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Archeologia / Premio “Khaled al-Asaad” per le scoperte effettuate nel 2023: ecco le “magnifiche cinque” finaliste [FOTO]
Archeologia / Premio “Khaled al-Asaad” per le scoperte effettuate nel 2023: ecco le “magnifiche cinque” finaliste [FOTO]
Redazione Annunciate le 5 scoperte archeologiche del 2023 candidate alla vittoria della 10ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”. Il Premio, promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, sarà consegnato a Paestum venerdì 1 novembre in occasione della XXVI BMTA. Le cinque scoperte selezionate quest’anno sono: Cina: nella provincia…
#Alessio De Cristofaro#Archeo#archeologia#Artur Obłuski#BMTA#Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico#Cina#dinastia Shang#Dongola#Holly Pittman#International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”#Irak#Iraq#Lagash#Lagash Archaeological Project#Lorenzo de Lellis#Maciej Wyżgoł#Makuria#Marzia Di Mento#Mesopotamia#MOLA#mosaico#Museum of London Archaeology#Nerone#notizie#Nubia#Paestum#Palazzo della Rovere#Polish Centre of Mediterranean Archaeology#Renato Sebastiani
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DAL SITO DI YINXU, NUOVE TRACCE SULLE PRIME FASI DELLA CIVILTÀ CINESE
DAL SITO DI YINXU, NUOVE TRACCE SULLE PRIME FASI DELLA CIVILTÀ CINESE
A quasi un secolo dall’inizio degli scavi archeologici di Yinxu, nei pressi della città di Anyang, nella provincia di Henan, in Cina, nuove fruttuose scoperte permettono di decodificare le prime fasi della civiltà cinese. Il sito di 3.300 anni, iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2006, è meglio conosciuto per essere il luogo del rinvenimento di magnifici oggetti rituali…
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Dinastía Zhou
La dinastía Zhou (1046-256 a.C.) se cuenta entre las de mayor importancia cultural de las primeras dinastías chinas, y es la de más larga duración de todas las de la historia de esa civilización. Se divide en dos períodos: Zhou occidental (1046-771 a.C.) y Zhou oriental (771-256 a.C.). Sucedió a la dinastía Shang, que reinó alrededor del período comprendido entre 1600 y 1046 a.C., y precedió a la dinastía Qin (pronunciado «chin», que es la dio el nombre a China), de entre los años 221 al 206 a.C.
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Sanzuwu/Yatagarasu (parte 1)
Mi piace questo sottile paragone tra gli umani/youkai e il corvo/coniglio e quindi Sole/Luna,Yang e Yin (ricordate che il Maten Kyo e il Seiten Kyo sono le Scritture che dominano lo Yin e Yang rispettivamente, tanto che lo stesso Maten Kyo aveva un lignaggio demoniaco prima dell’Anomalia) ma la cosa che ha attratto la mia curiosità è l’ultimo disegno raffigurante lo Yatagarasu o più precisamente il Sanzuwu (三足烏). Sappiamo come nella Minekura molti concetti, storie, miti ecc. spesso siano fusi e con-fusi come in questo caso e dunque vi è la necessità di scindere i vari pezzi pertanto dividerò in due parti (si spera XD) questa analisi.
Origini
Prima di parlare di esso però voglio agganciarmi al mito cinese implicito nell'ultima frase di Ukoku, come si può notare si vede un corvo (o cornacchia più probabilmente considerato l'areale di distribuzione del Corvus macrorhynchos colonorum nell'area del sito neolitico della cultura Yangshao e del Corvus macrorhynchos tibetosinensis se consideriamo la sovrapposizione geografica col C.m.colonorum della dinastia Shang), dalle parvenze più della fenice Fenghuang che di un corvide, inscritto nel disco solare poiché nel mito cinese e in quello giapponese derivato dal primo il corvo/la cornacchia è legato al Sole. In Cina le prime testimonianze del corvo solare (lo chiamo così perché come viene di solito chiamata “corvo/cornacchia a tre zampe” non mi convince molto e ve lo spiegherò più avanti) risalgono già nel 5000 a.C. dove viene rappresentato come uccello totemico e pare che il luogo d’origine di questa figura è Shandong provincia costiera situata lungo la regione più orientale della Cina.
Già nelle ceramiche neolitiche risalenti dal 5000 al 3000 a.C. troviamo la rappresentazione del corvo solare,detto anche Sanzuwu, nelle culture Yangshao e Longshan. Altre scoperte archeologiche nel villaggio Quanhu-chun (città di Liuzi-zhen, provincia di Shaanxi) rivelano la presenza di ceramiche su cui è rappresentato l’uccello totemico sulle cui ali spicca il Sole. Interessante notare come nella cultura Yangshao oltre al corvo solare gli è affiancato nella rappresentazione un rospo su una Luna crescente.
Notare il corvo a sinistra e il rospo sulla Luna a destra rappresentati in questo dipinto trovato nel sito archeologico di Mawangdui. L'immagine è lo stendardo del corteo funebre dipinto su seta della dinastia Han occidentale trovato nella tomba Mawangdui Han di Xin Zhui, nota anche come Signora Dai (morta nel 168 a.C.), raffigurante il rospo lunare (in alto a sinistra) e il corvo solare (in alto a destra). Qua vedete lo stendardo nella sua interezza, notare come ancora sia presente quell'antica traccia tripartita del mondo (cieli, mondo umano e mondo di sotto o aldilà di sciamanica memoria).
Questa rappresentazione già antica di 7000 anni,continuò per altri 3000 anni fino a che l’uccello divenne un corvo (o cornacchia) dorato e la rana in un rospo,ritratto di un credo secondo cui il corvo è l’anima del Sole mentre il rospo l’anima della Luna.
Sanzuwu, dal sito: https://baike.baidu.com/item/%E9%87%91%E4%B9%8C/1513627?fromtitle=%E4%B8%89%E8%B6%B3%E9%B8%9F&fromid=5475459
È molto probabile che il motivo del corvo solare e il mito dei dieci corvi (che spiegherò anch'esso più avanti) si siano originati col popolo Shang il cui mito proliferò dal sud fino alla provincia Fujian,da notare tra l’altro che il loro mito della creazione asserisce che essi siano nati dall'uovo dell’uccello nero.
