#cuticole
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iotivedoalbuio · 1 year ago
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M O N D I D I S T A N T I - CAPITOLO TRAVERSO #??"Gioco non a somma zero" (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1343276814-m-o-n-d-i-d-i-s-t-a-n-t-i-capitolo-traverso-gioco?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=iotivedoalbuio&wp_originator=V7k5mxF9n9D0XizBP%2BSjki3YjPbvo%2BaZK09EVs%2BFhlUdD7wg%2FAqoOjiJRf4kFVh1097LVicsi%2BA%2FdBxue0xrYu17AYcNCdEkJ4IXNhRgPevMhn2%2FHYY4KwQZPaMU9R2E "Consapevole della responsabilità [im]morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità (per quanto voi possiate crederci o meno) e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza su ciò che è accaduto, accade, accadrà. Tribolavo nell'attesa di farlo, Signor Giudice e miei cari membri della giuria, preparate i pop corn, perché vi mangerete le mani cuticole dalla sete di conoscenza"
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ninfahell · 6 months ago
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Mi fa ridere come ci sia una cerchia su Tumblr, di cui tu fa parte, di ragazze che ostentano un’anima bohieme tormentata, palesemente forzata.
Io di tormentato ho solo le cuticole.
Tu invece fai parte di quella cerchia di anonimi frustrati che di metterci la faccia non se ne parla vero? Un po' patetico fattelo dire.
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olitaly · 7 months ago
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m2024a · 10 months ago
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Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-loriginale-nail-art-per.html Chiara Ferragni, l'originale nail art per l'inverno è la doppia french manicure colorata Chiara Ferragni ha scelto una manicure colorata e semplice: una doppia French Manicure. Sarà il trend dell'inverno? Dopo la lunga assenza e il prolungato silenzio, Chiara Ferragni sta gradualmente tornando sempre più presente sui social. Si è presa una pausa, nel momento in cui è esploso il caso Balocco, ma ora sta riprendendo a tenere aggiornata la sua community circa la quotidianità familiare e lavorativa. Ai fan non è sfuggita la sua nuova manicure, minimal e colorata, perfetta da copiare per l'inverno se si cerca un look semplice ma capace di dare un tocco sbarazzino, senza eccessi. L'avevamo lasciata, durante le feste, con una mancure luccicante e stellare nei toni del blu, che l'aveva accompagnata per tutto il periodo natalizio. Poi la vita dell'imprenditrice è stata stravolta dal caso Balocco, che l'ha costretta a stare offline per un bel po'. Attualmente è indagata dalle Procure di Milano e Cuneo non solo per il pandoro realizzato con l'azienda dolciaria nel 2022, ma anche per la collaborazione con Trudi e quella con Dolci Preziosi (una bambola e delle uova di Pasqua). La manicure di Chiara Ferragni Ora l'imprenditrice è di nuovo presente quotidianamente sui social: sta dando molto spazio a contenuti a tema familiare, ma piano piano sta ricominciando a proporre anche contenuti legati alla sua professione e alle sue passioni, moda e beauty in primis. Ai fan non è sfuggita la sua nuova manicure, più semplice della precedente ma ugualmente d'impatto. Che cos'è la Double french manicure Dimenticatevi la classica French manicure con la lunetta bianca. Questa nail art è una delle più apprezzate, un grande classico intramontabile, perfetto per chi cerca qualcosa di curato e raffinato, capace di esaltare le unghie con naturalezza ed eleganza. Si può realizzare su tutte le tipologie di unghie: lunghe, corte, a mandorla, squadrate. Ovviamente di questo stile esistono diverse versioni, capace di vivacizzarlo e impreziosirlo un po' di più: si possono applicare sticker e strass, si può optare per una lunetta colorata (magari toni pastello come Valentina Ferragni in primavera) o dare un tocco brillante con dei glitter (come Diletta Leotta a Capodanno). L'alternativa è osare con una doppia lunetta. Quest'ultima tipologia prende il nome di Double French, una manicure doppia: si può realizzare con la seconda mezzaluna disegnata vicino alle cuticole o con due micro linee ravvicinate sulla parte esterna. Chiara Ferragni ha optato per questa seconda soluzione, scegliendo un blu acceso sulle unghie dalla linea arrotondata. Sarà questo il trend di stagione tutto da copiare?
