#e anche quest'anno ha funzionato
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Tecnica infallibile per prenotare i corsi della cogestione a scuola: scegliere i più noiosi di tutti così non c'è il rischio che ti cambino e tu finisca a fare "corso per navigatori rally" con un tipo di terza pesantissimo
#e anche quest'anno ha funzionato#eccomi mentre vado ad assistere a 'dilemmi etici e male morale'#sempre meglio di 'happy genetica'
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Sento il disperato bisogno di fare chiarezza nella mia vita, ma al tempo stesso sto evitando sempre di più la questione perché, fondamentalmente, mi spaventa comprendere quale sia la risposta ai miei problemi. Sento il bisogno di scrivere per riflettere e prendere consapevolezza di quello che non va, ma so che fare questo richiede tempo, e finisco sempre per rimandare la questione, lasciandomi distrarre da altre cose.
Sono profondamente grata al 2023 e a tutto quello che ho imparato. Non è stato un anno semplice, ma sicuramente è stato un anno pieno di cose belle e inaspettate. Ho sperimentato per la prima volta nella mia vita cosa vuol dire avere un lavoro, andare in ferie, firmare un contratto, svegliarsi presto la mattina e impegnarsi a fare qualcosa per cui sai che, prima o poi, riceverai un compenso. Andare a scuola, studiare all'università, per quanto possano sembrare percorsi simili a quello lavorativo, sono stati per me qualcosa di completamente distante rispetto a ciò che si è rivelato essere il mio primo lavoro: all'inizio non è stato semplice abituarmi alle mansioni che mi sono state affidate, spesso schematiche e, per me che ero alle prime armi, senza una precisa funzione e collocazione. Lo studio richiede una grande organizzazione e un'ottima capacità di collegare e immagazzinare argomenti: sicuramente queste skills mi sono state utili anche al lavoro, ma di certo non rappresentano le principali qualità necessarie per svolgere le mie mansioni. Di conseguenza, mi sono dovuta adattare a ciò che mi è stato richiesto: essere veloce ed elastica, ma anche attenta e precisa, spaziare da un'attività all'altra in base all'ordine delle priorità, imparare a utilizzare abbastanza in fretta software di cui prima non conoscevo l'esistenza. Inoltre, all'inizio non è stato semplice scendere a patti col fatto che non avrei usato praticamente nessuna delle nozioni acquisite durante gli anni di università. Sinceramente trovo frustrante questo aspetto, ed è qualcosa con cui devo ancora scendere a patti. Comunque, col tempo ho imparato a cavarmela, e anche se continuo a fare errori e faccio ancora fatica, posso dire con certezza di aver fatto tanti progressi. Sto ancora imparando a comunicare, a chiedere aiuto quando c'è qualcosa che non va, o che non so fare, ed è un lavoro utile non soltanto alla professionista che voglio diventare, ma anche a livello personale. E' sempre stato difficile per me condividere apertamente i miei pensieri, non avere filtri riguardo le cose che non comprendo, soprattutto se mi viene richiesto di farlo con persone estranee. So bene quanta fatica faccio ogni volta che apro la bocca per chiedere aiuto: per tutta la vita sono sempre stata la persona che ha aiutato gli altri, la spalla su cui piangere, l'amica a cui chiedere consigli, la compagna di classe, e poi di università, su cui contare durante un compito in classe o un progetto di gruppo. A scuola, ero la persona che gestiva il proprio gruppo di studi, durante l'università, ero spesso la leader dei progetti di cui mi sono occupata, così come non di rado i miei compagni chiedevano a me quando avevano bisogno di consigli riguardo alcuni argomenti che non avevano capito, o per un esame che magari avevo già superato. Questa era l'immagine che ho dato di me, e che ho avuto di me stessa, per venticinque anni della mia vita: una persona che, tra alti e bassi, se l'è sempre cavata da sola, e che non si rifiuta mai di dare una mano agli altri. A quanto pare, però, quest'anno il mio modo di affrontare i problemi non ha più funzionato, perché in azienda - almeno, in questa - chiedere aiuto è fondamentale. Non devo cavarmela da sola, devo chiedere aiuto ad altre persone. Non sono io ad aiutare gli altri, sono gli altri ad aiutare me. Guardando la situazione dall'esterno, beh, mi sembra abbastanza logico che debba essere così: non sai fare qualcosa, chiedilo! Non capisci qualcosa, chiedilo!, un processo lineare ed estremamente semplice, purtroppo, però, non per me che sono stata abituata a un'impostazione completamente diversa (e, a dirla tutta, anche a una vita dove le persone che mi sono venute incontro tendendomi una mano sono state ben poche. Direi, anzi, quasi nessuna). Mi sento così stupida per non riuscire a fare una cosa così semplice. Prenderne consapevolezza è stato il primo passo.
Benché sia davvero grata al mio lavoro e alla fortuna che ho avuto durante lo scorso anno, mi rendo conto che non mi basta più. La vita che vivo mi sta stretta. E' difficile esprimermi apertamente su questo argomento: ogni volta che inizio a fare questi discorsi nella mia testa, mi sento terribilmente ingrata ed egoista. La verità è una soltanto: fare questo lavoro non mi rende pienamente soddisfatta. E' inutile girarci intorno e farmi prendere dai sensi di colpa. Certamente, se chiedessi l'opinione di persone estranee, mi risponderebbero esattamente come l'asfissiante voce nella mia testa: Come fai a non essere soddisfatta con un lavoro così? Con un contratto del genere? E con uno stipendio del genere, praticamente sotto casa tua! Ma sei impazzita? Altre persone farebbero carte false per essere al tuo posto! Sei fortunata e ingrata! Per quanto queste frasi continuino a riempirmi il cervello, non riesco ad evitare di sentirmi così.
Riassumendo: sono grata alle meravigliose opportunità che mi ha dato il 2023, ma vorrei creare altrettante meravigliose opportunità per il 2024 e, possibilmente, vorrei evitare di continuare ad arrancare in una situazione che non mi rende felice. Penso ci vorrà molto più tempo del previsto per trovare tutte le risposte che cerco (di certo molto più del tempo che, in questo preciso momento, ho a disposizione). Rimando quindi questo difficile lavoro di introspezione a un momento successivo, ma penso che, prima di partire con un'analisi dettagliata di tutto quello che non funziona nella mia vita in questo momento, sia prioritario farmi queste domande:
Cosa voglio veramente?
Cosa sto cercando?
Quali ricordi voglio creare?
Quali sono le cose che potrebbero rendermi orgogliosa e fiera del mio percorso di vita quando avrò ottant'anni?
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Era una notte fredda e ventosa al Polo Nord, e Babbo Natale era nel suo laboratorio, guardando con preoccupazione la sua "Lista dei buoni e dei cattivi". Quest'anno, tuttavia, la sua preoccupazione non era quella di consegnare i regali, ma di come li avrebbe consegnati. Dopotutto, il Polo Nord era diventato verde.
Tutto ebbe inizio quando l'Unione degli Elfi convinse Babbo Natale a modernizzare la sua attività. Sono stati messi sotto pressione dalle lettere dei bambini che chiedevano "un Natale più verde". Non c'era più la vecchia e magica fornace a carbone che aveva fatto volare la slitta di Babbo Natale in modo affidabile per secoli. Invece, il Polo Nord ora presentava:
File di pannelli solari, che brillavano nel sole artico (quando è apparso).
Un parco eolico con alte turbine, che girano in modo precario nelle tempeste gelide.
Una nuova flotta di prototipi di slitte elettriche "verdi", che Babbo Natale trovava lenti e inaffidabili.
All'inizio, l'idea sembrava eccitante. "Pensa ai titoli dei giornali!" aveva detto la signora Claus. "Babbo Natale salva il pianeta!" Ma la realtà non era così magica.
I problemi sono iniziati presto. I pannelli solari si sono rivelati per lo più inutili durante l'inverno artico, dove l'oscurità regna per mesi e mesi. Le turbine eoliche? Hanno funzionato bene, fino a quando l'assenza di vento e/o il gelo non le hanno fermate. La brina sulle lame le ha congelate e si è congelato l'olio lubrificante negli ingranaggi. Babbo Natale chiamò una squadra di ingegneri di elfi per scongelarle, solo per vederle ghiacciare di nuovo nel giro di poche ore.
Poi sono arrivati i test con la slitta a batteria. Babbo Natale scoprì che trasportare milioni di giocattoli a temperature sotto lo zero scaricava le batterie più velocemente di quanto la renna potesse dire "Rudolph". Dopo soli 30 minuti di volo, la slitta si fermò a mezz'aria, lasciando Babbo Natale bloccato su un iceberg fino a quando la signora Claus non mandò la renna a recuperarlo.
Nel frattempo, l'officina del Polo Nord affrontava la sua crisi. Gli elfi, abituati a lavorare tutto il giorno, si ritrovarono a razionare l'elettricità. I sistemi eolici e solari non riuscivano a soddisfare la domanda, quindi l'officina è rimasta al buio durante le giornate nuvolose e senza vento. Anche le fontane di cioccolato, un fondamentale stimolo morale per gli elfi, dovevano essere spente.
La produzione rallentò e gli animi si accesero. "Se sento un'altra cosa su Net Zero, me ne vado", borbottò il Capo Elfo Tinker.
Le cose sono arrivate al culmine il 23 dicembre, quando un blackout ha fatto precipitare l'officina nel buio totale durante l'ultimo turno di assemblaggio dei giocattoli. Gli elfi, armati di bastoncini di zucchero e alimentati da settimane di frustrazione, affrontarono Babbo Natale.
"Abbiamo bisogno di riavere la fornace a carbone!", hanno chiesto. "O almeno le renne e una slitta come si deve!"
Babbo Natale, sempre diplomatico, cercò di calmarli. "Non possiamo tornare al carbone. Sapete cosa direbbero i titoli dei giornali? 'Babbo Natale inquina!'"
Tinker non ci stava. "Sai cosa diranno i bambini quando non riceveranno i loro regali? ' Babbo Natale puzza!'"
Babbo Natale si rese conto di non avere scelta. La vigilia di Natale, ordinò che la fornace a carbone fosse accesa per la prima volta dopo anni. Gli elfi esultarono quando il calore tornò nell'officina e i nastri trasportatori giocattolo presero vita.
Le renne furono riagganciate alla vecchia slitta, che Babbo Natale aveva lucidato e restaurato per ogni evenienza. Il naso di Rudolph, luminoso e lucido, illuminava la strada mentre la slitta di Babbo Natale si librava nel cielo artico.
"Cosa c'era di sbagliato nella magia?" Babbo Natale brontolò mentre scongelava la barba congelata accanto al fuoco.
Nota a margine. Tinker non è un personaggio di fantasia, ma una Persona di enorme valore culturale e tecnologico che da sempre smonta e combatte le eresie energetiche legate a Net Zero.
Fernando Arnò.
