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Rise From The Ashes | Part 5 | Serie D Title Fight
#FM24 #RiseFromTheAshes Part 5: #SerieD Title Fight. Against all the odds, #FCPompei's settled side start 2026/27 well and maintain their form to set up a tight title fight with the lure of 3rd-tier football on the line. Read here:
Debt-ridden FC Pompei made the doubters eat dust last season as a hot run of form led them to an impressive 3rd-place finish in Serie D/H. But there was no doubt the off-field matters were the biggest talking point in the summer of 2026. Coming into Sulpicius’ fourth season, the club’s financial situation was a fiery shade of red, with the bank balance dropping to minus £469k. The board had at…
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#Alessandro Minelli#Alessio Lettera#Antonio Orefice#Cristiano Ingretolli#Damiano Campisi#Diulio Evangelista#Domenico Marchese#FC Pompei#FM24#Football Manager#Football Manager 2024#Football Manager 24#Marco Granata#Matteo Malasomma#Pompeii#Robí Sulpicius#Serie D#Vittorio Bellucci
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what are ur favorite italian songs
anon you shouldn't have asked me this 😭😭😭😭😭 i have so many, i love italian music
like this is my italian music playlist it's uh quite hard to narrow it down.. but i'll give you some of my favorites (under the cut bc they're.. still a lot):
lettera a mio padre and vietato morire by ermal meta
gli uomini non cambiano and almeno tu nell'universo by mia martini
la donna cannone and pezzi di vetro by francesco de gregori
bayna and cara italia by ghali
amandoti by cccp
niente che ti assomigli by la fame di camilla
amore che vieni, amore che vai and disamistade by fabrizio de andré
non mi interessa by patty pravo, ermal meta
acida by prozac+
altrove and sette camicie by eugenio in via di gioia
niente di speciale and linea 30 by lo stato sociale
portami via by fabrizio moro
nessuno and città vuota by mina
rapide and stella cadente by mahmood
boss (io & te) by epoque
vieni a ballare in puglia by caparezza
qualcuno era comunista by giorgio gaber
voglio andare fino in fondo by eva
ayrton by lucio dalla
uomo fragile by diodato
amara terra mia by domenico modugno
ti ho voluto bene veramente by marco mengoni
vorrei by i luf
lake washington boulevard by pinguini tattici nucleari
rave, eclissi by tananai
torna a casa by maneskin
milano circonvallazione esterna by afterhours
tammurriata del lavoro nero, the live version by bisca and 99 posse
la rabbia and monna lisa by ivan graziani
ok. respira by elodie
gesù cristo sono io by levante
insieme a te sto bene by lucio battisti
mi sono innamorato di te by luigi tenco
trovami un modo semplice per uscirne by verdena
onda alta by dargen d'amico
oh oh oh by N.A.I.P.
i cento passi by modena city ramblers
bella ciao, most versions tbh but the one by mcr (prev song) is great
il rosso delle rose by gaia
la carrozza di hans by premiata forneria marconi
voce by madame
la favola mia by renato zero
#asks#literally restrained myself even took some off the list but they're still so many#sorry it's so hard to choosee#anon
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A distanza di 80 anni esatti le è stata consegnata una cartolina che suo padre, Domenico Silvestri, a quel tempo internato in un campo di lavoro in Germania, spedì nel 1943 alla moglie, Teresa Zaltron. Ora quella cartolina è nelle mani della figlia della coppia, Maddalena, nata nel 1941 e tuttora residente a Marano Vicentino, paese della provincia berica. Quando Domenico, che si era sposato con Maddalena nel 1937 e di lavoro faceva il manovale in una fonderia, partì per le armi nel 1943, la figlia aveva solo due anni, e ha potuto riabbracciarla nel 1945, una volta rientrato in Patria, a guerra finita. Una storia che chiude il cerchio oggi, 80 anni dopo l'invio dei quella cartolina. La cartolina è stata ritrovata da Enrico Dolgan, grande appassionato di storia, che l'ha acquistata da un collezionista di cimeli e oggetti d'epoca, e una volta letto il destinatario si è messo alla ricerca sino a trovare la figlia di Silvestri, ancora residente nell'antica casa di famiglia, che ha subito ricollegato il nome della madre e la scrittura del padre. L'atto formale della consegna è avvenuto in un luogo istituzionale: la lettera è stata consegnata alla signora, accompagnata nell'occasione dalle figlie e dai nipoti, in Municipio a Marano Vicentino, alla presenza tra gli altri del sindaco, Marco Guzzonato