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Regali di Natale: quali sono le migliore offerta in base alla comparazione dei prezzi
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Regali di Natale: quali sono le migliore offerta in base alla comparazione dei prezzi. Scegliere il regalo più adatto per il Natale non è ormai solo una questione di gusto, ma prevede anche la capacità di comprendere - per il medesimo prodotto – quale sia il prezzo inferiore. Basti pensare che gli elettrodomestici hanno subito incrementi fino al 45% sui forni e il 28% sui piani cottura, mentre i droni si attestano sul +38%, seguiti dai player multimediali (+22%). Gli smartphone stazionano su +10%, con un prezzo medio passato da 294 euro a 323 euro. Secondo un recente sondaggio eseguito da Idealo, la preferenza nelle scelte degli utenti è verso i giocattoli per bambini, con aumenti di interesse del 200% per i Playmobil, seguiti da bambole, console di gioco e LEGO. Il sondaggio è stato somministrato a 2007 persone in Italia tra il 5 e il 15 ottobre 2023: le persone hanno dichiarato di effettuare acquisti online almeno una volta negli ultimi sei mesi. Le offerte migliori per Natale in Italia Tra gli oggetti che beneficiano di maggiori offerte – sempre secondo la comparazione del portale Idealo – ci sono le cuffie Apple AirPods Pro 2, gli smartphone iPhone 15 Pro e Google Pixel 8, le scarpe New Balance, le Sneakers vintage, le New Balance , la giacca da moto, la Amazon Fire TV Stick, il forno da incasso, la city bike elettrica, la friggitrice ad aria, l’aspirapolvere senza fili e il giradischi automatico a cinghia. Tra i regali più popolari acquistati in Italia per il Natale 2023, svetta il Burt's Bees Set regalo di Natale: il cofanetto contiene un burro labbra al melograno e una crema per le cuticole al limone. La penna 3D con 20 colori KreativKids è perfetta per i bambini; il cappello bluetooth è un regalo economico e utile; la lampada da scrivania robot è a forma di androide, ed è perfetta per decorare la casa. Gli oggetti più acquistati in Francia Andando nella vicina Francia, la Hindbag Banana Bag è l'accessorio più trendy del momento: si tratta di un marsupio in cotone confezionato come una borsa, da portare a tracolla. Si sono poi i guanti in pelle, che oltre a proteggere le mani dai morsi freddi aggiungono un tocco di eleganza. C’è il cappello in misto mohair in lana con il risvolto, gli stivaletti, la sciarpa reversibile in cashmere. Negli USA, gli oggetti più acquistati sono la bambola Barbie Dreamhouse: l’oggetto ha avuto un’impennata soprattutto dopo l'uscita del film Barbie con Margot Robbie. La Dreamhouse è una villa decorata con altalena, piscina, televisione e tavolo e oggetti da colazione. Segue la pistola Nerf Pro Gelfire Mythic Blaster: spara proiettili polimerici che esplodono al contatto. Ci sono poi gli Apple AirPods Max: le cuffie wireless permettono la cancellazione attiva del rumore, e sono dotate di tecnologia audio spaziale simile al suono surround.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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thepaperboatblog · 1 year ago
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Un riassuntone degli utlimi ordini da Shein: prodotti da viaggio, per la palestra e per la mezza stagione. Tante piccole cose arrivate poco per volta.
Ecco i codici dei prodotti:
Reggiseno senza ferrerto 11290606
Olio per cuticole 18942406
Adesivi Molang 16482374
Canotta Molang 16002203
Canotta beige 14713749
Magnete porta cappello 19282936
Portacellulare 14336572
Pantaloni beige 10613039
Cintura 16056768
Contenitori da viaggio 13705201
Ciclisti 14787604
Maglione a righe 4657102
Musica: No Secrets
Musicista: Lacore Diamond
URL: https://pixabay.com/music/-lacore-diamond-no-secrets-109098/
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wdonnait · 1 year ago
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Soft Dry Manicure: cos’è la manicure russa che va tanto di moda
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/soft-dry-manicure-cose-la-manicure-russa-che-va-tanto-di-moda/116181?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116181
Soft Dry Manicure: cos’è la manicure russa che va tanto di moda
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Chi è assidua frequentatrice dei centri estetici ne avrà sentito parlare già da qualche tempo, ma chiunque sia un po’ appassionata di beauty l’avrà certo incontrata in qualche video sui social. È la manicure russa, chiamata anche Dry Manicure, espressione inglese che dà già alcune indicazioni sulla metodologia.
Perché la particolarità della manicure russa è quella di essere effettuata in assenza di acqua, quindi a secco: dry, appunto. Lo strumento principale utilizzato è la fresa unghie professionale che, grazie a diverse punte intercambiabili, permette di sollevare le cuticole, per poi rimuoverle ed eliminarle nel modo migliore senza arrecare alcun fastidio.
Una curiosità sul nome, che non indica il luogo d’origine. Questa tecnica è, infatti, nata in Germania, per poi diffondersi principalmente nella nazione che ha per capitale Mosca; dopotutto la Russia è uno dei Paesi in cui è maggiormente sviluppata la passione per la manicure
Come si effettua la manicure russa
Come già accennato, la più grande differenza fra la manicure russa e quella tradizionale è l’assenza del passaggio delle mani in acqua tiepida, solitamente utilizzato per ammorbidire la pelle e lavorare più facilmente le cuticole. Questo significa anche che il trattamento richiederà meno tempo e sarà più rapido, perfetto per chi va sempre di fretta a fa fatica a ritagliarsi qualche spazio per se stessa.
