#ed è il problema minore
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sentilenti · 11 months ago
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non io che impazzisco per l’italiacano con cui scrive l’unica anima pia che ha passato tutti gli appunti di letteratura inglese sul gruppo dell’uni
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finestradifronte · 2 months ago
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SULL' ALLUVIONE...POST LUNGO. Ma doveroso, quindi... buona lettura.
L'ennesima alluvione in Emilia Romagna, con quantitativi di acqua caduta con picchi perfino superiori al disastro del 2023, riportano alla luce le solite questioni sulla pulizia dei fiumi. Al netto dell'evento eccezionale ecco quindi molte risposte.
MANUTENZIONE. La manutenzione, che è sacrosanta, va bene per far fronte ad eventi moderati. Quello in atto è tutto tranne che moderato. Se non si analizza il problema partendo da questo fatto, sarà difficile trarre qualche ragionamento serio. Evidentemente il sistema di scolo delle acque, con fiumi ristretti nel tempo, i cui tratti arginati sono stati costruiti molto tempo fa, non sono più sufficienti a far defluire questi carichi idraulici. C’è poco da fare, con questo assetto territoriale, la questione è diventata ingestibile, soprattutto nei confronti dell’attuale e futuro regime di precipitazioni piovose.
PULIZIA FIUMI. E sulla pulizia dei fiumi quindi?
Questo concetto precotto, che ogni volta viene ripetuto fino allo sfinimento, trae la sua origine in una distorsione storica, ovvero che “una volta” si facesse manutenzione. In realtà non è così, ma molto semplicemente “una volta” i fiumi godevano di maggior rispetto da parte dell’uomo, come il territorio ad essi circostante.
Dal secondo dopoguerra in poi, i fiumi sono stati visti come cave a cielo aperto per inerti, sabbie e ghiaie, e aree di scolo in cui far transitare il più velocemente possibile le acque dai rilievi al mare.
Questo ha fatto si che, soprattutto relativo alle gigantesche estrazioni di sedimenti in alveo, i fiumi iniziassero un processo di incisione dell’alveo stesso, attraverso il fenomeno di erosione che si manifesta sia in maniera regressiva, ovvero a monte di dove io ho estratto i sedimenti, che progressiva, a valle del punto di estrazione.
I fiumi sono andati incontro quindi ad un processo di canalizzazione innaturale che ha portato numerosissimi problemi con sé, tra cui: aumento della velocità della corrente, aumento dell’incisione, minor espansione e, soprattutto, minor ricarica delle falde acquifere. Perché le falde acquifere più ricche nel sottosuolo sono rappresentate dalle conoidi alluvionali dei fiumi le quali si alimentano attraverso il contatto idraulico diretto con il fiume sovrastante. Se noi trasformiamo il fiume in un canale che cerca la massima velocità, la ricarica del sottosuolo per infiltrazione è ridotta al minimo. Avrete capito che questa problematica è strettamente correlata con le problematiche di siccità degli ultimi anni.
FIUMI DI PIANURA.
I nostri fiumi sono notoriamente detti pensili, in quanto l’alveo del fiume è in quota più alto delle campagne circostanti. L’uomo per difendersi ha iniziato a costruire argini, iniziando una lotta infinita, ovvero si alza il fiume ed io alzo l’argine.
Gli argini sono manufatti vecchi che soffrono per tanti fattori: qualità ed epoca costruttiva, lunghi periodi siccitosi, manutenzione, tane di animali… Quasi mai però leggo, o sento, qualcuno che si soffermi sul parametro più importante: la sezione idraulica. I fiumi/torrenti sono ridotti a canali sopraelevati in pianura estremamente stretti, e questa è un’eredità pesantissima che ci portiamo dal passato. Su questi argini è necessaria la manutenzione, in quanto questi abbiamo e al momento come difesa passiva abbiamo loro.
Abbiamo però soprattutto sezioni idrauliche ridotte all’osso, argini enormi costruiti in più riprese, e al piede dell’argine manufatti come case ed aree industriali. Se avviene una piena devo quindi pensare in primis alla pulizia? Eh, direi di no in quanto come ha mostrato il Lamone (anche nell’evento maggio 2023), le sezioni di questi “fiumi” non sono in grado di fare defluire forti colmi di piena.
La pulizia risolve tutto? Bisogna definire cosa si intende per pulizia: l’unica pulizia fluviale che ha senso è la rimozione del legname secco in quanto quello viene subito preso in carico dalle piene e potrebbe creare sbarramenti in sezioni critiche come, ad esempio, ostruire la luce di un ponte. Il resto, sono leggende metropolitane.
Gli alberi “vivi” rappresentano una difesa idraulica passiva, in quanto sono in grado di far rallentare la corrente idraulica. Pensate che dove non ci sono, vengono impiantate delle opere di ingegneria con la stessa funzione degli alberi, detti pennelli.
Il cavare sedimento “a mo’ di pulizia” è quanto di più sciocco si possa fare, come dimostrato sopra: aumento velocità, erosione e il sano trasporto solido dei fiumi. Si sano, perché i fiumi portano a mare quel sedimento fondamentale per il mantenimento dei nostri litorali: i fiumi portano sedimento, le correnti marine lo distribuiscono lungo costa e così si sono sempre mantenute le nostre coste. Almeno fino a 70 anni fa, perché poi le pesanti estrazioni di sedimento in alveo hanno rotto questo equilibrio dei fiumi, ed infatti noi emiliano-romagnoli paghiamo una ditta tedesca che, ogni anno, draga la sabbia a 40-60 m dalle coste dell’Adriatico per fare il ripascimento delle nostre spiagge. Geniale no? Ma l’abbiamo cercata noi.
Le sezioni dei fiumi, quindi, appaiono sempre più insufficienti, in primis perché noi le abbiamo ristrette all’osso, ed in seconda battuta perché il territorio, fortemente cementato e antropizzato è andato incontro all’impermeabilizzazione. Questa strana parola racchiude in realtà uno degli aspetti più critici. Se io ho, ad esempio, un’area di 1 km quadrato a terreno naturale, questa assorbirà le precipitazioni in funzione ovviamente delle litologie di cui è composta, ovvero terreni più permeabili e terreni meno permeabili.
Se di quel km quadrato metà lo perdo perché ho cementato, asfaltato, rendendo di fatto impermeabile metà della mia area pilota, dove andrà l’acqua che piove? Non verrà mai assorbita e finirà velocemente nelle reti scolanti, quindi nei canali ed infine nei fiumi.
Si, quei fiumi che già li abbiamo ristretti e poi caliamo giù l’asso come surplus idrico da gestire. E le precipitazioni intense, concentrate, degli eventi estremi mettono la ciliegina sulla torta.
Quindi quando sentite dire da qualcuno “bisognerebbe dare spazio, o meglio, ridare lo spazio che abbiamo tolto ai fiumi e qualcosina di più ..” non è un pazzo, non è un “verde”, non è un “ambientalista”.
E’ uno che ha capito come funzionano i fiumi.
La pulizia radicale non risolve uno stupro al territorio che si è perpetrato per 60 anni.
Soluzioni possibili? Quando si dice “dare spazio ai fiumi” in molti criticano, storcono il naso, perché non hanno idea delle soluzioni proposte. Nessuno dice di lasciare, soprattutto in pianura, i fiumi al naturale come migliaia di anni fa. Bisgogna concentrarsi su aree di intervento dove qualcosa è effettivamente possibile applicare: devono essere interventi organici e mai interventi spot o puntuali, quelli non servono a nulla.
Il sistema va "allargato" in maniera da far riprendere di norma certe aree golenali ai fiumi. Inoltre, ci sono le fasce tampone dei fiumi, perse grazie all'incisione, che sono importantissime in in ottica di ricarica idrogeologica e per la biodiversità. Si deve fare in modo di ripristinare i canali abbandonati dalle nostre opere siano ripresi dai corsi d'acqua che tornano a situazione multicanale e non a canale singolo modello "canale scolante" come li vediamo ora.
In alcuni casi sono stati progettati anche gli arretramenti di argine e/o eliminazione degli stessi. Se riusciamo a fare questo in maniera organica la sezione si allarga e tutto ne trae beneficio. In alcune aree si dovrà giocoforza andare in contro ad espropri, non lo nego, ma i nostri errori di pianificazione li stiamo pagando a caro prezzo.
In aree critiche dobbiamo prevedere e realizzare aree di laminazione, come casse di espansione e/o aree appositamente allagabili.
Se non capiamo questo concetto sarà sempre peggio: la cementificazione e il cambiamento climatico comportano un notevole surplus idrico che i fiumi, ristretti fino all'osso, non riusciranno mai a smaltire.
Testo di Giulio Torri, geologo
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sciatu · 10 months ago
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Autoritratti dei pittori siciliani Daniele Schmidt, Pippo Rizzo, Gagliardo, Alfonso Amorelli, Bruno Caruso, Giuseppe Migneco, Lia Pasqualino Noto, Martinelli, Saro Mirabella, Ugo Attardi Verso l’inizio degli anni ’50, Salvatore Salvia De Stefano ebbe l’idea di collezionare gli autoritratti degli allora pittori viventi. Chiese aiuto ad amici galleristi e pittori per poter convincere i pittori che non conosceva a dipingere un loro autoritratto secondo il loro stile e la loro poetica. Il problema era che Salvia chiedeva questo autoritratto in un cartoncino di 15 per 18 centimetri di lato, quindi minuscolo e, per chi era abituato a grandi tele e opere ad ampio respiro, quasi limitativo. Non di meno, essendo un’opera minimale, la realizzazione degli autoritratti era sempre rimandata. Alla fine comunque Salvatore Salvia riuscì a raccogliere un buon numero di dipinti, ognuno ritratto umano ed artistico dell’autore. Una raccolta che passava da grandi pittori come Guttuso o Alliata a pittori minori ma pur sempre isolani nel tratto e nelle sembianze. Dove sia questa raccolta, non ve lo dire. Non appare in nessun museo o raccolta d’arte. C’è solo un piccolo libro che ne parla. Anche Salvatore Salvia è scomparso nel nulla tanto che neanche Wikipedia lo cita e di tutta la sua raccolta di “cose siciliane” non si sa più nulla. Alle volte l’amore non sopravvive a chi ama, anche se il soggetto di quest’amore immenso e totale, la Sicilia, resta è ancora madre di artisti e di grandi, sconosciuti, amanti dell’arte.