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Copia conforme all'originale dell'ultima lettera scritta ai genitori da Domenico Quaranta, conservata presso l' Istituto Parri, qui ripresa da Igor
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2 ago 2024 15:02
HA RAGIONE PAPA FRANCESCO: NELLA CHIESA C'E' TROPPA "FROCIAGGINE" - IL FRATE FRANCESCANO NICOLA GILDI, 55 ANNI, AVREBBE COSTRETTO UN 38ENNE TUNISINO E UN SUO AMICO A FARE SESSO CON LUI E A ORGANIZZARE DELLE AMMUCCHIATE CON ALTRI RAGAZZI, IN CAMBIO DI CIBO, SIGARETTE E DELL’ASSISTENZA SOCIALE DI CUI AVEVANO BISOGNO PER TIRARE AVANTI - IL RELIGIOSO PORCELLINO E IL 38ENNE SI ERANO CONOSCIUTI NEL 2016 SU UN APP DI INCONTRI: QUANDO IL FRATE VIENE TRASFERITO AD AFRAGOLA, NEL 2019, ASSUME I SUOI DUE "TOYBOY". LÌ I RAGAZZI VENGONO VIOLENTATI ANCHE DAL PARROCO, DOMENICO SILVESTRO - GILDI AVREBBE COMMISSIONATO IL FURTO DEI CELLULARI DELLE VITTIME PER...
1-IL FRATE MANDANTE DI UNA RAPINA PER RECUPERARE I VIDEO CON GLI ABUSI
Estratto dell'articolo di Dario Del Porto per “La Repubblica”
Sembrava solo una rapina, ma era l’inizio di un’altra storia. «Quel frate mi ricattava», ha messo a verbale un tunisino di 38 anni dopo essere stato aggredito da due malviventi armati di coltello e mazza da baseball il 26 aprile scorso nella casa condivisa con un amico italiano ad Afragola, in provincia di Napoli. Un colpo apparso subito anomalo, perché i banditi cercavano solo i telefoni cellulari delle vittime.
Indagando su questo episodio, i carabinieri coordinati dal pm Cesare Sirignano, della Procura di Napoli Nord diretta da Maria Antonietta Troncone con la vice Maria Di Mauro, ricostruiscono una «vicenda inquietante e particolarmente grave di violenze sessuali riconducibili ad alcuni preti di monasteri in provincia di Napoli e Caserta»: la definisce così il giudice che ha disposto il carcere per sei persone. Due sono religiosi: il frate francescano Nicola Gildi, 55 anni, e don Domenico Silvestro, di 51 anni, parroco della chiesa di Sant’Antonio ad Afragola.
Entrambi devono difendersi dall’accusa di violenza sessuale, ma frate Gildi è indagato anche come presunto mandante di quella strana rapina. L’obiettivo era far sparire tracce compromettenti dai cellulari delle vittime. Il tunisino però reagisce, mette in salvo il suo dispositivo e lo consegna ai carabinieri. Nella memoria del telefono, gli inquirenti trovano sms e chat con don Silvestro. Poi il 38enne decide di parlare.
Racconta di essere stato costretto insieme all’amico ad avere rapporti sessuali con frate Gildi e, anni dopo, anche con il parroco Silvestro, in cambio di cibo, sigarette e dell’assistenza sociale di cui avevano bisogno per tirare avanti. […] Don Silvestro è stato immediatamente sospeso dall’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, che esprime fiducia nella giustizia come il ministro provinciale dei frati minori, Carlo Maria d’Amodio.
In cella sono finiti anche due ventenni, presunti autori materiali della rapina, e due imprenditori di Afragola che, su richiesta di frate Gildi, avrebbero organizzato il colpo. […] Il 38enne dice di aver conosciuto Gildi nel 2016 su una chat di incontri. Il religioso lo avrebbe costretto anche a organizzare incontri di gruppo con altri ragazzi, pagati dal tunisino circa 50 euro alla volta, «perché altrimenti non mi avrebbe aiutato con il cibo e l’assicurazione».
La vittima parla di «orge» nelle quali sarebbe stato coinvolto insieme all’amico con la minaccia di «toglierci l’aiuto che ricevevamo». Nel 2019, quando frate Gildi viene trasferito ad Afragola, presso la Basilica di Sant’Antonio, porta con sé i due giovani che vengono impiegati per piccoli lavori in chiesa e sarebbero stati indotti ad avere rapporti sessuali anche con il parroco Domenico Silvestro. A febbraio 2024 però le vittime si rivolgono a un avvocato per chiedere il pagamento delle prestazioni lavorative eseguite presso i monasteri.
