#donato sarratore
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theannotatedbook · 2 months ago
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epifaniacintilante · 1 month ago
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The one born after Ischia, the one who'd gotten Silvia pregnant, he was Mariarosa's lover, Eleonora's husband. In reality there was no split between the man who came after Lila and the boy who, before Lila, I had been in love with since childhood.
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fulltimecatwitch · 2 months ago
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OMG GET DONATO SARRATORE THE FUCK OUT OF MY SCREEN RIGHT NOW
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cinematic-literature · 1 year ago
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L'amica geniale S01E03 (Le metamorfosi)
Book title: Prove di sereno by Donato Sarratore
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doyoungdelrey · 11 months ago
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I STAND BY THIS FIVE YEARS LATER!!!
My Brilliant Friend: What I Learned
fuckboy (n.): nino sarratore (and his father).
it’s ironic how nino distanced himself from his father and claimed to lenù (and the rest of his family) that he did not want to be like his father, but the apple doesn’t fall far from the tree, does it nino? (also, he really pisses me off in the later books, especially the second one. silly bitch)
yah, he’s an attractive, curly haired, bespectacled italian 50′s hipster dreamboat (and is also most likely timothée chalamet and dan humphrey’s love child. have y’all seen his cheekbones?!?!?!) with an interest in socialism and big words, but i want to throw my book in a fire everytime I read about him (or throw my laptop out the window when francesco serpico (who i’m praying is both single and not like nino in any way) appears on the screen). 
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lilacerull0 · 16 days ago
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WE WERE BORN INTO POVERTY, CRIMINALITY... ACCENT ON WE AND BOTH OF THEM IN THE FRAME WITH THEIR DAUGHTER IN BETWEEN... cinema... it's saying, you are from the neighbourhood and we are living flesh that proves this. And we are sitting with you here right now, for everyone to see. Your suit and your words and your manners can't change this. Go fuck yourself. Your crime isn't that you are from the neighbourhood, your crime is that you won't accept that you are.
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monstrousgourmandizingcats · 9 months ago
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WRITING!!!!
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jobey-wan-kenobi · 10 months ago
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I’m not putting Nino Sarratore coz he's just sooo fun to hate that I expect he’d run away with the poll and there are definitely candidates here who ought to beat him (not to defend Nino or anything, he’s a trashbag, but c’mon).
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theancientmar1ner · 6 months ago
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i think lenú losing her virginity to donato sarratore was probably the saddest part of the book so far - i haven’t finished it yet but I kind of cried a little when i read it because it kind of broke my heart.
I’d like to be able to see it as a moment of agency, of her taking control of her sexuality - but to me, it’s just not. it’s resignation, it’s letting things take their course, it’s no resistance - and someone like lenu with so much intelligence and potential being so worn down with constant scrutiny, with all the jealously and competitiveness that is constantly stirred up between her and lila, i feel like it just culminated in a decision she can’t take back. I think what happened with antonio was similar - or at least had the same motivations. but it didn’t happen, and even if it did, it wouldn’t have been with someone as lecherous and horrible as sarratore. My heart is actually breaking for her.
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multiverseofseries · 5 days ago
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L'amica geniale 4, episodi 3 e 4: Lila e Lenù, donne e madri insieme
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L'ultima immagine del secondo episodio de L'amica geniale 4 ci ha mostrato Lenù tornare con le sue due figlie, Dede ed Elsa, nel rione di Napoli che l'aveva vista nascere e che si era lasciata alle spalle anni prima. Il terzo episodio riparte proprio da quelle strade, rumorose e piene di macchine. Sei anni senza essere lì, indirizzata verso un'altra vita che ha deciso di lasciare per amore di un uomo, Nino Sarratore, che vive una vita parallela. O meglio, che ha una vita, un lavoro, una moglie e dei figli. E poi ha anche Lenù da cui ritorna la sera tardi, a pancia già piena, fingendo che quella sia la loro quotidianità, tra le bambine da mettere a letto e il letto da condividere.