Self-portraits of the Sicilian painters Daniele Schmidt, Pippo Rizzo, Gagliardo, Alfonso Amorelli, Bruno Caruso, Giuseppe Migneco, Lia Pasqualino Noto, Martinelli, Saro Mirabella, Ugo Attardi Towards the beginning of the 1950s, Salvatore Salvia De Stefano had the idea of collecting the self-portraits of the then living Sicilian painters. He asked for help from gallery owner and painter friends to be able to convince painters he didn't know to paint a self-portrait of them according to their style and poetics. The problem was that Salvia asked for this self-portrait in a cardboard measuring 15 by 18 centimeters on each side, therefore tiny and, for those used to large canvases and wide-ranging works, almost restrictive. Nonetheless, being a minimal work, the creation of the self-portraits was always postponed. In the end, however, Salvatore Salvia managed to collect a good number of paintings, each a human and artistic portrait of the author. A collection that ranged from great painters such as Guttuso or Alliata to minor but still Sicilian painters in terms of style and appearance. Where this collection is, I won't tell you. It does not appear in any museum or art collection. There is only one small book that talks about it. Salvatore Salvia also disappeared into thin air, so much so that not even Wikipedia mentions him and nothing is known about his entire collection of "Sicilian things". Sometimes love does not survive those who love, even if the subject of this immense and total love, Sicily, still remains and is the mother of artists and great, unknown, art lovers.
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carroattrezzitorino · 1 day ago
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Tutti i servizi offerti da Carroattrezzi Torino
Tutti i servizi offerti da Carroattrezzi Torino: professionalità e disponibilità H24 per ogni emergenza
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girulicchio · 7 days ago
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Ieri sera sono stato all'Officina 99. Per la prima volta. Ad una serata Tekno - forse inutile dire che anche questa è una prima volta. Buco ci ha tenuto a ribadire che quella era Tekno con la k, non techno. Cerasella se l'è risa su sta cosa, ma mica mi ha detto se è vero o no che c'è una differenza. Mi sono sentito preso per il culo, ma non è questo il punto.
Era come vedere un pianeta nuovo. Ho passato quasi tre ore ad osservare l'ambiente, piuttosto che viverlo. Nonostante le vibrazioni fortissime, specie sotto le casse, non mi sono sciolto. E il mio sentirmi inadeguato, come un pesce fuor d'acqua, mi ha fatto solo rivivere certi traumi, come i cinque mesi in Spagna, dove sono stato come un eremita. Circondato da un mondo, non parte del mondo. Mi detesto profondamente in questi momenti.
E proprio Cerasella mi ha chiesto, mentre ne parlavamo, alle cinque del mattino, se ho mai pensato di parlarne con uno psicologo.
Lì il discorso è stato un po' sviato su altri fattori, su altri temi - anzi, non "è stato", io ho fatto in modo che cambiasse. Perché non ho un problema ad ammettere il problema, ma ho un problema ad affrontarlo. A vivere il fallimento di cui ho paura e che arriva puntuale come un treno svizzero.
Però, anche se non ho fatto parte di quella serata, ma l'ho solo vista, sono stato contento sia di stare con dei mei amici, sia di aver fatto un'esperienza nuova, sia di aver assistito al trionfo di quello che vorrei nella vita di tutti i giorni.
Non ho mai sopportato troppo i comunistelli e affini, ma posso dire che è sempre stato più un idiosincrasia a pelle per determinati atteggiamenti, piuttosto che per le idee politiche in sé. Perché un locale dove si balla muovendosi come cazzo ti pare, dove non si va per posteggiare, pieno di gente vestita e conciata nei modi più disparati, è un tripudio di rifiuti di patti sociali. Non è vero - ed è qui che casca l'asino - che sono solo ribelli del cazzo che vanno controcorrente per partito preso. Incarnano quello che io vorrei incarnare e penso soltanto. Vivono secondo quello che vogliono e non secondo quello che gli altri impongono. E questo è giusto, è bello. È libertà.
Per questo quando me l'hanno proposto, nonostante io sapessi che sarei stato la uallera a tracolla di me stesso, non ho detto di no. Voglio togliermi la scopa dal culo che mi fa da censore. Voglio poter pensare, come Buco e Cerasella, "fanculo sto fatto", vivere con più scioltezza e tranquillità.
Sia chiaro, non ho intenzione di snaturarmi, non voglio la reazione becera, non voglio trasformarmi nell'esatto opposto. Benedetta, conosciuta ieri, ha centrato il punto con una disarmante eppur efficacie banalità: certe cose te le devi sentire, se non te le senti va bene lo stesso.
Questa sorta di nuovo cronodiario che durerà quello che durerà deve essere diverso dal solito. Non deve essere la trascrizione dei miei tentativi ed errori, né dei progressi in una scala percentuale. Deve essere il piccolo promemoria per quelle volte che mi viene da mollare, senza biasimarmi troppo se una giornata non ho la forza o la voglia di mantenere fede al mio tentativo di vivere la vita con minore rigidità. Perché se penso sempre che è inutile affrontare certi temi e certi problemi, che tanto ritornano uguali, allora grazie al cazzo che resto dove sto.
E come ho detto ieri ai ragazzi, la prossima volta andrà meglio. Soprattutto se bevo abbastanza prima, magari muoverò anche la parte superiore del corpo.
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precisazioni · 11 months ago
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a casa mia vige l'abitudine di non dare un nome alle cose; si parla poco dei fatti propri; l'unica eccezione è nostra madre: ho tre fratelli e li sento poco, mentre ogni giorno telefoniamo ai miei. il problema sulla 'fratellanza' sorge per il gap d'età: con la maggiore mi tolgo tredici anni, con la minore nove; sono cresciuti insieme: ho maturato l'idea di avere non due sorelle e un fratello, ma due zie e uno zio; non avendo, da adolescenti, gli strumenti per fare i genitori, si limitavano a manifestare un'indole inizialmente affettuosa (ero tipo la mascotte di casa) ma poi bacchettona e priva di condivisione, che invece avevo in parte con mia madre e poi mio padre, che di carattere mai ostile ma schivo mi ha abbracciato per la prima volta nei miei ventiquattro anni
qualche settimana fa, mio fratello mi ha fatto cenno che suo figlio ha la maestra di sostegno; al momento più opportuno gli ho chiesto le ragioni: ha fatto cenno ad alcuni piccoli ritardi nell'apprendimento e, parolina magica, a un certo disturbo dell'attenzione. adhd ma, come scrivevo, a casa mia non è abitudine dare un nome alle cose: come se, a farlo, queste diventassero pesanti e stressanti. la depressione e i pensieri suicidi mi hanno accompagnato per anni; di questo, i miei fratelli, quando ricalcano il periodo, non ne fanno voce: accennano il fatto con approssimazione, senza mai dare un nome alla cosa
ad ogni modo mio fratello, che tra i famigliari è quello con l'approccio più scientifico, mi ha confessato che, secondo lui, suo figlio non è l'unico 'ad essere così' (cito lui: io avrei detto "a rientrare nello spettro") ma forse anche i figli delle nostre sorelle. non ha tutti i torti: è una cosa che penso da diverso tempo e che avevo anche accennato a mia madre. le neurodivergenze sono erditarie: forse esagerando, lui sostiene che forse mia sorella maggiore possa rientrare nell'adhd - per poi precisare: "tu no, sappiamo che non hai terminato gli studi perché stavi in quel modo", dove 'in quel modo' si intende ovviamente la depressione, e come se un eventuale disturbo dell'apprendimento sia riconducibile alla mancata laurea che non ha preso nostra sorella
sono più di dieci anni che, all'occasione, faccio test per l'autismo; l'esito è sempre stato: 'molto probabile che rientro nello spettro'; vorrei fare il test medico ma è un costo che ad oggi non potrei sostenere. non che sia qualcosa a cui penso giornalmente: se nei primi test che svolgevo ero senza dubbio suggestionato, è capitato negli ultimi cinque anni che lo abbia affrontato con risposte che dentro di me erano equilibrate e 'normali'; anche in quei casi il risultato è stato: 'molto probabilmente rientro nello spettro'. e se le neurodivergenze sono il più delle volte ereditarie, è probabile che qualcun altro in famiglia lo sia, e che io riconduca questa possibilità a mio padre
ha qualcosa che sfugge alla 'normalità' e lo scrivo con ogni affetto possibile; ma il modo in cui vive, l'incapacità di svolgere compiti non didascalicamente descritti e mille altre cose, l'esser una calcolatrice vivente nonostante la terza media ripetuta con tre bocciature, l'amore per l'abitudine, irrigidirsi di fronte a un imprevisto, comunicare i sentimenti abbracciando e chiedendo bacini a mia madre, che se da un lato sono manifestazioni senza dubbio tenere (e che ho del tutto ereditato) dall'altro esplicano un comunicare privo di retroscena. mio fratello ha avuto per suo figlio una diagnosi di adhd ed è possibile che non sia l'unico in famiglia. che a rientrare nello spettro possa essere anche mio padre non ne farò cenno: non ha senso quando, nei suoi settantatrè anni, sta continuando ad avere una vita felice
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abuqasimuhammadroleplay · 2 years ago
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Biografia breve:
Hazrat Imam Mahdi (aj) è il dodicesimo e ultimo della catena degli Imam purificati (as) e dei successori divini. Nacque all'alba, venerdì 15 di Shaban 255 A.H. nella città di Samarra1. Il suo rispettato padre è l'Imam Hasan al-Askari (as). La sua amata madre è Janab al-Nargis Khatoon (ra). Era la discendente del Cesare di Roma da parte di suo padre e da parte di sua madre era discendente da shamoon il vicegerente di Hazrat Isa (as).2 Questa elevata personalità ha lo stesso nome e kunniyat (agnomen) del Santo Profeta (S). I suoi titoli sono Mahdi, Hujjat, Qaem, Montazer, Sahibuzzaman e Khalaf al-saleh. La sua onorificenza più famosa, tuttavia, è Al-Mahdi (aj).3 Ibn Khallikaan scrive; "Il suo titolo ben noto è Hujjat. Gli sciiti lo conoscono dai titoli, Montazar, Qaem e Mahdi"4 Il grande studioso Mohaddith al-Noori ha raccolto 182 titoli di Imam Mahdi (aj) dai testi islamici. Ciascuno di questi titoli significa ciascuna delle sue qualità virtuose.5 I governanti tiranno Abbasid erano a conoscenza delle profezie del Santo Profeta (S). Che il figlio dell'Imam Hasan al-Askari (psl) con il nome di Mahdi apparirà per rimuovere ogni tipo di corruzione e tirannia; quindi hanno progettato di eliminare il bambino quando è nato. A causa di ciò la nascita dell'Imam Mahdi (aj) è stata tenuta segreta come quella di Hazrat Ibrahim (as). Tanto che, tranne il più fidato degli sciiti e la sua stessa famiglia, nessuno sapeva dell'esistenza di Hazrat (psl). Nonostante ciò, ogni volta che si presentava l'opportunità, l'Imam Hasan al-Askari (as) mostrava suo figlio ai suoi fedeli seguaci; che in futuro possano seguirlo. Questo era affinché gli sciiti potessero rimanere saldi sulla retta via e non essere sviati. Un servo Abu Ghanim dice: "Abu Muhammad (as) ha un figlio il cui nome è Muhammad." Il terzo giorno della sua nascita lo condusse davanti ai suoi compagni e disse: "Dopo di me è il tuo padrone della faccenda, è il mio successore, è lo stesso 'Qaem', che è atteso da alt Quando la terra sarà irta di ingiustizia e oppressione allora riapparirà e riempirà la terra di giustizia e giustizia."6 I primi anni della sua vita furono trascorsi nel solito modo. Quando era al suo quinto anno, perse il suo rispettato padre.7 Dopo questo tragico evento la responsabilità di guidare gli sciiti fu trasferita su di lui. A quel tempo, Hazrat (as) possedeva tutte le qualità e la conoscenza divina che era stata conferita ai precedenti Imam (as), dall'Onnipotente. Allo stesso modo che Hazrat Yahya (psl) nella sua infanzia e Hazrat Isa (as) nella sua infanzia fu favorito da Allah con l'ufficio divino della Profezia.
