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#cotone naturale
teenagedirtstache · 3 months
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Cotone oleato per il giaccone militare e il gilet impermeabile con ganci e zip; round-neck bianco naturale, camicia di cotone, pantaloni di panno, cravatta tricot. Tutto Ermenegildo Zegna
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gregor-samsung · 2 years
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“ Nel 1585 Richard Grenville sbarcò in Virginia con sette navi e trovò indiani ospitali, ma quando uno di loro rubò una piccola coppa d’argento, rase al suolo l’intero villaggio. Dopodiché ebbe inizio la guerra con gli indiani! Quando i Padri Pellegrini arrivarono nella Nuova Inghilterra, quella terra era abitata da indigeni, ma il governatore del Massachusetts Bay Colony la definì “terra di nessuno”: gli “indiani” avevano solo il “diritto naturale”, non “civile” sulla terra. Da qui iniziò la guerra contro gli “indiani”, che finirà solo nel 1676, con la loro sconfitta. Più tardi, per liberare i territori dagli Appalachi al Mississippi, perché fossero occupati dai bianchi, i coloni fecero ricorso al “trasferimento degli ‘indiani’” (Indian Removal Act), come fu eufemisticamente chiamato! Questo rese disponibile un immenso territorio per la coltivazione del cotone al Sud e dei cereali al Nord, per l’immigrazione e per un’espansione, che raggiungerà ben presto l’Oceano Pacifico. E i popoli indigeni furono o massacrati o rinchiusi in “riserve” per turisti. Molti morirono anche per malattie importate dai bianchi. I dieci milioni di “indiani” che vivevano a nord del Messico al momento dell'arrivo di Colombo si ridussero alla fine a meno di un milione. Si tratta di un altro genocidio perpetrato dalla tribù bianca! “Lo sbarco di Colombo nel Nuovo mondo ha significato,” afferma Zinn, “l’espulsione violenta degli indiani da ogni chilometro quadrato del continente, accompagnato da indicibili atrocità, finché non restò che ammassarli nelle riserve.” Un’icona degli indiani d’America è Leonard Peltier, uno dei leader storici dell'American Indian Movement (Aim), che marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi cinquant’anni, dal 1977. È un perseguitato politico, condannato all'esito di un processo segnato da plurime violazioni del diritto di difesa. Le più note personalità mondiali hanno chiesto e chiedono la sua liberazione. Tutto ciò avvenne non solo in quello che oggi sono gli Usa, ma anche nel vicino Canada, a sua volta occupato da coloni inglesi.
In Canada fu messo in atto un vero e proprio “genocidio culturale” contro i popoli indigeni, un genocidio troppo a lungo negato. “Uccidi l’indiano, salva l’uomo,” era il motto razzista adottato dalle scuole canadesi nelle quali i bambini indigeni subivano un azzeramento della loro cultura. Il 29 maggio 2021 sono stati rinvenuti, presso la scuola di Kamloops, i resti di duecentoquindici bambini nativi. Pochi giorni dopo, un altro orribile ritrovamento: i corpi di settecentocinquanta bambini sepolti attorno a una chiesa cattolica a Saskatchewan, nel Canada francese. Sono tanti gli investigatori che sospettano che ci siano molte migliaia di bambini sepolti segretamente per nascondere la vergogna del genocidio. Queste macabre scoperte aprono una brutta pagina del passato del Canada. Tra il 1863 e il 1998, centocinquantamila bambini nativi furono strappati alle loro famiglie dal governo canadese e collocati in scuole residenziali, per costringerli ad accettare la religione e la civiltà occidentali. Nelle centodiciotto scuole residenziali, settantanove erano cattoliche e dipendevano direttamente dal Vaticano. In queste scuole molti furono i casi di violenze, sterilizzazioni e stupri. Come è potuto accadere tutto questo? Per capirlo bisogna risalire alla legislazione canadese. Il Federal Indian Act del 1874, tuttora in vigore, proclama l’inferiorità legale e morale dei popoli indigeni. E un altro decreto federale, il Gradual Civilization Act (1857), obbligava le famiglie dei nativi a firmare un documento che trasferiva alle scuole residenziali i diritti di tutela dei loro figli. Non possiamo dimenticare che il trasferimento legale dei diritti di tutela dei minori vuol dire che, in caso di morte, le scuole ne lucravano, appropriandosi delle loro terre. Infine, nella British Columbia, un altro decreto del 1933, la Sterilization Law (tuttora in vigore), ha consentito sterilizzazioni di massa su interi gruppi di bambini indigeni. Amnesty International ha denunciato il fatto che molte donne indigene, che erano andate a partorire in ospedale, sono tornate a casa sterilizzate. Siamo davanti a un vero e proprio genocidio culturale che ha portato all'eliminazione delle lingue degli indigeni, alla soppressione della loro cultura e spiritualità, e alla loro completa marginalizzazione a livello politico-economico. Sono diventati stranieri nelle loro terre. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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solovedreidue · 11 months
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Il naso del Ruffiano
"L’animale così denominato è un porco addetto a scovare le scrofe in calore, per poi lasciare ad altri il compito di inseminarle. Un essere frustrato tanto quanto chi lo deve accompagnare in questa ricognizione eccitata e triste."