Ovviamente con gli strumenti tradizionali, intervenire a secco creerebbe qualche dolore e un po’ di arrossamento della pelle, ed è qui che diventa protagonista la fresa per unghie. Questo piccolo apparecchio è dotato di una serie di punte intercambiali in grado di sollevare le cuticole ed eliminare ispessimenti e pelle morta senza fastidi. L’estetista, con l’apposita punta, lavora con delicatezza anche sul giro cuticole.
Il momento della limatura
Il momento della limatura è molto importante e si pratica con la classica lima. Una estetista esperta sicuramente effettuerà i passaggi nel modo corretto:
• Limatura sempre nella medesima direzione, solitamente primo giro cuticole destro e poi sinistro;
• Accorciare l’unghia nella parte alta, esercitando una forza che sia sempre costante;
• Seguire con attenzione la forma che si vuole imprimere perché il risultato finale sia armonico;
La tecnica migliore per il semipermanente
Uno dei motivi per cui la manicure russa va tanto di moda è il fatto che sia la base migliore per applicare lo smalto semipermanente, o anche quello normale. Non utilizzando acqua, né alcun tipo di olio emolliente per ammorbidire la pelle, le unghie sono perfettamente pulite e asciutte. Questo significa che sia il gel che si utilizza per il semipermanente sia qualsiasi altro prodotto si applicheranno al meglio. L’effetto finale sarà ottimo sia alla vista che in termini di durata.
Alla fine del trattamento, è sempre bene utilizzare qualche prodotto idratante per distendere la pelle che è stata sottoposta al trattamento. In realtà l’utilizzo di una buona crema mani dovrebbe essere una abitudine già inserita nella propria beauty routine, per mani e unghie dall’aspetto sano e curato in ogni stagione.
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giannysstuff · 2 years ago
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BIOPOINT HAIR LAMINATION SHAMPOO 200ML
La laminazione capillare è un trattamento declinato in 4 step, studiati per restituire corpo e definizione ai capelli, rivestendoli di una lucentezza a specchio, ad effetto 3D. Lo scopo del trattamento è sigillare le cuticole, favorendo l’idratazione e la ristrutturazione del fusto, permettendo al capello di riflettere meglio la luce naturale. Non si tratta solo di illuminare la chioma, ma…
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sfondami-il-cuore · 2 years ago
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Dodici centimetri anziché i soliti nove. Lo stiletto è così sottile da sembrare un ramoscello riflesso sul pavimento. Sua zia fa del salotto la propria vetrina quasi fosse una puttana di Amsterdam: appoggiata ad un angolo, pensierosa come lo è solo chi guarda il soffitto, ha, sicuramente, la stessa voglia di morire che ha Seojin in questo momento. Lui è già carne morta: si immagina, infatti, con la faccia strizzata tra le cosce di Innessa fino all’esalazione del soffio vitale. L’evento celebrativo di oggi non è il compimento del suo diciottesimo anno sulla Terra: piuttosto, strano solo a pensarlo, la bella meticcia russa ha scelto di nascondersi le gambe sotto la stoffa dei pantaloni. La fasciano ovunque e formano un tutt’uno con la maglia a collo alto, solo le braccia e le caviglie smorzano quella marea nera che le ha inghiottito il corpo, assieme alle suole diabolicamente rosse delle décolleté. L’ha vista conciata così solo quando smonta da cavallo e le sue trecce francesi le scremano un paio di anni dal volto. Seojin decide di rintanarsi proprio nel pianerottolo alla sommità delle scale quando due dei suoi compagni di classe cominciano a commentare l’aspetto di sua zia. Lo irrita quel suo bisogno costante di sdraiarsi sul piedistallo e lasciare che gli altri la svestano e la rivestano delle loro oscenità da maschi semplici.
Fuma una Winston, la schiena premuta contro il muro affinché non lo vedano dal piano sottostante, la giacca elegante già pregna del puzzo della combustione. Il cielo ha assunto lo stesso pallore delle lastre di marmo della pavimentazione di villa Jung. Ha voglia di farsi una canna, pensa. Da quassù arriva il suono dell’orchestra, il vociare è reso tenue dall’ombra di Jung Byunghun che minaccia silenziosamente gli invitati di non disturbare in casa sua. Seojin odia che il suo compleanno venga festeggiato come fosse un debutto in società. Odia che la torta sia a tre piani, odia che si siano permessi di invitare persone che non saprebbero della sua esistenza se non fosse per il retaggio della propria famiglia, odia che suo padre non si faccia vedere perché ha l’aspetto da parassita che incrosta i bassifondi. Odia che Innessa stia abbandonando le attenzioni della folla per dirottare sulle scale e sfilare verso di lui, divina della sua altezza inquietante, glassata di lucidalabbra al punto da farle scintillare il muso da cinquanta metri di distanza. Ha le unghie che sono lame rosse, selciano l’aria e si allungano oltre le dita come gocce cremisi.
“Ecco dov’era il mio ometto. È una merda di festa, vero?”
