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DISCOBOLO
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O discóbolo Nos 27° Jogos Olímpicos, em 672 a.C., Eurybus de Atenas foi o vencedor na corrida do Stádium. Também conhecido como “Eurybotus” ou “Eurybates” pelos atenienses, embora em outros lugares a distinção seja menos visível. Ele foi o segundo vencedor oriundo de Atenas, precedido apenas por Pantácles. É grande a possibilidade de Eurybus ser o modelo do famoso Discóbolo, pois ele é retratado no “Baú de Cypselus”, que foi deixado como oferenda em Olímpia e sua imagem segurando o disco ainda era visível lá séculos depois. Ele também é sujeito de uma descrição detalhada feita por Pausânias: Eurybus era um antigo atleta grego lançador de discos, que por seus feitos foi escolhido para a corrida mais importante de Olímpia. Perceba que o antigo autor não diz explicitamente que este lançador de discos é o mesmo que conhecemos como o retratado pelo escultor Mirón, no entanto as transcrições encontradas no baú ofertado à Zeus demonstram que sim. De acordo com Pausanias, há imagens e vestígios de ter sido confeccionado no épico alfabeto áurico-coríntio, e o relato de uma lenda em que o bebê cypselus, filho do tirano de Corinto, foi escondido no referido baú por sua mãe Labda, que escondeu o bebê para escapar de assassinos (a narrativa lembra a infância de Perseu). O Baú de cedro de Cypselus é ricamente trabalhado com narrativas mitológicas e adornada com marfim e ouro, e sua data de confecção conhecida coincide com a história de Eurybus. A representação do Discóbolo Eurybus é um dos mais antigos conhecidos de um gênero que mais tarde seria adaptado para estátuas, sendo a mais famosa delas o Discóbolo de Mirón, e suas cópias posteriores. @prof.lucianodornelles #jogosolimpicosantigos #campeoesolimpicos #atenas #discobolo (em Por Ai) https://www.instagram.com/p/CoBh_CusD02/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Destino Zero di Giovanna Caprotti: Un thriller avvolto nel mistero del passato. Recensione di Alessandria today
La ricerca della verità in un caso che affonda le radici nel passato.
La ricerca della verità in un caso che affonda le radici nel passato. Destino Zero di Giovanna Caprotti è un thriller che cattura fin dalle prime pagine, mescolando abilmente mistero e suspense. Ambientato negli anni ’90, la storia ruota attorno a un gruppo di amici che si ritrovano nella villa di Radames Contini per festeggiare la maturità. Ma ciò che inizia come una serata di festeggiamenti si…
#Amici#amicizia tradita#Anni &039;90#assassino#bugie e segreti#Colpi di scena#Commissario di Polizia#commissario Pirrotta#crime fiction#crimine#Destino Zero#Giovanna Caprotti#Indagine#intrigo#investigatore#investigazione#investigazione del crimine#mistero#narrativa italiana#Omicidio#Passato#Radames Contini#Romanzo giallo#Romanzo mistero#Scomparsa#Segreti#segreti del passato#Sharon#statuetta discobolo#Suspense
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Discobolo di Mirone | storia dell'arte in pillole
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An Angel for Satan (1966) Un Angelo per Satana Discobolo Film Dir. Camillo Mastrocinque
Barbara Steele as Harriet Montebruno / Belinda
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Discobolo Lancellotti Rome Sculpture Museum
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Rodolfo Siviero il detective dell'arte.