Nella lettera, il legale fa riferimento ai presunti rapporti sessuali imposti alle vittime in cambio di assistenza. Tra marzo e aprile, frate Gildi appare preoccupato. [...]
2-I DUE FRATI MANDANTI DELLA RAPINA PER COPRIRE I LORO ABUSI SESSUALI
Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”
Una strana rapina per portare via i cellulari a due ragazzi, con tanto di incursione a casa loro, ha fatto emergere una storia di presunti abusi sessuali e ricatti che ha portato all’incriminazione e all’arresto di sei persone tra le quali due frati della basilica di Sant’Antonio di Afragola accusati degli abusi sessuali e di aver commissionato la rapina.
La storia emerge poco più di tre mesi fa, ma comincia molto prima.
Verso la fine di aprile due ragazzi che vivono facendo piccoli lavori nella basilica e ricevendo dai frati qualche euro e generi di prima necessità, si presentano dai carabinieri di Afragola per denunciare che due uomini, armati di un coltello e di una mazza da baseball, hanno sfondato la porta della loro abitazione e hanno cercato di portare via i loro cellulari.
Solo quelli, senza nemmeno prestare attenzione ad alcune banconote bene in vista su un mobile. Uno dei ragazzi consegna il telefonino, l’altro reagisce, si azzuffa con i rapinatori, resta ferito ma difende il suo cellulare finché quelli non rinunciano e se ne vanno. Anzi, li insegue pure e lancia un soprammobile contro l’auto con la quale i due si allontanano e spacca un vetro.
[...] Successivamente, stando a quanto l’autore della denuncia ha dichiarato, Gildi gli avrebbe chiesto di trovare altri ragazzi per organizzare incontri sessuali di gruppo. «Avveniva circa una volta al mese. Io li organizzavo perché altrimenti non mi avrebbe aiutato. Mi ricattava», ha messo a verbale il ragazzo.
Aggiungendo che gli altri partecipanti ricevevano 50 euro a testa e che anche il suo amico che lavorava con lui, e con il quale ha poi subito la rapina, era costretto ad avere rapporti sessuali con il frate. [...] Nel corso delle indagini è stato ascoltato anche un ex francescano che avrebbe ammesso di essere a conoscenza degli abusi sessuali perché uno dei ragazzi si sarebbe confidato con lui.
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Lettera aperta alla città di Messina del presidente Pietro Sciotto
Per l’amore incondizionato che provo per l’ACR Messina, ed al fine di escludere ogni possibile fraintendimento, comunico che la squadra sarà regolarmente iscritta al prossimo campionato di serie C. Infatti, la società sta attivamente lavorando al disbrigo delle complesse pratiche riguardanti la documentazione necessaria per l’iscrizione al campionato 2024/2025; iscrizione ritenuta prioritaria rispetto alla necessaria programmazione che ne discenderà una volta formalizzata. Inoltre, sono state già avviate le opportune interlocuzioni con il direttore sportivo Domenico Roma e l’allenatore Giacomo Modica; la riorganizzazione dello staff societario e il ritiro pre-campionato. Indubbiamente, i miei problemi di salute (che dovrebbero sempre rimanere un fatto privato e riservato ma che, inevitabilmente, condizionano ogni singola azione), cui si unisce l’amarezza per la contestazione di una parte della tifoseria, non aiutano certamente a condurre con serenità il lavoro di programmazione e superamento delle criticità. In riferimento, inoltre, a quanto affermato da Pietro Franza, desidero fare alcune puntualizzazioni. Intanto, devo svelare con rammarico che l’ACR Messina non ha ricevuto alcun sostegno economico nella stagione appena conclusa da Sicindustria e nemmeno da “Caronte&Tourist”. In riferimento alla presunta offerta da 2,5 mln che, a dire del Franza, sarebbe stata respinta dallo scrivente, invito il presidente di Sicindustria a farsi promotore di tale cordata con la quale sono disposto immediatamente a formalizzare il passaggio delle quote al prezzo che lui stesso ha indicato. In caso contrario, auspico che Pietro Franza, nella sua qualità di amministratore delegato di “Caronte&Tourist”, possa garantire da subito una consistente sponsorizzazione per la prossima stagione sportiva. Lo invito, anche nella veste di presidente degli industriali messinesi, ad attivarsi con altri imprenditori e sostenere il calcio cittadino, come del resto ha fatto in passato. Ribadisco, comunque, che nessuna offerta d’acquisto è stata indirizzata all’ACR Messina. In conclusione, senza vena polemica, ricordo che il presidente Pietro Sciotto da solo, con grande amore nei confronti di una piazza importante, gestisce a Messina il calcio da sette anni, con importanti investimenti economici derivanti dal proprio lavoro e non ereditati dalla famiglia. Pietro Sciotto, invece, dalla sua famiglia, ha ereditato un patrimonio inestimabile di valori che sono il faro del suo percorso di vita. Read the full article
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when you lie I cover it up!
