#dovunque
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Dovunque tu sia, so che arriverai da me.
Il destino è scritto ed io ci credo.
Dovunque tu sia, quando vuoi, sono qui.
Forse per poco, forse per sempre.
(Cit mia) @un-mei-no-akai-ito // @un-mei-no-akai-ito (Sab 27.07.24 h 21:08)
#frasi#frasi mie#un mei no akai ito#citazioni#ti aspetto#io#amore#destini#filo rosso#filo rosso del destino#coppia#sogni#primo amore#pensieri#love#couple#vita#life#aforismi#dovunque#tu#sia
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🎁
#mai#dovunque#comunque#chiunque#donarsi#donare#cose serie#cosa seria#frasi#frasi tumblr#frasi immagini
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«Cosa vuoi che ti scriva? Cosa vuoi che ti dica? Tu sei ovunque in me.»
(Victor Hugo)
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Dovunque tu sia, so che arriverai da me.
Il destino è scritto ed io ci credo.
Dovunque tu sia, quando vuoi, sono qui.
Forse per poco, forse per sempre.
(Cit mia) @un-mei-no-akai-ito // @un-mei-no-akai-ito (Sab 27.07.24 h 21:08)
@jessicasfeelings
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Sì...
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I think it's a shame that poetry from the middle ages is mostly known for "angelic woman" romantic shit and religious stuff because humans have always been humans (thinking of that Dante's poem about him dreaming of himself and his friends going on a trip and gossiping about women) + we completely forgot gems like "if I were fire I'd burn the world, if I were wind I'd tempest it" or "wherever you go, you bring a shithole with you, you old stinky sodomite (woman)"
#s'i fosse foco unironically one of my favourite poems#I thank God one of my school books had dovunque vada conteco porti il cesso included in the middle age section#because it's the most hilarious shit ever
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Ma tanto ci pensa l'intelligenza artificiale ...
Ancora devo capire perché ci pensa la AI ma poi la prendo sempre nel culo io.
#ma schiattate tutti#questa rottura di cazzo andrà avanti per decenni#la AI caga dovunque e tocca a me pulire
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raga ma voi che mi riempite la dash di neonati è perché sono carini o perché volete figli? chiedo per un'amica(una delle 72 personalità che è quella che più di tutte non vuole figli né tantomeno vedere bambini spammati dovunque, mi basta IG con le amiche che sono già mammine pancine)
#pensieri#me#checolorehaunanimabruciata#artists on tumblr#tumblr girl#ciao raga#bu i figli#perché mi riempite la dash di pargoli#PARGOLI DOVUNQUE
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Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf (Jon Kabat-Zin)
A distanza di cinque anni sto rileggendo i libri della collana Mindfulness e meditazione, edita da Rizzoli nel 2019 e venduta in abbinamento al Corriere della Sera. Come allora non sto procedendo in ordine di pubblicazione, anche se ritengo che questi 21 testi seguano una sorta di filo d’Arianna. Mi lascio guidare dall’istinto nella scelta di questi preziosi saggi che insegnano a migliorare il…
#Ahimsa#amor proprio#autostima#buddhismo#Corriere della Sera#Cultura#Dovunque tu vada ci sei già#filo d&039;Arianna#guida pratica#Jon Kabat-Zinn#libri#libri belli#Mahatma Gandhi#meditazione#Mindfulness#occidente#Oriente#Qi Gong#Rizzoli#spirituale#Tai Chi#yoga#zen
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Dovunque voi siate...
tra grigliate e angurie... al mare, in montagna,
al lago... o nel silenzio di una città d’agosto...
auguro a tutti una serena, allegra, tranquilla,
spensierata giornata.
Buon Ferragosto...
☀️ 🍉 🕶️ 🏖️
@occhietti
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“Dovunque ti trovi e chiunque tu sia, sto inviando col mio cuore, amore e forza verso il tuo cuore. ti sto mandando la forza per affrontare qualunque cosa tu stia cercando di superare.”
— Najwa Zebian
#dovunque#trovare#chiunque#inviare#cuore#amore#forza#frasi forza#frasi cuore#mandare#affrontare#fare qualunque cosa#superare#sei tutti i limiti che superi#frasi#frasi e citazioni#cercare#frasi tumblr#frasi ad effetto#frasi profonde#najwa zebian
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Dovunque andrai, ti si richiederà di fare qualcosa di sbagliato. È la condizione fondamentale della vita essere costretti a far violenza alla propria personalità. Prima o poi, tutte le creature viventi devono farlo. È l’ombra estrema, il difetto della creazione; è la maledizione che si compie, la maledizione che si nutre della vita. In tutto l’universo.
Philip K. Dick - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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"Se hai cuore, non puoi perdere
niente dovunque vai.
Puoi solo trovare."
-Jean-Claude Izzo -
Buongiorno ♣️
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L'educazione delle masse è stata assunta dalla televisione. E la televisione è dovunque nelle mani dei privati, cioè del Potere. Dunque agisce nel loro interesse, e contro l'interesse degli spettatori, cioè delle masse. Solo che il suo funzionamento è assai più pervasivo, più potente, più subdolo: l'educazione si realizza manipolando. E la manipolazione avviene in forme accattivanti, divertenti, solleticanti, tendenti al massimo ascolto. Così siamo stati “educati". Dunque il problema all'ordine del giorno è mettere a fuoco una verità elementare. È la tv a plasmare gli individui e a definire lo stato psicologico, intellettuale, morale di un popolo intero. In quanto tale, essa non dovrebbe essere né al servizio dei pochi, né fuori dal controllo democratico dei molti. In una società “debole”, cioè con un livello civile ridotto o elementare, la tv ha effetti più devastanti. Cento trasmissioni sono devastanti per lo stato intellettuale e morale di un intero paese. Hanno prodotto lo spettacolo necessario per stemperare gli obiettivi di trasformazione sociale; per oscurare, marginalizzare, ridicolizzare la critica al sistema; per produrre il rumore di fondo sufficiente a impedire l’ascolto di altre voci. Penso che per fare la televisione bisogna avere la patente. Perché l'informazione è un diritto e non può essere subordinata al mercato; perché la cultura è un patrimonio comune; perché l'educazione è un dovere.