Rodolfo Siviero Solitamente si ricorda un'opera d'arte o il suo creatore, l'artista, ma mai si ricorda chi quell'opera l'ha salvata. Esiste un personaggio di nascita pisana ma naturalizzato a Firenze che ha fatto del recupero di opere d'arte lo scopo della della sua vita. Il Signore in oggetto si chiamava Rodolfo Siviero e la sua base operativa esiste ancora sul Lungarno Serristori ed è possibile visitarla. Questo il link . Siviero è appassionato d'arte sin da giovane e le sue frequentazioni di ambienti artistici e letterari gli permettono di crescere e migliorare la sua competenza in campo artistico, addirittura ha ambizioni poetiche, nel 1936 pubblica una raccolta di poesie "La selva oscura". La sua passione va dall'antico al moderno fino a scoprirsi critico d'arte. In una fase iniziale aderisce al fascismo come molti giovani a quel tempo, ma è sufficiente poco tempo, e soprattutto la consapevolezza di quante opere d'arte vengono trafugate dall'Italia con la scusa di salvarle dai bombardamenti, per diventare un fervido antifascista. Si rende conto che queste opere finiscono nelle collezioni private dei gerarchi nazisti con il placido silenzio del fascismo italiano, tanto che dopo l'8 settembre del 1943 e l'occupazione tedesca in Italia il trasporto delle opere d'arte in Germania diventa un vero e proprio furto legalizzato continuativo. Con base logistica all'interno della palazzina oggi conosciuta come Casa Siviero comincia il suo lavoro da antifascista sia mediante collegamenti con i partigiani sia mediante collegamenti con le truppe dell'intelligence inglesi. Il suo lavoro si svolge soprattutto nel segnalare, per poter essere intercettati, i convogli che trafugano verso la Germania le opere d'arte. Il suo lavoro non passa però inosservato e nell'aprile del 1944 vine catturato, imprigionato e torturato presso Villa Triste di via Bolognese, poi rilasciato grazie ad ufficiali collaboranti con le forze anglo-americane. Questa sua conoscenza dell'arte e la sua attività serrata nel bloccare le "esportazioni" gli valgono, dopo la liberazione, incarichi di prestigio proprio a fronte del problema della restituzione delle opere d'arte trafugate prima e dopo la guerra, tanto da essere incaricato da De Gasperi nel 1953 per concludere un accordo con la Germania per la restituzione di tutte le opere d'arte ritrovate in suolo germanico. Tutti gli anni seguenti sono passati da Siviero come detective per ritrovare i tesori Italiani e riportarli in patria. Arriva a formare un ufficio preposto che con una fitta rete di informatori e la diplomazia riesce a scovare e recuperare innumerevoli pezzi d'arte.
Roberto Siviero Ricordiamo il Discobolo Lancellotti, i capolavori dei musei napoletani portati via dall'Abbazia di Montecassino o ancora le Fatiche di Ercole di Antonio del Pollaiolo conservate ora agli Uffizi e poi ancora Annunciazione del Beato Angelico. Opera sua è il salvataggio dei quadri di De Chirico sottraendoli con stratagemma dalla villa di Fiesole dello stesso De Chirico costretto a scappare per rastrellamenti nazisti. Tutti i dipinti vengono nascosti in un deposito della Soprintendenza. Le sue segnalazione permettono di intercettare e recuperare le opere d'arte trafugate a Firenze dalla Galleria degli Uffizi e dal Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Addirittura la Madonna con Bambino del Masaccio riesce a recuperarla due volte, prima nel 1947 e poi nel 1973 dopo il suo furto avvenuto 1971. Negli ultimi anni della sua vita ricopre il ruolo di presidente della Accademia delle Arti del Disegno l'istituzione fiorentina fondata da Vasari e da Cosimo I dei Medici ma non smette mai il suo ruolo di "cercatore" anche se non più supportato dai successivi governi italiani come nei primi anni. Muore nel 1983 lasciando la sua collezione privata e la sua casa alla Regione Toscana perchè rimanga esempio di quanto siano importanti l'arte e la cultura nell'identificazione culturale di un popolo. Oggi è possibile visitare il piano inferiore di Casa Siviero, un viaggio all'interno di un'abitazione privata aperta al pubblico circondati di oggetti e mobili pregiati senza contare i quadri appesi che vanno da De Chirico a Pietro Annigoni.