Girava per il paese nasando l'aria, nasava con gli occhi tra le gambe delle pulzelle. Riconosceva le giovani giumente cercando il calore tra le cosce. Lo faceva in modo scomposto, sguaiato, ma senza violenza.
Lo faceva con la naturalezza della propria erezione, evidente, talmente palese nei suoi gesti da renderlo istinto naturale. Passeggiava, e gentile, annusava.
Lo chiamavano "il Ruffiano", perchè quello aveva nel suo essere giullare e insieme casanova e le donzelle quando lo vedevano, ridacchiavano tra loro, e schiudevano leggere le cosce.
Aveva quel modo profondo di annusare, quel suo sapere cogliere i profumi della stagione della donna. Quel suo sentire pulsare ancora la figa di un orgasmo mattiniero. O di una scopata furtiva nel retrobottega.
Sentiva il calore del mestruo, così come l'umido della primavere che si risvegliava nelle mutandine di cotone, così come a volte il seme altrui ristagnante e fecondante.
Pareva quasi fosse disinteressato all'atto penetrativo, voyeur odoroso. Fosse stato per lui gli sarebbe bastato falsi spalmare le fighe in faccia, sentire il sapore permanere giusto sotto le nari, nella consistenza appiccicosa di quello stato di grazia vaginale.
A volte si diceva pucciasse le dita, tra le carni delle donne compiacenti per il suo modo di guardarle, di adularle senza parole nella loro bellezza essenziale. In quell'odore di cagna che si annida nella profondità della femmina.
Vizioso a volte cercava l'odore dei culi, delle vergini, delle suore, delle troie, delle infoiate, delle sante. Li catalogava quasi, con una scala di salinità, di piscio, di acido, di dolcezza, di viscosità, di amaro, di aspro. E nella sua mente le ricordava tutte.
Sorrideva, mentre si annusava le dita e, quasi, non voleva toccarsi nemmeno il cazzo, per non falsare l'odore. Ma poi si segava, rendendo consistente il puzzo spalmandoselo piano sul sesso e leccandone poi i frutti.
"E da sapere, che il ruffiano e 'l proposto delle meretrici, o vero il sodducitore." (Commento al canto XVIII, Inferno, Dante Alighieri)
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giardinoweb · 10 months
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Il Ciauscolo Marchigiano
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Storia, Tradizione e Gusto Unico Nel cuore delle affascinanti terre marchigiane, un salume tradizionale ha resistito al passare del tempo, portando con sé una storia ricca di tradizione e autenticità. Il Ciauscolo, oggi protetto dall'Indicazione Geografica Protetta (IGP), rappresenta un patrimonio gastronomico legato alle esigenze pragmatiche dei contadini e all'arte di utilizzare ogni parte del maiale. In questo articolo, esploreremo la storia e le caratteristiche di questo salume unico e scopriremo come gustarlo al meglio. L'Origine del Ciauscolo Il nome "Ciauscolo" deriva da "cibusculum," che significa "piccolo pasto" o "spuntino". Era una sorta di barretta energetica ante litteram, creata per sostenere i lavoratori nei campi tra un pasto e l'altro. Questo salume tradizionale è originario dell'entroterra marchigiano, Ascoli Piceno, Fermo, Ancona e Macerata, e nei Monti Sibillini. La sua storia è intrisa di pragmatismo contadino e ingegnosità culinaria. Caratteristiche del Ciauscolo Il Ciauscolo si distingue per la sua morbidezza unica, che lo rende spalmabile, ideale per il pane. Secondo il disciplinare IGP, può variare in peso dai 400 g fino ai 2,5 kg, con un diametro compreso tra i 4,5 e i 10 cm e una lunghezza tra i 15 e i 45 cm. Le razze di suini pesanti italiane che possono essere utilizzate per la sua preparazione sono specifiche, così come la percentuale massima di grasso ammessa. Tuttavia, alcuni piccoli produttori preferiscono seguire la tradizione utilizzando razze locali più piccole, ottenendo così un prodotto più grasso e fedele alla sua storia. Ingredienti e Produzione Il segreto del Ciauscolo risiede nella sua ricetta tradizionale. Si prepara con una percentuale significativa di grasso, solitamente attorno al 40%, che conferisce la sua consistenza cremosa e spalmabile. Viene macinato due o tre volte per ottenere una consistenza fine e omogenea, utilizzando carne di spalla di maiale, rifilature di coscia, lardo e pancetta. Il tutto viene sapientemente insaporito con sale, pepe nero macinato, aglio pestato e vino, prima di essere insaccato in budello naturale. La breve stagionatura (da 15 giorni a 2-3 mesi) mantiene la sua morbidezza e spalmabilità sul pane, mentre la macinatura fine garantisce un livello di umidità costante durante la stagionatura. Il risultato è un gusto sapido, leggermente speziato, mai acido e tendenzialmente dolce. L'Arte dell'Abbinamento Per apprezzare appieno il Ciauscolo, è importante saperlo abbinare. Data la sua origine geografica, un Rosso Piceno DOC o una Lacrima di Morro d'Alba sono scelte eccellenti. Se preferiti i vini bianchi, un Verdicchio di Jesi o di Matelica sarà un compagno ideale. Tuttavia, vale la pena di sperimentare un accostamento insolito con la Vernaccia di Serrapetrona secca, un vino spumante rosso che offre un profumo vinoso unico e un gusto piacevolmente amarognolo. Conservazione e Consumo Una volta acquistato, il Ciauscolo deve essere conservato con cura per mantenere la sua spalmabilità. Dopo l'apertura, riponetelo nella parte bassa del frigorifero avvolto in un panno di cotone pulito. Prima di gustarlo, riportalo a temperatura ambiente. Il Ciauscolo è ideale da gustare da solo, spalmato su pane leggermente tostato, come uno spuntino semplice e gustoso. Ma è anche un ingrediente versatile che può arricchire una salsa per la pasta, un ragù, un risotto o diventare l'elemento distintivo di crocchette, frittate e torte salate. Il Ciauscolo marchigiano è molto più di un semplice salume; è un pezzo di storia culinaria che continua a deliziare i palati con la sua morbidezza, spalmabilità e sapore unico. Questo tesoro gastronomico, protetto dall'IGP, rappresenta un connubio di tradizione e innovazione culinaria che vale la pena di scoprire e apprezzare. La prossima volta che vi troverete nelle affascinanti terre marchigiane, assicuratevi di assaporare questo prelibato dono culinario e scoprire il suo affascinante mondo di gusto. Read the full article
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lestreghedifenix · 1 year
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Questo talismano si avvale delle corrispondenze con le erbe che ricadono sotto il segno zodiacale solare.
