#di più e ora siamo noi nella merda
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rivrsong · 1 year ago
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ross-nekochan · 5 months ago
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Ora che sono in ferie voglio parlare di una cosa di cui volevo parlare già da settimane, ma la vita di merda che faccio non me lo aveva permesso.
Allò, settimane fa per la prima volta dato che mi ero depilata le cosce mi sono messa in casa non solo in cannottiera, ma anche in pantaloncini. Passa un giorno e mi ritrovo la mail nella foto.
Come ben sappiamo, qui a Tokyo non è che si muore di caldo, PEGGIO, quindi un giorno di questi mi vesto come in foto a dx in ufficio (che è come mi vestirei in Italia in un giorno normale) e nello stesso giorno inoltrano una mail per dire di rispettare il "business dress code" aziendale che è letteralmente "business casual", pure se non si capisce né che cazzo sia né il perché, dato che non ci sono clienti e siamo solo tra di noi, ma okay.
Mo, premettendo che quando ho lavorato a Napoli, ci andavo in PANTALONCINI (ovviamente non quelli di jeans, ma un tipo più carini e "formali" insomma), qua invece così non va bene perché la maglia ha una stampa + i pantacollant sono considerati il demonio.
Tutti sono sempre a lodare i giapponesi perché sono un popolo omogeneo, che dà la prevalenza al gruppo piuttosto che all'individuo, ma non sono omogenei e uniti perché ci sono nati, sono omogenei perché sei LETTERALMENTE FORZATO (nelle maniere più passivo-aggressive possibili) a omologarti. E questo vale con i vestiti, vale con il peso (perché se pensate che sono tutti secchi di natura, beh col cazzo) e con mille altre cose.
Ora è vero che questa prevalenza dell'interesse di gruppo in alcune cose funziona ed è il motivo per cui noi della cultura euroamericana li ammiriamo, ma voi sareste disposti a rinunciare alla vostra libertà pure sulle piccole cose pur di accontentare l'interesse generale?
Per continuare con l'esempio dei vestiti, loro si vestono così:
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A maniche lunghe (anche con 50°C), con diversi strani addosso spesso inutili (perché sono ossessionati dai tumori alla pelle); le donne o tutte fate dei fiori con i tacchi tutte pronte (e io col cazzo che le imito) o come fossero state cacciate via di casa (e io col cazzo pt.2). Ma tutti hanno un comun denominatore: colori scuri o neutri (nero, grigio, bianco) o pastello, senza chissà quale fantasia o stampa particolare.
Se non segui l'omologazione, spicchi, ti si vede o ti senti in qualche modo osservato. E questo è già lo standard ad essere euroamericano in mezzo ad asiatici, figuriamoci se ti vesti seguendo le tue regole e non le loro.
Uno poi dirà "vabbè sono cose da poco, ci si abitua" e lo capisco, ma non funziona così. Anzi, sono le piccole cose che, accumulandosi, diventano le più pesanti da sopportare.
Oppure i weaboo del cazzo direbbero che "bisogna rispettare la loro cultura e rispettare le loro regole" (cit.), ma loro quella degli altri quando letteralmente non fa male e non cambia un cazzo a nessuno perché non la rispettano?
Questo non è un paese libero, non puoi MAI fare come vuoi, ci sono sempre regole da rispettare, ma fossero regole con un senso uno capirebbe, invece sono regole inutili che letteralmente mìnano la libertà di espressione individuale a livelli base. Invece qua niente o fai la pecora in mezzo al gregge oppure pecora ti ci fanno diventare, perché altrimenti sei, di nuovo, il gaijin di merda che vuole fare di testa sua.
E sapete cosa fanno i gaijin quando hanno le palle piene di ste stronzate? Fanno i gaijin di merda e le regole senza senso le mandano a fanculo.
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imperfect-girl17 · 1 year ago
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Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols (1977) è uno di quegli album che ogni tanto tiro fuori e non mi stanco mai di ascoltare.
I Sex Pistols, Malcolm McLaren e Vivienne Westwood hanno cambiato la musica ed il look per sempre. Devono essere stati anni bellissimi da vivere a Londra. Ora mi guardo attorno e vedo quanto sarebbe impossibile che un movimento del genere prendesse piede adesso. Siamo diventati troppo deboli, concentrati su noi stessi e con poco da dire. Infatti anche la gente si veste di merda. Se prendiamo in considerazione gli anni dal punk fino anche all’emo, c’era uno stile legato alla musica (alternativa rock) adesso c’è lo stile legato ad Instagram: tette e culi. Che gran progresso che abbiamo fatto!
E poi sono io la strana perché penso ci sia di più nella vita da fare che farsi vedere il culo a vent’anni perché è solo dai like che traggono la loro autostima.
Meglio quelli che stanno da soli e creano qualcosa. La massa è sempre indice di distruzione dell’individuo.
Come diceva Johnny Rotten: “il sesso è roba per quegli hippy di merda”. Nel 2023 siamo tutti degli hippy di merda.
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Pagherei per un tuo ciao, nonostante gli anni, sono qui,l'unica cosa che mi hai risposto è stata... Non posso.. E difficile spiegarmi il perché del non posso? È difficile cosa? Nulla e difficile nella vita.. Sai penso che sbagliare sia umano, non sono io a dirtelo o spiegare, può essere brutto se lo si è ripetuto due volte lo stesso sbaglio.. Ti spiego un attimo, siccome al tempo che successe tutto ciò, eravamo circondati solo da persone che non avrebbero voluto il nostro bene, infatti guardati ora? Hai i stessi amici? Dove sono? Quelli che ti davano consigli? Quella sera li che feci la cazzata, non successe assolutamente nulla, se non un bacio di merda perché avevo bevuto! L'ho ammesso anche quella sera li, non hai voluto sentire mai nulla dalla mia parte, ci siamo fatti del male entrambi, è questo tu lo sai bene, benissimo! Perché possiamo dire 1001 cose, ma la verità dei fatti era è resterà una sola, che noi facevamo davvero invidia! È questo lo sapevano tutti al di fuori di noi! Quante persone hanno cercato di buttarci giù? E noi? Noi ci siamo sempre cascati! Ma ora con mentalità differente sia da parte mia che dalla tua, ora prova a lasciare un attimo le famiglie, perché le famiglie ora non c'entrano nulla, ora stiamo e sto parlando di due persone solo! Si è vero ti ho fatto del male, ma nonostante tutto, non so se ricordi quella sera com'eri preoccupata che mi avessero preso, chissà perché eri preoccupata? Puoi spiegarlo? Metti da parte l'orgoglio, ora l'orgoglio lasciamolo nel cassetto, magari si aprirà un giorno, ma ora chiudilo e chiudiamolo nel cassetto! Prima che io me ne andai, non so se ricordi che facevi di tutto per vederci, allora dimmi se quello non era amore? Cos'era?... Non negarlo anche a te stessa! I primi tempi stavamo da dio! Ti ho dato dimostrazione mettendomi contro tutta la famiglia! In una coppia c'è ed è normale che ci sono alti e bassi, evidentemente nei nostri mesi/giorni bassi, siamo stati bravi a reggerci l'uno con l'altro, ma io ad oggi a distanza di 6/7 anni, posso dirti che io ti amavo davvero. Che per me è stato puro amore, e questo io non potrei mai negarlo, perché sarei un ipocrita dirlo che non era nulla, io il bene che ti volevo e ti voglio tutt'oggi e enorme! Negli anni, sai,... Si matura, si cresce, e si hanno idee molto chiare, ma molte.. io avrei tante cose da dire, ma non le solite, ora con domande più serie, che penso neanche riusciresti a rispondermi, io spero davvero che potrebbe esserci un confronto o per lo meno sapere come stai, o scambiarci due parole... Tutto qua, volevo ricordarti che il Nero e qui.. che aspetterò quel famoso ciao.