Nel libro di Sara Allen, Shape of the Turtle: myth, art and cosmos in early China, si dice:
“There appears to be an association between the ten-sun tradition and southern China. It might be argued that this was not a Shang tradition retained in the south during the Zhou, but one which originated in the state of Chu – a number of Shang sites in the Chu region and the connection between Shang and Chu culture has been confirmed by archaeological excavation. The most extensive finds were from Tianhu in Luoshan County, just south of the Huai River in southern Henan Province well connected to the south. The Zhou ruler claimed this title “wang” or king exclusively for the son of heaven tianzi history, in the Shang Dynasty, the rulers of many states used this title and were recognized by the Shang ruler who was also called king (wang).”
Col passare del tempo il mito dei dieci corvi solari si trasformò in quello dell’unico corvo solare e questo avvenne quando la dinastia Zhou conquistò e dominò sulla dinastia Shang nel 1045 a.C. da dieci corvi si passò ad uno solo tant'è che lo stesso Mencio cita Confucio dire “Il Cielo non ha due soli,i popoli non hanno due re…” comunque a livello popolare la credenza e il mito dei dieci soli rimase. A livello folkloristico si diceva che i dieci Soli fossero appollaiati sui rami del gelso (genere Morus) chiamato Fusang, situato ad Est ai piedi della Valle del Sole e che quindi questo albero fungesse da luogo d’origine dei dieci Soli.
Per capire come mai il corvo/cornacchia è una figura importante devo fare un’introduzione alla religione Shang impermeata di elementi sciamanici, ritualistici e religiosi vari, quindi scusatemi se vi rompo le balle con queste digressioni ma sono utili per meglio capire queste cose (cara Minekura quanto mi fai “dannare” per separare i vari pezzi che sapientemente hai fuso e con-fuso XD, non è vero lo adoro!).
Religione Shang
La religione del popolo Shang è molto vasta e complessa in quanto unisce elementi vari quali cerimonie, teologia, dogmi, rituali, divinazioni, elementi sciamanici ecc. La prima cosa da tenere in mente è l’importanza e il ruolo rilevante che il culto degli Antenati, con relativi sacrifici, aveva nel popolo Shang. La genealogia regale conteneva 35 Antenati storici, che includeva sia i regnanti pre-dinastici che dinastici con le relative consorti. Ad essi sono associati i miaohao ossia i “nomi-templi” a cui sono dati offerte e rituali vari. Oltre a questi troviamo figure storiche che hanno svolto il ruolo di importanti ministri quali Huang Yin, Yi Yin, Xian Wu e Xue Wu e insieme a loro ci sono figure mitologiche i cosiddetti gaozu ossia gli “Alti Antenati” e sono Nao, Er e Wang Hai.
Non è semplice poter schematizzare la religione Shang, tuttavia è possibile farsi un’idea tramite la seguente suddivisione:
Dio (o Dei) supremo: Di
Dei cosmici: Fang, Dongmu, Ximu
Forze naturali: Sole, Luna, Stelle, Fulmine, Pioggia
Spiriti naturali: Tu, Yue, He
Antenati mitici: Nao, Ji, Wang Hai, Wang Heng
Antenati pre-dinastici: Shang Jia,Bao Yi, Bao Bing, Bao Ding, Shi Ren, Shi Gui
Antenati dinastici: Da Yi, Da Ding, Da Jia, Bu Bing poi basta perché non ne ricordo più, sono un bel po'
Consorti degli Antenati dinastici: Bi Jia, Bi Yi ricordo solo queste due
Ministri reali: Huang Yin, Yi Yin, Xian Wu, Xue Wu, Jin Wu, Mie
Come detto i rituali svolgevano un ruolo dominante, ma anche come, quando farli e quali tipi (tutto questo era inciso sulle ossa da oracolo) ad esempio i sacrifici prevedevano molti tipi di cose e i più comuni erano: cibo, vino, buoi, maiali, pecore e cani (curioso poi che fosse praticata anche la castrazione di questi animali, soprattutto dei maiali). Oltre a questi si aggiungevano animali selvatici catturati durante le spedizioni venatorie e i sacrifici umani (guerrieri catturati e il metodo usato per il sacrificio era la decapitazione). Lo ammetto che sono della forte idea che lo Sciamanesimo abbia svolto un ruolo fondamentale in tutto questo in quanto era necessario il contatto tra i vari mondi (Inferiore, di Mezzo e Superiore) e per farlo erano necessari riti e offerte varie ma bisognava anche effettuarli nel modo corretto come la tradizione sciamanica esige, che poi sia divenuta una religione pre-burocratica non lo escludo anzi come tutte le cose c’è sempre evoluzione.
I sacrifici di vino e animali avevano proprio lo scopo di influenzare le forze cosmiche al fine di ottenere vantaggi, il che è più che naturale e logico. Le divinazioni avevano poi come scopo ultimo quelle di poter far diventare il regnante deceduto un Antenato per poi accedere al Dio supremo Di il quale controlla tutte le forze cosmiche e naturali, quindi si arrivava a negoziare ed eventualmente a controllare tali spiriti, Antenati e forze. Ai gaozu erano sacrificati ad esempio i buoi (gli animali grandi erano da preferirsi a quelli piccoli), specie se bianchi perché rari ma anche altri animali di colore bianco e in certi frammenti ossei su cui erano incise le divinazioni anche “uomini bianchi”,ma il carattere cinese bai per alcuni è da intendersi come “cento”.
Lo so che c’è molto, moltissimo da dire ma è per dare un’idea molto generale di quello che era la religione Shang, ora torniamo al nostro corvo.
Perché il corvo/cornacchia?
