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#diario di una quarantena
dedoholistic · 2 years
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Diario Culinario di una Mamma in Quarantena di Valeria Gatti. Recensione di Maria Teresa De Donato
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Diario Culinario di una Mamma in Quarantena di Valeria Gatti. Recensione di Maria Teresa De Donato
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denny1416 · 4 days
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Cose che non voglio mai dimenticare:
- il primo viaggio dopo il covid, a Roma con mia cugina. speravo di incrociare certi occhi, riconoscerli. ero felice, mi veniva voglia di piangere. la città era come nei ricordi di bambina. e quando me ne stavo per andare, mentre sedevo al parco del colle oppio, una tristezza incontenibile.
- la prima volta che mi hai detto al telefono, dopo essere venuti, che ti era sembrata più intima delle altre.
- mio fratello neonato che mi tende la mano dalla culla, per dormire accanto a me.
- quando N. mi ha detto che mi trovava interessante, per me lui era tipo chris hemsworth. (maledetto, sei il mio più grande what if)
- quando ho costretto mio padre a portarmi al cinema per vedere le winx, mentre mamma era a letto con la febbre. non potevo aspettare, dovevo sapere il segreto di bloom e di domino.
- quando mia mamma mi ha portata in libreria per la prima volta. eravamo alla casa al mare in Calabria, la libreria si chiamava Victoria ed odorava di nuovo e infinito.
- il tuo sguardo davanti alla metropolitana quando il primo incontro si era esaurito, noi due silenziosi. volevamo dire tante cose, tu hai parlato per primo come sempre e mi hai chiesto di non dimenticarmi mai di te. promesso.
- i miei cugini piccoli che mi regalano disegni.
- le risate genuine la notte di halloween a casa mia con G. e F., avevamo sedici anni e tutto ci sembrava facile, eccetto la matematica.
- le serate con il medico bono di cui M. era innamorata. una parte di me, quella più buia, si compiace se pensa che ha sorpreso il medico a fissarmi e scattare foto di nascosto.
- quando il prof di arte si è "sottomesso" (rega' non come pensate voi, non fate i porci), dopo essersela presa con me inutilmente. che soddisfazione è stata per la me di diciassette anni, lasciargli intendere che lo avevo mandato a fanculo. che io ero quella forte. ammetto che in questo c'è del sadismo, dovrei chiedere a Freud?
(ci sono tante altre cose, ma sono più intime e le scriverò sul mio diario)
Cose che voglio dimenticare, ma probabilmente non lasceranno la mia mente:
- il vuoto negli occhi di mio cugino A., soprattutto quando ride voglio scordarlo. è anche più triste. un tempo era un bambino turbolento, che mi faceva tanto ridere, adesso nemmeno parliamo.
- mio fratello che tira i pugni nel muro durante la quarantena.
- le incessanti liti dei miei prima della mia laurea.
- le urla a casa dei nonni il 12 dicembre.
- tu che ti arrabbi con me.
- l'università.
- le attenzioni che ho dato a quel coglione di G. che vive di fronte a me. che tempo sprecato, per una persona così piccola.
- quando le merde dei parenti mi regalavano vestiti di taglie più grandi perché "tanto tu sei come tua cugina A., avete la stessa taglia" e non era vero. non ero grassa, ma ci ho sempre creduto guardandomi allo specchio.
- quando le persone a cui voglio un bene dell'anima mi hanno detto che non faccio un cazzo, mettendo in dubbio il mio disagio.
(e altro)
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telobuco · 2 years
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Mio papà ha un cappellino turchese di lana con un pompon fucsia che da sempre usa per sciare. L’ho inseguito religiosamente per anni, scivolando giù per le piste sperimentando la mia libertà, inconsciamente al sicuro grazie a quei cinquanta grammi di lana davanti a me ad aprire la strada. A Gennaio invece per la prima volta l’ho inseguito con apprensione, sperando di non vederlo spiaccicarsi al suolo insieme alla sua testardaggine e ai suoi troppi anni e ho avuto paura per me oltre che per lui. Paura di sapere che quel cappellino non sarà sempre lì ad aprirmi la pista, e che anche se sono capace di andare giù da sola è bello, è stato molto bello e facile avere sempre qualcuno su cui poter contare e mi piacerebbe tanto sapere che potrà durare per sempre. Perché in tutti i miei anni che ormai sono quasi quanti ne aveva lui quando già scivolava sicuro giù con una bambina dietro, per quanto cresco non riesco mai a sentirmi all’altezza di poter fare tutto da sola, o forse ne ho solo paura e forse anche un po’ non ne ho voglia. Forse volevo solo banalmente rimanere bambina per sempre, che poi immagino sarà quello che vogliono tutti, non sono nemmeno speciale. E invece non sono bambina e quest’estate mi sposerò. Chissà se in questi anni avessi potuto leggere questo diario in avanti anziché solo all’indietro, se nei giorni che contavo al rovescio per riuscire a superare una quarantena, o una rotula rotta, o quanto mancasse per rimettermi insieme i mille pezzi nei quali mi ero sparpagliata avessi potuto sussurrarmi all’orecchio che la quarantena passa, le rotule guariscono e alcuni pezzi si perdono per sempre e gli altri si fa fatica ad andarli a cercare e riprendere ai quattro angoli del mondo mentre se ne raccolgono anche di altri per strada, ecco dicevo chissà. Chissà se con questa ulteriore informazione di sicurezza sarei riuscita a crescere più forte. O se sarei comunque terrorizzata di non poter più seguire quel cappellino a perfidiato senza temere mai nulla.