Ciao Michè.🐻
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sudokulife · 1 year ago
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Giovedì 21 dicembre 2023 h 04.14 pm 🎊
Ebbene sei, è arrivato anche quest’anno il periodo delle belle ipocrisie travestite da festività.. pensavo infatti fosse finito il tempo di fingere compiacenza e carinerie con la gente essendomene andato a vivere altrove ma tra sensi di nausea , di colpa(nn so perché giuro ) e ansie miste da voglia di tagliarmi le vene ho deciso di volermi male ancora un po’ quest’anno e passare giusto la settimana di natale con persone che gne ma appunto come ho detto prima è stata una decisione più che difficile anche se oltre a ciò in realtà in sto momento pensavo invece a tutti gli altri, quelli che dicono ci sentiamo e non esistono più dopo essersi visti quelle sue volte l’anno o meno, esatto proprio quelle bestie lì . Mi chiedo perché , cioè che poi ci sono anche certi fenomeni i quali nella loro famiglia mi sento magari con una persona su tre tipo e gli altri spuntano a caso nel momento che vogliono o nelle feste……..”Puhà!” Dico io anzi “Pff!” Dico io , non è possibile che io per colpa di sta gente debba rovinarmi almeno tra tutto 20 giorni l’anno …. Che poi sono io il coglione che lo fa ma il fatto è che spero sempre che l’anno dopo io possa migliorare e fare meglio, evitare tutto ciò ma non ci riesco mai, noi persone buone siamo così , c’è la prendiamo sempre in quel posto anche solo un po’…. Ma udite udite la settimana dopo ho deciso (come normale dovrebbe essere) di tornare a casa mia , come è giusto che sia e non pensare a nessuno se non a chi amo e basta, odio le feste e queste simil belle facce che belle facce non sono e poi nel resto del tempo soccombere perché sta gente è stronza! Mi scuso per lo sfogo ma è la verità . Niente regali da parte mia quest’anno, sarebbe tutto falso e ripensando al passato preferisco così . Io ho sempre pensato agli altri , tutti, ma nessuno mai a me, e se qualche regalo arrivava era solo per ripulire la coscienza o perché le nuove generazioni erano troppo piccole per capire. Ho sempre avuto gente affianco che nascondeva la testa sotto la sabbia e la polvere sotto ai tappeti, metaforicamente ovvio e ora non ci sentiamo nemmeno più da parecchi anni pure. Ma non importa va bene così e basta, volete la bella faccia? Eccovela! Ma non più di una settimana o comincerei a sentirmi puzzare di marcio come voi.
In un periodo che da bambino amavo, festeggiavo felice e aspettavo con gioia ora invece? Okay si cresce ma nessuno e dico nessuno mai mi toglierà i bai ricordi, nemmeno quattro o quattrocento che sia facce di merda nel mondo, crescere significa anche questo, svegliarsi la vita che più fa per ogniuno di noi, che ci fa bene o nel migliore dei casi che ci faccia stare bene più possibile. Sono fiero di me stesso e poche cose rimpiango nella mia vita, ma non è questo il luogo o il momento di cadere a picco, non ora almeno o meglio per ora
Con la speranza che tutto vada almeno un 45% abbastanza bene queate feste nella mia città natale per poi tornare a casa vittorioso auguro a chiunque buone feste e se non scriverò fino a nuovo anno anche un felice fine anno ! 🎄 🎄 🎊
Asiossa, Leo
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gcorvetti · 1 year ago
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Domenica.
La quinta settimana è finita, ne mancano 4 e poi ciaone, cosa è successo velocemente, i primi due giorni li ho passati con quelle arpie della chef e della fabbricante di pizza e devo dire che è un grosso dito in culo, non solo per la loro pochezza mentale ma proprio per la loro negatività e i problemi psicologici che hanno, non stanno bene ed è evidente. Ieri e l'altro ieri invece ero con il tipo che è tranquillone, infatti Venerdì è volata la giornata, anche se la sera mi sono comunque ritrovato stanco, ieri nonostante l'orario lungo è passata piacevolmente, ci siamo anche fatti 2 grasse risate che ci vogliono sempre, l'unico intoppo è stato che quando ho mangiato, salsina ai funghi e patate, ho evitato le 3 dita di pancetta che onestamente mi facevano ampiamente polistirolo, ma dopo mezz'ora mi sono sentito male, sicuramente la salsina era stata contaminata involontariamente col pesce, di cui sono allergico (dipende dalla quantità posso andare dallo shock alla morte), fatto sta che ho avuto un piccolo shock e ho dovuto lottare un paio di ore per restare vigile e non crollare, finito sono stato bene. Nota dolente è che quando sono arrivato ho fatto un saluto generale, non mi metto a salutare tutti uno per uno mica siamo a scuola che devo fare l'appello, c'era anche il proprietario che secondo me non mi ha sentito e mi sa che se l'è presa perché nella sua pochezza magari pensa che non l'ho salutato, fotte sega francamente, uno schiavista così meriterebbe una punizione, ma sto sulle mie e vado avanti fino all'ultimo giorno poi vediamo perché per legge mi dovrebbe dare i soldi a fine contratto, ma visto che ho capito la situazione non li vedrò prima di ottobre, c'è sempre tempo per una vertenza. Andiamo avanti.
Notizie. Oltre al saluto a Carletto, leggo che la Melassa fa pagare all'ambasciata un conto di un ristorante perché alcuni furbetti italiani in Albania sono scappati (c'è anche il video che è diventato virale), ora dico, capisco che a te chi si comporta male piace, piacciono i delinquenti, quelli che fregano il prossimo, quelli che si intascano le tasse, ecc ecc, ma che figura di merda ci facciamo noi italiani che viviamo all'estero se tutti iniziano a pensare che siamo tutti furbetti ? Inoltre, hai pensato che magari i turisti che vengono in visita da noi inizino a fare la stessa cosa perché pensano che da noi sia una prassi plausibile, i ristoratori si potrebbero incazzare, fare una cosa del genere (andare via senza pagare il conto) è da ladri, non solo da furbetti, rubi a quelle persone che stanno lavorando.
