#descendre
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Les cons sidèrent mais descendent bien vite finalement !
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ce matin je fouille dans les albums de famille pour noyer ma peine et c'est fou la quantité de photos de ma sœur et moi qui bouffons des glaces mdr ça devait être à la mode dans les années 2000 j'imagine mais c'est bizarre comme DA
#il n'y a QUE ça#c'est peut-être aussi qu'on devait descendre les stocks de glace des deux congélos de mes grands-parents#mystère
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Qualcuno ha detto Ghost: Signor Mardi-Gras Delle Ceneri
Alzi la mano chi non apprezza le storie sull’aldilà. Ecco, sì, tu lì in fondo che ti aggiri per questo blogghino semideserto, clicca pure sulla x rossa in alto a destra, perché oggi si parla di quanto è bella tutta quella narrativa che parla di che cosa succede dopo che la nostra anima esala l’ultimo respiro e lascia le nostre spoglie mortali. SIGLA!
OK, scemenze a parte, ho sempre trovato il fantastico che si propone di immaginare la vita dopo la morte particolarmente intrigante proprio perché si dà un compito difficilissimo: sciogliere in maniera soddisfacente il mistero cruciale con cui passiamo tutta la vita a venire a patti, cercando sì di non dipingere un’immagine dell’aldilà trita e banale che non sia capace di rispondere alle esigenze di complessità che la domanda “che cosa succede dopo?” necessariamente pone, ma allo stesso tempo di non raccontare in maniera eccessivamente criptica e incomprensibile, con un linguaggio vago e privo di specificità che permettano la narrazione di una storia soddisfacente, quel post-vita che tanto ci sta a cuore e di cui vogliamo leggere un’interpretazione coerente e tangibile. E quando qualche autore riesce a trovare il perfetto bilanciamento tra queste due esigenze, la storia che racconta è capace di toccare un sacco di temi che ci stanno molto a cuore: il fascino dello svelamento dell’ultimo mistero che non abbiamo alcuna possibilità di penetrare mentre siamo in vita, l’angoscia terribile nello scoprire che è davvero “tutto qui” e che il resto dell’eternità sarà passato a fare quello che stai leggendo e nient’altro – specialmente quando quello che ci accoglie non è l’equivalente del paradiso dantesco ma qualcosa di molto più sinistro, bizzarro e terrificante. Che è poi il caso del consiglio di oggi, il fumetto sceneggiato e disegnato da Éric Liberge dal titolo Signor Mardi-Gras Delleceneri, edito con mia sorpresa anche in Italia, che s’immagina un aldilà a tinte cristiane deliziosamente blasfemo che ha catturato la mia attenzione senza alcuna difficoltà.
Infatti il signor Mardi-Gras Delleceneri che dà il titolo all’opera altri non è che un cartografo recentemente deceduto proprio in quei giorni che compongono il patronimico che gli viene assegnato una volta arrivato nell’aldilà; il fu Victor Tourterelle viene dunque scortato da un misterioso postino via dal deserto angosciante in cui si è risvegliato fino alla città di Santa Cecilia, pur con qualche pezzo mancante: infatti tutto ciò che rimane ai defunti che approdano in questo luogo è il loro scheletro, epurato di organi, carne e tutto ciò che non sia tessuto osseo, ed è dunque un mondo in cui ogni singolo metatarso è prezioso, poiché perdere pezzi per strada può facilmente risultare nell’impossibilità di muoversi, parlare o di fare alcunché che non sia attendere in agonia per l’eternità. Victor non è in grado di rassegnarsi allo squallore della vita dopo la morte, in cui orde di scheletri ciondolano senza meta e si svuotano in gola (... o qualcosa del genere) ogni sorta di sostanze tossiche per imitare le bevande che erano in grado di ingerire in vita, ma proprio per questo viene immediatamente preso di mira dall’organizzazione clericale della Salamandra, che governa Santa Cecilia con il pugno di ferro e che non esita a spedire i dissidenti nelle segrete di San Luca per impedire qualsiasi cambiamento nelle regole dell’oltretomba.
La copertina italiana del primo volume. Notare che Liberge ha voluto complicarsi il lavoro con una bici, nella top ten delle cose difficili da disegnare assieme agli scheletri.
