#danzateatro
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lolaeiffel-blog · 1 year ago
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Os presentamos nuestro cartel diseñado por PobrelaVaca Studio
@pobrelavaca
Para nuestro estreno :
180836 BERNARDA
Podéis adquirir las entradas en la taquilla del Teatro Calderón a partir de hoy u online.
_...Garcia tenía una niña que apenas sabía hablar y por las calles decía 'ARRIBA LA LIBERTAD'
Entradas :
https://tcalderon.com/evento/vacia/
6/7/8 de octubre - 20:00
180836 BERNARDA + VACÍA
Cartel VACÍA #SusanaDíez
Foto #GranAngularSegovia
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fueradeescenasblog · 1 year ago
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Ramón y Juana
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Como lo viene haciendo desde hace muchos años, la compañía de Danza Motor Colectivo puso en escena y en su propia escuela, una obra que tematiza los sueños de inmigración, de esperanza, del amor entre Ramón y Juana y de la fatalidad que los marcó, quizás como a otros?
“Ramón y Juana” es una propuesta de danza teatro donde el teatro se cuela, donde la danza nos invade y donde los bailarines-actores nos muestran, donde las palabras se vuelven innecesarias para transmitir, para contar una historia, la historia primero de un grupo de inmigrantes y luego de estos dos enamorados. La historia de Ramón y Juana, una historia basada en "La huelga de las escobas" de Buenos Aires de 1907, esta obra pone en escena, el movimiento, la cadencia de los cuerpos... la música y el gesto…y el dolor.
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Pero también, representa y reintroduce un relato al darle un sentido diferente a aquellos movimientos, a las corporalidades y a los compases que vemos en la escena.
Danza-folklore, danza-teatro, danza-historia todo moviéndose en el espacio escenográfico para contarnos esta hermosa, pero triste historia.
…Y con un despliegue de simpleza en un vestuario que emula los colores de la naturaleza y una escenografía que replican y reponen la misma sencillez con la que aquellos inmigrantes llegaban a nuestras tierras: cajas de cartón llevando y trayendo, cargando y construyendo, haciendo y deshaciendo en la escena y los espacios mientras los bailarines construyen este relato…esta  historia de muchos.
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Ficha técnica: Compañía de danza Motor Colectivo. Dirección coreográfica, escenográfica: Sebastián Fernández. Realización y creación musical: Fernando Miró. Diseño y realización de iluminación: Romina La Cruz. Dirección, vestuario y producción: Juan Antonio Rivara. Intérpretes: Amparo Martínez, Ayelén Garmendia, Tania Verón, Rosario Grecco, Sebastían Fernández, Braian Marchese, Juan Antonio Rivara.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano, lo spettacolo per bambini “Testa di legno” a teatro Oscar domenica 19 marzo
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Milano, lo spettacolo per bambini “Testa di legno” a teatro Oscar domenica 19 marzo.   Al Teatro Oscar di Milano, domenica 19 marzo 2023, alle ore 16:00, sarà in scena lo spettacolo per bambini "Testa di Legno", Regia Gabriella Foletto, Produzione Teatro Oscar DanzaTeatro - Progetto Palcoscenico. Testa di Legno è un ragazzino senza famiglia, irrequieto, disubbidiente e bugiardo: una testa di legno, appunto. Qualcuno lo definisce addirittura "un caso disperato": nessuno lo vuole, e lui, testardo, non vuole nessuno. Per definizione un “burattino” è un essere che opera per impulso altrui, privo di coscienza, e Testa di Legno viene trattato come tale, ma lui una testa con cui ragionare e decidere ce l'ha, solo che ancora non sa usarla. Così, una “specie” di fata e i suoi grilli, con l'aiuto di un gruppetto di furfanti, architetteranno alle sue spalle un piano diabolico nel quale verrà fatto ballare, cadere e rialzare, per aiutarlo a percorrere la giusta strada. Quasi tutto sarà fasullo in questa storia, tranne i sentimenti autentici come l’amicizia, e come l’amore di un uomo semplice che, senza artifici, crede nella possibilità della trasformazione di Testa di Legno in quello che lui stesso, padre adottivo, battezza come “Pinocchio”, il figliolo da sempre desiderato. Dai 6 anni in su (Scuola Primaria e Secondaria di primo grado – classi prime) Teatro d’Attore Teatro Oscar di Milano – Via Lattanzio 58 - 20137 Milano BIGLIETTI: Intero 10€ Ingresso Ridotto 6€ (bambini fino ai 10 anni e convenzionati) (+ prevendita con acquisto on line) Viva Ticket - Testa di legno Oppure si possono acquistare in biglietteria il giorno dello spettacolo. teatrooscardanzateatro - [email protected] Tel. 02 5455511 - cellulare 335 5294652... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tpiekv · 4 years ago
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Como gatos a las 5h30 de la mañana asomábamos primero las orejas para que los “vecis” (dueños de casa) no molesten al departamento del fondo de la propiedad por recibir visitas, pues la nueva normalidad del distanciamiento social nos prohíbe las reuniones.
