#e anche per quando quello blu prima la invita con un cenno e poi va a prenderla saltellando e la porta propriamente sul palco per la mano
Explore tagged Tumblr posts
Text
open my head and there's Donatella Rettore on loop
full uncropped page:
#tloz#skullkid#skull kid#eska (batim)#oitesch#spidersona#spider tea#random draws#body horror tw#unreality#implied self harm#only in the lyrics of the song#spider tea's got those bandaids bc she fights crime#three ocs and a fandesign and my Terrible Terrible Anatomy#specificatamente sono in fissa con la cover che ha fatto con i la sad a s*nr*mo perché spacca#e anche per quando quello blu prima la invita con un cenno e poi va a prenderla saltellando e la porta propriamente sul palco per la mano#mi fa sorridere :) che gentile
4 notes
·
View notes
Text
Capitolo 58 - Il patto, il nome e il principe (Seconda Parte)
Nel capitolo precedente: Angie fa uno strano incubo sul suo futuro in cui diventa una scrittrice di romanzetti rosa a sfondo fantasy e viene svegliata da una telefonata di Eddie, che le ricorda che finalmente è venerdì, cioè il giorno in cui riveleranno agli amici che stanno insieme. Stone, dopo essere sparito per un po’ per riflettere su quanto gli aveva detto Grace, va a prenderla al lavoro e chiarisce le cose con lei. Angie e Eddie si baciano sotto casa di lei, convinti che Jeff, Mike e Dave, che li aspettano nel furgone della band per andare insieme al concerto, li abbiano visti e stiano parlando di loro. Quando arrivano al van, invece, li scoprono intenti a discutere dell’ultimo episodio di Twin Peaks.
***
Rosa. Stanno diventando rosa. I miei colpi di sole viola si stanno lentamente, ma inesorabilmente, sbiadendo in un fucsia-gomma da masticare triste di sottomarca, mentre la tinta blu scuro sta via via scaricando del tutto, lasciando il posto al mio vecchio e banale castano. China, in bilico, sopra la turca, analizzo le ciocche che mi penzolano davanti alla faccia, illuminate dalla luce ronzante del bagno dell'Ok Hotel. Dopo aver tirato l'acqua ed essermi ricomposta, sento il volume della musica del locale alzarsi e abbassarsi subito dopo, seguito da chiacchiere e risate femminili. Qualcun altro è entrato in bagno e allora io resto qui. Non so perché, ma non mi piace incontrare altra gente uscendo dal bagno, mi mette a disagio. Non ho nulla contro l'andare al cesso in due, tre, cinque, dieci ragazze, ma se devo fare pipì, io sono quella che la fa sempre per ultima e dice alle altre di andare pure e che le raggiungerà fuori. Non posso certo usare questo sistema con le sconosciute, soprattutto nei cessi dei locali con file interminabili fuori dalla porta, allora che faccio? La tengo oppure cedo, cercando di evitare di incrociare lo sguardo con quello della tizia che entra dopo di me, a cui non frega un cazzo della sottoscritta ovviamente e vuole solo farla. Stavolta però è presto, il concerto deve ancora iniziare e i bagni erano vuoti, almeno finché non sono entrate queste. Chissà quante sono? Dalle voci sembrano tre, dovrò aspettare qua dentro per poco, sperando che nessuna cominci a farsi domande sul perché la mia porta è chiusa a chiave.
"Ma voi li avete già sentiti questi Pearl Jam?" la domanda posta da una di loro non sfugge alle mie orecchie, concentrate sui loro discorsi, fino a quel momento solo allo scopo di capire quando se ne sarebbero andate, ma ora ancora più attente.
"Non ancora, ma Emma sì, vero?" risponde un'altra voce un po' più acuta della precedente.
"Sì, e il cantante è un figo pazzesco" la terza voce ha un accento vagamente bostoniano, non riesco a capire se è un accento vero che la ragazza cerca di camuffare o se è una parlata che non le appartiene ma che calca apposta, non saprei per quale motivo. Ed è l'accento ad attirare per primo la mia attenzione, più che quello che dice.
"Va beh, per quello non serve sentirlo cantare, basta avere gli occhi per guardare" ribatte la prima voce sghignazzando.
"Sì, visto così è carino, ma sul palco è ancora più sexy. Vedrete che mi darete ragione"
"Non è male, ma io sono più orientata sul bassista" interviene di nuovo la voce numero due, che viene subito coperta da quella delle sue amiche.
"Lo sappiamo, lo sappiamo!"
"E' dai Green River che sei orientata su di lui, magari dovresti cambiare orientamento, visto che non c'è storia, che dici?"
"Tornerà single prima o poi, no? Mica se la sposerà Miss Perfezione" l'innocuo, e tutto sommato lusinghiero, soprannome dato da queste tipe alla mia amica mi dà un po' fastidio, diversamente dagli apprezzamenti su Eddie, che mi fanno quasi... piacere? Sì, piacere. Sono normale o cosa?
"Punta sui single della band, fidati" Emma-forse-Boston cerca di dissuadere l'amica dalla sua cotta per Jeff.
"Che poi sarebbe solo il chitarrista"
"Ma chi? Stone? Non si è ancora ripreso dalla storia disagiata con Valerie? O intendi l'altro?"
"L'altro. Stone ha la ragazza, avrà ritrovato la fiducia nel genere femminile"
"Oppure questa tipa la tiene a distanza di sicurezza dalle sue chitarre eheheh"
Ma chi è Valerie? Devo ricordarmi di chiederlo a Meg.
"Quindi restano la chitarra solista e il cantante. Tu ti prendi il chitarrista"
"Il cantante non è single"
"No?" chiedono le altre due in coro.
"No, ha la ragazza a casa che lo aspetta, o che sta per raggiungerlo, dipende da come va con la band"
"Ma di dov'è?"
"California, non so bene dove"
"Los Angeles"
"Secondo te uno che vuol fare musica parte da Los Angeles, che è il centro di tutto, e viene a infognarsi a Seattle? Ho sentito che è di San Francisco"
"NO, SAN DIEGO "sul momento quasi non capisco di chi sia la quarta voce, poi realizzo: sono io stessa, uscita dal bagno praticamente urlando.
"E tu... che ne sai? Chi sei?" ora che vedo il terzetto mi rendo conto che non è per niente come lo avevo immaginato. Voce numero 1, che nella mia testa è una sorta di capo del gruppetto, è alta quanto me, magrissima, e tutta occhi, occhi grandi e verdi, bellissimi, i capelli scuri raccolti in una coda alta tiratissima, orecchini a cerchio giganti. La ragazza di Boston sembra uscita da un episodio di Baywatch, bionda, occhi azzurri e fisico da urlo strizzato in un mini-abito nero, mentre la fan di Jeff con la voce acuta è la più alta di tutte, con spalle da nuotatrice evidenziate da un top a fascia, occhi neri e naso leggermente aquilino che le dà un'aria esotica e affascinante.
"Lo so perché lo conosco" faccio spallucce mentre mi butto sul lavandino a lavarmi le mani, focalizzando tutta la mia attenzione sul rosa dei miei cazzo di colpi di sole nello specchio.
"Sì, aspetta...ti ho vista con l'amica di Stone e Jeff, la bionda che lavora da Roxy... come si chiama?"
"Meg, è la mia coinquilina" rispondo al capo guardandola attraverso lo specchio.
"Conosci Jeff? E' ancora fidanzato?"
"Eheh sì, mi spiace"
"Visto, te l'avevo detto?"
"Allora ripiego sul cantante, tanto se la tipa è a San Diego che ne sa? Occhio non vede, cuore non duole"
"Non sta più con quella ragazza, si sono lasciati quando si è trasferito qui" mi fermo prima di aggiungere altri particolari intimi e non richiesti, anche se ho un insensato e improvviso desiderio di riverarli tutti, fino all'ultimo.
"VISTO? ALLORA E' SINGLE!"
"Lo dicevo io"
"In realtà... sta uscendo con un'altra ragazza, una che sta qui a Seattle" e che poi sarei io, ho una voglia matta di dirlo, ma perché? Che mi sta succedendo? Non starò mica diventando gelosa? Ho detto a Eddie che la sua gelosia nei confronti di Jerry non aveva alcun senso, ma almeno quella aveva delle basi. Dopotutto Jerry è il mio ex, è venuto a cercarmi e abbiamo passato del tempo in uno spazio ristretto da soli. Queste invece sono delle ragazze random che hanno solo detto che Eddie è carino. E grazie al cazzo. E' normale che lo pensino .Allora, perché parlo?
"E chi è?"
"Va beh, uscire non significa avere una fede al dito o chissà cosa"
"Ma come si chiama lui?"
"Già, è vero, come cazzo si chiama?"
"Eddie"
"E com'è Eddie? Come tipo, intendo"
"E'..." è dolce, sexy, divertente, timido, fuori di testa, romantico, buffo, protettivo, silenzioso, sgraziato, intelligente, appassionato, concreto, fedele, sincero, affidabile e altri ottocento aggettivi che mi vengono in mente, ma che tengo per me "... è ok, non parla molto, ma è simpatico"
"Un figo che parla poco: l'uomo perfetto" sentenzia la bionda, scatenando le risate di tutte e tre.
Io intanto continuo a sciacquarmi le mani e se insisto ancora un po' mi verranno le dita palmate. Chiudo il rubinetto e scrollo le mani nel lavandino, prima di indirizzarmi verso il ventilatore asciugamani con tre paia di occhi addosso.
"Allora ce lo presenti?" mi chiede la pertica quando ho già una mano sulla maniglia della porta e sto per uscire.
"Sì, certo!" sto ancora cercando di interpretare il mio comportamento quando esco dal bagno, seguita a ruota dal gruppetto, e chi ti trovo proprio lì, di fronte, con una mano in tasca e l'altra impegnata a reggere un bicchiere?
"Ehi, finalmente! Mi stavo preoccupando, c'era coda?" mi chiede notando che non sono l'unica a uscire dal bagno. Io gli vado incontro strofinando le mani ancora un po' umide sui miei jeans e, ben conscia di avere gli occhi del trio puntati su di me, faccio una cosa onestamente incomprensibile: allaccio le braccia al collo di Eddie e lo bacio come se lo avessi baciato per l'ultima volta un mese prima e non venti minuti fa, nel backstage, cercando di suscitare una qualche reazione in Stone e Dave, che però proprio in quel momento non stavano guardando dalla nostra parte. Cos'è? Improvvisamente sono diventata un'esibizionista?
"Stavo parlando con le ragazze" mi stacco dalle sue labbra, gli rubo la birra dalle mani e ne bevo un sorso, dopodiché mi giro verso il terzetto di mandibole cadute a terra alle mie spalle.
"Parla poco, ma si fa capire" il capo è la prima a rompere il ghiaccio, facendo ridere le altre due, e anche me, sotto i baffi.
"Si fa capire molto bene, direi" aggiunge la stangona.
"Ahah dai andiamo, ciao Eddie, buon concerto!" la Boston vamp prende le altre due per mano e le invita ad allontanarsi con lei.
"Ciao Eddie!"
"Dio che figura di merda"
"Ma va, che abbiamo detto in fondo?"
"Beh, insomma..."
Seguo finché posso la conversazione a tre, poi, quando le ragazze scompaiono dal mio radar, mi volto di nuovo e trovo l'espressione perplessa di Eddie.
"Le conosci?"
"Più o meno. Dai, andiamo che fra poco tocca a voi"
Io e Eddie ci salutiamo sotto il palco con un bacio, poco dopo aver intravisto Meg venire dalla nostra parte, ma quando ci separiamo notiamo che la mia coinquilina è più impegnata a imprecare contro un tizio, reo di averla urtata e aver quasi rovesciato il suo cocktail sulla maglietta nuova di lei, piuttosto che a guardare noi e le nostre effusioni. Eddie alza le spalle, fa un cenno di saluto a Meg e se ne va nel backstage a prepararsi.
"Non devi più far finta di non sapere niente di Eddie e me"
"Ah no? Ok, comunque quello stronzo davvero non guardava dove andava!" ribadisce voltandosi verso l'anonimo malcapitato, ormai già sparito fra la gente.
"No, abbiamo deciso di dirlo. Cioè, di farlo sapere, più che altro. Non nasconderci, ecco"
"Ah! Allora è per questo che state limonando a caso per tutto il locale?"
"Esagerata"
"No, hai ragione, forse sotto al mixer non l'hai ancora slinguazzato. E nemmeno davanti ai cessi"
"Ahahah piantala! E comunque, ehm, davanti ai cessi sì, anche"
"HA!"
"A tal proposito, ho bisogno di una consulenza. Della dottoressa Meg"
"Uhm"
"Sai che non mi piace approfittare dei tuoi studi in psicologia"
"Studi alquanto miseri"
"E della tua grande passione non solo accademica per la materia, ma... sono strana e ho bisogno che mi dici perché sono strana"
"Allora, prima di tutto ti ringrazio per la fiducia che hai in me, probabilmente malriposta, perché deve essere enorme se pensi che basti così poco per risolvere l'enigma Angelina Pacifico"
"Sto parlando seriamente"
"E poi sono lusingata, perché in genere sono io a impicciarmi dei cazzi tuoi cercando di psicanalizzarti e farti ragionare, mentre stavolta sei tu a chiedermelo spontaneamente. Sento che c'è una lacrima di commozione pronta a uscire"
"Ho fatto una cosa strana prima e non me la spiego"
"Ok, spara"
Ignoro il suo sarcasmo, pur apprezzandolo, e le racconto tutto quello che è successo con le tre sconosciute in bagno, mentre lei mi ascolta in un silenzio innaturale. Innaturale sia per lei, perché onestamente non penso di averla mai sentita tacere così a lungo, sia per il luogo, un locale affollato di persone, voci e rumori, anzi, casino puro.
"Quindi? Che mi sta succedendo? Sono diventata gelosa come Eddie? La gelosia è contagiosa? Oppure sono diventata stronza e basta?"
"Eddie è geloso?"
"Sì. Beh, un pochino" questo capitolo meglio affrontarlo un'altra volta.
"Il giusto, insomma"
"Oddio, giusto... cos'è giusto? La gelosia non è giusta, è stupida. E sto diventando stupida anch'io a quanto pare"
"Non sono del tutto d'accordo con la tua affermazione, comunque la gelosia non c'entra un cazzo col tuo exploit di prima"
"No?"
"No bella, non è gelosia, te lo dico io cos'è. Sono tre cose"
"Tre? Addirittura?"
"Numero uno: sei pedante"
"Vuoi dire pesante?"
"No, proprio pedante, è più forte di te. Se uno dice una cosa sbagliata lo devi correggere, nulla ti può trattenere, neanche la tua timidezza patologica. Se fosse stata una questione di gelosia saresti saltata fuori subito dal gabinetto, insultandole e dicendo loro di tenere giù le mani dal tuo uomo, invece te ne sei rimasta lì, buona buona, chiusa in quella toilette puzzolente a sentire le tipe sbavare per il tuo ragazzo finché non hanno cominciato a snocciolare informazioni sbagliate. A quel punto non ce l'hai fatta, dovevi dire la tua e illuminarle"
"Quindi mi sarei messa al centro dell'attenzione solo per fare la maestrina?"
"Non solo, ma anche. In questo, lasciatelo dire, tu e Stone siete uguali. Spaventosamente uguali"
"Smettila, mi dai i brividi"
"Numero due: cerchi approvazione"
"Approvazione?"
"Tutti vogliono piacere agli altri, per qualcuno è un po' più importante, soprattutto se ha un'autostima che traballa"
"Cos'è un'autostima?"
"Se fossi stata gelosa mi avresti descritto quelle tre come delle stronze o delle racchie o entrambe le cose, invece sembra quasi ti stessero simpatiche"
"Infatti, è così"
"Appunto. Tre ragazze simpatiche e carine che avevano un interesse comune con te, senza saperlo. Gli hai detto che conosci Eddie perché, inconsciamente, volevi ti accettassero"
"Oh"
"Numero tre... beh, il numero tre è il mio preferito"
"Ah sì?"
"Sì. Perché, cara Angie, sono lieta di comunicarti che alla veneranda età di diciotto anni"
"E mezzo"
"Diciotto anni e mezzo..." si corregge alzando gli occhi al cielo "... dopo tutto questo tempo, hai finalmente appreso uno dei concetti fondamentali della vita, nonché una delle sensazioni più gradevoli"
"Ovvero?"