Lo scopo è quello di accrescere il proprio magnetismo e fascino naturale e propiziare genii e spiriti naturali collegati alla propria persona.
Quella di comprare le erbe in erboristeria o di raccoglierle, è una scelta personale,ma il consiglio è sempre quello di raccoglierle da sé.
Vanno messe dentro un sacchettino di stoffa naturale(lino,cotone) e portate sempre con sé.
Si possono usare 3 erbe, una corrispondente al proprio segno in generale,l'altra corrispondente al decano specifico e l'ultima corrispondente al proprio ascendente.
Si può inoltre creare un sacchettino corrispondente ad una persona che si vuole sedurre,inserendo le erbe associate al suo segno,decano e ascendente,insieme ad un suo testimone, e portandolo con sé quando si incontra la persona in questione. Questo non ha nulla a che vedere con i legamenti, serve solo a creare più sintonia.
Di seguito l'elenco di erbe associate ai segni e ai 3 decani:
Ariete - Lavanda(21marzo-20aprile)
dal 21 al 30 marzo - Assenzio
dal 31 marzo al 9 aprile - Basilico
dal 10 al 20 aprile - Pepe
Toro - Rosa (21 aprile-20 maggio)
dal 21 al 29 aprile - Melissa
dal 30 aprile al 9 maggio - Zenzero
dal 10 al 20 maggio - Rosa
Gemelli - Origano(21 maggio-21 giungno)
dal 21 al 30 maggio - Vaniglia
dal 31 maggio al 10 giugno - Acacia
dall'11 al 21 giugno - Menta
Cancro - Lillà(22 giugno-22 luglio)
dal 22 giugno al 1 luglio - Sandalo
dal 2 all'11 luglio - Tiglio
dal 12 al 22 luglio - Ambra
Leone - Incenso(23 luglio-23 agosto)
dal 23 luglio al 2 agosto - Angelica
dal 3 al 12 agosto - Balsamo
dal 13 al 23 agosto - Ciclamino
Vergine - Giacinto(24 agosto-22 settembre)
dal 24 agosto al 2 settembre - Gardenia
dal 3 al 12 settembre - Acacia
dal 13 al 22 settembre - Rosa Millefoglie
Bilancia - Verbena(23 settembre-22 ottobre)
dal 23 settembre al 2 ottobre - Iris
dal 3 al 12 ottobre - Muschio
dal13 al 22 ottobre - Giacinto
Scorpione - Erica (23 ottobre-22 novembre)
dal 23 ottobre al 1 novembre - Tuberosa
dal 2 al 12 novembre - Ginestra
dal 13 al 22 novembre - Cedro
Sagittario - Violetta (23 novembre-21 dicembre)
dal 23 novembre al 1 dicembre - Amaranto
dal 2 all'11 dicembre - Fresia
dal 12 al 21 dicembre - Calicantus
Capricorno - Caprifoglio (22 dicembre-20 gennaio)
dal 22 al 31 dicembre - Narciso
dall'1 al 10 gennaio - Giacinto
dall'11 al 20 gennaio - Menta o Mentastro
Acquario - Felce ( 21 gennaio-19 febbraio)
dal 21 al 30 gennaio - Serpentaria
dal 31 gennaio al 9 febbraio - Mughetto
dal 10 al 19 febbraio - Reseda
Pesci - Glicine (20 febbraio-20 marzo)
dal 20 al 29 febbraio - Gelsomino
dal 1 al 10 marzo - Peonia
dall'11 al 20 marzo - Zagara
Vietato riprodurre o esportare senza citarne la fonte ®️ lestreghedifenix ©️
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ambrenoir · 8 months
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E SE TI AVESSERO RACCONTATO UN'ALTRA VERITÀ? Esisteva nel 1900, ma un paziente guarito è un cliente perso e quindi doveva essere bandito.
“Fino al 1833, la Cannabis Sativa era la più grande coltura agricola del mondo, ed era possibile ottenere innumerevoli prodotti diversi da questa pianta perché la pianta di canapa ha la fibra naturale più resistente al mondo.