Il generale Vannacci dopo aver pubblicato il suo libro su Amazon che punta il dito contro la comunità LGBT+ viene destituito dall'incarico, logico, ma subito Forza Nuova (partito di estrema destra, come il generale in quesitone) lo vuole candidare a Monza, proprio il paese della meritocrazia al contrario, parafrasando il suo libro, libro che chiederei ad Amazon di eliminare dal catalogo per ovvi motivo.
In fondo un articolo che parla dei graffitari che imbrattano Venezia con le loro firme, non murales artistici, ma semplici scritte a bomboletta o pennarellone che deturpano la bellezza di una città oramai al collasso, lo era già prima che partivo io nel 2007 adesso ancora di più. Qualcuno di questi mentecatti firma con il suo tag (termine da graffitari) che rimanda però adesso ai social e qualcuno è stato rintracciato e denunciato. Sono ragazzi giovani e non si rendono conto che scrivere su un muro o su una statua di 300/400/500 anni fa è un reato non solo per via delle leggi (per fare un murales, per esempio, bisogna avere il permesso) ma anche per gli occhi e il decoro, guardando le foto si vede lo scempio, perché se c'è una firma altri mentecatti si accodano e firmano anche loro, deturpare una città come Venezia è un crimine che andrebbe punito con il carcere, un bel mesetto ai piombi e passa la voglia di prendere un pennarello o una bomboletta in mano.
Concludo dicendo che mercoledì faceva un caldo boia, infatti nella cucina/bunker si moriva, poi venerdì e sabato sera temporale fortissimo, oggi nuvoloni, l'estate è finita, quale estate poi.
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romyy999 · 3 years ago
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Sai che c'è? C'è che sono stufa, sono stufa di dare troppo e non ricevere nulla in cambio. Sono stufa di dover sempre dare e di dovermi fare in 4 per gli altri mentre loro per me non fanno un cazzo. Lo so che il bene che si fa non si rinfaccia, ma ora io pretendo che le persone facciano le stesse cose che io sono disposta a fare per loro. Sono stanca di dover essere sempre la persona che deve fare le cose per bene, seguendo tutte le cazzo di regole che ci sono, sempre precisa, sempre inquadrata e non riuscire ad ottenere gli stessi risultati degli altri. Lo so che il mondo è stracolmo di ingiustizie, che ce ne sono state e che ce ne saranno sempre ma io non riesco ad accettarlo okay? Perché devono esistere le ingiustizie? Perché le persone devono essere stronze e cattive? Perché va avanti solo chi si comporta di merda con gli altri? Dov'è la giustizia per le persone che non hanno niente, il nulla più assoluto? Dov'è la giustizia per le persone che si spaccano la schiena per fare dei sacrifici che poi non verranno ripagati? Dov'è la giustizia per tutti coloro che, nonostante tutto l'impegno, nonostante tutti gli sforzi, nonostante tutto resteranno lì nell'angolino, lì nell'ombra, dov'è la giustizia per loro? Eh dov'è la giustizia? Dov'è la giustizia per tutti coloro che vengono schiacciati da una società di merda dove l'unica fottuta e schifosa cosa che conta è avere un fisico perfetto, ma quando vogliamo capirlo che la perfezione non esiste e che tutta questa ricerca ci fa solo stare male? Perché le persone devono soffrire e stare male, perché devono odiarsi, sentirsi brutte, non abbastanza, non accettate, ridicole, inutili, solo perché la società nella quale viviamo ha stabilito che se non hai il naso perfetto, se non hai le tette, il culo, un pene delle giuste dimensioni, se non sei alto, magro, palestrato, se non hai i denti perfettamente bianchi e dritti allora non vai bene nemmeno se poi dentro hai un mondo e se una persona meravigliosa? Perché stiamo insegnando l'arte della bellezza fisica e non insegniamo invece che la vera bellezza vera è quella dell'anima e che si può essere anche esteticamente perfetti, però se poi non si sa fare un ragionamento intimo, profondo non si vale un cazzo? Perché stiamo vivendo con la costante sensazione di dover dimostrare agli altri le cose? Perché bisogna studiare e prendere voti alti solo per dire che si vale qualcosa e se vai male a scuola ma hai una logica pazzesca, un'anima immensa allora vali niente? Chi siamo noi per stabilire chi vale e chi no e quando una persona possa realmente valere? Perché diciamo che il voto che si prende a scuola non conta se poi ci stiamo male se non arriviamo al massimo e ci sentiamo come se avessimo qualcosa in meno agli altri? Perché abbiamo questa fretta perenne, corriamo, corriamo, corriamo, e poi ci dimentichiamo che nella nostra corsa abbiamo perso tempo e attimi della nostra vita, abbiamo dimenticato di viverla questa vita che nessuno, nessuno potrà mai più darci indietro? Perché nessuno ci insegna che non serve correre o avere fretta e che dovremmo imparare l'arte del fermarci e respirare, vivere, sognare, fantasticare? Perché?
- romyy999
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acciaiochirurgico · 2 years ago
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allora: ore 20:30 il mio capo sul gruppo del lavoro "haha non avete il coraggio di chiedermi gli orari!! 😜😜😜" subito dopo inoltra gli orari di Gennaio dove a me ha messo praticamente SOLO spezzati, ma non spezzati normali nono, orari come: 10:00-14- 14:30-18:05.
