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Tecnologia e Salute Mentale: L’Influenza di Smartphone e Social Network sui Giovani
Una riflessione urgente sull’impatto dell’iperconnessione digitale su bambini e adolescenti.
Una riflessione urgente sull’impatto dell’iperconnessione digitale su bambini e adolescenti. Il dibattito sull’effetto dei dispositivi elettronici e dei social network sulla salute mentale di bambini e adolescenti è sempre più acceso. Le domande cruciali rimangono: gli smartphone e i social media danneggiano il benessere mentale dei giovani? Quali misure possiamo adottare per proteggerli? Paesi…
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Maternità surrogata negli USA
La maternità surrogata negli Stati Uniti è emersa come una soluzione complessa e multiforme per individui e coppie che cercano di costruire famiglie quando i metodi tradizionali di concepimento potrebbero non essere praticabili. Con l'evoluzione delle norme sociali e l'espansione dei progressi tecnologici nella salute riproduttiva, la maternità surrogata ha acquisito importanza, trasformando il panorama della genitorialità. Questa pratica prevede un accordo in cui una madre surrogata porta in grembo e partorisce un bambino per i futuri genitori, spesso a causa di circostanze mediche, genetiche o personali che impediscono loro di concepire. Le dimensioni legali ed etiche che circondano la maternità surrogata sono intricate e variano notevolmente da stato a stato. Alcuni stati offrono solide protezioni legali per tutte le parti coinvolte, mentre altri presentano rischi e incertezze significativi.
Inoltre, i costi associati alla maternità surrogata possono essere sostanziali, sollevando interrogativi sull'accessibilità e l'equità nelle opzioni di pianificazione familiare. Mentre il settore della maternità surrogata continua a crescere negli Stati Uniti, comprendere le sfumature del processo, i diritti di tutte le parti coinvolte e le implicazioni sociali è essenziale per i futuri genitori, le madri surrogate e i decisori politici. Questo articolo mira a fornire un'esplorazione approfondita della maternità surrogata negli Stati Uniti, affrontando il suo quadro giuridico, le considerazioni etiche e le narrazioni personali che illuminano le esperienze di coloro che affrontano questo profondo viaggio.
Le leggi sulla maternità surrogata variano notevolmente da stato a stato.
Il panorama legale che circonda la maternità surrogata è caratterizzato da un mosaico di normative che differiscono notevolmente da uno stato all'altro. Alcuni stati forniscono un quadro di supporto che riconosce le gestanti e delinea obblighi contrattuali chiari, offrendo così protezione a tutte le parti coinvolte. Al contrario, altri stati impongono restrizioni o divieti assoluti su determinati tipi di accordi di maternità surrogata, riflettendo diverse prospettive sociali ed etiche sulla pratica. Questa incoerenza può creare sfide per i futuri genitori che cercano di orientarsi nel processo di maternità surrogata, poiché devono essere pienamente consapevoli delle implicazioni legali nelle rispettive giurisdizioni.
Inoltre, le differenze nelle leggi statali possono influenzare significativamente l'applicabilità dei contratti di maternità surrogata e i diritti delle parti dopo la nascita. Ad esempio, in alcune giurisdizioni, i genitori intenzionali possono automaticamente assumere la genitorialità legale una volta nato il bambino, mentre in altre, potrebbero essere necessari ulteriori passaggi legali, come le procedure di adozione, per stabilire i diritti genitoriali. Queste variazioni sottolineano l'importanza di una consulenza legale approfondita e di una pianificazione attenta per chiunque stia considerando la maternità surrogata, poiché la posta in gioco può essere alta sia per la madre surrogata che per i genitori intenzionali.
I futuri genitori devono scegliere con attenzione.
La scelta di un'agenzia di maternità surrogata o di una madre surrogata individuale è una decisione che richiede un'attenta considerazione e la dovuta diligenza. I futuri genitori dovrebbero valutare le potenziali agenzie o madri surrogate non solo in base alla loro esperienza e reputazione, ma anche in base al loro allineamento con i valori e le aspettative dei genitori. Ciò comporta una revisione completa delle pratiche dell'agenzia, tra cui il processo di verifica delle madri surrogate, i servizi di supporto forniti e la trasparenza degli accordi finanziari. Inoltre, stabilire un solido canale di comunicazione con la madre surrogata è essenziale per promuovere una partnership basata sulla fiducia e sulla comprensione reciproca.