Da esso si possono ricavare tessuti, oli, medicinali e carta.
Fino al 1900, la maggior parte dei tessuti era di canapa, e circa il 50% dei farmaci in commercio, per quasi tutta la seconda metà del 19° secolo. Oltre 25.000 prodotti cellulosici (dalla dinamite al cellophane).
Ma già nel 1900 negli Stati Uniti cominciarono ad apparire sui giornali note sorprendenti che richiamavano l'attenzione sui pericoli di questa dannata pianta che faceva impazzire i neri e li faceva suonare "la musica del diavolo": fu allora che nacque il blues.
E un paziente guarito, che può anche vestirsi, mangiare e trarre energia dalla pianta, era un cliente smarrito. Quindi la cannabis o la canapa sono state bandite in tutte le sue forme. Non poteva competere con le nascenti industrie del cotone, degli alimenti trasformati e del petrolio.
Col tempo fu chiamata "marijuana", un'allusione dispregiativa ai messicani (i primi a portare questa pianta negli Stati Uniti) che la consumavano fumando dopo ore di duro lavoro.
Ad oggi, la sostanza che uccide più persone al mondo (batte AIDS, eroina, crack, alcol, cocaina, incidenti stradali, incendio e criminalità messi insieme) è il tabacco. Tuttavia, in molti paesi riceve sussidi dallo stato e nella sua produzione vengono utilizzati anche fertilizzanti radioattivi.
Il tabacco uccide quasi 8 milioni di vite all'anno in tutto il mondo; alcol oltre 3 milioni. Anche la caffeina è responsabile di quasi 10.000 morti ogni anno e altre 7.500 persone (solo negli Stati Uniti) uccise da antidolorifici.
Se pensiamo alla dipendenza, ad esempio, prima della cannabis, i livelli di dipendenza (secondo la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità) comprendono nicotina, alcol, eroina, cocaina, antidolorifici e caffè.
Quattro delle sei sostanze elencate (a cui lo zucchero può essere aggiunto secondo una nuova ricerca) sono legali.'
Sorprendentemente, le sostanze più dannose sono legali e le sostanze a beneficio dell'uomo comune sono severamente vietate.
È ora di capire
M. Hołownia
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mermaidemilystuff · 2 years
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Ho comprato dei ravanelli dopo almeno una decina di anni che non li mangiavo. Li ho sbollentati due minuti in acqua bollente per renderli più leggeri per il mio intestino. In questo pochissimo tempo l'acqua si è colorata di viola.
AAAAAAAA l'istinto è stato di prendere un qualche capo in cotone e immergerlo aiuto vorrei passare le giornate a tingere in modo naturale i tessuti e vestitiii
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Il mio unico segreto di bellezza è la detersione. Grazie a @demakup_italia adesso la detersione possiamo farla in modo più autentica e naturale. I dischetti ora sono realizzati con fibre di cotone 100% naturali e non sbiancate. Potete scegliere tra: - Original: doppia texture per una rimozione del trucco che combina efficacia e delicatezza. - Cocoon: texture in 3D trapuntata che dona comfort e benessere alla pelle. - Sensitive: texture ultra-morbida per la massima tolleranza delle pelli sensibili. - Bio: fibre di cotone 100% naturali e biologiche. Thanks to @demakup_italia #demakup #demakupitalia #nonsbiancato (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CmW3Np3Ma8D/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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newsnoshonline · 3 days
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Perché il cotone si restringe? | Scienza in diretta Perché il cotone tende a restringersi? Il cotone è più soggetto al restringimento rispetto alle fibre sintetiche come il poliestere, a causa della sua struttura cellulare. Le sue fibre si gonfiano quando bagnate e si ritirano durante l’asciugatura, portando al fenomeno del restringimento. La spiegazione scientifica del fenomeno Il cotone è costituito principalmente da cellulosa, un biopolimero naturale che, quando intrecciato per creare un tessuto, forma legami idrogeno che possono reagire al calore e all’acqua, causando la contrazione del tessuto. Questo processo è alla base del restringimento del cotone. La differenza tra tessuti di cotone e sintetici Il cotone assorbe
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m2024a · 5 days
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Polveri del Sahara, l'esperta: «Non chiamatela sabbia». Perché sono pericolose e come proteggersi. Tutti i consigli Le polveri del Sahara hanno fatto ritorno in Italia colorando i suoi cieli con colori caldi che vanno dal giallo al rosso: sembrano semplici nuvole, ma in realtà sono cumuli di micro polveri. Si tratta di un fenomeno che con l'avanzare dei cambiamenti climatici si fa sempre meno raro nelle nostre aree. Ma c'è di più: pareri medici fanno sapere che potrebbero rappresentare un danno per la salute. «Non chiamatela sabbia», ha detto a Rete 8 la dottoressa Laura Martino, responsabile Unità operativa semplice dipartimentale di Pneumologia di Chieti, «piuttosto micro polveri che arrivano fino a noi non senza problemi per la salute». Le polveri del Sahara che si sollevano per tonnellate arrivano in Italia spinte degli anticicloni africani, finendo per mescolarsi con le particelle Pm10. Costituiscono, quindi, un pericolo per l'apparato respiratorio. Cielo giallo Sahara su Roma, l'allerta del Comune: «Bambini, donne in gravidanza e anziani escano meno. Lasciate l'auto a casa» Chi rischia di più