#cultura vinicola
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Granaccia & Rossi di Liguria: 19ª Edizione di Vite in Riviera a Quiliano (Savona). Un evento dedicato ai grandi vini rossi e rosati della Liguria
Domenica 17 novembre 2024, presso il Palasport di Quiliano (Savona) in Piazza della Costituzione, si terrà la 19ª edizione di Granaccia & Rossi di Liguria, un appuntamento imperdibile organizzato da Vite in Riviera per celebrare i grandi vini rossi e rosa
Un’occasione imperdibile per gli amanti del vinoDomenica 17 novembre 2024, presso il Palasport di Quiliano (Savona) in Piazza della Costituzione, si terrà la 19ª edizione di Granaccia & Rossi di Liguria, un appuntamento imperdibile organizzato da Vite in Riviera per celebrare i grandi vini rossi e rosati della regione. L’evento, sostenuto dalla Regione Liguria, rappresenta un’opportunità unica…
#addetti ai lavori#Alessandria today#banchi di assaggio#calice e tasca#cantine Liguria#cultura e vini#cultura vinicola#degustazione vini#Degustazioni#enogastronomia#Enologia#Europa investe nelle zone rurali#eventi Liguria#eventi Savona#Evento enogastronomico#evento Quiliano#fondo europeo#Google News#Granaccia & Rossi di Liguria#italianewsmedia.com#Liguria#masterclass vino#Pier Carlo Lava#Prodotti tipici#Programma di Sviluppo Rurale#promozione vini#Quiliano#Regione Liguria#sapori liguri#Savona
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Visite immersive, eventi e uno shop online di eccellenza, Montina avvicina i propri ospiti alla cultura del Franciacorta.
Montina, azienda vinicola di Franciacorta, continua a innovare nella comunicazione del vino, offrendo percorsi e visite mirate per avvicinare i consumatori alla cultura del Franciacorta. Grazie alla collaborazione con Villa Baiana e l’e-commerce, Montina unisce tradizione e modernità, offrendo ai suoi ospiti un’esperienza che spazia dalle degustazioni in cantina all’acquisto personalizzato…
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𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐨𝐟 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐤𝐧𝐨𝐰-𝐡𝐨𝐰
𝐨𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐭𝐞𝐭𝐭𝐨 | 𝖥𝖾𝗎𝖽𝗂 𝖽𝗂 𝖲𝖺𝗇 𝖦𝗋𝖾𝗀𝗈𝗋𝗂𝗈
Ieri si è svolta la 12ª tappa del ciclo d'incontri di #architettura "𝑶𝒔𝒕𝒆𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒓𝒄𝒉𝒊𝒕𝒆𝒕𝒕𝒐. 𝑪𝒖𝒍𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓 𝒇𝒂𝒓𝒆" promosso da Oikos Venezia in collaborazione con @CasabellaFormazione e @ProViaggiArchitettura e con il sostegno di Qu, Plazzi.
Esperimento di fusione tra architettura e cultura vinicola riuscito, in compagnia di Hikaru Mori ZITOMORI sotto la sapiente regia di Fiorenzo Valbonesi e Roberto Bosi
#𝗈𝗂𝗄𝗈𝗌𝗏𝖾𝗇𝖾𝗓𝗂𝖺 @𝖢𝖺𝗌𝖺𝖻𝖾𝗅𝗅𝖺𝖥𝗈𝗋𝗆𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾 @𝖯𝗋𝗈𝖵𝗂𝖺𝗀𝗀𝗂𝖠𝗋𝖼𝗁𝗂𝗍𝖾𝗍𝗍𝗎𝗋𝖺 #𝖰𝗎𝖯𝗅𝖺𝗓𝗓𝗂 #𝖹𝗂𝗍𝗈𝗆𝗈𝗋𝗂 @𝖼𝗇𝖺𝗉𝗉𝖼 #𝗈𝖺𝗉𝗉𝖼𝖺𝗏𝖾𝗅𝗅𝗂𝗇𝗈 #𝖨𝖭𝖠𝖱𝖢𝖧𝖭𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖺𝗅𝖾 @𝖥𝖾𝗎𝖽𝗂𝖣𝖲𝖦𝗋𝖾𝗀𝗈𝗋𝗂𝗈 #𝖺𝗋𝖼𝗁𝗂𝗍𝖾𝗍𝗍𝗎𝗋𝖺 #𝗐𝗂𝗇𝖾
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Scopri l'Italia con Dollar Car Rental: La Tua Porta per un Viaggio Indimenticabile
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Mole Antonelliana
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Palazzo Reale di Torino
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Parco del Valentino
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Espandi i Tuoi Orizzonti: Principali Destinazioni Vicino a Torino
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Visita il Magico Lago di Como
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Scopri la Regione Vinicola delle Langhe
La regione delle Langhe, famosa per il suo vino e i tartufi, è a breve distanza da Torino. Esplora i vigneti panoramici e partecipa a degustazioni di vini in città come Barolo e Alba. Un'auto confortevole di Dollar rende il tuo viaggio attraverso questo paradiso gastronomico ancora più piacevole.
Vivi il Ricco Patrimonio di Firenze
Firenze, la culla del Rinascimento, è una visita obbligata quando si è in Italia. Guida il tuo noleggio Dollar fino a questa storica città e immergiti nell'arte, nella cultura e nella storia. Visita la Galleria degli Uffizi, il Duomo di Firenze e il Ponte Vecchio, creando ricordi indimenticabili lungo il percorso.