L'importanza della compatibilità si estende oltre la scelta iniziale; il supporto continuo e la chiarezza durante tutto il percorso della maternità surrogata sono fondamentali. I futuri genitori dovrebbero impegnarsi in discussioni sincere sulle loro preferenze, preoccupazioni e aspirazioni, il che può aiutare a creare una relazione costruttiva. Inoltre, la consulenza di professionisti legali e finanziari specializzati in maternità surrogata può aiutare i futuri genitori a districarsi tra le complessità dei contratti e le potenziali sfide che potrebbero presentarsi, portando infine a un processo decisionale più informato che dia priorità al benessere di tutte le parti coinvolte.
I costi della maternità surrogata possono essere notevoli.
Le considerazioni finanziarie svolgono un ruolo critico nel processo di maternità surrogata, poiché le spese coinvolte possono accumularsi rapidamente. I futuri genitori devono essere preparati a costi che in genere includono commissioni di agenzia, compensi per la madre surrogata, spese mediche, spese legali e assicurazione. Ognuna di queste componenti può variare in modo significativo in base alla posizione geografica, alla complessità del caso e agli accordi specifici presi con la madre surrogata e l'agenzia. È essenziale che i futuri genitori creino un budget dettagliato che preveda non solo i costi previsti, ma anche potenziali spese impreviste che potrebbero sorgere durante il viaggio.
Inoltre, l'impegno finanziario associato alla maternità surrogata richiede spesso un'attenta pianificazione e, in alcuni casi, il contributo di un consulente finanziario. Molti genitori intenzionali esplorano opzioni di finanziamento per alleviare l'onere dei costi iniziali, come prestiti progettati specificamente per trattamenti di fertilità o strategie di risparmio personali. Comprendere l'intera portata delle implicazioni finanziarie è fondamentale, in quanto garantisce che i genitori intenzionali siano ben attrezzati per affrontare il processo di maternità surrogata senza inaspettate tensioni finanziarie.
Il supporto dell'agenzia garantisce un processo senza intoppi.
Un supporto efficace da parte dell'agenzia svolge un ruolo fondamentale nel gestire le complessità della maternità surrogata. Fornendo un approccio strutturato, le agenzie facilitano la comunicazione tra i genitori intenzionali e le madri surrogate, assicurando che tutte le parti siano allineate e informate durante tutto il processo. Offrono una guida esperta sui requisiti legali, sui protocolli medici e sul supporto emotivo, che può ridurre significativamente lo stress spesso associato agli accordi di maternità surrogata. Questo supporto completo aiuta a stabilire la fiducia e promuove un ambiente collaborativo in cui sia i genitori intenzionali che la madre surrogata si sentano apprezzati e compresi.
Inoltre, le agenzie hanno spesso instaurato relazioni con professionisti medici, esperti legali e consulenti finanziari specializzati in maternità surrogata. Questa rete consente un coordinamento semplificato dei servizi necessari, che può accelerare i processi essenziali come gli screening medici e i contratti legali. Con un supporto dedicato a portata di mano, i futuri genitori possono concentrarsi sul loro percorso anziché impantanarsi in ostacoli amministrativi, portando infine a un'esperienza più positiva e appagante per tutti i soggetti coinvolti.
Gli accordi legali proteggono tutte le parti coinvolte.
Accordi legali chiari e completi sono essenziali per garantire che tutte le parti coinvolte nella maternità surrogata siano adeguatamente protette e i loro diritti rispettati. Questi contratti delineano le responsabilità, le aspettative e i diritti dei genitori intenzionali e delle madri surrogate, riducendo al minimo incomprensioni o controversie che potrebbero sorgere durante il percorso della maternità surrogata. Delineando esplicitamente compensi, responsabilità mediche e diritti genitoriali, questi accordi creano un quadro entro il quale ciascuna parte può operare con sicurezza.
Inoltre, gli accordi legali servono come salvaguardia contro potenziali complicazioni legali, fornendo chiarezza su questioni quali custodia, decisioni mediche e riservatezza. In assenza di tali protezioni legali, le parti potrebbero affrontare sfide significative che potrebbero complicare o mettere a repentaglio l'accordo di maternità surrogata. Pertanto, l'istituzione di solidi contratti legali non solo favorisce un senso di sicurezza, ma promuove anche una relazione più armoniosa tra genitori intenzionali e madri surrogate, contribuendo a un'esperienza positiva e di successo per tutti i soggetti coinvolti.
