#dividiamo
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@unmeinoakaito
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Siamo fatti di sensi e c’è un senso per tutto.
Con i primi cinque se siamo fortunati
dividiamo la bellezza della vita,
il sesto, quello fra istinto, percezioni e magia, cerchiamo quasi di respingerlo
ma quando lo assecondiamo
si rivela quasi sempre giusto e spietato.
Poi c’è un settimo senso, è quello dell’assenza, il jamais vu.
Alcuni ce l’hanno nel dna,
è una condizione della mente,
altri ne sono sprovvisti ma lo scontano da fuori, incrociandolo continuamente.
Poi c’è l’ottavo senso, quello per l’amore
e talvolta, fra miliardi di volte,
due individui che lo possiedono
s’incontrano e scontrandosi
danno origine alla completezza,
al nono senso perfetto della meraviglia.
Massimo Bisotti
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entro in ufficio
esce dal bagno una delle signore che lavora nell’altra azienda con cui dividiamo lo studio (una signora sempre sorridente, che saluta sempre, iperallegra, devastantemente allegra)
ci incrociamo
lei: ciaooooo la vuoi smettere di non mangiare???
io (pieno della vita): in realtà sto facendo una dieta di massa dalla nutrizionista
lei: anche ioooo però per dimagrire
io (andando oltre): 😅 a ognuno il suo!!
troppa allegria mi devasta
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dovremmo fare un qualcosa dove dividiamo i piloti nei licei/istituti tecnici/professionali che avrebbero frequentato secondo noi se fossero andati tutti alle superiori
C'era un post di @mugellocircuit in cui le era stato chiesto che superiori avevano fatto i piloti (ero io tra l'altro. In anon perché mi vergognavo ancora ormai la vergogna l'ho buttata fuori dalla finestra) PERÒ si dovremmo farlo, tutto sulle vibes.
Anche perché a vederlo Pecco pare uno che abbia fatto il liceo e invece non ha manco finito il professionale, dobbiamo rettificare questi errori dell'universo
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Ieri sono andata a fare il barbecue con i colleghi del mio vecchio lavoro.
Il mio ex leader del Myanmar mesi fa aveva detto:"A Luglio vogliamo andare a pescare?". E così, eccoci qua. Non eravamo tutti, ma c'era anche un ex collega che se n'è andato dal progetto in cui ero anche io un mese dopo che ero arrivata. Se n'era andato solo dal progetto, quindi lavora ancora nella mia ex azienda, però nel dipartimento HR.
Quando mi ha chiesto:"Come va il lavoro nuovo?", ha anche detto:"Quando hai dato le dimissioni nel dipartimento erano tutti sotto shock! Hanno detto:"Nonostante il capo took so much care of her... (non lo so dire in italiano con queste precise parole - per far capire il concetto)"" Io:"EEEEEEH?!?!? E perché proprio per me?!?" (stavolta quella sotto shock ero io).
Praticamente chiedendo meglio dopo ho capito che il capo "tiene particolarmente" a quelli a cui ha fatto lui in persona il colloquio (e capita quasi esclusivamente con gli stranieri che vengono da lontano). In primis perché lui ha l'ultima parola su se assumere o meno la persona, in secundis perché siamo un investimento ingente per l'azienda (dato che pagano sia il viaggio aereo che le spese del trasloco).
Io già me l'ero immaginato che quelli pretendevano fedeltà assoluta dato tutti i soldi che avevano investito su di me, però io manco mi avevano assunta e già sapevo che avrei cambiato prima o poi. Figuriamoci poi quando mi sono resa conto che era al 100% un'azienda giapponese, quindi fatta di pazzi stakanovisti... ma col cazzo che rimango da voi! Anzi piuttosto, grazie mille per il pesce e a mai più rivederci!
Mentre ero in macchina con la mia ex collega le ho chiesto:"Da voi da quando a quando sono le vacanze estive?" Lei:"Non le abbiamo..." Io:"Eh?!? Però nell'azienda del progetto dove lavorate è festa no? Come fate?" Lei:"Eh andiamo lo stesso..." Io:"Pure se non ci sarà nessuno?!" Lei:"Eh sì, forse ci dividiamo e facciamo metà smart in quei giorni".
Giuro che in quel momento mi sono detta: GRAZIE A DIO CHE ME NE SONO ANDATA.