Il corvo (o cornacchia) è associato ai re Shang e alla dinastia Shang in generale e sappiamo come i regnanti divenissero gaozu una volta morti e come il regno dei vivi e dei morti sia altamente connesso,poiché il morto continua ad esistere come Antenato (tradizione sciamanica). Il mito Shang parla dei dieci Soli, il gruppo che governava aveva una relazione totemica con tali Soli e questo mito è intrinsecamente legato alla cultura Shang. Sappiamo anche che i corvi sono appollaiati sui rami del Fusang, albero di gelso i cui frutti sono rossi o bianchi e nelle iscrizioni oracolari ossee si dice che da esso ci siano molte bocche da cui si appollaiano i Soli, curioso poi notare come il carattere cinese che indica l’albero significhi anche “supporto” a significare come esso funga da supporto per i Soli (non è infrequente nelle mitologie la presenza di un albero che sorregga qualcosa che è vitale per il mondo). Un’altra cosa interessante, leggendo le parole di Ukoku in merito al fatto che i corvi risiedano all'interno delle macchie solari, è un passaggio del Shanhaijing un testo classico cinese che descrive vari luoghi e culture in modo mitologico. In esso si dice: “All'interno dei Soli ci sono giovani corvi; nella Luna rospi.” Anche nelle tombe della dinastia Han (ben postuma alla dinastia Shang) troviamo i Soli con i corvi inscritti e la Luna col rospo, notare poi che i corvi hanno due zampe e non tre, tuttavia in alcune tombe vedremo già tre zampe. Anche nella cultura giapponese né il Kojiki né il Nihon Shoki menzionano che lo Yatagarasu ha tre gambe, e il primo riferimento allo Yatagarasu con tre gambe è Wamyō Ruijushō (un dizionario giapponese di caratteri cinesi.), scritto a metà del periodo Heian (intorno al 930), e si pensa che a quel tempo volta Yatagarasu venne identificato con il corvo solare (a tre zampe), un uccello mitico della Cina e della Corea, e divenne a tre zampe. È possibile che la credenza nell'uccello come messaggero degli dei, originariamente esistente nella mitologia giapponese, si sia fusa con la credenza cinese nell'uccello spirituale del sole.
Per oggi mi fermo continuo la prossima volta con la seconda parte.
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O Mistério dos Sacrifícios Humanos: Origens, Crenças e Casos Históricos
O sacrifício humano, uma prática antiga presente em diversas culturas ao redor do mundo, sempre foi um tema envolto em mistério, medo e fascinação. Ao longo dos séculos, comunidades humanas acreditaram que a oferta da vida, muitas vezes de seus membros mais puros, fosse necessária para apaziguar os deuses, garantir colheitas prósperas ou proteção divina. Neste artigo, vamos explorar as origens dessa prática, como ela surgiu em diferentes culturas, os casos mais conhecidos e a ideia por trás do sacrifício de virgens. Além disso, discutiremos por que os antigos acreditavam que a oferta de vidas humanas agradaria aos deuses e por que, muitas vezes, preferiam sacrificar outros em vez de suas próprias vidas.
1. As Origens dos Sacrifícios Humanos
A ideia de oferecer vidas humanas para apaziguar divindades pode ser compreendida através de vários fatores culturais, religiosos e sociais. Em muitas sociedades antigas, os deuses eram vistos como entidades poderosas, mas também caprichosas e, em alguns casos, irascíveis. Para garantir a sua proteção e a manutenção da ordem no cosmos, as pessoas acreditavam que sacrifícios humanos poderiam restaurar o equilíbrio e evitar calamidades.
Os rituais de sacrifício muitas vezes ocorriam em tempos de crise, como secas, epidemias ou guerras. Em situações desesperadoras, a oferta de algo tão precioso como a vida humana parecia ser a única forma de conquistar o favor divino. Além disso, as sociedades antigas viam a vida como um bem de valor incomensurável, e entregar uma vida aos deuses era o maior presente que se podia oferecer.
2. Os Primeiros Registros e Práticas em Diversas Culturas
Os primeiros registros de sacrifícios humanos remontam a antigas civilizações como as da Mesopotâmia, do Egito e da Grécia. Entretanto, foi nas culturas mesoamericanas e no Oriente Médio que a prática se tornou especialmente notória.
Astecas: A civilização asteca é um dos exemplos mais conhecidos. Eles acreditavam que o sacrifício humano era necessário para garantir que o sol continuasse a nascer todos os dias. Prisioneiros de guerra eram sacrificados em rituais públicos, nos quais seus corações eram oferecidos aos deuses. O sacrifício era considerado essencial para manter a ordem cósmica e garantir a fertilidade das colheitas.
Incas: Nos Andes, os incas praticavam um tipo específico de sacrifício chamado Capacocha, que envolvia a oferta de crianças virgens ao deus do sol. As crianças eram escolhidas por sua pureza e levadas ao topo de montanhas sagradas, onde eram sacrificadas. Essa prática visava garantir a proteção e prosperidade do império.
Cananeus e Moloque: No Oriente Médio, especialmente entre os cananeus, os sacrifícios ao deus Moloque eram realizados em momentos de crise. As crianças eram oferecidas a Moloque em um ritual de fogo, no qual eram colocadas nos braços de uma estátua de metal aquecida. Essa prática foi amplamente condenada em textos bíblicos, como em Levítico e Jeremias, onde o sacrifício de crianças era considerado uma abominação.
China Antiga: Durante a dinastia Shang, na China, os sacrifícios humanos eram parte de funerais reais, onde prisioneiros de guerra eram sacrificados para acompanhar o imperador ou nobres na vida após a morte. Acreditava-se que essas vítimas serviriam aos mortos no além.
3. Por Que os Antigos Acreditavam que os Deuses Desejavam Sacrifícios?
A ideia de que os deuses exigiam sacrifícios humanos está enraizada em várias concepções religiosas. Em muitas culturas, os deuses eram antropomorfizados, ou seja, atribuía-se a eles características humanas, incluindo emoções como ira e desejo de vingança. Assim, as pessoas acreditavam que atos extremos, como a oferta de vidas, poderiam aplacar a raiva divina e garantir favores. Os deuses, por serem vistos como criadores e mantenedores do universo, exigiam algo de valor proporcional ao dom da vida — e o que poderia ser mais valioso do que a própria vida?
Além disso, o sacrifício humano era frequentemente interpretado como uma forma de comunicação direta com as divindades. A morte da vítima funcionava como uma espécie de "transmissão" para o outro mundo, levando pedidos de misericórdia ou gratidão diretamente aos deuses.
4. Por Que Não Sacrificar a Própria Vida?
Embora a oferta da própria vida pudesse parecer a maior demonstração de fé, muitas vezes, os sacrifícios humanos envolviam outras pessoas, em vez de o próprio ofertante se oferecer. Isso pode ser explicado por diversos fatores:
Substituição e Representação: As vítimas de sacrifício muitas vezes representavam a comunidade ou um grupo específico. Sacrificar um membro da sociedade era visto como uma forma de preservar o restante do grupo, transferindo a "dívida" espiritual para a vítima.