Vorrebbe strappargliele una ad una, con la frenesia flemmatica di un monaco tibetano al raggiungimento del Nirvana, sfilandole dal letto ungueale solo per forzarle nella carne sotto le cuticole e creare, col suono del suo dolore, un nuovo inno per quando le due Coree si uniranno.
“Conosco solo il due percento degli invitati.”
Sua zia gli è davanti, ma si volta per volgere l’attenzione alla folla sottostante, la quale non sembra accorgersi della loro assenza. Seojin gioca con la lunghezza della sigaretta e ringrazia la statura improponibile di Innessa perché gli sbatte, inavvertitamente, il culo in faccia. Ci sarebbe da infilarci il naso dentro e scavare coi denti partendo dalla spaccatura che le divide il corpo a metà. Squarciarle il ventre, seguendo la linea verticale dell’addome, fino al raggiungimento del suo apparato riproduttore; è quello che la rende così tanto troia, no?
“Io avrei imbandito un tavolo di coca e invitato almeno dieci donne nude, ma tuo zio me lo ha impedito. Ha espressamente detto di non esagerare, come mio solito.” Si accomoda accanto a lui, la schiena poggiata al muro e le loro spalle che si sfiorano. Ancora non lo guarda negli occhi, si fissa sul pavimento che strapiomba nelle scale e poi nell’ipocrisia dell’alta società. “Io odio festeggiare il mio compleanno, spero di non farlo odiare anche a te, angelo. Sembra sempre che il tempo scorra troppo velocemente.”
Alcune volte non la ascolta. Gli occhi si seccano nei momenti in cui rinuncia a sbattere le palpebre per non schiodare lo sguardo dal collo del piede di sua zia, ad esempio. Giovedì erano i palmi, l’ossessione di oggi sono quelle gambe infinite che incastrerebbero qualsiasi uomo che nutre poca stima verso se stesso.
“Come fai a non avere voglia di mutilarti le gambe?” È ovvio che lei rida, strappandogli la sigaretta dalle mani. È ovvio perché è talmente stupida da non cogliere la rabbia con cui le sputa addosso quella domanda. “Non ci credo che a te stia bene attirare sempre l’attenzione. Te ne stai lì, alta tre metri. Al posto tuo, mi ammazzerei.”
“La verità è che sono proprio affezionata a ‘sti centimetri in più di carne e ossa.” Fuma, parla lentamente, Seojin non schioda l’attenzione dai movimenti ipnotici che compiono le labbra, tuttavia non riesce a non rifocillare il desiderio che ha di fissarle i polpacci. “Sono il fulcro di ciò che mi rendono eccezionale ai miei stessi occhi, no? Le persone che mi fissano, come dici tu, alcune volte sono costrette a lottare per non annegare nella burrasca che è la vita umana, mentre io non devo temere il buio degli abissi.” Ecco che lui si ritrae appena quando le dita profumate di Innessa gli sfiorano la bocca per restituirgli la sigaretta. “Sono la mia scialuppa di salvataggio, mettiamola così, o il mio isolotto personale.” Porta le ginocchia al petto, il braccio si tende sulla rotula, la coda scivola oltre le spalle quando gli mostra completamente il volto. È quasi adorante nello strofinio gentile del palmo contro una tibia. “Testa e spalle cavalcheranno sempre sopra le onde, tesoro mio.”
Basta uno sfregamento delle bocche per appiccicarsi, di lucidalabbra all’albicocca, l’arco di Cupido; la sta baciando. Lo fa con l’impaccio della prima volta, irruento solo nella spinta del collo per arrivarle al muso, delicato perché inesperto nella carezza che le lascia dietro la nuca, dove i capelli tirano verso l’alto e si fanno risucchiare dal nastro nero. Sua zia Innessa non ricambia, non si ritrae. Aspetta che lui assaggi la consistenza zuccherina della carne, faccia pressione abbastanza per superare la barriera del gloss e incastrare le increspature delle sue labbra con le proprie. Torna in posizione premendo la schiena contro il muro, nessuna espressione in particolare sul volto; lei nemmeno lo guarda, qualcosa gli suggerisce non voglia metterlo in imbarazzo.
“Sembrano passati secoli dall’ultima volta che qualcuno mi ha baciata così gentilmente.” Ha il tono sospirato che l’accompagna ad assumere la sua stessa posizione; le loro spalle premono l’una contro l’altra, adesso.
“Zio Byunghun non lo fa?” Non risponde. “Glielo dirai?” La vede scuotere la testa. “Puoi farlo. Se morisse, prenderei io il suo posto e per te non cambierebbe niente.”
“Mio nipote mi sta accordando il permesso per dire a mio marito che mi ha baciata. Voi Jung non smentite mai la potenza delle vostre assurdità.”
“Io non sto scherzando.”
