#cose molto cattive
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Nora, mia suocera, è ancora una bellissima donna di cinquantadue anni. Molto curata e palestrata. Mia moglie Luisa purtroppo due anni fa se n'è andata lassù per un incidente stradale. Lei quindi mi aiuta coi due bimbi e con la casa. Luisa era figlia unica e quindi dopo lo shock iniziale, ora gli equilibri delle due famiglie si sono assestati.
Viviamo a distanza di pochi isolati in un piccolo paese; al mattino mio suocero Berto dopo colazione va via, apre il suo negozio di autoricambi in una cittadina vicina e torna a casa solo alle nove di sera. Quindi, di fatto, dopo avviate le cose di casa sua, Nora diventa il fulcro di casa mia.
Da un mese però le cose tra noi due si sono fatte più intense: va detto che sono sempre stato il "cocco delle signore" sin da quando avevo diciotto anni. In un momento di tenerezza e relax, una domenica, subito dopo pranzo, lei era passata per vedere se era tutto a posto e per aiutare i bambini coi compiti, come sempre fa.
Ero sul divano, con un'aria un po' triste. Lei aveva finito di dare una sistemata alla cucina. Dopo la doccia avevo addosso l'accappatoio. Nora s'è seduta sul divano un momento accanto a me. I bambini ancora stavano facendo il riposino. Mi sono lasciato andare: in un impulso di estrema intimità le ho detto che come maschio sentivo molto forte la mancanza di una "femmina". Non avevo cattive intenzioni, giuro.
Lei però, un po' materna e un po' porca, mi ha accarezzato, poi ha lasciato scivolare la mano sul mio torace nudo e peloso. Era chiaramente attratta. Sentendo una dolcezza femminile indugiare forse un po' troppo sul mio corpo, m'è venuto spontaneo aprire l'accappatoio. Lei mi ha potuto vedere torace, ventre, inguine nudi e... il mio uccello bello reattivo al tocco di una donna attraente.
Senza pensare forse troppo, rispondendo a un impulso naturale, la mia suocera sexy s'è chinata e me l'ha preso in bocca. Per pochi secondi solo, perché io cominciavo a muoverlo nella sua testa. Mi piaceva. Molto. Allora, deciso, le ho preso la testa, l'ho baciata sulle labbra con trasporto e l'ho accompagnata in camera da letto. La volevo. La desideravo.
Lei capiva di non poter più scappare. Le tenevo la schiena e la spingevo. Diceva debolmente: "ma che fai? N-nooo... Non si può... Dai... Non dobbiamo..." Ma procedeva senza esitazioni. Ho chiuso a chiave per precauzione, lei si scusava: era imbarazzata. Rossa in viso da mangiarla di baci. Si mordeva le labbra dal senso di imbarazzo e rimorso. Parlava nervosamente. Ma non vedeva l'ora di farsi scopare. Lo capivo chiaramente.
Mi diceva che Berto non la tocca più. Che però lei non l'aveva mai cornificato. Le ho tolto le mutandine bagnatissime, le ho sollevato la gonna, tappato la bocca dapprima con l'indice, poi baciandola di nuovo con trasporto e alla fine infilandole l'uccello in fregna con un solo colpo violento. Ha chiuso gli occhi mugolando di piacere e infine s'è lasciata scopare. Mi ha detto un bellissimo: "siiii... fottimi forte!" Per cui, da un po' lei per ciò che riguarda le mie esigenze di sesso provvede alla grande. Mi dà tutto ciò che posso desiderare. Ingoia la mia sborra di gran lena. Le piace da morire il mio sapore. Si passa la lingua sullle labbra. Annusa il mio inguine, rapita dal mio odore. E lecca i residui.
Gliene posso scaricare in gola quanta ne produco. Non fa una piega e manda giù tutto. Se lo voglio, mi dà il suo buco del culo da leccare e sfondare a piacere. Mi allatta materna, se lo desidero; le posso riempire la fregna elastica e accogliente col mio cazzo a lungo quanto voglio. Non potrei chiedere di meglio. Sono sicuro che Luisa da lassù approvi: sua madre così non è che proprio tradisca suo padre, perché sta solo aiutando me e la nostra famigliola in tutto! Provvede a tutte le nostre esigenze. E mi fa scopare perché è solo molto generosa. Poi, io non sostituisco la mia moglie defunta con un'altra donna giovane ed estranea. Tutto resta in famiglia e viviamo felici.
Aliantis
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lettera di presentazione. ciao, è circa un mese che non mi faccio vivo qui. boh, in realtà sto usando questo spazio per lasciar scorrere un po' di pensieri, mentre ho una mezza canna accesa sul comodino accanto al letto. forse ci saranno degli spunti un po' da tw, ma in fondo va così. è da un po' che prendere una scelta comportasse per me un tale livello di ansia, stress e dolori fisici: potrei essermi sputtanato ancora una volta gli organi interni, tra dosi massicce di caffeina, nicotina, pianti strozzati, martellamenti alla testa, bruciori, fitte e piccole dosi di sangue rosso vivo. spero di aver tranquillizzato i miei, per quante sofferenze, incomprensioni, cose cattive non voglio farli spaventare tanto. dovrebbero capirlo che il dolore fisico è la cosa che più mi mette terrore. e quindi dicevo la scelta: finire e lasciare dopo il tirocinio nella speranza di andare altrove o rimanere in una pseudo comodità fatta di compromessi, paesini dalla mentalità che ho sempre imparato a disprezzare. mi sento sbagliato, tanto, tanto da voler dire al Fra di ormai 8 anni fa che quel dolore non sarebbe ancora servito ad un cazzo ed era inutile fottersi con la propria testa. ma è probabilmente ciò che mi dirò al Fra di oggi a 32 anni. se solo sapessi farlo. mi riporto la canna fra le labbra, il fumo mi scalda da dentro, non sono molto bravo a gestire le dipendenze. 07/10
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Da donna posso dire che ultimamente le cose stanno degenerando, sempre più uomini si sentono in diritto di fare qualsiasi tipo di apprezzamento sul nostro corpo, in modo totalmente plateale, sempre più uomini si sentono in diritto di poter toccare ciò che vedono senza il nostro consenso, come se la nostra esistenza dipendesse solo dalle loro viscide e schifose attenzioni, come se noi, in quanto donne, fossimo solo degli oggetti esposti in una vetrina.