Scott W. Tinker (nato il 15 novembre 1959) è un geologo, educatore, esperto di energia e documentarista statunitense. Tinker ha contribuito all'istruzione superiore, soprattutto nel campo dell'energia, aiutando governi, industrie e accademie a collaborare per affrontare le principali sfide sociali che coinvolgono l'energia, l'ambiente e l'economia.
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The Boys Stagione 2
La prima stagione di The Boys ha catturato l'attenzione di tutti nel momento più opportuno: col cinema e la TV saturi di film o serie supereroistiche, ci voleva proprio una ventata d'aria fresca che rovesciasse gli stereotipi del genere, e la storia scritta da Garth Ennis per il suo omonimo fumetto, seppur edulcorata - il che è tutto dire! - per il piccolo schermo, ha funzionato benissimo. The Boys è "la serie che dovrebbe guardare chi non sopporta più i supereroi" e la seconda stagione lo conferma ancora di più. Magari lo fa con un po' meno convinzione, e sfiora pericolosamente il cliché, ma il solo fatto che farà discutere tantissimo anche i fan che si sono avvicinati a questo mondo strampalato, ma poi neanche tanto, significa che forse ha fatto centro.
Un inizio discutibile…
Inutile girarci intorno: moltissimi spettatori, occasionali ma anche fan nuovi e vecchi, hanno criticato fortemente le prime puntate della seconda stagione almomento dela sua uscita, e anche noi dobbiamo ammettere di essere rimasti un po' interdetti. The Boys 2 rimescola le carte dopo il finale della prima annata, ma si prende i suoi tempi, anche troppo, e per qualche ora sembra arrancare praticamente a vuoto, imbastendo le nuove storyline con una lentezza esasperante. Per chi era abituato al ritmo serrato e sconvolgente della stagione preceente, il cambio di rotta non è stato certo delicato, specialmente perché il focus si sposta soprattutto sui Super: nella prima stagione erano i villain insormontabili da incastrare a tutti i costi, ma nella seconda season gli equilibri di potere sono cambiati e gli sceneggiatori si sono trovati a barcamenarsi su più fronti, costretti a caratterizzare meglio personaggi che non potevano continuare a essere solo le parodie dei supereroi che abbiamo sempre amato.

È così, quindi, che quando The Boys 2 affronta i loro drammi personali e temi delicati diventa difficile prenderla sul serio: lo fa con un'esagerazione e un'ironia subdole che ne diluiscono l'importanza, trasformando le scene più intime e riflessive in quelle che sembrano praticamente delle gag. Ma è proprio questo il punto, la critica che la serie sferra a una società talmente persa nell'esibizionismo, nel consumismo e nella monetizzazione che ogni sentimento diventa transitorio e superfluo. L'ambiguità del drama è voluto, ma è attraverso questi momenti che si sviluppa gran parte della storia di The Boys 2, ed è per questo motivo che essa perde credibilità in generale: un peccato per una serie che è iniziata proprio su questo presupposto, e cioè mostrarci come sarebbe veramente la nostra società se esistessero i supereroi. Niente palazzi scintillanti in cui gli eroi pensano solo a fare la cosa giusta, ma merchandising, pubblicità e monetizzazione continua da parte delle superpotenze commerciali.

…e un finale eccellente
È a causa di questo paradosso nella narrativa che il momento della svolta, l'episodio 5, rimette tutto in carreggiata. A quel punto sembra proprio che lo showrunner Eric Kripke abbia scelto una volta per tutte in che direzione muoversi e per questa stagione si abbandonano le pretese di realismo per abbracciare una storyline più fantasiosa, integrando un sottile commento sociale, e non viceversa. Passino gli uomini più ricercati d'America che girano di qua e di là senza attirare l'attenzione, i laboratori segreti, le stragi in mondovisione: a muovere le fila, quest'anno, è Stormfront, che in un solo personaggio riassume tutto quello che non va negli Stati Uniti - e nel resto del mondo - in un 2020 che ci avrebbe dovuto rendere migliori di così. Stormfront, interpretata dalla brava Aya Cash, incarna le piaghe della società asservita ai meme su Internet, alla comunicazione di pancia, agli istinti primordiali, e non è un caso che sia la villain della stagione, l'insospettabile manipolatrice e l'origine di tutti i mali. È quella per cui il razzismo non esiste finché non pronunciamo la parola apertamente.

Stormfront ruba un po' lo spazio a Patriota, ma lui resta al centro dei riflettori per tutta la stagione, anche se in modo diverso. Anthony Starr, non finiremo mai di ripeterlo, è semplicemente grandioso. La prima stagione ha cementificato l'idea agghiacciante di questo Superman psicolabile che domina ogni scena perché non sai mai cosa aspettarti. Starr modula le proprie espressioni in quello spazio inquietante tra la calma assoluta e l'impeto della follia che rende Patriota il supercattivo per eccellenza (sebbene sia proprio lui a voler usare questa parola a tutti i costi per definire i suoi avversari: i cattivi sono sempre gli altri). E nonostante ciò, The Boys 2 umanizza Patriota in modi impensabili, specialmente quando spalanca la finestra sulla sua ambigua voglia di paternità: è un sentimento distorto, corrotto, ma Starr - grazie anche a tutti i retroscena esplorati nella prima stagione - è un Patriota che un momento prima fa tenerezza, quello dopo fa paura.

Diciamo che sono loro i grandi protagonisti di questa stagione, sebbene tutti si diano più o meno da fare e si ritaglino il giusto spazio. Persino Frenchie, che temevamo restasse una macchietta per troppi episodi, si riscatta in una serie di flashback, mentre ci è apparso un po' sacrificato il rapporto tra Hughie e Starlight, un "will-they-won't-they" abbastanza scontato che trova un'apparente risoluzione dopo qualche giro da teen drama di troppo. Stucchevole e inconcludente, invece, la sottotrama di Abisso che fa il verso al culto di Scientology, e ancora in sospeso lo sviluppo di personaggi come Kimiko, A-Train o Black Noir. Billy Butcher, un sempre più mefistofelico e convincente Karl Urban, è l'altra faccia della storia, ma anche lui per alcuni episodi resta abbastanza in disparte, salvo poi tornare all'attacco, più incattivito che mai, per il gran finale: la sua storyline sembrerebbe essere arrivata al capolinea, e siamo curiosi di capire come proseguirà ora che Butcher ha perso la motivazione che lo ha spinto oltre ogni limite fino ad ora.

Insomma, questa seconda stagione di The Boys ha cominciato un po' zoppicando e sembrava aver perso la sua sorprendente scintilla, ma ha recuperato in fretta e si è conclusa con un season finale soddisfacente che chiude un cerchio e ne apre un altro. Ora starà allo showrunner e agli scrittori aggiustare il tiro e trovare un equilibrio migliore tra la critica sociale, la satira, il drama, la parodia e il fantasy supereroistico.
La serie si contraddistingue ancora per una recitazione sopra le righe, un'ottima fotografia e un budget più che discreto in termini di effetti speciali, anche se dobbiamo ammettere che l'ultimo episodio è arrivato al traguardo col fiato corto. La nostra impressione è che gli autori, avendo preso ormai le distanze dall'opera di Ennis, si siano persi temporaneamente per strada, e abbiano forzato la mano per ripristinare uno status quo molto simile a quello della prima stagione.

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Bellingham e Vinicius in corsa per il Pallone d'Oro
La stagione 2023-2024 della Liga è giunta al termine. Il Real Madrid ha vinto il campionato con 95 punti, e la prestazione del cavallo oscuro Girona in questa stagione ha attirato ancora una volta l'attenzione dei tifosi che indossano le magliette da calcio!
Il Real Madrid, guidato da Ancelotti in questa stagione, ha iniziato la nuova stagione senza il capitano Benzema dopo che il capitano Benzema ha lasciato la squadra ed è rimasto senza il giocatore n. 9 per la prima volta nella storia della squadra. Successivamente hanno sofferto il portiere belga Thibaut Courtois, i principali difensori Militao e Alaba lesioni dei legamenti crociati una dopo l'altra. Ancelotti ha sviluppato coraggiosamente il potenziale della squadra e, in base all'attuale situazione dell'organico, è passato decisamente a 442, rendendo l'intera squadra del Real Madrid più equilibrata in attacco e in difesa. Ha anche creato l'idea di Vinicius che gioca al centro, Rodrygo + Vinicius sovrapposti a sinistra e Bellin Tattiche come il tiro in avanti di Doom e il cameo di Joan Armene come difensore centrale hanno spesso funzionato in partite chiave. Sulla linea offensiva, Bellingham e Vinicius, entrambi in maglia Real Madrid, hanno prodotto statistiche sorprendenti in questa stagione. Beilein ha segnato 23 gol e 12 assist in 41 partite, e la sua media nella Liga ha raggiunto 8,05 punti, classificandosi al primo posto in campionato. Vinicius ha segnato 23 gol e 9 assist in 38 partite, stabilendo anche un nuovo record in carriera. Ciò è accaduto anche dopo essere stato infortunato per quasi 2 mesi e aver giocato circa 15 partite in meno. L'efficienza offensiva dell'attaccante brasiliano è notevolmente migliorata in questa stagione. La coppia è già in vantaggio per quanto riguarda il Pallone d'Oro di quest'anno.
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ho visto ora che il terzo gol della fiore era in fuorigioco, pure abbastanza evidente.... ora, da juventina ammetto che la nostra partita in una parola è stata CONFUSIONE e non cerco assolutamente alibi oggi cosi conme in questa annata (joe freddo), anche perchè certe dormite individuali di salvai da dicembre iniziano a farmi girare le pelotas (tanto rispetto ma svegliati amore),PERO posso dire senza essere tacciata di essere piangina che la juve quest'anno l'ha presa in quel posto parecchie volte in termini di arbitraggio (fanno tutti pena eh, non ne salvo mezzo, e immagino ogni squadra ne sia stata vittima, ma io non ricordo una volta che han sbagliato a nostro favore, tolto il rosso non dato a grosso per il calcio nel sedere a boquete). Comunque per la finale, giocata sicuramente in cul0 ai lupi grazie alla fantastica figc la roma la porta a casa in ciabatte, il porta ci va baldi e vero mette la maglia di valeg sotto come al solito, magari de la fuente rimette in panchina janogy come in campionato ed il gioco è fatto... sottile ironia concedetemela hahaha
Neanche a me era piaciuto l'arbitraggio (ho visto un paio di evidenti falli non fischiati) ma la qualità arbitrale del campionato è quella che è ovvero scadente, lol. La FIGC deve alzare il livello ma immagino che lo sbatti sia troppo 💀
Ma infatti, che ha Salvai? O le altre? Le ragazze hanno perso brillantezza e non può essere tutto su Joe e lo staff. Boattin tipo è da quando si è infortunata al ritiro con la nazionale l'anno scorso che non è più la stessa. Bilena, vedi cos'hai fatto... 🤡
De La Fuente metterà la formazione migliore, quella contro la Juve ha funzionato e Janogy è ormai diventata imprescendibile. Se lei e Vero non giocano, la squadra fatica il doppio.