Capitolo 27, Compromessi
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Irene Maiorino e Alba Rohrwacher
Il terzo episodio, intitolato Capitolo 27, Compromessi, vede Lenù fare ritorno anche tra le mura domestiche, in quella casa modesta dove era stata bambina, e dalla madre la cui salute è sempre più cagionevole. La colpa per Immacolata è della figlia che l'ha fatta ammalare quando ha deciso di lasciare Pietro per un altro e mandare in frantumi la facciata di rispettabilità che il matrimonio dava a lei e, per osmosi, alla sua famiglia. "Non è più come una volta. Puoi essere una persona per bene pure se lasci tuo marito e ti metti con un altro", cerca di spiegarle invano la figlia. Ma per la madre quelle sono parole al vento e non fa altro che confrontarla con Lila che, negli anni, è diventata una donna da rispettare e temere. L'unica che è riuscita a mettere sotto scacco i fratelli Solara e costruirsi una sua professione redditizia.
L'amica di sempre e la spina nel fianco di Lunù. Perché "il rione prima ancora che i parenti era Lila". Un rapporto complesso, viscerale, conflittuale. Così vero che Lenù per un anno scompare da lei per non esserne assorbita, perché ancora impossibilitata a ricongiungersi con il passato. Ma il rione è un microcosmo e non inciampare l'una nell'altra è impossibile. E come sempre la schiettezza di Lila non si fa attendere ricordandole che quella che vede dalla finestra dell'appartamento di via Petrarca è acqua impestata. Lenù deve solo guardare più da vicino per rendersene conto.
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Lino Musella è Marcello Solara
Ma Nino l'affabulatore ha un'ascendente troppo forte e riesce a riportarla via per un viaggio a New York, complice anche una piccola casa editrice che ha deciso di pubblicare il suo libro. Così Lenù torna dall'amica per chiederle di tenere le sue bambine mentre i due sono dall'altra parte del mondo. Quello che accade al suo rientro le legherà ancora più profondamente. Entrambe le donne scoprono di essere incinte. E questo diventa un altro momento all'interno della serie per tornare alla riflessione sui cognomi dei figli e sull'appartenenza. L'aspetto più interessante è che ad aprire il discorso sia Dede, ancora bambina e simbolo di una generazione futura che, si spera, abbia più diritti e consapevolezza delle donne e madri che l'hanno preceduta.
Alla notizia della gravidanza Nino si dice entusiasta. "Fidati di me" dice a Lenù spaventata da quella che poteva essere la sua reazione. I due arrivano a festeggiare nella casa della famiglia di lui dove la donna si ritrova faccia a faccia con Donato Sarratore, padre di Nino e uomo con il quale Lenù, ancora ragazzina, perse la verginità su una spiaggia di Ischia in una delle sequenze più difficili da metabolizzare di tutta la serie. Un incontro capace di mettere a disagio noi spettatori così come la donna che si sente ancora gli occhi di quell'uomo addosso.
E mentre la storia dell'Italia continua a puntellare il racconto e a darci le coordinate temporali - in questo episodio con la strage alla stazione di Bologna - il privato dei personaggi ci riporta a mamma Immacolata che, in un corridoio di ospedale, confida a quella figlia così tanto giudicata e spesso trattata con durezza che è "la sua unica vera figlia". Ma fa di più: le dice che si è fermata. E ha ragione. Dopo la pubblicazione del romanzo, il successo, gli attestati di stima, Lenù ha perso la sua bussola interiore mandata in tilt dall'arrivo di Nino Sarratore nella sua vita.
Capitolo 28, Terremoto
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Una scena dell'episodio 4
Con il quarto episodio, Capitolo 28, Terremoto, entriamo in un'altra fase della vita e dell'amicizia di Lila e Lenù. Le pance che crescono insieme e le due amiche hanno ripreso a condividere un rapporto stretto su base quotidiana. Ma per Lila l'amica si cela dietro una doppia identità: una per lei e una per la sua famiglia, da intendersi principalmente come Nino. L'uomo amato da entrambe in momenti diversi delle loro vite e osteggiato da Lila che ne riconosce il marcio da lontano. "Cosa sapeva Lila di Nino che io non sapevo?" è la domanda che ossessiona Lenù alla quale cercherà di dare una risposta.
Un episodio in cui ritroviamo le due amiche fianco a fianco sullo schermo assistendo alle dinamiche che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle precedenti stagioni. La complicità da un lato e lo scrutarsi continuamente dall'altro. Lenù assiste al potere di Lila nel rione e come quel cumulo di strade che chiamano casa si stia trasformando ancora una volta con l'arrivo della droga introdotta da Marcello Solara (Lino Musella).