"Ahahahah tirarsela, è ovvio"
"Tirarsela? Io non me la sono mai tirata nella mia vita!" forse giusto due secondi, quella famosa sera sfigata, con la cameriera del Canlis, aspettando Jerry. Si è visto poi com'è andata a finire.
"Appunto, ti ho detto che ci hai messo qualche annetto..."
"Ma poi tirarmela per cosa?"
"Perché Eddie è il tuo ragazzo, no?"
"E che c'entro io? Mica è un merito di cui vantarsi!"
"Questo lo dici tu, ma il tuo subconscio la pensa diversamente. Rifletti, hai trovato l'approvazione delle tue nuove amichette e quando hai visto Eddie potevi limitarti a presentargliele di sfuggita e andartene con lui, invece hai puntato dritto su Vedder e lo hai baciato lì davanti a loro, sapendo bene che le avresti lasciate di sasso. E non provarci neanche a dirmi che ti è venuto spontaneo e non hai pensato nemmeno per un secondo alla loro reazione, perché non ci credo per un cazzo"
"Beh, in effetti, ok, sì, ci ho pensato, un po'..."
"Stai col tipo che piaceva a tutte loro, quella è l'approvazione definitiva, quasi una consacrazione"
"Me la tiro senza un motivo valido, cosa sono diventata?"
"Pfff adesso non esagerare, dai!"
"Sono una persona orribile!"
"Ecco che parte l'Angie-dramma in 3, 2, 1" Meg fa il conto alla rovescia con le dita a un centimetro dal mio naso.
"Non capisci? Vuol dire che ho trattato Eddie come un oggetto, una merce di scambio!"
"Stai con un ragazzo carino e te la sei tirata un attimo, capirai!"
"Un trofeo per alimentare la mia autostima"
"La stai facendo più grave di quanto non sia, davvero. Cioè come tuo solito"
"Un ragazzo decente mi caga e mi monto la testa?"
"Un ragazzo decente ti caga, state insieme e non vi dovete nascondere per un motivo o per l'altro. Da quant'è che non ti capita?"
"Ehm... un sacco di tempo?" una relazione normale? Sono anni, direi. Ma poi, ce l'ho mai avuta una relazione normale?
"Stai col cantante di una band coi contro-cazzi di cui parlano tutti in città, io lo urlerei a tutti quelli che incontro, figurati. Vedila così: non sei orgogliosa di Eddie e di cosa sta facendo nella band?"
"Beh sì"
"E allora, sei orgogliosa e lo comunichi in giro, come lo hai comunicato a quelle tre"
"Infilandogli la lingua in gola davanti a loro?"
"Esatto. Ad ogni modo, considerando che lo stai facendo in ogni angolo di questo locale, ti avrebbero vista comunque a un certo punto"
"Non è detto, soprattutto se sono attente come i nostri amici, che non si sono ancora accorti di niente"
"O magari se ne sono accorti, ma vogliono essere discreti"
"Discrezione? Stone?"
"Beh, in effetti..."
"A proposito di Stone: chi è Valerie"
"ODDIO, VALERIE??? DOV'E'?!"
*************************************************************************************************************************************************************
"Mi sembra assurdo che tutti odino il Kingdome. Voglio dire, è il vostro stadio!" da quando sono qui a Seattle non ho trovato un tifoso che sia uno che non si sia lamentato dello stadio o che non l'abbia liquidato con sufficienza come una semplice location mai troppo amata dai cittadini. Jerry non è da meno, mentre discutiamo al bancone del bar in attesa dei nostri drink.
"Non è che lo odiamo, è che c'è di meglio. Sicuramente per il football non fa così schifo come per il baseball. O forse è solo questione di punti di vista: se i Mariners non giocassero così di merda, sarebbe lo stadio del cuore, come Wrigley Field per Chicago eheh"
"Non bestemmiamo, per cortesia! Non ci sono ancora stato comunque, devo andare a vedere coi miei occhi" lo spintono per gioco, afferro il bicchiere che il barista mi ha appena allungato e Cantrell fa lo stesso, facendomi un cenno di ringraziamento perché ho offerto io e continuando a parlare.
"Io ci ho camminato, anzi, ci ho corso! Sei anni fa, no, sette, quando i Seahawks hanno battuto i Raiders 13 a 7 al Wild Card Game e c'è stata una mega-invasione di campo dei tifosi. Ovviamente poi è andato a finire tutto in merda e la settimana dopo le abbiamo prese da Miami, ma in quel momento ci credevamo! Comunque il Kingdome lo fa la gente"
"Il dodicesimo uomo, no?" annuisco e, mentre faccio scorrere lo sguardo in giro per il locale, lo incrocio per caso con quello di Angie, poco lontana.
"Già, tolto quello e l'adrenalina, il campo di per sé fa cagare, sembrava di camminare su del cemento ricoperto di moquette verde"
"Io invece ci dormirei sull'erba di Wrigley..." guardo di nuovo nella stessa direzione di prima, ma non vedo più la mia ragazza "Ma anche sulle gradinate"
"Anche al Kingdome si può dormire bene, quando piove c'è la copertura che ti ripara. Al massimo te ne può cadere qualche pezzo in testa, ma che vuoi che sia" Jerry ridacchia sorseggiando il suo whisky, ma quasi si strozza, e io pure, quando una persona a caso compare dal nulla, praticamente urlando nelle nostre orecchie.
"CIAO RAGAZZI! VI STATE DIVERTENDO??"
"Oddio! Ciao Angie, uhm sì, direi di sì" Jerry la guarda perplesso mentre io istintivamente le circondo le spalle con un braccio.
"PERCHE'?"
"Come perché?"
"Cioè, ehm, voglio dire, come mai? Di che parlate?"
"Baseball" rispondo, probabilmente con gli occhi a forma di stella, come ogni volta che penso al mio sport preferito.
"E football" aggiunge Cantrell per poi finire in un sorso il suo drink.
"Sport eh? Una normale conversazione tra maschi, insomma..."
"Non necessariamente tra-" sto per obiettare sull'interesse prettamente maschile per lo sport quando il mio interlocutore mi interrompe.
"Vado a cercare Sean. Ho visto Layne con Demri quindi mi sa che hanno rifatto pace e mi tocca andare a casa col mio batterista. Ci vediamo!"
"Ci si vede!" lo saluto mentre si allontana con le mani in tasca e Angie fa lo stesso, ma a voce più alta.
"CIAO! Ok, che succede?" mi chiede rivolgendosi subito dopo a me con un'espressione serissima sul volto.
"Che succede? Niente, che deve succedere?"
"Di che stavate parlando davvero?"
"Che vuoi dire? Di sport, te l'ho già detto"
"Sì e io sono Doris Sams" ribatte incrociando le braccia e guardandomi male.
"Non è che sai giocare anche a baseball per caso?" la lascio andare a incrocio le braccia anch'io guardandola con sospetto per prenderla in giro.
"No"
"Non ci posso credere! Dobbiamo fare due lanci qualche volta"
"Non so giocare! Ma so come si gioca e so quattro cose di storia, ti ricordo che mio padre è un tifoso praticamente di tutti gli sport"
"Non lo so... sei molto brava a fingere di non saper fare le cose, non è vero?"
"E tu e il tuo amico siete molto bravi a fare finta di niente e cambiare argomento al momento giusto, non è vero?"
"Il mio amico?"
"Jerry... sì beh, amico per modo di dire"
"Guarda che stavamo parlando davvero del Kingdome"
"Sì, certo. E il dibattito era così animato che l'hai pure strattonato. Ovvio"
"Ahah gli ho dato una spintarella, per scherzo!"
"Oh sì, per scherzo"
"Angie, non so che cosa ti frulla per la testa e non so cos'hai visto, ma davvero, stavamo chiacchierando del più e del meno e stop"
"Stavate chiacchierando?"
"Sì"
"Tu e Jerry chiacchierate?"
"Sì. Come ben sai gli esseri umani sono animali sociali, interagiscono tra di loro e-"
"Piantala! Sai cosa voglio dire..."
"Non è che siamo migliori amici o cosa, ma ci conosciamo, perciò capita di fare quattro chiacchiere ogni tanto" alzo le spalle e da un lato mi viene da ridere al pensiero di Angie che accorre temendo un imminente duello tra me e il suo ex, dall'altro penso che tutto sommato un paio di pugni se li meriterebbe anche.
"E non avete parlato di nient'altro?"
"No, di che dovevamo parlare?"
"Non so, magari gli hai detto qualcosa per l'altra sera..."
"Perché avrei dovuto?" pensavo che Angie mi mandasse a fare in culo dopo quella prima scenata del cazzo, invece abbiamo fatto pace, la cosa è risolta. Perché dovrei andare a smuovere le acque?
"Boh, non lo so, forse perché a me hai fatto una testa così!" ribatte lei e d'un tratto mi sembra quasi esserci rimasta male.
"Che c'entra, io sto con te, mica con lui..."
"Ok, ma mi hai quasi mangiata viva al telefono. Invece lui niente? Se la cava così? Quattro chiacchiere al bar tra amiconi?"
"Angie, non ho capito, un secondo fa eri tutta allarmata perché pensavi gli avessi detto qualcosa e ora invece sei offesa perché non l'ho fatto. Sono io che non ci arrivo o non ha un cazzo di senso?"
Apre la bocca come per rispondere, poi la richiude e si guarda attorno come se fosse in cerca delle parole giuste fra la folla del locale, prima di ammettere, quasi mortificata: "Non ha un cazzo di senso, non lo so nemmeno io onestamente"
"Ehi, guarda che è tutto a posto, ok? Io e Jerry abbiamo un rapporto civile tra colleghi. E poi chi cazzo se ne frega di Jerry" le prendo il viso tra le mani e la costringo a guardarmi mentre la accarezzo e le sorrido per tranquillizzarla e farle capire che si sta agitando per niente.
"Ok. Ma come fate? Cioè, quando si parla di me, intendo"
"Semplice: noi non parliamo di te. Vuoi qualcosa?" rispondo secco, voltandomi verso il bancone e richiamando l'attenzione del barista per ordinare un altro giro per me, visto che Angie fa di no con la testa.
"Sì, va beh, ma se capita?"
"Non capita. Neanche una coca? O un succo?"
"No, grazie. Ma come fai a esserne sicuro? Se salto fuori come argomento in una discussione come vi comportate?"
"Non ci comportiamo in nessuna maniera perché non può succedere, Angie... Windbreaker?"
"Sbagliato. Comunque il fatto che non sia mai successo finora non esclude possa capitare in futuro" Angie sorride al mio tentativo buttato lì indovinare il suo secondo nome, ma non demorde sul tema.
"Lo escludo io, al 100%. Io e Jerry non parliamo di te e basta"
"Mai?"
"Mai, anche perché abbiamo fatto un patto" mi lascio sfuggire l'ultimo dettaglio e me ne pento un secondo dopo, non appena vedo l'espressione di Angie che registra questa informazione.
"Voi avete fatto... COSA??"
"Abbiamo stretto un accordo di non belligeranza che soddisfa entrambe le parti" ok, io non sono soddisfatto al 100%, e sicuramente nemmeno lui, ma almeno per ora sta funzionando.
"Hai fatto un patto con Cantrell? Su di me? E quando?" dopo ogni domanda lascia un paio di secondi di pausa, in cui io faccio sì con la testa. Ma la terza richiede una risposta più articolata.
"A San Diego" articolata per modo di dire.
"A SAN DIEGO? Hai detto a Jerry di noi quando me ne sono andata?"
"In realtà, prima..."
"COME PRIMA??"
"E comunque non gliel'ho detto io, è stato lui" Angie non mi sembra convinta o forse è solo che non ci sta capendo molto. Allora le racconto del nostro mini-battibecco allo Yates Club, di come Jerry aveva capito tutto e si era incazzato perché non gliel'avevo detto prima.
"Cioè, fammi capire: lui ha fatto quel cazzo che voleva con me e ha avuto il coraggio di prendersela con te perché non gli hai fatto sapere prima di essere interessato alla sua ex ragazza, che lui ha trattato come una pezza da piedi? Perché avresti dovuto riservargli questa cortesia? E poi, da cosa l'avrebbe capito che ci piacevamo, scusa?"
"Si vede che è un buon osservatore." o che io faccio schifo a nascondere cosa provo, ma evito di dirlo perché lei fa altrettanto schifo a capire i sentimenti degli altri e non voglio ferirla "Comunque un po' aveva ragione perché eravamo in tour assieme e ogni tanto lui mi chiedeva di te e si confidava con me e io avrei potuto confessare i miei sentimenti o almeno cambiare argomento e invece stavo lì a sentirlo. Quindi un po' merda lo sono stato"
"Si confidava con te?"
"Già"
"E che ti diceva di me?"
"Perché ti interessa? E' importante? E poi, non lo immagini?" se mi sono ingelosito così tanto l'altra sera è anche perché so che lui le sbava ancora dietro, mica per niente.
"No, ma sarei curiosa di sapere: 1) come fa ad essere ancora vivo e 2) come hai fatto a trattenerti durante tutto il tour"
"Non so, sarà che forse avevo fatto una certa promessa a una certa persona speciale di non spaccare la faccia a un certo ex e di mantenere un certo segreto e non combinare casini in generale"
"Caspita, sei proprio un tipo di parola, allora"
"Sono uno di cui ci si può fidare"
"Allora lo fai un patto anche con me?"
"Certo, tutto quello che vuoi"
"Il patto è... che non parliamo di Jerry"
"Ah"
"Tipo mai, ok?"
"Beh ecco..."
"Io non lo nomino a te e tu non lo nomini a me. Non è che lo possiamo cancellare dalle nostre vite, semplicemente non avremo mai più attivamente una conversazione su di lui, va bene?
"Non è così semplice..."
"Beh, se puoi fare un patto con lui non vedo perché non puoi fare lo stesso patto con me, che per giunta sono la tua ragazza" incrocia di nuovo le braccia e da come mi guarda so che non uscirò vivo da questa situazione se non accettando questo cazzo di accordo. L'unica cosa che posso fare è cercare di trarne il maggior vantaggio possibile.
"Infatti, posso farlo. Ci sto..." le tendo la mano e lei me la stringe "A una condizione"
"Quale sarebbe?" molla la mia mano sospettosa e secondo me davvero non sa dove sto per andare a parare.
"Che mi riveli finalmente il tuo secondo nome" alza gli occhi al cielo e nasconde a malapena un sorrisetto, forse si aspettava qualcosa di peggio.
"Ok, ci sto" mi stringe di nuovo la mano e io sono tutt'orecchi.
"Quindi?"
"Lo sai che ti sto offrendo un'arma potentissima, vero? Mi prenderai per il culo a vita per questa cosa"
"Scommetto che è un nome stupendo"
"Più che stupendo, stupefacente, come le sostanze che si facevano i miei quando hanno deciso di chiamarmi così"
"Così come?"
"Angelina...Qualcosa Wind Pacifico"
"Ma se è W puntato non può essere-"
"Anche l'altro pezzo inizia per W"
"Whirlwind!"mi viene di getto e per una spontanea associazione di idee nella mente mi scorre il testo di Like a hurricane di Neil Young e già me la vedo perfetta protagonista di quel capolavoro.
"No, è tutto insieme ma in teoria sarebbe una parola separata"
"Oh" sicura sicura? Perché quella ci stava davvero bene.
"E' un aggettivo" precisa mentre nel mio film mentale esco definitivamente dal bar fumoso di Neil e mi chiudo la porta alle spalle.
"Windy Wind?"
"Ahahah vaffanculo, Eddie!"
"Ok, serio. Warm Wind?" penso al calore dei suoi abbracci e della sua sola presenza in generale, ma lei fa no con la testa.
"Mia madre era...è una fan di Nina Simone. Quindi?"
"Uhm..."
"Forse se ti dico Station to station di David Bowie ti aiuto di più"
Scorro mentalmente la tracklist del disco finché non arrivo a forse una delle migliori performance vocali di Bowie di sempre, proprio alla fine.
Wild is the wind.
"Angelina Wildwind Pacifico"
"Colpita e affondata"
"Ma è fighissimo!"
"Ok ma... Vento folle? Io? mi ci vedi?" arrossisce e scuote la testa e si nasconde il viso con le mani.