Un minimo di speranza ce l'ho ancora però, perché pochi giorni fa stavo camminando con una mia amica di notte, pensavamo che un ragazzo ci stesse seguendo e siamo andate nel panico, ma lui molto educatamente ha detto che non ci voleva assolutamente fare del male e per farci stare più tranquille si è messo a camminare molto più avanti di noi, stavamo semplicemente percorrendo la stessa strada. Certo non è una situazione normale, non è normale vivere nella paura e non è normale che chi non ha cattive intenzioni debba specificarlo.
Vorrei non avere più paura, vorrei poter indossare ciò che mi va senza sentire commenti e vorrei che le persone iniziassero a capire che tutto questo non è un gioco.
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La triste verità è che molto del male viene compiuto da persone che non si decidono mai ad essere buone o cattive. Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n’erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.
Coloro che non sono innamorati della bellezza, della giustizia e della sapienza sono incapaci di pensiero...
L’equivalenza non fa bene alla democrazia. Dire che tutto è uguale non è conquista di civiltà, è nichilismo. Bisogna fare delle differenze.
La manifestazione del vento del pensiero è l’attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto. È mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. È una sfida al pensiero perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.
Hannah Arendt, La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme (Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil, 1963)
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ora prendo il mio diario e inizio a scrivere. quando sono con orazio mi piace farlo perché lui vuole sapere se scrivo cose su di lui, anzi mi piace soprattutto mettermi subito a scrivere quando fa o dice qualcosa che io fingo mi abbia fatta arrabbiare perché viene da me e mi si attorciglia addosso e cerca in tutti i modi di leggere se ho scritto cose cattive su di lui e lo trovo adorabile e certo che scrivo cose su di lui, cattive, non cattive, da quando ci conosciamo le pagine dei miei diari sono piene di lui e del suo nome e di cuoricini proprio come se avessi 14 anni. avere una fidanzata che scrive sui diari è molto più pericoloso di avere una fidanzata normale che fa gli screen alle chat
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"Che ci sono persone alle quali semplicemente non piacete, qualsiasi cosa facciate. Che nonostante pensiate di essere furbi, non lo siete molto. Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida. Che se il numero sufficiente di persone beve caffè in una stanza silenziosa, è possibile sentire il rumore del vapore che si leva dalle tazze. Che a volte agli esseri umani basta restare seduti in un posto per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che è semplicemente più piacevole essere felici che incazzati. Che le persone di cui avere più paura sono quelle che hanno più paura. Che ci vuole grande coraggio per mostrarsi deboli. Che gli altri, anche se sono stupidi, riescono spesso a vedere cose di voi che voi non riuscite a vedere. Che è consentito volere. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi da tutti gli altri".
David Foster Wallace, "Infinite Jest" (1996)
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«Che ci sono persone alle quali semplicemente non piacete, qualsiasi cosa facciate. Che nonostante pensiate di essere furbi, non lo siete molto. Che oltre il cinquanta per cento delle persone con una dipendenza da Sostanza è contemporaneamente affetto da qualche altra forma di disturbo psichico. Che il sonno può essere una forma di fuga emozionale e che, seppure con un certo sforzo, si può abusarne. Che la privazione intenzionale del sonno può essere anch’essa una fuga dalla realtà di cui si può abusare.Che non occorre amare qualcuno per imparare da lui/lei/esso. Che la solitudine non è una funzione di isolamento. Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida. Che è statisticamente più facile liberarsi di una dipendenza per le persone con un Qi basso che per quelle con un Qi più alto. Che le attività noiose diventano perversamente molto meno noiose se ci si concentra molto su di esse. Che se il numero sufficiente di persone beve caffè in una stanza silenziosa, è possibile sentire il rumore del vapore che si leva dalle tazze. Che a volte agli essere umani basta restare seduti in un posto per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che è possibile addormentarsi di botto durante un attacco d’ansia. Che concentrarsi intensamente su qualcosa è un lavoro duro. Che la dipendenza è un disagio o una malattia mentale o una condizione spirituale (quando si dice « poveri di spirito » ) o una forma di Disturbo Ossessivo-Compulsivo o un disturbo affettivo e del carattere. Che la maggior parte delle persone con una dipendenza da Sostanza è anche dipendente dal pensare, nel senso che ha un rapporto compulsivo e insano con il proprio pensiero. Che è semplicemente più piacevole essere felici che incazzati. Che le persone di cui avere più paura sono quelle che hanno più paura. Che ci vuole grande coraggio per mostrarsi deboli. Che gli effetti di troppe tazze di caffè non sono per niente piacevoli nè intossicanti. Che praticamente tutti si masturbano. E tanto, a quanto pare. Che il cliché « Non so chi sono » sfortunatamente si rivela più di un cliché. Che gli altri, anche se sono stupidi, riescono spesso a vedere cose di voi che voi non riuscite a vedere. Che è consentito volere. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi da tutti gli altri. Che questo non è necessariamente perverso».
David Foster Wallace- Infinite Jest
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“Tutto cambia, Levi Reonhato. Non sei più un bambino ora, ma un uomo, con un fardello da uomo sulle spalle e una scelta da uomo davanti a te.”