In conclusione, la maternità surrogata negli Stati Uniti presenta un panorama sfaccettato che intreccia considerazioni legali, etiche ed emotive. Poiché sempre più individui e coppie cercano percorsi alternativi per diventare genitori, comprendere le complesse normative e le diverse pratiche nei vari stati diventa essenziale. Mentre la maternità surrogata offre speranza e appagamento per molti, è fondamentale che tutte le parti coinvolte affrontino questo viaggio con una comunicazione chiara e una guida legale completa. Mentre gli atteggiamenti della società continuano a evolversi, lo stesso vale per i quadri normativi che circondano la maternità surrogata, rendendo fondamentale rimanere informati sugli ultimi sviluppi in questo campo dinamico. In definitiva, la maternità surrogata rimane un'opzione fondamentale per costruire famiglie, sottolineando l'importanza di risorse di supporto e di un processo decisionale informato durante tutto il processo.
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Operazione "pusher 2022": eseguite sette misure cautelari
Operazione "pusher 2022": eseguite sette misure cautelari. Torino, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, la Squadra Mobile della Questura di Torino, in stretta collaborazione con il competente Commissariato di P.S., ha svolto un’articolata investigazione per il contrasto del fenomeno dello spaccio al minuto di sostanze stupefacenti, nel quartiere di Barriera Milano. Le modalità dello spaccio e gli accorgimenti adottati per eludere gli interventi di prevenzione e repressione, da parte degli equipaggi del controllo del territorio delle Forze di Polizia, hanno richiesto il ricorso ad una strategia investigativa di più ampio respiro, anche per cercare di superare le limitazioni imposte dal dettato normativo in tema di fatti di lieve entità. L’attento studio eseguito dagli investigatori aveva evidenziato alcuni luoghi di maggior concentrazione di soggetti dediti allo smercio di stupefacenti, nell’arco dell’intera giornata, ove costoro sono soliti sostare in attesa di potenziali acquirenti, in particolare nel tratto di c.so Palermo, compreso tra via Malone, via Sesia e via Scarlatti. Conseguentemente, d’intesa con la competente Autorità Giudiziaria, a decorrere dalla primavera del 2022, era stata svolta una mirata attività attraverso l’installazione di alcune telecamere strategicamente posizionate in luoghi individuati, che avevano consentito di cristallizzare il fenomeno e di attestare le singole condotte criminose, testimoniando l’esistenza di una vera e propria “piazza di spaccio”. Erano stati individuati i gruppi di pusher centrafricani, che presidiavano la piazza di spaccio con l’ausilio di vedette, nell’arco delle 24 ore, spesso utilizzando biciclette e monopattini per i loro spostamenti, in modo da poter guadagnare repentinamente la fuga, nel caso di un eventuale intervento delle Forze dell’Ordine. L’attività di videosorveglianza, supportata da interventi mirati di equipaggi della Polizia di Stato, aveva consentito l’identificazione di numerosissimi soggetti (autori di cessioni ovvero acquirenti di sostanze stupefacenti), di raccogliere preziose informazioni circa le dinamiche e le tecniche di spaccio adottate dai pusher, di sequestrare molteplici dosi di stupefacente di varia natura (crack, eroina e cocaina) nonché di procedere ad arresti in flagranza e ad arresti differiti di presunti spacciatori. Nel corso delle lunghe attività svolte, erano stati operati numerosi arresti differiti e in flagranza di reato di stranieri responsabili di condotte di cessione di sostanze stupefacenti. Stante la perdurante gravità del fenomeno, la Squadra Mobile, d’intesa con la competente Autorità Giudiziaria, intraprendeva un’ulteriore attività investigativa, supportata da numerosi presidi tecnologici, volta all’individuazione dei fornitori dei pusher precedentemente tratti in arresto. La stessa, protrattasi per ulteriori sei mesi, consentiva agli investigatori di raccogliere gravi elementi indiziari, sulla base dei quali il G.I.P. del Tribunale di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica, emetteva un’ordinanza dispositiva di misure cautelari, disponendo la custodia in carcere per 7 soggetti e