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Bring Me the Horizon - Post Human: Survival Horror, traduzione testi
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Mettete fine alle mie sofferenze
La mia mente sembra la mia nemica numero uno
(da: 1x1)
1. Bring Me the Horizon – Dear Diary, traduzione
Caro diario,
   Caro diario,
Non so cosa sta succedendo ma c’è qualcosa che non va
Il cane non la smette di abbaiare e mi sa che ho la TV rotta
C’è la stessa cosa su tutti i canali, c’è da impazzire
E prima qualcuno mi ha morso
Che cazzo di giornata
   Sta finendo il mondo
Cazzo, che noia
Mi si spegne il cervello, isolato
Dio è uno stronzo, e noi siamo i suoi scarti
Traumatizzati per colazione
Io altri survival horror non li digerisco
   Caro diario,
Mi prude dappertutto, come se avessi degli insetti nella pelle
Il cane è diventato rabbioso (Basta, cazzo!), mi spacca la testa
Continuo a svegliarmi e riaddormentarmi
Non so dove sono stato
Che fame che ho
Che diavolo succede?
   Sta finendo il mondo
Cazzo, che noia
Mi si spegne il cervello, isolato
Dio è uno stronzo, e noi siamo i suoi scarti
Traumatizzati per colazione
Io altri survival horror non li digerisco
   Caro diario,
Il cane ha smesso di abbaiare, probabilmente perché gli ho mangiato la faccia
“Buono. Prurito.”
La TV dice che non c’è più la razza umana
Un po’ triste che la mia intera esistenza sia stata uno spreco
Vabbè, fa niente, non è mica la fine del mondo… aspetta
       2. Bring Me the Horizon – Parasite Eve, traduzione
Parasite Eve
   Накривил е калпачето ей така, па така
Нанагоре-нанадоле, ей така, па така
Накривил е калпачето ей така, па така
Нанагоре-нанадоле, ей така, па така **
   Ho la febbre, non respirarmi addosso
Sono uno che non crede in nessuno
Non mi fanno andare via perché ho visto qualcosa
Spero di non starnutire, di non… ecciù!
Davvero, abbiamo solo bisogno di aver paura di qualcosa
Facendo solo finta di provare qualcosa
Lo so che non vedi l’ora di scappare
Voglio farti girare
   Per favore, restate calmi
È arrivata la fine
Non possiamo salvarvi, buon viaggio
È il momento che stavate aspettando
Non prendetelo come un avvertimento: questa è una guerra
   È la Parasite Eve
Te lo senti nella pancia, sai che sta venendo a cercarti
Lascia i fiori come segno di lutto
Non ti dimenticare cosa ti hanno detto
Quando ci dimenticheremo l’infezione, ce la ricorderemo la lezione?
Se non ti uccide l’attesa, lo farà qualcos’altro
   Scatenatevi
   Ho sentito che hanno bisogno di avere più segnale
Inseriscono chip e codici pin negli aghi
Metti in quarantena tutti quei segreti in quel buco nero che chiami cervello prima che sia troppo tardi
Davvero, vogliamo solo urlare qualcosa
Fare solo finta di credere in qualcosa
So che vuoi il sangue
Voglio farti girare
   Per favore, restate calmi
È arrivata la fine
Non possiamo salvarvi, buon viaggio
È il momento che stavate aspettando
Non prendetelo come un avvertimento: questa è una guerra
   È la Parasite Eve
Te lo senti nella pancia, sai che sta venendo a cercarti
Lascia i fiori come segno di lutto
Non ti dimenticare cosa ti hanno detto
Quando ci dimenticheremo l’infezione, ce la ricorderemo la lezione?
Se non ti uccide l’attesa, lo farà qualcos’altro
È la Parasite Eve
Te lo senti nella pancia, sai che sta venendo a cercarti
Lascia i fiori come segno di lutto
Non ti dimenticare cosa ti hanno detto
Quando ci dimenticheremo l’infezione, ce la ricorderemo la lezione?
Se non ti uccide l’attesa, lo farà qualcos’altro
   Puoi sprangare le finestre
Puoi inchiavare le porte
Ma non puoi più continuare a lavartene le mani di ‘sta roba
Se tutte le fonti del re e tutti gli amici del re non riescono a trovarsi il culo coi patogeni
Se la vita è una prigione e la morte una porta
Questo non è un avvertimento: questa è una guerra, guerra, questa è una guerra
   È la Parasite Eve
Te lo senti nella pancia, sai che sta venendo a cercarti
Lascia i fiori come segno di lutto
Non ti dimenticare cosa ti hanno detto
Quando ci dimenticheremo l’infezione, ce la ricorderemo la lezione?
Se non ti uccide l’attesa, lo farà qualcos’altro
È la Parasite Eve
È la Parasite Eve
È la Parasite Eve
   Non possiamo salvarvi
Non possiamo salvarvi
Non possiamo salvarvi
Non possiamo salvarvi
Non possiamo salvarvi
    ** Questo in bulgaro dovrebbe significare “Si è messo il cappello storto / Proprio così, proprio cosà / Da questo lato, dall’altro lato / Proprio così, proprio cosà”. Viene dalla versione del brano popolare Ergen Deda eseguita dal gruppo Le Mystère des Voix Bulgares.