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Fannulloni falliti
Sono nata in un giorno insolitamente caldo per la stagione autunnale; il 24 ottobre di 28 anni fa sembrava estate. La temperatura sarebbe drasticamente calata il giorno successivo.
Nei miei 28 anni di esistenza ho sempre pensato di essere un personaggio con uno scopo, una direzione che potevo scegliere a piacimento e che poi avrei cercato di inseguire con ogni mezzo a disposizione. Volevo fare la barista e cercavo di imparare tutto sul metodo, volevo fare il medico e, quando mi sentii male e andai all'ospedale, cercavo di chiedere quanto più possibile a medici e infermieri per imparare in anticipo tutte le cose che un giorno mi sarebbero servite. Volevo fare il magistrato alla corte d'Assise e ho iniziato giurisprudenza. E l'ho anche abbandonata.
Per cui capite che a un certo punto ho mollato il mio obiettivo e ho iniziato a fare solo quello che mi piaceva, aspettando l'ispirazione per continuare la mia vita con una carriera che sarebbe spuntata come un fungo. Ah già, volevo anche fare la scrittrice e, alle elementari, ho iniziato una storia fantasy su una bambina che deve cercare un drago con delle lucciole; l'ho anche fatta leggere ai miei amici. Non l'ho mai conclusa.
Ho deciso di studiare Storia dell'Arte perché mi è sempre piaciuto disegnare, per cui mi è sempre piaciuto imparare quello che aveva portato i grandi artisti a creare le loro opere. Non ero la prima della classe in quella materia ed era per questo una sfida ancora più grande. L'ho conclusa in tempi record per quanto mi riguarda. Due anni e mezzo, dopo aver mollato Legge, laureandomi con i miei amici e prendendo il massimo dei voti.
Intanto la vita andava avanti, mi traumatizzava, poi mi regalava gioie infinite (non è vero, poi sono finite perché non sento quasi più niente) e poi mi ha regalato la disoccupazione.
Scrivo perché non sono soddisfatta della mia esistenza. Perché il 24 di ottobre si avvicina e quest'anno lo odio con tutte le mie forze, perché vorrei non essere mai uscita fuori e, visto che la placenta di SM aveva smesso di funzionare da 15 giorni, forse sarebbe stato meglio se fossi morta di inedia.
Io adoro scrivere, mi piace anche pubblicare le mie cose, ma non mi piace se qualcuno che conosco le legge, perché, in questo caso, non potrebbe mai capire cosa provo. Ho provato a parlarvene, non ha funzionato. Alcuni, dato che sono senza un lavoro che mi soddisfi, mi hanno emarginata; altri hanno allentato i contatti perché sono diversa a livello sociale; altri mi sopportano, ma per quanto ancora?
Mi vergogno molto della mia situazione, di non aver capito forse in tempo quello che volevo fare; ho il magone proprio adesso a pensarci. Perdo tante di quelle occasioni stando ferma e non mandando nemmeno un curriculum che mi sembra che tutto ruoti a una velocità folle, senza un minimo di attenzione per la situazione delicata che sto vivendo.
Per questo oggi, mentre ero in macchina, in mezzo a un temporale con tanto di tromba d'aria, mi sentivo tranquilla. Nessuno aveva più fretta, nessuno andava da nessuna parte se non a casa, dato il tempo. Le condizioni esterne ci avevano bloccati tutti e arginati in un'unica direzione possibile: quella della salvezza e della sicurezza. Sapevamo dove andare e perché; nel luogo più vicino e più utile per non rimanere in mezzo all'acqua in tangenziale, senza correre, per non rischiare di andare fuori strada.
Voglio ritornare anche io in carreggiata. Voglio scrivere, voglio pubblicare, voglio fare il mio dottorato in scienze della conoscenza che mi pare a me, voglio passare il mio tempo in giro per i boschi senza il peso dietro di me di sentirmi una fannullona.
Nella mia famiglia abbiamo quella che si chiama "eredità ancestrale", un ciclo di eventi che si ripetono; uno di questi, che mi riguarda da vicino, è come una maledizione: su due creature che nascono a distanza ravvicinata, diciamo due figli che nascono da due fratelli; oppure proprio due fratelli, c'è questa spartizione: quello che fa tutto ed è realizzato; quello che non fa niente ed è un fallito.
Ho sempre avuto paura di questo ciclo, un circolo vizioso che come una malattia ti si attacca addosso nel momento in cui sei più debole e ti spinge verso la direzione indesiderata. Tutto nella mia vita sembra preparato per questo momento: a quale dei due lati appartengo secondo questo loop ancestrale? Chiaro, a quello di coloro che, troppo coccolati dai genitori secondo alcuni, vivono nella bambagia non facendo niente, in attesa che cali dal cielo il miracolo che li farà guadagnare senza muovere un dito. Ovvero, al lato fannulloni falliti (FF).
Mi piacerebbe molto spezzare questo schema. Pensate che va avanti almeno dalla generazione di mio nonno. Quindi, probabilmente, è radicato ancora più indietro nel tempo rispetto al momento in cui è venuto fuori in modo chiaro e lampante. Due fratelli: uno lavora sodo, l'altro sembra non riuscire a far niente se non spendere e spandere. Perché? è questo il problema: non si sa, o almeno, io non l'ho mai capito. Predisposizione personale? Influenze negative esterne dei genitori? Credenze che portano ognuno in famiglie formate da compartimenti stagni ad assumere un ruolo?
Penso di volerlo scoprire a tutti i costi. La prossima volta partiremo da MM e cercheremo di capire perché è considerato un personaggio FF.
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Mini vacanza



Quest'anno ci siamo concessi una vacanza a Sulmona da dove prenderemo un treno storico che ci porterà per il Parco Nazionale d'Abruzzo.
Stamattina Tigrotto ha insistito per portare il trolley. Ho voluto immortalare il momento.
Ieri sera avevo 38.6 di febbre, ho preso la tachipirina e pare abbia funzionato: stamattina ero di nuovo in condizioni accettabili a parte un po' di costipazione.
Siamo partiti approfittando anche della bellissima giornata (e comunque il riscaldamento globale di vede), abbiamo visitato Sulmona tramite guida e tra poco ceniamo. Domani ci aspetta il giro in treno.
Per essere il giorno del mio compleanno diciamo che ho già ricevuto qualche bel regalo.
#racconti di vita#vita con tigrotto#la mia vita con tigrotto#e sono 50#mi fa impressione a scriverlo#compleanno#compleanno di spettriedemoni
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𝐁𝐞𝐧𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐁𝐥𝐨𝐠 🎔
Post inaugurale di questo blog, ovviamente di domenica, perché è il giorno in cui mi dedicherò a questo sito e vi posterò un breve recap di quella che è stata la mia settimana, tra vita personale, lavorativa, sportiva e tutti i progetti con i quali mi sono oberata.
Progetti di cui trovate una panoramica completa in questo video:
youtube
Per il resto, so che come post introduttivo non è regolare, uno ci si aspetta un minimo di presentazione, ma se siete qui a leggere immagino che mi conosciate già per vie traverse, quindi sarebbe alquanto inutile ammorbarvi con una serie di informazioni sulla sottoscritta che già dovreste aver potuto reperire dagli altri Canali tramite i quali siete giunti fin qui; invece, per chi è nuovo e gli è capitato questo mio post confusionario sotto le mani, beh... seguitemi e imparerete a conoscermi. In fondo, è come quando ci si incontra per la prima volta a una festa e si comincia a parlare: non è che uno sviscera tutto e subito di sé con una bella lista di cosa ci piace o non ci piace, giusto?
Comunque, per chi proprio non lo sapesse, comunico l'unica cosa per me davvero importante: sono un'aspirante scrittrice; tra poco meno di un anno sarò una scrittrice esordiente, perché sto per pubblicare il mio primo romanzo cartaceo per la DarkZone Edizioni, e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di aprire questo blog.
Sto cercando di migliorare la mia presenza online, perché come spiego nel video di cui sopra, internet è ormai l'unico mezzo per farsi conoscere, soprattutto in questa giungle selvaggia che è diventata l'editoria italiana, dove c'è più gente che scrive di quella che legge. É una vera e propria guerra e io sono pronta a combatterla. Sì, se vi fa piacere, potete immaginarmi con una divisa militare, una fascetta in testa e due strisce nere disegnare sulle guance. Renderebbe l'idea di quanto io sia seria in questo mio progetto supremo (che poi racchiude in sé tutti i progettini più piccoli di cui mi avete sentito blaterare su).
Ora, passando al recap: da oggi in poi, ogni domenica vi porterò tramite le mie parole dietro le quinte della mia vita, raccontandovi un po' di me attraverso ciò che mi succede durante tutta la settimana. SHOW, DON'T TELL. Chi scrive come me, sa a cosa mi riferisco.
Dato che però oggi è 30 Agosto, ultimo giorno di ferie, ho deciso di fare un recap di tutto il mese, quindi mettetevi comodi, prendete un pacco di biscotti o di patatine o di gelatine tutti i gusti più uno, insomma ciò che più aggrada le vostre papille gustative, e immergetevi in questo breve racconto del mese appena trascorso. Cercherò di non essere noiosa, lo prometto. Sto cercando anche di migliorare come scrittrice, inserendo una vena di ironia nei miei romanzi, quindi questo sarà un ottimo esercizio.
Le mie ferie sono iniziate il 31 Luglio (sì, il giorno del compleanno di Harry Potter, auguri in ritardo Harry e anche zia Jo, che nonostante tutte le mille critiche per le sue esternazioni sul web poco oculate, rimarrà per sempre la mia autrice preferita e il modello a cui ispiro. Per niente pretenziosa io, vero? PS. Non sono affatto di nuovo ossessionata da Harry Potter, è solo un'impressione. Sarà la riscrittura della mia primissima fanfiction, ovvero "Un Particolare In Più" - la trovare su Wattpad e su EFP, dove le sto dando un vero e proprio restyling!). Comunque, sono solo alla prima riga e già sono uscita dal tema, fantastico, Giulia, davvero. Ah già, per chi non mi conosce e se non fosse chiaro dal nome del blog, sono Giulia, piacere! Sopportatemi, non ho intenzione di frenare la mia mente o le mie dita, quindi scriverò qualsiasi cosa mi venga in mente senza farmi troppi problemi o senza farci troppi ricami sopra, quindi sarà sicuramente un blog confusionario, ma tant'è. In fondo, non è così che funziona un diario personale?
Ad ogni modo, cercando di tornare sulla retta via.
Quest'anno, per la prima volta da quando ho abbandonato il mondo degli studi e mi sono inoltrata nel mondo del lavoro, ormai sei anni fa, sono davvero riuscita a staccare la spina. Sì, il pensiero del mio ufficio ogni tanto si è affacciato e mi ha tormentata un pochino, caricandomi il petto di un peso che nell'ultimo periodo lavorativo ho sentito fin troppo spesso, ma sono riuscita ad allontanarlo tempestivamente e a godermi ogni giorno senza pensare a quando questo meritato riposo sarebbe giunto al termine. Non ho neanche risposto alle chiamate dei miei colleghi e probabilmente verrò additata come la solita antipatica, menefreghista e asociale, ma davvero, non mi importa. Io ne avevo bisogno. Avevo bisogno di fingere che non esistessero, almeno per questo mese. Avevo bisogno di ricaricare le batterie, pensare solo a me stessa, godermi la mia provvisoria libertà e dedicarmi a tutto ciò che nel resto dell'anno posso fare solo durante le mie brevi pause dal lavoro (che, facendo un calcolo approssimativo, si riducono davvero a due sole ore piene al giorno, il che è abbastanza deprimente).