"A dire il vero, ti si addice perfettamente"
"Come no? Si addice perfettamente alla persona più noiosa e banale del mondo"
"No, alla persona più forte e imprevedibile e bella da mozzare il fiato del mondo. Almeno, della parte di mondo che conosco io, che è poi l'unica che mi interessa perché ci sei tu" Angie si leva le mani dalla faccia e mi guarda seria seria senza aprire bocca e per un attimo mi illudo davvero di averla lasciata senza parole o per lo meno nella condizione di essere costretta a riconoscere e accettare un cazzo di complimento una volta tanto.
"Ahahah bel mondodi merda!" scoppia a ridere di botto e mi abbraccia, stretto.
"Quanto cazzo sei scema da uno a dieci?" io stringo di più.
"Non lo so, ma direi che a questo punto abbiamo un patto, giusto?" alza la testa per guardarmi e libera la sua manina destra dalla mia presa per siglare il nostro accordo definitivamente.
"Giusto. Affare fatto" la sciolgo dall'abbraccio e le stringo la mano, per poi tirarla di nuovo verso di me e sigillare il patto nella maniera che preferisco.
*************************************************************************************************************************************************************
Time to take a ride, time to take it in a midnight eye
And if you want to go, get on below
"Va beh, dove cavolo sono finiti quei due? Io e Dave dobbiamo aprire i regali!" siamo riusciti a raggrupparci più o meno tutti attorno a un paio di tavoli dell'Ok Hotel, do una pacca sulla spalla di Krusen che si risveglia di botto. Stava in fissa da quando è iniziato il pezzo dei Sonic Youth. O forse da quando è iniziata la serata.
"Prima li ho intravisti al bar" il batterista azzarda un'ipotesi e considerando che al bar ci ha trascorso tutto il tempo prima e dopo il concerto, Angie e Eddie potrebbe averli visti chissà quando. Potrebbero essere benissimo in Messico a quest'ora.
"Non ci sono più al bar, veniamo giusto da lì" McCready e Staley si uniscono a noi con due birre fresche fresche in mano, a proposito di gente che dovrebbe darsi una calmata.
"Ma sì, saranno in giro a limonare in qualche angolo del locale" è il commento di Stone, seduto di fronte a me, che tiene una mano sulla spalla di Grace, mentre agita l'altra nell'aria come per scacciare via un pensiero di poco conto.
"Ma chi? Eddie e Puffetta?" Gazzettino Cornell dall'altro capo del tavolo non poteva lasciarsi sfuggire il gossip dell'ultim'ora e sia Stone che Grace annuiscono.
"E' tutta la sera che non fanno altro, siamo al limite degli atti osceni in luogo pubblico" Mike condisce ulteriormente il pettegolezzo, seguito da Ben e Kim, che iniziano un vero e proprio siparietto, serissimo, che ci fa piegare tutti in due dalle risate.
"Io non ho mai visto una cosa del genere"
"A un certo punto li abbiamo cronometrati"
"Ci annoiavamo"
"Dodici minuti e mezzo di lingua"
"Ma lingua ininterrotta eh? Cioè, senza pause"
"Sembravano due cazzo di quattordicenni"
"Beh, Angie non è che sia tanto più grande, ci può stare"
"Ok, ma Eddie? Ma poi anche a livello pratico, cioè, io non ho capito come cazzo facevano a respirare"
"Avranno le branchie, cazzo ne so"
"Ahahahah ma che stronzi che siete!" la mia ragazza ci rimprovera tutti, ma prende a sberle sul coppino solo me.
"Si vede che stanno recuperando il tempo perso e voi siete solo invidiosi" Meg si unisce nel difendere i due piccioncini.
"Ho capito, ma DODICI MINUTI E TRENTA SECONDI" Kim ribadisce il concetto scandendo bene la tempistica da record.
"Invidiosi e guardoni!" ci si mette pure Grace.
"Erano in cima alle scale, era impossibile non vederli" il chitarrista fa spallucce e il suo bassista annuisce.
"Da qualsiasi punto e angolazione"
"Dodici minuti e mezzo sulle scale?" mi diverto a gettare benzina sul fuoco, i due musicisti mi guardano e allargano le braccia per ribadire la loro incredulità.
"Sì!"
"Allora il record è che Angie non sia caduta di sotto su qualcuno, visti i precedenti" commenta Cornell ridendo sotto i baffi.
"Dio, quanto ti piace quella storia!" Layne quasi si strozza con la sua birra e poi ride in faccia a Chris.
"Va beh, comunque siete delle merde, tutto questo casino per qualche effusione. Solo perché si sono lasciati un po' andare non significa che stiano sempre lì a sbaciucchiarsi ventiquattr'ore su ventiqu- Oh, aspè, sì, eccoli lì, si stanno baciando vicino alla porta" Meg interrompe bruscamente la sua arringa di difesa e il momento è comico perché tutti ci giriamo all'unisono e fra quelli che stanno dietro c'è chi si alza, chi si avvicina e chi allunga il collo per vedere meglio la nuova coppia non tanto nuova accanto all'ingresso del locale. Anche gli sconosciuti che ci passano davanti si girano dalla stessa parte per capire che cazzo stiamo fissando.
Non sappiamo se siano passati più di dodici minuti e mezzo dall'inizio di quest'ultima sessione, ma quei due si staccano e Eddie butta l'occhio proprio verso di noi, che come dei cazzoni ci giriamo e torniamo a parlare tra di noi, o meglio, a fare finta di chiacchierare del più e del meno, come se niente fosse, come se non ci avesse sgamati in pieno. Con la coda dell'occhio li vedo avvicinarsi e alzo la voce a caso.
"Va beh, anch'io adoro Goo, è un disco della madonna, non c'è neanche bisogno di dirlo. Dicevo solo che metterlo su per intero in un locale, lasciandolo andare, mi sa tanto di... sciatteria? Si dice così? Cioè, non dico tenere un dj o uno stronzo qualsiasi solo a mettere i dischi e fare una selezione, ma almeno prendersi il tempo in settimana di fare una cazzo di compilation e suonare quella, anche in repeat, non mi sembra uno sforzo così immane. Oh, ciao ragazzi, dov'eravate?" mi rivolgo prima a Stone e Dave, che mi guardano stralunati, poi a Angie e Eddie che arrivano al tavolo.
"In giro. Hai già aperto i regali? Manca il mio!" Angie alza le spalle e ravana nella sua borsa in cerca di qualcosa, per poi estrarre un pacchetto non troppo piccolo, anzi.
"Che figo, un set di pennelli nuovi, grazie!" esulto scartandolo.
"Me l'ha detto un uccellino che ti servivano..." Angie guarda per aria facendo la gnorri, esattamente come quell'uccellino che conosco bene e che le sta accanto. Questi due pirla stanno proprio bene assieme.
"Oh e questo è il mio" l'uccellino infila le mani nella borsa della sua bella e ne tira fuori un altro pacchetto tutt'altro che piccolo, che si rivela essere Subway art, un libro fotografico sulla graffiti art che volevo prendermi da una vita.
Posso dire di concludere questo compleanno in attivo, tra corde, cavi, kit di attrezzi, set di acrilici, un paio di buoni dell'Easy Street Records, ambìti e apprezzati tanto quanto il buono spesa del supermercato che mi ha preso Meg, e altri regali apparentemente più inutili, ma graditissimi, come l'appendichiavi da muro a forma di testata di Marshall con quattro portachiavi a jack: grazie Alice!
In tutto questo scambio di doni e auguri, Eddie e Angie sono seduti in un angolo e praticamente osservati speciali da parte di tutto il tavolo, che li guarda come si guarda un documentario sugli animali nella stagione degli amori. I due partecipano alle conversazioni e fanno finta di niente, anche se di tanto in tanto parlano zitti zitti tra di loro.
"Angie deve dirvi una cosa comunque" Eddie se ne viene fuori con questa cosa così dal nulla, in un momento in cui siamo tutti in silenzio a riprendere fiato dopo una battuta letteralmente del cazzo di Stone, che ha suggerito come titolo del brano di punta della nostra band fittizia nel film di Cameron Crowe Touch me I'm Dick, tanto per prendere un po' per il culo Mark Arm e soci. A proposito, chissà se Chris ha già buttato giù i brani del demo di Cliff? Devo ricordarmi di chiederglielo.
"Che cosa?" chiede Meg per prima, visto che nessuno parla, nemmeno Angie, che ha prima squadrato malissimo Eddie e poi ha iniziato a guardarci uno per uno e a sbiancare.
"C'entra il film?" chiede Layne.
"No, non c'entra il film"
"Molli l'università?" prova Dave.
"No! Perché dovrei?" nega quasi schifata Angie.
"E' una cosa personale?" se non lo conoscessi direi che Stone sta cercando di mettere Angie a suo agio aiutandola a sputare il rospo, ma visto che lo conosco posso dire senz'ombra di dubbio che si sta solo divertendo alle spalle della poveretta.
"Beh, sì, ma... mmm... non riguarda solo me, ecco"
"E chi?" la incalzo io.
"Eddie" "Io" rispondono i due piccioncini in coro.
"Oh cazzo, sei incinta?" McCready si distingue come sempre per il tatto e la delicatezza.
"ODDIO NO! Ma che cazzo dici?" Angie si alza in piedi allibita, mentre Eddie ride e basta.
"E allora? Qual è questa notizia?" Cornell è tutto orecchi e in questo momento me lo immagino armato di penna e blocchetto come un cronista di altri tempi.
"Quello che Angie sta cercando di dire è che-" Eddie si asciuga gli occhi con la manica della camicia e prova a rispondere, ma la ragazza lo interrompe.
"Stiamo insieme"
"..."
"Io e Eddie. Stiamo assieme"
"..."
"Da un po'"
"Quasi un mese" le suggerisce lui sottovoce.
"Quasi un mese" ripete lei e guarda le nostre facce in cerca di qualcosa che non riesce a trovare ed evidentemente ha deciso che la cosa migliore da fare è continuare ad aggiungere particolari o a ripetere lo stesso concetto con parole diverse finché non l'avrà trovato. O finché qualcuno di noi non aprirà la bocca.
"..."
"Tre settimane e qualcosa"
"..."
"Praticamente siamo una coppia"
"..."
"Cioè, lui è il mio ragazzo e io-"
"E lei è la mia ragazza"
"Wow, che coincidenza" Stone non si trattiene e io mi nascondo la faccia tra le mani per non far vedere che rido.
"In che senso?"
"Ok. State insieme e...?" Mike cerca di indagare ancora e se le chiede di nuovo se è incinta giuro che rotolo giù dalla sedia.
"E basta" Angie risponde e si risiede.
"E sarebbe questa la notizia?" Kim domanda mantenendo un'espressione serissima.
"Perché? Qual è il problema? E' perché pensate sia troppo piccola? Guardate che ne abbiamo parlato, lo so bene anch'io che-" Angie sta per lanciarsi in un discorso senza uscita, ma la sua coinquilina la blocca e fa scoppiare tutti a ridere.
"Angie-dramma del tutto immotivato in 3, 2, 1..."
Tutti tranne Angie, ovviamente.
"Perché ridete? C'è qualcosa che non so?"
"Quello che non sai è che tutti ora sanno che quello che tu sei convinta nessuno di noi sapesse, in realtà era ben noto a tutti quanti" Stone risponde alla sua maniera e la faccia di Mike mi lascia intendere che non ci ha capito molto.
"Eh?" il chitarrista conferma la mia ipotesi.
"Cioè ridiamo perché la notizia la sapevamo già" gli spiego riaccendendo la lampadina nel suo cervello.
"Ah!"
"Allora ci avete visti, insomma, stasera? No perché non dicevate niente..."
"Per chi ci hai presi? Noi siamo tipi discreti!" dichiara Cornell e sembra quasi crederci lui stesso.
"E comunque lo sapevamo già da prima di stasera" aggiunge Ben senza pensarci.
"Come lo sapevate già? MEG?? GLIEL'HAI DETTO, VERO??" Angie si rialza e ruggisce contro la sua amica.
"Come faceva a dirlo, scusa, se non lo sapeva?" Eddie domanda alla sua ragazza, ormai ufficiale, con perplessità.
"No! Infatti! Non lo sapeva! Ma... boh, magari lo aveva intuito. LO AVEVI INTUITO?"
"Lo avevo intuito" confessa Meg.
"ECCO!"
"Ma non ho detto un cazzo a nessuno, giuro" alza le mani come per difendersi, Angie decide di crederle e allora torna a squadrare noi uno per uno, prima di puntare dritto sul suo ragazzo.
"GLIEL'HAI DETTO TU!"
"No no, ti assicuro che io non ho aperto bocca, ho fatto come mi hai chiesto tu"
"E allora come facevate a saperlo?"
"A me l'ha detto Stone" dal nulla la voce dell'innocenza di McCready.
"Anche a me l'ha detto Stone, perché c'ero anch'io quella sera. E anche Dave" confesso e pure il batterista annuisce.
"Anche a noi l'ha detto Stone, ma un'altra sera, almeno credo" Chris guarda Kim e Ben che fanno sì con la testa.
"Per ovvi motivi, l'ha detto anche a me" Grace alza la mano e confessa timidamente.
"A me l'ha detto Jeff. Che gliel'ha detto Stone" anche Laura dice la sua.
"C'è qualcuno a cui Stone non l'ha detto, cazzo?" Angie sbotta incredula.
"Io! Io ho capito tutto da solo, sono un genio!" Layne alza la mano e la agita in aria tutto felice, come il vincitore di un gioco a premi in tv.
"E tu, invece? Tu come lo sapevi, genio?" Angie si rivolge a Gossard in cagnesco, ma Stone le risponde tranquillissimo.
"Io penso di averlo saputo ancora prima di te che sareste finiti insieme, Puffetta"
"Che vuoi dire?"
"Che fate entrambi schifo a fare gli innamorati inconsapevoli. Siete fatti l'uno per l'altra" traduco in Jeffese e tutti annuiscono, perfino Eddie.
"Eravamo così ovvi?"
"Noooooo"
"Non così tanto"
"Ma vaaaaa"
"E' che Stone è un acutissimo osservatore"
"E' che Stone non si fa i cazzi suoi, punto"
Sono solo alcune delle nostre risposte date in ordine sparso per non far sentire troppo una merda la piccola Angie.
"Dai, si è capito subito che avevano una certa intesa. Dalla prima sera che si sono incontrati, l'ho capito a mie spese visto che ci avevo scommesso su, ti ricordi Mikey?" mi piace che Stone, un po' come me, rievochi i ricordi in base alle scommesse fatte.
"Vero! Anch'io ci ho rimesso un deca perché pensavo non vi sareste cagati, invece avete attaccato bottone subito, sembrava vi conosceste già"
"Sorvolo sull'ennesima scommessa fatta sulla pelle di un'amica... ma, in un certo senso, noi ci conoscevamo già per davvero" Angie confessa e fa scattare mille campanelli d'allarme nella mia testa.
"COSA? COME? SUL SERIO?"
"Jeff?" Stone mi apostrofa dubbioso, mentre io continuo a dissimulare, alla mia maldestra maniera.
"IN CHE SENSO VICONOSCEVATE GIA'? QUESTA Sì CHE E' UNA NOTIZIA!"
"L'avevo incontrato da Roxy la sera prima, era venuto lì a mangiare"
"NOTIZIA NEL SENSO CHE E' UN FATTO NUOVO, MAI SENTITO"
"Jeff tu non ne sapevi niente, vero?" Stone non molla e ormai è chiaro che mi ha già sgamato alla grande, sono fregato.
Il mio sputtanamento per lo meno ha un merito: il battibecco che scatta subito dopo tra me, Stone e Mike circa i venti dollari che secondo loro gli dovrei restituire, sposta un po' l'attenzione da Angie che, finalmente libera dall'imbarazzo, si risiede e si gode la scena dei nostri amici che mi fanno il culo, mano nella mano con il suo nuovo ragazzo.
