#costruzioni originali
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designmiss · 10 years ago
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Le case cubiche di Piet Blom https://www.design-miss.com/le-case-cubiche-di-piet-blom/ Strutture surreali, che proiettano in un mondo fuori dall’ordinario: sono le #casecubiche di Piet Blom…
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levysoft · 2 years ago
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Fonte: The New Yorker
Nel 2013, i lavoratori di una società di costruzioni tedesca hanno notato qualcosa di strano nella loro fotocopiatrice Xerox: quando hanno fatto una copia della planimetria di una casa, la copia differiva dall'originale in modo sottile ma significativo. Nella planimetria originale, ciascuna delle tre stanze della casa era accompagnata da un rettangolo che specificava la sua area: le stanze erano rispettivamente 14,13, 21,11 e 17,42 metri quadrati. Tuttavia, nella fotocopia, tutte e tre le camere sono state etichettate come 14,13 metri quadrati. L'azienda ha contattato l'informatico David Kriesel per indagare su questo risultato apparentemente inconcepibile. Avevano bisogno di un informatico perché una moderna fotocopiatrice Xerox non utilizza il processo xerografico fisico reso popolare negli anni sessanta. Invece, scansiona il documento digitalmente e quindi stampa il file immagine risultante. Combinalo con il fatto che praticamente ogni file immagine digitale è compresso per risparmiare spazio, e una soluzione al mistero inizia a suggerirsi.
La compressione di un file richiede due passaggi: prima, la codifica, durante la quale il file viene convertito in un formato più compatto, e poi la decodifica, per cui il processo viene invertito. Se il file ripristinato è identico all'originale, il processo di compressione è descritto come lossless: nessuna informazione è stata scartata. Al contrario, se il file ripristinato è solo un'approssimazione dell'originale, la compressione è descritta come lossy: alcune informazioni sono state scartate e ora non sono recuperabili. La compressione senza perdita è ciò che viene tipicamente utilizzato per i file di testo e i programmi per computer, perché questi sono domini in cui anche un singolo carattere errato ha il potenziale per essere disastroso. La compressione lossy viene spesso utilizzata per foto, audio e video in situazioni in cui la precisione assoluta non è essenziale. La maggior parte delle volte, non ci accorgiamo se un'immagine, una canzone o un film non è perfettamente riprodotto. La perdita di fedeltà diventa più evidente solo quando i file vengono schiacciati molto strettamente. In quei casi, notiamo quelli che sono noti come artefatti di compressione: la sfocatura delle più piccole immagini JPEG e MPEG, o il suono sottile degli MP3 a basso bitrate.
Le fotocopiatrici Xerox utilizzano un formato di compressione con perdita noto come JBIG2, progettato per l'uso con immagini in bianco e nero. Per risparmiare spazio, la fotocopiatrice identifica regioni dall'aspetto simile nell'immagine e memorizza una singola copia per tutte; quando il file viene decompresso, utilizza ripetutamente quella copia per ricostruire l'immagine. Si è scoperto che la fotocopiatrice aveva giudicato le etichette che specificavano l'area delle stanze abbastanza simili da dover conservare solo una di esse - 14,13 - e l'ha riutilizzata per tutte e tre le stanze durante la stampa della planimetria.
Il fatto che le fotocopiatrici Xerox utilizzino un formato di compressione lossy invece di uno lossless non è, di per sé, un problema. Il problema è che le fotocopiatrici stavano degradando l'immagine in modo sottile, in cui i manufatti di compressione non erano immediatamente riconoscibili. Se la fotocopiatrice producesse semplicemente stampe sfocate, tutti saprebbero che non erano riproduzioni accurate degli originali. Ciò che ha portato ai problemi è stato il fatto che la fotocopiatrice stava producendo numeri leggibili ma errati; ha fatto sembrare le copie accurate quando non lo erano. (Nel 2014, Xerox ha rilasciato una patch per correggere questo problema.)
Penso che questo incidente con la fotocopiatrice Xerox valga la pena di essere preso in considerazione oggi, poiché consideriamo ChatGPT di OpenAI e altri programmi simili, che i ricercatori di A.I. chiamano grandi modelli linguistici. La somiglianza tra una fotocopiatrice e un modello linguistico di grandi dimensioni potrebbe non essere immediatamente evidente, ma considera il seguente scenario. Immagina che stai per perdere l'accesso a Internet per sempre. In preparazione, si prevede di creare una copia compressa di tutto il testo sul Web, in modo da poterlo archiviare su un server privato. Sfortunatamente, il tuo server privato ha solo l'uno per cento dello spazio necessario; non puoi usare un algoritmo di compressione senza perdita se vuoi che tutto si adatti. Invece, scrivi un algoritmo lossy che identifica le regolarità statistiche nel testo e le memorizza in un formato di file specializzato. Poiché hai un potere computazionale praticamente illimitato da lanciare a questo compito, il tuo algoritmo può identificare regolarità statistiche straordinariamente sfumate, e questo ti permette di raggiungere il rapporto di compressione desiderato di cento a uno.
Ora, perdere l'accesso a Internet non è così terribile; hai tutte le informazioni sul Web memorizzate sul tuo server. L'unico problema è che, poiché il testo è stato così altamente compresso, non puoi cercare informazioni cercando una citazione esatta; non otterrai mai una corrispondenza esatta, perché le parole non sono ciò che viene memorizzato. Per risolvere questo problema, crei un'interfaccia che accetta query sotto forma di domande e risponde con risposte che trasmettono l'essenza di ciò che hai sul tuo server.
Quello che ho descritto assomiglia molto a ChatGPT, o alla maggior parte di qualsiasi altro modello linguistico di grandi dimensioni. Pensa a ChatGPT come a un JPEG sfocato di tutto il testo sul Web. Conserva gran parte delle informazioni sul Web, nello stesso modo in cui un JPEG conserva gran parte delle informazioni di un'immagine ad alta risoluzione, ma, se stai cercando una sequenza esatta di bit, non la troverai; tutto ciò che otterrai mai è un'approssimazione. Ma, poiché l'approssimazione è presentata sotto forma di testo grammaticale, che ChatGPT eccelle nella creazione, di solito è accettabile. Stai ancora guardando un JPEG sfocato, ma la sfocatura si verifica in un modo che non rende l'immagine nel suo complesso meno nitida.
Questa analogia con la compressione con perdita non è solo un modo per comprendere la funzione di ChatGPT nel riconfezionare le informazioni trovate sul Web utilizzando parole diverse. È anche un modo per capire le "allucinazioni", o risposte senza senso a domande fattuali, a cui i grandi modelli linguistici come ChatGPT sono fin troppo inclini. Queste allucinazioni sono artefatti a compressione, ma, come le etichette errate generate dalla fotocopiatrice Xerox, sono abbastanza plausibili che identificarle richiede il confronto con gli originali, il che in questo caso significa il Web o la nostra conoscenza del mondo. Quando pensiamo a loro in questo modo, tali allucinazioni sono tutt'altro che sorprendenti; se un algoritmo di compressione è progettato per ricostruire il testo dopo che il novantanove per cento dell'originale è stato scartato, dovremmo aspettarci che porzioni significative di ciò che genera saranno interamente fabbricate.
Questa analogia ha ancora più senso quando ricordiamo che una tecnica comune utilizzata dagli algoritmi di compressione con perdita è l'interpolazione, cioè stimare ciò che manca guardando ciò che si trova su entrambi i lati del divario. Quando un programma di immagini visualizza una foto e deve ricostruire un pixel che è stato perso durante il processo di compressione, guarda i pixel vicini e calcola la media. Questo è ciò che fa ChatGPT quando gli viene chiesto di descrivere, ad esempio, perdere un calzino nell'asciugatrice usando lo stile della Dichiarazione di Indipendenza: sta prendendo due punti nello "spazio lessico" e generando il testo che occuperebbe la posizione tra di loro. ("Quando nel corso degli eventi umani, diventa necessario che uno separi i suoi indumenti dai loro compagni, al fine di mantenere la pulizia e l'ordine dei loro. . . .") ChatGPT è così bravo in questa forma di interpolazione che le persone la trovano divertente: hanno scoperto uno strumento "sfocatura" per i paragrafi invece delle foto e si stanno divertendo a giocarci.
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furlantravelfashionblogger · 4 months ago
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La Piramide Cestia è una tomba romana a forma di piramide di stile egizio costruita a Roma tra il 18 e il 12 a.C. Si trova nelle immediate adiacenze di porta San Paolo ed è inglobata nel perimetro del posteriore cimitero acattolico, costruito tra il XVIII e il XIX secolo.
Molti visitatori che visitano Roma restano stupiti nel vedere una piramide in stile egizio alta 36 metri, con una base quadrata di circa 30 metri per lato. In realtà questo monumento è testimone di una storia molto antica e leggende misteriose.
Fu costruita per essere il mausoleo di Gaius Cestius Epulo, un facoltoso romano. La forma del monumento funebre deriva da una moda molto in voga all'epoca romana, infatti, nel 30 A. C., l'Egitto divenne una provincia romana e si iniziarono ad erigere costruzioni piramidali nella capitale dell'Impero Romano. Caio Cestio decise così di farsi costruire la propria tomba a forma di piramide al di fuori della città, lungo la via Ostiense.
La Piramide Cestia è l'unica sopravvissuta fino alla nostra epoca di quelle costruite a Roma, oltre all'obelisco di Piazza Montecitorio. La piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano.