Il caldo desertico era svanito e una falce di luna spuntò bassa all’orizzonte, sottile e rossa come il sorriso di un cannibale. Attraverso le arcate s’intravedeva il tenue bagliore delle luci, decine di migliaia di lampade a olio sminuite dalla vasta oscurità del deserto circostante. A sud, una cappa di fumo smorzava la lucentezza del fiume. Il vento trasportava con sé l’odore di acciaio e di fornace, sempre presente in una città conosciuta solo per i suoi soldati e le sue armi. Come vorrebbe, Levi, aver visto Serra prima di tutto questo, quand’era la capitale dell’Impero dei Dotti. A quei tempi i grandi edifici erano biblioteche e università, non caserme e sale di addestramento. La Strada dei Cantastorie ospitava un gran numero di palchi e di teatri, non un mercato di armi in cui le uniche storie che si raccontavano erano quelle di guerra e di morte. Era un desiderio stupido, come quello di volare. Nonostante le conoscenze di astronomia e architettura e matematica, i dotti si erano sgretolati sotto l’invasione dell'Impero. La bellezza di Serra era perduta ormai. Adesso era una città marziale. In alto, il cielo splendeva, illuminato dalla luce fioca delle stelle. Una parte del corvino sepolto da tempo capì che questa era bellezza, ma non era più in grado di meravigliarsene come faceva da bambino. Allora, si arrampicò sugli alberi del pane per avvicinarsi alle stelle, convinto che un po’ di altezza in più lo avrebbe aiutato a vederle meglio. Allora, in quel mondo era fatto di sabbia e cielo. Allora, era tutto diverso. x: «Tutto cambia, Levi Reonhato. Non sei più un bambino ora, ma un uomo, con un fardello da uomo sulle spalle e una scelta da uomo davanti a te.» Levi aveva in mano il coltellino e lo puntò alla gola dell’uomo incappucciato accanto a lui. Da dove era saltato fuori? Giurerebbe sulla vita dei suoi genitori e di quell'imbranata di sua sorella che quest’uomo non era qui un attimo fa. «Chi diavolo sei?» gli chiese tagliente. Lo sconosciuto abbassò il cappuccio e il corvino ottenne la sua risposta: un Augure. Che ci faceva qui un / Augure /? Credeva che i santoni avessero di meglio da fare, come rinchiudersi nelle caverne a leggere le viscere delle pecore. Era esattamente uguale da come sua madre Laia un tempo li aveva descritti: la sclera degli occhi dell’Augure era di un rosso demone acceso, in contrasto con le iridi nere e lucenti; la pelle si tendeva sulle ossa del suo viso come un corpo torturato sulla ruota. A parte gli occhi, in lui non c’era molto colore in più rispetto ai ragni traslucidi che si annidavano nelle catacombe di Serra.
Si chiedeva come fosse possibile che sua madre, una donna così tanto intelligente, pensava davvero che gli Auguri fossero immortali? Ma in fondo non era l’unica. I marziali credevano che il / potere / degli Auguri derivasse dal loro essere posseduti dagli spiriti dei morti. Eppure, a chiunque aveva un briciolo di logica, era chiaro che erano una banda di ciarlatani, venerati in tutto l’Impero non solo come creature immortali, ma anche come oracoli ed esperti nella lettura del pensiero. x: «Nervoso, Levi?» l’uomo spinse via il coltello dalla gola, «perché? Non devi avere paura di me. Sono solo “un ciarlatano che vive nelle caverne, uno che legge le viscere delle pecore”. Giusto?» Che il cielo lo fulmini! Come faceva a sapere che Levi pensava queste cose? Cos’altro sapeva? «Era uno scherzo» replicò, «uno stupido scherzo.» x: «E il tuo piano per disertare? Anche quello è uno / scherzo /?» Il corvino rimase in silenzio. Chiunque tenterebbe di scappare da quella “prigione”, chi è che non lo farebbe? x: «Gli spettri delle nostre cattive azioni cercano vendetta» disse la figura dall’aspetto pallido, «ma il prezzo da pagare sarà elevato». «Il / prezzo /? Di cosa cazzø stai blaterando vecchio?» lasciando stare / l’educazione / che i suoi genitori gli avevano insegnato, gli ci volle un istante per capire. Voleva farlo pagare per consentirgli di mettere in atto il suo piano. All’improvviso l’aria della sera si fece più fresca, e pensò alla segreta di Kauf di cui aveva tanto sentito parlare, dove l’Impero spediva a soffrire i disertori nelle mani dei suoi servi più crudeli. E pensò alla frusta di quella strega, al sangue di quei poveri ragazzi che macchiavano le pietre del cortile di Rupenera. Gli aumentò di colpo l’adrenalina, dicendogli di attaccare l’Augure, di sbarazzarsi della minaccia che rappresentava, ma il buon senso prevalse sull’istinto. Gli Auguri godevano di un tale, sconfinato rispetto, che ucciderne uno non era un’opzione percorribile. Umiliarsi invece poteva essere utile. Dunque, era qui per punirlo? x: «Non sono qui per punirti. In ogni caso, il tuo futuro è già una punizione sufficiente. Sai perché sei qui, Levi?» l’Augure si voltò verso la torre campanaria modellata come un diamante. Le parole di cui erano fregiati i mattoni della torre erano così familiari che ormai non le notava quasi più nessuno: “Dai giovani temprati per la battaglia s’innalzerà il Predestinato, l’Imperatore Supremo, flagello dei nostri nemici, condottiero di un esercito devastante. E l’Impero sarà completo.” x: «Per le profezie. Per il futuro contenuto nelle visioni degli Auguri. Ecco perché abbiamo costruito questa accademia. Ecco perché sei qui. Conosci la storia?» Cinquecento anni fa, un brutale guerriero di nome Taius aveva riunito i clan divisi dei marziali ed era piombato giù dal Nord, annientando l’Impero dei Dotti e conquistando la maggior parte del continente. Si era autoproclamato Imperatore e aveva fondato la propria dinastia. Ma gli Auguri, considerati santi già a quei tempi, avevano scoperto nelle loro visioni che la stirpe di Taius un giorno si sarebbe estinta. E in quel momento avrebbero dovuto scegliere il nuovo imperatore attraverso una serie di prove di forza fisica e mentale: le Selezioni.