(Infatti nella mia azienda attuale è festa non solo lunedì- che è festa nazionale- ma anche Martedì e Mercoledì e in più spingono per far prendere le ferie anche per i due giorni restanti, dato che nella sede in Giappone si usano tipo la metà delle ferie disponibili. Purtroppo per me, dato che sono ancora nel periodo di prova, non posso prendere ferie e quindi dovrò andare per forza.
Non è che ero triste per questa cosa, però insomma, un po' "che sfiga" l'ho pensato. Ma dopo che ho visto com'è la situazione altrove, io ringrazio Dio, i santi e la Madonna per avermi fatto trovare questo posto. Il lavoro mi farà pure mezzo schifo, però penso che finché rimango in Giappone, io in questa azienda ci muoio. Letteralmente.)
La giornata è cominciata con me che ho preso il primo treno intorno alle 5 del mattino e mi accorgo che la linea che volevo prendere era non in ritardo, ma completamente ferma (alla faccia dei treni giapponesi sempre efficienti) e quindi ho dovuto fare tutt'altro percorso. Arriviamo al punto di incontro e poi con l'auto abbiamo fatto circa un'altra ora di viaggio. Ieri notte ho dormito tipo 4h e a metà mattina ero già morta.
Il tempo di costruire tutte le cose per il bbq e già eravamo a grigliare roba. La mia ex collega si è messa a preparare il riso con un metodo vecchissimo (foto 2). A quanto pare ha detto che il riso lo cuocevano così durante la guerra, così che potessero sopravvivere nei boschi.
Nonostante non avessi il costume, faceva talmente caldo che mi sono buttata nel fiumiciattolo dove tutti gli altri si stavamo facendo il bagno e penso di non aver mai preso decisione migliore perché l'acqua era freschissima; tanto faceva talmente caldo che in 20min i vestiti erano già asciutti. Dopo mangiato, ha cominciato a tuonare e pensavamo si avvicinasse un temporale... invece ha fatto 2 gocce e poi ha smesso. Nel frattempo abbiamo smontato tutto che erano le 17 e dopo esserci riposati un po', siamo di nuovo partiti con l'auto per tornare alla stazione di partenza. In macchina ovviamente io sono letteralmente crollata e penso di aver fatto tante di quelle figure di merda russando e mettendo la bocca aperta che non voglio nemmeno immaginare. Dopo quello mi aspettavano altre 2h di treno e alla fine alle 21 ero finalmente a casa. Il tempo di farmi una doccia veloce e alle 21:30 ero già a dormire con tutto l'arsenale per dormire il più a lungo possibile: condizionatore a 29°C sennò mi sveglio perché ho freddo, tappi alle orecchie e mascherina.
Stamattina mi sono svegliata alle 8:30, ho dormito 11h e non dormivo così tanto e decente da un mese, o forse anche di più.
È stata una bella giornata, ma non so se la ripeterò mai con un ritmo del genere... per me è troppo pesante, io c'ho quasi 30 anni e mi sto a fa vecchia, ste cose da giovani pazzi non sono più per me, io voglio dormì.
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Il compleanno di mia nipote divide l'estate. Sono uscite le graduatorie delle magistrali e noi esseri umani non riusciamo a non nutrire la competizione reale o immaginaria
Io devo studiare le comunità emotive, ho letto due racconti di Tondelli, ho romanzi di Goliarda Sapienza, Rosetta Loy e io e mia sorella ci dividiamo per quello che i maschi pensano di noi (o insomma lei si allontana e io non so come consolarla)
Tante zanzare, tramonti molto tardi e molto coloratissimi, mi sono scottata in montagna e ho messo i piedi in un rivolo ghiacchiatissimo che è nato dopo l'alluvione. Ero con due bambine italoucraine che sono tornate in Italia dopo l'inizio della guerra
L'estate è sempre uguale ed è tutto molto contraddittorio e romantico e dolce amaro. Come dice una bella canzone che si chiama bagaglio, è un "dolce presagio di malinconia"
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“Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui le scelte che facciamo sono il prodotto di una somma di emozioni, alla quale sottraiamo il buonsenso, moltiplichiamo per l’egoismo e dividiamo in parti uguali per tutte le volte in cui il risultato finale è lo stesso, ed è sbagliato.”