In realtà, a ben vedere la Piramide Cestia presenta una struttura leggermente diversa dalle piramidi egizie. In particolare la punta è più acuta rispetto alle piramidi originali, probabilmente a causa dei materiali utilizzati dai romani. La differenza di forma potrebbe derivare anche dal fatto che i costruttori romani presero come modello di riferimento le piramidi nubiane, più appuntite rispetto a quelle di Giza.
Intorno a questo luogo, così suggestivo, si sono create delle leggende misteriose. Nel Medioevo si pensava, infatti, che i due mausolei fossero le tombe dei due fondatori, Romolo e Remo. Questa credenza è andata avanti fino a quando, nel 1600, all'interno della Piramide di Cestia è stata rinvenuta un'iscrizione che faceva riferimento a Gaius Cestius Epulo.
La Piramide Cestia è visitabile nel suo interno solo con un permesso speciale.
(Fonte, Angela Di Francesca ,Foto e Notizie storiche)
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fiorile-arte · 23 years ago
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Gaetano Buttaro Secret speck a cura di Edoardo Di Mauro.
Gaetano Buttaro è artista di già  lunga e consolidata esperienza. La sua vena creativa lo ha recentemente portato ad un aggiornamento importante del linguaggio, formulato in maniera tale da costituire un naturale proseguimento di poetica, da sempre centrata sull'essenzialità  formale. L'onda di questa originaria e coerente ispirazione si infrange felicemente e permea di sé i lavori ultimi, dove si intrecciano con originalità  la maggioranza delle dominanti estetiche dell'oggi, formulate con una freschezza espressiva tale da scacciare le noiose ricorrenze del "già  visto". Vi è innanzitutto, come componente centrale, un omaggio alla ritrovata poetica "fredda" del corpo, da Buttaro sviluppata con modalità  simbolica e devozionale, distante mille miglia da certe recenti performances grandguignolesche. L'artista propone una parte per il tutto, le mani come elemento in grado di sottendere non solo la fisicità , ma soprattutto la spiritualità  dell'individuo. Con il tramite di questa fondamentale porzione anatomica Buttaro si cimenta in svariati intrecci, vere e proprie costruzioni formali tali da sfociare in immagini polisignificanti. A questo punto entra in scena l'ausilio tecnologico, adoperato nell'accezione migliore di integrazione estetica e non di autonomo e totalizzante strumento di poetica. La descrizione dei vari passaggi tecnici è tutto sommato superflua. Quanto conta è il risultato finale, ottenuto grazie alle notevoli possibilità  offerte attualmente dalla pittura digitale e dalle pratiche di stampa, in grado davvero di portare a nuove frontiere in termini di definizione dell'immagine. Quindi l'artista si avvale strumentalmente dei ritrovati tecnologici per arricchire la sua possibilità  di stupirci e di disorientare con la proposta di un'iconografia dal sapore antico ed atemporale, rafforzata, quanto a fascino visivo e forza evocativa, da queste nuove opzioni, con un sapiente connubio che sottolinea la forza del linguaggio dell'arte e le sue infinite possibilità . Partendo da un presupposto figurativo l'immagine scivola docilmente verso la china dell'astrazione, esaltata dalla potenza dei timbri cromatici, autentica cifra stilistica di queste spiazzanti ed originali composizioni. Edoardo Di Mauro, 2020
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greenmax-it · 8 months ago
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Il polistirene espanso estruso (XPS) è solitamente utilizzato come materiali isolanti termici
Inoltre, gli obiettivi ambientali possono essere raggiunti non solo attraverso lo sviluppo di materiali innovativi, ma anche attraverso il riciclaggio di XPS, dove i materiali isolanti XPS di scarto possono essere deviati dalle discariche e riutilizzati, raggiungendo così gli obiettivi di riciclaggio.
Il polistirene espanso estruso (XPS) è solitamente utilizzato come materiali isolanti termici, come isolamento per pareti, isolamento per tetti, ecc., ed è molto popolare nel mercato delle costruzioni. Si prevede che le dimensioni del mercato globale dei pannelli isolanti in schiuma di polistirene estruso XPS raggiungeranno 7,341 miliardi di dollari entro il 2028. Durante il processo di produzione di XPS, molti prodotti non conformi possono apparire, che possono essere decomposti nelle loro forme originali e rimessi in produzione di materiali isolanti XPS.
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Attraverso il riciclaggio di XPS, le aziende possono massimizzare l’efficienza produttiva, trasformare i rifiuti in tesori e risparmiare materie prime per i prodotti. L’intero processo di riciclaggio e riutilizzo di XPS è diretto e ora completamente realizzabile. La schiuma XPS ha un sistema di riciclaggio a ciclo chiuso che può essere elaborato dalla schiuma di scarto in prodotti riciclati, come i pannelli isolanti termici. I rifiuti XPS vengono prima raccolti e quindi un densificatore XPS professionale può compattarli in lingotti di schiuma.
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djs-party-edm-italia · 10 months ago
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Fabio Cinti e Alessandro Russo, arriva "GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA"
Dal 12 gennaio 2024 sarà disponibile "GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA", il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi. L'album è accompagnato dall'uscita del singolo "Fou de love" dal 12 gennaio in rotazione radiofonica.
"Fou de love" è un brano il cui testo è stato scritto da Pasquale Panella in un miscuglio di lingue (italiano antico e moderno, inglese, francese, spagnolo, esperanto), in dialetto (napoletano) e con espressioni inventate. In questo pezzo, come per altri presenti nel disco, è stata aggiunta una breve introduzione - sempre presa da un concerto di Branduardi -, per il resto la stesura è fedele all'originale. L'argomento della canzone, ovvero la disperazione d'amore, ha certamente influito sull'interpretazione.
Commentano gli artisti sul nuovo videoclip: "Con questo semplice video abbiamo voluto ricreare l'atmosfera che c'è quando io e Alessandro suoniamo e cantiamo le canzoni di Branduardi, questa volta sullo sfondo di pianoforti e altri strumenti antichi in questo strano liutaio di Padova. Insieme, la condivisione delle fasi di registrazione allo Studio2, che è sempre un momento di serio divertimento."
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=6HNNyxv2r1k
Angelo Branduardi ha creato un genere personale rigenerando le tipiche atmosfere fiabesche ed epiche (medioevali, rinascimentali, celtiche...) grazie all'enfasi del cantato, agli arrangiamenti e alla scelta degli strumenti. Il tutto insieme ai riferimenti e alle costruzioni armoniche del passato. Quelle canzoni hanno però contenuti, una scrittura lirica e una metrica ben precise, spesso di forte impatto poetico.
Commenta Fabio Cinti a proposito del progetto: "Il mio intento è quello di far emergere questo aspetto affrancandole dalle personalità mia e di Branduardi e cercando nell'interpretazione pura (dove l'interprete è al servizio della canzone e non viceversa) proprio la poetica che sta nella scrittura, sia della musica che dei testi. A ricantare Branduardi - e vale per quel pugno di grandi cantautori italiani di cui fa parte - si rischiano due cose: l'emulazione (non solo vocale) o la "coverizzazione", ovvero quel processo attraverso il quale ci si autorizza a fare proprie delle canzoni personalizzandole a piacimento, offrendo versioni spesso modeste e inferiori alle originali. Questo non accade nella musica classica, dove il rigore esecutivo della scrittura è essenziale e quindi imprescindibile. Il mio approccio vocale e quello pianistico di Alessandro Russo è proprio figlio di questo rigore."
TRACK-LIST:
Il dono del cervo (L. Zappa, A. Branduardi)
Fou de love (P. Panella, A. Branduardi)
Sotto il tiglio (L. Zappa, A. Branduardi)
La luna (L. Zappa, A. Branduardi)
Casanova (L. Zappa, A. Branduardi)
Confessioni di un malandrino (A. Branduardi)
La volpe (L. Zappa, A. Branduardi)
Alla fiera dell'est (L. Zappa, A. Branduardi)
BIO
Fabio Cinti è un musicista, cantautore, autore,
È del 2011 – a 33 anni, dopo la lunga formazione filosofica e musicale – il suo esordio discografico con "L'Esempio delle Mele", dove già compaiono i nomi delle collaborazioni maturate nel tempo. Su tutte spiccano quella di Morgan e Pasquale Panella, autore del testo di un brano.
A seguire, nel 2012, "Il Minuto Secondo" e nel 2013 "Madame Ugo" – In quest'ultimo, uscito per Mescal e prodotto da Lele Battista, compaiono altre due importanti collaborazioni, quella con Franco Battiato, autore di un inedito ("Devo"), e con Paolo Benvegnù -.
Nel 2014 "Tutto t'orna", album che contiene una raccolta di undici canzoni tratte dai tre dischi precedenti riarrangiate per quartetto d'archi, pianoforte e chitarra acustica, sotto la direzione del M° Carlo Carcano.
L'anno seguente esce "FQ", un ep di cinque tracce elettroniche/sperimentali.
L'album successivo (2016) sarà prodotto da Paolo Benvegnù: "Forze elastiche". Anche qui compaiono alcune collaborazioni, su tutte quella di Nada, a cui è affidata l'interpretazione di un brano.
Il 27 aprile del 2018 esce La voce del padrone – un adattamento gentile: il capolavoro dell'1981 di Franco Battiato viene eseguito in un adattamento per quartetto d'archi, pianoforte, voce e cori. L'album viene accolto con forte entusiasmo sia da parte della critica che del pubblico, tanto che Fabio Cinti vince la prestigiosa Targa Tenco 2018 nella categoria "Interprete di canzoni".