Viaggio sulla Costiera Amalfitana
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Distretti rurali regionali: il distretto del Chianti
I distretti rurali sono aree geografiche caratterizzate da un'economia agricola integrata e diversificata. Questi distretti favoriscono lo sviluppo locale attraverso la promozione di imprese agricole, artigianali e di servizi legati al territorio. Essi mirano a creare sinergie tra agricoltura, ambiente, cultura e turismo, sfruttando le risorse naturali e culturali della regione. I distretti rurali spesso promuovono pratiche sostenibili e valorizzano la produzione locale, contribuendo così alla sicurezza alimentare e alla coesione sociale nelle comunità rurali. Questi sono motori vitali per l'economia rurale, promuovendo la crescita e il benessere nelle aree meno sviluppate. Uno dei distretti rurali più rinomati del nostro Paese è quello del Chianti, prodotto icona del Made in Italy. Chianti: eccellenza enologica toscana Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay Il Chianti è un vino rosso iconico della Toscana, noto per il suo carattere vibrante e complesso. Prodotta principalmente con uve Sangiovese, questa prelibatezza enologica incanta i palati con note fruttate e speziate. Le colline ondulate del Chianti, tra Firenze e Siena, sono il territorio perfetto per la sua coltivazione, offrendo un equilibrio unico di clima e suoli. Celebrato per secoli, il Chianti rappresenta l'arte e la passione della tradizione vinicola toscana, continuando a deliziare gli intenditori di vino in tutto il mondo con il suo gusto distintivo e avvolgente. Le uve Sangiovese Le uve Sangiovese sono il cuore e l'anima non solo del Chianti ma anche di molti altri dei grandi vini rossi della Toscana come il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. Queste pregiate uve hanno caratteristiche uniche nel loro genere: - Aromi e sapori: le uve Sangiovese producono vini con un'ampia gamma di aromi e sapori, che possono includere note di frutti rossi come ciliegie e fragole, accenti floreali e sottili sfumature speziate e terrose. - Acidità: questa varietà è nota per la sua acidità vivace, che conferisce ai vini una freschezza e una vivacità distintive. L'acidità ben bilanciata aiuta a dare struttura e longevità ai vini. - Struttura tannica: i vini prodotti con uve Sangiovese tendono ad avere una buona struttura tannica, sebbene non siano solitamente così potenti come alcuni altri vini rossi. I tannini contribuiscono alla sensazione in bocca e alla capacità di invecchiamento dei vini. - Versatilità: le uve Sangiovese possono essere vinificate in una varietà di stili, che vanno dai vini freschi e fruttati a quelli più complessi e strutturati. Questa versatilità consente ai produttori di creare una vasta gamma di vini che riflettono le diverse caratteristiche del territorio e lo stile di vinificazione. Un nome più sapori Il Chianti è suddiviso in diverse categorie, ognuna con le proprie specifiche normative e caratteristiche: - Chianti Classico: è il cuore tradizionale della regione del Chianti, caratterizzato dal simbolo del Gallo Nero sulle etichette. Deve essere prodotto nella zona del Chianti Classico, che comprende parti delle province di Firenze e Siena. - Chianti: è la categoria più ampia e può provenire da una vasta area che circonda quella del Chianti Classico. - Chianti Superiore: la designazione è riservata ai vini che provengono da un'area specifica all'interno della regione del Chianti e che hanno un tasso alcolico leggermente più elevato rispetto al Chianti tradizionale. - Chianti Rufina: è un sottotipo di Chianti che proviene da una zona specifica nella provincia di Firenze, nota come Rufina. - Chianti Colli Senesi: un altro sottotipo di Chianti provieniente dalla zona dei Colli Senesi, nella provincia di Siena. In copertina foto di Dieter Ludwig Scharnagl da Pixabay Read the full article
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Pesaro 2024, Che gusto! Giovedì 7 marzo la finale del concorso "Gioachino Rossini Grand Gourmet". A partecipare gli studenti di istituti alberghieri di tutta Italia
Pesaro 2024, Che gusto! Giovedì 7 marzo la finale del concorso "Gioachino Rossini Grand Gourmet". A partecipare gli studenti di istituti alberghieri di tutta Italia. Si terrà giovedì 7 marzo, la finale del concorso per istituti alberghieri “Gioachino Rossini Grand Gourmet” ideato per diffondere il verbo della cucina rossiniana e manifestare la natura ‘operosa’ della cultura di Pesaro 2024. “Il concorso parte dalla conoscenza di base del paniere autentico di Rossini – spiega Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza -. Con questa sfida nazionale, e Capitale, chiediamo alle nuove generazioni di confrontarsi con il gusto del Maestro e, attraverso la formazione e analisi di ingredienti e abbinamenti che amava, fatta in aula, di cimentarsi con piatti che attingono dagli elementi del passato per attualizzarli e renderli gustosi ai palati odierni”. Gli studenti delle classi terze, quarte e quinte di enogastronomia, cucina, pasticceria, sala e vendita presenteranno alla giuria del concorso piatti originali e moderni, abbinati a un vino e a una musica rossiniana. A farlo saranno studentesse e studenti del Giancarlo De Carolis di Spoleto ("Tortelli in Crescendo" abbinato a un Altobella Doc 2022 dei Colli Maceratesi e a La gazza ladra); dell'Ipsseoa Severo Savioli di Riccione ("Filetto alla Rossini in Riviera adriatica", abbinato a un Verdicchio dei Castelli di Jesi Coroncino e a Sei sonate a quattro); l'istituto Ugo Mursia di Carini (PA) ("Falso cono alla stracciatella con cacao, perle e scaglie di cioccolato", abbinato a un Verdicchio dei castelli di Jesi classico riserva Docg “Rincrocca” 2020, La Staffa e all'ouverture da La Cenerentola); l'istituto Flora di Pordenone ("Overture Rossiniana" che servirà con un Verdicchio di Matelica Doc sulle note dell'ouverture dall’opera Guglielmo Tell); l'istituto Panzini di Senigallia ("Macaron Rossini", da pasteggiare con vino e visciole dell'azienda vinicola Landi Luciano ascoltando l'ouverture dall’opera Guglielmo Tell). A giudicare piatti e abbinamenti sarà la giuria composta da: Elsa Mazzolini de La Madia (presidente); Roberto Franca, dirigente scolastico dell’istituto alberghiero Santa Marta; lo chef Giuseppe Portanova; Eliana Mennillo, contitolare del Rossini Bistrot; Giuseppe Giovanetti, esperto su dimensione 'gourmet' di Rossini; Catia Amati, della Fondazione Rossini; Raffaele Papi, sommelier. Presente alla giornata conclusiva della gara, anche una delegazione dell’istituto alberghiero di Novi Grad Sarajevo. Gli alunni vincitori si aggiudicheranno il titolo di “Gioachino Rossini Grand Gourmet” e avranno l’opportunità di svolgere uno stage presso il ristorante Portanova di Urbino mentre il loro istituto riceverà 1000 euro in attrezzature da laboratorio di cucina o di sala. A tutti i partecipanti verrà rilasciato l’attestato di partecipazione all’iniziativa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Borgo DiVino 2024: Una Celebrazione Multisensoriale dell'Eccellenza Vitivinicola"
Borgo DiVino, il festival diventato un punto di riferimento per gli appassionati del mondo vinicolo, celebra nel 2024 la sua sesta edizione, a conferma della sua crescente popolarità e importanza.
Dal 9 all'11 marzo, Scandicci diventerà nuovamente il fulcro di questo particolare evento che, nel corso degli anni, ha saputo attrarre un pubblico sempre più ampio e eterogeneo, da neofiti a esperti del settore, fino ad operatori economici in cerca di nuove opportunità di business.
Superando i successi delle precedenti edizioni, Borgo DiVino si appresta a espandere ulteriormente il proprio orizzonte, accogliendo questa volta oltre 150 cantine provenienti da tutta Italia, per un totale di oltre 700 vini in degustazione.
Con l'obiettivo di superare i 200 operatori del settore accreditati, l'evento si configura come un'opportunità imperdibile per il networking B2B, ma anche come un momento di celebrazione e divulgazione della cultura vinicola italiana.
Uno sguardo particolare sarà rivolto alle realtà locali, evidenziando ulteriormente l'importanza delle piccole produzioni e delle pratiche sostenibili, come quelle biologiche e biodinamiche, che stanno riscrivendo le regole della viticoltura.
Il festival, inoltre, prevede di ampliare le aree dedicate a questi produttori, sottolineando l'impegno verso una maggiore consapevolezza ambientale e qualitativa.
L'edizione 2024 di Borgo DiVino sorprenderà i visitatori non solo per la ricchezza delle proposte enologiche ma anche per un programma arricchito da workshop, seminari, e incontri con i produttori, offrendo così un vero e proprio viaggio multisensoriale attraverso la tradizione e l'innovazione del panorama vinicolo italiano.
Anche per questa edizione le degustazioni rimarranno gratuite per i visitatori, mentre il bicchiere, elemento distintivo dell'esperienza di degustazione, potrà essere acquistato all'ingresso. Questa scelta permette di valorizzare ulteriormente il bicchiere stesso come ricordo dell'evento, oltre che come strumento indispensabile per apprezzare al meglio i vini offerti.
Rinnovando la collaborazione con enti e associazioni locali, nonché con il fondamentale sostegno di sponsor e partner, Borgo DiVino si conferma un evento chiave per la promozione del territorio e delle sue eccellenze vinicole.
