#demetrio di grado
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Street art by Demetrio Di Grado in Catania, Sicily.
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COLLAGE ON VIEW
Post: Rethink the Future
at The Blender Gallery in Glyfada, Greece through 30 April 2022. The meta unfortunately is the loss of innocence! It is the realization that tomorrow will probably not be as we imagine or as we wish it to be. Konstantions Patsios, Valentina Biasetti, Alexandros Maganiotis, and Demetrio Di Grado express a critical reflection on the contemporary: who we are and who we will be. Collage, for its extreme synthetic ductility, along with iconographic research and the use of metaphor as a communicative and reflective tool, allowed the artists to express their vision of the world at various levels. The exhibition was curated by Francesco Piazza. MORE
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Kolaj Magazine, a full color, print magazine, exists to show how the world of collage is rich, layered, and thick with complexity. By remixing history and culture, collage artists forge new thinking. To understand collage is to reshape one's thinking of art history and redefine the canon of visual culture that informs the present.
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Biografia di Paolo Scirpa
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=home
Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel l934; dopo gli studi artistici in Sicilia, frequenta l’Accademia di belle arti di Salzburg, animata culturalmente da Oscar Kokoschka e lo studio di J. Friedlaender a Parigi. Nel 1965 e, successivamente, nel 2000 partecipa alle edizioni IX e XIII (Proiezioni 2000) della Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove collaborerà con Luciano Fabro all’Accademia di Belle Arti di Brera e dove sarà, più tardi, titolare di una Cattedra di Pittura; nel 1969 tiene la sua prima personale alla galleria L’Agrifoglio, presentato da Vittorio Fagone; nel 1972 espone, alla Galleria S. Fedele, Megalopoli consumistica, un’opera di denuncia sociale. Negli anni ’70 avvia la realizzazione di opere che vengono definite Ludoscopi: attraverso un sistema di specchi e tubi fluorescenti e il gioco combinatorio di elementi minimali, essi propongono la percezione di profondità infinite, in cui “si pratica l’abolizione del limite tra il reale e l’illusorio” (Maltese, 1976). In alcuni ludoscopi egli realizza raccordi illusori che creano uno spazio plastico curvo; in altri il raccordo seminterrato è praticabile; altri ancora sono di struttura cubica. Scirpa trae spunto anche dal Manifesto tecnico della Scultura Futurista di Boccioni, che aveva teorizzato la possibilità di impiego della luce elettrica nell’opera d’arte e si proietta a sperimentazioni in cui il colore non è più dipinto, i volumi non sono più scolpiti e la luce diventa opera essa stessa. Conosce esponenti del MAC, tra cui Bruno Munari ed entra in contatto con i gruppi dell’Arte cinetica, come il GRAV a Parigi o il Gruppo T a Milano. Sollecita l’attenzione anche di studiosi come il cibernetico Silvio Ceccato. Dal 1977 opere di Scirpa sono presenti annualmente fino al 1991 nella sezione cinetica del Salon “Grands et Jeunes d’aujourd’hui” al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi. Negli anni ’80 sviluppa i suoi primi interventi progettuali sul territorio che saranno presentati nel 2004 alla mostra Utopie della città presso la biblioteca dell’Accademia di Brera. Nel 1982 il Symposium de Sculture di Caen (Francia) sceglie il progetto di un suo ludoscopio per la Bibliothèque Municipale. Tiene diverse mostre personali, tra le quali, alle gallerie Arte Struktura, Vismara Arte di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate ed allo Studio d’Arte Valmore di Vicenza. Nel 1985 è presente a Roma alla mostra di Palazzo Venezia Artisti oggi tra scienza e tecnologia e ad altre manifestazioni sullo stesso tema in Italia ed all’estero, tra le quali, nel 1990, al Politecnico di Milano, nel 1995 al Futur Show di Bologna, nel 1996 all’Accademia di Brera a Milano Convegno Arte, Scienza e Tecnologia; inoltre partecipa a rassegne sulla Patafisica, alla Triennale di Pittura di Osaka e nel 2003 al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo) Luce vero sole dell’arte, nel 2006 alla galleria del Credito Siciliano di Acireale