#grunge fanfiction#grunge#fanfiction#italian fanfiction#fanfiction in italiano#eddie vedder fanfiction#eddie vedder#jerry cantrell#jeff ament#mike mccready#dave krusen#stone gossard#layne staley#alice in chains#chris cornell#ben shepherd#kim thayil#ok hotel#seattle#90s
10 notes
·
View notes
Text
Utopia Wonderland
High Street High%20Street 21:38 9/1 Evanna_Winchell ( Hogsmeade, Mercatini di Natale | 2 Gennaio, pomeriggio ) Il banchetto allestito da Utopia per i mercatini di Natale ad Hogsmeade sembra appena uscito da un libro di fiabe, con le sue decorazioni innevate e quelle giovani streghe che si atteggiano da piccole fatine incantate. Il paesaggio invernale del villaggio è già di per sé magico, ma il banchetto allestito dal WWFFB ha saputo comunque dare un tocco in più per l`evenienza. Tutto sembra essere appena uscito dal regno dei ghiacci, a partire da quelle forme - che sia un fiore o un piccolo animale - che prendono vita intorno allo stand grazie alla polvere di stelle Utopia. La stessa che poi si ritrovano addosso anche le fanciulle che presenziano il banchetto. Ed Evanna è esattamente una di loro, infagottata nella sua mantellina bianca dello stesso colore della neve, con le ciglia dipinte di bianco e svariati disegni visibili sul corpo. I capelli sono sciolti ma le ciocche davanti sono comunque raccolte in una sottile treccia mista a nastrini sulle tonalità del blu. L`atmosfera è decisamente piacevole, le strade sono piene di maghi e streghe che si godono l`ultimo giorno di questo mercatino. Lei se ne sta in piedi lì accanto, un sorriso stampato sul viso che viene indirizzando un po` a tutti i passanti mentre gli stessi vengono invitati ad avvicinarsi per provare questa fantomatica polvere di stelle. 21:46 9/1 Orla_OToole ( 2.1 pomeriggio – xmas market ) Ha adocchiato lo splendore dello stand Utopia da quando ha messo piede per la prima volta ai mercatini, eppure tra una cosa e l’altra, complice un vago intimorimento che la presenza di quelle bellissime fatine da fiaba le incute, non ha trovato davvero il coraggio di curiosare da vicino. Ha aspettato sino ad oggi, mossa dal tipico “adesso o mai più”, anche abbastanza letterale poiché è l’ultimo giorno di mercatini natalizi: meglio tardi che mai. Per proteggersi dal gelo invernale indossa una sorta di cappotto-mantella verde in fantasia scozzese sotto cui sbucano le gambe avvolte da collant autoriscaldanti con tanto di stivaletti in vernice neri. In testa un basco color senape fa da contrasto alla sfumatura rosa del biondo dei capelli, lunghi e lasciati sciolti oltre le spalle. È quando un primo fiorellino incantato si dirige in sua direzione trascinato dal vento che fa anche il primo passo verso lo stand un po’ timidamente, poi altri, avvicinandosi così meglio per osservare in primis le decorazioni da regno di ghiaccio che lo rendono irresistibile con aria decisamente affascinata… tanto da allungare una mano per provare a sfiorare quei fiocchi di neve incantati che inseguono i passanti come lei. 21:57 9/1 Evanna_Winchell ( Hogsmeade, Mercatini di Natale | 2 Gennaio, pomeriggio ) Al momento non c`è nessuno che ha superato la curiosità per avvicinarsi di più allo stand, per questo lei se ne resta semplicemente lì a sorridere e ad osservare incantata - pure lei sì - quelle forme che prendono vita nell`aria dalla semplice polvere che viene soffiata, di tanto in tanto, da lei o dalle altre. Pur essendo abbastanza rapita da tutto ciò, non fatica ad adocchiare la piccola figura della ragazzina avvicinarsi con un po` di incertezza verso il banchetto. Il busto ruota leggermente solo per ritrovarsela di fronte mentre quello stesso sorriso viene rivolto alla ragazza, decisamente più marcato e sincero. « Ciao » la saluta piegando leggermente il viso verso il basso. Purtroppo è alta - tanto - quindi non può fare altrimenti. « Sono belli vero? » indica con un cenno del capo i fiocchi di neve che hanno attirato l`attenzione della ragazza, portando anche lei lo sguardo su di essi momentaneamente. « Sono fatti con la polvere di stelle » che fa molto favole, appunto, ma è vero. « Se vuoi la puoi provare » la invita anche, aspettando comunque una risposta affermativa della ragazza prima di fare qualsiasi altra cosa. 22:12 9/1 Orla_OToole ( 2.1 pomeriggio – xmas market ) Si è solo momentaneamente scordata delle fatine candide che popolano lo stand e se ne ricorda quando una di loro la saluta, facendola appena sobbalzare, tutta concentrata su quei bellissimi fiocchi magici. «Oh» esclama colta di sorpresa nel voltarsi verso Evanna «Ciao..» le risponde con un filo di timidezza nel ritrovarsela davanti in quegli abiti fiabeschi che la distraggono per una manciata di secondi buoni, costringendola a risponderle con un palese ritardo e un sorriso sulle labbra «Oh sì, moltissimo!» per poi sgranare un po’ gli occhi quando le spiega di cosa sono fatti «Ma.. ma quelle vere..?» gli occhioni blu che si sgranano con espressione incantata. Poco vero che sia una trovata pubblicitaria, perché su di lei comunque ha fatto centro in pieno «Sì, per favore..» esclama infatti con tono sognante nell’avvicinarsi di più al banco e offrirsi alle capaci manine di Evanna e chi altra con un sincero «Anche tu sei molto bella!». 22:27 9/1 Evanna_Winchell ( Hogsmeade, Mercatini di Natale | 2 Gennaio, pomeriggio ) La timidezza che mostra Orla le fa solo aumentare il sorriso mentre riesce perfettamente a mettersi nei suoi panni. Insomma, anche lei quando era più piccola guardava le ragazze più grandi con gli occhi mezzi ammaliati mezzi intimoriti. Ridacchia quando le fa quella domanda sulla polvere di stella, ma non c`è traccia di presa in giro nel tono. « Non credo » arriccia semplicemente le labbra « Ma pensare che siano quelle vere rende tutto più magico, no? » per lei decisamente lo è. Anche se ha diciottanni si fa ancora meravigliare dalle piccole cose. Come è giusto che sia. Si ritrova anche a battere le mani quasi in modo infantile quando la più piccola accetta di farsi disegnare qualcosina con la polvere. L`entusiasmo altrui la coinvolge eccome. La invita quindi ad avvicinarsi di più al banchetto, lì dove ci sono sacchetti di polvere di stelle sparsi un po` ovunque, coroncine e cappelli. Alza lo sguardo poi quando Orla le fa quel complimento che, giuro, quasi la fa arrossire. « Ti ringrazio » potete sentire la gioia nella sua voce? « Anche tu lo sei. Hai dei capelli bellissimi » ammette sorridendole ancora. « Cosa vuoi che ti disegni? » le chiede poi prendendo in mano un piccolo pennellino « Non sono un`artista ma non sono neanche così male » scherza stringendosi leggermente nelle spalle. 22:41 9/1 Orla_OToole ( 2.1 pomeriggio – xmas market ) Fa spallucce sulle questione polvere di stelle, ribattendo «Oh beh meglio così… non vorrei mai che la vera polvere di stelle andasse esaurita tutta in una volta..!» concludendo con una leggera risatina. Come che sia lei non vede l’ora di averne un po’ addosso. Le sorride ed è il suo turno di arrossire quando è Evanna a farle i complimenti per i capelli nuovi di zecca «Ti piacciono? Li ho fatti da poco qui al Grindylocks!» poi, cogliendo con lo sguardo i nastrini annodati alle treccine di lei aggiunge «Mi piace molto come li hai intrecciati, sai? Magari un giorno provo anche io questo look..» mentre si sistema davanti alla ex-Corvonero per agevolarla nel lavoro con il trucco. «Oh, posso scegliere io..?» un po’ stralunata nel domandarlo prima che appaia un’espressione pensosa nel raccogliere le idee per qualche momento «Mi piacerebbe tanto un topolino. Si può..?» sempre gentile nei modi e un sorriso sulle labbra nel non distogliere lo sguardo da Evanna. 23:06 9/1 Evanna_Winchell ( Hogsmeade, Mercatini di Natale | 2 Gennaio, pomeriggio ) « Hai ragione » e ride pure lei per quello che dice la ragazza sulla polvere di stelle. « Certo che mi piacciono » conferma annuendo vistosamente. « Forse dovrei cambiare anche io i miei capelli » fa arricciando le labbra in un`espressione indecisa. In realtà l`idea di tagliare quei capelli così lunghi o di cambiare il colore la preoccupa un po`, ma un cambiamento ogni tanto ci può stare. E le viene automatico toccarsi con la mano quella porzione di capelli intrecciata con i nastrini quando Orla li tira in ballo. « Grazie. Mi piace un sacco intrecciarli con i nastri » della serie che ovunque vada si porta sempre appresso un nastrino. « Sono sicura che ti starebbe bene » quel look. Annuisce invece quando la ragazzina chiede conferma sulla forma del disegno. « Certo che sì » per poi attendere di sentire la sua risposta definitiva. « E topolino sia! » conferma allungando la mano solo per farsi porgere quella altrui. « Ti va bene sulla mano? Così si vede di più » che un topolino in faccia non sa quanto potrebbe essere carino. Deciso il posto, comunque, prende ad intingere il pennello nella polvere di stelle per iniziare a creare quel piccolo topolino nella maniera più carina e adorabile che le riesce. 23:20 9/1 Orla_OToole ( 2.1 pomeriggio – xmas market ) Lo sguardo le si illumina di colpo quando è Evanna stessa a proporre l’idea di cambiare colore ai propri capelli, trascinandola nell’entusiasmo del momento «Ohhh dovresti, sì! Sono bellissimi anche adesso, però poi sarebbero davvero speciali! Potresti… uhm potresti farteli schiarire sulle punte–no, anzi!! Potresti farli sull’azzurro grigio e le punte azzurre chiaro!!» così si abbina al nastrino che le va indicare subito dopo. Ad ogni modo qui è lei quella che è andata lì a farsi disegnare con la polverina Utopia, non l’altra a chiedere consigli sui capelli. La felicità per aver accettato il disegno del piccolo roditore le strappa un «Grazie!» corredato di sorriso a tremila denti, andando così a tirare un po’ su la manica del cappotto e maglione sotto per scoprire la mano almeno sino al polso e rendere il lavoro più facile ad Evanna «Sì, va benissimo lì, dove ti viene più facile». Quindi approfitterebbe della vicinanza per guardare meglio, di nascosto il più possibile, il trucco che adorna la giovane strega, quasi studiandolo con occhio clinico nel volerne carpire i segreti. Quando poi invece è sul lavoro in corso che focalizza la propria attenzione le andrebbe a spiegare con calma «L’ho scelto perché il mio amico Sir Mirtillo è proprio un topolino enfatico tutto bianco, sai?» arricciando un po’ il nasino in una smorfietta allegra prima di aggiungere «Io comunque mi chiamo Órla..» attenendo chiaramente di scoprire il nome della sua fatina. 23:28 9/1 Evanna_Winchell ( Hogsmeade, Mercatini di Natale | 2 Gennaio, pomeriggio ) L`entusiasmo che coinvolge la ragazzina quando accenna di voler cambiare capelli le suscita una risata adorabile. « Mi piace l`idea dell`azzurro grigio. A quel punto potrei diventare davvero una creaturina dei ghiacci » scherza ma forse ci fa davvero un pensierino sull`idea della ragazzina. E` vero sono qui per la polvere di fata, ma i consigli sui capelli sono sempre ben accetti. Di nuovo le sorride quando Orla la ringrazia per poi cominciare a disegnarle il topolino sulla mano, grazie anche allo spazio ricavato dalla stessa secondina nel tirarsi un po` più su la manica. Ci si impegna davvero anche perché non vuole disegnarle qualcosa di brutto, rovinerebbe tutta l`immagine fatata che Utopia vuole mantenere per il banchetto. Alza gli occhi un attimo quando la ragazzina le spiega il motivo della sua scelta. « Tenterò di rendergli giustizia allora » e alla fine il disegno non sta venendo neanche poi così male. Sgrana gli occhi poi quando la più piccola si presenta. « Che maleducata, non te l`avevo nemmeno chiesto » s`imbroncia pure. « Io sono Evanna, comunque » ennesimo sorriso gentile in sua direzione. Blocca i movimenti una volta completato il disegno, allontana leggermente la mano solo per ammirare il risultato finale che è piuttosto carino. Un topino un po` stilizzato tutto bianco. Sarà che magari la polvere di stelle rende tutto più bello. « Ecco qua! » esordisce alla fine « Spero ti piaccia » davvero. 23:43 9/1 Orla_OToole ( 2.1 pomeriggio – xmas market ) «Ohhw mi piacerebbe un sacco poterti vedere così!» non può fare a meno di commentare nel congiungere brevemente le mani davanti a sé. Poi però la lascia fare, limitandosi ad ammirare quelle bellissime ciglia colorate di bianco come fossero cristalli di ghiaccio. Ma il vero protagonista è il topino di polvere di stelle lì sulla sua mano che sta prendendo forma poco a poco e che sbircia senza mostrare alcun segno di impazienza, così che Evanna – il cui nome scopre solo dopo - possa operare senza disturbi. Arriccia anche le labbra in un sorriso annuendole, certa che renderà perfetta giustizia a Sir Mirtillo. «Tranquilla!» la rassicura poi sulla mancata presentazione «Non ci ho pensato prima io!» sempre pronta a non far sentire gli altri in colpa; e di sicuro non c’è motivo di farlo quando la sua mano, a lavoro compiuto, sfoggia un carinissimo topolino bianco «Ohh! Ma è bellissimo, grazie!!» entusiasta del risultato tanto che muove la mano per vedere i riflessi opalescenti di quella bellissima polvere che, quasi quasi… «Senti ma ne posso comprare una confezione..? Così mi fai vedere anche..» qualche altro prodotto Utopia che ora comincia ad adocchiare, cercando di farsi insegnare qualcosa di più sui trucchi et simili.
1 note
·
View note
Text
Allenamento Aprile
[ Allenamento Cheers ] Finito l'esercizio e sentiti i pareri di Emma, giustamente lei si pensava di potersene tornare a posto senza dover dare altre dimostrazioni. Che siamo timidine e non ci piace stare troppo al centro dell'attenzione. E invece no, Emma oggi ci ha preso di mira chiedendo addirittura un altro esercizio. Una fantastica verticale. Quello diciamo che non è esattamente l'esercizio in cui va meglio, ma giustamente non possiamo avere tutte le gioie e bisogna anche dimostrare i proprio punti deboli per riuscire a migliorare sempre di più. Infondo quello è sempre il suo primo anno ( di ginnastica, cheerleading e tutto quello che ti pare ). Il motivo principale per cui non le riesce poi così bene la verticale è che in questo ultimo periodo ha acquisito più muscoli per quanto riguarda le gambe che muscoli sulle braccia che ancora restano un po' graciline. Ovviamente piano piano ci sta lavorando ma sicuramente non si trova a suo agio come fare una spaccata. La richiesta, quindi, in un primo momento sembra terrorizzarla un po'. « Ah, ok va bene » fa guardando Emma con gli occhi un po' impauriti ma abbozzando un sorriso. Principalmente, non vogliamo fare brutta figura. Si schiarisce la gola allontanandosi di nuovo di qualche passo dalla capo cheers e drizzando tutto d'un botto le spalle, alzando in contemporanea la testa, mento alto e tutto. Le braccia vengono alzate con decisione sopra il capo, i palmi aperti e la gamba destra leggermente più avanti rispetto alla sinistra. E fino a qua ci siamo. Poi è tutta una questione di slancio e di equilibrio. Si da quella prima spinta iniziale che converge verso il basso e le fa poggiare con uno scatto i palmi contro il terreno, il tutto cercando di mantenere il busto e le gambe perfettamente tese - punte comprese. Una volta poggiati i palmi a terra e sollevate le gambe, entra in scena il fatto equilibrio - che è il più compicato ammettiamolo. La verticale è imprecisa sotto parecchi punti di vista come la distanza non parallela fra le mani, il corpo leggermente spostato in avanti e le gambe che non riescono proprio a starsene ferme e unite l'una contro l'altra. Per gli standardi di Emma è sicuramente uno scempio. In ogni caso lei cerca di aggiustare un po' la posizione ma ancora le riesce difficile e la cosa che vuole assolutamente evitare è quella di cadere a terra. Quindi dopo essere rimasta in equilibrio - un po' precario - per un paio di secondi, si rimette in piedi mantenendo - almeno quello - una postura più o meno elegante con le gambe unite e dritte e il busto tirato verso l'indietro accompagnato da spalle dritte e braccia tese lungo i fianchi. L'espressione che ha sul viso è un po' insofferente ma diamo anche la colpa all'ansia da prestazione. In ogni caso non ci abbiamo provato, ora spetta ad Emmina del nostro cuore giudicarci. Magari non con troppa cattiveria.
