimonio immobiliare, incluse le residenze più famose è invece custodito nella società Dolcedrago, di proprietà esclusiva del Cavaliere. Nel 1994 all'interno di Fininvest c'erano già il Milan, Mondadori e le televisioni. Nel 1995 nacque la società di distribuzione cinematografica Medusa, nel 1996 Mediaset, in cui confluirono le tv e Publitalia, venne quotata in borsa, seguita a ruota da Mediolanum, società di risparmio gestito di cui è comproprietaria la famiglia Doris. MEDIASET: il gruppo vede al vertice Pier Silvio Berlusconi come A.d. e Fedele Confalonieri come presidente: è quotato alla Borsa di Milano dal 1996. Nel novembre del 2021 l'assemblea ha approvato definitivamente la trasformazione in MediaforEurope, trasferendo la sede legale ma non fiscale in Olanda. I conti del 2022 non sono ancora stati approvati, ma nel 2021 Mediaset-Mfe ha registrato ricavi netti per 2,9 miliardi, in crescita dell'11% rispetto al 2020, con un utile netto di 374 milioni, in aumento del 169% rispetto all'anno precedente e circa il doppio del 2019 pre-Covid. Mediaset opera in Italia attraverso due concessionarie pubblicitarie televisive, entrambe controllate al 100%: Publitalia '80 (tv free) e Digitalia '08 (tv pay). In Spagna l'attività di raccolta pubblicitaria è affidata a Publiespana. Per le attività pubblicitarie all'estero c'è Publieurope, società con sede a Londra. Le attività online del Gruppo sono gestite da Mediamond, concessionaria costituita pariteticamente con Mondadori. Mfe, inoltre, possiede il 40% di 2i Towers, controllante di Ei Towers, ed è salita fino al 29,9% del gruppo media tedesco Prosieben. MONDADORI: al vertice del gruppo Marina Berlusconi (presidente) e Antonio Porro (amministratore delegato). Si tratta del maggiore editore di libri e magazine in Italia e possiede inoltre uno dei più estesi network di librerie sul territorio nazionale. Il gruppo ha registrato nel 2022 ricavi netti a 903 milioni, in crescita del'11,8% rispetto all'anno precedente, e un utile di 52 milioni, il miglior risultato netto degli ultimi 15 anni. L'anno scorso Mondadori era tornata a distribuire il dividendo dopo 10 anni di assenza della cedola per gli azionisti. Oltre 600 i punti vendita in gestione diretta e in franchising con le insegne. A questi canali si aggiunge il sito mondadoristore.it per l'attività di e-commerce, in un sistema multipiattaforma di presidio di tutti i canali di vendita. BANCA MEDIOLANUM: controllata da Fininvest e dal gruppo Doris, è leader del mercato finanziario italiano con oltre un milione di clienti. L'anno scorso ha registrato un utile netto di 521 milioni, ottenendo buoni risultati nonostante la forte correzione dei mercati. E anche questa volta non ha deluso gli azionisti, a partire appunto dalle famiglie Doris e Berlusconi, distribuendo nel complesso 369 milioni di dividendi. E le previsioni economiche del gruppo per il 2023 sono nettamente migliori dei risultati dell'anno scorso. TEATRO MANZONI: un'ampia proposta di spettacoli ha contrassegnato le stagioni del Teatro Manzoni fin da quando, nel marzo 1978, Silvio Berlusconi aveva preso l'impegno di preservare la storica sala dalla minacciata trasformazione in un supermarket, affidandone la direzione a un appassionato di teatro come Luigi Foscale. IL CALCIO: il gruppo Fininvest è ancora presente anche nel mondo del calcio. Nell'aprile del 2017, dopo 30 anni dall'acquisto del pacchetto di maggioranza, il gruppo ha ceduto il Milan ad una cordata cinese, che poi l'ha ceduta al fondo Elliott. Nel settembre 2018 Silvio Berlusconi intraprese una nuova avventura calcistica con l'acquisizione del 100% della Società Sportiva Monza 1912. Read the full article
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Eleonora Conti (as Maia) Susanna Acchiardi (as Vanessa) From the Italian drama, ZEN IN THE ICE RIFT (2018)
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“Zen Sul Ghiaccio Sottile”
regia di Margherita Ferri
#movies 2018#film italiani#italian movies#indie italian movies#film indipendenti italiani#zen sul ghiaccio sottile#cassero#lgbtq#lgbtq movies#film lgbtq#margherita ferri#eleonora conti#susanna acchiardi#fabrizia sacchi
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A signal boost for MultiE, an artist and cool af person in the Sterek community. They need some immediate help right now for housing.