Sicilia!, nel 2008 allo ZKM di Karlsruhe (Germania) You ser: Das Jahrhundert des Kosumenten ed al Landesmuseum Joanneum di Graz (Austria) Viaggio in Italia, nel 2009 a Berlino presso la Rappresentanza del Baden-Württemberg alla mostra del Museum Ritter ed a Cordoba (Argentina) presso il Museo Jenero Perez alla mostra Echi futuristi ed allo ZKM di Karlsruhe, mostra Collectors’ Choice II. Nel 2012 è presente alla mostra Arte programmata e cinetica presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma dove è installata in permanenza una sua opera luminosa. Dal 2013 sue opere pittoriche fanno parte della Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri. (Roma). Nello stesso anno partecipa alla mostra Percezione e illusione presso il MACBA di Buenos Aires. Nel 2014 completa due nuove opere La porta stretta, la cui prima versione risale al 1999, l’una con fondo oro, l’altra su un tabellone consumistico, ambedue con l’inserzione di una struttura di luce triangolare a profondità ascensionale. Nel 2015 partecipa alla mostra Moderna Magna Graecia a cura di Francesco Tedeschi e Giorgio Bonomi presso FerrarinArte di Legnago. L’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici del 2015. È presente a Missoni - L’Arte - Il Colore al MAGA di Gallarate.Nel 2016 partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama. In occasione del 25° Festival della Musica di Milano, dedicato a Gérad Grisey Intonare la luce, immagini di sue opere luminose vengono utilizzate per illustrare il libro di sala e per lo spot pubblicitario su SKY classica. Il Museo del Novecento espone un Ludoscopio – Pozzo, 1979 facente parte della sua collezione. Partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama . E’ presente alla mostra Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso Ferrarin Arte a Legnago (Vr). Tiene mostre personali allo Studio Arena di Verona La luce nel pozzo, a cura di Marco Meneguzzo per cui, nel pozzo che noi vediamo creato dagli specchi e dai neon, Scirpa “…mette in scena la finzione nello stato più puro” ; a Rosso Vermiglio di Padova, Labirinti di luce a cura di Vittoria Coen che vede nel Ludoscopio “…un invito alla riflessione, … un lasciarsi andare per pensare, …”, ed a ArteAGallery di Milano, L’infinito possibile a cura di Francesco Tedeschi che afferma: “…Gli elementi portanti della sua opera, nelle diverse forme che essa assume, sono la luce e lo spazio,.. la luce come strumento di colore e di forma è ad essi essenziale: una luce che concretizza le geometrie, genera figure formali in grado di attrarci e condurci in una profondità,…in uno spazio senza dimensioni..” Nel 2017 RossoVermiglioArte di Padova presenta una sua personale alla ArteFiera di Bologna. Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento si inaugura una sua personale “La forma della luce–La luce della forma” a cura di Marco Meneguzzo che sottolinea come “la forma della luce…trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma….,” Successivamente al MACA di Acri partecipa alla mostra “Arte interattiva” a cura di Monica Bonollo e nel 2018 a Torino, Museo Ettore Fico, “100% ITALIA”, Cent’Anni di Capolavori. Nel 2019 realizza una mostra personale a Milano, Gaggenau hub, “Sconfinamento” a cura di Sabino M. Frassà che sottolinea come “l’artista ha indagato, sperimentato e simulato l'assenza di limiti, lo “sconfinamento” appunto”. Partecipa a Senigallia alla mostra “Materie Prime – Dalla terra alla luce”, a Waldenbuch, Museum Ritter “1919-2019” e a Pontedera “Arcadia e Apocalisse”. Nel 2020 è presente alla Biennale Light di Mantova, Elogio della luce. Negli ultimi anni Scirpa realizza, con rigore geometrico e spirito innovativo, due opere scultoree in marmo bianco di Carrara ed in legno laccato bianco che evocano il Teatro greco di Siracusa: in esse le gradinate della cavea si raddoppiano, diventando circolari e sono rivolte anche all’esterno. Recentemente ha realizzato una struttura al neon che ricorda il Teatro greco, il cui progetto risale all’anno 2000. In un momento storico come il nostro in cui si manifesta la convivenza di vari linguaggi e l’artista può rivisitare esperienze passate, egli recupera il suo linguaggio delle prime denunce consumistische o quello sperimentale del mezzo elettronico e, nel proporre i suoi percorsi prospettici di spazi-luce, offre oggi nuove possibilità espressive su cui riflettere.