Con la sua atmosfera esclusiva e la ricca offerta di contenuti, Borgo DiVino invita gli amanti del vino a unirsi a questa celebrazione unica, che promette di essere non solo un momento di divertimento ma anche un'occasione di apprendimento e scoperta.
Borgo DiVino è al Centro Rogers di Scandicci, Firenze dal 9 all'11 marzo 2024 una piacevole sensoriale opportunità per brindare insieme all'eccellenza del vino italiano.
Per ulteriori informazioni scrivere all'indirizzo email [email protected]
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Cresce il turismo enogastronomico in Italia. Dove, come, perché: dati e numeri
L'Italia è da sempre celebre per la sua ricca tradizione culinaria e vinicola. Le prelibatezze gastronomiche e i vini di qualità sono parte integrante della cultura italiana, e negli ultimi anni, il turismo enogastronomico nel Bel Paese è cresciuto in modo significativo. In questo articolo, esploreremo dove, come e perché il turismo enogastronomico sta diventando sempre più popolare in Italia, fornendo dati e numeri per sostenere questa tendenza. Dove: L'Italia è una penisola ricca di tesori enogastronomici sparsi in tutto il paese. Dalle vigne delle Langhe in Piemonte alle spiagge della Sicilia, ogni regione offre una vasta gamma di prodotti alimentari locali e vini prelibati. Le città d'arte come Firenze, Roma e Venezia sono anche famose per la loro cucina unica e l'ampia selezione di ristoranti stellati Michelin. Inoltre, le piccole città e i villaggi sparsi per tutto il territorio italiano sono famosi per le loro tradizioni culinarie autentiche, che attirano sempre più turisti desiderosi di assaporare la vera Italia. Le regioni del centro-sud, come la Campania con la sua pizza napoletana e la Puglia con i suoi oli d'oliva, stanno guadagnando popolarità tra i viaggiatori enogastronomici. Come: Il turismo enogastronomico in Italia offre molte opportunità per i visitatori di immergersi nella cultura culinaria del paese. Ecco alcuni dei modi più comuni per vivere questa esperienza: - Tour delle cantine: Le regioni vinicole italiane offrono visite guidate alle cantine e degustazioni di vini prelibati. La Toscana, ad esempio, è famosa per i suoi tour del vino Chianti. - Scuole di cucina: Molte città italiane, come Bologna e Roma, offrono corsi di cucina per imparare a preparare piatti tradizionali italiani. - Mercati alimentari: I mercati locali sono un luogo ideale per assaporare prodotti freschi e regionali. Il Mercato di San Lorenzo a Firenze è un esempio iconico. - Feste e sagre: Durante tutto l'anno, in Italia si tengono sagre e feste dedicate a cibi specifici, come sagre della pasta, delle olive o del tartufo. - Ristoranti stellati Michelin: Per un'esperienza di lusso, molti turisti enogastronomici prenotano tavoli in ristoranti stellati Michelin per assaporare piatti gourmet. Perché: Il turismo enogastronomico è sempre più popolare in Italia per diverse ragioni: - Cultura e tradizione: La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo, e i viaggiatori vogliono sperimentare autentiche ricette italiane direttamente dalla fonte. - Qualità e diversità: L'Italia offre una vasta gamma di prodotti alimentari e vini di alta qualità, dalla pizza e la pasta ai formaggi e ai vini locali. - Esperienze autentiche: Il turismo enogastronomico offre un'opportunità di vivere esperienze autentiche, come mangiare in trattorie locali e visitare piccole cantine. - Bellezza e cultura: Oltre alla cucina, l'Italia è famosa per la sua bellezza paesaggistica e culturale, che rende il paese un luogo ideale per il turismo enogastronomico. Read the full article
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São Roque que está a apenas 70km da capital de São Paulo, é famosa pelo seu Roteiro do Vinho, que percorre uma estrada de aproximadamente 10km repleta de vinícolas onde é possível fazer degustações, mas se engana quem pensa que a rota do vinho é a única atração para fazer. A cidade possui uma grande oferta gastronômica, atrativos culturais, ecológicos e opções de compras que oferece um roteiro diversificado para explorar. Aproveite o final de semana com a família e desfrute de uma das melhores cidades de São Paulo. @grupolupa @manueldalupafilho @roteirodovinho #turismo #vinicola #saoroque #lindacidade #rotadovinho #cultura #gastronomia #comprar #ecologia #cidadeestilosa #grupolupa #manueldalupafilho (at Grupo Lupa) https://www.instagram.com/p/CdhXOcLs-af/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Il Filari di Timorasso 2022 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri Raggiunge i Tre Bicchieri
Un prestigioso riconoscimento per il Timorasso 2022 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, simbolo di eccellenza nei vini del Piemonte.
Un prestigioso riconoscimento per il Timorasso 2022 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, simbolo di eccellenza nei vini del Piemonte. L’articolo pubblicato su CorriereAl celebra il successo dell’Azienda Agricola Luigi Boveri e del suo vino Filari di Timorasso 2022, premiato con il prestigioso riconoscimento dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Questo premio, tra i più ambiti nel mondo enologico,…
#Agricoltura Sostenibile#Azienda Agricola Luigi Boveri#Colli tortonesi#cultura del vino#degustazione Timorasso#eccellenza enologica#enogastronomia italiana.#enologia italiana#enologia piemontese#Filari di Timorasso#Gambero Rosso#Luigi Boveri#Luigi Boveri premi#Luigi Boveri vino#miglior vino piemontese#passione vino#premi enologici#premi vino#premiazione vino#produzione vini Piemonte#promozione vino#qualità Timorasso#riconoscimenti vino#terroir Timorasso#Timorasso 2022#tradizione vinicola Piemonte#Tre Bicchieri#vigneti di qualità#vini bianchi Piemonte#vini d’Italia
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Bologna Wine Week, arriva la seconda edizioneDal 15 al 19 Maggio il vino torna protagonista nel capoluogo dell’Emilia – Romagna Cinque giorni di degustazioni, masterclass, approfondimenti e tanta convivialità a Bologna. Promuovere la cultura vinicola e celebrare le eccellenze enologiche italiane ed dell’Emilia Romagna Bologna, Italia – 30 Aprile 2024 – Dopo il grande successo della prima…
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“Microcosmo Sicilia”: l’isola dei contrasti irrisolti con cui bisogna imparare a convivere
Primo, non dimenticare la “Sicilia come metafora”, immagine coniata da Leonardo Sciascia per l’ isola tanto amata e però messa lucidamente a nudo nelle sue miserie e ambiguità, gli inganni ed autoinganni che ne tracciano la storia. Di questa lezione fa tesoro a modo suo Salvo Guglielmino che nel recente “Microcosmo Sicilia” (Rubbettino editore, 2021) fonde in un amalgama originale memorie personali e familiari, cose viste ed esperienze vissute, episodi e personaggi salienti: ne emerge un persuasivo profilo del mondo siciliano fatto di accesi ed irrisolti contrasti, in bilico tra modernità e tradizione, impegno per il progresso ed attrazione fatale per il gattopardesco abbandono alla “forza del destino”.