Il modo in cui lo guarda lo fa sempre sentire un disadattato del cazzo. Negli occhi suoi si specchia e si rivede bambino. Nel sorriso bieco che le rimpolpa appena gli zigomi, Seojin custodisce l’anima del quattordicenne che la incontrò per la prima volta, vestita di bianco e coi capelli così lunghi da volerglieli attorcigliare al collo fino a farle sbattere sul palato fior di implorazioni affannate.
“Ti mostro come devono essere baciate donne come me.”
Sta per risponderle che, le donne come lei, non vanno baciate affatto, ma l’obiezione muore sul nascere. A Innessa torna sempre impossibile negare qualcosa. Lui le permette di farsi scavare la carne immatura delle guance con quegli artigli vermigli, lo afferra con la crudeltà di chi ha intenzione di bucargli la pelle e infilzarla da parte a parte. Quanto alle labbra, sono appiccicose e fruttate come prima, tuttavia ora conservano il sapore feroce di Innessa, che lo accoglie a bocca schiusa e gli trastulla la pelle col quel suo respiro caldissimo e al retrogusto di tabacco. Ha sempre immaginato i baci come scambi aromatizzati a qualcosa – l’ananas, in questo caso – eppure Seojin si sente davvero un moccioso mentre si lascia fagocitare dal sapore di femmina che gli scavalca il margine dei denti per sedurre la propria lingua con la sua, biforcuta. Sua zia lo guarda da sotto le palpebre, le pupille s’inchiostrano con la prospettiva ravvicinata delle guance paonazze di Seojin, che sta cominciando ad arrabbiarsi. Non sa se vorrebbe spingerla a terra per baciarla tutto il tempo o prenderla a calci sulle costole fino a sentirle polvere sotto le suole dei mocassini. Smette di strizzargli il viso nel momento in cui Innessa osa incidergli il labbro inferiore coi denti, trascinarselo dietro nell’allontanamento graduale delle loro bocche, lasciandolo schioccare contro la gengiva inferiore con la vibrazione seducente della tortura. Seojin non si muove nemmeno quando percepisce il pollice scivolargli sul mento, sollevarglielo, e di nuovo la lingua di Innessa si fa dardo nel cucirgli verticalmente, con la striscia sottile di saliva che ora sa di loro, le labbra.
“Consideralo il tuo regalo di compleanno, bambino mio.”
Non gli importa che abbia ancora le sue sporche mani sulla mandibola; Seojin si spinge verso di lei con l’intenzione di fare qualcosa (cosa?), forse le dita che corrono sul profilo di una coscia sono indicative, ma ecco che la presa sul suo muso torna a farsi ferro e Innessa lo spinge via, sopracciglio inarcato e il ghigno beffardamente bieco di chi finge di sapere sempre tutto su tutti.
“Pensa a fare esperienze con le tue coetanee. Bruciare le tappe con persone più grandi porta solo brutte conseguenze.”
Un’altra cosa che Seojin odia è il rispetto che lei gli porta. Entrambi sanno che ora lui è duro e pronto a completare la sua metamorfosi in uomo tra quelle gambe nascoste dalla stoffa, ma lei non osa nemmeno scoccargli un’occhiata nel punto in cui smette di sentirsi moccioso e, finalmente, si vede adulto. Non le interessa. È convinto che, se fosse stato qualsiasi altra persona, ora avrebbe quelle zampe dappertutto, l’affanno di cagna contro il collo e solo il Diavolo sa cosa.
“Ho diciotto anni e tu… Tu ami gli uomini, le persone, io sono maggiorenne…”
Lui si lamenta e lei sospira con una dolcezza talmente nascosta da essere impercettibile ai timpani di uno sconosciuto, ma non a quelli di Seojin. Innessa non lo sta desiderando. Lei non lo vuole. Non lo vorrà mai. Tutti gli altri sì, perché lui? È per Byunghun? È colpa di quell’immeritevole di suo zio, che non la guarda nemmeno?
“Seojin, io provo uno strano rispetto nei confronti di voi uomini. Alcune volte per la vostra audacia, alcune volte per il vostro talento e, altre volte ancora, per il vostro coraggioso desiderio di fare gli eroi.” Innessa torna a mancare di espressività vocale, di nuovo, come se fossero due sconosciuti. Lo sta guardando, ma con gli occhi cattivi di sempre. “Allo stesso tempo vi commisero per la vostra natura infantile e per la vostra codardia emotiva, ma di certo non vi amo.”
Non lo tocca. Gli avrebbe almeno toccato una spalla, se lui non avesse cercato di dimostrarle quanto la vuole.
“Lo zio—”
“Byunghun ha voluto sia fare l’eroe, sia scommettere nel suo talento, sia essere audace.” Brutta puttana. “Lui è mio marito. Non importa quanto tu stia aspettando la sua morte: come ti dico sempre, a quel punto io sarò diventata poco desiderabile.” Cagna bastarda. “Tu avrai passato la vita a rincorrere un desiderio che, al suo compimento, ti farà capire di aver sprecato la tua vita.” Chi ti credi di essere? “Sono incinta di tre mesi, Seojin. Quando nostro figlio nascerà, almeno tu sarai libero dall’obbligo di restare incatenato alla famiglia, e potrai studiare quello che hai sempre voluto studiare.”