Ho vissuto l'ultimo periodo al lavoro davvero male. Quest'anno era partito benissimo, avevo trovato la mia dimensione, mi sentivo fiera di me. Se mi seguite su Instagram (altrimenti al lato della Homepage trovate tutti i link dove venire a seguirmi) sapete che ero riuscita ad adottare uno stile di vita più "zen", se vogliamo definirlo in questo modo. Avevo capito che farmi coinvolgere dai problemi del lavoro, starci male, prendermeli a cuore o prendermene la responsabilità, anche quando non spettava a me, e starci male, con attacchi di ansia, di panico, difficoltà a respirare, come se mi si allagassero i polmoni e l'ossigeno che vi immettevo non fosse mai abbastanza... ecco, non era giusto. Dovevo riuscire a guardare tutto con più distacco, a preoccuparmi del mio lavoro e non anche di quello degli altri, perché se non se ne facevano un problema loro, perché avrei dovuto farmelo io? Eppure, per quanto ci abbia provato, gli ultimi due mesi sono stata letteralmente abbandonata a me stessa. Gestivo tutto da sola in ufficio, cercavo di risolvere ogni problema e alla fine sono annegata.
Quest'anno non può e non deve ripetersi.
Sono riuscita a rimettermi in sesto. Domani tornerò in ufficio e, a dispetto di quel che pensavo, non sono così depressa e nemmeno preoccupata. Riesco a respirare (abbastanza) bene quando ci penso, il senso di oppressione è quasi del tutto sparito, quindi penso di essere riuscita a calmarmi e sono pronta a ricominciare. Ricominciare sì, ma con uno spirito nuovo. Non mi sobbarcherò più del lavoro degli altri e penserò solo a fare il mio, al meglio delle mie capacità, com'è giusto che sia.
Non pensavo davvero che avrei parlato così tanto del mio lavoro, in questo post, ma forse sentivo la necessità di farlo. La necessità di esternare come mi sono sentita e come mi sento ancora adesso quando ci ripenso. La scrittura, in fondo, è una delle migliori terapie e per me ha sempre funzionato. Vorrei piangere, dopo aver scritto questo papiro, chissà perché. Sento anche un piccolo peso sul cuore, ma sorrido e proseguo. Non c'è alcun motivo per essere agitate.
Comunque, dicevo... anzi, in realtà "scrivevo".
In questo mese di ferie mi sono rilassata, ma sono stata anche contenta di non aver oziato tutto il giorno, ma di essere riuscita a iniziare tanti nuovi percorsi, che hanno poi dato vita ai molteplici progetti di cui al video. Ecco quindi una breve lista delle cose per cui sono grata a queste ferie:
1) Ho scritto, tanto e tutti i giorni; maggiormente mi sono dedicata alla mia FanFiction su My Hero Academia, "Distance", che trovate su Wattpad, EFP e Fanfiction.net, ma ho anche ripreso in mano, oltre ogni previsione, "Un Particolare In Più" e la sto revisionando, cambiando e decisamente migliorando. Ho lavorato tantissimo anche alla revisione di "Un Frammento Nel Cuore", romanzo in uscita (ancora non ho una data neanche indicativa) con Le Mezzelane e sono orgogliosa dei progressi che ho fatto, di come la stiamo evolvendo insieme all'editor. É stato terribile e al tempo stesso meraviglioso scoprire quanto lavoro ancora io debba fare per migliorare come scrittrice e intendo farlo, garantito.
2) Sono uscita dal blocco del lettore e ho ripreso rileggendo la Saga dell'Attraversaspecchi. Una cosa bella (e terrificante!) di me è che la mia memoria non funziona molto bene, quindi sto leggendo i libri quasi fosse la prima volta. Certo, ho un'idea generale di cosa succede, ma non ricordavo quasi nulla dei dettagli e della trama di ogni singolo libro, quindi immergermi di nuovo nel mondo di Ofelia e Thorn è fantastico e mi sta facendo sognare forse ancor di più che la prima volta.
3) Mi sto allenando giornalmente, seguendo video di esercizi su YouTube che mi stancano il giusto, appagando la mia voglia di migliorare sia dal punto di vista estetico che atletico. Da Settembre riprenderò anche il corso di JuJitsu, quindi spero di riuscire a mantenere un buon ritmo, a non farmi scoraggiare e stressare troppo dal lavoro e ad avere costanza con tutti gli allenamenti. Dall'anno scorso ho perso circa 10 Kg, ma adesso sto veramente faticando a buttare giù ogni grammo, anzi capitano giorni, come oggi, nei quali nonostante sia ligia, mi alleni e mangi intorno alle 1300 calore al giorno, la mia stupida bilancia segna grammi in più invece che in meno, ma pazienza, devo essere paziente e non arrendermi. Vedrò i risultati col tempo, se non mi lascio abbattere.
4) Ho passato un sacco di tempo con la mia famiglia e per me è una cosa super importante. Amo i miei genitori, sono la mia vita, e poter trascorrere del tempo con loro, specialmente da quando ho "lasciato il nido" e ho cominciato a costruirmi una vita tutta mia, è per me meraviglioso. Devo anche ammettere di essere stata estremamente fortunata a incontrare un ragazzo meraviglioso, che capisce le mie esigenze e non mi fa mai pesare nulla, anzi. Un vero amore e forse non lo sa, perché non lo dimostro mai abbastanza, ma gli sono grata e lo amo per tutto quello che fa per me.
5) Ho visitato un sacco di posti nuovi e ho scattato tante foto, altra cosa che mi ha reso super contenta: da una parte, non me ne sono stata sempre chiusa in casa, ma ho riscoperto la gioia di passeggiare all'aria aperta, nella natura, in luoghi nuovi e meravigliosi; dall'altra, sto cercando di imparare ad accettare me stessa e il mio fisico per come sono, quindi anche se non sono perfetta, anche se non sono una modella, mi sono atteggiata a tale e ho scattato foto stupende in posti stupendi. Ve ne lascerò una carrellata nei prossimi post.
Bene, direi che per oggi è tutto (non lo so, ho scritto un romanzo, ma cosa vi aspettavate da una scrittrice?)
Spero abbiate voglia di seguirmi qui (come su tutti gli altri social, che vi ricordo trovate nella mia Homepage).
Alla prossima domenica, un bacio enorme.
Vostra Giulia K. Monroe
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Nuovo anno.
Siamo oramai entrati ufficialmente in questo nuovo anno che, senza esagerare, inizia male; intanto perché 23 nella smorfia napoletana è lo scemo, o il giullare oppure buffone "persone che si rendevano “ridicole” dinanzi al proprio pubblico", quindi diciamo che parte male. Poi perché in ogni caso c'è questa guerra, russia-ucraina, che a differenza delle altre, ci sono parecchie guerre in contemporanea, è più famosa perché dietro l'ucraina ci stanno gli stati uniti, e si sa che hanno fatto di tutto per istigare l'orso ad attaccare, certo Vladimiro poteva anche fregarsene, ma il paese è pieno di minerali e cose che fanno gola a tutti, ma queste sono cose che dovrebbero pensare i capoccia e non io che sono un musicista, andiamo avanti. Come ogni anno cerco di fare una lista di cose che vorrei fare o che andrebbero fatte, i famosi buoni propositi, ma quest'anno non ho stilato nessuna classifica sia per il fatto che tanto non hanno mai funzionato e sia per il fatto che ne ho così tante che metterle in fila e risolverle tutte ci vorrebbero altri 30 anni, quindi mi limito a quelle poche che riesco a fare e che mi portano avanti interiormente. Ma naturalmente è fare arte, musica o visuale, poi cercare di riuscire a fare qualcosa con la stampa 3D e il game design e infine, anche se dovrei metterlo all'inizio, è migliorare me stesso. Semplice? Ci vuole comunque del tempo, cosa che ho e che sfrutterò al meglio. Per il resto cercherò di fare il bravo come sempre, di evitare situazioni sconvenienti e mandare a fanculo chi mi rompe le palle solo perché non ha nulla da fare. Così concludo nella speranza di riuscire a fare quello che mi sono prefissato.
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Quest'anno mi sono innamorata e ci ho
messo tutta la forza che avevo
volevo solo una cosa e ho lottato per averla
e ho sbattuto la testa contro il muro ottantamila volte
e non ha funzionato
perché l'amore è leggero. Perché l'amore è
spontaneo
perché l'amore è come vuole non come vuoi tu.
Quest'anno ho imparato che l'amore finisce
anche quando è stato forte
che non so dire 'non ti amo più'
che vedere il dolore negli occhi degli altri mi fa girare
lo stomaco,
Quest'anno ho imparato che l'amore finisce
e che non riesco a sentirmi dire 'non ti amo più'
che vedere l'indifferenza negli occhi di chi amo mi
accoltella al cuore
molto più che con un coltello vero,
ma, sai, quest'anno ho imparato che l'amore a volte
finisce
e tutto quello che puoi fare è accettarlo e ingoiare il
dolore
ed è così che ho imparato a lasciare andare.
Quest'anno ho dato duemila baci, ho visto i miei
amici felici
ho urlato come mi sentivo addosso a qualcuno solo
tre volte, ma è stato forte
ho mangiato cinquanta panini del mc
ho cambiato due paia di cuffiette,
ho visto il mare una marea di volte
ho toccato la sua pelle, ho imparato la sua pelle,
ho sbagliato perché non credevo più nella potenza
dell'amore
e poi, inaspettato, l'ho ritrovato sulla pelle
e ho passato venticinque notti e mezzo a pensare
che ho paura, che sono triste se ripenso a quant'è
vero che l'amore poi finisce, anche quando è stato
forte
e poi è bastata una notte
ad ascoltare il suo respiro e allora ho capito
che l'amore vale sempre il rischio di soffrire
perché vivi per vivere, non vivi per morire e ami per
amare, non ami mica per non morire.
Quest'anno ho passato almeno trenta notti in bianco,
ho visto cinquanta città diverse, ho preso più di
cento caffè sempre allo stesso bar di sempre,
quest'anno ho avuto dieci amici, gli stessi di sempre
e qualcuno mi ha pugnalato alle spalle ma alla fine
non fa niente
e quest'anno è finito, andato, passato,
e contare tutto quello che è stato ma alla fine a che
serve?
Quello che lasci è sempre li, e adesso tocca andare
avanti
insomma, vedi, quello che lasci è importante
ma alla fine dei conti
non serve mica fare i conti
conta ciò che resta
e le altre cose
sono contorni.