Levante - Se non ti vedo non esisti
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sabato mattina, ore 10. numero messaggi sul gruppo whatsapp della scuola 57
anteprima: noi nel weekend ci portiamo avanti con x, y, z. se ci dividiamo i compiti facciamo tutto per lunedì
io:
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“Siamo amici. Io non desidero niente da te, tu non vuoi nulla da me. Io e te... dividiamo la vita.” KHALIL GIBRAN art by_anastasiasalmina_ *************** "We are friends. I don't want anything from you, you don't want anything from me. You and I... we share our lives.” KHALIL GIBRAN art by_anastasiasalmina_
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LA FAMIGLIA CHE HA OSPITATO 600 MIGRANTI IN CASA PROPRIA
Filippo Lombardo è un artigiano nato a Reggio Calabria, insieme alla moglie Loredana Crivellari, vivono a Ventimiglia in Liguria a pochi chilometri dalla frontiera con la Francia. Negli ultimi quattro anni hanno ospitato nella loro casa circa 600 migranti.
Sono ormai conosciuti come ‘quelli del furgoncino rosso’, accolgono e danno rifugio a tanti che vengono respinti al confine con la Francia. “Il primo si chiamava Hussain. Era un ragazzo tunisino. Lo abbiamo trovato malconcio, era stato picchiato”. A Natale è arrivata una ragazza nigeriana. Camminava per strada assieme al figlio di quattro anni. Erano stati respinti. Scaricati al confine. “Il problema – continuano nel racconto – è che non si fidano più di nessuno”. “Quando avvicini queste donne che sono state violentate e imprigionate in Libia, donne in viaggio da anni, donne che hanno attraversato il mare, senti tutta la loro preoccupazione”. In cambio, Filomena e Filippo non vogliono nulla. “Ci dividiamo i compiti” racconta Filomena, infermiera in pensione. “Io mi occupo dell’accoglienza in casa, lui va con il furgone quando sappiamo che ci sono donne o famiglie in mezzo alla strada”.
Alle volte l’afflusso è massiccio, anche trenta persone in una settimana. “Non ce ne siamo mai dovuti pentire”, racconta Loredana: “Nessuno ha mai portato via un solo euro”. “Vedevamo questi ragazzi e ragazze sulle strade… Forse perché ci siamo conosciuti negli scout, e quando sei scout lo sei per tutta la vita”. “In questi anni abbiamo capito che aiutare gli altri è bellissimo, ti cura l’anima” raccontano.
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Fonte: La Stampa; La Repubblica; foto di August de Richelieu
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Il fratello compie gli anni, c'è la torta, siamo in 8.
Io: allora, nipotini, che ne dite se la dividiamo in 20 e mangiate BEN DUE pezzi ciascuno???
Nipoti: SIIIIII ZIOOO GRAZIEEEEE 😍😍
Io:
#in genere si dice come rubare le caramelle ad un bambino#e devo dire che la cosa dà abbastanza soddisfazione#io sono dell'idea di far provare sulla pelle cosa significa non voler studiare#piuttosto che imporre a tutti i costi una educazione
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essere intrappolati nei propri schemi mentali è bigottismo, anche quando siamo convinti che i nostri valori siano progressisti
nel momento in cui selezioniamo, dividiamo, etichettiamo, siamo bigotti, ristretti, chiusi
i vegani che frequentano solo vegani, i kinkster che frequentano solo kinkster, i queer che frequentano solo queer: esempi di persone che hanno perso la loro individualità, si sono sacrificati e immolati all'etichetta e si sono chiusi in una cricca sociale, una bolla, che li fa star bene, ma che preclude loro il mondo tutto, con i suoi orrori e le sue bellezze
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Il PNRR spiegato agli idioti
Ti presto 500€uro a patto che tu compri:100 €uro di zucchine da mia zia,100 €uro di banchi a rotelle dal mio amico,100 €uro per un cappotto termico dammiocuggino,100 €uro ce li dividiamo io ed Ursula,gli ultimi 100 me li riprendo perché non li hai spesi.… Poi me ne ridai indietro 700.Non li hai perché non stampi più il denaro?Beh, hai ancora tante industrie, immobili …comincia a cedermi quelli,…
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Dall'esterno siamo spesso legati Dall'interno perlopiù separati Ma di quello che è il nostro secolo Dividiamo il flusso, le ore, la follia, Le piaghe.
-Gottfried Benn, "A Jünger"
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L'anima è una sola. Siamo noi che la dividiamo in intelletto e in sentimento, in politica e in arte: fittizie divisioni come i fili che si disegnano sulle lenti dei telescopi per tagliare a nostro comodo il firmamento in più campi; ma il cielo resta uno solo, coi suoi campi e le sue tenebre.
Ugo Ojetti, Più vivi dei vivi
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