20:31 28/4 David_ArangoVillegas (Allenamento Cheers) Mamma e papà hanno litigato di nuovo. Mamma è quella megera di Emma con l`istinto materno alla Voldermort e papà è la combustione ormonale vivente che, nel corpo di David, oggi è arrivato in ritardo per una lunga `chiacchierata` con tale Hanna, una del quinto dalle curve `generose`. Stamattina lui e Eileen non si sono presentati agli allenamenti e, se con la secondina Emma ha saputo risolvere strappandole promesse diligenti, a David è stata riservata solita dolcezza: fulmini dagli occhi, ordini freddi e il silenzio lapidario di chi non ha nemmeno insulti da sprecarti contro. Se n`è stato un po` in disparte quindi, più silenzioso del solito, a fissare la bionda capitana con vago dileggio nel pigro distendersi delle labbra. Gli stivali hanno calpestato rapidi i numerosi scalini della corsa - stavolta Emma ha preteso corsa in punte, tranne a lui ovviamente - e ora vengono mossi contro il pavimento legnoso degli spalti come a scaricare un`adrenalina in carica. La tensione muscolare, la fatica, il rischio di cadute e dolori sono tutto ciò che gli servono per starsene un po` tranquillo, momenti in cui l`apatia dominante lascia spazio a tracce di spensieratezza. Assalire Faunya l`ha incupito, ma scalare la Torre di Astronomia (per metà) a mani nude, rischiando schiantarsi al suolo, lo ha risollevato d`umore, soprattutto all`idea di aver interrotto un po` di lezioni di Astronomie. Le gioie di uno scapestrato egoista, insomma. < Ma quella? > chiede adesso, mentre riprendono il fiato dopo il riscaldamento iniziale che ora hanno garantito alla muscolatura atletica del ragazzo la temperatura giusta per trascurare il mantello. E` IRIS la figurina che indica con un cenno del capo, seduta in cima agli spalti, abbastanza distante da non `disturbare`. Emma lo ignora, puntualmente, e richiama Evanna perché esegua il suo esercizio, quella spaccata che lui osserva con lo sguardo fessurizzato di ragionamenti tutti maschili - dolorosi per tanti versi - e la faccia d`uno che preferirebbee un po` allontanare gli occhi, un po` avvicinarsi. Lui ha saltato in toto quel genere di esercizio femminile ma Emma non lo esclude quando, concluso Evanna, invita TUTTI (maschile) a imitare la Winchell, cosa che trova lui a incassare la testa tra le spalle e guardarla con diffidenza e un po` d`odio. Normale amministrazione. 21:16 28/4 Faunya_Florent [dopo le lezioni] Non è proprio facile riuscire a concentrarsi su di un dettaglio alla volta, quando nelle vene scorrono ancora le ultime gocce di Filtro delle Quattro Essenze e si finisce con l`assomigliare ad una banderuola sospinta dal vento che una ne pensa, cento ne inizia, e mille non ne conclude. Naturalmente si è accorta dell`assenza ingiustificata di Eileen e di David di quella mattina... ad un certo punto; e fra una cosa e l`altra, piano piano, è riuscita a carpire anche l`attuale atteggiamento del ragazzo, al quale avrà tentato d`avvicinarsi di tanto in tanto nel corso del loro riscaldamento. Non ha posto domande, non ha sprecato fiato necessario con chiacchiere di poco conto, limitandosi a lanciargli occhiate alle volte confuse ed altre decisamente esasperate, quasi ad incalzarlo a tornare alla normalità. Reduce dalla corsa, si è da poco liberata del calore opprimente della sua felpa babbana, facendo a meno di un po` di stoffa svolazzante. Una canotta blu si intravede ora al di sotto della maglia grigia, scollo a barca, che le lascia leggermente scoperte le spalle; al di sotto un paio di comodi pantaloni che si ferman sul polpaccio e calzini rosa cipria che cercano di richiamare l`attenzione, ergendosi appena oltre l`orlo delle scarpe. Un po` la stessa cosa che fa lei, sollevandosi ancora sulle punte dolenti e stringendo lo sguardo in favore degli spalti, quando le viene indicata la figuretta solitaria di Iris < Spie! > urla, non si sa con quale fiato, cominciando a fendere l`aria con un dito accusatorio < Ah, no > si rende conto subito dopo, mutando umore < Sembra una della nostra Casa > fa spallucce, tornando ad osservare la compagna di stanza già all`opera. In apparenza non teme il confronto e, quando si tratta di replicare l`esercizio in prima persona, si concede giusto un momento di esitazione - nel quale si risistema inutilmente la coda, baciata dal biondo platino e dal vento < Vai > bisbiglia, dandosi la carica. E cerca di sfruttare proprio quel senso di leggerezza che il filtro le conferisce per darsi lo slancio necessario a sovvertire l`ordine naturale delle cose, scambiando palmi sudaticci sull`erba con piedi che vanno a calciare l`aria prima di trovare il loro equilibrio, a tratti tremante. Cosa lascia per strada? Le punte, come al solito dimentica di tenderle come da manuale, spendendo piuttosto le sue energie per mantenere ben alta la verticale, a costo di puntellarsi di tanto in tanto sulle mani, spostando il peso del corpo da una all`altra. 21:34 28/4 Eileen_Walker [Allenamento] Eileen si sente un po’ a disagio sapendo che David ed Emma hanno litigato. Oggi né lei né il ragazzo più grande si sono presentati all’allenamento. L’unica cosa che si ricorda è che non riusciva a dormire, David neppure e mentre parlavano lei si dev’essere addormentata perché poi si è ritrovata nel dormitorio maschile con David. Imbarazzo a parte, che le ha reso la faccia di un rosso acceso, Eileen ha subito anche l’ira fredda come un ghiacciaio di Emma, che si è risolta velocemente con tante promesse di “non lo faccio più, lo giuro” ed “è successo una sola volta e mai più”. Cosa che l’ha portata a mettere più impegno nell’allenamento di oggi, solo per far vedere alla capitana che è dispiaciuta, ma veramente tanto. Con la solita tuta pescata da qualche parte del baule, un paio di leggins neri, la giacca blu con cerniera di una tuta di cui non trova più i pantaloni e scarpe da tennis bianche, Eileen si rifà uno chignon in testa dopo la corsa sulle punte, approfittando che Emma ha chiesto ad Evanna di fare una verticale per riprendere fiato e risistemarsi i capelli biondi. In lontananza riesce a vedere la figura di Iris, che è venuta a vedere gli allenamenti come le aveva promesso. Dopo è il turno di Faunya a fare la verticale ed Eileen trova sempre strano vedere l’amica con quei capelli biondo platino, sinceramente la preferisce al naturale. Eileen è rimasta in silenzio per tutto l’allenamento, sia un po’ per l’imbarazzo sia perché si sente veramente sotto soggezione sotto lo sguardo di Emma, che rappresenta il gelo artico del polo nord. Dopo Faunya, è il suo turno. Alza le braccia e divarica leggermente le gambe, in modo che piedi, ginocchia, tronco e testa siano tutti allineati verticalmente. Porta in avanti la gamba destra per fare un lungo passo, stando bene attenta di camminare dritto, mentre inizia a portare il corpo in avanti e la gamba sinistra inizia a sollevarsi da terra, usando lo slancio del corpo che si muove in avanti. Tiene le braccia dritte e muove la testa verso il suolo. Non appena le mani toccano terra, Eileen tiene le braccia perfettamente tese, successivamente raddrizzando torso e le gambe che rimangono unite e con le punte tese, mentre la testa rimane normale, un po’ come se invece di sottosopra fosse in piedi. Mantiene l’equilibrio muovendosi lentamente con le dita delle mani. 21:58 28/4 Aconite_McNiadh (Allenamento, dopo le lezioni) Cosa sarebbe un giorno ad Hogwarts senza i due allenamenti spezza ossa di quella Megera acida e intransigente di Emma? Non potrebbe rispondere perchè ormai non si ricorda nemmeno più che cosa vul dire avere degli attimi di libertà al di fuori delle lezioni senza per forza ritrovarsi a sperimentare crampi da qualche parte, un muscoli stirati o una patina di sudore freddo. Stesso sudore che bagna la sua fronte in questo momento, quando decelera progressivamente l`andamento della corsa, le punte che si susseguono ordinamente con più agio, fino ad assumere il ritmo di una camminata, quasi. D`altronde non bisogna mai e poi mai fermarsi di Diffido dopo una corsa, vero Emma? Solo dopo aver percorso qualche metro supplementare in questo modo si decide a riappoggiare i talloni a terra, allungando le braccia all`indietro, un momvimento unito dal saldo intrico di dita scrocchiante, fino a che le è possibile. Uno sguardo incorniciato dall`unirsi di un paio di sopracciglia castane si posa su DAVID, bello tranquillo e seduto sugli spalti. Sbuffa, stricando le mani e spostandosi dalla fronte una ciocca appiccicaticca e sfuggita alla treccia. Segue a ruota le altre ragazze nell`esecuzione dell`esercizio. Non appena Eileen si rimette in piedi, lei solleva le braccia, stese e tesissime a toccare le orecchie, distanziando al contempo i piedi in modo che si trovino al livello delle spalle. Segue un passo in avanti col piede destro prima di inclinarsi col busto e darsi un certo slancio quando le mani poggiano a terra, in modo da unire perfettamente le gambe. Rimane in quella posizione per qualche secondo, prima di iniziare a spostarsi per il campo muovendo i palmi delle mani. 22:05 28/4 David_ArangoVillegas `Le punteeeee! La teeeeesta, Florent!` sarà probabilmente il mantra che perseguiterà Faunya nel sonno fino a quando non accontenterà Emma che stavolta, già imbolidata per David, suona ancor più severa col rimprovero e provoca in lui uno sbuffo che però, saggiamente, scarica silenziosamente camminando un po` in tondo e guardando sempre altrove. Ha ignorato un po` Faunya, ma le sue occhiate sono servite a zittirlo ogni volta che ha invece avuto l`istinto di rispondere male a Emma. Con le mani intrecciate ad appiattire un po` la cresta di ricci, il ragazzo si avvicina a passi pigri proprio alla loro vento Esmeralda, raggiungendola un po` di spalle. < Cosetta mi fulmini ma ha ragione > le dice con ancora la testa reclinata all`indietro e incassata tra le spalle irrigidite dallo sforzo del riscaldamento - lui ci va sempre pesante. Nella voce, giustamente, tutta la recitenza oggi a dare ragione a Emma e il tono di voce che, pur basso, rischia comunque essere ascoltato dalla bionda senza che lui se ne faccia un problema. < E` un po` nervosa oggi > La giustifica lui, minimizzando come al solito, che tanto non è lui quello a vedersi i sogni di vita distrutti da una squadra alle prime armi - e un tizio, lui, che prende le cose trppo poco sul serio. < Devi usare la testa nel senso, devi allargare il tuo raggio di concentrazione. Per ora stai pensando solo da busto a ginocchia, forse le braccia. Pensa ai tuoi piedi da gitana come alla tua bacchetta, al prossimo. Poi potrai riequilibrare la tecnica dopo, che tanto non hai paura.> `di cadere`, insomma. Succede qualcosa di simile quando è lui a eseguire complicate capriole a mezz`aria in fondo: deve restaer concentrare per avere controllo anche della direzione che assumono i diversi muscoli del corpo in modo da saper integrarci un secondo giro o che altro. Emma ne ha anche per Eileen, oggi: l`accusa d`essere troppo tesa ed è David, quasi gli avessero smosso le antennine, a fare un passo avanti per dire ad alta voce < Perfetta, Walker >. Mamma e papà han bisogno di terapia. Evanna non viene risparmiata ma viene usata come esempio per far notaer alle altre come lei riesca a integrare il portamento in un esercizio in cui - Emma non si risparmia - riesce male. Lui il suo esercizio lo esegue a suo modo, cioè avvicinando a EILEEN in verticale per posizionarsi frontale all`immaginario percorso che lei ha compiuto per salire in verticale. < Ti tengo io. Fai quella spaccata del ponte > le dice, osando una cosa bruttissima, cioè allungando le mani a destra e sinistra della vita sottosopra della ragazzina. Lei potrebbe crollare ma lui ha valutato abbia abbastanza equilibrio da non farlo; non si sentirebbe altrimenti (forse) tranquillo a suggerirle con la mano di inarcarsi con la schiena sul braccio che lui tiene teso in modo da accogliere il suo peso per fortuna leggero. L`altro resta mobile in zona vita femminile, per fare in modo che , una volta compiuta quella rovesciata in cui l`accompagna (spronandola < Fidati>), entrambe le mani l`afferrino per sollevarla in alto. Acrobazie random con la piccola Eileen, yeah. E Aconite, non gioire: a Emma non piace vederti camminare con le mani, perché `non è elegante`. Che l`esercizio con Eileen riesca o meno, quel che segue riporta Evanna come protagonista. Lei e la sua spaccata (finally).
[Allenamento Cheers ] L'allenamento si sta svolgendo come al solito, il tempo non è dei migliori ma loro non si sono fatte bloccare da questo e come quei tre pomeriggi a settimana da un paio di mesi a questa parte, si stanno allenando sotto le direttive di Emma. Hanno già fatto la solita corsa pre-riscaldamento che ormai sembra essere diventata di routine, non solo negli allenamenti ufficiali pomeridiani ma anche quasi tutte le mattine e nei pomeriggi in cui effettivamente hanno del tempo libero. Può capitare che le prenda la voglia di farsi una corsetta, per intenderci. Ormai se una cosa ce la siamo fissata in testa, continueremo a farla, soprattutto se fa bene. Sono nel bel mezzo del riscaldamento, quasi alla fine si può dire. Eseguono vari esercizi per sciogliere i nodi e per preparare i muscoli all'allenamento vero e proprio. Stanno giusto finendo l'ultimo esercizio quando Emma si rialza in piedi chiamandola al centro dell'attenzione. Inutile descrivere l'ansia che le prende una volta raggiunta la figura della capo cheers. La guarda dal basso verso l'alto con la postura impettita di chi vuole fare solo bella figura. La richiesta a bruciapelo che le fa Emma successivamente, per un attimo la lascia interdetta. Non se lo aspettava. Ma sempre riprendersi in fretta quando si accorge che l'esercizio appena richiesto da Emma è anche quello che ultimamente sembra venirle meglio. Quindi un piccolo sospiro di sollievo ce lo concediamo. L'esercizio in questione è la spaccata, Emma non specifica se vuole la frontale o la laterale ma lei comincia a mettersi in ogni caso in posizione accennando un piccolo sorriso verso la capitana. Di parlare non se ne parla. Si posiziona accanto ad Emma ma ad una distanza relativamente larga che possa lasciarle libero lo spazio per eseguire l'esercizio, è voltata verso i compagni ma non li guarda effettivamente. Ansia da prestazione. Addrizza la schiena portando le mani contro i fianchi e allineando il collo con la postura dritta del busto, alzando il mento e puntando lo sguardo dritto davanti a se. I piedi si piegano automaticamente evidenziando la punta mentre il corpo comincia a scendere lentamente seguendo la linea delle gambe. La postura resta dritta, così come la testa e lo sguardo serio resta concentrato su un punto indecifrabile. In modo non eccessivamente lento, raggiunge terra riuscendo a toccare quasi definitivamente il terreno con il bacino, le gambe che mantengono quel fastidioso pizzicorio. Un lieve sorriso si fa spazio sulle labbra mentre mantiene per qualche minuto la posizione impegnandosi nel mantenere la schiena e la testa dritte e perpendicolari. Nel rialzarsi mantiene sempre la postura più dritta possibile - giusto perché ci guarda Emma eh - gesticolando appena un po' con le mani e ritrovandosi di nuovo in piedi accanto alla capitana. Lo sguardo un po' da cucciolo smarrito in attesa di qualsiasi tipo di giudizio.