il divieto di dimora nel Comune di Torino per altri 3 individui, tutti di nazionalità straniera. A decorrere dalla giornata di mercoledi 20 u.s., il personale della Polizia di Stato (Squadra Mobile e Commissariato di P.S. “Barriera di Milano”) ha dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi di cui sopra, oltre che ad alcune mirate perquisizioni domiciliari. Sono state eseguite sette misure cautelari (cinque custodie in carcere e due divieti di dimora), mentre non sono stati rintracciati gli ulteriori tre stranieri destinatari del provvedimento, in quanto non più presenti sul territorio nazionale. A carico di uno dei destinatari è risultato altresì pendente un Ordine per la Carcerazione per l’espiazione di una condanna divenuta definitiva, cui è stata data esecuzione. Le perquisizioni hanno consentito l’arresto in flagranza di uno dei destinatari delle misure e di un ulteriore straniero, in quanto presso l’abitazione di costoro è stata rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente (circa 300 grammi di cocaina e oltre 2,7 kg. di hashish). Complessivamente, nel corso dell’attività investigativa, sono stati sequestrati oltre 2,8 chilogrammi di cocaina/crack, 1,6 chilogrammi di eroina, oltre 2,7 chilogrammi di hashish, nonché la somma contante di oltre € 80.000,00 (ottantamila). Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sanzioni Ue,in black list propagandisti e comandanti Putin
(ANSA) – STRASBURGO, 15 FEB – Il decimo pacchetto di sanzioni includerà “nuovi divieti sulle esportazioni di beni industriali per undici miliardi, ulteriori restrizioni all’esportazione di prodotti tecnologici utilizzati sul campo di battaglia, l’inserimento nella black list dei propagandisti e dei comandanti militari di Putin”. Lo ha annunciato in uno statement Ursula von der Leyen. Inoltre,…
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Scenari Futuri
E' bene sgombrare il campo da facili allusioni o ironici commenti, nessuno, meno che mai io, proverò a dire e/o pensare che il virus e nello specifico covid-19 non esiste o sia una semplici influenza o che sia stato in qualche modo prodotto o diffuso volutamente. queste sono semplici illazioni prive di fondamento. Quello che, in sostanza, voglio argomentare è come una circostanza, un cigno nero, sia preso a pretesto per azioni già in parte pianificate, che grazie all'evento imponderabile siano accelerate e portate a compimento anche in tempi minori del previsto, incontrando minori resistenze e una miriade di attori e complici in maniera più o meno inconsapevole. Tornando alla situazione attuale, le caratteristiche che questa epidemia offre sono favorevoli in modo straordinario al conseguimento di un controllo totale della società, spazzando via quei relitti di democrazia, libertà che ancora trovavano albergo dentro le sempre più defunte società occidentali. I vantaggi di un virus, rispetto ad altre paure, è evidente , in primo luogo perché, nonostante il basso impatto percentuale, nessuno ne è totalmente immune e può affermare con sicura ragionevolezza di esserlo, in secondo luogo, perché non tiene conto delle distanze e delle frontiere, si propaga grazie al fattore umano ovunque, avendo anche il duplice vantaggio di creare nell'altro il primo nemico, il primo untore e per questo da tenere lontano. In terzo luogo, questo virus, non intacca il mondo produttivo, la percentuale nettamente più alta dei morti è fra le persone "improduttive" anziani e malati, nonostante una crisi congiunturale, il potenziale umano non soffrirà più di tanto, e colpirà ancora di più in aree povere del pianeta, favorendo costruzioni di muri e frontiere. Tanto più un uomo è solo, tanto più è vulnerabile, il meccanismo di fare sentire l'individuo parte di una comunità nazionale è quanto di più alienante possibile, non sarà certo difficile scorgere in questa retorica patriottarda il tentativo di rinchiudere in una Volksgemeinschaft, per usare un termine caro ai nazisti, ossia una comunità popolare stretta attorno ai valori proposti dal potere di turno, dove pena la pubblica damnatio, non può esistere opinione o comportamento contrario. i binari su cui si deve muovere la repressione sono ovviamente due : la propaganda e la repressione.