Creativo como ninguno el maestro viejo loco del Klever prestó su casa para que escondidos del virus, de los chapas, de los papás y de los dueños de casa reactivemos el proyecto danza en tu casa. Ni bien soltaba la propuesta y ya estábamos instalando los linóleos blancos. Los pusimos desde la sala hasta el cuarto del Klever, después de algunos días puso otro linóleo en el estudio en medio de la biblioteca.
Pronto estuvimos danzando en la cocina, en la mesa de comedor, en el patio (a escondidas), en la sala, en el estudio, en la cama de la Margarita, en el techo, en las calles aledañas a San Blas. El virus no nos detuvo ni quitándonos el transporte público, empezamos a llegar en bicicleta a nuestro nuevo espacio de libertad. Danza en casa del maestro.
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bleeding-waterfalls · 5 years ago
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C’era una volta una ragazza che amava ballare.
Amava così tanto ballare che ogni nota che sentiva, ogni canzone, ogni rumore anche minimamente ritmato, le faceva venire voglia di togliersi le scarpe e ballare a piedi nudi, senza curarsi di quello che gli altri attorno avrebbero potuto pensare. Ma non ci riusciva. Ogni volta che provava a lasciarsi cullare dalla melodia le venivano in mente tutte le critiche che nella sua breve vita aveva sentito. Perché sì, aveva provato a ballare in passato, ma non era mai andato bene a nessuno. Quando ballava ed era convinta di andare bene, ma convinta con tutta se stessa, arrivavano gli altri e le dicevano che sbagliava, che non era disinvolta e che sembrava che stesse per spezzarsi e che non si impegnasse per niente.
Quella ragazza amava ballare e amava ascoltare musica. Durante ogni brano chiudeva gli occhi e si immaginava di ballare in una grande stanza dal caldo pavimento in legno, le pareti fatte di specchi e un alto soffitto a volte. Ogni pezzo corrispondeva a una coreografia diversa, un’emozione diversa, una persona diversa. E danzava e danzava, incessantemente, con l’aria che le muoveva dolcemente i capelli ramati e sciolti, e lievi lacrime di gioia che uscivano da quegli occhi verdi come la tenera erbetta primaverile.
E voleva dannatamente sentirsi libera, ma non poteva, perché era tutto nella sua testa, mentre il suo spirito imprigionato la implorava di muoversi, e allora ecco che bollenti lacrime sgorgavano imperterrite nella realtà, scavando solchi profondi sulle guance diafane, creando linee nere come la pece che la facevano ricordare un piccolo demone, rovinando tutto il trucco con cui ogni mattina lottava per cercare, invano, di apparire bella.
Amava specialmente la danza classica, ci vedeva mille significati in quei corpi sinuosi e slanciati che si muovevano come se fossero sospesi in un’aria più viscosa, come se il tempo per loro scorresse in modo diverso, più lentamente. Come quando nuoti sott’acqua e i capelli ti si muovono tutt’attorno come una criniera e sembrano dotati di vita loro, e vanno all’unisono con la corrente e sembrano sospesi nel vuoto. Erano esseri potenti che battevano la forza di gravità, ogni loro movimento corrispondeva a un nuovo dolore, e ogni dolore ad una soddisfazione. Lei lo capiva benissimo, li rispettava e li ammirava.