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Palazzo Vecchio: due giorni di convegno su Eleonora di Toledo, aperto a tutti
Palazzo Vecchio: due giorni di convegno su Eleonora di Toledo, aperto a tutti
Eleonora di Toledo la sarà protagonista indiscussa per due giorni a Palazzo Vecchio. Il 30 novembre e il 1 dicembre 2022, il Salone dei Cinquecento ospiterà diversi appuntamenti per celebrare la duchessa Eleonora, aperti a tutti gratuitamente. Il Comune di Firenze e MUS.E, assieme all’Associazione di Studi Storici Elio Conti, il sostegno di Business Strategies e di Dimora…
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Gas, Cingolani sceglie le aree da trivellare e uccide definitivamente le politiche per il clima di Angelo Bonelli ed Eleonora Evi co-portavoci Europa Verde-Verdi Europei Un anno fa si insediò il governo Draghi con tante promesse a partire dalla svolta verde con il fiore all’occhiello dell’istituzione del Ministero della Transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani: oggi possiamo dire che fu “na sòla” come si dice a Roma. Ieri il ministro Cingolani ha pubblicato il Pitesai, il Piano per le aree idonee da trivellare alla ricerca del petrolio, che dà il via libera alla ripresa delle trivellazioni compiendo l’omicidio perfetto del ministro contro il clima, lui che era andato non più tardi di alcuni mesi fa alla conferenza sul clima di Glasgow a firmare l’accordo per fermare le estrazioni di idrocarburi, il Boga. Invece di pensare ad attuare il Pnrr, sostenendo immediatamente le fonti rinnovabili e sollecitando tutte le autorizzazioni legate a questo settore, approva un piano che sospende la moratoria sulle estrazioni di idrocarburi nel nostro Paese. L’aumento del costo delle bollette elettriche ha portato sul banco degli imputati grazie all’azione comunicativa del governo Draghi, non il gas responsabile degli aumenti, ma la transizione ecologica. Nel decreto Sostegni invece di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche che hanno guadagnato miliardi di euro grazie alla speculazione del gas sono tassate le energie rinnovabili. Solo nel 2021 gli extraprofitti dall’aumento del prezzo del gas hanno raggiunto quota 4 miliardi di euro e per il 2022 si prevede che supererà i 10 miliardi di euro. Quei soldi non si toccano e possono arricchire anche i conti dei manager. Il piano di Cingolani per diminuire il costo delle bollette è quello di portare la produzione nazionale del gas da 3,5 miliardi di metri cubi anno a 7 su 70 miliardi di mc di fabbisogno annuo, ma il fatto gravissimo è che l’aumento delle estrazioni non avrà alcun effetto sulle bollette poiché il gas è comunque poco ed in virtù della liberalizzazione del mercato energetico il prezzo lo fa il mercato internazionale e quindi non ci sarebbe alcun scostamento di prezzo da quello attuale. “Il gas nazionale non costa meno di quello importato, perché il gas è immesso nella stessa rete e scambiato in mercati organizzati come prodotto indistinto, a prescindere che sia stato importato o prodotto localmente, a un prezzo che è influenzato solo dal rapporto tra offerta complessiva e domanda a livello europeo”, come riporta il Think thank Ecco. Il governo invece di sbloccare i 110 gw di autorizzazioni per le energie rinnovabili che sono ferme, rilancia le nuove trivellazioni di idrocarburi che sono i killer del clima, mentre i 18 miliardi di euro di sussidi pubblici annui alle fonti fossili non si toccano. In Italia si fa la guerra alle energie rinnovabili perché sono economicamente competitive. Alcune settimane fa, l’asta sul fotovoltaico ha assegnato, in Portogallo, un prezzo record di 14,76€/Mwh mentre il gas in calo rispetto ad alcuni mesi fa costa 80 €/Mwh. Questi numeri parlano da soli. In soccorso, nemmeno tanto indiretto, delle politiche energetiche fossili di Cingolani è arrivato Matteo Santori fondatore del movimento le Sardine e per questo ospite fisso di tutti i talk show televisivi. In un’intervista rilasciata al Foglio attacca il referendum sul nucleare del 1987 , dimenticandosi che ce ne fu un secondo nel 2011, perché fu un errore dire no al nucleare. Santori aggiunge che un certo ambientalismo impedisce di prendere decisioni sensate: mai sciocchezza così grande fu pronunciata nell’immensità del vuoto degli argomenti della sardina Santori che usa argomenti della destra per motivare lo stop alle politiche sul clima. Il nucleare da fissione tanto citato dal ministro e da Santori ha un costo elevatissimo: per la centrale inglese di Hinkley è stato fissato da un accordo anglo francese a 123 €/MWh, mentre il costo del fotovoltaico è tra i 10-20 €/MWh. Il nucleare vive solo grazie ai soldi pubblici ed è per questo che Macron ha preteso ed ottenuto che fosse inserito nella Tassonomia