       3. Bring Me the Horizon – Teardrops, traduzione
Lacrime
   Lacrime
   Ci facciamo del male per divertimento
Alimentiamo a forza la nostra paura e alla fine il cuore non sente più niente
Dipendenti da un amore di natura solitaria
   Quello che vorrei sapere è come abbiamo fatto a diventare così stressati, paranoici
Diventa tutto tetro
Niente mi fa diventare triste quanto la mia testa
   Ho quasi finito le lacrime
Mi tengo il dolore, tanto poi passa
Non riesco a mantenere la presa
Scivolo via da me stesso
Dio mio, è tutto un gran puttanaio
Ma io non riesco a provare niente
Il vuoto è più pesante di quello che credi
   Inciampo sul bordo
Fuori come un cancello, non mi scende più
E se mi senti, mi sa che sai cosa si prova a essere soli
   Ma quindi come abbiamo fatto a diventare così stressati, paranoici?
Diventa tutto tetro
Niente mi fa diventare triste quanto la mia testa
   Ho quasi finito le lacrime
Mi tengo il dolore, tanto poi passa
Non riesco a mantenere la presa
Scivolo via da me stesso
Dio mio, è tutto un gran puttanaio
Ma io non riesco a provare niente
Il vuoto è più pesante di quello che credi
   Di umore suicida, violento, tragico
Ho perso l’aureola, adesso sono il mio stesso anticristo
Di umore suicida, violento, tragico
Ho perso l’aureola, adesso sono il mio stesso anticristo
   Ho quasi finito le lacrime
Mi tengo il dolore, tanto poi passa
Non riesco a mantenere la presa
Scivolo via da me stesso
Dio mio, è tutto un gran puttanaio
Ma io non riesco a provare niente
Il vuoto è più pesante di quello che credi
   Ho quasi finito le lacrime
Mi tengo il dolore, tanto poi passa
Non riesco a mantenere la presa
Scivolo via da me stesso
Dio mio, è tutto un gran puttanaio
Ma io non riesco a provare niente
Il vuoto è più pesante di quello che credi
   Lacrime, lacrime
Ho quasi finito le lacrime
Il vuoto è più pesante di quello che credi
       4. Bring Me the Horizon – Obey, traduzione
Obbedisci
   Nuovo giorno, nuovo ordine post-traumatico
Lobotomizzato e mi sento benone
Ho fatto il passo più lungo della gamba quando sono andato a vedere più da vicino
Per cui mi sono piantato una forchetta nell’occhio
Mi sa che sto impazzendo, cazzo
Non so da che parte girarmi, adesso sono cieco
Distruggiti, si sta di un bene a eclissarsi
Perché vorresti farti del male?, morire per qualcos’altro?
Vedi che la tua coscienza non si metta di traverso
   Obbedisci, ci auguriamo che passerai una bellissima giornata
Obbedisci, non volete che usciamo a giocare
Via, sù, sù, non c’è niente da vedere qua
È tutto sotto controllo, stiamo solo giocando d’azzardo con la tua anima
Obbedisci, qualunque cosa tu faccia, evita di svegliarti e sentire odore di corruzione
   Nuovo giorno, nuovo incubo sistematico
Commemoriamo una vita fantastica
Mordimi per primo, poi ti mordo io
Risata melodrammatica
Mi sono piantato un coltello nell’occhio
Mi sa che sono impazzito, cazzo
Lobotomizzato e mi sento benone
Distruggiti, si sta troppo bene a eclissarsi
Perché vorrei farmi del male?
Dovrei morire per qualcos’altro?
Ho lasciato che la mia coscienza si mettesse di traverso
   Obbedisci, ci auguriamo che passerai una bellissima giornata
Obbedisci, non volete che usciamo a giocare
Via, sù, sù, non c’è niente da vedere qua
È tutto sotto controllo, stiamo solo giocando d’azzardo con la tua anima
Obbedisci, qualunque cosa tu faccia, evita di svegliarti e sentire odore di corruzione
   Quando la tua libertà è letale, dimmi come fai a farti del male
Vi definite pacifici
Voi mostri siete persone
Voi mostri del cazzo siete persone
   Obbedisci, ti facciamo vedere come ci si comporta
Obbedisci, è più carino se non vedi le catene
   Obbedisci, ci auguriamo che passerai una bellissima giornata
Obbedisci, non volete che usciamo a giocare
Via, sù, sù, non c’è niente da vedere qua
È tutto sotto controllo, stiamo solo giocando d’azzardo con la tua anima
Obbedisci, qualunque cosa tu faccia, evita di svegliarti e sentire odore di corruzione
Odore di corruzione, odore di corruzione
       5. Bring Me the Horizon – Itch for the Cure (When Will We Be Free?), traduzione
Prurito per la cura (quand’è che saremo liberi?)
   So perché sei qui, sei stufo della paura
Non ne puoi più del mondo di fantasia che hanno creato in modo che non puoi vederci chiaro
Qualcosa si sta staccando dalla corrente
C’è un glitch nella tua fiducia
Hai un prurito per la cura, ma hai paura di uscire dalla porta
Sono qui per dirti che c’è un universo che vive senza legge
Qualcosa si sta staccando dalla corrente
Perché continui a chiederti: quand’è che saremo liberi?