Sue opere sono in collezioni e musei tra i quali MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano), Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Ha realizzato opere per spazi pubblici e chiese: nel 1965, un grande mosaico al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma) e uno all’Auditorium del Centro Internazionale di Loppiano (Fi) e dei dipinti nella Chiesa del D. P. a Cernusco sul Naviglio (Milano) dove sono stati installati anche suoi Ludoscopi sopra l’altare e il Battistero.
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche:
Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.
É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
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“La somiglianza è con i Marsi, che fanno l’incanto per cavare l’aspide delle caverne tenebrose alla luce, e il serpe che ama le tenebre per non sentire l’incanto, che vede, che lo forza, pone l’una orecchia a terra per non sentire, e l’altra si copre con la coda” (Sant'Agostino)
1° Maggio, a Cocullo c'è la festa dei serpari, tradizione passata al Cristianesimo ma che ha origini ben più antiche.
"Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe, così dicono, e maneggiava da padrona i veleni e traeva giù la luna dal cielo; con le grida i fiumi tratteneva e, chiamandole, spogliava i monti delle selve." (Silius, Punicae, Libro VIII)
I Marsi erano un popolo italico di lingua osco-umbra, storicamente stanziato nel I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino, zona che corrisponde all’ampia area dell’Abruzzo chiamata appunto Marsica. Si dedicavano all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca lacustre, e vengono menzionati dagli storici come “uomini fieri e indipendenti, dotati di virtù guerriere”.
“Scuotesti, vergin divina, l’auspice – ala su gli elmi chini de i pèltasti, – poggiasti il ginocchio a lo scudo, – aspettanti con l’aste protese? o pur volasti davanti l’aquile, – davanti i flutti de’ marsi militi, – co ‘l miro fulgor respingendo – gli annitrenti cavalli de i Parti?” (G. Carducci, Alla Vittoria)
Le loro gesta iniziarono a diventare leggenda a partire dal 408 a.C. quando Roma si trov�� a dover affrontare una coalizione di popoli italici guidati dai Marsi che prima volevano difendere i propri territori e in seguito chiedevano il riconoscimento dei loro diritti sociali.
“Ma, come si spensero entro le mura ciclopiche di Alba de’ Marsi il re numida Siface e l’ultimo dei re macedoni Perseo crudele, il tragico erede di Demetrio Aurispa si spegne qui ne’ suoi brandelli di porpora straniero ed esule e prigione” (G. d'Annunzio)
Le testimonianze storiche su questo popolo sono numerosissime. Oltre a quelle più famose, scritte sull'immagine, vi sono Marco Tullio Cicerone, il quale scrisse che “Per immortalare la gloria di quegli uomini così valorosi, di quei fortissimi, il Senato e il Popolo romano, costruirono un monumento imperituro con incise lettere divine, come eterni testimoni del loro valore”; Tito Livio che scrisse “Solo la lealtà dei Marsi a Roma consentì ad essa di sopravvivere” mentre Silio Italico riportò persino che “Furono i guerrieri Marsi, indomiti ed impavidi, a portare Roma a dominare il mondo”.