sono successe un po' di cose interessanti in questi giorni;
mia madre ha già finito i soldi per varie circostanze, però hey dopodomani dovremmo riprenderci ★
ieri ho passato la serata con domenico, siamo andati a naples a prendere una cosa per michele ed è stato divertente stare con lui una volta tanto
poi mentre ero con domenico, mi ha scritto tommy chiedendomi se oggi ero disponibile, ed ero tipo (wtf mi stanno rovinando la vita) però gli ho detto di sì
ora sto aspettando che mi dica l'orario così vado a prepararmi, e non so se sarà strano o meno dopo la lettera che gli ho scritto e che credo abbia letto lol
però ha la macchina, magari andiamo a fare aperitivo :D (anche se ho paura di come guida...)
ci aggiorniamo stasera magari? o domani al massimo
love u all ღ
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Strage di Erba, rinviata al 16 aprile l'udienza sulla revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi
Strage di Erba, rinviata al 16 aprile l'udienza sulla revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi. Il caso della strage di Erba è tornato in aula dopo 17 anni. Si è svolta a Brescia la prima udienza - rinviata su richiesta della difesa al 16 aprile - per decidere sulla la revisione del processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati in via definitiva all'ergastolo per aver ucciso Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini. “A me e Rosa in questi anni è mancata la possibilità di stare insieme come facevamo prima, vogliamo solo quello”, scrive Olindo Romano in una lettera. Davanti alla Corte d'Appello la difesa dei coniugi Romano presenterà i nuovi elementi. Per l'avvocatura dello Stato, «non c'è alcuna nuova prova». Quelli presentati dalla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba “non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio” secondo l'avvocato dello Stato Domenico Chiaro, così come le intercettazioni che “non assurgono a dignità di prove”. Al suo arrivo in tribunale Azouz Marzouk, padre del piccolo Youssef e marito di Raffaella Castagna, ha dichiarato: «Non è ancora stata fatta giustizia, Olindo e Rosa sono innocenti. Stiamo ottenendo una parte di una rivincita». Nelle prossime settimane, i magistrati dovranno decidere l'ammissibilità delle nuove prove presentate dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi e dovranno valutare la lista di testimoni da sentire portata dagli avvocati che conta ben 33 persone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Chanoux era fascista", Aloisi si dimette da dirigente Fdi
Con una lettera inviata al neo presidente di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta, Alberto Zucchi, Domenico Aloisi ha rassegnato le “dimissioni irrevocabili” da componente fiduciario del coordinamento regionale del partito. La decisione è stata presa a seguito delle polemiche scoppiate dopo una sua dichiarazioni su Emilio Chanoux (“Era un fascista”) durante il congresso regionale di Fdi. “Quando…
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Il 16 Maggio 2014, partecipai, presso gli spazi privati dell��Interne 4 in Rue Joubert 6 a Parigi, con una nuova tappa del suo progetto “Oc-land” che aveva visto la prima fase alla mostra Grandarte organizzata dalla Cooperativa Momo presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Anche in questa occasione prosegue la sua presentazione dei reperti che furono trovati in questi decenni, che l’artista ha catalogato e riattivato in processi creativi.
Nel corso degli anni passati l’artista ha trovato dei reperti, manufatti, oggetti, nel suo pellegrinare per le valli occitane. Dopo averli catalogati come documenti archeologici li ha usati per condividere il suo vissuto personale in questo territorio.
L’artista nel suo lavoro di ricerca sul senso di identità umana sta sviluppando un nuovo progetto che affonda le sue origini in un antico e un vasto territorio. Una regione molto ampia e articolata fra storia e leggende, fra cronache avventurose e vite quotidiane.