   Voglio diventare un regicida
Qualcosa si sta staccando dalla corrente
C’è un glitch nella tua fiducia
Voglio diventare un regicida
Qualcosa si sta staccando dalla corrente
C’è un glitch nella tua fiducia
       6. Bring Me the Horizon – Kingslayer, traduzione
Regicida
   Ciao, stai cercando l’altro lato?
Hai l’impressione che non torni mai niente?
Hai un piede nella fossa?
Ti ecciti col dolore come se fossi corrotto?
Ho bisogno di sapere a chi sei fedele
Di’ un po’, hai intenzione di abbaiare o di mordere?
Vuoi davvero girare il coltello nella pancia del mostro?
   Alzati, cazzo
Svegliati, cazzo
Formatta il sistema e fai un salvataggio, cazzo
Sei una marionetta
Quando ti taglieranno via i fili, non tornare strisciando
   Regicida, distruggi castelli in aria
Regicida, per l’eternità mio amato
Sacrificherei la vita per trovarti, angelo della lama
Regicida, vieni a prenderci dalla notte
   暗い、この見えない世界
まだ消えない未来
ただ手に入れたい un altro mondo *
   Errore del sistema
La vita è criptata
Tu sei modificato come un virus in una filastrocca
Artificiale fino al giorno che muori
Sciocco programma, sei corrotto
   Alzati, cazzo
Svegliati, cazzo
Formatta il sistema e fai un salvataggio, cazzo
Sei una marionetta
Quando ti taglieranno via i fili, non tornare strisciando
Sei da solo
   さあ 時の
扉を開けて
行こうよ **
   Regicida, distruggi castelli in aria
Regicida, combatterò per te fino alla morte
Regicida, distruggi castelli in aria
Regicida, per l’eternità mio amato
Sacrificherei tutto per guidarti, non dovrai mai lottare da solo
Regicida, vieni a prenderci dalla notte
   Questo è un campanello d’allarme
Entriamo nel vortice dell’ignoto
Sei pronto? Non ti sento
   Volete ‘sta roba qua?
E beccatevela, cazzo, merde schifose
    * Questo in giapponese dovrebbe voler dire: “Buio, questo mondo è così buio che non ci vedo / Il futuro non scomparirà / Ma io voglio ottenere un altro mondo”
   ** Questo invece: “Adesso andiamo ad aprire la porta del tempo”
       7. Bring Me the Horizon – 1x1, traduzione
1x1
   Mettete fine alle mie sofferenze
   Disconnesso dal mondo di nuovo
No, il sole non splende nel posto in cui son stato
Ma perché continui a far finta che io non esisto?
Sento di essere pronto a morire, ma non riesco a impegnarmi
   Per cui mi chiedo: quand’è che imparerò?
Mi darei fuoco per sentirmi bruciare
Ho paura che non verrò mai aggiustato
   Mettete fine alle mie sofferenze
La mia mente sembra la mia nemica numero uno
Non riesco a guardarmi negli occhi
Non so cosa fa più male: tener duro o mollare
Rivivo i miei ricordi, e mi uccidono uno dopo l’altro
   Mi sono autosabotata di nuovo
Ho il cervello tipo un uragano
Io e quella troietta, no, non possiamo essere amiche
E non me ne frega proprio niente, no
Mi ha fatto sprofondare in un posto oscuro
Senza amore
La gemella malvagia nel sottoscala
Oh mio Dio, mi sa che mi aspetta una lunga notte
Sono sola, sono sola, sono sola, sono sola
Terrorizzata, ma non provo più niente
L’annichilimento non è mai sembrato così bello
Taci!
Tappati la bocca, parli troppo
   Mettete fine alle mie sofferenze
La mia mente sembra la mia nemica numero uno
Non riesco a guardarmi negli occhi
Non so cosa fa più male: tener duro o mollare
Rivivo i miei ricordi, e mi uccidono uno dopo l’altro
   E sono qua a fissare il vuoto di nuovo
Non lo sa nessuno in che pasticcio mi trovo
Le voci che ho nella testa dicono che sono solo paranoico
Ma fa male alla salute quanto mi odio
Soffoco
Il peso mi trascina a fondo
   Mettete fine alle mie sofferenze
La mia mente sembra la mia nemica numero uno
Non riesco a guardarmi negli occhi
Non so cosa fa più male: tener duro o mollare
Rivivo i miei ricordi, e mi uccidono uno dopo l’altro
Già, mi uccidono uno dopo l’altro
E mi uccidono uno dopo l’altro
       8. Bring Me the Horizon – Ludens, traduzione
Ludens
   Alcuni si oppongono al futuro, alcuni rifiutano il passato
Comunque sia, è un bel casino se non riusciamo a scollegare il fatto
Che un mondo ricoperto di cavi non è progettato per durare
Per cui non fare la faccia sorpresa quando comincia a impallarsi il programma
   Come faccio a creare una connessione se non possiamo nemmeno stringerci la mano?
Sei come un fantasma che mi saluta
Tramiamo nell’ombra, ci vediamo sulla forca
Fermi in un loop per l’eternità
   Lo sai perché i fiori non sbocciano mai?