"[Galli, Parti, Traci e Daci] ancora nascondono nel cuore il terrore dei Marsi” (Flacco) “Il guerriero della Dacia è preso dal terrore al cospetto del milite Marso” (Polibio)
Le divinità venerate erano Feronia, i Dioscuri e i Novasede, ma tra tutti c'era Angitia (adorata anche dai Peligni e altri popoli osco umbri); le sacerdotesse, e anche sacerdoti (come la figura di Umbrone presente nell'Eneide), erano incantatori di serpenti, immuni ai loro morsi, in grado di preparare antidoti contro il veleno e ricavare medicine dallo stesso e anche da alcune erbe; le donne erano solite intrecciarsi i serpenti nei capelli (e s'afferma, senza prova certa, che praticavano anche la ierodulia).
“[la IV legione, la Martia] Fedelissima, valorosissima, invitta. Forza d’animo, la robustezza fisica, scaltrezza e la disciplina sono le doti del milite Marso” (Cicerone, Filippiche) “La IV legione comprende i militi più forti d’Italia: i Marsi” (Plinio il Vecchio) “L’Italia ha partorito una vigorosa stirpe di eroi: i Marsi” (Publio Virgilio Marone)
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(l'abito di Gabriele è appena appena più vicino alla realtà, anche se si dice che i guerrieri Marsi (fin'a un certo punto) abbiano combattuto nudi; la donna dovrebbe essere la versione nyo di Abruzzo; teoricamente non dovevano essere neanche nati a quell'epoca, però morivo dalla voglia di vederli in questa versione 😅)
#abruzzo#popoli antichi#marsi#oc @blogitalianissimo#(angolo trash: sti due che cantano il cobra della rettore!)#(sarebbero fantastici 🤣🤣🤣)#(quando butti secoli di conoscenza... guerrieri e incantatori temutissimi ... e ti dai al trash per un cobra!)#(admin sclera e blatera cose)#(e mi scordata le sopracciglia~ come ho fatto non so~ una ragione vera non c'è~ le volevo fare però~)
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Roma, Rosso20sette arte contemporanea: Il cinema in galleria con Movies Reloaded - 12 artisti, 40 opere a cura di Edoardo Marcenaro
Roma, Rosso20sette arte contemporanea: Il cinema in galleria con Movies Reloaded – 12 artisti, 40 opere a cura di Edoardo Marcenaro
About Ponny Kill Bill Movies ReloadedA cura di Edoardo Marcenaro Dina Saadi, Laika, Alessandra Carloni, Marco Rèa, Luogo Comune,About Ponny, Daniele Tozzi, Kiki Spiki, Lavinia Fagiuoli,Antonio Pronostico, Chekos’Art, Demetrio Di Grado Opening sabato 8 ottobre 2022 ore 18.00 Rosso20sette arte contemporaneaVia del Sudario 39 – Roma Fino al 12 novembre 2022 Sabato 8 ottobre 2022 Rosso20sette…
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Calabria, torna la rassegna itinerante “Women, Jazz & Wine”
Calabria, torna la rassegna itinerante “Women, Jazz & Wine” Torna, da mercoledì 7 a venerdì 9 settembre, “Women, Jazz & Wine”, evento nato da un’idea di Sergio Gimigliano (direttore artistico del Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante nelle più belle località calabresi che quest’anno, alla sua XXI edizione, con i suoi 55 concerti in cartellone, farà tappa complessivamente in 30 comuni della regione) e Demetrio Stancati (presidente del Consorzio Terre di Cosenza DOP, istituito alcuni anni fa per la tutela, valorizzazione e promozione dei vini DOP del Cosentino), che dallo scorso 28 agosto sta portando jazzofili ed enofili calabresi, ma anche tanti turisti in vacanza in Calabria amanti della buona musica e dell’enogastronomia di qualità alla scoperta delle più belle cantine (delle aziende, dei produttori, delle vigne e, ovviamente, dei vini) del Cosentino. Dopo le riuscitissime esibizioni di Sarah Jane Olog presso la Cantina Le Conche e di Elisa Brown presso la cantina Terre di Balbia, l’appuntamento con le meravigliose voci delle signore del jazz