Così un giorno si ritrovò da sola in una grande palestra. In un armadio di legno finemente intagliato trovò tante punte utilizzate allo strazio, ne prese un paio del suo numero e se le infilò. Intrecciò delicatamente quei nastri attorno alle gambe fini e li unì con un piccolo fiocco. Successivamente si alzò ritta in piedi e si sentì maledettamente beata e appagata. Ognuna di quelle piccole scarpe di raso rosa aveva una storia, così lasciò che le proprie le raccontassero la loro. Si mise in punta, il dolore era straziante, così intenso che voleva piangere e scendere, ma non demorse, e face i primi passi. Un attimo dopo aveva un sorriso così ampio che sembrava che il suo viso non sarebbe stato in grado di contenerlo, era gioiosa. Dei tasti neri e bianchi risuonavano in lontananza, battendo possenti sulle corde, accompagnando ogni sua movenza. Man mano che il ritmo si faceva più incalzante e melodrammatico e i suoi passi si rincorrevano più veloci, si sentiva se stessa, completa, realizzata. Un salto, due, tre, una piroetta dietro l’altra, equilibri, movimenti aggraziati , dei piccoli balzi, una caduta. Ma dopo ogni caduta ritornava a danzare, fino allo sfinimento. L’affanno si fece insostenibile, ma non le importava, era nel suo elemento finalmente.
Poi uno sguardo severo le bruciò ardentemente la pelle. Un urlo, uno spavento, grida di rimprovero. Altri insulti, altre delusioni, altre lacrime amare. La ragazza si sentiva morire, non capiva perché non riuscisse a piacere a nessuno anche quando dava libero sfogo alle proprie emozioni più pure, anche quando non cercava disperatamente di riuscire, ma si lasciava andare. Le avevano sempre detto che la chiave del successo era essere veri, ma allora perché lei, che non fingeva mai, non cercava mai di celare le sue emozioni, non aveva nessun riconoscimento?
Nei giorni successivi riprovò a ballare in quell’ampia stanza, nella penombra, e ci riuscì quasi sempre. Nessuno l’aveva più interrotta, e lei ne era grata, non aveva bisogno di altre afflizioni vane. Poi qualcosa cambiò. La musica entrò nel suo corpo e ne prese il totale controllo, ogni pensiero la abbandonò, era completamente in balia di quelle magiche note. Un lieve ma sicuro tocco sul fianco, delle dita vellutate attorno una sua mano, un’altra presenza calda. E le anime diventarono due, così in sintonia che non c’era bisogno di parole per capirsi, non c’era bisogno di nient’altro a parte la loro passione per essere un’unica creatura, sola.
E la ragazza era euforica come mai lo era stata, finalmente c’era qualcuno che l’apprezzava anche quando non si sforzava di piacere. Non si era nemmeno accorta che la musica si era interrotta, perché non c’era più nessuno seduto a quel vecchio pianoforte, non c’era nessuno che la capiva così bene da anticipare ogni sua mossa. Perché quel nessuno ora la stringeva forte a sé e la faceva sentire al sicuro, nella danza. E il dolore ai piedi scomparve definitivamente, spazzato via dall’amore. Ora erano le labbra di lui e di lei ad rincorrersi, non solo i passi, e il fuoco ardeva maestoso nei loro cuori. Erano uno spettacolo insieme, non c’era nulla di premeditato e organizzato, solo intesa, e questo e la loro devozione senza precedenti davano quel qualcosa che al giorno d’oggi è così difficile da trovare. Erano così belli insieme, ed erano ignari che di lì a poco uno non avrebbe potuto fare a meno dell’altro e che il loro modo particolare di comunicare avrebbe fatto il giro dei più grandi palchi del mondo, realizzando due dei più splendidi sogni mai esistiti.
-crybaby-teenidle
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iquetontaisgone · 5 years ago
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12.12.19
Después de 4 años volví a bailar en un escenario ✨
No pueden imaginar la emoción y el nerviosismo que tenía.
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patosdetemporada · 6 years ago
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Se viene @choqueurbanord a #mendoza con su espectáculo #fierro . . #escena #teatro #musica #danzacontemporanea #danzateatro #scene #theatre #music #contemporarydance #mendoza #argentina #instaquote #quelashaylashay #veniquetecuento💕 #espectaculo #show #insta #instaart #instadaily https://www.instagram.com/p/BysMFv1iySj/?igshid=1imu38hy5jblm
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victoriasiri · 6 years ago
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Cuando todas seamos viento
por Victoria Siri
Género (2016-2019) Vigente en sala: Espacio CIPAE - 54 n° 1324, La Plata Coreografía y dirección general: Juan Mallach. Elenco: Anabela Bracco, Betania Camila Dias, Geraldine Bosc, Juliana Weisburd Von Kotsch, Karina Velis, Lia Ronga, Manuela Yantorno, Melisa Salvo y Victoria Municoy. Vestuario: Gabriela Díaz. Diseño de luces: Damián Cuervo, Juan Mallach. Textos y adaptaciones: Juan Mallach y Victoria Municoy Canción: Belén Grattoni. Imagen, fotografía y video: Winkel Producciones.