cioè, cosa dovrei fare in quei trenta minuti? andare a casa a pranzare che abito dall'altra parte della città? letteralmente poco meno di tre giorni fa gli ho chiesto se potesse farmi un contratto da 25 ore -nota: il mio è un contratto straordinario, praticamente quello standard del mio luogo di lavoro prevede 25 ore lavorative e tre giorni liberi, io ne faccio 40 e un giorno libero solo, ora + anche gli spezzati, per intenderci. all'inizio avevo accettato perché avrei dovuto lavorare li solo per tre mesi in quanto jolly che copriva le ferie, poi con tantissime false speranze e promesse hanno continuato a rinnovarmi facendomi credere che avrei fatto 25 ore anche io, ma agli atti dopo sei mesi sono ancora nella stessa merda- facendogli capire che fossi veramente fisicamente e mentalmente stanca e che non riuscissi più a ritagliare del tempo personale -nota n.2: perché poi come se non bastasse essendo l'ultima arrivata mi fa fare sempre chiusura, quindi dalle 14:00 alle 21:15 sono chiusa li dentro. da contratto i turni essendo vari e divisi per tutto l'arco della giornata prevedono una chiusura a testa ogni due settimane, ora io è sei mesi che faccio tre settimane CONSECUTIVE, OGNI SINGOLO TURNO, in chiusura. sono sei mesi che entro li con il sole ed esco con il buoi. poi ovviamente torno a casa così tanto stanca che non mi va di uscire, e alcune mattine dormo fino tardi perché letteralmente sono a pezzi e ho ancora meno tempo privato. e lui pensa di ovviare al problema dandomi ogni tanto qualche apertura, come stamattina che si, sono uscita da lavoro alle 15 (ero lì dalle 8) ma dopo tre settimane di inferno ho passato il pomeriggio ad dormire perché non ero fisicamente in grado di fare altro.- quindi avevo bisogno di cambiare orari o non sarei riuscita a continuare a lavorare li. lui "sisi" e ad oggi faccio ancora 40 e adesso questo. essendosi reso conto di avermi e averci fatto un torto molto grosso con questi orari pieni di spezzati -che nota n.3: sono stati introdotti, sentite bene, perché al sindacato non stava bene e non sembrava corretto pagar i quei quindici minuti, quindici non mezz'ora eh, di pausa. quindi hanno pensato di: •o rinunciamo alla pausa direttamente, •o la possiamo fare ma la dobbiamo recuperare (es. se fai dalle 08:00-15:00 ma vai in pausa devi stare fino alle 15:15), agghiacciante. poi nel mio caso visto che faccio sette ore ho diritto alla pausa ma mi becco gli spezzati, olè- prende e scrive, citando: -“Premesso visto che sono qui da questa mattina vorrei fare una serata tranquilla ..🙏🏻😊😅…quindi rimandiamo a domani dopo le ore 10 x ogni considerazione ..( lecita )..x spiegazioni o altro..GRAZIE MILLE„ e poi: -“Faccio già una premessa …x TRE GIORNI MI CANCELLERÒ DAL GRUPPO…x trascorrere un sereno Nataleee…ci ritroviamo dopo il 26…„ non mi invento ne parafraso nulla eh, sto copia incollando perché voglio proprio far trasparire il livello di schifo di questa persona e si quanto sia un uomo senza palle. cioè tu non solo rovini la serata a tutti, perché non so se lo hai notato ma 1) anche noi questa mattina siamo stati a lavoro sette/sei ore come te e 2) anche noi avremmo voluto passare una bella serata tranquilla ed invece io sono seduta in bagno a piangere dal nervoso per quanto mi sento presa in giro da ore e plus ci aggiungo anche il fatto che fino ad ora ti ho lavorato in TUTTI i festivi, compreso domani che è la vigilia (ovviamente in chiusura perché tanto io una famiglia con cui passare le feste non la ho, nono la hai solo tu, solo tu vuoi passare feste serene, vai tranquillo!) compreso capodanno (ovviamente in chiusurax2), e anche a pasqua sarò di turno, perché ripeto: io le feste serene e tranquille per riposarmi non le voglio passare, fossi matta, ti pare!
quindi niente, al momento io comunque il contratto di Gennaio non lo ho ancora firmato quindi se non mi licenzio stasera sicuramente lo faccio domani mattina, state tranquillissimi: la sottoscritta testa di cazzo ha bella e che finito di essere presa per il culo da un uomuncolo così vigliacco e senza palle che prima lancia il sasso e poi nasconde la mano, basta.
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ladycatastrofe · 3 years ago
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Da quaranta minuti fino al domani
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Le cose importanti ce le siamo sempre promesse così, non so da quanti anni, forse per tanto tempo ci abbiamo pure creduto. Quando me lo chiedi, quando me lo chiedono, del ricordo più bello che ho con te, la racconto sempre quella sera. Stavamo di merda, io troppo da accettare, tu troppo da sopportare, come sempre. Sei arrivato lo stesso in macchina sotto casa, mi hai guardata e sei diventato contento, mi sorridevi, io invece ho sentito un dolore in petto che ancora oggi non mi spiego. Ti ho abbracciato ed ho pianto. Non ci siamo detti niente durante il viaggio, io guardavo Roma di notte trattenendo le lacrime e tu guidavi. Stavo di merda ma ero contenta, e stavi di merda pure tu, anche se eri contento. Eppure per qualche chilometro, per quaranta minuti, siamo stati felici. Forse lo siamo stati perché non ci siamo detti niente, forse perché bastava sentirsi felici senza pensare più al fatto che essere felici, per noi, da svegli è sempre stato impossibile. L’ho capito solo oggi, e mi sento un’idiota disillusa. Quella non è stata la sera più bella della mia vita con te perché ci eravamo fatti un’altra promessa, allo stesso modo di sempre, a cui credere a forza di stenti, non è stata la sera più bella della mia vita con te perché le luci fuori dal finestrino sembravano cornice per un nuovo inizio, l’ennesimo: quella è stata la sera più bella perché l’unica al mondo in cui ho dimenticato d'essere legata a te da qualcosa di grande, legata da un per sempre pieno di guai, ed ho solo ascoltato il tuo respiro, mi sono solo goduta il calore delle tue mani, il contatto col tuo gomito ed i tuoi sorrisi ad ogni semaforo rosso dimenticando il domani, dimenticando che oltre quei finestrini, che oltre quei quaranta minuti avremmo ritrovato il solito noi. Solo oggi ho trovato il motivo per cui avevo tanta voglia di piangere, mentre guidavi, e non è che mi sento un’idiota disillusa, ora so di esserlo. Quella notte, insieme a quella sera in cui abbiamo cenato a stento per quanto ridevamo concludendo con la distruzione dell’unica lanterna cinese che non era riuscita a volare insieme alle altre indossandola a turno come vestito, sono stati gli unici istanti in cui ci è stato permesso di star bene, star bene perché senza un domani. Difatti, il domani ci ha distrutti, mi chiedo solo di come non siamo riusciti ad accorgercene prima. Perché ci diciamo ancora d’amarci se ci siamo amati davvero solo per poche ore in tutti questi anni? L’amore non è resistere con un pugnale nel petto e l’altro nella testa, l’amore è quei quaranta minuti di silenzio. Ma dovessero chiedermelo adesso direi che ti amo lo stesso, con un pugnale nel petto e l’altro nella testa, direi che ti guardo negli occhi e diventi specchio dei miei stessi mali: troppo da accettare e troppo da sopportare, siamo entrambi specchio dei nostri stessi mali. Poi ti penso e dimentico. Poi ti guardo negli occhi e penso solo che amore può essere quaranta minuti e può essere specchio, penso che amore sei tu, nonostante il domani.
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ross-nekochan · 3 years ago
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Quando dovevo decidere se continuare o meno questo tirocinio, alla fine per qualche soldo in più pensavo di prolungare per altri 3 mesi. C'era tuttavia il problema per cui avevo il concerto di Madame il 9 Dicembre e avevo programmato di stare per tutto il mese giù dato che sarebbe stato troppo dispendioso fare avanti e indietro. Scrivo una mail ai "capi" dicendo:"Io vorrei prolungare di 3 mesi, ma ho questo problema per Dicembre. A voi sta bene o no?" Loro mi rispondono di no perché servono persone che siano fisicamente a Venezia. Ok. Poiché la scadenza sarebbe stata il 10 novembre e fino al 5 dicembre sarei rimasta qui, chiedo anche:"Ma almeno vi sta bene se rimango per tutto Novembre? Sono qui quindi..." risposta:"No Rossè noi vorremmo proprio che tu non continuassi e basta".