C’è però un’altra setta misteriosa che vorrebbe accaparrarsi Victor per le sue abilità di cartografo: la Cornice, ribelli e dissidenti che mirano a tracciare, contro il volere della Salamandra per cui la conoscenza è eresia, una mappa di Santa Cecilia e poi dell’intero regno dei morti… Victor potrà fidarsi almeno di loro, o anche i postulanti della Cornice hanno piani scomodi in serbo per lui? Nel corso dei due volumi che compongono l’opera seguiremo il suo viaggio disperato ai confini del tempo e dello spazio per conoscere la verità che si cela dietro questi lugubri inferi, accompagnato da una pletora di scheletri più o meno inquietanti, un’aeronave dal design assai vintage e soprattutto litri e litri di caffè. Ebbene sì, in questo fumetto il caffè è la bevanda dell’oltretomba per eccellenza, capace di indurre potenti visioni – o allucinazioni? – nei deceduti e di risvegliare loro ricordi delle loro incarnazioni passate; questo punto cruciale di worldbuilding dovrebbe farvi facilmente intuire il primo motivo per cui ho trovato Signor Mardi-Gras così interessante: Liberge riesce a costruire in soli due volumi un aldilà ricco di trovate affascinanti, di architettura folle e ammantato da un’estetica curatissima e se non originale, perlomeno molto riconoscibile e dettagliata. Come avrete già ampiamente avuto modo di notare dalle tavole che vi ho mostrato finora, sono piuttosto sicura che se anche l’autore non è un fan sfegatato dei Ghost, perlomeno ha assorbito un certo tipo di immaginario cattolico fatto di reliquie, ossa e mix audaci di pietra e metalli preziosi per creare edifici tanto elaborati quanto maestosi; è un vero peccato che ci siano poche splash page nel corso dei volumi, ma nonostante ciò la tentazione di fermarsi ad ammirare ogni pagina per diversi minuti accompagna costantemente la lettura e scaturisce chiaramente dall’abilità di Liberge non solo nel disegno dei fondamentali (anatomia check: superato), ma anche nel creare un’estetica coerente con sé stessa e con i temi che la serie tratta. Infatti, al di là delle splendide tavole che di certo costituiscono un motivo a sé stante per procurarsi la serie, il fascino dell’aldilà che l’autore narra si estende anche e soprattutto alle modalità con cui l’oltretomba viene narrato: fin da subito è evidente quanto l’influenza cristiana non sia un mero fatto estetico ma abbia radici profonde nel setting in cui Victor si trova catapultato. L’aldilà come luogo di espiazione, di attesa senza scopo come penitenza per i peccati commessi in vita si intreccia con la possibilità di una reincarnazione di stampo tutt’altro che cristiano, in cui le vite precedenti dei residenti degli inferi hanno accumulato peccati e infrazioni che devono essere espiati in un luogo privo di colori, odori, sapori e tutto ciò che rende la vita umana degna di essere vissuta.
Infatti, al di là del fascino razionalizzabile che permea questo aldilà dall’architettura intricata e dai motivi religiosi sovrapposti ma mai incoerenti, la forza viva e pulsante de Signor Mardi-Gras Delleceneri sta in quell’intimo e doloroso scavare nella vacuità della vita dopo la morte. Ogni tavola è soffocata da mucchi di scheletri, ingombranti casse toraciche, pile di femori e ulne accatastate le une sulle altre che si trascinano stancamente dalla piazza di Santa Caterina al mercato della città gonfio di guardie della Salamandra, fino alla totale solitudine del penitenziario di San Luca; l’ossessione ricorrente delle anime per il caffè, unica bevanda dei vivi penetrata nel mondo dei morti che causa violente crisi nonché una morbosa dipendenza poiché è l’unica ancora alle vite passate di quei defunti che sono stati privati persino persino della lingua per sentirne il vero sapore. Quanto sia schiacciante l’ingiustizia di questo mondo oltre la Terra e le motivazioni che possono aver portato alla creazione di un luogo così pieno di sofferenza sono le domande che premono sul lettore e che lo incoraggiano a seguire il viaggio di Victor, primo portavoce di queste istanze e che fin dal primo momento della sua permanenza a Santa Cecilia appare il solo a rifiutare la crudeltà senza scopo di un tale sistema. Liberge ha ben chiari quali sono i temi che desidera affrontare nel corso della storia, e non ha nessuna difficoltà a far emergere prepotentemente quelle caratteristiche degli inferi che ci suscitano più angoscia e terrore ma allo stesso tempo anche morbosa curiosità circa i misteri che li circondano.
Una pagina dell’originale francese. Purtroppo i caratteri scritti a mano sono molto più belli del font utilizzato per l’edizione italiana.