Más de una vez nos han enseñado que menos es más; sin embargo no siempre resulta tan sencillo como aquí comprobarlo. En una sala oscura del corazón de La Plata, íntima y desprovista de un gran despliegue escenográfico, se presenta Género (2016-2019) una obra de danza-teatro impulsada por el joven director Juan Mallach, que nos trae un caso perfecto de simpleza y efectividad.
A medida que recorremos el largo pasillo que conduce a la sala de CIPAE (Centro integral para las Artes Escénicas), leemos en el programa el as que la obra esconde bajo su manga, de esos que nunca fallan: “Género, pieza que surge como parte de una nueva pulsión social, pulso que comienza a latir fuerte y bombear la sangre de las mujeres argentinas bajo la consigna  Ni una menos”: la interpelación del espectador a través de la representación de una problemática social, y no cualquiera, sino una que vivimos y sufrimos día a día.
El espectáculo, protagonizado por un elenco de nueve mujeres, da comienzo con un número de danza contemporánea que introduce a la figura del género femenino propiamente dicho y su crecimiento en el transcurso de su infancia, adolescencia y adultez temprana, dejando sobre la superficie a entendimiento del público los estereotipos sociales que las rodean.
El espacio físico se completa únicamente con sus movimientos sincronizados, y 3 de las integrantes, ahora niñas, dan lugar al segundo bloque en el que se presenta el primer caso de violencia por parte de una figura masculina dentro del seno familiar.
Los sentidos se agudizan con el transcurrir del show, una relatora entreteje las historias de los números que conforman la obra para acentuar datos estadísticos de casos reales, mientras vemos y escuchamos las sensaciones de las víctimas. Todo pareciera estar pensado para tocar el nervio del espectador en un guión que va en línea recta hacia la concientización.
Los oídos se encienden con el sonido seco de los cajones y la vista pasa a segundo plano. Golpes y uñas rasgan la madera de un instrumento cargado de suspenso, hablan de un aborto natural provocado por la violencia doméstica, del niño deseado que no tuvo la posibilidad de nacer, siendo sin lugar a dudas este uno de los puntos de mayor intensidad del relato. La canción es la segunda protagonista de este momento, sin embargo los ojos se vuelven a abrir al ver cómo la protagonista mira al público en un pedido de ayuda escondido en su voz.
Como no debía faltar, se hace presente la interpretación de un testimonio local, y el clímax se resuelve al ver el sufrimiento de una víctima de violencia en una relación de noviazgo enfermizo de la cual no puede salir. Los abusos, la manipulación, las lesiones, la denuncia, el apoyo psicológico, la familia y los amigos, y sobre todo el llamado a la lucha son los componentes que nos muestran para revisar el rol que cada uno cumple en la sociedad.
Es el turno de los ojos, y hacen entrada los posibles conceptos de persecución, encierro y desesperación: una de las intérpretes es perseguida por una presencia intangible, una luz que la acosa y no la dejar escapar, mientras que otra de ellas se enreda en acrobacias y nudos de una tela que la sofoca hasta su muerte. No es casual ver cómo de esta instancia se desprende toda la puesta general que previamente habíamos visto, siendo así redundante pero no por ello menos efectiva.
Finalmente la relatora hace frente para concluir el recorrido y cobra fuerza una vez más la lucha: porque somos hija, nieta, prima, hermana, compañera, vecina, alumna, amiga y conocida.  Por eso y más, Ni una menos.