Fortunatamente, non sono loro che mi pagano, ma l'università. E dato che io sarei stata qui senza fare un cazzo praticamente, i soldi di sto mese se permettete li volevo, per cui rispondo chiaramente all'università che voglio prolungare di un ulteriore mese, l'uni mi da l'ok e quelli del comune se lo sono ficcati direttamente nel culo. Benissimo.
Poi succede sta cosa che vogliono presentarci sui loro social ufficiali. Nonostante la vergogna da parte mia a mostrarmi, idea carina, per carità di Dio. Però i posti per queste foto, inizialmente dovevamo deciderli noi, poi improvvisamente non è più così e li decidono loro a cazzo di cane. A me tocca un posto che non è nemmeno a Venezia, ma sulla terraferma e che fa pure mezzo schifo. Provo a contrattare ma nada.
Ieri, il primo post su uno di noi viene pubblicato (sfondo: Basilica di San Marco, per dire) e mi sale la febbre. Io in quel posto le foto con la mia faccia non ce le voglio. Così scrivo questo messaggio ai gestori dei profili social.
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Stamattina mi risponde che ne ha parlato con i "capi" e che mi richiameranno. Mi chiamano e la risposta è stata:"Rossè noi non abbiamo sbatti di arrivare fino a Castello, per cui, avendo letto il tuo messaggio, ne prendiamo atto e il post su di te non lo facciamo proprio".
1. Siamo io e noi tirocinanti a dover arrivare FINO ALLA TERRAFERMA per fare ste foto di merda, non voi che dovete fare alcun passo "FINO A CASTELLO"
2. Non mi pare di aver scritto che non volevo le foto, ma solo che la cosa mi sarebbe venuta più facile in posti a me conosciuti. (Ovviamente a telefono non l'ho detto perché che mi dovevo mettere a dire? Avrei negato mezzo messaggio e sarei risultata ipocrita).
Ma a quanto pare voi preferite proprio che io non esista nella redazione. Prima mi volete cacciare quando non avete nemmeno margine decisionale, ora volete proprio cancellare la mia esistenza. Si trattano così delle PERSONE? Ok forse io sono risultata un po' infantile con questa richiesta, ma voi non mi sembrate meno bimbi di me a non voler cambiare un cazzo di posto con un altro.
Sapete che c'è? Non vedo l'ora di andarmene a fanculo. Mi fate proprio schifo.
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fiordilota · 3 years ago
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La prima volta che ti ho visto non ti ho cagato proprio. È stata dalla prima volta che ti ho conosciuto che ho pensato ok deve essere mio.
E lo sei stato, profondamente, violentemente, incisivamente. Sei entrato nella mia vita hai scavato dentro di me fino a conoscerne ogni parte e rubarne qualcuna.
Per me eri tutto. Il mio migliore amico, il mio consigliere, il mio scopamico, il mio fidanzato. Un po' Bonnie e Clyde e un po' Sandra e Raimondo ma abbiamo condiviso ogni cosa.
Dove è iniziata la tempesta in questa storia fantastica? Alla fine non lo ricordo neanche. A volte basta un attimo e a volte cento attimi.
Dove è iniziata la tempesta è una domanda del cazzo, come pure chiedersi chi tra di noi abbia più colpe: ci servirebbero penna e fogli fogli fogli. Poi chi ha più punti vince il premio stronzo dell'anno, ok?
Siamo stati gli amanti e gli assassini perfetti. E non importa chi di noi abbia più cose da rinfacciare perché il rimprovero e la rabbia comportano sempre altri rimproveri e rabbia. Sarebbe come cercare il punto di inizio di una catena che procede infinita a ritroso.
E mi dispiace se me ne sono andata, ma ero stanca di chiedere il permesso, di sentirmi costantemente giudicata, di aver sempre bisogno della tua approvazione, di non sentirmi mai abbastanza bella e bona da essere alla tua altezza. Perché tu non vuoi una donna: vuoi una bambola da mostrare ai tuoi amici stronzi per sentirti compiaciuto nonostante la vita di merda che fai. Vuoi una bambola che ti servisca e riverisca. Che ti accontenti, sempre. Che ti ascolti, sempre. Che faccia come dici tu, sempre.
E mi dispiace se ti ho mandato a fanculo. Ma sono stanca delle tue promesse, delle tue chiacchiere, dei tuoi scusa. E la cosa che odio è che alla fine sei riuscito a rendermi la tua bambola di plastica, mi hai risucchiato l'anima. Hai cancellato le mie forze di vivere e in questo gioco paradossale e malato sembra che sia sempre io la ragione di ogni danno.
E mentre io sono qua tu già sei tra le gambe di un'altra.
L'hai negato fino alla fine. E poi per sbaglio mi hai detto che ne eri sicuro, sicurissimo, che io già avessi un altro. E il pensiero era così terribile che non hai saputo tenerti il cazzo nelle mutande. Che scusa del cazzo devo dirlo (amara ironia).
Poi sono io, che non ti voglio. Che non lotto per te, che non ti amo veramente. Che non ho mai fatto niente per te.
Io ti ho dato tutto quello che avevo, corpo e anima. Non ho mai avuto paura di rischiare per te perché per te avrei fatto follie. Avrei fatto di tutto per tenerti al sicuro, e sempre con me.
Sei stato l'amore della mia vita e lo so che nessuno potrà mai essere come te, perché quello che abbiamo vissuto è irripetibile.
Ma ora uscita a destra.