Sebbene tutti gli Imam (psl) detenessero l'ufficio divino di wilayat, gli sforzi dei nemici per eliminare il dodicesimo Imam (as) furono massimi. Quindi l'Imam az-Zaman (as) fu affidato a ghaibat ed essendo lontano dalla vista delle persone, dovette adempiere a tutti i doveri di un Imam. Si dice che la vita nascosta di Hazrat Mahdi (aj) non sia qualcosa di straordinario. Piuttosto, nella vita di tanti Profeti (as) e persino Imam (as) si vede, che erano a un certo punto, nascosti alla gente. Il Santo Corano registra l'occultamento di vari profeti (as) come Hazrat Ibrahim (as)9, Hazrat Musa (as)10 e Hazrat Isa (as)11. Il Santo Profeta (S) e gli Imam (psl) avevano indicato al popolo l'imminente occultamento della loro ultima prova (Imam Mahdi-aj), in modo che nessun dubbio o incomprensione dovesse rimanere, riguardo a questo problema. L'occultazione (Ghaibat) del dodicesimo Imam consiste di due fasi: una è Ghaibat al-Sughra (L'occultazione minore) e la seconda è Ghaibat al-Kubra (L'occultazione maggiore). Imam Ja'far come Sadiq (as) ha detto: «Ci sono due occultazioni per Qaem. Uno è breve e l'altro prolungato. Nella breve occultazione solo gli sciiti speciali sapranno dove si trova. E nell'occultazione più lunga solo i suoi servi fidati sapranno dove si trova". È chiaro che la conoscenza e la pratica dell'Imam Asr (as) è impeccabile come il Corano. Come era il sole del Santo Profeta (S). È obbligatorio per le persone di fede (musulmani) agire secondo il Corano e il sunnat e astenersi da ciò che proibiscono. Il Santo Profeta (S) ha detto: "Lascio dietro di voi due cose importanti: Il Libro di Allah e la mia Progenie, mia Ahlul Bayt Se aderite a quei due non andrete fuori strada. E sappiate che questi due non si separeranno finché non mi incontreranno a Hauz (Kauthar)"
Atto d'amore GDR:
L'imam Abu Qasim Muhammad appare per la prima volta mentre stava rischiando di essere attaccato dagli uomini di Ahmad al-Sufyan (deceduto) ma l'esercito di quest'ultimo venne inghiottito dalla spaccatura della terra tra Siria e Iraq.
Abu Qasim venne eletto dalla popolazione siriana e irachena come califfo leggittimo della Siria e Iraq, essendo discendente dell'ultimo profeta.
Firmò il giorno 3 giugno, un patto con il nuovo re degli USA, Solomon Ben Abraham contro la Turchia che tenta di ritornare all'impero ottomano.
Successivamente firmò un accordo con Israele di non intervenire nella guerra tra gli ebrei e i palestinesi, in ricambio può continuare a mantenere i suoi territori e aprire il campo per rifugiati.
Successivamente conosce un agente del FBI, Simon Elliot e gli rivelò di essere il mahdi.
Abu Qasim in seguito ricordando quello che fecero gli arabi contro la sua famiglia, decise quindi di eliminarli tutti perché sono i principali responsabili della morte della sua famiglia.
Abu Qasim aiutò gli ebrei rifugiati nei suoi territori come Siria,Iraq e Persia dopo che Mabus aveva distrutto Israele con il suo esercito.
Il 13 luglio, Abu Qasim ottiene un regalo dalla Russia: Cecenia e Dagestan ottenendo così più uomini nel suo esercito.
Nello stesso giorno, Abu Qasim visita Atene al seguito della dichiarazione di guerra da parte della Turchia.
Il 14 luglio, al seguito della morte del suo messaggero Nasr al-Yamani, Abu Qasim nominò suo cugino Ibrahim al-Askari come nuovo messaggero.
Il 15 luglio, l'esercito di Abu Qasim occupa la Turchia e uccide il sultano malvagio Osman Aslan mentre la Russia occupa Costantinopoli consegnando la città ai greci.
Il 17 luglio, l'esercito di Abu Qasim occupa l'Arabia Saudita e distrusse la Kaaba e nello stesso giorno iniziò l'invasione della Giordania, del Libano e delle città importanti nella regione della Palestina.
Il 19 luglio, l'esercito di Abu Qasim conquista Gerusalemme e fonda un nuovo regno d'Israele con la partecipazione dei musulmani,cristiani ed ebrei diventando così il nuovo re d'Israele.
Il 21 luglio, l'esercito di Abu Qasim conquista Roma e l'Italia sconfiggendo l'esercito di Mabus Atias e catturando quest'ultimo.
Nello stesso giorno, gli uomini di Abu Qasim uccissero Mabus e Abu Qasim divenne il nuovo imperatore di Roma rimanendo tuttavia a Gerusalleme ma nominando governatori in ogni regione.
Il 24 luglio, gli uomini di Abu Qasim iniziaronno a fare le copie del libro al-Jafr (libro della conoscenza dei profeti da Abramo,Isacco,Ismaele,Davide,Salomone, i 12 imam etc, questo libro venne distribuito alle popolazioni del mondo.
Il 26 luglio, gli uomini di Abu Qasim conquistarono la Grecia e la riunificarono con la Turchia.
Il 5 luglio, Abu Qasim ottene la totale indipendenza sul regno di Israele dal Regno Unito e revocò il trattato in cui impediva gli ebrei di riprendere legalmente le proprie case.
Il 26 agosto, Abu Qasim fece smantellare e abolire il sionismo fondando la nuova nazione palestinese, permesso i discendenti dei palestinesi di ritornare, gli ebrei di rimanere per servire lo stato palestinese e fatto resuscitare le persone che erano state uccise ingiustamente dal regime ebraico di origini cazare.
Il 16 settembre, Abu Qasim venne assassinato da un gruppo di sionisti ebrei e il suo califfato in Mediorente crollò.
Trama libera:
Successivamente, Abu Qasim ritornò in vita per sconosciuta ragione,ricostruisce il suo esercito e si rifugia in Iran dove abita suo cugino Ibrahim al-Askari dove lui è un vizier per il sovrano iraniano e pianifica come infiltrarsi in Arabia e violare le tombe dei primi califfi in modo particolare Abu Bakr e Umar senza danneggiare la tomba di Othman perché non era davvero un pessimo califfo perché era stato lui a nominare Alì come califfo dopotutto.
Successivamente, Abu Qasim venne maledetto dal faraone egiziano Ramses II perdendo la possibilità per sempre di ritornare in vita e venne assassinato da un arabo e uiguro entrambi sunniti che trovarono che il sciismo non c'entrava infatti nulla con il califfo Alì e una creazione Majoosi di Ibn Saba.
Successivamente Abu Qasim Muhammad ritornò in vita grazie al libro dei morti tramite i suoi uomini sopravvissuti, chiese scusa alle sue vittime Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab per essersi comportato male con loro e firmò un trattato di pace dove lui può tenere Iran,Iraq,Siria e Libano poi divenne il califfo di questi territori dopo che il re iraniano e il vizier Ismail al-Askari si dimettono ed nominò come vizier il suo fratellastro da parte materna Alì al-Narjis di origini israelite persiane,romane bizantine e arabe.
Abu Qasim rimase amichevole con i suoi vicini talebani dell'Afghanistan.
In seguito, Abu Qasim condannò l'emiro dell'Arabia Hassan al-Douri per aver distrutto il trattato di pace e revocato il supporto di Hamas poi minacciò di rapire Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab e se li troverà li farà soffrire atrocemente.