Un racconto velato di malinconica ironia è pregio di questo libretto concepito come mosaico di brevi capitoli a sbalzo, tasselli autosufficienti, che rivelano il “microcosmo” siciliano a tutto tondo per una illuminante messa a fuoco progressiva: con le fisionomie di protagonisti dimenticati, come l’antropologo Antonino Uccello, fondatore del prezioso museo della cultura e civiltà contadina, a Palazzolo Acreide; con la vicenda letteraria del solitario e misconosciuto scrittore Giuseppe Rovella, tradizionalista cultore di una “sicilianità indoeuropea”; con il profilo del comunista Renato Guttuso, “emigrato a Roma” , uomo famoso, artista e di potere, e pur sempre dominato da una siciliana indole malinconica; con lo stile, siracusano e romano, di Francesco Trombadori, pittore dai colori gentili della pietra bianca arenaria di Ortigia, Noto e Modica depositata sugli scenari capitolini; e così via enumerando uomini d’arte e spettacolo di successo, fino al ritratto vivido e allegro di Pippo Baudo, tanto legato al paese d’origine, ai paesaggi del catanese, ai profumi e ai saporiti ingredienti della “caponata di Militello”.
Uomo della tradizione cattolica, democratica e popolare siciliana, attivo sindacalista cislino, Salvo Guglielmino non dimentica di enumerare quanto grande sia stato il sacrificio dei lavoratori e dei democratici per aprire vie di rinnovamento nella vita dell’ isola: dal suo mosaico si distilla il tragico 1968 dei braccianti di Avola uccisi dalla polizia durante una disperata lotta salariale contro gli agrari.
Ci sono poi le figure ben delineate di vittime illustri della criminalità mafiosa, come Giuseppe Fava, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, sullo sfondo del misterioso intreccio di poteri, mafiosi o meno, che portarono fin dal 1947 alla strage di Portella della Ginestra.
Speranza riformista, disinganno e disillusione si alternano nella memoria del profilo civile di alcuni personaggi chiave nei tumultuosi cambiamenti nella vita politica e sociale italiana degli anni ’90: dal battagliero Sergio D’Antoni, nativo di Caltanissetta, protagonista degli accordi di concertazione, che salvarono l’Italia dalla bancarotta e dall’inflazione, all’epoca ideatore inascoltato di un sindacato unitario che “si fa governo”; e ancora emerge il ritratto sacrificale di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia, nativo di Canicattì, primo magistrato ad essere beatificato dalla Chiesa.
Una Sicilia dal paesaggio affascinante, incrocio di antiche civiltà marinare e mondo arcaico dell’ entroterra (dalla necropoli Pantalica ai “santoni” di Akrai) fa da scenario all’imperversare di episodi di malgoverno locali e nazionali, con l’alternanza di progetti faraonici incompiuti, dissesti stradali ed altre imprese lasciate cadere nel degrado; a questo stato di cose, si oppongono altrettante spinte vitali del genio produttivo siciliano quando affronta mille difficoltà per aprire occasioni di sviluppo.
E’ la “metafora” di una questione meridionale che coinvolge problemi sempre aperti: dal “sogno di Enrico Mattei” con la vicenda malgestita del polo petrolchimico di Siracusa, in preda all’inquinamento, e pure asse di collegamento tra Europa e Medio Oriente ancora tutto da sperimentare; alla “speranza di Vittoria”, paese del ragusano dove l’agricoltura fiorisce e la disoccupazione è parola sconosciuta, un tempo provincia senza mafia ed oggi infestata dai signori del “pizzo” e dai capi clan; e ancora vale notare la “guerra del vino” che dalla Valle del Belice fino a Pachino, ha visto mutare il volto dei vecchi latifondi agrari in centri fiorenti di produzione e integrazione multinazionale e però anche con forme nuove di “colonizzazione” dell’industria vinicola del Nord che scalza e mette in difficoltà i piccoli coltivatori.
In una simile altalena di vecchio e nuovo, di aperture ricorrenti alla modernità mortificate da inattesi contrasti, ansie rinnovatrici e mutamenti imposti, il “microcosmo” dipinto da Salvo Guglielmino procede nell’ inquadratura di costumi, abitudini, eredità arcaiche, tradizioni pagane e di un cattolicesimo che abbraccia tanta parte del temperamento stesso dei siciliani, messo a fuoco come popolo di emigranti perfino in patria, “sempre inquieti, insoddisfatti, pessimisti”, un carattere che Tomasi di Lampedusa associava al paesaggio malinconico e selvaggio dell’isola. Morale? “Devi imparare a convivere con ciò che non puoi superare”, osserva Guglielmino, citando Bruce Springsteen. E aggiunge: “è stato sempre quello che, in fondo, mi hanno insegnato mio padre e mia madre”.
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Il 16/9 a Verona va in scena Romeo&Juliet Wedding #nonsmettiamodisognare
Paola Guerra di Fenix Live vi invita alla Biblioteca Capitolare di Verona per l'incontro dal titolo "Romeo&Juliet Wedding #nonsmettiamodisognare", un progetto contraddistinto dall'imprenditoria e dalla solidarietà "al femminile", dalla volontà di riqualificazione del territorio veneto e dalla promozione di città e luoghi di arte e di cultura che diventano sedi ideali per il giorno più bello della vita, il matrimonio. Proprio a Verona, città dell'amore, il prossimo 16 settembre troveranno spazio alcune eccellenze del Made In Italy.
Durante la presentazione saranno lette alcune delle lettere scritte a Giulietta da ogni parte del mondo, testimonianza dell'energia femminile tra leggenda e letteratura. La famosa influencer Francesca Faustini di Millions of Butterflies, veronese e fashion blogger internazionale, indosserà poi in esclusiva un abito di Tiana Atelier ed un gioiello di Baisesmamain.
La giornalista Farian Sabahi leggerà la sua lettera inviata a Papa Francesco per combattere la violenza contro le donne, che racconta la storia di Ginevra, una donna madre di 4 figli, vittima di soprusi da parte del marito, che trova il coraggio di denunciare, spezzando così la spirale in cui è imprigionata. La lettera termina con un appello ai sacerdoti perché non assolvano gli uomini violenti- http://www.fariansabahi.com/lettera-papa-francesco/
Per la giornata del 16/9 e per il progetto Romeo&Juliet wedding sono state volutamente e fortemente scelte aziende con a capo una donna o che hanno un team prettamente al femminile, come:
DAPHNE' Sanremo di Barbara Borsotto-Cosmesi, profumi, alta moda sostenibile, profumazione d'ambiente-metterà a disposizione mascherine personalizzate a tema "Romeo&Juliet Wedding"
Albina Durante S_o_m_m_e_l_i_e_r_ _F_i_s_a_r_ _3_° _L_i_v_e_l_l_o_ _e_ _2_L_e_v_e_l_ _W_s_e_t_ _s_i_ _è _s_p_e_c_i_a_l_i_z_z_a_t_a_ _n_e_l_ _t_u_r_i_s_m_o_ _e_n_o_g_a_s_t_r_o_n_o_m_i_c_o_ _d_i_ _"A_m_a_T_e_r_r_a_ _T_o_u_r_s_" _Ama Terra Tours è una Wine Destination Management Company e Tour Operator con L'obiettivo di fare innamorare il turista per far si che diventi lui stesso ambasciatore del territorio.
Giulia Bolla Destination wedding planner wedding planner 56 anni sposata, madre di tre figli. Diplomata in lingue straniere, organizza gli eventi dell'azienda vinicola di famiglia e collabora con agenzie congressuali. Dopo un percorso di specializzazione nella organizzazione di matrimoni apre l'agenzia Giulia Bolla Wedding & Events
Serenella Mascherin Destination wedding planner friulana di origine e veronese di adozione, ha iniziato a lavorare nell'ambito degli eventi quando a Bologna aprì il suo prima negozio: dopo una meravigliosa esperienza di local manager presso un Relais della Valpolicella, sta collaborando con diversi professinisti del destination wedding.