Hierarquia Social e Status: Em várias culturas, as elites ou sacerdotes decidiam quem seria sacrificado. A oferta de prisioneiros de guerra, escravos ou membros de classes mais baixas servia também para reforçar a hierarquia social, onde o sacrifício era tanto um ato religioso quanto uma demonstração de poder.
5. O Sacrifício de Virgens: A Ideia de Pureza e a Proteção dos Deuses
Um dos temas mais comuns no sacrifício humano é a oferta de virgens, especialmente em culturas antigas. As virgens, por sua pureza e inocência, eram vistas como as oferendas mais preciosas aos deuses. A crença era de que a pureza dessas jovens agradaria mais aos deuses, pois a vida "imaculada" representava a entrega de um presente perfeito.
Essa ideia pode ser encontrada em várias culturas. Nos sacrifícios incas, por exemplo, as crianças escolhidas para o Capacocha eram frequentemente virgens, e sua pureza era considerada uma parte essencial do ritual. O mesmo ocorre na mitologia grega, como no caso de Ifigênia, filha de Agamêmnon, que foi oferecida para apaziguar a deusa Ártemis.
6. Casos Históricos Notáveis de Sacrifícios Humanos
Diversos casos de sacrifícios humanos marcaram a história. Alguns dos mais conhecidos incluem:
O Sacrifício de Ifigênia: Na mitologia grega, Ifigênia foi oferecida por seu pai, Agamêmnon, para garantir ventos favoráveis para a frota grega na Guerra de Troia.
Sacrifícios Astecas: Como mencionado, os astecas sacrificavam prisioneiros de guerra em larga escala para manter a ordem cósmica.
Moloque e as Crianças Cananeias: O sacrifício de crianças ao deus Moloque é um dos exemplos mais chocantes de como as vidas dos mais vulneráveis eram oferecidas em rituais de fogo.
7. A Queda do Sacrifício Humano
Com o avanço do monoteísmo e o surgimento de religiões como o judaísmo, o cristianismo e o islamismo, a prática de sacrifícios humanos começou a ser fortemente condenada. Esses sistemas religiosos enfatizavam a misericórdia e a compaixão de Deus, rejeitando a ideia de que Ele exigiria vidas humanas para ser aplacado.
No entanto, mesmo após o declínio da prática literal de sacrifícios humanos, o conceito permaneceu enraizado em mitos, lendas e histórias de martírio, simbolizando a entrega extrema e o desejo de redenção.
Conclusão
Os sacrifícios humanos oferecem um vislumbre fascinante, embora perturbador, sobre como as culturas antigas tentavam compreender o mundo ao seu redor e buscar a proteção divina. Desde os elaborados rituais dos astecas até os sacrifícios de crianças cananeias a Moloque, essa prática revela como a vida humana era vista como o presente mais valioso que poderia ser oferecido aos deuses. Embora a prática tenha desaparecido com o tempo, sua história continua a nos desafiar a refletir sobre as complexas interações entre espiritualidade, poder e moralidade ao longo da história.
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Mount Wuyi, located in China’s south-east province of Fujian, contains the largest, most representative example of a largely intact forest encompassing the diversity of the Chinese Subtropical Forest and the South Chinese Rainforest.
The serene beauty of the dramatic gorges of the Nine-Bend River is of exceptional scenic quality in its juxtaposition of smooth rock cliffs with clear, deep water. Situated along this river are numerous temples and monasteries, many now in ruins, which provided the setting for the development and spread of Neo-Confucianism, a political philosophy which has been very influential in the cultures of East Asia since the 11th century. In particular there are no fewer than 35 ancient Confucian academies dating from the Northern Song to Qing Dynasties (10th to 19th centuries CE).
In addition the area contains tombs, inscriptions and rock shelters with wooden boat coffins dating back to the Shang Dynasty (2nd century BCE), and the remains of more than 60 Taoist temples and monasteries.
Its massive walls enclose an archaeological site of great significance.
The property consists of four protected areas: Wuyishan National Nature Reserve in the west, Nine-Bend Stream Ecological Protection Area in the centre and Wuyishan National Scenic Area in the east are contiguous, and the Protection Area for the Remains of Ancient Han Dynasty is a separate area, about 15km to the south-east. Totalling 107,044 ha, the property is surrounded by a buffer zone of 40,170 ha and has been inscribed for cultural as well as scenic and biodiversity values.
It contains a series of exceptional archaeological sites, including the Han City established in the 1st century BCE and a number of temples and study centres associated with the birth of Neo-Confucianism in the 11th century CE.
Mount Wuyi was the cradle of Neo-Confucianism, a doctrine that played a dominant role in the countries of Eastern and South-eastern Asia for many centuries and influenced philosophy and government over much of the world.
#edisonmariotti @edisonblog
edison mariotti
.br
O Monte Wuyi, localizado na província de Fujian, no sudeste da China, contém o maior e mais representativo exemplo de uma floresta praticamente intacta que abrange a diversidade da Floresta Subtropical Chinesa e da Floresta Tropical do Sul da China.
A beleza serena dos desfiladeiros dramáticos do rio Nine-Bend é de qualidade cênica excepcional em sua justaposição de falésias rochosas lisas com águas claras e profundas. Situados ao longo deste rio encontram-se numerosos templos e mosteiros, muitos agora em ruínas, que serviram de cenário para o desenvolvimento e difusão do Neo-Confucionismo, uma filosofia política que tem sido muito influente nas culturas da Ásia Oriental desde o século XI. Em particular, existem nada menos que 35 antigas academias confucionistas que datam da Dinastia Song do Norte até a Dinastia Qing (séculos X a XIX dC).
Além disso, a área contém tumbas, inscrições e abrigos rochosos com caixões de madeira que datam da dinastia Shang (século II aC), e os restos de mais de 60 templos e mosteiros taoístas.
As suas enormes paredes encerram um sítio arqueológico de grande importância.