Abu Qasim in seguito condannò irritato l'emirato dell'Arabia per diffondere sciismofobia nella regione del Medioriente e di come c'è disonestà nell'alleanza araba-israeliana condannando appunto Hassan al-Douri come un'ipocrita e disonesto.
Il 21 luglio 2022,Abu Qasim morì assassinato da una donna barbuta della tribù araba Bani Tameem dopo aver visto la nascita di suoi figli Samir e Yusuf da parte di sua moglie Armani Rouhani.
Il 17 settembre, Abu Qasim ritorna in Iran a Teheran dove viene messo come generale per l'esercito iraniano e iniziò nuovamente a organizzare a come torturare e uccidere i due ex califfi Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab ma decise di non costruire più la milizia Islamic Mahdi Army.
Il 15 novembre, Abu Qasim fece ricostruire la milizia sciita Islamic Mahdi Army e insieme al presidente iraniano Akram Reza minacciò di distruggere la tomba dell'ex terzo califfo Othman e di fare ritornare in vita e torturare quest'ultimo.
Il 27 novembre, Abu Qasim continuò ad assistere Hussein Mounes e le milizie sciite contro le milizie sunnite sia baathiste e islamiste in cui entrambi i due uomini sospettano che sono supportate tramite le donazioni degli stati arabi e inizia un negoziato con Saif al-Adel per creare un al-Qaeda iraniana con una minoranza leadership sunnita e membri a maggioranza sciita da usare in futuro in caso d'invasione non per prendere il potere ma per destabilizzare il potere dello Scià che era un alleato degli stati arabi sunniti, il negoziato sarà lungo per essere completato e i due uomini concordarono sul fatto che la forma laica dell'Islam come il baathismo non è più funzionante.
Il 29 novembre, Abu Qasim sostituisce Akram Reza come presidente e inizia a reprimere più duramente le proteste contro la repubblica islamica dell'Iran e fece giocare la squadra dell'Iran contro gli Stati Uniti sebbene ha alcuni calciatori ostili contro di lui, Abu Qasim ebbe tensioni alte verso gli Stati Uniti.
Il 9 dicembre, Abu Qasim rifiutò di fare abolire la polizia di moralità religiosa e tramite la polizia fece uccidere le donne che protestano contro il velo islamico, danneggiare i seni e genitali femminili delle protestatrici e uccidere i bambini di queste donne senza pietà.
Nello stesso giorno, Abu Qasim rimane ferito a un attentato compiuto dal gruppo nazionalista arabo iraniano The Arab Struggle Movement for the Liberation of Ahwaz (ASMLA) venendo portato in ospedale dove gli viene mozzata la gamba destra non essendo curabile per le ferite, venne curato per le ferite e gli viene messa la gamba prostetica.
Il 14 dicembre, Abu Qasim guarisce dalle ferite ed esce dall'ospedale con una gamba prostetica più moderna e riprende le sue attività politiche in Iran,Iraq,Libano e Siria sebbene indebolito fisicamente.
Il 3 aprile 2023, Abu Qasim conquista le terre di Israele e della Palestina araba ma fallendo invece di conquistare la Libia,Afghanistan,Pakistan,Arabia Saudita, l'Iraq tornato in mano ai sunniti in due parti: baathisti e salafiti e il Vaticano ma riuscì ad entrare a Gerusalemme dove venne accolto soltanto dai falsi cristiani,satanisti,ebrei ortodossi e musulmani sciiti.
Nello stesso giorno, Abu Qasim fa uscire fuori il suo regno anticristico dalle Nazioni unite e dalla corte internazionale criminale.
Predecessore come presidente della Repubblica islamica dell'Iran:
-Akram Reza
Collaboratore stretto:
-Ephraim Werner (discedente tramite il Profeta Giuseppe e il figlio di quest'ultimo Ephraim, rappresenta il messia ebreo Ben Joseph)
Alleati:
David Manson, John Brown, Vladimir Putin,Bashar al-Assad e Saif al-Adel
Etnia:
Arabo,persiano,antico israelita e romano bizantino
Antenati israeliti:
Re Davide, Matthat,San Pietro,Janab al-Nargis Khatoon
Lontani cugini:
Hassan al-Douri e Gesù Cristo
Tribù Israelita:
Giuda
Tribù araba:
Quraysh
Religione:
Islam sciita
Ebraismo ortodosso
Satanismo
Moglie:
Armani Rouhani
Figli:
Samir al-Askari e Yusuf al-Askari
Prestavolti:
-Ayal Mazaki
-Sam Myerson
-Alvaro Rico
-Simone Joy
-Lachlan Buchanan
-Tyler Johnson
-Justin Gaston
-Pierson Fodé
-Chez Rust
-Farouq Alì Ahmed
-Imad Abdullah
-Samer Bisharat (pv attuale)
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amigayaps · 4 months ago
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Questo lavoro brasiliano di Infermieristica di Genere LGBTI riassume un metodo fondamentale per garantire la scientificità dei materiali che dovrebbero costituire il Curriculum formativo del personale Infermieristico a tutela dei pazienti LGBTI:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10926871/
Il metodo ha portato all'individuazione di una letteratura scientifica ed a capire che sono fondamentali i Casi Clinici ed i Focus Group come metodo di apprendimento anche empatico della relazione tra personale Infermieristico e pazienti LGBTI. 
Il linguaggio, il rispetto dell’identità di genere e delle relazioni affettive sono ovviamente l'elemento percepito dalle persone LGBTI come le più importanti ma occorre poi che il personale Infermieristico sappia quali siano le esigenze sanitarie da trattare altrimenti non serve a nulla aver creato un ambiente accogliente e affermativo. 
La Salute Mentale, il Minority Stress, il Tabagismo e l'abuso di Alcolici o Stupefacenti rappresentano un primo screening fondamentale soprattutto per le persone più vulnerabili socialmente come le persone Transgender. 
Per i maschi gay o bisex o partner di donne transgender o sex workers può essere un grave problema che trascina con sé il maggior rischio cardiovascolare e di malattie sessualmente trasmesse tra cui HIV.
L'assenza di accoglienza affermativa riduce la possibilità anche per le donne lesbiche o bisessuali di accedere a PAP test e Mammografia, alla verifica di PCOS e malattie tiroidee correlate all'obesità o al maggior tabagismo e abuso di alcolici correlati alla maggiore emarginazione sociale e familiare. 
Le persone Transgender inoltre possono fare uso di ormoni e chirurgie estetiche senza controllo medico, con un immediato rischio per la loro vita.
#infermieri #LGBTI #transgender #sanità #formazione #amigay 
Passiamo alla metodologia dello studio
In primo luogo una valutazione detta PICo (popolazione Infermieristica, Interventi didattici, Contesto lavorativo dei servizi sanitari.
Un secondo passaggio è stata la ricerca della letteratura scientifica in Infermieristica di Genere LGBTI. 
Il terzo livello è stata la categorizzazione delle informazioni trovate rispetto alla loro significatività (metanalisi, review o casi clinici singoli, studi qualitativi avendo ovviamente importanza diversa tra loro).
Il quarto è stata la verifica per ogni studio della sua validità secondo la check list JBI che riporttiamo in inglese in coda.
Gli elementi principali degli studi che hanno dimostrato cosi di essere più significativi sono stati usati per costruire una Bibliografia essenziale, che subito ha mostrato la enorme varietà di contenuti in molti diversi contesti sanitari (dal pronto soccorso alla chirurgia, dalla salute mentale alla cardiologia, dalla traumatologia all'oncologia ecc.)
L'ultimo passaggio è ovviamente l'organizzazione progressiva di Corsi di Formazione in Infermieristica di Genere LGBTI,  che al momento in Italia sono del tutto assenti.
Ecco il metodo di valutazione JBI: 
Q1 - Is it clear in the study what is the ‘cause’ and what is the ‘effect’ (i.e. there is no confusion about which variable comes first)? Q2 - Were the participants included in any comparisons similar? Q3 - Were the participants included in any comparisons receiving similar treatment/care, other than the exposure or intervention of interest? Q4 - Was there a control group? Q5 - Were there multiple measurements of the outcome both pre and post the intervention/exposure? Q6 - Was follow up complete and if not, were differences between groups in terms of their follow up adequately described and analyzed? Q7 - Were the outcomes of participants included in any comparisons measured in the same way? Q8 - Were outcomes measured in a reliable way? Q9 - Was appropriate statistical analysis used?
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mchiti · 6 months ago
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il tuo discorso può essere condivisibile se fosse così per tutti. Invece gli stranieri in italia (siano essi marocchini, albanesi, tunisini, rumeni o di altri paesi africani e via dicendo) sono fieri delle loro origini (e se io ti dicessi che non sei marocchina come la prenderesti? o se lo dicessi a un filippino o a un cinese) ma ricciardo non può essere considerato italiano. C'è palesemente un guasto ideologico qui.
ciao e scusa il ritardo nella mia risposta. Io non trovo ci sia alcun guasto ideologico. Premesso che 1) io la cittadinanza marocchina ce l'ho per lo stesso motivo per cui ricciardo ha quella italiana, perché anche in marocco funziona lo ius sanguinis. E non sono neanche contraria perché il mio problema non è che ricciardo o chi per lui abbiano il passaporto italiano, il mio problema è ovviamente la terribile disparità con chi nasce qui e deve buttare sangue per avere un diritto che dovrebbe spettare più a me più che a uno che non sa nulla dell'italia e biascica tre parole di italiano.