Durante una passeggiata in val Maira, in prossimità della borgata di Elva, l’artista aveva trovato una piccola sacca di cuoio verde, abbandonata in un campo, dentro cui c’erano sei bocce, un pallino e una lettera.
In questa occasione l’artista utilizzerà questi materiali per un breve intervento performativo accompagnato dall’esposizioni di alcune foto, scattate nella giornata del ritrovamento, era il 21 Giugno 1995.
Nell’azione comune del gioco si creano segni che paiono antiche e storiche costellazioni, che ci guidano nella notte buia del presente.
Titolo dell’evento “Reperto 01” Curatore : Tarcisio Dutto. Interne 4 ,Rue Joubert 6, Parigi
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Giovanni Luca Valea "Una vecchia valigia", NeP Edizioni
NeP Edizioni La sinossi La vita ordinaria di Domenico Ferraro, vecchio professore in pensione ormai stanco e insofferente, viene turbata dalla consegna di una vecchia valigia. Una lettera accompagnatoria annuncia l’imminente arrivo di un misterioso ragazzo, con la richiesta gravosa di prendersene cura. L’irrompere del giovane Lupo diviene una imprevedibile deviazione del destino, che cambia…
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I vescovi contro Calderoli: “L’autonomia differenziata divide il Paese e aumenta la povertà”
DIRETTA TV 15 Luglio 2023 L’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha pubblicato una lettera aperta con una dura critica alla proposta di autonomia differenziata del governo Meloni, promossa in particolare dal ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli. La riforma “divide il Paese” e “accresce la povertà già troppo estesa ed estrema”, ha scritto. 2 CONDIVISIONI L’autonomia…
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Don Milani e la scelta dei poveri - di Carlo Parenti
A Firenze il 27 maggio 1923 nasceva -in una colta famiglia borghese, da Albano Milani Comparetti e Alice Weiss, ebrea triestina- Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti. Ricorre dunque in questo mese di maggio 2023 il centenario della nascita del “priore di Barbiana”, sede di quella omonima scuola che, con “Lettera a una professoressa” (maggio 1967), tese a garantire l’eguaglianza con la…
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sacerdote ( - 1283) Giovanni Garbella nacque a Mosso Santa Maria, nei pressi di Vercelli in Piemonte, nel 1205 circa. Conseguì brillantemente la laurea in diritto romano e canonico a Parigi, ove insegnò, prima di far ritorno a Vercelli, sempre come insegnante. Entrò nell’Ordine dei Frati Predicatori nel 1229, assumendo il nome di Giovanni da Vercelli, conquistato dalla persuasiva eloquenza del Beato Giordano di Sassonia, successore di San Domenico, che, appunto, lo consigliò ad entrare nell’Ordine. Ricevette la sua formazione religiosa nel convento di Bologna, ove sulla tomba del glorioso patriarca attinse un indomabile zelo ed una robusta santità, che fecero di lui una delle più belle e caratteristiche figure di domenicano. La prudenza e la fermezza, l’energia e la più amabile moderazione, l’amore ardentissimo di Dio e delle anime, fecero sì che riuscisse ad adattarsi mirabilmente alle più delicate e difficili mansioni, dentro e fuori dell’Ordine. Fondò un convento in Vercelli, del quale fu priore. Papa Innocenzo IV ed i suoi successori nutrirono in lui illimitata fiducia e sin nella più tarda età gli affidarono importantissimi e spinosi incarichi. Fu Ambasciatore a Venezia, Genova, Pisa, Firenze, Bologna. In quest’ultima città fu anche priore del convento domenicano. Legato Pontificio alle corti di Francia e Castiglia, fu consigliere di Papa Clemente IV. Intraprese una grande opera di pacificazione tra le repubbliche italiane ed i sovrani europei e fu uno dei più attivi organizzatori della Crociata. Non gli mancò molto per essere chiamato ad ascendere al soglio pontificio, tanta era la stima di cui godeva universalmente. Nel 1264 Giovanni fu eletto sesto maestro generale dell’Ordine dei Predicatori, ufficio in cui si distinse per diciannove anni, mantenendolo nel suo splendore e consolidando l’opera dei suoi predecessori. In questa veste provvide alla decorosa sistemazione della tomba di San Domenico. Visitò continuamente le più lontane Provincie ed i suoi