La propaganda
Si articola ovviamente su tutti i canali mediatici e culturali, si passa dai canali di informazione, eliminando lentamente le voci contrarie al pensiero unico, semplicemente non promuovendole, massificando i messaggi, che devono essere martellanti, omnipresenti e pervicaci. I programmi si divideranno in due modi, l'elogio del sacrifico, l grandezza e la coesione della comunità, anzi nonostante lo stigmatizzare i divieti si darà più importanza ai messaggi positivi , l'arruolamento massivo di tutti i soggetti della cultura di massa: sportivi, cantanti, attori e cialtroni vari ; per una campagna da guerra totale per il sacrificio in vista di una vittoria futura che probabilmente si allontanerà sempre di più, volutamente. L'altro fronte è quello dell'informazione ufficale, dove ovviamente, parteciperanno solo i medici e scienziati allineati con la posizione dominante, preciso che ovviamente quasi tutti saranno in buona fede, il vantaggio di questo sistema è che può permettersi di arruolare complici insospettabili, un pò come gli infetti asintomatici, li è la parte geniale.
La repressione
Altra parte fondamentale è quella repressiva, l'osservanza dei divieti, come sempre la partenza sarà soft per permettere alla macchina repressiva di dispiegare il suo potere, se erano anni che tutti invocavano più sicurezza, a chi vuoi che importi se viene meno la libertà. Libertà di movimento contingentate per la crisi sanitaria, questo nell'immediato, probabilmente, verrà tolto una volta finita l'emergenza, ma tutti i dati raccolti ? Non è un caso che si parli di tracciatura dei movimenti tramite cellulare, una volta che migliaia di utenze sono state generosamente "donate" dalla popolazione. Pene sproporzionate per chi viola i divieti, c'è da giurarci che queste saranno applicate, sistema giudiziario, sarà questa volta coeso non applicando le più elementari norme di diritto. Palese introduzione di uno stato di legge marziale, sospensioni dei diritti costituzionali, senza una voce pubblica di dissenso. Spiegamento di tutti i mezzi armati e tecnologici per un controllo prima passivo ( posti blocco, ronde ) e poi attivo (mappatura degli spostamenti, violazione del domicilio ). Incentivo alla delazione, lodata come servizio alla società.
La fallacia narrativa Altro aspetto, umano, ma particolarmente pervicace è quello della fallacia narrativa, (detta anche correlazione illusoria) che si riferisce alla nostra tendenza a costruire senza motivo storie intorno a fatti. Ad esempio si crede che un virus possa servire a uno scopo, ma quando si comincia a credere alle storie si rischia di cadere in errore o di trovarsi di fronte a risposte sbagliate. I cigni neri, i grandi avvenimenti imprevisti cambiano ovviamente la società e mutano, come la storia di insegna, lo scorrere degli eventi, il come e in che modo dipende dalla volontà degli uomini e di noi, la pedissequa accettazione di modelli, escatologici per cui il virus sarebbe un essere senziente (in parte lo è) che voglia o meno insegnarci o metterci in guardia da qualcosa è un tentativo della nostra mente di mettere ordine nel caos e di cercare una logica concatenazione degli avveniment
Molti, mi potranno obiettare che i morti ci sono, i malati anche, che manca un movente e poi chi avrebbe interessa ad un controllo così stringente, o in ultima analisi chi sono, perché, certo è difficile pensare a questi politici, non solo italiani, capaci di piani così grandiosi. Un quesito alla volta, i morti e i contagiati, in Cina paese che ora sembra uscito da questa emergenza i morti sono stati, se veritiere le cifre ufficiali circa 4mila, su 1mld e oltr di persone, su quelli italiani ancora non mi esprimo, sono molti di più in percentuale,ma mi auguro non arriveranno a cifre come altre epidemie influenzali particolarmente virulente tipo spagnola o asiatica. Il vantaggio lo avrebbero tutti i poteri i quali sarebbero interessati ad avere un maggiore controllo : finanziario, manifetturie statolatra. Per quanto riguarda i politici, è evidente che i gruppi di potere, non sono rappresentati da Conte e Di Maio, attori casuali della situazione, ma dai tecnocrati e esperti che prendono le decisioni. Ma abbiamo già visto questo film. Il governo esalta la minaccia come una scusa per limitare più le nostre libertà. Quando la “minaccia” è finita, tuttavia, non ci restituiscono mai le nostre libertà. to be continued……
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[...] “Quello non è un lampione”, afferma un tweet virale di un manifestante, “è un lampione intelligente dotato di videocamera e tecnologia di riconoscimento facciale. Consentono di sorvegliare Hong Kong, e dunque i manifestanti. Di conseguenza i manifestanti li stanno abbattendo”. Altro che misurare la qualità dell'aria o l'intensità del traffico, come si limitano a dichiarare le autorità di Hong Kong: quella luce significa essere costantemente monitorati e riconosciuti dagli algoritmi, prima, e dai funzionari, poi, di un regime autoritario. Per questo bisogna proteggersi, celare la propria identità in ogni modo. Per questo quel palo, apparentemente innocuo, va distrutto.