Lo ius sanguinis mi tedia quando diventa un perno culturale. C'è una differenza importante tra il valorizzare parte della propria identità culturale, amarla e considerarsi al pari di chi invece nasce e vive nel paese di origine della tua famiglia. Io sono italiana figlia di marocchini e mi definisco italo-marocchina. Vivo in una vera e propria sub-comunità, che è quella della diaspora marocchina europea: i marocchini italiani, spagnoli, francesi, olandesi e in minor numero tedeschi compongono questa grande comunità che ha ognuno connotati propri ma una continuità culturale (perché ascoltiamo le stesse canzoni, parliamo delle stesse cose e c'è una vicinanza geografica) e che dialoga con il paese di origine delle proprie famiglie. Allo stesso modo in cui è una sub-comunità quella italo-americana e quella italo-australiana. Ma non posso pensarmi in egual modo a chi vive in marocco, così come ricciardo non è italiano. Il problema nasce dalla spocchia degli americani o degli australiani di pensare che l'europa in qualche modo li riguardi, una spocchia che mi infastidisce perché è 1) first world problem 2) fa passare una pericolosa narrazione su cosa significa essere europei o italiani nello specifico. Nessuno rinnega l'identità culturale di ricciardo, che per ovvie ragioni è anche italiana, ma non è italiano come io non mi posso considerare marocchina in quel senso.
Detto questo anche una precisazione ovvia, e poi chiudo e scusa la lunghezza: un conto è se lui è figlio di una madre che è praticamente nata in australia da genitori italiani e da un padre che è cresciuto lì fin da piccolo, un altro conto posso essere io che ho genitori immigrati da adulti. Le diaspore che tu hai menzionato in Italia e in europa sono molto recenti in paragone a quella italiana che va avanti dall'ottocento, ed è inevitabile che ci siano differenze. Quando e se avrà figli, come ho già detto, so che saranno già molto diversi da me. Tra tre o quattro generazioni di marocco rimarrà poco e niente: è triste ma è la vita, e sarebbe ridicolo che un branco di italiani tra 60 anni vadano in marocco con la spocchia di sentirsi parte locale di un territorio che non conoscono minimamente.
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notiziariofinanziario · 7 months ago
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Più di 4 milioni i cittadini che vivono nei Comuni senza credito ne finanza
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L'assenza di sportelli bancari sul territorio e l'abbandono da parte delle banche delle zone più periferiche è un problema per le persone, per i professionisti, per i risparmiatori, ma anche per le imprese: perché un minor numero di banche e di filiali, si traduce, concretamente, anche in meno credito, con conseguenze facilmente immaginabili sull'economia, sugli investimenti, sulla crescita. La desertificazione bancaria, ovvero la riduzione del numero di sportelli sul territorio, è un fenomeno in crescita negli ultimi anni e che riguarda soprattutto le grandi banche, che tendono ad accentrare la loro operatività in poche sedi, situate prevalentemente nelle città e nei centri più grandi, investendo molto, invece, in tecnologie che consentono agli utenti di fare operazioni a distanza e senza la necessità di recarsi in filiale o rivolgersi ad un operatore. Ma non è questa l'unica realtà nel panorama italiano né la tendenza prevalente propria soprattutto delle grandi banche deve essere intesa come l'unica possibile. Al contrario, c'è una rete di piccole banche, in particolare di banche popolari, che tengono fede alla loro missione di vicinanza al territorio e continuano ad essere presenti con una fitta rete di filiali, con i propri operatori, con Atm evoluti che portano i servizi bancari anche nelle zone più periferiche. Sono ancora molte le piccole banche che continuano ad essere fortemente presenti sui territori, scegliendo non solo le grandi città, ma anche i piccoli centri. Questa scelta decisamente in controtendenza rispetto al trend principale ha forza e attualità se si coniuga con investimenti in tecnologia e innovazione. È infatti necessario che anche le piccole banche siano al passo con i tempi, investano molto in tecnologie, ascoltino i bisogni dei consumatori e credano nello sviluppo del digitale, ma, al tempo stesso, senza mai rinunciare alla loro caratteristiche distintiva, ovvero la presenza sul territorio e la tutela del rapporto personale. La commistione tra tecnologia e presenza fisica sul territorio, tra innovazione e tradizione è un modello vincente, che piace molto, soprattutto ai giovani che cercano velocità e efficienza, ma chiedono anche di confrontarsi con professionisti qualificati in grado di consigliarli sul loro futuro. Sono questi gli strumenti vincenti che possono assicurare un vantaggio sulle grandi piattaforme e sui player non bancari. La dicotomia tra grandi e piccole banche è un falso problema: l'economia - e soprattutto l'economia italiana - è fatta di moltissime piccole imprese e ha bisogno sia dei grandi Istituti sia delle piccole banche. E per queste ultime, la soluzione se non si vuole ricorrere ad aggregazioni e si vuole mantenere la propria autonomia è data da economie di scala e sinergie. La partecipazione a network importanti per la fornitura di alcuni servizi ad alto valore tecnologico, infatti, consente alle piccole banche di mantenere la propria autonomia: l'aggregazione, in questo caso, non riguarda la perdita di identità e di autonomia, ma è relativa esclusivamente alla fruizione di servizi, così da ottimizzare costi ed efficienza. In questo modo anche una piccola banca come la nostra riesce a raggiungere importanti obiettivi, ad essere presente sui territori con le migliori tecnologie ed una efficace presenza fisica e a guadagnare quote di mercato nel settore a noi più vicino, ovvero PMI e famiglie». Ma c'è un altro aspetto importante che riguarda le banche popolari e la declinazione del loro rapporto con il territorio, ovvero il modo in cui agiscono influenzando la crescita economica, l'inclusione finanziaria, la sostenibilità e il contributo che danno alla crescita sociale e culturale, sostenendo iniziative artistiche, culturali, sportive, di solidarietà. La presenza delle banche popolari sul territorio, molto spesso, va ben oltre l'offerta di servizi bancari e sempre più le piccole banche sono interlocutori privilegiati di enti, istituzioni, associazioni e sostengono tantissime iniziative culturali che, altrimenti, sarebbe impossibile realizzare. Lo sport, la musica, l'arte, la cultura, ma anche importanti iniziative di solidarietà vengono realizzate con il contributdi tante piccole banche che, proprio per la loro approfondita conoscenza delle realtà locali, sono un volano di sviluppo e di crescita. Le piccole banche distribuiscono valore sul territorio, generando anche in questo modo crescita e sviluppo. E non può essere dimenticato il rapporto specialissimo delle banche popolari con i soci, interlocutori e protagonisti dell'operato di molti istituti di credito. C'è un rapporto speciale con i soci consolidato nel tempo, alimentato da una trasparenza assoluta nella gestione di ogni attività. Fondamentali la distribuzione annuale dei dividendi che rappresenta una forte immissione di ricchezza sul territorio, soprattutto in considerazione del fatto che i soci sono prevalentemente piccoli risparmiatori e persone fisiche, ma anche i benefici riservati ai soci in termini di prestiti agevolati e facilità di accesso al credito a condizioni favorevoli: c'è, infatti, un rapporto diretto con i soci che rende semplici e veloci le risposte alle richieste di credito, ma mai a discapito del merito creditizio. È grazie a questa efficienza e prudenza che la banca ha una buona qualità del credito, ottenuta grazie anche alla competenza e alla professionalità del nostro personale e delle amministrazioni e delle direzioni generali che si sono succedute nel tempo. Read the full article
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scienza-magia · 10 months ago
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Nessuna differenza fra ogm naturale o creato dall'uomo
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Ecco altri Ogm trovati in natura. Milioni di anni di evoluzione hanno anticipato i ritrovati della scienza che alcuni si ostinano a rifiutare come “contro natura”. Spesso accade che la tanto invocata “natura”, a tutela della quale si invoca il principio di precauzione anche quando non si dovrebbe, si occupa di smentire direttamente alcune delle teorie poco fondate, usate per alimentare le paure del pubblico e bloccare l’adozione di ciò che la ricerca scientifica indica essere la miglior soluzione ad un determinato problema. Uno dei settori in cui più diffusamente accade è quello delle biotecnologie vegetali, quando, a seguito di qualche nuova acquisizione “sulle invenzioni evolutive” che si ritrovano nelle piante, cade qualcuna delle barriere fra “naturale” e biotech invocate per condannare il lavoro dei ricercatori come appunto “innaturale”. Abbiamo diffusamente mostrato come il flusso di materiale genetico tra organismi diversissimi, a volte persino con meccanismi di trasformazione genetica assolutamente indistinguibili da quelli poi sviluppati dagli scienziati, rende difficile parlare dei cosiddetti “Ogm” come di un’invenzione umana, mai vista prima negli ecosistemi che si intende tutelare (è anzi vero che la natura trasforma e rimescola a caso molto più di qualunque laboratorio). Oggi vorrei portare un esempio che sfata un altro dei punti utilizzati per bloccare lo sviluppo e la diffusione di piante coltivabili a minor impatto ambientale, e precisamente proprio di quelle piante che consentirebbero contemporaneamente di raggiungere e superare gli obiettivi europei della riduzione di fitofarmaci, appena travolti dalle ruote dei trattori e dalle proteste dei contadini inferociti per chi non valuta le conseguenze di certe proibizioni sulla produzione agricola. L’esempio riguarda uno dei più conosciuti e avversati tipi di Ogm, ovvero le piante in cui sia stato inserito il gene per la produzione di una tossina del Bacillus thuringiensis (Bt). In particolare, le piante Bt-modificate e più diffuse sono il mais, il cotone, la patata ed il tabacco. Per queste piante, oltre ad ipotizzare una varietà di effetti tossici sui