Quando però il focus si allontana da quello che è chiaramente il punto di forza del fumetto – l’esplorazione della cosmogonia celeste e delle leggi assolute che regolano questo oltretomba bizzarro e angoscioso – la qualità complessiva della narrazione perde colpi. Di tutta la carrellata di personaggi che viene messa in scena per aiutare o ostacolare Victor nei suoi viaggi (di solito entrambe le cose, talvolta anche in contemporanea) solo un paio vengono caratterizzati in maniera meno bidimensionale: il misterioso postino che sembra avere bene in mente il ruolo che Victor dovrebbe giocare nel destino di tutte le anime, e Petronilla, la psicopompa e contrabbandiere di caffè della Cornice che offre a Victor un posto nella sua nave in cambio di risposte sulla struttura dell’aldilà; anch’essi rimangono tuttavia saldamente ancorati ai loro archetipi fondamentali, senza presentare un’evoluzione significativa in linea con quella del protagonista. Victor Tourterelle stesso, che pure nel corso del suo viaggio attraverso i cerchi dell’aldilà scoprirà tutto del suo passato da vivo e dovrà fare i conti con verità molto spiacevoli circa la persona che era stato prima di scivolare su quella fatidica macchinina giocattolo nel suo bagno, fatica all’inizio a catturare l’empatia del lettore pur essendo gettato in un contesto per cui dovrebbe essere facile provarla nei suoi confronti a causa della sua petulanza e generica sgradevolezza, fastidio che fatica ad essere compensato dalle rivelazioni successive sul suo passato e da un percorso di crescita che verso l’ultima parte della storia viene scavalcato dal pressante sfaldamento politico e sociale dell’oltretomba. Non si tratta di un fumetto che brilla per caratterizzazione dei personaggi o per la loro evoluzione, complice anche lo spazio ridotto con cui Liberge deve raccontare una storia densissima di concetti, nomi e avvenimenti.
La densità della storia si riflette anche nelle pagine estremamente affollate di scritte, balloon e frasi. Al di là della mia personale crociata contro i balloon quadrati che sospetto sia semplicemente una delle mie tante idiosincrasie senza importanza, le tavole di Liberge sono piene di frasi lunghissime in cui i personaggi riversano fiumi di spiegazioni statiche che rendono la lettura talvolta inutilmente faticosa; è difficile far immergere il lettore in mondo così alieno dandogli anche tutti gli strumenti per comprenderne gli elementi fondamentali, ma un medium così visivo avrebbe senz’altro beneficiato di più show e meno tell soprattutto nelle sue fasi conclusive, permettendo anche una maggiore comprensibilità del senso di lettura, che in molte pagine è poco lineare e costringe a tornare sui propri passi per seguire il filo di un discorso già di per sé tortuoso.
Buongiornissimo, merkurio???? (Scusate.)
In ultima analisi, però, Signor Mardi-Gras Delleceneri è un fumetto che potrebbe interessare a chiunque ami le storie che vogliono parlare di quello che succede dopo la morte. Se siete stati tra quelli che si sono divorati Queste oscure materie da piccoli o da meno piccoli e non faticate di fronte a narrazioni a cui interessa poco l’approfondimento psicologico dei personaggi coinvolti vi direi di spararvi questa roba direttamente in vena, ma se anche solo uno degli elementi che ho citato vi suona vagamente intrigante ��� caffè allucinogeno, cattolicesimo, i Ghost – il fumetto vale di certo una lettura.
(Nota dolente: il recupero non dev’essere facilissimo. Ho letto l’edizione cartacea grazie ad un prestito fortuito e mi pare di capire che almeno un volume non sia disponibile in italiano – confido che ci sia la possibilità di leggerlo almeno virtualmente attraverso canali legali ma non solo, ma non posso confermarlo con certezza.)