Il 24 aprile del 2020, in pieno confinamento da pandemia, decide di far uscire comunque il nuovo album: "Al blu mi muovo", accolto molto favorevolmente dalla critica.
Inoltre: Fabio Cinti è stato producer al fianco di Morgan per sette edizioni di X- Factor. Ha già scritto musiche per il teatro (le ultime, per lo spettacolo di Gabriella Greison – fisica, divulgatrice, scrittrice e attrice – tratto dal suo romanzo "Ucciderò il gatto di Schrödinger" – Mondadori -, per la regia di e con Marco Caronna) e per alcuni cortometraggi, tra cui Argos di Fabio Bagnasco.
A Fabio Cinti è dedicata una monografia di Studio XXXV Live in onda su SKY Arte e, sullo stesso canale, partecipa a assieme a Morgan alla monografia su La Voce del Padrone per la serie "33 giri – Italian Masters".
Nel 2021, in occasione dell'anniversario del La voce del padrone, è stato chiamato a interpretare Battiato con l'Orchestra della Magna Grecia e con la band originale di Battiato, composta da Angelo Privitera e Il Nuovo Quartetto Italiano.
Sempre nel 2021 partecipa a Invito al viaggio - Concerto per Franco Battiato all'Arena di Verona; canta, insieme a Morgan, il brano Segnali di vita (il concerto diventerà un album per la Universal, un film, e, insieme alle interviste nel backstage anche delle prove, una serata-evento ideata e diretta da Pif, "Caro Battiato").
Nel 2022, un nuovo studio (solo dal vivo) su Franco Battiato, ideato e eseguito insieme al pianista Arturo Stàlteri, si chiama Incantate e ripropone per pianoforte e voce dieci brani del cantautore siciliano scritti insieme a Giusto Pio per le interpreti femminili (Milva, Giuni Russo, Alice e Sibilla) e mai cantate da lui.
Alessandro Russo è un pianista e compositore nato a Stoccarda, di origini calabresi e bolognese d'adozione.
Si laurea al DAMS di Bologna con una tesi sul cinema di Franco Battiato. Di lì a poco inizia la collaborazione con Fabio Cinti, sia dal vivo che in studio (suona e arrangia in Il Minuto Secondo, Madame Ugo, Tutto t'orna).
E, nel 2013, lo accompagna in apertura ad alcuni concerti dell' "Apriti Sesamo Tour" di Franco Battiato.
Nello stesso anno esce il suo primo album, prodotto dallo stesso Cinti, "Assediati dall'esercito russo e cinti dalle mura, guardavamo il cielo" (Blume).
Il suo brano "Qualcosa di cui ho bisogno", scritto assieme a La Tarma, entra nella colonna sonora originale della fiction Rai Uno "Tutto può succedere" (Cattleya).
Nel 2018 pubblica il suo secondo album "Escher on the beach", prodotto dal M° Marco Biscarini, con il quale scrive il brano "Ricordi", per la colonna sonora originale del doc-ufilm "Bologna '900" del regista Giorgio Diritti. Sempre con Marco Biscarini, in qualità di pianista interprete/esecutore, partecipa alla colonna sonora del docu-film su Carlo Cracco "Cracco Confidential" (Discovery Italia, 2018) e al film "Il Vegetariano" (2019) di Roberto Sanpietro.
A maggio del 2021 pubblica il singolo "Where The Wave" (DistroKid) in collaborazione con il cantautore statunitense Benoit Pioulard e prodotto da SINK.
A settembre del 2021 pubblica il terzo album "Songs from the Ponds", una raccolta di 13 nuove composizioni originali per pianoforte, nata e registrata durante il lockdown.
"GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA" è il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi disponibile dal 12 gennaio 2024.
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sounds-right · 10 months ago
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Fabio Cinti e Alessandro Russo, arriva "GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA"
Dal 12 gennaio 2024 sarà disponibile "GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA", il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi. L'album è accompagnato dall'uscita del singolo "Fou de love" dal 12 gennaio in rotazione radiofonica.
"Fou de love" è un brano il cui testo è stato scritto da Pasquale Panella in un miscuglio di lingue (italiano antico e moderno, inglese, francese, spagnolo, esperanto), in dialetto (napoletano) e con espressioni inventate. In questo pezzo, come per altri presenti nel disco, è stata aggiunta una breve introduzione - sempre presa da un concerto di Branduardi -, per il resto la stesura è fedele all'originale. L'argomento della canzone, ovvero la disperazione d'amore, ha certamente influito sull'interpretazione.
Commentano gli artisti sul nuovo videoclip: "Con questo semplice video abbiamo voluto ricreare l'atmosfera che c'è quando io e Alessandro suoniamo e cantiamo le canzoni di Branduardi, questa volta sullo sfondo di pianoforti e altri strumenti antichi in questo strano liutaio di Padova. Insieme, la condivisione delle fasi di registrazione allo Studio2, che è sempre un momento di serio divertimento."
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=6HNNyxv2r1k
Angelo Branduardi ha creato un genere personale rigenerando le tipiche atmosfere fiabesche ed epiche (medioevali, rinascimentali, celtiche...) grazie all'enfasi del cantato, agli arrangiamenti e alla scelta degli strumenti. Il tutto insieme ai riferimenti e alle costruzioni armoniche del passato. Quelle canzoni hanno però contenuti, una scrittura lirica e una metrica ben precise, spesso di forte impatto poetico.
Commenta Fabio Cinti a proposito del progetto: "Il mio intento è quello di far emergere questo aspetto affrancandole dalle personalità mia e di Branduardi e cercando nell'interpretazione pura (dove l'interprete è al servizio della canzone e non viceversa) proprio la poetica che sta nella scrittura, sia della musica che dei testi. A ricantare Branduardi - e vale per quel pugno di grandi cantautori italiani di cui fa parte - si rischiano due cose: l'emulazione (non solo vocale) o la "coverizzazione", ovvero quel processo attraverso il quale ci si autorizza a fare proprie delle canzoni personalizzandole a piacimento, offrendo versioni spesso modeste e inferiori alle originali. Questo non accade nella musica classica, dove il rigore esecutivo della scrittura è essenziale e quindi imprescindibile. Il mio approccio vocale e quello pianistico di Alessandro Russo è proprio figlio di questo rigore."
TRACK-LIST:
Il dono del cervo (L. Zappa, A. Branduardi)
Fou de love (P. Panella, A. Branduardi)
Sotto il tiglio (L. Zappa, A. Branduardi)
La luna (L. Zappa, A. Branduardi)
Casanova (L. Zappa, A. Branduardi)
Confessioni di un malandrino (A. Branduardi)
La volpe (L. Zappa, A. Branduardi)
Alla fiera dell'est (L. Zappa, A. Branduardi)
BIO
Fabio Cinti è un musicista, cantautore, autore,
È del 2011 – a 33 anni, dopo la lunga formazione filosofica e musicale – il suo esordio discografico con "L'Esempio delle Mele", dove già compaiono i nomi delle collaborazioni maturate nel tempo. Su tutte spiccano quella di Morgan e Pasquale Panella, autore del testo di un brano.
A seguire, nel 2012, "Il Minuto Secondo" e nel 2013 "Madame Ugo" – In quest'ultimo, uscito per Mescal e prodotto da Lele Battista, compaiono altre due importanti collaborazioni, quella con Franco Battiato, autore di un inedito ("Devo"), e con Paolo Benvegnù -.
Nel 2014 "Tutto t'orna", album che contiene una raccolta di undici canzoni tratte dai tre dischi precedenti riarrangiate per quartetto d'archi, pianoforte e chitarra acustica, sotto la direzione del M° Carlo Carcano.
L'anno seguente esce "FQ", un ep di cinque tracce elettroniche/sperimentali.
L'album successivo (2016) sarà prodotto da Paolo Benvegnù: "Forze elastiche". Anche qui compaiono alcune collaborazioni, su tutte quella di Nada, a cui è affidata l'interpretazione di un brano.
Il 27 aprile del 2018 esce La voce del padrone – un adattamento gentile: il capolavoro dell'1981 di Franco Battiato viene eseguito in un adattamento per quartetto d'archi, pianoforte, voce e cori. L'album viene accolto con forte entusiasmo sia da parte della critica che del pubblico, tanto che Fabio Cinti vince la prestigiosa Targa Tenco 2018 nella categoria "Interprete di canzoni".
Il 24 aprile del 2020, in pieno confinamento da pandemia, decide di far uscire comunque il nuovo album: "Al blu mi muovo", accolto molto favorevolmente dalla critica.
Inoltre: Fabio Cinti è stato producer al fianco di Morgan per sette edizioni di X- Factor. Ha già scritto musiche per il teatro (le ultime, per lo spettacolo di Gabriella Greison – fisica, divulgatrice, scrittrice e attrice – tratto dal suo romanzo "Ucciderò il gatto di Schrödinger" – Mondadori -, per la regia di e con Marco Caronna) e per alcuni cortometraggi, tra cui Argos di Fabio Bagnasco.
A Fabio Cinti è dedicata una monografia di Studio XXXV Live in onda su SKY Arte e, sullo stesso canale, partecipa a assieme a Morgan alla monografia su La Voce del Padrone per la serie "33 giri – Italian Masters".
Nel 2021, in occasione dell'anniversario del La voce del padrone, è stato chiamato a interpretare Battiato con l'Orchestra della Magna Grecia e con la band originale di Battiato, composta da Angelo Privitera e Il Nuovo Quartetto Italiano.