interminabili viaggi a piedi sono infatti rimasti leggendari. Giovanni era abbastanza piccolo di statura, infatti nella sua prima lettera ai confratelli si descrisse come un “povero ometto”, ma pieno di energia, instancabile nelle sue visite e nelle riforme dei monasteri domenicani d’Europa. Durante i suoi viaggi rispettò comunque sempre tutti i digiuni prescritti dalla Chiesa e dal suo ordine. Monumento imperituro della sua sapienza sono le 21 Lettere encicliche conservate negli Atti dei Capitoli Generali. Quando fu eletto papa nel 1271, il Beato Gregorio X incaricò Giovanni ed i suoi frati di farsi portatori di pace fra gli stati italiani in conflitto fra loro. Tre anni dopo gli fu commissionato uno schema per il secondo concilio di Lione, in cui conobbe Giovanni d’Ascoli, successore di San Bonaventura quale ministro generale dei francescani e poi papa con il nome di Nicola IV. Insieme scrissero una lettera indirizzata all’intero ordine dei frati. Successivamente la Santa Sede li inviò entrambi quali mediatori tra i sovrani Filippo III di Francia ed Alfonso X di Castiglia, occasione che permise a Giovanni di rivelarsi valido negoziatore e fautore di pace. Da alcuni anni era ormai cessata l’Inquisizione seguita alla campagna di Simone di Montfort contro i catari. Papa Gregorio X scelse allora nuovamente Giovanni da Vercelli per curare la divulgazione del culto del nome di Gesù, soluzione che il concilio di Lione aveva individuato onde riparare all’eresia degli albigesi. In tal senso Giovanni indirizzò tutti i priori provinciali e si decise di erigere un altare dedicato al Santo Nome di Gesù in ogni chiesa domenicana e di attivarsi contro la blasfemia e la profanità. Nel 1278 inviò un ispettore in Inghilterra, ove alcuni frati stavano attaccando gli insegnamenti di San Tommaso d’Aquino, che era stato suo amico, e due anni dopo si recò personalmente ad Oxford per tenere un capito generale e difenderne la dottrina. Come si vede la attività di questo an
imoso vercellese fu svariatissima, da paciere fra varie città di Italia a inquisitore nella regione veneta, a promotore della crociata, ad ambasciatore a Venezia, Genova, Pisa, Firenze, Bologna, fino a legato pontificio alle corti di Francia e di Castiglia, e consigliere di Clemente IV.
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10 dic 2023 18:20
LA “BANDA DEI BUONI” USAVA I MORTI IN MARE PER IMPIETOSIRE BERGOGLIO – LUCA CASARINI & CO., ALLA RICERCA DI SOLDI PER LE MISSIONI DELLA NAVE MARE JONIO E PER PAGARE GLI STIPENDI, NELLE CHAT PROGETTAVANO DI USARE L’ELENCO RISERVATO DEI MIGRANTI SCOMPARSI: “COSÌ FRANCESCO PERDERÀ LA TESTA PER L'ASSOCIAZIONE MEDITERRANEA” – LE ISTRUZIONI IPOCRITE AI VESCOVI: “NON CHIEDETE VERSAMENTI DIRETTI PER LA ONG” – IL CAPPELLANO DELLA MARE JONIO, DON MATTIA: “CON RATZINGER ALTRO CHE VATICANO NOSTRO AMICO”. E CASARINI: “BERGOGLIO COI SOLDI AI TRANS GLI HA FATTO VENIRE UN COLPO” -
Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”
In piena emergenza Covid la banda di Luca Casarini & C. era alla disperata ricerca di soldi per le missioni della nave Mare Jonio (per la verità molto poche), per acquistare un nuovo battello (missione non ancora riuscita) e per pagare gli stipendi (soprattutto quelli dell’armatore Beppe Caccia e di Casarini). Anche perché le spese fatte dai fondatori dell’associazione Mediterranea e della compagnia armatoriale Idra social shipping, secondo gli investigatori, nonostante gli stipendi non stellari (sotto i 2.000 euro) erano notevoli.
Per esempio in un’annotazione delle Fiamme gialle sui conti correnti di Casarini si legge: «Le somme percepite dai soggetti indagati non corrispondono a quanto effettivamente dichiarato anche alla luce del sistematico utilizzo di carte di credito prepagate intestate alla società, ma di fatto utilizzate per fini personali o per far transitare somme provenienti dai conti correnti aziendali. Al riguardo si precisa che il capo missione della Mare Jonio (in quel momento probabilmente Caccia, ma anche Casarini lo è stato, ndr) e principale indagato riceve mensilmente una media di euro 6.000 a titolo di rimborso spese dalla società armatrice Idra social shipping il cui conto corrente è alimentato da bonifici effettuati dalla Mediterranea saving humans Aps».