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un jour je vais vraiment finir par péter un câble face à mes notes de concours pas proportionnelles au travail fourni en révisions
#rien à foutre que ce soit un concours blanc je vais hurler#trois/quatre semaines de révisions intensives#quatre heures d’épreuves avec une migraine en cadeau#pour finir avec un putain de 14.#un peu envie de taper dans un mur#pour en plus découvrir que la correction est presque la même que mon plan#mais parce que j’ai choisi de ne pas respecter la méthode de ma prof je me suis fais descendre#alors que mon raisonnement était logique.#je hais les institutions et le coup de gnagnagna c’est toujours comme ça toute ta vie t’auras des institutions faut t’y conformer#ça me fout en rogne#oui je sais que je suis dans un système institutionnel seulement il n’est pas adapté à mon hpi#mais parce que le système scolaire français s’en bat les couilles de nous on subit#donc là vous savez ce que je vais faire ? bosser. bosser jusqu’au fin fond de la nuit et travailler ma méthode#ils veulent que je respecte scrupuleusement une méthode ? bring it on.#je vais travailler jusqu’à la maîtriser parfaitement et alors ils fermeront leurs gueules#il n’empêche pas tout de même que je suis extrêmement énervé#m’enfin bon#la complainte de julot
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"#Vers_Sans_Suite I" by Myriam Descendres
Exile Away & solitary Roving, strolling, wandering, Autumn leaves, spring flowers Finding, returning, living Outside & within Home Copyright © 2024 Myriam DescendresAll Rights Reserved
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The french have have invented a new olympic Sport they call "running Up and down stairs really fast while Holding very Sharp knives". Time will Tell If it manages to Catch on
#this is a joke btw the french would never use an english name for a sport they invented#i just call it that#they actually call it 'monter et descendre les escaliers très vite tout en tenant des couteaux'
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Une femme entre dans sa salle de bain et voit son mari tout nu, en train de se peser, tout en rentrant son ventre. Elle se marre et lui dit : - Tu sais, tu as beau rentrer ton bide, ça ne fera pas descendre ton poids! - Je sais bien, répond il vexé, mais au moins ça me permet de le lire!
#en train de se peser#tout en rentrant son ventre. Elle se marre et lui dit :#- Tu sais#tu as beau rentrer ton bide#ça ne fera pas descendre ton poids!#- Je sais bien#répond il vexé#mais au moins ça me permet de le lire!
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Ok mais les weebs en plastique qui sont de genre ambigue juste quand y'est question de faire des vidéo de fesses ou y'ont l'air d'avoir 12 ans pis quand y'est question de déveloper la chose autrement que de manière objectifiante et infantilisante font "erk, non, j'veux pas avoir l'air d'un homme pis ça chirais avec ma "carrière" c'pas une carrière, c't'un hobby pétasse...
#comme sérieux les bonhommes en plastique avec un probleme d'ego...#pis après ça chiale a l'oppression pis au fait qui peuvent pas e x p l o r e r comme si on avait besoin de plus de bourgeois blancs#qui s'assument pas pour appoprier plus d'affaires qui vont discard quand l'aesthetique de la smaine va changer#surtout que ces osti de merdes là tire tout le monde en dessous du bus à la seconde qui fittent pas dans leur moule en plastique#pis ngl j'les trouve fucking laids#comme c'est même pas cute c'est juste fucking awkward comme a chaque fois que cette tranche sociale s'appoprie de quoi à moitié#comme c'est tout le temps des blancs visiblement aisé qui sont aucunement conscient que leur famille est riche#parce-qui sont trop cave pour comprendre parce-qui viennent de banlieues blanches paradoxalement individualistes#comme c'est quand ces gens là confrontent quoi que ce soit et fait de quoi d'autre que d'se présenter comme des fucking barbies? jamais#comme à part rendre un paquet de monde encore plus dysphorique qu'ils le sont déjà c'est quoi leur pertinence dans le millieu?#mon ex qui fait comme ahah check comment j'passe bien de manière excessivement fétichisante pour être transphobe af tout l'reste du temps#comme ok t'es juste né avec un physique qui t'avantage a certaines dispositions pis tu t'en sers pour descendre les autres?#c'est genre a cause de ��a j'me sentait compulsivement obligé d'y trouver des défauts vu que j'trouvais que ça l'avait pas d'allure#de manquer autant de conscience...so...maintenant j'regarde la personne pis j'ai juste le gout de vomir#comme a force d'être objectifié pour de quoi que t'es juste prit avec c'est vraiment fucking deg comme traitement#sti que j'hais les fucking chasers
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J’ai si peu de motivation à rentrer chez mes parents et je leur cache si peu que dites vous mes darons ils essayent de me débaucher en me disant qu’ils ont acheté une sorbetière pour me faire des glaces quand je serai là
#le rarou#il savent que le seul intérêt que j'ai à descendre chez eux c'est la bouffe gratuite#no love just food
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Interdit aux chiens sauf au mien
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“Dis à ton frère de descendre”
extrait de la série “à gorge déployée”
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#ce week end j'etais chez l'ex femme de mon frère#elle habite au 4e sans ascenseur#on allait descendre parce que les ptits voulaient sortir faire du vélo#pour rire je lui ai demandé si elle pouvait me porter pour descendre escaliers#elle l'a vraipent fait ptdrrrr#je sais qu'elle a de la force dans les bras mais quand mm je suis plus lourde qu'elle😭#elle m'a dit c'est parce que je suis une princesse ptdrr
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So a fun fact about me is that an inaccurate/overly literal French translation of Rebecca Black’s Friday will spontaneously get stuck in my head every now and then. I do not know what provokes it, only that it has kept happening at disparate moments since my brain constructed this phraseological disaster at some point in the past decade.