Incinta? Innessa è incinta? Significa che suo zio Byunghun, che non la guarda mai, che mai la tocca, l’ha scopata e le è venuto dentro? La guarda sollevarsi. Sta per avere un figlio. Un uomo le ha sborrato dentro per infettare l’utero con il tumore maligno di un feto... Ha di nuovo il suo culo sbattuto in faccia. Dov’è la dignità di donna gravida, Innessa? Continui a farti scopare dagli sconosciuti nonostante, a breve, vanterai il ruolo di madre? E con quelle labbra sporche, lei l’ha baciato. Con quelle labbra sporche, putride, lerce, lei l’ha baciato e si è rifiutata di prestarsi al servizio dell’ennesimo individuo che la reclama per quello. Ha avuto l’audacia di ritrarsi, come se non fosse passata nei palmi di chi non potrebbe valorizzarla nemmeno se lo fosse, un oggetto da valorizzare.
Gli stiletti delle décolleté sono come le colonne di Ercole ai margini di un orizzonte circoscritto dal pavimento che s’interrompe in favore del primo scalino. Cosa c’è dopo, Innessa?
“Avrei voluto organizzarti una festa più divertente, tesoro mio. Immagino che la nostra virtù stia nell’accontentarci.” Gli sta sorridendo, Innessa. Sua zia gli sorride, dall’alto del suo Olimpo. “Buon compleanno, Seojin.”
Seojin vuole morire e, più del proprio soccombere, vuole che lei muoia. La schiena di Innessa è sorprendentemente sottile tra le mani, le scapole sporgenti e il restringimento della vita squisito. La spinge dalle scale con la stessa espressione febbricitante di quando lei gli aveva divorato la bocca, fingendo di non essere mai stata languida con lui. Giura che non avrebbe mai potuto ricevere regalo di compleanno migliore di quello.
Innessa ha perso il bambino. È stata incosciente solo per un’ora, dopodiché i dottori hanno ritenuto fosse meglio qualche giorno in osservazione per monitorare la sua salute. Seojin solca i corridoi freddi dell’ospedale con lo stomaco maciullato dalla mannaia del terrore. Potrebbe diventare carne morta da un momento all’altro, basta che Byunghun sappia, basta che lei glielo dica. Perché non lo fa? Cosa sta aspettando? È questa, la sua vendetta? Costringerlo a fissare la porta della propria camera invece di dormire?
Stanza 309. Non c’è dubbio che la stiano facendo navigare nel lusso a discapito di chi ne avrebbe più bisogno e, anche allora, Innessa risponderebbe che nessuno merita più di lei, fosse solo un’unghia spezzata.
Fa sempre un certo effetto vederla coi capelli sciolti. Indossa una di vestaglie nere in seta che si dipanano lungo le gambe, fino alle caviglie, scoprendo un corpo che si fa guardare nonostante la sua nudità. Il ricamo che si dipana lungo tutto il perimetro della veste è paradossale, ma le imbelletta la pelle ambrata oltre le fasciature bianche. Due costole incrinate, il polso sinistro slogato, parte del volto livida e un ematoma che le ricopre interamente una coscia. Sua zia sembra averlo fatto apposta, ad accostarci il rosso vermiglio degli slip in pizzo, che qualificano l’unico indumento con cui si rende inopportuna anche in un ospedale.
Il braccio destro si sta muovendo, nascosto dal profilo del corpo di Innessa, impegnata a tergiversare sull’unico mobile nella stanza, vicino le finestre.
“Zia…”
Il cigolio della porta costituisce l’inquietante sinfonia che accompagna il disvelamento dell’unico volto che Seojin abbia mai sognato. Avrebbe giurato che, almeno questa volta, quella bocca da strega malefica sarebbe stata lasciata in pace, anziché presa in ostaggio dal gusto nauseante del gloss.
“Finalmente!” Lo squittisce così forte da fargli sbattere più volte le palpebre, fino allo scivolamento del focus dall’espressione entusiasta di sua zia Innessa alle tre strisce di coca sistemate perfettamente sulla superficie grigia del mobile. Tra le dita della mano sana, la lunghezza ancora intatta della sigaretta suggerisce stesse per inaugurare il primo baccanale della giornata. “Ma quanto ci hai messo per venire a trovarmi, tesoro?”
“Non so cosa mi sia preso, io… Non l’ho fatto apposta, sono inciampato, tu eri lì e…” La voce gli esce come una eco lontana, le parole si affannano l’una sull’altra. “Non hai niente da dirmi?”