Sempre nel 2021 partecipa a Invito al viaggio - Concerto per Franco Battiato all'Arena di Verona; canta, insieme a Morgan, il brano Segnali di vita (il concerto diventerà un album per la Universal, un film, e, insieme alle interviste nel backstage anche delle prove, una serata-evento ideata e diretta da Pif, "Caro Battiato").
Nel 2022, un nuovo studio (solo dal vivo) su Franco Battiato, ideato e eseguito insieme al pianista Arturo Stàlteri, si chiama Incantate e ripropone per pianoforte e voce dieci brani del cantautore siciliano scritti insieme a Giusto Pio per le interpreti femminili (Milva, Giuni Russo, Alice e Sibilla) e mai cantate da lui.
Alessandro Russo è un pianista e compositore nato a Stoccarda, di origini calabresi e bolognese d'adozione.
Si laurea al DAMS di Bologna con una tesi sul cinema di Franco Battiato. Di lì a poco inizia la collaborazione con Fabio Cinti, sia dal vivo che in studio (suona e arrangia in Il Minuto Secondo, Madame Ugo, Tutto t'orna).
E, nel 2013, lo accompagna in apertura ad alcuni concerti dell' "Apriti Sesamo Tour" di Franco Battiato.
Nello stesso anno esce il suo primo album, prodotto dallo stesso Cinti, "Assediati dall'esercito russo e cinti dalle mura, guardavamo il cielo" (Blume).
Il suo brano "Qualcosa di cui ho bisogno", scritto assieme a La Tarma, entra nella colonna sonora originale della fiction Rai Uno "Tutto può succedere" (Cattleya).
Nel 2018 pubblica il suo secondo album "Escher on the beach", prodotto dal M° Marco Biscarini, con il quale scrive il brano "Ricordi", per la colonna sonora originale del doc-ufilm "Bologna '900" del regista Giorgio Diritti. Sempre con Marco Biscarini, in qualità di pianista interprete/esecutore, partecipa alla colonna sonora del docu-film su Carlo Cracco "Cracco Confidential" (Discovery Italia, 2018) e al film "Il Vegetariano" (2019) di Roberto Sanpietro.
A maggio del 2021 pubblica il singolo "Where The Wave" (DistroKid) in collaborazione con il cantautore statunitense Benoit Pioulard e prodotto da SINK.
A settembre del 2021 pubblica il terzo album "Songs from the Ponds", una raccolta di 13 nuove composizioni originali per pianoforte, nata e registrata durante il lockdown.
"GUARDATE COM'È ROSSA LA SUA BOCCA" è il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi disponibile dal 12 gennaio 2024.
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fashionbooksmilano · 3 years ago
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Una certa Italia
Fotografie 1959-1981
Giuseppe Loy
Drago, Roma 2021, 168 pagine,  25 × 33 cm, ISBN  978-88-98565-72-6
euro 40,00
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Una Certa Italia è il primo volume che raccoglie le più significative fotografie di Giuseppe Loy scattate fra il 1959 e il 1981. L’archivio Giuseppe Loy, dopo anni di ricerche e lavori di archivio, ha raccolto catalogato più di cento immagini che spaziano dall’impegno politico a uno sguardo sui costumi di un’Italia in profondo cambiamento, un paese descritto attraverso lo sguardo di un fotografo in grado di leggere fra le righe di una società unica nel suo genere. Con testi di Angelo Loy (presidente dell’Archivio Fotografico Giuseppe Loy), Chiara Agradi (storica della fotografia e curatrice), Margherita Guccione (direttore MAXXI Architettura), Edoardo Albinati (scrittore), Alice Rohrwacher (regista), Emilio Garroni (filosofo), Luca Massimo Barbero (direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini), Bruno Corà (presidente Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri) e Rosetta Loy (scrittrice).                                                                Giuseppe Loy (Cagliari, 1928, Roma, 1981) è il fratello minore del regista Nanni Loy, e marito di Rosetta Provera, nota in ambito letterario come Rosetta Loy. Giuseppe si trasferisce a Roma nel 1938. Dal 1953 al 1957 lavora nel cinema come segretario di produzione per poi trovare impiego nell’impresa di costruzioni fondata dal suocero. Parallelamente esercita due attività senza fini di lucro: la poesia e la fotografia. La seconda costituirà una vera e propria ossessione. Diverse sue mostre sono state ospitate presso la galleria il Segno, a Roma. Muore nel 1981, lasciando più di 70.000 scatti e oltre 1800 stampe originali che l’Archivio Fotografico Giuseppe Loy sta nel tempo valorizzando. Il percorso fotografico dell’autore va da un generale interesse per la fotografia sociale – il racconto di paesi, città, persone, atmosfere, architetture – al racconto profondo e ironico dell’aggressione edilizia del territorio e delle coste della penisola negli anni Sessanta e Settanta. Giuseppe era poi amico intimo degli artisti Burri e Afro i cui ritratti (insieme a quelli di Lucio Fontana) sono tra gli scatti più conosciuti dell’autore.
23/04/22
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profumoditulipani · 3 years ago
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european holiday
PRAGA (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 :   visiteremo la città vecchia, con la sua famosa piazza medievale in cui si può vedere l'orologio astronomico con le figure lignee che si animano allo scoccare dell'ora. poi passeremo davanti alla chiesa di santa maria di tyn, con le sue guglie gotiche, e alla chiesa bianca di san nicola. passeggeremo per il ponte carlo e la sera la trascorreremo all'hard rock cafè!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : visiteremo il borgo del castello di praga!! per arrivarci prenderemo il tram 22 o 23 da malostranské námestí e scenderemo a pohorelec. da lì potremo iniziare la visita dal monastero di strahov e poi seguire il percorso che ci porterà all’ingresso dell'area del castello— potremo anche visitare il palazzo reale in cui il 23 maggio 1618 ci fu la defenestrazione di praga, che diede il via alla guerra dei trent'anni. ci potremo spostare poi sull'isola di kampa, al centro di praga e a lato del ponte carlo, che è come una piccola venezia, e poi stare lì per la sera!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : immancabile è la visita a piazza venceslao e poi, con la funicolare, alla collina di petrín. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : appartamento al royal route residence.
PARIGI (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : visita della città passando per la torre eiffel, per gli champs-elyséees e l'arco di trionfo.
* il louvre: il museo richiede più di un giorno per essere visitato per intero, meglio quindi scegliere alcuni punti-chiave e concentrarsi su di essi e le mappe del museo sono disponibili presso l'ingresso o su internet. come arrivarci: la fermata della metropolitana per il louvre si trova sulla linea gialla 1 o linea rosa 7. * gli champs-elysées e l'arco di trionfo: da qui si può avere una veduta spettacolare di parigi, tra cui quella della torre eiffel in lontananza, semplicemente salendo sull'arco di trionfo di napoleone, in place de l'etoile. (è consigliato passeggiare, dopo questa veduta, nei giardini lungo gli champs-elysées, e di dare un'occhiata ai molti negozi lungo la strada). come arrivarci: dopo aver visto il louvre, basta spostarsi di appena tre fermate sulla linea gialla della metropolitana 1. * la torre eiffel: icona della skyline della città; la vista dalla cima è particolarmente bella di notte, quando è facile capire perché parigi ha uno dei suoi soprannomi nella "città delle luci". di giorno le code sono /sempre/ molto lunghe e si perde molto tempo prezioso, cosa che invece non succede la notte ed è per questo che, per concludere in bellezza il primo giorno parigino, andremo qui. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : palazzo di versailles e pigalle. con un treno regionale il palazzo lo si raggiunge in meno di un'ora. * il palazzo di versailles è meraviglioso, i giardini sono addirittura spettacolari ed è immenso, perciò dedicheremo ad esso buona parte del giorno. i tre itinerari principiali sono: (1) gli appartamenti del re, della regina e il salone degli specchi; (2) grande e piccolo trianon; (3) il parco e i giardini. prima che possa far notte ritorneremo a parigi per passare la serata al centro della città, andremo a mangiare qualcosa di tipico e lo faremo a pigalle. pigalle è il quartiere della vita notturna di parigi, famoso per i suoi club, cabaret e bar. è anche conosciuto come il quartiere a luci rosse di parigi. di fama mondiale è il moulin rouge, che ci offrirà.. --> lo spettacolo «féérie» ed il suo celebre french cancan. il prezzo include: - una serata danzante alle 19:00; - mezza bottiglia di champagne a persona; - spettacolo delle 21:00. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : giverny e crociera serale sulla senna. dopo le scorse due giornate intense e piene di luoghi meravigliosi e gioiosi, ci prenderemo una mattinata libera per fare colazione con croissant, biscotti francesi e macaroons, proseguendo per l’ora di pranzo verso la casa di un nostro caro amico: claude monet. l'escursione ci porterà via poche ore: il piccolo borgo di giverny si trova sulle sponde della senna, a 80 km a ovest di parigi ed è raggiungibile facilmente e velocemente in autobus. ammireremo aiuole di fiori e piante d'ogni tipo, ninfee e salici piangenti, che ci faranno percepire ancora la presenza dell'artista e della sua ispirazione. torneremo a parigi per le 17:00, così avremo tempo per riposare e per essere, alle 19:00, a bordo di un’imbarcazione panoramica per una crociera con aperitivo sulla senna. vedremo tutti i monumenti principali nel giro di un'ora e lasceremo l'imbarcazione di fronte alla famosa cattedrale di notre dame. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : hotel flannels paris.