Barbara Bortolotti "Sweet Dreams" Catering Dopo una consolidata esperienza in aziende di diversi settori, nell'ultimo decennio ha lavorato molto per trasformare la sua carriera lavorativa in ciò che ama fare, sviluppare le sue passioni e tutto quello che la rappresenta. Un obbiettivo ambizioso ma che, quando lo si raggiunge, la fa sentire centrata con sé stessa. C'è una matrice fondamentale con cui ha sempre agito nella vita: "Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu". Oggi realizza un sogno più grande, nella ristorazione di eccellenza a domicilio, dando vita a SWEET DREAMS CATERING & ORGANIZZAZIONE EVENTI, il cui obiettivo è offrire emozioni e attenzione ai dettagli
Raffaella Faccioli Designer candele "Romeo e Giulietta" è interior designer e la creatrice delle candele profumate Romeo e Giulietta. Nel 2003 si trasferisce a Parigi per amore. La sua smisurata passione per i colori e i profumi la spingono a reinterpretare la storia di Romeo e Giulietta e di racchiuderla in una candela. Non una semplice candela ma vero e proprio un inno all'Amore, quello universale, quello che non ha genere, razza, religione. Perché l'amore basta a sé stesso
Claudia Sartori Designer di "Tiana Atelier" È un ' imprenditrice che ha creduto, crede e crederà sempre nel rincorrere i propri sogni. Il suo non è un lavoro, ma un esaudire desideri di altre donne. Gli abiti nascono a volte dalle emozioni che la futura sposa le trasmette, da sensazioni, da notti insonni a pensare a nuovi modelli, a nuovi tessuti. Il mio lavoro è di pura creatività in evoluzione e completamente hand made.
Cecilia Benetti Designer di gioielli di "Baisesmamain" un giorno ha deciso di rivoluzionare la sua vita, seguendo i suoi sogni ed ascoltando le sue passioni. Creò così il suo brand: "Baisesmamain" Una linea di iconici accessori di lusso, interamente realizzati a mano dall'eccellenza italiana su ordinazione. Pezzi unici in cui lo stile retrò si fonde nel design. Baisesmamain... è dove my heart becomes art…!
Monica Cordioli Florist-"Oltre il Giardino"-Sin da piccola la sua voglia di esprimermi era forte ed ha intrapreso un'arte fantastica con cui poter esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni ... la danza, energia vitale, creatività ed espressione completa della persona con il movimento del corpo. La danza per lei impegno, sudore, coraggio, sensibilità, bellezza, affrontare i dolori che ci dà, amare la vita. Oggi la sente ancora forte come passione e la voglia di esprimersi, per questo ha scelto un mestiere che possa liberare tutta la sua creatività con degli strumenti che sono un dono della natura, i fiori.
Elisa Carta Creatrice e produttrice del "Liquore delle Sirene" la creatrice dei magici Liquori, ha ereditato una grande passione da Carlina, la nonna materna, da cui ha appreso le tecniche di lavorazione delle botaniche per trasformarle in deliziosi infusi. Dalla nonna ha imparato la gratitudine per i prodotti meravigliosi della Terra e la conoscenza delle piante stesse. Elisa lavora in maniera artigianale le sue piante con grande amore, pazienza e passione ispirandosi al Lago di Garda, ai suoi colori e ai suoi profumi. Nei suoi prodotti lascia parlare la Natura senza nessun compromesso di artificio.
Livia Salviati Fotografa E' una fotografa che vive e lavora a Verona, ma sempre in giro per tutta Europa, alla ricerca di coppie che amino il suo stile e le permettano di fotografare i loro momenti più importanti. Il suo stile fotografico è romantico e raffinato, ama creare un rapporto con le persone che fotografa perchè nelle sue fotografie devono sapersi riconoscere. Cerca quell'amore che permette di vivere la vita in modo appassionato
Daniela Mengarelli di "Event and Flower design" - Fiori giganti
Francesca Faustini di "Millions of Butterflies" - fashion blogger
ILAIRE- Italian cosmeceutical essence- brand creato dalla Dottoressa Ilaria Prandelli, nato dall'unione di farmaceutica e cosmesi creato esclusivamente per la linea viso. Il suo claim "Una donna per le donne" Valentina di Halo Wedding - Filmaker
Alessandra Garavaldi di "Mugga Design" – Graphic Alessandra, emiliana nata sotto il segno del cancro in un caldo venerdì di Luglio, con una passione sfrenata per tutto ciò che mi sa emozionare e sempre alla ricerca della bellezza in ogni cosa. Si occupa di Stationery Design, proponendo grafica personalizzata ai futuri sposi e a chi organizza eventi. Debora Vena - Pastry chef Claudia e Giulia Benazzoli - Cantina Benazzoli
I giornalisti riceveranno il prestigioso volume Dear Juliet, raccolta delle lettere più belle indirizzate a Giulietta, edito da Chronicle Books, USA.
Saranno presenti: Oltre ad alcuni rappresentanti delle istituzioni: Paola Guerra di Fenix, organizzatrice dell'incontro e promotrice del connubio tra l'Associazione No Profit Juliet e Nonpossoparlare di Rosella Scalone Rosella Scalone di Nonpossoparlare Giovanna Tamassia Presidente del Juliet Club Cooperativa Agorà-Simona Binello Dirigente della Cooperativa Agorà e Alessandra Grasso, Responsabile Comunicazione Agorà
Introduce l'evento Francesca Lovatelli Caetani L'ingresso ai due incontri seguirà la normativa anti Covid 19 Per questo saranno previsti due turni di ingressi con numero limitato di persone-max 40 ogni turno-il primo alle 16,30 e il secondo alle 17,30.
Ringraziamo di cuore chi ha contribuito e chi contribuirà allo sviluppo di questo progetto: tutti i partner sopra menzionati, chi non ha potuto contribuire per ovvi motivi, ma in particolar modo Serenella Mascherin e Giulia Bolla per il prezioso sostegno umano, operativo e di condivisione di intenti.
Alle ore 21,00 , seguirà, alla Dogana d'acqua Corte dogana 6 37121 Verona, "Amori sdoganati"- Racconto interpretato da Margherita Sciarretta. Danza di Debora Scandolara. Liberamente tratto dal racconto di Carver "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore", evento dedicato all'amore e alle lettere inviate alla Posta di Giulietta-ingresso libero, necessario registrarsi, posti limitati.
PRESS OFFICE FRANCESCA LOVATELLI CAETANI [email protected]
Paola Guerra di Fenix Live, per esaudire le richieste di tutte le future coppie che decidono di sposarsi a Verona e coronare il loro sogno d'amore sotto il segno dell'eroina shakespeariana, si avvale della collaborazione del Juliet Club di Giovanna Tamassia, che cura dal 1972 la Posta di Giulietta, fenomeno epistolare e sentimentale di portata planetaria.
E l'amore inteso come amicizia e solidarietà al femminile ha spinto Paola Guerra di Fenix Live a coinvolgere Rosella Scalone, ideatrice con SPX Lab, di #nonpossoparlare, nuova applicazione digitale contro la violenza domestica, strumento di aiuto silenzioso, intelligente, sicuro per tutte le donne che sono impossibilitate a denunciare al telefono i maltrattamenti che subiscono vivendo con soggetti pericolosi e abusanti.
L'amore dichiarato, pensato, vissuto, sognato nelle lettere scritte a Giulietta si collega idealmente ai messaggi di aiuto di #nonpossoparlare, in un interscambio dialettico di messaggi di amore e messaggi di aiuto.