Ci riprovi o fai riprendere il dolore?
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
Venite fuori, è ora di vedere la marea
È lontana dagli occhi, ma non lontana dal cuore
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
   Le botte potranno anche farmi male, ma la fitta passerà presto
Invece gli insulti sono capaci di scavare tante di quelle fosse che non sai più dove mettere piede
E non mi sento più al sicuro se non c’è qualcuno che mi segue
E l’unico modo per nascondermi è dare spettacolo di brutto
   Come faccio a creare una connessione se non possiamo nemmeno stringerci la mano?
Sei come un fantasma che mi saluta
Tramiamo nell’ombra, ci vediamo sulla forca
Fermi in un loop per l’eternità
   Lo sai perché i fiori non sbocciano mai?
Ci riprovi o fai riprendere il dolore?
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
Venite fuori, è ora di vedere la marea
È lontana dagli occhi, ma non lontana dal cuore
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
   E tu questa la chiami una connessione?
E tu questa la chiami una connessione?
E tu questa la chiami una connessione?
E tu questa la chiami una connessione?
Pff, ma fammi il piacere
Pff, ma fammi il piacere
Pff, ma fammi il piacere
(Okay)
   Lo sai perché i fiori non sbocciano mai?
Ci riprovi o fai riprendere il dolore?
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
Venite fuori, è ora di vedere la marea
È lontana dagli occhi, ma non lontana dal cuore
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
Un nuovo Luden, nuovo Luden
   Lo sai perché i fiori non sbocciano mai?
Ci riprovi o fai riprendere il dolore?
Ho bisogno di un nuovo leader
Abbiamo bisogno di un nuovo Luden
       9. Bring Me the Horizon - One Day the Only Butterflies Left Will Be in Your Chest as You March Towards Your Death, traduzione
Un giorno le uniche farfalle rimaste ce le avrai nel petto mentre cammini incontro alla morte
   Vicinissimo al punto del non ritorno
Perché cazzo hai continuato a mandare tutto a rotoli?
Non voglio doverti seppellire
Ma mi sembra che non ti entra niente dentro quel cranio
Un giorno le uniche farfalle rimaste ce le avrai nel petto
Mentre cammini incontro alla morte esalando il tuo ultimo respiro
Non mi piace farti notare che io te l’avevo detto
Però guarda quanto si vedono i lividi
   Di’ un po’, come sarà stare senza avere le mie braccia strette intorno, strette intorno a te?
Scommetto che fa impressione quando comincia a venirti via la pelle dalle ossa
Per il mondo non esistevi più, adesso non esisto più io per te
Sei una presenza in casa tua, non hai più niente da perdere
Com’è possibile che ti ho lasciato affondare le zanne fino a questo punto?
Lo sai che non sei capace di respirare da solo
   Salvarmi non è più possibile
Perché ho continuato a sfidare la sorte?
Il buco che man mano ti ho scavato nell’anima è diventato troppo grande per non farci caso
Un giorno le uniche farfalle rimaste ce le avremo nel petto
Mentre camminiamo incontro alla morte esalando il nostro ultimo respiro
Pensavo avessimo un futuro, ma non abbiamo la minima chance
   Beh, di’ un po’, come sarà stare senza avere le mie braccia strette intorno, strette intorno a te?
Scommetto che fa impressione quando comincia a venirti via la pelle dalle ossa
Per il mondo non esistevi più, adesso non esisto più io per te
Sei una presenza in casa tua, non hai più niente da perdere
Ti ho lasciato affondare le zanne fino a questo punto
Lo sai che non sei (sono) capace di respirare da solo
Come fai (faccio) a respirare da solo?
   Tramonta il sole sul nostro amore, temo
Liberando nell’atmosfera la nostra solitudine
Le sorti della nostra possibilità di ribaltare la sorte stanno cambiando
Non pensavo di arrivare mai a vedere che mi cadessero le unghie
Non c’è l’amore nell’aria, non c’è l’amore nell’aria
Non c’è l’amore nell’aria, non c’è l’amore nell’aria
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libero-de-mente · 5 years
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DIARIO DI UNA QUARANTENA
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• GIORNO 5 L’auto dichiarazione. Questa notte nell’androne del nostro condominio ha fatto la sua comparsa uno scatolone posto sotto la bacheca condominiale. Uno scatolone che contiene modelli per l’auto dichiarazione voluti dal Ministero degli Interni. Un gentile omaggio di sua maestà l’amministratore condominiale, il Conte Dott. Castigliano Ascanio Guidobaldo Arduino Gobbano De Castaldo, da noi chiamato ironicamente “Conte Caga” acronimo delle iniziali dei suoi quattro nomi. Il Dott. Gabbano De Castaldo è di origini nobili e vive nel super attico dell’edificio, in pratica la sua tenuta è posta sopra gli attici. Dotata di una scala personale così come di un ascensore, il Conte non lo si vede mai nel nostro condominio se non per le riunioni condominiali dove si presenta con la sua personalissima scorta di ragionieri, quattro per l’esattezza, vestiti uguali e con lo stemma della sua casata sulla cravatta. L’auto dichiarazione dicevo, è il documento che dovrebbe giustificare il perché ci muoviamo al di fuori del condominio. Si devono specificare i propri