selezionate dal PJF che si esibiscono nelle più belle cantine del Cosentino aderenti al Consorzio Terre di Cosenza DOP all’ora del tramonto vivrà, dunque, una intensissima sessione di tre giorni consecutivi che inizierà domani (mercoledì 7 settembre) ad Altomonte nella magnifica cornice architettonica del Castello di Serragiumenta (dove dal 2004, per la grande passione per il vino dei proprietari, supportati da un enologo e produttore dell’Etna, si coltivano vigneti autoctoni che riflettono la varietà del territorio e lo raccontano). L’evento inizierà alle ore 17 con la visita alla cantina, proseguirà con il trekking tra le vigne e con la degustazione dei vini del consorzio in abbinamento ai prodotti tipici del territorio (salumi, formaggi, prodotti da forno, conserve sott’olio, confetture ecc.), per finire con l’esibizione, in programma alle ore 19, ad entusiasmare e coinvolgere il pubblico, in un pomeriggio che sarà all’insegna del gospel, del soul, del blues e del jazz, sarà la sublime voce di Joyce Elaine Yuille, artista di New York le cui doti vocali sono in grado di colpire anche lo spettatore più raffinato, ma allo stesso tempo comunicano a tutto il pubblico la grande energia e passionalità di questa cantante. Joyce ha lavorato con Randy Crawford, Ron, Laura Pausini, Elio e Le Storie Tese, Ronan Keating e molti altri ed è stata sullo stesso palco come corista di Renato Zero, Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri e I Pooh, ma anche delle Sister Sledge e di Dee Dee Bridgewater. Nel 2004 inizia la sua collaborazione come corista nelle tournée di Gloria Gaynor, nella quale ha un ruolo fisso e si esibisce anche come corista di Donna Summer. Per l’occasione, la portentosa vocalist si esibirà insieme agli Hammond Groovers, trio composto da Antonio Caps all’organo Hammond (allievo di Joey De Francesco e considerato uno dei più versatili e virtuosi hammondisti d’Europa, già applaudito al fianco di Joe Magnarelli, Jerry Weldon, Greg Hutchinson), Daniele Cordisco alla chitarra (vincitore del premio Massimo Urbani e sicuramente uno dei chitarristi più interessanti degli ultimi anni sulla scena italiana, vanta in curriculum collaborazioni con artisti internazionali del calibro di: Ron Carter, Jeff Young, Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Max Ionata, Gary Smulyan, Godwin Louis, Gege’ Munari, Giorgio e Dario Rosciglione, Jimmy LaRocca, i fratelli Deidda, Gregory Hutchinson, Sarah McKenzie, Ronnie Cuber, Roberto Gatto, Donna McElroy, Roy Hargrove, Esperanza Spalding, Denise King, Stjepko Gut ecc.) ed Elio Coppola alla batteria, (Joey De Francesco, Benny Golson e Peter Bernstein). Giovedì 8 settembre, poi, le piccanti note del Peperoncino Jazz Festival si caratterizzeranno nel segno di “Women, Jazz & Wine” in occasione della quarta tappa dell’evento realizzato in joint-venture con il Consorzio Terre di Cosenza, in programma a Bisignano nella splendida Cantina Serracavallo (azienda agricola che si estende per 55 ettari, di cui 30 di vigneto e 10 di uliveto) laddove salirà sul palco la carismatica cantante romana Nicky Nicolai (vincitrice, tra l’altro, del Festival di Sanremo nel 2005), che accompagnata dal DEA Trio e con ospite il fortissimo sassofonista Stefano Di Battista (considerato uno dei migliori jazzisti del panorama europeo) sarà protagonista in un concerto raffinato, accattivante, dalle atmosfere vagamente retrò e cinematografiche. Per il gran finale, in programma venerdì 9 settembre, invece, a Castrovillari, nel suggestivo scenario delle Tenute Ferrocinto (antica dimora circondata da 120 ettari di uliveti e vigneti coltivati prevalentemente con vitigni autoctoni calabresi) sarà di scena una delle cantanti più ricercate della musica nera: Martha High, definita “la Diva del Soul-Funk planetario” per la sua voce potente, raffinata e avvolgente, artista che per oltre 30 anni è stata al fianco del leggendario James Brown, insieme al quale si è esibita, tra gli altri, con Little Richard, Jerry Lee Lewis, The Temptations, Aretha Franklin, George Clinton, B.B. King, Mary J. Blige, Maceo Parker, Stevie Wonder e Police. Per ulteriori informazioni VISITA IL SITO.... Read the full article