A propriedade consiste em quatro áreas protegidas: a Reserva Natural Nacional de Wuyishan no oeste, a Área de Proteção Ecológica Nine-Bend Stream no centro e a Área Cênica Nacional de Wuyishan no leste são contíguas, e a Área de Proteção para os Restos da Antiga Dinastia Han é um área separada, cerca de 15 km a sudeste. Totalizando 107.044 ha, a propriedade está rodeada por uma zona tampão de 40.170 ha e foi inscrita por valores culturais, paisagísticos e de biodiversidade.
Contém uma série de sítios arqueológicos excepcionais, incluindo a cidade Han, fundada no século I aC, e vários templos e centros de estudo associados ao nascimento do neoconfucionismo no século XI dC.
O Monte Wuyi foi o berço do Neoconfucionismo, uma doutrina que desempenhou um papel dominante nos países do Leste e Sudeste Asiático durante muitos séculos e influenciou a filosofia e o governo em grande parte do mundo.
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Assistir Filme Ne Zha Online fácil
Assistir Filme Ne Zha Online Fácil é só aqui: https://filmesonlinefacil.com/filme/ne-zha/
Ne Zha - Filmes Online Fácil
O filme conta a história da queda do impiedoso imperador Di Xin, também conhecido como Zhou, da Dinastia Shang. Deuses e deusas, os Oito Imortais e espíritos fazem parte da mitologia chinesa usada na animação. - Ne Zha é o primeiro recurso de animação 3D da China lançado em IMAX. - Baseado no livro "Investiture of the Gods" [Fengshen Yanyi - Título original: 封神演義], escrito por Xu Zhonglin e Lu Xixing, publicado no século XVI, um dos maiores romances da Dinastia Ming. - O filme que da sequência a história de Ne Zha é "Legend of Deification".
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Bom dia!!!
Por: Fred Borges
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Do incenso ao caminho de Santiago, a Catedral de Santiago de Compostela caminhei em sonho, em onipresença.
Incenso sem sensatez é pura espiritualidade.
"2-Eu vi os sete Anjos que assistem diante de Deus. Foram-lhes dadas sete trombetas.
3-Adiantou-se outro anjo e pôs-se junto ao altar, com um turíbulo de ouro na mão.
4-Foram-lhe dados muitos perfumes, para que os oferecesse com as orações de todos os santos no altar de ouro, que está adiante do trono.
5-A fumaça dos perfumes subiu da mão do anjo com as orações dos santos, diante de Deus.
Depois disso, o anjo tomou o turíbulo, encheu-o de brasas do altar e lançou-o por terra; e houve trovões, vozes, relâmpagos e terremotos.
Apocalipse 8:2-5
O uso do incenso se originou no Antigo Egito, onde as resinas de goma e resinas oleosas de árvores aromáticas foram importadas das costas da Arábia e Somália para serem usadas em cerimônias religiosas.
Incenso foi usado por culturas chinesas desde os tempos neolíticos e seu uso tornou-se mais difundido durante as dinastias Xia, Shang e Zhou.
O primeiro exemplo documentado formal de utilização de incensos vem de quando usaram incenso composto de ervas e produtos vegetais (como cássia, canela, styrax, sândalo, entre outros) como um componente de ritos cerimoniais.
Eventualmente, os hindus adotam o uso do incenso, adaptando a formulação para abranger raízes aromáticas e outros componentes da flora indiana.
Esta é a principal razão pela qual os incensos indianos sejam considerados mais perfumados que os chineses .
No Catolicismo está presente desde o início do início dos tempos da era cristã, de Pedro e Pedra fundamental:
“Ao entrar na casa viram o Menino com Maria, sua mãe, e, prostrando-se, o homenagearam.
Em seguida, abriram seus cofres e ofereceram-lhe presentes: ouro, incenso e mirra.”
(Mt 2,11)
O incenso é um sacramental utilizado para santificar, abençoar e venerar.
A fumaça é um símbolo do mistério de Deus.
À medida em que se ela se eleva, sua imagem e seu cheiro expressam a doçura da presença de Nosso Senhor e reforçam como a Missa está vinculada com o Céu e a Terra.
Mesmo com diferentes finalidades, é possível achar um ponto comum na trajetória do incenso: uma forma de ligar o homem à divindade.
Talvez não procuremos usar para esses fins, porém, o incenso ainda simboliza um encontro consigo mesmo.
Em um estudo realizado por pesquisadores da Universidade Johns Hopkins, nos Estados Unidos, e da Universidade Hebraica de Jerusalém, em Israel, mostrou que a queima da resina do olíbano (árvore usada em alguns tipos de incensos) ajudam a diminuir a ansiedade e a depressão.
Existe um turíbulo muito peculiar na catedral de Santiago de Compostela, na Espanha: ele tem 1m50 de altura e pesa nada menos que 53 quilos.
É elevado a 20 metros de altura e, quando manejado mediante cordas para espargir o incenso pela catedral, pode chegar à impressionante velocidade de 70km/h!
Na idade média chegar a Catedral de Santiago de Compostela era uma verdadeira aventura, que só a fé em Jesus Cristo justificava colocar a própria vida em jogo.
Era comum os peregrinos antes de sair de seus lares fazerem testamentos, caso viessem a falecer durante esta caminho, hoje chamado: Caminho de Santiago.
O ritual é feito com o botafumeiro.Um ritual hipnotizador, algumas pessoas choram, outras desmaiam, algumas entram em transe, como se tivessem ido para outras dimensões, falam línguas utilizadas há milênios atrás, como um portal de conhecimento e espiritualização tivessem se aberto e elas caminham, como se flutuassem, muitos sentem uma espécie de Delirium Tremens espiritual, como se tivessem há muito necessitando de Deus nas suas vidas, e estavam com abstinência D'Ele e da Fé, e quando os encontram, se tremem e se contorcem, num espetáculo de louvor, oração, adoração, insensato coração,assim de fé me adorastes, não eras adornado, eras sentimento mais profundo, e de tanta emoção, aspirei-o, e de inspiração composta da paixão de Cristo, pela fumaça e cheiro senti-vos a onipresença de ti Jesus!
Hoje somente em doze datas este ritual é realizado e toca a todos o coração, independente da religião, algo inexplicável, ou talvez hajam hipóteses e justificativas; como a carência que se faz e afeta a afeição e emoção das pessoas, num mundo com ausência de espanto,precarização das relações e relacionamentos, consternação, misericórdia,intropatia, empatia, num contexto pós pandemico estas carências nos fez aproximar mais de Deus e nos distanciarmos mais dos nossos semelhantes.