Le categorie più a rischio sono anziani, cardiopatici e chi soffre di malattie respiratorie, a partire dall’asma, ma soprattutto i bambini, ha spiegato Alessandro Miani, presidente del Sima, la Società italiana di medicina ambientale: «Sia perché i loro sistemi respiratori e immunitari sono ancora in via di sviluppo, sia perché tendono a passare più tempo all'aperto rispetto agli adulti». Come proteggersi. I consigli Per prevenire l'inalazione delle polveri il consiglio è quello di ridurre il più possibile l'esposizione nei luoghi in cui sono maggiormente concentrate, e dove non sia possibile utilizzare una mascherina. La Sima ha reso noti dei consigli per proteggersi dal caldo afoso che, insieme all'assenza di piogge, sta rendendo particolarmente importante il problema. «Evitare di esporsi al caldo e al sole diretto e uscire di casa solo nelle ore più fresche. Assicurare un adeguato ricambio di aria in casa e agevolare la ventilazione naturale. Mantenere le stanze fresche schermando le finestre esposte al sole (utilizzando tapparelle, persiane, tende). Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte). Fare bagni e docce frequenti e con acqua tiepida. Assumere almeno 1,5-3 litri di acqua durante la giornata. Evitare alcolici e preferire cibi che contengono molta acqua, come frutta e verdura. Quando si esce di casa, proteggere gli occhi con occhiali da sole e prevenire scottature con creme solari ad alto fattore protettivo. Indossare abiti in fibre naturali (lino o cotone) e indumenti traspiranti, meglio se di colore chiaro; evitare l'attività sportiva all'aperto nelle ore più calde». L'andamento delle polveri in Italia Le polveri del Sahara in Italia hanno visto negli ultimi giorni un rapido incremento, spinte dai venti meridionali. La giornata di giovedì 20 giugno è stata quella con la più alta concentrazione e già da venerdì 21 giugno i livelli hanno visto una diminuzione e nel corso del weekend le polveri dovrebbero essere spazzate via dalla Penisola.
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scontomio · 8 days
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lamilanomagazine · 1 month
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Come prendersi cura dei propri capi per farli durare nel tempo
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Come prendersi cura dei propri capi per farli durare nel tempo. Investire in un guardaroba ben curato non solo aiuta a preservare l'estetica e la funzionalità dei propri capi, ma rappresenta anche un approccio sostenibile alla moda. Prendersi cura dei vestiti significa proteggerli dall'usura e farli durare più a lungo, riducendo così la necessità di acquisti frequenti. Ecco alcuni consigli pratici su come lavare, conservare e scegliere capi di qualità che resisteranno nel tempo. Come lavare al meglio i tuoi capi Capi Colorati Come lavare i capi colorati è una di quelle incombenze che può mettere in crisi (quasi) chiunque. Lavare i capi colorati richiede, infatti, grande attenzione per evitare che i colori sbiadiscano o si trasferiscano. Ecco alcuni suggerimenti: - Separa i Capi: Prima di tutto, separa i capi colorati da quelli bianchi e chiari. Lavare insieme capi di colori simili previene il trasferimento di colore. - Utilizza Detergenti Delicati: Usa detergenti specifici per capi colorati che aiutano a mantenere la vivacità dei colori. Evita l'uso di candeggina, che può scolorire i tessuti. - Lavaggio a Freddo: Lavare i capi colorati con acqua fredda aiuta a preservare i colori. L'acqua calda può far sbiadire i tessuti. - Rovescia i Capi: Lavare i capi al rovescio riduce l'attrito durante il ciclo di lavaggio, proteggendo così i colori e le stampe. Capi Bianchi Per mantenere i capi bianchi brillanti e freschi, segui questi passaggi: - Separa i Capi: Lava sempre i capi bianchi separatamente dai colorati per evitare il trasferimento di colore. - Usa Detergenti Sbiancanti: Utilizza detergenti specifici per bianchi o aggiungi un po' di bicarbonato di sodio per potenziare l'effetto sbiancante. - Evita l'Acqua Troppo Calda: Anche se l'acqua calda può aiutare a rimuovere le macchie, l'uso eccessivo può danneggiare le fibre, soprattutto nei capi delicati. Segui sempre le istruzioni sull'etichetta del capo e non avrai soprese. - Asciugatura al Sole: Quando possibile, asciuga i capi bianchi al sole. La luce solare ha un naturale effetto sbiancante. Anche una corretta conservazione dei capi è fondamentale per evitare danni e mantenere i tessuti in buone condizioni. Per cominciare, è importante utilizzare grucce di qualità per appendere capi come camicie, giacche e abiti. Grucce imbottite sono particolarmente indicate per i tessuti delicati, poiché aiutano a mantenere la forma del capo senza lasciare segni o deformazioni. Per i capi pesanti come maglioni e giacche di lana, invece, è preferibile scegliere un posto che possa accoglierli piegati. Questo accorgimento evita che il peso del capo provochi distorsioni o allungamenti indesiderati. Un altro aspetto cruciale è la protezione dai parassiti. Sacchetti di lavanda o blocchi di cedro sono ottime soluzioni naturali per tenere lontane le tarme, senza ricorrere alla naftalina, che può essere tossica. Inoltre è consigliabile evitare ambienti umidi che possono favorire la formazione di muffa e cattivi odori. Assicurarsi che gli armadi siano ben ventilati può fare la differenza, mantenendo i vestiti freschi e in buone condizioni. Scegliere