dati, da dove veniamo e dove andiamo, del perché e del per come. Data e firma. Mi sembra di essere tornato alle giustificazioni a scuola, ma questa volta non devo falsificare la firma di mia madre. Nelle ore successive le fotocopie delle auto dichiarazioni sono andate a ruba, tanta è la voglia di uscire… di evadere. Ma da quanto mi è dato sapere molti sono stati respinti dai solerti poliziotti in pattugliamento delle vie. Tra le varie giustificazioni si elencano: - Vado alla pizzeria d’asporto del comune vicino è più buona, costa meno e la cassiera c’ha du' tette. RESPINTO. - Vado a trovare la mia ragazza ne ho le palle piene. (Non metaforico ma fisico) RESPINTO. - Ho sceso i cani che li piscio, ma hanno la loro pianta preferita nell’altro quartiere, un po’ come noi che riusciamo solo sul cesso di casa nostra. RESPINTO. - Non immaginavo che quello fosse il mio ultimo aperitivo, a saperlo avrei bevuto di più. Devo rimediare prima di morire. RESPINTO. - Mi sono rotto il cazzo di rompermi il cazzo. RESPINTO. - Sono Testimone di Geova se non ne approfitto adesso quando? RESPINTO. - Vi prego oltre a mia moglie c’ho la suocera a casa. COMPATITO MA RESPINTO. - Devo ricaricare urgentemente il cellulare ho finito i giga, altrimenti non riesco a fare sesso. RESPINTO. - Non ci sono più turisti a reggere la Torre di Pisa devo andare a rimediare. RESPINTO. - Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera, la tua ingratitudine, la tua arroganza. Ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro. RESPINTO. - Se zona rossa dev’essere preferisco quella di Amsterdam. RESPINTO. - Sono rappresentante di Amuchina. RESPINTO. - Vado a prendere il Viagra altrimenti come faccio a tenere duro quindici giorni? RESPINTO. - Vado in un’altra zona rossa, ho conosciuto una bella donna sulla quarantena. RESPINTO. - Vado a prendere a sberle Barbara D’Urso. RESPINTO. Mi hanno riferito che qualcuno ha falsificato la firma del Presidente della Repubblica o del Premier, ma i bravi poliziotti non l’hanno bevuta. Pasqua si avvicina, mi chiedo se anche Gesù quest’anno avrà bisogno dell’auto dichiarazione per fare la Via Crucis. Mi chiamo Juri Quarantino e questo è il mio diario di quarantena. Pagina 5 (to be continued)
@libero-de-mente​
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animadiaria · 5 years
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Dovevo essere messa in quarantena per imparare a fare la pizza. E caro Cracco, per cortesia, spostati un po’ più in là, c’è una nuova chef in town.
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gsartecucina · 3 years
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La copertina chiusa del Diario di una quarantena per un nuovo inizio
La copertina chiusa del Diario di una quarantena per un nuovo inizio. Primo Maggio rivive il concerto si da anima all‘arte.
La copertina chiusa del Diario di una quarantena per un nuovo inizio https://twitter.com/vonderleyen/status/1388406960660402182?s=21 È sono lì in commissione europea le tante pagine scritte che destinano il futuro degli italiani. Sono lì pronte a essere lette e valutate per poter dire si a ciò che l’Italia sarà. La crescita, la prospettiva, il rilancio, la rinascita, L’Unità, le due bandiere,…
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pimpra · 4 years
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SCOPERTE DA QUARANTENA: LA MARCIA
SCOPERTE DA QUARANTENA: LA MARCIA
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Nella mia vita di adulta mi sono imposta di cercare l’aspetto positivo in ogni situazione che avrei vissuto.
E’ una fatica bestiale specie quando gli occhiali con cui guardi al mondo sono resi opachi dalla tristezza, dalla frustrazione o dal dolore, ma, nonostante tutto, ci provo con tutta me stessa.
Le prime settimane di quarantena sono state durissime, la privazione delle libertà…
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der-papero · 4 years
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La tua quarantena
Oggi, mentre ti riportavo in aeroporto, parlavamo del fatto che sono successe tante cose in questi (quasi) 3 mesi.
Quando sei arrivata qui, era ancora inverno, e si sentiva. SAP mi aveva appena chiesto di lavorare da casa, ma in Germania nessuno sapeva nulla del Covid, sembrava fosse un casino tutto italiano. Quando decollasti da Capodichino, De Luca aveva altri problemi, tipo come non essere fatto fuori alle prossime elezioni.
Arrivasti qui a casa, con l’idea di restare 10 giorni. Al secondo giorno, vedesti su RaiNews Giuseppe Conte annunciare il lockdown italiano, ed esclamasti “e mo’? Che faccio?” - “semplice, resti qui con me, al sicuro”. Non che ti dispiacesse restare, tutt’altro, ma abbiamo lo stesso difetto, quando qualcuno ci scombina i piani un po’ ci infastidisce, anzi, ci rompe proprio le palle.
Ma tanto che ce frega, dovevamo andare a Praga. Il venerdì pomeriggio partenza, il venerdì mattina il Primo Ministro della Repubblica Ceca annuncia la chiusura delle frontiere. Addio vacanza. Ci sei rimasta male, ti avevo fatto vedere le foto, volevo portarti sul Charles Bridge, farti vedere tante cose. Amen.