BARCELLONA (organizzato da dahyun) !!mini-tour ispirato a "l'ombra del vento"!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il nostro mini tour inizierà dal monumento di cristoforo colombo, che si trova all’inizio della rambla, perché è dove daniel (il protagonista) incontra per la prima volta l'uomo misterioso che vuole comprare la sua copia de l'ombra del vento. dopo aver attraversato la rambla, ci dirigeremo verso carrer de santa ana, il luogo in cui si trova la libreria della famiglia sempere. poco lontano si tova els cuatre gats, il bar in cui daniel e fermìn si trovano spesso a confabulare e in cui ci fermeremo a bere qualcosa. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : verso il centro della città c'è plaça reial, la bellissima piazza circondata da palme e portici in cui si trova la casa di clara barcelò, la ragazza di cui daniel si è perdutamente innamorato. poi tramite il T2 TIBIBUS raggiungeremo il famosissimo tibidabo, uno dei parchi divertimento più vecchi d'europa!! qui affronteremo il camí del cel, che è composto da 3 attrazioni principali : il telaia, il girabado (la ruota panoramica) e l’aviò. (ovviamente faremo solo la seconda per non sentirci male e ci fermeremo a mangiare alla xurreria!!) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : il terzo giorno inizierà con la visita alla strada più famosa di spagna: la rambla. proseguendo in direzione nord arriveremo a plaça de catalunya e da qui al passeig de gràcia per visitare casa battlò, al numero 43; dall'altro lato del passeig de gràcia si trova invece casa milà!! poi subito a nord, prendendo la avinguda diagonal e proseguendo in direzione est raggiungeremo, attraverso un viale laterale, la sagrada familia. per chiudere in bellezza, una passeggiata serale al port vell, in fondo alla rambla, e poi una cenetta in uno dei ristoranti di pesce del quartiere barceloneta : meson barceloneta. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : appartamento al barceloneta suites.
GRANADA (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : quartiere albazyn per il primo giorno a granada, affaticarci troppo sarebbe stato controproducente, quindi ci prenderemo qualche ora di relax per affrontare un’uscita pomeridiana che ci porterà al quartiere albazyn, nonché quartiere arabo dove sarà possibile poter visitare i mercatini tipici e molto.. arabeggianti! per la serata tenteremo la sorte cercando, al centro di granada, locali dove tra un giro di tapas e l’altro, potremo godere di spettacoli di flamenco - il flamenco che qui, in terra andalusa, è di casa. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : alhambra. per visitare una delle costruzioni più belle al mondo abbiamo già prenotato dei biglietti che ci consentiranno di avere ingresso prioritario e libero accesso ad ogni parte consentita ai turisti! tutto ciò include l'alcazaba, i palazzi nazaries, il palazzo di carlo v e generalife che però verrà visitato nel pomeriggio. la zona si raggiunge con l'autobus c30 o c32 fino a porta de la justicia. ci godremo l'atmosfera rilassante dei giardini, delle fontane, dei fiori e dell’arte araba, e quando saremo pronti ed affamati basterà prendere l'autobus c34 fino alla fermata sacromonte 39: qui, nel quartiere famoso d’origini gitane, la scelta tra i vari locali notturni è davvero ampia, dai pub con musica live alle discoteche per scatenarsi, ma soprattutto locali che propongono esibizioni di flamenco, ballo tipico spagnolo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : lezione di flamenco. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : barcelò carmen granada.
PALERMO (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : palazzo dei normanni, cattedrale di palermo, mercato di ballarò e i quattro canti. * palazzo dei normanni: palazzo costruito per ospitare gli emiri arabi e in seguito occupato dai normanni. il gioiello del palazzo è la cappella palatina, un capolavoro in stile arabo normanno-bizantino, con mosaici d'oro sia sulle pareti che sul soffitto. * cattedrale di palermo: ingresso a pagamento per accedere al tetto che mostra un panorama bellissimo sulla città. * mercato di ballarò: uno dei più grandi e tipici della città, colorato e pieno di prodotti da tutta la sicilia; qui ci fermeremo a pranzare in uno dei tanti ristoranti della zona, per poi proseguire con la nostra passeggiata. * i quattro canti: proseguendo in discesa, è facile arrivare all'incrocio dei quattro canti che rappresentano l'intersezione di due strade principali di palermo, ovvero via vittorio emanuele e la via maqueda che conduce al teatro massimo. qui potremo sederci e mangiare, magari, un gelato o un arancino(a?). • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : in giro per i palazzi più belli della città di palermo. * palazzo gangi: questo sontuoso palazzo è ben noto per essere stato il luogo presso il quale è stato girato il film “il gattopardo” di luchino visconti. la famiglia gangi vive qui tutt’ora, quindi il palazzo ha preservato tutto il suo antico splendore. * palazzo mirto: uno splendido palazzo con autentiche decorazioni e mobili originali. rappresenta lo stile di vita di una ricca famiglia palermitana del xviii secolo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : mondello. per il nostro ultimo giorno nella città siciliana, abbiamo pensato di andare al mare!! fra le varie spiagge, quella bianca di mondello ci è parsa la più bella ed ideale per noi due; il lungomare di notte si popola di giovani, è ricco di locali dove poter mangiare specialità di mare ma anche cibo meno “impegnativo”, come pizze ed hamburger in uno dei locali più “food porn” nel luogo. mondello è raggiungibile in poco meno di 20 minuti d’autobus da qualsiasi fermata di palermo!! • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : fervore luxury room.
ROMA (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : inizieremo la nostra visita alla capitale italiana dalla città del vaticano (fermata metro : ottaviano – san pietro) e andremo subito alla basilica di san pietro (ricordarsi di indossare vestiti consoni altrimenti non ci fanno entrare : no minigonna, pantaloncini o spalle scoperte). poi ci dirigeremo ai musei vaticani di cui visiteremo la pinacoteca, il museo pio clementino, la galleria delle carte geografiche, le stanze di raffaello e naturalmente la cappella sistina di michelangelo. usciti dal museo, percorrendo via della conciliazione, arriveremo a castel sant'angelo, la fortezza papale edificata nel medioevo sui resti del mausoleo dell’imperatore adriano. qui faremo tappa sulla terrazza dell'angelo per poter vedere dall'alto la città. ci fermeremo a mangiare uno dei piatti tipici di roma : la pasta alla carbonara, da roscioli salumeria con cucina. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : durante il secondo giorno andremo alla scoperta della roma antica e quindi : colosseo, vittoriano e campidoglio. iniziando dal colosseo, poi potremo osservare l'arco di costantino a pochi metri da lì e prendere la via dei fori imperiali per arrivate fino al foro romano alla nostra sinistra. una volta arrivati alla colonna traiana mangeremo lì al sacco per poi raggiungere piazza venezia e il vittoriano. come ultima tappa invece visiteremo il campidoglio, il più famoso colle romano. ci arriveremo percorrendo la cordonata;  la scalinata che conduce da piazza d’aracoeli a piazza del campidoglio, progettata da michelangelo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : l'ultimo giorno invece parte da piazza di spagna (fermata metro : spagna) con la sua famosa scalinata di trinità dei monti. ovviamente percorreremo via dei condotti per qualche acquisto, fino ad arrivare in via del corso per raggiungere la fontana di trevi. mangeremo da trevi gourmet e poi ci dirigeremo verso il pantheon per visitarlo al suo interno. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : lifestyle home apartment.
VENEZIA (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il primo giorno a venezia vedrà l’arrivo in città ed un piccolo giro in gondola che ci porterà nei pressi del nostro hotel, quindi.. gondola privata! dedicheremo le prime ore dopo l’arrivo ad un po’ di sano relax, per poi uscire la sera e concederci una cena ricca di buon cibo all’italiana ed una passeggiata per le vie, comprese le più piccole, della città. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : isole di murano, burano e torcello. la gita partirà in motoscafo da venezia (riva degli schiavoni) e ci porterà a visitare le isole più famose che vi appartengono: esploreremo la laguna di venezia in motoscafo, dopodiché potremo passeggiare per le case colorate di burano e visitare, a scelta, la fabbrica del vetro di murano. * murano: per secoli, la vita di questa piccola isola ruotò intorno ai forni dove viene soffiato il vetro. ha la forma di una piccola venezia ed è composta da 9 piccole isole unite da ponti nel mezzo del canal grande. * burano: è un'isola molto tranquilla con case graziose dipinte con colori vivaci, con canali al posto di strade e barche invece di automobili, abitata da circa tremila persone. * torcello: l'attrazione principale è la cattedrale dell'assunzione (639), fondata con delle opere bizantine del xi e xii secolo, che comprende diversi mosaici. (opzionale) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : visita ai musei di piazza san marco, con visita ai palazzi vicini. gli edifici attorno alla piazza sono il palazzo ducale, la basilica di san marco, la torre dell'orologio di san marco, l'ufficio delle vecchie procuratie, l'ala napoleonica, le nuove procuratie, il campanile di san marco, la logetta e la biblioteca marziana. gran parte del piano terra delle procuratie è occupata da caffè e ristoranti, tra i quali il famoso caffè florian e il gran caffè quadri. * il museo correr e il museo archeologico si trovano nella piazza di fronte alla basilica. la zecca si trova dietro la biblioteca marciana sulla riva del canal grande. queste ultime costruzioni sono state completate durante l'occupazione napoleonica, anche se il campanile è stato ricostruito anni dopo. il museo correr è uno dei musei più importanti e rappresentativi della città di venezia, è situato in piazza san marco e fa parte della fondazione museo civico di venezia. questo museo è un esempio dell'arte, della civiltà e della storia della città. qui troviamo varie opere d'arte, documenti, mappe e oggetti che riflettono la vita di venezia in tutta la sua storia. * il palazzo ducale: si trova all'estremità orientale di piazza san marco, è uno dei simboli della gloria e del potere di venezia. questo meraviglioso edificio gotico ha due facciate che si affacciano una sulla laguna di venezia e l'altra su piazza san marco. il palazzo ducale era la residenza del dux ed era sede del governo, della corte di giustizia e della prigione della repubblica di venezia. * la biblioteca marciana: è una delle più grandi biblioteche italiane e la più importante di venezia. all'interno troviamo le più belle collezioni di manoscritti greci, latini e orientali del mondo. questa biblioteca è conosciuta anche come biblioteca nazionale marziana, biblioteca san marco, biblioteca sansovini, biblioteca antigua. si trova in fondo a piazza san marco tra il campanile di san marco e la zecca. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : carnival palace.