capi di qualità Investire in capi di qualità può fare una grande differenza in termini di durata e sostenibilità. Per fare scelte consapevoli, è importante prestare attenzione ai materiali. Prediligi tessuti naturali come cotone, lana, seta e lino, che generalmente durano più a lungo rispetto ai sintetici. La densità del tessuto e la qualità delle cuciture sono indicatori fondamentali della longevità di un capo. Optare per marchi affidabili e rinomati per la loro qualità e durabilità può richiedere un investimento iniziale più alto, ma a lungo termine ti permetterà di risparmiare denaro evitando acquisti frequenti. Il fast fashion,infatti, propone capi a basso costo ma spesso di scarsa qualità. Scegliere capi di qualità superiore, invece, non solo contribuisce a ridurre lo spreco, ma assicura anche un guardaroba più duraturo e stiloso. Prima di procedere con un acquisto, è utile leggere le recensioni di altri clienti. Questo ti darà una buona idea della qualità e della durabilità del capo che stai considerando. Potrai fare scelte più informate e sostenibili, garantendo al tuo guardaroba una vita più lunga e un impatto ambientale ridotto. Cosa che, insieme all'attenzione nella cura e nella conservazione dei capi, ti permette di farli durare belli e in forma, nel tempo. Così facendo, non solo avrai sempre un aspetto impeccabile, ma contribuirai anche a ridurre l'impatto ambientale della moda.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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olitaly · 2 months
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scienza-magia · 5 months
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Nessuna differenza fra ogm naturale o creato dall'uomo
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Ecco altri Ogm trovati in natura. Milioni di anni di evoluzione hanno anticipato i ritrovati della scienza che alcuni si ostinano a rifiutare come “contro natura”. Spesso accade che la tanto invocata “natura”, a tutela della quale si invoca il principio di precauzione anche quando non si dovrebbe, si occupa di smentire direttamente alcune delle teorie poco fondate, usate per alimentare le paure del pubblico e bloccare l’adozione di ciò che la ricerca scientifica indica essere la miglior soluzione ad un determinato problema. Uno dei settori in cui più diffusamente accade è quello delle biotecnologie vegetali, quando, a seguito di qualche nuova acquisizione “sulle invenzioni evolutive” che si ritrovano nelle piante, cade qualcuna delle barriere fra “naturale” e biotech invocate per condannare il lavoro dei ricercatori come appunto “innaturale”. Abbiamo diffusamente mostrato come il flusso di materiale genetico tra organismi diversissimi, a volte persino con meccanismi di trasformazione genetica assolutamente indistinguibili da quelli poi sviluppati dagli scienziati, rende difficile parlare dei cosiddetti “Ogm” come di un’invenzione umana, mai vista prima negli ecosistemi che si intende tutelare (è anzi vero che la natura trasforma e rimescola a caso molto più di qualunque laboratorio). Oggi vorrei portare un esempio che sfata un altro dei punti utilizzati per bloccare lo sviluppo e la diffusione di piante coltivabili a minor impatto ambientale, e precisamente proprio di quelle piante che consentirebbero contemporaneamente di raggiungere e superare gli obiettivi europei della riduzione di fitofarmaci, appena travolti dalle ruote dei trattori e dalle proteste dei contadini inferociti per chi non valuta le conseguenze di certe proibizioni sulla produzione agricola. L’esempio riguarda uno dei più conosciuti e avversati tipi di Ogm, ovvero le piante in cui sia stato inserito il gene per la produzione di una tossina del Bacillus thuringiensis (Bt). In particolare, le piante Bt-modificate e più diffuse sono il mais, il cotone, la patata ed il tabacco. Per queste piante, oltre ad ipotizzare una varietà di effetti tossici sui mammiferi e di rischi per la salute umana – rischi che di fatto non sono mai stati solidamente provati, e sono certamente minori di quelli degli insetticidi che si risparmiano con gli Ogm in questione – si è presto passati, proprio per la labilità dell’argomento salute, a ipotizzare rischi ambientali, dovuti ad effetti su insetti diversi da quelli da cui si intende proteggere le piante. Anche in questo caso, tuttavia, si è dimostrato come tali effetti siano minimi e comunque molto inferiori a quelli dei pesticidi sostituiti dagli Ogm, ma la paura del “contro natura” è ancora salda e costituisce una leva di quel “populismo verde” che tanti danni continua a fare all’ambiente, alla salute e alla sicurezza alimentare. Proprio l’argomento dell’innaturalità delle colture Bt-modificate deve tuttavia arrendersi oggi all’evidenza di una nuova pubblicazione, appena uscita sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS. In breve, alcuni ricercatori che stavano cercando alternative alle tossine Bt, le quali, come ogni prodotto, finiscono con il diventare inutili per l’insorgere di resistenza negli insetti, le hanno identificate in tre ordini diversi di felci, e in particolare anche in molte specie del comune genere Pteris (cui appartiene fra le altre la ben nota e comunissima felce aquilina). Quando gli scienziati hanno caratterizzato le proteine in questione, si sono accorte che erano in sostanza tutte varianti di una sola tossina utilizzata dalle piante come insetticida