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Intervista con Alana Grelyak, membro del CWA
La Cat Writers 'Association (CWA) ha recentemente annunciato due panel di debutto alla prossima BlogPaws Conference di Nashville il 28-30 maggio 2015. I membri della CWA condivideranno la loro esperienza durante due panel sponsorizzati da CWA, "Publish or Perish" e "Bridging the Gap Tra eccellenza giornalistica e blog ”. Goodnewsforpets è lieto di intervistare ciascuno dei relatori che hanno preceduto la conferenza. La nostra prossima intervista è con la scrittrice, attrice e musicista Alana Grelyak, tutti hanno una storia da raccontare su come sono stati coinvolti nello scrivere di animali domestici. Qual è il tuo?
Sono stato uno scrittore e un amante degli animali domestici sin da quando ero bambino, e sono sinceramente sorpreso di me stesso che mi ci è voluto tanto tempo per combinare i due. Sebbene avessi già scritto diversi articoli sugli animali domestici e due brevi libri sui miei ratti, non sono diventato uno scrittore regolare di animali domestici fino al 2013, quando il nostro film "Catalog" è stato finalista al Catdance film festival. Avevamo bisogno di un modo per ricordare ad amici e parenti di votare, quindi mio marito mi ha suggerito di aprire un blog. Doveva essere temporaneo finché non mi sono reso conto di quanto mi è piaciuto. Mi sono lasciato trasportare fino a quando non è diventato quello che è oggi.
Come sei stato coinvolto nella Cat Writers 'Association?
Me l'ha suggerito la mia amica e mentore Layla Morgan Wilde di Catwisdom101.com. Continuavo a dire che avrei fatto domanda e non riuscivo mai a compilare la domanda, ma lei, da brava mentore, me lo ricordava spesso finché non l'ho fatto.
La Cat Writers 'Association offre due nuovi panel alla BlogPaws Conference di quest'anno; puoi parlarci un po 'del panel di cui parli?
Sto parlando con Layla Morgan Wilde, Janiss Garza (sparklecat.com) e Deb Barnes (Zee & amp; Zoey) per colmare il divario tra l'eccellenza giornalistica e il blogging. Veniamo tutti da ambienti diversi e tutti abbiamo scritto come professionisti. Il nostro obiettivo è offrire al nostro pubblico una breve presentazione da parte di ciascuno di noi sui nostri punti di forza, su come li abbiamo coltivati e perché riteniamo che siano importanti per la scrittura professionale. Ci auguriamo che i partecipanti riescano a comprendere meglio le differenze tra essere un blogger e un giornalista.
Quali sono stati i vantaggi di essere coinvolti in Cat Writer's come membro?
Sono stato in grado di incontrare un numero maggiore di persone, in particolare partecipando alla conferenza CWA ad Atlanta. Essere un oratore lì mi ha aperto le porte per essere un oratore altrove. Inoltre, l'attenzione che ho ottenuto vincendo alcuni premi CWA quest'anno ha portato gli sponsor alla mia porta e mi ha permesso di trovare un maggiore successo finanziario nel lavoro che sto facendo.
Come attrice, musicista e scrittrice puoi raccontarci in che modo il tuo background influenza il tuo lavoro e come hai iniziato a lavorare sul tema dei gatti?
La musica è una delle mie passioni ed è anche quello che ho scelto come percorso educativo. Ho una formazione come pianista classico e ho conseguito un Master presso la UW - Madison. Essere una scrittrice e attrice ha funzionato perché ho iniziato a scrivere sceneggiature per mio marito (un regista) e ad essere un attore in esse. Anche se lavoro ancora come musicista e insegnante, la maggior parte dei miei sforzi musicali in questo momento è incentrata sulla nostra serie web. Sono stato in grado di combinare tutti e tre i miei amori in un unico progetto, che sento sia una rara benedizione.
Puoi parlarci della tua serie web di CATastrophes?
Sì! È una serie web comica incentrata sui gatti creata da me e mio marito, che ruota attorno alla premessa che "quando compaiono i gatti accadono cose divertenti". Nella maggior parte degli episodi, i gatti si presentano in alcuni scenari e causano il caos nelle vite di Kris (il mio co-protagonista) e me. Quando possibile, utilizziamo gatti adottabili come attori e mettiamo in risalto i salvataggi locali in molti dei nostri episodi. Il nostro obiettivo è portare il messaggio dell'adozione alle persone attraverso l'umorismo e il divertimento per catturare un nuovo pubblico. Ci auguriamo che possa aiutare più animali domestici ad essere adottati.
Il tuo film “French CATastrophe” ha appena vinto Catdance 2015, puoi dirci cosa ha significato per te e il tuo lavoro vincere il premio?
Siamo così orgogliosi! Siamo stati finalisti in tutti e tre i festival Catdance (2013, 2014, 2015) e questa è stata la nostra prima volta che abbiamo vinto. Vincere è stato un enorme sollievo e sono così contento che sia stato per questo episodio in particolare, che ha come protagonista il mio gattino Rocky. Purtroppo, è morto nell'agosto del 2014 ed è stato uno dei suoi ultimi ruoli. Il film è davvero decollato, sia attraverso Catdance che da solo sul nostro canale YouTube, e sono così felice di sapere che Rocky ha portato così tanta gioia e risate alle persone, e posso godermi la sua faccina e la sua voce ancora e ancora attraverso la pellicola. Il suo successo ci offre un buon modello da provare a replicare con gli altri nostri film.
Puoi parlarci di quali argomenti trattate e come ti è venuta l'idea per il tuo pluripremiato blog CatInTheFridge.com?
L'idea principale è sostenere l'adozione di cani e gatti con bisogni speciali. Come ho detto prima, ho aperto il blog come strumento per promuovere il nostro film, ma quando mi sono reso conto che le persone stavano leggendo, ho utilizzato le disabilità di Crepes (tre gambe, herpes) come punto di partenza per le discussioni su altri animali con bisogni speciali. Ho cercato di rendere l'argomento accessibile e divertente, qualcosa di cui le persone avrebbero voluto leggere. Oltre a ciò, scrivo anche sulla salute generale del gatto e sulla vita con i gatti e cerco, in ogni post, di far ridere la gente.
Crepes è il tuo gatto adottato su CatInTheFridge.com, in che modo Crepes ha cambiato la tua vita?
È la ragazza poster per tutto ciò che faccio nel mondo dei blog. La sua personalità è l'influenza diretta di come il suo personaggio ha preso vita sul blog. Era anche uno dei nostri primi gattini adottivi, il che ci ha aiutato ad aprire la porta a un maggiore affidamento. È una fonte di ispirazione quotidiana per me. È felice, è intelligente e sembra che non si accorga che le manca un'appendice importante. Ai suoi occhi è perfetta, e anche io la vedo così. Le sue disabilità mi hanno davvero aperto gli occhi sul valore degli animali a cui prima non prestavo molta attenzione.
Hai progetti al di fuori del tuo blog, CATastrophes Web Series e Cat Writers 'che sono attualmente in lavorazione?
Abbiamo appena comprato la nostra prima casa e sto imparando a installare pavimenti e utilizzare una scatola per tagli obliqui e seghe elettriche. Sto anche cercando di trasformare il cortile in un grazioso rifugio urbano per la fauna selvatica. Finora ho molti ratti e uno scoiattolo. Miro a un po 'più di diversità.
C'è qualcos'altro che vorresti aggiungere?
Iscriviti alla nostra serie web su https://youtube.com/catcatastrophes. Più grande è il nostro pubblico, più potere avremo per fare del bene!
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Recensione di Apple iPhone 12 Pro: raddoppiare le fotocamere(3)
【Se il tuo smartphone,tablet,smart TV ha bisogno di sostituire la batteria o l'alimentatore,puoi cliccare su:altabatteria.com.Siamo specializzati nella fornitura di batterie e alimentatori sostituibili per case intelligenti come smartphone,tablet,laptop,smart TV,cuffie intelligenti,console di gioco portatili,orologi indossabili,diserbo,aspirapolvere,lavastoviglie e altre case intelligenti.】
Se ciònon sembra eccitante,alloraèperchéApple vuole che tu carichi tramite MagSafe,un nuovo pad di ricarica magnetico che si aggancia al retro del telefono per caricarlo in modalitàwireless.Per coloro che giàpossiedono un Apple Watchèlo stesso approccio e non solo fornisce una carica piùveloce rispetto a un pad di ricarica Qi standard(15 W contro 7 W),ma anche grazie ai magneti,si blocca in posizione in modo da non scendere la mattina successiva senza carica.Abbiamo anche scoperto che significa che puoi utilizzare ancora facilmente l'iPhone durante la ricarica in modalitàwireless,perchéil padèbloccato sul retro. Il sistema funziona proprio come ti aspetteresti,ma dovrai assicurarti di acquistare una custodia abilitata MagSafe se desideri utilizzare la funzione e rimanere protetto.Una custodia standard funziona ancora con un caricabatterie wireless,ma non con il caricabatterie MagSafe. Il 5Gèqui La modalità5G automatica significa che utilizza il 5G solo quando necessario Funziona con tutte le reti 5G Infine,il 5G arriva su iPhone edèsu tutti i modelli di iPhone 12.Come impostazione predefinita per preservare la durata della batteria,il 5G nonèin realtàsempre attivo.Invece,Apple ha optato per Auto 5G,che disattiva il 5G quando lo schermoèspento,ad esempio,o forse quando non stai facendo qualcosa che richiede dati.C'èun'impostazione per sovrascriverlo,se trovi cheèseduto su 4G quando vuoi invece 5G. Ma sebbene l'iPhone sia ora pronto per il 5G,il 5G potrebbe non essere pronto per te.Abbiamo dovuto guidare per 35 minuti per testare le capacità5G di questo telefono.Questo cambierà,ovviamente,e per quegli utenti che si trovano in un'area 5G,i vantaggi sono certamente evidenti.Devi solo essere in copertura. Siamo stati in grado di ottenere velocitàdi download fino a 260 Mbps in modo coerente.Questoèun film HD di 2 ore scaricato(Ritorno al futuro se te lo stai chiedendo)in 5 minuti o Call of Duty Mobile(2,4 GB)scaricato dall'App Store e pronto per gioca in meno di 2 minuti.Wow. Certo,la copertura migliorerànel tempo.Le reti miglioreranno,saremo felici di avventurarci di nuovo,e quando ti ritroverai in uno stadio,sarai contento di poter usare il telefono come se ci fosse nessuno in giro a causa della potenza della rete 5G.Ma oggi,il primo giorno,probabilmente non cosìtanto. Maestro della fotografia Tripla fotocamera posteriore: Principale:12 MP,f/1.6,OIS Teleobiettivo:12 MP,f/2.0,OIS,ottico 2x Ultragrandangolare:12 MP,f/2,4 Scanner LiDAR Fotocamera selfie da 12 MP Acquisizione video Dolby Vision La fotografiaèsempre stata un obiettivo chiave per Apple e la gamma iPhone 12 Pro continua a concentrarsi con le fotocamere che quest'anno diventano piùtecnologiche.Mentre negli anni precedenti alcune tecnologie avrebbero funzionato con alcune delle fotocamere,Appleèfinalmente in grado di offrire la maggior parte di funzioni di miglioramento dell'immagine a tutte le fotocamere del telefono. Ciòsignifica che ottieni la modalitànotturna e l'HDR su tutte le fotocamere posteriori,con la modalitànotturna che arriva anche sulla fotocamera frontale.Ciòporta una maggiore diversitàall'offerta e significa che il pacchettoèmolto piùcompleto rispetto ai precedenti modelli di iPhone.