Per ovvi motivi, Taius non aveva apprezzato granché la profezia, ma gli Auguri dovevano averlo minacciato di strangolarlo con le budella di pecora, perché non aveva fiatato quando avevano eretto Serra e cominciato ad addestrarvi gli allievi. E, cinque secoli dopo, erano ancora tutti qui, in attesa che la linea dinastica del vecchio furbacchione si estinguesse e che uno di loro potesse trasformarsi in un imperatore nuovo di zecca. Generazioni di guerrieri si erano addestrati, avevano servito ed erano morti senza essere neppure sfiorati dalle Selezioni. Serra può anche essere nata come luogo in cui istruire il futuro imperatore, ma ora era solo una palestra per sfornare le risorse più micidiali dell’Impero. «Conosco la storia», Levi interruppe finalmente il suo ostinato silenzio. Laia gli raccontava storie bislacche dato che quelle d’amore non erano di suo gradimento. Era la sua narratrice e potrebbe anche sembrare una pazza scappata da un manicomio che papà James - santo uomo che era - aveva sposato, ma con la sua voce, il guizzo di una mano e l’inclinazione della testa sapeva tessere le trame di mondi interi. Eppure Levi non credeva a una sola parola di quel mito, per lui era soltanto sterco di cavallo. x: «Non è né un mito né sterco di cavallo, mi dispiace», replicò l’Augure serio. «Sei davvero capace di leggere il pensiero.» x: «Una formulazione semplicistica per un’impresa complessa. Ma è così, ne siamo capaci.» «Allora sai tutto. Del mio piano di fuga, delle mie speranze, del mio odio, della mia famiglia. Tutto.» x: «È un buon piano, Levi», confermò il santone. «Quasi infallibile. Se desideri portarlo a termine, io non ti fermerò.» “È un trucco” gridò la mente del corvino, ma guardò negli occhi del santone e non vide alcuna menzogna. x: «Vieni, facciamo due passi.» Levi era troppo intontito per fare altro che non fosse seguirlo. Se l’Augure non stava cercando d’impedirgli di disertare, allora cosa voleva? Cosa intendeva quando aveva detto che il suo futuro sarà già una punizione sufficiente? Il corvino aveva cercato di leggere i suoi pensieri, tutto ciò di cui aveva bisogno sapere, ma il / velo / dell’Augure glielo impediva. Raggiunsero la torre e le sentinelle di guardia si allontanarono, come obbedendo a un tacito ordine. Levi e il santone erano soli a contemplare nell’oscurità le dune di sabbia. Era così lontano da casa sua, dalla sua famiglia... chissà cosa staranno facendo in questo momento. Cosa penserebbero di lui se diventasse un assassino? Lo avrebbero ugualmente accettato? Tanti pensieri affollarono la mente del corvino. A volte aveva come un nido di scorpioni che gli brulicavano nella mente, senza posa. x: «Quando sento i tuoi pensieri, mi torna in mente Taius il Primo. Aveva nel sangue l’istinto del soldato, proprio come te. E, come te, ha lottato col proprio destino» sorrise al suo sguardo incredulo. «Oh, si. Conoscevo Taius. Conoscevo i suoi avi. lo e i miei simili calpestiamo questa terra da un migliaio di anni. Abbiamo scelto Taius per creare l’Impero, così come abbiamo scelto te, cinquecento anni dopo, per servirlo.» Era impossibile! Se quest’uomo sapeva leggere nel pensiero, l’immortalità potrebbe essere piuttosto ragionevole come passo successivo. Allora, vuol dire che tutte quelle stupidaggini sugli Auguri posseduti dagli spiriti dei morti erano vere? Se solo la sua famiglia potesse vederlo... come gongolerebbe! Con la coda dell’occhio, guardò il santone. Osservandolo di profilo, gli sembrava di colpo curiosamente familiare. C: «Il mio nome è Caino. Sono stato io a sceglierti.»
«A / condannarmi /, per meglio dire. Immagino che tu abbia scelto migliaia di uomini nel corso degli anni. Dev’essere proprio il tuo passatempo preferito» C: «Ma tu sei quello che ricordo meglio. Perché gli Auguri sognano il futuro: tutte le conseguenze, tutte le possibilità. E tu sei intrecciato nelle trame di ogni singolo sogno. Un filo d’argento in un arazzo notturno.» «E io che pensavo aveste sorteggiato il mio nome da un misero cappello.» C: «Ascoltami, Levi Reonhato» l’Augure ignorò la frecciata. Anche se la sua voce non era più alta ora di un istante fa, le sue parole erano avvolte nel ferro, appesantite dalla certezza. «La Profezia è realtà. Una realtà che affronterai presto. Tu cerchi di scappare. Tu cerchi di eludere il tuo dovere, ma non puoi sfuggire al tuo destino.» «Il mio / destino /?» C: «La vita non è sempre ciò che pensiamo sarà» sentenziò Caino. «Tu sei brace sotto la cenere, Levi Reonhato. T’infiammerai e brucerai, distruggerai e / devasterai /. Non puoi cambiare la tua sorte. Non puoi fermarla.» «Io non voglio!»