naturale. Cosa più rilevante ai nostri fini, tuttavia, è che le proteine trovate sono, da un punto di vista strutturale, molto, molto simili alla tossina Bt usata negli Ogm – ne sono nello specifico una versione ridotta, che mantiene a causa della similitudine con quella batterica lo stesso meccanismo di azione. Dunque, ricapitoliamo: in moltissime specie, da tre ordini diversi, appartenenti alle felci, sono state trovate delle “tossine Bt” di origine vegetale, senza che nessuno dei “terribili-scienziati-al soldo-delle-multinazionali” abbia mai fatto alcuna ingegneria genetica, e anzi presenti da milioni di anni prima che esistesse qualunque scienziato. Per sovrapprezzo, queste proteine sono in piante diffusissime e anche molto abbondanti, come la felce aquilina, che, come tutti ben sanno, può invadere estensioni anche vaste con una sorta di monocultura, non troppo dissimile da quella di un campo coltivato. Eppure, come già gli studi citati avevano dimostrato, gli effetti su insetti diversi da quelli che la felce intende respingere non sono tali da far collassare gli ecosistemi, intossicare i mammiferi o produrre niente più che un ecosistema ben salubre, con la successione tipica e le interazioni che si osservano fra le felci e tutti gli altri organismi tipici di moltissimi ambienti diversi. Per quello che riguarda le piante con il gene Bt, dunque, la distinzione fra “naturale” e “innaturale”, alla fine, sta come sempre solo nel fatto che l’evoluzione naturale ha prodotto in milioni di anni ciò che l’ingegno umano ha concepito e realizzato in meno di un secolo; e se certo il fatto che le felci Bt non danno indicazioni dirette sugli effetti di piantare mais-Bt – a quello ci pensano i numerosissimi studi e gli enti regolatori – è pur vero che l’argomento dell’innaturalità di questa strategia, e quindi la repulsione per essa, dovrebbe definitivamente essere accantonato, come una delle tante reliquie di quell’irrazionale invenzione di una natura immaginaria. Read the full article
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daniela--anna · 5 months
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⁣🍎🍏 APPLE VINEGAR FOR THE FACE
Thanks to its countless beneficial effects, apple cider vinegar is a product that has earned the respect of many experts in natural remedies.
For example, due to its purifying, anti-aging and anti-stain activity, it is also found as an active ingredient in many high-level cosmetic preparations.
Hippocrates considered it effective for fighting skin infections and Cleopatra, who went down in history for her extraordinary beauty, used it in her daily beauty routine.
🍎🍏Apple cider vinegar is very beneficial for the skin and hair, as well as the internal organs when taken orally.
In particular, pure apple cider vinegar can only be used for facial care if it is of organic origin and appropriately diluted, or in the form of cosmetic preparations, in synergy with other active ingredients from the world of cosmetics.
It is good to make sure that:
🍃 The chosen product, based on apple cider vinegar, is made up of 100% natural ingredients.
🍃 Apple cider vinegar is obtained from a natural fermentation process and is not pasteurized, because only in this way is it rich in beneficial enzymes and microorganisms.
Apple cider vinegar is a natural exfoliant which, thanks to its content of alpha-hydroxy acids (such as malic acid), removes that superficial layer of dead cells, which make the skin grey, causing the formation of wrinkles, skin blemishes and impurity.
Pure apple cider vinegar is used by sprinkling a few drops onto a cotton ball, already soaked in water and wrung out, to be gently passed over the entire face.
Leave it on for about ten minutes and then rinse off with fresh water.
At the end, apply a layer of moisturizing cream.
Cosmetics based on apple cider vinegar, on the other hand, are used according to the instructions reported in the classic informative leaflets, relegated inside the package.
N.B.
Precisely because of the exfoliating effect of malic acid, pure apple cider vinegar may be unsuitable for dry, sensitive and reactive skin types.
On the other hand, even on skin where it is well tolerated, it must be used in the right way to keep the pH unchanged.
📚 Natural Remedies
⁣🍎🍏 L' ACETO DI MELE PER IL VISO
Grazie ai suoi innumerevoli effetti benefici l'aceto di mele è un prodotto che si è guadagnato la stima di molti esperti in rimedi naturali.
Ad esempio per la sua attività purificante, anti invecchiamento e anti macchia, lo si ritrova anche come principio attivo in molti preparati cosmetici di alto livello.
Ippocrate lo riteneva efficace per combattere le infezioni cutanee e Cleopatra, passata alla storia per la sua straordinaria bellezza, lo usava nella sua beauty routine quotidiana.
🍎🍏L’aceto di mele è molto benefico per la pelle e per i capelli, nonché per gli organi interni se assunto per via orale.
In particolare, l’aceto di mele puro può essere utilizzato per la cura del viso solo se di origine biologica e opportunamente diluito, oppure sotto forma di preparati cosmetici, in sinergia con altri principi attivi del mondo della cosmetica.
È bene assicurarsi che:
🍃 Il prodotto scelto, a base di aceto di mele, sia composto da ingredienti naturali al 100%.
🍃 L’aceto di mele sia ottenuto da processo di fermentazione naturale e non sia pastorizzato, perché solo così è ricco di enzimi e microorganismi benefici.