MILANO (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il viaggio a milano inizia ovviamente dal monumento simbolo della città : il duomo. dopo la visita all'interno della basilica, non potremo mancare la passeggiata in corso e poi galleria vittorio emanuele II per del sano shopping, anche di libri!! piccola sosta da starbucks poco lontano da piazza del duomo e poi a riempirsi le pance nel ristorante coreano hana, in via giuseppe mazzini 12. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : il secondo giorno inizierà in piazza sempione, dove sta l’arco della pace che si dice sia allineato con l’arco di trionfo a parigi. una sosta sarà dovuta all'acquario civico, dall'altra parte della strada, e poi faremo una passeggiata all'interno di parco sempione, che ci porterà al castello sforzesco. dopo aver visitato le sue torri e le sue sale, ci sposteremo in treno a garbate milanese per raggiungere il ristorante di sushi amy sushi, un locale futuristico ma a basso costo!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : l'ultimo giorno dell'ultima tappa dovrebbe essere memorabile, per questo abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale e questo sarà possibile all'atelier azzurro, in via privata bernabò visconti 1!! seguiremo infatti un corso privato di tre ore sulla ceramica, visto che ci piace tanto, per creare i nostri personali ricordini della città o del viaggio in europa in generale. dopo il laboratorio con la signora patrizia potremo andare a mangiare qualcosa di tipico da queste parti : il risotto alla milanese a casa fontana 23 risotti!! dovremo prendere un taxi, è vero, ma ne varrà sicuramente la pena per due motivi : il primo è che questo ristorante ha come cavallo di battaglia proprio il risotto giallo, e il secondo è perché ha davvero 23 tipi diversi di risotti, quindi potremo sbizzarrirci (ovviamente ha anche altri piatti tipici, come la cotoletta) • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : park hyatt.
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orsopetomane · 5 years ago
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Stanotte ho fatto uno di quei sogni che ti lasciano sazio e soddisfatto, e ti svegli presto al mattino senza bisogno di poltrire sotto le coperte.
L’ambientazione era semi-realistica e quasi tutti gli attanti erano fedeli alle loro controparti originali (me incluso), perciò non ho provato quel senso di incongruenza che caratterizza i “viaggi” più bizzarri, ma c’erano comunque alcune differenze.
Per dirne una, il Governo era caduto ed era salito al potere un organo totalitario generico che però aveva apportato solo cambiamenti apparentemente superficiali: non esistevano più i leghisti o la sinistra - per la sinistra, sai che novità - fare politica sui social era rigorosamente vietato e la stampa doveva riportare solo fatti, non opinioni. Come questo fosse possibile, rimane un mistero anche per me.
In ogni caso si tratta solo del sottotesto politico.
In occasione del nuovo governo era stata ideata una celebrazione che si teneva alla periferia della città, tra le macerie di un convento che sorgeva accanto a un fiume. Per come la vedo io, l’insieme si collocava a metà tra un pigiama party hippy e l’occupazione di una scuola. Il soffitto era crollato, c’erano solo muri mezzi rotti e nella stanza che ci eravamo scelti potevamo godere di tre letti (di cui due a castello), macerie sparse e una vista molto gradevole sul fiume.
Dico “ci eravamo” perché mi trovavo lì con una mia cara compagna di liceo e il suo ragazzo. Manco a farlo apposta, solo lui era un po’ “out of character”. La celebrazione prevedeva che si sparasse qualche colpo con dei cannoni anteguerra, e lui diceva che dovevamo sabotarli - non proprio distruggerli, ma farli inceppare - e che a tale scopo IO sarei andato all’altro capo della città, nella zona industriale, a rubare un qualche innominato composto chimico da una fabbrica della zona, e poi l’avrei infilato nei cannoni. G. è sempre stato un burlone nella realtà, ma non l’ho mai considerato un manipolatore o un’opportunista.
“Perché io?”, mi opponevo. Tutto quello che volevo fare era rimanere lì a disegnare sul mio blocco degli schizzi (da sveglio, sono mesi che non oso toccare una matita). Alla fine acconsentiva, di malavoglia, ad andarci lui. Non poteva di certo rimangiarsi le sue velleità rivoluzionarie. A mio modo di vedere, il nuovo Governo non era affatto male: ne apprezzavo il raziocinio, il senso della misura e soprattutto l’imparzialità.
Alla fine G. se ne andava e io rimanevo solo con E.. Parlavamo, ogni tanto ci facevamo i fatti nostri. Durante una di queste pause ricevevo una chiamata da un ragazzo molto dolce e paziente che mi aveva chiesto una commissione settimane fa: dovevo illustrare un libro sull’Inghilterra Elisabettiana. Salta fuori che, in fondo, anche nel mio mondo fantastico avevo perso l’amore per la creazione, e dunque m’inventavo una scusa per dirgli che non potevo accettare il lavoro. Dopo aver chiuso la comunicazione mi sentivo in colpa per come avevo gestito la cosa, e dispiaciuto per me stesso. Ne discutevo con E..
Lei era identica a com’è nella realtà. Stava un po’ curva, e aveva un principio di raffreddore.
Alla fine la baciavo, ed era bello.
Poi ricordo solo che stavo tornando in città, lei mi aveva lasciato un messaggio vocale che diceva pressappoco: “Oggi sono stata bene con te, poi abbiamo limonato e adesso non so più cosa pensare... non so se dobbiamo continuare a tenerci in contatto oppure no. Sei andato via perché vuoi sparire?”
Stavo per risponderle che fino a quel momento non mi ero mai permesso di lasciar uscire allo scoperto quello che provavo per lei, soprattutto perché aveva già il ragazzo e non volevo incasinarle l’esistenza (la pura verità. Omettiamo pure il fatto che nella realtà forse non accetterebbe il bacio con tanta leggerezza). Ma prima di poter replicare facevo una deviazione imprevista e mi trovavo in un gigantesco bosco di sequoie e altri alberi giganti. Era pieno di turisti, c’erano rovine dappertutto: costruzioni arcaiche, resti di colonnati e ponti.
Mi smarrivo, eppure non avevo paura. Perdevo il telefono nel fango, lo recuperavo. Non provavo nessuna frustrazione.
Ero libero, nel bosco.