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thelastking7 · 3 years ago
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E ci credi? ieri manco si fidavano di me, oggi mi chiamano Dottore. Quante notti ti ho parlato dei miei sogni, del mio futuro, di quello che avrei voluto. Lo sai, sono sempre determinato, ho sempre lottato per i miei sogni e ormai mancano pochi giorni al coronamento di quello più grande, quello che mi ha ridato vita nel momento peggiore della mia vita, quando credevo che nella società non ci fosse un posto reale per quelli come me, quando ormai ciò che mi restava erano i rimorsi e la rabbia verso me stesso, da sempre timido e pigro nell’intraprendere determinati percorsi, ma ora sono qui e credimi se ti dico che non l’ho ancora metabolizzato, forse perché inconsciamente quando raggiungiamo un traguardo tendiamo a sintetizzare tutto quello che abbiamo fatto, omettiamo tutti i dettagli, le crisi, i pianti e la rabbia: tutto ciò che nel bene e nel male ci ha permesso di essere qui, ma forse è giusto così. In questi momenti bisogna solo dare il giusto riconoscimento alla propria persona e a ciò che si è diventati. Se sono qui, però è anche grazie a te che hai sempre creduto in me. Sai, quando parlavamo di notte in auto mi facevi sognare perché quando ami una persona parli di futuro, di figli e di tutte le cose belle che vorresti fare insieme. Mi calmavi, perché come un coglione ero sempre incazzato col prossimo e tu sapevi come calmarmi, del resto mi bastava guardarti negli occhi e d’un tratto tutto quel rancore si volatilizzava. Credo a quelli che dicono che insieme si è più forti perché l’amore ci fa sentire più forti, a tratti invincibili. Io con te mi sentivo così, però spesso il mio passato, le mie paure avevano la meglio e io mettevo in dubbio ciò che eravamo, ciò che avevamo fatto. Del resto ti dicevo sempre che noi eravamo una scommessa, che non saremmo durati più di una settimana perché conoscevo i miei difetti, ma tu mi hai voluto così, mi amavi con tutti i miei difetti, le cicatrici, le paure, i limiti. Noi non siamo mai stati come gli altri, abbiamo costruito tutto dal nulla con maturità e io ho contribuito al tuo percorso di crescita, ho influenzato le tue scelte e in parte credo di essere riuscito ad affievolire quei demoni che da sempre ti portavi dentro, almeno per un po’. La tua sofferenza è ciò che mi ha fatto innamorare di te. Che coglione, come un Supereroe volevo salvarti da quel mondo di merda in cui vivevi, perché rivedevo me stesso in ciò che facevi, rivedevo la stessa voglia di riscatto, la rabbia, la paura. Ci ho provato con tutto me stesso, ma la verità è che manco io me la passavo benissimo, avevo anche io i miei demoni e spesso questi mi facevano passare delle giornate di merda e influenzavano la nostra relazione, ma per un po’ mano nella mano li abbiamo messi a tacere. Sai, ho pensato che tu saresti riuscita a farmi guarire da tutto perché non mi giudicavi, mi ascoltavi e quando mi prendeva male eri sempre lì pronta ad accarezzarmi, anche quando facevamo l’amore e io ero sempre soprappensiero, tu mi stringevi a te e mi guardavi in silenzio e per me i tuoi occhi erano il miglior rifugio in cui potevo mettere a tacere le mie insicurezze. Le sofferenze passate mi hanno portato ad essere previdente sulla vita, a partire sempre col pensiero negativo, a prevenire determinate. Questo purtroppo è successo anche con noi, ho capito quali erano i miei limiti, ho capito che ti stavo trascurando per il mio futuro, che non ero in grado di darti tutte le attenzioni di cui necessitavi e per paura sono andato contro me stesso, ho preso una decisione drastica, ma non ho mai smesso di amarti, non ti ho mai dimenticata. Questo mio successo è anche tuo, sai cosa ho fatto per essere qui, te ne ho parlato 1000 volte e oggi te lo voglio dedicare perché nonostante i tuoi demoni, le tue sofferenze, le tue paure resti una donna speciale. Te lo meriti. Spero che la vita possa riservare anche per te occasioni speciali perché come te oggi ce ne sono poche e io nonostante tutto l’avevo capito fin dall’inizio. Il tuo dottore❤️
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gcorvetti · 2 years ago
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Si sapeva.
Oggi ho letto 'sta notizia che in realtà rimbalzava da qualche giorno qua e la, ma che nella mente delle persone che pensano fuori dal coro mainstream era già chiara. Parlo del fattaccio del Tubo (il nord stream) fatto saltare a Settembre scorso e da subito si puntava il dito contro i russi, perché è normale sono i cattivoni di turno. Ma andiamo con ordine. Prima dello scoppio della guerra, qualche settimana prima per la precisione, in una conferenza stampa biden in faccia a scholz disse chiaramente che avrebbero fatto saltare il tubo, al che la giornalista che fece la domanda chiese anche come, e il bidè rispose che non si doveva preoccupare che sapevano come fare, nel video c'è tutto l'imbarazzo di un politico tedesco piegato a 90°, si vede benissimo nella sua faccia l'espressione di uno che vorrebbe dire qualcosa tipo: "Che cazzo hai detto vecchio di merda, ti spacco la faccia ora", invece è stato zitto; sono sicuro che se c'era la Merkel non avrebbe mai osato dirlo così apertamente, Angela l'avrebbe fatto a fettine. Questo perché per gli yankee noi europei ci siamo avvicinati economicamente troppo alla russia, viva il libero mercato eh!, qualcuno dice che ci tenevano sotto scacco per le forniture ma è una cazzata secondo me. L'esempio che faccio di solito è del droghiere sotto casa e del centro commerciale dall'altra parte della città, se ti serve il latte e il pane scendi anche in pigiama e lo compri, non vai in auto tagliando tutta la città per poi tornare con due buste della spesa, tranne che sei coglione. Poi la russia invase l'ucraina, come da copione hollywoodiano, e il resto lo sapete. Torniamo al tubo. Sin dall'inizio ci fu un batti e ribatti sulle colpe, ma come è accaduto per la diga negli ultimi giorni, ho letto che la diga è nella parte russa e che serve a loro oltre al fatto che le acque servono per raffreddare la centrale nucleare, sempre in zone occupate dai russi, ma quello che si chiedevano tutti era "Perché i russi dovrebbero fare saltare un'infrastruttura costata miliardi e che serve a loro, e alla Germania, per portare il gas?", se ci pensi è un controsenso, va bè che i russi se la sono presa anche con noi del vecchio continente perché come accade oramai diamo ascolto agli yankee e quindi al loro nemico numero 1, ma così si tirano la zappa sui piedi, metti che la guerra finisce presto magari il tubo può riprendere a funzionare, cosa oramai impossibile.
Nell'articolo si parla chiaramente che sono stai gli ucraini, il capro espiatorio delle colpe USA in questo momento, ma negli articoli letti in queste settimane si parlava di un'operazione congiunta USA-UK-Norvegia, quest'ultima è l'unica nazione europea a guadagnarci dal conflitto, vi ricordo che Stoltenberg il segretari della NATO è norvegese ed è stato primo ministro dei vichinghi, non è da complottisti pensare che a lui e al suo paese ricco conviene. Passando a qualcosa di corposo, oltre al danno per i tedeschi e i russi sull'economia c'è da precisare che quella cosa ha fatto riversare nel mar Baltico un'enorme quantità di gas, molti hanno gridato al disastro ambientale, non solo gli ambientalisti, ma come si sa del nostro pianeta non frega un cazzo a nessuno, meglio incolparsi a vicenda. La cosa che fa più rabbia è che gli ignorantoni della rete si inalberano per ste cose sorretti dalla narrativa falsa delle notizie che vengono diramate dai media ad hoc, media naturalmente al soldo degli yankee.
Concludendo posso dire che questo è l'ennesimo tassello che mette sotto cattiva luce gli ucraini, dopo 8 anni di guerra civile a nazisti spianati del donbass, ma si sa che oramai sono i buoni, come se fare la guerra sia una cosa da buoni. Posto l'articolo.