Lettere d'amore scritte a mano, scelte nella filigrana o nel colore dell'inchiostro, con una grafia lenta e pensata in ogni sua rotondità, contrapposte a messaggi fugaci, tratteggiati di nascosto nella fretta della paura: la comunicazione abbraccia le diverse circostanze verso un'evoluzione ugualmente intima e vitale. Il multiculturalismo del fenomeno sociale delle lettere a Giulietta si rispecchia nel progetto #nonpossoparlare dedicato a donne di ogni nazionalità e cultura.
Parte del ricavato dall'indotto proveniente dai matrimoni "Romeo&Juliet Wedding" andrà a sostegno del progetto #NONPOSSOPARLARE.
"Negli ultimi mesi ho avuto modo di viaggiare parecchio, per lavoro e formazione. Ho avuto modo di incontrare e conoscere molte donne con diverse personalità e vissuti particolarmente impegnativi. Nonostante ciò, ho notato che tutte indossano sempre un filo di rossetto rosso, un sorriso smagliante ed una forza interiore che difficilmente viene scalfita dalla opprimente quotidianità", dice Paola Guerra di Fenix Live "e quando ti capita di incontrarle, il senso di solidarietà femminile che si innesca ti permette di instaurare un patto speciale, etico ed emotivo che non ha eguali, come accade tra sorelle. Il rapporto che si instaura è basato sulla complicità femminile che cerca soprattutto di generare un cambiamento per raggiungere obiettivi concreti, perché pur con mille difficoltà e non senza fatica molte di noi hanno riconosciuto la propria forza e si sono affermate grazie al coraggio e al talento. Dedico questo evento a tutte le Donne che ho incontrato fino ad ora, così come alla storica eroina del progetto "Juliet Club". Insieme si è più forti ed è solo creando significative alleanze che si progredisce".
Fenix Live (www.fenixlive.it), team di professionisti con esperienza pluriennale, è specializzato nell'organizzazione di matrimoni, per poter esaudire tutti i desideri delle coppie che intendono dirsi di sì a Verona all'insegna della storia d'amore di Romeo e Giulietta. Le wedding planners di Fenix Live comunicano principalmente in lingua inglese e tedesca, con la possibilità di interfacciarsi anche in lingua francese, spagnola e russa e, per poter rispondere al meglio a tutte le esigenze delle coppie estere, c'è la possibilità di richiedere referenti della lingua desiderata. Ma la mission di Fenix Live è molto di più, significa formazione e volontariato, con la possibilità di far svolgere un periodo di stage riconosciuto dall'università o dall'istituzione scolastica del settore eventi/turismo, fino alla volontà di introdurre nel progetto volontarie o donne disoccupate, dando loro la possibilità di far proprio un mestiere, una professione. Significa anche Artigianato Femminile, risorsa per il territorio, che aiuta ad incrementare l'occupazione abbinata alla creatività ed alla cultura. Significa no profit, per il coinvolgimento di Associazioni che sostengono la donna o che producono tramite il lavoro e l'ingegno delle loro "artigiane"oggetti o articoli personalizzati con funzione di cadeaux de mariage.
PAOLA GUERRA Dopo un'esperienza come arredatrice d'interni, parallelamente all'apertura del primo floral store, frequenta L'Ecole des Fleurs e si diploma nel 2007 come flower designer. A partire da questo momento si dedica alla progettazione di scenografie floreali per eventi e show room in genere e nel 2010 inizia una stretta collaborazione con una nota azienda di banqueting di Verona, durante la quale amplia la conoscenza nell'organizzazione di qualsiasi tipo di evento. Nel 2018 consegue un ulteriore diploma di home stager e interior designer presso "NAD – Nuova Accademia del Design". La creatività e l'innovazione diventano il suo "modus operandi" che applica quotidianamente alle richieste del cliente. Nel 2019 un master presso IET in "Conference & Destination event manager" da ulteriore valenza al suo bagaglio formativo. Nel 2019 inizia anche la collaborazione con il "Club di Giulietta" per il quale segue organizzazione e la promozione del "Destination Wedding" in Verona volto anche ad uno sviluppo filantropico femminile.
#NONPOSSOPARLARE è il nuovo chatbot gratuito ideato in collaborazione con Dotvocal, i due centri antiviolenza Pandora di Genova, Insieme Senza Violenza di Imperia, la Cooperativa Agorà e specialisti di settore. Lo strumento digitale, sviluppato da questa straordinaria sinergia tra tecnologi e operatori del settore privato sociale, permette di ovviare all'isolamento che l'emergenza coronavirus impone, consentendo alle donne di poter chiedere e ricevere aiuto, senza la chiamata telefonica. Negli ultimi anni ci si è abituati ad interfacciarsi con "assistenti virtuali" su molti siti che spiegano, ad esempio, come interagire con un'azienda per l'acquisto di un prodotto o capire come funziona un servizio, chiamati chatbot. #NONPOSSOPARLARE è un chatbot speciale, utilizzabile con smartphone, tablet o computer, che risponde alle domande delle donne accedendo a un sito specializzato, simulando una conversazione con un assistente di un centro. "Dopo aver sentito alcune settimane fa l'allarme lanciato dall'OMS e dall'ONU sul rischio di violenze derivanti dall'isolamento a cui sono costrette le donne durante questa emergenza, mi sono chiesta se fossimo in grado di elaborare una soluzione digitale specifica", dice Rosella Scalone. "Mi sembrava inaccettabile non poter fare qualcosa. Ho pensato a una chatbot che potesse essere l'uovo di colombo: veloce, accessibile e discreta. Così, ho iniziato a parlarne internamente e con alcuni specialisti del settore. Nel giro di pochi giorni siamo riusciti a sviluppare un software che ha convinto anche loro! In questo periodo di emergenza, il regime di convivenza forzata scoraggia le donne a telefonare e a denunciare le violenze, quando oltre l'80 per cento dei femminicidi nel 2019 sono avvenuti entro le mura domestiche. Dal 2 marzo al 5 aprile sono state registrate 2867 richieste di aiuto con un aumento del 75% dovuto proprio al lockdown". #nonpossoparlare consente di rispondere efficacemente a un numero illimitato di persone contemporaneamente, fornisce agli utenti supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non lasciando traccia sullo smartphone o il computer e restituisce importanti statistiche sul numero e comportamento delle donne che la utilizzano, nel pieno rispetto della privacy. #nonpossoparlare non è uno strumento per denunciare ma di aiuto, semplice e che risponde in modo naturale opportunamente addestrato da un team di esperti". La fase pilota del progetto #NONPOSSOPARLARE è stata sviluppata da: SPX Lab (Rosella Scalone, Massimiliano Margarone) con il contributo professionale di: DotVocal (Paolo Carossino, Enrico Reboscio) per la parte tecnologica e di Mignanego Società Cooperativa Sociale Onlus - Centro Pandora (Paola Campi, Benedetta Carrosio), Agorà soc. coop. sociale (Simona Binello, Alessandra Grasso), Cooperativa Jobel – Insieme Senza Violenza di Imperia (Martina Gandolfo), Roberta Rota, Pedagogista Clinico, Laura Amoretti, Consigliera di Parità della Regione Liguria, Costanza Pireri, Assessore ai Servizi Sociali di Sanremo e Responsabile Centro Provinciale Antiviolenza Imperia.