E allora mi son dovuto reinventare tutto. Weekend, giornate, le ho dovute riempire, provando a fare del mio meglio. La prima volta ti ho portata a fare colazione fuori, ancora si poteva, e ci è uscita anche una bella gita alle cascate di Triberg. Poi, una sera, hai visto la Merkel in TV. Hai esclamato: “oh, ma chest se vest semp tal e qual!”. La mia Angela annunciava il lockdown tedesco, ma molto semplice e con quella sua voce così rassicurante, mai da panico, tutto sotto controllo: restate a distanza di sicurezza, e tutto andrà bene.
E allora mi son dovuto reinventare di nuovo tutto. Si va per foreste. Grazie a te, ho scoperto tanti posti della Schwarzwald per me completamente ignoti. Abbiamo evitato persone, ma non la luce del sole, gli animali, il viaggiare, abbiamo fatto più pic-nic in questo periodo che mai nella mia vita. Ma ci siam divertiti, hai visto uomini tedeschi nudi, ruscelli brillare alla luce del sole e hai provato l’ebrezza dei 200 km/h.
Abbiamo mangiato l’impossibile, fino a scoppiare. Ah, se Odino avesse regalato ai tedeschi i friarielli. Ma questa è un’altra storia. I vicini sentivano odori nuovi provenire dalla cucina. Sì, adesso sapete che esiste un modo diverso di mangiare. Però non possiamo dirvi di più, dovete viaggiare e cercare.
Intanto in Italia andava sempre peggio, ed eri confusa, non capivi quale fosse la realtà, se la nostra, dove non ci mancava nulla, o quella delle persone alle quali vuoi bene, alle quali sembrava che stesse per finire il mondo. Ma ti tranquillizzavo, dicevo “nun da’ rett, è tutt’appost!”. Ovvio che non ci credevi, le bare di Bergamo le abbiamo viste anche noi, e poi ti pare che un pischello come me avrebbe mai potuto rifilarti bugie così gratuite?? Ma sorridevi e annuivi, perché capivi il motivo per il quale lo facevo, e andava bene così.
Poi c’è stato il problema vestiti. Le scarpe hanno iniziato a cedere, iniziava a fare troppo caldo. E allora siamo usciti a comprare tutto, crepi l’avarizia. Con un po’ di fatica, i prezzi non sono gli stessi di quelli italiani, ma cerca cerca qualcosa salta sempre fuori.
Hai odiato a morte la signorina del Call Center di Lufthansa. Non ti dava mai speranze, possibilità, illusioni di poter tornare a casa. E, ad ogni puntuale rinvio, mi toccava dar fondo a tutto il mio buonumore per farti tornare il sorriso. Ma iniziava a pesare anche a me, non ho batterie infinite, ho avuto le mie crisi, non sapevo cosa fare, volevo tenerti qui, volevo riportarti a casa, volevo quelle cose che messe insieme ti fanno felice, ma che non puoi averle nello stesso momento. E, per rifarci dello smacco, ti ho portata nella Germania dell’Est.
Durante il tragitto, mi hai confessato che ti mancherà tantissimo il verde di questo Paese, che non avevi mai visto così tanta natura, nemmeno da piccola. Per smorzare la nostalgia, ti ho detto “chissà cosa troverai a casa adesso, se ci sarà ancora qualcosa che si può mangiare”, e mi hai spiazzato come sempre, con la tua saggezza napoletana - “je saje che faccie? Primm vac a fa’ a spes, e po’ ci’u dic all’ASL che so’ turnat!”. Penso che la mia risata si sia sentita per tutta Essen, e la tua battuta, sapendo anche i rischi legali che corri al tuo rientro e quello che abbiamo dovuto fare per restituirti un diritto alla tua casa che lo Stato ti ha tolto, mi ha ricordato le parole del grande Pazzaglia:
Eeeehh galera ... galera ... Professo’, voi mi state trattando come se avessi commesso chissà quale delitto. E invece, in questa casa, non ci sono delitti da scoprire o, se ci sono, sono delitti di ordinaria amministrazione, piccoli sotterfugi, piccole invenzioni per sopravvivere. Quanto a voi, Dott. Cazzaniga, voi siete milanese: certe cose non le potete capire. Voi dovete sapere che, a Napoli, siamo tutti assassini ... nous sommes tous des assassins,  come diceva Jean Gabin. Però con questa differenza: che da noi ci sono delinquenti colpevoli e delinquenti innocenti. Se voi, in questo palazzo, entrate in tutte le case, voi troverete almeno un delinquente innocente.
Davanti alla porta c’era questa valigia e accanto al tuo letto questo giaccone. Entrambi rossi. Sì, quando sei arrivata ci tenevi a vestire bene. Gli italiani all’estero devono sempre dimostrare di più, non perché ci viene chiesto, ma perché siamo ancora un popolo che non prende l’aereo con le ciabatte.
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giulia-liddell · 5 years
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Indovinate chi è sola a casa stasera e ha deciso di scrivere fanfiction riguardando Anastasia perché ormai è trash?
Io
Sono io
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Giorno X :
Tutto questo periodo chiusi in casa
Senza uscire, vedere amici, gente.
Senza la quotidianità.
Eppure sai una cosa?
Tutto questo mi ha fatto rendere conto che posso rinunciare a tutto e a tutti, ma non a te.
La cosa che più mi distrugge è starti lontano, non poterti vedere, toccare.