22:17 28/4 Faunya_Florent [dopo le lezioni] Le ci vuole il rimprovero di Emma per ricordarsi di essere dotata anche di piedi - brutti piedacci lasciati allo sbando che, al grido della Capitana, sussultano prima di tendersi forse con più lena del necessario. Quando smonta dalla sua verticale, sforzandosi d`atterrare con un minimo di grazia, le gira leggermente la testa; si porta una mano alla fronte, sul viso, a raccogliere le ciocche ribelli smosse dalla brezza che l`accompagna. Un po` stupita nell`intercettare finalmente un cenno di vita da parte di David, forse anche provata dall`esercizio e dai rimproveri, quando lui giustifica Emma lei scuote rapidamente la testa, come a chiedergli di non farlo < Non mi dà fastidio > circa. Anche perché lo sa, molto nel profondo, che le sgridate di Emma sono soltanto il suo personale gesto d`amore nei loro confronti. Trae un sospiro < La sto usando > e poi un borbottio ad indirizzo dei suoi piedi < Vedrai > gli anticipa, rialzando il capo per scoccargli un sorriso carico di promesse. Poi schiude le labbra a mostrare una porzione di denti, bianchissimi in contrasto con la carnagione ambrata, visibilmente sollevata mentre Emma domanda ad Evanna una spaccata. Almeno non dovrà più preoccuparsi di restare in equilibrio < Vado > pronuncia con l`arrivo del suo turno, non riuscendo a ingabbiare del tutto una nota di trionfo nel tono. Dal modo in cui posiziona i piedi, uno più avanti e l`altro indietro, si direbbe che intenda cimentarsi in una spaccata laterale. La schiena è ben alta, supportata da una maggiore sicurezza, e le mani gravitano ai lati del corpo mentre le sue gambe cominciano a scivolare, piano, in una lenta e fluida discesa che sembra incontrare qualche difficoltà sul finire. Trattenendo un gemito di dolore e cercando di non dar mostra del suo travaglio, Faunya imprime la discesa finale, azzerando ogni distanza. E soltanto in ultimo, velocissime, cercando invano di non far notare la mancanza iniziale, andrebbe a stendere le punte con un sorrisetto sofferente e parasedere tutto per David. 22:35 28/4 Eileen_Walker [Allenamenti] Il modo con cui ha fatto la verticale doveva essere fluido, ma, nella foga di farla bene, i suoi movimenti sono un po’ tesi. Vedere il mondo sottosopra riesce sempre a fare rivedere ad Eileen il proprio modo di vedere le cose, ma non questa volta. Emma, molto più severa del solito per colpa della piccola trasgressione sua e di David, non risparmia nessuno e l’accusa di essere tesa. La risposta, non detta, anche perché si è mozzicata la lingua per non dirla, è “ovvio che sono tesa, mi guardi storto come se dovessi uccidermi”. Altro che nervosismo. Emma ce l’ha con il mondo. Ed Eileen non sa se sentirsi peggio, nel sapere che parte di ciò è anche a causa sua, o soffrire in silenzio, come ha fatto per tutto l’allenamento. Meno male che c’è David che viene a salvarla, dicendole che la verticale è perfetta e quindi può tirare un respiro di sollievo. È quasi pronta a scendere quando David le dice di fare la spaccata del ponte e le mette le mani sulla vita. All’inizio Eileen non capisce cosa intendesse, ma dopo ci arriva e ripensa a quella volta sul ponte sospeso e si prepara, mentalemente, a fare l’esercizio. A meno che Emma non li uccida lì seduta stante per aver fatto un esercizio da soli su un luogo non proprio sicuro. Ma ormai si fa l’acrobazia random. Sapendo che David è abbastanza forte da sorreggerla e non farla cadere, come ha potuto vedere la scorsa volta, Eileen inarca la schiena in modo che il ragazzo possa prendere il suo peso, nello stesso momento che continua il suo percorso a mezz’aria slanciando una gamba dalla parte opposta in cui si trova David. Se tutto va bene, David dovrebbe sollevarla in alto mentre lei finisce la spaccata, rimanendo perfettamente immobile. L’esercizio è diverso da quello del ponte solo per una cosa: lei è a testa sottosopra. 23:03 28/4 Aconite_McNiadh (Allenamento, dopo le lezioni)L`occhiataccia di Emma alla sua camminata poco femminile e aggraziate sulle mani non le arriva dato che le sta dando le spalle. Solo quando Evanna inizia a fare la spaccata da cenno di voler ritornare fra i componenti della squadra: puntella maggiormente i palmi sul terreno, le dita che affondano nell`erba bagnata , si da uno slancio con le gambe in modo da portarle in avanti e appoggiare le piante dei piedi a terra, inarcando la schiena. La posizione finale è un ponte abbastanza stabile ed eseguito fluidamente. Da quella posizione può osservare le perfomance di FAUNYA e quella di DAVID e EILEEN,alla quale reagisce con una distensione delle labbra, quasi a d accennare a un sorriso. Dopodichè stacca le mani da terra per balzare in piedi. <Trovata la coereografia per la prossima partita, voi due?> Domanda mentre strofina i palmi sui leggins neri, fino a lasciare due macchie scure e umide sulle coscie, sulle quale si intuiscono alcuni minuscoli grumi di terra. Prima ancora che possano darle una risposta, divarica frontalmente le gambe, facendo scivolare le scarpe da ginnastica sull`erba fino a quando le viene automatico e naturale, ovvero finchè non è abbastanza vicina al terreno da poter puntellare le dita come appoggio. A quel punto tiene tese le gambe, cercando di guadagnare centimentri ( circa sette)spingendo verso il basso. L`unico segno di fatica che mostra è quel mordersi il labbro inferiore, insieme alle nocche ormai infuocate per lo sforzo di non scivolare via e mandare all`aria tutto. 23:21 28/4 David_ArangoVillegas Ha concluso quel breve interscambio di parole con un innalzar delle sopracciglia in direzione di Faunya, una dubbia sfida a dimostrargli cosa sia capace col dileggio del fratello molesto che non vuole mostrarti troppa fiducia. Tanto a lei piacciono le sfide, un po` come a lui. Poi ogni cosa sparisce un po` e la sua concentrazione diviene Eileen e quella sua testolina bionda a cui evitare crollo e schianto contro il pavimento legnoso durante l`inclinazione a rovesciata. Emma si zittisce, osservandoli ancora inferocita e osando correggere in diretta dettagli come punte,tensione delle gambe e posizione delle mani. A quest`ora l`avranno capito tutte: nel cheerlearding la concentrazione dev`essere distribuita su tutto il corpo, non solo quei muscoli protagonisti d`un movimento. E Faunya ha ragione a interpretare Emma, perché allenare la concentrazione servirà loro a integrare anche gli incantesimi nelle sequenze. < WO-OH! > L`ululato sguaiato di David, allo slancio finale di Eileen, la quale viene riportata cautamente a terra dopo qualche secondo di `posa`, giusto per lustrarsi agli occhi di Emma insomma, tiè. < Bravissima > dice lui alla piccola bionda alzando la mancina per scompigliarle un po` i capelli pur raccolti in quello chignon elegante. Rozzo. Non c`è tempo di gioire perché ora viene chiesta loro la spaccata, quella che a lui provoca un po` di inquietudine e attrazione allo stesso tempo. Lo perdoni Aconite se, le palpebre contratte come in analisi, lui fa scivolare lo sguardo sulle sue gambe e fino alla tensione tutta curve che le si crea sul sedere: quella ragazza è uno spettacolo doloroso alla vista mashile, nei suoi tentativi di spingersi giù. Distrazioni ormonali a parte, Faunya risponde bene alla sfida e gli provoca in lui uno stiracchiamento pigro delle labbra, lo sguardo mezzo annoiato soltanto di chi è stato un po` fregato al suo stesso gioco. < Resta lì> Le dice avvicinandosi ora a lei e... porgendole la sua bacchetta, recuperata rapidamente dalle panchine. < Fidati di me. > serio, sostenendo il suo sguardo per trasmetterle anche la fiducia in se stesso. Le spiega brevemente quel che vuol fare, conciso e soprattutto convinto, quasi la stesse invitando a chissà cosa, lì ginocchiato dinanzi e lei ancora in spaccata (ora magari rilassata, non importa). Quel che le chiede, senza spiegare troppo, potrebbe essere fin troppo da parte di uno che soli pochi giorni prima ha cercato di strozzarti - implacabile - s`una delle pareti del castello. < E non perdere le punte >. Dovendo eseguire qualche sorta di esercizio anche lui, è questo il modo in cui si integra. Retrocesso di qualche passo cerca lo sguardo della secondina mezza ispanica come a darle preavviso - si fida? - nel momento in cui decide prendere un ricorsa in sua direzione e inizare una serie di capriole semplici, `elementari`, che man mano caricano la capacità di rimbalzo delle ginocchia. Giunto a un metro da lei, dovrebbe essere in grado di eseguire una capriola a mezz`aria a notevole altezza, in questo modo `attraversando` per aria quell`ostacolo che era la gamba della ragazzina. L`atterraggio è sugli stivali, un tonfo pesante del legno sotto la suola morbida. Tutto, ovviamente, se Faunya ha accettato fidarsi.
23:44 28/4 Faunya_Florent [dopo le lezioni] Forse la performance di Eileen e David sarà stata contemplata con un pizzichino di invidia per le capacità che hanno saputo dimostrare, un attimo di gelosia leggero e passeggero come una nuvola. Sì, perché ben presto lo stesso quartino Corvonero giunge a domandare la sua di collaborazione, in un modo che dapprima la sorprende - poi, nell`ascoltarne le intenzioni, la porta a sorridere con un che di ferino, la fronte contratta nello sforzo di continuare a mantenere la posizione. Alza gli occhi, cercando i suoi per comunicargli silenziosamente, con un deciso cenno del capo, che non ha paura e si fida di lui; poi allunga la mano, riprendendosi la bacchetta, godendo della familiare sensazione di qualcosa di magico fra le dita piuttosto che erba o sudore. Le punte, queste maledette punte - manco a dirlo, le aveva perdute di nuovo. La lingua fa brevemente capolino fra i denti, una giocosa linguaccia nella cornice di un`espressione tesa, e i piedi tornano finalmente ad avere un senso ed un`eleganza effimera. Lancia un`occhiata a David e quando lo vede scattare fa altrettanto, piegandosi in avanti e stendendo avanti a sé, più che può, il braccio destro che si conclude con la bacchetta. Il polso le infligge quell`inclinazione a 45° tipica di certi incantesimi; la mente, nel frattempo, sta componendo l`immagine mentale di ciò che vorrebbe evocare al momento giusto, nell`istante in cui il ragazzo dovrebbe trovarsi sospeso sopra alla sua gamba < Avis! > pronuncia, lasciando defluire da sé la magia, perdendo le punte per un frangente prima di ristenderle con fare stizzito. L`intento sarebbe quello di evocare qualche uccellino impalpabile che andasse a svolazzare attorno alle fattezze di David circa al momento del suo atterraggio. 23:50 28/4 Eileen_Walker [Allenamento] La testa di Eileen in questo momento è piena di pensieri del tipo “siamo ancora vivi”. La fortuna, nonostante la presenza di Faunya, che, secondo la teoria di Eileen, poterebbe sfiga solo se ci fosse un serpeverde a caso –coffSuttoncoff-, sembra essere dalla parte di Eileen, di David e soprattutto della testa di Eileen che non è a terra. Tutto questo solo per farsi belli (al plurale) davanti ad Emma e magari ottenere il suo perdono. Eileen può solo sperare che ne sia valsa la pena. Mentre David le scompiglia i capelli, la bionda non può che non sorridere nell’esercizio ben fatto. Ma non hanno tempo di gioire che tocca fare la spaccata. Anche questo dovrebbe essere un esercizio semplice per Eileen, visto la sua flessibilità, ma questo non significa che non potrebbe commettere errori. Prima di fare la spaccata, Eileen si risistema i capelli in una coda, visto che David le ha scompigliato lo chignon e che ora vuole far fare un esercizio a Faunya. Ovviamente non può fermarsi a guardare cosa il ragazzo ha intenzione di fare che già Emma la guarda male per fare l’esercizio. Si mette in ginocchio, con la schiena dritta, la gamba destra allungata davanti, mentre il ginocchio sinistro è a terra. Distende la gamba sinistra e allunga la gamba destra, in modo tale che entrambe siano a terra e con un angolo piatto. L’esercizio le viene semplice e molto più facile grazie agli allenamenti di Emma, per questo rimane così, in spaccata, giusto per non fare niente ma allo stesso fare qualcosa così da non avere Emma su di sé, a osservare Faunya e David e il loro esercizio. Subito dopo che David salta sopra la gamba di Faunya, dalla bacchetta di lei esce qualche piccolo uccellino che svolazza intorno al ragazzo. Eileen, dalla sua posizione, ancora per terra e con le gambe tese nella spaccata, batte le mani in un mini applauso, e un mega sorriso per l’amica, per dimostrare il suo apprezzamento per l’esercizio.
00:12 29/4 David_ArangoVillegas Lui non ha tempo o testa di occuparsi di nulla che non sia concludere capriola e atterraggio, ma percepisce qualcosa di diverso nell`aria attorno a sé, qualcosa che riesce a inquadrare solo una atterrato pesantemente `oltre` Faunya. Se lui è esaltato da ciò che gli ha permesso di fare, Emma è con puro silenzio che accoglie il risultato di quello spettacolo di acrobazia e magia nel quale la piccola perde controllo della posizione ma esegue un esemplare incantesimo Avis l`esatto momento in cui lo pianifica nella testa. L`invito a ripetersi da parte di Emma dev`essere letto come incoraggiamento positivo riguardo l`idea combinata, anche se lei - ancora piccata - si rivolge solo a Faunya ignorando bellamente David che invece, a braccia conserte, è lì in attesa di complimenti e applausi che non arrivano. In ogni caso, li esercizi e pose continuano con le diverse correzioni del caso fino a che viene richiesto a tutti l`utilizzo della bacchetta ed è lì che David che esita e poi, calmo, semplicemente avvisa: < Se torna quel diavolo di rabbia, non fatevi scrupoli. > La destra impugna con sicurezza il catalizzatore fedele, quello dall`aspetto un po` rozzo e meno elegante delle opere di Olivander, ma è manualmente che va ad aiutare Emma a depositare per terra diversi oggetti random che, come già in passato, loro dovranno tenere sollevato con un Wingardium mentre proseguono con gli esercizi. La novità stavolta è il dividersi l`oggetto: uno lo solleva e, interrotto l`incantesimo, il secondo dovrà riuscire a evitarne il crollo a terra imponendo un secondo Wingardium a mezz`aria, cosa che richiede, oltre a concentrazione, un sacco di mira e/o complicità col compagno. Emma durante l`esecuzione dei movimenti introduce un nuovo argomento, quello dell`espressività, dimostrando come lo stesso movimento possa trasmettere delicatezza o potenza senza perdere mai d`eleganza a seconda di quanto rapidamente e attentamente lo si esegua. < quindi posso far cadere i frisbii zannuti sulla testa di malcapitati giustificandomi che sia d`allenamento per le cheers? > David, al `compito a casa`, si diverte male a scovare licenze sbagliate per il prossimo futuro, quando dovranno allenarsi anche da soli a recuperare in volo l`oggetto in caduta.