Il Club di Giulietta è associazione culturale senza scopo di lucro, è presieduto da Giovanna Tamassia coadiuvata da un team di appassionati volontari che si dedicano con competenza e professionalità alle attività del Club. Negli anni, grazie alla collaborazione di associati, enti e istituzioni, Juliet Club ha curato l'organizzazione di numerosi eventi legati al mito di Romeo e Giulietta e, su incarico del Comune di Verona, Assessorato alla Cultura, gestisce la Posta di Giulietta, portando il fenomeno ai grandi numeri odierni con crescente entusiasmo e interesse anche da parte dei maggiori media internazionali. Oltre all'attività di raccolta e risposta delle lettere a Giulietta, il Club di Giulietta organizza il concorso "Cara Giulietta" che ogni anno premia le lettere più belle, il "Compleanno di Giulietta", una festa cittadina per celebrare la nascita di Giulietta Capuleti e il premio letterario internazionale "Scrivere per Amore" dedicato alla narrativa d'amore. E' inoltre promotore di altre numerose iniziative culturali. Da molti anni il Club di Giulietta si occupa delle lettere indirizzate a Giulietta, Verona. Questo fenomeno unico e suggestivo fa di Verona la città dell'amore: da ogni parte del mondo arrivano migliaia di messaggi indirizzati all'eroina shakespeariana e il nostro di team di volontarie risponde ad ognuna e ad ognuno nel nome di Giulietta. La storia delle lettere a Giulietta risale al 1930, quando il custode della Tomba di Giulietta, Ettore Solimani, iniziò a raccogliere le prime missive che i turisti lasciavano in cerca di consiglio e, commosso dal fenomeno, ebbe l'idea di rispondere diventando così il primo "Segretario di Giulietta". Nel nostro tempo così tecnologico, dominato da messaggi simultanei che non hanno tempo né spazio (messaggi vocali, emails, whatsapp, post istantanei), le lettere scritte a mano continuano ad essere un mezzo privilegiato per esprimere i propri sentimenti. Ci sono ancora migliaia di persone in ogni continente che prendono carta e penna per scrivere a Giulietta: forse per contattare una persona reale usiamo il telefono o il computer, ma per raggiungere un personaggio mitico preferiamo carta e inchiostro. Grazie alle Segretarie di Giulietta ogni lettera viene letta, tradotta e risposta e poi conservata nell'archivio Club di Giulietta che contiene migliaia di storie d'amore.
I NUMERI DEL JULIET CLUB
Più di 200.000 lettere negli archivi, 100 segretarie veronesi e internazionali accolte ogni anno nella sede del Juliet Club e milioni di contatti in tutto il mondo testimoniano che la storia di Giulietta e Romeo non smette di incantare e ispira in tutto il mondo il desiderio e la ricerca dell'amore. Le lettere arrivano da ogni angolo del pianeta e sono scritte in tutte le lingue, arrivano per posta, email, molte vengono depositate personalmente nella cassetta alla Casa di Giulietta. Molti scrivono dagli Stati Uniti, Sud America, Oriente, ma anche da ogni parte d'Europa. Negli ultimi anni si è notato un forte incremento da Brasile, Russia, Giappone, anche per la nuova voglia e possibilità di viaggiare. Le lettere seguono quindi il moto del cuore ma anche ii trend turistici così come rispondono spesso al richiamo mediatico suscitato da servizi televisivi e giornalistici che negli ultimi anni hanno documentato in vari paesi l'attività del Club di Giulietta nella bella città di Verona. Con l'emergenza sanitaria di questi mesi l'attività in presenza ha subito un momentaneo arresto: molte volontarie aiutano a distanza, in attesa di tornare nella città di Romeo e Giulietta e vivere l'esperienza nella sede del Club di Giulietta. Durante il lockdown sono aumentate le email e molti hanno raccontato i problemi legati alla separazione, le difficoltà di vivere un amore a distanza, fino alle problematiche dovute invece alla convivenza forzata in situazioni di disagio. Il Club di Giulietta continua la sua attività: la scrittura diventa strumento di riflessione e condivisione e Giulietta un ponte tra i più diversi pensieri, culture e sentimenti.
Press Office Francesca Lovatelli Caetani [email protected]
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Monica Zornetta – Ne è passata di acqua sotto ai ponti (e uno di questi è pure crollato… e non certo a causa dell’acqua) da quando Luciano Benetton era il protagonista di certe provocatorie campagne firmate da Oliviero Toscani. Era il 1993 quando posava come mamma l’ha fatto, coperto solo dalla scritta “I want my clothes back”, cioè “Ridatemi i miei vestiti”, sulle copertine di 150 quotidiani e di un migliaio di periodici in tutto il mondo per la campagna pubblicitaria del Clothing Redistribution Project. Per questo fa un certo effetto vederlo oggi, a 84 anni suonati, vestire – in una foto del solito Toscani – lo stesso maglione rosso acceso o la stessa giacca blu che indossa anche una giovane e sorridente sudanese, per “inneggiare all’uguaglianza della diversità”, come ha di recente scritto il quotidiano La Tribuna di Treviso. Imbarazza quel messaggio perché quanto sta continuando ad accadere in Argentina ce lo mostra per quello che è: una colossale bugia. La dinastia italiana – che nel Paese latinoamericano, e specialmente nelle province di Santa Cruz, Chubut, Rio Negro, Neuquen e Buenos Aires, possiede circa 900 mila ettari di terra acquistati nel 1991, quando al governo c’era Carlos Menem, per 50 milioni di dollari1 – non sembra infatti molto interessata a coltivare il concetto di rispetto e uguaglianza con i popoli (i Mapuche e i Tehuelche per esempio) che un tempo abitavano quelle terre2 e che da un paio d’anni hanno cominciato un processo di recupero che li ha portati a subire abusi, persecuzioni giudiziarie e repressioni. Anche da parte dello Stato argentino.
Sono terre che i Benetton sfruttano intensamente, modificandole a proprio piacimento non solo per allevare le pecore che forniscono la lana per i maglioni ma, anche, per portare avanti una sorta di moderna “corsa” all’oro, all’argento e ad altri preziosi minerali con la loro miniera, la Minsud Resources Corp (con capitale canadese e sede a Buenos Aires3), la cui attività si concentra da anni nell’intensa perforazione della Cordigliera. Il progetto più importante della Minsud, e anche il più devastante, è quello denominato Chita Valley, che comprende sette proprietà nella provincia di San Juan4 per un totale di 174 chilometri quadrati.
Già 15 anni fa alcune comunità Mapuche e diversi residenti di quella zona si erano opposti con forza alla miniera, denunciando il suo pesante impatto ambientale, sanitario, sociale ed economico, spiegando i motivi per cui non rappresentava un importante veicolo di sviluppo economico e occupazionale per il territorio (come invece sostenevano i responsabili dell’impresa e i loro supporterspolitici e mediatici) e corredando il tutto con dettagliati studi, rapporti, mappe. Con il tempo la loro battaglia è continuata e si è perfino ampliata, arrivando a coinvolgere anche i cittadini di altri luoghi vicini, impegnati, come loro, a resistere alle megaminiere5. In un report intitolato “No alla mina” (consultabile on line su: www.noallamina.org), hanno spiegato che l’opera ha portato benefici e ricchezze solo alle corporations straniere lasciando invece al territorio e al medio ambiente, uno stato di contaminazione irreversibile, tale da pregiudicare le possibilità di sviluppo regionale di altre attività economiche, improntate – queste sì – alla sostenibilità. Nonostante ciò, nel 2017 il governo argentino ha ritenuto di dover implementare le misure in favore del settore minerario, firmando un accordo che, per attirare ancor più investitori stranieri, ha trasformato in carta straccia le leggi ambientali in vigore.