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Depuis ce weekend je suis malade. Alors hier soir j'ai dormi seul et loin des toilettes pour ne pas embêter ma femme. C'est donc elle qui m'a suggéré de mettre une couche pour ne pas avoir à descendre la nuit. Je l'ai bien sûr écoutée sagement.
Et ce matin télétravail au chaud pour me remettre. Je n'ai pas de visio alors j'ai décidé de rester en pyjama de bébé avec ma couche pour travailler.
I have been sick since this weekend. Last night I slept alone and far from the toilet so as not to bother my wife. It was her who suggested I put on a diaper so I wouldn't have to go down at night. Of course I listened to her wisely!
And this morning teleworking in the warmth to recover. I don't have and videomeeting so I decided to stay in my baby pajamas with my diaper to work.
#ab dl#ab/dl lifestyle#adult diaper#diapered#boys in diapers#diaperboy#padded#frenchdl#ab dl fr#ab/dl diaper#ab/dl boy#abdldiaper#ab dl diaper#ab/dl#ab dl lifestyle#ab/dl blog#ab/dl community#ab/dl kink#adult diaper lover#adult diapers#diaper bulge#diaper community#frenchabdl
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Jours de vélo.
Pas le temps de descendre de selle.
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Fanart on fanfic - First time ever.
Well, here is the thing. I am not much a fanart person, did few in my life. But fanart for fanfic - is a complete novelty.
However when you fell in love with a relatively rare pairing, you run out of things to stare at quickly. And now I feel a need to add something for other people to stare!
This is a fanart for fanfic of @ulysses000 that can be loosely translated from Russian as "Challenges of shared living space".
Below the art is a little translation, to give this scene some context!
"Well" - Trafalgar starts with mocking tone - "I thought you would be more upset about loosing the game." Sanji hides sly smile behind the glass of wine.
"I think you didn't get it, benet. Who have lost? This was a clear win. At least for Luffy. Who cares if we were stripped of all the points and disqualified?!"
"You have lost. Just accept it." Sanji makes another sip. His eyes remains locked on eyes. They are full of challenge, unknown trepidation, ocean of confusing playfulness.
"Then maybe you'll allow me to smoke in the room as a consolation prize?" - he asks. Glass of wine put aside with almost no sound, and Sanji moves tiny bit closer.
"No. " - Law replies with a smirk. Feeling other's warm palms gently pressed to his arm and chest.
"Pretty pleeeease" - Sanji begs. Voice pleading, sweet. Fingers slightly tighten, - "We didn't get an S rank just now, only because my body impitoyablement demands nicotine."
"No." - Law stretches the sound with pretence arrogance, putting his empty glass aside too.
"May be you can… I don't know lift me outside the window, so i can smoke? You did it during the game, haven't you.." Trafalgar immediately gets what younger is talking about. He snickers with closed mouth, happy his abilities were praised, alas slightly overestimated.
"On the game I haven't lifted you, I have lift your load bearing vest. I can only move inanimate objects."
"Et alors? I am sure you can come up with an idea. Je ne veus pas descendre... Cent pour cent porter will get mad. She'll get that i am drunk…" Law thinks if there is actually anything he can do. There is one option, but older man utterly confused, why he is even bothered with nearly childish demands of the blond? Why him being unnecessary tactile and shamelessly occupying Law's bed, is not at all irritating? On a contrary feels natural. It might be the alcohol. For sure it is alcohol!
"That depends to which extend you are willing to go for a single smoke…" - Trafalgar's voice is sinister, but Sanji, nevertheless, perks up with the hope. Blue sphere covers their dorm room, and butterfly knife slowly creeps out of backpack pocket and jumps to Law's hand.
"I can cut off you head." - he suggests. Blue eyes shining in a soft light of a table lamp. Sanji smiles with half mad smile, almost as a serial killer, or a drug addict on his high - confident.
"Go for it." If only for his own comfort, Trafalgar throws one leg over and sits on Sanji's laps. One hand holds head, lifts it slightly to expose refined neck. Vein pulses under soft, translucent skin. Law swallows nervously. Sharp knife pressed to the skin while he considers best trajectory for the cut.
"Are you not scared?" - Trafalgar asks. Question mostly directed to him self, as he feels suddenly confused, thoughts scattered.
"Nope." - Sanji's eyes are half opened, relaxed. - "I know you wouldn't kill me."
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