perché l’industria nucleare è fortemente indebitata. Poi c’è il problema delle scorie, della sicurezza e degli incidenti nucleari. Quando scienza sarà in grado di fornire energia dalla fusione nucleare allora saremo tutti contenti, ma questo è uno scenario dei prossimi 30-40 anni. Il governo Draghi ha rimosso dai suoi piani temi come gli ecoreati prevedendo nella riforma Cartabia la prescrizione, il consumo di suolo, ha rifinanziato la progettazione del ponte sullo stretto di Messina, opera tanto cara a Berlusconi, ha demolito il referendum sull’acqua pubblica dando il via alla privatizzazione, la parola clima scompare dai piani del ministero della Transizione Ecologica insieme alla terra dei fuochi come a Taranto. Nella cabina di regia a governare i fondi del Pnrr sono state nominate persone come Carlo Stagnaro che ha scritto numerosi testi di vero e proprio negazionismo climatico, a favore delle spese militari e del tabagismo: ha scritto articoli dal titolo “Una società armata è una società libera”, o a favore del tabagismo con un articolo “Fuma pure, scienza senza senso”. Il ministro della Transizione ecologica Cingolani da quando è stato nominato avrebbe dovuto governare la transizione ecologica ma in realtà ha iniziato una crociata contro le politiche sul clima e il piano verde europeo “Fit for 55” accompagnata da un linguaggio della paura. “La transizione ecologica? Sarà un bagno di sangue”, “L’auto elettrica? Non conviene ed ha un impatto ambientale”, “Il piano verde Ue? Così l’Italia salta in aria”: sono solo alcune delle dichiarazioni del ministro della finzione ecologica che hanno costruito una politica di delegittimazione delle politiche sul clima e di frenare la transizione ecologica, coprendo così i ritardi di un pezzo dell’industria del nostro paese che non vuole cambiare modello energetico e non investire nella conversione ecologica. Il governo dei migliori non era così migliore e dopo un anno possiamo certificarlo.
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Wednesday Spotlight #77 - October 13th 2021
What’s new? Store spotlight is paused this week (work is still kicking my arse, so it’s off a few weeks as I am travelling this week and the week after). But a lovely follower yeeted a bunch of fancomics in my direction and I’ll double check if they have been up before and drip them in over this Wednesday and next Wednesday.
Do you have or do you know of a fancomic or zine on sale/pre-order don’t hesitate to let me know.
The store spotlight: I’ll link to one etsy/redbubble/insert-platform here, every week. The rotation goes by order of me finding the links and whatever links you guys might send to me. And yes, you’re more than welcome to send me the link to your store. This week it is on pause (too much work and socialization to go hunting for one)
Store Spotlight (GO Merch)
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Good Omens Fanzines/fancomics open for orders/pre-orders:
WekTheSnek by Naniiebim
Full colour A5 Landscape size 60 pages (Estimate- Book is a work in progress)
This contains a mix of GO art and short comics
There is some content that has been unreleased previously.
Under the Sea by Eleonora Conti
Good Omens Fancomic in pdf format
Dark Omens Zine Vol. 2
Dark Omens Zine volume 2 - reservation round open from Oct 4th to Oct 30th
Danger and Debauchery 18+
When the danger is gone, it’s time for debauchery!
The Days of their Lives
A Good Omens fan zine dedicated to the periods of history that weren't shown in the Episode 3 cold open.
Opens Oct 1st.
Link to twitter post
Paths of Pleasure
An all new and one-of-a-kind Good Omens Zine, a Choose Your Own Ineffable Adventure Zine!
Link to Gumroad
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Note: Zine pre-orders have been moved from Saturday’s newsletter to Wednesday’s Spotlight post. Zine’s will be spotlight’ed until pre-orders/orders end date. Personal comics will get one spotlight for now - if more weeks go by without any new ones, I’ll re-boost some of the earlier ones.
If you have a fanbook/comic for sale or a fanzine up for pre-order, please PM me to let me know or email me at ineffableplanner (at) gmail.com. I may catch it on my own but better safe than sorry ;) - same goes for any events or zine signups you’d like boosted in the Saturday newsletter. Also a shout-out to those of you who ping me with links, both for events as well as comics and zines.
For now no commission info as opening/closing commissions happen so fast sometimes the links might not be valid after a few days. As for patreon pages I can’t double check content, so no.
You can find older editions of the Wednesday spotlight by following the tag #Wednesday spotlight
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