Ecco perchè quella foto antirazzista dello smagliante Luciano Benetton in maglione rosso disturba: perchè è ipocrita. Perchè quello che la sua impresa fa, in Argentina, è esattamente il contrario di quanto dice. Perchè quello che accade ogni giorno, laggiù, è l’opposto di quel proficuo scambio, della tolleranza e dell’amicizia tra i popoli che da sempre sono al centro della sua propaganda mondialista (lo hanno ben capito i Mapuche quando scrivono: «La menzogna non è un marchio registrato di Benetton: ne è la sua essenza […]. A loro bastano fotografie ad effetto per rifarsi la faccia […]6»). Perchè lo stesso Luciano, anni fa, in occasione di un altro conflitto con una comunità Mapuche “enrecuperacion territorial” (con, in testa, la famiglia di Atilio Curinanco e Rosa Rùa Nahuelquir), ha dimostrato di non riuscire a capire – o di non voler capire – la cultura nativa, di essere totalmente disinteressato al dialogo e alla reciprocità, tanto da aver spinto nel 2004 il premio Nobel per la Pace, Adolfo Perez Esquivel, a usare parole molto dure in una lettera a lui indirizzata.
«Lei, che ha comprato 900 mila ettari di terra in Patagonia per accrescere la sua ricchezza e il potere e si muove con la stessa mentalità dei conquistatori, non ha bisogno di armi per raggiungere i suoi obiettivi ma uccide, con la stessa forma, usando il denaro». La restituzione di una parte della terra, ha continuato Perez Esquivel nella lunga lettera di cui riporto solo alcuni passaggi7, «sarebbe un gesto di grandezza morale e le assicuro che riceverebbe molto di più che la terra: la grande ricchezza dell’amicizia che il denaro non potrà mai comprare […] Tutti siamo di passaggio nella vita, quando arriviamo siamo in realtà in partenza e non possiamo portare niente con noi. Possiamo però lasciare al nostro passare le mani piene di speranza per costruire un mondo più giusto e fraterno per tutti».
Note
1 La Compañía de Tierras Sud Argentino SA, ex Argentinian Southern Land Company Ltd, possiede quelle fertilissime terre ancestrali che alla fine dell’Ottocento, al termine della sanguinosa Campana del Desierto, il presidente argentino Jose Felix Uriburu aveva donato a numerose compagnie inglesi nonostante la legge vietasse che nelle mani di una sola persona, o di una sola società, si concentrassero grandi quantitativi (oltre 400 mila ettari). Da quel momento nessun governo ha più mosso un dito per cambiare un modello economico che il quotidiano Izquierda Diario definisce “predatorio”. Dopo la morte di Carlo Benetton la presidenza della Compania de Tierras Sur Argentino è passata al figlio Leone.
2 In Argentina la vendita di terra con le persone che ci vivono è assai frequente”, aveva detto nel 2004 Mauro Millan, dirigente dell’organizzazione Mapuche-Tehuelche “11 de Octubre”.
3 Nello stesso stabile della Compañía de Tierras Sud Argentino SA.
4 Il territorio è conosciuto in tutto il mondo per la sua produzione vinicola.
5 Nel 2003, ad Esquel, un referendum ha registrato una altissima percentuale di oppositori alle mega miniere: l”81%.
6 L’articolo del 2003, intitolato “I volti nuovi della colonizzazione. Benetton: la multinazionale della menzogna, i colori uniti della simulazione”, è contenuto nel libro “United Business of Benetton. Sviluppo insostenibile dal Veneto alla Patagonia” di Pericle Camuffo, Stampa Alternativa (2008).
7 Nel 1974 Adolfo Perez Esquivel è stato tra i fondatori del Serpaj – Servicio Paz y Justicia: http://www.derechos.org/serpaj/
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L'Italia non è più il primo produttore di vino al mondo
Per la prima volta in nove anni, l'Italia ha perso la sua posizione di primo produttore mondiale di vino, superata dalla Francia. Secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), la produzione italiana di vino nel 2023 si attesterà a 43 milioni di ettolitri, in calo del 14% rispetto all'anno precedente. La Francia, invece, dovrebbe produrre 48 milioni di ettolitri, in aumento del 2%. Produttore di vino al mondo: Italia già dalla vetta Questo risultato è dovuto a una serie di fattori, tra cui le avverse condizioni climatiche che hanno colpito i vigneti italiani nel corso dell'anno, in particolare la siccità e le alte temperature. La siccità ha causato un calo del raccolto, mentre le alte temperature hanno danneggiato le uve, rendendole più acide e meno adatte alla vinificazione. La perdita del primato da parte dell'Italia rappresenta un evento significativo, anche se non si tratta di una vera e propria sorpresa. La Francia è da sempre un importante produttore di vino e, negli ultimi anni, ha investito molto nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche di vinificazione. Inoltre, il mercato francese del vino è molto forte e dinamico, con una forte domanda interna e un'importante presenza sui mercati internazionali. Non è un segno di declino Perdere il primato da parte dell'Italia non deve però essere interpretata come un segnale di declino dell'industria vinicola italiana. Il Bel Paese rimane uno dei principali produttori mondiali di vino, con una lunga tradizione e una forte cultura del vino. Inoltre, l'Italia è leader mondiale nella produzione di vini di alta qualità, apprezzati dai consumatori di tutto il mondo. Per mantenere la sua posizione di leadership nel mercato globale del vino, l'Italia dovrà continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche di vinificazione, oltre che a promuovere la propria produzione sui mercati internazionali. Le conseguenze della perdita del primato La perdita del primato da parte dell'Italia ha una serie di conseguenze, sia economiche che simboliche: - Dal punto di vista economico, la perdita del primato significa che l'Italia perde una posizione di rilievo nel mercato globale del vino. Il vino è un'importante voce dell'export italiano, con un valore di circa 7 miliardi di euro l'anno. La perdita del primato potrebbe quindi avere un impatto negativo sulle esportazioni italiane di vino. - Dal punto di vista simbolico, la perdita del primato rappresenta un colpo per l'immagine dell'Italia come paese produttore di vino. L'Italia è da sempre considerata la patria del vino, con una lunga tradizione e una forte cultura del vino. La perdita del primato potrebbe quindi indebolire l'immagine dell'Italia come paese produttore di vino di alta qualità. Le sfide per il futuro Per mantenere la sua posizione di leadership nel mercato globale del vino, l'Italia dovrà affrontare una serie di sfide: - La prima sfida è quella di affrontare i cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici stanno già avendo un impatto negativo sulla produzione vinicola in tutto il mondo, e l'Italia non fa eccezione. La siccità e le alte temperature stanno causando cali del raccolto e danni alle uve. L'Italia dovrà quindi trovare modi per adattarsi ai cambiamenti climatici e ridurre il loro impatto sulla produzione vinicola. - La seconda sfida è quella di promuovere la propria produzione sui mercati internazionali. L'Italia è un importante produttore di vino, ma la sua presenza sui mercati internazionali è ancora inferiore a quella di altri paesi, come la Francia. L'Italia dovrà quindi intensificare i suoi sforzi di promozione per aumentare la consapevolezza della propria produzione di vino sui mercati internazionali. - La terza sfida è quella di investire nella ricerca e nello sviluppo. L'Italia deve continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche di vinificazione per migliorare la qualità del proprio vino e rimanere competitiva sul mercato globale. Foto di Photo Mix da Pixabay Read the full article
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