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Non solo libri: lungo un mese e mezzo, 60 appuntamenti, per oltre 70 tra scrittori, autori ed artisti, e cinque comuni pronti a fare un tuffo nelle pagine. All’ottava edizione, il “Salento Book, Festival Nazionale del Libro”, si allarga ad altri due centri del Salento, Galatina e Galatone, che si aggiungono ai tre già protagonisti dello scorso anno, Corigliano d’Otranto, Gallipoli e Nardò, tutti in provincia di Lecce. In programma dal 7 giugno al 22 luglio 2018, il Salento Book si conferma così La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori, diventando ancor di più una solida piattaforma da cui tuffarsi in un mare di storie.
Ogni anno, la manifestazione, organizzata come sempre dall’associazione culturale Festival Nazionale del Libro, presieduta dall’ideatore e direttore organizzativo della manifestazione, Gianpiero Pisanello, ospita gli scrittori delle più importanti case editrici nazionali, ma anche personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’arte, della musica, dello sport e della comunicazione.
Luciana Littizzetto, Serena Dandini, Albano Carrisi, Marco Travaglio, Dario Franceschini, Pierluigi Pardo, Caterina Chinnici, Chiara Francini, Gino Castaldo, Chiara Galiazzo, Selvaggia Lucarelli, Giovanni Impastato, Gianluigi Paragone, Marino Bartoletti, Antonio Manzini. Sono solo alcuni dei nomi scelti per l’edizione 2018 daLUCA BIANCHINI, al debutto da direttore artistico e, in particolare, conduttore degli eventi programmati tra il 18 e il 24 giugno. Al SBF ci si tuffa davvero in un mare di storie che spaziano dall’attualità ai racconti delle vite che hanno segnato i nostri tempi. Si parlerà di società, politica e poteri, con Roberto Napoletano, PieroFassino e Federico Rampini, di giornalismo e comunicazione, con Francesco Giorgino, di giustizia, con Luciano Violante e Marta Cartabia, di ingiustizie, con Alberto Matano. Focus sulle grandi inchieste che hanno coinvolto l’Italia con Giorgio Mottola e Danilo Procaccianti, mentre Antonio Caprarica accompagnerà i lettori alla scoperta delle vite dei “Royal baby”. Ancora, Duccio Forzano, Francesco Sole, Corrado Fortuna, Max Laudadio, Pino Strabioli, Pinuccio, Raffaella Fanelli, Francesco Rutelli, Peppe Vessicchio, Fabio Calenda, Simona Cavallari, Sergio Sylvestre, Luciano Melchionna, Gioele Dix, Gioia Bartali, Don Antonio Mazzi, Elena Catozzi, Don Antonio Rizzolo, Mons. Vito Angiuli, Annalaura Giannelli, Ada Fiore. Oltre alle presentazioni di libri, il programma si arricchisce con reading, live show, concerti, laboratori di lettura e iniziative legate al mondo dei libri dedicate ai bambini e ragazzi, anche con la partecipazione di Carmelo Chianura, Adelaide Di Bitonto, Marika De Chiara, Emanuela Gabrieli, Sandro Stefanini, H.E.R., Roberto Treglia, Alberto Greco, Giuseppe Pezzulla, Gianluca Longo, Alessandra Caiulo, Salvatore Casaluce, Roberto Chiga, Antonio Calò, Alice Montagnini, Rebecca Serchi, Luisa Carretti, Patrizia Frassanito, Elvira Zaccagnino, Luca Errani, Gianna Rosato, CarlaPetrachi, Marco Tuma, Francesco��Cortese, Ottavia Perrone, Orchestra del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Maglie, Zolla dj.