C: «Quello che vuoi non ha importanza. Dovrai fare una scelta. Tra disertare o fare il tuo dovere. Tra sfuggire al tuo destino o affrontarlo. Se diserti, gli Auguri non ti fermeranno. Scapperai. Lascerai l’Impero. Vivrai, ma non troverai sollievo nel farlo. I tuoi nemici ti daranno la caccia. Le ombre fioriranno nel tuo cuore, e diventerai tutto ciò che hai sempre odiato e temuto: malvagio, crudele, inesorabile. Sarai incatenato all’oscurità dentro di te come saresti incatenato alle pareti di un cella, in prigione.» Caino gli si avvicinò, il suo sguardo era spietato. «Ma se resti, se fai il tuo dovere, avrai la possibilità di spezzare per sempre i vincoli che ti legano all’Impero. Avrai la possibilità di raggiungere una grandezza inconcepibile. Avrai la possibilità di ottenere la vera libertà: del corpo e dell’anima. Quando il momento arriverà, lo saprai, Levi. Devi fidarti di me.»
«Come faccio a fidarmi? Quale dovere? La mia prima missione? La seconda? Quante persone dovrò torturare? Quanto male dovrò commettere prima di poter essere / libero /?» Gli occhi di Caino erano fissi sul viso del giovane, mentre fece un passo lontano da lui, e poi un altro. «Quando potrò lasciare l’Impero? Tra un mese? Un anno? ...Caino!» L’augure scomparse in fretta, come una stella all’alba. Levi si allungò per afferrarlo, per obbligarlo a restare e a dargli delle risposte, ma la sua mano trovò solo aria.
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a me lui davvero non mi sembra una cattiva persona però mi sembra circondato da cattive influenze. l’importante è che sia più informato ora, anche perché non concorda con le opinioni di quello riguardo l’omosessualità ecc, se no non avrebbe girato e detto certe cose, però non vedo come si possa supportare una persona con idee del genere. magari non sapeva tutto. va beh, poi io sono atea e odio la chiesa e quando ho scoperto che è molto religioso ho storto il naso, lo ammetto. però a me sembra, se non proprio membro della comunità lgbt, un alleato, e quindi non capisco quella vecchia intervista. forse la risposta è proprio qua: era vecchia. la gente sbaglia e cambia. scusa il discorso un po’ privo di senso
Infatti, poi secondo me si vede la qualità di una persona da quello che fa, non solo da quello che dice. E puoi trovarti d'accordo con una persona su un singolo aspetto e non sulle sue altre 300 opinioni, lui è stato chiaro sul motivo per cui voleva ringraziarlo
Poi c'è modo e modo di essere religiosi, c'è chi è fanatico come l'amico suo e chi trova nella religione un tipo di spiritualità, un modo di vivere con gli altri e con se stessi particolare, di fratellanza eccetera, è questo che mi sembra di percepire da come lui si pone
Poi boh io sto studiando una cosa che mi sta facendo cambiare in meglio la concezione del mondo ma onestamente non mi interessa tutto quello che di brutto può aver fatto o detto Meisner nella sua vita, prendo gli insegnamenti che mi servono e il resto è spazzatura (se dovesse esserci). Si chiama intelligenza
#poi se la questione è una guerra tra due fandom (ancora ancora e ancora) e il fatto che quell'altro che aveva fatto una battuta su z4lone#si sia preso 2 anni di merda ok#posso dare ragione#se poi ripeto qualcuno ritiene giusto fargli notare che dovrebbe sottolineare di non essere d'accordo col resto se non lo è#anche se appunto. va bene essere precisi ma non è che bisogna sempre imboccare le persone#fatti due domande e datti due risposte magari#allora con i dovuti modi lo farà
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domani ho un in programma un sushi con alcune amiche. o meglio, sono le rispettive fidanzate del gruppo di amici di pietro. insomma non sono amiche, né conoscenti, eppure viviamo tutte nello stesso buco di culo e chi per un fatto o chi per un altro, le conoscevo ancor prima che ci presentassimo. questa situazione mi ricorda un po’ le medie. frequentavo le scuole cattoliche. non ne ho un bel ricordo. non avevo nessuno. o meglio avevo un’amica, ma amica non era. di alice è meglio non parlare perché risveglia in me ricordi un po’ troppo dolorosi. però avevo lei. ricordo che da piccole facessimo questo gioco. ci sedevamo di fronte alla finestra in fondo al corridoio, dove non passava mai anima viva. mangiavamo la nostra merenda e a sorte sceglievamo un colore. chi contava più macchine di quel colore vinceva. a differenza delle mie compagne di classe, che raccontavano già dei loro primi limoni e delle loro prime toccate, a me non erano ancora venute le mestruazioni. quel periodo compreso tra gli 11 e i 13 è davvero tremendo perché non sei bambino né adolescente. c’è chi si comportava da adulto e chi preferiva restare bambino. ecco, io appartenevo alla seconda categoria. inoltre ero proprio bruttina. avevo i primi segni dell’ acne cistica ed ero piatta come una porta. forse in parte era anche il mio carattere timido e ingenuo o banalmente ero solo circondata da dei ricchi merdosi e arroganti figli di papà. fatto sta che ero il loro bersaglio preferito. cessa, lesbicona, brutta da far schifo. fatto sta che quest’aria di pregiudizio e di puzza sotto il naso è la stessa che sento ogni volta che parlo con qualche ragazza del gruppo. non che siano cattive o scortesi, affatto, non sto insinuando niente del genere. però quel tipo di gentilezza forzata. una di quelle cose che senti nello stomaco, per intenderci. “quando sono insieme fanno molto gruppo” mi spiega pietro. fatto sta che questa sensazione non riesco proprio a scrollarmela di dosso. e poi un commento, uno solo, da parte di mia madre “quand’è che ti tagli quei capelli? poi tra una settimana parti per la montagna e sei in mezzo a tutta la compagnia…e le altre saranno tutte così carine…devi fare bella figura”. mia mamma ha questa capacità innata di mettermi dei tarli nelle orecchie. soffro di alopecia proprio da quando andavo alle medie. a causa dello stress ho sviluppato il tic di strapparmi i capelli. tricotillomania per l’appunto. negli anni è peggiorata drasticamente, in particolare da quando ho iniziato l’ università. questo è il motivo per cui evito il parrucchiere come la peste, essendo per me motivo di grande imbarazzo. beh, mia madre sa sempre dove colpire. e appena mi ha detto quella frase si è risvegliata in me la bambina di dodici anni a cui nascondevano lo zaino e piangeva spesso nei bagni perché si mettevano di fronte alla sua porta e la bloccavano dentro. la bambina che tutti insultavano per la sua pelle mangiata dall’acne e perché non aveva amici. ogni tanto la sento ancora quando mi guardo allo specchio. “forse se metto quel maglione la pancia non si nota più di tanto” “magari se li metto da questo lato non si nota il buco che ho tra i capelli” “la mia acne è peggiorata” “forse dovrei spendere quei soldi che mi sono avanzati per farmi la ricostruzione alle unghie, così non si nota che me le mangio” “che brutta la mia postura” “ho dei lineamenti da uomo, si, sembro proprio mio padre sbarbato” “non ho seno” “non ho sedere” “questa gonna non mi sta più” “i jeans che ho comprato un mese fa mi stanno stretti” e ancora, senza sosta, fino a diventare matta.