L’aceto di mele è un esfoliante naturale che, grazie al suo contenuto di alfa-idrossiacidi (tipo l’acido malico), rimuove quello strato superficiale di cellule morte, le quali rendono grigia la pelle causando la formazione di rughe, macchie cutanee e impurità.
L’aceto di mele puro si utilizza aspergendone qualche goccia su un batuffolo di cotone, già imbevuto di acqua e strizzato, da passare delicatamente su tutto il viso. Si lascia in posa per una decina di minuti e poi si sciacqua via con acqua fresca. Al termine, si applica un velo di crema idratante.
I cosmetici a base di aceto di mele, invece, si utilizzano in base alle istruzioni riportate nei classici foglietti illustrativi, relegati all’interno della confezione.
N.B. Proprio a causa dell’effetto esfoliante dell’acido malico, l’aceto di mele puro può risultare inadatto per il tipo di pelle secca, sensibile e reattiva.
D’altro canto, anche sulle pelli da cui è ben tollerato, va usato nel modo giusto per mantenere il pH inalterato.
📚 Rimedi Naturali
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dettaglihomedecor · 6 months
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ARCHISONIC® Cotton: il primo assorbitore acustico completamente circolare
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ARCHISONIC® Cotton è una soluzione innovativa e completamente circolare realizzata in Italia a partire da materiali di scarto. Il cotone ha vinto l'Archiproducts Material Award e l'Archiproducts Special Sustainability Award. Realizzato da Impact Acoustic, l'assorbitore acustico ad alte prestazioni è disponibile in una gamma di 24 colori naturali. Non solo assorbe il suono, ma aggiunge anche un'estetica naturale a qualsiasi stanza.
Conosciamo Impact Acoustic
Impact Acoustic è un fornitore leader svizzero di soluzioni acustiche innovative dedicate al miglioramento dell'ambiente acustico di vari spazi. Con un impegno per la sostenibilità e l'eccellenza del design, Impact Acoustic combina l'esperienza acustica con l'approvvigionamento responsabile dei materiali per offrire prestazioni acustiche eccezionali.
Impact Acoustic presenta l’innovativo assorbitore acustico da parete
ARCHISONIC® Cotton è una soluzione innovativa che affronta il problema dell'assorbimento acustico pur essendo completamente circolare. La circolarità è un concetto che ha preso piede negli ultimi anni e si riferisce all’idea di includere il fine vita di un prodotto nel suo processo di progettazione. Di conseguenza, un prodotto può tornare alla linea di produzione ed essere completamente riutilizzato attraverso una serie di processi che sono intrinsecamente riparativi e rigenerativi. L’obiettivo è eliminare gli sprechi e l’inquinamento, creando al contempo un sistema a circuito chiuso in cui le risorse vengono utilizzate in modo efficiente e sostenibile. Come sono fatti i pannelli fonoassorbenti ARCHISONIC® Cotton ARCHISONIC® Cotton incarna questo concetto utilizzando solo materiali sostenibili nel suo processo produttivo. Il componente principale del materiale è la cellulosa derivata dai linter di cotone, un sottoprodotto dell'industria del cotone che altrimenti verrebbe scartato. Anche il processo di produzione è progettato per essere circolare, riciclando e riutilizzando l’acqua, riducendo al minimo gli sprechi. Il materiale è completamente riutilizzabile, con il 100% dei pannelli fonoassorbenti che possono essere reimmessi nel processo di produzione alla fine del loro ciclo di vita. Ciò non solo riduce gli sprechi, ma garantisce anche che le risorse vengano utilizzate in modo efficiente e che il prodotto possa essere utilizzato indefinitamente semplicemente rimodellando e aggiungendo solo acqua senza degradare la qualità dei materiali. 24 Colori Questo materiale rivoluzionario offre una gamma di 24 colori ottenuti utilizzando pigmenti di terre naturali. Questi colori si abbinano all'ARCHISONIC® Felt esistente, basato su PET riciclato, una collezione che è stata attentamente curata dai trend scout di Color Hive. Questa attenzione ai dettagli garantisce che il prodotto non solo soddisfi i requisiti funzionali di assorbimento acustico, ma offra anche un'estetica bella e naturale in linea con le attuali tendenze del design.
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Eccellenza italiana Il materiale è realizzato a mano in Italia, combinato con l'ingegneria svizzera per garantire che ogni piastrella soddisfi i più alti standard di qualità e bellezza. Inoltre, ARCHISONIC® Cotton può assorbire fino al 60% del suono, rendendolo un assorbitore acustico altamente efficace. È stato progettato per soddisfare i requisiti professionali più esigenti, rendendolo una scelta popolare per un'ampia gamma di applicazioni. Nel complesso, ARCHISONIC® Cotton è una soluzione innovativa e sostenibile che incarna il concetto di circolarità. Utilizzando materiali naturali e rinnovabili, progettando un processo produttivo a circuito chiuso e garantendo che il prodotto sia completamente riciclabile, offre una soluzione riparativa e rigenerativa al problema dell'assorbimento acustico. - Completamente circolare - Realizzato al 100% con risorse naturali - Programma Riprenditi - Disponibile in 28 colori curati Per maggiori informazioni visita il sito Impactacoustic.com/en/archisonic-cotton   Read the full article
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