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m0-ko · 3 years ago
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Poco più di una settimana fa io ed alcuni miei amici eravamo andati a Trastevere per passare una serata tranquilla e serena. Beviamo,fumiamo un po’ e trascorriamo il tempo parlando un po’ di tutto,mentre passeggiamo tra i vicoli Trasteverini,passando prima da Piazza San Calisto fino a Piazza di San Giovanni della Malva. Il tempo scorre e terminamo la serata,tutti ci dirigiamo verso la fermata del notturno di Piazza Trilussa, dato che viviamo nella stessa zona e per raggiungerla possiamo prendere solo 1 notturno. Tra una chiacchera e l’altra si sono fatte le 3:45,fra poco dovrebbe passare l’autobus e la notte si sta facendo sempre più scura e fredda quando a un certo punto,davanti a noi,a bordo di un Suv bianco,passano 4 ragazzi che (ubriachi o fatti o alterati per stessa natura loro) con entusiasmo e goliardia ci lanciano 3 “mini-bombe”; sfiorandoci e,forse la cosa più fastidiosa di questa vicenda, spaventandoci poiché ignari degli “oggetti in questione” lanciati.Ci guardiamo intorno e vediamo che sono solo delle uova,con un po’ di stupore collettivo ci guardiamo e commentiamo insieme l’accaduto.Alcuni di noi si lamentano, maledicendo quei 4 cerebrolesi a bordo del Suv ; altri si mettono a ridere per essere stati testimoni,di un evento così bizzarro. Lo stupore cresce quando ci tocchiamo ed esaminiamo per vedere e capire se siamo stati vittima di quel uovicidio. Nessuno è rimasto “ferito”. 5 minuti dopo ecco che arriva lo “spostapoveri” come lo chiamiamo noi,saliamo e,mentre la mattina incomincia ad avvicinarsi e le strade riempirsi un po’ qua di persone e un po là di macchine,il notturno si avvicina pian piano a Ottaviano,dove ci sta uno dei cornettari notturni del centro più economici (ma non uno dei migliori). Ci sta prendendo comunque a bene. Ora mangeremo,finalmente.
S🥶🥶🥶s
Ora,sia chiaro,quando ci avevano lanciato le uova non pensavamo che fossero delle semplici uova ma altro:delle pietre o degli oggetti contundenti, insomma,qualsiasi cosa potesse fare del male effettivo a una persona. Per questo all’inizio eravamo spaventati. Questo evento mi ha fatto riflettere su una questione,quanto potesse essere coglione l’essere umano e quanto potesse essere imprevedibile la vita. Sì,per delle uova tirate da dei coglioni ubriaconi,sì. Come ti viene in mente ,a 20 anni passati,di tirare uova addosso a dei ragazzini (ma potevamo essere anche adulti o anziani) che aspettano l’autobus in un orario così inoltrato ? Non perché ci hanno ferito fisicamente,non perché (effettivamente) ci abbiano causato un danno morale (perchevi ci voglio vedere a voi sporchi di tuorli di uova e umiliato in una simile maniera) ma perché è un’azione priva di ogni comprensione morale,per il loro “divertimento” potevamo andare in giro pure sporchi e maleodoranti di merda. Scorretto,sotto ogni punto di vista. Penso e rifletto sul fatto che queste persone,prima o poi,possano lanciare altro che delle uova scadenti, magari prendersela con una categoria sociale più vulnerabile e sensibile (pensando mangari a un anziano anche se magari era un orario un po’ insolito per quest’ultimo). Rifletto sul fatto che è successo di notte ma poteva succedere anche di pomeriggio o di mattina. L’imprevidibilità dell’accaduto mi ha lasciato ancora più stupito. Cioè dai cazz0 chi se lo aspettava che proprio a noi,quelle persone che ascoltavano racconti analoghi da amici e conoscenti pensando che cazzata a me non succederà mai lol”, sarebbe capitato un episodio così particolare. E rifletto su un’altra cosa: se quei ragazzi,un giorno tireranno altro o si intratterranno con altro? Se quel comportamento sia soltanto alla base e l’inizio di un qualcosa di più malvagio e cattivo? Se per negligenza del codice stradale,nel ritorno di quella “divertentissima” serata avessero investito qualcuno/a perché ubriachi?Rifletto,penso e ci ripenso.
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loveisaformofwar · 4 years ago
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La differenza è questa: io non trascino le mie palle in giro per la casa vantandomi delle esperienze che hanno fatto. Non mi servono i dettagli. Non mi serve conoscere i posti e gli espedienti, i passi che ti hanno portato alla mia porta. Sei qui. Ti amavo senza condizioni. Perché? Perché do valore al mistero, all’ignoto, è ciò che sostiene la tensione di un rapporto e ci obbliga a essere la versione migliore di noi stessi. Il fattore “chissà”. Chissà se qualcuna l’ha amato meglio. Una più carina, intelligente, che lo svegliava ogni giorno con la colazione e un bel pompino. Chissà se ha avuto ragazze migliori, chissà se sogna qualcun’altra, più loquace, una ragazza con dei fianchi e un vero sedere invece di questi fagiolini coperti di pelle. Senti, credo di sapere qual è il tuo tipo, ma non arrivo a farmi paralizzare dall’insicurezza e dai dubbi. Così ogni giorno quando mi sveglio e ti parlo e metto questi vestiti firmati del cazzo e ti tengo la mano, io provo ad essere la ragazza migliore che tu abbia mai avuto. E tu vieni a dirmi che devo competere con questa Kiki? Di St. Louis?! In una vasca a forma di cuore! A quel punto me ne strafrego alla grande. Ho capito anche un’altra cosa. Il motivo perché tu non sei geloso è che tu non dai valore a quel mistero vero? E tu non gli dai valore per la stessa ragione per cui tu non ti chiedi se io mi sia mai fatta di meglio, se sia mai stata con una persona più brillante e gentile, o con più talento. E’ perché è inconcepibile per te che altri uomini a questo mondo siano più interessanti di te. La tua mancanza di curiosità è una semplice estensione del tuo narcisismo, della tua megalomania, della tua visione egoistica del mondo. E non dubitando mai di te stesso non hai mai pensato di chiederti “Come divento un compagno migliore?” Sei a posto. Ti basta così. L’uomo che ho davanti in questo momento è al suo apice. Quando hai urlato mentre ero in vasca che puoi spezzarmi come un rametto è il meglio e il peggio dell’uomo che sarai in questo nostro rapporto. Ed ecco perché puoi dimenticare di ringraziarmi nel tuo discorso. Perché non hai paura che tornati a casa dirò “Sai che c’è? Mi hai perso stasera, vaffanculo a tutto, io me ne vado!”