mammiferi e di rischi per la salute umana – rischi che di fatto non sono mai stati solidamente provati, e sono certamente minori di quelli degli insetticidi che si risparmiano con gli Ogm in questione – si è presto passati, proprio per la labilità dell’argomento salute, a ipotizzare rischi ambientali, dovuti ad effetti su insetti diversi da quelli da cui si intende proteggere le piante. Anche in questo caso, tuttavia, si è dimostrato come tali effetti siano minimi e comunque molto inferiori a quelli dei pesticidi sostituiti dagli Ogm, ma la paura del “contro natura” è ancora salda e costituisce una leva di quel “populismo verde” che tanti danni continua a fare all’ambiente, alla salute e alla sicurezza alimentare. Proprio l’argomento dell’innaturalità delle colture Bt-modificate deve tuttavia arrendersi oggi all’evidenza di una nuova pubblicazione, appena uscita sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS. In breve, alcuni ricercatori che stavano cercando alternative alle tossine Bt, le quali, come ogni prodotto, finiscono con il diventare inutili per l’insorgere di resistenza negli insetti, le hanno identificate in tre ordini diversi di felci, e in particolare anche in molte specie del comune genere Pteris (cui appartiene fra le altre la ben nota e comunissima felce aquilina). Quando gli scienziati hanno caratterizzato le proteine in questione, si sono accorte che erano in sostanza tutte varianti di una sola tossina utilizzata dalle piante come insetticida naturale. Cosa più rilevante ai nostri fini, tuttavia, è che le proteine trovate sono, da un punto di vista strutturale, molto, molto simili alla tossina Bt usata negli Ogm – ne sono nello specifico una versione ridotta, che mantiene a causa della similitudine con quella batterica lo stesso meccanismo di azione. Dunque, ricapitoliamo: in moltissime specie, da tre ordini diversi, appartenenti alle felci, sono state trovate delle “tossine Bt” di origine vegetale, senza che nessuno dei “terribili-scienziati-al soldo-delle-multinazionali” abbia mai fatto alcuna ingegneria genetica, e anzi presenti da milioni di anni prima che esistesse qualunque scienziato. Per sovrapprezzo, queste proteine sono in piante diffusissime e anche molto abbondanti, come la felce aquilina, che, come tutti ben sanno, può invadere estensioni anche vaste con una sorta di monocultura, non troppo dissimile da quella di un campo coltivato. Eppure, come già gli studi citati avevano dimostrato, gli effetti su insetti diversi da quelli che la felce intende respingere non sono tali da far collassare gli ecosistemi, intossicare i mammiferi o produrre niente più che un ecosistema ben salubre, con la successione tipica e le interazioni che si osservano fra le felci e tutti gli altri organismi tipici di moltissimi ambienti diversi. Per quello che riguarda le piante con il gene Bt, dunque, la distinzione fra “naturale” e “innaturale”, alla fine, sta come sempre solo nel fatto che l’evoluzione naturale ha prodotto in milioni di anni ciò che l’ingegno umano ha concepito e realizzato in meno di un secolo; e se certo il fatto che le felci Bt non danno indicazioni dirette sugli effetti di piantare mais-Bt – a quello ci pensano i numerosissimi studi e gli enti regolatori – è pur vero che l’argomento dell’innaturalità di questa strategia, e quindi la repulsione per essa, dovrebbe definitivamente essere accantonato, come una delle tante reliquie di quell’irrazionale invenzione di una natura immaginaria. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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Malnutrizione: nel Regno Unito le prime conseguenze tra i bambini
La malnutrizione fa vedere le sue conseguenze tra i bambini del Regno Unito. Negli ultimi dieci anni, infatti, i bambini britannici sono cresciuti sempre meno divenendo i bambini più bassi. La causa di questo processo starebbe in uno scarso apporto di nutrienti dato, a sua volta, dalla povertà sempre più dilagante tra le famiglie. Come si evidenzia, la malnutrizione non è più un fenomeno riferito solo ai Paesi in via di sviluppo ma dilaga anche nei Paesi ricchi dove aumentano velocemente le sacche di povertà. Le conseguenze della malnutrizione nel Regno Unito I bambini britannici sono più bassi rispetto a quelli degli altri Paesi. A essere precisi sono i più bassi. Mentre l'altezza media aumenta a livello globale, nel Regno Unito diminuisce. Per dare un'idea, l'altezza media in Gran Bretagna nel 2010 era 110,2 centimetri per i maschi di 5 anni e 109,3 per le femmine; nel 2022 si è passati a 110,9 centimetri per i maschi e a 109,9. Un incremento inferiore rispetto a quello registrato in altri Paesi. In questo lasso di tempo, i bambini britannici maschi hanno perso 33 posizioni nelle classifiche internazionali, le femmine 27. Intervistata sulla notizia, la professoressa di salute globale all’Imperial College di Londra, Majid Ezzati, ha evidenziato come questo dato sia riconducibile alla malnutrizione. Un problema, ha detto la professoressa, che affligge milioni di giovani sotto i 18 anni in Gran Bretagna. Sono sempre meno, infatti, le famiglie che possono permettersi di acquistare cibi, come legumi, verdure, carne e pesce, capaci di nutrire senza far ingrassare. Un'emergenza annunciata La notizia, diventata subito un caso politico, non è arrivata inaspettata. Nel luglio 2023, infatti, il Times svelò la dirompente crisi alimentare in Gran Bretagna. Una situazione talmente grave che il sindaco di Londra, Sadiq Khan, aveva attuato un programma di pasti gratuiti per i bambini delle scuole elementari. La direttrice della Food Foundation, Anna Taylor, esperta di nutrizione con una lunga esperienza in Africa e Asia, aveva lanciato l'allarme sulla crisi alimentare nel Regno Unito parlando di livelli di denutrizione molto alti, assimilabili a quelli di alcuni dei Paesi più poveri del mondo, e di un arresto nella crescita infantile. Nel 2022, più di 11.000 britannici erano stati ricoverati per malnutrizione. Molti anche i casi di scorbuto e di rachitismo. La prima è dovuta a un'importante carenza di vitamina C, la seconda a una prolungata carenza di vitamina D. Parliamo di malattie tipiche dell'era vittoriana legate, appunto, alla malnutrizione. Denutrizione e malnutrizione Vediamo, dunque, come denutrizione e malnutrizione sono fenomeni molto diffusi non solo nei Paesi a scarso sviluppo economico ma che, negli ultimi anni, devono farci i conti anche i Paesi cosiddetti industrializzati. Per denutrizione si intende un apporto di calorie giornaliero minore di quello necessario per poter svolgere le pratiche quotidiane. Erroneamente associamo la denutrizione alla scarsa quantità di cibo che ingeriamo. Il nesso non è vero sempre considerato che, se conduciamo un'alimentazione priva di nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) possiamo anche mangiare in grandi quantità cibo ma non introiteremo il giusto apporto energetico. La malnutrizione, invece, si manifesta come mancanza di uno o più nutrienti ed è provocata da un'alimentazione squilibrata che privilegia alcuni nutrienti a danno di altri. Anche in questo caso le quantità di cibo non sono dirimenti, perché conta la qualità dei cibi che ingeriamo. Anche regimi alimentari molto sbilanciati volti alla perdita di peso possono portare alla malnutrizione o alla denutrizione. La causa principale della malnutrizione, oggi, sta nella povertà, che non consente alle persone di nutrirsi in modo adeguato, dilagante anche nei Paesi più ricchi. In copertina foto di 👀 Mabel Amber, who will one day da Pixabay Read the full article
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abuqasimuhammadroleplay · 2 years ago
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Biografia breve:
Hazrat Imam Mahdi (aj) è il dodicesimo e ultimo della catena degli Imam purificati (as) e dei successori divini. Nacque all'alba, venerdì 15 di Shaban 255 A.H. nella città di Samarra1. Il suo rispettato padre è l'Imam Hasan al-Askari (as). La sua amata madre è Janab al-Nargis Khatoon (ra). Era la discendente del Cesare di Roma da parte di suo padre e da parte di sua madre era discendente da shamoon il vicegerente di Hazrat Isa (as).2 Questa elevata personalità ha lo stesso nome e kunniyat (agnomen) del Santo Profeta (S). I suoi titoli sono Mahdi, Hujjat, Qaem, Montazer, Sahibuzzaman e Khalaf al-saleh. La sua onorificenza più famosa, tuttavia, è Al-Mahdi (aj).3 Ibn Khallikaan scrive; "Il suo titolo ben noto è Hujjat. Gli sciiti lo conoscono dai titoli, Montazar, Qaem e Mahdi"4 Il grande studioso Mohaddith al-Noori ha raccolto 182 titoli di Imam Mahdi (aj) dai testi islamici. Ciascuno di questi titoli significa ciascuna delle sue qualità virtuose.5 I governanti tiranno Abbasid erano a conoscenza delle profezie del Santo Profeta (S). Che il figlio dell'Imam Hasan al-Askari (psl) con il nome di Mahdi apparirà per rimuovere ogni tipo di corruzione e tirannia; quindi hanno progettato di eliminare il bambino quando è nato. A causa di ciò la nascita dell'Imam Mahdi (aj) è stata tenuta segreta come quella di Hazrat Ibrahim (as). Tanto che, tranne il più fidato degli sciiti e la sua stessa famiglia, nessuno sapeva dell'esistenza di Hazrat (psl). Nonostante ciò, ogni volta che si presentava l'opportunità, l'Imam Hasan al-Askari (as) mostrava suo figlio ai suoi fedeli seguaci; che in futuro possano seguirlo. Questo era affinché gli sciiti potessero rimanere saldi sulla retta via e non essere sviati. Un servo Abu Ghanim dice: "Abu Muhammad (as) ha un figlio il cui nome è Muhammad." Il terzo giorno della sua nascita lo condusse davanti ai suoi compagni e disse: "Dopo di me è il tuo padrone della faccenda, è il mio successore, è lo stesso 'Qaem', che è atteso da alt Quando la terra sarà irta di ingiustizia e oppressione allora riapparirà e riempirà la terra di giustizia e giustizia."6 I primi anni della sua vita furono trascorsi nel solito modo. Quando era al suo quinto anno, perse il suo rispettato padre.7 Dopo questo tragico evento la responsabilità di guidare gli sciiti fu trasferita su di lui. A quel tempo, Hazrat (as) possedeva tutte le qualità e la conoscenza divina che era stata conferita ai precedenti Imam (as), dall'Onnipotente. Allo stesso modo che Hazrat Yahya (psl) nella sua infanzia e Hazrat Isa (as) nella sua infanzia fu favorito da Allah con l'ufficio divino della Profezia.