3 notes
·
View notes
Text
Lezioni di Succurro Feram
22:06 7/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Nel mezzo di quel riparo magico che è Diagon Alley a aria (e soprattutto di ossigeno) ci pensa il palazzo del W.W.F.F.B. grazie al giardino verticale che ne ricopre la facciata, cosa che lo rende davvero facile da individuare. Sulla soglia a dare il benvenuto come sempre c’è il cavalletto animato - che saltella in giro come un Crup entusiasta della gente - lui che invita le persone a rifugiarsi all`interno per una tazza di tè, o una bevanda fresca o anche solo per fare la scoperta della natura stupenda che la circonda. Superato l’ingresso, quello con l’enorme bancone informativo dove gli addetti sono felici di fare la loro parte sopratutto perché ci sono gli studenti in tirocinio che ancora smaniano per quelle ultime giornate di pseudo lavoro. Il posta dà fin dal principio una percezione di freschezza e leggerezza, dovuta alla quantità un tantino esagerata di flora sparsa tutt`attorno nella stanza. Si accede cosi` all’enorme salone del WWFFB: con finestre e soffitto altissimo, tanto per aumentare l’idea di arioso e leggero –le travi poi sono decorate di rampicanti su cui svolazzano già un paio di fatine -, qui nel salone si trovano diverse tavolate di vendita e informazione; dall’angolo “Utopia", alla pubblicità di "Do The Hippogriff", dei "Wands on Fire”… che aiutano quel cicaleccio di volontari e visitatori che scambiano informazioni. Ovviamente lo stand che attira di più l’attenzione è la tavolata “adozioni”, con le sfere incantate in bella mostra e tutti i “gadgets”. Ma sono le riproduzioni di oasi del WWFFB in miniatura, una meraviglia di meccanica magica, che catalizzano lo sguardo di ogni persona che entra. Sulle pareti si trovano enormi cartelloni dedicati a diverse creature magiche, alle campagne in corso e agli appuntamenti previsti nei giorni a seguire. Ci sono i “civili” che vi passeggiano rapiti e poi ci sono gli schiavetti, molto entusiasti e felici di rendersi utili per carità, ma pur sempre schiavetti. Bekha è una di loro. Ha raccolto i capelli, probabilmente sperando che si nota di meno se prende a mutare come una pazza sotto acidi. Li ha raccolti in un nodo, una crocchia intrecciata insomma, alla base della nuca. I colori per adesso sono il biondo naturale, quello color grano, quello raggio di sole estivo. Solo un paio di ciuffi sfuggono, quelli più cortina anche se arrivano a toccare quasi le spalle. Ciuffi appena mossi che incorniciano il volto. Nonostante i quasi quindici anni va mostrando un viso che presenta ancora qualche tratto infantile, principali colpevoli il nasino da principessina e quelle guanciotte da criceto, che vanno in contrapposizione con un altezza che cerca di svettare, che aumenta sempre di più ad ogni giorno che passa. Unito a ciò c`è un fisico che al momento non solo è longilineo, ma presenta curve, in via di sviluppo, ma che già si vedono. Zero trucco ovviamente -ma non sembra servirle per sua troppa fortuna- le lascia il volto pulito e più giovanile dove gli occhi dal taglio da gatta sono i protagonisti. Occhi che oggi sembrano restare di quel colore indefinito chiaro sul verde azzurro. Indossa la maglietta del w.w.f.f.b.. Quindi maglietta bianca, marchio sul petto, petto che tira forse troppo la stoffa. La maglia, dopo aver creato uno sbuffo in vita, finisce infilata in un paio di shorts a vita bassa, ma non troppo color giallo pallido, un completo che decisamente fascia bene il fisico della ragazza e che lascia scoperte le lunghe gambe lunghe. Indossa un giacchetto sulla maglietta, di quelli di jeans tagli corto in vita e maniche a tre quarti, sbiadito nel denim e rovinato. Tutto il suo outfit mostra e si sposa con la pelle che è sempre con pesca chiaro, appena appena più ambrato per il tempo passato all’aperto. Ai piedi un paio di converse, modello alto alla caviglia, verde menta. Ha con se la sua bacchetta, il legno di biancospino è visibile dalla tasca posteriore dei pantaloni -a lei Malocchio non glielo ha detto che c’è gente che così ci ha perso una chiappa… e anche lo avesse fatto probabilmente avrebbe risposto come Tonks, forse è una cosa da metamorphmagus- e lei che sta in piedi alle spalle degli habitat attendendo ci poter iniziare la sua lezione. Nervosa come sempre ogni tanto le sue iridi paiono cambiare colore, prendendo toni azzurri più pallidi e scivolando in grigi metallici, non è che pare è che è metamorfa e gestisce male l’ansia. Deglutisce mentre guarda i ragazzi poco più piccoli presenti e pronti per la loro prima lezione. Sospira «buon pomeriggio ragazzi» il tono è calmo, non ha voce squillante lei per natura e l’unica cosa è l’intercalare tipico di Bristol che le segna la voce.
22:22 7/9 Evanna_Winchell ( Pomeriggio | Salone wwffb ) Sarà il fatto che non passa molto tempo all`interno della sede del WWFFB o che interni del genere non li ha mai visti da nessun`altra parte, ma ogni volta che si ritrova a mettere piede all`interno dell`edificio o anche solo dopo aver dato una breve occhiata dalle vetrine, la sua espressione è sempre la stessa: totalmente meravigliata. La sede dell`associazione è un piccolo paradiso terrestre, sia per ciò che contiene all`interno sia per le molteplici persone che lo occupano quasi sempre e che danno, anche loro, vita al posto. Evanna non è lì per caso, affatto, è venuta nello specifico per seguire una piccola lezioncina fornita dall`associazione che, da quanto ha capito, svolgerà proprio una delle sue compagne di casata. Non che abbia scambiato poi così tante parole con la Grimes, ma è pur sempre una Corvonero. Per l`occasione - diciamo così - ha indossato una gonna scura a quadri ed una camicetta bianca non troppo pesante infilata all`interno della gonna stessa, un abbinamento che ricorda un po` l`uniforme scolastica - forse sentiva la mancanza di scuola, in qualche modo. Ai piedi un paio di ballerine nere, mentre i capelli questa volta sono sciolti sulle spalle, con le ciocche davanti infilate appositamente dietro le orecchie per lasciare il viso scoperto. Sulla spalla destra pende una piccola tracolla nera mentre la bacchetta è infilata all`interno della gonna - con il rischio di cadere - sul fianco destro. Il salone è pieno di gente, come al solito, ma non le risulta difficile notare la figura un po` agitata di Bekha fra la gente. Si avvicina con passo lento e un sorriso leggero sulle labbra, le rivolge anche un piccolo cenno del capo - per educazione - nel caso la ragazza si girasse nella sua direzione. E` curiosa di scopire cosa la quintina ha in serbo per loro e nel mentre, si gira intorno alla ricerca di qualche faccia conosciuta che, però, non sembra scorgere da nessuna parte.
22:38 7/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Manca davvero poco alle fine delle vacanze e, poter girare liberamente per Diagon Alley a visitare negozi magici o mangiare qualche boccone in giro, saranno alcune delle cose che le mancheranno moltissimo da Settembre. Quel pomeriggio però, Gwen non sta semplicemente facendo una passeggiata senza una meta precisa ma si dirige con sicurezza verso la sede del WWFFB per poter seguire una lezione fornita dall’associazione stessa. Quel pomeriggio, per praticità, la ragazzina indossa una semplice maglia a maniche corte a righe bianche e blu, uno paio di shorts scuri e un paio di sneakers dello stesso colore blu della maglietta; i capelli castani, per quel giorno, sono raccolti in una coda abbastanza alta e sulle spalle ha poggiato uno zainetto bianco. Una volta varcata la soglia della sede, si dirige verso il salone dove verrà tenuta la lezione. Entrata all’interno non può non trattenersi dal restare con gli occhi leggermente spalancati e l’aria meravigliata e di conseguenza non si avvicina immediatamente alla compagna che terrà la lezione, e per un po’ gironzola di qua e di là per guardare tutte le meraviglie che la circondano. Riempitasi finalmente gli occhi da tutto, si avvina alla ragazza che terrà la lezione e con un largo sorriso saluta «Ciao a tutti!» per poi aspettare curiosa l’inizio della lezione.
22:56 7/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b. | 31 agosto} Fino al giorno precedente ciò che due iridi chiare riuscivano a captare tutt`intorno erano aree verdi, case fatte di pietre e frasche e nient`altro, invece ora tutto è tornato al proprio posto: la coscienza di Damian nel corpo di Damian e la coscienza di Séimí nel corpo di Séimí, ognuno nel proprio spazio temporale. L`universo ha ripreso a girare nel verso giusto, almeno per lui. I ciuffi che compongono la zazzera di capelli castani, che ricadono morbidi, oscillano ad ogni movimento causato dai vani tentativi di star dietro al cavalletto animato, saltellando a sua volta come un ranocchio, che lo ha portato fino all`ingresso della sede del WWFFB in cui fa il suo ingresso, spinto dall`aria leggera che giunge alle sue narici quando si affaccia sulla soglia dell`edificio, nel suo sfiorato metro e trenta. La punta delle scarpe, un tempo bianche ma ora solo consumate, fa attrito contro il pavimento e mentre gli occhi dalle iridi scure, incorniciati da lunghe ciglia, osservano l`ambiente interno le mani vanno a stringere l`orlo della maglietta giallo senape, di una taglia più grande rispetto a quella standard, quindi a coprire in parte il bermuda che gli fascia le gambe esili, il quale assume una tinta più simile al verde militare che al verde bottiglia. La propria attenzione è catturata dalla quantità di flora presente nella stanza, la quale viene ammirata con occhi radiosi ma è alla vista dei rampicanti - attorno alle travi, nel salone - che questi si velano lievemente. è l`emozione. Appena lo sguardo sarà distolto, si poserà sull` angolo `adozioni` a cui, in un primo momento, si avvicina per ammirare quell`ingegnosa meccanica -le oasi del WWFFB - che lo lascia a bocca aperta; non sa cosa ammirare prima da quanto il salone è pieno zeppo di roba che degna almeno un minimo d`attenzione: dai vari angoli come quello utopia ai cartelloni sparsi in giro. Una voce calma, seguita da altre, lo scuote dalla propria missione d`ammirazione ed è per questo che si avvicina al resto delle figure, poco più grandi di lui ed è per questo che si va ad intrufolare in una delle prime file - è basso, e fa ricadere lo sguardo su bekah «buon pomeriggio»stira le labbra rosee in un dolce sorriso che appare quasi dipinto su un viso olivastro ma dai lineamenti infantili, tanto che le guance sono paffute e leggermente rosate.
23:21 7/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Osserva le varie facce che si trovano del salone e continua a giocare con le due dita, grattandosi le pellicine vicino alle unghie come sintomo di stress. Non che quegli occhi mutevoli e cangianti non mostrino quel certo senso di disagio. Sorride in maniera un po’ tesa ad EVIANNA per quel saluto, perché si di vista ovviamente la ricorda, per il resto lascia correre lo sguardo verso i ragazzi che si sistemano lì vicino. Osserva anche GWEN che prende posto con gli altri e sorride anche a lei. Un sorriso a DAMIAN per quel suo saluto ricambiato e poi gli occhi cangianti girano anche sugli altri. Umetta le labbra prima di cominciare, si schiarisce la voce «bene ragazzi dunque…» un altro sospiro ci sta tutto, si sistema una ciocca dietro l’orecchio «qualcuno di voi sa che cos’è un soccorritore?» domanda lei con un sorriso per poi non aspettare realmente una risposta visto che sorride e riprende a parlare «Il soccorritori sono colore che hanno il compito di recuperare le creature e portarle alle sedi del wwffb più vicini nel caso provviste o meno di ambulatorio» umetta le labbra. «Lo fanno assicurandosi che la creatura sia al sicuro e che nessuno si faccia male» spiega le con calma «si tratta di personale autorizzato ed addestrato a gestire ogni tipo di situazione» sospira «a volte noi pensiamo troppo al nostro punto di vista e poco a quello di quella creatura che ci troviamo davanti» li guarda uno a uno o forse d solo uno sguardo generale molto attento «insomma immaginate di non parlare la lingua della persona che vi trovate davanti, di non conoscerla e che magari ha anche un aspetto così differente da quello che conoscete da inquietarvi… che cosa fareste?» cerca di mostrare un altro punto di vista «probabilmente cerchereste di scappare, ma se la minaccia vi sembra troppo grande magari attacchereste in qualche modo… il più facile possibile anche solo per evitare che il vostro “avversario”» fa anche le virgolette con le dita lei «possa inseguirvi» sospira «so che può sembrare difficile, ma metà delle creature che incontriamo in difficoltà di solito sono spaventate e ferite in qualche modo ed è proprio per questo che risultano pericolose, per difesa» spiega con calma «i soccorritori del w.w.f.f.b. sono addestrati a trattare con questo genere di creature e cercheranno sempre la strada migliore per salvare sia voi che loro… purtroppo questo non viene assicurato dal ministero che in caso di chiamata penserebbe alla vostra salvaguardia e non a quella della creatura che vi trovate davanti» illustra la differenza «per questo il w.w.f.f.b. raccomanda a tutti di imparare un sempre incanto di chiamata, per permettere ai suoi specialisti di fare il loro lavoro» li guarda per un attimo «domande?» chiede lei con un sorriso gentile.
23:34 7/9 Evanna_Winchell ( Pomeriggio | Salone wwffb ) Osserva anche gli altri studenti arrivare nel punto di raccolta per la lezione mantenendo sul viso un sorriso cordiale nonostante non conosca affatto le facce dei - presumibilmente - primini che raggiungono il piccolo gruppo ormai formato. Quando REBEKHA inizia a parlare, è a lei che presta la totale attenzione, osservandola in quelle movenze un po` agitate mentre spiega quella breve ma necessaria introduzione alla lezione. Alla prima domanda della quintina, farebbe pure per alzare la mano per buttare lì un`ipotesi, ma BEKHA non dà modo di rispondere introducendo lei stessa l`argomento, cosa che la neo-terzina accetta con un piccolo sorriso. Segue il filo del discorso completamente assorta senza interrompere la concasata limitandosi ad attendere la fine per piccole delucidazioni. Alza la mano per chiedere la parole e solo nel caso ricevesse un cenno da parte di BEKHA, andrebbe ad esporre la sua domanda. « Mantenere la calma in situazioni del genere può diventare molto difficile, soprattutto con creature grandi che - come hai detto tu - possono spesso essere spaventate. » Inizia annuendo con il capo « Ma cosa consigli di fare per mantenere la mente lucida e non farsi prendere dal panico? » Domanda infine a lei che evidentemente deve saperne più di loro. « Anche perché bisogna essere lucidi e seri per riuscire a chiamare aiuto, non bisogna agitarsi, né farsi prendere dal panico » commenta per motivare la domanda. E questa, nel caso, sarebbe la sua domanda.
23:48 7/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Lo sguardo di Gwen si sposta sul viso dei ragazzi che hanno preso posto accanto a lei ma, non incontrando lo sguardo di qualcuno che conosce, torna a posarlo sulla ragazza che da lì a poco inizierà la lezione. Quando sembra che tutti siano arrivati, la ragazza davanti a loro prende la parola e Gwen, con assoluto interesse, ascolta tutto senza perdersi una singola parola. Ha sempre avuto a cuore la protezione e la salvaguardia delle specie animale, sia magica che non, e questa sembra proprio la lezione giusta per lei. Continua ad ascoltare le parole di Rebekha e ogni tanto, Gwen annuisce impercettibilmente con la testa, trovandosi perfettamente d’accordo con lei. Alla possibilità di fare una domanda, Gwen alza la mano destra, esattamente come fa a scuola prima di prendere la parola. «Hai detto che metà delle creature che incontriamo sono semplicemente spaventate e ferite e per questo motivo attaccano» comincia a dire Gwen «Ma se la creatura fosse una creatura pericolosa, non ferita e quindi avrebbe come solo scopo quello di attaccarci, che si fa?» chiede curiosa, e sperando di essere un po’ più chiara nella sua domanda aggiunge «Il soccorritore va chiamato soltanto se la creatura è ferita o anche in questi casi di “pericolo”?» conclude, aspettando una risposta.
00:02 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } Prima che bekha inizi la lezione, invadendoli con un fiume di parole rese comprensibili anche ai più piccoli o a chi come Damian si lascia distrarre facilmente, la testa viene inclinata all`indietro il giusto necessario per riuscire a visualizzare i rampicanti - ancora una volta. Alla prima domanda di BEKHA in risposta già emette un verso gutturale, segno di chi ha bisogno di pensarci un attimo e che forse lo sa ma probabilmente no, e per fortuna la quintina lo ha preceduto sennò qui finivamo in argomentazioni assurde. Il discorso è chiaro quando giunge al suo termine e niente domande da parte sua, si limita semplicemente a tenere le orecchie ben tese per riuscire ad udire anche gli interventi più lontani, oltre che a puntare le iridi scure su chiunque prendesse la parola. Infatti, in questo momento è EVANNA che guarda e solo quando lei terminerà di spiegare una determinata situazione in cui chiunque potrebbe capitare e avrà ricevuto una risposta, utile a tutti, lui aprirà bocca «tu fai parte dei soccorritori?» rivolto a BEKHA a cui dedica di nuovo la propria attenzione, in particolare alla sua maglietta che gli fa spuntare un sorriso. Si intrufola nel discorso di GWEN collegandosi all`ultima domanda fornita dalla secondina «e in caso si potessero chiamare i soccorritori anche in determinate situazioni, non sarebbe pericoloso per i soccorritori stessi? insomma potrebbe capitare che la creatura, dato che è pericolosa, possa ferire alcuni soccorritori. Ma soprattutto queste creature dove le portate, poi?» E a questo punto non da più fiato alla voce, fermandosi qui.