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EDS6 VENTO D'ESTATE
LOLLIPOP
Signore e signori vi ringrazio di essere venuti al lido Sabbiadoro di Rimini. Come ogni anno vi allieteremo le serate con giovani artisti emergenti.
E quindi bando alle ciance, ecco a voi "I malandrini"
Uno, due, un, due e tre...
"Ho lasciato scappar via l'amore
L'ho incontrato dopo poche ore
È tornato senza mai un lamento
È cambiato come cambia il vento
Vento d'estate..."
"Grazie ragazzi. La serata è stata un successone anche grazie a voi ed alla vostra musica."
Il proprietario del lido è molto soddisfatto della serata. Per essere un martedi abbiamo davvero fatto il pieno. Tutti i tavolini, fatti con rocchetti giganti di filo, erano occupati e, inoltre, le prime file dei lettini e sdraio erano tutte piene. Ci saranno state almeno centocinquanta persone, forse anche duecento.
"Vento d'estate" è il pezzo che facciamo ogni volta come apertura dei nostri concerti e, devo ammettere, che la cantiamo veramente bene. Pier e io suoniamo insieme da circa quindici anni ma ci conosciamo da sempre. A 17 anni, poi, abbiano deciso di provare a fare un duo musicale. Lui alla tastiera e pc io, invece, alla chitarra e voce solista.
Quest'anno abbiamo accettato tre ingaggi per l'estate. Uno a Rimini dove cantiamo il martedì e il sabato, uno a Viserbella dove canteremo il giovedì e la domenica e uno a Riccione dove ci esibiremo il mercoledì e il venerdì. Un totale di 6 concerti a settimana dal 29 giugno fino al 5 settembre.
Centocinquanta euro a coppia fino al giovedi e duecento euro per i fine settimana. Avremo un bonus, invece, per le serate del 14 e del 15 agosto. Questa è ormai la mia vera vita. Il resto dell'anno faccio il bidello in una scuola elementare statale di Arezzo. Per tre mesi mi sento un Dio. Mio padre dice che sono un fallito. Lui è capo reparto in una fabbrica di pelletteria vicino Montevarchi. Gli mancano pochi anni alla pensione e una falange dell'indice della mano destra, ricordo di un incidente di lavoro. Per quello ebbe una promozione e un congruo rimborso economico.
Ha sempre odiato che suonassi. Ha sempre pensato che fossi uno smidollato e uno scansafatiche. Voleva che seguissi le sue orme in fabbrica ma, dopo migliaia di litigi, ha deciso di lasciarmi stare e ha cominciato la sua opera di convincimento con mia sorella minore. Con lei ha funzionato. È impiegata lì, per fortuna in amministrazione.
Stavo chiudendo la mia Gibson nel fodero quando mi sento chiamare alle spalle.
"Ciao. Ma il nome
<<I Malandrini>> non si può sentire. Fa ridere"
Mi volto pronto per controbattere ma annego in un mare blu cobalto...
"Ma... ma..."
"Malandrini. Si fa ridere come nome"
Mi riprendo distogliendo lo sguardo.
"Il nome deriva dalle marachelle che facevamo da bimbi. Il mio amico e collega Pier rompeva tutto col pallone mentre io mi divertivo ad impiccare lucertole. Mia nonna ci apostrofava così ed è diventato il nome del nostro duo"
La ragazza cominciò a ridere a crepapelle circondata da altre quattro ragazze.
"Mi offri un drink?"
"Che hai fatto? Hai perso una scommessa con le tue amiche e ora devi abbordarmi?"
La ragazza è bellissima. Capelli mori lucidi che le scendono dietro le spalle. Abbronzatissima con un rossetto deciso che contorna una bocca che sembra scolpita da Canova. Quegli occhi blu, inoltre, sembrano entrarti dentro come l'acqua del mare che si infila ovunque. E nulla si può contro il suo volere. Le sue curve sono generose e strette in un vestito estivo leggero. Le scarpe col tacco servono sicuramente per darle un tocco di sensualità maggiore ma non ce ne sarebbe bisogno. È già molto sexy così.
"Ti ho chiesto un drink mica uscire insieme"
"Ok. Te lo offro solo se mi dici il tuo nome e se sei maggiorenne"
"Livia è la risposta alla prima domanda, ma mi chiamano tutti Lollipop. Alla seconda invece non ti rispondo"
"Allora ti posso offrire un'acqua tonica al massimo" Le dico sorridendo.
"Hai dei bei denti mio bel malandrino..."
"Tommy. Chiamami Tommy" "Va bene Tommy. Comunque farò 18 anni tra otto giorni. Il 21 luglio per l'esattezza"
"E allora non puoi bere alcolici. Al massimo un analcolico se vorrai"
Mi rivolgo al mio amico chiedendogli se volesse qualcosa. "La solita birra corretta al rum".
Chiudo la mia fedele compagna di note e mi dirigo al bar del lido con Livia. Tutti si congratulano con me per la performance canora, soprattutto quando abbiamo cantato "Bella d'estate". Ringrazio tutti rispondendo loro che, l'indomani sera, ci saremmo esibiti al "Cocorito" di Riccione. Chi avrebbe voluto sentirci nuovamente sarebbe venuto lì.
"Io ci sarò" mi sussurra Livia all'orecchio. Sorrido mentre ordino una birra al rum, un Moscow Mule e un analcolico alla fragola per la mia nuova fan. In un attimo i nostri cocktail sono pronti.
"Allora Livia perché ti chiamano Lollipop?"
"Perché mi piacciono i lecca lecca..." E mi dice questo fissandomi negli occhi e appoggiando le sue labbra rosse sulla cannuccia.
Deglutisco un sorso della mia bevanda a base di vodka, anche solo per non pensare a quello che mi sta capitando.
Il trillo dei nostri cellulari mi toglie dall'impasse. Guardo il mio dove Pier reclama la sua birra corretta. Lei risponde al messaggio che le è arrivato.
"Livia ti auguro un buon proseguimento di serata. Porto la birra al mio amico"
Livia mi prende la mano. "Aspetta. Io e i miei amici andiamo al Pineta a Milano Marittima. Vieni con noi?"
Devo dire di no. Per forza.
"Mi sentirei fuori luogo. Dai. Non posso"
"Ti farò sentire come se stessi in un posto da dove non vorresti andartene mai" E giù un altro sorso di cocktail dalla cannuccia. Questa volta, appena finito, si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi fissa nuovamente e si morde il labbro inferiore.
"Livia. Non mi sembra il caso."
Estrae dalla sua pochette una biro con la quale scrive qualcosa sopra un tovaglialino di carta che mi infila nella tasca dei jeans sussurrandomi nuovamente all'orecchio: "Vedi tu se è il caso o meno". Mi bacia sulla guancia e se ne va lasciandomi da solo al bar.
Estraggo il pezzetto di carta dove leggo il suo numero di telefono con la firma Lollipop dove, al posto delle "p" ci sono, appunto, due lollipop stilizzati e al posto delle "o" due lollipop a forma di cuore.
"Pensavo che la mia birra sarebbe arrivata dal Belgio..."
"Pier mi è capitata una cosa strana. Una ragazzina di 17 anni mi ha dato il suo numero di telefono e mi ha invitato a uscire"
"E come è questa ragazzina, Tommy?"
"È bellissima Pier. E non sembra avere 17 anni. Vabbè farà 18 anni tra dieci giorni ma ne dimostra di più"
"Sarà un troione Tommy. Come quelle dell'anno scorso in Sardegna ricordi? 19 anni appena compiuti e succhiavano l'impossibile... Io se fossi in te ci andrei. O sei sempre quello che si deve innamorare per andare con una donna? Non cambi mai. Poi da quando Letizia ti ha lasciato hai paura di stare con una donna."
Pier solito cinico. Per lui, le donne, sono tunnel da percorrere. Sempre. E Letizia ha lasciato una ferita enorme dentro di me. Non voglio più soffrire.
"Pier l'anno scorso ci hanno detto che avevano 19 anni solo dopo altrimenti, io, non ci sarei stato. Ma questa ragazza ha un non so che di strano. Mi ha scombussolato. Ha due occhi che ti rapiscono"
Mento a me stesso. L'anno scorso ero devastato dalla fine della storia con Letizia proprio all'inizio dell'estate. E chiodo schiaccia chiodo mi sembrava la soluzione migliore. Ma non andò come previsto. Mi ero sentito più vuoto di prima. Da quel momento decisi che non avrei mai più sofferto per una donna.
"Allora chiamala e fatti rapire..."
"Andiamo a dormire che è meglio. Domani al Cocorito dobbiamo fare meglio dell'altra sera."
"Chiudi gli occhi e ti senti per sempre così
Ancora qui fra le mie braccia
Per tutti e due basterebbe tornare fin qui
Come onde di notte sulla spiaggia"
"Grazie a tutti"
Il titolare del Cocorito, stasera è super contento. Tanta gente è venuta ad ascoltarci. Stiamo facendo delle belle serate.
"Ehi Malandrino. Io sono venuta a sentirti stasera. Ma tu, ieri, non mi hai chiamata"
Riconosco quella voce e un piccolo sussulto mi coglie impreparato.
Mi volto e la saluto: "Ciao Livia. Come stai?"
La guardo. Sembra fuoriuscita dal libro di Nabokov o dall'omonimo film di Kubrick e scaraventata nel XXI secolo, qui, sulla riviera romagnola. Occhiali con le lenti a forma di cuore e un lollipop tra le labbra rosse. Le sorrido.
"Te l'ho già detto che mi piacciono i tuoi denti?"
"Si, ieri sera"
"Me l'offri un altro drink?"
"Ma vieni da me solo per scroccare bevute?"
"Veramente, io, ieri sera ti ho invitato a venire con me ma tu non hai voluto... Anzi come hai detto? Ah si. Non ti sembrava il caso..."
"Dai Livia. Ho quasi il doppio dei tuoi anni e di quelli di tutti i tuoi amici..."
"Non credo proprio" mi interrompe scocciata "Ieri sera sono uscita con un ex calciatore che ho conosciuto in disco..."
"Dai. Solito analcolico?"
"No. Sono un po' giù. Posso avere una cosa un po' più forte?"
"Dai ti offro una sangria che qui la fanno davvero buona"
Ci avviamo verso il bancone del bar e ordino due sangria.
"Livia.."
"Lollipop non Livia"
"Va bene. Lollipop come mai sei giù? Che ti è successo?"