Sebbene tutti gli Imam (psl) detenessero l'ufficio divino di wilayat, gli sforzi dei nemici per eliminare il dodicesimo Imam (as) furono massimi. Quindi l'Imam az-Zaman (as) fu affidato a ghaibat ed essendo lontano dalla vista delle persone, dovette adempiere a tutti i doveri di un Imam. Si dice che la vita nascosta di Hazrat Mahdi (aj) non sia qualcosa di straordinario. Piuttosto, nella vita di tanti Profeti (as) e persino Imam (as) si vede, che erano a un certo punto, nascosti alla gente. Il Santo Corano registra l'occultamento di vari profeti (as) come Hazrat Ibrahim (as)9, Hazrat Musa (as)10 e Hazrat Isa (as)11. Il Santo Profeta (S) e gli Imam (psl) avevano indicato al popolo l'imminente occultamento della loro ultima prova (Imam Mahdi-aj), in modo che nessun dubbio o incomprensione dovesse rimanere, riguardo a questo problema. L'occultazione (Ghaibat) del dodicesimo Imam consiste di due fasi: una è Ghaibat al-Sughra (L'occultazione minore) e la seconda è Ghaibat al-Kubra (L'occultazione maggiore). Imam Ja'far come Sadiq (as) ha detto: «Ci sono due occultazioni per Qaem. Uno è breve e l'altro prolungato. Nella breve occultazione solo gli sciiti speciali sapranno dove si trova. E nell'occultazione più lunga solo i suoi servi fidati sapranno dove si trova". È chiaro che la conoscenza e la pratica dell'Imam Asr (as) è impeccabile come il Corano. Come era il sole del Santo Profeta (S). È obbligatorio per le persone di fede (musulmani) agire secondo il Corano e il sunnat e astenersi da ciò che proibiscono. Il Santo Profeta (S) ha detto: "Lascio dietro di voi due cose importanti: Il Libro di Allah e la mia Progenie, mia Ahlul Bayt Se aderite a quei due non andrete fuori strada. E sappiate che questi due non si separeranno finché non mi incontreranno a Hauz (Kauthar)"
Atto d'amore GDR:
L'imam Abu Qasim Muhammad appare per la prima volta mentre stava rischiando di essere attaccato dagli uomini di Ahmad al-Sufyan (deceduto) ma l'esercito di quest'ultimo venne inghiottito dalla spaccatura della terra tra Siria e Iraq.
Abu Qasim venne eletto dalla popolazione siriana e irachena come califfo leggittimo della Siria e Iraq, essendo discendente dell'ultimo profeta.
Firmò il giorno 3 giugno, un patto con il nuovo re degli USA, Solomon Ben Abraham contro la Turchia che tenta di ritornare all'impero ottomano.
Successivamente firmò un accordo con Israele di non intervenire nella guerra tra gli ebrei e i palestinesi, in ricambio può continuare a mantenere i suoi territori e aprire il campo per rifugiati.
Successivamente conosce un agente del FBI, Simon Elliot e gli rivelò di essere il mahdi.
Abu Qasim in seguito ricordando quello che fecero gli arabi contro la sua famiglia, decise quindi di eliminarli tutti perché sono i principali responsabili della morte della sua famiglia.
Abu Qasim aiutò gli ebrei rifugiati nei suoi territori come Siria,Iraq e Persia dopo che Mabus aveva distrutto Israele con il suo esercito.
Il 13 luglio, Abu Qasim ottiene un regalo dalla Russia: Cecenia e Dagestan ottenendo così più uomini nel suo esercito.
Nello stesso giorno, Abu Qasim visita Atene al seguito della dichiarazione di guerra da parte della Turchia.
Il 14 luglio, al seguito della morte del suo messaggero Nasr al-Yamani, Abu Qasim nominò suo cugino Ibrahim al-Askari come nuovo messaggero.
Il 15 luglio, l'esercito di Abu Qasim occupa la Turchia e uccide il sultano malvagio Osman Aslan mentre la Russia occupa Costantinopoli consegnando la città ai greci.
Il 17 luglio, l'esercito di Abu Qasim occupa l'Arabia Saudita e distrusse la Kaaba e nello stesso giorno iniziò l'invasione della Giordania, del Libano e delle città importanti nella regione della Palestina.
Il 19 luglio, l'esercito di Abu Qasim conquista Gerusalemme e fonda un nuovo regno d'Israele con la partecipazione dei musulmani,cristiani ed ebrei diventando così il nuovo re d'Israele.
Il 21 luglio, l'esercito di Abu Qasim conquista Roma e l'Italia sconfiggendo l'esercito di Mabus Atias e catturando quest'ultimo.
Nello stesso giorno, gli uomini di Abu Qasim uccissero Mabus e Abu Qasim divenne il nuovo imperatore di Roma rimanendo tuttavia a Gerusalleme ma nominando governatori in ogni regione.
Il 24 luglio, gli uomini di Abu Qasim iniziaronno a fare le copie del libro al-Jafr (libro della conoscenza dei profeti da Abramo,Isacco,Ismaele,Davide,Salomone, i 12 imam etc, questo libro venne distribuito alle popolazioni del mondo.
Il 26 luglio, gli uomini di Abu Qasim conquistarono la Grecia e la riunificarono con la Turchia.
Il 5 luglio, Abu Qasim ottene la totale indipendenza sul regno di Israele dal Regno Unito e revocò il trattato in cui impediva gli ebrei di riprendere legalmente le proprie case.
Il 26 agosto, Abu Qasim fece smantellare e abolire il sionismo fondando la nuova nazione palestinese, permesso i discendenti dei palestinesi di ritornare, gli ebrei di rimanere per servire lo stato palestinese e fatto resuscitare le persone che erano state uccise ingiustamente dal regime ebraico di origini cazare.
Il 16 settembre, Abu Qasim venne assassinato da un gruppo di sionisti ebrei e il suo califfato in Mediorente crollò.
Trama libera:
Successivamente, Abu Qasim ritornò in vita per sconosciuta ragione,ricostruisce il suo esercito e si rifugia in Iran dove abita suo cugino Ibrahim al-Askari dove lui è un vizier per il sovrano iraniano e pianifica come infiltrarsi in Arabia e violare le tombe dei primi califfi in modo particolare Abu Bakr e Umar senza danneggiare la tomba di Othman perché non era davvero un pessimo califfo perché era stato lui a nominare Alì come califfo dopotutto.
Successivamente, Abu Qasim venne maledetto dal faraone egiziano Ramses II perdendo la possibilità per sempre di ritornare in vita e venne assassinato da un arabo e uiguro entrambi sunniti che trovarono che il sciismo non c'entrava infatti nulla con il califfo Alì e una creazione Majoosi di Ibn Saba.
Successivamente Abu Qasim Muhammad ritornò in vita grazie al libro dei morti tramite i suoi uomini sopravvissuti, chiese scusa alle sue vittime Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab per essersi comportato male con loro e firmò un trattato di pace dove lui può tenere Iran,Iraq,Siria e Libano poi divenne il califfo di questi territori dopo che il re iraniano e il vizier Ismail al-Askari si dimettono ed nominò come vizier il suo fratellastro da parte materna Alì al-Narjis di origini israelite persiane,romane bizantine e arabe.
Abu Qasim rimase amichevole con i suoi vicini talebani dell'Afghanistan.
In seguito, Abu Qasim condannò l'emiro dell'Arabia Hassan al-Douri per aver distrutto il trattato di pace e revocato il supporto di Hamas poi minacciò di rapire Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab e se li troverà li farà soffrire atrocemente.
Abu Qasim in seguito condannò irritato l'emirato dell'Arabia per diffondere sciismofobia nella regione del Medioriente e di come c'è disonestà nell'alleanza araba-israeliana condannando appunto Hassan al-Douri come un'ipocrita e disonesto.
Il 21 luglio 2022,Abu Qasim morì assassinato da una donna barbuta della tribù araba Bani Tameem dopo aver visto la nascita di suoi figli Samir e Yusuf da parte di sua moglie Armani Rouhani.
Il 17 settembre, Abu Qasim ritorna in Iran a Teheran dove viene messo come generale per l'esercito iraniano e iniziò nuovamente a organizzare a come torturare e uccidere i due ex califfi Abu Bakr as-Siddiq e Umar Ibn al-Khattab ma decise di non costruire più la milizia Islamic Mahdi Army.
Il 15 novembre, Abu Qasim fece ricostruire la milizia sciita Islamic Mahdi Army e insieme al presidente iraniano Akram Reza minacciò di distruggere la tomba dell'ex terzo califfo Othman e di fare ritornare in vita e torturare quest'ultimo.
Il 27 novembre, Abu Qasim continuò ad assistere Hussein Mounes e le milizie sciite contro le milizie sunnite sia baathiste e islamiste in cui entrambi i due uomini sospettano che sono supportate tramite le donazioni degli stati arabi e inizia un negoziato con Saif al-Adel per creare un al-Qaeda iraniana con una minoranza leadership sunnita e membri a maggioranza sciita da usare in futuro in caso d'invasione non per prendere il potere ma per destabilizzare il potere dello Scià che era un alleato degli stati arabi sunniti, il negoziato sarà lungo per essere completato e i due uomini concordarono sul fatto che la forma laica dell'Islam come il baathismo non è più funzionante.
Il 29 novembre, Abu Qasim sostituisce Akram Reza come presidente e inizia a reprimere più duramente le proteste contro la repubblica islamica dell'Iran e fece giocare la squadra dell'Iran contro gli Stati Uniti sebbene ha alcuni calciatori ostili contro di lui, Abu Qasim ebbe tensioni alte verso gli Stati Uniti.
Il 9 dicembre, Abu Qasim rifiutò di fare abolire la polizia di moralità religiosa e tramite la polizia fece uccidere le donne che protestano contro il velo islamico, danneggiare i seni e genitali femminili delle protestatrici e uccidere i bambini di queste donne senza pietà.
Nello stesso giorno, Abu Qasim rimane ferito a un attentato compiuto dal gruppo nazionalista arabo iraniano The Arab Struggle Movement for the Liberation of Ahwaz (ASMLA) venendo portato in ospedale dove gli viene mozzata la gamba destra non essendo curabile per le ferite, venne curato per le ferite e gli viene messa la gamba prostetica.