P.P. Pasolini
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" Il 31 ottobre 1926, durante una grande adunata fascista a Bologna, un colpo di pistola viene sparato contro il ‘Duce’. Chi ha sparato? Il fatto è ancora avvolto nel più grande mistero. Un ragazzo di 16 anni, tale Zamboni, ex fascista, viene conclamato autore del gesto e trucidato sul posto, sotto gli stessi occhi del ‘Duce’. È l’uragano che, stavolta, sconvolge tutta l’Italia. Gli oppositori più in vista sono obbligati a sottrarsi alla furia e le loro case vengono saccheggiate. I giornali avversi al regime sono distrutti. Dovunque, sono giornate di terrore. Quel giorno, io ero a Cagliari, a casa mia. Verso le nove di sera, un amico, trafelato, venne ad avvisarmi che i fascisti suonavano l’adunata di guerra. Io uscii con lui per vedere di che si trattava. Sulla porta di strada, un altro amico mi riferì la notizia che era arrivata ai fascisti ed alla prefettura la notizia dell‘attentato al ’Duce’. «Ho potuto segretamente avere copia del telegramma. Qui, tutti i fascisti sono stati convocati d‘urgenza per le rappresaglie. La tua casa e la tua vita sono in pericolo. Abbandona la città o nasconditi in una casa sicura.» Mentre parlava, arrivavano da più parti gli squilli di tromba con cui, nei differenti rioni, gli squadristi suonavano l’adunata. Salii in casa, licenziai la donna di servizio. Non dovevo pensare che a me stesso. Ridiscesi. Altri amici in piazza erano corsi ad informarsi: i fascisti si adunavano nella loro sede centrale; le automobili erano in movimento per il trasporto più rapido, grida di morte si udivano qua e là contro di me. Andai a pranzare in un ristorante, a pochi metri da casa.
Mentre pranzavo, mi giungevano via via le notizie: i teatri, i cinema, i pubblici ritrovi erano stati fatti chiudere tutti; le squadre fasciste circolavano armate; alla sede del fascio organizzavano la spedizione punitiva contro di me; i capi esaltavano i gregari con discorsi incendiari; io ero la vittima designata; fra mezz‘ora sarebbe cominciata l’azione. Il cameriere, che mi serviva, era stato alle mie dipendenze durante la guerra. Era diventato fascista in seguito, ma non poteva dimenticare un certo rispetto per il suo antico ufficiale. Era molto imbarazzato quella sera, e non osava parlarmi. Tentò più volte, ma io non lo incoraggiai. Finalmente mi disse: «Signor capitano, io so quali ordini ci sono. La scongiuro, non ritorni a casa: parta subito. Si tratterà solo di qualche giorno. Poi vedrà che tutto diventerà normale». «Credi tu» gli chiesi «che io abbia ragione o torto?» «Lei ha ragione» mi rispose arrossendo e prendendo macchinalmente la posizione militare d’attenti. «E allora, perché dovrei fuggire?» La mia domanda lo imbarazzò ancor di più. Non aggiunse parola. Andando via, gli chiesi: «Perché sei diventato fascista?» «I tempi sono difficili. Mi hanno promesso tante cose… Chi può vivere contro i fasci?» "
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, introduzione di Giovanni De Luna, Einaudi (collana ET Scrittori n° 1037), 2008⁴, pp. 168-170.
NOTA: Questo memoriale antifascista fu pubblicato dall'autore in esilio a Parigi dapprima nel 1931 per un pubblico internazionale, quindi nel 1933 in lingua italiana (col significativo sottotitolo Fascismo visto da vicino) dalla casa editrice parigina "Critica". Il libro fu edito in Italia già nel 1945 dall'editore Einaudi nella Collana "Saggi".'
#Emilio Lussu#memoriale#letture#leggere#libri#saggistica#Marcia su Roma e dintorni#antifascismo#ventennio fascista#antifascisti#Partito Sardo d'Azione#libertà#citazioni#Resistenza#Storia d'Europa del XX secolo#dittatuta#politici italiani#Benito Mussolini#Storia d'Italia#squadrismo#Anteo Zamboni#anarchismo#anarchici#anarchia#memoria collettiva#Sardegna#reduci#Bologna#Giovanni De Luna#'900
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"Perdendoti, ti cerco. Se parto, mi faccio pellegrino, riconoscendo che di tutti i tratti del tuo volto, del tuo corpo, questo, la lontananza, è quello che mi permette di riconoscerti dovunque, e in questo tu sei dissimile da chiunque altro. Pertanto, non ti dirò "addio", parola che alla insopportabile oratoria unisce una acuta, penosa slealtà. E tuttavia so che vi è del vero in questo congedo d'incontro, giacché le stravaganze del tempo, la balbuzie dei luoghi, le velocità e i subitanei arresti delle stelle potranno, in ogni momento, accostarci e disgiungerci. Saremo dunque innumere volte vicini ed invisibili."
Giorgio Manganelli
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