Nessuna motosega azzera un regime, certo, ma il gesto è simbolico. Nel video condiviso da Jordan Sather su Twitter, oltre 14 milioni di visualizzazioni da solo, si vede benissimo: abbattere quel palo della luce significa segare il tronco da cui si alimenta il potere repressivo delle autorità cinesi; quantomeno, dare forma al desiderio di farlo. Significa dire, come si è letto sempre su Twitter in una deliziosa parafrasi del manifesto di Gil Scott-Heron, "the revolution will not be facially recognised".
O meglio: che è cominciata la lotta per impedirlo. Dall’inizio della protesta contro la nuova legge sull’estradizione, i manifestanti hanno regolarmente preso d’assalto, spray alla mano, telecamere a circuito chiuso, a partire, lo scorso luglio, da quelle fuori dagli edifici governativi. Già allora avevano scelto di coprirsi il volto con mascherine e caschi, usare chat cifrate per comunicare in modo sicuro, chiedere regolarmente: “No photo”. Gli esperti dicono: lasciate a casa i cellulari. È la rivolta dell’era della sorveglianza digitale di massa, la rivolta contro lo “smart” al servizio della repressione. Una battaglia all'interno di una guerra lunga e appena cominciata, il cui esito è tutt'altro che scritto.
[...] E così ci si copre, come si può. Si parla insieme al riparo degli ombrelli, organizzando le prossime mosse. Ma cosa vieta di pensare che alcuni poliziotti si siano infiltrati tra i manifestanti, solo per fotografarli a tradimento, e fornire così l'immagine al proprio database, verificando all'istante l'identità del bersaglio? In molti tra i manifestanti lo pensano, e lo riportano ai media. Il New York Timesarriva a scrivere che "manifestanti e polizia hanno trasformato l'identità in un'arma". Ed è vero. Identità, armi, diritti: tutto viene comunque ridotto a dati e analisi di dati.
Anche se i manifestanti intenti a calpestare la carcassa di una centralina "smart" non lo possono sapere, le immagini rimbalzate su tutti i media, vecchi e nuovi, del semplice gesto di abbattere un lampione hanno il potere delle statue dei dittatori che crollano. Annunciano che qualcosa di fondamentale sta accadendo. Dan Gillmor, osservatore esperto delle dinamiche mediatiche e sociali, ne fa il fondamento per sostenere che quei manifestanti "sono molto avanti rispetto a noi nel comprendere il pericolo per la libertà rappresentato dal riconoscimento facciale".
[...] Quelle immagini ci dicono che per una parte della collettività, piccola o grande qui poco importa, la società della sorveglianza digitale non è più accettabile, è territorio di scontro politico aperto, di contestazione sociale. E il riconoscimento facciale, che ne è ingrediente indispensabile, non è più la norma, qualcosa che si può imporre alla cittadinanza con noncuranza, senza dibatterne in modo democratico prima, e senza pensare alle conseguenze che produrrà nel tessuto sociale e nella vita di ogni individuo.
C'è stato un tempo in cui si giustificavano progetti pilota a base di algoritmi di "facial recognition" a partire da quel modo di pensiero, e di potere, tipico della Silicon Valley che Shoshana Zuboff riassume nel termine "inevitabilismo": cioè l'idea – che per l'autrice di Surveillance Capitalism è una "ideologia" – per cui è la tecnologia a imporre i suoi cambiamenti all'uomo, non viceversa. Astratto? Per nulla. Perché la conseguenza logica è sottile, e sinistra: se il riconoscimento facciale è una necessità, una naturale e inevitabile conseguenza dello sviluppo tecnologico, che senso ha opporvisi?