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Crazy Night – Festa col morto (2017)
Mentre un gruppo composto di uomini celebra l’addio al celibato in una formale sera di degustazione, dove l’esercizio più eccitante è trovare l’aggettivo migliore per qualificare il vino nel bicchiere, le girls alzano il gomito e la posta a Miami.
Senza rivelare troppo della trama, ma l’accidente accade molto presto, l’inevitabile stripper non uscirà vivo dall’appartamento di South Beach.
Hangover che affonda le radici in Cose molto cattive, Crazy Night conferma la natura debordante della commedia americana, che produce métissage penetrando generi limitrofi o generi che limitrofi non lo sono affatto. Con Crazy Night siamo dentro una commedia anche se oltre la finestra di fronte qualcuno prova a sbarazzarsi di un cadavere.
Incrociando buddy movies e crime movies, Lucia Aniello trasforma il suo debutto in un terreno di scontro con caduta accidentale di maschi. E al sesso opposto, il film cede uno spazio di nonsense attraverso il personaggio di Paul W. Downs, che infila col pannolino l’infantilismo della commedia maschile americana. Se la quieta ma irreprimibile forza di Scarlett Johansson attrae lo spettatore come una calamita, è Kate McKinnon il motore di un bachelorette diluito in parecchio alcol.
#crazynight#recensione#review#crazynightfestacolmorto#rough night#scarlett johansson#kate mckinnon#zoe kravitz#jillian bell#ilana glazer#movie review#movie recommendation
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“non tutti gli uomini sono degli stupratori assassini, ma per quanto mi riguarda potrebbero tutti potenzialmente esserlo” cioè no però si. Quanti contradici. Anche se sono donna non capisco perché quando si tratta di donne non avete la stessa pura che tutte potrebbero avere cattive intenzioni. Oppure se una donna commenta il fisico ve la prendete molto meno o non ve la prendete proprio. “C’è sempre un lato di me che avrà paura” quindi amo stai confermando che in fondo anche di tuo padre e del tuo ragazzo hai paura. Mi chiedo cosa dovrebbe fare un uomo per far in modo che una parte di te non abbia nessuna paura. Nemmeno minima. Questo è come una vedi un immigrato (Siria/iran..) e dici “non devo avere paura perché se no sono razzista” ma poi sotto sotto una parte di te ha paura perché molti di loro fanno brutte cose. E non dico gli italiani non le facciano ma loro sono di più. Io non ho paura di quelli che mi fido, ma nemmeno un po’ . Io ho avuto momenti in cui avevo paura anche di una donna che mi chiedeva il passaggio, tu probabilmente ti fideresti. Ma perché tu sei stupida e polla, quindi ti a meno che non sia un uomo non penseresti che potrebbe farti del male. E poi dite che sono paranoica il perché non mi fido di una donna che mi chiede il passaggio.
ma cosa c'entra l'argomentazione del razzismo in tutto questo? ma chi ha mai parlato di razzismo. penso che tutti possano essere malintenzionati, per quanto mi riguarda, ma no, se esco con una donna non mi passa per l'anticamera del cervello che questa possa stuprarmi o molestarmi a livello sessuale, proprio perché, spoilerone: ho subito molestie solo da uomini in tutta la mia vita. non mi è MAI successo che una donna forzasse le cose con me, non ho subito revengeporn da una ragazza, non sono stata toccata, palpata o altro da una donna. ho subito violenza psicologica da parte di ragazze, ma questo non ha niente a che vedere con la violenza di genere di cui stiamo parlando.