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Renato De Simone e Irene Maiorino
Ma è la seconda parte dell'episodio a rapire per la sua violenza e bellezza. La storia entra prepotentemente nel racconto con il terremotò dell'Irpinia del 1980. Lila e Lenù, insieme, si ritrovano in un appartamento in cui tutto inizia a tremare. Una scossa lunga, apparentemente infinita, e il tentativo di lasciare il palazzo. Ma Lila sembra impietrita e solo con l'aiuto dell'amica riesce a scendere le scale e mettersi in salvo. Sedute al riparo in un auto, le due vedono i volti che affollano il rione disperarsi, cercare riparo, farsi forza a vicenda. E in quell'abitacolo arriva il punto finora più alto della stagione. Il monologo/confessione di Lila.
La donna, che già aveva manifestato problemi in gravidanza secondo la ginecologa dettati dalla sua testa, si confida con Lenù. E l'interpretazione di Irene Maiorino è di quelle difficili da dimenticare. "I contorni delle cose e delle persone sono delicati, si spezzano come fili di cotone", racconta Lila. E allora per arginare quei momenti è costretta a "coperture grandi e piccole" tutte fatte per restare nascosta, per non fermare la sua testa. Lila "deve fare, disfare, coprire, ricoprire e poi alla fine rompere, spezzare". La granitica Lila mostra la sua fragilità all'amica che le promette di restarle accanto.
Superata quella notte di terrore le due vanno alla ricerca di notizie di Nino. Arrivano fino al palazzo in cui abita con la sua famiglia. E il portiere spiega loro che se ne sono andati. Quando Lenù riuscirà a sentirlo al telefono, l'uomo confessa di essere scappato con i suoi figli. Quella frase, tagliente come una lama, trafigge in due la donna, come la crepa che il terremoto ha lasciato impressa sul soffitto della sua casa. "Il mondo è tornato al suo posto".
L'amica geniale: due episodi che parlando di maternità e identità
Sono fatti di contrasti Compromessi e Terremoto. Lenù, piena di sensi di colpa eppure consapevole che la sua identità di donna non può essere soffocata dalla maternità, torna ad essere figlia di una madre che la tiene a distanza. Non per mancato amore, ma per la consapevolezza che quella figlia speciale che è riuscita ad affrancarsi dal rione e dare un lustro al loro cognome si è impantanata nelle sabbie mobili di una relazione che non può andare né avanti né indietro.
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Lenù e Lila
E proprio il cognome tramandato di padre in figlio torna ad essere al centro della conversazione. Dede, grazie alle parole di Lila, riflette sull'eredità che passa anche attraverso la linea tratteggiata dei documenti e riconosce, ancora bambina, la necessità di includere la madre - così come tutte le madri - in quell'atto dalla forte valenza simbolica. Un racconto personale ed intimo che coinvolge gli Airota e i Greco, ma che si fa universale e quindi politico.
La doppia gravidanza delle due protagoniste le riavvicina dopo anni di silenzi, tensione e risentimenti. E diventa anche la cartina di tornasole per testare la presenza e l'impegno di Nino nella vita di Lenù. Ma Lila nel mettere la pulce nell'orecchio all'amica circa il suo compagno continua a scavare al suo interno come una goccia. L'arrivo del terremoto e la sua ondata di distruzione è anche una metafora di ciò che si agita all'interno delle due donne. Un tumulto di emozioni e paure che lasciano segni indelebili nelle loro vite. Un caos interiore a lungo tenuto a bada e finalmente liberato con tutta la sua veemenza.
Conclusioni
Gli episodi tre e quattro della stagione finale de L'amica geniale, Compromessi e Terremoto, ci regalano una ritrovata complicità e vicinanza tra Lila e Lenù. Merito anche della scoperta delle rispettive gravidanze. E il tema della maternità continua ad essere fortemente esplorato nella stagione grazie al rapporto tra Lenù e sua madre Immacolata, la riflessione sui cognomi dei figli e l'appartenenza. La storia lasciata sullo sfondo emerge di volta in volta con avvenimenti più o meno determinanti nelle vite delle protagoniste, dalla strage di Bologna al terremoto dell'Irpinia. Infine, nel quarto episodio Irene Maiorino è protagonista di un monologo/confessione in cui dimostra tutta la sua bravura.
👍🏻
Il rapporto tra Lenù e sua madre Immacolata.