Isolados, separados, "guetificados" ou em guetos, em apartamentos, condomínios, tudo proibido; de comportamentos sensíveis, solidários de "tocar" o outro, mascarados ficamos e ainda estamos, mas eis que o incenso nos vem nos libertar da sensatez e nos prover novamente do incenso de muitos sentidos, sensibilidade tamanha que nos espiritualiza e nos " contamina" com o cheiro do Mestre, do Pai amado Jesus!
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História do Kung Fu
Não há uma data exata em que o kung fu apareceu na China. No entanto, os estudiosos acreditam que ela nasceu há cerca de 4.000 anos. No entanto, esta arte marcial foi amplamente utilizada nas guerras internas da China nos seus primeiros anos. O registo mais confiável que existe data de mais de 2.000 anos depois, em 1122 aC, os guerreiros do oeste A dinastia chinesa Chou derrotou o monarca da dinastia Shang usando a técnica chinesa. Desde este episódio, muitas guerras foram travadas com base no kung fu. Entre os anos 480 a 211 a.C. Foi usado durante os Reinos Combatentes, pouco depois até 206 a.C. Foi a vez das dinastias Chin usarem o kung fu. As dinastias seguintes também continuaram a usar artes marciais, como o sapo, entre os anos 206 a.C. até 220 d.C., a dinastia Jin, entre 265 dC a 439 dC, e as subsequentes dinastias do norte e do sul, entre 420 dC e 581 dC Durante esses processos, o kung fu desenvolveu algumas de suas maiores características, ou seja, imitar os movimentos dos animais e comportamentos. Foram adaptadas ao homem e o seu estilo de luta, daí o motivo de existirem vários estilos de kung fu com nomes de animais como: macaco, grou, louva-a-deus, tigre, leopardo, entre outros. Outra forte característica do kung fu que evoluiu ao longo de sua história é o controle da respiração, premissa que prevalece em todas as técnicas orientais. Características do kung fu
Inspirado nos movimentos dos animais, o kung fu fu é dividido em estilos de acordo com animais específicos. Por exemplo, Choy Lay Fut é baseado nos movimentos de 5 animais, o tigre, a pantera, a garça, a cobra e o dragão. O estilo de kung fu chamado Ton Long traz os movimentos de um inseto chamado de louva-a-deus. Kung fu pode ser considerado um poderoso método de autodefesa, mas seu maior mérito está na sua filosofia e nos benefícios que algumas da suas propriedades proporcionam. A primeira deles, e o mais citado, é o aumento da concentração. O praticante de kung fu aprende a controlar a respiração e os pensamentos para atuar na totalidade durante o combate. Prestar atenção nos movimentos e nos próximos passos da luta faz toda a diferença no kung fu. Na verdade, as técnicas de kung fu tendem a se concentrar na defesa e não no ataque. A sua prática é um ato de fé e resistência que possibilita o aperfeiçoamento do corpo, da moral, do caráter e da disciplina mental. O corpo de um indivíduo não pode agir sem a interferência da mente e deve ser voltado para aquietar o espírito. Essa é a essência do kung fu, pois une mente, corpo e espírito, o site especializado ensina Artes Marciais de Luta. Filosofia do Kung fu e cultura chinesa Uma das filosofias mais importantes O que é Kung Fu envolve e tem tudo a ver com a cultura chinesa é a busca pela harmonia entre as coisas. Por isso, muitos usam o símbolo yin e yang para representar essa arte marcial. É a busca pelo equilíbrio perfeito que leva os atletas a trabalhar não só o corpo, mas também a mente. Se já viu algum vídeo na internet mostrando um lutador de kung fu a partir um tijolo ao meio com um golpe certeiro, saiba que isso tem pouco a ver com força e sim com canalizar energia na mente, potencializando-a e concentrando a sua energia numa única ação. Portanto, é possível quebrar um objeto duro. Isso não seria possível sem essa filosofia do Kung Fu. Read the full article
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Os Zhou teriam sido uma família vinda do oeste da China, que derrubaram os Shang e assumiram o poder. ... A dinastia Zhou é considerada como a mais longa dentre as dinastias chinesas, durando mais de 800 anos e 37 líderes. Além disso, essa dinastia é comumente conhecida como o ápice da civilização antiga chinesa. https://www.instagram.com/p/CHC9UuyB5LX/?igshid=uh17luyt78gj
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O filme “Mulan” vai ser lançado pela Disney na sua plataforma de streaming no dia 4 de setembro, anunciou a empresa, que assim abdica de uma estreia em sala para uma das maiores estreias cinematográficas do ano. Segundo a companhia, os assinantes do serviço Disney+ terão de pagar um preço suplementar de 29,99 dólares (25,4 euros), para além do valor normal da subscrição.
Título original:Mulan Distribuidor DISNEY / BUENA VISTA Lançado: 2020-09-04 Tempo de Execução: 115 minutos Gênero: Drama, Ação, Guerra, Fantasia, Aventura Estrelas: Liu Yifei, Donnie Yen, Gong Li, Jet Li, Jason Scott Lee Diretor: Chris Bender, Bina Daigeler, Grant Major,Kyrsten Mate, Anne Kuljian Équipage: Chris Bender (Producer), Bina Daigeler (Costume Design) Grant Major (Production Design), Kyrsten Mate (Sound Designer) Anne Kuljian (Set Decoration), Harry Gregson-Williams (Original Music Composer)
Sinopse completo mulan′: Em Mulan, Hua Mulan (Liu Yifei) é a espirituosa e determinada filha mais velha de um honrado guerreiro. Quando o Imperador da China emite um decreto que um homem de cada família deve servir no exército imperial, Mulan decide tomar o lugar de seu pai, que está doente. Assumindo a identidade de Hua Jun, ela se disfarça de homem para combater os invasores que estão atacando sua nação, provando-se uma grande guerreira.