Innessa intona una canzone che non conosce e lo infilza con uno dei suoi sorrisi da sfinge. Gli rivolge le spalle, si china e lascia solo una sottile superstite bianca delle tre. Lecca via i rimasugli con un movimento unico del collo. “Se devi pippare, non unirci altri stupefacenti.” Il fumo della sigaretta le fa lacrimare gli occhi quando se la porta sotto al naso per strofinarselo con le nocche. “Nemmeno le sigarette, non prendere esempio da me. A meno che tu non voglia fumare cocaina, ma in quel caso è diverso, e comunque non te lo consiglio.”
Seojin scuote la testa, più perché non riesce a capire se stia sognando o meno. È impazzita? O meglio, è finalmente guarita dalla flemma che le aveva vomitato addosso quella gravidanza? Ma, soprattutto… Lo ha perdonato?
“Seojin, so che sei stato tu.”
Si sta avvicinando. La porta è chiusa, ma nelle condizioni in cui vige sua zia, può scappare in qualsiasi momento. L’andamento è strisciante e serpentino e a Seojin sono mancati sia quel suo profumo maschile al bergamotto sia la lucentezza della pelle intossicata dall’olio di cocco.
“Cosa posso dirti, angelo? Poteva andarmi peggio. Alla luce di questo, mi hai fatto un favore. Solo Dio, se esiste, sa degli incubi che mi hanno perseguitata. C’era sempre la scena di questo mostro che mi usciva dalla fica e mi mangiava a sua volta, per poi rivomitarmi.”
Sente l’angolo della bocca tremare in un sorriso. Quindi ha fatto bene, Seojin. Sua zia non lo voleva, quel bambino di merda che lo avrebbe spodestato. Innessa gli sorride, non mostra i denti.
“Stavo iniziando a farci la bocca, sai, su un figlio che mi odia così tanto da scoparsi solo ragazzine uguali a me, per picchiarle a letto e chiamarle mamma al momento dell’orgasmo.” Fuma, alza le spalle, fa schioccare la lingua contro il palato nell’impertinenza più femminile che abbia mai visto. “Mi va bene che sia mio nipote a farlo.” Le pupille di Innessa inghiottono l’iride e circoscrivono il baratro nitidissimo in cui far stendere le cornee iniettate di rosso. Gli divorano la pelle del collo, seminando panico fino al catalizzatore di una pulsione che gli sta corrodendo il ventre. È più indifesa del normale, ma finalmente lo guarda come guarderebbe un uomo. “Ora abbassati i pantaloni.”
Se li sbottona goffamente, le dita si impigliano nelle asole stesse, fino a quando non se li ritrova come catene attorno alle caviglie. Sua zia non si inginocchia, ma resta in equilibrio sui talloni, il braccio appoggiato contro una spalla per non smettere di rifocillare quella voglia irrefrenabile che sembra avere di morire.
“Uoah.” La bocca lucida di Innessa disegna la O perfetta. “Quindi tu mi hai quasi uccisa perché mi sono rifiutata di scopare questo cazzetto insulso. Non lo sentirei né da morta né da viva, angelo.”
Seojin fa per rivestirsi, ma il filtro della sigaretta umidiccio gli sbatte contro una mano, segno che Innessa lo sta trattenendo. Dura un istante, quel monito.
“Non fraintendermi, non è così piccolo. Mi sorprende solo che, avendo lo stesso DNA di Byunghun, le differenze siano sostanziali.”
Stringe i pugni fino ad avere male alle nocche ma no, non si muove. Sente di meritarsele, le sue parole, eppure non capisce perché. Non ha sensi di colpa che affondano le radici nel tentativo di far fuori questa puttana, che lo fissa con l’espressione euforica. Dall’alto può vederle perfettamente le tette, ma quasi non gli interessano più. Innessa arriccia le labbra e gli sputa addosso: un fiotto di saliva gli striscia lungo il fallo; si arriccia su se stesso. Assomiglia alla sensazione di un insetto che ti cammina addosso. Seojin la osserva, con l’incredulità nella linea corrucciata delle sopracciglia, portare il filtro tra le labbra, aspirare e allontanarlo da sé; successivamente, avvicina lo stiletto alla propria virilità e con il ticchettio gentile dell’indice ci fa cadere sopra la carcassa di cenere. Seojin sgrana gli occhi, l’istinto è quello di coprirsi, non lo fa. C’è una strana eccitazione che gli afferra i piedi e glieli fa sprofondare nel parquet sotto di loro. Vuole di piu. Vuole vedere di più. Vuole, al posto della cenere, le zampe di sua zia.