"Le mie amiche dicono che sono scema perché mi piace uno che non mi si fila e che dovrei lasciar perdere. Invece anche oggi sono stata da lui"
"Si? E lui?"
"E lui niente. Lui mi offre una sangria..."
Un pezzo di pesca mi va di traverso e lei comincia a ridere di sano gusto.
"Ma sei scema? A momenti muoio soffocato..."
Scende dallo sgabello e, prendendomi la mano, mi dice di seguirla.
Con i bicchieri di sangria ben saldi tra le nostre dita ci avviamo verso la passerella che conduce alla spiaggia. In lontananza riecheggiano le note di Rkomi e Tommaso Paradiso che cantano "Ho spento il cielo". Alla fine della passerella, Livia appoggia il bicchiere ormai vuoto sulla base di un ombrellone e prende le scarpe in mano mentre con l'altra continua a stringere la mia.
"Malandrino, ora chiudi gli occhi. O hai paura?"
"Non ho paura di chiudere gli occhi. Ho paura di te..." Le dico mentre chiudo gli occhi e la seguo nel nulla. Il rumore delle onde si fa sempre più vicino. Il rumore della risacca e l'odore di sale mi fa capire che siamo vicinissimi al mare e, in quel preciso istante, lei mi lascia la mano.
"Posso aprire gli occhi?"
"Ancora no. Conta fino a venti e poi aprili.
" Uno, due, tre... Diciotto, diciannove e venti. Ora posso aprirli?"
In lontananza sento un "si" e un "dai vieni qui".
Apro gli occhi e vedo le scarpe e il vestito di Livia sulla sabbia. Lei nuota al chiarore della luna e mi chiede di raggiungerla.
Ma si. Un bagno di notte non ha mai fatto male a nessuno. In un attimo rimango in boxer e mi tuffo in acqua.
Mi avvicino a lei.
"Non hai paura di avermi cosi vicino?"
"Se mi guardi così
Se mi sfiori così
Se avvicini la tua bocca al mio orecchio
Non finirà bene, ma ti prego no
Non smettere, non smettere mai"
La fisso nel suo blu più profondo "No. Non ho più paura"
Le stringo le spalle e la bacio.
Lei non aspettava altro. Le nostre bocche sapevano di sale e vodka. Di pesca e di cannella. Di voglia e d'estate. I suoi seni duri premevano sul mio petto mentre le sue mani mi graffiavano i fianchi. Ci siamo staccati, ridendo e, mano nella mano, ci siamo diretti verso i vestiti.
"Ho spento il cielo per ritrovare
L'unica luce dove adesso sei tu
Dove adesso sei tu"
"E ora?" Dico ad alta voce.
"E ora voglio fare l'amore con te..."
"Da me, in albergo, non si può. Pier sarà già rientrato e starà dormendo"
"Mando un messaggino alla mia amica Robi. Se è ancora in giro le dico di non rientrare fin quando non le riscrivo...."
Ma cosa sto facendo. Sto organizzando una notte di sesso con una minorenne. Tommaso stai facendo una cazzata. Fermati finché sei in tempo.
"Prima, però, passiamo ad un h24 e prendiamo una vodka ok?"
Annuisco. Sono in conpleta balia di questa ragazza che mi ha ottenebrato la mente; ogni volta che mi guarda io anneggo nei suoi occhi e mi perdo tra le sue labbra.
Prendiamo un taxi che ci riporta a Rimini, all'hotel Villa Rosa, camera 46 al quarto piano. Robi, la sua amica, ha dato il via libera a Livia e alla nostra notte. Scendiamo dalla vettura che siamo ancora bagnati. I capezzoli di Livia spingono il cotone a toni floreali. È bellissima. E potenzialmente pericolosa. Il tassista mi guarda in modo strano quasi schifato. Forse ha capito che lei è minorenne e mi avrà tacciato come il porco che se la fa con le ragazzine. Pago e se ne va. Entriamo nell'albergo e in un attimo arriviamo in camera. Non faccio in tempo a chiudere la porta dietro di me che Livia rimane in culotte e tacchi. Il vestito ora è in terra. È una pantera. I suoi capelli neri bagnati le danno un'aurea animalesca... Ci baciamo, quasi ci mangiamo dalla voglia che ci assale.
"Fammi tua. Fammi sentire che uomo sei"
I jeans a terra ed io su di lei. Dentro di lei.
"Più forte. Fammi sentire chi è che comanda. Fammi male."
Sfilo la maglia e lei si mette carponi sul letto.
"Sculacciami"
La mia mano sui suoi glutei.
"Più forte"
Comincio a colpirla sempre più forte. Macchie rosse si formano sul suo sedere.
"Dai scopami"
Entro dentro di lei e non ne esco più. Né fisicamente né mentalmente. Ogni sera lei viene a sentirmi cantare e io, ogni sera, le dedico "Bella d'estate".
"Noi siamo zingari di periferia
I nostri son giochi
Che durano poco
E la notte se li porta via"
Ogni notte dopo il concerto è un gioco nuovo. Sesso orale dentro una barca sulla spiaggia, oppure sesso bendata e legata in un'auto presa a noleggio sulla litoranea adriatica. Alla mercé di qualsiasi occhio indiscreto.
Ammanettata ad un pedalò.
Siamo l'uno il gioco dell'altra.
Siamo la passione e il rien ne va plus del casinò. Ho puntato tutte le mie fiches su Livia e spero che esca il mio numero, anzi il nostro numero. Quello che ci farebbe sbancare. Quello che cambierebbe la nostra vita. E non mi importa della differenza di età. E non mi importa che vuole il sesso forte, che vuole i miei segni sulla sua pelle. Io sono più suo che lei di me. Mi sento attratto, anzi legato a lei. Una corda che mi stringe il cuore e lo stritola ogni volta che siamo lontani. Respiro e vivo solo quando siamo vicini. Quando siamo labbra contro labbra, quando io sono dentro di lei o quando è lei che mi vuole dentro. Non ci sono ruoli; ci sono solo due persone che si vogliono reciprocamente. E non vogliono staccarsi mai. Io, senza di lei, sopravvivo...
"Domani è il tuo compleanno. Voglio farti un regalo. Cosa ti piacerebbe?"
"Voglio fare l'amore con te. Voglio stare con te tutta la notte. E voglio che sia tutto perfetto perché...."
Livia distoglie lo sguardo da me, guarda il mare dalla finestra della sua camera e si ammutolisce.
"Cosa hai? Cosa succede?" Le chiedo facendole ruotare il viso verso di me con un dito sul mento. Sta piangendo. Piccole lacrime nascono da quel mare dei suoi occhi e le solcano le guance, veloci, come barche a vela in una giornata di tramontana.
"Tommy giovedì torno a casa. Torno a Bologna e noi non ci vedremo più"
La guardo e sorrido. Le prendo una mano e la bacio.
"Tesoro. Bologna dista 2 ore di auto da Arezzo. Staremo ancora insieme. Amore mio saremo sempre insieme"
"Tommy. Hai il doppio della mia età e i miei non vorrebbero mai che ci frequentassimo. E non lo voglio neanche io. Non lo voglio più"
Una folgore mi trafigge il cuore. Mi sento inerme. Sfatto. Sono senza forze e senza pensieri.
"Ora, però, non pensiamoci Tommy. Stasera devi cantare al Sabbiadoro e io, per domani, ho già prenotato il tavolo al Cocorito a Riccione e ho prenotato una stanza al Des Bains. Quindi basta pensare a cose brutte. Ora rivestiti e vai a cantare. Io mi faccio una doccia e ci vediano al Lido."
Mi vesto quasi senza pensarci ed esco come fossi un automa. Arrivo al mio albergo e trovo Pier intento negli ultimi preparativi. Mi saluta ma mi vede stravolto. "Che hai fatto?"
Mi siedo sul mio letto e con lo sguardo perso nel vuoto "Mi sta lasciando. Pier. Lollipop mi sta lasciando"
"Dai Tommy. Era un amore estivo. Cosa ti aspettavi? L'amore della tua vita? Anzi stasera, anche se non è finita l'estate mettiamo in scaletta <<L'estate sta finendo>> ok? Dai Tommy bevi un po' di vodka e riprenditi che tra meno di un'ora dobbiamo cantare"
"Ok. Faccio una doccia e mi preparo"
L'acqua mi corre veloce sul corpo mischiata a lacrime di delusione. E rabbia.
"L'estate sta finendo, lo sai che non mi va
Io sono ancora solo, non è una novità
Tu hai già chi ti consola, a me chi penserà"
"Ancora una volta siete stati fantastici. Penso che vi ingaggerò anche il prossimo anno"
"Per noi andrebbe bene Sig. Bertozzi. Però rivedremo l'ingaggio..." Pier comincia a trattare col proprietario del Lido mentre chiudo la mia Gibson nel fodero.
"Ma tu, dei due Righeira, chi eri?"
"Quello sfigato" ribatto scocciato a Livia.
"Tommy cosa hai?"
"Cosa ho? Siamo stati una settimana sempre insieme. Ogni momento del giorno e soprattutto della notte. E ora mi hai gettato via come un pezzo di carta. Sono immondizia per te. Sono immondizia da gettare"
"Tommy cosa stai dicendo? Io ti voglio bene."
"Ecco. Tu mi vuoi bene mentre io ti amo"
Le strillo in faccia il mio malumore e il mio amore mentre alcune persone ci guardano sottecchi. Livia mi abbraccia e non dice nulla. Mi da un soffice bacio sulle labbra e mi invita a bere.
Controvoglia accetto.
"Auguri amore mio. Anche se è mezzanotte e mezza..." Le riesco a dire col cuore in mano. Sanguinante.
Mi bacia sulle labbra.
"Mi hai dedicato <<Bella d'estate>> a mezzanotte e sono stata contenta. Andiamo a fare una passeggiata in riva al mare? Robi mi ha indicato un posto dove non ci va mai nessuno. E voglio fare io un regalino a te..."
I suoi occhi blu mi penetrano e lobotomizzano la mia mente. Fino a due minuti fa ero arrabbiato e deluso e ora, come un quindicenne alle prime cotte, non vedo l'ora di essere da solo con lei. Poi, lei, oggi è ancora più radiosa. I capelli sono raccolti in una lunga coda che le cade sulla schiena nuda. Il vestitino leggero estivo fa capire, dalla scollatura, che è, come al solito, senza reggiseno. D'altronde non ne ha bisogno. Ha un seno perfetto con due capezzoli che mordono il vestito sul davanti. Spingono imperterriti e so che molti occhi, durante la serata, bramavano di toccarli, di baciarli, di farli propri. Le gambe affusolate e perfettamente abbronzate sono ornate, dai polpacci in giù, da scarpe da schiava. Come la sua indole sessuale. Amo quando vuole che la comandi. Quando la devo colpire perché so che, in quel momento, è lei che comanda e non io. Io sono solo succube delle sue voglie. Ma fino a quando?
Chiamiamo un taxi che arriva in pochi minuti.