Non poter sentire il tuo profumo, ascoltare il suono della tua risata.
Ho capito che posso fare a meno di tante cose, ma mai e poi mai, potrò fare a meno di te.
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dedoholistic · 2 years
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Diario Culinario di una Mamma in Quarantena – di Valeria Gatti
Recensione di Maria Teresa De Donato
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corallorosso · 3 years
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Il greenpass non serve a un cazzo La premessa: come chi segue questo blog ... saprà, il primo gennaio sono risultato positivo a un tampone covid. Quindi mi sono chiuso in casa come raccomandato dalla SCIENZA e ho raccontato la quarantena in un diario che ho chiamato – con il mio solito guizzo da fantasista – “10 giorni a gennaio”. Ma siccome il vignettista è come il maiale e di lui non si butta nulla, ho raccontato una delle parti più interessanti dell’esperienza Covid in questa tavola pubblicata da Il Fatto Quotidiano il 15 gennaio 2022. ...alla fine ho optato per un titolo che riassumesse il senso della mia esperienza: ‘il greenpass non serve a un cazzo’. Nella tavola vi racconto la mia esperienza, che però si intreccia a quella di tanti amici e conoscenti che hanno vissuto disagi simili. E ora, buona lettura. Mario Natangelo
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redarling-blog · 4 years
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GLI ALTRI EROI DELLA QUARANTENA...
Stanno ogni mattina davanti ad un monitor. Computer, palmare, telefonino.
Non sono tutti uguali.
Dipende da quanti figli ci sono in una famiglia e dai mezzi economici di cui si dispone.
Ma per loro non cambia molto.
Si collegano e rispondono all’appello.
Presente, presente, presente...
Vocine impastate dal sonno, quaderni, libri e penne sparsi sul tavolino.
Spesso indossano un maglioncino sul pantalone del pigiama, pettinano appena i capelli e cominciano le lezioni.
A volte perdono la connessione, altre volte chattano con un altro dispositivo nel gruppo compagni, si scambiano suggerimenti, compiti, traduzioni.
E salutano gli insegnanti con la consueta forma “Ciao maestra, buongiorno prof.”
L’anno scolastico scorre, i programmi vanno avanti, le verifiche e le interrogazioni vengono fatte.
Ma manca l’anima a questa scuola.
Manca il vociare, la condivisione, quell’inconfondibile odore di bambini o adolescenti, quel misto di gessetto per la lavagna, panino al prosciutto e ormoni impazziti.
E i giorni sul diario scorrono.
Ma anche i diari sono tristi senza gli scarabocchi dei compagni.
Come la ricreazione sul divano, sciapa come quel panino senza sapore.
O l’ultima ora, che senza campanella non ha senso.
Non ha senso senza lo zaino da riempire alla rinfusa, senza il corridoio da percorrere alla velocità della luce, senza quel quarto d’ora ad aspettare il mezzo coi compagni, guardando sospirando quella ragazzina così carina o quel tipo così figo.
E i giorni scorrono, nel diario e nel calendario.
E con loro anche le gite di fine anno, tutti insieme sul pullman a far casino, cantando quel rap parlato e stiracchiato che sembra una filastrocca dei tempi moderni.
Quelle gite che scappano via, insieme alle pagine del diario e ai fogli del calendario.
E che non torneranno mai più.
Mai più accidenti! Perdute per sempre.
Come quelle emozioni che dovrebbero accompagnarti per tutta la vita.
Gli esami di fine corso.
Alle medie o, anche peggio, al liceo.
Chi gliele restituisce quelle emozioni a questi giovani eroi?
La notte prima degli esami, l’ansia, il sollievo, il sentirsi parte dello stesso destino con i compagni.
Il tema d’italiano, il compito di latino o matematica, l’esame orale.
E l’ansia dei genitori, e le loro coccole mentre studiano il giorno prima degli esami.
Chi glieli restituirà a questi giovani eroi?
Maledetto virus quanto gli hai rubato!
Ma non hai vinto con loro.
No, con loro proprio no!
Stanno lì, davanti a quei monitor, non escono, non vanno più in palestra, niente passeggiate mano nella mano, niente baci al batticuore, niente amori “per tutta la vita” da gita dell’ultimo anno.
Niente di tutto questo.
Ma accettano tutto con una maturità straordinaria.
Eroi del loro tempo, di questo tempo sospeso.
Ma tu con loro non hai vinto!
Loro hanno la vita davanti.
E se la sapranno vivere, mangiare, bere, accarezzare, amare.
Perché grazie a te hanno capito quanto nulla sia scontato.
E torneranno a correre e a colorare le strade e le piazze.
Quando tu, maledetto virus, sarai solo un brutto ricordo.
E loro, i nostri giovani, i nostri piccoli eroi, saranno il futuro di questa terra.
Siete grandi ragazzi, grandi davvero.
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libero-de-mente · 4 years
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Volume n. 180 Biblioteca Melensa - Diario di una quarantena
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animadiaria · 5 years
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Fun fact: io e mia cognata abbiamo fatto i conti. Il ciclo dovrebbe venirci più o meno nello stesso giorno.
I nostri fidanzati sono diventati bianchi, ho sentito imprecazioni e senza dire niente si sono chiusi in una camera a vedere la partita.
Ah, non sapete che vi aspetta.
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