00:14 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Umetta le labbra con un sorriso quando tutti sembrano più o meno seguirla in quel giro introduttivo di una lezione facile e basica quanto importante, almeno a suo avviso. Le iridi prendono sfumature più verdi mentre si volta verso EVIANNA che pone quella prima domanda, le sorride «come hai detto tu mantenere la calma è estremamente importante» va a dire annuendo «so bene che ci sono certe situazioni in cui la calma sembra impossibile, ma…» sospira «dovete sempre pensare che voi avete una scelta, voi siete creature sentenzianti e siete in vantaggio» li guarda «so bene che se vi trovate davanti un drago imbestialito che sputa fuoco o un nundu dal fiato corrosivo per voi sono in vantaggio loro, ma… non è realmente così» spiega con un sospiro «voi siete dotati di magia e sopratutto raziocino per usarla» spiega cercando di dare uno sguardo a tutti in generale «loro sono solo istintive paure e comunicazioni limitate…» umetta le labbra piene e smette di giocare con le dita per strofinarsi le mani lungo le cosce nervosa «insomma so bene che sembra poco al contrario di aliti micidiali, ma fidatevi queste “armi”» di nuovo le virgolette «non hanno limiti se sapete usarle» si mordicchia il labbro «comunque per rispondere alla tua domanda la prima cosa che consiglio sarebbe che voi studiaste… so bene quanto può essere noioso per certi versi» sorride nervosa «ma sapere con chi si ha a che fare potrebbe davvero aiutarvi, la conoscenza è la vostra compagna più importante» sposta lo sguardo su GWEN e le iridi si colorano di un blu profondo, quasi triste a dirsi. Una colorazione molto lenta come una pennellata pigra nelle sue iridi «vedi qui sbagli… pensi che una creatura sia pericolosa solo perché è in grado di fare tanto male…» sospira «conoscete tutti immagino, anche se a grandi linee la classificazione del ministero» li guarda per un attimo «quello non indica la cattiveria o l’aggressività dell’animale, ma quanto può fare male di per se… ci sono casi di animali molto pericolosi allevati… come sapere l’ultimo livello è l’ammazzamaghi…» fa una smorfia come se fosse in disaccordo «ma quello poco prima è solo “maneggiare da esperti” il che dovrebbe farvi pensare che forse semplicemente con le giuste conoscenze e il giusto atteggiamento, studio e preparazione nulla è letale» spiega lei chiara «ovvio con questo non vi spingo ad andare ad accarezzare un Quintaped come fosse un cucciolo di crup… ma vi dico che pensare che non sono cattivi solo perché possono farvi del male… perché anche voi ne potete fare davvero molto a loro anche se non lo comprendete bene» spiega sospirando «sapere se un animale è territoriale o protettivo… o semplicemente comprendere che un knarl non è pericoloso solo è leggermente paranoico e se gli offrite del cibo crederà che vogliate avvelenarlo... questo non lo rende cattivo, è solo la sua natura… così come un avvicino non gode o trae piacere a cavarvi gli occhi, ma se voi danneggiate l’albero di cui è guardiano potrebbe vederlo come un aggressione a cui rispondere» spiega cercando di farsi chiara. Li osserva «ogni creatura ha i suoi motivi, se ci sforziamo di comprenderlo, se abbiamo le conoscenze per farlo… beh è tutto più semplice» li osserva di nuovo gli occhi che sono di un verde brillanti intervallato da venature d’argento molto particolari «quindi il mio consiglio è prendere un grosso respiro e calmarsi, cercare di non sembrare una minaccia, non cercare di avvicinarli o fare gesti avventati e chiamare aiuto»spiega lei andando a recuperare la bacchetta dalla sua tasca, lei lo fa con la mancina ovviamente. Sospira «comunque no, chiamare gli specialisti è la scelta migliore non solo in caso di animale ferito, ma anche in caso di attacco o situazione pericolosa…» sospira «non importa se la creatura è ferita, è solo persa o pericolosa oppure in pericolo è sempre consigliabile chiamare i soccorritori quando trovate una creatura fuori dal suo habitat» spiega lei con un sospiro finale mentre estrae la sua bacchetta. Scuote il capo davanti alla domanda di DAMIAN «no, io sono troppo piccola per una cosa del genere… semplicemente sono una tirocinante» ecco un attimo nervosa come se pensasse che questo non la rendessi qualificata, le iridi mutano in un violetta molto acceso, quasi in un battito di ciglia. Le ciglia scure calano con le palpebre e una volta riaperte sono viola. Li guarda «ma penso che noi siamo il futuro e che il problema maggiore delle creature magiche o no è il rapporto che i maghi istituiscono per mala educazione» sospira «per questo sono stata assegnata a questa lezione perché spero che voi rappresentiate un futuro migliore per i nostri amici a multiple zampe» cerca di spiegarsi per poi guardare di nuovo DAMIAN e sorridere «sono persone molto preparate, addestrate e ben consapevoli di quello che fanno… ovviamente è un lavoro coi suoi rischi, ma loro sono le persone migliori per questo e vi assicuro che faranno la differenza» spiega mentre li osserva «ora qualcuno di voi sa come si richiamano i soccorritori?» domanda mentre la bacchetta risiede ancora nella mancina.
00:31 8/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Gwen ascolta le domande poste dagli altri ragazzi e, considerandole tutte domande legittime, ascolta con assoluto interesse le risposte date da Rebekha. Quando la ragazza risponde alla sua domanda, Gwen la fissa dritta negli occhi e nota le sue iridi scurirsi ma, cercando di non stupirsi più di tanto, continua ad ascoltarla e ogni tanto ad annuire con la testa quando si trova d’accordo con lei. La risposta data da Rebekha è stata davvero esaustiva ed estremamente chiara per la ragazzina: solo da un anno ha cominciato ad approcciarsi a quel mondo che prima non pensava potesse esistere. Grazie a Rebekha ha ricevuto delle risposte a domande che si è da sempre posta e adesso, grazie a lei, tutto le è più chiaro. «Grazie!» le dice con un sorriso. «Sei stata chiarissima e adesso tutto mi è decisamente più chiaro!» aggiunge, continuando a sorriderle. Continua ad ascoltare le domande degli altri ragazzi e le risposte che vengono date, fin quando Rebekha chiede loro chi sa già richiamare i soccorritori. Questa volta la testa di Gwen si sposta ripetutamente da destra a sinistra perché no, non sa proprio come si richiamano i soccorritori.
00:44 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } Mettersi nei panni della creatura che si ha davanti senza fare mosse azzardate e mantenere la calma, lo ha capito. E chiamare i soccorritori, lo farebbe se solo sapesse farlo. Adesso torna ad ammutolirsi ma segue comunque i dialoghi che intercorrono, come meglio riesce, tanto che quando BEKHA arriva a quel punto in cui in cui inizia a nominare una marea di creature di cui non comprende i nomi nè riesce ad immaginarseli poiché non ha la minima idea di che forma possano essere, per questo si trova a corrugare le sopracciglia ad ogni riferimento a creature magiche, formando anche delle leggere rughe d`espressione sulla fronte che però saranno nascoste da ciuffi di capelli che ricadono su di essa. A proprio favore scuote la testolina, senza emettere alcun suono, quando lei fa riferimento alla classificazione del ministero. natobabbani mood. Sorvolando su ciò, alla domanda finale di BEKHA risponderebbe con un semplice «con un incanto di chiamata?» lo ha detto lei, si. Altrimenti mica lo avrebbe saputo, che poi qui si parla di conoscere in altri termini.
00:52 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Lancia un occhio a quei ragazzi che stanno lì ad osservarla, lei che al momento è così nervosa che cerca di usare tutta la sua concentrazione per non mutare come se non ci fosse un domani. Cosa che probabilmente funziona visto che evita di mostrare capelli multicolor, certo per le iridi è un altro paio di maniche. Il suo genere però è qualcosa di raro e anche fra i maghi essere in grado di mutare forma è qualcosa di speciale. Non che sia ben comprensibile, le iridi restano comunque una parte difficile da inquadrare e a volte può sembrare solo la luce. Sospira guardando DAMIAN confuso e sorride «scusate forse mi sono fatta prendere la mano con gli esempi… ma quello è un po’ il mio punto ci sono così tante creature, così tante peculiarità… non si può capire quello che non si conosce e sicuramente non lo si può proteggere» sorride appena «per questo vi dico che lo studio è il vostro miglior amico» sospira e li osserva «ma non preoccupatevi ad Hogwarts avrete grandi insegnati e vi aiuteranno a conoscere tutto quello che più vi sta a cuore» insomma per lei sono solo all’inizio. Sorride a GWEN quando le vede scuotere il capo, non che sia l’unica, ma l’occhio le cade sulla ragazza, sorride però a DAMIAN per poi annuire al suo dire «in realtà è molto semplice» cerca di tenere un tono calmo e tranquillo «vi basta sollevare la bacchetta e concentrarvi sul vostro scopo» li guarda uno per uno o quasi mentre rimette in tasca la bacchetta, per evitare di utilizzarla per sbaglio, solo una presa corretta e nulla di più ha mostrato «che deve essere chiamare soccorso, per la precisione quello del w.w.f.f.b…. non è difficile richiede solo un po’ di forza di volontà» spiega lei con calma «per questo poi va pronunciato chiaramente "succurro feram”» lo dice piano e scandendolo chiara e precisa con quel tono quasi da maestrina «questo vi permetterà di chiamare i soccorritori, se lo farete correttamente la punta delle vostra bacchetta dovrebbe illuminarsi di una luce bianca» spiega guardandoli per un attimo «ovviamente dovrete avere concentrazione e una forte forza di volontà per un tale richiamo» li guarda uno ad uno «per di più questo incanto non è un gioco nel caso di uso scorretto» sembra anche prendere toni più duri «ci saranno penali da pagare» spiega lei come a dire di non scherzare con un simile argomento. Umetta le labbra «ora perché non provate tutti a ripetere la formula? Tanto per vedere se l’avete compresa correttamente» li guarda «niente bacchette per favore, anche se questo incanto è permesso eviterei di attivare la traccia di ognuno di voi» spiega lei con un sorriso piuttosto divertito, tanto che neanche lei lo esegue davvero. Li guarda per un attimo «se lo fate per bene sono sicura che poi potremo dare un occhiata agli habitat alle mie spalle vedere qualcosa di interessante, magari posso farvi capire quello di cui parlavo prima» ovvero le ventimila creature che ha citato.
01:11 8/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Dando un veloce sguardo intorno a sé nota di non essere l’unica ad aver fatto cenno di no con la testa e questo da una parte la conforta: a quanto pare non è l’unica a non sapere come si fa. Ascolta poi con attenzione la spiegazione di Rebekha cercando ti tenere tutto ben in mente nonostante non ci sia niente di difficile: sollevare la bacchetta, concentrarsi il più possibile nel chiamare un soccorritore del WWFFB e pronunciare la formula. Sembra facile, no? Vorrebbe provarla ma, come dice la ragazza, è meglio evitare di combinare pasticci. Allora pronuncia a voce alta soltanto la formula da dire, così da essere sicura di pronunciarla nel modo giusto e allo stesso tempo memorizzarla ben in mente. «Succurro Feram.. giusto?» le chiede sorridendo, per essere sicura. Al sentir nominare poi gli habitat visti poco prima di cominciare la lezione, gli occhi di Gwen si illuminano e non riuscendo a trattenere l’entusiamo aggiunge contenta «Oh sì, ti prego!» e unisce i palmi delle proprie mani quasi in segno di preghiera.
01:22 8/9 Damian_Grenville {salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto} Annuisce di conseguenza nel sentire le scuse di BEKHA, ma nonostante ciò non osa criticare il suo metodo anzi lo ritiene giusto se solo si sentisse parte di quei discorsi. Non fa molto caso al continuo cambiamento del colore dei suoi occhi, un po` perché ha gli occhi puntati sulla bacchetta e un po` perché dà la colpa alla luce naturale, proveniente dalla finestra alle spalle - o circa - di BEKHA. Per memorizzare la formula ci vorrà un pochino, ci vuole un po` prima di assimilare correttamente, così come per ricordare i nomi delle persone che incontra « su..succurra feum, no aspetta, puoi ripeterlo?» il tono di voce è incerto quando tenta di pronunciare la formula corretta, rendendosi conto di averla sbagliata solo quando la sente pronunciare da GWEN «noo, l`ho sbagliata, quindi ora non posso vedere il quinstaped?! uffa» Quintaped, si quello. Un broncio gli incurva le labbra con un`espressione decisamente mesta sul viso, il tutto accompagnato anche dall`allacciarsi delle braccia al petto.
01:28 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Osserva i vari ragazzi nella stanza, quelli che si muovono e cercano di capire come fare. Qualcuno probabilmente fa anche qualche tentativo di mimare l’incanto, ma quello che sente provenire dai ragazzi sembra la versione corretta dell’incanto e questo la spinge ad annuire a quelle richieste di conferma. Sorride a GWEN «molto bravi tutti» commenta poi passando agli altri e ridacchia per DAMIAN «tranquillo capita è una formula complessa “succubo feram”» ripete lei al ragazzo «c’eri quasi» lei non è tipo da far sentire male qualcuno sugli errori, non quando c’è la buona volontà. Ovviamente la proposta di fargli vedere gli habitat prende un grande successo, dal sorriso che rimanda ai ragazzi doveva aspettarselo forse perché sono la cosa che in assoluto preferisce anche lei. Annuisce a DAMIAN «neanche solo quello, ridacchia anche se il nome corretto è Quintaped» sorride «c’eri quasi» lo incoraggia. Li guarda tutti per un attimo e sorride «beh nel caso chi vuole» li guarda quasi divertita per quel suo dire «può avvicinarsi agli habitat e vi farò vedere cose interessanti» ormai ci sta troppo tempo attaccata, conosce i comandi senza problemi per questo sembra tranquilla mentre guida i ragazzi a disporsi davanti per poter vedere. Dopotutto sa bene che le lezioni devono catturare l’attenzione e sa anche che la sua essendo troppo teorica rischia di non essere propriamente interessante. Diciamo che quello è un ripagare i ragazzi per la loro attenzione. Va quindi a mostrare i primi habitat, diciamo che parte da i più famosi e non è da escludere che dopo aver mostrato i più importanti e aver illustrato almeno un paio delle creature prima citate non si metta a prendere richieste dei ragazzi. Dopotutto imparare divertendosi è sempre il modo migliore, almeno la metamorfa sembra pensarla così. Lì terrà impegnate e lì finché vorranno poi saranno liberi di tornare a casa o girovagare senza problemi, finché rimangono nelle zone addette al pubblico.
01:51 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } È sempre la pecorella che si distingue e come avrete ben capito la memoria gli gioca brutti scherzetti ma gli incoraggiamenti di BEKHA incorniciati da quei dolci sorrisi che lo contagiano, facendo così mutare quel gesto infantile, il broncio, in un sorriso «posso riprovarci, vero?» e senza aspettare una risposta dalla ragazza, mormorerebbe prima tra sè la formula, un paio di volte e solo quando si sente sicuro la ripete scandendo bene ogni lettera «succurro feram, eh?» cerca conferma nel viso della ragazza, magari un sorriso, quelli gli piacciono tanto. Poi si gratta la nuca, lasciandosi sfuggire una leggera risatina che tende ad prendere una piega delineata da un leggero imbarazzo quando sbaglia anche il nome della creatura «eh, ma sono difficili questi nomi» una leggera smorfia con le labbra e non appena Bekha comunica a tutti che chi vuole può seguirla, lui si afftetterebbe a farlo, mettendosi al fianco della ragazza «io voglio stare vicino a te perché sei così brava» devi sopportarlo. E rsterà lì per tutto il giro, ad ammirare, non troppo da vicino - ha imparato qualcosa questo pomeriggio, le varie creature che gli saranno mostrare e chiedendo a Bekha il nome di ogni creatura con cui si troveranno, ripetendola come un pappagallo, subito dopo, per memorizzare meglio tutti i nomi.
0 notes