Sapevo che presto avrei trovato l’uscita, e cercavo di rimandare quel momento il più possibile.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano, Museo FUN promosso dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia
Milano, Museo FUN promosso dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Sabato 8 e domenica 9 ottobre dalle 9.30 alle 18.30, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia propone Museo FUN, un programma di attività dedicate a bambine e bambini dai 3 ai 10 anni. Per l’occasione, dopo la pausa forzata a causa dell’emergenza sanitaria, si riapriranno finalmente le porte dell’Area dei Piccoli con percorsi per giocare con la matematica e avventurarsi tra luci colorate, specchi e ombre. L’intera famiglia potrà scatenare la creatività nella Tinkering Zone costruendo flipper fai da te, provare a illuminare il buio e a sperimentare reazioni ad effetto nel laboratorio di Chimica, esplorare le forme della natura e coltivare orti stellari nel laboratorio di Genetica, mettersi alla prova con le grandi macchine per il volo e da cantiere e realizzare affreschi come artisti del Rinascimento nel laboratorio Leonardo. Non mancheranno visite guidate per conoscere Leonardo da Vinci, scoprire le esposizioni dedicate allo Spazio con il naso all’insù e viaggiare nel mondo dei Trasporti tra un vero frammento di Luna, il razzo Vega, grandi navi, locomotive e aerei. ATTIVITÀ NEI LABORATORI Attività gratuite con prenotazione obbligatoria al momento dell’acquisto del biglietto d’ingresso. AREA DEI PICCOLI Matematica in equilibrio – dai 3 ai 6 anni I partecipanti potranno giocare con la matematica e imparare a riconoscere le forme per tenerle in equilibrio, creando coloratissime costruzioni con cubi, coni e cilindri. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 14 e 17 Durata 45 min I colori della luce – dai 3 ai 6 anni Tra ombre, specchi e luci colorate, le bambine e i bambini potranno avventurarsi tra i fenomeni della luce per scoprire come vediamo al buio, come si riflette la nostra immagine e come si forma un arcobaleno. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 11.30 e 15.30 Durata 45 min TINKERING ZONE Flipper fai da te – dagli 8 anni I visitatori potranno costruire un percorso per una biglia e condurla all'uscita usando gravità, elasticità e geometria. Sabato 8 e domenica 9 ottobre |ore 10, 11.30, 14, 15.30, 17 Durata 45 min I.LAB DI CHIMICA Esploratori a colori – dai 7 anni I partecipanti potranno mettere insieme chimica, colori e un pizzico di creatività per sperimentare come illuminare il buio e come scomporre il verde, il viola o il nero in disegni originali. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 14 e 17 Durata 45 min I.LAB DI GENETICA Le forme della natura – dagli 8 anni Attraverso lenti e microscopi e antiche tecniche fotografiche si esplorano le forme della natura alla scoperta di figure e schemi, colori e trasparenze. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 10 Durata 45 min Orti stellari - per bambini dagli 8 anni Tra microscopi e terreni di laboratorio, sarà possibile osservare di cosa hanno bisogno le piante per vivere. Durante l’esperienza, si potrà scoprire se si può coltivare insalata nello Spazio e come intrappolare i semi in una goccia, per farli crescere lontano. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 11.30 I.LAB LEONARDO Macchine di Leonardo - dai 9 anni Il laboratorio dedicato al genio italiano per sperimentare l’arte e la scienza vinciane, attraverso i grandi modelli delle macchine per il volo e da cantiere. I visitatori potranno provare a capirne il funzionamento, smontandole e combinando diversi ingranaggi per creare nuovi meccanismi. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 10, 14 e 17 Durata 45 minuti Facciamo affreschi – dagli 8 anni Continua il viaggio lungo l’arte e la scienza di Leonardo, per esplorare il suo modo di lavorare e di pensare. Con malta e cazzuola, colori e pennelli, i partecipanti potranno mettersi alla prova con l’esecuzione di un affresco, alla maniera del maestro e di tutti gli artisti del Rinascimento. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 11.30 e 15.30 Durata 45 minuti VISITE GUIDATE GRATUITE Attività gratuite con prenotazione obbligatoria al momento dell’acquisto del biglietto d’ingresso. CON IL NASO ALL’INSÙ – dai 4 agli 8 anni Un percorso dedicato ai più piccoli per scoprire quanto è lontana la Luna, come si lancia un missile e come si allena un astronauta. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 10 Durata 45 min SPAZIO: IERI, OGGI E DOMANI – dagli 8 anni Un viaggio alla scoperta delle ricerche e tecnologie che permettono di esplorare l’universo, passando dall’unico frammento di Luna esposto in Italia. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 17 Durata 45 min TRASPORTI NAVALI E FERROVIARI – dai 6 anni Un’occasione per ripercorrere l'evoluzione del trasporto su rotaia dalla seconda metà dell'800 al 1920 in una stazione di fine '800 ricostruita. Si conoscerà da vicino il tema della navigazione con alcuni tra i più suggestivi oggetti storici del Museo. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 11 e 15 Durata 45 min C’ERA UNA VOLTA IL VIAGGIO - dai 4 agli 8 anni I visitatori potranno immergersi nelle storie di viaggi avventurosi in giro per il mondo e andare alla scoperta dei mezzi di trasporto più sorprendenti della nostra collezione. Tra carrozze, locomotive a vapore, razzi e grandi navi, viaggiare con l’immaginazione verso luoghi e tempi sconosciuti. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 14 Durata 45 minuti VISITE GUIDATE A PAGAMENTO GALLERIE LEONARDO DA VINCI - dai 9 anni Un animatore scientifico condurrà i visitatori attraverso la più grande esposizione al mondo dedicata a Leonardo da Vinci. Oltre 1300 mq e 170 modelli storici, opere d’arte, volumi antichi e installazioni per raccontare la figura e l’opera di Leonardo ingegnere, umanista e indagatore della natura. Sabato 8 e domenica 9 ottobre | ore 10, 11.30, 14.30 e 16.30 Durata 80 minuti Costo 10€ oltre al costo del biglietto di ingresso ed entrambi sono prenotabili direttamente sul sito web del Museo SOTTOMARINO ENRICO TOTI - dai 6 anni Varato nel 1967, il Toti è stato il primo sottomarino costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il suo compito era pattugliare le acque del Mediterraneo per individuare il passaggio di sottomarini sovietici. Nel 1997 compie il suo ultimo viaggio e dal 2005 è ospite del Museo. I visitatori potranno salire a bordo del Toti per rivivere le emozioni dei marinai durante la navigazione. Visite dalle 10 alle 18, in base alle disponibilità. Costo 20€ incluso il costo del biglietto d’ingresso al Museo.    ... Read the full article
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cybeout · 2 years ago
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Xbox Series X: installano Windows 98 sulla console per giocare ai classici dell'epoca
#Xbox Series X: installano Windows 98 sulla console per giocare ai classici dell'epoca
Nel corso della sua breve esistenza, Xbox Series X ha visto un susseguirsi di progetti a dir poco originali. È stata la stessa Microsoft a dare il via al gioco presentando il suo mini-frigo con l’immagine della console . A questo progetto ne sono seguiti diversi altri, come Xbox Series X nei colori di Iron Man o, più recentemente, un modello alto oltre due metri . Ma, se tutte queste costruzioni…
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celiachiamocongusto · 2 years ago
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Alberobello senza glutine
I sogni vanno assecondati. Visitare i trulli di Alberobello e dormire in un trullo è sempre stato il mio sogno. Perdersi nelle viuzze e stradine lastricate di pietra circondati dai trulli è una esperienza unica e indimenticabile. I trulli di Alberobello sono infatti stati dichiarati nel 1996 dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Fra le costruzioni più originali da vedere troviamo il…
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gicamenisch · 6 years ago
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Descrizione
Il piccolo manufatto é adibito a deposito/legnaia.
I muri portanti hanno spessore variabile da 30 a 50 centimetri, sono costituiti da pietrame di varia grandezza.
La tecnica muraria è assai primitiva.
L’edificio é formato da un locale unico di 3.60/3.84 x 4.17/4.95 metri. Sino al colmo misura un’altezza di 3.09 metri. L’altezza alla radice misura 2.09/2.21 metri. L’unico accesso sulla facciata sud é costituito praticamente da una breccia nel muro larga 3.10 x 2.10 metri di altezza.
L’unica finestra é posta sulla facciata est e ha forma trapezoidale poiché segue la forma del tetto e si trova a 1.90 metri dal pavimento. Il pavimento in pendenza è di terra battuta.
Il tetto è di lastre di Eternit ondulato che fungono anche da soffitto.
Il tutto si presenta abbastanza male soprattutto per la copertura la cui pendenza è di 11/25 gradi.
L’edificio è privo di qualsiasi installazione.
Proposta di utilizzo
La proprietaria, interprete e compositrice di musiche originali, vorrebbe usufruire dello spazio della costruzione per depositare gli strumenti del suo lavoro, costituiti principalmente da strumenti musicali e da apparati elettronici di vario genere.
Non si intende modificare la destinazione.
Questo spazio sarebbe ideale per la posizione vicino all’abitazione primaria e a pochi passi dal posteggio.
Il deposito degli strumenti necessita di una buona isolazione termica e completamente esente da umidità.
Le caratteristiche descritte si ottengono con la sostituzione del tetto e con il rivestimento interno.
Conseguentemente verrà rifatto il tetto in piode del luogo con una buona coibentazione, come le pareti con una nuova costruzione a secco in legno, e il pavimento impermeabilizzato e isolato con finitura in legno.
Non sarà installato nessun impianto di riscaldamento e niente servizi igienici. L’unica concessione alla tecnologia sarà l’allacciamento alla rete elettrica esistente per la casa primaria.
La scelta della copertura in pietra locale è dettata da considerazioni di integrazione con la tipologia estetica delle costruzioni esistenti nelle vicinanze, con la volumetria simile.
Si mantengono le dimensioni delle aperture che vengono chiuse con infissi a doppio vetro isolanti.
Il risultato finale dovrà essere molto simile alle stalle di piccola dimensione sparse nella valle, e pensiamo che possa essere di interesse comune e valido dal punto di vista culturale e della bellezza del paesaggio.
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gonagaiworld · 6 years ago
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Mobile Police Patlabor: sito ufficiale e canali social attivi per il nuovo progetto “EZY”
Dopo l’importante riconoscimento da parte della Japan Anniversary Association, che sancisce in via ufficiale la giornata del 10 agosto come Patlabor Day, lo studio di animazione giapponese GENCO attiva il sito ufficiale e i profili Twitter e Instagram del nuovo progetto del franchise, intitolato Patlabor EZY.
Patlabor EZY è il titolo del nuovo anime annunciato in occasione dell’edizione 2018 del Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy dal produttore cinematografico Taro Maki per celebrare i 30 anni dall’uscita del manga e del primo OAV. Il sessantatreenne Ito Kazunori, uno dei membri originali dello storico collettivo Headgear, sceneggiatore e autore del soggetto della prima serie OAV, farà parte del nuovo progetto.
Il manga Patlabor di Masami Yuki (pubblicato in Italia da Star Comics) debuttò nel 1988 e fu presto seguito da una serie OAV, precedente alla serie animata televisiva di quarantasette episodi. L’OAV in sei episodi fu diretto da Mamoru Oshii, che in seguito avrebbe lavorato all’apprezzato film animato di Patlabor del 1989, nonché al primo film animato di Ghost in the Shell, datato 1995.
Ambientato in un ormai sorpassato 1998 (che per gli autori nel 1988 era il futuro prossimo), Patlabor si colloca in una Tokyo impegnata in quella che è la più grande opera di ingegneria mai concepita dall’uomo: il Progetto Babylon, un’imponente opera di dighe e canali finalizzati a sottrarre al mare nuovo spazio vitale per l’espansione della città. Il Progetto Babylon ha dato un enorme incentivo allo sviluppo e alla produzione dei labor, robot utilizzati nel campo delle costruzioni e dell’industria, ma che parallelamente ha provocato la crescita del fenomeno della criminalità che sfrutta proprio l’uso di questi robot, spesso ad opera delle masse scontente di disoccupati rimpiazzati dai labor o da parte di ecoterroristi avversi al Progetto Babylon. Per far fronte a questo fenomeno, la polizia di Tokyo ha così istituito delle speciali sezioni di Polizia Mobile dotate di labor di nuova generazione, i Patrol Labor, meglio noti come Patlabor.
youtube
Benché nel sito ufficiale campeggi a grandi lettere il nome di Headgear, non è ancora chiaro il ruolo dei restanti membri del gruppo creativo polivalente giapponese formatosi nel 1987, in merito a Patlabor EZY.