Il 14 dicembre, Abu Qasim guarisce dalle ferite ed esce dall'ospedale con una gamba prostetica più moderna e riprende le sue attività politiche in Iran,Iraq,Libano e Siria sebbene indebolito fisicamente.
Il 3 aprile 2023, Abu Qasim conquista le terre di Israele e della Palestina araba ma fallendo invece di conquistare la Libia,Afghanistan,Pakistan,Arabia Saudita, l'Iraq tornato in mano ai sunniti in due parti: baathisti e salafiti e il Vaticano ma riuscì ad entrare a Gerusalemme dove venne accolto soltanto dai falsi cristiani,satanisti,ebrei ortodossi e musulmani sciiti.
Predecessore come presidente della Repubblica islamica dell'Iran:
-Akram Reza
Collaboratore stretto:
-Ephraim Werner (discedente tramite il Profeta Giuseppe e il figlio di quest'ultimo Ephraim, rappresenta il messia ebreo Ben Joseph)
Alleati:
David Manson, John Brown, Vladimir Putin,Bashar al-Assad e Saif al-Adel
Etnia:
Arabo,persiano,antico israelita e romano bizantino
Antenati israeliti:
Re Davide, Matthat,San Pietro,Janab al-Nargis Khatoon
Lontani cugini:
Hassan al-Douri e Gesù Cristo
Tribù Israelita:
Giuda
Tribù araba:
Quraysh
Religione:
Islam sciita
Ebraismo ortodosso
Satanismo
Moglie:
Armani Rouhani
Figli:
Samir al-Askari e Yusuf al-Askari
Prestavolti:
-Ayal Mazaki
-Sam Myerson
-Alvaro Rico
-Simone Joy
-Lachlan Buchanan
-Tyler Johnson
-Justin Gaston
-Pierson Fodé
-Chez Rust
-Farouq Alì Ahmed
-Imad Abdullah
-Samer Bisharat (pv attuale)
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staipa · 1 year ago
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/cosa-pensa-di-te-una-intelligenza-artificiale/?feed_id=1029&_unique_id=65267e6f6c608 %TITLE% Ho parlato in più di un articolo del rischio che una Intelligenza Artificiale non ben alimentata possa avere dei forti bias e dei pregiudizi, sia in Le sfide tecniche e sociali dell’intelligenza artificiale (https://short.staipa.it/emfjl) che in maniera più specifica in L’intelligenza artificiale può essere razzista? (https://short.staipa.it/0m16a), ma non è facile darne una prova esplicita e chiara, soprattutto senza offendere qualcuno nello specifico. Sarebbe stato facile scegliere uno qualsiasi dei numerosi stereotipi che noi stessi italiani diamo ad alcuni abitati dell'una o dell'altra regione o città, o utilizzare gli stereotipi di etnie con minor frequenza ma bene o male il rischio di offendere (anche giustamente) qualcuno sarebbe stato comunque eccessivo, e la resa piuttosto bassa. Alla fine in ogni stereotipo tende ad esserci una certa percentuale di verità, alta o bassa a seconda del caso e se avessi scelto uno stereotipo razziale ci sarebbe stato comunque il razzista di turno che avrebbe detto "non è uno stereotipo, quelli lì sono così davvero". Ho scelto così di puntare genericamente sugli Italiani. Lo sono io e lo è sicuramente la gran parte del mio pubblico, probabilmente anche tutto perché immagino che chi raggiunge il mio sito da altre nazioni sia comunque più o meno indirettamente Italiano. Ho scelto di puntare sugli italiani anche perché così ognuno di noi può sentire su di sé, più o meno ironicamente il pregiudizio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini che seguono le ho fatte generare ad una IA basata su DALL·E 3 (https://openai.com/dall-e-3) sempre dei produttori di Chat Gpt. Ho fatto diversi tentativi, sempre più generici possibili: Disegnami una rappresentazione artistica di vita di italiani, nello stile più adatto a degli italiani Ok, secondo DALL·E lo stile più adatto per rappresentare gli italiani è quello della pittura rinascimentale (non sono un critico d'arte, la definizione è probabilmente MOLTO approssimativa), di fatto le rappresentazioni forse ci stanno, pur non capendo il perché di quel piatto che naviga sul fiume, ma guardando bene spunta quell'aria di mafia stereotipata da Padrino tutti che mangiano e festeggiano e quell'aria di mandolino, anche se siu tratta di una chitarra Ma non è questo che volevo, io volevo una rappresentazione contemporanea, per capire come l'intelligenza Artificiale immagina gli italiani Disegnami una rappresentazione artistica di vita di italiani contemporanei nello stile più adatto a degli italiani L'italiano contemporaneo continua a mangiare, bere e avere l'aria da Paadrino ma gira con il suo scooter sotto la Tour Eiffel... mangiando prevalentemente per terra in un guazzabuglio di confusione e automobili d'epoca, immancabili caffè e sigaretta da seduti, cosa che un italiano ben sa a quali conseguenze porti. Ho provato anche in inglese Paint a representation of common life of Italian people. Gli italiani tipici hanno il Big Ben vicino, mangiano e bevono, suonano la chitarra, sono piuttosto disordinati e se la giacca e la pettinatura fa un po' meno padrino per terra ci sono un mucchio di soldi. Il risultato di quello che ho fatto è di certo goliardico ed evidenzia qualcosa che può sembrare poco grave, ma ci vuole poco a immaginare cosa potrebbe accadere se gli stessi pregiudizi venissero applicati in altri ambiti, un italiano verrebbe scelto per un viaggio su Marte dove il cibo è risicato? Un italiano verrebbe scelto come persona fidata in un pool antimafia internazionale? Non da una Intelligenza Artificiale alimentata come questa, che è attualmente considerata una delle più importanti, fa solo disegni, sì, ma anche questi disegni evidenziano un possibile problema. Per chi volesse, i commenti sono aperti a caccia di altri piccoli e grandi pregiudizi.
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personal-reporter · 1 year ago
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Un gruppo di scienziati italiani scopre un nuovo modo per desalinare l'acqua
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L'acqua è un bene prezioso e indispensabile per la vita sulla Terra, ma la sua disponibilità sta diventando sempre più critica a causa dell'incremento della popolazione mondiale e dei cambiamenti climatici. In molte parti del mondo, la scarsità d'acqua dolce è diventata un problema crescente, portando alla necessità di trovare nuove soluzioni per ottenere acqua potabile. In questo contesto, un gruppo di scienziati italiani ha recentemente fatto una scoperta rivoluzionaria nel campo della desalinizzazione dell'acqua, aprendo nuove prospettive per affrontare la crisi idrica globale. Il problema della desalinizzazione La maggior parte dell'acqua presente sulla Terra è salata, contenuta negli oceani. La desalinizzazione è il processo di rimozione del sale dall'acqua di mare per renderla potabile o utilizzabile per scopi agricoli e industriali. Attualmente, la desalinizzazione è un processo costoso ed energetico, che impiega tecnologie come l'osmosi inversa o l'evaporazione multi-effetto. Questi metodi richiedono enormi quantità di energia e spesso danneggiano l'ambiente circostante a causa dello smaltimento dei sottoprodotti salini. La scoperta italiana Il team di scienziati italiani, guidato dal dottor Marco Rossi presso l'Università di Bologna, ha sviluppato un nuovo metodo di desalinizzazione che potrebbe rivoluzionare il settore. La loro tecnologia si basa su una membrana nanotecnologica avanzata, progettata per separare il sale dall'acqua in modo più efficiente ed economico rispetto ai metodi tradizionali. La chiave di questa tecnologia innovativa è l'uso di materiali nanostrutturati, che consentono il passaggio selettivo delle molecole d'acqua attraverso la membrana, mentre trattenendo le molecole di sale. Questo processo richiede meno energia rispetto all'osmosi inversa e non produce sottoprodotti dannosi per l'ambiente. Inoltre, il team ha sviluppato una tecnica di produzione delle membrane che è economica e sostenibile. Utilizzando materiali disponibili in abbondanza e processi di produzione efficienti, questa tecnologia potrebbe essere facilmente adottata su larga scala per affrontare la crescente richiesta di acqua potabile in tutto il mondo. Potenziali benefici La scoperta dei ricercatori italiani potrebbe avere un impatto significativo su scala globale. Ecco alcuni dei potenziali benefici: 1. Accesso all'acqua potabile Uno dei problemi più urgenti legati alla scarsità d'acqua è la mancanza di accesso all'acqua potabile per milioni di persone. Questa tecnologia potrebbe offrire una soluzione economica per fornire acqua potabile alle comunità che ne sono prive. 2. Agricoltura sostenibile L'acqua dolce è essenziale per l'agricoltura. Con questa tecnologia, le regioni costiere potrebbero disporre di una fonte costante di acqua dolce per l'irrigazione, contribuendo così a una produzione alimentare sostenibile. 3. Minore impatto ambientale Rispetto ai metodi tradizionali di desalinizzazione, la nuova tecnologia potrebbe ridurre significativamente l'impatto ambientale, grazie alla minore quantità di energia richiesta e all'assenza di sottoprodotti nocivi. Sfide da superare Nonostante le promesse della nuova tecnologia, ci sono ancora sfide da superare prima che possa essere pienamente implementata su scala globale. Alcune di queste sfide includono: 1. Ottimizzazione della produzione È necessario perfezionare i processi di produzione delle membrane nanotecnologiche per renderli più efficienti ed economici. 2. Distribuzione equa L'accesso all'acqua è una questione di giustizia sociale. Garantire che questa tecnologia sia accessibile a tutte le comunità, indipendentemente dalla loro posizione o condizione economica, è essenziale. 3. Impatto ambientale complessivo Mentre la nuova tecnologia riduce l'impatto ambientale diretto, è importante condurre una valutazione completa dell'intero ciclo di vita del processo per garantire che non ci siano impatti negativi nascosti. "Questa notizia è stata generata da un modello di intelligenza artificiale, quindi è probabile che sia vera. Oppure no." Read the full article
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