“Il sesso mi fa sentire viva, insieme alla coca e alle pistole. Mi rende felice sapere che, dopo oggi, tu non potrai più fare sesso come una persona normale.” Seojin la guarda trafficare nelle tasche dei propri pantaloni, che giacciono ancora attorno alle caviglie, per tirar fuori l’accendino con cui lui è solito appiccare le Winston. “Mia sorella me ne regalò uno rosa, coi fiori. Se lei fosse qui, si chiederebbe per quale motivo questo psicopatico ha il cazzetto duro e sporco di cenere come quello di uno spazzacamino.” Se la ride, Innessa, ed è troppo veloce purché lui possa fermare il movimento inaspettato che conduce l’estremità infuocata della sigaretta a schiantarsi contro la pelle sensibile della propria mascolinità. Un gemito strozzato irrompe la placidità della sua bocca; d’altra parte, Innessa mugola soddisfatta. Ancora non riesce a muoversi. Seojin è così eccitato che gli sta tornando la voglia di morire. “Guarda qua, all’ometto piace.” Si riporta il filtro alle labbra, l’accende di nuovo e di nuovo gli fa tremare violentemente le spalle con la seconda scottatura. Ne servono dieci, prima che la sigaretta arrivi al suo limite. Seojin ha la lingua sanguinante per tutti i lamenti che ha ingoiato tra i denti.
“Sono felice tu non sia morta.”
Riecheggia con lo scoccare delle cinque del pomeriggio, ora in cui il sole si ostina a restare alto e giudicante nel cielo. Innessa smette di sorridere, il ghigno diabolico da mocciosa sparisce come una zip che si chiude di scatto. Si alza, lo supera in altezza anche a piedi nudi. Gli afferra il mento col pollice, l’unghia affilata quasi trapassa l’arco del labbro inferiore: per aprirgli la bocca non c’è bisogno che eserciti alcuna forza. Il sapore del mozzicone sulla lingua è disgustoso, ma sopportabile; quando lei gli pianta le grinfie sotto al muso e gli ordina di masticare, ad essere insopportabile non è la consistenza sfilettata del tabacco, quanto il desiderio ad obbedire che gli fa imporporare le guance dalla rabbia.
“Sai cosa mi hanno detto?” Gli chiude il palmo contro il pomo d’Adamo, “Che non mi merito l’inferno, perché per me sarebbe un luna park.” Il secondo ordine è quello di deglutire. “Tuttavia, a prescindere dall’aldilà a cui sono destinata, a prescindere dalla vita che mi sono conquistata, non cambierebbe nulla.” Innessa ha, improvvisamente, l’aria contemplativa. “Io non ho paura di morire.” Adesso gli sta infilando un pollice in bocca, gliela forza aperta, ispeziona il piatto della lingua per accertarsi abbia ingoiato tutto. “Penso di essere morta nel momento in cui sono nata, proprio come il bambino che mi avrebbe mangiata viva dopo avermi squarciato in due il corpo.” Non lo guarda manco più negli occhi, persa tra lo scivolo della trachea e i resti del tabacco tra i denti. Innessa ha sempre avuto il timbro profondo come i confini del mondo, dove siede la culla che l’ha vista crescere, talmente imperscrutabile da essere a prova di ispezione. “E non basta questo, angelo mio, a rendermi la creatura più triste e indesiderabile che esista?”
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universodonna-official · 3 years ago
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CUTICOLE: 10 RIMEDI PER CURARLE E PREVENIRLE
CUTICOLE: 10 RIMEDI PER CURARLE E PREVENIRLE
ECCO COME CURARE LE CUTICOLE ROVINATE E PREVENIRNE LA FORMAZIONE 10 SEMPLICISSIMI ACCORGIMENTI E RIMEDI PER AVERE SEMPRE MANI SANE E BEN CURATE Il freddo si avvicina e, come ogni anno, entriamo nella stagione autunnale affrontando giorno dopo giorno i piccoli cambiamenti del clima, a volte talmente impercettibili che in un attimo ci ritroviamo in inverno!Gli agenti atmosferici influiscono molto…
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liquida · 7 years ago
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ninfahell · 10 months ago
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Ho divorato le cuticole wow brava
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olitaly · 7 months ago
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silenziosaa · 2 years ago
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Ho un sacco di cose da fare, cambiare le lenzuola del letto, metterci qualcosa di caldo visto che in queste sere mi sono morta di freddo nonostante avessi chiuso il balcone. Farmi lo shampoo e capire se farmeli lisci o mossi, sistemarmi le unghie e le cuticole, senza smalto perché lui ha detto che vuole mettermelo, e ha confermato “sono abbastanza bravo nel mettere lo smalto” mm vedremo dai, come lo metterà sarà comunque bello🥰Cosa importantissima devo aspettare due pacchi di shein con la speranza che arrivino oggi🥺lo spero tantissimo.Devono arrivarmi delle cose troppo troppo carine, e alcune cose per lui, quindi sono molto felice per questa cosa. E poi devo sistemarmi un po’ le sopracciglia, anche se mi scoccio. E quando avrò finito tutto, penserò a cosa cucinare per noi due stasera, mi metterò ad aspettarlo, con la speranza che riesce a finire di lavorare prima e arrivi prima da me, anche se ho i miei dubbi, ma so che saranno i ventitré giorni più belli della mia vita.❤️‍🔥
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billboooo · 2 years ago
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why ran cut my cuticol off
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paulpette · 5 years ago
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Poche cose mi danno soddisfazione come il riuscire a togliere bene le cuticole dalle unghie. 
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