"non ti fidi del tuo ragazzo o di tuo padre", altro spoiler, c'è stato un primo appuntamento pure col mio ragazzo e immagina un po'? sì, non conoscendolo ho avuto paura di subire abusi o di non tornare a casa. non capisco quanto non possa entrare nelle vostre teste questo concetto, andando a focalizzarvi come al solito su: "stai facendo discriminazione XD", no, io sto dicendo una cosa fattuale. la violenza da parte delle donne esiste, non lo nego, ma è statisticamente parlando inferiore e diversa a ciò che viene applicato da parte di un uomo.
forzate continuamente delle frasi senza senso sull'argomento. una donna che ti rapisce, se vogliamo fare l'esempio del passaggio in macchina, non ti rapisce per motivi legati al tuo genere. ti deruba, ti potrebbe vendere al mercato nero per avere un profitto sui tuoi organi, ma non penso proprio che decida di farlo per stuprarti e poi ucciderti. fammi un elenco di quanti crimini commessi da donne sono terminati con uno stupro e ti rispondi da sola.
non avete argomentazioni serie, ma volete comunque dare la vostra stupida opinione, andando persino ad insultare chi la pensa diversamente, perché come già detto, non sapete argomentare e non conoscete il topic, siete alla pari di quelli che citano la frase del leone che mangia la gazzella quando si sta parlando di veganismo.
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Judi Dench
Judi Dench, pluripremiata attrice britannica, è una immensa interprete di cinema e teatro.
Dopo tanti successi nella Royal Shakespeare Company, dalla metà degli anni Ottanta, è diventata nota anche sul grande schermo, grazie alla sua incisiva carica comunicativa, interpretando ruoli di donne eccentriche o vendicative in film di successo.
Nel 1999 ha vinto l’Oscar alla miglior attrice non protagonista per il suo ruolo della regina Elisabetta I in Shakespeare in Love.
Ha ricevuto ben otto nomination per gli Oscar, di cui l’ultima nel 2021, ha vinto anche undici Premi BAFTA, due Golden Globe, otto Olivier Awards, due Screen Actors Guild Award e un Tony Award. Nel 2011 è stata insignita della BAFTA fellowship, il più alto riconoscimento assegnato, ogni anno, dalla British Academy of Film and Television Arts. Fa parte della Royal Society of Arts.
Diverse Università tra cui quella del Surrey, di Durham, la Queen Margaret, la St. Andrews, East Anglia e Leeds le hanno conferito Dottorati Honoris Causa per il suo contributo alla cultura cinematografica e televisiva.
Nata col nome di Judith Olivia Dench, il 9 dicembre 1934 nella provincia di York, ha ascendenze nobiliari britanniche e danesi. Entrata a contatto col teatro grazie al padre, medico di alcune compagnie, ha studiato alla Central School of Speech and Drama di Londra prima di entrare nella Royal Shakespeare Company nel 1961. Ha debuttato al cinema tre anni dopo. Negli anni Settanta e Ottanta ha girato svariati film tv per la BBC e riscosso grandi soddisfazioni teatrali.
La prima importante interpretazione al cinema è stata nel film di James Ivory Camera con vista del 1986.
Nel 1988 è stata insignita dalla Regina del titolo di Dame, l’equivalente del cavalierato maschile, che ha seguito la nomina di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1970.
La grande celebrità è arrivata con il ruolo di M nella serie di film di James Bond a partire da GoldenEye del 1995 fino a Spectre del 2015. Da allora è stato tutto un susseguirsi di importanti interpretazioni diretta dai più grandi registi hollywoodiani.
Straordinaria interprete, utilizza al meglio il linguaggio della recitazione per arrivare al cuore del pubblico e farlo riflettere sugli assilli dell’anima.
Sostiene da molti anni Survival International, organizzazione che difende i diritti dei popoli indigeni di tutto il mondo.
Nel 2012 le è stata diagnosticata la degenerazione maculare senile, malattia degli occhi che le rende sempre più difficile lavorare. Ma, nonostante abbia costante bisogno di aiuto, non ha mai smesso di recitare e si è guadagnata l’ultima nomination agli Oscar nel 2022 per il suo lavoro in Belfast.
Non ha alcuna intenzione di lasciare i set, nonostante i gravi problemi di vista. È talmente determinata a vivere il presente e ciò che la vita ha ancora da offrirle che, a 81 anni, si è tatuata la scritta “carpe diem” sul polso.
Molto impegnata per l’ambiente, ha recentemente rivelato che, da un po’ di anni, ogni volta che una persona amica le muore, fa piantare un albero nel suo giardino. Per rendere metaforicamente la morte un’occasione per restituire al pianeta una nuova vita.
Questo dice molto sullo spirito di questa donna inarrestabile che, ogni giorno, sceglie di cogliere la vita dal suo lato più bello e reagire alle cattive notizie chiedendosi cosa fare per bilanciare le cose.
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Good event/nasty event: Good event per Germania e Stati Uniti, nasty event per il regno dell'anticristo e il dominio sciita-ebraico
Germania:
Con la proclamazione del ennesimo Sacro Romano Impero e del quarto reich attraverso l'approvazione degli Stati Uniti,Unione europea e cattolici tedeschi,Heinrich Ludwig assume il nome Heinrich III, il partito Nazionalsocialista tedesco viene fatto ritornare attivo, Adolf Hitler,Reinhard Heydrich e Josef Mengele poterono ritornare nel partito perché il ban è stato rimosso nei loro confronti tuttavia chiariscono che nessuno di loro sarà il leader del partito perché già occupati nei loro lavori quindi come leader del partito venne scelto Otto Von Bolschwing, noto per aver supportato gli ebrei sionisti nella Palestina britannica, noto per aver lavorato nelle SS di Adolf Hitler e per aver lavorato come agente segreto della CIA, egli è stato riportato in vita dal Purgatorio attraverso la grazia di Dio e unico creatore dell'universo.
I neo nazisti continuano ad essere arrestati dalla polizia di Berlino perché sono bande criminali che erano collegate in precedenza con il presidente russo Vladimir Putin.
Il Sacro Romano Impero attraverso il suo esercito invade prima l'Austria e l'Italia annettendole entrambe così l'anticristo non occuperà nessuno delle due nazioni.