La riflessione sui cognomi dei figli e l’appartenenza.
La ritrovata complicità di Lila e Lenù.
Il monologo/confessione di Lila.
👎🏻
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epifaniacintilante · 2 months ago
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BEST MOMENTS OF SEPTEMBER 😂 GOOGLE PHOTOS REALLY THOUGHT I WAS GLAD TO SEE THESE PIECES OF SHIT 😂😂😂
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flamecoloredparadise · 1 year ago
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donato sarratore die bitch
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lasirenetta · 2 years ago
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Napoli part 2: Lila og Lenù på eventyr
Efter fredagens strabadser og mange løbeturer, endte vi med at stå sent op og styre direkte mod et pasticceria for at spise en morgenmad bestående af fiocchi di neve og sfogliatelle ricci. Da Napoli står til at vinde serie A, var byen plastret til med tape og flag i blåt og hvidt, og vores morgenmadssted var selvfølgelig ingen undtagelse. Ude foran butikken havde de nemlig papfigurer af de napoletanske fodboldsspillere i menneskestørrelse stående, og rundt omkring på bymurerne hang der også plakater og fodboldtrøjer - så kan man tale om fodboldfeber! 
Med ricotta i maven og sukker i blodet gik vi hele vejen til det kvarter, hvor Lila og Lenù voksede op. Selve serien er ikke optaget i kvarteret men i et filmstudie, da byen selvfølgelig har udviklet sig meget siden 60’erne. Alligevel kunne vi godt genkende flere af husene og pladserne, og rundt omkring på bymurerne var der også malet billeder fra serien. Det er vist unødvendigt at understrege, at vi fangirlede ret meget! Som Lila og Lenù forsøgte at gøre i den første bog, begav vi os efter rundturen i byen også afsted mod vandet igennem den tunnel, hvor også Lenù har sit ubehagelige møde med Donato Sarratore. Det skulle dog vise sig at være noget sværere, end vi først havde regnet med, så vi endte med at gøre holdt ved et lille, hemmeligt friggitoria, hvor vi købte en battilocchio til sølle 2,5 euro. En battilocchio er en klassisk friturestegt napoletansk pizza med ricotta, basilikum, mozzarella, tomat og cicoli, som er en slags napoletansk kebabkød, og udefra ligner det en klassisk calzone. Det er det dog så langt fra - det er SÅ meget bedre! 
Efter den vellykkede frokost, gik vi mod centrum igen og op til et udkigspunkt fra Castel Sant’Elmo. Da det gik stejlt stejlt op ad bakken, ville det helt sikkert have været et helvede om sommeren, men vejret var let overskyet, og temperaturen var perfekt, så vi overlevede. Vi ville gerne se solnedgangen, så vi satte os et afsidesliggende sted og fik set kærlighedscitater som “S+Mulia” og katte på jagt. Det endte dog med, at det var alt for overskyet til at se noget som helst, så vi gik hele den lange vej tilbage. Vi var så trætte, at alt gjorde ondt, og vores knæ dinglede næsten lige så meget som trætte hoveder. 
Om aftenen begav vi os ud for at spiste pizza, og da vi så et sted med en lang kø, besluttede vi os for at gå derhen. Ejeren talte så napoletansk, at jeg ikke forstod særligt meget, men heldigvis havde jeg Anna ved min side, som havde set hele “Mare Fuori”-serien på Netflix, så hun kunne heldigvis oversætte! Da vi var på en “skandinavisk diæt”, bestilte vi ikke noget at drikke, hvilket de vist blev lidt forvirrede over, men stemningen var heldigvis så god, at vi blev tilbudt en limoncello, før vi gik. 
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undergroundchildd · 4 years ago
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— El problema de la juventud es que no tiene la visión para verse a sí misma, ni los sentimientos para hacerlo con objetividad.
— Está el espejo y es objetivo.
— El espejo… El espejo es lo menos confiable. Apuesto que no te sientes tan bella como tus amigas.
— Sí
— A pesar de que eres mucho más hermosa que todas ellas.
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res--publica · 3 years ago
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Ho voglia d'uccidere qualcuno
E questo qualcuno è Donato Sarratore
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monstrousgourmandizingcats · 10 months ago
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Hard to imagine a more t e l l i n g juxtaposition, especially given, well, Donato Sarratore being the way he is.
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