Quindi nel 2020 i nostri erano particolarmente affamati di soldi, nonostante il supporto dell’allora arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, il quale, oltre a donare i primi 50.000 euro consigliò alla ciurma come convincere gli altri monsignori («Ha detto di dire ai vescovi di non menzionare Med nella richiesta a Konrad Krajewskij», l’elemosiniere del Papa).
[…]
E verso novembre un bonifico della Fondazione migrantes portò a 150.000 euro «la quota di soldi avuti dalla Chiesa. Ma i soldi era considerati insufficienti e quando il vescovo emerito Domenico Mogavero portò in dono sulla nave dolci di pasta di mandorle fatti dalle suore benedettine, due bottiglie di vino Marsala («ottime» ci fa sapere Casarini) e un assegno di 1.000 euro, l’ex assessore veneziano Caccia, replica sarcastico: «Con la visita di altri 959 vescovi potremo acquistare la nave nuova».
Sarà per questo che i due imputati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il loro cappellano di bordo, don Mattia Ferrari, puntano, cinicamente, a colpire la sensibilità del Papa. Per esempio, il 14 agosto 2020, don Mattia chiede di poter vedere «la foto del ragazzo crocifisso» e, magari, di poterla mandare ai vescovi.
In realtà si tratta di uno screenshot estrapolato da un breve video in cui si vede il cadavere di un migrante che galleggia in mare con le braccia e le gambe spalancate. Casarini è dubbioso: «Quella foto vorrei mandarla solo al Papa e a Cz», ovvero il cardinale canadese Michael Czerny, particolarmente vicino al Pontefice. «Per i vescovi sto preparando una lettera/report in cui descriviamo».
Dopo due mesi l’ex leader delle Tute bianche rivela che uso abbia fatto di quel filmato con il morto, mentre sta scrivendo un articolo sulle torture in Libia a danno dei migranti: «Ho un’idea: e se ai vescovi facessimo giungere la mia famosa lettera al Papa, quella in cui parlo del crocefisso in mare con la foto, ovviamente attualizzando ad oggi? Cioè parliamo a uno perché intendano gli altri». Il cappellano risponde che «ci può stare».
Ma tra le mosse promozionali che lasciano interdetti ce n’è un’altra altrettanto macabra. E la lancia don Mattia il 18 aprile 2020: «Ragazzi, un’altra cosa importante, che potrebbe essere molto utile. Visto che sappiamo i nomi delle persone morte e chi sono i loro familiari, potremmo chiedere ai loro familiari o amici di scrivere una lettera al Papa. Sicuramente Czerny gliela porterebbe». Casarini anche in questo caso non è completamente d’accordo: «Troppo complicato ora. Ovviamente questa cosa dei nomi è super riservata».
Il cappellano non si arrende: «Però teniamola presente come possibilità per il futuro. Il Papa in generale a questa cosa dei nomi tiene moltissimo. Quindi fargli sapere che li sappiamo sarebbe fargli perdere la testa per Med. E una lettera dei familiari, la farebbe appendere su tutte le bacheche». Un marketing cimiteriale, degno dell’agenzia Taffo, in cui i morti diventano figurine da utilizzare per ottenere finanziamenti dalla Chiesa.
Nelle chat colpiscono molto anche le considerazioni riservate a Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, morto l’ultimo giorno dello scorso anno. È il 4 maggio 2020 ed è appena uscito nelle librerie tedesche Ein Leben, la biografia di mille pagine del giornalista amico Peter Seewald. Il volume contiene un’intervista intitolata «Le ultime domande a Benedetto XVI», in cui il Pontefice emerito denuncia: «Mi vogliono silenziare». Don Mattia è molto critico: «Avete visto le ultime uscite di Ratzinger? Se c’era ancora lui, altro che il rapporto di Med con la Chiesa».
[…]
Il cappellano fa presente come sarebbe la situazione senza Francesco: «Non avremmo avuto neanche Zuppi a Bologna, Lorefice (l’arcivescovo Corrado, ndr) a Palermo e Czerny cardinale». Ovvero i bancomat della banda. E sebbene Ratzinger nell’intervista non avesse attaccato Jorge Mario Bergoglio e anzi avesse assicurato che l’amicizia con lui era cresciuta, don Mattia ironizza: «Con i soldi dati ai trans da Papa Francesco gli è venuto un colpo». Anche perché il Papa emerito, nel tomo, sosteneva che il «matrimonio omosessuale» e l’«aborto» sono il «potere spirituale dell’Anticristo». […]
Addirittura Don Mattia posta un cuore quando Casarini cita il libro Impero dell’ex «cattivo maestro» padovano Toni Negri e di Michael Hardt, in cui è scritto che «la leggenda di San Francesco d’Assisi» potrebbe «illuminare la vita futura della militanza comunista».