. Ma se annienti con regolarità ogni persona che ti circonda, finirai col vivere in una cazzo di realtà fatta di finzione. Guardami, io sono l’unica superstite. Sono l’ultima rimasta a guardarti, a dirti “Ora basta, prova a fare qualcosa di meglio”. Se non per me, almeno per il tuo lavoro. Se questo fosse un film ti aggrapperesti a me come un’ancora di salvezza. E’ questo che siamo stati l’uno per l’altra. Tu lo sei stato per me come io per te, fin dai primi momenti. Dal giorno dell’overdose al mercato da quando mi portasti al centro recupero. Dal giorno in cui ho letto il tuo copione, che parla di me. Che parla di noi. Che parla del nostro rapporto. Di come la droga stava uccidendo la mia capacità di amarti e la tua di amare me. Stasera volevo soltanto un grazie Malcolm. Tutto qui. Nient’altro. “Grazie Marie. Grazie per il tuo amore. Grazie per arricchirmi la vita e aver sistemato la tua. Grazie per aver letto 100 stesure e guardato 100 montaggi diversi. Grazie per i tuoi consigli, la tua esperienza, la tua pazienza, la tua cazzo di autenticità, che hai portato al film. Grazie. Grazie per esserti drogata ed esserti disintossicata. Grazie per quelle scemenze, come comprare carta igienica e latte e organizzare il casino del trasloco, grazie! Sono cose a cui non ho voglia di pensare, grazie perché mi fai il caffè la mattina, perché mi fai sorridere. Grazie per il buon sesso e le coccole. Grazie per il bucato, per aver ritirato il mio abito stasera, per aver preparato a questo ingrato di merda i maccheroni al formaggio anche se ho dimenticato di ringraziarti. Grazie. Per gli sbagli che hai commesso, per la magia che mi dai, la vita che mi dai e grazie perché mi ami. Grazie per aver sorvolato, voltato pagina, per essere come sei. Grazie per tutte le cose per cui dimentico di ringraziarti. E grazie per quanto eri dannatamente sexy in quel vestito stasera. Mi fai fare bella figura. Mi rendi una persona migliore. Grazie perché comprendi che non sono sempre bravo a esprimere i sentimenti e che li tiro fuori nel mio lavoro più che nella vita vera. Grazie perché lo so che non è sempre piacevole ma spero che tu riesca a conviverci. Grazie. Lo so che sono ottuso emotivamente a volte, però sono grato che tu non me lo rinfacci mai. Grazie. Perché presumi il meglio. Ti amo tanto Marie. Ti amerò sempre, sei la mia Marie. Grazie. Dal profondo del mio cuore, grazie”.
Malcolm & Marie.
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kon-igi · 4 years ago
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Doc. Io sono quella che ragiona, che mantiene calmi gli altri. Mia zia è stata contagiata mentre era in riabilitazione postop, asintomatica per ora, è in un reparto che a marzo ha visto uscire più bare che guariti. Mi è partito un loop di pensieri, a quando alla crescita esponenziale dei casi si sono accompagnati i ricoveri, le ti,poi i decessi. A quando ho accudito, amato e poi chiuso gli occhi a tanta di quella gente senza potermi asciugare le lacrime sotto i dpi. È difficile tenere duro...
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Mi becchi in un momento molto particolare, quindi ti tocca... vi tocca il post lungo che non rileggerò, perciò incrociate le dita che io riesca a spiegarmi senza friggervi le retine e le gonadi.
In questo momento sono preoccupato per un’amica che non sa se diventerà madre, per un’altra amica terrorizzata che è oltre le mie parole di conforto, per un vecchio compagno di avventure appeso alla realtà con un filo, per i miei genitori lontani, per le mie figlie che si sono appena fatte strada in un mondo strano, per tutte le numerose persone avvinghiate al poco che rimane loro di sanità mentale e per tutti quelli che hanno la spada di damocle del tampone in sospeso o la spada di damocle del covid dal quale temono di non riuscire a guarire.
Decine e decine di persone che... che cosa? 
Chiedono il mio aiuto? Hanno bisogno del mio aiuto? Vogliono solo essere ascoltate? Capite? Vogliono sentirsi meno sole?
È un peso immenso ma non è un peso che posso decidere di non sentire.
Sono lì fuori... siete lì fuori.
Ognuno con migliaia di storie passate che sono diventate la somma di quelli che siete ora in questo momenti... soli e sofferenti, amati e gioiosi, rabbiosi e delusi, stanchi e pieni di dubbi.
Io non sono molto intelligente o particolarmente colto e nemmeno splendido o prorompente. Sono una persona che col passare degli anni ha rallentato il proprio passo e ha fatto cenno ai tanti compagni di viaggio di andare avanti per le loro strade, piene di certezze incrollabili e di paure ataviche.
Ho rallentato il passo, quasi fino a fermarmi, per una ragione molto semplice... non devo andare proprio da nessuna parte.
E nemmeno voi, se solo vi fermaste un attimo a riflettere.
Tutti gli orologi biologici che ticchettano, tutte le zie che chiedono del fidanzatino, tutte le lauree, i dottorati, gli affitti, i mutui, gli stipendi e i rinnovi di contratto sono la musica che non avete scelto voi per una danza che non vi hanno chiesto se volevate danzare.
Quello che volete, quello che potete e quello che dovete sono ciò che vi lacera in tre parti, sventolate in giro per un mondo che sentite sempre meno vostro.
Voi non siete quelle persone piene di paura che rincuoro con risposte strane... voi siete quelle persone che sono state felici un’ultima volta tanto tempo fa e che poi si sono dimenticate di quella gioia pura e così forte che faceva male al cuore.
Non fatemi incazzare... non offendete la mia intelligenza e la mia sensibilità dicendomi che non avete un ricordo felice o un oggetto pieno di gioia.
C’è e ve lo ricordate bene.
Solo che vi fa male ricordarlo perché siete sicuri che quella felicità non ve la meritate più o che fosse solo l’illusione di chi non aveva ancora capito come andasse il mondo.
No, no... l’avevate capito perfettamente, solo che adesso la tristezza e lo sconforto sono più semplici da evocare.
D’altra parte stiamo distruggendo tutto e questo Covid è solo la ciliegina sulla torta di merda.
Ascolta Anon ciò che ti dico con il cuore... a volte mi sembra di avere mille anni di vecchiaia nell’anima ma alla fine noi siamo solo dei soffi di vento veloce ed è sempre grandissima la sensazione che ogni nostro gesto ci si perda in quel vento e sia cancellato per sempre.
Ma non è così.
Puoi scegliere di vedere solo morte e disperazione oppure trarre forza dalla consapevolezza che quelle persone hanno avuto accanto te che ti sei presa cura di loro negli ultimi momenti e trarre ancora più forza dal sapere di avere lenito il dolore e l’impotenza di chi voleva esserci e non ha potuto.
Il dolore non ci rende più forti... il dolore ti mostra quante strade deve percorrere un essere umano prima che lo si possa chiamare umano e ti fa comprendere che la vicinanza nella sofferenza condivisa è quella che poi ti rende degna di portare quel nome.
Io sono con te, in quel vento... ci siamo tutti in quel vento.
Un abbraccio... a te, alla zia e a tutte le persone a cui il futuro potrebbe portare dolore ma anche la fortuna di incontrarti.
Serena notte.
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