Il libro come occasione di incontro e confronto, nelle piazze, sui sagrati delle chiese, tra le strade e i vicoli. Il successo di pubblico ottenuto negli ultimi sette anni dal Festival Nazionale del Libro conferma che il segmento cultura non sia semplicemente un’altra chance per creare appeal in una terra di per sé attrattiva, piuttosto un investimento logico e quasi scontato per una comunità che non deve dimenticare la ricchezza che un libro può contenere e la semplice bellezza di una storia tra le pagine.
La rassegna itinerante fa tappa quest’anno in cinque centri del territorio salentino confinanti, tutti ricchi di storia e tradizione, che in questo caso accolgono autori e pubblico in luoghi di pregio, simbolo della propria comunità. Piazze, castelli, sagrati, vicoli e corti che diventano teatro di libri, su scenografie di pietra leccese e carparo o di azzurro mare.
– Corigliano d’Otranto ospiterà gli incontri tra il Castello de’ Monti e il centro storico
– Galatina in piazzetta Orsini, a pochi passi dalla Basilica di Santa Caterina
– Galatone nell’atrio del Palazzo Marchesale, che guarda il Santuario barocco del Crocefisso, e in piazza San Demetrio
– Gallipoli in piazza Aldo Moro, nei pressi del Santuario del Canneto, sulla scena del Castello angioino affacciato sul mare
– Nardò nella “cinematografica” piazza Salandra e nel Chiostro dei Carmelitani.
Il SBF è finanziato dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia nell’ambito del “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020” e del “Piiil Cultura in Puglia” e con Comune di Corigliano d’Otranto, Città di Galatina, Comune di Galatone, Comune di Gallipoli e Città di Nardò. L’evento è patrocinatodall’Università del Salento, da Puglia Promozione – Agenzia Regionale del Turismo e da Puglia Events.
“Il sostegno che la Regione ha dato al Salento Book Festival, tramite il bando triennale per le attività culturali vinto, è utile al territorio anche perché serve a rendere stabile la programmazione, investendo sempre più nella rete tra comuni – ha detto Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, durante la conferenza stampa di presentazione dell’VIII edizione del SALENTO BOOK FESTIVAL svoltasi questa mattina a Bari, nella Mediateca Regionale Pugliese, alla presenza di sindaci e assessori dei cinque comuni partecipanti. Vanno sostenute le occasioni in cui si crea un vero e proprio bacino culturale che richiama così fette consistenti di turismo anche in mesi non del tutto centrali della stagione estiva, puntando sull’appeal del Salento ben oltre il mare, puntando ai centri storici. Siamo la penultima regione per numero di lettori: è per noi un dato odioso ma stiamo lavorando per uno spostamento d’asse, riempiendo sempre più di contenuti i bei contenitori che abbiamo, attrezzando i comuni per il sostegno della lettura”.