Il Vaticano ha preso Heinrich III come un liberatore e protettore, di conseguenza i falsi preti e i falsi cristiani vennero scomunicati perché falsi profeti e vennero anche arrestati per pedofilia quindi rimangono solo i reali cristiani e i reali preti nel Vaticano.
Il Vaticano parla nuovamente tre lingue: Latino,Italiano e tedesco come era successo in passato con Ottone I.
Vennero messe in tutto il Sacro Romano Impero restrizioni contro i musulmani e gli ebrei per motivi che entrambi potrebbero fare attacchi terroristici.
Regno dell'anticristo:
Abu Qasim Muhammad è irritato che è stato bloccato nei piani di conquistare Roma perché come temeva è spuntato un nuovo Sacro Romano Impero e il quarto reich quindi il suo esercito conquista la Giordania e l'Egitto ed è anche arrabbiato per il fatto che Hassan al-Douri, il Mahdi sunnita non è interessato all'Europa ma soltanto al Medioriente e che custodisce le terre ereditate a Ismaele tramite il patto di Dio con Abramo.
Abu Qasim Muhammad essendo l'anticristo in persona e molto arrogante con la conquista dell'Egitto fece tante azioni cattive,inique,malvagie,degne di un ladro e arriva anche mettersi al di sopra di Dio:
"Condurrà in Egitto i loro dei con le loro immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi per qualche anno si asterrà dal contendere con il re del settentrione"
Daniele 11: 8
"il re dunque farà ciò che vuole, s'innalzerà, si magnificherà sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dei e avrà successo finché non sarà colma l'ira; poiché ciò che è stato determinato si compirà. Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri né del dio amato dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti. Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto. Nel nome di quel dio straniero attaccherà le fortezze e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e distribuirà loro terre in ricompensa".
Daniele 11: 36-39
Stati Uniti d'America:
Nel frattempo Richard Stuard è stato incriminato per tutte le accuse che aveva fatto:
-interferenza russa
-frode elettorale
-supporto per il neo nazismo
-evasione fiscale
- supporto per l'anticristo
-stupro contro le donne e bambini
Al momento, Richard viene sbattuto in ergastolo e la pena di morte attraverso la corte internazionale criminale deve essere ancora decisa attraverso l'unione europea perché si trattava di una persona che aveva supportato Vladimir Putin, Bashar al-Assad e voleva invadere la Cina in modo irragionevole piuttosto che attendere che è il popolo cinese se rovesciare i communisti in qualsiasi momento quando vedranno le prove che il communismo non funziona ed è un ideologia che vuole uccidere cristiani e musulmani della Cina*
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grazie a dio tumblr non se lo caca nessuno sto per dire delle cose molto cattive su ultimo
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A tutti coloro che una volta nella vita mi hanno definita "morta" per il mio modo di essere, voglio dedicarvi quattro righe non per darvi importanza anzi per sminuirvi.
Cari e care "bulli, fighetti, gente in " primo o poi tutti ahimè moriremo e si quel giorno saró la morta dei morti, voi sarete soltanto morti, pertanto il vostro "insulto" sotto questo profilo è un complimento ma visto sotto un'altra prospettiva è il peggior insulto che possiate rivolgere non a un vivo, ma bensí a un vostro caro defunto e su larga scala a tutti i morti.
Mi auguro che col senno di poi se mai ci si dovesse rivedere nell'aldilá tutte le vostre cattive azioni che si sono succedute alle parole possiate almeno moralmente scontarle la, in vita non vi auguro alcun male anzi di avere tutto ció che desiderate ma che qualcuno nell'oltretomba vi faccia riflettere e per i cari cristiani che siete, che andate a pregare in chiesa, con il pretesto che il vostro caro dio vi perdoni ogni cosa senza conseguenze, mi domando come vi sentiate a ricordarlo? la vostra coscienza è dio, perchè se cosí fosse, forse quella da rinchiudere non sono io ma forse, molto probabilmente siete voi. Altra domanda il giorno che avrete un figlio e questo subirá il bullismo dei bulli che voi avete anni indietro inflitto a qualcuno che reputavate diverso, come vi fá sentire? Il giorno che qualcuno infliggerâ a voi, quello che voi avete inflitto a un'altro come vi sentirete, il vostro caro dio vi dirá di perdonarlo e voi sarete cosí devoti da seguirlo? Sarei curiosa delle vostre risposte, ma debbo essere onesta non mi interessano gran che.
Io sono morta e forse sono andata al funerale di me stessa innumerevoli volte ma mai mi sono rinchiusa in una fossa perchè ho il sangue che scorre nelle vene e un cuore che batte e ho rispettato questa mia condizione, ho salutato i defunti accarezzando le loro bare o con le mani, o con gli sguardi e questo mi ha dato un immensa consapevolezza: sono viva finchè il destino mi concederâ di esserlo.
Il motivo di questa beffa della gente, è perchè mi vestivo e mi vesto di nero e ho sempre avuto gusti particolari in ambiti culturali.
Questa invece è per tutti coloro che sono stati presi di mira dai bulli: voi avete un fuoco nell'anima incomprensibile, siete unici e non siete omologati, voi che pensate in modo diverso, strambo, a volte bizzarro non siete in difetto, seguite voi stessi sempre e comunque, non ascoltateli, "amici, parenti, genitori" la vita è vostra, vivetela, sognate, fate quello che amate, non distruggetevi, chi vi ama lo fará apprezzando le vostre unicitâ e se nessuno lo fará, non disperatevi, non uccidetevi, le cose belle nascono da chi è diverso, da chi pensa senza essere influenzato da ció che per tutti è "normale" non esiste la normalitá! Spero che il mio messaggio arrivi a coloro che sono in difficoltâ.
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