Jacopo Cioni Read the full article
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Mirone
Discobolo
Città del Vaticano - Musei Vaticani - Sala della Biga
Statua di discobolo con testa moderna
Venne trovata nel 1791 a Villa Fede (scavi del Cardinale Mario Marefoschi), nell’area di Villa Adriana a Tivoli, e venduta l’anno successivo ai Musei da Giovanni Maria Cassini; lo stesso anno fu restaurata da Carlo Albacini. Nel 1797 fu trasferita a Parigi in seguito alle confische francesi, ritornando nel 1815. La testa, il braccio sinistro e parte del destro e la gamba destra (da sotto il ginocchio) sono frutto delle integrazioni dell’Albacini, con abrasioni artificiali per antichizzare le parti inserite; anche l’iscrizione greca — Μύρων ἐποίει («Mirone fece») — sul tronchetto sotto lo strigile è moderna. Il discobolo è qui colto nel momento di massima torsione prima di scagliare il disco: il movimento rotatorio produce nella muscolatura e nei tendini uno stato di forte tensione, pur bloccato in un attimo di stasi. Nell’originale capolavoro in bronzo della maturità dello stile severo — noto da più di 20 copie (alcune molto frammentarie) — la testa era ruotata all’indietro, con lo sguardo verso il disco. Nell’opera ��� grazie alla presenza del nome Hyakinthos accanto alla raffigurazione di un simile discobolo su di una gemma — taluni hanno ritenuto di dover identificare Giacinto, il mitico giovane amato da Apollo e dal dio ucciso involontariamente con un disco; più accreditata sembra però la teoria che vuole vedervi un atleta vincitore, forse ateniese, celebrato in un santuario della città. Il discobolo — del tipo «Lancellotti», dalla replica più nota — risulta essere una copia, della prima metà del II sec. d.C., del celebre originale greco dello scultore Mirone, scolpito verso il 450 a.C.
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1-. y 2-. Jano
3-. Bocca della Veritá
4-. Ceres
5-. Dios Lar de Talavera
6-. Discobolo
7-. Julio César (considerado semidios)
8-. lar de lora del río
9-. Libitina
10-. máscara romana
11-. Escultura thoracata emperador
12-. Ocasión
13-. Pale
14-. Rómulo y Remo
15-. Venus
16-. Venus, Adonis y Cupido
17-. Vesta
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Discobolo Lancellotti
Artista: Mirone
Supporto: Bronzo
Altezza: 156 cm
Data: 455 a.C.
Materiale: marmo (bronzo l'originale)
Ubicazione: Museo nazionale romano di Palazzo Massimo, Roma (Discobolo Lancellotti)
Originale erano bronzo, ora sono note solo le copie romane in marmo.
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IL DISCOBOLO DI MIRONE: Il "Discobolo di Mirone" di autore sconosciuto e risalente circa al 445 a.C. durante l'Età Classica, è una copia romana di una statua in bronzo. Questa scultura, sorretta da una palma, è caratterizzata da un grande dinamismo, catturando il momento in cui l'atleta si appresta a lanciare il disco. Ritrovata a Roma, la statua è attualmente conservata al Museo Nazionale di Roma, dove continua a essere ammirata per la sua bellezza e la sua rappresentazione vivida e realistica del corpo umano in movimento.
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TITOLO: Discobolo Lancillotti
DATAZIONE: 460-450 a.C.
LUOGO DI RITROVAMENTO: Villa Palombara Roma
LUOGO DI CONSERVAZIONE : Museo nazionale Romano palazzo Massimo.
TECNICA: copia romana in marmo da un originale in bronzo
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La Scultura del giorno: il Discobolo restaurato come Gladiatore ferito dei Musei Capitolini
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il torso del Discobolo dei Musei Capitolini che fu restaurato dandogli l’aspetto di un Gladiatore ferito. Come potete immaginare, quest’opera cela una storia assai curiosa che vale la pena conoscere e approfondire. La parte più antica della scultura è il torso, una copia del I secolo d.C. del discobolo di Mirone che venne scolpito nel 460 a.C mentre…
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#antonietta bandelloni#artblogger#arte#artinfluencer#bellezza#english#La scultura del giorno#rinascimento#Roma#scultura
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Capitan America 1 (149) – Cover A
• La nuova era del Discobolo comincia qui! • Si parte con una storia con protagonisti Steve Rogers e Sam Wilson, che segna l’inizio di un capitolo fondamentale nelle storie dei due Capitan America. • C’è una minaccia in arrivo e porta la firma di… Arnim Zola! • L’albo ideale per iniziare a seguire le avventure dell’Avenger a stelle e strisce!
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An Angel for Satan (1966) Un Angelo per Satana Discobolo Film Dir. Camillo Mastrocinque
Barbara Steele as Harriet Montebruno / Belinda
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Sangiuliano: "Dovranno passare sul mio cadavere, se rivogliono il Discobolo Lancellotti"
Il ministro della Cultura a Firenze: Spero che la Germania ci restituisca il basamento”source
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