Mulan filme : Mulan é um filme norte-americano de animação de 1998 da Walt Disney Feature Animation, baseado na lenda chinesa de Hua Mulan.[3] Mulan é o trigésimo-sexto filme de animação dos estúdios Disney, foi dirigido por Tony Bancroft e Barry Cook, com história de Robert D. San Souci e roteiro de Rita Hsiao, Philip LaZebnik, Chris Sanders, Eugenia Bostwick-Singer e Raymond Singer. Foi estrelado por Ming-Na, Eddie Murphy, Miguel Ferrer e B.D. Wong na versão em inglês, enquanto Jackie Chan forneceu sua voz para os dubladores chineses do filme. O enredo de Mulan ocorre durante a dinastia Han, onde Fa Mulan, filha do guerreiro Fa Zhou, finge ser um homem para ocupar o lugar de seu pai durante um recrutamento geral para combater uma invasão huno.
Lançado durante o Renascimento da Disney, Mulan foi o primeiro de três animações da Disney produzidos na Disney-MGM Studios, em Orlando, Flórida. O desenvolvimento do filme começou em 1994, quando vários supervisores artísticos foram enviados à China para receber inspiração artística e cultural. Mulan foi bem recebido pelos críticos e pelo público, arrecadando US $ 304 milhões,[4] obtendo indicações ao Globo de Ouro e ao Prêmio da Academia, e ganhando vários prêmios Annie, incluindo de Melhor Animação. Foi seguido por uma sequela diretamente em vídeo em 2004, Mulan II.
Enredo: Os Hunos, que são liderados pelo implacável Shan Yu, invadem a China na época da Dinastia Wei do Norte, passando a Grande Muralha. O imperador chinês ordena uma mobilização geral, com notificações de recrutamento exigindo que um homem de cada família se junte ao exército chinês. Quando Fa Mulan ouve que seu pai idoso Fa Zhou, o único homem de sua família e um veterano do exército, está mais uma vez a ir à guerra, ela fica ansiosa e apreensiva devido à sua saúde enfraquecida. Tomando a antiga armadura de seu pai, ela se disfarça de homem para poder se alistar em vez de ser mãe. A família rapidamente descobre sua partida, e a avó de Mulan reza para os antepassados da família pela sua segurança. Os ancestrais ordenam seu “grande dragão de pedra” para proteger Mulan. Um pequeno dragão chamado Mushu, um ex-guardião desonrado, é enviado para despertar o dragão de pedra, mas acidentalmente o destrói durante o processo, que depois esconde dos seus ancestrais e resolve proteger a própria Mulan.
Recrutando-se ao campo de treinamento, Mulan é capaz de passar como homem, embora suas habilidades militares estejam inicialmente ausentes. Mushu fornece orientação desajeitada para Mulan sobre como se comportar como um homem. Sob o comando do Capitão Li Shang, ela e seus colegas recrutas Yao, Ling e Chien-Po gradualmente se tornam guerreiros treinados. Desejando ver Mulan ter sucesso, Mushu cria uma silhueta do pai de Shang (fingindo-se ser ele), o general Li, ordenando que Shang siga o principal exército imperial para as montanhas. Os reforços partem, mas chegam a um acampamento incendiado e descobrem que o general Li e suas tropas foram massacrados pelos hunos.
Quando os reforços deixam as montanhas solenemente, eles são emboscados pelos hunos, mas Mulan habilmente usa um canhão para causar uma avalanche, que enterra a maioria dos invasores. O enfurecido Shan Yu a corta no peito, e sua decepção é revelada quando a ferida é enfaixada. Em vez de executar Mulan como a lei exige, Shang poupa sua vida, mas mesmo assim a expulsa do exército. Mulan é deixada para seguir sozinha enquanto os recrutas partem para a cidade imperial para relatar as notícias da destruição dos hunos. No entanto, descobriu-se que vários guerreiros hunos, incluindo Shan Yu, sobreviveram à avalanche, e Mulan os avista quando eles se dirigem para a cidade, com a intenção de capturar o imperador.
Na cidade imperial, Mulan é incapaz de convencer Shang sobre a sobrevivência de Shan Yu. Os hunos capturam o imperador e tomam o palácio. Com a ajuda de Mulan, Yao, Ling e Chien-Po vestem-se como mulheres e entram no palácio. Com a ajuda de Shang, eles derrotam os homens de Shan Yu. Como Shang impede Shan Yu de assassinar o Imperador, Mulan atrai o líder Huno para o telhado, onde ela o enfrenta em um único combate. Enquanto isso, agindo de acordo com as instruções e sinais de Mulan, Mushu dispara um grande foguete em Shan Yu. O foguete ataca e o lança em uma torre de lançamento de fogos de artifício, onde ele morre na explosão resultante.
Mulan é elogiada pelo Imperador e pelos habitantes reunidos na cidade, que se curvam perante ela em sua honra. Enquanto ela aceita a timbre do Imperador e a espada de Shan Yu como presentes, ela recusou educadamente a oferta de ser seu conselheiro, e pede para retornar à sua família. Mulan volta para casa e apresenta esses presentes para seu pai, que está muito feliz em ter Mulan de volta em segurança. Tendo se apaixonado por Mulan, Shang logo chega sob o pretexto de devolver o capacete, mas aceita o convite da família para jantar. Mushu é reintegrado como um guardião da família Fa pelos antepassados a meio de uma celebração de retorno.