"Porto di Rimini grazie"
In dieci minuti siamo arrivati. Paghiamo e scendiamo.
La ruota panoramica è chiusa ma i mille colori che la decorano la fanno risaltare nel buio della notte e del mare.
Livia mi prende per mano e mi chiede di seguirla. Ci avviamo sul molo di levante dove alcune coppie si baciano sotto le stelle. In lontananza si sentono i rumori ovattati di qualche discoteca sulla spiaggia. È quasi l'una di notte e fra poco chiuderanno tutti i locali all'aperto e, i più nottambuli, si trasferiranno nelle discoteche in villa a ballare fino alle 4 del mattino.
Le spiagge si spopoleranno e, chi rimarrà, sarà solo per rendere quella notte unica e magica. Arrivati agli uffici del porto voltiamo a sinistra per raggiungere il faro di destra del porto. Una volta sul posto, Livia, si leva le scarpe col tacco, le lascia in terra e mi chiede di aiutarla ad aprire la porta.
"Vuoi andare lì sopra? Sei matta? Se ci scoprono ci fanno passare i guai..."
Livia mi fissa negli occhi.
"Lollipop non ha mai fatto l'amore su un faro. E oggi, essendo un giorno unico, voglio farlo."
Nel dirlo sale i primi gradini della scaletta.
Il faro sarà alto cinque o sei metri e la scaletta interna è impervia. Livia, incurante di ciò continua la sua scalata. Da sotto le vedo le belle gambe e le natiche sode che mi chiede sempre di schiaffeggiare. Stanotte non so cosa vuol fare. È sempre una sorpresa fare l'amore con lei. La mia Lollipop. In qualche minuto la vedo raggiungere la piazzola dove c'è la porticina per uscire fuori dal faro. La apre e esce pronunciando: "Sbrigati. È bellissimo quassù".
Arrivo dietro di lei e la bacio sul collo. "Nulla è paragonabile alla tua bellezza Lollipop"
"Voglio fare l'amore qui. Con le stelle che ci fanno da guardoni. Voglio farlo come mai"
Quando ha quello sguardo so che non sarà mai un momento normale. Ma lei non lo è mai stata in questi giorni. È proprio come il mare impetuoso che ti scaraventa in ogni dove. Tu puoi provare a nuotare, a stare a galla ma ti sbatte e ti porta dove decide lui. Ecco lei è un'onda di piacere che ti porta all'orgasmo mentale e più sei in balia di quell'onda e più non vuoi fare altro che assecondare quel movimento e quel momento.
La sua mano afferra la mia cintura e la slaccia. Mi bacia il collo, mi morde il labbro "Tu sei il mio padrone vero? Devo soddisfare tutte le tue voglie. Vuoi che lo prenda in bocca mio signore?"
Non mi fa parlare. Apre i bottoni dei miei Levi's e infila la mano nei boxer. La mia voglia pulsa passione che viene colmata da un bacio caldo.
Sotto sento delle voci. Probabilmente un'altra coppia che voleva conoscersi intimamente in questo posto.
Guardo il suo volto che sembra mutare forma ad ogni giro di luce del faro...
"Levati la cinta e mettimela intorno al collo. Fammi sentire la tua cagna al guinzaglio".
Faccio ciò che dice e le stringo la cinta facendole due giri intorno al collo. Serro una estremità con la mano e la sento ansimare.
"Si così. Ora lo voglio di nuovo in bocca. Sono la tua Lollipop"
È incredibile quanto sia eccitato. Mi fa letteralmente I-M-P-A-Z-Z-I-R-E.
"Ora ti voglio dentro. Fammi sentire la tua virilità".
Si alza e appoggiandosi al parapetto si alza sulle natiche la gonnellina del vestito. Con l'altra mano mi porge l'estremità della cintura.
"Scopami Tommy. Fammi godere. Per l'ultima volta"
Entro dentro di lei ma quelle parole mi frustano l'anima.
<<Per l'ultima volta>>
Ormai ha deciso. Oggi è il nostro ultimo giorno. L'ultima scopata. Sono solo immondizia da gettare.
"Si si dai continua cosi. Dai stringi. Di più dai. Fammi venire. Ehi Tommy. Piano. Ahi Tommy stai stringendi troppo. To.... "
Un tonfo cupo. Il sangue che si riversa piano tra gli scogli e il mare. La luce del faro, ad intermittenza, illumina il suo volto con gli occhi chiusi e le braccia aperte in maniera scomposta. Scendo le scale dopo essermi ricomposto. Slego la cinta intorno al suo collo e faccio il percorso inverso a quello fatto poco fa con lei. Il nostro ultimo incontro.
Chiudi gli occhi e ti senti per sempre così
Ancora qui fra le mie braccia
Per tutti e due basterebbe tornare fin qui
Come onde di notte sulla spiaggia
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Note
++ e ho sempre adorato la tua anesthetic, i tuoi gusti e anche ciò che traspare di te dai social: mi sembri una persona estremamente sensibile. Mi manca seguirti su ig (ho disattivato l'account diversi mesi fa), non so se leggerai mai qui. Ti mando un bacino e ti auguro belle cose 🕸🖤🥺
Ciao 🖤 scusami se rispondo solo adesso. Allora, io ho tante tantissime passioni (purtroppo ahah) quest'anno ho deciso di imparare a ricamare e non solo. Sono una persona a cui piace saper fare un po' "di tutto". Ti spiego- se domani mi sveglio e voglio che ne so un tavolo fatto a mano, sono capace di mettermi con la testa e col pensiero e lo faccio. Sono fatta così e ti dirò spesso ne soffro, avere tante passioni e magari pochi mezzi per poter dare sfogo a tutto, credimi è frustrante. Spesso penso che è frustrante essere me ahah. Nonostante la fotografia sia il mio grande amore e al primo posto, ho capito crescendo, che non sono e non posso essere solo quello.. appunto per la mia vasta creatività. Mi dispiace molto che tu ti senta così, perché ci sono passata anche io e per un anno sono stata ferma senza toccare la macchina fotografica, senza disegnare, senza fare nulla. So cosa significa essere oppressi da ciò che è più grande di noi (ansia, depressione ecc) e tutte le situazioni che la vita ci mette ad affrontare. Sono una persona che si sta costruendo pian piano con le sue mani, ma dal resto come tutti quindi credimi non c'è nulla da invidiare. Ancora oggi, dove tutto è alla portata di tutti (mi riferisco ai social) è difficile avere un'identità, quindi soffro ancora e molto spesso ricado nei miei pensieri oscuri. Non ho un lavoro, non studio e sono anni che dovrei cambiare attrezzatura fotografica. Tutto quello che ho l'ho avuto con immenso sacrificio. A quasi 25 anni ti pesa non poco. La frustrazione è tanta, vedere gli altri andare avanti e tu sempre ferma allo stesso punto. Allora cosa ho fatto? Nonostante oggi io continui ad avere delle ricadute, cerco di non abbattermi troppo e di rialzarmi. Ho dovuto lavorare e ci sto ancora lavorando, sul pensare a me stessa e concentrare "energie positive" perché io non posso essere quello che la società vuole, non posso guardare quello che fanno gli altri perché sono un'individuo che ha fine a se stesso. Vorrei fare tantissime cose, ho tante cose ferme, tante idee.. ma adesso è tutto bloccato. Come ti ho detto sono molto frustrata e tutto quello che faccio, lo faccio coi miei mezzi, con quello che posso e che ho. Mi arrangio, ecco. Sono ben 9 anni, da quando ho iniziato a fotografare, da quando sono andata al liceo che ho studiato audiovisivo (fotografia/cinema e televisione) che io mi arrangio. La crisi che ho avuto per un anno era dovuta anche al fatto che tutto quello che avevo fatto fino ad allora non mi rispecchiava in gran parte e quindi sono ripartita da zero, ma io sono felice incontentabile. Il tuo messaggio mi ha resa felicissima, perché per me vuol dire essere arrivata a qualcuno. Si ci hai visto lungo sono estremamente sensibile e questo mi spinge molto verso varie forme creative. Anche tu mi sembri una creatura sensibile e quel che posso dirti, sperando che le mie parole ti siano di conforto (almeno un pochino) è di non abbatterti e farti fermare. Soprattutto non focalizzarti sul "devo creare qualcosa, voglio essere creativa" un poco come se dovessi importerlo.. non vai da nessuna parte fidati, per esperienza. Piuttosto cerca ispirazione in quello che più ti piace, guarda dei film che sai possano rispecchiare ciò che ti piace, ascolta musica nuova ricercala, leggi di più. Non so quali siano i tuoi mezzi creativi, non so se disegni, se fotografi ecc. Ma queste cose ti possono aiutare.. con me ha funzionato. Io sono autodidatta per il 90% anche il disegno.. non ho mica studiato, tutto quello che faccio lo faccio per me stessa in primis, poi se arrivo agli altri ho fatto metà del mio lavoro. Ti dirò c'ho messo ben 9 anni per autoscattarmi, perché prima col cavolo ahah.. non riuscivo a vedermi bene davanti all'obbiettivo, ma in una situazione dove siamo bloccati in casa mi sono detta "ci provo".. proprio perché avevo la necessità di comunicare ed esprimermi. Quest'anno mi sono scritta dei propositi da compiere, tra cui leggere anche di più che nel corso della mia vita, un po' per i soldi un po' per altro avevo totalmente messo da parte. Ho scoperto un nuovo amore creare delle miniature. Poi ho iniziato a ricamare, poi disegno, poi decoro delle cartoline, ho intenzione anche di fare delle spille a mano e delle borse. Un po' mi concentro sulla spiritualità, mi sono messa a studiare i tarocchi per imparare a leggerli... insomma faccio tantissime cose ahah però a volte non ne concludo manco una. Ma ti ripeto mi arrangio, il kit da ricamo me l'ha regalato il mio ragazzo, senno probabilmente avrei procrastinato all'infinito (altro problema della mia persona). Spero di essere stata esaustiva, non so perché ti sei disattivata instagram, ma se ti fa stare meglio ben venga. Mi piacerebbe conoscerti e poterci confrontare, se veramente hai bisogno di qualcuno scrivimi qui o dove vuoi! Non rinchiuderti in te stessa o almeno fallo prendendoti i tuoi tempi per guarire, ma non abbatterti. Ah ultimamente ho scoperto un'artista di nome Christiane Cegavske (cercatela) mi sono innamorata di lei e ti lascio con delle sue parole: "As far as advice for emerging artists seeking their own style, what I have to say is that you already have your own style within you. Make work from your heart and it will be yours. If your work is authentic, your audience will find you. Don’t be afraid of the critics and don’t try to please everyone because you’ll just end up not pleasing anyone, not even yourself. Follow your muse and see where it takes you.” Allora io non ho riletto ho scritto tutto di getto, probabilmente ci saranno errori grammaticali o ti sembrerò confusa ahah quindi perdonami. Ti ringrazio tantissimo per le belle parole, sono qui se hai bisogno e ti abbraccio forte fortissimo, ti auguro altrettanto cose belle. 🖤
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