Di seguito, l’illustrazione promozionale di Patlabor EZY realizzata da Teruhisa Tajima, già art director di Patlabor The Movie, primo lungometraggio cinematografico d’animazione appartenente alla saga di Patlabor.
Il primo manifesto promozionale di Patlabor EZY,
Fonti consultate: Crunchyroll.
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source https://www.gonagaiworld.com/mobile-police-patlabor-sito-ufficiale-e-canali-social-attivi-per-il-nuovo-progetto-ezy/
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poetyca · 3 years ago
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La risonanza e l’esegesi – The resonances and exegesis
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Le risonanze e l’esegesi. Seguire un percorso perché qualcosa di interno sembra guidare, qualcosa che sembra sbocciare come fiore a cause di simbologie o archetipi che sono nell’umanità dalla notte dei tempi o andare ad interpretare, a coniugare un percorso del tutto filologico o ontologico che mai deve uscire da idee o costruzioni che fanno parte di una precisa ortodossia o si rischia di contaminare i testi originali? Dunque, potrebbe esservi risonanza in qualcosa che ” spiega” più che lasciare inalterata l’essenza stessa di un testo? Se confrontassimo ad esempio i vari passaggi che testi come l’Antico Testamento o il Vangelo hanno subito – con un confronto con testi in altre lingue antiche ci accorgeremmo che tra errori di trascrizione e traduzione alcune cose in realtà sono state stravolte come – i cammelli che entrano nelle crune degli aghi. Nel Vangelo di San Matteo si legge: “È più facile che un cammello passi nella cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli”. Non so a voi, ma a me l’immagine di un cammello usato come filo di cotone è sempre suonata come un divertente nonsense. In realtà pare che San Gerolamo, l’autore della vulgata editio della Bibbia, traducendo dal greco al latino interpretasse la parola kamelos come cammello, mentre l’esatto significato sarebbe “grossa fune usata per l’attracco delle navi”. Se non altro, in questo modo la frase acquisterebbe più coerenza. Qualcuno ha anche pensato che dalla parola kamelos derivasse il nome degli scaricatori del porto di Genova, chiamati Camalli. Tuttavia l’etimo di questa parola è ben diverso e proviene dall’arabo hammal, che vuol dire “portatore”. Un’altra versione, peraltro non documentata, dice che la “cruna dell’ago” sarebbe stato il nome di un passo di montagna talmente stretto che un uomo vi ci passava a fatica e che a maggior ragione per un cammello sarebbe stato impossibile da attraversare. Il senso del versetto, comunque sia, resta abbastanza chiaro. (………) http://www.literary.it/rubriche/dati/i_cammelli/crune_dellago.htmlm Relativamente a percorsi spirituali, per non perdere la ” sostanza” sarebbe opportuno porre attenzione all’originale, vi sono alcuni ” eredi” di Maestri, che ad esempio, controllano tutto quello che viene prodotto o condiviso al fine di non stravolgere i testi originali. Vi sono allora organi che tutelano tale ortodossia per il bene di tutti. Ma sarebbe comunque necessario sopratutto un tuffo nell’oceano della risonanza o forse in quello del Silenzio dove il suono si accorda alle nostre note interiori per suonare una melodia che accenda la nostra partecipazione. Ma questa sorta di ” fondamentalismo” riesce davvero ad accendere la fiamma dell’Amore, dalla Compassione e della capacità di trasformazione interiore? Credo che spesso dipenda dal recipiente che ospita l’acqua, sebbene alcuni recipienti in apparenza non ” belli” siano poi capaci di offrire vita e non esserne consapevoli. Il vaso rotto Un contadino di un lontano paese, si recava ogni giorno al ruscello con due grossi vasi posti all’estremità di una lunga canna, per poter raccogliere l’acqua. Uno dei due vasi era perfetto e sano e conteneva completamente l’acqua, fino all’arrivo a casa dell’uomo. L’altro invece, aveva una crepa su di un lato e alla fine del percorso compiuto per andare dal ruscello a casa, giungeva sempre con la metà dell’acqua con cui era stato riempito. Un giorno affranto da ciò disse all’uomo: -Mi vergogno di me, sono imperfetto e a causa di questo mio difetto tu fai solo della fatica inutile. Perché non mi butti via? Ti prego! Ho fallito in quello che è lo scopo per cui sono stato creato, sono inutile!- Il contadino sorrise e gli rispose: -Ma hai notato quanti bellissimi fiori ci sono lungo il sentiero? E ci sono solo dal lato in cui io passo con te, non dall’altro. Grazie a quello che tu chiami “difetto”, ho potuto piantare dei semi e da due anni raccolgo questi meravigliosi fiori che allietano la mia tavola. Se tu non fossi esattamente così come sei, oggi la mia casa sarebbe triste e spoglia!- Storiella Zen La risonanza è la nostra risposta, è l’eco di un suono che sa farci vibrare profondamente, a dire il vero non esistono parole per ” spiegare” quello stato di pienezza nel quale ci si sente e se parole arrivano esse sono forse del tutto incontaminate dalla nostra personalità? Ecco che questo dialogo, questo confronto si dipana su irte salite per cercare di comprendere sopratutto noi stessi e il significato della nostra ” reazione” di fronte ad un testo. Come suscitare tale profonda attenzione e la nostra risonanza? Essa avviene anche se il testo originale ha perduto il suo ” segno” originale? Molte domande forse…Ma potrebbero essere un motivo per cercare risposte. Poetyca
The resonances and exegesis. Follow a path because something internal seems to guide, something that seems to blossom like a flower due to symbologies or archetypes that have been in humanity since the dawn of time or go to interpret, to combine a completely philological or ontological path that must never leave ideas or constructions that are part of a specific orthodoxy or do you risk contaminating the original texts? So, could there be resonance in something that “explains” rather than leaving the very essence of a text unchanged? For example, if we compared the various passages that texts such as the Old Testament or the Gospel have undergone – with a comparison with texts in other ancient languages we would realize that between transcription and translation errors some things have actually been distorted such as – the camels that they enter the eyes of the needles. In the Gospel of St. Matthew we read: “It is easier for a camel to pass through the eye of a needle than for a rich man to enter the kingdom of Heaven”. I don’t know about you, but to me the image of a camel used as a cotton thread always sounds like a funny nonsense. In reality, it seems that St. Jerome, the author of the vulgate editio of the Bible, translating from Greek to Latin interpreted the word kamelos as camel, while the exact meaning would be “large rope used for mooring ships”. If nothing else, in this way the sentence would acquire more coherence. Someone also thought that the name of the dockers in the port of Genoa, called Camalli, derived from the word kamelos. However, the etymology of this word is very different and comes from the Arabic hammal, which means “bearer”. Another version, however undocumented, says that the “eye of the needle” would have been the name of a mountain pass so narrow that a man could hardly pass through it and that even more so for a camel it would have been impossible to cross. . The meaning of the verse, however it may be, remains clear enough. (………) http://www.literary.it/rubriche/dati/i_cammelli/crune_dellago.htmlm Regarding spiritual paths, in order not to lose the “substance” it would be advisable to pay attention to the original, there are some “heirs” of Masters, who, for example, control everything that is produced or shared in order not to distort the original texts. There are then bodies that protect this orthodoxy for the good of all. But it would still be necessary above all a dip in the ocean of resonance or perhaps in that of Silence where the sound matches our inner notes to play a melody that lights up our participation. But does this sort of “fundamentalism” really manage to ignite the flame of Love, Compassion and the capacity for inner transformation? I think it often depends on the container that houses the water, although some apparently not “beautiful” containers are then capable of offering life and not being aware of it. The broken vase A farmer from a distant country used to go to the stream every day with two large pots placed at the end of a long reed, in order to collect water. One of the two vases was perfect and healthy and completely contained the water, until the man arrived at the house. The other, on the other hand, had a crack on one side and at the end of the path taken to go from the stream to the house, it always came with half the water with which it had been filled. One day distraught by this he said to the man: -I am ashamed of myself, I am imperfect and because of this defect of mine you only make useless toil. Why don’t you throw me away? I beg you! I have failed in what is the purpose for which I was created, I am useless! – The farmer smiled and replied: -But did you notice how many beautiful flowers there are along the path? And I’m only there on the side where I pass with you, not on the other. Thanks to what you call “defect”, I was able to plant seeds and for two years I have been collecting these wonderful flowers that brighten my table. If you weren’t exactly who you are, today my house would be sad and bare! – Zen story Resonance is our response, it is the echo of a sound that knows how to make us vibrate deeply, to tell the truth there are no words to “explain” that state of fullness in which we feel and if words arrive they are perhaps completely uncontaminated from our personality? Here is this dialogue, this confrontation unravels on steep climbs to try to understand above all ourselves and the meaning of our “reaction” in front of a text. How to arouse such deep attention and our resonance? Does it happen even if the original text has lost its original “sign”? Many questions perhaps … But they could be a reason to seek answers. Poetyca
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