Al massimo la si potrà "regolare", come infatti chiedono tutti i CEO dei principali colossi tecnologici. Ma non metterla al bando.
Ma quel tempo è finito, e i pochi secondi raccontati in quel video di protesta a Hong Kong dicono chiaramente perché: non importa nemmeno più che il riconoscimento facciale, poi, ci fosse davvero. Importa che basti il mero sospetto ad accendere le flex.
La sola possibilità del controllo motiva una rivolta per eliminarlo. Il Panopticon sembra finalmente essersi rovesciato contro se stesso. E ora ad avere paura è chi osserva, non chi è osservato. Perché le voci che si levano in protesta contro il riconoscimento facciale si stanno moltiplicando in tutto il mondo, su diversi fronti e con risultati già importanti.
Voci che chiedono non regole, ma divieti: che il riconoscimento facciale sia vietato fino a nuovo ordine, e per intanto sia vietato. Subito.
Voci, poi, che insinuano un dubbio anche più profondo: e se un mondo senza riconoscimento facciale fosse non solo possibile ma stesse, anzi, già accadendo?
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"Operazione Ishan" 15 catture per spaccio di sostanze stupefacenti circa 1250 cessioni di eroina
La Polizia di Stato di Macerata, nell´ambito dell´attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, a partire dagli inizi di Marzo, all´indomani dei gravi fatti di sangue verificatisi con l´omicidio di Pamela Mastropietro e la tentata strage ad opera di Luca TRAINI ha avviato un´articolata indagine all´esito della quale sono state deferite all´Autorità giudiziaria trentatre persone e sono state emesse quindici misure cautelari personali di cui tredici custodie cautelari in carcere e due divieti di dimora. In particolare si tratta di una complessa attività di indagine della Squadra Mobile, coordinata dal Procuratore Capo Giovanni GIORGIO, che si inserisce in un più ampio contesto investigativo e che ha consentito di ottenere già lo scorso 19 Luglio cinque provvedimenti cautelari restrittivi. Le indagini, particolarmente articolate, sono state realizzate con lo strumento delle intercettazioni telefoniche, l´impiego di strumentazione tecnica altamente sofisticata, presidi tecnologici di ripresa e di localizzazione, appostamenti, pedinamenti e personale sotto-copertura che, in forza della normativa esistente, in varie occasioni, ha acquistato sostanza stupefacente dagli spacciatori. L´attività di indagine ha permesso, quindi, di accertare una fiorente attività di spaccio gestita da cittadini extracomunitari di origine africana, la maggior parte di nazionalità nigeriana i quali, in numerosissimi luoghi della provincia, cedevano sostanza stupefacente del tipo eroina. I luoghi in cui i soggetti cedevano la sostanza stupefacente insistono nel comune di Treia e la sua frazione Passo di Treia nonché in numerose zone del centro cittadino come i Giardini Diaz, Parco Fontescodella, via Pace, via Roma ma soprattutto nei pressi di due istituti scolastici di questo centro: Scuola Enrico Fermi e Istituto Galilei, luoghi frequentati anche da minori che, in varie occasioni, erano loro stessi gli acquirenti della sostanza stupefacente. Il contesto operativo si presentava da subito difficile per gli investigatori ma le tecniche di indagine adottate hanno consentito di documentare in modo inoppugnabile la rete di spaccio mediante l´utilizzo di strumentazione tecnica all´avanguardia come telecamere ad altissima risoluzione installate nei luoghi attenzionati. L´indagine è stata condotta procedendo con l´escussione di circa cinquanta persone, con l´analisi del traffico telefonico di circa quaranta utenze, con accertamenti che hanno così permesso di accertare circa 1250 cessioni nella Provincia in tutte le ore della giornata e con clientela assai variegata. Si trattava di un "commercio di sostanze stupefacenti al minuto" cedute anche a minorenni ed a "basso costo". All´esito dell´attività sono state emesse quindici ordinanze cautelari personali di cui tredici concernenti la custodia cautelare in carcere e due divieti di dimora. I destinatari delle quindici ordinanze di custodia cautelare sono in maggioranza nigeriani, regolari sul territorio nazionale con permessi di soggiorno per richiesta di asilo e motivi umanitari. Read the full article
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