[…]
A un certo punto don Mattia punta a diventare presidente di Mediterranea: «Per quanto riguarda la gestione interna di Med, ricordatevi anche che se si va verso l’ipotesi di una mia presidenza […], l’autorizzazione di don Erio è fondamentale perché la nomina possa avere effetto. Nel caso, potete fargli il nome di don Luigi Ciotti come esempio di prete presidente di un’associazione».
Purtroppo per il giovane prelato il via libera non arriva.
Il giovanotto chiede il parere a Czerny, specificando che i membri dell’associazione lo vorrebbero incoronare e che Zuppi e Castellucci pensano che dovrebbe accettare, ma ammette anche che forse non sarebbe un buon presidente. E il cardinale canadese lo gela: «Sono d’accordo con la tua conclusione (no grazie), anche se saresti un buon presidente. Per favore, prova a rifiutare con fermezza».
Zuppi suggerisce: «Fatti fare onorario. Lui forse non vuole che ti identifichi e prendi responsabilità dirette». Pure il vescovo Castellucci frena l’entusiasmo del candidato: «Anche la Congregazione della dottrina della Fede chiede di declinare, forse è bene che tu chieda a Luca e Beppe di pazientare almeno per un mandato». L’aspirante presidente è scorato: «Non ho capito che sta succedendo».
Casarini non vuole problemi: «Scrivigli che farai così e che ti fidi di loro». Don Mattia si scalda: «Certo non ho scelta. Ma questa modalità di Czerny che non dà spiegazioni e che pare che sia intervenuta la Congregazione per la dottrina della fede mi fa arrabbiare». Caccia prova a smorzare la tensione: «Niente di grave: sanno anche Loro quanto vali e vogliono tenerti a far carriera nella Loro Organizzazione».
Casarini prova a inserirsi: «Siamo Mediterranea, mica la bocciofila». E il cappellano rincara: «Io tengo più a Mediterranea che a far carriera nella mia organizzazione». E conclude: «Il segretario della Congregazione per la dottrina della fede è un destrone. È contro le Ong». Probabilmente il riferimento è all’attuale vescovo di Reggio Emilia Giacomo Morandi. Caccia, curiale, chiude il discorso: «La Provvidenza farà in modo che tutto funzioni per il meglio».
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RISPOSTA N. 08 – Per gli allievi della classe VB Domenico Folis
Chers élèves de classe 5ème B de l’institut « Domenico Folis »,
Votre lettre nous sommes bien parvenue, nous vous en remercie beaucoup, nous vous disons franchement que nous apprécions vos lettres pareillement et que votre amitié nous est aussi importante.
Ces dernières années, la sécheresse a existé à Jangany et qui a entrainé une famine. Heureusement que l’Etat nous encourage à reboiser, du coup nous avons des projets à rendre notre île de nouveau une île verte. L’environnement s’améliore et le climat s’équilibre donc la pluie tombe souvent ce dernier mois. Nous sommes heureuses car ça améliore un peu aussi notre vie.
Nous vous souhaitons de bonnes santés. Sur ce, nous vous laissons.
Bien amicalement, bisous.
Evah
Narissah
Honoré
Faniry.
Cari allievi della classe 5°B dell'istituto <<Domenico Folis>>, La vostra lettera ci è ben pervenuta, vi ringraziamo molto, vi diciamo francamente che apprezziamo ugualmente le vostre lettere e che la vostra amicizia è importante anche per noi. Questi ultimi anni, c'è stata la siccità a Jangany che ha portato la carestia. Fortunatamente lo stato ci incoraggia a ripiantare, di conseguenza abbiamo dei progetti per rendere la nostra isola di nuovo un'isola verde. L'ambiente migliora e il clima si equilibra poiché la pioggia cade spesso nell'ultimo mese. Siamo felici perché questo migliora un po ' la nostra vita. Vi auguriamo una buona salute. Dopo questo, vi lasciamo Cordiali saluti, baci. Evah Narissah Honoré Faniry
Tradotto da: Giorgia e Stefano 4H
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