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passionato70 · 6 years ago
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YA ESRAMOS EN RUTA!!!! #lugo @vivalugo #Repost @dionisiobyamargo • • • • • "Dionisio, la Vid y mil noches..." Lugo 25 Mayo 2019 Auditorio Municipal Gustavo Freire. Entradas a la venta en www.entradaslugo.es ... "la imprescindible dosis de locura" Dionisio, La Vid... Y MIL noches..! @DionisioByAmargo 💞💔❤️ @rafaelamargo @lubongianino @antonioalbella @abrilhita @mgattoduran @cecilia_today @gerardorojasactor @donatteshowman @daniel.flores.5 @claumarfar @INAKIMARQUEZOFICIAL @gema_castano @rafamoraira @jose_morei @danielnavarro.munoz @maytemayacantaora @edithsalazaroficial @davidcoronelflamenco @diegogarrido_isc @leonelspanic_actor #amoramargo #danza #teatro #clasico #actor #actress #puntas #contemporarydance #makingadifference #flamenco #teatromusical #urbanstyle #fusion #comico #international #arte #teatro #danza #danzateatro #lugo @vivalugo @lugomegusta @radiolugoser @depulugo @club_deportivo_lugo @elprogresodelugo @desenvolvelugo @cruzroja_lugo @canal_cultura https://www.instagram.com/p/BxKfwIxFuk3/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=5njlhq1qt10g
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1936coffee · 2 years ago
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On November 18, 1917, José Pedro Infante Cruz was born in Mazatlán, Sinaloa, Mexico. Along with Jorge Negrete and Javier Sols, he was one of Mexico's national heroes and possibly the most well-known actor and singer of the Golden Age of Mexican cinema. The three were collectively referred to as the Tres Gallos Mexicanos. El 18 de noviembre de 1917 nació José Pedro Infante Cruz en Mazatlán, Sinaloa, México. Junto con Jorge Negrete y Javier Sols, fue uno de los héroes nacionales de México y posiblemente el actor y cantante más conocido de la Época de Oro del cine mexicano. Los tres fueron referidos colectivamente como los Tres Gallos Mexicanos.#pedroinfante #1936coffee #traditionforever #nerea #tallerdeteatro #cortometrajes #telemundointernacional #mediapromotionnyc #cantante #laincondicional #actuación #actorargentino #danzateatro #teatroonline #sueltalasopa #finaldetemporada #supershore #paulinagoto #mexi #canción #actuacion #televisión #cartelera #guapos #ramonayala #directora #pedroinfantes #compositor #cantinflas #mexicanmusic (at Mazatlán Sinaloa México) https://www.instagram.com/p/ClHVhlMPGvB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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beatrixalc · 3 years ago
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Creando y recreando 💝 @analuciasaavedra @elpaulodesaopaulo #danza #intervencion #danzateatro (en Malecon Cisneros Miraflores) https://www.instagram.com/p/CaxidBNJr4e/?utm_medium=tumblr
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luisarubor · 3 years ago
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano, Teatro Oscar il 15 febbraio presenta “Ultima Corsa” in memoria della Shoah
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Milano, Teatro Oscar il 15 febbraio presenta “Ultima Corsa” in memoria della Shoah.   Mercoledì 15 febbraio alle ore 20:30 in commemorazione della Giornata Internazionale della Memoria, Teatro Oscar Produzioni dà il suo contributo mettendo in scena al Teatro Oscar, uno spettacolo toccante nel ricordo di un evento da non dimenticare.   Nel 2000 una vecchia valigia con la scritta Hana Brady 16 maggio 1931 giunge al museo dell'Olocausto di Tokyo. Fumiko Ishioka, la curatrice del museo, parte per Praga, alla ricerca della bambina che possedeva una valigia finita ad Auschwitz...Chi era Hana? Hana e George andavano alla scuola pubblica. Erano ragazzi come tanti che si ficcavano regolarmente nei guai e alternavamo i normali problemi di tutti i ragazzini ai successi. C’era una sola cosa che li distingueva dagli altri: erano ebrei. Il 15 marzo 1939 le truppe naziste di Hitler occuparono la Cecoslovacchia e la loro vita cambiò per sempre. “Salimmo nelle carrozze buie, fino a quando non rimase neppure un centimetro di spazio vuoto. L’aria diventò irrespirabile e il treno cominciò a muoversi. Viaggiammo per un giorno e una notte, senza acqua né cibo. Senza poter andare in bagno. E senza sapere quanto