“Quello che più mi piace del Salento è che tutti si tuffano nel suo mare turchese, mentre c’è un entroterra meraviglioso fatto di paesini con tradizioni millenarie, bella gente e piatti fantastici – ha detto in conferenza Luca Bianchini, direttore artistico del SBF 2018. Mi piace l’idea che questi paesi abbiano costruito una rete per conoscersi e per farsi conoscere, e i libri siano il loro tramite. I libri come occasione per ritrovare le persone e per farle pensare. Dai piccoli scrittori alle grandi celebrità, tutti abbiamo qualcosa da dire e da imparare. E il Salento, con la sua calda bellezza, può essere una nuova meta per ritrovare se stessi”.
“Il Salento dell’industria turistica può investire nella nuova Movida del Lettore che il Salento Book Festival ha dimostrato di saper offrire, in grado di strutturarsi e consolidarsi – ha detto Gianpiero Pisanello, ideatore e direttore organizzativo del SBF. In una zona del Sud Italia record per flusso turistico vacanziero, trasformare i libri in star, attirare alla lettura migliaia di persone, spargere il seme della cultura nel vasto giardino dello svago e del tempo libero è un’operazione benefica per il tessuto sociale del paese”.
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero (laboratori su prenotazione).
Info: 348 5465650
www.salentobookfestival.it
Salento Book Festival, la movida dei lettori in cinque comuni salentini Non solo libri: lungo un mese e mezzo, 60 appuntamenti, per oltre 70 tra scrittori, autori ed artisti…
#capone#corigliano#cultura#festival#galatina#galatone#gallipoli#libri#nardò#pisanello#Puglia#salento#Salento Book Festival
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SAN MICHELE DI GANZARIA, SICILY, ITALY
...it was just to find ourselves!
10AM-6PM CEST. Sicilian street collagist Demetrio Di Grado, in collaboration with the Arci Janzaria of San Michele di Ganzaria in the province of Catania, for World Collage Day, will create a 3x2 meter mural on a wall of the town hall. A place that, for 2 years, has been in constant ferment for the development of urban art and the recovery of the territory, through the theme of traditions. MORE
World Collage Day is May 8, 2021. Collage artists around the globe are organizing events. VISIT THE WORLD COLLAGE DAY WEBSITE to see them. http://www.kolajmagazine.com/worldcollageday
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Anche questa ha il suo perché, sempre di Demetrio Di Grado
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Irridere il minimalismo dei poeti di oggi: la poesia di Demetrio Marra, quasi un crepuscolare
I
Quiz
Dio, hai dimenticato il figlio tuo, Cristo? Non ti viene che «dopo la luce» anch’io – come lui come ognuno – esisto.
II
«a chi parlo?» l’uomo solamente per strada «parlo a qualcuno?» Nessuno, per strada, ricambia il saluto.
III
Posto 51 e 52. Italotreno. Mi vede mangiare patatine in sacchetto, si stanca. Stava leggendo della famiglia Bilderberg. Io sfoglio Ottiero Ottieri con la mano pulita. Posa il libro e trae dal posto bagagli un sottovuoto di bresaola. La mangia schitta, disseziona le fila: «s’apre il deserto dei fichidindia».
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Commento di Antonio Veneziani
Dagli interstizi del tempo (il Rilke dei Sonetti a Orfeo, questo, ma anche il Galloni di Slittamenti) alla vita minore dei movimenti e delle cose. La poesia di Demetrio Marra, liberatasi dall’ipoteca caproniana che pure si respira nella brevità del verso, irride e capovolge certo lirismo minimalista così caro alla sua generazione. Quasi una rimodulazione dei canoni crepuscolari: il rapporto con il quotidiano e il sublime si definisce, nei suoi versi, come grado zero della coscienza. Ecco così che il pacchetto di patatine e il libro di Ottieri divengono lascia passare per un altrove che è tutto nelle luci sporche di un Italotreno. Poesia di esplorazione emotiva e di silenzi, quella di Demetrio Marra – quel “deserto dei fichidindia” è reale, tangibile; non più una citazione o un pensiero abbandonato nel passaggio. È in questa ottica che il verso diventa termine di conversazione, riparo ultimo.
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