Elenco: Ming-Na Wen como Fa Mulan (As canções foram intepretadas por Lea Salonga) Eddie Murphy como Mushu BD Wong como Capitão Li Shang (As canções foram interpretadas por Donny Osmond) Miguel Ferrer como Shan Yu June Foray como Vovó Fa (As canções foram interpretadas por Marni Nixon) Harvey Fierstein como Yao Gedde Watanabe como Ling (As canções foram interpretadas por Matthew Wilder) Jerry Tondo como Chien-Po James Hong como Chi-Fu Soon-Tek Oh como Fa Zhou Pat Morita como Imperador da China George Takei como O Primeiro Ancestral Miriam Margolyes como O Casamenteiro Freda Foh Shen como Fa Li James Shigeta como General Li Frank Welker como Cri-Kee e Khan (O cavalo da Mulan) Stitch como Irmãozinho (O cão da Mulan) Mary Kay Bergman interpretando vários Ancestrais
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Sul Feng-shui
Sto leggendo un libro sul Feng shui, che ha avuto origine circa 4000 anni fa. Tuttavia, pare che i cinesi non fossero così pacifici e saggi: dal 1100 a.C. con la corrotta dinastia Shang in poi, ad ogni imperatore cinese che prese il potere seguì un massacro di migliaia di persone. Il tiranno Chin Shi-Huang, ritenendo la conoscenza uno dei maggiori pericoli per la stabilità del suo regno, fece murare vivi gli scienziati e distruggere tutti i libri, tranne il testo dell'I-Ching di Confucio. Con la dinastia T'ang, il Feng shui divenne una scienza vera e propria e anche il Taoismo raggiunse il massimo splendore. Ma arrivarono i Mongoli di Kublai Khan e ci vollero 100 anni affinché il popolo cinese riuscisse a riappropriarsi della sua cultura e questo accadde grazie a Chu Yuan-Chang (era un agricoltore) che diede origine alla dinastia Ming... ma una volta ottenuto il potere, mise a morte tutti quelli che lo avevano aiutato e anche tutti i taoisti. 😢 Subentrata alla dinastia Ming, l'ultima dinastia imperiale Ch'ing (1644-1911 d.C.) riportò il taoismo alla grandezza e anche il Feng-shui, ma fu ridimensionato nuovamente con la nascita della Repubblica Cinese nel 1911.
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Sanxingdui i manufatti che hanno riscritto la storia cinese
Sanxingdui i manufatti che hanno riscritto la storia cinese
Sanxingdui i manufatti che hanno riscritto la storia cinese In quello che un tempo era il pacato villaggio di Sanxingdui, in una zona tranquilla della cinese provincia del Sichuan, ha avuto luogo una straordinaria scoperta che ha immediatamente attirato l’attenzione internazionale e da allora ha riscritto la storia della civiltà cinese. Sono state scoperte due gigantesche fosse sacrificali…
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#Cina#Dinastia Shang#Dinastia Zhou#Fiume Giallo#Fosse sacrificali#Manufatti#Popolo di Shu#Regno antico#Sanxingdui#Storia#storia dell&039;universo
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”Originile înghețatei” de Pușa Roth
”Originile înghețatei” de Pușa Roth
”Îngheţata este minunată! Păcat că nu este ilegală!”, spunea Voltaire. De când s-a instalat vara, mă gândesc cum ar fi să stai la umbra unui copac şi să te răsfeţi sau, mai bine zis, să te răcoreşti cu o îngheţată, fiecare după gustul lui. Sigur, am amânat această experienţă, dar nu am putut să nu mă gândesc la originile îngheţatei. Ce să faci, curiozitatea e datorie curată! Am vrut îngheţată?
Da…
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Nuovi macabri dettagli sui prigionieri decapitati di Yinxu
Nuovi macabri dettagli sui prigionieri decapitati di #Yinxu
Prigionieri di guerra, ridotti in schiavitù per anni e decapitati per compiere sacrifici umani.
Recentemente, sono emersi nuovi particolari sui prigionieri decapitati di Yinxu. Quest’ultima era la capitale della dinastia Shang che regnò dal 1600 al 1046 a.C. sulla valle del Fiume Giallo, situata in Cina nordorientale.
Durante la dinastia Shang si ebbe una grande produzione di vasi e armi in…
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Ossi oracolari
Gli ossi oracolari (甲骨文, pinyin: jiǎgǔwen) sono pezzi di osso o di guscio di animali, spesso incisi o dipinti con iscrizioni, usati nella divinazione reale (scapulomanzia) dalla media dinastia Shang alla prima dinastia Zhou nella Cina antica.
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Le iscrizioni furono decifrate e si rivelarono come annotazioni relative alle divinazioni compiute da o per i sovrani, confermando così l'esistenza della dinastia Shang e la localizzazione della loro ultima capitale. Le iscrizioni rappresentano anche il primo significativo corpus di antichi ideogrammi cinesi, indispensabile per lo studio dell'etimologia della scrittura cinese.
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Gli ossi oracolari erano soprattutto scapole di bovini o gusci di tartarughe, sebbene venissero talvolta usati anche ossi di altri animali e persino ossa umane.
Gli ossi o i gusci venivano segati e lucidati, e spesso venivano apposte su di essi annotazioni che ne precisavano la provenienza (per esempio, in caso di un tributo, si precisava da chi provenisse, in che data fosse stato effettuato e di quanti gusci fosso composto). Venivano praticati dei fori o delle incisioni nell'osso e la divinazione avveniva applicando una fonte di calore su questi fori fino a rompere l'osso in quel punto. L'operazione veniva ripetuta più volte, e l'indovino - che talvolta era lo stesso sovrano - interpretava le fratture dell'osso per trarne il responso della divinazione.
Questo tipo di divinazione che comportava l'applicazione del fuoco viene detta piromanzia; quando avveniva con l'uso di ossi o di gusci di tartaruga è chiamata rispettivamente scapulomanzia e plastromanzia. Le domande erano spesso rivolte agli antenati, che gli antichi cinesi veneravano, o alle forze naturali o ancora a Dì (帝), il dio più alto nell'olimpo della dinastia Shang. I soggetti di tali divinazioni erano i più diversi, e riguardavano ogni aspetto della vita della casa reale degli Shang: malattia, nascita e morte, condizioni atmosferiche, guerre, agricoltura, tributi ecc.
Testimonianze di piromanzia e scapulomanzia nella Cina antica sono state rintracciate dal IV millennio a.C., con ritrovamenti a Liaoning, ma questi ossi non presentavano iscrizioni. I più antichi ossi oracolari con iscrizioni risalgono al sito pre-Shang di Erligang (二里崗) nello Zhengzhou, Henan. La maggior parte degli ossi datano fra il XIII e l'XI secolo a.C., corrispondenti alla tarda dinastia Shang. Gli ossi oracolari non sono i documenti scritti più antichi in Cina: alcuni bronzi con brevi iscrizioni sono precedenti. Gli ossi costituiscono però un importante corpus per la lunghezza delle iscrizioni e per la vastità del vocabolario (circa 4000 caratteri).
Dopo la conquista della dinastia Zhou, la pratica della scapulomanzia continuò per qualche tempo, ma fu in seguito soppiantata da altri metodi di divinazione, come la divinazione numerologica con l'uso del millefoglie, che si ritiene all'origine degli esagrammi dell'I Ching.
(Wikipedia)
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