sarebbe durato il viaggio. Avevamo la gola secca, dolori dappertutto e lo stomaco che si contraeva per la fame. Cercavamo di farci forza a vicenda cantando canzoni di casa. Chiudo gli occhi e provo a immaginare di essere da un’altra parte. Poi all’improvviso, nel cuore della notte del 23 ottobre 1944 le ruote del treno si arrestarono con uno stridore prolungato. Le porte si aprirono e ci fu ordinato di scendere. Eravamo arrivati ad Auschwitz.” Lo spettacolo alterna la narrazione tratta dal romanzo “La valigia di Hana” di Karen Levine alle coreografie di Corrado Giordani in una sinergia continua tra danza e teatro. Quello che si vede è l’inizio della guerra, la deportazione, la separazione delle famiglie e in particolare dei due fratelli protagonisti della storia destinati a non rincontrarsi, poiché solo George di tutta la famiglia ritornerà da Auschwitz. Una storia emozionante soprattutto per il fatto che i due fratelli sono adolescenti, motivo che determina il coinvolgimento molto forte dei ragazzi oltre che del pubblico adulto. Note sull’autrice del libro “La Valigia di Hana” Karen Levine è una giornalista radiofonica che vive in Canada. Lo spunto per la stesura del libro deriva da un documentario radiofonico da lei realizzato nel 2001, dopo essere venuta a conoscenza dei fatti grazie un articolo di giornale. Il libro (scritto con un linguaggio adatto ai bambini e ai ragazzi) alterna capitoli in cui si racconta la storia vera di Hana e altri in cui si raccontano le difficoltà di Fumiko Ishioka, nel corso delle ricerche per reperire informazioni su Hana.   Ideazione Monica Cagnani -Coreografie Corrado Giordani - Drammaturgia Gabriella Foletto Attori: Brigida Cesareo e Gionata Soncini Danzatori: Giorgio Colpani e Vittoria Franchina
e gli allievi dei corsi professionali di Teatro Oscar DanzaTeatro Con la partecipazione degli alunni della scuola secondaria Istituto Comprensivo Arcadia condotti da Sonia Usurini Progetto selezionato da Fondazione Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.   Teatro Oscar di Milano – Via Lattanzio 58 - 20137 Milano teatrooscardanzateatro [email protected] Tel.  02 5455511- cellulare 335 5294652 - BIGLIETTI: Intero 15 € Ridotto 10€ (Under 18 e allievi della scuola Teatro Oscar Danza Teatro) I biglietti sono in vendita su MailTicket I biglietti sono in vendita al seguente link: mailticket.it/ultima-corsa   Inoltre i biglietti saranno in vendita anche presso la segreteria della Scuola Teatro Oscar DanzaTeatro, via Lattanzio 60/B dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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escueladedanzasafran · 4 years ago
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Findes de #baile #risas y #color 💛 . . Ensayando rodeadas de verde 🌳 Avanzamos en nuestro próximo #proyecto inspiradas por la naturaleza 😉 . . 🌴 Compañía de #danza 🌴 Espectáculos y actuaciones en #eventos 🌴 #danzaoriental #bollywood #danzateatro y mucho más. 🌴 Clases de #danza en @danzasafran . . . . #compañía #compañiadedanza #actuaciones #espectáculo #Espectáculos #ensayo #danzadelvientre #eventosmadrid #bailarinas #bailarinasmadrid (à Madrid, Spain) https://www.instagram.com/p/CH7qaK1l0mj/?igshid=ni2h6r7b0i7v
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tpiekv · 4 years ago
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El 2020 entrenamos en un horario de lunes a viernes desde las 9h00 a las 14h00. Llegamos a organizarnos en tres, y a veces hasta cuatro actividades al día con sus respectivas pausas en medio: La clase de danza, montaje-exploración del nuevo proyecto Angelote, clase de voz o teatro, la barra.
Cuando el jueves 12 de marzo “la realidad” nos tocó la puerta de nuestro lugar de ensayo, la sala 2 en el BEC, para avisarnos las malas nuevas del virus. De repente nos quedamos sin sala para trabajar y comenzaron las prohibiciones de salir más allá de las 14h00. El Taller Permanente de Investigación Escénica con media docena de proyectos a medio consumar y con todas las ganas de crear vive una pandemia.
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karlamilu · 3 years ago
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DISEÑO DE PROYECTOS EDUCATIVOS ARTISTICOS DESDE EL JARDIN A LA ESCUELA.
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